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A-PERIODICO DI INFORMAZIONE SULLE ATTIVIT COLLETTIVE NEL TERRITORIO DI SANTA MARINELLA

In questo numero:
> Editoriale pagina 2 Ricostruire non sar facile ma necessario. Come base di partenza, possiamo seguire il consiglio di Einstein sulla crisi: Se continuiamo a fare le stesse cose non possiamo pretendere che le cose cambino. > Nelson Mandela pagina 3 Partendo da un sogno, Mandela ha combattuto e vinto la battaglia contro la discriminazione razzialiale conquistando il diritto alla libert in nome dell'umanit intera. > Salviamo la costituzione, aggiornarla non demolirla pagina 4 Larghe Intese solo con Berlusconi? Pure sulla Costituzione? No, grazie. Not in my name. > Tutto andato storto ripartiamo dal diritto pagina 6 Il superamento di unidea di lavoro come dato di fatto sociale e le ripercussioni della crisi economica, fanno s che un provvedimento in merito al reddito di cittadinanza debba essere preso in seria considerazione anche nel nostro paese e diventare una delle priorit. > Consumo di suolo zero pagina 8 Occorre inaugurare una fase di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio e ambientale; occorre considerare edilizia e ambiente come un unico inscindibile soggetto di valutazione. > Referendum 2013 pagina 9

collettivit

numero Agosto

01
2013

> Virato seppia pagina 10 Il porticciolo di Santa Marinella: dopo il danno anche la beffa, una triste vicenda che non si ancora conclusa > La sinistra pagina 12 Il sommo, quanto misterioso, poeta Alte Glicemus presta i suoi ironici versi a un serissimo appello.

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Colpa tua, no colpa tua


(si, ma mo' che si fa?)
a cura dellAssociazione La citt vitale
Questo fascicolo esce con un certo ritardo rispetto ai tempi che ci eravamo prefissati ma abbiamo deciso di non modificare sostanzialmente l'editoriale perch crediamo contenga spunti di riflessione tuttora utili. L'uscita coincide ora con un'importante campagna referendaria, descritta in un articolo nelle pagine seguenti. Societ Vitale ha deciso di partecipare alla raccolta delle firme non solo per il valore civile degli argomenti affrontati ma anche per sostenere una nuova stagione di aggregazione e confronto tra le forze della sinistra. Il comitato referendario cittadino, per quanto consapevole che la materia vada severamente regolamentata, non ha ritenuto di dover promuovere anche il quesito sull'abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti, in quanto convinto che ci comporterebbe un rafforzamento ulteriore della presenza dei poteri economici forti nella cosa pubblica. comunque possibile firmare anche per questo referendum presso gli uffici comunali. Invitiamo tutti, al di l delle insegne di partito, a farsi avanti e collaborare. Un minuto dopo il ballottaggio, l'atmosfera si caricata di risentimenti. Le forze in campo non hanno fatto autocritica e c' stato anzi un affrettarsi a ribadire l'ineluttabilit delle scelte compiute, a puntare il dito contro altri, ad alimentare voci su chi avrebbe votato per chi e magari in cambio di cosa, a indicare nell'immaturit dell'elettorato, nel vero o presunto clientelismo della destra, le ragioni della sconfitta. Per inciso, si mormora che alcuni dei curatori di Societ Vitale avrebbero votato a destra. falso. Rimangono i numeri, impietosi. Bacheca ha vinto con circa 500 voti in pi (che non sono poi cos tanti) rispetto alla tornata del 2008. La coalizione di centrosinistra guidata da Fronti ha invece subito una perdita secca di circa 2.750 voti (che invece sono moltissimi) rispetto a quanto totalizzato nella precedente tornata elettorale dalle singole forze che la componevano. Su tutto, un drastico calo nel numero dei votanti (25 per cento circa), a ulteriore dimostrazione della scarsa fiducia dellelettorato nei confronti delle proposte e delle scelte compiute, che avrebbero potuto essere diverse. Un sereno confronto sullesito del voto sarebbe auspicabile, ma le animosit che ancora si manifestano sembrano renderlo impraticabile, almeno per ora. Ricostruire non sar facile ma necessario. Come base di partenza, possiamo prendere alcune considerazioni di Einstein sulla crisi: Se continuiamo a fare le stesse cose non possiamo pretendere che le cose cambino. indispensabile trovare un terreno comune per la crescita di una nuova e pi for te cultura della cosa pubblica, stimolare pi persone (soprattutto giovani) a occuparsi di politica, a sentirsi responsabili di ci che avviene nella nostra citt. A tal fine, dobbiamo aumentare le occasioni di incontro e il comitato referendario una di queste. Societ Vitale, dopo l'assemblea sul reddito minimo, intende organizzarne altre su questioni legate al nostro territorio ma anche su temi pi generali. Stiamo lavorando a un incontro per riflettere sullo stato di salute della nostra Carta Costituzionale, vittima di un assedio continuo. Inoltre, dobbiamo riunire intorno al comitato di base della sinistra tutti coloro che in questa definizione si riconoscano. Potr essere questo il luogo in cui le istanze, le tematiche, le persone della sinistra potranno incontrarsi di nuovo o per la prima volta, indipendentemente dalle appartenenze (o dalle non-appartenenze) di chi ne far parte. Un laboratorio di idee sullo sviluppo eco-sostenibile del territorio, sulla valorizzazione delle potenzialit professionali e operative dei cittadini di Santa Marinella e Santa Severa, giovani e meno giovani, un ponte tra progetti e istituzioni, il filo che ricuce in modo coerente le diverse, ma tra loro organiche, battaglie sui beni comuni. Incontriamoci, discutiamone, rimettiamoci in cammino. societavitale.sm@gmail.com

Numero 01 Agosto 2013

editoriale
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Nelson Mandela
di Eliana Petrini
difficile aggiungere qualcosa a ci che stato detto su Nelson Mandela o sul suo sacrificio personale per liberare il popolo africano dall'Apartheid. Mandela ha offerto al mondo un esempio della forza della convinzione e dellimportanza dellimpegno individuale nella lotta per la giustizia e il diritto. Partendo da un sogno, Mandela ha combattuto e vinto la battaglia contro la discriminazione e la ghettizzazione di uomini per motivi razziali conquistando il diritto alla libert in nome dell'umanit intera. Per questo ha ricevuto il premio Nobel per la pace ed diventato, nel 1994 dopo 28 anni di prigione per una condanna all'ergastolo con l'accusa di sabotaggio e tradimento, il primo Presidente nero del Sudafrica. Vogliamo invece fare un omaggio a questo grande combattente per i diritti dell'umanit riportando alcuni suoi pensieri e frasi.

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Solo gli uomini liberi possono negoziare; i prigionieri non possono stipulare contratti. La tua e la mia libert non possono essere separate.
(Intervista al Times quando nel 1985 rigett l'offerta di libert in cambio di una rinuncia alla lotta armata.)

Durante l'apartheid ci sono state occasioni nelle quali l'aggressione fisica non stata cos grave quanto l'oppressione psicologica sofferta dalla popolazione nera. una tortura psicologica impossibile da descrivere a parole.
(Intervista del 2006)

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Numero 01 Agosto 2013

La pace non un sogno: pu diventare realt, ma per custodirla bisogna essere capaci di sognare. Un vincitore semplicemente un sognatore che non si mai arreso. L'istruzione e la formazione sono le armi pi potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo L'educazione il grande motore dello sviluppo personale. grazie all'educazione che la figlia di un contadino pu diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ci che viene dato, ma la capacit di valorizzare al meglio ci che abbiamo ci che distingue una persona dal'altra.

Grazie Mandela!

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Salviamo la Costituzione, aggiornarla non demolirla.

argomenti

La Costituzione della Repubblica Italiana sottoposta a un costante attacco da parte delle forze politiche di centrodestra, talvolta anche con l'avallo di alcune personalit dello schieramento opposto. Societ Vitale sta cercando di organizzare un incontro pubblico sul tema della difesa della Costituzione. Questo articolo una sintesi di alcuni interventi di Giovanni Bachelet sul tema e vuole essere uno spunto di riflessione in preparazione della prossima assemblea.

Not in my name.
intervento alla direzione nazionale PD, (04.06.2013)

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Numero 01 Agosto 2013

Allinizio della scorsa legislatura, da deputato, ho riproposto la messa in sicurezza della Costituzione tramite rafforzamento dellarticolo 138 mentre identico disegno di legge costituzionale veniva presentato al Senato da Oscar Luigi Scalfaro, presidente del comitato del referendum costituzionale 2006 e poi, fino alla morte, dellassociazione Salviamo la Costituzione: aggiornarla, non demolirla nata da quel vittorioso comitato, della quale sono tesoriere. Firmarono quel disegno di legge anche Finocchiaro, allora capogruppo PD al Senato, e Zanda, attuale capogruppo. Firmarono Bressa e Soro, allora capogruppo PD alla Camera dei Deputati. Dico riproposto perch il copyright di Franco Bassanini e Leopoldo Elia: per primi, nel 1994, avevano formulato una revisione dell'articolo 138 che metteva la Costituzione al riparo da riforme a colpi di maggioranza, non impossibili dopo la nuova legge elettorale maggioritaria; quella volta anche Napolitano, Fassino e Veltroni avevano aggiunto la loro firma. chiaro che elevare il quorum per le revisioni costituzionali aumenta il potere delle minoranze; ma proprio questo scrivevamo nella relazione lobiettivo: evitare che le regole di tutti restino nelle mani della sola maggioranza di governo; tutelare lopposizione pro tempore (il centro sinistra nel 1994, Berlusconi nel 1996, oggi Grillo, domani chiss); risparmiare brutte avventure a un Paese dove giornali e tv nelle mani di un politico hanno gi introdotto un grave squilibrio costituzionale de facto, impensabile nel resto dEuropa.

Dal 1994 in poi una tale messa in sicurezza stata pi volte riproposta (le ultime due volte imponendo una maggioranza qualificata di 2/3 degli aventi diritto per approvare riforme costituzionali, e di 4/5 per evitare il referendum) ma purtroppo mai discussa in Parlamento. La procedura di revisione costituzionale auspicata dalla mozione parlamentare PD-PDL e subito intrapresa dal governo, va ancora, malgrado i miglioramenti, in verso opposto rispetto alla messa in sicurezza della Costituzione. Come le leggi costituzionali 1/93 (commissione bicamerale Iotti-De Mita) e 1/97 (DAlema), essa introduce una deroga allart. 138 che richiama accelerazioni e modifiche globali della II parte della Costituzione; quel che peggio, rispetto a questi due precedenti essa soffre di una macroscopica aggravante politica: nel 1993 e 1997 il dialogo sulle riforme istituzionali avveniva fra forze una al governo e laltra allopposizione; stavolta, invece, sono tutte e due al governo, cosicch lopposizione pro tempore tagliata fuori dalla trattativa. Non una differenza da poco. Non amo il presidenzialismo e non facile introdurlo a forza di revisioni parziali basate sullarticolo 138: ci vorrebbe, dicono in molti, una nuova Assemblea Costituente. Sono per consapevole che gli USA e la Francia sono grandi democrazie; che Calamandrei e altri Costituenti del Partito dAzione preferivano il regime presidenziale a quello parlamentare. Sarei quindi disposto a discutere anche di questo, ma solo dopo aver costituzionalizzato, tanto per dirne una, le norme sul conflitto di interessi, passo necessario anche in caso di premierato forte.

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Ma prima di dividersi sul merito, ritengo urgente formare (come fece Scalfaro fondando nel 2005 il comitato del referendum) il fronte pi ampio possibile che, con il massimo garbo, dica un fermo no a un metodo che, oltretutto, non ha portato fortuna: tutte le bicamerali sono finora naufragate; tutte le revisioni costituzionali finora compiute hanno seguito lordinaria procedura prevista dallarticolo 138, inclusa la grande riforma del Titolo V. Con lapprovazione della mozione PD-PDL pro-riforme-istituzionali e la bocciatura della mozione per il ritorno al Mattarellum e leliminazione del Porcellum (mozione Giachetti) salgono a quattro le scelte post-elettorali che mi sembrano sostanzialmente incompatibili con gli impegni presi dal PD in campagna elettorale. Le altre due sono laccordo preferenziale con Berlusconi sulla nomina del Presidente della Repubblica e il governo PD-PDL (che alla direzione PD dello scorso 23 aprile, insieme ad altri 21 fra i quali Bindi e Civati, non ho approvato con il mio voto). Dopo questo poker per me sconcertante, avendo gi lasciato il Parlamento a marzo, sarei tentato di dimettermi anche dalla direzione. Poich per (incredibile ma vero) qui in direzione PD su questa riforma costituzionale non c stato ancora alcun dibattito, forse meglio non dimettersi e pretendere invece un vero dibattito, combattere, verificare lampiezza del dissenso. La presenza di una minoranza dichiarata e combattiva non una debolezza, ma una forza, la cartina al tornasole di un partito davvero democratico. Faccio un servizio, non un danno al PD se vi dico: larghe Intese solo con Berlusconi? Pure sulla Costituzione? No, grazie. Not in my name.

Cambiare con la Costituzione


Seminario, Roma 25 giugno 2013

...non sono pi in Parlamento e non invidio chi ci sta oggi, ma sono tuttora tesoriere dellassociazione Salviamo la Costituzione; siamo pronti a impegnarci in un altro referendum, purch un sufficiente numero di Senatori si metta la mano sulla coscienza e ci consenta di farlo. Questa battaglia sar durissima, molto pi dura che nel 2005-2006, quando, dopo un attimo diniziale esitazione, il centrosinistra si schier compatto contro le riforme costituzionali di Berlusconi, Fini, Bossi e Casini. Invece oggi, almeno per il momento, il pezzo pi grosso della sinistra parlamentare favorevole. Per vincere anche stavolta, prima in Parlamento e poi se necessario nel Paese, sembra prudente restare fedeli al metodo del Presidente Scalfaro e del Senatore Elia. Ovvero: coltivare uno stile di rigore, serenit e massima apertura verso chiunque ami la Costituzione. Creare un fronte il pi possibile ampio e robusto. Non crogiolarsi nel gruppetto perdente e minoritario che strilla contro ogni riforma, spara sui politici della propria met campo e rimpiange i vecchi partiti e il proporzionale puro, senza ricordare che la degenerazione finale di quel sistema elettorale ci ha regalato il CAF, lodierna voragine del debito pubblico, limpero mediatico senza regole e senza concorrenza di Silvio Berlusconi; mentre, dopo quarantanni di conventio ad excludendum, stato proprio il sistema elettorale maggioritario, con Prodi, a riportare un paio di volte lintera Sinistra al governo del Paese. Il titolo di questo incontro Cambiare con la Costituzione e le diverse provenienze politiche dei partecipanti, da Scelta Civica a Sel, suggeriscono che siamo sulla buona strada. Di Giovanni Bachelet

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Numero 01 Agosto 2013

argomenti

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Tutto andato storto ripartiamo dal diritto di Daniele Renda


Usciti dal turno elettorale con le ossa rotte, senza voler affibbiare colpe o responsabilit (il tempo del confronto altro come altro il luogo), Societ Vitale ha deciso di continuare a percorrere una strada nuova, improntata sulla difesa e sulla promulgazione dei diritti, per risvegliare una coscienza sociale. Affrontare tali argomenti impresa assai ardua in una citt che, negli ultimi cinque anni, ha visto il diritto soccombere, svilito al ruolo di concessione elargita dal potente di turno. Eppure, restiamo convinti che lunico modo per creare una coscienza sociale sul territorio sia di parlare e diffondere le iniziative che orbitano intorno alla societ civile, rivendicando a voce alta e chiara il diritto di ogni cittadino ad avere diritti. In tale ottica, il 15 giugno 2013 presso il bar La Piazzetta, la nostra associazione ha organizzato una conferenza/dibattito sul tema del Reddito minimo garantito. Relatori dellincontro sono stati lavvocato Luca Santini e Sandro Gobetti, senza dubbio tra i massimi esper ti nazionali in materia. Entrambi componenti del direttivo dellassociazione internazionale B.I.N. (Basic Income Network), in aprile hanno depositato in parlamento una proposta di legge diniziativa popolare, sottoscritta dai gruppi parlamentari del Pd, di Sel e del Movimento cinque stelle. Tra le persone che hanno preso parte alliniziativa, cerano anche molti esponenti politici del panorama cittadino appartenenti alle sigle pi disparate e questo ci ha fatto piacere. Citiamo in ordine sparso: lattuale segretaria del Pd e il suo predecessore, la leader del PRC, il coordinatore di Sel, la capolista dellACP, alcuni membri del Movimento Cinque Stelle, esponenti di molti Comitati. E molti cittadini, che pur non facendo politica attiva, si sono dimostrati interessati a conoscere e a confrontarsi su un tema che li coinvolge direttamente. Lunica nota dolente, ne facciamo menzione senza alcun intento polemico, stata lassenza di membri dellAmministrazione cittadina che si sarebbe, di li a poco, insediata. Siamo certi per che fossero impegnati in faccende molto importanti, sicuramente prioritarie rispetto alla ricerca di soluzioni per migliorare le condizioni di vita di molti cittadini. I relatori hanno illustrato largomento e la proposta nel dettaglio. In un rapido excursus storico, hanno messo in luce lapplicazione, da molti anni quando non da secoli, di politiche in merito al reddito minimo in molte realt europee. Leccellenza da assegnare al Belgio che, gi dal XV secolo, si aperto a politiche sociali volte a sostenere chiunque si trovi, per qualsiasi motivo, momentaneamente privo di un lavoro con il quale sostentarsi. Anche nellInghilterra Vittoriana e successivamente in quasi tutte le nazioni dellUnione Europea furono applicate politiche simili.

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i diritti
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Fino ad arrivare ai giorni doggi, in cui paesi come Danimarca, Olanda e Irlanda, appaiono come veri e propri paradisi sociali. Secondo i relatori, il superamento di unidea di lavoro come realt sociale certa e le ripercussioni di una crisi economica che ogni giorno di pi svela la sua spietata realt, fanno s che un provvedimento in merito al reddito di cittadinanza o reddito minimo garantito inizi a essere preso in seria considerazione anche nel nostro paese e rappresenti una delle priorit. Santini e Gobetti hanno poi illustrato lesperimento tentato nella Regione Lazio sotto la Giunta Polverini con la Legge n. 4 del 20.03.2009. Un numero di richieste enormemente superiore a quello previsto da studi preliminari, su indicazioni dei Centri per limpiego del territorio, pervenuto alla Regione. Con rammarico, i relatori hanno dovuto prendere atto che lenorme numero di persone in difficolt, invece di incoraggiare la Regione a continuare per questa strada, socialmente necessaria, ha spinto la ex Governatrice del Lazio ad affossare il progetto.

stato interessante apprendere come leventuale applicazione di una legge in merito al reddito di cittadinanza possa dare slancio a una nuova politica in difesa del diritto a un salario dignitoso e riaprire una discussione sul prezzo del lavoro, in alcuni casi sotto il limite della decenza. Il reddito minimo considerato lo strumento pi adatto per impostare una redistribuzione della ricchezza, accumulatasi sempre pi nelle mani di pochi con conseguente allargamento della forbice sociale. Poi il discorso naturalmente approdato alla tutela delle classi disagiate, di chi perde improvvisamente il lavoro, dei giovani in cerca di prima occupazione, dei disabili che potrebbero ridiscutere lottica assistenzialista con cui viene concessa la pensione. Soprattutto, si parlato dellapplicazione di questo strumento di legge alla difesa di una categoria abbandonata da tutte le parti sociali: quella dei disoccupati. Infine, stata presentata la proposta di legge che il BI.N. ha avanzato ad aprile, redatta in linea con i principi della legge regionale citata. I due esponenti dellassociazione hanno dichiarato lintenzione di scrivere una lettera aperta al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, con la quale invitare la nostra regione a diventare Ente Modello nella difesa del diritto; tale progetto potrebbe partire proprio dal ripristino della legge n 4 del 2009, abrogata dalla Polverini. I relatori si auspicano che se ci dovesse avvenire, Santa Marinella possa diventare la punta di diamante di questa iniziativa. Tale auspicio condiviso, ovviamente, dalla nostra associazione che spera vivamente che questo sogno possa realizzarsi al pi presto.
La conferenza ha suscitato for te interesse nelle persone presenti che in conclusione hanno ravvivato il dibattito con numerose domande di approfondimento. Leco dellincontro perdurato nei giorni seguenti, attraverso i molti commenti inviati al nostro blog: www.societavitale.wordpress.com La speranza che la partecipazione riscontrata in occasione del primo incontro possa trovare conferma nei prossimi appuntamenti che lassociazione intende promuovere sul territorio.

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Numero 01 Agosto 2013

i diritti

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Consumo di suolo Zero

di Lorenzo Casella

territorio
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Numero 01 Agosto 2013

Se ne parla, spesso senza dar spazio ad approfondimenti. Il tema del consumo di suolo, di territorio, del nostro territorio, a volte citato nei programmi elettorali di alcuni come uno slogan che, ai pi, pu anche apparire di sapore vagamente reazionario. Su un altro fronte si esprimono i sostenitori dellideologia del mercato per cui finch esiste qualcuno disposto a comprare metri cubi giusto che ci sia qualcuno disposto a costruirli. Questa la posizione che, pi o meno timidamente, viene usata in campagna elettorale dai dispensatori di piccole e grandi promesse. Hai un terreno? Se saremo al governo ci penseremo noi! Inutile negare che nel nostro paese per molto tempo lattivit edificatoria stata un volano importante per loccupazione e ha fatto la fortuna di alcuni nostri concittadini. Quando si capito che un metro quadrato coltivato a margherite e tulipani produceva meno soldi di un metro quadrato coltivato a mattoni e cemento, si scatenata la corsa del mercato immobiliare con i risultati ambientali che sono oggi sotto gli occhi di tutti. Si, perch in questo nostro paese non ci si preoccupati di costruire bene, ci si preoccupati di costruire e basta. La qualit edilizia e urbanistica indispensabile per determinare la qualit della vita in termini di godimento ambientale, assenza di traffico, livello dei servizi, efficienza delle infrastrutture, e cos via, stata considerata esclusivamente come un costo da evitare per favorire piccoli e grandi imprenditori. Il risultato che questo costo si inevitabilmente abbattuto sui cittadini sia sotto forma di disagi procurati dallesiguit e scarsa capillarit di servizi e infrastrutture adeguate, sia sotto laspetto di un ambiente generalmente degradato e privo di quella godibilit che fino agli anni sessanta ha caratterizzato il nostro comune. Amministratori superficiali (o molto attenti agli interessi speculativi) e progettisti mediocri (o asserviti alle logiche dei costruttori), hanno riempito il territorio di edilizia troppo spesso di basso livello sotto ogni profilo. Occorre inaugurare una fase di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio e ambientale e considerare edilizia e ambiente come un unico inscindibile soggetto di valutazione. Consumo di suolo zero deve rappresentare quindi una fase transitoria. Non si tratta di concepire lo status quo come un punto di arrivo inalterabile. Si tratta invece di intervenire puntualmente su tutti gli ambiti di riqualificazione che possano por tare alla definizione di un nuovo tessuto ambientale in grado di migliorare la condizione del paesaggio e quindi della qualit della vita. Una nuova fase di programmazione e progettazione orientata in tal senso produrrebbe: un aumento del livello occupazionale derivante dei lavori di qualificazione; un aumento del valore degli immobili e dei terreni che si rendessero disponibili a futuri interventi di insediamento; uno sviluppo delleconomia turistica derivante dal miglioramento dello stato ambientale; la creazione di nuovi spazi disponibili per il commercio al dettaglio e quindi una maggior capillarit dei sevizi disponibili su territorio; maggior sicurezza nella viabilit, decongestionamento del traffico, abbattimento delle barriere architettoniche; infine, ne risulterebbe, una cultura dellambiente in grado di orientare le future politiche urbanistiche e insediative. Ce ne sarebbe bisogno.

REFERENDUM 2013

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo del Circolo Sel di Santa Marinella. Societ Vitale aderisce a questa campagna referendaria e invita cittadini, associazioni, gruppi politici a partecipare e contribuire.

A giugno partita la campagna referendaria promossa dal comitato Cambiamo noi a cui hanno aderito partiti, societ civile e associazioni. Il circolo SEL di Santa Marinella ha quindi deciso di promuovere questa iniziativa relativamente ai quesiti in tema di diritti civili e di attivarsi nella raccolta delle firme. Qui di seguito si esaminano brevemente i quesiti referendari da noi appoggiati. IMMIGRAZIONE Il primo quesito cancella la norma che ha introdotto il reato di clandestinit e la relativa carcerazione. lesiva dei diritti di persone che fuggono da situazioni di sofferenza e va sostituita da politiche, anche comunitarie, di accoglienza e integrazione. Il secondo abroga quelle norme che, legando la permanenza nel nostro paese alla stipula o al rinnovo di un contratto di lavoro, consegnano migliaia di migranti al ricatto di datori di lavoro senza scrupoli, disonesti o malavitosi. La legge ancora pi iniqua nei confronti dei lavoratori stranieri, regolarmente in Italia, che perdendo il lavoro ottengono solo un rinnovo temporaneo del permesso per sei mesi e poi lespulsione. I due quesiti andrebbero a cancellare le norme pi restrittive dellattuale legislazione per ritornare ad un regime simile a quello della legge Turco-Napolitano, pi indirizzata allintegrazione sociale e alla definizione dei diritti-doveri degli stranieri nel nostro paese e in Europa. DIVORZIO BREVE La norma attuale prevede tre anni di separazione obbligatoria prima del divorzio. L'abrogazione ridurr il carico sui tribunali in termini di costi sociali e durata dei procedimenti e consentir ai cittadini in fase di separazione di ridurre gli oneri (anche economici) derivanti dal protrarsi di una situazione di disagio e indeterminatezza. OTTO PER MILLE Attualmente l8x1000 di chi non esprime alcuna indicazione viene ripartito tra alcune confessioni religiose. L'abrogazione di questa legge restituirebbe allorganizzazione economica collettiva un indirizzo di maggior laicit e, in una fase di crisi economica come quella che stiamo vivendo, fornirebbe maggiori risorse per fronteggiare il crescente disagio sociale. La quota di 8x1000 relativa alle scelte non espresse (circa 600 milioni di euro lanno) rimarrebbe in capo al bilancio generale dello Stato. STUPEFACENTI Labrogazione della norma eliminerebbe la pena detentiva per le violazioni di lieve entit (coltivazione domestica, possesso e trasporto di quantit medie) che di fatto prevedono il carcere anche per i consumatori. Rimarrebbe invece la sanzione pecuniaria, da 3.000 a 26.000 euro. un primo passo per una pi corretta definizione della questione delle droghe leggere, soprattutto in considerazione della disparit di trattamento riservata al consumo degli alcolici. A causa di convenzioni internazionali stipulate dallItalia, la legalizzazione non raggiungibile per via referendaria ma il quesito si muove nella giusta direzione. fondamentale evitare la detenzione carceraria, tanto inutile quanto costosa, di coloro che fanno uso di queste sostanze senza adottare comportamenti socialmente pericolosi. La vittoria del referendum porterebbe a una riduzione del carico giudiziario e penitenziario in un sistema oberato dai procedimenti relativi a reati di piccola entit e libererebbe risorse indispensabili per il perseguimento dei traffici di stupefacenti in capo alle organizzazioni criminali. Sinistra Ecologia e Libert - circolo Lucio Magri

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riceviamo e pubblichiamo

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Il porto turistico di Santa Marinella


Una delle migliori decisioni prese da unAmministrazione Comunale di Santa Marinella fu quella di impegnarsi per la costruzione di un porto turistico da localizzare nellarea gi adibita a porto peschereccio, nella splendida cornice del castello Odescalchi. Siamo nella prima met degli anni 60, la nautica da diporto conosce uno straordinario sviluppo, c carenza di posti barca e per Santa Marinella il porto sarebbe un ottimo volano turistico, con importanti ricadute occupazionali, e una fonte di entrate per le casse comunali. Per la progettazione furono chiamati i migliori tecnici, la Cassa Depositi e Prestiti assicur i fondi necessari con appositi mutui, si ottenne anche qualche contributo da altre istituzioni pubbliche e in poco tempo si fu in grado di iniziare i lavori. La costruzione dei due moli di sopraflutto e di sottoflutto, delle banchine, della darsena per i pescatori e del piazzale, pur con qualche problema, venne completata in maniera soddisfacente e in tempi abbastanza rapidi. Agli inizi degli anni 70 il porto, nella sua struttura essenziale, era terminato. Cominci allora a circolare negli ambienti politici della citt una parola ambigua e controversa: agibilit. Ogni volta che si intavolava un dibattito o si cercava di capire perch il Comune non potesse mettere a frutto lopera realizzata linevitabile risposta era che il porto non aveva lagibilit, cio non era in condizione di funzionare. evidente che se uno si costruisce una casa, una volta completata, per abitarla dovr provvedere a fare gli allacci dellenergia elettrica, dellacqua, del gas e fornirla di un minimo di arredamento, e cos per un porto, ma questo il minimo rispetto alla realizzazione dellopera. E chi doveva dare questa agibilit ? La Capitaneria di Porto di Civitavecchia per conto del Ministero dei Trasporti. I motivi per i quali il Comune non ottenne mai la concessione demaniale per gestire il porto sono tuttora ignoti. Di fatto per il porto funzionava. Se qualcuno voleva attraccare con una barca cera un ormeggiatore (abusivo) che se ne occupava e ne garantiva la sorveglianza, nessun problema se necessitavano delle riparazioni, il diportista trovava assistenza come in un qualsiasi altro porto. Questa situazione di totale anarchia dur quasi trenta anni. Il Comune di Santa Marinella continuava a pagare le rate dei mutui accesi per la realizzazione del porto ma non poteva gestirlo e quindi non otteneva alcun introito. Nei primi anni 90 avvenne un fatto importante: la competenza per la portualit turistica pass dallo Stato alle Regioni. Unapposita conferenza Stato-Regioni individu tuttavia quei siti che per la sicurezza della navigazione e per esigenze della difesa militare restavano sotto lautorit del Ministero. Incredibile a dirsi larea portuale di Santa Marinella, compreso lo spazio per un eventuale ampliamento, tra lassoluta indifferenza delle autorit locali e regionali, venne classificata tra le aree necessarie per la sicurezza della navigazione e della difesa militare e quindi venne sottratta alla competenza regionale. Nel 1998 la situazione si sblocca, il Comune di Santa Marinella sottoscrive un accordo di collaborazione con una societ privata (quella che attualmente gestisce il porto) e la Capitaneria di Porto concede lautorizzazione alloccupazione e gestione dellarea portuale.

Numero 01 Agosto 2013

virato seppia
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Con un modesto investimento per la realizzazione di pontili galleggianti e di quanto altro necessario (i famosi allacci e arredamenti) la societ privata inizia la sua attivit e naturalmente incassa i canoni per gli ormeggi dei natanti. Presenta anche un progetto per lampliamento (pratica tuttora in essere) e lautorizzazione alloccupazione dellarea portuale viene sostituita da una vera e propria concessione demaniale per 99 anni da parte dalla Capitaneria di Porto di Civitavecchia. Il Comune che ha investito e realizzato il Porto viene del tutto estromesso dalla sua gestione non ricavandone assolutamente nulla. Allatto della firma dellaccordo di collaborazione la

Societ si impegn a versare al Comune un importo di 30 milioni di lire allanno per attivit di promozione turistica del porto. Una specie di obolo o contentino per il Comune espropriato della sua opera. notizia recente che la Societ ha accusato il Comune di non aver mai realizzato con quei fondi le iniziative promozionali promesse e quindi ne ha richiesto la restituzione. Il Tribunale ha accolto la richiesta e il Comune ha dovuto recentemente registrare dei debiti fuori bilancio per oltre 500.000 euro. Dopo il danno anche la beffa, una triste vicenda che non si ancora conclusa. Pico

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Numero 01 Agosto 2013

virato seppia

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A-periodico di informazione indipendente ai sensi dellarticolo 2 della legge 47 del 8 febbraio 48. Santa Marinella, 26 agosto 2013. Stampato in proprio su carta ecologica.

la sinistra
Dicono che la quarta operazione, che a scola vi cchiamata divisione, fu inventata quel d da un marocchino, privo de mano destra, Al Mancino, (un omo generoso, progressista, co na famija tutta de sinistra) che tutto il santo giorno litigava coi fiji e coi fratelli, e linsultava. E succedeva che in quella famija se viveva in perenne parapija: botte, pernacchie, urli, scapaccioni, sberleffi, calci in faccia e nei cojoni. Eppure erano ggente affettuosa, cor core bbono, aperta, generosa; ma avevano i due punti nel blasone, simbolo della storica invenzione. Passano lanni, ma noi discendenti nun se scordamo de spaccasse i denti. Semo fiji dei fiji de Mancino, e ciascuno difende il suo orticino. Ntanto quellantri, che nun so fregnoni se metteno daccordo, bboni, bboni. E mentre noi, cazzoni, se scannamo, tutto intero er paese je lasciamo. Che dite, nun sar forse il momento de rimette le cose in movimento? Forse il momento de cambi er blasone: piuttosto che i due punti, laddizione.
Alte Glicemius
Questo spazio dedicato a un invito. Un invito a condividere questo progetto incontrandoci, segnalando iniziative e incontri o inviando articoli e spunti di riflessione, anche critici. Perch il noi con il quale scriviamo possa crescere e arricchirsi del vostro contributo. Lindirizzo per contattarci : societavitale.sm@gmail.com Gli articoli contenuti in questa pubblicazione saranno disponibili on-line allindirizzo: www.societavitale.wordpress.com Alla realizzazione di questo numero, hanno collaborato:
Mario Berlinguer Lorenzo Casella Manuela Comito Marina Fornaro Eliana Petrini Emanuele Piendibene Daniele Renda Giovanni Bachelet

SOCIET VITALE
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collettivit

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