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RES presenta SANDRO CIOTTI Un uomo solo al microfono

Marted 16 luglio, ore 22.30 (e in replica gioved 18 luglio, ore 15.00)


di Alessandro Chiappetta Quella che ho faticosamente cercato di concludere stata la mia ultima radiocronaca. Un grazie a tutti gli ascoltatori, mi mancheranno. Cos, il 12 maggio 1996, Sandro Ciotti chiudeva la sua ultima radiocronaca. Un addio sobrio e gentile, che arrivava dopo oltre 2400 radiocronache di partite di calcio, 40 Festival di San Remo, 14 Olimpiadi, 15 Giri dItalia, 9 Tour de France. A dieci anni dalla sua scomparsa, Rai Storia celebra la figura di Sandro Ciotti, un personaggio che ha fatto la storia della radio italiana, ben oltre il suo ruolo storico di giornalista sportivo. Inviato, paroliere, radiocronista, Ciotti stato per anni una delle voci pi celebri dello sport italiano, ma stata la musica la sua passione originaria, cominciando con Lello Bersani in Ciak, una delle prime rubriche radiofoniche della Rai, e continuando con incontri dautore e commenti alle novit musicali e agli eventi cinematografici, come nelle interviste a Domenico Modugno, Federico Fellini, Mina, Gino Paoli, o Luigi Tenco. Del cantante genovese, Ciotti era buon amico, e fu tra testimoni della notte in cui Tenco mor. Fu tra i primi a mettere in dubbio la tesi del suicidio. Ma il nome di Ciotti indissolubilmente legato a Tutto il calcio minuto per minuto, il programma che ha cambiato volto al racconto del calcio in Italia, facendo del campionato un romanzo popolare, e riscrivendo la sacralit delle domeniche degli italiani. Tutto il calcio attraversa mezzo secolo di storia italiana e alimenta la mitologia legata alla radio, lanciando quella generazione di cronisti formatasi con la gavetta dei Giochi Olimpici di Roma del 1960, e finendo per essere teatro di aneddoti e leggende. Da Clamoroso al Cibali ai battibecchi di Ciotti col collega e rivale Enrico Ameri. Ciotti vive la sua professione da testimone privilegiato, raccontando lo sport e la musica con uno stile mai banale, asciutto, talvolta barocco ma sempre pungente, ironico e sagace. Un linguaggio diventato lessico sportivo, una prosa da scrittore pi che da giornalista, che il romanissimo Ciotti, figlioccio di Trilussa, ha saputo prestare anche alla musica del pi milanese dei cantautori, Enzo Jannacci. Per lui, Ciotti ha scritto Veronica, un testo provocatorio e irriverente sulle cui note i due hanno duettato, insieme anche a Dario Fo, in un programma di Gianni Min del 1987, Domani si gioca. A raccontare Sandro Ciotti, ci sono i colleghi di un tempo, come Ezio Luzzi e Claudio Ferretti, i radiocronisti di oggi divenuti nel tempo suoi eredi, come Riccardo Cucchi e Bruno Gentili, e Guglielmo Moretti, lideatore di Tutto il calcio minuto per minuto.

Uomo di mondo, viaggiatore guascone e rubacuori, pigro, talvolta un po spaccone, Ciotti non ha mai nascosto una certa malinconia, il rimpianto della mancata paternit, e un carattere ombroso e solitario nonostante le lunghe serate nella sua splendida casa romana, dove invitava amici e colleghi a interminabili partite di carte e biliardo. Un personaggio a cui si legano protagonisti dello sport italiano come Agostino Di Bartolomei e Gaetano Scirea, con i cui tristi destini Ciotti si trovato ad incontrarsi, e che rappresentano la nostalgia per un calcio antico, genuino e glorioso, ormai inghiottito dalla televisione. Quel calcio in cui Ciotti, da vero intenditore e grande appassionato, si muoveva con estro e fantasia, facendo della sua voce roca, che la leggenda vuole sia diventata cos dopo una radiocronaca di 14 ore sotto la pioggia, la sua cifra stilistica.

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