Uomo di mondo, viaggiatore guascone e rubacuori, pigro, talvolta un po spaccone, Ciotti non ha mai nascosto una certa malinconia, il rimpianto della mancata paternit, e un carattere ombroso e solitario nonostante le lunghe serate nella sua splendida casa romana, dove invitava amici e colleghi a interminabili partite di carte e biliardo. Un personaggio a cui si legano protagonisti dello sport italiano come Agostino Di Bartolomei e Gaetano Scirea, con i cui tristi destini Ciotti si trovato ad incontrarsi, e che rappresentano la nostalgia per un calcio antico, genuino e glorioso, ormai inghiottito dalla televisione. Quel calcio in cui Ciotti, da vero intenditore e grande appassionato, si muoveva con estro e fantasia, facendo della sua voce roca, che la leggenda vuole sia diventata cos dopo una radiocronaca di 14 ore sotto la pioggia, la sua cifra stilistica.