2 I CRONACA DI NAPOLI domenica 22 gennaio 2006 GdN

OPERAZIONE “MATRIOSKA”. CHIUSE LE INDAGINI SULL’ORGANIZZAZIONE SGOMINATA DALLA POLIZIA STRADALE NEL 2004

Auto clonate, a giudizio 43 “specialisti”

Operazione “Matrioska” atto secondo. Sono state
chiuse le indagini per 43 soggetti tutti accusati di
associazione a delinquere finalizzata al traffico
illegale di auto di lusso. Una maxi operazione, che
ha visto impegnate forze dell’ordine non solo
italiane, ma anche tedesche per sgominare una
banda internazionale di trafficanti di automobili di
lusso, che ormai da circa tre, quattro anni si era
specializzata non solo nel furto e riciclaggio ma
anche in quello della clonazione delle auto rubate.
In tutto su 41 ordini di custodia cautelare a metà
giugno del 2004 furono arrestati in 25 e
contestualmente furono eseguite 46 perquisizioni
domiciliari nelle province di Napoli, Caserta,
Salerno, Modena, Milano, Brescia, Bergamo e
Treviso, ed il sequestro preventivo di
un’autocarrozzeria di Salerno, che nel corso delle
indagine è risultata centrale nella clonazione delle
automobili. Dentro tra gli altri figurano i nomi di
Giovanni Ascione, Giovanni De Luca, Raffaele Sica,
Gavino De Luca, Angelo Addamiano, Ciro Lucarelli,
Vincenzo Angrisano, Sabato Rea. Inoltre nel corso
delle perquisizioni sono state rinvenute anche dieci
automobili di grossa cilindrata clonate, 1.200 carte
di circolazione ed altrettanti certificati di proprietà
in bianco, apparecchiature utilizzate per la
compilazione delle carte di circolazione e dei
passaggi di proprietà simili a quelle utilizzate dalle
Motorizzazioni, numerose polizze assicurative false
e tutta l’attrezzatura per ripunzonare i numeri di
telaio dei vari tipi di automobili.
Dalla Germania partivano in aereo albanesi diretti
in Italia, dove con la complicità di altri italiani
rubavano presso abitazioni private le automobili che
poi a prezzi irrisori vendevano.
Il furto poteva, però, avvenire anche attraverso false
carte di credito con cui si prendevano a noleggio le
automobili che poi non facevano più ritorno. Il pm
John Woodcock ieri ha chiuso le indagini ed ha
accusato tutti di associazione a delinquere. Saranno
i penalisti napoletani a cercare di smantellare
l'accusa. Tra loro gli avvocati Pietro Conte, Raffaele
Chiummariello, Giuseppe De Gregorio, Celestino
Gentile, Carlo Fabozzi.
FABIO POSTIGLIONE

RIONE SANITÀ. LE VOLANTI DELLA QUESTURA EFFETTUANO GIRI RICOGNITIVI 24 ORE AL GIORNO NEI PRESSI DELLE ABITAZIONI DEI PROBABILI BERSAGLI

Faida, dieci ras sotto protezione

Gli inquirenti non escludono altri agguati. dio di Vincenzo Benitozzi, “Cic-
ciobello” per amici e nemici di
L’ipotesi del coinvolgimento
della malavita della Sanità, o al-
Dopo l’omicidio di Vincenzo Benitozzi, detto “Ciccio- camorra, gli investigatori hanno meno una parte di essa, porta co-
bello”, per mano del gruppo di Salvatore Torino, gli le idee ancora più chiare e se- me conseguenza ipotetica un ri-
guono solo la pista della faida torno tra i vicoli del Cavone del-
“007” anticamorra temono una clamorosa risposta. della Sanità. Ed è diventata cer- la malavita di Secondigliano, al-
tezza l’ipotesi che il 34enne sia leata storica dei Lepre oltretutto:
che si basa soprattutto su due da- stato ammazzato nel corso di un tesi quindi da non escludere, se
LUIGI SANNINO ti concreti e visibili da tutti: l’as- attacco messo a segno dal gruppo non fosse altro per i legami pas-
Dieci potenziali bersagli mag- senza di rapporti in strada tra Torino, composto in maggioranza sati.
giormente a rischio, nell’uno e esponenti del clan Misso e del da napoletani di Secondigliano Intanto Ciro Lepre “’o sceriffo”
nell’altro schieramento, e quindi gruppo Torino e il coprifuoco che trapiantati nel rione Sanità nel è chiuso in casa da sabato pome-
oggetto di vigilanza saltuaria da scatta ogni sera nelle strade e dei 1999. riggio, quando ha lasciato l’ospe-
parte delle Volanti della Questu- vicoli della zona. Mentre invece Dunque, sarebbe stato il clan dale Vecchio Pellegrini non sen-
ra; sei nomi di “sospetti” cer- al momento è soltanto un’ipotesi Misso a riaprire le ostilità dopo la tendosi al sicuro come tra le pro-
chiati in rosso; sette omicidi che gli “scissionisti” stiano rice- tregua natalizia. In maniera pla- prie quattro mura. Ma per gli in-
(compreso quello di Fabio Silve- vendo aiuto da malavitosi di Se- teale e clamorosa, compiendo un vestigatori, che fin dal primo mo-
stri) e un ferimento. condigliano. agguato nel bunker del Cavone e mento hanno pensato come mo-
Sono i numeri della faida scop- Intanto sull’ultimo delitto van- cercando di uccidere Ciro Lepre. vente alla guerra di camorra tra i
piata nel rione Sanità alla fine no avanti a ritmo serrato le inda- I moventi possibili, secondo gli Di Biasi-Terracciano-Piccirillo e i
dell’anno scorso e lontana dal gini dei carabinieri, coordinati inquirenti (indagano polizia e ca- Russo-Lepre (una faida Quartieri-
concludersi, secondo i più esper- dal pm Sergio Amato. Gli inqui- rabinieri con il coordinamento RIONE SANITÀ. L’OFFICINA MECCANICA DENTRO LA QUALE È STATO AMMAZZATO VINCENZO BENITOZZI ___________ Cavone), le dimissioni volontarie
ti investigatori della polizia e dei renti pensano come movente a della Dda) sono due: dopo i con- dalla struttura sanitaria della Pi-
carabinieri. Gli inquirenti riten- una risposta immediata all’ag- trasti dell’estate scorsa dello “sce- dato; oppure sarebbe stata puni- no” ucciso il 30 novembre scorso gnasecca non rappresentano un
gono che il bagno di sangue non guato fallito contro Ciro Lepre del riffo” con i Misso, sarebbe scatta- ta l’amicizia tra un suo congiun- in via Salvator Rosa), vicino ai ulteriore indizio che porta ai
sia affatto terminato, convinzione Cavone. Due giorni dopo l’omici- ta una vendetta a scoppio ritar- to e Antonio Colucci (“’o merica- Torino. “Faiano”.

PIAZZA MAZZINI. VASTA OPERAZIONE DI CONTROLLO POSTA IN ESSERE DALLA POLIZIA MUNICIPALE VOMERO. AGGRESSIONE IN PIAZZA BERNINI

Sosta selvaggia e venditori ambulanti Bloccata baby-gang,

nel mirino: fioccano multe e sequestri denunciati in cinque
Denunciato un automobilista.
Un giovane è stato sorpreso alla
guida di un furgone con contras-
segno assicurativo falsificato.
Una persona denunciata, sette esercizi
commerciali multati, sequestrata merce per
sette quintali, verbalizzati trecento automo-
bilisti per violazioni al codice della strada
e sequestrato un furgone Ape sprovvisto di
assicurazione. Questo è il bilancio di una
vasta operazione della polizia municipale
portata a termine nella giornata di venerdì
scorso, a ridosso di piazza Mazzini. Uno
dei luoghi simbolo della città, dove ogni
giorno migliaia di pendolari sono costretti
ad osservare in religioso silenzio l’orripi-
lante degrado. Dove la sosta selvaggia la fa
da padrona e gli ambulanti pure. Ed è stato
proprio questo particolare a far intervenire
i poliziotti e fare “piazza pulita”. Offrendo
ad increduli residenti, un nuovo biglietto
da visita.
Bastava infatti, svoltare l’angolo della piaz-
za, per trovare un esercito di agenti in divi-
sa tutti alle prese con “blocchetti e penna”.
In campo i caschi bianchi della Sesta unità
operativa, diretti dal capitano Luigi Cardil-
lo, e quelli della Terza sezione di via Mor-
ghen, capitanata da Luciana Tramontana,
in collaborazione con il responsabile del
nucleo di polizia amministrativa, tenente
Ciro Colimoro, che in poco più di due ore
hanno ristabilito ordine e riportato legalità.
Venerdì mattina, quindi, poco dopo le 10,
la polizia municipale ha eseguito numerosi
controlli nella zona compresa tra corso Vit-
torio Emanuele e piazzetta Cariati, dove si
concentra la maggior parte degli ambulanti
di frutta e verdura e di auto in sosta “sel-
vaggia”. Gli agenti hanno così sequestrato
tutta la merce senza autorizzazione e per lo
più esposta agli agenti atmosferici. L’opera-
zione, che proseguirà ad oltranza, è stata
sollecitata dall’amministrazione comunale
e studiata a tavolino dal comandante del
Corpo, il generale Carlo Schettini. Per faci-
litare i controlli, i vertici della palazzina
comando di via De Giaxa, hanno predispo-
sto l’impiego di sei auto della polizia muni-
cipale, un autocarro, quattro operai del
Comune e 22 tra agenti e ufficiali, pronti ad
intervenire ad ogni emergenza.
L’operazione sul posto è stata coordinata
dal tenente Lia Marino e dal responsabile
del nucleo di polizia amministrativa, te-
nente Colimoro. Nell’ambito del ripristino
della legalità, gli agenti del drappello
Chiaiano, invece, hanno accertato che un
giovane napoletano alla guida di un furgo-
ne, era in possesso di un assicurazione fal-
sa. L’uomo è stato denunciato a piede libero
e come accade in questi casi l’auto seque-
strata. I risultati emersi da questi controlli
mettono ancora una volta in luce quanto
sia importante per le forze dell’ordine con-
tinuare nell’opera di prevenzione e repres-
sione.
ANGELO COVINO
Picchiati due ragazzini.
Gli agenti sono interve-
nuti quando i teppisti
stavano scappando.
Avevano aggredito due giovani del
posto per motivi che non sono sta-
ti ancora chiariti. Un’aggressione
gratuita, come avviene spesso nei
fine settimana nel quartiere Vo-
mero, dove frotte di giovanissimi
bulli, a volte anche armati, arriva-
no con il Metrò da quartieri vici-
ni ma anche dalla provincia. Que-
sta volta però la polizia ne ha bloc-
cati cinque “bulli” e li ha denun-
ciati a piede libero all’autorità giu-
diziaria con l’accusa di lesioni
personali in concorso. Si tratta di
M. L. J. L., 19enne, H. M. D. L. F.,
20enne, D. R. P., 15enne, L. S. V.,
16enne, e D. S. D. L. A., 18enne,
tutti figli di immigrati capover-
diani. A “beccarli” in flagrante so-
no stati gli agenti del commissa-
riato Vomero, in collaborazione
con i poliziotti dell’ufficio di ga-
binetto, sezione Nop. Il blitz è sta-
to portato a termine venerdì sera,
poco dopo le 20, in via Bernini,
angolo piazza Vanvitelli. Qui i po-
liziotti hanno notato sette giovani
discutere animatamente. Ma i
cinque aggressori, accortosi della
presenza della polizia hanno cer-
cato di allontanarsi e sono stati su-
bito bloccati dagli agenti. Uno dei
due giovani, un 19enne di via Pie-
tro Castellino, circondato dai tep-
pistelli, ha raccontato di essere
stato colpito al viso con uno
schiaffo. Ha fatto ricorso alle cure
dei medici del Cardarelli ed è sta-
to giudicato guaribile in 5 giorni
per lieve trauma cranico. Ha pre-
sentato regolare denuncia.

CONTROLLI DI POLIZIA A FORCELLA RETATA DELL’ARMA NEL RIONE SANITÀ POSTO DI BLOCCO A CAPODIMONTE

In manette un ricercato Evade i domiciliari, preso Guidava Ape rubata, in cella

Nel corso di una vasta operazione, tesa alla cattura di personaggi in-
seguiti da provvedimenti restrittivi emessi dall’autorità giudiziaria,
gli agenti del commissariato Vicaria-Mercato, hanno arrestato Ciro
Capano, 47enne, abitante nella zona di Forcella, con precedenti di po-
lizia, in virtù di un provvedimento restrittivo emesso dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. L’uomo deve espiare
una pena di sei mesi di reclusione.
Ciro Capano è un personaggio molto noto alle forze dell’ordine. Nel
1991 fu arrestato dai carabinieri perché ritenuto responsabile, assie-
me ad un’altra persona, perché sospettato di essere l’organizzatore di
un vasto giro di toto e lotto clandestino. Dall’inchiesta, però, uscì ben
presto perché a suo carico non c’erano gravi indizi di colpevolezza.
Venerdì scorso è ritornato dietro le sbarre del carcere di Poggioreale
dove finirà di scontare la sua condanna.
Doveva trovarsi nella sua abitazione di via Santa Maria degli Angeli
alle Croci, nel rione Sanità, dove era ristretto agli arresti domicilia-
ri. Ma se ne andava tranquillamente in giro per le strade del rione fi-
no a quando, per sua sfortuna, è stato riconosciuto da un carabinie-
re della compagnia Stella in servizio in zona. Così sono scattate im-
mediatamente le manette per Vincenzo Leonardo, 51 anni, accusato
del reato di evasione dagli arresti domiciliari. L’uomo era stato sot-
toposto alla detenzione in casa sua disposizione del Tribunale di No-
cera Inferiore poiché giudicabile per furto. Ieri mattina è stato por-
tato in Tribunale per essere giudicato con rito direttissimo dinanzi al
giudice monocratico. Qui il magistrato lo ha condannato disponen-
do il ripristino della detenzione domiciliare. I controlli da parte del-
le forze dell’ordine sono decisamente più stretti negli ultimi tempi,
da quando è scoppiata la faida tra clan.
Stavano percorrendo via Saverio Gatto, nella zona tra Capodimonte
e i Colli Aminei, a bordo di un’Ape Piaggio 600, che poi è risultata
rubata. E così quando i carabinieri della stazione di Capodimonte li
hanno fermati ad un normale posto di blocco hanno capito che per
loro ormai non c’era possibilità di cavarsela. In verità non hanno ten-
tato la fuga, anzi, si sono fermati ed hanno permesso ai militari del-
l’Arma di effettuare tutti i controlli del caso. E quando è emerso che
il mezzo era stato rubato il 14 febbraio dello scorso anno ad un 70en-
ne di Napoli per loro sono iniziati i guai.
I carabinieri hanno sottoposto a fermo di iniziativa, con l’accusa di
ricettazione, Angelo Bruno, 20 anni, residente ad Acerra, ed hanno
denunciato in stato di libertà, per lo stesso reato, il minorenne Nicola
M., 16 anni, anch’egli abitante ad Acerra. L’Ape Piaggio 600 è stata
recuperato e restituita al legittimo proprietario.