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Guida al colloquio del nuovo Esame di stato

Edizioni Bruno Mondadori 1999

P 4. IL DECADENTISMO
Con il termine decadentismo si soliti definire un vasto movimento artistico e letterario che si sviluppa in Italia e in Europa a partire dagli ultimi decenni dellOttocento. Dal punto di vista storiografico, per inquadrare correttamente la stagione del decadentismo, occorre riferirsi a una precisa suddivisione del periodo da esaminare: sulla scena europea, i capostipiti della letteratura decadente sono i poeti francesi Paul Verlaine, Arthur Rimbaud e Stephane Mallarm, i quali si affermano a partire dagli anni settanta dellOttocento; coetaneo di Verlaine, il pensatore tedesco Friedrich Nietzsche fornisce gli spunti da cui si avvia la riflessione sul significato dellesistenza, soprattutto nelle opere dei primi anni ottanta (Al di l del bene e del male, 1881; Cos parl Zarathustra, 1883). In Italia, il decadentismo prende inizio, emblematicamente, tra il 1889 e il 1891, quando, esaurendosi la parabola maggiore dellopera narrativa di Giovanni Verga (con la pubblicazione del Mastro don Gesualdo, nel 1889), vengono alla luce due opere nuove, testimoni di una mutata temperie artistica e spirituale: il romanzo Il piacere di Gabriele DAnnunzio (1889) e le poesie della raccolta Myricae di Giovanni Pascoli (1891). Dopo questo esordio, possibile distinguere un primo momento, propriamente tardo-ottocentesco, nel quale prevalgono due tendenze, lestetismo e il simbolismo, e un successivo sviluppo novecentesco. Sul crinale novecentesco del decadentismo, si accentua limpegno degli autori in direzione filosofica e speculativa, fino a ipotizzare complesse teorie per linterpretazione delluomo e del mondo. In simile ottica la speculazione di Henri Bergson e di Sigmund Freud inaugura la seconda stagione del decadentismo europeo, la quale, in Italia, culmina e giunge a compiuta manifestazione con la produzione letteraria di Luigi Pirandello e di Italo Svevo, allinizio degli anni venti (con Sei personaggi in cerca dautore di Pirandello, 1921, e La coscienza di Zeno di Svevo, 1923).

La storia
La stagione del decadentismo pu essere compresa fra due eventi simbolici: la Guerra franco-prussiana del 1870, che conclude il processo di formazione dellimpero tedesco e rende possibile, con la conquista della citt di Roma (20 settembre 1870), il completamento dellunificazione italiana, e la Prima guerra mondiale (1914-1918), che, sconvolgendo lEuropa non solo sul piano militare ma anche a livello sociale, politico ed economico, esaurisce unepoca e apre un periodo nuovo nella storia della civilt occidentale. Il mezzo secolo racchiuso tra questi estremi lascia una traccia profonda sulla scena europea: si afferma definitivamente la societ industriale, dove lindustria diventa non solo principale fonte di ricchezza e di potenza, ma anche fattore di mutamento nei modi di vita, nella mentalit collettiva, nei comportamenti politici, nelle relazioni fra gli Stati. Questa fase, tra il 1870 e il 1914, porta con s numerose conquiste sociali, che segnano tappe di netto progresso nelle generali condizioni di vita. Tuttavia, le conseguenze inevitabili di tale processo sono il capitalismo e limperialismo: la societ industrializzata, infatti, tende a concentrare la ricchezza e il potere presso ceti sociali e aree geografiche ristretti; inoltre, punta a espandersi in ogni regione dEuropa e del mondo, coinvolgendo e sottomettendo le popolazioni deboli. Gli Stati industrialmente

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avanzati subordinano cos alle proprie esigenze i territori africani e asiatici ancora arretrati, creano domini politici ed economici (le colonie) che, inseriti in un processo di modernizzazione forzata, sono sistematicamente sfruttati. La diffusione capillare della grande industria plasma il nuovo assetto della societ. Tra i ceti dirigenti si afferma la classe borghese, formata da uomini daffari, dagli imprenditori agricoli e industriali, dai banchieri, dai grandi commercianti. Per ci che riguarda i ceti popolari, le numerose fabbriche, concentrate nelle maggiori citt, creano un ceto proletario e operaio che vive dominato dai ritmi del nuovo lavoro industriale. Da questo squilibri nasce la lotta di classe, teorizzata per la prima volta con il Manifesto del Partito comunista, redatto da Karl Marx e Friedrich Engels e pubblicato nel 1848. Durante questo periodo lo Stato italiano, prodotto dal Risorgimento, si trova a dover affrontare contraddizioni e conflitti. Il governo retto fino al 1896 da uomini appartenenti alla Sinistra storica, poi, tra il 1901 e il 1914, da Giovanni Giolitti (18421928), che, con unazione moderata e riformista, cerca di promuovere lo sviluppo industriale tenendo a freno le tensioni sociali.
Vedi sul libro di storia lo sviluppo della rivoluzione industriale in Italia. Essa permette lascesa dei ceti borghesi e delle nuove classi lavoratrici, politicamente rappresentate dai partiti popolari socialista e cattolico (al 1892 risale, infatti, la fondazione del Partito dei lavoratori italiani, poi Partito socialista italiano). Vedi anche la questione meridionale, che si impose come problema a causa del dislivello economico e culturale tra la parte settentrionale e quella meridionale del Paese e fu aggravata dal fenomeno dellemigrazione.

La filosofia
La cultura del decadentismo, incarna la crisi della cultura positivista ottocentesca e si riflette nelle opere di Nietzsche, Bergson e Freud, tre autori diversi fra loro, e tuttavia capaci di anticipare e porre in rilievo le prospettive dindagine perseguite dai maggiori intellettuali. Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, contro le pretese della scienza, difende la pluralit delle interpretazioni possibili di ogni fatto o evento: ai suoi occhi, ogni certezza assoluta infondata, e nessuna conoscenza pu dirsi definitiva, poich essa vale soltanto come frutto di un tentativo individuale di dare senso al mondo. Le teorie, le dottrine, i valori morali, le fedi religiose sono convenzioni arbitrarie, attraverso le quali lumanit, nel corso della sua storia, cerca di rintracciare il significato dellesistenza. Occorre dunque distruggere il sapere costruito nel passato per formulare nuovi valori, sottraendosi alla massificazione e alla mediocrit della societ industriale. Di qui nasce, nel pensiero di Nietzsche, il mito del superuomo, luomo eccezionale che persegue esclusivamente laffermazione di s, allinsegna della libert e della vitalit personale.
Vedi sul manuale di filosofia la figura di Friederich Nietzsche. Nietzsche nasce nel 1844 in Germania; nel 1872 pubblica la sua prima opera importante, La nascita della tragedia; seguono Umano, troppo umano (1878), Aurora (1881), Gaia scienza (1882). Tra il 1883 e il 1885 scrive il suo capolavoro Cos parl Zarathustra; nel 1886 pubblica Al di l del bene e del male. Muore a Weimar nel 1900.

In Francia la critica alla filosofia scientista e positivista si sviluppa a partire dagli anni settanta dellOttocento, rivendicando limportanza della dimensione spirituale, accanto a quella materiale, nellinterpretazione della natura umana. Di seguito a simili premesse Henri Bergson sviluppa un sistema filosofico che assume al proprio centro il valore decisivo della vita interiore.
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Vedi sul manuale di filosofia la figura di Henri Bergson. Bergson nasce a Parigi nel 1859; i suoi primi libri (Saggio sui dati immediati della coscienza , 1889, e Materia e memoria, 1896) ottengono grande successo. Nel 1900 viene chiamato come professore di filosofia al Collge de France di Parigi; in quellanno pubblica la raccolta di saggi Il riso. Saggio sul significato del comico ; segue il suo libro pi importante: Levoluzione creatrice (1903). Nel 1928 ottiene il premio Nobel; muore a Parigi nel 1941.

Simile tensione fra esterno e interno il terreno su cui poggia anche la teoria filosofica e psicologica di Sigmund Freud: essa sancisce la divaricazione tra le regioni esterne e superficiali della vita psichica (controllate e razionali) e le regioni profonde e insondabili, dove si nascondono le pulsioni istintive che dominano la personalit di ogni individuo.
Vedi sul manuale di filosofia la figura di Sigmund Freud. Freud nasce in Moravia nel 1856; dopo la laurea in medicina, inizia lo studio dellanatomia cerebrale e delle malattie nervose: illumina cos i lati ambigui e misteriosi della vita psichica. La sua opera pi importante, Linterpretazione dei sogni, viene pubblicata nel 1899; seguono: Psicopatologia della vita quotidiana (1901), Il motto di spirito (1905), Totem e tab (1913), Al di l del principio di piacere (1920), Psicologia delle masse e analisi dellIo (1921). Freud muore nel 1939.

Da Nietzsche, Bergson e Freud proviene una medesima testimonianza che invita a diffidare delle credenze e degli inganni della ragione, dei valori e dei miti costruiti da ogni societ. I tre autori infrangono lidentificazione tra scienza, verit e progresso, peculiare della cultura positivista; inaugurano un atteggiamento di tipo critico, che valorizza le componenti non razionali della speculazione.

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La letteratura europea
Il termine decadenza ricorre, negli ultimi due decenni dellOttocento, nelle pagine di molti critici e scrittori francesi, per definire una situazione di crisi e degradazione nellarte e nella societ contemporanea. Nel 1886 Anatole Baju, uno degli autori pi in vista negli ambienti letterari di Parigi, inaugura la rivista Le dcadent (Il decadente): egli mette in luce i caratteri negativi che degradano i costumi e i comportamenti della propria epoca, e tuttavia sottolinea che in simile contesto nascono idee nuove; la decadenza diventa lo stimolo alla creazione di espressioni artistiche nelle quali si manifesta il progresso dello spirito. In una raccolta di saggi critici e poesie, intitolata I poeti maledetti (1884), Paul Verlaine (1844-1896) isola un gruppo di scrittori abbastanza circoscritto, che considera i principali esponenti del decadentismo poetico ottocentesco: Tristan Corbire (1845-1875), Arthur Rimbaud (1854-1891), Stphane Mallarm (1842-1898), Marceline Desbordes Valmore (1786-1859), Villiers de LIsle-Adam (1838-1889). Due sono gli aspetti che accomunano questi autori: in primo luogo essi riconoscono un eccezionale maestro in Charles Baudelaire (1821-1867), recepito come modello dassoluta perfezione poetica; inoltre, essi esibiscono una completa avversione per la societ borghese. Ne derivano i temi pi frequenti nelle loro opere: lo sdegno verso le abitudini delluomo comune, la poca simpatia per le leggi morali, il gusto per lo scandalo e la dissoluzione, la fede nella bellezza poetica come unico valore dellesistenza. Dietro la trasgressione, la protesta e la ribellione, si cela per unesigenza di tipo conoscitivo, che viene portata alla luce da Arthur Rimbaud e da Stphane Mallarm. I testi fondamentali di Arthur Rimbaud risalgono agli anni settanta dellOttocento: il poemetto Il battello ebbro (1871), i versi di Una stagione allinferno (1873) e la raccolta Illuminazioni (1874); il manifesto della poetica di Rimbaud raccolto nella cosiddetta Lettera del veggente indirizzata allamico Paul Demeny nel 1871. Le opere pi importanti di Stphane Mallarm (1842-1898) sono il poema Hrodiade (1866), il racconto Igitur (1867), il poemetto Il pomeriggio di un fauno (1876) e il poema Un colpo di dadi non abolir mai il caso (1897). In questi due autori il rifiuto della morale comune, la sregolatezza dei sensi e la trasgressione sono finalizzati a unesperienza di tipo conoscitivo, non guidata dalla logica o dalla ragione, come nei precetti del positivismo, bens dalla sensualit emotiva, dalla intuizione mistica, dalla spiritualit; il poeta accetta di essere ammalato, criminale e maledetto per diventare visionario, per conquistare una forma superiore di saggezza, che introduca a conoscere lignoto. Se nella poesia viene accentuata la componente mistica del decadentism o, il romanzo ne esprime maggiormente la raffinatezza, lestetismo. Il portavoce primo e pi geniale di questa inclinazione lo scrittore parigino Joris-Karl Huysmans (1848-1907), il quale, nel 1884-1885, pubblica il romanzo A rebours (tradotto, alternativamente, A ritroso oppure Controcorrente), che ottiene un vasto successo. Allapparizione del libro, lattenzione dei lettori e dei critici si appunta sul personaggio protagonista, Des Esseintes, che viene osservato come un superiore ed emblematico modello esistenziale.
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In Inghilterra il decadentismo si sviluppa in primo luogo come reazione al severo moralismo imperante durante il lungo regno della regina Vittoria (1837-1901), regno nel quale i comportamenti convenzionali e conformistici influenzano larte e la letteratura. Gi nel 1866 la raccolta Poesie e ballate di Charles Algernon Swinburne (1837-1909), recuperando i temi trasgressivi della poesia di Baudelaire, suscita scandalo tra i letterati britannici del tempo. Nel 1891-1892 appare Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde (1854-1900), la prima grande opera del decadentismo al di fuori della letteratura francese. Impressionato dal modello di Huysmans, Wilde inventa la figura di Dorian Gray, intellettuale controcorrente rispetto alle convenzioni sociali e morali del tempo, che vive compiacendosi della propria immoralit e del proprio estetismo. Esauritasi questa stagione, sul versante novecentesco della letteratura europea del decadentismo, alle figure del veggente e dellesteta raffinato si sostituisce, progressivamente, quella dellinetto, luomo incapace di vivere e adattarsi al ritmo frenetico della societ moderna, il quale riesce a dare senso alla propria esistenza solo attraverso la minuta analisi del proprio mondo interiore e delle proprie nevrosi. Linetto, come gi i protagonisti della prima letteratura decadente, esibisce la propria diversit rispetto alle convenzioni sociali, e tuttavia esprime simile consapevolezza in una forma esasperata di introversione. Come gi lesteta e il veggente, linetto alter-ego dellintellettuale, dello scrittore che indaga dentro di s e porta alla luce i turbamenti e le difficolt dellesistere. Simili tematiche sono sviluppate, piuttosto che in opere poetiche, nei grandi capolavori narrativi del decadentismo novecentesco: da Alla ricerca del tempo perduto (1913-1927) di Marcel Proust (1871-1922) a La montagna incantata (1924) di Thomas Mann (1875-1955), da I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) di Rainer Maria Rilke (1875-1926) a Luomo senza qualit (1930-1933) di Robert Musil (1880-1942).

La letteratura italiana
Come per quella europea, cos per la letteratura italiana possibile distinguere la stagione del decadentismo ottocentesco, di cui sono interpreti soprattutto DAnnunzio, Pascoli e Fogazzaro, dalle successive appendici novecentesche, con lopera di Svevo e Pirandello. In una posizione intermedia fra luna e laltra fase si collocano i poeti crepuscolari, i quali, specialmente il migliore di essi, Guido Gozzano (1883-1916), sviluppando unesplicita polemica contro lestetismo dannunziano, accennano i temi sviluppati e approfonditi dalla cultura del XX secolo: la frattura tra individuo e societ, langoscioso senso della solitudine, il ripiegamento nella vita interiore, ladozione dellironia come forma superiore di distacco e giudizio critico. Gabriele DAnnunzio (1863-1938) e Giovanni Pascoli (1855-1912) appartengono alla medesima atmosfera letteraria e culturale, e, secondo le inclinazioni personali, interpretano taluni aspetti peculiari del decadentismo europeo ottocentesco: la valorizzazione delle risorse melodiche e musicali del linguaggio, capaci di evocare misteriosi messaggi, il culto quasi religioso della bellezza, ricercata da Pascoli specialmente nella rustica semplicit del paesaggio naturale e da DAnnunzio nelleleganza delle figure maschili e femminili, nei sontuosi arredi e negli aristocratici palazzi, nelle opere darte, nei giardini (per linfluenza di Huysmans e Wilde); linclinazione a leggere la natura (secondo la lezione di Baudelaire e dei poeti francesi) come un mondo di simboli, dietro i quali si celano i segreti del creato; lenfatizzazione

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delle doti intuitive e conoscitive proprie del poeta (un fanciullino, secondo Pascoli, un superuomo secondo DAnnunzio). Da parte sua Antonio Fogazzaro (1842-1911) interpreta il lato sensuale e misticheggiante del decadentismo ottocentesco, nel quale ricorrono temi e sentimenti fra loro contrastanti (il peccato e il pentimento, leros passionale e la tristezza, laspirazione al superassimo e linteriore debolezza). Rispetto a simile scenario, le prime prove narrative di Svevo e di Pirandello, che pure sono coeve alle opere maggiori di Pascoli, DAnnunzio e Fogazzaro, denunciano una consapevolezza critica pi marcata: dichiarano la crisi dei valori fondanti la societ contemporanea, mettono in dubbio i princpi che governano le conoscenze possedute da ogni uomo riguardo a s e al mondo circostante, affrontano il tema della solitudine, smascherano la rete di ambiguit e inganni che si cela sia nella coscienza di ciascun individuo sia nella trama dei vincoli familiari e sociali.
Vedi a sul manuale di letteratura lopera di Italo Svevo (1861-1928). Tutti i personaggi sveviani sono segnati dalla inettitudine, che impedisce loro di portare a compimento le loro pi o meno meschine aspirazioni; tuttavia, mentre Alfonso ed Emilio, i protagonisti di Una vita (1892) e Senilit (1898), sono inetti inconsapevoli, che si credono fini intellettuali, incapaci di far quadrare i conti della propria esistenza, Zeno Cosini (protagonista di La coscienza di Zeno, 1923) accetta la propria inettitudine come forma di salvezza, come disposizione a guardare con ironia e lucidit i segreti della vita. Vedi sul manuale di letteratura la complessa poetica di Luigi Pirandello (1867-1936) che, a partire dalle pagine del saggio Lumorismo (1908), muove dalla riflessione di Bergson per fondare gli esiti definitivi della propria speculazione letteraria, tesa a rappresentare la componente farsesca, casuale e fittizia, che regge il ritmo quotidiano dellesistenza. Cos sotto gli occhi dei personaggi pirandelliani, agitati dallansia di godere il flusso della vita, si sgretola il valore delle istituzioni umane e sociali.

Larte
Tra il XIX e il XX secolo, la musica giudicata una forma privilegiata di espressione, che consente allarte di sondare e manifestare i contenuti misteriosi e profondi della vita interiore. In tal senso, nella stagione del decadentismo, la ricerca giunge a esiti di altissimo rilievo, da una parte, sul versante ottocentesco, con lopera di Richard Wagner, e dallaltra, sul versante novecentesco, con la sperimentazione di Gustav Mahler e Claude Debussy. Richard Wagner, in particolare, realizza lideale fusione di ogni arte (la musica, la poesia, il teatro, la pittura, il canto, la danza) in ununica forma rappresentativa (Wort-Ton-Drama, lett. parola-suono-dramma), la quale riesce a esprimere la nota dominante del decadentismo ottocentesco: lanelito allinfinito, allirraggiungibile, a una dimensione superiore dellessere, oggetto di speranza e di rimpianto, a cui si affida il riscatto delluomo rispetto alle miserie della sua dimensione terrena. Nella medesima direzione, in Germania, procedono Anton Bruckner (18241896) e Gustav Mahler (1860-1911), che costruiscono gigantesche architetture sonore, adeguate alle aspirazioni del superuomo. Sulle soglie del XX secolo, Claude Debussy (1862-1918) sperimenta invece una scrittura musicale di taglio nuovo, che sottopone allascoltatore non prolungate melodie ma istantanee, ambigue e raffinatissime immagini musicali dotate di significato simbolico. In campo artistico, nellet del decadentismo, la scena europea dominata da quattro correnti principali: limpressionismo (con le varianti del puntinismo, del divisionismo), il simbolismo, lArt Nouveau (o Liberty), lespressionismo. Limpressionismo un movimento pittorico di origine francese, che raggiunge il suo momento di maggiore
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intensit e ricchezza tra il 1865 e il 1885, in concomitanza con alcune mostre collettive che ne decretano il successo a livello internazionale. I pittori impressionisti mirano a ritrarre sulla tela il modo con cui le impressioni provenienti dal mondo esterno si fissano nello sguardo di chi osserva: in tal maniera essi aspirano a cogliere le oscillanti mutazioni della luce, le impressioni luminose che sfuggono allobiettivo fotografico.
Vedi sul manuale di arte l'opera di Edouard Manet (1832-1883), Claude Monet (1840-1926), Alfred Sisley (1839-1899), Camille Pissarro (1830-1903), Pierre-Auguste Renoir (1841-1919), e, in una posizione di forte originalit, Paul Czanne (1839-1906). In particolare di Czanne, si vedano i Giocatori di carte del 1890-1892 (Parigi, Muse dOrsay) e La montagna di Sainte-Victoire del 1905 (Zurigo, Kunsthaus).

Il simbolismo pittorico si afferma a partire dal 1890; esso antinaturalistico e antirealistico, poich cerca di comunicare in forme sensibili (figurative) i contenuti ideali della dimensione interiore, le intuizioni invisibili.
Vedi, sul manuale di storia dellarte, lopera di Paul Gauguin (1848-1903), Odilon Redon (1840-1916), Flicien Rops (1833-1898) e Gustave Moreau (1826-1898). Gauguin, in particolare, crea nei suoi quadri le immagini di un mondo alternativo a quello reale, ricavandone gli stimoli ora dal fondo della propria coscienza, ora a contatto con la sensibilit rude e schietta dei contadini, delle popolazioni primitive.

Con il termine di Art Nouveau o Liberty si soliti indicare una corrente artistica sviluppatasi in Europa tra la fine del XIX e il principio del XX secolo. Essa si esprime prevalentemente attraverso uno stile floreale che conduce alla ricerca di soluzioni molto raffinate ed eleganti, come appare nelle opere di Aubrey Beardsley (1872-1898), Ferdinand Hodler (1853-1918) e Gustav Klimt (1862-1918). Con violenti e deformanti accostamenti cromatici, lespressionismo punta a esprimere il dramma interiore delluomo moderno, la crisi della coscienza contemporanea che, vittima di una societ oppressiva, non riesce pi a scorgere il senso dellesistere: in questa maniera Vincent Van Gogh (1853-1890) e Edvard Munch (18651944) interpretano i temi dellansiet e dellinquietudine sondati, allinizio del Novecento, anche dalla letteratura narrativa europea.
Vedi in particolare le tele dipinte da Van Gogh negli ultimi anni di vita (1888-1890): dalla Notte stellata (1889) al Campo di grano con corvi (1890); eloquenti, inoltre, Il grido (1893) e la Madonna (1894) di Munch, conservati al Munch-Museet di Oslo.

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