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1. Con l’approvazione del nuovo Piano Regolatore Portuale nel Consiglio Comunale dello scorso 6
Novembre si è consumato un vero e proprio colpo di mano volto a porre i consiglieri di fronte ad una
scelta obbligata –e già da tempo presa altrove; e la città di fronte al fatto compiuto.
3. La città –che pure è probabile sia pregiudizialmente favorevole- di fatto non conosce il significato e
le implicazioni di questa operazione, perché nessuno –tra chi sa- le ha mai voluto far conoscere nulla.
Il Comune si è impegnato a convocare un’assemblea pubblica a Dicembre… francamente sembra più
che altro una presa in giro. Occorreva discutere e conoscere prima, non dopo.
4. La normativa che regola la materia è stata violata consapevolmente. Le “Linee guida per la re-
dazione dei piani regolatori portuali (art. 5 Legge n. 84/1994)”, a cura del Ministero dei Lavori Pubbli-
ci, prescrivono: “l’intesa tra il soggetto preposto all’adozione dell’atto di pianificazione portuale ed il
Comune” –è la risoluzione approvata in Consiglio Comunale- “è finalizzata a porre in coerenza le pre-
visioni del PRP in formazione con la pianificazione urbanistica comunale, provinciale e regionale […]
Nel caso di difformità tra i due strumenti, [ciò] comporta la necessità di apportare modifiche alla pro-
posta di PRP e/o ad adottare le conseguenti varianti ai PRG vigenti”. Le difformità, che pure sono mol-
te ed evidenti, non sono state prese neppure in considerazione.
5. Con ciò il sindaco Lapenna ha disatteso la premessa metodologica contenuta nel suo stesso pro-
gramma elettorale: ”Intendiamo adottare un metodo di governo teso al perseguimento della massi-
ma condivisione e partecipazione nelle decisioni fondamentali, che comporti il pieno dispiegamento
della dialettica politica. Il metodo della ricerca della massima condivisione delle decisioni sarà perse-
guito anche nei confronti della cittadinanza, al fine di sperimentare nuove ed ulteriori forme di parteci-
pazione di categorie, associazioni e semplici cittadini, rendendo sempre più facile e diretto il rapporto
con l’amministrazione comunale. […] L’obiettivo prioritario [è] di rendere partecipi e consapevoli i cit-
tadini delle grandi scelte urbanistiche, a forte impatto ambientale, dell’Amministrazione Comunale”.
6. Si è tentato di presentare la vicenda come uno scontro tra “ambientalisti” e fautori dello “svi-
luppo”. Niente di più falso. La questione che abbiamo posto è un’altra. Si trattava di sapere se l’attuale
amministrazione fosse tenuta, oppure no, al rispetto della legge; se per essa contasse o no qualcosa il
proprio programma elettorale; infine se per essa il Consiglio Comunale fosse un organo decisionale, op-
pure solo ratificante decisioni prese altrove. La risposta data nei fatti a queste domande è stata sin troppo
chiara.
La città dovrà ancora attendere molto per avere una classe dirigente degna di questo nome.