Anno Accademico del corso: 2011/2012 Corso: Chimica industriale II Docente: Placido Mineo
OBIETTIVO Si vuole purificare lo stirene presente in laboratorio per una successiva polimerizzazione del suddetto reattivo. Data la discreta reattivit in condizioni normali di laboratorio, lo stirene commerciale viene imbottigliato come una sua forma pura al 99% in miscela con uno stabilizzante di natura fenolica che ha il ruolo di non farlo auto polimerizzare e quindi di fare restare lo stirene nella sua forma monomerica. PRINCIPIO TEORICO DEL METODO Lo stirene o vinilbenzene un composto molto importante in ambito industriale, il quale trova applicazione sotto forma del suo stesso polimero come materiale di imballaggio o di isolamento. La struttura riportata in fig.1
fig.1 Lo stirene usato per lesperienza fornito dalla ditta commercializzante Acros organics e si trova in miscela al 99% puro con uno stabilizzante di natura fenolica che il 2,4,6-tri-terz-butilfenolo.La fig.2 riporta la struttura di questultimo:
H3C H3C CH3 OH H3C CH3 CH3
H3C CH3
CH3
fig.2
Linibitore riesce a preservare il monomero dalla sua reazione collaterale di auto-polimerizzazione perch si ossida molto facilmente, formando delle specie reattive di tipo radicalico, che reagiranno con maggiore probabilit con altra molecola di inibitore, data la presenza ingombrante del gruppo terz-butilico, a differenza di una molecola di stirene pi piccola e pi difficile da colpire nella stessa soluzione. In questa sessione di laboratorio si sfrutter la natura acida del gruppo fenolico presente nello stabilizzante per separarlo in una fase acquosa, immiscibile con il resto della fase organica costituita dallo stirene,quindi data la diversa natura delle fasi si effettua una ripartizione liquido/liquido e la conseguente separazione.
Quanto detto sopra viene schematizzato con la seguente reazione per un solo gruppo OH dello stabilizzante:
-
H3C H3C
CH3
OH H3C
CH3 CH3
H3C
CH3
H3C
CH3 CH3
HO
H3C
H2O
H3C CH3
CH3
H3C CH3
CH3
Dopo una prima separazione si eseguono almeno due lavaggi con 25ml di acqua deionizzata,scaricando la fase acquosa sempre dal basso e assicurandosi di scaricare anche qualche goccia di stirene per avere la certezza di aver eliminato totalmente lacqua. A questo punto, si recupera il monomero purificato dal suo stabilizzante in una beuta da 50ml con tappo a smeriglio. Se la separazione riuscita bene lo stirene dovrebbe presentarsi come un liquido limpido di colore giallo paglierino. Ho eseguito il saggio al metanolo, e ho riscontrato una lieve torbidit dovuta alla presenza di polimero, quantit irrisoria, che permette comunque di passare alla fase di polimerizzazione successiva. Infine si aggiungono i setacci molecolari al monomero; e chiusa ermeticamente la beuta con Parafilm, il recipiente viene posto in frigo in vista di un prossimo utilizzo.
Osservazioni
Per quanto concerne laspetto generale della separazione non si ha avuto alcun problema tecnico rilevante, in quanto lemulsione formatasi non ha causato impedimenti al punto tale da ricorrere a soluzioni necessarie, per farla cessare del tutto e permettere la normale separazione delle due fasi; lemulsione una volta formata tende naturalmente a scomparire. Un attimo di attenzione invece stato dedicato alla fase del saggio al metanolo; fase in cui si resi conto dellimprevista presenza seppur in minima quantit di poli-stirene, gi presente nella fase organica dello stirene dopo la separazione in laboratorio. Secondo me, le cause della presenza del polimero potrebbero essere di varia natura che spaziano dal semplice errore sistematico, alla presunta idonea qualit del monomero usato in laboratorio: 1. Lo stirene inizialmente usato in laboratorio proveniva da un boccione quasi del tutto scarico, quindi possibile che prima di me, qualche altro operatore abbia mal manipolato il monomero, lasciando per esempio il contenitore troppo tempo aperto o abbia inquinato lo stirene con reattivi di altra natura, diversi ,a quanto concerne la nostra attivit di laboratorio. Unaltra causa riconducibile ad un mio errore sistematico, in quanto la separazione dello stirene dal suo stabilizzante, ha causato un aumento di reattivit del monomero che esposto alle radiazioni solari ed al discreto contenuto termico delle mie mani ha innescato processi di autopolimerizzazione con formazione di oligomeri a basso peso molecolare; anche se non interessando la totalit del mio campione, stato pur sempre un fenomeno constatabile al saggio del metanolo. Non associo la polimerizzazione del mio campione, ad un non proprio corretto lavaggio dellimbuto, perch se fosse stato questo il motivo , avrei avuto unemulsione che sarebbe stata pi difficile da eliminare dato che il sapone usato in laboratorio avrebbe agito come agente disperdente delle due fasi, non permettendo cosi una semplice filtrazione per gravit. FRASI DI RISCHIO
2.
3.