Anda di halaman 1dari 17

SMART CITY EXHIBITION 2013

Il monitoraggio civico delle politiche di coesione e lo sviluppo delle comunit civiche

Paola Liliana Buttiglione*, Luigi Reggi**


* Esperta, OpenPompei paola.liliana.buttiglione@gmail.com 1 ** OpenCoesione team, Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica e EIBURS-TAIPS team Universit di Urbino luigi.reggi@gmail.com

Abstract Le istituzioni informali possono migliorare lefficacia e lefficienza delle politiche di coesione (Rodriguez-Pose, 2013), tramite il rafforzamento del capitale sociale dei territori e una maggiore inclusione delle comunit civiche nei processi di policy. Larticolo esplora le potenzialit di nuovi metodi e strumenti quali gli Open Government Data, i media civici, esperimenti di hacktivism e monitoraggio civico dei progetti finanziati. E analizzato in particolare il caso di Monithon.it Parole chiave: politiche di coesione, open government data, capitale sociale, partecipazione civica

1. Introduzione: istituzioni informali e partecipazione civica per l'efficacia delle politiche di coesione Il presente articolo ha lo scopo di esplorare metodologie e strumenti in grado di abilitare nuove forme di partecipazione e monitoraggio delle politiche regionali, legate alla disponibilit di dati aperti e facilmente riutilizzabili sullutilizzo delle risorse pubbliche. In particolare, verr analizzato e discusso il potenziale del cd. monitoraggio civico degli interventi finanziati dalle politiche di coesione in Italia basato sui dati del portale governativo OpenCoesione.gov.it, che ha lo scopo di permettere ad associazioni locali, ricercatori, giornalisti e singoli cittadini di valutare criticamente lo stato degli interventi in corso, valutarne i risultati e gli effetti, e proporre idee e nuove progettualit. Il caso studio si concentra sullo strumento Monithon.it, ancora nelle sue fasi embrionali. Le considerazioni presentate sono dunque da intendersi largamente preliminari e basate sulle potenzialit delliniziativa pi che sui risultati realmente conseguiti, e ulteriore ricerca sar necessaria per esaminarne gli sviluppi, in comparazione con altre iniziative in Italia e allestero. La pi recente letteratura sullo sviluppo regionale, obiettivo delle politiche di coesione territoriale, mette in evidenza limportanza delle istituzioni nei processi di sviluppo economico e sociale2. Barca (2009) considera lefficacia delle istituzioni un prerequisito per sfruttare appieno il potenziale di sviluppo dei diversi territori, sottolineando, tra gli altri aspetti, la centralit della capacit istituzionale, ovvero la capacit delle istituzioni pubbliche e private locali di governare e coordinare le decisioni collettive, in particolare in un contesto italiano caratterizzato da problemi di efficienza (in termini, ad esempio, di capacit di spesa dei Fondi Strutturali Europei) e di efficacia delle politiche di coesione3.


1 2 3

Le opinioni qui espresse non riflettono necessariamente quelle del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica

Acemoglu et al. (2005), Rodriguez-Pose (2013). Cfr. Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020, documento di apertura del confronto pubblico sullAccordo di Parternariato 2014-2020 presentato nel Dicembre 2012 dal Ministro per la Coesione Territoriale, dintesa con i

I divari regionali in termini di capacit istituzionale sono stati misurati a livello regionale europeo da unindagine sulla Quality of Government4, che evidenzia come lItalia, in particolare, sia il paese europeo con i divari interni pi marcati secondo lusuale dicotomia Centro-Nord / Mezzogiorno. Inoltre, i dati pi recenti sembrano dimostrare che limpatto della politica regionale di coesione sulla crescita economica positivo solo quando la capacit istituzionale regionale risulta elevata5. Tale capacit, quindi, da intendersi come vera e propria precondizione per lefficacia delle politiche6. Nellampio concetto di istituzione, a partire dalla definizione di North (1990) su cui ancora vi ampio dibattito, sono generalmente ricomprese differenti tipologie. Accanto alle istituzioni formali (dette anche society insitutions), che includono la costituzione, leggi e regolamenti, il sistema giudiziario, i diritti di propriet, le regole economiche, ecc., ritroviamo le cd. istituzioni informali (dette anche tacite o community institutions). Amin (1999) sottolinea infatti che tra le forze collettive perduranti che modellano leconomia giocano un ruolo di primo piano anche le abitudini individuali e di gruppo, le norme e i valori sociali. In questa ultima tipologia ricadono le tradizioni e convenzioni della societ, la storia, la religione, i contatti interpersonali, e le reti informali7. In particolare, alcuni autori si sono concentrati sul capitale sociale8, concepito da Putnam (1993) come linsieme delle caratteristiche delle organizzazioni sociali come le reti, le norme e la fiducia, che facilitano il coordinamento e la collaborazione per un beneficio comune. In Italia, il ruolo del capitale sociale stato spesso chiamato in causa per spiegare il ritardo di sviluppo del Mezzogiorno, nonostante, anche in questo caso, la letteratura non attribuisca alla stessa espressione un significato univoco: alcuni studiosi indicano il comportamento civico, altri la fiducia riposta in interlocutori di vario tipo, altri ancora le reti di relazioni che legano i singoli individui tra loro9. Il caso del Mezzogiorno italiano spesso citato come esempio di alta densit di istituzioni formali ed informali inefficienti e capaci di frenare il dispiegamento del potenziale di sviluppo di questi territori e di generare trappole del sottosviluppo (il capitale sociale, in questi casi, pu quindi assumere anche carattere negativo come nel caso della criminalit organizzata e del cd. capitalismo politico criminale)10. Proprio lo studio di Putnam (1993), che ha avuto grande impatto sulla successiva letteratura internazionale, ha analizzato il caso italiano per studiare il rapporto tra capitale sociale ed efficacia delle istituzioni formali (principalmente, i governi regionali). Secondo il noto scienziato politico, la presenza e la vivacit delle comunit civiche - caratterizzate da un mix di partecipazione sociale e politica, solidariet e tolleranza che permette di collaborare per raggiungere interessi condivisi - sono condizioni determinanti per spiegare i divari regionali in Italia. Come intervenire quindi a supporto della creazione di comunit civiche? Come aumentare lo stock di capitale sociale positivo e lefficienza delle istituzioni informali? Come tener conto di questi elementi negli interventi di policy? Si tratta di un terreno difficile e in larghissima parte inesplorato. Le politiche regionali, infatti, si sono concentrate principalmente sulle dimensioni del capitale fisico (cos come suggerito dai modelli neo-classici di crescita), dellinnovazione e dellistruzione (al centro della teoria di crescita endogena). Soltanto negli ultimi anni aumentata lattenzione verso il miglioramento delle istituzioni formali (condizionalit ex ante della nuova programmazione


Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, disponibile allURL: http://www.coesioneterritoriale.gov.it/wp-content/uploads/2012/12/Metodi-e-obiettivi-per-un-uso-efficace-dei-fondi-comunitari2014-20.pdf 4 Quality of Government Institute (2010). 5 Filippetti e Reggi (2013).
6

Va notato che le stesse politiche di coesione hanno un ruolo nel promuovere la capacit istituzionale, cfr. ad esempio il concetto di institutional learning in Barca (2009). 7 Rodriguez-Pose and Storper (2006). 8 Woolcock e Deepa (2000). 9 De Blasio e Sestito (2011). 10 Cfr. ad esempio Trigilia, 1992 e il Rapporto SVIMEZ 2012 sull'economia del Mezzogiorno.

2014-2020), declinato nel concetto di capacit amministrativa dei governi centrali e regionali responsabili, ad esempio, della gestione dei Fondi comunitari11. Rodriguez-Pose (2013) passa in rassegna ostacoli, trappole e opportunit di un intervento a sostegno delle istituzioni formali ed informali. Una delle principali conclusioni della ricerca che le giuste tipologie di intervento variano notevolmente a seconda dei territori e degli specifici contesti istutuzionali locali12. Da questo deriva lobiettivo del miglioramento della capacit istituzionale locale, attraverso un processo di pianificazione e attuazione molto pi inclusivo nei confronti degli attori locali al fine di rispondere efficacemente ai bisogni di quello specifico territorio. Un processo, cio, molto pi bottom-up rispetto ai modelli tradizionali, top-down, di intervento. Esso prevede il coinvolgimento attivo dei soggetti istituzionali, dei portatori di interesse e dei beneficiari delle politiche non solo nella fase di pianificazione e allocazione delle risorse, ma durante lintero ciclo di policy, che comprende cio anche la verifica dellattuazione e la valutazione dei risultati conseguiti13. Lincentivazione sostanziale di queste modalit di partecipazione pu portare, di conseguenza, al rafforzamento di quelle stesse comunit locali che costituiscono il nucleo delle istituzioni informali.

2. Architetture partecipative: Open Government, Open Data, Open Government Data Open Government e Open Data sono due concetti distinti, ma strettamente legati, che hanno trovato un punto di incontro nel movimento degli Open Government Data (OGD), in seguito alla diffusione di Internet, allavvento delle tecnologie Web 2.0 e allo sviluppo pratiche di social networking, che permettono interazioni diversificate tra utenti, diventati produttori e divulgatori di contenuti. L'Open Government ha un'architettura partecipativa14 che condivide con i movimenti Open Source15 ed Open Access16, sulla cui scia sono nati i movimenti per lapertura dei dati pubblici e privati - Open Data, definiti da Open Knowledge Foundation come dati che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e ridistribuiti da ciascuno con la sola condizione, al massimo, di attribuzione e condividisione allo stesso modo17. La nascita di un dibattito pubblico e di un movimento per il diritto all'informazione risale all'Illuminismo, tanto negli Stati Uniti, col richiamo ad esso nel primo emendamento della Costituzione, quanto in ambito europeo. Gi Kant (1784) poneva in stretto collegamento il diritto all'informazione con lemergere di nuovi diritti di cittadinanza, intesi come partecipazione consapevole e informata al processo decisionale pubblico 18. Il movimento per il diritto all'informazione si sviluppato inizialmente negli Stati Uniti, facendo leva sul Federal Freedom of Information Act


11

Vedi ad esempio il Position of the Commission Services on the development of Partnership Agreement and programmes in ITALY for the period 2014-2020 della Commissione Europea disponibile allURL: http://www.dps.tesoro.it/view.asp?file=2012/153019_news3dic12.htm&img=new 12 Cfr. Barca et al. (2012). 13 Amati et al. (2012). 14 Cfr. O'Reilly (2003). 15 Il movimento per il free software o Open Source si affermato a partire dagli anni Novanta per opera di Richard Stallman e di Linus Torvalds. Il primo, fondatore del movimento, ha coniato la definizione di free software ed ha introdotto il concetto di copyleft. Per un'introduzione si pu consultare la relativa voce di Wikipedia all'URL: http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source. Molto spesso si scelto di fare uso dell'enciclopedia libera Wikipedia per la definizione dei termini. 16 Il movimento Open Access nato del 2004 ed ha concentrato l'attenzione sulla letteratura scientifica, considerando la rete come un luogo ed un mezzo in grado di trasformare il modo di fare scienza e di trasmettere il sapere. Cfr. la relativa voce su Wikipedia all'URL: http://it.wikipedia.org/wiki/Open_access
17

Definizione disponibile all'URL: http://okfn.org/opendata/ (ultimo accesso 30/09/2013). Le traduzioni dei testi, se non specificato altrimenti, sono a cura degli autori.
18

Kant (1784), 481- 494.

(FOIA)19, per difendere il diritto dei cittadini a ottenere l'accesso all'informazione in possesso di enti pubblici. Con la nascita dell'e- Government e del Goverment 2.0 sono stati proclamati anche il diritto di accesso ai documenti in formato elettronico, aperti e machine-readable, tali da consentirne il riuso. A questo aspetto in particolare associato il movimento OGD. Inizialmente l'applicazione delle nuove ICTs alle pratiche di governo ha prodotto il cosiddetto e-Government, che ha visto da un lato lo sviluppo delle prime reti civiche della fine degli anni 90, che hanno usato il web per sostenere comunit geograficamente localizzate, chiamate freenet e civic network 20 , dall'altro iniziative promosse dalle pubbliche amministrazioni per diffondere informazioni di carattere istituzionale. In seguito la nascita dell'amministrazione digitale ha segnato l'inizio di una fase diversa, caratterizzata dallerogazione attraverso il Web di servizi delle pubbliche amministrazioni. Tuttavia l'e-Government, anche nei casi in cui si realizzato, si limitato ad una passiva trasposizione in rete delle attivit amministrative, senza sostanzialmente mutarne i processi e senza un reale sforzo in direzione dell' interazione tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni. La crisi economica esplosa nel 2008 - ed ancora in atto - ha determinato un'ulteriore evoluzione. Innanzitutto ha iniziato a prevalere, specialmente a livello di Commissione Europea, la tendenza a considerare i risultati concreti delle-Government - in termini di utilizzo dei servizi online da parte di cittadini ed imprese - molto al di sotto del potenziale inizialmente previsto. Pi di un analista, gi dal 2007, inizi a parlare di fallimento delle-Government e della necessit di nuovi modelli basati sulla minore capacit di spesa da parte della PA e di una contemporanea maggiore vicinanza ai reali bisogni degli utenti facendo leva sulle opportunit del Web 2.021. Il rapporto OCSE Towards smarter and more transparent government attribuisce all'e-Government un ruolo chiave per ridurre la spesa pubblica migliorando lefficienza e la qualit dei servizi e per mettere in campo un'azione efficace contro l'evaporare della fiducia dei cittadini attraverso la ricerca di una maggiore apertura e trasparenza22 Levoluzione delle-Government, causata dai vincoli di finanza pubblica e dagli scarsi risultati conseguiti in termini di utilizzo, va quindi verso un modello molto lontano dagli iniziali investimenti in costosi sistemi informativi e portali pubblici - spesso scarsamente interoperabili e realmente efficaci - alla luce della consapevolezza che nuovi servizi e applicazioni possono essere generati direttamente dalle comunit degli utenti a condizione che le amministrazioni siano disponibili a rilasciare i propri dati in formato riutilizzabile, senza limitazioni legali che ne impediscano il riuso, la modifica e la ricombinazione con altri dati. Nuovi servizi privati, basati sui dati pubblici, aprono anche nuovi scenari economici e nuovi mercati, per un valore complessivo stimabile in decine di miliardi di Euro allanno nella sola Europa23. I nuovi strumenti offerti dal Web 2.0, poi, permettono nuove forme di auto-organizzazione sempre meno dipendenti da istituzioni formali e tradizionali, rendendo quindi pi potente ed efficace lazione di istituzioni informali come lattivismo grassroots24. Emergono nuovi modelli di collaborazione pubblico-privata basati sulla progressiva disponibilit di informazioni e dati pubblici, nei quali anche i singoli cittadini possono contribuire, sfruttando le opportunit del web di mettere a sistema la conoscenza dispersa tra milioni di persone, molte delle quali esperti in particolari settori. Le stesse modalit di collaborazione utilizzate per la redazione collettiva di Wikipedia, possono essere applicati a particolari servizi pubblici, come nel caso di Peer-to-Patent. Il progetto, portato avanti in collaborazione con lufficio brevetti


19

Legge sulla libert di informazione emanata negli Stati Uniti il 4 luglio 1966 dal presidente Lyndon B. Johnson, che impone alle amministrazioni pubbliche una serie di regole per permettere a chiunque di sapere come opera il Governo federale, comprendendo l'accesso totale o parziale a documenti classificati. Cfr. la relativa voce di Wikipedia all'URL: http://it.wikipedia.org/wiki/Freedom_of_Information_Act 20 I primi esempi negli Stati Uniti sono stati Community Memory di Berkeley (1973), Cleveland Freenet (1986), Public Electronic Network di Santa Monica in California (1989); in Europa l'Amsterdam's Digital City (1994) ed Iperbole della citt di Bologna (1995). 21 Osimo (2008). 22 Cfr. OECD (2010), 4. 23 Vickery (2012).
24

Shirky (2008).

americano, permette ai cittadini-esperti di inviare documentazione e altre evidenze a supporto della valutazione delle proposte brevettuali, suddividendo il processo in micro-task cos come avviene per la redazione di migliaia di pagine della nota enciclopedia online, migliorando quindi lefficienza, la velocit e lefficacia del servizio pubblico.25 A queste motivazioni di carattere economico e di efficacia dellazione pubblica, si sommano esigenze di trasparenza e accountability delle politiche pubbliche. La grande spinta propulsiva dellOpen Government sul piano internazionale infatti stata data nel gennaio 2009 dagli Stati Uniti dAmerica, con la diramazione da parte del Presidente Barack Obama del Memorandum on Transparency and Open Government 26 , sulla scia di una campagna presidenziale fortemente caratterizzata dell'uso del Web 2.0 e delle piattaforme di social networking27. Al primo Memorandum di Obama ha fatto seguito la Direttiva Open Government, che istruisce le agenzie per il raggiungimento dei tre obiettivi sopra citati (trasparenza, partecipazione, collaborazione). L'Open Government, in sintesi, ha trovato un indispensabile supporto negli Open Data, o meglio in un loro sottoinsieme particolare, quello dei dati relativi alla Public Sector Information (PSI): il movimento OGD si adopera affinch questi dati siano resi disponibili cos da poter offrire possibili servizi che garantiscano la trasparenza e la partecipazione e ottenere un funzionamento pi efficiente delle amministrazioni. Grazie allapertura dei dati, si innescato un processo dinamico che sta conducendo ad una societ pienamente read/ write 28 , non soltanto attraverso l'informazione diretta sui processi decisionali del governo, ma anche attraverso la capacit di contribuire ad essi29. Le sfida attuali delle iniziative legate agli OGD, in particolare sulle politiche pubbliche, sono infatti legate non solo alla capacit delle amministrazioni di fornire il giusto contesto intepretativo, ma soprattutto alla capacit di utilizzo consapevole e di creazione di conoscenza attorno ai dati rilasciati, al recepimento dei feedback degli utenti fino alla costruzione di un ecosistema basato sulla collaborazione stabile tra amministrazioni e tra esse e le comunit civiche30.

3. Da cittadini informati a cittadini monitoranti: linclusione delle comunit civiche nei processi di policy 3.1 Civic Hacking Certamente gli OGD hanno aperto scenari futuri pieni di promesse di cambiamento, tuttavia bisogna porsi domande puntuali sul loro utilizzo, al fine di scongiurare il pericolo profetizzato da Baudrillard: linflazione dellinformazione produce la deflazione del senso31. I dati sulle politiche pubbliche hanno valore solo se si forma una massa critica di persone capace di analizzarli e interpretarli per formarsi opinioni, collaborare con le amministrazioni e partecipare alle attivit pubbliche. Un primo


25 26

Noveck (2008). Disponibile online all'URL: http://www.whitehouse.gov/the_press_office/TransparencyandOpenGovernment 27 Nel 2012 nato un sito, My Barak Obama, gestito dallorganizzazione no-profit Organizing for Action, dedicato alla mobilitazione dei cittadini per supportare lelezione prima, e lagenda politica poi, di Barak Obama. 28 Lessing (2008), analizza il fenomeno della professionalizzazione delle figure dei produttori di contenuti culturali durante il Novecento e come il digitale abbia invece consentito la riappropriazione di pratiche di produzione attiva di cultura basate anche sul remix, il riutilizzo di contenuti digitali preesistenti e la loro rielaborazione. Ricollegandosi al pensiero del sociologo Henry Jenkins, descrive queste nuove forme culturali come "cultura RW" (cultura Read/Write, in particolare cfr. pp. 28-30) in contrapposizione alla precedente "cultura RO" (cultura Read Only) e ne analizza le implicazioni giuridiche nel campo del copyright.
29 30 31

http://opengovernmentdata.org/ (ultimo accesso 30/09/2013). Davies (2012) Baudrillard (1994), 55.

problema di ordine individuale e legato al cd. data divide: gli OGD rischiano di essere utilizzati solo dalla ristretta lite di cittadini dotati di quelle competenze adatte a elaborare dati e estrarne il significato32. Un secondo problema di ordine collettivo e riguarda la capacit di includere, nei processi di utilizzo e interpretazione dei dati, le comunit civiche esistenti, o di crearne di nuove33. Lobiettivo ultimo sarebbe creare, nel medio termine, delle comunit di civic hackers capaci di interpretare e utilizzare i dati, nonch inviare feedback alle amministrazioni. I civic hackers sono cittadini che, sviluppando le proprie applicazioni, offrono alla collettivit semplici e tangibili benefici per gli aspetti civili e comunitari della loro vita (Campbell [2007]). E lo fanno senza avere nulla indietro, solo perch credono fermamente nella filosofia dellOpen Government e nella logica del Do it yourself. Analogamente a quanto avviene nella comunit del software libero o Open Source, la reputazione il loro principale incentivo34. Lattivismo richiede collaborazione: i civic hackers organizzano eventi per incontrarsi, che sono non solo le tradizionali conferenze, ma anche le competizioni e i meeting informali: non conferenze 35 , Barcamp 36 e hackaton37. Queste iniziative si sviluppano in modo organico e non pianificato, senza un approccio di management strutturato e top-down. Tuttavia il civic hacking non si limita pi in una mera filosofia di coprogettazione. Esso sta diventando una vera e propria forma di innovation without permission: il government 2.0 permette agli innovatori di realizzare le cose senza dover aspettare e bypassando i filtri della burocrazia (Osimo 2010a). Ziccardi (2011) ha raccolto numerosi profili di hackers andandoli a cercare tra i protagonisti della fanzine Phrack Magazine38. Nellambito delle comunit di attivisti orientate a fini di benessere sociale, ricorda le guide o gli articoli di Patrick Meier sui temi dellattivismo digitale39 (Ziccardi [2011], 273- 280) oppure il Chaos Computer Club, storico collettivo tedesco che ogni 4 anni organizza il Chaos Communication Camp, un evento imperdibile per gli attivisti pi geek. Il club si rese famoso, anni fa, in Germania, dove port avanti azioni eclatanti per mostrare a tutti la debolezza del sistema pubblico, delle grandi banche di dati, dei progetti di raccolta di impronte digitali (Ziccardi [2011], 61). In


32 33

Gurstein (2011). Cornford et al. (2013). 34 In alcuni casi, sono previsti piccoli premi in denaro per le idee pi innovative. Un esempio recente: il 18 Aprile scorso si svolto a Bologna un hackaton durante la quale si cercata la miglior app per migliorare la sicurezza stradale. Un ulteriore incentivo alla partecipazione stato dato dal premio in denaro per permettere appunto la realizzazione dell'app pi meritevole. Inoltre, il Gruppo Unipol e la Fondazione Unipolis avevano messo a disposizione due periodi di stage per due persone scelte fra i finalisti. Per ulteriori informazioni cfr. la pagina dedicata allevento allURL: http://www.flashgiovani.it/eventi/evento/id24729/day-2013-04-18/ (ultimo accesso 30/09/2013).
35

Le non conferenze sono eventi caratterizzati da una partecipazione aperta (per prendervi parte non necessario registrarsi n il pagamento di una quota). I partecipanti si riuniscono in uno stesso luogo fisico per discutere temi di loro interesse senza che ci sia unorganizzazione definita in precedenza. I contenuti delle sessioni vengono decisi seduta stante cos come i relatori. Cfr. la relativa voce su Wikipedia all'URL: http://-it.wikipedia.org/wiki/Non_conferenza
36

I Barcamp sono una tipologia particolare di non conferenze in cui i contenuti sono proposti dai partecipanti. Essi hanno al centro temi legati all'uso del World Wide Web, del software libero e delle reti sociali e, pi di recente, del Cloud computing. Cfr. la relativa voce su Wikipedia all'URL: http://it.wikipedia.org/wiki/BarCamp
37

Gli Hackaton sono eventi di breve durata (non a caso il termine nasce dall'unione dei termini hacking e marathon), al quale partecipano, a vario titolo, esperti di diversi settori dell'informatica e non solo, nati inizialmente per la realizzazione di un software, ma che oggi assumono anche come obbiettivo la risoluzione dei problemi della cittadinanza. Cfr. la relativa voce su Wikipedia all'URL: http://it.wikipedia.org/wiki/Hackathon
38 39

Disponibile all' URL: http://www.phrack.org/ Cfr. il suo sito iRevolution: from Innovation to Revolution allURL: http://irevolution.net/

Italia, invece, Ziccardi ricorda il progetto Anopticon40 a Venezia , che oltre al senso civico propone anche di impossessarsi di nuovo del territorio. Si tratta di una azione di mappatura di tutte le telecamere presenti in citt per ideare percorsi e itinerari lontani dal fuoco delle riprese (Ziccardi [2011], 184).

3.2 I media civici Il fenomeno del civic hacking espoloso negli ultimi dieci anni soprattutto grazie ai nuovi media digitali, generati dalla diffusione di Internet e dallavvento delle tecnologie del Web 2.0. Essi hanno cambiato la comunicazione tra le persone, hanno innovato le reti sociali, hanno cambiato la produzione e lutilizzazione dellinformazione, hanno generato sempre nuove opportunit economiche e culturali, hanno complicato lesistenza di una quantit di soluzioni tradizionali, suscitando costantemente ulteriori opzioni di rinnovamento anche nellorganizzazione della vita politica (Fondazione <ahref [2013], p.5). Attraverso i media digitali si concretizzata quella intelligenza collettiva teorizzata da Pierre Lvy41, ovvero unintelligenza distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale, che porta ad una condivisione e mobilitazione effettiva delle competenze. I media civici non sono legati alle tecnologie digitali, ma possono assumere diverse forme tecnologiche. Infatti Henry Jenkins he definito Media Civico "l'uso di qualsiasi tecnologia ai fini di aumentare l'impegno civico e la partecipazione pubblica, consentendo lo scambio di informazioni significative, favorendo la connettiva sociale, la costruzione di prospettive critiche, assicurando trasparenza e responsabilit, o il rafforzamento della mediazione del cittadino" 42 . Tuttavia i media civici hanno finito con ladottatare funzionalit proprie dei media sociali (piattaforme di social networking, photo/ video/ audio/ ars sharing) determinando cos levoluzione delle prime reti civiche, cosiddette freenet e civic network, verso i cosiddetti media civici Digitali. I media civici rafforzano limpegno civico ed i legami sociali perch consentono la condivisione di documenti e informazioni, la raccolta di istanze e la discussione di decisioni rilevanti per la comunit civile. Potenzialmente, dunque, i media civici consentono di rimodellare in senso biunivoco la comunicazione tra cittadinanza e pubblica amministrazione, non solo a livello locale, come nel caso delle prime reti civiche, ma anche nazionale ed internazionale, potendo essi fare riferimento a bacini di utenti anche geograficamente distanti tra loro. I media civici hanno le potenzialit per determinare il passaggio da cittadino informato a cittadino monitorante. Il concetto di cittadino monitorante formulato da Michael Schudson gi nel 1998 in alternativa al tradizionale modello del cittadino informato43, descrive un cittadino che impegnato a fare monitoraggio dell'ambiente pubblico con basso dispendio di energie cognitive, in quanto inserito in un contesto di cultura partecipativa, oscillando quindi tra atteggiamento attivo e passivo in base ad un interesse o ad uno stimolo forte. Il cittadino monitorante pu operare anche in un contesto di partecipazione alla politica declinante : nel tempo infatti la riflessione sulla differenza tra limpegno civico e limpegno politico si andata chiarendo, anche se il confine resta mobile. L'azione dei cittadini monitoranti pu diventare un utile campanello dallarme non soltanto in quei paesi dove regimi oppressivi disegnano quadri politici ben lontani dagli standard di democrazia cui si fa riferimento in Europa44.


40 41 42 43 44

URL: http://tramaci.org/anopticon/ Levy (1996). Jenkins (2007) . Schudson (1998).

Lesperienza di Ushahidi stata pioniera in questo senso: nel 2007 in Kenya si verificarono gravi disordini a seguito delle elezioni presidenziali e venne creato un sito web che raccolse le testimonianze oculari sulle violenze inviate per e-mail e

Anche in stati democratici possono essere in corso azioni politiche tali da oscurare loperato nel settore pubblico, celare episodi di corruzione, ostacolare il corretto svolgimento di procedure importanti nella vita del cittadino, rendere la pubblica amministrazione poco trasparente. Alcune iniziative riguardano il campo dellinformazione, che ciascun cittadino pu produrre e far circolare, in un ecosistema informativo distribuito (Fondazione <ahref [2013], p.19) che pone una serie di problemi nella valutazione della qualit dellinformazione stessa45. Altre iniziative permettono alla classe politica di creare consenso sulla base a sostegno di singole candidature o di iniziative territoriali (mobilitazione) oppure permettono alla cittadinanza di partecipare a diversi livelli al processo di elaborazione legislativa (processo deliberativo)46. Esempi di piattaforme per il processo deliberativo sono quelle di bilancio partecipato, attraverso le quali i cittadini possono essere chiamati a prendere posizione su decisioni che riguardino la destinazione di risorse tra forme alternative di utilizzo47. Quelle su cui ci si vuole soffermare per sono le piattaforme che permettono alle assemblee parlamentari o alle pubbliche amministrazioni di raccogliere informazioni e suggerimenti dalla cittadinanza (consultazione). Alcune mettono la cittadinanza in contatto con la pubblica amministrazione al fine di risolvere i problemi che assillano i cittadini in merito a rifiuti, dissesto stradale, zone verdi, vandalismo, incuria, segnaletica, affissioni abusive etc.48. In Italia ha aperto la strada la comunit di Decoro Urbano49: un servizio Web 2.0 per una cittadinanza attiva, articolata in un sito e in unapplicazione mobile per la segnalazione via smartphone e pc. Lutente registrato


messaggi di testo e geolocalizzate su una mappa di Google. In seguito si dimostrato efficace durante le elezioni in Sudan, per documentare violenze a Gaza, per monitorare il disastro petrolifero nel 2010 negli Stati Uniti, durante la stagione estiva degli incendi in Russia, per assistere i soccorritori dopo il terremoto ad Haiti etc. 45 I media civici non potranno di certo sostituire i tradizionali media di informazione ma possono affiancarli con attivit di commento ed analisi delle notizie: questultime per esempio possono essere oggetto di verifica attraverso le piattaforme per il factchecking civico. In Italia una piattaforma di questo tipo Factchecking (https://factchecking.civiclinks.it/it/) 46 Un esempio di piattaforma per la mobilitazione LiquidFeedback: nata nel 2010, permette a partiti politici ed associazioni di prendere decisioni in rete, integrando la democrazia diretta alla democrazia rappresentativa in un modello di democrazia partecipata. Coloro che ne fanno parte hanno unidentit autenticata; chiunque pu fare un proposta e sottoporla a giudizio in un determinato lasso di tempo. Nella fase di voto possibile concedere la delega a un altro utente nel caso in cui sia pi competente in una determinata materia o riscuota la fiducia di chi ha deciso di non esprimersi direttamente. Quello che viene deciso in LiquidFeedback legge all'interno del partito o dellassociazione. In Italia stato utilizzato da alcune liste civiche del Movimento 5 Stelle, durante le elezioni regionali siciliane del 2012, per la stesura del programma del candidato presidente Giancarlo Cancelleri, sostenuto dal Movimento 5 Stelle e Claudio Fava, candidato di Sinistra Ecologia e Libert. In Lombardia, stato usato dal candidato presidente Umberto Ambrosoli per raccogliere proposte per il suo Programma di Mandato.
47

Un elenco dei comuni che in Italia prevedono luso del bilancio partecipativo diponibile su Wikipedia allURL: http://it.wikipedia.org/wiki/Bilancio_partecipativo. Inoltre lAssessorato alla Cultura della Provincia di Pesaro Urbino ha varato nel 2012 liniziativa Pi Cultura!, progetto sperimentale di bilancio partecipativo dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Pesaro Urbino. sperimentale perch applicato forse per la prima volta in Italia su scala provinciale e alle risorse pubbliche destinate alle attivit culturali. Sono stati assegnati 70.000 euro per finanziare progetti fino ad un massimo di 10.000 euro scelti dagli stessi cittadini. 48 Uno dei primi esempi stata la piattaforma SeeclickFix (http://www.seeclickfix.com/) nata nel 2008, oggi consultabile in 14 lingue ed usata in tutto il mondo, permette a tutti coloro che hanno intenzione di partecipare a livello di cittadinanza attiva di segnalare i problemi rilevati sul territorio. Essi vengono georeferenziati attraverso una mappa, sulla quale possibile creare report e interagire con gli altri membri della community. Inserendo il nome di una citt o di un quartiere nel motore di ricerca si apre la mappa di Google con le criticit gi segnalate, mentre sulla sinistra si trovano in verticale tutti i report ad esse relative. In poco tempo SeeClickFix divenuta una piattaforma molto frequentata ed utilizzata, tanto da assumere anche la funzione di strumento di giornalismo dal basso, per denunciare qualsiasi tipo di problema pubblico, non solo logistico o infrastrutturale, ma anche politico, culturale, sociale. Prova ne sono le decine di realt media partners e government partners del servizio, tra cui, anche New York Times, Washington Post e The Independent.
49

URL: http://www.decorourbano.org/

invia la propria segnalazione, il team di Maiora Labs effettua un controllo preventivo impedendo la pubblicazione di contenuti non pertinenti e la violazione delle condizioni di utilizzo. Lente preposto la visualizza sul suo pannello di controllo e comunica lo status delloperazione: in attesa, in carico, risolta. Le segnalazioni vengono visualizzate su una mappa allinterno di unapposita interfaccia di amministrazione della piattaforma; i comuni che aderiscono al progetto ricevono una propria homepage personale ed una applicazione per smartphone personalizzata.

4. Iniziative nella Terra di Mezzo: tra approccio top down e bottom up Nella sezione 2 si illustrato lo sviluppo delle architetture partecipative: Open Government, OGD, a partire dalla pubblicazione nel maggio 2009 del primo catalogo governativo di Open Data - Data.gov (http://www.data.gov/) - da parte del governo federale degli Stati Uniti . In ambito europeo a questo primo progetto ha fatto seguito il portale http://data.gov.uk/ inaugurato nel settembre 2009. Alle iniziative dei governi nazionali si sono poi affiancate analoghe iniziative delle amministrazioni regionali e delle municipalit e in un breve lasso di tempo i portali OGD si sono moltiplicati. Nella sezione 3 invece si illustrato come, parallelamente alla distribuzione dei primi data set in formato open, sono nate numerose iniziative bottom up volte a diffonderne la conoscenza attraverso applicazioni sviluppate proprio a partire da quei dati per consentirne l'uso e l'analisi da parte dei cittadini. Nella tabella 1 sono riassunte le principali caratteristiche di questi due approcci. Tabella 1 - Approccio top down e bottom up INIZIATIVE TOP DOWN (macro level) INIZIATIVE BOTTOM UP (micro level) 50

Puntano su economie di scala/scopo per includere dati Mirano a risolvere problemi specifici / settoriali (es. da diverse fonti e realizzare servizi di visualizzazione / PatientOpinion.org.uk per la valutazione delle browsing dei contenuti. performance degli ospedali nel Regno Unito) Sono promosse direttamente dai governi a seguito di direttive e strategie nazionali o locali per la trasparenza e laccountability dellazione pubblica, oppure per generare nuovi mercati che si basano sui dati pubblici (es. portale data.gov) Nascono spontaneamente per rispondere ad esigenze specifiche. Sono frutto di una particolare attitudine al problem solving, oppure si basano sulla volont di dimostrare che i modelli tradizionali di erogazione dei servizi pubblici via web sono pi inefficienti e inefficaci di soluzioni create al di fuoridellamministrazione.

A seconda dei settori e dei livelli di governo, possono Le applicazioni sono sviluppate di solito in brevissimo richiedere ingenti investimenti per la produzione di dati tempo (es. durante hackathon) e con pochissime risorse, di qualit, facilmente leggibili e per la fornitura del generalmente facendo ricorso a software open source. giusto contesto di interpretazione Se le tradizionali politiche non sono sufficienti a stimolare l'innovazione pubblica e hanno mostrato di non funzionare bene nel contesto dei servizi pubblici, le iniziative dal basso presentano indubbiamente casi di successo. In questo tipo di iniziative i finanziamenti pubblici non sono la precondizione essenziale per la nascita e lo sviluppo di servizi innovativi. Viceversa, tali finanziamenti sono un effetto del meccanismo attivato bottom up, e generalmente vengono dopo che i prodotti si sono dimostrati funzionanti ed efficaci. Ci reso possibile dal fatto che gli strumenti tecnologici sono oggi meno costosi, anche grazie all'ampia disponibilit di software Open Source e di servizi informatici di cui possibile fruire online a costi facilmente accessibili. La diffusione tecnologica rende pi semplice assicurare la collaborazione senza bisogno di un'organizzazione formale. Vale a dire che oggi


50

Vedi Osimo 2010(b)

possibile lanciare progetti importanti e dimostrarne la fattibilit anche senza imponenti finanziamenti, pubblici o privati. La comunit agisce come produttore del progetto, come filtro per migliorarli e selezionare i migliori. I finanziamenti vengono accordati sulla base dei risultati, e non viceversa: cos, le policy pubbliche seguono sempre pi la logica del pubblica e poi filtra, piuttosto che l'opposto. un meccanismo che riduce gli sprechi e si accorda con il meccanismo di valutazione che il Web rende possibile: pubblicare tutto, e solo poi valutare. stato tuttavia osservato che le iniziative bottom-up non sempre nascono spontaneamente. E quindi importante, da parte delle amministrazioni, creare le condizioni e incentivare lo sviluppo di tali iniziative per promuovere un utilizzo efficace degli OGD. A questo scopo, gli enti pubblici potrebbero finanziare l'organizzazione di eventi come le competizioni e i meeting informali (cfr. sezione 3.1), e, pi in generale, puntare ad una pi stretta collaborazione con le comunit dei riusatori, sviluppatori e utenti, ad esempio partecipando a iniziative comuni e partecipando attivamente allo sviluppo portando il proprio know how specifico. Queste iniziative di meso-livello sono dunque nuove interfacce che mettono insieme persone diverse che non si incontrerebbero nelle strutture esistenti 51 . L'innovazione di solito nasce dall'incrocio di diverse comunit e competenze: governo, sviluppatori, innovatori sociali, persone creative, finanziatori, ricercatori e hackers.

5. Le potenzialit del monitoraggio civico delle politiche di coesione: il caso di Monithon.it In questa sezione prenderemo in esame le potenzialit del monitoraggio civico e, in particolare, analizzeremo, alla luce della letteratura e dei concetti esposti finora, il caso delliniziativa Monithon.it. Per monitoraggio civico si intendono le attivit sistematiche di controllo, verifica, raccolta di idee e proposte che le comunit civiche o i singoli individui conducono nei confronti degli interventi finanziati dalle politiche pubbliche, a partire dai dati e dalle informazioni rese disponibili in formato aperto e riutilizzabile dalle Amministrazioni responsabili. Tali attivit prevedono la raccolta di evidenze, informazioni, news, suggerimenti sullattuazione delle politiche, prevalentemente attraverso una visita diretta presso le opere realizzate grazie ai finanziamenti pubblici. Le nuove informazioni vengono quindi sistematizzate e visualizzate sul web attraverso appositi media civici e strumenti online che permettono, a loro volta, il riutilizzo delle informazioni stesse da parte delle amministrazioni e governi locali, di giornalisti, ricercatori e altri soggetti capaci di influenzare lattuazione della politica e la successiva programmazione.


51

Osimo 2010(b), 102; Cottica (2009).

10

Figura 1 - Flusso di informazioni tra amministrazione e comunit civiche nel monitoraggio civico

La pratica del monitoraggio civico pu rispondere alle esigenze individuate dalla letteratura di una maggiore apertura del ciclo di policy nei confronti degli attori locali, siano essi i beneficiari finali degli interventi (es. gli utenti di un servizio), oppure i portatori di interessi specifici (vedi tabella 1). Tabella 2 - Contributo del monitoraggio civico nelle diverse fasi del ciclo di policy FASI DEL CICLO DI POLICY Programmazione Attuazione CONTRIBUTO DEL MONITORAGGIO CIVICO Raccolta di idee e nuove progettualit a partire dai progetti in attuazione Verifica in tempo reale dello stato di avanzamento dei progetti. Raccolta di informazioni dal punto di vista dellutente Raccolta di proposte e suggerimenti per migliorare i progetti in attuazione Miglioraramento della qualit dei dati pubblici sui progetti (migliori analisi, decisioni di policy). Verifica dei risultati e dellimpatto sui beneficiari ultimi degli interventi. Creazione di storie sui dati raccolti.

Valutazione dei risultati

Inoltre, il monitoraggio civico pu contribuire al rafforzamento delle istituzioni informali locali. Nella tabella seguente sono riportati alcuni esempi.

11

Tabella 3 - Contributo del monitoraggio civico nel rafforzamento delle istituzioni informali ISTITUZIONI INFORMALI Creazione o rafforzamento di comunit civiche CONTRIBUTO DEL MONITORAGGIO CIVICO Abitudini, norme e valori sociali Rafforzamento o creazione di comunit interpretative dei dati in grado di utilizzare gli open data al fine di perseguire i propri obiettivi / interessi. Promuovere la partecipazione / inclusione di pi soggetti locali nellazione pubblica. Promozione del senso civico, educazione civica (comprendere meglio il funzionamento della politica, uso dei dati sul contesto socio-economico locale, cultura della valutazione e misurazione) attraverso luso di media civici non tradizionali, anche in modo creativo.

Tali pratiche rappresentano unassoluta novit nellambito delle politiche di coesione e, pi in generale, delle politiche pubbliche in Italia, mentre iniziative simili sono state sperimentate allestero soprattutto nel campo degli aiuti internazionali per lo sviluppo. Il caso qui presentato, Monithon.it, prende ad oggetto uniniziativa ancora in fase embrionale e attiva da pochi mesi. I risultati presentati sono quindi ancora preliminari, da approfondire nel tempo tramite successive analisi.

5.1 Il caso Monithon.it Il termine Monithon significa "maratona di monitoraggio" e nasce per dare un nome a una track dellhackaton del primo raduno della mailing list Spaghetti Open Data52 proposta dal gruppo di lavoro del portale governativo OpenCoesione.gov.it e dedicata alla visita e alla raccolta di informazioni su alcuni progetti di ristrutturazione di scuole a Bologna. Liniziativa nasce dunque da un input del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, responsabile delliniziativa OpenCoesione, e fa parte di una precisa strategia dellamministrazione di promuovere lutilizzo dei propri open data e la raccolta di feedback da parte degli utenti per favorire il controllo civico dellefficacia delle politiche e una maggiore partecipazione alle scelte di policy. Si legge infatti sul portale OpenCoesione.gov.it: Il progetto Open Coesione mette i dati delle politiche di coesione a disposizione dei cittadini, delle amministrazioni italiane ed europee, dei ricercatori, dei media, degli analisti delle politiche, affinch possano valutare lefficacia e la coerenza dellimpiego delle risorse disponibili e contribuire attraverso le forme organizzative pi varie e i corpi intermedi dellorganizzazione sociale al corretto orientamento dei processi di programmazione e attuazione. E ancora: Le risorse delle politiche di coesione arrivano sui territori per rispondere a esigenze spesso a deficit di infrastrutture o di servizi ma anche di capitale sociale specifiche dei luoghi in cui si attuano gli interventi. I cittadini destinatari degli interventi devono essere parte attiva del processo di controllo sociale dei risultati, che non pu essere lasciato alle sole amministrazioni.53 Il portale OpenCoesione, infatti, pubblica i dati di monitoraggio rilasciati dalle stesse amministrazioni responsabili dei programmi comunitari e delle politiche nazionali di coesione sull'attuazione dei singoli interventi finanziati.


52

Cfr. per maggiori informazioni su come stato strutturato questo hackaton (Bologna, 18-20 gennaio 2013) la relativa pagina allURL: http://www.spaghettiopendata.org/it/page/raduno-2013/hackathon#.UkMdN4bwkVh 53 Cfr. lURL: http://opencoesione.gov.it/progetto/

12

I dati di monitoraggio possono essere visualizzati sul portale mediante grafici interattivi navigabili per natura dellinvestimento (cosa si fa con i progetti), tema (in quali settori si interviene), territorio54 e soggetti (pubblici o privati), proprio allo scopo di rendere i dati fruibili agli utenti (anche i meno esperti), favorire un avvicinamento al mondo delle politiche pubbliche e abilitare percorsi di verifica civica. Gli stessi dati inoltre possono essere scaricati come file csv in forma di dataset "grezzo" e rielaborabile55. La nascita dello strumento di monitoraggio civico www.monithon.it anchessa legata alla partecipazione del team del Dipartimento a un hackaton, quello sugli open data del Festival del Giornalismo di Perugia. Il risultato di quella giornata, perfezionato successivamente dal team di giornalisti, analisti e civic hackers che hanno partecipato alliniziativa, una piattaforma sviluppata totalmente dal basso e a costo zero, che nasce da una proposta del Ministero e si basa sulla disponibili dei dati di OpenCoesione, ma che si configura come totalmente indipendente e svincolata dal portale ufficiale. Monithon si colloca quindi nel territorio ancora in gran parte inesplorato tra approccio top down e bottom up: ovvero fra le iniziative di meso-livello. Il funzionamento dei Monithon.it, basato sulla piattaforma Ushahidi, piuttosto semplice. Ogni intervento di monitoraggio pu partire da: OpenCoesione.gov.it e dallesame della scheda del progetto, che andrebbe poi integrata attraverso lanalisi di dati sul web per approfondirne la conoscenza (ad esempio attraverso la lettura del relativo bando). Uno dei cd. layer presenti sulla mappa e riguardanti temi o ambiti specifici: nella mappa vengono localizzati i vari progetti, con il relativo link alla scheda del progetto stesso su OpenCoesione ed eventuali altre informazioni sul web.

Figura 2 - Visualizzione sulla mappa del layer Progetti di riutilizzo dei beni confiscati alle mafie

A questa fase preliminare, fa seguito la raccolta di informazioni tramite visite in loco e la valutazione delle evidenze sullo stato di avanzamento dei progetti oltre che sui risultati prodotti, anche attraverso il supporto di foto/ video ed interviste con gli utenti/beneficiari dellintervento o con i responsabili del progetto.


54

Sotto la mappa di OpenCoesione possibile ricercare il nome di ogni singolo comune italiano e visualizzare poi i progetti finanziati o in corso di attuazione. 55 Una sintetica descrizione del progetto OpenCoesione disponibile allURL: http://www.dps.tesoro.it/opencoesione/ml.asp

13

La piattaforma permette quindi di creare dei report di monitoraggio civico sul sito www.monithon.it - su certe tipologie di progetti i report sono gi precaricati con le informazioni di base presenti su OpenCoesione utilizzando la app di Ushahidi che registra automaticamente la localizzazione e il tempo in cui viene effettuato il report di monitoraggio (data e ora). I nucleo principale di dati richiesti dalla scheda di monitoraggio sono: il codice del progetto (CUP = Codice Unico di Progetto), che, se gi non presente, va copiato da OpenCoesione.gov.it e incollato nel campo apposito. E' importante per mantenere il collegamento con la base dati di OpenCoesione e potere quindi restituire le informazioni alle amministrazioni l'indirizzo (via e numero civico) o la posizione del progetto sulla mappa foto o video link alle fonti utilizzate per il report La scheda di monitoraggio, poi, include anche dei campi di testo libero descrittivi, utili a raccontare il progetto, il suo stato di avanzamento, le sue carenze o difficolt, le eventuali proposte per migliorarlo. Le attivit di monitoraggio possono essere svolte anche da singoli individui, ma lapproccio seguito finora ha privilegiato la dimensione del lavoro in gruppo (preferibilmente composti da persone con capacit e background diversi) nellambito di Giornate Monithon, fino ad oggi organizzate nellambito di particolari eventi, dedicata alle visite e alla raccolta di informazioni sul campo, cos come accaduto nel corso delle prime sperimentazioni a Bologna, Salerno, Bari, Perugia56. In particolare, la flessibilit della piattaforma Ushahidi pu consentire uno sviluppo di Monithon.it verso bisogni specifici legati a particolari settori o allattivit di associazioni locali. Le associazioni e le altre varie realt locali, che di solito hanno a cuore particolari tematiche sulle quali sono portatrici di conoscenze e know-how specifici, sono delle comunit civiche informali in grado potenzialmente di garantire la continuit delle attivit di monitoraggio civico nel medio-lungo periodo e laccesso a reti e conoscenze specifiche di settore. In questo senso sono stati avviati contatti con alcuni soggetti locali, in settori diversi interessati a seguire lattuazione dei progetti pubblici, per sperimentare forme di collaborazione basate sulluso dello strumento Monithon.it. A tal fine, oltre alla creazione di report di monitoraggio precompilati importando automaticamente i dati da OpenCoesione, si sta portando avanti la creazione da una parte di questionari ad hoc per tipi specifici di progetti finanziati57 a cui il singolo cittadino potrebbe essere interessato, dallaltra di "percorsi" studiati ex ante tramite layers personalizzati58. Attraverso questo dialogo diretto con il cittadino monitorante, valutatore ultimo dellefficacia di politiche e progetti pubblici, le amministrazioni potrebbero cos migliorare la qualit/quantit dei dati a propria disposizione e


56

La prima passeggiata di monitoraggio si svolta a Bologna nello scorso gennaio durante il primo raduno degli iscritti alla mailing list Spaghetti Open Data per monitorare lo stato dei progetti destinati a finanziare le scuole con politiche di coesione. Le passeggiate si sono ripetute poi a Salerno ed a Bari dove, di fatto, nasce lidea di usare una piattaforma Ushahidi, che arriver per solo nello scorso aprile, durante un hackaton al Festival del Giornalismo di Perugia. Cfr. per maggiori informazioni la pagina dedicata ai Monithon Days svoltisi finora allURL: http://www.monithon.it/page/index/4 57 La prima scheda di monitoraggio ad essere stata calibrata su un tipo specifico di progetti stata quella relativa alle opere per la mobilit (per maggiori informazioni sulle problematiche riscontrate cfr. AAA cercasi aiuto per i progetti di mobilit! disponibile allURL: http://www.monithon.it/blog/2013/09/05/aaa-cercasi-aiuto-per-i-progetti-di-mobilita/). Al momento attuale stata anche avviata la definizione della scheda di monitoraggio per i progetti di riutilizzo dei beni confiscati. 58 Dal menu "Vedi i progetti e CREA UN REPORT" si possono visualizzare, attraverso layers personalizzabili a piacere, gruppi di progetti filtrati in base ad un interesse specifico.

14

di conseguenza lattuazione dei progetti, la comunicazione allesterno delle proprie azioni, la programmazione delle successive policy.

6. Conclusioni Le istituzioni informali influenzano lefficacia delle politiche regionali di coesione e quindi, ultimamente, le performance socio-economiche delle regioni. In particolare, i ritardi di sviluppo del Mezzogiorno e molte delle questioni da tempo non risolte sono spesso spiegate dai bassi livelli di capitale sociale e di ingaggio civico (Putnam, [1993]; De Blasio e Sestito, [2011]). Secondo Putnam (1993), la presenza e la vivacit delle comunit civiche gioca un ruolo chiave nel determinare i divari regionali in Italia. Rodriguez-Pose (2013) mette in evidenza la necessit di una maggiore inclusione degli attori locali e delle comunit di interessi nellarco di tutto il ciclo di policy. Il paper ha quindi investigato nuovi strumenti e metodologie per favorire il rafforzamento, la partecipazione e linclusione delle comunit civiche locali nella programmazione e attuazione delle politiche di coesione. Il Web 2.0, gli OGD, gli esperimenti di hacktivism, lutilizzo dei media civici abilitano nuove forme di controllo e di verifica degli investimenti effettuati da parte di comunit nuove ed esistenti. Larticolo si soffermato sul ruolo del cd. monitoraggio civico degli interventi finanziati dalle politiche di coesione, e in particolare sul caso di Monithon.it, uno strumento basato sui dati aperti del portale OpenCoesione. Questa prassi, teorizzata in letteratura da Schudson (1998), risulta promettente non solo per dotare le comunit civiche locali di strumenti per partecipare maggiormente alle decisioni, ma soprattutto per incrementare la dotazione di capitale civico e sociale nei territori. Monithon.it, nata da pochi mesi, si configura come un esempio di intervento di livello meso (tra il macro, cio le iniziative top-down dei governi come i grandi portali open data, e il micro, cio le varie iniziative dal basso abilitate dal web 2.0 e dai media sociali), in cui, da un input dellamministrazione, strumenti e metodi sono stati sviluppati direttamente dalle comunit di cittadini. Ulteriori ricerche saranno necessarie per valutare, nel tempo, il reale impatto di questo tipo di strumenti sia sulle decisioni delle amministrazioni sia sul livello di ingaggio delle comunit civiche interessate dalle sperimentazioni.

BIBLIOGRAFIA ACEMOGLU D., JOHNSON S. and ROBINSON J. A. 2005 Institutions as a fundamental cause of long-run growth, in AGHION P. and DURLAUF S. N. (Eds) Handbook of Economic Growth, pp. 385472. North Holland, Amsterdam. AMATI C., DE LUCA S., REGGI L. 2012 European Cohesion Policy opens up to open data, position paper for the W3C / JRC-IPTS Workshop USING OPEN DATA: policy modeling, citizen empowerment, data journalism, 19 20 June 2012, Brussels AMIN A. 1999 An institutionalist perspective on regional development, International Journal of Urban and Regional Research 23, 365378 BARCA F. 2009. An Agenda for a Reformed Cohesion Policy. Independent Report. BARCA F., MCCANN P. and RODRGUEZ-POSE A. (2012) The case for regional development intervention: place-based versus place-neutral approaches, Journal of Regional Science 52, 134152. BAUDRILLARD J. 1994, Il sogno della merce. Antologia di scritti sulla pubblicit, Roma 1994, p. 55 CAMPBELL B 2007, Civic Hacking. A Practical Guide To Re-using Public Sector Information, Technium Cast, Parc Menai, Bangor, disponibile on line allURL: http://scumways.com/civichackingtalk/

15

CORNFORD J., WILSON R., BAINES S. & RICHARDSON R. (2013), Local governance in the new information ecology: the challenge of building interpretative communities, Public Money & Management, 33:3, 201-208 COTTICA A. 2009, E-government 2.0 as mesolevel policy, http://www.cottica.net/2009/03/18/e-government-20-as-mesolevel-policy/ disponibile online allURL:

DAVIES T. (2010). Supporting open data use through active engagement, position paper presented at the W3C Using Open Data Workshop, disponibile allURL: http://www.w3.org/2012/06/pmod/pmod2012_submission_5.pdf DE BLASIO G e SESTITO P. 2011, Il capitale Sociale. Donzelli Editore. DI DONATO F. 2009, La scienza e la rete. L'uso pubblico della ragione nell'et del Web, FUP, Firenze 2009, pp. 59-90; disponibile online allURL: http://www.fupress.com/archivio/pdf/3867.pdf DOCTOR CRASH 1986, The Techno-Revolution in Phrack! 6, 10 giugno 1986, disponibile online allURL: http://www.phrack.org/issues.html?issue=6&id=3#article FILIPPETTI A., REGGI 2013, Multi-level governance, regional government, and the impact of structural funds: Evidence from European regions, in S. Mangiameli (Editor) Federalism, Regionalism, and Territory, Giuffr. FIORETTI M., Open Data, Open Society, report del Work Package 6.8, progetto Dynamics of Institutions and Markets in Europe (DIME), ottobre 2010, p. 15; disponibile online all'URL: http://www.lem.sssup.it/WPLem/odos/odos_report.pdf FONDAZIONE <AHREF 2013 (a cura di), I media civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scenari duso, 2013, disponibile allURL: http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/dossier/file_internets/000/000/065/I_media_c ivici_in_ambito_parlamentare_ed_provv_maggio_2013.pdf GTZE J., PEDERSEN C. B. 2009 (a cura di), State of the eUnion: Government 2.0 and Onwards, AuthorHouse, Bloomsbury (IL) 2009; disponibile online allURL: http://21gov.net/wp-content/uploads/e-book.pdf, pp. 27- 123 GURSTEIN M. 2011, A Data Divide? Data Haves and Have Nots and Open (Government) Data, Gurstein's Community Informatics, disponibile online allURL: http://gurstein.wordpress.com/2011/07/11/a-datadivide-data-%E2%80%9Chaves%E2%80%9D-and-%E2%80%9Chave-nots%E2%80%9D-and-open-governmentdata/ JENKINS H. 2007, What is Civic http://henryjenkins.org/2007/10/what_is_civic_media_1.html Media?, disponibile allURL:

KANT I. 1784, Risposta alla domanda: che cos lilluminismo? in Berlinische Monatsschrift, n. 4, Dicembre 1784, pp. 481-94; traduzione italiana a cura di DI DONATO F., PIEVATOLO M. C. in Bollettino telematico di filosofia politica, disponibile on-line allURL: http://btfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s04.html LESSING. L. 2008, Remix: Making Art and Commerce Thrive in the in the Hybrid Economy, Stati Uniti, 2008, pp. 28- 30, disponibile on- line allURL: http://digital-rights.net/wp-content/uploads/books/Remix.pdf LEVY P. 1996, Lintelligenza collettiva. Per unantro-pologia del cyberspazio, Milano 1996 NORTH D. 1990, Institutions, Institutional change and Economic Performance. Cambridge University Press, New York, NY NOVECK B.S. 2009, Wiki government: how technology can make government better, democracy stronger, and citizens more powerful. Brookings Institution press OECD (ORGANISATION FOR ECONOMIC CO-OPERATION AND DEVELOPMENT) 2010, , Towards Smarter and more Transparent Government. E-government status spring 2010, (GOV/PGC/EGOV(2010)3), p. 4; disponibile on-line all'URL: http://www.oecd.org/gov/public-innovation/44934153.pdf O'REILLY T. 2003, Architecture http://www.oreillynet.com/pub/wlg/3017 of participation; disponibile online allURL:

16

O' REILLY T. 2009 a, Government as a Platform in GTZE J., PEDERSEN C. B. 2009 (a cura di), Government 2.0 and onwards, pp. 11-39 O' REILLY T. 2009 b, Work on Stuff that Matters: First Principles, disponibile on- line allURL: http://radar.oreilly.com/2009/01/work-on-stuff-that-matters-fir.html OSIMO D. 2008 Web 2.0 in Government: Why and How? European Commission - JRC IPTS Report. Disponibile on line allURL: ftp://ftp.jrc.es/pub/EURdoc/JRC45269.pdf OSIMO D. 2010a, David Osimo e l'innovation without permission. Il government 2.0 a FORUM PA 2010, intervista disponibile allURL: http://saperi.forumpa.it/story/42450/david-osimo-e-linnovation-withoutpermission-il-government-20-forum-pa-2010 OSIMO D. 2010b. A short history of Goverment 2.0: from cool projects to policy impact in GTZE J., PEDERSEN C. B. 2010 (a cura di), State of eUnion, 21Gov.net, pp. 97-107 PUTNAM R. D. 1993, Making Democracy Work: Civic Traditions in Modern Italy. Princeton University Press, Princeton, NJ QUALITY OF GOVERNMENT INSTITUTE 2010, Measuring the Quality of Government and Subnational Variation, Report for the European Commission Directorate-General Regional Policy Directorate Policy Development. RODRGUEZ-POSE A. 2013, Do Institutions Matter for Regional Development?, Regional Studies, 47:7, 10341047 RODRGUEZ-POSE A. and STORPER M. 2006, Better rules or stronger communities? On the social foundations of institutional change and its economic effects, Economic Geography 82, 125 SHIRKY C. 2008 Here Comes Everybody: The Power of Organizing Without Organizations, Penguin Press SCHUDSON M. 1998, The Good Citizen. A History of American Civic Life, Cambridge, 1998.TAUBERER J. 2012, Open Government Data, disponibile online allURL: http://opengovdata.io/2012-02/page/2/civic-hackingexample TRIGILIA C. 1992, Sviluppo senza autonomia. Effetti perversi delle politiche nel Mezzogiorno. Il Mulino, Bologna VICKERY G. 2012 Review of recent studies on PSI re-use and related market developments, meta-study for the European Commission, disponibile on line allURL: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/economic-analysispsi-impacts WOOLCOCK M. and DEEPA N. 2000, Social Capital: Implications for Development Theory, Research, and Policy. The World Bank Research Observer 15(2): 225 249 ZICCARDI G. 2011, Hacker. Il richiamo della libert, Venezia 2011

17

Anda mungkin juga menyukai