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La prima guerra mondiale La miccia che provoc lesplosione fu accesa dallattentato di Sarajevo(in Bosnia) in cui ,il 28giugno 1914,trovarono la morte larciduca dAustria Francesco Ferdinando erede la trono e la moglie. Lattentatore Gravrilo Princip,era uno studente nazionalista Serbo Bosniaco e ag per conto di una associazione serba che aveva sede a Belgrado. Di conseguenza gli austriaci dichiarano guerra alla Serbia ,la Germania si affianca allAustria,di seguito intervenne la Russia mobilitando lesercito ,la Germania le dichiara guerra.Sempre nel mese di luglio la Francia mobilita lesercit ,il 3 agosto la Germania con il suo esercito guidato dal generale H.von Molte invase il Belgio e attacca la Francia -il 4 agosto lInghilterra interviene a fianco della Francia Forse nessuna data della storia contemporanea cos importante come il 1914, l'anno dello scoppio della prima guerra mondiale. Questa, diventata ben presto nella coscienza della gente la Grande guerra per antonomasia (e tale rimasta fino a quell'altra grande guerra che sar il secondo conflitto mondiale), provoc distruzioni immani e fino allora inimmaginabili,grazie alla diffusione e all'uso combinato in tutti i paesi belligeranti della leva militare di massa e di armi sempre pi complesse ed efficaci.La Grande guerra provoc inoltre cambiamenti radicali nell'economia e nella societ europea, nei rapporti fra questa e il resto del mondo. L'intensit di questi cambiamenti stata di tale portata da giustificare l'opinione di chi vede nel 1914 (e non nel 1900) la fine dell'800 e l'inizio del '900.Il Periodo storico in cui tuttora viviamo, ha dunque avuto inizio con una guerra di proporzioni prima mai viste, i cui effetti perversi si sono fatti sentire a lungo dopo la sua fine e hanno messo il mondo in uno stato generale di crisi economica, sociale e politica, per uscire dalla quale sar necessaria la seconda guerra mondiale del 1939-1945. Possiamo quindi considerare gli anni compresi fra il 1914 e il 1945 come un unico periodo di crisi generale e prolungata. Di questa crisi generale e prolungata la Grande guerra del 1914-1918 costituisce il primo atto.Naturalmente, quando si parla di crisi riferendosi a un periodo cos lungo come quello che va dal 1914 al 1945, non si deve pensare a un peggioramento continuo, dell'economia e delle condizioni di vita della gente.All'opposto, anche in questo periodo l'economia si svilupp e le condizioni della gente migliorarono, pur se le attivit economiche incontrarono difficolt particolarmente forti. Sotto questo profilo, il periodo 1914-1945 ricorda la Grande depressione del 1873-1896). Ma nel 1914-1945 la crisi fu molto pi violenta ed estesa perch fu caratterizzata da lunghe fasi di disoccupazione e dalla inflazione e perch riguard non solo l'economia ma anche la politica, con la crisi del regime liberale e la vittoria di quelli fascisti. Dalla guerra di movimento alla guerra di trincea Fronti principali della guerra furono due: quello occidentale, dove combatterono la Germania da una parte, e dall'altra la Francia e l'Inghilterra (e, dal 1918, anche gli Stati Uniti); quello orientale, dove combatterono la Germania e l'Austria-Ungheria da una parte, la Russia e la Serbia dall'altra. Successivamente, con l'ingresso in guerra di altre potenze, altri fronti furono aperti.Nel 1914 pochi mesi dopo linizio del conflitto, entrarono in guerra il Giappone a fianco dellIntesa, la Turchia a fianco degli imperi Centrali(Germania e Austria), nel 1915 entra in guerra lITALIA a fianco dellIntesa, la Bulgaria degli imperi Centrali, nel 1916 la Romania a fianco dellIntesa, nel 1917 gli Stati Uniti, la Grecia e la Cina a fianco sempre dellIntesa.Con Lingresso in guerra dellItalia fu creato un fronte meridionale contro lAustria che ebbe un ruolo importante nelleconomia generale del conflitto. Ricordiamo che la coscrizione obbligatoria in Inghilterra non esisteva, venne creata proprio in questo periodo La Germania aveva una oggettiva superiorit militare e applic il cosiddetto piano Schlieffen, dal nome del generale tedesco che aveva ipotizzato la invasione del Belgio per aggredire la Francia, tale strategia prevedeva un attacco fulmineo alla Francia prima dellintervento della Russia.Il Belgio venne brutalmente aggredito e travolto, nel giro di poche settimane i Tedeschi arrivarono sino alle porte di Parigi. I Francesi reagirono guidati dal generale Joseph Joffre e Bloccarono lesercito della Germania nella battaglia della Marna, Sett.1914-enorme il numero dei soldati morti.Il piano Schlieffen era fallito.Con la successiva battaglia delle Fiandre, combattuta fra la met di ottobre e la met di novembre,i contendenti eseguirono la cosiddetta corsa al mare, cio mirarono ad assicurarsi le posizioni migliori per controllare le coste del Mare del Nord. Da allora la guerra sul fronte occidentale non ebbe pi grossi movimenti, divent sostanzialmente una guerra di posizione Sul fronte orientale la guerra di movimento dur pi a lungo con fasi alterne. Dapprima Russi avanzarono nella Galiza austriaca. Ma tra la fi-ne di agosto e il 10 settembre del 1914 vennero sconfitti vicino al Baltico dall'armata tedesca, comandata dal generale Hindenburg, nelle battaglie di Tannenberg e dei Laghi Masuri. Successivamente, nel 1915, i Russi do-vettero abbandonare anche la Galizia, che per riconquistarono nel 1916 (e il loro successo indusse la Romania a entrare in guerra).Per completare il quadro delle operazioni militari di movimento, c' da aggiungere che gli Inglesi, aiutati dai Francesi, eseguirono nel corso del 1915 una spedizione per conquistare i Dardanelli, tenere sotto il proprio controllo gli Stretti e indurre la Grecia e la Bulgaria a entrare in guerra al loro fianco. La spedizione si risolse per in un totale insuccesso.Sul fronte occidentale (situato prevalentemente nel territorio francese invaso dai Tedeschi), con la guerra di posizione gli eserciti avversari si fronteggiarono, scavando interminabili linee di trincee che andavano dal Mare del Nord alla frontiera svizzera.

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Varie linee di trincee, collegate con camminamenti e protette da filo spinato, vennero scaglionate in profondit.I soldati di prima linea vivevano in una tensione nervosa permanente, in mezzo al fango, in condizioni igieniche deplorevoli. Il rancio non sempre arrivava, le lunghe e snervanti attese erano interrotte dagli assalti, dove gli uomini morivano a migliaia. Nel 1915 fecero la loro comparsa nuove, micidiali armi: i gas asfissianti, usati per primi dai Tedeschi, e i lanciafiamme.Nella Grande guerra la battaglia cess di essere quello che era stata in passato, cio una giornata risolutiva di combattimento; divent un allucinante andirivieni di attacchi e contrattacchi, di assalti e contrassalti, che potevano durare per mesi e mesi. Vennero scatenate periodicamente dai comandi gigantesche battaglie, della durata di svariati mesi, tanto inutili quanto sanguinose, veri e propri macelli umani, nella speranza di logorare l'avversario.Resta ancora da definire quanti politici e militari erano coscienti di questi cambiamentiquanti avevano ancora in testa un tipo di guerra legata al passato.... Era completamente cambiata lidea e la pratica della guerra che aveva avuto caratteristiche simili per secoli, i soldati in passato morivano essenzialmente per le ferite e le battaglie coinvolgevano poche decine di migliaia di persone (tranne alcune eccezioni). La guerra osannata dagli intellettuali nazionalisti aveva un carattere eroico soltanto nella retorica Di DAnnunzio.Ricordiamo luso dellaeroplano che avrebbe cambiato in seguito completamente larte militare, i nazionalisti non compresero la drammaticit di questa innovazione, ogni Paese propagandava un soldato aviatore che con coraggio aveva eliminato gli aerei nemici, contando il numero degli aeroplani buttati gi, applicando in modo forsennato una idea di eroe, di coraggio una pratica militare ormai completamente superata. Ricordiamo il famoso Barone Rosso o litaliano F Baracca ,gli aeroplani come i cavalli e gli aviatori come i cavalieri del medioevo! La tecnologia cambiava completamente lidea e la pratica della guerra distruggendo ogni retorica sul coraggio e provocando un numero di vittime mai visto in passato! gli ospedali militari divennero un luogo centrale nellimmaginario delle persone influenzando anche lo sviluppo della medicina e della chirurgia! Tra il febbraio del 1916 e l'agosto del 1917 vennero combattute sul fronte occidentale le battaglie di Verdun e della Somme. Nella battaglia della Somme, dove fecero la loro prima comparsa i carri armati inglesi, le perdite (morti e feriti) furono di circa 410 000 Inglesi, 341000 Francesi e 500 000 Tedeschi.In quella di Verdun le perdite furono di circa 350 000 Francesi e 280 000 Tedeschi. Sebbene questi dati siano controversi, non lasciano dubbi circa l'ordine di grandezza delle perdite umane. La guerra di logoramento Lo stato di guerra fece diminuire in tutti i paesi il potere dei parlamenti e aumentare quello dei governi e dei militari(predominio dellesecutivo e delle forze antidemocratiche). Perfino in Inghilterra furono tolte al parlamento alcune delle sue prerogative in materia di controllo finanziario-, Alla fine del 1916 divent primo ministro Lloyd Gorge,sostenuto da una coalizione di conservatori,liberali e laburisti. In Francia, dopo vari contrasti tra il parlamento e il governo, tra questo e i comandi militari, che chiedevano pi poteri, il governo stabil un saldo controllo sui militari nel 1917, quando il comando fu affidato al generale Ptain . Come diremo pi avanti, ancora maggiori furono le limitazioni cui furono assoggettati i poteri del parlamento in Italia. Ma i paesi dove si ebbero le limitazioni pi forti, furono quelli dove i poteri del parlamento erano sempre stati minori: la Germania e l'Austra-Unghera. In questi due paesi, oltre tutto, nessun socialista durante la guerra fu ammesso a partecipare al governo (invece in Francia e in Inghilterra socialisti e laburisti vi parteciparono). In Germania la posizione del governo torn a essere quella che era stata al tempo di Bismarck: fu sufficiente che avesse la fiducia del sovrano,(Kaiser Guglielmo II) non fu pi necessario che avesse anche quella del Reichstag. Di fatto il potere sfugg anche alle mani del governo e del cancelliere (capo del governo,come Giolitti in Italia) e s concentr tutto in quelle de general Hndenburg e Ludendoff,(ricordiamo il ruolo che nel dopoguerra lesercito ebbe nellappoggiare il nazismo ) quando nel 1916 diventarono rispettivamente comandante supremo delle forze armate e sottocapo di stato maggiore. Hindenburg e, ancor pi, l'onnipotente Ludendorff imposero di fatto al paese una vera e propria dittatura militare. Insomma i regimi liberali che in molte parti d'Europa erano per loro natura gi poco democratici lo diventarono sempre di meno....almeno sul piano immediato della gestione della guerra Le limitazioni imposte ai diritti di libert dei cittadini, la concentrazione dei poteri nel governo, nei militari, nella burocrazia, provenivano dal bisogno, nato con la guerra di logoramento, di imporre ai paesi belligeranti una disciplina ferrea per convogliare nello sforzo richiesto dal conflitto tutte le energie, tutte le risorse umane, tecniche ed economiche. Ogni dissenso veniva considerato un atto al servizio dello straniero

Poich le forze militari in campo si equivalevano, poich alla prospettiva della guerra breve si era sostituita quella della guerra lunga, sarebbe riuscito vincitore chi avesse saputo resistere pi a lungo al suo logoramento, chi avesse prodotto pi armi, chi avesse avuto a disposizione pi cibo per nutrire la popolazione civile, e l'esercito. D'altra parte, gli eserciti immensi immobilizzati nelle trincee non erano pi in grado, come era avvenuto nei secoli passati, di autoalimentarsi col saccheggio. I governi dovevano provvedere ai loro bisogni.La logistica cessava di essere un elemento secondario (anche se sempre importantissimo) della guerra,diventava un problema fondamentale che investiva tutta l'economia dei vari paesi. Diventava essenziale non solo avere a disposizione la quantit maggiore possibile di risorse, ma anche coordinarle secondo un piano diretto dal centro.(Crisi del Liberismo-che non prevedeva un massiccio intervento dello stato nella economia) Tutte le fabbriche o quasi si convertirono in fabbriche di guerra, cio produssero beni destinati alla guerra. Tutti i governi provvidero ad allontanare dal fronte gli operai specializzati e a rimetterli nelle officine dove, sottoposti a una disciplina militare, produssero armi e Proiettili. Tutti i governi crearono un tipo di economia diversa da quella tradizionale, un'economia nella quale lo stato acquist una funzione coordinatrice centrale, una economia basata su un rapporto triangolare di collaborazione fra stato, industriali e sindacati (necessari per assicurare il consenso degli operai ai ritmi di lavoro pi intensi).Il Paese che and pi avanti sulla via della pianificazione economica di guerra fu la Germania. Un grande e intelligente industriale, Walter Rathenau,in Germania presidente della gigantesca azienda elettrica A.E.G., fu preposto fin da 1914. a coordinare, d'intesa col ministero della guerra, la raccolta e la dstribuzione delle materie prime alle singole industrie.Numerosi industriali ac-cettarono di malavoglia la pianificazione militare imposta dal ministero della guerra.Nel 1916 la pianificazione fu assunta dallo stato maggiore delle forze armate, che intervenne in prima persona nella gestione dell'economia, concesse agli operai aumenti salariali,istitu commissioni paritetiche, composte da militari e da sindacalisti, per regolare il livello dei salari, gli spostamenti da azienda a azienda della manodopera, fare opera di conciliazione nelle vertenze del lavoro.In questa economia organizzata di guerra le singole imprese persero la libert di movimento che era stata fino allora un dogma del capitalismo liberista( Passaggio al capitalismo Monopolista ).Nacque un nuovo tipo di economia nella quale gli industriali dovevano intrecciare le loro decisioni a quelle stabilite da un vertice costituito dallo stato maggiore, dai sindacati e dal governo. In questo nuovo tipo di economia, che non cessava di essere capitalistica ma rifiutava il principio della libert d'impresa si stabilirono nuovi legami fra gli industriali e i militari.La Germania and pi avanti su questa strada, fu indotta ad abbracciare l'economia organizzata di guerra, a pianificare capillarmente la distribuzione delle risorse anche perch doveva fronteggiare la scarsit di que-ste, provocata dal blocco navale che l'Intesa, e in particolare l'Inghilterra, avevano adottato contro di lei fin dal settembre del 1914. Il blocco fu infatti un'arma che alla lunga, a partire dal 1917,si rivel terribilmente efficace contro un paese come la Germania. Alla vigilia della guerra essa importava tutto il cotone grezzo, il petrolio,la gomma e il manganese di cui aveva bisogno;importava inoltre 12 milioni e mezzo di tonnellate di ferro dalla Francia e dalla Svezia, il 20,25% del fabbisogno di grano,il 45% dei grassi. Il 70% di tutte queste importazioni avveniva via mare.In conseguenza di questo stato di cose,nel 1918 i Tedeschi furono ridotti alla fame; la loro razione alimentare era meno di un terzo di quella dei popoli dell'Intesa. La Germania rispose al blocco navale iniziando nel febbraio del 1915 la guerra sottomarina: i sommergibili ebbero l'ordine di attaccare e af-fondare le navi mercantili che navigassero nei mari intorno all'Inghilterra, senza garanzia di sicurezza per quelle neutrali. Nel maggio del 1915 un sommergibile silur e affond il transatlantico inglese " Lusitania " provocando circa 1400 morti. La brutalit del gesto commosse l'opinione pub-blica mondiale; e poich fra i morti ci furono anche oltre 120 cittadini americani, contribu a orientare gli Stati Uniti verso l'intervento in guerra con-tro la Germania. Ma il gesto pi gravido di conseguenze funeste per la Germania, imposto dal generale Ludendorff nonostante il parere contrario del cancelliere Bethmann-Hollweg, fu l'ordine dato nel gennaio del 1917 della guerra sot-tomarina a oltranza,l'ordine cio di affondare indiscriminatamente tutte le navi mercantili incontrate dai sommergibili. La guerra sottomarina provoc l'entrata in guerra degli Stati Uniti. La guerra fuori d'Europa La guerra stata chiamata mondiale perch vi parteciparono vari paesi extraeuropei, ma venne combattuta prevalentemente in Europa. I fronti di guerra fuori d'Europa ebbero un'mportanza secondaria. Il Giappone condusse la guerra in modo autonomo dall'Intesa, occu-p alcune isole del Pacifico gi colonie tedesche e la concessione che la Germania aveva in Cina (nello Shandong). Inoltre il Giappone, approfit-tando del fatto che le potenze europee erano impegnate altrove, present nel gennaio del 1915 al governo cinese numerose richieste, note come le 21 domande, le quali, se accettate, avrebbero fatto della Cina una colo-nia del Giappone. Il governo cinese cerc la protezione degli Stati Uniti e dell'Inghilterra (nel 1917 entr anche.in guerra al loro fianco) e ottenne che il Giappone rinunciasse alle 21 domande.

Pi importante dell'Estremo Oriente come campo, di azioni militari fu l'impero ottomano. Per indebolirne la resistenza, l'Inghilterra e la Francia promisero l'indipendenza e promossero la guerriglia dei popoli arabi che vivevano dentro i suoi confini:nella Siria, nella Mesopotamia (l'attuale Iraq), nella Palestina e nallArabia. Queste promesse per non erano del tutto sincere.Infatti Inghilterra, Francia, Russia e Italia si accordarono segretamente per spartirsi dopo la guerra l'impero ottomano:la Mesopotamia sarebbe andata all'Inghilterra, la Siria alla Francia, Costantinopoli e gli stretti alla Russia,Smirne all'Italia,Inoltre il governo inglese fece balenare nel 1917 agli Ebrei sonsti( Movimento che propugnava il ritorno in Palestina)la possibilit di avere come loro sede nazionale la Palestina.Era il primo germe di quello che pi tardi sarebbe stato il conflitto mediorientale e che fin da allora evidenzia una sostanziale ambiguit degli occidentali. Non meno tragica fu la sorte degli Armeni, che nel 1915 vennero sterminati dal governo turco con atroci massacri. LITALIA IN GUERRA L'Italia in guerra costitu un caso anomalo rispetto alle altre maggiori potenze. I governi di queste potenze, quando nel 1914 avevano dichiarato la guerra, avevano avuto l'appoggio delle rispettive borghesie e anche dei Socialisti.In Italia invece i socialisti erano stati contrari e la borghesia si era divisa fra quelli che volevano entrare in guerra contro l'Austria (gli interventisti) e quelli che non volevano l'entrata in guerra (i neutralisti),Giolitti era contrario, Sonnino favorevole. Successivamente, messi di fronte al fatto compiuto dell'in-tervento, i socialisti avevano adottato nei confronti della guerra un atteggiamento ambiguo, da loro definito con l'espressione n aderire n sabotare . L'intervento nella guerra mondiale Iniziata la guerra, l'Italia aveva dichiarato la propria neutralit. La decisione dell'Italia era corretta, perch la Triplice alleanza prescriveva all'Italia di intervenire a fianco degli alleati solo se questi fossero stati vittime di una aggressione; invece la guerra era scoppiata per iniziativa dell'Austria. A parte i nazionalisti, che auspicarono (ma solo fugacemente)l'ingresso in guerra a fianco della Germania, quasi nessuno in Italia vole-va partecipare alla guerra. Le masse del popolo,i socialisti, la maggior parte dei cattolici, Golitti con pochi suoi fedeli rimasero legati a questo atteggiamento. Invece in alcuni gruppi di politici e di intellettuali matur prestissimo la convinzione che l'Italia dovesse intervenire in guerra a fianco dell'Inghilterra e della Francia. Anche i nazionalisti si convertirono a questa causa. I membri di questi gruppi, che furono detti interventisti , abbracciarono tutti l'irredentismo e dissero che l'Italia doveva afferrare l'occasione che si presentava per liberare Trento e Trieste. Ma sotto la comune vernice irredentista, le Differenze erano quanto mai profonde.C'erano alcuni socialisti e sindacalisti rivoluzionari, fra cui emergeva Mussolin, i quali ritenevano che la partecipazione alla guerra avrebbe creato le condizioni per fare la rivoluzione (o, quanto meno, per pescare nel torbido e creare nuove condizioni sociali e politiche). Mussolini si allontan clamorosamente dal Partito socialista e, con denaro offertogli probabilmentedalla Francia fond un suo giornale, "Il Popolo d'Italia", il cui primo numero usc il 15 novembre 1914.C'erano letterati e artisti come D'Annunzio e i Futursti, fautor della guerra a fianco della Francia, di cui ammiravano la cultura. I Futurist(Marinetti) univano a questo motivo un altro, per loro pi importante: l'amore per la guerra fine a se stessa, per la guerra che essi avevano definito sola igiene del mondo (Marinetti). Anche in D'Annunzio, del resto, era prevalente l'amore per il bel gesto, di cui la guerra gli avrebbe offerto numerose occasioni. C'erano alcuni democratici,come Salvemini, ardenti fautori di una politica che, ispirandosi a Mazzini, facesse dell'Italia la forza liberatrice dei popoli oppressi dall'Austria-Ungheria.( Interventismo democratico). C'erano i nazionalisti, fautori di una politica di espansione ovunque fosse possibile, dai Balcani al Mediterraneo orientale e all'Africa. C'erano i liberali di destra, guidati da Salandra(.e..Sonnino) e sostenuti dal re Vittorio Emanuele III, i quali volevano l'intervento in guerra per motivi sia di politica estera che di politica interna. Essi infatti non solo ambivano liberare Trento e Trieste e (come i nazionalisti) espandere la potenza dell'italia nei Balcani, nel Mediterraneo orientale e in Africa; ma ambivano anche cogliere l'occasione per estromettere il neutralista Giolitti dal giuoco politico ed imporre al paese un tipo di direzione diverso, basato non gi sulla collaborazione coi socialisti ma sulla loro repressione.

La settima- rossa (cos fu chiamata una sommossa anarcoide che ebbe luogo nel giugno del 1914, alla immediata vigilia della guerra, in Romagna e nelle Marche) preoccup molto i liberali di destra e contribu a orientarli nel senso d una politica repressiva. I nazionalisti concordavano pienamente con questa linea di politica interna. Gli Accordi Salandra e il ministro degli esteri Sidney Sonnino avviarono trattative segrete sia con le potenze dell'Intesa che con l'Austria.Se questa avesse fatto sostanziose concessioni del suo territorio italiano,non escludevano la possibilit di restare neutrali.Ma l'Austria non volle fare concessioni;almeno questa fu la dizione formale sicch il governo stipul con l'Intesa il patto di Londra (26 aprile 1915) e si impegn a entrare in guerra nel maggio successivo. Poich la maggioranza dei deputati era formalmente seguace di Giolitti e neutralista, i gruppi interventisti, aiutati sottobanco dal governo, organizzarono manifestazioni e violenze di piazza per forzare la mano al parlamento. In queste manifestazioni si distinse D'Annunzio per la violenza del linguaggio usato contro Giolitti, simbolo dell'odiato neutralismo, e la sua efficacia nel galvanizzare la folla. La maggioranza dei deputati si convert facilmente alla causa della guerra, sotto la forza combinata delle manifestazioni di piazza e del richiamo sentimentale al patriottismo. Ci non toglie tuttavia che quelle manifestazioni di piazza, con le quali una minoranza del popolo italiano si sovrappose alla libera volont del parlamento, ebbero alcuni caratteri di una vera e propria forzatura sul parlamento Il 24 maggio 1915 l'Italia entrava in guerra contro l'Austria-Ungheria. In Italia la situazione politica nei confronti della guerra era complessa da una parte cerano coloro che erano stati interventisti e che detenevano il controllo del potere; e, dall'altra parte, quelli che erano stati neutralsti e socialisti, definiti sprezzantemente dagli avversar disfattisti . Non solo, ma anche fra gl nterventist s delne a poco a poco una divisione sempre pi profonda: da una parte gli interventisti democratici, fedeli ai loro ideali di libert da portare ai popoli oppressi; dall'altra parte gli interventisti pi vicini ai nazionalist e p sensibili alle ambizioni di potenza, pi pronti a definre disfattista chiunque non la pensava come loro. D'altronde per l'Italia, paese gunto tardi all'unificazione e all'indipendenza politica, la partecipazione alla guerra fu la prima vera e propria esperienza di massa che coinvolse tutto il popolo,(Anzitutto i Contadini che per la prima volta scoprirono concretamente la Nazione Italiana) Si pu dire che solo con la guerra sa nata in Italia un'opinione pubblica nazionale;circolazione di idee,discussioni, contrasti.). Prima della guerra l'opinione pubblica era lmtata a ristrette fasce della borghesia e ai socialisti. Fu con la guerra che tutti gli Italiani, volenti o nolenti, presero concretamente coscienza dell'esistenza della patria: dal piccolo borghese, ufficiale d complemento e combattente entusiasta, al fante contadino, rassegnato alla sua sorte di animale da macello, all'operaio ostile alla guerra.Cos quando tutt gl Italiani, e non pi solo alcune minoranze, presero coscienza dell'esistenza della Patra,questa si present a loro profondamente divisa e in una visione drammatica. C'erano in realt due patrie: quella degl ''interventisti'' e quella dei disfattisti, (agli occhi del contadino fante)-secondo la propaganda dellepoca .Il carattere diviso con cui l'idea della patria si present alle masse del popolo italiano avr grande importanza nel permettere la vittoria del fascismo dopo la guerra.(con il suo voler rifondare una Nazione, una patria nel senso forte e fanatico del termine) Rispetto alle altre maggior potenze, l'Italia fu il paese nel quale la guerra provoc il maggior grado di militarizzazione della socet. Durante il conflitto gli uomini mobilitati sotto le arm in Italia furono 6 milioni, pari al 16% della popolazone. Invece le analoghe percentual furono del 2% in Inglhiterra, del 9% in Franca e dell'11% in Germania . Men-tre la societ italiana subva un processo di militarizzazione di particolare intenst, le libert dei cittadini furono sottoposte a limiti particolarmente forti.Il parlamento discusse raramente i grandi problemi politici del momento e si vide togliere ogni potere di controllo sul bilancio e sulle spese dello stato.Le autorit fecero ampio uso della censura sui giornal(la Fotografia venne usata ufficialmente per fini propagandistici e di documentazione dallo stato maggiore dellesercito).Molti cittadn, considerati sovversiv perch ostl alla guerra, furono inviat al confino di poliza (co obbligati a risiedere in una localt determinata dversa dalla loro residenza abituale).Lo stato moltiplic le sue competenze, intervenne,in tutti campi della vita economica ma, scarsamente attrezzato per questi compiti, divent meno efficiente.Nacquero nuovi ministeri,enti,commssariati, comitati per la mobilitazione industrale,co per fornire all'esercito il fabbisogno di armi, viveri, indumenti ecc. Manc tuttavia la presenza di una autorit superiore in grado di coordinare tutti questi nuovi centri d potere. In compenso, mentre lo stato diventava meno efficente, l'industria, che doveva rifornire l'esercito, ebbe uno sviluppo fortissimo.Fra il 1914 e il 1920 la produzione annua di automobili pass da 9200 a 20 000, mentre la produzione di energia elettrica quasi raddoppi.Il capitale della Fiat, di 17 milion nel 1914, divent di 200 nel 1919: che era un aumento forte (di crca il 100%) anche tenuto conto dell'inflazione. Sotto il profilo militare, il fronte che, in conseguenza dell'intervento italiano, venne a crearsi sulle Alpi al confine con l'Austria, ebbe gli stessi caratteri del fronte occdentale, determinati dalla guerra di posizione. Nel 1915-1917 l'esercito italiano, comandato dal generale Luig Cadorna condusse sull'Isonzo numerose offensive tanto sanguinose quanto inutili:furono le battaglie dell'Isonzo.Gli Austraci, che combattevano da posizioni di partenza miglori perch il confine permetteva loro di occupare le creste dei monti, risposero con varie offensive condotte lungo la valle dell'Adige e sugli altopiani di Asiago.Unico fatto di un certo rilievo, a parte le migliaia e migliaia di morti e feriti, fu la conquista italiana di Gorizia nell'agosto del 1916.

L'anno critico: il 1917 Durante il 1917 avvennero due fatti di importanza capitale: in Russia scoppi la rivoluzione che, dopo alcuni mesi, si concluse con la vittoria dei bolscevchi e l'uscita di quel paese dalla guerra; in compenso gli Stati Uniti entrarono in guerra a fianco dell'Intesa. All'inizio della guerra la maggioranza dell'opinione pubblica americana era contraria all'intervento. Contrari, in particolare, erano gli americani degli Stati Uniti di origine tedesca, per motivi sentimentali, e i farmers del Middle-West, che temevano un aumento delle tasse come conseguenza della guerra. Ma la causa dell'intervento fin col prevalere per vari motivi: le simpatie per gli ideali di lbert e giustizia in lotta contro gli autoritari Imperi centrali, simpatie diffuse in vari ambienti americani e particolarmente forti presso il presidente Wilson; i maldestri tentativi della diplomazia tedesca di fare un'alleanza col Messico; la necessit di difendere i grandi interessi economici che la guerra aveva creato fra gli Stati Uniti e l'Intesa. Quest'ultimo motivo fu quello decisivo.Il dollaro dopo la Guerra prese il posto della sterlina negli scambi internazionali Gli Stati Uniti Con la guerra erano diventati dal 1914 i principali fornitori all'Intesa di merci di ogni genere e di risorse finanziarie. Le esporta-zioni americane di grano, che prima della guerra erano andate diminuen-do, aumentarono di 4 volte e mezzo fra il 1911 e il 1920.Il tasso annuo di sviluppo industriale nel 1914-1918 tocc il record del 15%.La bilancia commerciale, che nel 1914 era attiva per 435 milioni di dollari, nel 1917 lo era per 3 miliardi e 567 milioni di dollari. Nel periodo complessivo 1914-1920 la bilancia dei pagamenti fu attiva per oltre 16 miliardi e mezzo di dollari. Questo attivo consent agevolmente agli Stati Uniti di fare pre-stiti durante la guerra all'Intesa, e soprattutto all'Inghilterra, per un totale oscillante fra i 10 e i 12 miliardi di dollari. Per valutare l'entit di questa cifra si pensi che equivaleva a quasi due terzi degli investimenti esteri in-glesi nel 1914. La straordinaria prosperit americana era alimentata dalle esportazioni di merci e di capitali verso l'Inghilterra e la Francia, aumen-tate bruscamente a partire dal 1914. La guerra sottomarina a oltranza, decisa dai militari tedeschi nel gennaio del 1917, non solo urtava contro i sentimenti umanitari di tanti ame-ricani ma rischiava anche di interrompere il fruttuoso commercio che si svolgeva attraverso l'Atlantco e, se avesse sconfitto i paes dell'Intesa,rschava di mettere a repentaglio il rimborso dei debiti contratti col governo e le banche degli Stati Uniti. I pi decisi fautori dell'intervento in guerra furono gli ambienti del big business della costa atlantica, interessati a garantire i loro crediti con i paesi dell'intesa. Quest'insieme di motivi indus-se il 2 aprile 1917 il governo a dichiarare la guerra. L'intervento degli Stati Uniti si rivel decisivo per la vittoria dell'Intesa. Ma il corpo di spedizione americano entr in azione sui campi di bat-taglia europei solo nel marzo del 1918. Nel frattempo trascorsero i mesi del conflitto pi duri per l'Intesa. Nella primavera del 1917 la guerra sotto-marina a oltranza mieteva successi e parve in grado per qualche tempo di interrompere i rifornimenti provenienti dallAmerica.Lazione dei sommergibili fu resa difficile quando lInghilterra organizz il traffico con i convogli di navi mercantili protette da navi da guerra.Alla fine del 1917 la battaglia era vinta :LIntesa e gli Stati Uniti erano in grado di costruire piu navi di quante i sommergibili tedeschi riuscissero ad affondare. Ma il 1917 fu per tutti i belligeranti europei lanno nel quale parve venir meno la determinazione di conseguire ad ogni costo la vittoria. Ci furono casi di ammutinamento nellesercito francese e nella flotta tedesca .La popolazione civile diede vita a scioperi e sommosse contro il carovita in primavera a Parigi,in Germania ,in Inghilterra,in Austria e in agosto ,a Torino.La rivoluzione Russa cominciava ad avere una certa influenza nelle masse di operai e contadini occidentali,tra laltro uno degli slogan di Lenin era proprio la condanna della guerra Imperialistaposizione questa che in modo differenziato si diffondeva nella componente di sinistra dei socialisti in Europa (Rosa Luxemburg in Germania- Ricordiamo il leader socialista francese Juares contrario alla guerra ucciso da un nazionalista agli inizi del conflitto ) Il primo conflitto mondiale vide il diffondersi di una coscienza critica contro la guerra non soltanto quella in corso, che non si era mai vista in passato. Lenin aveva Sostenuto il suo punto di Vista in due riunioni internazionali di socialisti, tenute nei villaggi svizzeri di Zimmerwald e di Kiental rispettivamente nel settembre 1915 e nel- l'aprile 1916. Ma gli altri pochi intervenuti si erano rifiutati di seguirlo su questo terreno. Tuttavia nel 1916 fra i socialisti di tutti i paesi era aumentato il numero di quelli ostili alla guerra ad oltranza. In Germania i socialisti ostili alla guerra ,una quarantina avevano dato vita a un nuovo partito:il Partito socialdemocratico indipendente. Sempre in Germania, cominciarono a circolare nel 1917 dei fermenti rivoluzionarii (gli ammutinamenti nella flotta erano indicativi campanelli di allarme).Nel tentativo di frenare i fermenti rivoluzionari, alcuni intellettuali proposero, ma invano, una democratizzazione del regime politico. Ottennero solo che il Kaiser si inducesse a promettere per dopo la guerra la riforma della legge elettorale in senso piu democratico.. Nel 1917 ci furono anche alcuni tentativi per giungere ad una pace di compromesso, fatti dalla Francia, dalla Germania e, con particolare insistenza, dall'Austria, sul cui trono nel 1916 Carlo I era succeduto a Francesco Giuseppe. Tutti questi tentativi.fallirono nonostante gli sforzi del Papa Benedetto XV (1914-1922), che defin coraggiosamente la guerra in corso una inutile strage.

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Per l'Italia il 1917 fu un anno particolarmente drammatico non solo per la sommossa di Torino contro la guerra da parte di molti operai ma anche per la gravissima sconfitta di Caporetto. Il 24,26 ottobre l'esercito italiano, attaccato da truppe austro-tedesche, venne travolto e dovette ripiegare fino al Piave, abbandonando al nemico il Friul. La fine della guerra Tuttavia l'anno critico fu superato,casi di ammutinamento vennero repressi con numerose condanne alla fucilazone, molte delle quali spieta-tamente eseguite( i casi di diserzione furono tantissimi tutti repressi con violenza )La censura sulla stampa si fece ovunque pi severa.Ma le autorit militari impararono anche che, per ottenere dai soldati i sacrifici richiesti dalla guerra, non erano sufficienti la rigida disciplina e il disprezzo per la loro vita manifestato fino allora; impararono che era necessario curare il morale dei soldati, trattarli in modo pi umano, evitarne i massacri inutili prestar maggiore attenzione alla qualit del rancio e alla regolare concessione di licenze. Questo fu l'atteggiamento assunto in Francia da Ptain dopo gli ammutinamenti del maggio e del giugno 1917.Questo fu l'atteggiamento assunto in Italia dal generale Armando Diaz: successore di Cadorna dopo Caporetto.Inoltre in Italia, per galvanizzare il morale dei fanti,che erano per la grande maggioranza contadini poveri, privi di terra o dotati di un pezzetto insufficiente di terra, venne promesso che dopo la guerra sarebbe stata fatta una rforma agrara per distribuire loro la terra in propriet (la promessa ovviamente non verr mantenuta). La nomina nel novembre 1917 a presidente del consiglio francese di Clemenceau, energico sostenitore della guerra a oltranza, parve simboleggiare la ritrovata determinazione dell'Intesa di combattere fino alla vittoria. Anche l'esercito italiano, dopo il disastro di Caporetto, difese con valore sulla linea del Piave il ''suolo'' della patria contro l'invasore.Questi tent di oltrepassare il fiume ma fu respinto (battaglia del Piave, 15-23 giugno 1918).Bisogna per aggiungere che ovunque i soldati che combattevano nelle trincee e gli operai che lavoravano nelle fabbriche di guerra guardarono con simpatia alla Russia, che aveva fatto la rivoluzione, era uscita dal conflitto e aveva proclamato il diritto dei popoli all'autodeterminazione (cio il diritto di decidere sul loro futuro secondo la loro libera volont).Lenin, il principale artefice della rivoluzione russa, stava diventando per molti un mito, una specie di personaggio leggendario destinato a liberare l'umanit dalla guerra. In parte per neutralizzare il mito nascente di Lenin e in parte per far piacere al presidente Wilson, che si proclamava ostile all'imperialismo, i governanti dell'Intesa misero la sordina alle ambizioni di potenza che li muovevano e sottolinearono che la guerra andava combattuta fino alla vittoria per far trionfare nel mondo la libert e la giustizia. Wilson enunci questo suo programma, che era molto simile a quello degli interventisti democratici nei suoi Quattodici punti.Cos fu chiamato il messaggio indirizzato dal presidente al Congresso degli Stati Uniti l'8 gennaio 1918 per esporre le sue vedute circa la sistemazione del-l'Europa e del mondo a guerra compiuta.(una specie di programma nazionalista democratico da primo ottocento). Fra i Quattordici punti figurava la condanna della diplomazia segreta, cio degli accordi stipulati dai governi all'insaputa e alle spalle dei popoli; la richiesta di diminuire il protezionismo che intralciava il commercio internazionale; quella di diminuire gli armamenti; l'impegno di sostenere l'indipendenza nazionale di tutti i popoli e di promuovere una associazione generale delle nazioni (la futura Societ delle Nazioni). Gli Imperi centrali avevano una situazione interna peggiore, perch la popolazione era ridotta alla fame e perch i fermenti rivoluzionari continuavano a circolare fra gli operai in Germania e fra gli esponenti delle minoranze nazionali in Austria-Ungheria. Gli Imperi centrali, a differenza dell'Intesa, non avvano convincenti motivi ideali da far valere per neutralizzare i fermenti rivoluzionari.La pace di Brest-Litovsk fra gli Imperi centrali e la Russia(non pi Zarista), firmata il 3 marzo 1918, con la quale la Germania impose alla Russia la cessione di ampi territori, parve una implicita conferma alle accuse di brutale imperialismo rivolte dall'Intesa alla Germania. Effettivamente le annessioni di territori russi indicavano che le mire prevalenti della Germania erano di allargare verso est, verso,'il mondo slavo, il programma pangermanista inteso a creare un'area di dominio nell'Europa centrale, ovunque ci fossero minoranze tedesche.La situazione della Germania, in difficolt per quanto riguardava la politica interna e i motivi ideali di guerra, era invece discreta per quanto riguardava le operazioni militari. Sebbene anche i soldati fossero alla fame quasi come la popolazione civile e sebbene il loro morale fosse molto basso, con l'uscita della Russia dal conflitto l'esercito poteva concentrare tutte le sue energie sul fronte occidentale prima che si facesse sentire il peso del corpo di spedizione americano.Due offensive, scatenate contro gli Anglo-francesi nel marzo e nel maggio del 1918,ebbero successo.Ma una terza offensiva, scatenata in luglo, fall e indusse il comando tedesco a far ripiegare l'esercito dalle terre della Francia e del Belgio invase.Ben difficilmente la Germania sarebbe stata ancora in grado di com-battere, anche se i suoi alleati non si fossero ritirati dal conflitto.

Gli alleati comunque crollarono per primi. Alla fine di settembre la Bulgaria fu in- invasa dagli eserciti dell'Intesa operanti nei Balcani e ai primi di ottobre fir-m l'armistizio. L'impero ottomano, attaccato dagli Arabi, capitol il 30 ottobre. L'Austria-Unghera, sconfitta dall'Italia nella battaglia di Vittorio- Veneto (24-28 ottobre) e in via di totale disfacimento perch i popoli sog-getti proclamavano la loro indipendenza, firm l'armistizio con l'Italia il 4 novembre.Sulle rovine dell'Impero austro-ungarco sorsero in quei giorni, quattro nuovi stati indipendenti: la repubblica di Cecoslovacchia (formata da Boemia, Moravia, Slovacchia e Rutenia);il regno di Iugoslavia (formato da Serbia, Croazia, Slovenia, Montenegro e altri territori popolati da Slav del Sud); la repubblica di Austria; l'Ungheria. Anche la Polonia divenne una repubblica indipendente.In quegli stessi giorni, fra il 3 e il 9 novembre, una rivoluzione scoppiata- in Germania a Kiel, fra i marinai della flotta da guerra, poi a Brema, Amburgo, Lubecca,in Baviera e a Berlino,indusse il Kaiser ad abdicare.L11 novembre 1918 la Germania firmava l'armistizio.La guerra era finita.Aveva provocato milioni di morti un numero mai visto nella storia dellumanit .le guerre piu sanguinose(la campagna di Russia di Napoleone e la guerra di Secessione americana avevano causato eccezionalmente centinaia di migliaia di vittime.) Cambia la geografia politica Europea -spariscono tre imperi multisecolariDopo la guerra i vincitori stipularono con la Germania il trattato di Versailles,firmato il 28 giugno 1919; seguirono nei mesi successivi il trattato di Saint-Germain con l'Austria, quello di Neuilly con la Bulgaria, quello del Trianon con l'Ungheria e infine, il 10 agosto 1920, quello di Svres con la Turchia,ridotta alla sola Anatolia.I trattati, e principalmente il pi importante, quello di Versailles, vennero elaborati nel corso della Conferenza della pace, riunita a Parigi nel gennaio del 1919 con la partecipazione d 32 stati, ma non di quelli vinti, i cui rappresentanti furono convocati solo per la firma dei trattati. L'esclusione dei vinti dalla elaborazione dei trattati la dice lunga sulle reali intenzioni dei vincitori e sul diverso clima della conferenza di Parigi rispetto a quell'altra grande assise internazionale che era stato un secolo prima il congresso di Vienna, con la partecipazione a pieno titolo della Francia sconfitta.Nel 1919 i vincitori europei, dimenticate le belle parole di libert e di giustizia internazionale per cui avevano detto di combattere, imposero ai vinti, e in particolare alla Germania, una pace basata sulla sopraffazione, nella quale parvero giungere alle estreme conseguenze le ambizioni imperialistiche maturate dopo il 1870. Le decisioni della conferenza di Parigi furono prese dal consiglio dei Quattro, cio del presidente americano Wilson e dei capi di governo francese, inglese e italiano: Clemenceau, Lloyd George e Vittorio Emanuele Orlando(presidente del consiglio dopo Caporetto) Poich Wilson rimase fedele ai suoi ideali di libert e giustizia, gli altri tre dovettero nascondere le mire imperialistiche sotto il riaffermato impegno a sostenere i Quattordici punti. In realt Clemenceau mir a garantire la sicurezza della Francia nei confronti della Germania, indebolendo quest'ultima oltre misura e imponendo clausole inutilmente umilianti;(che favorirono successivamente i movimenti nazionalisti tedeschi) Lloyd George mir a garantire l'egemonia inglese nei territori dell'impero ottomano e a cautelarsi contro una temuta egemonia della Francia sul con-tinente europeo; Orlando e il ministro degli esteri Sonnino mirarono ad estendere il piu possibile linfluenza italiana oltre lAdriatico e chiesero di annettere non solo la Dalmazia,come prevista dal trattato di Londra, ma anche la citt di Fiume;(i nazionalisti non contenti crearono di li a poco il mito della vittoria mutilata) tutti mirarono a escludere dal consesso europeo la Russia Bolscevica. La Germania dovette cedere le colonie allInghilterra, alla Francia e al Giappone;LAlsazia e la Lorena alla Francia, altri territori al Belgio,Danimarca,Polonia,Cecoslovacchia.Fra questi territori da ricordare il corridoio di Danzicache ceduto alla Polonia ,spezz in due quella che era stata la Prussia.La Germania dovette abolire il servizio militare(le fu concesso solo un piccolo esercito di 100000 uomini) impegnarsi a smilitarizzare (cio a non creare fortificazioni ecc.) sulla riva sinistra del Reno (Renania); assumersi pubblicamente la responsabilit di avere scatenato la guerra;pagare all'Intesa, e in particolare alla Francia, sul cui territorio si era svolto gran parte del conflitto,riparazioni di guerra che furono poi fissate nella somma esorbitante di 132 miliardi di marchi oro. Per ave-re il senso dell'entt della cifra basti pensare che era quasi pari alle intere spese di guerra della Francia. L'intento dei governanti francesi era quello di strangolare finanziariamente la Germania per impedirne la ripresa economica, che avrebbe por-tato come conseguenza il temuto ricostituirsi della sua potenza. Ma la Germania era diventata dal 1870 l'elemento principale dell'Europa, la cui pro-sperit economica dipendeva da quella della Germania.Come osserv l'economista inglese Keynes, impedire la ripresa economica tedesca significava impedire la ripresa economica dell'Europa dal marasma creato dalla guerra. D'altra parte le preoccupazioni della Francia erano giustificate perch si trov dplomatcamente isolata d fronte alla Germana. Infatt dopo la guerra i governi degli Stati Uniti e dell'Inghilterra avevano firmato con la Franca un trattato di garanzia, impegnandosi a schierarsi al suo fianco in caso di aggressione tedesca. Ma poco dopo il trattato decadde perch il senato degli Stati Uniti, nel quale prevalevano le tendenze isola-zionistiche, cio ostili a impegnarsi fuori dell'America e in particolare in Europa, lo respinse insieme al trattato di Versailles.L'isolazionismo fece s che gli Stati Uniti non parteciparono alla Socet delle Nazioni, nata nel 1919 dal progetto di Wilson.La Societ delle Nazioni era composta da un'assemblea generale di tutti i paesi membri.

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Inizialmente non vi furono ammessi n gli stati vinti n la Russia comuni-sta.Il potere effettivo della Societ risiedeva nel consiglio, che era compo-sto da nove stati, quattro dei quali eletti periodicamente dall'assemblea, e cinque invece permanenti:Franca, Inghilterra, Italia, Giappone e Cna. I membri della Societ delle Nazioni si impegnavano a risolvere pacifica-mente le eventuali controversie che fossero sorte fra loro. Si trattava pur-troppo d un mpegno destinato a restare lettera morta . Nel frattempo la Societ delle Nazioni serv da paravento alla Francia e all'Inghilterra per impossessarsi con l'istituto del mandato 12 delle ex colonie tedesche e, durante alcuni anni, dei territori coloniali arabi gi facenti parte dell'impero ottomano.Per completare il quadro dei trattati di pace, ricordiamo ancora l'Austria,rdotta a un pccolo paese di 6 milon d abtant con una enorme capitale (Vienna aveva circa 2 milioni di abitanti).L'Austria dovette cedere all'Italia non solo i territori italiani di Trento e di Trieste ma anche quello tedesco del Tirolo meridionale (Alto Adige) fino al Brennero.E rcordiamo l'Ungheria che, ridotta a un paese di 8 milioni di abitanti, sent come particolarmente dolorosa l'unione alla Romania della Transilvania, regio-ne dove i contadini erano rumeni ma la classe dirigente era ungherese. Queste clausole del trattato di Versailles, oltre a essere particolarmente umiliante per la Germania, era quanto mai contestabile.La guerra infatti era scoppiata per una molteplicit di cause, nelle quali la responsabilit preminente spettava semmai all'Austria-Ungheria. Il 52% delle riparazioni doveva andare alla Francia, il 22% all'Inghilterra. Seguivano l'Italia e la Iugoslavia (in quanto erede della Serbia). Le conseguenze della prima guerra mondiale nel modificare i caratteri della societ occidentale furono forse pi profonde ancora di quanto lo siano state le conseguenze della seconda guerra mondiale.In primo luogo la guerra fu per i belligeranti europei un tragico salasso in termini umani e un non meno grave salasso in termini finanziari. Nel complesso la guerra provoc una diecina di milioni di morti, fra cui 2 milioni in Germania, altrettanti in Russia (fino al 1917), 1 milione e mezzo in Francia,mezzo milione in Inghilterra e altrettanti in Italia. Queste per-dite erano tanto pi gravi in quanto riguardavano gli uomini fra i 20 e i 40 anni, il nerbo cio della parte attiva della popolazione. Al salasso pro-vocato dalla guerra ne segu nel 1918-1920 un altro, non meno terribile: una epidemia di influenza (detta in Italia spagnola).Le conseguenze della guerra sul versante politico e sociale furono enormi ,sparirono alcuni tra gli imperi multisecolari piu importanti dEuropa,inflazione,disoccupazione ,indebitamento e instabilit politica colpirono leuropa,gli Stati Uniti diventarono la prima potenza economica mondiale. Ovunque il popolo, compresi i contadini, acquist maggior coscienza dei suoi diritti. Combattere per quattro anni nelle trincee, soffrire e versare- il proprio sangue fece comprendere ai soldati molte cose sul loro paese,sui propri diritti assai pi di quante ne avessero apprese attraverso la scuola .Le donne entrarono in massa a lavorare nelle fabbriche per sostituire gli uomini al fronte, dimostrandosi ottime operae. L'uscita dall'ambiente familiare, il lavoro di fabbrica e la lontananza dei mariti diedero alle don-ne un senso di indipendenza quale mai fino allora avevano sperimentato e accelerarono il loro moto di emancipazione.Sintomo piccolo, ma non trascurabile, di questa emancipazione fu l'evoluzione della moda, che ab-bandon i clichs pi tradizionali nel nome di una maggior comodit e pra-ticit. L'abolizione del busto e la sua sostituzione col reggiseno, che era stata iniziata prima della guerra, ma nell'ambito ristretto dell'alta societ parigina , si diffuse e divent un fatto di massa, mentre la gonna si accorciava fin sotto il polpaccio.La societ diretta dalla borghesia era una societ che si allargava sem-pre pi perch assorbiva continuamente nuovi elementi e nuovi strati so-ciali: i contadini, gli analfabeti,gli artigiani si trasformavano in operai, in impiegati,in cittadini,in gente che sapeva(parzialmente) leggere e scrivere, in elettori.(in alcuni Paesi si allarga il Suffragio elettorale non solo agli uomini)Questo processo,che si era svolto gradualmente nel corso dell'800, con la guerra si estese rapidamente nel giro di quattro anni a tutta intera la popolazione.Si estese non perch fosse improvvisamente aumentato il nu-mero di quelli che sapevano leggere e scrivere, ma perch tutti avevano sofferto e versato il loro sangue per le rispettive patrie,li aveva resi comunque Soggetti di un destino collettivo.Moderni!.Il suffragio universale fu infatti esteso dopo la guerra in tutti i paesi.Per dirigere una societ cos trasformata e allargata nei suoi diritti, la borghesia dovr affrontare problemi nuovi, a risolvere i quali il liberalismo non servir pi. Era nata la societ di massa, la stessa nella quale anche noi oggi viviamo. Nota: In tutti i paesi fu introdotto il suffragio universale maschile. il suffragio femminile fu introdotto solo in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Germania, Austria, Cecoslovacchia, Olanda e Svezia; esisteva gi in Finlandia, Norvegia e Danimarca.

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