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Rischio chimico negkli ambienti di lavoro PARTE III

Prof. Margherita Ferrante

Definizione di agente chimico pericoloso TITOLO IX Dlgs 81/2008


Sostanza o preparato classificato in una delle categorie di pericolo ai sensi del Dlgs 52/97 o del Dlgs 65/2003 o agenti chimici che pur non essendo classificati come pericolosi possono comportare un rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori per le loro propriet chimico fisiche, tossicologiche o per le modalit in cui sono impiegate

Sono escluse le sostanze pericolose SOLO PER LAMBIENTE


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SOSTANZA O PREPARATO ?
Tutte le informazioni chimico fisiche e tossicologiche note dalla letteratura che hanno condotto allelaborazione delle norme di classificazione riguardano le sostanze non i preparati. I dati sui preparati andrebbero ricavati o misurati (servono professionalit e competenze molto specifiche e le SDS sono estremamente scadenti).

SOSTANZA O PREPARATO ?
Una sostanza pu essere presente in pi preparati necessario valutare lintera dose assunta dallorganismo evitando sottostime. Anche le misure sono basate sulle sostanze, la scelta del DPI, il protocollo sanitario, le misure generali e specifiche da attuare.
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Valutazione del rischio chimico Contenuti minimiArt.223


a) le loro propriet pericolose; b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal produttore o dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52 e 16 luglio 1998, n. 285 e successive modifiche; c) il livello, il tipo e la durata dellesposizione; d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantit degli stessi; e) i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici; di cui un primo elenco riportato negli allegati XXXVIII e XXXIX; f) gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare; g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria gi intraprese.
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Valutazione del rischio chimico


Qualunque strumento operativo o processo venga utilizzato per effettuare la valutazione del rischio agenti chimici pericolosi(misure, stime, algoritmi) dovr tenere conto di tutti i requisiti minimi della VRC previsti dallart.223 del Dlgs 81/08

Valutazione del rischio chimico


Analisi dei dati presenti nelle SDS e dei dati di letteratura Identificazione di sostanze, delle loro propriet pericolose e dei valori limite di esposizione Modalit di utilizzo delle sostanze e quantitativi (tenendo conto che una sostanza pu essere contenuta in pi prodotti utilizzati nella stessa fase lavorativa o provenire da prodotti utilizzati nelle vicinanze) Definizioni di tempi di utilizzo Misure adottate per ridurre la diffusione e lassorbimento delle sostanze pericolose Valutazione del livello di rischio per la SALUTE e per la SICUREZZA per ogni sostanza o prodotto, anche con lausilio di modelli matematici gestiti da saftware.

Rischio irrilevante o basso


irrilevante per la salute: livello di rischio lieve basso per la sicurezza.

La presenza di cancerogeni o di allergizzanti non consente di definire un livello di rischio rilevante

Il giudizio di rischio deve riguardare la salute e la sicurezza


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Strumenti per la valutazione del rischio chimico


Stime del rischio (valutazioni di tipo cautelativo basate su dati tecnici disponibili) Algoritmi (valutazioni di tipo semiquantitativo basate su parametri indicizzati di calcolo) Misure (determinazioni degli inquinanti in ambienti di lavoro)
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Nellanalisi del rischio chimico si possono identificare due fasi


Prima Fase : Identificazione dei PERICOLI Seconda Fase: Valutazione dei RISCHI a. Preliminare (STIMA) b. approfondita (misure e modelli

La normativa tecnica di riferimento


Il Dlgs 81/08 stabilisce che le misurazioni degli agenti che possono presentare un rischio per la salute vengano condotte seguendo metodiche standardizzate riportate in allegato XLII UNI EN 481/94: def. Frazioni granulometriche UNI EN 482/98: procedimenti di misura UNI EN 689/97: valutazione dellesposizione inalatoria UNI EN 838/98: Campionatori diffusivi

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Misura agenti chimici UNI 689


UNI-EN 689: guida alla valutazione dellesposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategia di misurazione UNI-EN 481: definizioni delle frazioni granulometriche per la misurazione delle particelle aerodisperse UNI-EN 482: requisiti generali per le prestazioni dei procedimenti di misurazione degli agenti chimici
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Allegato XLII
UNI EN 1076/99 tubi di assorbimento UNI EN 1231/99 sistemi di misura di breve durata UNI EN 1232/99 pompe di campionamento UNI EN 1540/2001 terminologia UNI EN 12919/2001 pompe di campionamento con portata > 5l/min

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Nella Valutazione approfondita dei rischi si devono usare:


MISURAZIONI AMBIENTALI O ALGORITMI ( MODELLI DI CALCOLO)

In alternativa alla misurazione dellagente chimico possibile luso di algoritmi, sistemi di valutazione del rischio basati su relazioni matematiche (o modelli grafici)

ALGORITMI per la valutazione del rischio chimico

sono procedure che assegnano un valore numerico ad una serie di fattori o parametri utilizzati per la determinazione del rischio attraverso una relazione matematica e viene definita una scala del rischio

lALGORITMO risulta tanto pi efficiente quanto pi I fattori individuati ed il loro peso sono strettamente correlati alla reale situazione lavorativa in funzione dello specifico rischio.

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Per poter avere rispondenza tra le risposte avute con gli algoritmi le stime e le misure necessario che si basino sugli stessi criteri
Misure Identificazione delle sostanze propriet chimico fisiche e tossicologiche Campionamenti personali algoritmi Applicazione del calcolo sulla sostanza propriet chimico fisiche e tossicologiche Riconduzione del rischio alla mansione Classificazione Etichettatura frasi R misure specifiche solo per verificare il controllo del rischio
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TLV misure specifiche solo per verificare il controllo del rischio

Criteri per la VRC


Deve essere effettuata sulla mansione ricostruendola da tutte le fasi di lavoro Deve essere incentrata preferibilmente sulle sostanze Deve considerare tutte le sorgenti di emissione di una stessa sostanza e considerare il reale apporto sullorganismo Non deve considerare nel calcolo del rischio le misure specifiche Deve riguardare gli effetti sulla salute e sulla sicurezza Possedere almeno i requisiti minimi previsti dalla norma

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Primi modelli
Cheope(federchimica) Movarisk(emilia) Inforisk (piemonte)

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Alcuni problemi sui primi modelli


Non tiene conto della quantit di ACP (Rc1g=Rc1000Kg) La valutazione del rischio non era incentrata necessariamente sulla sostanza e sulla mansione ma poteva avvenire anche sulla fase di lavoro e sul preparato consentendo una pacellizzazionione del rischio Le informazioni di pericolosit dei preparati riportate nelle SDS sono spesso errate (ampia letteratura in merito) Il rischio veniva parcellizzato su tanti prodotti e non si poteva ricostruire la reale esposizione Nel calcolo del rischio erano considerate anche le misure specifiche (es. un cancerogeno, mutageno o teratogeno purch utilizzato con DPI specifici, svolta unadeguata formazione conduce ad un rischio IRRILEVANTE) Non viene discriminato il rischio salute da quello sicurezza
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Inforisk

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Il rischio viene calcolato come prodotto di tre fattori


la GRAVITA' propriet intrinseca potenziale dell'agente chimico la DURATA dell'effettiva esposizione allagente chimico il LIVELLO DI ESPOSIZIONE (qualitativa e quantitativa)

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Il modello della regione Piemonte


Prevede una prima fase valutativa caratterizzata dal rischio stimato. Che si pu effettuare se sono disponibili dati di indagini ambientali e biologiche, altrimenti si procede a valutare direttamente il rischio misurato.

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Il prodotto dei tre contatori derivanti dalla valutazione dei rispettivi fattori di rischio porta ad un sintetico INDICATORE DI RISCHIO, espresso in scala numerica variabile da 0 a 100, che viene empiricamente distinta in CLASSI DI RISCHIO:

R=GXDXE
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Confronto algoritmi
MODELLO Rischio salute Rischio sicurezza Coesposizioni Banca dati di classificazione Si Indici di rischio Si Che.O.P.E. No INFORISK Si No No No Si si -opzionale Si Si Si Si Si MOVARISK Si No No No Si si -opzionale Si Si Si Si Si
A.R.Chi.M.E.D.E Chi.M.E.R.A.

Si Si Si Si Si si obbligatorio Si Si Si Si Si Si

Si Si Si Si Si si obbligatorio Si Si Si Si Si Si 25

Valutazione per sostanza e Solo per una unica per mansione lavorazione ACP non classificati Prodotti di processo Efficacia delle misure specifiche Confronto con i dati ambientali Caratteristiche chimicofisiche Caratteristiche tossicologiche Si Si Si a discrezione del tecnico No Si si

Risultati
I risultati ottenuti dai 5 modelli evidenziano che esiste un fattore di protezione diverso secondo la seguente scala: A.R.Chi.M.E.D.E.>ChiMERA>Movarisk> inforisk>Cheope

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Modelli di nuova generazione


La valutazione del rischio ripercorre lart 233 del Dlgs 81/08 Viene effettuata sulla sostanza e sulla mansione Utilizza dei descrittori che simulano la dispersione delle sostanze nellambiente e il contatto cutaneo considerando tutti i requisiti della norma: Quantit Propriet chimico fisiche Modalit di utilizzo Comportamento delle sostanze Tipo di lavorazione Caratteristiche del luogo di lavoro Propriet tossicologiche Valutare anche sostanze non classificate o prodotti di processo

Modelli di nuova generazione


Considerano i rischi per la sicurezza (classificazione e propriet) Consentono di distinguere il rischio salute da quello sicurezza Ed anche lesposizione cutanea da quella inalatoria Definiscono il livello di rischio IRRILEVANTE in assenza delle misure specifiche e consentono di valutare lefficacia delle misure di prevenzione e protezione adottate (tenendo conto delle misure specifiche) ai fini della caratterizzazione del rischio sotto controllo

A.R-Chi.Me.D.E.
(Analisi del Rischio Chimico mediante Dati di esposizione)

ALGORITMO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO PER SALUTE E SICUREZZA

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A.R-Chi.Me.DE

La valutazione del rischio incentrata sulla sostanza e sulla mansione discriminando il rischio per la salute da quello per la salute da quello per la sicurezza.Tale impostazione consente di ottenere buoni risultati anche confrontandoli con le misure

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PROGETTO EUROPEO EASE


Il rischio R per le valutazioni del rischio derivanti dall'esposizione ad agenti chimici pericolosi il prodotto:

R= P
P E

Indice di pericolosit intrinseca di una sostanza o di un preparato (identificato con le frasi di rischio R)

Livello di esposizione (cutanea e/o inalatoria) dei soggetti nella specifica attivit lavorativa.
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Relazione per il calcolo del rischio

R cum=

R2 inal + R2

cute

+ R2

ing

Poich Ring trascurabile

Rinal=PX Einal Rcute= P X Ecute


R cum= R2 inal + R2
cute

Gli intervalli di variazione di R sono:


0.1 R inal 100 1 R cute 100 1

R cum 141

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IRRILEVANTE

A. R. Chi. Me. D. E.

Identificazione dellindice di PericolositP


Il metodo per lindividuazione dellindice di pericolo P si basa sulla classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi (Frasi R). (singola o Ad ogni Frase di rischio R combinata) stato attribuito un punteggio (score) da 1 a 10 che tiene conto dei criteri di classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi. Si ottiene cos un indice numerico di pericolo per ogni agente chimico pericoloso impiegato.
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Fra le propriet tossicologiche valutate non vi sono le propriet cancerogene e/o mutagene. Giuridicamente per tali agenti non possibile individuare una soglia di rischio al di sotto della quale il rischio risulta IRRILEVANTE. Per gli agenti cancerogeni e/o mutageni, quando si parla di valutazione del rischio in valutazione realtci si riferisce ad una dellesposizione.
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Come si valuta la Pericolosit P


La determinazione dello score di pericolo effettuata in base sia alle caratteristiche intrinseche di pericolosit degli agenti chimici ( Frasi R), 1 sia delle vie desposizione pi rilevanti VIA INALATORIA > VIA CUTANEA > VIA INGESTIVA dai criteri di classificazione gli effetti a lungo termine (es.Tossici per il ciclo riproduttivo), allergeni subacuti o cronici ( es. Sensibilizzanti) sono pi importanti rispetto agli effetti acuti) EFFETTI A LUNGO TERMINE > EFFETTI ACUTI

Considerando invece solo gli effetti acuti: MOLTO TOSSICO > TOSSICO > NOCIVO
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A.R-Chi.Me.D.E.

Come si valuta la Pericolosit P


Frasi R TESTO SCORE 4,50 8,50 6,50 10 1 20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle, ingestione 26 Molto tossico per inalazione 42 62 Pu provocare sensibilizzazione per inalazione Pu danneggiare i bambini non ancora nati Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti sostanze pericolose

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Determinazione dellindice di esposizione Einal


L 'indice di esposizione per via inalatoria (Einal) viene determinato attraverso il prodotto

inal

= I x d

I = Intensit dellesposizione d= Distanza del lavoratore dalla sorgente di Intensit I


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Indice di esposizione Einal Determinazione del Sub-indice I


(intensit di esposizione) Comporta l'uso delle seguenti 5 variabili: 1. 2. 3. 4. 5. Propriet chimico-fisiche Quantit in uso Tipologia d'uso Tipologia di controllo Tempo di esposizione
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1. Propriet chimico- fisiche


4 Livelli in ordine crescente di disponibilit in aria, in funzione della volatilit del liquido e della granulometria delle polveri:

Stato solido/nebbie Liquidi a bassa volatilit Liquidi ad alta e media volatilit o polveri fini Stato gassoso 2. Quantit in uso < 0,1 Kg 0,1 1 Kg 1 10 Kg 10 100 Kg > 100 Kg

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Quantit totale della stessa sostanza coesposizioni

Q=

cp
i i

Reale uptake non possibile parcellizzare il rischio della stessa sostanza

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A. R. Chi. Me. D E.

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3. Tipologia duso
Uso in sistema chiuso: sostanza usata in reattori o contenitori a tenuta stagna. Trasferimenti con tubazioni stagne. Uso in inclusione in matrice: sostanza incorporata in materiali che ne limitano o impediscono la dispersione nellambiente(es. pellet, dispersione di solidi in acqua, ecc.). Uso controllato e non dispersivo: lavorazioni che coinvolgono gruppi limitati di lavoratori; adeguati sistemi di controllo. Uso con dispersione significativa: esposizione incontrollata anche per altri lavoratori e per la popolazione in generale (es. irrorazione fitosanitari, vernici, ecc.).

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4.Tipologia di controllo
Contenimento completo: ciclo chiuso, esposizione trascurabile. Ventilazione aspirazione locale: rimozione del contaminante alla sorgente, impedendone la
dispersione.

Segregazione - separazione: adozione di metodi e comportamenti adeguati. Diluizione -ventilazione: naturale o meccanica, richiede monitoraggio continuativo. Manipolazione diretta: lavoratore opera con DPI a diretto contatto con il materiale pericoloso. Esposizioni possono essere elevate.
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5. Tempo di esposizione
Inferiore a 15 minuti. Tra 15 minuti e 2 ore. Tra 2 ore e 4 ore. Tra 4 ore e 6 ore. Pi di 6 ore.

Il tempo di esposizione si identifica a livello giornaliero, indipendentemente dalla frequenza duso. Se la lavorazione comporta luso di piagenti chimici, si considera il tempo complessivo che espone a tutti gli agenti chimici pericolosi.
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Determinazione del Sub-indice d (distanza degli esposti dalla sorgente)


Tiene conto della distanza fra una sorgente di intensitI e il/i lavoratore/i esposto/i: se sono prossimi alla sorgente (< 1 metro) il subindice I resta invariato, mano a mano che aumenta il valoredi I deve essere ridotto proporzionalmente.

Distanza
Inferiore ad 1 m Da 1 m a 3 m Da 3 m a 5 m Da 5 m a 10 m Maggiore o uguale a 10 m

d
1 0,75 0,50 0,25 0,10
50

R = P x Einal

Determinazione dellindice di esposizione cutanea Ecute

1. Tipologia duso 2. Livelli di contatto cutaneo


Nessun contatto. Contatto accidentale (non pi di 1 volta/giorno). Contatto discontinuo (da 2 a 10 contatti/giorno). Contatto esteso (pi di 10 contatti/giorno).
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R = P x Ecute

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E possibile calcolare il rischio R di esposizione ad agenti chimici pericolosi:

R= P

Il calcolo deve essere fatto per ogni mansione e per ogni sostanza

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Rischio di Salute e Sicurezza

Per ogni sostanza deve essere definito il livello di rischio per la salute, per la sicurezza e gli effetti combinati

Rischio Salute e Sicurezza

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Rischio per la sicurezza

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Agenti chimici pericolosi

Si devono considerare tutte le sostanze classificate, non classificate e quelle che per loro natura o utilizzo possono costituire un pericolo per la salute e per la sicurezza

EFFETTI DOVUTI ALLE MULTI ESPOSIZIONI

Gli effetti sulla salute e sulla sicurezza delle singole sostanze possono essere molto diversi rispetto agli effetti combinati tra pi sostanze. Nei monitoraggi ambientali degli inquinanti , il confronto degli effetti multipli , viene effettuato attraverso il confronto delle concentrazioni rilevate dei singoli valori limite dalla formula del valore limite miscela

EFFETTI DOVUTI ALLE MULTI ESPOSIZIONI


possibile valutare gli effetti sulla salute determinati da esposizioni multiple a diverse sostanze, valutando lazione sugli organi bersaglio. Vengono rilevate sostanze che agiscono sullo stesso organo bersaglio, e si applica l algoritmo scelto come se su quellorgano agisse ununica sostanza (la pi pericolosa tra tutte quelle che agiscono), nelle peggiori condizioni di impiego. Tale valutazione di tipo cautelativo, favorisce la definizione corretta del protocollo sanitario, qualora emerga negli effetti cumulativi un livello di rischio non irrilevante, sar gi evidente per il medico competente lorgano che deve essere sottoposto a controllo attraverso esami clinici

Calibrazione del modello con le misure degli inquinanti

Il modello DEVE ESSERE calibrato con i risultati delle misure ambientali e personali di inquinanti sia in aziende piccole medie (carrozzerie) che in lavorazioni meno tipiche (es. bonifiche industriali, laboratori di ricerca) il principio che il giudizio di rischio del modello sempre pi protettivo del livello offerto dalle misure sperimentali Rteor R misurato
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Osservazioni/1
ALCUNI MODELLI consentono di valutare le coesposizioni calcolando leffettiva quantit di sostanza a cui si esposti. Si dimostra un modello conservativo e protettivo rispetto alle indagini ambientali e agli altri modelli presentati Consente di definire il livello di rischio IRRILEVANTE senza tenere conto delle misure specifiche Consente di valutare sia sostanze classificate che non classificate Effettua una valutazione per sostanza indipendentemente dal preparato di origine (dati chimico-fisici e tossicologici sulla sostanza sono certi) le cui propriet e classificazioni sono spesso errate Si basa sulle propriet chimico-fisiche di dispersione degli inquinanti e tossicologiche per le normali vie di assorbimento nellorganismo
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Osservazioni/2
Possiede la banca dati delle sostanze classificate nella UE fino al 30 ADP Consente di valutare un numero elevatissimo di sostanze senza lonere gravoso delle misure (affidabilit delle misure di igiene industriale) Al rigore dei principi matematici e di cautela si associa una interfaccia semplice che non richiede necessariamente un utente specializzato. Distingue tra rischio sicurezza e salute E possibile ricostruire attraverso il valore degli indici le misure di prevenzione e protezione da adottare Consente di individuare correttamente il protocollo sanitario e il monitoraggio ambientale Consente di scegliere correttamente i DPI Consente di rilevare la tipologia del rischio che prevale nellesposizione (cute, inal) Elabora il documento informato wordoffice per adempiere allart.4 Dlgs 626/94

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Osservazioni/3
Non consente di giungere ad un rischio IRRILEVANTE per cancerogeni, mutageni, sensibilizzanti. Associa ad una semplicit dellinterfaccia un rigore del modello matematico contenuto con consentendo di abbattere i livello di rischio con misure specifiche (DPI, formazione, sistemi di captazione)
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Conclusioni
Per poter avere risultati accettabili dai modelli necessario che: La valutazione sia effettuata per sostanza e per mansione Deve tenere conto dei requisiti minimi previsti dallart.223 Nel calcolo del livello di rischio IRRILEVANTE non si deve tenere conto delle misure specifiche previste dallart.223 Si devono poter valutare tutte le sostanze pericolose I criteri di valutazione devono essere coerenti con quelli adottati per le misure degli inquinanti(sostanza e non

preparato)

Devono essere note le caratteristiche di ogni modello utilizzato I risultati offerti dal modello devono essere pi protettivi di quelli ottenuti dalle misure Anche nel caso delle autocertificazione deve essere chiaro ed esplicito il metodo di valutazione utilizzato indipendentemente dallesistenza o meno del documento
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