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Memento Mori
di Marco Travaglio
na combriccola di giureconsulti tutta gente seria, tant che saccompagna a una U donna cannone con barba, rossetto e cartello al collo Siamo tutti puttane ci accusa di aver nascosto lassoluzione dellex generale Mario Mori e dellex colonnello Mauro Obinu dallaccusa di favoreggiamento mafioso per la mancata cattura di Bernardo Provenzano nel 1995-'96. Naturalmente vero il contrario: il Fatto il quotidiano che ha dato il maggior risalto alla notizia, dedicandole il secondo titolo di prima pagina subito sotto lo scandalo italo-kazako. Ma ci che davvero disturba che il Fatto la notizia lha data giusta. Mentre gli altri raccontano che, siccome li hanno assolti, Mori e Obinu non han fatto niente di male, dunque la Procura s inventata tutto, noi abbiamo scritto lunica verit che al momento, in attesa delle motivazioni della sentenza, emerge dal dispositivo: Il fatto non costituisce reato. Se i giudici avessero scritto il fatto non sussiste avrebbero bocciato la ricostruzione fattuale dei pm e del gup. Se avessero scritto per non aver commesso il fatto lavrebbero confermata, attribuendola per a persone diverse dai due imputati. Invece lhan confermata escludendo il dolo, cio la volont di favorire Cosa Nostra. Il fatto che non costituisce reato, ma stato commesso dai due alti ufficiali, una serie di condotte elencate dalla procura nel capo dimputazione: e cio la mancata cattura di Provenzano sebbene il boss confidente Luigi Ilardo avesse svelato al colonnello Riccio un casolare di Mezzojuso frequentato dallo Zu Binu; e la mancata informazione alla Procura della concreta possibilit di arrestarlo; il tutto appena due anni dopo la mancata perquisizione del covo di Riina da parte dello stesso Ros che ben si era guardato dallinformare la Procura sul ritiro del servizio di sorveglianza dinanzi al nascondiglio di Zu Tot. Tutto ci avvenuto davvero. Per due volte il Tribunale lha messo nero su bianco, ma per due volte ha respinto il movente indicato dalla Procura: non perquisire il covo di Riina, lasciarlo perquisire dai mafiosi, non arrestare i mafiosi che lo perquisivano, tenerne alloscuro i magistrati, e poi non catturare Provenzano e nascondere ai magistrati anche quella possibilit per i giudici solo una serie impressionante di sviste, sbadataggini, equivoci, amnesie. Cio, un corpo speciale specializzato nella lotta al crimine organizzato rimasto, negli anni cruciali delle stragi e del dopo-stragi, nelle mani di un branco di fessi, incapaci e dilettanti allo sbaraglio. La qual cosa dovrebbe non rassicurare, ma preoccupare vieppi non solo i diretti interessati, che dovrebbero essere i primi a ribellarsi a queste sentenze che li dipingono peggio dellispettore Clouseau. Ma anche i loro fans a mezzo stampa, che dovrebbero vergognarsi di adorare simili idoli di cartapesta. Ma i fans, tutti riuniti attorno al Platinette Barbuto, non sanno nulla di questo processo, anzi non sanno proprio cos un processo, n sanno leggere le sentenze e, anche se le leggono, non le capiscono. Il povero Claudio Cerasa, noto improvvisatore del Foglio, non conosce neppure il nome degli imputati (Mario Obinu si chiama Mauro: Mario Mori) ed convinto che il ruolo chiave lo ricopre il figlio di Don Vito Ciancimino (no, caro: il ruolo chiave qui lo ricopre il colonnello Riccio: Ciancimino chiave nellaltro processo, quello sulla trattativa). Il lucido Macaluso, sullUnit, sinventa un tal colonnello Ricci (gli dettano i pezzi al telefono, ma non sente bene) e poi scrive che la sentenza d ragione alle rigorose argomentazioni del Prof. Fiandaca (che per non ha mai fatto considerazioni sul processo Mori, ma sullaltro, quello sulla trattativa). Il quale Fiandaca confessa finalmente al Corriere di non aver letto gli atti n delluno n dellaltro processo, ma solo la memoria dei pm, venti paginette (un bignamino da studenti ripetenti, col caldo che fa a Palermo).
segue a pag 8
A quasi due mesi dalla deportazione di Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua (6 anni) il governo non ha adottato alcun provvedimento contro il diplomatico kazako autore di gravi ingerenze sul ministero degli Interni. Perch tanti riguardi verso il regime di Nazarbayev?
Gramaglia pag. 3
LO STATO BURLESQUE
di Antonio
U di Furio Colombo
Padellaro
n ministro degli Interni inconsapevole che fa la U ara Emma, credo che, dal figura del fesso col botto men- C1945, non ci sia mai stato tre al Viminale, nella stanza un momento pi confuso e accanto, i suoi funzionari prendono ordini dai kazaki, addirittura esilarante quando in Parlamento si lancia in una strampalata autodifesa intessuta di apro le virgolette nelle virgolette da teatro dellassurdo. Un ministro degli Esteri tenuta rigorosamente alloscuro di tutto (perfino delle notizie Ansa), insolentita dallambasciatore kazako che convoca invano (sono in ferie). Ma che improvvisamente ritrova la parola onde farci sapere che Alma Shalabayeva, consegnata dalle autorit italiane con la figlia di sei anni direttamente nelle grinfie del peggior nemico sta bene e ringrazia lItalia (nessuna riconoscenza, invece, da parte del cognato per il cazzotto preso in faccia durante la perquisizione di Casal Palocco). Un presidente del Consiglio aggrappato tremebondo alla giacchetta di Napolitano, costretto a esibirsi nello sperticato elogio del fesso col botto per salvare la poltrona. Un presidente della Repubblica tonitruante e che si crede un monarca assoluto, perfino innominabile secondo il presidente del Senato nelle vesti di gran ciambellano di corte. Un Partito democratico (Pd, partito defunto, twittano i militanti in rivolta) i cui maggiorenti definiscono il ministro di polizia o un inetto o un bugiardo e subito dopo gli votano la fiducia. Un vertice della Procura di Roma con due parti in commedia: prima vieta il rimpatrio delle due donne, poi lo concede pressato sulla base di un fax, quindi lamenta, accidenti, la beffa subita. Il tutto coronato da unallegra brigata di prefetti, sottoprefetti e dignitari senza dignit, a disposizione degli arroganti emissari di Astana, usati e buttati via come stracci e che in sovrappi devono masticare la versione ufficiale e menzognera che segna la fine delle loro carriere.
segue a pag 2
umiliante nella politica estera italiana, che vuol dire immagine e reputazione. pag. 18
U di Bruno Tinti
MAFIE ROMANE
all'interno pag. I - IV
ascia perde, noi eravamo diversi. Criminali s, ma di L unaltra pasta, ce piaceva la bella vita, quando se doveva men menavamo e pure forte, ma prima dammazza ce pensavamo mille vorte. pag. 9
LA CATTIVERIA
Civati: Franceschini ha detto che chi non daccordo fuori. Dal Pdl
www.forum.spinoza.it
IL PAPOCCHIO
Epifani dice che il governo ha bisogno del tagliando a settembre, ma gli elettori di sinistra vorrebbero qualcosa di pi drastico e si lamentano sui social network.
il Fatto Quotidiano
Il web si scatena:
Ridateci i soldi delle primarie
terzo grado della Cassazione che riguarda il vostro padrone. Alessandro Cheli TAGLIANDO? Una revisione completa ci vorrebbe. Il mio voto non lo avrete mai pi. Claudio Marrocu UNOFFESA alla nostra intelligen-
za usare Zanda con la sua dichiarazione in Senato come foglia di fico. Vergogna! Non voter il Pd attuale! Massimo Callegari VORREI sapere chi mi restituisce adesso i 2 euro delle primarie... Anna Barbui MI VERGOGNO , non ci sono paro-
le. Vi ho votato per affondare il Pdl e gli avete dato le chiavi del governo. Fate schifo! Ivano Guzzinelli LEGGE elettorale subito, e tutti fuori. Dopo il salvataggio di Alfano, non c' pi niente da salvare. Felice Tursi
fatto a mano
enerd notte, sono le 2 passate. Davide, Elly, Diego e altri stanno conversando via Skype. Non proprio una chiacchierata di relax. Sono tutti furibondi perch il loro partito, il Pd, ha appena votato contro la sfiducia al ministro Alfano. E minaccia sanzioni nei confronti degli unici tre ribelli che non se la sono sentita di mandare gi lo scandalo kazako. Qualche ora pi tardi, questi militanti seduti nelle loro case a Nichelino, a Bologna, a Montebelluna, si sono ricordati di quel giorno di novembre, quando si sono messi in fila per le primarie, hanno versato due euro e, prima di votare, hanno sottoscritto lappello per dichiarare la loro appartenenza al centrosinistra. Se lo rileggi adesso, ti metti a ridere, dice amara Elly Schlein, 28 anni, attivista bolognese di Occupy Pd. Chi lha tradito? Chi ha denunciato i 101 traditori di Prodi, chi non voleva le larghe intese, chi chiede di fermare lacquisto degli F-35, chi non vuole sospendere i lavori della Camera per non di-
MO BASTA
La Carta dintenti affissa nei circoli Pd con la scritta: La prossima volta firmatevela voi
IL TAGLIANDO Il segretario Epifani parla di una visita di controllo al governo Il Pdl si infuria Franceschini frena: Nessun rimpasto
spiacere Berlusconi o chi ha fatto esattamente il contrario? Cos nata lidea: stampare quella carta dintenti, strapparla a met e affiggerla alle sedi dei circoli democratici di tutta Italia.
FA UN CERTO EFFETTO vedere in un sabato pomeriggio di luglio le foto dal Pratello e da Bergamo, da Saracena e da San Lazzaro di Savena, da Battipaglia e da Busto Arsizio: Mo basta, recita lo slogan. E a quanto pare sono in tanti a pensarlo. Noi ci abbiamo messo la faccia durante la campagna elettorale spiega ancora Elly Schlein non possiamo pi tollerare la piega che ha preso il partito. Sul caso Alfano, che fine ha fatto il rigore che Letta ha avuto nei confronti della Idem? Ci stanno ricattando: noi stiamo facendo fare a Berlusconi il suo programma, mentre non si capisce che fine abbiano fatto gli 8 punti di Bersani. Il problema non sono i pochi dissidenti del gruppo parla-
DALLA PRIMA
di Antonio Padellaro
egli anni del BerluN sconi trionfante, lEconomist coni lespressione Burlesqoni per descrivere lanomalia di un paese che ancora godeva di una certa credibilit internazionale, ma governato purtroppo da un miliardario da avanspettacolo burlesque. Una decina danni dopo il burlesque dilaga e coinvolge governanti, leader di partito, alti burocrati, magistrati, vertici delle istituzioni in un eterno variet. E non c pi anomalia poich quasi tutto anomalo, almeno secondo i canoni delle democrazie decenti. Ammettiamolo, per troppo tempo luomo di Arcore stato il comodo alibi dietro il quale la cosiddetta classe dirigente nascondeva le proprie magagne. Lui era la pietra dello scandalo, anzi lo Scandalo eliminato il quale, si disse, il Paese avrebbe riacquistato rispetto per se stesso e nuovo slancio. Non andata cos. Oggi, con gli ultimi colpi di coda, il Caimano tenta di sfuggire alla giustizia che lo bracca da Milano a Napoli, passando per Roma dove la Cassazione potrebbe tra pochi giorni mettere la pa-
mentare: per fortuna ci sono loro, ci aggrappiamo a quelle astensioni quando ci chiedono che cosa ci facciamo ancora nel Pd. Non hanno nessuna intenzione di mollare. Anche perch, sfascisti non sono: Che sia chiaro dice Davide Quaggiotto, ventanni Noi non siamo di quelli che dicono che il governo deve cadere, che se ne fregano
delle conseguenze. Crediamo per che si debba almeno dettare lagenda, non si pu essere succubi dei diktat del Pdl. Ci siamo dimenticati che sono loro che hanno bisogno di noi?. Davide viene da Montebelluna, la stessa cittadina dorigine di Laura Puppato, senatrice che venerd non ha partecipato al voto su Alfano in dissenso con il grup-
po: Non va di moda ultimamente dice Davide Ma noi pensiamo con la nostra testa. Conosciamo Laura, ma guai a chi dice che siamo strumentalizzati da lei. Tra chi si messo a strappare lappello, ieri, c anche Diego Sarno che per il Pd fa lassessore a Nichelino, provincia di Torino. I vecchi compagni si sono arrabbiati racconta il 33enne non concepiscono in nessun modo il dissenso pubblico, al di fuori delle sedi opportune. Io posso anche dire che hanno ragione, ma ci vorrebbe un sistema-partito capace non solo di ascoltare, ma anche di tenere conto di quello che succede nelle prossime decisioni. Se invece ci sono decine di persone che vanno ad attaccare lappello strappato come noi e loro non ne tengono conto, io non ho altre possibilit. convinto che proteste come questa, qualche segno lo lascino. Qualcosa si muove prosegue Sarno Quando Epifani dice ribaltiamo la piramide congressuale, partiamo dai circoli, dice le cose che dicevamo ad aprile.
PER LA VERIT, ieri, Epifani si azzardato a parlare anche di un tagliando da fare al governo. stato azzannato da tutto il Pdl e ha ricevuto la reprimenda anche del ministro Dario Franceschini: si pu parlare di rafforzamento ma guai a nominare il rimpasto. C' chi crede che presto i democratici dovranno fare i conti con la realt: Ho sentito Zoggia (il responsabile organizzazione, ndr) dire che puntiamo a 750 mila tessere, un terzo in pi dellanno scorso: secondo me non hanno capito cosa sta succedendo. A parlare Renzo Russo, 27 anni, segretario del circolo di Saracena, provincia di Cosenza: Qui da noi il tesseramento gi un problema, ma stavolta siamo messi malissimo: su 50, se ne rinnoviamo 7 o 8 solo perch vogliono votare al congresso contro questa classe dirigente. Raccontano che in Emilia e Toscana ci sono circoli che non vogliono versare pi i soldi delle nuove iscrizioni a Roma. Fortunatamente noi non abbiamo consegnato al partito i due euro raccolti alle primarie dice Russo . Per come sono andate le cose, quel voto stata una farsa. Almeno noi li abbiamo usati per pagare le bollette.
rola fine al suo ventennio politico. Eppure, vecchio, stanco, malandato ancora lui che fa ballare gli altri piegando due ministeri e unintera catena di comando ai desideri del suo amico Nazarbayev, colui che nella dacia era pronto a offrirgli dodici ragazze dodici. Come in un film dellorrore, dopo una lunga incubazione, le uova avvelenate sparse nella politica e negli apparati dello Stato stanno generando tanti piccoli caimani dai dentini affilati, spregiudicati, opportunisti. Spesso, direbbe Cordero, monchi dellorgano morale. Ma, per una strana mutazione della specie, invertebrati.
il Fatto Quotidiano
IL PAPOCCHIO
IL MINISTRO DELLO SVILUPPO Flavio Zanonato uomo dalla comunicazione impetuosa: per settimane ha fatto il bastian contrario dentro il governo sottolineando ogni volta le difficolt di bilancio nel tagliare lImu, laleatoriet della ripresa annunciata dal collega Saccomanni e via opponendosi. Qualche volta ha flirtato con argomenti ostici come la possibilit, in qualche modo, di aprire al nucleare in Italia nonostante il recente referendum. Ieri, intervistato dal Tg1, lex sindaco di Padova caro a Pierluigi Bersani s buttato in una forma di retorica che vero lettismo (nel senso di Enrico Letta) in purezza: lannuncio dellannuncio. Penso - ha dichiarato stentoreo - che allinizio dellautunno sar possibile annunciare che non
Zanonato passa
ci sar un punto di Iva in pi e non ci sar lImu sulla prima casa. Per i sostanzialisti, quelli cio che badano solo al sodo, Zanonato ha ribadito una cosa che ha gi detto una decina di volte: il governo, forse, riuscir a togliere lImu sulla prima casa e a bloccare definitivamente laumento dellIva con la legge di stabilit, vale a dire in autunno.
di Giampiero Gramaglia
arnesina, batti un colpo. Anzi, batti un pugno sul tavolo. Dei kazaki. Ma anche del governo, perch di questa brutta storia di Alma e della sua bambina, thanno detto buona e tu stai a cuccia. Non che serva a qualcosa, adesso che le abbiamo espulse o le abbiamo consegnate che dir si voglia: mica ce le fanno tornare. Ma, almeno, ti fai sentire; e, magari, rispettare un po di pi. Sul caso Ablyazov, che cosa potevano fare Emma Bonino e il ministero? Almeno per riportare in Italia Alma Shalabayeva e sua figlia Alua? Certo qualche gesto pi forte si poteva provare: convocare prima lambasciatore kazako a Roma, senza aspettare che fosse in vacanza; richiamare per consultazioni lambasciatore dItalia ad Astana, che pure avrebbe forse potuto riferire dellagitazione che si stava creando - ammesso che non se ne sia accorto -; dichiarare persona non grata lambasciatore Yelemessov, gesto quasi estremo nelle ritualit diplomatiche; e, da ultimo, di sicuro impatto almeno mediatico, andare ad Astana, come, gioved, nel dibattito in Parlamento, Arturo Scotto, capogruppo Sel in commissione Esteri, ha suggerito alla Bonino.
TRE SCHIAFFI
Nelle foto, Mukhtar Ablyazov, Edward Snowden e Abu Omar, il cui rapitore, lex capocentro Cia, Seldon Lady, stato rimpatriato negli Usa da Panama pur essendo stato condannato in Italia in via definitiva Ansa
FANTASCIENZA La nota arrivata dal Kazakistan la ciliegina sulla torta: Alma sta bene e ringrazia lItalia per il suo sostegno
con fermezza una guerra della pesca col Canada; e non si fece intimidire dai talebani andando a difendere i diritti delle donne in Afghanistan. Per, da quando ministro degli Esteri, sembra contagiata dalla letargia che la stampa estera rimprovera al governo Letta nel suo insieme. Commentando il caso Ablyazov gioved sera, alla Festa dellUnit di Roma, Massimo DAlema, un ex ministro degli Esteri, teneva ben distinta la Bonino da Alfano, ma diceva: Alla Bonino le vogliamo bene, ma mi domando in quale letargo si trovasse la Farnesina" quando i diplomatici kazaki dettavano legge al ministero dellInterno. Perch, sul caso Ablyazov, il ministero degli Esteri e lo stesso ministro sono stati a lungo assenti, o molto discreti. Quando la bufera era gi scoppiata, la Bonino parsa a tratti pi concentrata sullordinaria amministrazione del suo ruolo che sulla vicenda kazaka, che ha pesanti implicazioni diplomatiche ed umanitarie. Com stata poco incisiva su altri casi caldi di questi giorni, il destino di Edward Snowden, la talpa del Datagate, o il ritorno da Panama negli Stati Uniti, senza neppure valutare il fondamento della richiesta destradizione dellItalia, di Robert Seldon Lady, Mister Bob, il capocentro Cia a Milano ai tempi del sequestro dellimam Abu Omar, condannato a nove anni e in via definitiva dalla Cassazione.
VIENE DA PENSARE che, su questi temi, la Bonino sarebbe stata pi combattiva e in prima linea se non fosse stata ministro, quasi che avverta le pastoie del ruolo e delle larghe intese. In diplomazia, vero, si opera meglio
INVECE, DA ALMA, il ministro ha mandato un funzionario dellambasciata in Kazakistan, facendo poi sapere un comunicato di venerd, quasi surreale- che la donna sta bene e ringrazia l'Italia per il suo sostegno: Con la figlia, ha piena libert di movimento in citt e ha accesso a internet. Emma Bonino una donna energica, che di solito vuole fare la cosa giusta e la fa. Da commissaria dellUe, non esit, appena insediata, ad affrontare
in silenzio e nellombra che parlando e alla luce del sole. Per, vediamo i fatti. Su Snowden, lItalia ha negato come altri lasilo legittimamente, perch la talpa del Datagate non rispetta le procedure- e ha chiuso come altri lo spazio aereo al velivolo dellambasciatore boliviano Evo Morales, perch gli Usa pensavano ci fosse a bordo lex analista dellNsa. E, su Mister Bob, la Farnesina ha subito preso atto e dichiarato rispetto della decisione di Panama di farlo ripartire per gli Usa. Intendiamoci, non cera probabilmente modo
no non ha preso nessuna iniziativa forte, a parte la convocazione solo mercoled 17 luglio dellincaricato daffari Manaliyev, in assenza dellambasciatore Yelemessov. L, le parole sono state chiare: il ministro ha manifestato sorpresa e disappunto per lirrituale azione ambasciatore kazako, perch, in una vicenda cos delicata, anche sotto il profilo internazionale, i rappresentanti diplomatici kazaki non hanno mai interessato la Farnesina. Irrituale, ma, dal loro punto di vista, efficace: al Viminale, ottenevano tutto quel che volevano; perch complicarsi le cose chiamando in causa la Farnesina? Magari, a tu per tu con Letta e con Alfano, la Bonino le avr pure cantate chiare, ma il silenzio, dopo il colloquio sul palco della sfilata del 2 giugno, non da lei. Non che sia rimasta inattiva, per: le cronache riferiscono come abbia offerto un Iftar, cio una cena di Ramadan, ai capi delegazione a Roma di 42 Paesi musulmani; che stata in Ungheria ma soprattutto per incontrarvi il ministro degli Esteri indiano e parlargli dei mar, altra nota dolente-; che ha ricevuto il premier eletto albanese Edi Rama; e che, ieri e oggi, a Palma di Maiorca, stata al Gruppo Westerwelle, club informale dei ministri degli esteri di 17 Paesi Ue, dove si discutono gli sviluppi dellUnione. Attivit tutte pertinenti. Ma non incisive l dove ci si aspettava. Poco aiuto allItalia finora venuto dallUe. Funzionari della Commissione hanno preso contatti con le autorit kazake, ma il presidente Barroso non intervenuto di persona.
Bob Elphinston
e Emiliano Liuzzi aso strano, a quanto pare gli italiani hanno la memoria pi corta C degli stranieri. O cos lasciano intendere. Giovedi scorso lex parlamentare del Pdl, Claudio Barbaro, ha raccontato al Fatto come nel 2009 assistette a una riunione surreale tra lallora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il comitato per i Mondiali di Basket a Roma e la Federazione mondiale di pallacanestro. L, al terzo piano di Palazzo Chigi, il leader del centrodestra raccont nei particolari di una sua esperienza in Kazakistan, con il presidente locale Nazarbayev prodigo nellorganizzare una festa con una trentina (secondo un altro testimone erano 12) ragazze se-
mi-svestite, come ha raccontato Barbaro. Immediata la smentita dello stesso Berlusconi (tutte fandonie, non vero); altrettanto labile la memoria di altri partecipanti alla riunione. Eppure, da molto lontano, c qualcuno che la ricorda molto bene, come lallora presidente mondiale della Federazione Basket, laustraliano Bob Elphinston.
Presidente, come and?
E allora?
Lincontro ufficiale tra Berlusconi ed Elphinston. A sinistra, lo scoop del Fatto sulla dacia di Nazarbayev
LaPresse
Senta, la nostra visita non sembrava avere niente dellufficiale. Cera un signore che intratteneva, tutto qui, mentre gli altri partecipavano. Tutto questo quasi per unora. Ribadisco: rimasi molto stupito per la gestione della vicenda. Tra i presenti anche lallora Presidente del Coni Gianni Petrucci, da gennaio di questanno eletto Presidente
Ho gi risposto. Arrivederci.
AFFARI SPORCHI
GLI ALLEGATI alla relazione del Capo della Polizia, Alessandro Pansa, confermano quanto avevamo sempre denunciato: si sapeva esattamente chi fossero la donna e la bambina che vennero consegnate alle autorit kazake in Italia. durato poco il tentativo di sminuire linaudita gravit del fatto attribuendo alla Shalabayeva e ai suoi difensori pretese omissioni che avrebbero confuso gli operanti. Lo afferma Riccardo Olivo, legale della moglie del dissidente kazako. Qualunque cosa si fosse fatto o detto in quelle concitatissime ore la loro sorte era segnata: dovevano essere riportate in Kazakistan, prosegue il legale, perch secondo quanto emerso dagli atti allegati alla relazione, infatti, le autorit kazake avevano
il Fatto Quotidiano
Legali di Ablyazov:
Nuovi elementi di gravit inaudita
LESPERTO
di Bruno Tinti
chiesto fin da subito a quelle italiane la deportazione della donna, di cui avevano comunicato identit e dati sui suoi passaporti. C inoltre la richiesta dei legali avanzata alla Procura di sentire la donna il 31 maggio e ignorata dalla Questura che lha invece condotta a Ciampino e fatta partire consegnandola, con la figlia, allambasciatore.
se finissero tutti in prigione? Kazaki (quelli non coperti da immunit diplomatica) e italiani: poliziotti, capi di Questura, di Polizia, di Segreteria, di Gabinetto e ministro; tutti quelli che non erano stati informati e non sapevano. Laccusa? Sequestro di persona. Repubblica del 20 luglio: il 28 maggio lInterpol di Astana (Kazakistan) segnala alla Polizia italiana che a Casal Palocco c il ricercato internazionale Mukhtar Ablyazov. Prendetelo e consegnatelo alle autorit kazake. Con lui vive sua moglie Alma Shalabayeva; ha due regolari passaporti kazaki e, forse, un passaporto falso della Repubblica Centro Africana a nome di Alma Ayan. Prendete anche lei e deportatela in Kazakistan: in Italia illegittimamente.
zaki e dal servile ministero dellInterno italiano. La Polizia lo sa che Shalabayeva ha un passaporto kazako. Perch non le dice: non raccontare storie, lo sappiamo chi sei, dacci il passaporto vero? Ovvio: perch, se questo passaporto salta fuori, addio immediata espulsione.
LA RECLUSIONE nel Cie deve essere convalidata dal giudice di pace. E, se a questo gli dicono: labbiamo portata al Cie perch illegalmente in Italia visto che ha un passaporto falso; veramente ne ha anche uno vero per la vogliamo trattenere lo stesso; il minimo che succede che il giudice dica: un momento, vediamo come stanno le cose, magari qui come turista, magari ha un permesso di soggiorno, in fondo ha una casa dove abita regolarmente; fate accertamenti e poi vedremo. Quindi che il passaporto kazako resti nellombra proprio quello che serve per chiedere una convalida immediata, necessaria per una altrettanto immediata deportazione. Il giudice di pace convalida. Che altro deve fare? Gli dicono che il passaporto falso, Shalabayeva ha paura per suo marito e quindi non dice che ha non solo il passaporto kazako, ma anche un permesso di soggiorno rilasciato dalla Lettonia che valido anche in Italia (area Schengen): su
LA RICHIESTA corretta per quanto riguarda Ablyazov; priva di senso per Shalabayeva. Se costei ha un passaporto kazako (e lo ha, lo afferma lInterpol kazaka), possibile che risieda in Italia legittimamente: dipende dalleventuale possesso di un permesso di soggiorno, italiano o rilasciato da un Paese dellarea Schengen (che in effetti la donna aveva, emesso dalla Lettonia); dipende anche da quando essa arrivata in Italia: potrebbe permanervi come turista per tre mesi. E, se fa uso di un documento falso (il passaporto africano), ci costituisce un reato per la legge italiana; quindi in Italia dovrebbe essere processata ed eventualmente condannata. Ma il passaporto falso non di per s, in presenza di passaporto vero, motivo di deportazione (in termini giuridici, espulsione). Lambasciatore kazako e i suoi accoliti si accordano con le autorit italiane per unirruzione
quei documenti c il suo vero nome. Cos la deportazione avviene con un aereo privato messo a disposizione dai kazaki. Superfluo dire che, in 41 anni di magistratura, non ho mai visto un clandestino andarsene dallItalia con un aereo privato. C qualche dubbio che Shalabayeva sia stata privata della libert personale illegittimamente? Non era clandestina, la Polizia lo sapeva. Non potevano rinchiuderla nel Cie. E nemmeno potevano arrestarla, garan-
nella villa di Casal Palocco; che avviene il 29 maggio, il giorno dopo i messaggi dellInterpol kazaka. Ablyazov non lo trovano; mettono per le mani su una preda pi misera, sua moglie Shalabayeva e la figlioletta di sei anni. Non hanno fatto niente, non c motivo di portarle in Questura. Ma i kazaki le vogliono. Il perch ovvio, servono per ricattare Ablyazov e costringerlo a costituirsi. Ma come si fa? LInterpol kazaka ha gi detto che la donna in possesso di passaporto vero, per provare che stia in Italia illegittimamente ci vuol tempo. Allora ci si attacca al passaporto della Repubblica Centro Africana che Shalabayeva esibisce: non vuole che si sappia che lei la moglie di Ablyazov, teme proprio quello che sta per succede-
re, che la usino contro il marito. Non sa, la poveretta, che tutti lo sanno gi e che gli sta offrendo la sua testa su un piatto dargento. Passaporto falso, sei in Italia illegittimamente, devi essere espulsa!. E se la portano via, lei e la figlia. Dove? Nel famigerato Cie (Centro identificazione ed espulsione) di Ponte Galeria, un surrogato della prigione; l la portano e l deve restare. Ecco perch il capo della Polizia Pansa non racconta delle informazioni dellInterpol kazaka e si limita a dire: Essendo emersi dubbi sulla sua identit e per verificare la sua regolare presenza in Italia viene portata in Questura. Dubbi? Ma se sapevano benissimo che era Shalabayeva! Siccome il diavolo fa le pentole etc, qui c la dimostrazione della vigliaccata perpetrata dai ka-
DEPORTATELA Lordine degli uomini di Nazarbayev fu eseguito dopo la richiesta da Astana: prendete anche la Shalabayeva
tendosi cos che non gli sfuggisse: il possesso di passaporto falso punito solo fino a tre anni di reclusione, larresto non consentito. Solo che niente Cie, niente deportazione; Shalabayeva se ne sarebbe andata e la parola passava agli avvocati. E allora che gli dicevano ai kazaki? Qualcuno ha sentenziato: Cie Cie, non rompete. Tutto questo si chiama sequestro di persona, reso possibile formalmente da un provvedimento del giudice di pace che per stato ottenuto con linganno. Una rendition realizzata con finta legalit invece che con un rapimento in mezzo alla strada.
COME PER OGNI reato ci sono
gli istigatori e mandanti (i kazaki), gli esecutori materiali (i poliziotti e i loro diretti superiori), i concorrenti necessari (quelli che dettero gli ordini, quelli che avrebbero dovuto impedire la consumazione del reato e che non lo fecero). Al posto loro comincerei a preoccuparmi. Il reato di cui allart. 605 1, 2 (fatto commesso da un pubblico ufficiale) e 3comma (fatto commesso in danno di un minore, la figlioletta di 6 anni) punito fino a 12 anni di galera. E gli stracci piccoli, quando cominciano a volare, hanno la tendenza a chiamare in correit gli stracci grossi.
LINCHIESTA
SCOTLAND YARD
In basso, il documento con cui il 5 giugno veniva reso noto lo status di rifugiati
di Marco Lillo
e Davide Vecchi onostante la conferma dello status di rifugiato politico in Gran Bretagna di Mukhtar N Ablyazov e Alma Shalabayeva sia stata ricevuta dal ministero degli Esteri il 4 giugno (come ricostruito ieri dal Fatto Quotidiano) tradotta e diramata il giorno successivo su carta intestata del Ministero dellInterno, dipartimento della pubblica sicurezza, direzione centrale della polizia criminale, servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, ieri lo stesso dipartimento della pubblica sicurezza ha diffuso una nota per ribadire che linformazione non ufficiale e quindi non utilizzabile. Eppure Satnam Rayit, capo dellufficio immigrazione di Scotland Yard, stato interpellato dallambasciata italiana a Londra su richiesta della Farnesina. E ha risposto in modo molto chiaro: A Mukhtar Ablyazov stato rilasciato lo status di asilo nel Regno Unito (...) e alla moglie stato rilasciato uno status di asilo fino al 2016 nel Regno Unito. Per la Polizia non sufficiente. Alessandro Pansa vuole informazioni dallInterpol. Anche il segretario Interpol di Lione ha chiesto ripetutamente conferma allInterpol di Londra di comunicare la condizione di asi-
lobbligo di compiere questa verifica. Le impronte erano state comunicate alla Questura il 30 maggio dallambasciata del Kazakistan con una aggiunta alla nota a verbale consegnata il 28, con il passaporto indicato come falso (e poi rivelatosi - secondo il Tribunale di Roma che d credito alle autorit della Repubblica Centroafricana - autentico). La stessa ambasciata Kazaka il 31 maggio, aggiunge unaltra riga: In caso di cattura di Shalabayeva Alma in Italia (con documenti falsi) vi chiediamo di deportarla in Kazakistan resa nota da Corriere e Repubblica. Il fax stato inviato alle 12:37 del 31 maggio quando laereo noleggiato dal Kazakistan era gi sulla pista di Ciampino e non il 28, prima del blitz di Casal Palocco. Poco dopo il cablo da Astana la moglie e la figlia di Ablyazov vengono trasferite a Ciampino. Non viene effettuata alcuna verifica sullo status di asilante di Alma sul sistema Eurodac perch - secondo la Polizia - lei non fa cenno a questa circostanza. Quindi nessuno usa gli strumenti creati per identificare i rifugiati. Le procedure non lo prevedono, rispondono fonti della Polizia. Forse il caso di cambiare le procedure.
il Fatto Quotidiano
Da Bari accuse a B.
di favoreggiamento della prostituzione
ro configurare delle vere e proprie pressioni, esercitate mentre Berlusconi era presidente del Consiglio, configurando cos lipotesi di una tentata concussione. Soltanto ipotesi al vaglio degli inquirenti che, in queste ore, stanno decidendo se avviare un ulteriore procedimento a carico del Cavaliere.
(a. mass.)
nche la famiglia Agnelli avrebbe usato il Vaticano per rimpatriare capitali. La rivelazione stata fatta da monsignor Nunzio Scarano, ex contabile dellApsa in Vaticano finito in carcere con laccusa di corruzione, al suo amico Massimiliano Marcian. Questultimo lo ha riferito ai pm di Salerno in un interrogatorio finora segreto che il Fatto ha visionato. Il 3 luglio Marcian, 45 anni, imprenditore nel settore degli eventi, amico stretto di Scarano del quale conosce tutti i segreti e i conti, si siede davanti agli investigatori salernitani. A Roma Scarano indagato per corruzione dellagente dei servizi segreti Giovanni Zito in relazione alla vicenda del tentato rimpatrio dalla Svizzera di 20 milioni di euro, per i pm forse appartenenti agli armatori DAmico.
ratteri numerici, che per quanto ho potuto capire, servivano per operare sui conti correnti. Marcian racconta di avere assistito a questa scena: Eravamo in macchina nella seconda met del 2011 io e Nunzio e rispondendo al telefono Scarano disse a un interlocutore: aspetta che ti do i codici; Nunzio rifer a memoria un codice e rifer i nominativi di personale che sarebbe stato presente su un volo privato che trasportava i plichi diplomatici. Nella seconda met del 2011, Nunzio Scarano mi ha riferito di essersi recato in Lussemburgo, per portare documentazione contabile del Vaticano.
Nunzio Scarano. A sinistra, i compianti Umberto e Gianni Agnelli LaPresse
della Procura di Salerno, guidata da Franco Roberti, invece parte dai 560 mila euro in contanti prelevati dal conto Ior e trasformati in assegni circolari grazie a finte donazioni. Quando Marcian si siede di fronte al pm Elena Guarino e al colonnello Antonio Mancazzo, comandante del nucleo di Polizia Tributaria di Salerno della Guardia di Finanza, Scarano dietro le sbarre. Lamico del monsignore, sentito a sommarie informazioni con lobbligo di dire la verit, riporta le confidenze di Scarano a partire dalla storia degli Agnelli e dei trucchi per spostare capitali e documenti col timbro della Santa Sede.
SCARANO mi ha raccontato
800 milioni di euro e che dietro poteva esserci la Fondazione Alkyone di Vaduz, in Liechtenstein che indicava come protectors oltre a Giovanni Agnelli anche lavvocato Franzo Grande Stevens, da sempre legale della Fiat e anche dello Ior. Chiss se Scarano, quando raccontava a Marcian del rimpatrio dei capitali allestero degli Agnelli, alludeva a queste storie pubblicate dai giornali. Marcian spiega anche il metodo usato per spostare i capitali delle grandi famiglie del capitalismo italiano nascondendone lorigine grazie allimmunit diplomatica vaticana. Scarano mi spieg racconta Marcian ai pm che per fare ci utilizzava un sistema con il cosiddetto plico diplomatico. Per quanto ho ca-
SOLDI ALLESTERO Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, in una banca svizzera lAvvocato avrebbe parcheggiato 800 milioni di euro
pito tale sistema consentiva di eludere ogni tipo di controllo per far rimpatriare in Italia capitali o anche documenti. Il sistema adottato sembra preso da un film di 007: Scarano dettava, non so se a piloti di aerei o a dei funzionari di banca, una password o codici identificativi formati da diversi ca-
cos, Marcian non si stupiva troppo quando vedeva girare furgoni con i lingotti doro nascosti tra gli ortaggi: In Vaticano nel piazzale-parcheggio antistante la palazzina dello Ior, ebbi modo di notare nellestate del 2012 delle borse di cuoio semiaperte dalle quali si intravedevano chiaramente lingotti doro. Venivano caricate su furgoni obsoleti. Ci avvenne in due circostanze: una volta fu caricato un Fiat Ducato contenente ortaggi tra i quali furono caricati tre o quattro borsoni contenenti i lingotti doro. In unaltra circostanza invece fu utilizzato un furgone-frigo, sul quale per non ricordo quanti borsoni vennero caricati. Marcian si sorprende e chiede a Scarano dove portassero i borsoni
contenenti i lingotti doro. Nunzio non mi rispose e rimase in silenzio anche quando gli dissi: fate tutti questi impicci in Vaticano!!!. Dopo queste rivelazioni, Scarano stato convocato durgenza dai pm romani. Come il Fatto ha gi raccontato, nellinterrogatorio dell8 luglio con i pm Nello Rossi e Stefano Pesci nel carcere di Regina Coeli, ha esteso il discorso allApsa dove faceva il capo contabile prima di essere sospeso per lindagine. Ai pm ha detto arrivai 22 anni fa. Di recente ho chiesto udienza al Santo Padre perch non ero soddisfatto di come andavano le cose allApsa. A questo punto i pm chiedono particolari e seguono nel verbale lunghi omissis. Al Fatto risulta che Scarano abbia nomi-
nato nellinterrogatorio anche il direttore dellApsa, Paolo Mennini, figlio dellex direttore dello Ior Luigi Mennini e fratello del nunzio apostolico a Londra, Antonio Mennini, del quale ha illustrato i rapporti con la famiglia romana dei Nattino, titolare di societ fiduciarie e di una banca di investimento, ma attiva anche nel settore immobiliare con fondi che gestiscono anche patrimoni pubblici. Scarano sar sentito ancora dai pm romani la prossima settimana: ha deciso di collaborare e dopo lindagine sullo Ior si annuncia uninchiesta bis sullApsa. Non a caso papa Francesco ha creato una commissione per mettere mano a tutti gli enti economici del Vaticano.
Niccol Ghedini
che le operazioni di rimpatrio di capitali dallestero fatte per gli armatori DAmico (i cugini Cesare e Paolo DAmico indagati per infedele dichiarazione dei redditi dai pm di Roma. I magistrati sospettano che i 20 milioni detenuti dal broker Giovanni Carenzio, che dovevano rientrare in Italia con laereo noleggiato dallo 007 Giovanni Zito, pagato da Scarano, appartengono ai due armatori, ndr), le aveva gi fatte in passato anche per la nota famiglia Agnelli. La rivelazione lascia di stucco gli investigatori. Potrebbe anche trattarsi di una millanteria di Scarano, magari basata su uno scenario suggestivo e noto. Nellindagine milanese dei pm Fusco e Ruta alcuni testimoni hanno raccontato che in una banca svizzera esisteva una provvista riferibile a Giovanni Agnelli di
onorevole avvocato Niccol Ghedini pare molto L pi preoccupato dalla data che ossessiona il Cavaliere il prossimo 30 luglio che non dalla prima inchiesta in assoluto che lo vede protagonista. Assieme al collega Piero Longo, Ghedini infatti al centro degli atti che le giudici Annamaria Gatto, Manuela Cannavale e Paola Pendino, annunciando la sentenza di condanna nel processo Ruby-bis, hanno inviato ai pm per valutare eventuali ipotesi di falsa testimonianza nelle indagini difensive. Siamo davvero tranquilli, e non avremmo motivo di non esserlo ribatte Ghedini perch quelle indagini le abbiamo fatte in maniera impeccabile. Le abbiamo consegnate alla procura della Repubblica e poi, per nostra fortuna, le han-
LaPresse
Beh, solo una sentenza di primo grado, ma devo dire che la pena obiettivamente molto elevata. Ma riguarda loro, non ne so nulla. E poi ho altro a cui pensare.
Come la strategia per affrontare la sentenza di Cassazione sul processo Mediaset. Se il Cavaliere venisse condannato anche in questo grado dovrebbe abbandonare la politica. Avete gi deciso come muovervi?
Certamente unipotesi ancora in piedi, ma non abbiamo preso alcuna decisione definitiva. Ogni opzione ancora aperta.
Tecnicamente cosa succeder?
la mia fiducia molto calata ultimamente, perch stanno procedendo con una rapidit che davvero extra ordinaria. Tra laltro saremmo dovuti finire alla sezione terza della Cassazione, quella specializzata in problemi tributari
La stessa che ha gi assolto il Cavaliere nel per Mediatrade, filone romano del processo sui diritti Mediaset.
SENZA SPERANZA Non abbiamo ancora deciso se rinunciare o meno alla prescrizione Sono pessimista, dopo la sentenza sar tutto finito
Tra dieci giorni il relatore far la sua relazione, e se riterr di voler chiudere ludienza gi il 30 allora dar la parola al procuratore generale e alle difese.
Poi?
Esattamente! Invece siamo nella sezione mista. Ma non sono in grado di fare previsioni perch sono un pessimista di natura. Quindi, se anche le facessi, non potrebbero che essere negative.
Cercherete comunque di rimandare oltre il 15 settembre, cos da essere giudicati proprio dalla sezione terza?
Veramente non lo sappiamo ancora, la strategia ignota pure a noi. Purtroppo per fare qualunque ragionamento dobbiamo aspettare di vedere cosa succede il 30 luglio.
Il suo collega, Franco Coppi, ha per ventilato pi volte la pos-
Salvare non gergo mio, ma effettivamente auspicavo che la Cassazione ci riservasse un trattamento diverso. Ma vede,
Purtroppo non dipende da noi: la Corte di Cassazione fa assolutamente quello che vuole.
Twitter @BorromeoBea
il Fatto Quotidiano
Visco attacca
difficile visto che da sei anni lItalia non riesce a mettersi in carreggiata e ci vorr un sacco di tempo prima che ritrovi una crescita solida. Daccordo Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria: In questo momento servono stabilit politica, convergenza e azioni rapide e concrete per la crescita.
hiss se Tonino, adesso che i guai gli piovono addosso da tutte le parti, ripensa con nostalgia a quando tutto era ancora di l da venire: allinfanzia in un paesino della Marsica e allarrivo a Roma ancora ragazzo, alle vacanze a Senigallia con sua moglie Silvana e i tre figli stipati nella Fiat 127, agli anni in cui faceva il portantino e il sindacalista della Cgil (in quota Psi) e il suo portafogli era assai meno gonfio, ma almeno nessuno glielo voleva sfilare di tasca. Tonino Antonio Angelucci, deputato Pdl, imprenditore della sanit, delleditoria e di molto altro, su cui parecchie procure e corti dei Conti della penisola hanno da tempo acceso un faro: suo figlio Giampaolo, il pi piccolo, che oggi guida il gruppo, ha una condanna in primo grado in Puglia per corruzione insieme a Raffaele Fitto; inchieste sono aperte a Roma per truffa sui fondi pubblici alleditoria, a Velletri per certi rimborsi allegri della regione ad un paio di cliniche convenzionate, in Abruzzo per la stessa ragione. Pure le ordinanze di sequestro gli arrivano addosso senza sosta: sei milioni e mezzo in Puglia, venti milioni per i finanziamenti statali a Libero e Il Riformista, 126 milioni per la clinica di Velletri, ospedali qui e l per lItalia. Si sprecano pure le ipotesi di danno erariale: 160 milioni a Velletri e buona ultima, rive-
lata ieri dal Corriere della Sera quasi 87 milioni per la clinica di Cassino. La scalata alla gloria di Tonino & figli, nonostante la fiducia nella magistratura ribadita ancora ieri, sembra insomma giunta alla fine, ma pure in questo riesce ad essere paradigmatica di tutto un mondo.
LICENZIA MEDIA, imprenditore, si presenta il capostipite sul sito della Camera. Un self made man, o meglio un moderno compendio di quel generone romano de li pescicani di cui parl Gadda: una figura di popolano scaltro, gran lavoratore, col pallino degli affari e delle amicizie trasversali, asceso a vette insperate del potere nazionale nella Roma degli ultimi decenni, pigramente accoccolata attorno ai minuetti mediatorii di Cesare Geronzi, garante dequilibrio tra i poteri di un citt che, pi che odiarle, trova le guerre noiose. A Roma, Tonino era arrivato dopo ladolescenza: commesso in farmacia prima, portantino al San Camillo poi. Il pallino della sanit, evidentemente, ce lha sempre avuto. E pure quello della politica: si fa notare come sindacalista, conosce gente, stringe rapporti. Il luogo in cui tutto comincia, per contrappasso, proprio Velletri, la citt della Procura che gli sta dando pi problemi. Lanno il 1984. allora che Angelucci rimane unico proprietario di una clinica che aveva rilevato qualche tempo prima con alcuni soci e ha lintuizione: trasforma-
PREVENTIVI
re le (allepoca) poco remunerative strutture per lungodegenti in centri per la riabilitazione convenzionati con le regioni. Di l in poi corre in discesa. Luomo che gli insegna a farlo, siamo agli anni Novanta, Cesare Geronzi, che il nostro conosce divenendo con la sua Tosinvest holding di famiglia con sede in Lussemburgo - azionista del Banco di Roma, poi di Capitalia e da l di Unicredit: quando nel 2007 vende la sua quota si ritrova in tasca 430 milioni di euro, una plusvalenza da trecento. Nel frattempo, per, gli Angelucci sono entrati nel mondo
che conta: nel 1999, sempre grazie ai buoni uffici del ragionier Cesare, la famiglia compra una quota della vecchia Unit e, soprattutto, nel 2003 partecipa alla ristrutturazione del debito del Pds facendo un grosso favore alla Quercia e a se stessa. And cos: il segretario Fassino chiese alle banche creditrici (Carisbo, Banca Intesa, Capitalia e Mps) uno sconto del 50% su un debito da 88 milioni di euro, i buffi restanti se li prese Tonino comprando il 50,1% di Beta immobiliare, la societ su cui i Ds avevano scaricato i debiti ma pure una bella fetta del loro patrimo-
prete imprenditore lo deve vendere. Si fa avanti il governo: il ministro della Sanit, Rosy Bindi, offre 201 miliardi di lire contro una stima di oltre 300 (mi disse di andarmene dalla capitale, rivel poi il sacerdote). Quando tutto sembra fatto, arriva Tonino: di miliardi ne offre 270, si prende lospedale e fa incazzare assai la ministra. Solo sei mesi dopo, per, il governo ci ripensa. Da qualche mese a palazzo Chigi c Massimo DAlema, al ministero sempre Bindi: lo Stato compra il San Raffaele per 320 miliardi, Tosinvest ne guadagna cinquanta in un amen.
NON SI PENSI, per, che gli An-
Lex direttore
Vittorio Feltri
Paolin
ittorio Feltri conosce V benissimo gli Angelucci. Ne parla con sereno distacco, come di parenti lontani che non vede da un po: Ho lavorato con loro per nove anni, da quando nato Libero: mai nessun problema. Adesso leggo di tutte queste indagini, inchieste, truffe presunte. Ma come mai nessuno se ne era accorto prima?
La solita giustizia a orologeria?
Il Cavaliere accerchiato. E chi sempre stato attorno a lui adesso paga prezzi assurdi. Vi rendete conto che Fede dovrebbe farsi sette anni di galera per aver presentato a Silvio qualche ragazzina? Roba da matti.
Chi ha goduto dei favori Pdl adesso ci rimette. E la crisi dei bilanci pubblici fa dimenticare vecchie amicizie.
contratti come ridere, mica colpa del privato eh. Cretino il soggetto pubblico, semmai.
Cretino o convinto di ottenere qualche ritorno personale.
qualche struttura, mi hanno portato a vederle: belle cliniche, moderne, tutto a posto. Se adesso non vanno pi bene, Zingaretti e gli altri cambieranno gli accordi.
Intanto i giudici indagano.
Vabb, in ogni caso gli Angelucci hanno fatto i loro interessi perch chi decideva lo ha permesso. Io ho visitato
Vittorio Feltri Ansa
Vedremo.
E indagano anche sui fondi per leditoria.
Eh, quella una storia che conosco meglio. Quando nel 2010 mi hanno sospeso dallOrdine dei Giornalisti per il caso Boffo, al Giornale non facevo pi niente dinteressante. Allora ho preso in considerazione lofferta di tornare a Libero: mi davano anche il 10 per cento della societ.
Bellincentivo.
Sicuro. Comunque Angelucci ha fatto una gran cazzata a candidarsi con Berlusconi.
Perch?
Beh, qualche domanda bisogner pur farsela. Per decenni la famiglia ha incassato milioni di rimborsi e tutto filava liscio. Poi la Regione Lazio comincia a non pagare. Poi le accuse e le indagini.
Qualcosa cambiato?
Nel 2000, quando lho conosciuto io, era gi straricco. Non aveva niente da guadagnare stando alla Camera.
Qualche appoggio in pi per espandere il business degli ospedali fuori dal Lazio: roba che rende parecchio.
Evidentemente s.
Sar il declino dellapparato berlusconiano?
Ma insomma: se lo Stato, o la Regione, o la politica, decidono che il privato deve occuparsi di sanit, e firma
GENTE SERIA Fanno i loro interessi se glielo permettono Ora che i soldi sono finiti e il clima cambiato arrivano le inchieste Strano no?
Sembrava di s. Invece poi salt fuori la storia dei contributi, tutti quei milioni da restituire allo Stato: praticamente ce li dovevo mettere io, per la mia parte.
E quindi?
E quindi ho fatto retromarcia, sono rientrato al Giornale. Guadagnavo meno, ma non rischiavo niente.
Allora vero che a stare con gli Angelucci qualcosa si rischia.
Lho gi detto: mai avuto problemi con loro. Basta sapersi comportare.
gelucci siano imprenditori rossi alla Consorte. Tonino sta dove deve stare. Dovunque. Tosinvest Sanit, per dire, cresciuta soprattutto nel Lazio di Storace, nella Puglia di Fitto e nellAbruzzo di Pace (ma ha lavorato bene pure con Marrazzo, Vendola e Del Turco), per un certo periodo ha schierato tra i suoi consiglieri il fratello di Gianfranco Fini, Massimo, e ha fatto affari con la moglie di questultimo, Patrizia Pescatori e si dice lo raccont il Corsera attraverso lei anche con Checchino Proietti Cosimi e Daniela Di Sotto, rispettivamente ex segretario particolare ed ex moglie del leader di Fli. Poi c la candidatura alla Camera con Silvio Berlusconi e la partecipazione di Tosinvest alla cordata nazionale per Alitalia su cui il Cavaliere si gioc un pezzo di campagna elettorale nel 2008. Ora, alla guida del gruppo, c suo figlio Giampaolo, classe 1971, laureato in filosofia alla Augustinian Academy di New York. I tempi doro, per, sono finiti: Geronzi non c pi, i vecchi Ds nemmeno e pure Berlusconi non si sente tanto bene.
il Fatto Quotidiano
governi usano gli incentivi fiscali per attrarre investimenti stranieri e questo crea posti di lavoro e crescita. un modo di operare che si chiama capitalismo e noi siamo orgogliosamente capitalisti. Un po meno orgogliosi sono i governi: anche quello francese e quello britannico, infatti, criticano le procedure fiscali di Google.
e anime belle del garantismo per i soli potenti non vedono che ormai i giustizialisti sono i loro idoli. I veri manettari, i mozzaorecchi sono gli imprenditori in guerra tra loro, in gara per chi arriva primo alla procura della Repubblica per spifferare cose che voi umani non potete immaginare. Quando la giustizia si muove, subito parte il lamento degli spiriti liberi (a stipendio fisso) sulla magistratura che ostacola le forze del mercato. Non sanno, i cantori dell'innocenza a prescindere, che sempre pi spesso il processo nasce dall'esposto di un loro editore.
LE DINASTY
Margherita Agnelli col figlio, John Elkann. A sinistra, Salvatore Ligresti con le figlie Jonella e Giulia. Sotto, Marco Tronchetti Provera e Franco Bernab Ansa / LaPresse
coincidenza con l'inizio della grande crisi) Margherita Agnelli, figlia dell'Avvocato, facendo causa alla madre Marella Caracciolo e ai figli John, Lapo e Ginevra Elkann sulla successione congegnata in modo da far passare direttamente dal nonno al nipote prediletto (John) il controllo della Fiat. L'ereditiera insoddisfatta avanz il sospetto che suo padre nel 1998, attraverso loperazione nota come Opa Exor, avesse fatto sparire in Svizzera un miliardo 463 milioni 243.000 euro. Cifra sottratta, secondo le insinuazioni della figlia, ai soci di minoranza, tra i quali parenti stretti e meno stretti, al fisco e allasse ereditario. Pochi giorni fa, il giudice di Milano Cristina Mannocci, in una delle numerose sentenze della complessa lite, nella quale Margherita ha perso quasi sempre, ha scritto: Le complesse indagini della Procura di Milano, attuate e anche tentate, inducono a ritenere verosimile l'esistenza di un notevolissimo patrimonio del defunto Giovanni Agnelli rimasto occultato al fisco italiano e anche alla figlia. Morale: la figlia ha dato del ladro al defunto padre (e che padre) e i benpensanti, figli e madre compresi, gli hanno dato sostanzialmente della matta. Le belle famiglie italiane, avrebbe gridato gioioso il grande Vittorio Gassman de Il sorpasso. Il copione si sta consolidando. Ai tempi di Mani Pulite c'era un accordo preciso, stretto dai maggiori imprenditori durante una riunione in Mediobanca con Enrico Cuccia, burattinaio del capitalismo di relazione: omert. I top manager in genere si sono presi le colpe per salvare i riconoscenti padroni. Esempio classico: Cesare Romiti , condannato per i falsi bilanci Fiat, giur che l'Avvocato non ne sapeva niente, e pochi anni dopo lasci la Fiat accompagnato con una liquidazione da 101,5 milioni di euro, superiore alla somma di tutti gli stipendi di 24 anni.
ADESSO che le cose vanno male scattato il tutti contro tutti. Giancarlo Giannini, ex presidente dell'Isvap, indagato per corruzione per aver finto di non vedere il dissesto Fonsai in cambio della promessa di Salvatore Ligresti di propiziargli presso gli amici Silvio Berlusconi e Gianni Letta la presidenza dell'Antitrust. Vedere le poltrone nelle autorit di garanzia farsi prezzo
gresti, ha messo nei guai Nagel andando a raccontare ai magistrati dell'accordo segreto con cui il boss di Mediobanca avrebbe promesso alla famiglia la sontuosa buonuscita espressamente vietata dalla Consob. Per fare danno fino in fondo, Jonella si presentata dall'avvocato Cristina Rossello, presunta depositaria del papello, con un microfono nascosto per registrare una conversazione con espliciti riferimenti all'esistenza di quel contratto firmato. Nagel, indagato per ostacolo all'autorit di vigilanza, ha reagito trattando il grande Ligresti da ottantenne rimbambito, specificando che quella firmetta senza valore l'ha messa per tenerlo buono, visto che il vecchietto minacciava il suicidio. Ecco, l'economia ita-
simo Giuliano Tavaroli, per anni capo della sicurezza di Pirelli e di Telecom Italia. Quando esploso lo scandalo dei dossieraggi illegali (2006), il capo ha scaricato l'ex poliziotto che a sua volta l'ha incastrato. Non solo. Tronchetti ha preso malissimo la costituzione di parte civile intrapresa dal successore alla guida di Telecom Italia, Franco Bernab, che ha chiesto e ottenuto dal tribunale i danni. Anche qui, il punto non chi ha ragione e chi torto. Il punto che Tronchetti ha ceduto Telecom a una cordata guidata da Mediobanca di cui vicepresidente, che ha scelto Bernab il quale, appena nominato, ha sentenziato coram populo di aver trovato un'azienda spolpata dal predecessore. Il condannato prote-
della corruzione stringe il cuore, ma il punto che a mettere nei guai Giannini il professor Fulvio Gismondi, superconsulente di Fonsai per i calcoli attuariali, decisivi per la solidit patrimoniale di una compagnia assicurativa. Gismondi due anni fa stato condannato a tre anni per corruzione (corruttore sarebbe stato Stefano Ricucci) insieme all'ex presidente della Confcommercio Sergio Bill. Stavolta il professore ha giocato d'anticipo e visti i nuvoloni corso a raccontare agli inquirenti giudici le malefatte dei Ligresti, che per anni aveva aiutato dietro congrua retribuzione. Cadono le solidariet. La pros-
sima candidata al ruolo di matta Giulia Maria Ligresti, 45 enne secondogenita di Salvatore. L'hanno arrestata mercoled scorso mentre limava un memoriale inteso a spiegare ai magistrati come la vera porcheria della vicenda Unipol-Fonsai sia il comportamento di Mediobanca e Unicredit.
IN BEN TRE deposizioni la signora ha ribadito la tesi del complotto delle banche e dei salotti che contano, e come vedete con un linguaggio da anticapitalista giustizialista da tre soldi. Eppure era fino a pochi mesi fa presidente e amministratore delegato di Premafin e vicepre-
sidente di Fonsai. Potr puntare il dito contro di lei Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca, dopo 25 anni di simbiosi assoluta tra l'istituto fondato da Enrico Cuccia e la dinastia ligrestiana di cui tutti adesso si fanno beffe? Per anni Marco Tronchetti Provera l'ha voluta nel cda di Telecom Italia Media, la societ quotata che gestiva La7. Potr adesso predicare la sua inattendibilit? La sorella di Giulia, Jonella Li-
SALOTTI BUONI? I Ligresti, accusati da un consulente, denunciano Nagel. Bernab parte civile contro Tronchetti Inizi Margherita Agnelli con madre e figli
liana in mano ai protagonisti di queste scene horror da ospizio che, caduto ogni pudore, vengono pure raccontate. E che dire di Tronchetti? Deve la condanna a 20 mesi per ricettazione, nel processo sullo spionaggio all'agenzia Kroll, alla testimonianza decisiva del fidatissta contro l'ingiusta sentenza e consegna al Corriere della Sera una sinistra profezia: Vuole le ragioni vere? Prima o poi emergeranno. La sfida tra Bernab e Tronchetti simbolo del capitalismo di relazione che diventa capitalismo di delazione.
Twitter @giorgiomeletti
Milano
ranco D'Alfonso, il pi arancione degli assessori di Giuliano PiF sapia, non noto per i giri di parole. Quando deve dire che al Comune di Milano non fa piacere concedere spazi agli evasori fiscali, lo dice senza girarci attorno. L'ha ripetuto in una chiacchierata informale accennando, come ipotetico esempio, agli stilisti Dolce&Gabbana, condannati in primo grado per evasione, e ha visto le sue parole strillate sulle pagine del Giornale. Risultato: i due stilisti hanno dichiarato una serrata di tre giorni (Per indignazione) dopo aver twittato: Comune fai schifo!. Una operazione di marketing, di cui sono maestri, per conquistare le prime pagine dei giornali, reagisce D'Alfonso su Facebook. Operazione di marketing con tanto di doppia pagina pub-
blicitaria pubblicata ieri su alcuni quotidiani in cui gli avvocati dei due contestano la condanna ricevuta (1 anno e 8 mesi di reclusione per omessa dichiarazione dei redditi) e offrono la loro interpretazione dei fatti all'origine del processo: non c' stata alcuna evasione, perch D&G su 360 milioni di entrate hanno pagato regolarmente le tasse (162 milioni, il 45 per cento), mentre l'erario ne pretendeva ben 549. Com' possibile che ci chiedano di pagare tasse superiori alle entrate, quasi il doppio di quanto incassato?. Per capirlo, bisogna tornare al 2007, quando in seguito a una verifica fiscale
LA PROTESTA Il manifesto in vetrina del negozio di D&G e lo striscione messo dagli animalisti
Ansa
ai due stilisti viene contestata una megaevasione. Segue inchiesta della procura di Milano, che nel 2010 formalizza le accuse: Dolce & Gabbana hanno fatto un trucco all'estero, creando una societ lussemburghese, la Gado, a cui hanno venduto (per 360 milioni, appunto) i marchi del gruppo. Ma quei marchi valevano ben di pi: oltre 1 miliardo di euro, dunque le tasse da pagare erano 580 milioni. Da qui il processo e la condanna. Il giudice ha condannato per l'omessa dichiarazione della societ Gado, anche se ha assolto (con la formula il fatto non sussiste, bench fosse gi maturata la prescrizione) per il reato di dichiarazione infedele dei redditi, per l'evasione che sarebbe stata realizzata attraverso le dichiarazioni individuali di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Il giudice li ha comunque condannati al pagamento di una provvisionale di 500 mila euro all'Agenzia delle entrate, che si era costituita parte civile nel processo. Non dunque tutto risolto, come sostengono i difensori nell'inserzione a pagamento: la Gado, basata nel Principato, ha
permesso che i proventi D&G fossero tassati all'estero; ma era un ologramma fiscale, visto che era di fatto gestita dall'Italia, un trucco societario per non pagare le tasse in patria. Il procedimento tributario aveva gi condannato i due stilisti nel gennaio 2012 a pagare 343 milioni di euro di multa al fisco, con condanna poi confermata anche in appello dalla commissione tributaria di Milano. Nel giugno scorso era arrivata anche la condanna penale: per omessa dichiarazione, con contestuale assoluzione per dichiarazione infedele.
ORA LA SERRATA delle boutiques milanesi di D&G riapre la polemica: puro marketing, secondo l'assessore D'Alfonso, sostenuto in rete da molti che criticano gli evasori fiscali e in Consiglio comunale dal presidente Basilio Rizzo che, alla notizia dell'intenzione dei due di restituire l'Ambrogino d'oro, replica: Bene, si vede che hanno riletto il regolamento e si sono accorti di non avere i requisiti necessari per la benemerenza cittadina loro concessa nel 2009.
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Brevi
ITALIE
VATICANO IL PAPA SCAPPA uscito dal colonnato e, a sorpresa, si recato di nuovo come nel primo giorno di pontificato a Santa Maria Maggiore. Con un omaggio floreale per chiedere la protezione della Vergine in vista della Giornata mondiale della giovent a Rio de Janeiro. Tra lo stupore delle persone in preghiera.
il Fatto Quotidiano
LAMPEDUSA PROTESTE DEI PROFUGHI Circa 200 immigrati ospiti onel Centro di Accoglienza di Lampedusa sono scesi in corteo lungo le strade dellisola. Rifiutano di farsi prendere le impronte digitali e chiedono di lasciare al pi presto lisola per essere trasferiti e di avere lo status di rifugiati. Ansa
SANIT MUORE PER EMBOLIA Una paziente di 53 anni morta durante un intervento di cardiochirurgia allospedale San Martino-Ist di Genova. Il caso gi stato segnalato dallo stesso ospedale alla Procura. Secondo le prime informazioni, a provocare la morte della paziente sarebbe stata una bolla daria entrata da una flebo.
Lattrice
Lunetta Savino
di Elisabetta Reguitti
nna Laura Millacci pubblica su Fb foto del viso insanguinato per i colpi che dichiara le avrebbe sferrato il suo compagno, il cantante Massimo Di Cataldo e tra i commenti in rete c chi sottolinea i 13 anni di convivenza della coppia, come se questa fosse addirittura unattenuante per laggressore.
Che un fenomeno preoccupante soprattutto rispetto ai cambiamenti dei rapporti tra uomo e donna. Pi le donne provano a trovare spazio e pi si scatena la violenza. Affidarsi al web come luogo di denuncia secondo me pericoloso. La rete unarena aperta in cui regna tutto e il suo contrario. Meglio denunciare nei centri di ascolto, non sono tanti e purtroppo sopravvivono prevalentemente grazie a forme di volontariato. Quel poco che esiste per, sfruttiamolo.
Chi subisce violenza, secondo le operatrici, si porta addosso un enorme senso di colpa. Perch?
DONNE
A sinistra, Lunetta Savino; sopra, la compagna di Di Cataldo, Anna Laura Millacci
e di pochezza intellettuale.
un tratto comune di molte storie dove la donna rimane fedele alla doppia personalit del suo aggressore. Mi angoscia quando leggo che i protagonisti di queste vicende sono ragazzi giovani perch mi domando cosa non siamo stati capaci di fare. Noi donne ci assumiamo le colpe di tutto. Siamo state educate a portare il peso di risolvere i problemi. La societ lo impone perch una donna deve necessariamente corrispondere al ruolo di madre, compagna, lavoratrice, massaia e magari anche badante di genitori anziani per servizi che stanno scomparendo. Un tempo ci si sentiva colpevoli perfino di un rossetto troppo acceso o dellorlo della gonna troppo corto. Che serva
bro bellissimo che non andr mai fuori moda scritto da Carla Lonzi nel 1974 dal titolo Sputiamo su Hegel. La donna clitoridea e la donna vaginale. Per la scuola dellautocoscienza e della differenza sessuale definizioni come bellezza e fascino femminile hanno una valenza negativa, quasi offensiva
Questi sono stereotipi e luoghi comuni delle femministe anni70 quando era necessario un certo radicalismo di pensiero e azione per trovare un percorso che stato utilissimo e rivoluzionario. Oggi i temi sono altri. Il potere delle donne sta nella forza di cui stanno prendendo sempre pi consapevolezza e questo crea molto disturbo. anche vero che le carriere in quasi tutti i settori lavorativi vengono stabilite dagli uomini. Meglio quindi scegliere donne abbastanza deboli capaci di apparire decisioniste ma in realt pronte ad assecondare le indicazioni dei capi.
Quanta retorica c nella politica sulle donne?
VITTIME SOLE Difficile ribellarsi alle percosse, ma la rete una arena ed pericoloso utilizzarla come ha fatto la compagna di Di Cataldo
immaginare che un uomo si alzi dalla sua poltrona e dica prego, vai avanti tu. Concetti espressi nella manifestazione promossa il 16 febbraio scorso dalla Rete interattiva.
Miss Italia cancellata dai palinsesti Rai in unepoca in cui per molte donne la propria immagine rimane una scelta consape-
A mio avviso perch viene rappresentata in modo sbagliato e avvilente, come se dovesse sopportare le responsabilit del desiderio maschile secondo stereotipi vetusti. C un li-
La grande novit sarebbe smettere di pensare che le carriere le debbano decidere i maschi. Pi dimostra autonomia, pi una donna viene messa ai margini. Comunque anche difficile
La discussione sul concorso di bellezza non mi appassiona perch le cose importanti su cui discutere sono altre. Sono unattrice che nella sua carriera non ha mai interpretato ruoli da bellona, come conferma il mio prossimo film in uscita il 22 agosto in cui faccio la parte di una zia malata di Alzheimer. Nella vita per amo essere femminile e tengo molto al mio aspetto. In generale direi che manca equilibrio tra le realt, i costumi, le abitudini che cambiano e le reazioni che innescano. Sulla violenza contro le donne e il loro mancato rispetto ci vorrebbero molti pi uomini come Iacona, giornalista che se ne occupa e ne scrive. Forse i maschi sarebbero meno spaventati di quanto non lo siano oggi. La paura produce reazioni incontrollabili, come chi abusa della propria forza fisica.
QUIZ POLITICI ai migranti Addai sar italiano ddai Richie ha ottenuto la cittadinanza italiana. Evviva, si conclude col lieto fine (forse) lincreA dibile vicenda, raccontata dal Fatto due giorni fa, del
cittadino ghanese e operaio Electrolux cui la Questura di Pordenone ha fatto lo scherzo di dare un parere negativo alla naturalizzazione perch ha tutti i requisiti - lavoro stabile, incensurato, permesso di soggirno, residenza da oltre 10 anni - ma () non sapeva indicare i nomi dei vertici del Pdl, chi siano Casini, Grillo e Di Pietro. Questura e Prefettura di Pordenone fanno sapere che la richiesta di cittadinanza stata accolta e dovr essere solo ufficializzata.
DALLA PRIMA
di Marco Travaglio
ibero titola: Mori assolto, il patto L Stato-mafia una panzana (ma qui laccusa non era il patto, era la mancata
cattura di Provenzano, che solo una delle mille presunte conseguenze del patto). E la macchietta con le mches, sempre molto informata, svela che Mori era imputato perch non fece perquisire un casolare dove non cera nessuno (ma il covo dove non cera nessuno quello di Riina dopo larresto; in quello di Provenzano, semplicemente, cera Provenzano). Poi sostiene, come Macaluso, che lassoluzione significa solo una cosa: che non dovevi indagare, non dovevi procedere perch giustizia non fare processi inutili. Dunque, a suo avviso, le indagini e i processi non si fanno per accertare se Tizio, sospettato di fatti gravissimi (tipo non catturare Provenzano), sia colpevole o innocente: prima si accerta che Tizio colpevole e verr condannato fino in Cassazione, poi si inizia a indagare; altrimenti non si comincia neppure. Separare le carriere non basta: bisogna proprio togliere le indagini ai pm e affidarle ai medium. Il
pi informato, per, rimane quello col rossetto: premette che non arrestare Provenzano ordinaria amministrazione (ci mancherebbe), poi sostiene che la sentenza Mori fa crollare anche le accuse a Mancino e Conso. I quali per sono accusati di altri reati (falsa testimonianza) nellaltro processo per aver mentito su tuttaltri fatti (Mancino sul dissenso di Martelli sulla trattativa e sullavvicendamento con Scotti al Viminale; Conso sulla revoca del 41-bis a 340 mafiosi detenuti). Ma presto il Platinette ci spiegher che la sentenza Mori scagiona anche Michele Misseri per il caso di Avetrana, Amanda e Raffaele per il delitto di Perugia e Alberto Stasi per il giallo di Garlasco. Il guaio che, come dice Mario Brega a padre Alfio in un famoso film di Verdone, je mancano proprio i fondamentali. E dire che, per conoscere il fatto che per i giudici non costituisce reato ma accertato, basterebbe leggere il capo dimputazione. talmente breve che ce la pu fare persino Fiandaca e lo pu capire financo Ferrara (Cerasa no). Testuale: Avere omesso di organizzare un adeguato servizio che consentisse larresto del
latitante Provenzano in occasione dellincontro con Ilardo... nonostante la preventiva conoscenza della programmazione dellincontro e dellelevatissima e gi sperimentata attendibilit delle indicazioni confidenziali dellIlardo; omesso anche nelle fasi successive allincontro... qualsiasi comunicazione ai magistrati della Procura di Palermo che coordinavano le attivit della Polizia Giudiziaria per la cattura del latitante; omesso di attivare... attivit dindagine di qualsivoglia tipo finalizzata alla necessaria verifica della permanenza del Provenzano in quel territorio; omesso di attivare (nonostante le indicazioni fornite da Ilardo sui soggetti che in quel momento gestivano la latitanza del Provenzano: Napoli Giovanni e La Barbera Nicol) mirata attivit dindagine di qualsivoglia tipo sui predetti soggetti per verificare quanto asserito dal confidente.... Ecco, gentili giureconsulti: siccome il fatto accertato tutto questo, ma chi lha commesso non voleva favorire la mafia, vi saremmo molto grati se, con lausilio del vostro spirito-guida, ci levaste questa semplice curiosit: perch il Ros non cattur Provenzano?
il Fatto Quotidiano
ITALIE
GENOVA 2001 FERITA INDELEBILE Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita: cos il sindaco di Genova Marco Doria su Facebook ha citato Francesco Guccini per ricordare i fatti del G8 del 2001 e la morte di Carlo Giuliani avvenuta in piazza Alimonda il 20 luglio 2001. LaPresse
MORTO IN CARCERE MILITARI INDAGATI La Procura di Sanremo ha iscritto nel registro degli indagati tre carabinieri per aver procurato la morte di un ragazzo tunisino, Bohli Kayes, finito in cella per spaccio di stupefacenti. Il reato contestato ai tre appuntati di Santo Stefano al Mare, omicidio colposo. Il ragazzo deceduto lo scorso 6 giugno.
AVELLINO OFFESE A MANGANELLI Nel giorno della morte di Carlo Giuliani, stato affisso uno striscione, offensivo alla memoria dellex capo della Polizia, Antonio Manganelli. Non dimentichiamo i vostri manganelli scritto sullo striscione, attaccato allingresso del parco che porta il nome del poliziotto, ad Avellino.
STRANE INTERCETTAZIONI
e Valeria Pacelli ascia perde, il mondo cambiato, noi eravamo diversi. Criminali s, ma eravamo di unaltra pasta, ce piaceva la bella vita, ce piacevano li sordi, quando se doveva men a uno glie menavamo e pure forte, ma prima dammazz ce pensavamo mille vorte. Questi no, questi de oggi so cattivi, se fanno de coca e se devono spar lo fanno senza pensieri. Beviti na birra e nun ce pens. Ostia lido, caos, traffico metropolitano, ragazze in shorts che passeggiano sul pontile in attesa dellhappy-hour che le trascini fino alla notte. Discoteca sulla spiaggia e musica a palla, beveroni micidiali, fumo e coca. Lidi dai nomi esotici: Le Dune, Kursaal. Al tavolo del locale Na pizza e na biretta, luomo anziano ci racconta la sua Ostia criminale, quella del passato. Lui ha chiuso: dopo una onorata carriera da cravattaio, ora vuole godersi la vecchiaia e senza problemi che nomi nun te ne faccio, tanto li sapete.
mine Spada, ndr) e dal fratello Roberto, il primo impegnato soprattutto nei prestiti usurari, il secondo nel traffico di droga. () Controllavano una zona di Ostia nella quale i cittadini erano terrorizzati solo a sentire il loro nome, essendo noti per avidit e violenza. Vogliono essere padroni di tutto a Ostia, anche della politica. Perch qui, in questo litorale a 25 chilometri dalla capitale, i business si chiamano concessioni demaniali, spiagge, parcheggi, edilizia. Armando Spada entrava come un padrone nelluf-
ficio tecnico del X Municipio e dettava legge. Voleva un chiosco, La Baia, e lo voleva a tutti i costi. Quello lunico lotto che non ha mai voluto nessuno. Lo sai di chi era, no? Quello era de quelli che avemo ammazzato. Parl cos Armando, il cugino di Carmine Spada, Romoletto, ritenuto il numero uno del clan, con voce sicura e guardando fisso negli occhi Aldo Papalini, il direttore dellufficio tecnico del Municipio. scritto nelle carte dellinchiesta della Procura di Roma che ha terremotato la
struttura e convinto il sindaco Marino a mettere mano al bubbone dei legami sporchi tra Municipio e malavita. Gli Spada, nomadi abruzzesi da anni insediatisi sul litorale e parenti dei Casamonica, laltro clan di zingari che spadroneggia nella zona Est di Roma, sono organizzati in batterie. Al vertice ci sono loro, alla base della piramide, per i lavori sporchi, un gruppo di egiziani. Via del Sommergibile, via Forni, Piazza Gasparri, per la droga, tutta la citt per lusura. Ogni mese otto piotte, gli ho detto portame i mille euro, pezzo de merda. Si presentato e lho sfondato de botte, so diventati dumila e poi 3mila, 4mila, 5mila. E lui me diceva, ma quando finisco?.
LA SORTE di uno sprovveduto che ha avuto la pessima idea di rivolgersi al clan per chiedere un prestito. Non finir mai di pagarlo, e quando far delle flebili rimostranze, rischier la vita. Sto mongoloide s messo a corre a piedi pe na strada larga. Io lo inseguivo in macchina e ridevo. Hai finito, a, te sei spompato? E lui correva e urlava: nun mammazz, te prego. Cos uno degli Spada, Vittorio, detto Manolo, racconta come si lavora al nipote Roberto. Per una partita di droga e per il controllo delle piazze di spaccio a Ostia si spara. Sono da poco passate le quattro di pomeriggio, il 22 novembre del 2011, quando in un bar di via Forni scoppia linferno. Una macchina a tutta velocit, lasfalto segnato dalla frenata, i colpi di calibro nove. A terra i corpi di Buficchio e Sorcanera, Giovanni Galleoni e
AL TELEFONO Ogni mese otto piotte, si presentato e lho sfondato de botte, so diventati 2mila e poi 3mila, 4mila, 5mila
Francesco Antonini, due pezzi da novanta specialisti nel controllo delle piazze di spaccio e con affari anche a Sharm El Sheik. Gli Spada volevano il loro territorio e per questo, si legge nelle indagini dirette dalla Capo della Mobile di Roma Renato Cortese, decisero di fare piazza pulita e affidarono a uno degli egiziani della batteria, Nader Amna Saber, il compito di killer. Prezzo pattuito: 15mila euro e fuga in Egitto. Da quel momento i padroni di Ostia sono loro, gli uomini di Buficchio e Sorcanera sono allo sbando. I nomi nun li fanno, hanno paura che
ci ammazzano. Tutti quanti se so lavate le mani, fino a ieri channo tutti mangiato e bevuto, per. Porco Giuda ce ne fosse uno che parla, dice un fedelissimo delle due vittime intercettato mentre si sfoga in macchina.
OSTIA OMERTOSA , come ai
Zingari, pronunciato con una smorfia di disprezzo sul volto nomadi, li definiscono le inchieste della Mobile di Roma e della Dia, la polizia antimafia sono gli Spada, un clan che ha regole e strutture che somigliano molto da vicino a quelle di una cosca di mafia o di una ndrina calabrese. Il clan scrive il pm dellantimafia romana Carlo Lasperanza capeggiato da Romoletto (Car-
tempi della banda della Magliana. Come nellera di un altro boss che conta, Carmine Fasciani, origini abruzzesi pure lui, un passato nei Nar (gruppo dellestrema destra neofascista) e legami con quelli della Magliana. Don Carmine lo hanno arrestato l11 luglio scorso i carabinieri, era in una clinica e scontava i domiciliari, ma continuava a ricevere amici e compari. Uomo potentissimo ai suoi tempi, Fasciani gestiva prestigiosi lidi a Ostia, e a lui Gennaro Mokbel, un altro pezzo da novanta in bilico tra eversione nera e criminalit, chiede il permesso per poter fare campagna elettorale sul litorale. Ostia citt criminale dove gli equilibri cambiano a colpi di calibro nove.
Pipitone
Palermo
pltn, il capo dello Stato lo si pu chiamare solo cos, come Yhvh, il Dio degli N Ebrei, talmente sacro da essere impronunciabile: lo si pu invocare solo nelle preghiere, solo per adorarlo. Il picco degli applausi per Marco Travaglio, arriva manco a dirlo - quando il vicedirettore del Fatto Quotidiano, durante un intervento di ieri a Palermo, fa cenno all'ultima trovata di Piero Grasso, il sempre sorridente presidente del Senato, che appena poche ore prima di recarsi in via D'Amelio aveva censurato Nicola Morra, il capogruppo dei Cinque Stelle reo di aver citato a Palazzo Madama Giorgio Napolitano. Dopo gli interventi di Vauro e di Sabina Guzzanti, Travaglio ha messo in scena un'ironica contro-storia della Trattativa tra pezzi delle Istituzioni e Cosa Nostra, intrattenendo un migliaio di spettatori tra appartenenti alle Agende Rosse e semplici curiosi arrivati in via D'Amelio per l'anni-
versario numero ventuno del botto che fece strage di Paolo Borsellino e dei cinque uomini della scorta. Non c' stata nessuna Trattativa, erano i mafiosi a pensare che ci fosse: per questo Vito Ciancimino cercava in tutti i modi di farsi ricevere dai politici, per questo che al posto di Martelli divent guardasigilli Conso, uomo di biblioteche e noto eroe antimafia. Conso era talmente efficiente da scrivere subito il cosiddetto decreto salva ladri e lasciare scadere qualche mese dopo il 41 bis per oltre trecento detenuti mafiosi ha continuato Marco Travaglio, ripercorrendo tutte le tappe del biennio al tritolo che insanguin l'Italia tra il 1992 e il 1993. Un periodo chiave nella ricostruzione della Trattativa che port pezzi dello Stato a sedere allo stesso tavolo della piovra. Ma la Trattativa non reato: lo dicono tutti no? Provenzano non stato arrestato ma non c' nessun reato, hanno detto i giudici assolvendo Mori e Obinu. Come il covo di Riina: non stato perquisito, ma il Ros mica lo fece con dolo. La trattativa non esiste e infatti i
boss mafiosi, noti critici d'arte, decisero, a un certo punto di colpire i beni architettonici dello Stato: non quelli principali, quelli minori, meno sconosciuti. Roba da intenditori. Il riferimento agli attentati alle basiliche romane, al Padiglione d'arte contemporanea a Milano e alla Torre dei Pulci, in via dei Georgofili a Firenze: le stragi del 1993 costarono la vita a dieci cittadini, comprese le piccole Nadia e Caterina Nencioni. La tratAnsa
tativa non esiste, ed per questo che appena inizia l'indagine, Mancino cerca subito di farsi tutelare dal Quirinale. Come tutti i normali cittadini, ha subito pensato di poter finire indagato, logico no? ha continuato Travaglio. Poi l'affondo finale. La trattativa non mai esistita, ne erano convinti solo i mafiosi, che infatti sciolsero il loro partito, Sicilia Libera, subito dopo la nascita di Forza Italia, e dal 1994 si videro approvare una serie di leggi che sembrano fatte su misura per loro.
MA LA TRATTATIVA non c' stata e se vi siete convinti di quello che ho detto, allora il caso di scrivere a Giovanni Fiandaca. Il professore palermitano, principe degli scettici sull'inchiesta della procura siciliana, autore di un saggio dal titolo inequivocabile: la Trattativa una boiata pazzesca.
VIA DAMELIO A Palermo, durante la commemorazione, la cronostoria ironica di Travaglio: la trattativa non esiste, ne erano convinti solo i mafiosi
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ITALIE
PATTEGGIAMENTI per ufficiali e timonieri in servizio sulla Concordia la sera del naufragio di fronte allisola del Giglio, tragedia che comport 32 vittime. Il Giudice delle indagini preliminari di Grosseto ha accolto tutti i patteggiamenti per i 5 indagati: gli ufficiali di bordo Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, il timoniere Jacob Rusli Bin, il manager Manrico Giampiedroni e il coordinatore dellunit di crisi, Roberto Ferrarini. Critici gli avvocati di parte: Questa una giustizia vergognosa, non sono pene da omicidio, - ha commentato Massimiliano Gabrielli, avvocato del pool per la Giustizia per la Concordia -1 anno e 11 mesi allufficiale di plancia e 7 anni a Emilio Fede. Questa la giustizia in Italia. Pierpaolo Lucchese, avvocato di Sos Concordia che rappresenta gli abitanti del Giglio, ha annunciato ricorso. Francesco Schettino, il comandante imputato di omicidio e disastro colposi.
il Fatto Quotidiano
Costa Concordia,
prime condanne Troppo lievi
ette arresti, una militante No Tav che denuncia di essere stata percossa e toccata nelle parti intime, tredici agenti feriti. il bilancio di unaltra notte di scontri in Val di Susa. Quella tra venerd e sabato. Cappuccio nero, scarpe da montagna e torcia elettrica, un serpentone di 400 NoTav si arrampica sul sentiero che da Giaglione porta alla Clarea. Poche le bandiere del movimento e pochi i valsusini, ci sono invece attivisti che arrivano da tutta Italia e poi francesi, tedeschi, greci e altri ancora. Parte di questi ha trovato ospitalit nel campeggio di Venaus. Altri sono arrivati in macchina dopo aver superato i blocchi lungo la valle. Prima ancora che la manifestazione iniziasse oltre 120 persone erano state identificate. Il corteo si muove velocemente. Il morale alto, gli attivisti intonano cori contro la polizia e contro il treno ad alta velocit. Dopo venti minuti di marcia il gruppo si ferma, cala il silenzio, le torce si spengono e dagli zaini emergono caschi e maschere antigas. La polizia gi fuori dai cancelli, dice un manifestante mentre sinfila un k-way nero con stampato sopra Resistenza NoTav. Sono gi al ponte in tenuta antisommossa annuncia una vedetta.
e ben lontani dal loro obbiettivo: la recinzioni del cantiere. Le Forze dellordine attendono schierate. Spuntano gli scudi artigianali dei NoTav, si forma una linea. Il silenzio viene interrotto dallo sbattere di due pietre. una sorta di segnale, i NoTav sanno che non potranno arriva-
IL SENATORE M5S Ho perso il conto, forse questa la diciassettesima ordinanza che vieta laccesso allarea, inaccettabile
re alle reti e scelgono di attaccare. Pietre, bengala e petardi. La polizia risponde immediatamente con i lacrimogeni, che rimbalzano sui tronchi degli alberi diventando proiettili impazziti. Spuntano delle fionde, laria si fa irrespirabile: Chi ha le maschere antigas vada avanti!. La guerriglia prosegue per oltre unora. Le forze dellordine riescono a scendere sul sentiero a spaccare in due il corteo. Le retrovie vengono tagliate fuori e la testa del corteo resta chiusa tra due cordoni di polizia. I NoTav decidono di rientrare, in molti fuggono per i boschi. in questi momenti che vengono fatti i fermi, 7 dei quali si tramuteranno in arresti, tutti legati agli ambienti antagonisti fanno sapere dalla questura di Torino. Mi hanno colpita alle spalle nei boschi e poi trascinata dentro al cantiere, dove mi hanno ancora
colpita e toccata nelle parti intime. Marta Camposana, 33 anni pisana, una dei due fermati e poi denunciati a piede libero per resistenza. Mi hanno portata in questura e poi denunciata solo perch avevo nello zaino Maalox a limoni, che servono ad alleviare leffetto dei gas. I NoTav hanno fatto il conto dei feriti ieri a Susa: sono almeno 63, ma molti di loro non si rivolgeranno allospedale per paura di essere identificati dalla polizia. Dalla questura di Torino denunciano invece 13 agenti feriti. Immediata la dichiarazione di solidariet di Angelino Alfano: Si tratta di episodi gravissimi che, per modalit e violenza, non possono definirsi manifestazioni di dissenso, ma sono dei veri e propri at-
tacchi mirati alle Forze dellordine. Lo Stato non si ferma e non consente alcuna forma di intimidazione.
OGGI UN GRUPPO di amministratori locali NoTav, guidati da Marco Scibona, senatore M5s, tenteranno nuovamente di infrangere la zona rossa: Ho perso il conto, forse questa la diciassettesima ordinanza che vieta laccesso allarea, incacettabile. Scibona non ha partecipato al corteo di venerd notte: Ho scelto altri metodi per combattere questa battaglia ma non posso dire se una cosa pi giusta dellaltra. Il movimento NoTav sempre stato eterogeneo e una parte di esso accetta i sabotaggi in un contesto di guerriglia ambientale
RAZZISMI La Valandro? Molliamola a 20 negri cco, ci mancava anche il consigliere di Sel che grida al contro-stupro. Mollatela con venti E negri, scrive su facebook Angelo Romano Garbin,
consigliere comunale a Cavarzere, in provincia di Venezia, riferendosi a Dolores Valastro, la consigliera leghista che, inviperita con la ministra Cecile Kyenge, aveva invocato su facebook: Nessuno che la stupra?. Razzismi incrociati, che ridanno fiato alla parte peggiore del Paese. E alle polemiche. Lex ministro Maroni parte a testa bassa contro la doppia morale della sinistra boldriniana. La presidente della Camera Boldrini lo blocca censurando duramente il contro-insulto e chiosando: Il pregiudizio non ha colore, come non lo ha il pi squallido maschilismo. Mentre Sinistra e Libert avvia le procedure di espulsione di Garbin.
CON UNORDINANZA prefettizia la zona rossa attorno al cantiere stata allargata fino al torrente, una cinquantina di metri in pi rispetto a prima. Questo costringe i manifestanti a rimanere nei boschi, senza uno spiazzo nel quale radunarsi
t h g i l i t n e m i t n e s satira &
21 LUGLIO 2013
ITS FUN!
Il fattore K
La Nazione, scossa dal caso Alfano, in un improvviso sussulto di consapevolezza ha capito: la colpa del kazako! Non solo nel caso Alfano (che, essendoci di mezzo Alfano, non fa testo) ma in tutti i casi. Lo sapevamo ma non avevamo il coraggio di gridarlo: non siamo noi che abbiamo distrutto leconomia, non siamo noi che evadiamo le tasse, non siamo noi che corrompiamo e ci facciamo corrompere! che c sempre un kazako pronto a strumentalizzarci. Stanno dappertutto, i kazaki. Non li noti perch sembrano uguali a noi, solo con gli occhi stretti stretti come chi sta pigliando la mira per ficcartelo su per il culo. Perfino questo pezzo, puro cazzeggio su una faccenda molto seria, non lho mica scritto io! stato un kazako, lo giuro. Uno uguale a noi ma con quegli occhi stretti stretti
MANNELLI
pag. 2
ROBECCHI
pag. 2
BIOCRAZIA
pag. 3
ALFANEIDE
La funzione dellorgano
I PORTAPENE
uno scandalo che Alfano rimanga al suo posto dopo aver consentito la vile operazione contro mamma e figlia kazake. Ma non uno scandalo che i funzionari che l'hanno autorizzata, organizzata e gestita paghino e siano licenziati e sputtanati. Hanno eseguito ordini superiori? Se erano sbagliati, ingiustificati, illegali dovevano rifiutare. facile fare carriera piegando la testa ad ogni desiderio dei potenti, facile vivere tranquilli mettendosi la comoda livrea del servo incaricato del guardaroba che, a richiesta del padrone, frega il portafoglio agli ospiti. Il minimo che si pu chiedere che se vengono beccati, paghino. Si dice: ambasciator non porta pene. Ma questi sono prefetti. E dovrebbero portare.
FARE CHIAREZZA!
di Alessandro Robecchi
Dopo il pasticcio kazako cadono le prime teste: si dimette laiuto-cuoco dellautista di Alfano
Angelino Alfano su tutte le furie: quando ha saputo di essere ministro dellinterno ha perso le staffe. Rimossa dallincarico anche linsegnante di pilates di Emma Bonino: Non poteva non sapere. Intanto, il regime di Astana punta sul turismo: Visitate il Kazakistan prima che il Kazakistan visiti voi!
: Il pasticcio kazako agita ancora le acque politiche del Paese. Angelino Alfano ha reagito con utile incredulit:Io? Ministro dellInterno? Ma va? E Non sono un . da quando?. Anche Enrico Letta ha valutato i fatti con grande attenzione: La Bonino agli cose Esteri nel mio governo? Ma dite sul serio? Voglio Non le due vedere le carte!. E la ferma reazione della nello politica ha fatto cadere le prime teste. Ha co, almeno. minciato ieri Nerina Sguazzoni, figlia del macellaio di Casal Palocco dove viveva la signora Shalabayeva con sua figlia.Mi aveva ordinato sei costolette di vitello dice in lacrime Nerina e io le ho portato diciotto hamburger. Dimissioni accolte dal Parlamento. Anche Alfonso Cericioni si presentato ieri alla Camera per rimettere il suo mandato: Ero lelettrauto della signora Alma e non sono riuscito a farle partire la Mercedes. Se ce lavessi fatta ora sarebbe libera. Sulle dimissioni del giardiniere della villa di Casal Palocco, Giorgino Finazzi, invece, il Pd si divide. Prenderemo una decisione entro Natale del 2043 dice una nota del partito subito dopo il congresso. Sulla baby-sitter al servizio della signora Shalabayeva, invece, il PdL fa quadrato: Ha solo 23 anni e Silvio Berlusconi si preso a cuore la sua situazione.
IO: CASALEGGri ma
II
"Una settimana p a dire del voto fui l'unico mo pri che saremmo stati il to cadu partito. Se non ac o m stato perch vivia alia in un paese come l'It , senza la televisione che influenza il voto ezzo, come nessun altro m %". avremmo preso il 40 . Senza Internet, 0%..
ALTROVE
di Saverio Raimondo
E allora?
una vacanza low cost all'estero: l'estradizione. Farsi estradare dall'Italia, infatti, facile e conveniente: grazie alla partnership fra Ministero degli Interni, polizia e servizi segreti stranieri, vi vengono a prendere a casa e, dopo una breve sosta in una stazione di polizia, all'Ufficio Immigrazione e in un Cie (Centro di identificazione ed espulsione), vi portano all'aeroporto di Ciampino, il tutto a spese delle Stato italiano; mentre il volo su jet privato gentilmente offerto dal paese straniero in cui andrete a villeggiare. Nessun problema se avete bambini: con l'offerta Family estradano anche loro. E non vi preoccupate dei documenti: ci pensano loro! - faranno carte false pur di portarvi in vacanza all'estero. Le mete sono esotiche: si va dall'Egitto (come nel caso del signor Abu Omar) al Kazakistan, meta calda dell'estate 2013; ma potete scegliere fra un vasto assortimento di paesi senza garanzie dal punto di vista dei diritti umani e dove viene ancora praticata la tortura - insomma, c' da divertirsi.Soddisfatti o rimpatriati in Italia, assicurano da Palazzo Chigi; ma fin'ora nessuno mai tornato indietro.A lamentarsi.
Per effetto della crisi, la met degli italiani quest'anno non andr in vacanza (fonte Confesercenti). Meglio tardi che mai, per, arriva un provvedimento del governo Letta per aiutare chi si volesse fare
GLI INSAPUTI
di Enrico Caria
mancata cattura di Provenzano voluta a sua insaputa dal generale Mori? Maaa... ci fosse un filo rosso che lega questi fatti a insaputa dei suoi protagonisti? Claro que s! E infatti nella motivazione della sentenza che assolve Mori, il nome del colpevole sar finalmente nero su bianco: lo stafilococco granulosus! Trattasi dun batterio gram-positivo che produce esotossine in grado di inibire temporaneamente le funzioni mnemoniche dellipotalamo, quindi se una cosa evidente che la devi sapere per forza e invece non la sai, la colpa solo sua. Che poi questo schifoso organismo monocellulare faccia capolino sempre al posto giusto nel momento sbagliato sua sponte o seminato ad arte, questo tutto da vedere. Ma tant: casa Scajola affaccia ancora sul Colosseo, Alfano ancora ministro degli interni e la trattativa Stato-Mafia finalmente insabbiata. E lo stafilococco granulosus? Quello continua a farla franca, anche se una volta se l presa in saccoccia pure lui... vi ricordate Lunardi? Ministro berluscones alle infrastrutture? Quelloll. Come tanti uomini di Stato anche lui attaccato dal batterio. Solo che a suo tempo Lunardi non si diede per vinto: antibiotici con la pala e quindi, battuto il batterio, pot dire chiaro e tondo al mondo intiero: con mafia e camorra bisogna convivere! Onore al merito.
La casa al Colosseo comprata a sua insaputa da Scajola? Mamma e figlia consegnate ai kazaki a sua insaputa da Alfano? La
Pro Memoria
a del caso Lagente Ciche lItalia , o, Abu Omar se estradat ato s o f a v e vol i c s a l ece ri stato invrit panamensi o t u . dalle a o negli Usa ed tornat Cancellieri: o la Ha sbagliat are la richiesta di ha fatto f e dallambasciatore estradizionano invece che itali azako. da quello k
! A R O A R E ! E T N E FINALM
BIOCRAZIA
di edelman
nato Miracoli, settimanale che si occupa appunto di apparizioni, miracolistica e ultraterrenismo applicati ai VIP. Nel primo numero: Al Bano racconta come ha sconfitto tre volte il demonio, Juliette Binoche dice che parla con gli angeli, il Mago Zurl racconta che s fatto un giro nellaldil e ci dice com. In pi la tenera storia del gatto Toldo che depone rametti sulla tomba del padrone. Sublime sotto lombrellone o in un rifugio alpino. Vuoi mettere con un palloso editoriale di Scalfari o un micidiale approfondimento di Galli della Loggia?
La citt
IT
Rai1 con Al Bano vip in gara tra i profughi he commentano piove sempre sul bagnato.
III
ANIMALI DOMESTICI 2
di
STEFANO DISEGNI
TUTTO! VERO
Human-to-Cat Translator , proprio come suggerisce il nome, una utilissima App per trasformare il linguaggio umano in miagolii, per lesattezza 175 miagolii precampionato. Gli autori sostengono serva a comunicare con il proprio gatto. Ma se anche non fosse esattamente cos, come si pu sospettare, lidea di poter far emettere dal proprio cellulare 175 tipi diversi di miagolio irresistibile. Flat-D una sorta di assorbente intimo che nasconde un filtro a carboni attivi. Se applicato alle mutande, deodora le scorregge. Naturalmente, se la scorreggia non silenziosa qualche spiegazione bisogna comunque darla.
LINTENDITORE
di Michele Anselmi
Chi ha superato i 50 forse ricorder la canzoncina. La gente ride / non capisce mai / se cho i capelli lunghi sono fatti miei / Io dico quel che penso / vi piaccia o no / ogni si riscalda come pu intonava Antoine nelle sue Elucubrazioni. Poi anche la sua chioma si dirad, ma lui non ne fece un dramma. Niente parrucchini e niente tinture, meglio andare per mari con lamato catamarano, alla faccia di Cannella. Ma se sei una rock-star tuttora in attivit come devi comportarti? diventata addirittura materia di copertina, su Sette, il nuovo look - che parola orribile, caro DOrrico - di Luciano Ligabue, anni 53. Certo una notizia epocale che il cantante di Correggio si sia tagliato i capelli e abbia rinunciato a tingerli di quel marrone uniforme, inesistente in natura. stata una liberazione, soprattutto quando faccio la doccia. Che comodit! ha confessato il cantante, mettendosi in posa virile per il fotografo. Basta con leterna giovent boccolosa e monocroma, del resto il sale & pepe pu fare perfino simpatia quando le rughe del viso non corrispondono pi al colore dei capelli. Vedi George Clooney. Intendiamoci, Ligabue ha fatto bene, perch stava diventando alquanto ridicolo. Ma il clamore mediatico attorno a quel taglio, con successivo tam-tam su face book, che invita al sorriso. Anche se Liga fosse lunico in un ambiente musicale dove Bob Dylan (73 anni), Mick Jagger (70 anni), John Fogerty (68 anni), David Bowie (66 anni) e perfino Bruce Springsteen (64) continuano a ritoccarsi la capigliatura con la scusa del physique du rle, perch senn i fan, ritenuti conservatori, non capirebbero. A proposito di Jagger: ai primi di luglio un sua preziosa ciocca di capelli, lavati e tagliati da Chris alla Rose Hill Farm, stata venduta in unasta londinese per il corrispettivo di 4.600 euro. Memorabilia tricologiche. C solo da augurarsi che il ruspante rocker di Certe notti e Niente paura non serbi in qualche cassetto una reliquia del genere.
Direttore Amministrativo Carlo Bancomat Pontesilli Prodotto e realizzato da: Imprese Disperate S.r.l. Sede Legale: Via Iberia 20 - 00183 Roma
Art Director Cristina Trov Segretaria di Redazione Francesca Piccoletti Elaborazione immagini Riccardo Cascino
IV
Imputata di crimini contro lumanit la donna che ha bruciato nel forno un Picasso un Monet e un Matisse rubati dal figlio. Non poteva rubare un Guttuso, quel coglione?, pare abbia detto al momento dellarresto.
il Fatto Quotidiano
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Il ventennio del Duce si consum nel 1943 in una seduta del Gran Consiglio che dur 10 ore, da sabato 24 a domenica 25 luglio Erano tre anni che lorganismo non si riuniva. Dopo tentativi e minacce incrociate, Mussolini ne usc sconfitto. Fu il crollo del regime
25 LUGLIO 1943
IL GIORNO PI LUNGO
IN UNA NOTTE AFOSA di 70 anni fa il regime di Mussolini cadde con un voto a maggioranza. Era il 25 luglio 1943. La riunione del Gran Consiglio del Fascismo, organo supremo della dittatura, inizi sabato 24 alle 17:15, con un quarto dora di ritardo, e termin nella notte che era gi domenica 25, alle 2:40. Il duce arriv stremato al fatidico appuntamento in cui prevalse a maggioranza lordi Fabrizio dEsposito
dine del giorno di Grandi, che lo sfiduciava. LItalia andava verso la disfatta bellica. Gli Alleati erano sbarcati in Sicilia il 10 luglio e il 19 bombardarono anche Roma. Dopo il Gran Consiglio Mussolini and a riferire al re Vittorio Emanuele III, sino ad allora attendista. Al termine del colloquio, nel pomeriggio del 25, il duce fu fermato e arrestato. Capo del governo fu nominato il generale Badoglio,
che aveva condotto il comando militare fascista fino al 1940. Dopo 45 giorni, l8 settembre, ci fu larmistizio con gli anglo-americani. In quel momento Mussolini era detenuto sul Gran Sasso. I tedeschi lo liberarono e il duce poi fond la Repubblica di Sal. A Verona, un tribunale speciale fascista condann a morte tutti i gerarchi che votarono la sfiducia. Solo alcuni vennero fucilati.
Palazzo Venezia mattina presto. Poco dopo le otto. Benito Mussolini seduto nel suo ufficio. La gigantesca sala del Mappamondo. Quasi spoglia. Senza poltrone, n divani o lettini. Le amanti di solito vengono ricevute e intrattenute sul tappeto oppure sul cuscino del sedile della finestra, sempre nel pomeriggio, tra le 15 e le 16. Sabato, 24 luglio. A Roma ci sono gi pi di trenta gradi. Il dittatore capo del governo, ministro e comandante supremo delle Forze armate, ministro degli Affari esteri, ministro dellInterno, presidente del Gran Consiglio del Fascismo. Mussolini telefona a Carlo Scorza, segretario del Partito nazionale fascista. Alle 17 c il Gran Consiglio, che non si riunisce da tre anni. Allinizio della settimana, il duce ha preso la decisione di convocarlo. La sera, cio, del 19 luglio, di ritorno dallincontro con Adolf Hitler a Feltre, in provincia di Belluno. Lo stesso giorno del primo bombardamento anglo-americano sulla Capitale. Le
lettere di invito sono state poi compilate da Scorza: Sede Littoria, 21 luglio XXI, riservata-personale. Il duce ha convocato il Gran Consiglio per sabato 24 alle ore 17. Il Segretario del P.N.F. (Carlo Scorza). Divisa fascista (Sahariana nera, pantaloni corti grigio-verdi). Non c lindicazione dellordine del giorno. Sul foglio, in maiuscolo, limperativo verbo del regime: Vincere. Al telefono, il duce d disposizioni meticolose a Scorza. Niente pubblicit alla riunione, la pi importante. Il duce non vuole il consueto gagliardetto del Pnf issato sul balcone. Unaltra direttiva quella di non far venire il servizio dordine, garantito in queste occasioni dai Moschettieri del duce. Dice Mussolini: Si tratta di una seduta privata, di un consiglio di guerra in cui ciascuno deve sentirsi libero completamente di esprimere il proprio pensiero. E lo deve esprimere. E niente stenografe. Se vi sar da fissare delle dichiarazioni, provvederete personalmente voi. Vi aiuter anchio, che serbo ancora una memoria di ferro. Il dittatore congeda Scorza. Abbassa la cornetta e prende in mano una lettera, giunta al partito e trasmessa dallo stesso segretario del Pnf.
Segue alle pagine 12 e 13
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di Fabrizio dEsposito
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l duce prende in mano la lettera e la rilegge. C scritto: Si avvertono le superiori autorit che il Gen. Badoglio ha gi ultimato i dettagli del suo complotto, daccordo con altri capi antifascisti e fascisti. Il complotto, per, non un segreto. Da giorni. Nella centottantasettesima riunione del Gran Consiglio, organo supremo del regime, ci saranno due linee. Entrambe vorrebbero almeno sottrarre il comando militare della guerra al duce. Su un fronte c Dino Grandi, presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, che con Giuseppe Bottai, Luigi Federzoni e Galeazzo Ciano, genero di Mussolini, ha preparato un ordine del giorno che nella parte finale, quella decisiva, si conclude con un errore di sintassi, un soggetto al singolare (quella suprema iniziativa di decisione) e un verbo al plurale (sono sempre state): Il Gran Consiglio invita il Governo a pregare la Maest del Re verso il quale si rivolge fedele e fiducioso il cuore di tutta la Nazione affinch Egli voglia per lonore e la salvezza della Patria assumere con leffettivo comando delle forze armate di terra, di mare e daria secondo larticolo 5 dello Statuto del Regno, quella suprema iniziativa di decisione che le nostre istituzioni a Lui attribuiscono e che sono sempre state in tutta la nostra storia nazionale il retaggio glorioso della nostra Augusta Dinastia di Savoia. Grandi ha incontrato il duce gioved 22.
BENITO MUSSOLINI Arrestato il 25 luglio. Liberato dai tedeschi nel 43. Giustiziato il 28 aprile 45. Le foto dei 28 gerarchi del Gran Consiglio sono tratte dalla Storia del fascismo di Arrigo Petacco, volume quinto, Armando Curcio 1981
GIOVANNI BALELLA A capo degli industriali fascisti. Poi ai vertici di Confindustria. Morto nel 1988
EMILIO DE BONO Quadrumviro. Condannato a Verona, fu fucilato, a 78 anni, l'11 gennaio 1944
DINO GRANDI Presidente della Camera. Emigrato in Brasile, tornato in Italia nel '68. Morto nel 1988
GIACOMO ACERBO Ministro delle Finanze. Reintegrato come docente universitario. Morto nel 1969
LUCIANO GOTTARDI A capo dei lavoratori dellindustria. Condannato a Verona e fucilato nel 1944
ALBERTO DE STEFANI Economista. Fu assolto dopo la Liberazione. Pittore e poeta, morto nel '69
LUIGI FEDERZONI Presidente dellAccademia dItalia. Fugg allestero. Scrittore. Morto nel 1967
CARLO SCORZA Segretario del Pnf. Emigrato in Argentina. Scrittore e polemista. Morto nel 1988
ROBERTO FARINACCI Ras filonazista. Fugg in Germania. Preso dai partigiani, venne fucilato nel 1945
GIACOMO SUARDO Presidente del Senato. Si astenne. Teste daccusa a Verona. Morto nel 1947
GAETANO POLVERELLI Ministro della Cultura (Minculpop). Giornalista. Morto ad Anzio nel '60
Confidenze
Sullaltro fronte del Gran Consiglio c il ras Roberto Farinacci. Concorda con Grandi sul rinnovamento. Ma le sue conclusioni vanno in una direzione opposta. Una svolta filonazista. A Palazzo Venezia, Mussolini pensa di tenere la situazione sotto controllo. Al capo della polizia, Renzo Chierici, ha confidato il giorno prima, venerd 23: Non li conoscete voi, forse, questi membri del Gran Consiglio? Modesti, modestissimi dintelligenza, vacillanti nella fede, scarsamente dotati di coraggio. gente che vive di luce riflessa; se si spegnesse la sorgente, ripiomberebbero nelle tenebre donde sono usciti. Credete a me, Chierici, essi non chiedono di meglio che di essere persuasi.
Falli arrestare
Nella Sala del Mappamondo, per tutto il mattino, il duce sbriga gli affari di routine. Va a casa per il pranzo. Villa Torlonia, sulla Nomentana. La moglie Rachele ha un presentimento: Ma proprio necessaria la convocazione di stasera?. Mussolini, infastidito: Non sar che una spiegazione fra amici; non vedo perch non dovremmo farlo. Lei insiste: Amici! Puoi chiamare cos quel gruppo di traditori che ti circonda, a cominciare da Grandi?. Alle 16 il dittatore prende una cartella di cuoio. Contiene i tre ordini del giorno della riu-
Lappello
Lelenco dei 28 partecipanti suddiviso per titoli di ammissione al Gran Consiglio. Tre categorie. Nella prima, i quadrumviri della marcia su Roma, De Bono e De Vecchi. Nella seconda, i presidenti delle Camere, Grandi e Suardo, il segretario del Pnf (Scorza), i componenti del governo (De Marsico, Acerbo, Biggini, Pareschi, Cianetti, Polverelli, Bastianini, Albini), il presidente dellAccademia dItalia (Federzoni), il capo della milizia (Galbiati), il presidente del Tribunale speciale
(Tringali Casanuova), esponenti del collateralismo fascista (Balella, Frattari, Gottardi, Bignardi). La terza categoria riservata ai camerati che hanno ben meritato (Alfieri, Bottai, Buffarini Guidi, Ciano, De Stefani, Farinacci, Marinelli e Rossoni). Alla destra di Mussolini siedono i due quadrumviri. Allangolo, dove inizia la disposizione perpendicolare, c Grandi. Alla sinistra del duce, Scorza e Suardo. Mussolini entra alle 17.15. Scorza lancia il grido: Salute al duce. Risposta in coro: A noi. Mussolini indossa la divisa di comandante supremo della milizia. Va a sedersi. Incrocia le braccia e si rivolge a Scorza: Fate lappello. Scorza comincia. Tutti rispondono: Presente. Il duce pallido e ha laria stanca.
Parla il duce
Mussolini introduce la riunione. Ricorda che tutti sono vincolati al segreto. Il tono distaccato. Fa lanalisi della disfatta bellica che si sta delineando con lo sbarco in Sicilia degli Alleati. Il clima nel regime pesantissimo: In questo momento, io
il Fatto Quotidiano
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Renzo De Felice, il pi grande studioso italiano del fascismo che ha raccolto anche le memorie del gerarca autore dellordine del giorno che port al crollo del regime. In occasione dei 70 anni dalla caduta del duce, la casa editrice Le Lettere ha mandato in libreria tre libri curati da Francesco Perfetti: Gran Consiglio. Ultima se-
duta di Alberto De Stefani (uno dei partecipanti); La congiura del Quirinale di Enzo Storoni; Memorie di un condannato a morte di Luigi Federzoni (altro partecipante). Da leggere anche L'Italia della disfatta di Indro Montanelli e Mario Cervi, quattordicesimo volume della loro Storia dItalia (Bur Rizzoli, 1979) nonch Dal Gran
Consiglio al Gran Sasso (Mondadori, 2013) di Arrigo Petacco e Sergio Zavoli. Uno dei dilemmi irrisolti nella ricostruzione di quella notte rappresentato dalla cosiddetta passivit di Mussolini. In merito si segnala Fabio Andriola, che sulla rivista Storia in Rete, si chiede: Ma che voleva fare davvero il 25 luglio?
GIOVANNI MARINELLI Sordo, cap ben poco e vot contro il duce. Trascinato alla fucilazione nel '44
TULLIO CIANETTI Ministro delle Corporazioni. Si pent del voto. Morto nel '76 in Mozambico
GIUSEPPE BASTIANINI Sottosegretario agli Esteri. Poi ambasciatore a riposo. Morto nel '61 a Milano
EDMONDO ROSSONI Condannato allergastolo dopo la Liberazione. Fugg in Canada. Morto nel '65
CARLO PARESCHI Ministro dellAgricoltura. Condannato a Verona venne fucilato l'11 gennaio 1944
ALFREDO DE MARSICO Ministro della Giustizia. Poi senatore monarchico. Morto a Napoli nel 1985
GUIDO BUFFARINI GUIDI Ministro a Sal. Catturato dai partigiani, processato e fucilato a Milano
UMBERTO ALBINI Sottosegretario allInterno. Libero professionista a Roma, dove morto nel '73
GIUSEPPE BOTTAI Giornalista e intellettuale del regime. Ricercato poi amnistiato. Morto nel 1959
ENZO GALBIATI Capo della Milizia. Si ritir a Bordighera da fascista intransigente. Morto nell'82
CESARE M. DE VECCHI Quadrumviro. Condannato dopo la Liberazione. Missino. Morto nel 1959
ETTORE FRATTARI Capo degli agricoltori fascisti. Nel dopoguerra diresse una rivista. Morto nel '76
ANTONINO TRINGALI CASANUOVA Presidente del Tribunale speciale. Ader a Sal, mor nel '43
ANNIO BIGNARDI Sindacalista fascista. Nel 1966 giudice sportivo della Figc. Morto nel 1986 a Ferrara
GALEAZZO CIANO Genero del duce. La moglie Edda tent di salvarlo. Fucilato a Verona nel 1944
DINO ALFIERI Ambasciatore a Berlino. Ha ricoperto incarichi internazionali. Morto a Milano nel '66
CARLO A. BIGGINI Ministro dellEducazione. Ader a Sal. Morto in una clinica di Milano nel 1945
guerra. Io ho in mano la chiave per risolvere la guerra. Ma non vi dir quale. Poi la minaccia: Il re, del quale sono stato per venti anni il servitore fedele, pu dirmi, quando gli racconter domani quello che avvenuto stanotte: La guerra pervenuta a una fase critica. I vostri vi hanno abbandonato. Ma il re, che vi sempre stato vicino, rimane con voi. Questo sono certo che mi dir il re. E allora quale sar la vostra posizione? Fate attenzione signori!. I presenti vacillano. Grandi teme che il duce ribalti la situazione. Interviene: Duce, ti prego di non volerci fare il ricatto sentimentale. Ci impediresti in tal modo di compiere il nostro dovere verso il Paese e verso di te. La tua persona fuori di ogni discussione.
Ultimo giro
Alluna e dieci, Scorza legge il suo ordine del giorno. Quella della fedelt al duce. Il segretario del Pnf prolisso ma pone unalternativa: o con Grandi o con Mussolini. Il presidente della Camera sconfortato: la partita quasi persa. Suardo, presidente del Senato, ritira la firma allordine del giorno Grandi. Cianetti e altri gerarchi ci stanno ripensando. Interviene Ciano, che invoca un compromesso. Ma Bottai che frena il contromovimento a favore del dittatore: Siamo dei ragazzi o dei buffoni, che prima sottoscriviamo un documento tanto serio, e alla prima occhiata severa dei superiori ritiriamo la firma?. Sono le due. Si apre lultimo giro di interventi.
sono certamente luomo pi detestato, anzi odiato in Italia, il che perfettamente logico, da parte delle masse ignare, sofferenti, sinistrate, sottoposte alle suggestioni della propaganda nemica. Si difende. Scarica tutto su Badoglio, questo signore che sollecit di assegnargli la delega del comando delle Forze armate operanti. Mussolini parla per unora e mezzo, fino alle 19. La questione centrale il rapporto con Hitler. Il duce confida nei tedeschi, assorbiti per dal fronte russo. Le impennate retoriche sono rare. Scorza e Farinacci si guardano smarriti, pi volte. Mussolini riassume tutto con un interrogativo finale: Guerra o pace?. Resistenza o capitolazione? Per il dittatore il patto con Hitler non si discute. Conclude in latino: Pacta sunt servanda.
Sala del Mappamondo, Palazzo Venezia. Al Gran Consiglio partecipano ventotto gerarchi, tutti i nomi che contano del fascismo. Alla fine si vota lordine del giorno: che si affidi al Re il comando militare. 19 s, 7 no, 1 astenuto. Le parole di Mussolini: Signori, con questo avete provocato la crisi del regime
le 21 e 30. Polverelli, capo del Minculpop, tenta una difesa del regime. Debole. Si alza Ciano, il genero di Mussolini. Ogni resistenza un delitto verso lumanit. E sono stati i tedeschi a non rispettare i patti per tutta la condotta della guerra. Ciano espone tutte le umiliazioni subte dai nazisti. A tratti, Mussolini, gli d persino ragione. Si volta verso Scorza, alla sua sinistra, e sussurra: Verissimo. Ciano si siede. Tocca a Farinacci. Critica il duce, ma per chiedere la nazificazione del regime. Mussolini decide di intervenire per la seconda volta. Soprattutto per smentire i dissensi col re. Anzi, afferma, non contrario a restituirgli i poteri militari. Dopo di lui parlano De Marsico, Federzoni, Bignardi. La riunione va avanti da quasi sette ore. Alle 23 e 30, il duce legge un bigliettino passatogli da Scorza: Data lora, e poich restano ancora molti oratori iscritti, il segretario propone che la seduta sia rinviata a domani. Grandi scatta in piedi. Sbotta: Ah no! Scusami duce, quando si trattava dei Balilla e del Dopolavoro, ci trattenevi qui sino alle quattro del mattino. Possiamo continuare a lavorare, ora che si tratta di decidere problemi vitali per la nazione. Mussolini esita. Poi con tono distante: Sta bene continuiamo pure. Sospenderemo la seduta per una mezzora. Grandi comunque inquieto. Pensa: Quando rientreremo non troveremo lui ma la milizia a sgombrare la sala. Il duce torna nella sala del Mappamondo. Riceve alcuni gerarchi e beve una tazza di latte, zuccherato.
Il voto a maggioranza
Alle due e mezza, Mussolini decide di mettere in votazione lordine del giorno Grandi. la prima volta che il Gran Consiglio si esprime democraticamente. Per appello nominale. Scorza comincia da se stesso e grida: No. Poi Suardo, che si astiene, in lacrime. Il terzo a votare De Bono. Il primo s. Quando tocca a Ciano, Mussolini strizza gli occhi per vedere meglio. Cerca lo sguardo del genero e lo trova. Lo scambio tra i due, a distanza, lungo. I s sono 19: Acerbo, Albini, Alfieri, Balella, Bastianini, Bignardi, Bottai, Cianetti, Ciano, De Bono, De Marsico, De Stefani, De Vecchi, Federzoni, Gottardi, Grandi, Marinelli, Pareschi e Rossoni. Sette i no: Biggini, Buffarini Guidi, Frattari, Galbiati, Polverelli, Scorza e Tringali Casanuova. Farinacci vota il proprio ordine del giorno. Un astenuto, Suardo. Mussolini prende atto: Lordine del giorno Grandi accettato, gli altri decadono. Sono le 2 e 40. Il duce raccoglie le carte e chiede a Grandi: Chi porter al re questo ordine del giorno?. Grandi risponde: Il capo del governo, tu stesso. Mussolini: Sta bene, mi pare che basti. Possiamo andare. Signori, con questo ordine del giorno avete provocato la crisi del regime. La seduta tolta.
Domenica 25 luglio
Nella sala del Pappagallo, Grandi raccoglie le firme al suo ordine del giorno. Venti. Aderisce anche Marinelli, che sordo e ha capito pochissimo della discussione. Gli altri sono al buffet, panini e aranciata. La seduta riprende a mezzanotte e un quarto. Ormai domenica 25 luglio. Il primo a parlare Bastianini, sottosegretario agli Esteri. Poi Acerbo, De Stefani, Alfieri. Quindi i nemici di Grandi, Tringali Casanuova e Galbiati. Il dibattito distratto. Alluna meno cinque, il duce parla per la terza e ultima volta. Per dieci minuti. Non si alza. Rimane seduto. Si gioca tutte le sue carte, compresa quella della presunta arma segreta di Hitler: Ho lasciato a tutti la facolt di esprimere il proprio pensiero e avrei potuto facilmente impedirlo. Respingo lordine del giorno Grandi e non condivido, se non in parte, quanto ha detto Farinacci. Fascismo, rivoluzione, partito, dittatura e Mussolini sono inseparabili ormai. Non si ritorna indietro. Tra pochi giorni io avr sessantanni e potrei anche chiudere questa bella avventura che stata la mia vita. Senonch noi vinceremo la
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Sorrento, Villa Tritone arrampicata su un costone di tufo. Guarda l'intero arco del golfo. Una tenuta di dodicimila metri quadri. Benedetto Croce si rifugiato qui, per sfuggire alle bombe di Napoli. La sera del 25 luglio, il filosofo liberale annota nel suo diario: Stanco, mi ero messo a letto alle 23 quando una telefonata della signorina Elena di Serracapriola dalla sua villa, al capo di Sorrento, mi ha comunicato la notizia del ritiro di Mussolini e del nuovo governo affidato dal Re al generale Badoglio. Sono accorsi anche, udita la stessa notizia, giubilanti, il Parente e i Morelli, che erano mezz'ora prima andati via; e ci siamo intrattenuti dell'evento. Tornato a letto non ho potuto chiudere occhio fino alle quattro o pi oltre. Il senso che provo della liberazione di un male che gravava sul centro dell'anima: restano i mali derivati e i pericoli; ma quel male non torner pi.
LE GRANDI MANOVRE
Il Re Vittorio Emanuele III con il Maresciallo Pietro Badoglio nel 1943; sotto la prima pagina del Corriere della Sera
Invito amichevole
A Roma, in piazza della Libert, abita Ivanoe Bonomi, presidente del Consiglio e pi volte ministro nell'epoca prefascista. stato un socialista riformista, adesso liberale. uno dei punti di riferimento dell'antifascismo. Scrive nel suo diario, alla vigilia del Gran Consiglio: Viene da me un noto antifascista, il dottor Domenico Maiocco, piemontese, che in molta intimit con il quadrumviro De Vecchi. Egli mi conferma che il Gran Consiglio del fascismo si convoca e che le deliberazioni saranno di eccezionale importanza. Il De Vecchi gli avrebbe detto che nella mattinata Grandi e Federzoni lo avevano persuaso a firmare un ordine del giorno inteso a restituire al re tutte le sue prerogative, invitandolo nel contempo a farne uso per allontanare Mussolini. Il nuovo governo avrebbe fatto appello alla concordia nazionale, invitando i maggiori uomini dell'opposizione a dare la loro collaborazione. Il De Vecchi non si sarebbe fatta alcuna illusione sulla mia risposta, pure desiderava di farmi sapere preventivamente che mi sarebbe stato rivolto un invito amichevole. Ho detto al mio informatore che tutto questo mi pareva un romanzo.
Da sinistra, in senso orario: i comunisti Togliatti, Pajetta, Longo e Amendola; i principi Umberto di Savoia e Maria Jos; Benedetto Croce; Ivanoe Bonomi; il duca Pietro dAcquarone
Domenica 25 luglio, Bonomi va a casa di Bergamini, un altro liberale, in piazza del Popolo. Ci sono De Gasperi, Ruini, Casati, Della Torretta, Spataro. Sono le undici di mattina. Arriva anche Giovanni Gronchi. Porta la notizia della notte precedente.
Amendola e Giolitti
Piazza Navona, nell'imminenza del Gran Consiglio. Il senatore Casati avvicina Antonio Giolitti, giovane comunista. Gli dice: Stanno per far fuori Mussolini. Giolitti organizza subito una trasferta a Milano, dove si trova Giorgio Amendola, che dirige il centro interno del Pci. Palmiro Togliatti a Mosca. Giolitti incontra Amendola e Negarville in piazza Argentina a Milano. Gio-
Principesse in ansia
La principessa Maria Jos ha 37 anni. la moglie di Umberto, il figlio del re. Ma i due da tempo fanno vite separate. Maria Jos vive in due stanze al Quirinale. Un mezzanino, dove riceve tanti
amici: Vittorini, Montanelli, Bontempelli, Manacorda, Malaparte. A modo suo, Maria Jos si d da fare per cacciare il duce. Il duca d'Acquarone la detesta: un'interferenza molesta. La sera del 24 luglio, la moglie di Umberto manda la sua dama di corte a casa della principessa Isabelle Colonna, amica di Galeazzo Ciano. Nel suo salotto si attende l'esito del Gran Consiglio. Il genero del duce telefona alle tre di notte: Mussolini mi faceva pena.
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ALTRI MONDI
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Pianeta terra
MEDIO ORIENTE ISRAELE LIBERA PRIGIONIERI PALESTINESI Israele liberer un numero limitato di prigionieri palestinesi. Lo ha confermato il ministro per gli Affari strategici, Yuval Steinitz, dopo lannuncio - da parte del segretario di Stato americano John Kerry della riapertura del negoziato di pace sospeso nel 2010. LaPresse
RUSSIA NAVALNYJ: SAR SINDACO Il blogger e leader dellopposizione a Putin, Aleksej Navalnyj, scarcerato dopo la condanna a cinque anni per truffa, ha confermato la propria candidatura a sindaco di Mosca. Vinceremo, ha detto arrivando in treno nella capitale alle centinaia di sostenitori che lo attendevano. Ansa
LA TESTIMONIANZA
uando nella mia stanza a Nairobi mi guardai allo specchio per la prima volta dopo mesi, non mi riconobbi. La donna che vedevo riflessa era unestranea. Ero pelle e ossa. Pesavo mi dissero dopo 32 chili. Non avevo pi il seno e mi si contavano le costole. A parlare cos Judith Tebbutt, la cittadina britannica sequestrata da una banda di pirati somali sullisola di Lamu, in Kenya, dove era in vacanza con il marito, ucciso durante il sequestro, e liberata il 21 marzo 2012, pare dietro pagamento di un riscatto da parte del governo di Sua Maest. Quando quello stesso giorno prov a farsi una doccia le gocce dacqua le ferirono la pelle come punture di spillo, tanto era emaciata e sofferente. A cena chiese un gin tonic, ma non ebbe la forza di portare il bicchiere alle labbra. Sembravo uno scheletro. Quelle foto di Judith, magra e con gli occhi spenti, fecero il giro del mondo. Per sua fortuna ora sta meglio. Le sono ricresciuti i capelli, si sente abbastanza bene e, considerati i suoi 58 anni e la drammatica esperienza vissuta, ha un bellaspetto. Judith ha appena dato alle stampe il libro A long walk home, toccante resoconto della sua drammatica esperienza. Judith e il marito stavano insieme da oltre trenta anni e il loro era considerato un matrimonio perfetto. Parlando del marito, Judith non riesce a nascondere la commozione. Si era sposata giovanissima e nel 1976 si era trasferita in Zambia dove il primo marito aveva accettato un lavoro come elettricista. L aveva conosciuto David, direttore amministrativo di un ospedale. Quando lo vidi per la prima volta pensai wow. Non sapevo nulla di lui, ma capii immediatamente che era con lui che volevo vivere il resto della mia vita, ricorda Judith. Si sposarono nel 1985 e lanno dopo nacque Ollie, il loro unico figlio.
ABITAVANO nello Hertfor-
VACANZA DA INCUBO
Judith Tebbutt subito dopo il rilascio. Sotto, lisola di Lamu, in Kenya, dove venne rapita il 21 marzo 2012
A.Oppes/LaPresse
razione e nello sconforto. Sapeva che per sopravvivere doveva dimenticare il dolore e per riuscirci fece ricorso a tecniche psicoterapeutiche che aveva imparato al lavoro. Non ho mai avuto paura di essere violentata. Era chiaro che per loro non ero nemmeno una persona, ma solo un modo per fare soldi, ricorda. Pi di una volta le dissero che il giorno dopo lavrebbero fucilata perch non avevano ricevuto il denaro. La prima volta fu terribile tremai per tutta la notte, dice.
UNA COSA CHE colpisce nel libro che i criminali non sembravano consapevoli della gravit di quello che avevano fatto. Quando parlai della morte di David mi risposero che avrei potuto trovare un altro marito. Non potevano nemmeno concepire che a volte ci si sposa per amore. Nel marzo del 2012 Ollie le disse al telefono che la stavano per rilasciare. Il rilascio stato negoziato da una agenzia privata di sicurezza e quanto al riscatto Judith preferisce mantenere il riserbo. Ma oggi quali sono i suoi sentimenti nei confronti dei sequestratori? Disprezzo, repulsione, risponde. Ma anche umana comprensione. Dove vivono non ci sono industrie, non c lavoro ma solo miseria. David le manca tremendamente e finora non ha avuto il coraggio di riprendere il lavoro. Mi aspetto di vederlo entrare in casa da un momento allaltro. Ma so che non accadr mai. come perdere una gamba. Devi adattarti, ma nessuno potr ridarti la gamba.
La prima sera cenarono, poi andarono nella loro capanna priva di finestre e si addormentarono quasi subito. Mi svegliai allimprovviso nel cuore della notte e vidi David in piedi con le mani in alto. Sulle prime non ebbe nemmeno tempo di spaventarsi. Chiss perch pensai che fossero gli uomini della sicurezza, dice. Fu una questione di secondi. Quando mise a fuoco i
due uomini armati fu assalita da una tremenda paura. Vidi il terrore sul viso di David. Provai a parlargli, ma fui trascinata fuori della capanna. I rapitori erano molto giovani. Alcuni, come ricorda Judith, erano o sembravano adolescenti. La legarono e imbavagliarono e la costrinsero a salire su una barca da pesca e le fecero subito capire che lavevano rapita per
IL RISCATTO Il governo di Londra pag per il rilascio Quando mi guardai allo specchio per la prima volta non mi riconobbi: pesavo 32 chili
Londra
dshire. Facevano entrambi un lavoro impegnativo e amavano viaggiare. Cos nel settembre del 2011 prenotarono una vacanza rilassante che iniziava con un safari di una settimana nel Masai Mara. David si era divertito un mondo. Era felicissimo, dice Judith. La seconda settimana era previsto un soggiorno in un modesto villaggio vacanze nel nord dellisola di Lamu al largo della costa del Kenya, a una quarantina di chilometri dalle coste somale. Quando sbarcarono li accolse un spettacolo mozzafiato: fiori dai mille colori, uccelli, piante meravigliose. Nel villaggio eravamo gli unici ospiti, ci disse il direttore George. David ne fu contento. Io cominciai a sentirmi a disagio.
ntanto Kate tornata a Londra, dopo aver trascorso lultima settimana a I casa dei genitori, nel Berkshire. E questo potrebbe essere un buon segno che finalmente questo Royal Baby ancora senza sesso e senza nome si decida a nascere. Lo aspettano tutti a gloria. Primi tra tutti i giornalisti e i cameramen che ormai bivaccano fuori dal St Marys Hospital di Paddington da tre settima-
ne, sotto un insolito sole e con un caldo veramente poco londinese. Anche la regina sarebbe lieta se levento non si facesse troppo attendere. Nei giorni scorsi ha sbottato che vorrebbe andare in vacanza. Gli esperti di casa reale hanno calcolato che la famiglia lascia Buckingham Palace per la villeggiatura nel castello di Balmoral il 26 luglio. Quindi tra una settimana al massimo. Il toto-data ancora il giochino di giornata e gli allibratori sono molto indaffarati. Quello britannico un popolo
amante delle scommesse e si continua a puntare su nomi e giorno della nascita. Passato il 13 luglio, indicato allinizio da tutta la stampa, stato archiviato anche il 19 luglio, che secondo uno scoop del Daily Telegraph era la vera scadenza del termine. Lo avrebbe rivelato una fonte interna allospedale, al cui personale (medici e infermieri) sarebbe stato dato lordine di non bere alcolici per un intero mese prima del 19 luglio. Ora le puntate si spostano avanti: Carole Middleton, la madre della partoriente, si sarebbe lasciata scappare che il bambino sarebbe stato un leone. E quindi PARTO REALE dal 23 luglio al 22 agosto. Chiss se vero o lenLa regina impaziente: nesima bufala. Janet Fyle, consigliera Voglio andare dellassociazione ostein vacanza. Tra gadget triche britanniche, dice lunica cosa sensata: Il e festeggiamenti, si bambino verr quando sar pronto. Lovviet calcola un giro daffari non fa scendere la febbre di 250 milioni di sterline da Royal Baby e i sudditi
sembrano impazziti. La vendita di gadget aumenta ogni giorno. Il merchandising legato al Royal Baby un vero business. Secondo il Centre for Retail Research, tra souvenir e memorabilia se ne andranno 80 milioni di sterline e altri 76 verranno spesi in libri, biglietti e dvd. Mentre per festeggiare il lieto evento saranno spesi dai sudditi 87 milioni, principalmente in bevute si suppone. I negozi di abbigliamento per bambini non si sono lasciati scappare loccasione e sono gi in commercio magliettine con la scritta Mia nonna la regina o con Pippa mia zia, e non c inglese che non ricordi le immagini del lato B di Pippa durante il matrimonio reale. Inoltre la Zecca di Stato regaler un penny dargento a ogni beb nato nello stesso giorno dellerede la trono mentre la catena di alberghi Jurys Inn offrir una bottiglia di prosecco ai clienti che si chiamano con lo stesso nome del beb reale. La famiglia reale si conferma un business molto redditizio e sar per questo che il 77% degli inglesi non vorrebbe mai vivere sotto una repubblica.
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il Fatto Quotidiano
Luis Enrique al Barcellona? Il club pagherebbe la clausola rescissoria di 3 milioni per liberare il tecnico legato per due anni al Celta Vigo. La notizia stata diffusa da Mundo Deportivo
Tania Cagnotto e Francesca Dallap hanno conquistato la medaglia dargento nel trampolino da 3 metri. Loro stato vinto dal team cinese
Nairo Quintana (Movistar) ha vinto la penultima tappa del Tour de France, ottenendo il secondo posto in classifica. Sempre maglia gialla Chris Froome (Sky)
SECONDO
TEMPO
SPETTACOLI.SPORT.IDEE
SORRISO DA STAR
Zeta Jones di nuovo al lavoro dopo la malattia
Ansa
Antonio Biscotto
atherine Zeta Jones ha ritrovato il sorriso. Gli ultimi anni sono stati difficili. La grave malattia del marito Michael Douglas e il disturbo bipolare che ha combattuto alla luce del sole per infondere coraggio a quanti ne soffrono, lavevano fiaccata nel fisico e nel morale. Ma ora tornata la superdiva di sempre, e le brutte esperienze le hanno rafforzato il carattere. Nella sua casa nello Stato di New York circondata dai figli, dai libri e da montagne di scarpe che espone come opere darte troppo belle per metterle appare rilassata e in forma. La sua carriera, da Le mille e una notte del 1990 a Red 2 passando per La maschera di Zorro, Entrapment e Chicago che nel 2003 le valse lOscar come miglior attrice non protagonista, quella di una star, ma la sua vita privata sembra quella di una affascinante casalinga quarantenne che accompagna i figli a scuola in Peugeot e non ha nemmeno un account su Twitter.
QUESTANNO in occasione
Douglas che poteva considerarsi guarito e Catherine riprese in mano la sua vita da attrice, sebbene al festival di Cannes Douglas abbia rivelato di aver un nuovo problema di salute, derivato, a suo stesso dire, da un eccesso di sesso orale da parte sua. Mi sembrano sciocchezze, si limita a commentare Catherine. E poi ritorna ai suoi ultimi impegni sul set. Sto molto attenta prima di accettare un parte. Lasciare i miei due figli Carys
solido e riuscito. Quale il segreto? Rispetto, spazio e senso dellumorismo, risponde Catherine sorridendo. Passiamo molto tempo insieme, ma facciamo del nostro meglio per rispettare gli spazi dellaltro. Inoltre faccio sempre in modo che la nostra sia una vita normale. Abbiamo molti amici che non lavorano nel mondo dello spettacolo e parliamo di lavoro il meno possibile.
SI MOSTRA leggermente reticente a parlare della malattia
EFFUSIONI SUL SET Nella mia carriera ho baciato Willis, Banderas, Clooney e Pitt. Del resto mio marito Michael Douglas ha fatto lo stesso con Matt Damon, dunque mi capir
10 anni e Dylan 12 un tale sacrificio che deve valerne la pena. Altrimenti preferisco starmene a casa con la mia famiglia.
AL SEQUEL DI RED, in uscita in Italia il prossimo settembre, non ha saputo n voluto resistere. un film dazione, ma divertente e siamo tutti amici. Bruce Willis un ideale compagno di lavoro e Anthony Hopkins, oltre che uno strepitoso attore, un grande amico. Lo conosco da quando ero bambina. Nel film Catherine interpreta il ruolo di Katja, unagente doppio russo di grande fascino e dalla conturbante bellezza. In una scena ho baciato Bruce con grande passione. Daltro canto nella mia carriera ho baciato Brad Pitt, George Clooney, Antonio Banderas. Mio marito nel film che ha appena girato sulla vita di Liberace ha baciato Matt Damon; quindi credo mi possa capire. Quando Catherine e Michael Douglas si sposarono erano in molti a essere scettici sulla durata del matrimonio. A tredici anni di distanza sembra
di Michael, ma capisce che non pu evitare largomento. La diagnosi mi colp con la violenza di un pugno in faccia. Non sapevo cosa fare e pensavo che non avrei retto. Ma poi le forze ti vengono: dalla famiglia, dagli amici, dagli estranei. Michael stato fantastico. una persona forte, decisa, combattiva e con i piedi per terra. La sua malattia ha rafforzato i legami in seno alla nostra famiglia. Mentre Douglas lottava contro il cancro, Catherine comCALCIO MERCATO
batteva la sua personale battaglia contro la sindrome bipolare. Quando nel 2011 la notizia fin sulla stampa scandalistica, Catherine rilascio una dichiarazione nella quale forniva tutti i dettagli sulla sua malattia. Fu un gesto coraggioso che aiut molti pazienti e molte persone che soffrono di disturbi psichici. Ne soffro da molto tempo, spiega. In passato non mi andava lidea di parlarne in pubblico. In fondo ho una mentalit riservata e molto inglese. Ma quando si venuto a sapere, ho capito che parlandone avrei aiutato molta gente. Catherine Zeta Jones confessa di essere sempre meno interessata a corrispondere allideale di bellezza hollywoodiano. Quando mi sono sposata non avevo una famiglia e avevo tempo da perdere con parrucchieri ed estetisti. Oggi queste cose le faccio solo per lavoro. Ho una palestra in casa e mi tengo in forma, ma pi una esigenza di rimanere in salute.
arigi val bene il mancato rispetto del fair play finanP ziario. Dopo Pastore (43 milioni), Lavezzi (31), Ibrahimovic e Thiago Silva (62), questanno sono Cavani (64) e Marquinhos (35) ad abbandonare la Serie A per approdare al Paris Saint-Germain: unex squadretta che poteva vantare giusto un paio di scudetti e una Coppa delle Coppe fino a quando, nel 2011, stata acquistata dal fondo sovrano dellemiro del Qatar Al Thani. Un percorso molto simile a quello del Manchester City: da seconda squadra cittadina a regina del mercato continentale, da quando nel 2008 lo sceicco di Abu Dhabi Mansour ne ha fatto il fiore allocchiello dei suoi investimenti europei. Tutto questo grazie a impegni economici onerosi oltre un miliardo per i Citizens e poco meno della met per Les Parisiens che non hanno certo intaccato
della cerimonia per la consegna degli Oscar, ha cantato dinanzi a una platea di 40 milioni di telespettatori. Ero terrorizzata, ricorda. Anche il primo giorno sul set mi sento nervosa e il red carpet mi fa venire la tremarella, racconta con il suo inconfondibile accento gallese. Parlare in pubblico mi paralizza. Come me la cavo? Ho un sistema molto semplice: torturo mio marito e tutti quelli che mi stanno intorno con la mia ansia cos quando il momento di affrontare la prova che mi spaventa ogni apprensione svanita. Nel 2010 quando a Douglas fu diagnosticato un cancro alla gola, Catherine abbandon il lavoro per dedicarsi completamente a Michael. Nel gennaio 2011 i medici curanti dissero a Michael
le immense fortune di chi le possiede, ma hanno messo a dura prova la ragion dessere del fair play finanziario, la regola voluta dal presidente della Uefa, Platini: le squadre non
spendano pi di quanto guadagnato. Alla fine della stagione 2014 i club il cui rosso di bilancio nel triennio precedente supera i 45 milioni, dovrebbero incorrere in sanzioni, fino allesclusione dalle competizioni europee. Ma cos non sar. Innanzitutto perch la stessa legge offre diversi modi per aggirarla, dagli investimenti nei settori giovanili alle infrastrutture, che sono detraibili dalle perdite, fino alle sponsorizzazioni mascherate, fatte da societ che appartengono a chi controlla i club.
PARIGI LANNO SCORSO ha chiuso con un passivo di soli 5 milioni, grazie alla sponsorizzazione retroattiva dellEnte del Turismo del Qatar di 125 milioni; e Manchester ha venduto il nome dello stadio alla compagnia aerea Etihad di Abu Dhabi a 400 milioni per 10 anni. Prezzo fuori mercato, che lo stadio dellArsenal, assai pi famoso, rende dieci volte meno.
LEGGE E INGANNO PSG e Manchester fanno man bassa di campioni Platini ha voluto la norma per impedire le spese pazzefuori bilancio ma non le fa rispettare
Ovviamente tutto ci vietato, ma Platini e la Uefa hanno prima deciso di chiudere un occhio. Poi entrambi. Se un recente rapporto Ue ha quantificato in 1,6 miliardi il saldo negativo dei club calcistici nella sola stagione 2011, evidente come non siano solo Parigi e Manchester a non rispettare il fair play. Semplicemente questi due casi studio sono i pi evidenti. Sono quelli su cui si arener la prossima primavera il progetto di Platini e, come cominciano a sostenere alcuni, lirresistibile ascesa dello stesso a capo del calcio mondiale al posto di Blatter. Ci che non sospetto, ma palese, invece il gigantesco conflitto dinteressi in seno alla famiglia Platini, dato che il figlio Laurent lavora proprio per il fondo sovrano cui appartiene il PSG, che imparentato con il Manchester City, e che organizzer e detiene i diritti televisivi del Mondiale 2022. Alla faccia del fair play, finanziario e non solo.
il Fatto Quotidiano
SECONDO TEMPO
17
TG PAPI
siste anche il tifo non calcistiE co, non sportivo. Si pu fare il tifo di cronaca, tifare per la notizia, scommetterci anche sopra. Ieri, per esempio, nessuno avrebbe messo un centesimo di euro per la sfiducia ad Alfano. Tutti sapevano che sarebbe uscito indenne e sullAlfano ripulito i bookmakers non accettavano puntate: lo davano a zero. La vera attesa era per il trio Fede, Mora, Minetti: colpevoli o innocenti? E quanto colpevoli o innocenti? Molto, poco, niente? Unattesa che il Tg3 delle 19,00 non ha onorato: la sentenza del trio andata come quinto titolo, dopo Letta, Napolitano, Alfano, Epifani e persino dopo le privatizzazioni vagheggiate da Saccomanni. Inspiegabile. Eppure cera anche il numero magico, il numero di Ruby Rubacuori, il numero sette. Prima sette anni a Berlusconi e venerd replica: sette a Fede e altrettanti a Lele Mora. Solo cinque a Nicole Minetti, trattamento pi delicato per signore. Si pensava a un recupero durante Linea Notte. Invece niente, sempre Letta, Napolitano, Alfano, con qualche spunto sussultorio sotto la guida di Maurizio Mannoni: si scoperto grazie a Stefano Zurlo del Giornale che esiste una linea Coppi. Attenzione, non di Coppi solo al comando con la maglia biancoceleste,
ma del Coppi avvocato Franco. La linea imposta a Berlusconi dal bravissimo legale sarebbe quella dellacqua cheta, sopire, smussare, rinculare, persino rinunciare alla prescrizione nel caso Mediaset.
CONOSCENDO il vero carattere di Berlusconi, per lavvocato Coppi deve essere una fatica quotidiana bestiale. A far da corona alla linea Coppi e alla sentenza definitiva della Cassazione che verr proprio su Mediaset, un pezzo di storia del giornalismo, Giovannino Russo, e Riccardo Barenghi, che anche quando accarezza i bambini, sembra il Mangiafuoco di Pinocchio. Tutto ruotava attorno a questa sentenza, che per Zurlo sarebbe opportuno rinviare per evitare contraccolpi soprattutto sul Pd: come restare alleati di un criminale? Barenghi concordava, ma invocava anche lo stato di diritto. Giovannino Russo se ne stava un po ai margini, stupito dei Kazachi al Viminale e dellesistenza stessa di Alfano. A nessuno dei protagonisti venuta in mente unaltra eventualit: che il Berlusconi condannato, il Pdl lo naftalinizzerebbe con la Santanch e che il vero pericolo sarebbe invece il Berlusconi assolto. questo che sfascerebbe tutto in un nanosecondo scendendo in campagna elettorale al grido: sono vergine ed ero martire.
Ambrosi
omplottisti di tutto il mondo treC mate: arrivato il Verificatore. Un giornalista che per una falsa notizia ha perso tutto lavoro, amicizia, amore e ora in cerca di vendetta. Impermeabile e occhiali a specchio, cammina sotto la pioggia o ticchetta sulla tastiera, ma il suo volto non lo vedremo mai per le oltre due ore di trasmissione. Chi questuomo assetato di oggettivit, che cita il paradosso del bugiardo - Io sono bugiardo, ma tutto quello che vi dir vero - e ammonisce i telespettatori a fare i conti con la verit?. lalias di Roberto Giacobbo, ideatore di Il Verificatore, programma per smascherare le bufale del web la cui puntata pilota andata in onda venerd scorso su Rai2. In onda, per, non va nulla che assomigli a un super quark applicato alla rete. Trattasi, piuttosto, della parodia di un thriller, in cui la realt supera la fantasia e viceversa, e che spinge chi guarda in un limbo grigio in cui tutto vero e falso insieme. Ma perch poi fare tanta fatica per cercare la verit? Meglio
chiederla ai telespettatori. Michael Jakson stato ucciso intenzionalmente? Votate su www.ilverificatore.it , chiede il Nostro al pubblico dopo un servizio sulla morte del cantante ma che centra col web? - in cui il suo medico dipinto come un uomo senza scrupoli al servizio della compagnia di assicurazione che avrebbe lucrato sul decesso (riuscendo cos a racimolare un 55% di s). Volete sapere se il Trasferimento farmacologico Frequenziale, inventato da Massimo Citro - ma che centra col web? sia affidabile? Non chiedetelo al Verificatore: lui fa gi una fatica immane ad arrivare sulle soglie dello studio medico, ma poi quando tocca a lui scappa, promettendo di tornare. E il responso? Che importa, basta fare il sondaggio: arrivata lora dei farmaci elettromagnetici? Il 57% dice che s e tanto basta.
MA LA VERA OSSESSIONE soprat-
tutto una: capire se esista una cupola nascosta che governa il mondo. Ovviamente il Verificatore non si sbilancia, ma riesce a contattare lesperto Daniel Estulin senza fargli dire nulla
sul fantomatico gruppo del Bildelberg, potenti, massoni, miliardari. Di pi: nellormai palese intento di confondere le idee, invece che chiarirle, intervista giornalisti complottisti come Giulietto Chiesa, che ammette che la cupola esiste ma che occidentale e ormai il potere dei cinesi e dunque i primi non contano nulla. Anche qui, comunque, meglio rivolgersi a quel misero 3,1 per cento di esausti telespettatori: Un governo segreto regge le sorti del mondo?, ottenendo un confortante 57%. Si parla ancora di Wikipedia, Ufo e foto ritoccate sul web: tutte false, meglio per assicurarsi il voto del pubblico con domandone retorico: Le foto che pubblicano i giornali possono essere false?. Standing ovation, 100% s. Il Verificatore ormai felice: ha dimostrato la sua tautologia e cio che di internet non ti puoi fidare (ma del barista Mario s). Salvo, ovviamente, quando su Twitter arrivano, prontamente trasmessi, messaggi celebrativi. Gli altri, come Fabio Grossi che grida che il Verificatore nudo (non stai verificando unemerita fungia) no. Quelle, si sa, sono bufale del web.
FESTIVAL DI CASTROCARO Spettatori 2,80mln Share 15,79% INGA LINDSTROM Spettatori 2,61mln Share 13,57%
LA GRANDE STORIA Spettatori 1,29mln Share 6,71% MANKIND Spettatori 1,07mln Share 5,41%
LA TV DI OGGI
8.20 Quark Atlante Immagini dal pianeta Documentario 9.00 TG1 Informazione 9.05 Dreams Road 2011 Rubrica 9.55 Linea verde Orizzonti Estate Rubrica 10.30 A sua immagine Rubrica religiosa 10.55 Santa Messa Evento 12.00 Da Piazza San Pietro Recita dell'Angelus Evento 12.20 Linea verde Estate Rubrica 13.30 TG1 Informazione 14.00 L'altra - La Tv d'autore di Renzo Arbore Rubrica 16.30 QB - All'estero quanto basta Documentario 17.00 TG1 Informazione 17.05 Nero Wolfe "Parassiti" Fiction 18.50 Reazione a catena Gioco 20.00 TG1 Informazione 20.35 Rai TG Sport Notiziario sportivo 20.40 TecheTecheT, vista la rivista Variet 21.15 Una grande famiglia "Quarta puntata" Fiction 23.30 Speciale TG1 "Furti di Mare" Attualit 0.35 Premio Roma Danza 2013 Evento 1.15 TG1 Notte - Che tempo fa Informazione
7.00 Cartoon Flakes Weekend Ragazzi contenitore 10.45 Il nostro amico Charly Telefilm 11.30 La nave dei sogni Viaggio di nozze in Zambia - Sentimentale (Ger 2009). Di Karola Meeder, con P. Fichte 13.00 TG2 Informazione 13.30 TG2 Motori Rubrica 13.45 Prima tv Rai Delitti in paradiso Telefilm 14.45 Prima tv Il commissario Herzog Telefilm 15.45 Squadra Omicidi Istanbul - Il transito Poliziesco (Ger 2012). Di Michael Kreindl, con Erol Sander, Idil ner 17.25 Nuoto, Mondiali 2013 Tuffi: Piattaforma 10m sincro Uomini Finale (Diretta) 18.45 Sea Patrol "Capitani coraggiosi" Telefilm 19.35 Lasko "Quattro biografie" Telefilm 20.30 TG2 - 20.30 Infor. 21.05 Hawaii Five-0 "Dirsi addio" Telefilm 21.50 Prima tv Under the Dome "Dentro al fuoco" Telefilm 22.40 Prima tv NYC 22 "Festa di quartiere" Tf 23.20 La Domenica Sportiva Estate Rubrica sportiva
9.40 Il magistrato Drammatico (Ita/Spa 1959). Di Luigi Zampa, con Claudia Cardinale 11.15 Doc Martin Telefilm 12.00 TG3 Informazione 12.25 TeleCamere Attualit 12.55 Prima della Prima Culturale 13.25 Passepartout Doc. 14.00 TG Regione - TG3 Informazione 14.30 A cavallo della tigre Commedia (Ita 2002). Di Carlo Mazzacurati, con Fabrizio Bentivoglio 16.15 Jack - Commedia (Usa 1996). Di Francis Ford Coppola, con Robin Williams, Diane Lane 18.10 Prima tv Squadra Speciale Vienna "L'angelo della morte" Telefilm 18.55 Meteo 3 Informazione 19.00 TG3 - TG Regione Informazione 20.00 Blob Variet 20.15 Ciclismo, Tour de France 2013 21a tappa: (Diretta) 22.35 TG3 - TG Regione Informazione 22.50 Le Prime di CinemaTre Corpo celeste Drammatico (Ita/ Svi/Fra 2010). Di Alice Rohrwacher, con Yile Vianello 0.25 TG3 Informazione
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SECONDO TEMPO
FRA CUCINA E RICORDI
il Fatto Quotidiano
LETTERA APERTA
Colombo
ara Emma, credo che, dal 1945, non ci sia mai stato un momento pi confuso e umiliante nella politica estera italiana, che vuol dire immagine e reputazione. Credo che dal 1945 non ci sia mai stato un ministro degli Esteri pi competente, creduto, autorevole. Perch tace quel ministro di fronte a questa politica? Per esempio, lambasciatore kazako, quello che ha dato gli ordini come se fosse un ministro italiano, va cacciato subito. Per esempio, lItalia deve esigere protezione e rimpatrio immediato per la donna e la bambina, se non troppo tardi. Mi domando se perfino un personaggio della triste reputazione di Nazarbayev, dittatore a vita del Kazakistan, potrebbe tenere testa alla presenza del ministro degli Esteri italiano che va a riprendersi la donna e la bambina rapite con corruzione e inganno. Da chi aspettarsi, se non da te, un intervento fermo, irrinunciabile come quello che hai avuto in Afghanistan, contro retoriche falsit e bugie, come avvenuto in tanti episodi della tua vita! Non c bisogno che ti dica la stima che ti meriti da una vita, o che ripeta lamicizia che conosci bene.
e disumana avventura (rapimento con violenza di donna e bambina per obbedire agli ordini di un dittatore in grado di compensare): si aspettano la voce di Emma Bonino. Emma, conta poco se il ministero degli Esteri sia stato o no coinvolto, come avrebbe dovuto avvenire, nella rendition (di questo si tratta) su ordinazione straniera, attraverso la cattura, con una paurosa messa in scena che non sapevamo fosse possibile in Italia, della moglie e della figlia bambina di un dissidente ricercato.
CONTA CHE in questo strano
una bambina sono state terrorizzate e poi rapite per volere e su ordine di un governo straniero che in Italia comanda. Infatti chiaro che quel governo voleva procurarsi una donna e una bambina come ostaggi, con probabile destinazione il carcere e l'orfanotrofio. Quel governo lo voleva, lo ha ordinato, lo ha ottenuto, dallItalia e a Roma, nonostante i documenti, i permessi, i passaporti in regola (che per il ministero degli Esteri ha disconosciuto, come se fosse disinformato e incompetente (nel senso di privo di responsabilit), lasciando trascorrere il tempo che ha permesso il rapimento. Ora ci dicono che i soli colpevoli sono degli impiegati di un ministero (dellInterno), forse dellaltro (degli Esteri). Ma agli Esteri, ripeto, la titolare Emma Bonino, che non ha mai mentito come Alfano, e ha un passato molto diverso.
QUESTO GLI ITALIANI lo
MA C BISOGNO, urgente,
drammatico, e sentito da molti (specialmente da coloro che si associano alla prima frase di questa lettera), di ripensare a ci che successo dal 28 maggio in avanti fra Casal Palocco, Roma e Ciampino. Qualcosa che pi lo si copre di dichiarazioni palesemente non vere e di autorevoli esortazioni a tener duro e a continuare (s, ma che cosa?) e pi diventa uno sgradevole puzzle a cui mancano pezzi essenziali per rivelare almeno una parte di verit. Continuiamo a sentirci ripetere la comica (in questo caso tragica) frase di chi viene sorpreso nel letto sbagliato, secondo cui le cose non sono come sembrano. Le cose infatti non possono essere come sembrano. Perch la narrazione di Alma Shalabayeva al Financial Times la storia di un gravissimo reato di Stato che ha fatto il giro del mondo e mostra che alla nostra polizia stato ordinato di comportarsi come le polizie a pagamento di quei Paesi della droga dove criminalit e forze dellordine sono speculari, come lo la reciproca illegalit. Tutto ci purtroppo in Italia gi successo, basti pensare ai crimini commessi da alcuni poliziotti a Genova su diretto mandato di alcuni politici. Ma se in questi casi brandelli di verit sono affiorati nel tempo a causa della tenacia di alcuni giudici e vi sono state alcune (ma solo alcune) condanne, si deve al fatto che il contenitore del potere era omogeneo (tutta la stessa gente) ed rimasto a lungo intatto. Ecco che cosa si aspettano, invece, molti italiani, adesso, in questaltra grave
COME UN PUZZLE Alla storia mancano pezzi essenziali Agli Esteri siede una donna che ha sempre denunciato le ingiustizie. E adesso?
ma Bonino sia il ministro degli Esteri. Conta che Emma Bonino sia Emma Bonino. Dunque non solo una persona in grado di dirci se e perch il suo ministero stato messo da parte, ma come tutto ci sia potuto avvenire in violazione persino delle apparenze che spesso, ipocritamente, coprono i reati peggiori. Ormai sappiamo che una donna e FATTI DI VITA
sanno e per questo aspettavano e aspettano, la sua versione dei fatti, che non quella di Alfano, vistosamente falsa e ingiustamente truccata a danno dei sottoposti. Tutto ci ti riguarda, come riguarda me e tutti coloro che (molte volte insieme a te) si sono battuti per la difesa, per la salvezza di tante Alma Shalabayeva e bambina Alua, prelevate col terrore e la forza da Roma per farne dono a un dittatore pericoloso. Non succedeva cos con Gheddafi? Ma tu sei stata sempre la prima a denunciare. Ecco, in tanti, adesso anche coloro che non capiscono tutto il ritardo che si interposto tra i fatti e la conoscenza collettiva dei fatti, e tutti i silenzi o i toni bassi e appartati del ministero degli Esteri in questa tremenda occasione vogliono sentire la voce, la versione, il giudizio di Emma Bonino. Poich in molti sappiamo che tu non ti sei mai adattata ad alcuna ragione di Stato, in molti restiamo in attesa.
a pesca con il vino. Solo un oste poeta ormai pu dartela, mentre impazzano ovunque carpacci dananas e fragole surgelate. Ma certo: la tazza di ceramica grezza, il pozzetto di vino rosso, la pesca gialla tagliata a piccole fettine. E in pi una mano sulla spalla, come per dire guarda che profumo di abitudini dimenticate. Ernesto sempre stato cos. Libero e nemico di ogni imperialismo, compreso quello gastronomico. La barba grigia da filosofo socratico e lo sguardo ironico-malinconico da personaggio di Garca Mrquez, guarda Milano con disincanto dalla sua Taverna degli amici: giudici e avvocati e giornalisti e impiegati a pranzo, un mondo misto ma croccante di giovani alla sera, fino a tardi. Una storia che arriva da lontano. I tuoi amici del Sessantotto? Certo che li rivedo. Ogni tanto arrivano, sanno che sono qui e vengono a salutare. Claudio, Giovanna, Bubu. Mi fa piacere rivederli. Ma sai che cosa mi mette in imbarazzo? Quando arrivano qui a gruppi. Perch allora me li trovo davanti tutti vestiti e rifiniti come funzionari di banca, e mi viene automatico rivederli dopo le manifestazioni, quando arrivavano a decine e facevano quelle grandi tavolate da Strippoli. E mangiando parlavano di quel che era successo in piazza o in via Larga e brindavano alla rivoluzione.
Nativo di Tiriolo, lunico paese da cui si possano vedere insieme lo Jonio e il Tirreno, decise di andare a cercar fortuna al nord. Ma non aveva i soldi nemmeno per partire. Glieli prest un dirigente socialista locale, il padre di Francesco Forgione, lex presidente della commissione parlamentare antimafia, che ancora oggi quando a Milano va a cena da lui. Trentamila lire, mi diede. Ne spesi otto per il treno, due, e qui ride, li scialacquai in sigarette e colazioni perch non ero abituato ad avere tutti quei soldi in tasca, quindici per un letto e gli altri cinque li tenni per vivere finch avessi trovato un lavoro. Glieli ho restituiti tutti, chiarisce con orgoglio. A Milano in un giorno trovai un posto da apprendista tornitore. Ma io non sapevo nemmeno che cosa fosse un tornitore. Il datore di lavoro lo cap subito
do il men a memoria. Orecchiette alle cime di rapa, scamorza alla griglia o pur di fave e cicoria, o salsiccia, e vino ros di Corato. Commentavano le cariche della polizia, narravano gesta eroiche (le proprie) e vilt (altrui), lui si muoveva intorno complice e accogliente. Non era dei loro, ma per loro provava simpatia, come chi stato meno fortunato e se ne andato comunque dal paese con buoni ideali socialisti.
ALLA FINE IL CONTO. Ernesto stava alla cassa. Quanto ?, chiedeva ognuno. Quello che puoi, rispondeva lui. Proprio cos, e ridacchia, anche se qualcuno un po ne approfittava e io lo capivo benissimo. Ma non me ne sono mai pentito, mica faccio questo lavoro per diventare ricco, chi se ne frega. Poi, dal 78, ventanni di vino allingrosso con Strippoli. Finch nel 97 apr la Taverna nel centro della citt. Sullonda del successo prov anche lavventura parigina. Un ristorante vicino al museo dOrsay (e al partito socialista, ammicca). Da Tiriolo a Parigi, dopo avere sgobbato per decenni. Sembrava una fiaba. A Parigi andava bene. Ma era a Milano che non andava pi bene senza di lui. Cos torn e la fiaba fin. Ora l che guida con mano e barba sicure la sua impresa, sorvegliando la qualit dei cibi e i modi dei dipendenti. Affiancato da Rita, lunica moglie della mia vita. Tre piani con la cantinetta, zeppi di vini. Dove ora trovi di tutto, il monopolio del ros di Corato un ricordo di giovent. Rubesco, Grumello, Repertorio, bottiglie incartate, pareti rosse con disegni da belle poque, le sedie impagliate. Lui viene vicino con discrezione, anche se potrebbe permettersi ogni confidenza. E capisci che sempre lui nel momento della verit, quello della frutta: ci sono anguria o pesche. Anche al vino? Anche al vino. Infine il passaggio alla cassa. Difficile ora dire quello che puoi, metterebbe in imbarazzo. Allora ti guarda e sussurra venti euro. Ancora lui, quasi quarantanni dopo. E ditemi se tutto questo non poesia.
dei giovani contestatori milanesi. Prima fu il tempio dei panzerotti in piazza Santo Stefano, quartier generale del Movimento studentesco, poi i locali in via Tibaldi, vicino ai navigli e alla Bocconi, poi quelli in via Boccaccio. Tipica cucina pugliese, che spopolava in un mondo universitario rinsanguato dagli arrivi in massa degli studenti del sud. Io arrivai da Strippoli in un secondo momento, quando era gi in via Tibaldi. E fu il traguardo della mia vita di emigrato. La storia di Ernesto Notaro emigrato calabrese ha qualcosa di romantico.
IMMIGRATO Ernesto Notaro part dalla Calabria con 30 mila lire A Milano divenne socio di Strippoli, icona del Movimento
ma per non mandarmi via mi mise a fare le pulizie. Allora Milano era unaltra cosa. Poi cinque anni sui vagoni letto a vender bibite e far cuccette. E infine lincontro con Strippoli, il mago delle trattorie pugliesi, fino allentrata in societ con lui. Fu l che Ernesto divenne il riferimento di quelli del Sessantotto (ma anche del Settantasette). I ragazzi si intruppavano sapen-
di Silvia
n
Truzzi
CON DUE PAGINE sui maggiori quotidiani italiani (nel senso di due pagine dinserzione pubblicitaria) Domenico Dolce e Stefano Gabbana ieri ribadivano la loro indignazione per le parole pronunciate dallassessore del Comune di Milano Franco DAlfonso (il Comune non dovrebbe concedere spazi simbolo a chi ha riportato condanne per fatti odiosi, come levasione: la vicenda riassunta a pagina 7). Il tutto dopo aver twittato allindirizzo del municipio meneghino un bel Fate schifo. Non solo: per protesta i due hanno chiuso i loro negozi milanesi. E questo nonostante lassessore DAlfonso avesse spiegato che le sue parole riportate da Il Giornale non erano una presa di posizione del Comune, ma una sua opinione personale, per di pi informalmente espressa. Nel comunicato, i due stilisti affermano di non essere pi disposti a subre ingiustamente le accuse della Guardia di finanza, e dellAgenzia delle Entrate, gli attacchi dei pm e la gogna mediatica cui siamo sottoposti da anni. Burrasca metropolitana: la giunta, han detto in molti, mortifica la moda. E proprio in un momento in cui Milano subisce la concorrenza di Parigi! In soccorso si subito pre-
come tutti gli altri perch le regole sono lacci, sono dimpiccio. E allora si pu fare e dire tutto: anzi, a queste persone consentito dire tutto. Berlusconi ha potuto insultare per anni pressoch indisturbato magistrati rei di aver fatto il dovere che la professione imponeva loro, ha potuto scatenare giornali e televisioni di sua propriet con una violenza inaudita contro quei giudici. Dunque oggi non stupiamoci se due stilisti (comunque condannati in primo grado) possono dire fate schifo. Fate schifo non una lamentela, non un commento a unopinione diversa dalla propria. unoffesa ed rivolta a unistituzione. Per questo passato in secondo piano. Di pi importa crocifiggere lassessore incauto, le sue gaffe e le battute improvvide. Si guarda il dito e non la Luna, si critica chi ricorda una condanna penale e non chi quella condanna lha ricevuta. Il mondo allincontrario. La presunzione dinnocenza non centra nulla: larticolo 3 della Costituzione sempre pi una bella favola in un paese da incubo.
il Fatto Quotidiano
SECONDO TEMPO
19
A DOMANDA RISPONDO
Furio Colombo
Pd, volete anche il bunga bunga?
Alla fine lo hanno fatto davvero: hanno votato respingendo la sfiducia ad Alfano, contro ogni logica, calpestando i fatti. Lo hanno fatto in modo ben pi compatto rispetto al voto vigliacco che precluse a Prodi il Quirinale. Ora, a futura memoria, c anche limmagine emblematica: i Parlamentari del Pd che, in piedi, applaudono verso il famiglio, marionetta di Berlusconi. In un crescendo surreale da incubo, ci hanno fatto assistere alla congiura dei 101, alla resurrezione di Mr B., al tradimento totale del voto degli elettori, allabbandono di ogni riforma, fino al governo dell'inciucio con a capo il Nipote, ostaggio del Caimano. Non si vede quale altra infamia politica possano riservarci ancora personaggi cos. Magari, chiss, si scoprir che anche loro partecipavano al bunga-bunga. Se nel Pd, c qualcuno che conserva ancora un briciolo di dignit e di onest intellettuale, non ha pi alcun tipo di alibi. Dovrebbe solo sentire limperativo categorico di andarsene.
Mario Frattarelli
co Letta celebrato non per amore ma per necessit. In questo matrimonio la sposa sottomessa, ovviamente Enrico Letta. Brutto anche perch qualsiasi cosa succeda, anche un fatto gravissimo, il matrimonio non si pu sciogliere. Impossibile anche perch, qualora ai due sposini venisse in mente di separarsi,
re. Bisogna che nelle scuole si torni ad insegnare in primis leducazione al rispetto dellaltro, alla non violenza. Le leggi non bastano, occorrono spazi intorno alle vittime che prestino la necessaria attenzione nei confronti dei potenziali violentatori. Non possiamo lasciare sole le nostre
bombardieri da guerra e ridare dignit e futuro alle migliaia di lavoratori senza prospettive e che da oggi, si sentiranno sempre pi presi in giro.
Alessandro Fontanesi Segretario provinciale Partito dei Comunisti Italiani Reggio Emilia
la vignetta
SAPPIAMO PER ESEMPIO che il 4 luglio stata una notte di fuoco a Castel Romano. Sono andati a fuoco tutti i prefabbricati (container) in cui erano state trasferite molte famiglie di un campo sgomberato da Alemanno. Vendetta di qualcuno (forse degli involontari vicini che non avrebbero voluto i nuovi abitanti)? Forse di chi preferiva le vecchie baracche distrutte allobbligo dei container come nuova abitazione)? In ogni caso, centinaia di persone (molte donne, molti bambini) in fuga nella notte. I volontari, che mantengono i contatti con i Rom e svolgono mediazione culturale, dicono che le case bruciate erano state assegnate a rom serbi e di una minoranza rumena, mentre i bosniaci si sono uniti al movimenti di lotta per la casa di altri cittadini. (Sto ci-
tando Rinaldo Frignani, Corriere della Sera). Ma passano i giorni, e altri nuovi insediamenti continuano a bruciare. Aggressione, vendetta o suicidio? Soprattutto la triste prova che i nomadi, bench si tratti di normali esseri umani completi di famiglie e bambini, vengono sgombrati e accampati secondo soluzioni astratte, discusse con nessuno e sensate soltanto sulle mappe di un assessore distratto. Alcuni assessori e funzionari di Alemanno, in particolare, erano distratti dal grande numero di propri familiari che dovevano assumere e mettere a carico del Comune, e non potevano certo occuparsi delle famiglie degli altri. Adesso, per, tocca a Marino e sarebbe esemplare segno di cambiamento se il nuovo sindaco si dedicasse a chiarire non solo il crescendo di incendi, certo dolosi (e pericolosi specialmente per i bambini), ma in che modo una grande citt capitale, solidale e civile, decisa a trovare soluzioni umane e condivise. Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano 00193 Roma, via Valadier n. 42 lettere@ilfattoquotidiano.it
Se cade il governo Letta contraccolpi irrecuperabili. Cos Giorgio Napolitano, ma che senso ha tenerci un governo che nessuno ha votato? una menzogna allEuropa e al mondo, pura ipocrisia. Un governo dove non cambiato nulla da quello che ci ha fatto piombare nel baratro, tranne che la venuta allo scoperto delle connivenze della sinistra con la destra. Io non lo voglio e allestero se non se ne fanno una ragione lo dovranno accettare.
Rudi Toselli
a richiamarli c la voce autorevole del vecchio suocero, al quale nessuno osa opporsi. La prova dellassoluta indissolubilit di questo matrimonio stata data in questi giorni. Il fatto gravissimo accaduto. Un fatto del quale dovrebbero sentirsi responsabili tutti coloro che in questo Paese comandano: una bambina di sei anni e la sua mamma sono state sacrificate per accontentare (o obbedire?) un dittatore prepotente. Ma non si pu rischiare la separazione degli sposi.
Francesca Ribeiro
donne con i loro carnefici, spesso mariti o compagni. Spetta ad ognuno di noi riflettere al fine di ricercare quegli stimoli per ricostruire serenit, rispetto, amore per il prossimo, vero equilibrio del vivere sociale e civile, per noi stessi e per chi ci sta intorno.
Rino Basili
me si fa a non auspicare un Francesco per lItalia strangolata da 20 anni da parassiti in lotta tra loro ma pronti ad allearsi se sono minacciati?
Francesco Degni
Ancora una inaudita violenza di un uomo contro una donna ha colpito la nostra citt (Parma). Occorre intervenire subito, dal punto di vista culturale ed educativo, soprattutto nei confronti di quei giovani che non hanno modelli positivi da imita-
Francesco, papa deciso sui contenuti del cristianesimo e quindi sul cambiamento della chiesa. Fondamentale per lui leliminazione degli sprechi, dei privilegi, la pulizia dalla corruzione. Si razionalizzeranno, si porteranno al minimo costo possibile gli organi esistenti. Ha istituito una commissione, il 18 luglio, di otto membri di cui sette laici. Compito: studiare come eliminare subito i parassiti vaticani ed i loro enti parassitari. Co-
Mi sembra uno spreco di risorse e un privilegio per pochi che lo Stato, in un periodo di grandi difficolt economiche, si permetta il lusso di possedere circoli privati per garantire vacanze e momenti di svago ai propri dipendenti. Io stessa, che sono una dipendente pubblica, mi rendo conto che arrivato il momento di accontentarsi dellessenziale: lavoro e relativa equa retribuzione.
Maria Morrone
quelle che ti fanno pentire sempre pi di essere italiano. Roberto Calderoli ha dato dellorango alla ministra Kyenge; il commissario (Ilva) Bondi ha attribuito lalta percentuale di tumori nel tarantino non all'Ilva, ma a fumo, alcol e povert. Che un p come dire che la colpa del buco nellozono era da attribuirsi ai fumatori. Fino ad arrivare alla vicenda Alfano-Kazakistan che ci sta facendo passare per la succursale di qualche stato dittatoriale o pseudo tale. Mancanza di senso dello Stato e di senso del pudore. Mancanza di dignit. () E poi c il Pd: un partito ormai votato al martirio... Al Senato votano cos: 226 contrari, 55 favorevoli, 13 astenuti. Giusto per ribadire chi che comanda. Il Pd uguale al Pdl: la differenza la si dovrebbe dimostrare con i fatti...
Vito Roberto Palazzo Abbonamenti
Passa al Senato la mozione di maggioranza per lacquisto dei bombardieri da guerra F35, il ministro Mario Mauro dopo le dichiarazioni che per amare la pace, bisogna armare la pace, rincara che bisogna andare avanti con coerenza. Ma, la coerenza dove sta, quando c un Paese intero dove si perde lavoro?! (...) A Reggio chiude il pastificio Dallari, alla Mariella Burani di Cavriago ormai il peggio stato fatto, i parlamentari reggiani del Pd, che fino a poche settimane fa su tutti i quotidiani della citt , spergiuravano sulla loro contrariet per queste spese, ora perch votano a favore? Dov la coerenza in tutto questo? (...) Di chiacchiere ne sono state fatte tante e non saranno una cinquantina di
Lattuale governo, e gli altri prima, hanno dimostrato lincompetenza, soprattutto costituzionale, della dirigenza politica dello Stato.() Menzogne, ricatti, tradimenti, conflitti di interesse di ogni genere, politici e non, finzioni, clamorosi e sistematici inganni allopinione pubblica, conti a debito della sola collettivit, ovunque furti a piene mani dei fondi pubblici, nella complicit di chi non partecipa direttamente, abusi etnici, diffamazione tra rappresentanti dello Stato, razzismo, frottole a dismisura. Un sistema che difende solo se stesso, ogni giorno anche nelle cronache giudiziarie. Quale Stato ? Quello di Roberto Calderoli, di Angelino Alfano, della Rosi Mauro, o di Cesare Previti ministro? Quello del Pd che rinnega i propri elettori e si inginocchia ogni giorno pi in basso come quei miserevoli e squallidi mendicanti appostati strategicamente? Ma lEroe dei due mondi sbagliati, il primo - quello che Stefano Rodot definisce la costruzione di una normalit deviata del potere politico, che lascia intatti i privilegi e nega le conseguenze delle responsabilit personali - laltro quello dei cittadini , che ancora non si accorgono che tutto avviene soltanto a loro spese - si erge dallalto del Quirinale, a baluardo estremo del non pi difendibile.
Giampiero Buccianti Il Fatto Quotidiano 00193 Roma, via Valadier n. 42 lettere@ilfattoquotidiano.it
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