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LO CERRIGLIO ‘NCANTATO

Cena – spettacolo nella Napoli del ‘600 Associazione Teatrale Comune di


“IL TRUCCO E L’ANIMA”
Vico Equense
di Ottavio Costa
liberamante tratto da
Giambattista Basile e Miguel de Cervantes Saavedra

Personaggi e interpreti
(in ordine di apparizione)
Prologo – Ottavio Costa presentano
Millo – Servitore, antagonista di Ambruoso – Giuseppe Grieco
Ambruoso – Viecchio Nnammorato – Riccardo Alfano
Pascadozia – “Donna di taverna” – Elisa Flocco
Pizzo – “Donna di taverna”? – Antonio Fusco LO CERRIGLIO ‘NCANTATO
Cienzo – Masto di sentenze – Enrico Esposito
Maso – suo Apprendista, poi Galante – Paolo Correale
Colospizia – Tavernara – Emilia Gentile
Lorenzina (Zeza) – Giovane Sposa – Anita Pagano
Orticosa – Vicina Generosa – Anna Ambrosino
Cristinuccia – Nipote Precoce – Loredana Esposito
Canniccio – Vecchio Geloso – Ciro Buonocore
Musici
Chitarra – Saverio Dioguardi
Tammorra, Canto – Federico Ambrosanio
Musica a cura di
Blue Tango

Regia
Ottavio Costa

Cena – spettacolo nella Napoli del ‘600

Vico Equense, Chiostro della SS.Trinità


12/07/2009 ore 20.30
LO CERRIGLIO ‘NCANTATO Associazione Teatrale “IL TRUCCO E L’ANIMA”
Sede legale: Via Pirozzoli, 7 – 80136 - Napoli
Cena – spettacolo nella Napoli del ‘600 Sede operativa: Pompei, via Astolelle 110
Tel: 081/7443880 – 347.5962136
Gli ospiti si raccolgono nel “Cerriglio” la celebre taverna napoletana del ‘600, Sito internet: http://www.iltruccoelanima.it ; e-mail:info@iltruccoelanima.it
fra i commensali agiscono attori in costume dell’epoca, sollecitando e
stimolando la partecipazione del pubblico agli eventi.

Nel 1615 due autori lontanissimi per stile e formazione, un napoletano ed uno spagnolo,
scrivono due testi che affrontano, con tono buffo e scherzoso, temi affini e
complementari fra loro: la passione di un uomo maturo per una ragazzina e i prevedibili
esiti in caso di matrimonio.
Giambattista Basile (il celebre autore de Lo cunto de li Cunti) ne “Lo Viecchio
Nnammorato”, settima egloga del poema “Le Muse Napoletane”, racconta di Ambruoso,
un anziano benestante che ha perso la testa per la giovanissima Zeza e per questa insana
passione viene sbeffegiato dai suoi giovani amici.
Nel contempo Miguel de Cervantes Saavedra scrive l’intermezzo “Il Vecchio Geloso”, in
cui si narra del vecchio Canniccio e della sua giovane moglie Lorenzina, la quale,
soffrendo per la inevitabile “freddezza” del suo matrimonio, riceve - non senza esitazioni
- l’aiuto di una vicina che le offre una “soluzione” del problema.
Il nostro spettacolo, approfittando della singolare coincidenza tematica, dovuta forse
anche alla popolarità del soggetto in canovacci della Commedia dell’Arte, nasce
dall’incontro di queste due storie, con l’arricchimento dell’apporto di altre fonti testuali
comiche del ‘600 napoletano. L’azione si svolge nel “Cerriglio”, la famosa taverna
seicentesca animata da quella varia e colorata umanità popolare che brulicava nella
Napoli del Viceregno spagnolo. Qui Ambruoso è venuto con i suoi amici-nemici ad
assistere alla messa in scena di una compagnia di saltimbanchi: si rappresenta appunto Il
vecchio Geloso del Cervantes, noto autore del “El ingenioso hidalgo don Quijote de la
Mancha”. Al suono (dal vivo) di musiche popolari d’epoca, gli attori in costume
seicentesco entrano insieme agli spettatori nel Cerriglio, e tutti trovano posto intorno ai
tavoli. Ambruoso è un avventore abituale, infatti tutti lo conoscono, tuttavia oggi ha un
motivo in più per essere qui: la ragazza di cui è innamorato è una giovane attrice della
compagnia di guitti che sta per rappresentare l'intermezzo del Cervantes.
La musa del Basile Lo Viecchio Nnammorato fa da prologo e commento al Cervantes,
mentre gli avventori un po' dileggiano, un po' cercano di distogliere Ambruoso dal suo
amore pernicioso, con un esilarante intreccio di detti, motti e proverbi popolari.
Ambruoso partecipa con sofferenza alla rappresentazione, interviene ogni tanto con
battute subito zittite dagli altri e a volte anche dai guitti; egli non può nascondere il suo
amore per la ragazza e lo dichiara continuamente, e tuttavia il contenuto dell'intermezzo
teatrale gli è ostile perché l’esito di un matrimonio con grandi differenze di età
difficilmente è l’armonia familiare.

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