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CANTICO DEI CANTICI

La mia sposa un giardino chiuso, una sorgente chiusa, una fonte sigillata (Cant.4:12)

- Argentino Quintavalle -

INTRODUZIONE
Il primo versetto di questo Cantico anche il suo titolo: Il Cantico dei Cantici. Il titolo ebraico r harm vale a dire Cantico dei Cantici ossia il pi bel canto, il pi grande dei canti (cfr. santo dei santi). Indica che lopera del pi alto livello. Il titolo un superlativo indicante che questo il meglio dei 1005 canti composti da Salomone o, pi probabilmente, che il meglio di tutti i canti in assoluto; non c alcun altro comesso. Il re era noto per la sua sapienza e questo libro contiene il massimo della sua sapienza. I rabbini talmudici avevano una grande considerazione del Cantico dei Cantici: mentre Proverbi era considerato il cortile del tempio, Ecclesiaste il luogo santo, il Cantico dei Cantici veniva paragonato al Santo dei santi (rabbi Akiba). I LXX tradussero il titolo letteralmente con sma asmtn e la Volgata con Canticum Canticorum, il cui significato per entrambi Cantico dei Cantici. composto da 117 versi. lultimo dei cinque libri poetici dellA.T. secondo la classificazione dei LXX. Nel canone ebraico il Cantico si trova tra gli Scritti (Kethubmi) e si legge nellottavo giorno di Pasqua, e cio durante la prima solennit dellanno ebraico, ed letto dai Giudei Sefarditi ogni venerd, al tramonto, allinizio dello shabbat, in quanto il sabato, secondo i chassidim, come una sposa per Israele. letto a Pasqua perch in questo giorno si celebra la scelta dIsraele da parte di Dio per essere la Sua sposa.

AUTORE E DATA
Il versetto iniziale del libro attribuisce la paternit al re Salomone usando la formula che di Salomone (aer lilmh). Altri sei versetti del libro contengono il suo nome (1:5; 3:7,9,11; 8:11,12). A lui ci si riferisce anche con lappellativo re (1:4,12; 3:9,11; 7:5). Che un re sia lamico cui si fa riferimento nel libro confermato anche dai versetti che descrivono la lussuosa carrozza (3:9,10). Salomone era un amante della natura (1Re 4:33) e i numerosi riferimenti alla flora, fauna e ad altri aspetti della natura ne convalidano la paternit. Sappiamo che questo re aveva ricevuto da Dio una saggezza straordinaria; la sua fama si era sparsa fra tutte le nazioni. Egli scrisse tremila proverbi e i suoi cantici furono millecinque. Come Mos il padre della Legge e Davide dei Salmi, Salomone il padre della scrittura sapienziale. Molte traduzioni inglesi chiamato il libro: Cantico di Salomone. Salomone era figlio di Davide e di Bathsceba. Non era il primogenito di Davide, ma fu scelto come suo successore a motivo dellamore speciale che Davide nutriva per Bathsceba. Il nome Salomone relativo a shalom, che significa pace. Shalom indica quel genere di pace che viene dallessere in armonia con Dio. Secondo 2Sam.12:24,25 un altro nome di Salomone era Jedidiah, amato dallEterno. Il suo regno ha rappresentato let doro della storia dIsraele. La prima met del suo regno stata, tuttavia, di gran lunga pi luminosa e florida della seconda met, che fu oscurata dallidolatria in cui cadde. Abbiamo gi detto che lautore molto interessato alla scienza naturale (botanica e zoologia), come ci indicano le notizie storiche sulla grande cultura salomonica in questo campo (1Re 4:33). Cos nella flora ricordata nel Cantico vengono menzionati ventuno variet di piante come, ad esempio, i fiori del cipresso (o alcanna 1:14), la rosa di Sharon, il giglio delle valli (2:1), i meli, i melograni, lo zafferano, la canna, il cinnamomo, la mandragora, ecc., il che indica che la vicenda ambientata in primavera. Tra la fauna sono menzionate quindici specie di animali: capriolo, cervo, colomba, volpe, capra, pecora, ecc.. Si menziona anche (1:9) la cavalla di Salomone in accordo con 1Re 10:28. Il libro mostra unabbondanza di lusso regale e di costosi prodotti dimportazione, come il nardo (1:12), la mirra (1:13),

lincenso (3:6), il legno del Libano (3:9), le polveri cosmetiche, largento, loro, la porpora, lavorio e il berillo. Vedi anche la sua carrozza reale (3:7-10). I riferimenti geografici sono assolutamente favorevoli a una data anteriore al 930 a.C.. Lautore ricorda indiscriminatamente localit del regno sia settentrionale sia meridionale: Enghedi, Hermon, Carmelo, Libano, Heshbon e Gerusalemme. Se ne parla come se appartenessero al medesimo regno. Si noti che Tirtsah ricordata come una citt di particolare gloria e bellezza assieme a Gerusalemme (6:4). Se fu scritto dopo che Tirtsah era stata scelta come la prima capitale del regno settentrionale in contrasto con la dinastia davidica, non si riesce a comprendere come se ne parli in termini cos favorevoli. Il libro, quindi, fu scritto durante il regno di Salomone, tra il 971 e il 931 a.C.

UNIT E VALORE DEL CANTICO


Per comprendere quanto sono importanti la lode e il canto nella Bibbia, e per conoscere quindi limmenso valore del Cantico dei Cantici, leggiamo Es.15:21: Cantate allEterno, perch si grandemente esaltato. Deut.28:47 dice: Poich non hai servito lEterno, il tuo Dio, con gioia e allegrezza di cuore. In cosa consiste questo gioioso servizio se non c il canto? Naturalmente si pu cantare anche nei momenti di tristezza, ma il canto vero e proprio esiste solo quando lespressione di un sentimento positivo delluomo nei confronti di una cosa da lui amata e apprezzata. Quando una persona eleva un canto a Dio, dimostra concretamente la propria gratitudine nei Suoi confronti. Luomo non lunico in grado di lodare e cantare a Dio; ogni creatura eleva un canto a Dio, da quando stato creato il mondo (Sal.103:19-21). In ogni caso, bench il canto delle creature abbia un suo pregio, quello che viene intonato dalluomo ha un valore del tutto speciale. Infatti, lessere umano lunica creatura ad aver ricevuto da Dio il dono del libero arbitrio, che gli permette di agire secondo la propria volont. Quando una persona decide di sua iniziativa di lodare Dio o di dedicargli un canto, automaticamente ne afferma lunicit e la grandezza.

INTERPRETAZIONE E SCOPO
Se a chi legge in modo sommario le Scritture si domandasse, come fu chiesto alleunuco: Comprendi ci che leggi? avrebbe pi ragioni delleunuco di rispondere: E come potrei, se nessuno mi fa da guida (Atti 8:30,31)? Il Cantico dei Cantici il libro pi difficile e misterioso di tutta la Bibbia. enigmatico perch non fa alcun riferimento a Dio, n alla teologia o alla profezia, e cos il secondo libro della Bibbia, laltro Ester, senza riferimento a Dio (con la possibile eccezione di yh in 8:6, ma che unespressione dintensit). In 8:6 la parola alhebetyh pu essere letta sia come una sola parola sia come due. Se una parola va tradotta come un grande fuoco, una fiamma ardente; se viene letta come due parole, deve essere tradotta come fuoco di Yh o fiamma di Yh. Non c accordo su come leggere questa parola neanche nei manoscritti masoretici. Rashi, uno dei pi grandi commentatori del Cantico non la interpreta come nome divino (un fuoco dallalto), ma come un semplice superlativo: una fiamma forte, intensa. Questa assenza molto problematica, poich Ester, almeno, comunica lattenta provvidenza di Dio, e il nome YHWH appare in maniera acrostica. Le domande che il libro pone sono molte, comunque

lautorit di una Scrittura non dipende dallavere il nome di Dio, ma avere la Sua autorizzazione e la Sua autorit. Una semplice occhiata alla storia dellinterpretazione del Cantico rivela una diversit di opinioni senza pari. Esso stato interpretato nelle maniere pi disparate. Presenter le principali: Consideriamo dapprima linterpretazione tipologica. Alcuni studiosi considerano il libro come un racconto tipologico poggiato sopra un fatto storico della vita di Salomone. Questa interpretazione suggerisce che la storia damore veterotestamentaria rappresenta una figura della verit neotestamentaria. In questo caso il tema del cantico lamore di Salomone per la sua sposa Shulammita. Nello stesso tempo questo amore visto come tipo dellamorosa relazione personale che Dio desidera avere con la sua sposa spirituale, costituita da tutti i credenti che a Lui danno il proprio cuore. Nella prospettiva cristiana il Cantico accenna alla mutua dedizione esistente tra il Cristo e la sua chiesa e dellamore che dovrebbe esistere tra i due. Alcuni pensano che il Canto di Salomone abbia il suo fondamento nel matrimonio di Salomone con la figlia di Faraone, la giovane straniera dalla carnagione scura e figlia di principe (1:5; 7:1), perci, questo matrimonio rappresenta tipologicamente lunione dei Gentili a Cristo. Ma il titolo figlia di principe non necessariamente indica la sua nascita, ma piuttosto il grado al quale stata elevata (cfr. 6:12; 1Sam.2:8). La differenza dallapproccio allegorico consiste nel fatto che Salomone visto come persona storica e non si cerca di scoprire significati mistici dietro ogni dettaglio del libro ma solo nelle linee fondamentali. Interpretazione letterale. Ci sono tre domande alle quali dobbiamo rispondere e che sono connesse tra loro: qual il genere letterario del libro? Quale ne lo scopo? Quanti sono i personaggi principali dellopera? Gli studiosi non sono daccordo tra di loro, alcuni sostengono che il libro abbia tre protagonisti: la Shulammita, il pastore suo innamorato e Salomone. Altri dicono che i personaggi sono due: la Shulammita e Salomone. La questione non stata ancora risolta. Secondo questa interpretazione, la storia realmente accaduta (8:11,12). Lo scopo del libro quello di cantare senza alcuna pretesa teologica. Se fosse cos il Cantico occuperebbe un posto unico nella Scrittura in quanto unico libro che non parli di Dio ma solo dellamore umano. Per quanto a prima vista possa sembrare strano, secondo i letteralisti non ci sarebbe da sorprendersi che Dio abbia incluso nel canone biblico un libro che approva la bellezza e la purezza dellamore coniugale. Secondo molti studiosi, basta questo per giustificare il posto del libro nel Canone. La teoria secondo cui il protagonista dellopera sarebbe un pastore non Salomone) una teoria che si diffuse nel 19 sec. durante il Romanticismo. Secondo questopinione, la Shulammita era fidanzata al suo giovane pastore. Salomone per prende la giovane e la vuole sposare. Il suo tentativo di conquistarla fallisce e quando se ne rende conto gli restituisce la libert affinch possa tornare dal suo amato. I personaggi per si possono contare in maniera diversa, ed infatti, secondo unaltra interpretazione letterale la Shulammita presentata in attesa mentre circondata dalla dame di corte, esprime la sua gioia e il suo desiderio. Lei racconta quale tenero affetto essa abbia per il suo amato. Con il cuore traboccante ella narra in che modo lamato re labbia trovata in una delle sue vigne, corteggiata, come tutta la natura si sia svegliata alla nuova bellezza, come essa lo abbia perduto e ritrovato e come non vorrebbe pi lasciarlo andare. Ma in tutto il poema Salomone reciterebbe una parte poco felice, sforzandosi di spingere la fidanzata allinfedelt (7:1-9). Infatti, Salomone non certamente il migliore esempio di amore vero, fedele e sincero, considerando il fatto che aveva ben 700 mogli e 300 concubine e tutte le tristi conseguenze per la nazione, dovute ai suoi molteplici amori con donne straniere (si veda 1Re 11). Probabilmente al tempo del Cantico ne aveva 140 (vedi 6:8). Appare difficile, se non addirittura ridicolo, vedere come il poema possa essere preso quale espressione di un amore umano capace di fornire un alto esempio di

devozione e di affetto coniugale. Un altro problema con questa interpretazione che il matrimonio sembra consumato (2:6; 4:16-5:1). Inoltre si ha la tendenza ad assegnare arbitrariamente i sentimenti di vero affetto al pastore e i discorsi pi formalistici e pi rigidi al re, introducono nel libro una distinzione che suddivide in modo discutibile e innaturale il dialogo. Cos alcuni dialoghi vengono riferito al pastore anche se non vi assolutamente nulla nel testo che legittimi questa assegnazione. Inoltre ci sono dei passi poco appropriati se riferiti al pastore, come: il mio diletto sceso nel suo giardino, nelle aiuole di balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli (6:2). perlomeno inverosimile che i pastori Israeliti potessero avere a quel tempo linclinazione per tale lusso come i giardini di spezie o la raccolta dei gigli. Interpretazione allegorica. La maggior parte degli studiosi moderni interpretano il Cantico letteralmente, sostenendo che il libro racconta un episodio storico della vita di Salomone. Essi sono concordi nel dire che lapproccio allegorico soggettivo, senza alcuna possibilit di verificare la correttezza delle interpretazioni. Inoltre assai discutibile che Salomone con tutto il suo enorme harem possa essere una figura del Signore, almeno sulla base allegorica. Ma questo varrebbe ancora di pi se Salomone dovesse rappresentare un esempio di amore umano. A dispetto delle manchevolezze personale del re, Salomone presentato nella Sacra Scrittura come tipo di Cristo e il re dellepoca millenaria che star sul trono di Davide (2Sam.7:12-17; Sal.72; cfr. Mat.12:42). Gli studiosi trascurano il fatto che la presenza del libro nel Canone dovuta ad uninterpretazione allegorica. Purtroppo, i commentatori moderni hanno la tendenza a de-spiritualizzare il Cantico e vedere la storia semplicemente come un amore coniugale tra due esseri umani. Paolo dice: Perci luomo lascer suo padre e sua madre e si unir a sua moglie, e i due diverranno una sola carne. Questo mistero grande; or lo dico in riferimento a Cristo e alla chiesa (Efes.5:31,32), perci non dobbiamo ridurre il Cantico ad un manuale di matrimonio. Esso dovrebbe essere letto come un viaggio spirituale, lontano dai modelli banali dellamore romantico che anche il mondo ha spesso decantato. Bench sia facile, oggi, criticare il metodo allegorico come artificiale e tendenzioso, stato un metodo importante, e scoprire improvvisamente che il libro un testo erotico secolare e privarlo di significato allegorico, unarroganza univocamente moderna, che ha fatto un dogma della sola interpretazione letterale. La cultura contemporanea ha influito molto sullinterpretazione di questo libro pi di qualunque altro libro. La rivoluzione libertina (sessuale) iniziata negli anni 60 ha fatto s che molti interpreti ora credono che questo libro una rivelazione dellamore di due esseri umani. Non c mai stata una interpretazione puramente secolare del Cantico dei Cantici prima del periodo moderno (anche se qualcuno vi si avvicinato, come Abramo ibn Ezra, Grozio, e pochi altri, ma senza annullare linterpretazione allegorica), ed una vergogna buttare via il senso di sacro che ha ispirato tanti secoli di riflessione su questo libro affascinante e considerato da Israele come uno dei libri pi santi della Scrittura. Gli esegeti, nei secoli, si sono interrogati sul perch questo libro faccia parte della Bibbia, considerato che non parla mai di Dio ed usa il linguaggio di un amore passionale. La sola elevatezza poetica in s non giustifica, infatti, linserimento nel canone. Pochi leggono il Cantico dei Cantici probabilmente perch troppo difficile da interpretare o perch mette in imbarazzo, e molti hanno la tendenza ad ignorare ci che non riescono a capire o non desiderano capire; ma cos si sviluppa una teologia selettiva piuttosto che una teologia biblica vera. Il Cantico stato e continua ad essere letto a Pasqua, la festa che celebra lesodo dallEgitto e lamore di Dio per Israele come sua sposa, a dimostrazione che il libro descrive metaforicamente il potente amore di Dio per il Suo popolo. Il Cantico esige uno spirito maturo capace di apprezzare le spirituali bellezze che soggiacciono a questo libro. Non senza giustificazione i rabbini richiedevano che nessun Giudeo leggesse il cantico prima di aver raggiunto i trentanni. Lindizio pi importante per capire il Cantico dei Cantici che esso viene scritto dal punto di vista della sposa. E come una donna, rivela i suoi segreti solo a quelli che lamano ed ascoltano la voce del

suo cuore. Un secondo indizio molto importante che il libro sfida la logica del nostro mondo occidentale e deve essere capito in maniera diversa. Per fare questo bisogna innanzitutto: 1. Sapere chi sta narrando. 2. Saper distinguere la struttura del libro. Come detto sopra, il Cantico narrato dal punto di vista della sposa. Per quanto riguarda la struttura, esso non fa parte della letteratura occidentale, la quale ha un forte senso di consecutivit, tempo e logica. La letteratura ebraica non cos legata ad una sequenza ordinata di tempo. A questo proposito mostriamo la struttura di una sezione di Daniele. Dan.2:4-7:28 ha questa struttura: A. Il sogno di Nebukadnetsar B. Condanna e salvezza (la fornace di fuoco) C. Un re viene umiliato (Nebukadnetsar diventa pazzo) C. Un re viene umiliato (Belshatsar perde il regno) B. Condanna e salvezza (la fossa dei leoni) A. Il sogno di Daniele La struttura di Daniele non in ordine di tempo. A viene prima di B e C. Invece della cronologia temporale, Daniele utilizza un parallelismo rovesciato, conosciuto come chiasmo. Per quanto riguarda il Cantico dei Cantici, oltre ad avere una struttura poco conosciuta, costituito da poesia ebraica, i cui elementi sono in rapporto a temi e ad idee piuttosto che a ritmo e rima. Alcuni degli elementi poetici del libro sono: Parallelismo Similitudine Progressione Chiasmi Collegamenti tematici Parallelismo: la rosa di Sharon, il giglio delle valli (2:1). Questa anche una metafora (un confronto implicito). Similitudine: un confronto esplicito tra due cose, di solito introdotto da Come: Come un giglio tra le spine, cos lamica mia tra le fanciulle (2:2). Progressione: Io sono la rosa di Sharon, il giglio delle valli. Come un giglio tra le spine, cos lamica mia tra le fanciulle. Come un melo tra gli alberi del bosco, cos il mio diletto fra i giovani Ho grandemente desiderato di stare alla sua ombra e l mi sono seduta (2:1-3) Collegamento tematico: cfr. 2:3 con 8:5. A ci vi possiamo aggiungere la personificazione, cio dare una personalit a cose o qualit inanimate: Io dormivo, ma il mio cuore vegliava (5:2). Uniperbole invece una esagerazione deliberata. Un esempio in 2:8 egli viene saltando sui monti, balzando sui colli. Come Daniele, anche il cantico ha una struttura chiastica, ma pi libera. difficile stabilire una linea chiara che separi le parti, poich pi entriamo nel testo e pi questa linea scompare. Ma guardando da una certa distanza, quello che vediamo : A. Nelle corte del re. B. Amore in via di sviluppo C. Sogno D. Compimento

C. Sogno B. Amore in via di sviluppo A. Nel paese Analizziamo il chiasmo e consideriamo le frasi: I figli di mia madre si sono adirati con me (1:6), e Noi abbiamo una piccola sorella (8:8). In entrambe le sezioni c un riferimento alla vigna. Possiamo supporre, quindi, che esse parlano degli stessi eventi da un punto di vista diverso. Il primo dal punto di vista della sposa e il secondo dal punto di vista dei fratelli. Nel primo, la giovane ha sofferto a causa dei suoi fratelli che lha fatta lavorare nei campi. Nel secondo, i fratelli guardano al futuro glorioso della sorella. Essendo il Cantico dei Cantici un cantico damore Giudaico, significa che per interpretarlo abbiamo bisogno di capire due cose: (1) La mentalit Giudaica. (2) La poesia Giudaica. MENTALITA GIUDAICA Comprensione dinamica Impressioni Che cosa qualcuno fa (funzionale) MENTALITA OCCIDENTALE Comprensione statica Immagini Che cosa qualcuno (descrittiva)

La mentalit giudaica non guarda quello che qualcuno , ma quello che fa. Questo il motivo, per esempio, per cui non abbiamo nella Bibbia una descrizione degli attributi di Dio, ma Dio ci viene presentato per quello che fa. Quindi, osservando le cose dette nel Cantico dei Cantici dobbiamo chiederci, non ci a cui assomigliano, ma quale la loro funzione e la loro qualit. Inoltre, dato che questo un cantico poetico, dobbiamo interpretare il cuore della canzone, non semplicemente prenderlo letteralmente. Dobbiamo capire il significato delle cose dette secondo la loro funzione. Naturalmente linterpretazione letterale parla dellamore tra luomo e la donna, ma lenfasi del libro sulla sua natura profetica che riguarda, in particolare, il rapporto tra Dio e Israele. Per secoli il Cantico dei Cantici stato visto rigorosamente come unallegoria. La logica che ha sostenuto un tale punto di vista stata semplice: - Tutto nella Bibbia parla di Dio. - Il Cantico dei Cantici nella Bibbia. - Quindi il Cantico dei Cantici parla di Dio. In altre parole, la Bibbia un libro di fede e di teologia, e non c alcun posto nel canone per un libro non teologico. Di conseguenza, prima i rabbini Giudei e poi la chiesa hanno allegorizzato il Cantico. Secondo la tradizione ebraica, re Salomone recit il Cantico dei Cantici quando, per concludere la costruzione del Tempio, introdusse il rotolo della legge nel Santo dei Santi. Entrando nel luogo pi sacro del mondo, infatti, percep profondamente la gloria di Dio; e quindi recit questo magnifico canto per esprimere il fortissimo sentimento di affetto e di ammirazione che provava per il Creatore. Sempre secondo la tradizione, durante la storia dellumanit sono stati intonati a Dio dieci canti, dal primo, quello di Adamo, fino al nono, il Cantico dei Cantici di Salomone; il decimo canto sar quello che Israele innalzer quando giunger il Messia per esprimere la propria gratitudine a Dio (Is.30:29). I problemi e le domande che ha suscitato sono molteplici, ma forse linterrogativo pi rilevante il seguente: perch mai Salomone ha scelto di comporre un canto cos sacro in un linguaggio allegorico e oltremodo ambiguo, piuttosto che privilegiare una forma chiara, esplicita e concisa a cui siamo pi avvezzi? Ovviamente, la scelta di Salomone non fu casuale n dettata da una semplice ispirazione poetica. Lo scopo di Salomone era in realt di suscitare linteresse dIsraele, ma non solo. Salomone voleva che tutti fossero a conoscenza del profondo ed eterno amore che lega Israele al Creatore; del fatto che Dio

non aveva mai abbandonato il Suo beneamato popolo, e che questo amore inattaccabile e durer in eterno. Quale linguaggio, migliore di questo, avrebbe potuto trovare Salomone per risvegliare lattenzione di chi non avrebbe mai preso in considerazione un messaggio dallo stile simile agli altri? Salomone sapeva che la passione che lega due fidanzati avrebbero inevitabilmente suscitato un maggiore interesse. Dopo aver letto il libro tutti ne avrebbero comunque recepito il messaggio, capendo che un re come Salomone, universalmente ammirato e conosciuto come luomo pi saggio del mondo, non avrebbe mai scritto una semplice poesia damore per puro piacere. Questo evita di cadere nellerrore dinterpretare il testo come una banale storia damore. Non ci pu essere alcuna edificazione nel cantare lamore umano, eppure ledificazione deve essere lo scopo di questo Cantico, essendo parte delle Scritture. Le parole devono quindi avere un significato pi alto di quello letterale. Le lodi della sposa allo sposo nel cap.5 sarebbero ridicole se interpretate letteralmente, come ridicolo sarebbe il rifiuto della sposa di aprire la porta allo sposo per non sporcarsi i piedi (5:3); ci incompatibile anche con lamore umano. Molte espressioni bibliche sono assurde se interpretate letteralmente: vedi il mangiare la carne di Cristo (Giov.6:53); il cavarsi locchio e tagliarsi la mano, prendere la propria croce. Tutte queste espressioni non sarebbero edificanti se prese letteralmente. Ges disse che se il tempio fosse stato distrutto, lui lavrebbe riedificato in tre giorni: letteralmente sarebbe stato assurdo, ma le sue parole dovevano essere interpretate in maniera allegorica in riferimento al suo corpo. Qualsiasi Scrittura deve essere considerata allegorica, quando il senso letterale assurdo o contrario ad altre Scritture (vedi per esempio il radunare dei carboni accesi sulla testa del nemico). Cfr. Mat.3:10; Luca 13:7. Lallegoria diversa dalla tipologia. Questultima suppone la verit della storia. Per esempio la storia di Giona che stato tre giorni nel ventre del pesce, si applica ai tre giorni di Ges nella tomba. Lallegoria, invece, non ha bisogno di una storia realmente accaduta. Il tipo ha un significato pi ristretto ed ha lo scopo di chiarire un fatto o un evento, ma lallegoria pi estensiva e dottrinale. Non ci pu essere alcuna storia reale alla quale il Cantico possa essere correttamente applicato e non pu certo riferirsi al primo matrimonio di Salomone (cfr. 7:4 con 1Re 7:1,2). Non stato composto in alcuna particolare occasione, come per esempio quello di Mos (Es.15) o quello di Debora (Giud.5). Inoltre, lo sposo e la sposa non sono gli unici personaggi, ma ci sono anche le guardie, le figlie di Gerusalemme, ecc. Visto come allegoria, i particolari del libro servono a trasmettere profondi significati spirituali che bisogna scoprire, considerando il normale senso delle parole come una buccia simbolica. La tradizione giudaica (Mishnah, Talmud e Targum) ritiene che lo sposo rappresenti Dio e la sposa rappresenti Israele; un cantico nuziale, in cui le dichiarazioni damore tra lo sposo e la sua sposa illustrano i sentimenti reciproci che esistono tra Dio e il Suo popolo e vedono nel libro la storia dIsraele fino alla venuta del Messia, e per estensione, come una metafora dellamore tra la singola anima e Dio. Dato che la vita umana trova la sua realizzazione pi alta nellamore tra luomo e la donna, cos la vita spirituale trova la sua realizzazione pi alta nellamore di Dio con il Suo popolo. La prefazione a questo Cantico in una delle letture Giudaiche del Targum recita: Questo il Canto di Salomone, il re profeta dIsraele, che egli ha cantato davanti a YHWH il Signore. Questo non era per loro un cantico damore puramente umano, ma un cantico da cantare davanti a YHWH; un cantico che riguardava il proprio rapporto con Dio. Israele lha sempre interpretato in senso spirituale, e addirittura considerato come il vero luogo santissimo della Scrittura. Magistrale il commento al libro di Rashi (1040-1105), acronimo di Rabbi Shelom ben Yizchaq. Ma ben presto stato interpretato come sinonimo di Rabbi shel Yisrael: il maestro dIsraele, ovvero il maestro dei maestri (mor morenu), poich dopo di lui non c pi stato maestro in Israele che abbia letto la Scrittura prescindendo dal suo commentario. Secondo lui bisogna distinguere i due piani interpretativi (letterale e figurato) ma al tempo stesso di coordinarli, di stabilire una relazione tra di essi. In questo modo, il senso letterale di un testo (peshat) diventa il criterio di validit del suo senso allegorico (derash).

Notevole la sua interpretazione: Salomone ha previsto attraverso lo Spirito Santo che Israele era destinato a subire una serie di esili e il Cantico esprime il ricongiungimento nostalgico tra Dio e Israele. In effetti, il Cantico non parla di matrimonio, ma di amore. Non vi alcun dubbio che la relazione tra YHWH e Israele fu spesso vista dai profeti sotto lallegoria di un matrimonio (cfr. Is.54:5,6; 61:10; 62:5; Ger.2:2; 3:1,20; Ezech.16; Os.2:16). Il corteggiamento di Dio verso Israele dal tempo delluscita dallEgitto un tema che corre attraverso tutta la Bibbia. Da questo punto di vista il Deuteronomio pu essere considerato il contratto di matrimonio (ketubah) tra YHWH e Israele. Cos i profeti ritennero lidolatria come un adulterio nei riguardi di YHWH (cfr. Ger.3:1; Ezech.16; 23; Os.1-3). Si confronti nella Legge Es.34:14-16 che parla dellidolatria come di un adulterio; e similmente Lev.20:5,6. Si deve quindi riconoscere che questi passi stabiliscono una relazione tipica dellamore umano e del matrimonio con il rapporto esistente tra YHWH e il Suo popolo. Dio si fidanzato personalmente con il popolo dIsraele e il patto che ha stipulato con loro un patto matrimoniale. Dio aveva dato numerose prove del Suo amore e richiedeva che il suo popolo lo amasse con tutto il cuore e con tutta lanima. Lidolatria era intesa come adulterio spirituale. Questo tipo di rapporto descriveva la compiacenza di Dio verso Israele, che Israele avrebbe dovuto ricambiare, e incoraggiava il popolo a rimanergli fedele e ad attendere la Sua ulteriore manifestazione nella figura del Messia promesso. In conformit a questa metafora, Dio e il suo popolo, nel Cantico dei Cantici discorrono con grande stima e affetto reciproci. un dialogo appassionato tra il marito (DIO) che ama ancora la sua moglie allontanata (Israele), e la moglie, vedova di un marito vivente che cerca di accattivarsi nuovamente suo marito, appellandosi al suo amore giovanile per lui e ammettendo la propria colpa (cos Rashi). Rashi divide cos il primo capitolo: - Israele in esilio (vv.2-4) - Israele alle nazioni (vv.5,6) - Israele a Dio (v.7) - Dio risponde ad Israele (vv.8-11) - Israele a Dio (vv.12-17). La migliore chiave di lettura di questo libro il Salmo 45, che nel Nuovo Testamento riferito a Cristo. Il Salmo ci presenta il re, il pi bello dei figli degli uomini, e la regina che risponde al suo amore e che entra risplendente nel palazzo del re (vv.1-3,10-16). In questi due personaggi bisogna discernere di nuovo il Cristo (cfr. Sal.45:7,8 con Ebr.1:8,9) e la sua sposa (Apoc.19:7-9; 21:9). Il concetto nuovo che esprime Rashi quello della vedovanza in vita. Quando il re Davide dovette fuggire da Gerusalemme sotto la minaccia di suo figlio Absalom che intendeva usurpare il suo regno, lasci a custodia della reggia solamente dieci delle sue concubine (2Sam.15:16). Suo figlio, volendo rendersi odioso agli occhi del padre, in segno di sfida violent queste donne (2Sam.16:20-22). Una volta sedata la sommossa, Davide entr nella sua casa a Gerusalemme. Il re prese le dieci concubine che aveva lasciato a custodia della reggia e le mise a domicilio sorvegliato; egli passava loro gli alimenti, ma non si accostava a loro. Rimasero cos recluse fino al giorno della loro morte, in stato di vedovanza in vita (almenut chayyiut) (2Sam.20:3). Il re Davide non aveva pi ripreso con s queste donne, ma non le aveva neppure ripudiate: esse rimasero come vedove, e tuttavia il loro marito era ancora vivente, e provvedeva al loro sostentamento. Rashi si appropria in maniera geniale di questa nozione paradossale. Di che cosa tratta il Cantico dei Cantici? Di tutta la storia dIsraele, dal primo esodo fino alla liberazione definitiva. Cos infatti Rashi scrive, nel prologo del suo commento al Cantico: Io ritengo che Salomone abbia visto, in Spirito santo, che in futuro avrebbero subito esilio dopo esilio, distruzione dopo distruzione, e che durante questo esilio avrebbero rimpianto la loro gloria di un tempo, e avrebbero ricordato laffetto di una volta, quando erano il [suo] tesoro personale fra tutti i popoli, cos da dire: Ritorner al mio primo

marito, perch per me era meglio allora che adesso (Os.2:9). E avrebbero ricordato i suoi favori, e tutta la loro infedelt, e i beni che egli promise di dare loro alla fine dei giorni. Il Cantico, secondo Rashi, una profezia della storia dIsraele, ma non la semplice previsione di eventi che devono ancora accadere. anche la memoria di eventi gi vissuti. Qual allora il presente del Cantico? quello di una donna che ricorda lamore della sua giovinezza, e aspira a ritornare dal marito. Rashi rilegge il Cantico da un punto di vista esilico, manifestando sia il legame indissolubile tra Dio e Israele, sia lattuale, momentanea separazione tra i due sposi. La nozione di vedovanza in vita opera la sintesi teologica: Israele in esilio come una donna ripudiata, ma il suo ripudio non vero ripudio; come separata, ma suo marito torner ancora da lei; come abbandonata, ma non cessa di stringersi al suo amato; afflitta, ma il suo amato si affligge dellafflizione di lei. In effetti bisogna ammettere che il presente del Cantico la ricerca reciproca dello sposo e della sposa, pi che la consumazione nuziale. La lontananza degli sposi enfatizza lanelito reciproco al ricongiungimento, alimentato per dal ricordo di una storia comune e felice. E anche il presente, pur segnato da sofferenze, rappresenta una vita piena, di continua fedelt. Tutto gioca nel presente, per Israele, nelloggi in cui lo sposo c e non c, non c ma continua ad essere lo sposo. Va sottolineato che questamore, non platonico o comprensibile solo in forma allegorica, ma concreto, in quanto si evince dai fatti biblici, che ne riferiscono la nascita della nazione, per la liberazione dalla schiavit, e la continua cura che ha consentito lesistenza dellIsraele di Dio. La ristrettezza e la malvagit della mente umana, essendo quella che , rende luomo quasi incapace di comprendere o di avere una chiara idea della natura divina; Dio ha aderito a restringere linfinit della Sua gloria e ad esibirla con unimmagine che noi siamo capaci di comprendere. Dio, per cos dire, discende nelle Scritture e si presenta a noi con i sensi e con tutte le affezioni umane. Non ci pu essere alcun dubbio che questo libro sia unallegoria divina che rappresenta lamore reciproco tra Dio e il Suo popolo, sotto forma di figure tratte dalla relazione e dallaffetto esistente tra uno sposo e la sua fidanzata o moglie. Alcuni trovano il Cantico erotico, ma questo a motivo delle proprie proiezioni personali su di esso. vero che alcuni rabbini hanno consigliato che non venisse studiato da chi non aveva almeno trenta anni, ma per un altro motivo: essi hanno incluso il Cantico dei Cantici in quella classe di Scritture che sono molto difficili da interpretare, e la passione della giovent pu prendere il sopravvento sulla saggezza. Chi vuole comprendere il Cantico deve innamorarsi di esso. In 2:11-13 ci sono delle bellissime parole dello sposo alla sposa. C la descrizione della primavera della vita, ma essa non si trova nel passato, nel futuro! Un giorno il mondo intero sperimenter la primavera, al ritorno di Ges Cristo. Ma questa anche unimmagine di quello che pu avvenire nel cuore di chi si innamora del Signore ed entra nella primavera della sua vita. Lallegoria cristiana ha storicamente ritenuto che lo sposo rappresenti Cristo e la sposa rappresenti la chiesa. Tipologicamente si pensa sia illustrato in Gen.24. Il servo di Abrahamo (tipo dello Spirito Santo) stato mandato da Abrahamo (tipo del Padre), in un paese lontano a prendere Rebecca come moglie per il suo amato figlio, Isacco (tipo di Cristo). Mentre il simbolismo giudaico vede Israele come moglie di Dio, la chiesa composta da Giudei e Gentili. In pratica, i teologi cristiani hanno adottato le interpretazioni allegoriche del Giudaismo e vi hanno aggiunto dei nuovi strati: lamore di Dio per Israele, ha indicato per i cristiani lamore pi universale e pi intimo di Cristo per la chiesa e anche lamore di Cristo per ogni singola anima. Ippolito, Origene, Gerolamo, Atanasio, Agostino, Bernardo di Clairvaux e Teodoro di Beza, hanno visto nel libro unallegoria dellamore di Cristo per la chiesa. Origene, per esempio, scrisse che il riferimento dellamica al colore scuro della sua pelle (1:5,6) indica la chiesa imbruttita dal peccato, mentre la sua bellezza (1:5) si riferisce alla bellezza spirituale. Altri sostengono che la voce della tortora (2:12) stia per la predicazione degli apostoli e alcuni hanno avanzato lipotesi che 5:1 si riferisca alla Santa Cena. Altri che le ottanta concubine di Salomone raffigurerebbero le ottanta eresie destinate a costituire le piaghe della chiesa.

Nel 3 sec. Origene ha scritto tre commenti in greco sul Cantico dei Cantici, il pi importante dei quali era in 10 volumi (solo una parte di questo sopravvissuto grazie alle citazioni di autori successivi). Egli vedeva lintero poema come unespressione dellamore di Dio per la chiesa e per lanima umana. Unaltra importante autorit cristiana, Gregorio di Nissa (m. 394), sosteneva che lobiettivo del Cantico dei Cantici era lunione dellanima con Dio. Simile interpretazioni mistiche si trovano nel Medio Evo. Durante i giorni pi tristi della Riforma, quando gli Albigesi hanno lasciato la chiesa Cattolica e Giovanni Huss conduceva i cristiani della Boemia, questo era uno dei libri della Bibbia pi spesso letti, citati e memorizzati. Fu di grande conforto ai santi perseguitati. Ma non plausibile che Salomone abbia scritto della chiesa, poich la chiesa non rivelata in alcun luogo nel Vecchio Testamento. La chiesa, il Corpo di Cristo, un argomento che non fu mai rivelato alluomo finch non fu fatto conoscere dallapostolo Paolo per una speciale rivelazione. Lo Spirito Santo parla (Rom.16:25) della rivelazione del mistero celato per molti secoli addietro. In Efes.3:9 parla del mistero che dalle pi antiche et stato nascosto in Dio; e in Col.1:26, il mistero che fu tenuto nascosto per le passate et e generazioni, ma che ora stato manifestato ai suoi santi. In ogni Scrittura che ne parla dicendo che stato manifestato, o stato conosciuto, viene distintamente affermato che era un mistero, cio un segreto, ed era, fino a quel momento, stato nascosto al genere umano, nascosto in Dio. Ora ci chiediamo, pu la Chiesa, che era una rivelazione successiva, essere trovata nelle precedenti predizioni, o scritta nelle Scritture del Vecchio Testamento? Se la Chiesa fosse stata rivelata nella profezia, non si sarebbe potuto dire che era nascosta o tenuta segreta. Se la prima rivelazione di ci fu fatta conoscere a Paolo, come egli chiaramente afferma, non poteva essere stata rivelata prima. Quando si considera il Cantico dei Cantici spiritualmente, il libro allora risplende con un nuovo vigore e manifesta nuove bellezze. Vediamo qualche esempio dinterpretazione tratto da Rashi:
1:1 Il Cantico dei Cantici che di Salomone.

Il Cantico dei Cantici, il pi elevato di tutti i canti. Esso supera in santit tutti gli altri Ketubim, gli altri Scritti. Salomone nel Cantico dei Cantici rappresenta Dio, il Re cui appartiene la pace. Naturalmente, qui vi un gioco di parole tra elmh (Salomone) e alom eloh (la sua pace). Il cantico dei Cantici il canto dedicato da Israele a Dio: Colui cui appartiene la pace.
1:2 Mi baci con i baci della sua bocca! Poich il tuo amore migliore del vino.

Mi baci con i baci della sua bocca! Questo il cantico che sulla sua bocca dIsraele, nel suo esilio e nella sua vedovanza: Magari mi baciasse il re Salomone con i baci della sua bocca, come una volta. Magari Dio tornasse a parlare con me, come ha fatto con i miei padri quando stavano sul monte Sinai. A volte si bacia soltanto sulla mano o sulla guancia, ma io desidero e anelo che lui si comporti con me come una volta, come uno sposo con la sposa, bocca a bocca. Qui Rashi trasforma il desiderio di una giovane sposa nella nostalgia di una donna vedova per lamore di un tempo. Poich il tuo amore migliore del vino. Il legame e laffetto verso di Te sono per me superiori a qualsiasi altro piacere che esiste al mondo, migliori di ogni banchetto di vino, di ogni delizia e di ogni gioia. un modo di dire ebraico che una cena deliziosa o festa sia chiamata con il nome di vino, come nel passo in cui si dice: Poi il re ritorn dallorto del palazzo nella casa del convito del vino (Diodati). Questa la spiegazione del senso proprio. Ma detto come figura, per il fatto che Dio diede loro la sua Legge e parl con loro faccia a faccia. Cfr. Deut.5:4. La Legge fu donata bocca a bocca o faccia a faccia. E quegli stessi amori sono cari a loro pi di ogni altro diletto, ed essi serbano la sua promessa che si riveler ancora per spiegare ancora i misteri delle sue cose nascoste, per avere una comprensione pi approfondita della sua rivelazione, sicch qui lo implorano che adempia la sua parola. Si tratta, fondamentalmente, della stessa esperienza iniziale, ma rinnovata. Questo significa: Mi baci con i baci della sua bocca.

1:3 Per la fragranza dei tuoi gradevoli olii profumati il tuo nome un olio profumato versato; per questo ti amano le fanciulle.

Per la fragranza dei tuoi gradevoli olii profumati. Poich tu riversi sul mondo soavi benedizioni e operi miracoli, il tuo nome famoso ovunque, come lolio il cui aroma si spande assai lontano. La terra infatti ud la tua buona fama quando facesti meraviglie in Egitto (cfr. Is.64:2). Per la tua grande bont e la tua generosa provvidenza il tuo nome un olio profumato versato. Di te si dice che sei un olio profumato versato, di modo che il suo piacevole profumo si diffonde anche in lontananza. Infatti a un buon olio avviene che, per tutto il tempo che sta in un vaso chiuso, il suo profumo non si effonde; se invece si apre il vaso e si versa lolio, il suo profumo si effonde. Per questo ti amano le fanciulle, le giovani nazioni del mondo, i popoli, le genti che credono in Dio. Rachab per esempio disse: Noi abbiamo udito come lEterno asciug le acque del Mar Rosso davanti a voi quando usciste dallEgitto (Gios.2:10; cfr. Es.18:1). Viene usata la parola fanciulle perch qui Dio paragonato ad un giovane di cui innamorata la sua amata.
1:4 Attirami a te! Noi ti correremo dietro. Il re mi ha portato nelle sue camere. Noi gioiremo e ci rallegreremo in te; noi ricorderemo il tuo amore pi del vino. A ragione ti amano.

Attirami a te! Noi ti correremo dietro. La tua vicinanza mi cara, purtroppo il mio peccato che mi impedisce di avvicinarmi a te, ma se tu mi attiri a te noi ti correremo dietro, per diventare la tua sposa.. Il re mi ha portato nelle sue camere. Ricordo quando il Re (Dio), mi aveva condotta nelle sue camere, nella terra dIsraele, e fatto entrare nel Santuario. Noi gioiremo e ci rallegreremo in te; quando ti saremo di nuovo vicini, ma ancora oggi persiste in me lesultanza e la gioia di appartenerti. Noi ricorderemo il tuo amore pi del vino. Pensando al tuo amore che migliore pi del vino, simbolo del piacere terreno. Anche oggi che sono vedova di te, mentre tu sei vivo, sempre ricordo il tuo amore di una volta pi di ogni banchetto di delizia e gioia. A ragione ti amano. Andrebbe tradotto: Rettamente ti hanno amato o Ti hanno amato in modo retto I padri dIsraele ti hanno amato rettamente nei giorni antichi. Questo il senso spoglio, secondo il contesto. Ma secondo la figura essi gli rammentano laffetto della giovinezza e lamore nuziale, il loro andare dietro a lui nel deserto, in una terra arida e desolata, durante il tempo del fidanzamento tra Dio e Israele. Andarono dietro a lui, ed egli li introdusse nelle sue stanze circondate di gloria (il tabernacolo). Perci ancora oggi esultano e gioiscono in lui, nonostante la loro angustia, perch si deliziano della sua Parola, e in essa ricordano il suo amore pi del vino, e la rettitudine del loro amore per lui.

CANONICITA DEL CANTICO


Questo libro (insieme allEcclesiaste) fu messo tra i libri discutibili ( antilegmena), non per il fatto che non fosse stato composto da Salomone, ma perch mancava di valore religioso. Filone, un filosofo Giudeo di Alessandria, che cita estesamente tutto lAntico Testamento, di fatto non ricorda nemmeno una volta il Cantico nei libri che di lui ora ci restano. Il primo riferimento sicuro si trova in 4 Esdra 5:2426; 7:26 (un libro composto tra il 70 e il 130 d.C.) e in Taant 4:8 (un trattato della Mishnah), dal quale

sappiamo che alcune parti del Cantico erano lette nel tempio prima del 70 d.C.. La questione se il libro si dovesse accogliere nel canone ebraico fu vivacemente discussa al cosiddetto sinodo di Jamnia nel 90 d.C., ma la tradizione della sua ispirazione divina fu con successo difesa da Rabbi Aqiba, il quale present la sua interpretazione spirituale per giustificarla. Il significato allegorico e spirituale di questo poema giustifica pienamente la sua presenza nel canone, e di fatto lunico libro che sia entrato nel canone grazie ad una interpretazione allegorica. Rabbi Aqiba dichiar: luniverso intero non vale il giorno che questo libro stato dato ad Israele, perch tutti gli Scritti (Ketubim) sono santi ma il Cantico dei Cantici il Santo dei Santi, poich tutto quanto timore del cielo e accettazione del giogo del suo regno e del suo amore (Mishnah Yadayim 3:5). Vuol dire che lamore di cui parla il Cantico quello dIsraele per il suo Dio. Sebbene occasionalmente venisse letto nelle feste di matrimonio, Rabbi Aqiba aveva posto linterdizione a questo uso profano. Il Concilio II di Costantinopoli (553 d.C.) poi lo difese dalle opposizioni di Teodoro di Mopsuestia, che lo voleva ridurre ad un poema damore profano e conferm linterpretazione allegorica di Dio nellamato del Cantico e del popolo dIsraele nellamata, adottata dagli ebrei. Se non fosse stato interpretato allegoricamente non sarebbe stato inserito nel canone. In nessunaltra maniera ci si pu spiegare come un libro, nel quale Dio non viene menzionato, non viene mai citato dagli scrittori del Nuovo Testamento, e che non ha nessun riferimento diretto a delle osservanze religiose, si trovi nel canone sacro. Solo Joseph Smith, il profeta dei Mormoni, ha messo in discussione la natura ispirata del Cantico dei Cantici il quale stato escluso dalla loro Bibbia. Per quanto riguarda il fatto che non viene mai citato nel Nuovo Testamento, rispondiamo che la citazione delle Scritture nel Nuovo Testamento non d loro autorit; esse vengono citate perch hanno autorit, non per ottenerla. Molte Scritture del Vecchio Testamento non vengono citate nel Nuovo. Molte idee del Cantico vi sono comunque espresse: la vigna di Mat.20:1-16; le nozze di Mat.22:1-14; il Signore che bussa alla porta di Apoc.3:20 (cfr. Cant.5:2). La grazia di Giov.6:44 (cfr. Cant.1:4).

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