SOSTANZA O PREPARATO ?
Tutte le informazioni chimico fisiche e tossicologiche note dalla letteratura che hanno condotto allelaborazione delle norme di classificazione riguardano le sostanze non i preparati. I dati sui preparati andrebbero ricavati o misurati (servono professionalit e competenze molto specifiche e le SDS sono estremamente scadenti).
SOSTANZA O PREPARATO ?
Una sostanza pu essere presente in pi preparati necessario valutare lintera dose assunta dallorganismo evitando sottostime. Anche le misure sono basate sulle sostanze, la scelta del DPI, il protocollo sanitario, le misure generali e specifiche da attuare.
3
10
Allegato XLII
UNI EN 1076/99 tubi di assorbimento UNI EN 1231/99 sistemi di misura di breve durata UNI EN 1232/99 pompe di campionamento UNI EN 1540/2001 terminologia UNI EN 12919/2001 pompe di campionamento con portata > 5l/min
12
In alternativa alla misurazione dellagente chimico possibile luso di algoritmi, sistemi di valutazione del rischio basati su relazioni matematiche (o modelli grafici)
sono procedure che assegnano un valore numerico ad una serie di fattori o parametri utilizzati per la determinazione del rischio attraverso una relazione matematica e viene definita una scala del rischio
lALGORITMO risulta tanto pi efficiente quanto pi I fattori individuati ed il loro peso sono strettamente correlati alla reale situazione lavorativa in funzione dello specifico rischio.
15
Per poter avere rispondenza tra le risposte avute con gli algoritmi le stime e le misure necessario che si basino sugli stessi criteri
Misure Identificazione delle sostanze propriet chimico fisiche e tossicologiche Campionamenti personali algoritmi Applicazione del calcolo sulla sostanza propriet chimico fisiche e tossicologiche Riconduzione del rischio alla mansione Classificazione Etichettatura frasi R misure specifiche solo per verificare il controllo del rischio
15
16
Primi modelli
Cheope(federchimica) Movarisk(emilia) Inforisk (piemonte)
17
Inforisk
20
21
22
Il prodotto dei tre contatori derivanti dalla valutazione dei rispettivi fattori di rischio porta ad un sintetico INDICATORE DI RISCHIO, espresso in scala numerica variabile da 0 a 100, che viene empiricamente distinta in CLASSI DI RISCHIO:
R=GXDXE
23
24
Confronto algoritmi
MODELLO Rischio salute Rischio sicurezza Coesposizioni Banca dati di classificazione Si Indici di rischio Si Che.O.P.E. No INFORISK Si No No No Si si -opzionale Si Si Si Si Si MOVARISK Si No No No Si si -opzionale Si Si Si Si Si
A.R.Chi.M.E.D.E Chi.M.E.R.A.
Si Si Si Si Si si obbligatorio Si Si Si Si Si Si
Si Si Si Si Si si obbligatorio Si Si Si Si Si Si 25
Valutazione per sostanza e Solo per una unica per mansione lavorazione ACP non classificati Prodotti di processo Efficacia delle misure specifiche Confronto con i dati ambientali Caratteristiche chimicofisiche Caratteristiche tossicologiche Si Si Si a discrezione del tecnico No Si si
Risultati
I risultati ottenuti dai 5 modelli evidenziano che esiste un fattore di protezione diverso secondo la seguente scala: A.R.Chi.M.E.D.E.>ChiMERA>Movarisk> inforisk>Cheope
26
A.R-Chi.Me.D.E.
(Analisi del Rischio Chimico mediante Dati di esposizione)
29
A.R-Chi.Me.DE
La valutazione del rischio incentrata sulla sostanza e sulla mansione discriminando il rischio per la salute da quello per la salute da quello per la sicurezza.Tale impostazione consente di ottenere buoni risultati anche confrontandoli con le misure
30
R= P
P E
Indice di pericolosit intrinseca di una sostanza o di un preparato (identificato con le frasi di rischio R)
Livello di esposizione (cutanea e/o inalatoria) dei soggetti nella specifica attivit lavorativa.
31
R cum=
R2 inal + R2
cute
+ R2
ing
R cum 141
32
IRRILEVANTE
A. R. Chi. Me. D. E.
Fra le propriet tossicologiche valutate non vi sono le propriet cancerogene e/o mutagene. Giuridicamente per tali agenti non possibile individuare una soglia di rischio al di sotto della quale il rischio risulta IRRILEVANTE. Per gli agenti cancerogeni e/o mutageni, quando si parla di valutazione del rischio in valutazione realtci si riferisce ad una dellesposizione.
35
Considerando invece solo gli effetti acuti: MOLTO TOSSICO > TOSSICO > NOCIVO
36
A.R-Chi.Me.D.E.
38
inal
= I x d
Stato solido/nebbie Liquidi a bassa volatilit Liquidi ad alta e media volatilit o polveri fini Stato gassoso 2. Quantit in uso < 0,1 Kg 0,1 1 Kg 1 10 Kg 10 100 Kg > 100 Kg
41
Q=
cp
i i
42
A. R. Chi. Me. D E.
43
3. Tipologia duso
Uso in sistema chiuso: sostanza usata in reattori o contenitori a tenuta stagna. Trasferimenti con tubazioni stagne. Uso in inclusione in matrice: sostanza incorporata in materiali che ne limitano o impediscono la dispersione nellambiente(es. pellet, dispersione di solidi in acqua, ecc.). Uso controllato e non dispersivo: lavorazioni che coinvolgono gruppi limitati di lavoratori; adeguati sistemi di controllo. Uso con dispersione significativa: esposizione incontrollata anche per altri lavoratori e per la popolazione in generale (es. irrorazione fitosanitari, vernici, ecc.).
44
45
4.Tipologia di controllo
Contenimento completo: ciclo chiuso, esposizione trascurabile. Ventilazione aspirazione locale: rimozione del contaminante alla sorgente, impedendone la
dispersione.
Segregazione - separazione: adozione di metodi e comportamenti adeguati. Diluizione -ventilazione: naturale o meccanica, richiede monitoraggio continuativo. Manipolazione diretta: lavoratore opera con DPI a diretto contatto con il materiale pericoloso. Esposizioni possono essere elevate.
46
47
5. Tempo di esposizione
Inferiore a 15 minuti. Tra 15 minuti e 2 ore. Tra 2 ore e 4 ore. Tra 4 ore e 6 ore. Pi di 6 ore.
Il tempo di esposizione si identifica a livello giornaliero, indipendentemente dalla frequenza duso. Se la lavorazione comporta luso di piagenti chimici, si considera il tempo complessivo che espone a tutti gli agenti chimici pericolosi.
48
49
Distanza
Inferiore ad 1 m Da 1 m a 3 m Da 3 m a 5 m Da 5 m a 10 m Maggiore o uguale a 10 m
d
1 0,75 0,50 0,25 0,10
50
R = P x Einal
R = P x Ecute
53
R= P
Il calcolo deve essere fatto per ogni mansione e per ogni sostanza
54
Per ogni sostanza deve essere definito il livello di rischio per la salute, per la sicurezza e gli effetti combinati
55
56
Si devono considerare tutte le sostanze classificate, non classificate e quelle che per loro natura o utilizzo possono costituire un pericolo per la salute e per la sicurezza
Gli effetti sulla salute e sulla sicurezza delle singole sostanze possono essere molto diversi rispetto agli effetti combinati tra pi sostanze. Nei monitoraggi ambientali degli inquinanti , il confronto degli effetti multipli , viene effettuato attraverso il confronto delle concentrazioni rilevate dei singoli valori limite dalla formula del valore limite miscela
Il modello DEVE ESSERE calibrato con i risultati delle misure ambientali e personali di inquinanti sia in aziende piccole medie (carrozzerie) che in lavorazioni meno tipiche (es. bonifiche industriali, laboratori di ricerca) il principio che il giudizio di rischio del modello sempre pi protettivo del livello offerto dalle misure sperimentali Rteor R misurato
59
Osservazioni/1
ALCUNI MODELLI consentono di valutare le coesposizioni calcolando leffettiva quantit di sostanza a cui si esposti. Si dimostra un modello conservativo e protettivo rispetto alle indagini ambientali e agli altri modelli presentati Consente di definire il livello di rischio IRRILEVANTE senza tenere conto delle misure specifiche Consente di valutare sia sostanze classificate che non classificate Effettua una valutazione per sostanza indipendentemente dal preparato di origine (dati chimico-fisici e tossicologici sulla sostanza sono certi) le cui propriet e classificazioni sono spesso errate Si basa sulle propriet chimico-fisiche di dispersione degli inquinanti e tossicologiche per le normali vie di assorbimento nellorganismo
60
Osservazioni/2
Possiede la banca dati delle sostanze classificate nella UE fino al 30 ADP Consente di valutare un numero elevatissimo di sostanze senza lonere gravoso delle misure (affidabilit delle misure di igiene industriale) Al rigore dei principi matematici e di cautela si associa una interfaccia semplice che non richiede necessariamente un utente specializzato. Distingue tra rischio sicurezza e salute E possibile ricostruire attraverso il valore degli indici le misure di prevenzione e protezione da adottare Consente di individuare correttamente il protocollo sanitario e il monitoraggio ambientale Consente di scegliere correttamente i DPI Consente di rilevare la tipologia del rischio che prevale nellesposizione (cute, inal) Elabora il documento informato wordoffice per adempiere allart.4 Dlgs 626/94
61
Osservazioni/3
Non consente di giungere ad un rischio IRRILEVANTE per cancerogeni, mutageni, sensibilizzanti. Associa ad una semplicit dellinterfaccia un rigore del modello matematico contenuto con consentendo di abbattere i livello di rischio con misure specifiche (DPI, formazione, sistemi di captazione)
62
Conclusioni
Per poter avere risultati accettabili dai modelli necessario che: La valutazione sia effettuata per sostanza e per mansione Deve tenere conto dei requisiti minimi previsti dallart.223 Nel calcolo del livello di rischio IRRILEVANTE non si deve tenere conto delle misure specifiche previste dallart.223 Si devono poter valutare tutte le sostanze pericolose I criteri di valutazione devono essere coerenti con quelli adottati per le misure degli inquinanti(sostanza e non
preparato)
Devono essere note le caratteristiche di ogni modello utilizzato I risultati offerti dal modello devono essere pi protettivi di quelli ottenuti dalle misure Anche nel caso delle autocertificazione deve essere chiaro ed esplicito il metodo di valutazione utilizzato indipendentemente dallesistenza o meno del documento
63