MICHEL DE MONTAIGNE
Con i suoi Saggi lautore francese (1533-1592) il precursore dellarte della divagazione
W. G. SEBALD
(1944-2001), tra i suoi libri, Storia naturale della distruzione, Gli anelli di Saturno, Austerlitz
TEJU COLE
Il suo Citt aperta, ora tradotto da Einaudi, una narrazione digressiva sullo sfondo di New York
Sulla scia di Sebald, aumentano gli autori di non romanzi, costruiti con ricordi e digressioni
IL LIBRO
The Faraway Nearby di Rebecca Solnit (Penguin) lultimo caso di arte della divagazione
di Frankenstein e la singolare a tragica vita di Mary Shelley si conclude con una vertiginosa meditazione sul s. La traversata motociclistica sudamericana del Che innesca una dettagliata trattazione di storia e sociologia della lebbra, che a sua volta sfocia in una riflessione filosofica sul dolore. In un altro capitolo si
passa senza fatica dal mitologico pittore cinese Wu Daozi a Beep Beep e si arriva ai riti dellIsola di Pasqua e alla struttura dei racconti fantastici. Esattamente come in Sebald, il metodo della divagazione produce una narrazione ipnotica che finisce per rappresentare la vita e le sue diramazioni con pi fedelt rispetto al determinismo romanzesco, dove ogni cosa succede per soddisfare una logica interna, una coerenza che non davvero realistica. Non ci sono soluzioni, n una vera e propria fine: La materia di una storia, si legge, come acqua raccolta dal mare in un bicchiere e poi di nuovo restituita al mare. Il pensiero, come aggregatore di connessioni alla ricerca di senso, si fa specchio della condizione umana. Costruito come la cronaca di un pellegrinaggio a piedi nel Suffolk (regione dellInghilterra orientale), Gli anelli di Saturno il libro pi rappresentativo di W. G. Sebald, autore di lingua tedesca, diventato in pochi anni, e gi in piena maturit, un gigante del Novecento, poco prima che la sua produzione fosse definitivamente interrotta da un incidente stradale in cui perse la vita. Da quelle passeggiate e dal relativo divagare, lo scrittore ricav una forma personale e nuova, che utilizza lerudizione saggistica, la fotografia documentale e la narrativa per investigare il senso della storia. Un senso sfuggente che luomo tenta ogni volta di acciuffare, tanto che il camminare senza una meta precisa diventa una luminosa metafora che simboleggia un pi astratto non sapere dove stiamo andando. Di recente, ancora Sebald, come tessitore di memorie e maestro riconosciuto della divaga-
zione, stato chiamato in causa in occasione delluscita di Citt aperta, altra affascinante narrazione digressiva, anche se pi vicina alla forma romanzo rispetto a The Faraway Nearby, scritta da Teju Cole e da poco pubblicata da Einaudi; un libro che si apre e si chiude con immagini di uccelli che migrano, scelte per rappresentare la condizione di Julius, enigmatica voce narrante, nigeriano trapiantato a New York, camminatore solitario e palombaro della sua stessa memoria. Ma in questi ultimi anni gli esempi si moltiplicano; in tutti i casi si tratta di testi che confondono i generi oscillando
continuamente tra saggio e memoriale, prendendo a prestito dal romanzo elementi di architettura e montaggio. In Italia, i libri di Emanuele Trevi, che mescolano viaggi, critica letteraria e cronaca quotidiana minima, o lindagine di Beppe Sebaste su Henri Paul, lautista di Lady Diana, che attraverso la scoperta dei piccoli tasselli della vita di un personaggio minore, compone un prodigioso scavo di autocoscienza. Pensare, ricordare, vagabondare e mettere tutto in relazione: i segni della realt esteriore con le storie piccole e grandi del mondo. Tra i pi importanti in-
Il convegno
GLI OSPITI
Umberto Eco (in alto) e Jrgen Habermas
flussi che nel corso del tempo hanno dato forma allarte della divagazione non si possono non ravvisare: i Saggi di Montaigne e le Fantasticherie del passeggiatore solitario di Rousseau, il flneur Baudelaire e gli studi di Benjamin sul poeta francese e Parigi, le orchestrazioni interiori di Joyce e Proust e il setacciatore di dettagli minimi Robert Walser, ancora pi in l il metodo della deriva predicato da Guy Debord che ha poi dato origine a quella strana disciplina che la psicogeografia. Fedele alla lettera al metodo, il poeta, saggista e psicogeografo inglese Iain Sinclair, autore del monumentale London Orbital, resoconto ricco di digressioni delle passeggiate autostradali dellautore sulla M25 di Londra. Lo spazio autostradale che per definizione non pu essere conosciuto se non attraverso lo schermo della propria automobile viene attraversato ed esplorato nei suoi anfratti pi nascosti per dare vita a una sorprendente storia del paesaggio della periferia londinese, dove autobiografia e analisi delle trasformazioni economico-sociali convivono organicamente. Spesso in questi libri, come il caso di The Faraway Nearby, aleggia un senso di mistero. E con questo mistero, da cui si fatto rapire, lautore prova a sua volta a rapire il lettore. Siamo mossi dal bisogno di cercare pur sapendo che trovare una risposta definitiva impossibile e, osserviamo, scaviamo, interpretiamo, sentendoci allo stesso tempo soli e parte di tutto. Perch divagare risponde in fondo allutopia di tracciare una mappa dei larghi e invisibili confini delluomo.
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