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PIOPPICOLTURA: Esigenze pedologiche: Si richiede un terreno profondo (maggiore 50 cm), permeabile ,fresco, a tessi tura sabbio-limosa e sabbio argillosa,

ph da subacido-moderatamente alcalino, un rapporto costante con la falda, almeno 700 mm di pioggia La preparazione del terreno viene effettuata in autunno, eccetto che per i terr eni pesanti argillosi, per i quali estiva. E indicata una concimazione organica di fondo. Materiale vegetale impiegato: Le specie autoctone pi impiegate del genere Populus sono il P.nigra, P.alba, e i l P.tremula: le prime due specie si riproducono facilmente per via agamica (tale a) a differenza del terzo. Il P. nigra richiede aree pi fresche ed meno termofilo rispetto al P.alba. Il P. tremula proprio delle aree collinari e montane, quale pianta pioniera. La normativa prevede un registro nazionale dei cloni seleziona ti e riconoscibili per la pioppicoltura. Cloni con ottima resistenza alle principali avversit, idonei per cicli lunghi (o ltre i 15 anni ): Soligo, Lambro, Taro. Cloni con ottima capacit produttiva e resistenza per ciclo tradizionale di 8-10 a nni : I 214 (il pi usato). Impianto: Si usano delle pioppelle , costituite da astoni senza radici e rami di uno (3-5 metri) o due anni (6-8 metri), allevate in vivai specializzati e autorizzati. Le pioppelle devono essere : certificate, senza: ferite, disseccamenti, curvatu re, danni al colletto, segni ammuffimento o cattiva conservazione, disidratazion e. Il fusto non deve essere multiplo. L'impianto viene effettuato da novembre a marzo, in una buca di diametro di 25-3 0 cm. La pioppella viene interrata per 1/5 della sua altezza e quindi per 70-120 cm. Il sesto di impianto in funzione della stazione, del clone, del turno breve ( 8 -10 anni) o lungo (oltre 15 anni): si utilizzano (200), 250-280, (330) , piante per ettaro con sesto in quadro, settonce (triangolo equilatero), quinconce (tri angolo isoscele). Cure: Oltre una mortalit del 5% si provvede a risarcire le fallanze. Nei primi tre anni si effettuano lavorazioni superficiali a decrescere 2-3 volt e per anno. Successivamente sino alla chiusura delle chiome si sfalcia e o tritu ra l erba. L irrigazione indispensabile in caso di siccit. Potatura: La potatura, da effettuarsi nel periodo di riposo vegetativo con esclusione del periodo di gelo deve essere graduale con la soppressione dei rami della parte basale del fusto sino a 6-7 metri di altezza in modo da ricavare un fusto utile di almeno 5 metri ( che varr il 70 % del valore complessivo della pianta a maturi t). Nei primi due o tre anni si effettua una potatura di formazione, con la elimina zione delle doppie punte e dei rami antagonisti del cimale.. Successivamente si effettua una potatura di pulizia del fusto con la eliminazio ne graduale dei rami prima che raggiungano i 6 cm di diametro. SIEPI: L impianto delle siepi viene effettuato con piantine di specie forestali a radice nuda, in fitocella o in vaso e o con astoni di alcuni metri di pioppo e salice. Le distanze di impianto sono di almeno 1 metro per le arbustive, e almeno 4-5 me tri per le specie arboree

Tra le specie impiegabili vi sono nella nostra pianura : salici, pioppi, ontani , Acero campestre, Carpino bianco, Platano, Ciliegi selvatici, biancospino, samb uco, nocciolo, corniolo, ligustro, evonimo, Rosa canina. Funzioni specifiche assolte dalle siepi: -frangivento: riduzione della velocit del vento e riduzione della evaporazione e della traspirazione dell'area protetta. -mitigazione termica e di irraggiamento: difesa, in base a nord o sud, di calore o freddo; diminuizione della radiazion e con conseguente riduzione delle macrofite d'acqua nei corsi d'acqua della campagna. -funzione filtro e fascia tampone: nei confronti di polveri, inquinanti gassosi, rumori, specie a fianco delle strade. -ecologica: ripristino e incremento dei meccanismi propri dell equilibrio ambientale grazie all aumento della biodiversit -paesaggistica: strutturazione e disegno del territorio di pianura altrimenti monotono e mascheramento di ferite del territorio -produttiva: le formazioni arboree lineari, a parit di superficie occupata, sono pi produttive rispetto a quelle a pieno campo. -confinamento: siepi fitte possono costituire delle recinzioni vive anche impenetrabili.

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