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FRATRUM MINORUM

VEL AD ORDINEM QUOQUO MODO PERTINENTIA

ACTA ORDINIS
IUSSU ET AUCTORITATE

Fr. JOS RODRGUEZ CARBALLO


TOTIUS ORD. FR. MIN. MINISTRI GENERALIS

IN COMMODUM PRAESERTIM RELIGIOSORUM SIBI SUBDITORUM IN LUCEM AEDITA

Peculiari prorsus laude dignum putavimus, dilecte Fili, consilium quo horum Actorum collectio atque editio suscepta est.
(Ex Epist. L EONIS P P. XIII ad Min. Gen.)

Veritatem facientes in caritate (Eph. 4,15).

ROMA CURIA GENERALIS ORDINIS

CUM APPROBATIONE ECCLESIASTICA FR. JOS R. CARBALLO, ofm, Min. Gen. Fr. GINO CONCETTI Director responsabilis Fr. LUIGI PERUGINI Director

Autoriz. N. 10240 del Trib. di Roma, 8-3-1965 Impaginazione e grafica Ufficio Comunicazioni OFM Roma

Stampato dalla TIPOGRAFIA MANCINI S.A.S. Tivoli (Roma) nel mese di gennaio dellanno 2008

1. Carta a todos los Ministros y Custodios CAPTULO GENERAL DEL 2009

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS

Queridos Hnos. Ministros y Custodios. A cuantos comenzis ahora un nuevo curso, despus de un merecido descanso, os deseo un nuevo curso lleno de la bendicin del Seor. A cuantos continuis con el trabajo iniciado hace meses, os deseo buena continuacin en el servicio que el Seor y los hermanos os han confiado. A todos os saludo fraternamente: El Seor os d la paz. Os escribo para daros algunas informaciones que considero importantes relacionadas con el Captulo general del 2009. El Definitorio general, durante el tiempo fuerte de septiembre, ha decidido que el Captulo se celebrar del 23 de mayo al 21 de junio 2009, por Pentecosts. Os pido que tengis presentes estas fechas en vuestras agendas, ya desde ahora. As mismo, despus de escuchar a los Presidentes de las Conferencias en la reunin del pasado mes de mayo, y teniendo en cuenta su parecer, ha decidido que se celebrar en Santa Mara de los ngeles (Ass), y que el tema capitular sea el de la misin-evangelizacin-dilogo con el mundo, adems de los otros temas que se debern tratar en el Captulo, tal y como prev nuestra legislacin. El Definitorio ha acordado tambin pediros sugerencias sobre el tema para poder preparar mejor el Captulo. Al mismo tiempo os pedimos que enviis vuestras sugerencias para posibles cambio en los Estatutos Generales. El lmite para recibir dichas sugerencias ser el prximo mes de mayo del 2008, de este modo tendremos tiempo suficiente para su estudio y presentacin a los participantes al Captulo y luego al Captulo mismo. Tanto las sugerencias sobre el tema, como posibles cambios de los Estatutos, debern ser enviados a la Secretara general de la Orden.

Con sentimientos de profunda fraternidad, os saludo en el serfico Padre. Roma, 8 de septiembre, fiesta de la natividad de la B.V.Mara, 2008
Prot. 098322

___________________________ A todos los Ministros y Custodios Sus sedes

FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro general

2. Omelia in occasione della Festa dellimpressione delle Stimmate Carissimi fratelli e sorelle, la festa dellimpressione delle stigmate nel corpo di san Francesco, ci ha riuniti anche questanno su questo santo monte. Ancora una volta siamo saliti fin qui per fare una sosta nella nostra vita e contemplare nella pace di questo luogo il mistero di quellamore che ha trasformato, come dice san Bonaventura, lamante nellimmagine stessa dellamato (cf LM 13,5). Qui Cristo, infatti, ha reso Francesco simile a s anche nel corpo; qui il Crocifisso, espressione delleccesso damore di Dio e della sua infinita compassione per luomo, si impresso nella stessa carne di Francesco, trasformandolo definitivamente nellimmagine di colui che contemplava. Qui lAmore non amato, come amava ripetere Francesco vagando nelle selve, ha trovato un amante appassionato, che in tutto si lasciato plasmare dallamore. La parola che abbiamo ora ascoltato nel Vangelo ha trovato per Francesco, qui sulla Verna, il suo compimento: Se qualcuno LA SCELTA DI CRISTO
Verna, 17 settembre 2007

vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorr salvare la propria vita, la perder, ma chi perder la propria vita per me, la salver. Dal momento dellincontro con il Crocifisso, da quando ricevette quella prima chiamata nella chiesetta di san Damiano Va Francesco, ripara la mia chiesa che come vedi tutta in rovina nella vita del figlio di Pietro di Bernardone non ci fu altro scopo che obbedire a quella voce, a quella parola divina, che lo aveva cos profondamente conquistato, seguendo le orme del Signore Ges Cristo. Francesco fece di questo invito alla sequela il senso della propria esistenza e ad essa sacrific ogni altra cosa. Francesco seppe perdere la propria vita dietro a Cristo, perch non guard pi a se stesso, ma solo a colui che seguiva e contemplava, cio il suo Signore, colui che per lui era diventato il bene, tutto il bene, ogni ricchezza a sufficienza. Allinizio della sua vocazione, davanti a suo padre e ai suoi concittadini, nella piazza di Assisi Francesco seppe abbandonare ogni ricchezza per seguire Cristo. Ma su questo santo monte, quasi al termine della sua vita, egli seppe abbandonare tutto se stesso per divenire in tutto conforme al suo Signore crocifisso. Qui sta il segreto del fascino di Francesco. Ce lo ha ricordato il Santo Padre nella sua visita ad Assisi, quando diceva che i cristiani del nostro tempo si ritrovano sempre pi spesso a fronteggiare la tendenza ad accettare un Cristo diminuito, ammirato nella sua umanit straordinaria, ma respinto nel mistero profondo della sua divinit. Lo stesso Francesco subisce una sorta di mutilazione, quando lo si tira in gioco come testimone di valori pur importanti, apprezzati dallodierna cultura, ma dimenticando che la scelta profonda, potremmo dire il cuore della sua vita, la scelta di Cristo. Quelleccesso damore che Francesco aveva scoperto nel Cristo, infatti, giorno dopo giorno, era sempre pi diventato il suo stesso modo di amare, cos come la compassione del Crocifisso per lumanit si era via via trasformata nella compassione di Francesco per ogni uomo e per ogni creatura. Francesco si era lasciato invadere da

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questo amore, fino al punto da scomparire in esso, divenendo lui stesso come gli spiriti angelici sulla scala di Giacobbe dice sempre di lui san Bonaventura perch o saliva verso Dio o discendeva verso il prossimo (LM 13,1). Francesco in questo modo fu, per gli uomini del suo tempo, quello che gli antichi patriarchi furono per il popolo di Israele, perch, col suo cuore traboccante damore, saliva continuamente a Dio, portando con s le preghiere del suo popolo, e da Dio discendeva riversando, su quanti lo incontravano, la misericordia divina. Ringraziamo, allora, insieme il Signore per averci donato un fratello e un santo come Francesco dAssisi, che seppe essere nel suo tempo, e continua ad essere oggi per noi, un vero dono damore, perch dono dellamore di Dio. Se la vita di san Francesco, infatti, seppe attirare fin dallinizio cos tanti uomini e donne e se ancora oggi, dopo 800 anni, tanti sono affascinati da lui, il motivo sta nel suo essere divenuto in tutto una cosa sola con Ges Cristo. Francesco conquist e conquista i cuori, perch ama gli uomini e le creature dellamore di Dio: un amore indifeso, perch non si impossessa di chi si ama, ma sa guardare al bene dellaltro e alla sua libert. Il fatto, per, che questo amore sia indifeso, non significa che sia debole. Si tratta, al contrario, di un amore forte e tenace anche di fronte alla debolezza dellaltro, di un amore capace di fedelt anche quando laltro infedele, di un amore che si offre senza chiedere niente in cambio. Di fronte a un simile amore impossibile rimanere indifferenti. Come Francesco, cos anche noi siamo chiamati ad una risposta. Ecco, Dio oggi si fa incontro a ciascuno di noi. Anche oggi lOnnipotente, il Dio degli dei, mostra il suo infinito amore per noi facendosi piccolo e indifeso; come diceva lo stesso Francesco: Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal senso del Padre sullaltare nelle mani del sacerdote (Am 1,16-18). Accostiamoci al suo corpo e al suo sangue con il cuore aperto e disponibile, la-

sciandoci ferire dal suo amore e dalla sua misericordia, senza paura di donarci e senza paura che chieda troppo alla nostra vita, perch, se glielo permetteremo, sar ancora una volta lui a farsi carico delle nostre fatiche e a guidarci sulla via della salvezza. Lasciamoci avvolgere dal tenero amore di Dio. Lasciamo che questo amore, giorno dopo giorno, riempia tutta la nostra esistenza e arriveremo anche noi a dire con lapostolo Paolo di non aver altro vanto che nella croce del Signore nostro Ges Cristo (cf Gal 6,14), perch solo chi segue le orme del Signore, chi obbedisce alla sua Parola, chi accoglie la logica della croce, pu davvero rinascere come una nuova creatura (cf Gal 6,15). FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS

3. Lettera del Ministro e Definitorio generale per la Festa di san Francesco 2007 Cari Fratelli e Sorelle, il signore vi dia Pace. con speciale gioia e gratitudine che ci apprestiamo a celebrare questanno la festa di san Francesco di Assisi. La festa del 2007, infatti, acquista un particolare significato a motivo della celebrazione della grazia delle origini, che, ripercorrendo litinerario della conversione del nostro padre san Francesco, ci aiuta a vivere la nostra vocazione e missione oggi con lucidit ed audacia. Come ormai costume, ogni anno noi, vostri Fratelli del Definitorio generale, scegliamo una priorit del sessennio per condividere considerazioni e riflessioni. Questanno la priorit levangelizzazione e la missione. Nel contesto dellVIII Centenario, il 2007 ci stimola ad osare di vivere il Vangelo, facendo memoria di due episodi, che resero il nostro padre san Francesco consapevole di essere stato chiamato dal Signore a vivere secondo il Vangelo di nostro Signore

VIVERE ED ANNUNCIARE IL VANGELO

Partire da Cristo per la missione nella Chiesa e nel mondo Lincontro con il Crocifisso di San Damiano fa parte dellorigine della missione ecclesiale di Francesco. Linvito del Signore, va, ripara la mia casa, che, come vedi, tutta in rovina (2Cel 10), san Francesco lha inteso come missione ecclesiale e profetica, contribuendo cos al rinnovamento della vita della Chiesa. San Bonaventura, riassume ed interpreta la missione ecclesiale di Francesco: cos come furono riparati i tre edifici, sotto la guida di questuomo santo si sarebbe rinnovata la Chiesa in tre modi: secondo la forma di vita, secondo la Regola e secondo la dottrina di Cristo da lui proposte (LegM II,8). Il secondo episodio, che vogliamo ricordare, lincontro di Francesco con il Vangelo dellinvio missionario, da lui ascoltato durante la santa Messa nella Porziuncola. Francesco si sent toccato dal brano evangelico dellinvio dei discepoli a due a due, senza portare nulla, per annunciare la pace, il regno di Dio e la penitenza. Trovando una chiara risposta alla sua ricerca, il Poverello dichiara: questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore (1Cel 22). Francesco, colmo di gioia, si affretta, vincendo ogni remora, a mettere in pratica fedelmente quanto ascoltato. Nellincontro con la Parola, egli scopre la vocazione di messaggero del Vangelo, la sete di evangelizzare, di andare in missione. Lasciatosi evangelizzare, convertire al Vangelo, cambia labito e il modo di vivere, si sente inviato nel mondo per condividere con tutti ci che per grazia aveva ricevuto. Come Ges ha inviato i suoi discepoli in tutte le direzione, cos Francesco, accolti i suoi primi compagni, li invia a due a due ai quattro punti cardinali del mondo. Convinto di essere stato chiamato per una missione universale, non pone limiti alla testimonianza e allannuncio del Regno di Dio. Nella sua lettera a tutti i Frati, Francesco esplicita questa consapevolezza della voca-

Ges Cristo: lincontro con il Crocifisso di San Damiano e quello con il Vangelo della missione.

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Ricordare con gratitudine e rinnovare oggi il nostro entusiasmo Nel celebrare la grazia delle origini, desideriamo ricordare con immensa riconoscenza la ricchissima storia delle missioni e dellevangelizzazione dei Frati lungo i nostri otto secoli di vita. Siamo grati ai Frati che lasciarono le loro terre, iniziando dal nostro padre e fratello Francesco, e si resero prossimi agli altri altri popoli, altre lingue e culture per predicare la penitenza, per testimoniare Ges Cristo, annunciare la pace e il regno di Dio con le parole e le opere. Siamo riconoscenti a quei Frati che, sullesempio di Francesco nel suo incontro con il Sultano, fecero della semplice presenza, dellincontro e della testimonianza silenziosa la prima forma di evangelizzazione, gettando cos le basi per la missione ad gentes. Siamo grati a tutti quei Frati che furono creativi nellevangelizzazione e diedero un contributo originale, nelle varie zone, di fronte alle necessit delle persone e dei popoli, affrontando senza paura situazioni di usura, di violenza, di infermit, di mancanza di educazione. Rendiamo lode, soprattutto, al Signore per tutti coloro che diedero la loro vita per lannuncio della Buona Notizia. Tutti questi nostri Frati, in otto secoli di storia, ci hanno lasciato uneredit ricca e colma di insegnamenti per la nostra missione evangelizzatrice di oggi. Invitiamo, pertanto, tutti i Frati a fare memoria della storia delle missioni e dellevangelizzazione nella propria Entit, in atteggiamento di rendimento di grazie e di riconoscenza per la testimonianza dei missionari e lasciandosi interpellare per rinnovare il proprio slancio missionario. Sentiamo il bisogno, in modo particolare, di rivivere lentusiasmo iniziale e lardore missionario di Francesco e dei suoi

zione missionaria universale: Inclinate lorecchio del vostro cuore e obbedite alla voce alla voce del Figlio di Dio... che vi mand nel mondo intero, affinch rendiate testimonianza alla voce di lui con la parola e le opere e facciate conoscere a tutti che non c nessuno onnipotente eccetto lui (LOrd 6-9).

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compagni; di rinnovare la nostra vita personale e fraterna secondo il Vangelo, nel contesto vitale del nostro tempo (La grazia delle origini, p. 18); di ricuperare la coscienza missionaria di essere inviati al mondo intero per testimoniare ed annunciare il Regno di Dio. Desideriamo accogliere ed attuare il mandato della Chiesa, espresso da Giovanni Paolo II nel suo messaggio al Capitolo generale del 1991, quando, rifacendosi allepisodio di Innocenzo III, ci disse che la ragion dessere del nostro Ordine sta nellessere inviati in missione (cf Messaggio al Capitolo generale 1991, 5). Quellaffermazione ci ha sollecitato ulteriormente a riflettere, come Frati Minori e in sintonia con la Chiesa, sulla nostra missione e ad evidenziare le caratteristiche essenziali dellevangelizzazione francescana nel mondo di oggi. Ci siamo impegnati a leggere e ad interpretare i segni dei tempi. Abbiamo cercato di vivere in modo rinnovato la nostra vocazione. Ci siamo definiti Fraternit-contemplativa-in-missione (cf CPO 2001), in un mondo che cambia, sottolineando cos la peculiarit del nostro carisma e la sua ragion dessere. Abbiamo scelto, mediante il discernimento fraterno, alcune priorit per esprimere ed orientare la nostra vita e la nostra attivit. Siamo convinti che per rinnovare il nostro entusiasmo per la missione sono necessari la gioia della fede, la santit in Fraternit, il Vangelo vissuto ed annunciato con parole ed opere. Questo nuovo slancio ci ha spinto e ci spinge sulle vie del dialogo con il Signore, tra di noi, con la gente, con i credenti di ogni religione e cultura, e verso i chiostri dimenticati, dove la vita e la pace sono minacciate. Rivedere le nostre presenze e forme di evangelizzazione Nellarco dei suoi ottocento anni di storia lOrdine ha espresso la sua vocazione evangelizzatrice con una grandissima variet di presenze e di forme nelle missioni ad gentes, come nellambito dei ministeri pastorali nella Chiesa e nelle attivit di promozione umana. Nellitinerario dellottavo centenario siamo invitati, in questanno 2007, a valutare la vita e la missione, le pre-

senze e le forme di evangelizzazione in vista di un progetto provinciale che porti a scelte concrete e profetiche, alla luce della lettura della realt in cui viviamo, del Vangelo, della Regola, delle Costituzioni e Statuti generali e delle priorit dellOrdine. Tutto ci dovr aprirci a nuove forme di evangelizzazione; ad una nuova disponibilit per le missioni ad gentes; a scelte concrete in favore della giustizia, della pace e dellintegrit del creato; ad iniziative a favore del dialogo ecumenico, interreligioso ed interculturale. giunto il momento di un serio e profondo discernimento delle nostre presenze e attivit ministeriali per verificare se rispecchiano la nostra vocazione profetica di religiosi e la nostra identit specifica di Frati Minori nelle nuove situazioni della Chiesa e del mondo. Nel Capitolo generale straordinario del 2006, cercando di rispondere alla domanda: Signore, che vuoi che facciamo, come Frati Minori, oggi?, abbiamo visto che la nostra vocazione essere una Fraternit di minori, costituita da Frati laici e chierici, inviata ad evangelizzare. Sullesempio dei discepoli di Emmaus, abbiamo fatto un cammino di condivisione tra noi, in compagnia del Signore risorto, per scoprire i segni di vita e le sfide che ci chiamano alla conversione e alla rifondazione della nostra vita e missione. Prendiamo coscienza che la nostra evangelizzazione deve superare il carattere di conservazione in vista di una nuova evangelizzazione, ricuperando la centralit della fede, guardando la moltitudine dei battezzati e non evangelizzati, occupandoci della grande mobilit dei popoli e dello straordinario fenomeno dei migranti, lasciandoci sfidare dalle grandi concentrazioni urbane. Come il Pastore ricerca la pecora smarrita, siamo sollecitati ad andare incontro alle persone nelle loro differenti realt personali, familiari e sociali.

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS

Rinnovare la qualit di vita a partire dallo slancio missionario Non possiamo perdere di vista che la centralit della nostra missione di evangelizzazione sta nella testimonianza della vita evangelica. Pi che confidare nelle strategie e nel-

le tecniche, abbiamo bisogno di essere vangelo vivo, comunicare esperienza di incontro vitale con il Vangelo, con il Cristo crocifisso e risorto. In questo senso, un rinnovato slancio missionario potr aiutare ogni Frate e le Fraternit dellOrdine a rinnovare la loro qualit di vita. Francesco, alla Porziuncola, appena ha scoperto che il vero discepolo di Ges anche il suo testimone, il suo missionario, cambi immediatamente abbigliamento e maniera di vivere per poter partire e annunciare la conversione del cuore e lamore di Dio. E ci diede alla sua parola una trasparenza cos cristallina che toccava direttamente i cuori della gente. Le nostre parole saranno recepite come semplici suoni se non sono accompagnate dalla coerenza della nostra vita, e ogni vera missione francescana ha bisogno di uno stile di vita consono. Anche perch ed ancora Francesco che ce lo insegna linviato lespressione stessa del messaggio, la sua vita il primo contenuto della sua missione. La testimonianza, anche silenziosa, ma autentica, il nostro primo modo di essere missionari in ogni regione del mondo. Francesco pot vivere con tanta immediatezza tale vita evangelica ed apostolica, perch aveva incontrato personalmente il Cristo, nella Parola alla Porziuncola e nel Crocifisso a San Damiano, e da Lui si era sentito inviato al mondo come i primi discepoli. Lintimit continua e coltivata con il Signore la radice e la forza del nostro vivere la missione. Pi Dio abita nei nostri cuori, pi possiamo condividerlo con gli altri. Giovanni Paolo II, infatti, ha detto che la missione la misura della nostra fede! E quel Signore che gi nel cuore non cessa di ripetere a ciascuno: Va, ripara la mia casa. Come non rispondere con prontezza e con entusiasmo al rinnovato invio da parte di Ges? Cari Fratelli e Sorelle, per ridare qualit alla nostra vita e nuovo slancio alla nostra missione, in occasione della festa del padre nostro san Francesco, fissiamo gli occhi negli occhi del Crocifisso di San Damiano, per ascoltare lammonimento, questa volta rivolto a ciascuno di noi: va, ripara la mia casa. Va, restaura la tua vita; va, e fat-

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ti servo premuroso del popolo di Dio e di tutta lumanit. Dopo la sosta ai piedi del Crocifisso di San Damiano, davanti al quale, come Francesco, possiamo apprendere anche gli itinerari e lo stile della missione, rechiamoci alla Porziuncola per lasciarci coinvolgere dal mandato evangelico della missione e, senza indugi e con fervore, sottoscrivere: questo voglio, questo chiedo, questo bramo fare. Che il Signore benedica i nostri propositi e desideri. La Madre della misericordia, la Vergine fatta Chiesa, ci ottenga di concepire e partorire lo spirito della verit evangelica. San Francesco ci aiuti a conseguire la sapienza per discernere e la volont per attuare il santo e verace comandamento del Signore.
FR. AMARAL BERNARDO AMARAL, OFM (Def. Gen.) FR. AMBROGIO NGUYEN VAN SI, OFM (Def. Gen.) FR. FINIAN MCGINN, OFM (Def. Gen.) FR. JAKAB VRNAI, OFM (Def. Gen.) FR. MIGUEL J. VALLECILLO MARTN, OFM (Def. Gen.) FR. SIME SAMAC, OFM (Def. Gen.) FR. MARIO FAVRETTO, OFM (Def. Gen.) FR. LUIS G. CABRERA HERRERA, OFM (Def. Gen.) FR. JUAN IGNACIO MURO ARCHIGA, OFM (Def. Gen.) FR. FRANCESCO BRAVI, OFM (Def. Gen.) FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM (Min. Gen.) FR. SEN COLLINS, OFM (Seg. Gen.)

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Roma, 17 settembre 2007 Festa delle Stigmate di san Francesco

4. Celebrazione in onore della Beata Maria della Passione ENTRATA DI MARIA DELLA PASSIONE NEL TERZORDINE FRANCESCANO
Ef 3, 13-19; Sal 33, 1-2, 4-5, 11-12, 18-19; Lc 10, 21-22 Roma, Aracoeli, 1 ottobre 2007

Prot. 097972

Cari fratelli e sorelle, il Signore vi dia Pace! Con grande gioia siamo saliti sul colle del Campidoglio per celebrare lEucaristia

in questa bellissima e storica Basilica di S. Maria in Ara Coeli, Curia Generale dei Frati Minori per secoli e dove fu ammessa al TerzOrdine Francescano la Beata Maria della Passione, il 4 ottobre 1882, dallallora Ministro generale dei Frati Minori, Fr. Bernardino da Portogruaro. Con immensa gioia e affetto fraterno saluto tutti voi che partecipate a questa Eucaristia, particolarmente Suor Christiane, Superiora Generale delle Suore Francescane Missionarie di Maria (FMM), le nuove Superiore Provinciali FMM, riunite a Grottaferrata e le sorelle FMM della Provincia dItalia e delle case di Roma. LEucaristia che stiamo celebrando vuole essere innanzitutto unazione di grazie per il dono della Beata Maria della Passione e della sua vocazione francescana. Il percorso della vocazione francescana di Maria della Passione fu assai lungo. Il primo momento di questo percorso lo possiamo situare nel 1860, quando entra nel Monastero delle Clarisse di Nantes, allet di 21 anni. Seppur breve sia stata la sua permanenza in quel Monastero, poich lo dovette abbandonare a causa di una grave malattia, senza alcun dubbio sar tra le Sorelle Povere di Santa Chiara che avr una forte esperienza di Dio, che segner tutta la sua vita di offerta al Signore e alla missione. Un altro momento importante fu il pellegrinaggio ad Assisi nel 1880. Sul suo passaggio da quella citt scriver qualche anno pi tardi: Cara Assisi, non potrei descrivere tutta lattrazione che esercitavano su di me i suoi muri, il campo! Ora sento che era lombra serafica che mi seguiva. E ancora al momento dellaffiliazione canonica alla Famiglia Francescana nel 1885, quando Maria della Passione ricever il decreto ufficiale della Santa Sede, affiliando il nuovo Istituto al TerzOrdine di San Francesco e mettendo le sue figlie sotto la dipendenza diretta del Ministro generale dellOrdine francescano. Senza alcun dubbio, per, il momento decisivo per la vocazione francescana di Maria della Passione fu nel giugno 1882, quando, durante la sua permanenza nella citt eterna, la divina provvidenza la trae allAracoeli ed entra in contatto in un

primo momento con il P. Rafael Delarbre, allora Definitore Generale, poi con il Ministro generale, P. Bernardino da Portogruaro. Costui, con un gesto paterno e insieme profetico, la copr con il suo mantello, adottandola come sua figlia spirituale. Ricordando quel momento scriver Maria della Passione: In quel giorno il nuovo tronco venuto da oriente stato innestato nellantico tronco serafico; le figlie di Maria venute dallIndia, sarebbero state per sempre le figlie di Francesco. Da allora, il cuore di Maria della Passione, ardentemente missionario e mariano, sar, nello stesso tempo, appassionatamente francescano. Ma Aracoeli, definita da Maria della Passione come tabernacolo di grazia, luogo dei suoi dolori e delle sue gioie, sar significativo nella vita della Beata Maria della Passione non solo allinizio del suo itinerario come membro del TerzOrdine Francescano, ma anche nei momenti difficili del suo cammino di purificazione spirituale. Quando nel 1883 Maria della Passione viene deposta dal Papa il 16 marzo, Aracoeli sar il luogo della sua consolazione e rifugio spirituale, il luogo in cui incontrer le braccia alzate e il cuore aperto di P. Bernardino e di P. Rafael. Al Bambino di Aracoeli, che la vide entrare nellOrdine nel settimo centenario del nostro Serafico Padre, professava grande devozione e lo circondava dinfinita tenerezza, chiamandolo il mio Bambino, caro Bambino mio, amabile Bambino. A lui affider nel 1896 i risultati del Capitolo appena celebrato. Con ragione potr scrivere: Io non ce la faccio allidea di perdere lAracoeli: io amo questo vecchio nido, io non so come dirlo, ma mi sembra di essere nata alla vita proprio in quel luogo l. Con ragione, care sorelle, avete voluto venire in pellegrinaggio in questo luogo tanto amato dalla vostra santa Fondatrice, per rinnovare la vostra identit francescana ed il vostro profondo legame, mai venuto meno, allOrdine dei Frati Minori. Ricordando e rinnovando il gesto del P. Bernardino da Portogruaro, anchio oggi vi accolgo e vi benedico di tutto cuore affinch questa vostra identit francescana, insieme missionaria e

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS

mariana, non venga mai meno. Ch il Santo Bambino sia testimone di questo momento di grazia e di emozione, come lo stato in quel memorabile 4 ottobre 1882, e che Maria, ara coeli, vi indichi il cammino per seguire Ges pi da vicino, in ogni momento e in costante fedelt creativa. Per in questo momento desidero a nome personale e di tutto lOrdine francescano, ringraziarvi per la vostra vicinanza fraterna. Quanti gesti di fraternit ho sperimentato e sperimentano i miei fratelli da parte delle Sorelle nel mondo intero! Molto ci che lOrdine francescano vi ha dato, molto ci che lOrdine riceve da voi. Grazie per questo scambio di affetto. Camminiamo uniti nella reciprocit e nella comunione fraterna. Alla nostra festa si viene oggi ad aggiungere quella del Figlio amato del Padre, nostro Signore Ges Cristo. Il testo del Vangelo che abbiamo ascoltato un canto, una eucaristia stavo per dire una danza del Figlio davanti al Padre, signore del cielo e della terra, per aver reso partecipi i suoi discepoli, i pi piccoli, del dono della conoscenza profonda del Regno, che invece stato nascosto ai saggi e ai sapienti di questo mondo (cf. Lc 10, 21). Una conoscenza che porta coloro che ricevono questa grazia alla donazione totale e incondizionata, a vivere la logica del dono senza alcuna riserva, vivendo interamente per il Signore e interamente per gli altri. Questa lesperienza vissuta da Ges in rapporto al Padre e agli altri. Questa lesperienza vissuta da ogni discepolo, fra i quali Francesco e Maria della Passione. Dalla contemplazione del Padre, eterno dono di s, e del Figlio, che si dona sino alla fine, il discepolo, vigorosamente rafforzato dallazione dello Spirito (cf. Ef 3, 16), riceve la forza necessaria per affrontare tutte le difficolt che comporta la costruzione del Regno, donandosi senza misura alla missione, attraverso un movimento di dono, simile al costante donarsi di Dio, poich sa che niente gli appartiene, che tutto un bene ricevuto, destinato ad essere condiviso e restituito. Care sorelle, il vostro carisma missionario, mariano e francescano. In quanto missionario, la vostra forma di vita com-

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prensibile soltanto da questa logica del dono, che, partendo da una profonda comunione damore con il Padre e il Figlio nello Spirito Santo, vi porta ad uscire da voi stesse per andare incontro agli altri, particolarmente agli ultimi e agli esclusi. Il vostro carisma anche mariano. In quanto tali siete chiamate a vivere la vostra vocazione e missione con unapertura incondizionata, come Maria, alla volont del Padre, in modo tale che, custodendo nel pi profondo del vostro cuore la parola del Signore (cf. Lc 2, 51) e mettendo in pratica quello che lui vi dir (cf. Gv 2, 5), lo possiate portare agli altri (cf. Lc 1, 39ss). Finalmente, in quanto francescano, il vostro carisma esige da parte vostra che viviate sine proprio, unespressione molto familiare a Francesco, spogliate di tutto per possedere colui che tutto: il bene, tutto il bene, il sommo bene (cf. LodAl); e, in questo modo, radicate e cementate nellamore (cf. Ef 3, 17), possiate arricchire con la vostra povert gli altri. E in ogni momento, per essere Francescane Missionarie di Maria, non dimenticate che sarete testimoni e missionarie nella misura in cui, con una vita orientata verso il Signore, come quella dellapostolo Paolo, vi lascerete abitare da Lui (cf. Ef 3, 17). I discepoli furono chiamati per stare con lui e per essere inviati in missione (cf. Mc 3, 14). In quanto discepole, anche voi siete state chiamate, prima di tutto, per stare con Cristo, conoscerlo pi profondamente ed essere partecipi del suo mistero damore. Che niente, care Sorelle, vi separi da Lui e niente vi separi dagli altri. Date tempo nella vostra vita al Signore e troverete tempo per gli altri. Siate contemplative del mistero eucaristico, contemplazione che forma parte della vostra spiritualit missionaria, e vi troverete sensibili alle necessit degli altri. Siate delle donne di preghiera e diventerete donne di azione. Parafrasando le parole di San Gregorio Magno possiamo ben dire che lorazione e la contemplazione educano allamore e aprono il cuore al dono senza limiti. La vostra fecondit missionaria dipender dallintensit dellunione con il Signore. Soltanto da una comunione profonda con il Signore incontrerete la for-

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za, la luce e la consolazione necessarie per una missione mariana e francescana autentica. Cari fratelli e sorelle, come ci invitava il salmo responsoriale (Sal 33), rendiamo grazie al Signore per il dono di Francesco e di Maria della Passione. Cantiamo al Signore un canto nuovo, perch oggi come ieri il Signore continua a mostrarci il suo amore e a realizzare grandi cose nella nostra Famiglia. E in ogni momento e in qualunque luogo, unendoci alla lode di Ges al Padre, facciamo della nostra vita una continua eucaristia gradita al Signore. Temiamo il Signore ed il suo sguardo ci sosterr nel momento della prova. Beati noi che il Signore ha scelto come eredit! Pace e Bene!

5. Omelia in occasione della Festa di san Francesco BRILL COME STELLA TRA LE NUBI
Santa Maria degli Angeli, 4 ottobre 2007

FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale

Cari fratelli e sorelle, il Signore vi dia pace! Rallegriamoci tutti nel Signore nella solennit del Serafico Padre san Francesco; con noi gioiscono gli Angeli e lodano in coro il Figlio di Dio (Antifona di ingresso). Oggi i nostri occhi, pieni di stupore, sono rivolti a Francesco di Assisi. Ma oltre la sua figura, certamente attraente; la sua cultura, certamente notevole; il suo carattere, senza alcun dubbio gioioso e comunicativo; le sue qualit e le circostanze, che ruotano intorno alla sua esperienza, vogliamo contemplare le meraviglie che Dio ha compiuto nel suo servo: lamore con cui il Padre lo ha chiamato alla sequela del suo Figlio Ges Cristo; la grazia con cui lo ha trasformato in immagine viva di Cristo povero e crocifisso; lispirazione con cui lo spinse a vivere nella Chiesa secondo la forma del santo Vangelo. Non possiamo, inoltre, smettere di ammirare la fedelt con cui Frate Francesco rispose alla vocazione ricevu-

ta. Una fedelt che desiderano fare propria quanti si sentono chiamati con una vocazione simile alla sua, o sono attratti dalla sua persona. Dobbiamo considerare in primo luogo la grazia di Dio in Francesco. Pu essere che, accostandoci alla sua vita, si abbia la tentazione di ammirare la grazia di Dio che si manifesta nelle virt eroiche, nei segni e nei prodigi, nel mistero delle stigmate. Frate Francesco, per, non percorrerebbe con noi questo cammino. Egli sapeva che la grazia di Dio lo aveva portato tra i lebbrosi e che lamarezza provata nel vederli si era trasformata in dolcezza di anima e di corpo, quando us loro misericordia. Sapeva che questa era per lui la vera e salvifica penitenza, che lo allontan da un mondo pieno di menzogna e lo avvicin alla verit delluomo, alluomo vero, alluomo che soffre, a quello che, imprigionato dallemarginazione, rischia di non conoscere la comunione, che Dio; a quello che, imprigionato dal disprezzo, rischia di non conoscere la carit, che Dio; a quello che, imprigionato dallamarezza, rischia di non conoscere la dolcezza del Signore, la dolcezza della misericordia. Frate Francesco sapeva che il Signore gli diede fede nelle chiese. Una fede semplice, limpida, umile e luminosa, che gli permise di effondere la sua anima nelladorazione davanti allEucaristia, sacramento della presenza di Cristo e memoriale della sua passione redentrice. Frate Francesco confessa che il Signore gli diede una grande fede nei sacerdoti che vivono secondo la forma della santa Chiesa di Roma, nei sacerdoti poverelli di questo mondo, che voleva temerli, amarli e onorarli come suoi signori, perch in loro vedeva il Figlio di Dio. Frate Francesco nel suo Testamento ci dice con grande semplicit che il Dio Altissimo lo port con la sua grazia ad amare Ges Cristo, suo Figlio, l dovera pi dimenticato e disprezzato: tra i lebbrosi, le chiese abbandonate e i sacerdoti poverelli. Colui che nei lebbrosi seppe tanto amare Cristo, desider con tutta la sua anima onorare e venerare il suo Signore nei santissimi

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misteri del suo Corpo e del suo Sangue, amarlo nei Nomi e le parole scritte, perch tutto era presenza di Colui che amava. Frate Francesco sapeva che il Signore gli aveva dato dei Fratelli e con il dono di Fratelli gli era stata anche data la conoscenza della forma di vita che dovevano condurre, secondo linsegnamento del santo Vangelo. Amando Cristo nei poveri, nella Chiesa e nei Fratelli, Francesco si andava trasformando, per grazia di Dio, nellimmagine viva di Cristo umile, povero e crocifisso, fino a portare nel suo corpo le piaghe di Ges. Amando Cristo nei poveri, nella Chiesa e nei Fratelli, Francesco ripar il tempio e rinforz il santuario, protesse il suo popolo e fortific la citt, per brillare nella casa di Dio come stella splendente tra le nubi, come una luna piena nel giorno di festa, come un sole rifulgente sulla vita dei fedeli. Oggi facciamo nostre le parole di Ges nel Vangelo e rendiamo grazie al Padre, al Signore del cielo e della terra, per aver dato a Francesco unanima da povero, innamorata di Cristo, povero e crocifisso, e per avergli dato un cuore limpido, capace di vedere Cristo, amarlo e abbracciarlo in tutti i poveri. Oggi rendiamo grazie a Dio per Frate Francesco, contemplando le meraviglie operate dallAltissimo in lui e per mezzo di lui; leviamo al cielo gli occhi e le mani supplici, umili e grati, guardando la nostra vita di credenti in Cristo Ges, perch anche noi cerchiamo, desideriamo e vogliamo, anche se non lo meritiamo, di entrare con Francesco nei segreti del Regno di Dio. Grati ricordiamo, per tenerla fissa nella memoria e nel cuore, la beatitudine dei poveri; dobbiamo per umilmente confessare che non abbiamo ancora imparato ad essere veramente poveri, cos da essere veramente beati. Padre Francesco, insegnaci ad essere poveri! Umili e grati, desideriamo e chiediamo per noi peccatori, che contempliamo ammirati il serafico padre Francesco di Assisi, di farci piccoli e servi di tutti; di non pretendere nulla se non di essere piccoli e di servire; di dare la vita per il Regno di Dio; di non esigere altro che di espropriarci della

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vita, di spenderla, di perderla, perch riconosciamo che il padre Francesco la guadagn offrendola, mentre rischiamo di perderla per non averla offerta. Umili e grati, desideriamo e chiediamo di non incontrare nella nostra esistenza altro motivo di gloria che la croce di nostro Signore Ges Cristo, perch da essa viene per noi la riconciliazione e la grazia, la redenzione e la vita, e in essa si rivela lamore assoluto e incondizionato di Dio per noi. Umili e grati leviamo al cielo i nostri cuori per trovare misericordia, per ricevere da Dio Padre la conoscenza del Figlio e dal Figlio la rivelazione del Padre, perch tutto il nostro essere inquieto e non trover pace, finch non riposer nellintimit di Dio. Desideriamo amarlo, abbracciarlo e seguirlo in Ges di Nazareth. Vogliamo ascoltarlo e contemplarlo nelle sante e profumate parole della Sacra Scrittura. Desideriamo amarlo, abbracciarlo e seguirlo, ascoltarlo e contemplarlo nella divina Eucaristia, dove gli occhi limpidi della fede semplice vedono il Corpo e il Sangue del Signore. Desideriamo amarlo, abbracciarlo e seguirlo, ascoltarlo e contemplarlo in tutti i sacramenti della sua presenza e della sua grazia. Umili e grati, chiediamo di incontrare Cristo e di riconoscerlo in tutti i lebbrosi, in coloro che la nostra ripugnanza desidera isolare; chiediamo di baciarlo in essi e di rompere con la forza della carit le barriere di solitudine che abbiamo innalzato tra noi e i loro corpi feriti, tra noi e quelli che non contano niente, tra noi e il corpo di Cristo. Insegnaci, Frate Francesco, ad ascoltare Cristo nella santa Chiesa, ad obbedirle nel signor papa e in tutti i vescovi e i sacerdoti che sono in comunione con il signor papa. Insegnaci a vivere nella fede della Chiesa il santo Vangelo, totalmente dedicati a Dio Padre, sommamente amato, seguendo da vicino Ges Cristo, docili allazione dello Spirito di Cristo nelle nostre vite. Oggi, in questa Eucaristia che stiamo celebrando, nella pasqua di Cristo di cui facciamo memoria, nella comunione sacramentale che stiamo per ricevere, conosciamo, facendone esperienza, la totale consegna dellAltissimo Figlio di Dio alla

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comunit ecclesiale e a ciascuno di noi. Oggi manifestiamo, con lumilt dei nostri passi verso laltare di Dio, la volont di essere totalmente di Colui che in tutto volle essere nostro. Che tutti noi si possa, con la grazia del Signore, per lintercessione della Vergine Immacolata e del nostro padre san Francesco, e con laiuto di tutti, perfezionare il dono della nostra vita al servizio di Dio e per il bene degli uomini.

6. Relazione del Ministro generale allAssemblea dellUFME Sarajevo, Bosnia/Erzegovina, 11.10.2007 La nostra vecchia e cara Europa LEuropa una realt pluriculturale e multireligiosa. La pluriculturalit chiara. Basta guardare i componenti di questa assemblea dellUFME. Daltra parte, se certo che lEuropa non stata mai monolitica dal punto di vista religioso, oggi lo anche meno. Il suo carattere multireligioso cresce di giorno in giorno. In Europa, oggi come ieri, convivono cristiani (cattolici, ortodossi e protestanti), ebrei e musulmani, per citare le tre grandi religioni. Per qualcosa sta cambiando. Da una parte aumentano coloro che si dichiarano membri di quella che potremmo chiamare religione laicista, professando come credo il relativismo morale e il laicismo. Daltra parte, lIslam si presenta come una forza e una riserva spirituale valida, di fronte alla mentalit meramente politica ed economica della nostra Europa. Anche le grandi tradizioni religiose dellAsia sinnalzano come potenze spirituali contro unEuropa che rinnega le sue fondamenta e radici religiose e morali. Il dominio di una cultura europea cimentata solo sulla tecnica, la scienza e il commercio sfociato su una cosmovisione tecnico-secolare che ha dimenticato la sua ricchezza interiore: il EUROPA, SII TE STESSA

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mondo dei valori (pensiamo a quello della famiglia o della vita stessa) e della sua fede. LEuropa stata definita non solo come un concetto geografico, ma anche come una grandezza storica e morale (Cardinal J. Ratzinger), frutto del contributo dei diversi popoli e culture: Grecia, Roma, i popoli germanici e i popoli slavi. Per, tra tutti, quello che ha contribuito maggiormente stato senza alcun dubbio il cristianesimo: Non c dubbio che, nella complessa storia dellEuropa, il cristianesimo rappresenta un elemento centrale e determinante, che si consolidato sulla base stabile delleredit classica e dei numerosi contributi che hanno dato i diversi flussi etnici e culturali che si sono succeduti lungo i secoli. La fede cristiana che ha plasmato la cultura del Continente si intrecciata indissolubilmente con la sua storia (Ecclesia in Europa, EiE, 24). LEuropa non sarebbe Europa senza il cristianesimo: Il cristianesimo stato nel nostro continente un fattore primario di unit tra i popoli e le culture, e di promozione integrale delluomo e dei suoi diritti. Non si pu dubitare che la fede cristiana parte, in maniera radicale e determinante, delle fondamenta della cultura europea il cristianesimo ha dato forma allEuropa (EiE, 108). Per lEuropa vive oggi una profonda crisi didentit, una profonda crisi di valori (EiE 108). Per un osservatore attento non mancano segni di speranza, per non mancano nemmeno ombre che oscurano il futuro del nostro continente. In questa situazione, impensabile in alcuni nostri Paesi fino a pochi anni fa, i valori evangelici gi non sono un punto di riferimento nel comportamento degli europei, n un punto di riferimento per la legislazione dei nostri popoli. Con tutti i mezzi si pretende che la fede si riduca ad una questione privata, e ogni volta con maggior frequenza si nega ai cristiani il diritto stesso ad intervenire come cristiani nel dibattito pubblico, e comunque si squalifica il loro contributo con laccusa che cercano di difendere privilegi ingiustificati (BENEDETTO XVI, I cinquantanni dei trattati di Roma, 24 marzo 2007). In questa situazio-

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Europa: luogo di missione LEuropa, ha ripetuto molte volte Benedetto XVI, non pu rinnegare le sue radici cristiane. La casa Europa, ha detto recentemente lattuale Pontefice, sar per tutti un luogo piacevole da abitare solo se si costruisce sopra un solido fondamento culturale e morale di valori comuni precedenti della nostra storia, delle nostre tradizioni [] il cristianesimo ha modellato profondamente questo continente (BENEDETTO XVI, Discorso alle Autorit e Corpo Diplomatico in Austria, 7 settembre 2007). Che fare perch lEuropa sia un luogo piacevole da abitare e non rinneghi le sue radici cristiane? La Chiesa, gi da tempo, ha indicato il cammino: lEuropa ha bisogno di essere evangelizzata. Una evangelizzazione che in varie parti dEuropa comporter un primo annuncio del Vangelo (EiE 46); una evangelizzazione che ovunque comporta un nuovo annuncio inclusi i battezzati (EiE 47). In ogni caso, lEuropa oggi un Paese di missione e, in molti casi, di missione ad gentes (EiE 46).

ne, non c da stupirsi che molti cristiani e la stessa Chiesa si sentano ospiti e pellegrini, come stranieri, in questa societ in cui si cerca di sottrarre loro lautorit e di emarginare tutto ci che possibile.

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I Frati Minori in missione In questo compito, in cui tutta la Chiesa inviata in missione e che un impegno e una responsabilit di tutti (EiE 43), i circa 9.000 Frati Minori che vivono e lavorano in Europa non possono restare al margine o guardare i problemi con distacco. LEuropa ci chiama e aspetta da noi che ci sentiamo protagonisti/fermento nel bel compito della evangelizzazione della cultura e dellinculturazione del vangelo nel nostro vecchio continente (cf EiE 58-65); lEuropa ci chiama e aspetta da noi che rispondiamo annunciando il Vangelo della speranza, il Vangelo della riconciliazione; lEuropa ci chiama e aspetta da noi un progetto alternativo a quello che offre la nostra societ. In questo servizio di evangelizzazione, non partiamo da zero. In effetti, Francesco

visse in una societ non tanto diversa dalla nostra. In una societ molto religiosa, ma che era molto lontana dal vivere i valori evangelici; Francesco fu testimone di un Dio vicino, di un Dio amore, di un Dio misericordia, perdono e riconciliazione; in una societ profondamente divisa, propose un progetto di vita in fraternit, dove tutti si sentivano fratelli e uguali; in una societ violenta, propose un progetto di pace e di riconciliazione; in una societ ferita dalle disuguaglianze, propose e visse un progetto di vita in minorit dove tutti si sentivano servi di tutti, inclusi i nemici di allora, i saraceni e gli altri infedeli. Sono passati quasi ottocento anni da quando il Penitente di Assisi, Francesco di Bernardone, rispose alla chiamata del Signore e alle sfide che presentava la societ di allora, percorrendo, scalzo e in atteggiamento di radicale povert e di profonda umilt, le strade di quellEuropa divisa e in processo di profonda trasformazione, portando nel suo corpo e nella sua anima le inquietudini e le speranze degli uomini e delle donne del suo tempo e portando un progetto di vangelo, un progetto di fraternit, un progetto di pace, un progetto di uguaglianza a partire dalla minorit e dal sine proprio. Lamore che mise in cammino i discepoli di Ges e li condusse ad annunciare il Vangelo al mondo intero e ad ogni creatura, ci sta spingendo ad annunciare a tutti che non c altro onnipotente che lui (LOrd 9). Lamore che spinse Francesco sulle strade dEuropa, questo stesso amore ci sta chiamando ad uscire dalle nostre paure (motivate spesso dal calo numerico e dallinvecchiamento progressivo), dalle nostre vigliaccherie (motivate spesso dalla nostra poca fede), dai nostri chiostri ristretti (il provincialismo, la comodit del proprio lavoro, limborghesimento) per denunciare che lamore non amato e perch con la parola e lopera diamo testimonianza di lui come Dio unico, il bene, tutto il bene, il sommo bene, la bellezza, la sicurezza, nostro gaudio, nostra speranza e letizia, ogni nostra ricchezza (LodAl 1ss). Per rispondere a questa chiamata dellEuropa, importante che, come France-

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sco, ci prendiamo il tempo per chiedere al Signore: Signore, che vuoi che facciamo noi, Frati Minori che viviamo e lavoriamo in questo vecchio Continente? e che, al tempo stesso, ci chiediamo gli uni gli altri: Fratelli, che dobbiamo fare? Queste due domande che ci accompagnarono durante lanno 2006, primo anno di preparazione allVIII Centenario della fondazione del nostro Ordine, non possono cessare di accompagnarci in questi momenti critici per lEuropa e per la nostra vita in Europa. Non misconosco la difficolt di tale impresa, ma personalmente sono convinto che il messaggio di Francesco del quale noi dobbiamo essere i primi portavoce, potrebbe aiutare perch lEuropa non perda la sua anima cristiana. il momento non solo di proclamare che lEuropa ha bisogno di essere evangelizzata, ma anche di sentirci in permanente stato di missione, o se si preferisce: il momento di rinnovare lardore missionario che caratterizz i cristiani e pi concretamente i francescani di questo vecchio continente, fino a poco tempo fa. suonata lora di uscire dalle nostre sacrestie, lora della missione. La missione, come ben sappiamo, la nostra ragione dessere: siamo stati chiamati per essere inviati, per essere missionari (cf CCGG 1,2; 83). La missione fa parte della nostra identit (cf. F. URIBE, El proyecto apostolico de Francisco de Ass en la Legenda maior de S. Buenaventura, Roma 2003, 139-184). La missione lelemento chiave per comprendere e ridimensionare la vita religiosa nei suoi diversi aspetti: spiritualit, vita comunitaria, segni dei tempi, governo e autorit, formazione e teologia. La missione la dimensione che unifica tutti gli altri valori e aspetti della vita francescana: contemplazione, fraternit, minorit e povert, formazione e studi, strutture ed economia. Solo la missione ci aiuter a superare le tentazioni e le tendenze egocentriche che si esprimono nel provincialismo, nellimborghesimento di tanti Frati, e nella mondanizzazione della nostra vita. Il dinamismo missionario una terapia per i problemi interni che nascono in

seno alle nostre fraternit. Quando la tensione missionaria sindebolisce, aumentano le altre tensioni. Per questi e molti altri motivi, noi Frati Minori dEuropa siamo chiamati a metterci in attitudine di missione. urgente, non possiamo lasciarlo per domani.

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1. Assumere lEuropa come un segno dei tempi LEuropa, per noi Frati Minori, deve essere considerata un segno dei tempi, un luogo per la professione di fede. Il Capitolo ci ha invitato a scrutare i segni dei tempi, a riconoscerli, leggerli e interpretarli alla luce del Vangelo (cf Il Signore ti dia pace, Sdp, 6). Questa attitudine, che certamente esige occhi grandi, come gli occhi del gufo, che gli permettono di vedere nella notte, ci porta a scoprire che, contro ogni apparenza, il Padre continua a lavorare e ad operare nelloggi e nel qui della nostra storia e della storia dei nostri contemporanei europei, e quando pi sfigurato appaia il suo volto e meno visibile si faccia la sua presenza, pi noi dobbiamo sentirci interpellati da lui e chiamati a dare una risposta evangelica. Leggere i segni dei tempi e interpretarli convenientemente ci permetter di essere noi stessi segni leggibili di vita per un mondo assetato [anche quello europeo] di nuovi

Ci che lo Spirito dice ai Frati Minori dEuropa In atteggiamento di discernimento, noi francescani dEuropa dobbiamo domandarci: che cosa ci chiede lo Spirito in questa situazione del vecchio continente? Il discernimento la chiave per il nostro futuro e la nostra missione in Europa. Cos si comprende ci che ci chiese il Capitolo generale straordinario: una permanente e costante attitudine di discernimento (cf Il Signore ci parla lungo il cammino, Spc, 35). Tenendo conto delle sfide che ci arrivano dalla situazione dellEuropa, segnalo alcune piste che credo dobbiamo tenere presenti in questi momenti, noi francescani europei, per dare una risposta adeguata a partire dal Vangelo e dalla nostra forma di vita.

2. Essere custodi della speranza Il Continente Europeo, anche le Chiese di Europa, si sente colpito spesso da un oscuramento della speranza. In questa nostra Europa tanti uomini e donne sembrano disorientati, insicuri, senza speranza, e molti cristiani [anche non pochi francescani] sono sprofondati in questo stato danimo (EiE 7). In questo contesto, lo Spirito del Signore ci chiede di essere custodi della speranza. Ma come rispondere a questa vocazione se noi non ci sentiamo abitati da colui che nostra speranza? (cf EiE 19). Come trasmettere ai nostri fratelli di Europa i valori che hanno perso se noi non saremmo capaci di aprire gli occhi della fede e della speranza per individuare, in mezzo alla crisi, i sogni emergenti dei nostri fratelli in Europa, e dare loro spazio nella nostra vita e anticipare cos il Regno di Dio proclamato e vissuto da Ges Cristo (Sdp 7). Desideriamo essere molto realisti, ma non possiamo consentire di essere vittime di un realismo che ci impedisca di respirare e di vedere nuove possibilit; desideriamo tenere ben aperti gli occhi per non cadere nelle false utopie, ma non possiamo rinunciare a custodire la speranza in noi stessi e a contagiare gli altri di questa stessa speranza; desideriamo calpestare la terra ferma, ma non possiamo rinunciare ad annunciare un cielo nuovo e una terra nuova iniziati e consolidati laddove un uomo o una donna, laddove un frate minore annuncia con chiarezza la possibilit di un mondo accogliente, giusto, tollerante e pacificato (Sdp 40). NellEuropa francescana vi sono molti problemi; alcuni sono sotto gli occhi di tut-

cieli e nuova terra (Sdp 7); il contrario, invece, ci farebbe correre il pericolo di installarci, di ripeterci, di annullare i sogni pi profondi, di perdere poco a poco la gioia contagiosa della nostra fede (cf Sdp 6). Non , qualche volta, in questa incapacit di leggere i segni dei tempi, nellincapacit di ascoltare la voce del Signore negli avvenimenti della storia e individuare la sua presenza sempre operante la ragione di tanto pessimismo tra di noi?

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ti: diminuzione del numero dei frati, aumento dellet media, poche vocazioni, poca perseveranza Questo ci deve sicuramente preoccupare, e molto. Anche a me. Ma ci che pi ci deve preoccupare la rinuncia allutopia, a pensare al futuro e prepararlo con fiducia, a vivere con vera passione il presente. Certamente, e non c bisogno di essere indovini o profeti, in futuro la nostra presenza in Europa diminuir di numero. Per ci che nulla e nessuno deve togliere la fiducia assoluta nel Signore, lo stesso ieri, oggi e sempre (Eb 13,8). LEuropa francescana si vedr ridotta nei prossimi anni in quanto al numero di frati, ma non possiamo rinunciare a manifestare la bellezza della sequela del Signore (Vita consecrata, VC, 66). Saremo meno e, con tutta certezza, pi avanzati negli anni, ma non pu venir meno limpegno a cercare e amare Dio con tutto il cuore, con tutta lanima e con tutte le forze (Dt 6,5) e gli altri come noi stessi (cf. Mt 22, 37-39). Continueremo diminuendo e invecchiando, per non possiamo rinunciare a iniziare sempre e con rinnovato entusiasmo, in qualsiasi tappa della vita che incontreremo, il cammino della crescita e della fedelt dinamica e creativa a Cristo, alla Chiesa, al nostro Ordine e alluomo del nostro tempo (cf VC 37.71.110). Per questo non c bisogno di essere molti n di essere giovani. C solo bisogno di desiderarlo e crederlo: desiderarlo, bench ci costa e dobbiamo rinunciare a certe comodit acquisite; e credere che vale pena, credere realmente che il Signore non ci ha ingannato quando ci ha invitato a seguirlo pi da vicino (cf CCGG 5,2). Se iniziassimo a credere! Se osassimo! Quante cose cambierebbero nella vita di ciascuno di noi e nella vita delle nostre Province! Quanti miracoli continuerebbe ad operare il Signore in noi e attraverso di noi! Cari fratelli, il momento e non possiamo lasciarlo per domani, poich sarebbe troppo tardi di gettare le reti (cf Lc 5,4); non sembra essere il momento pi propizio per la pesca, ma sappiamo che Pietro e i suoi compagni, essendosi fidati della parola del Signore, raccolsero una grande

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quantit di pesci (Lc 5,6). Siamo disposti? Siamo disposti a rinunciare alle nostre sicurezze, e certe evidenze, per fidarci un po di pi del Signore? Essere custodi della speranza: ecco una missione bella e urgente per tutti noi, Frati Minori di Europa. Ma per questo la prima cosa che simpone di rinunciare alla logica del fattibile: Hai ci che hai e niente altro, si sente dire; oppure: Siamo tanti e tali, come rispose il portinaio di cattivo umore a Francesco, secondo il racconto del frammento sulla Perfetta letizia. Credo, magari mi sbaglio, che tra di noi sta regnando lesaltazione dellistituito e laccettazione acritica della pura operativit; tante volte, coscientemente o no, siamo vittime di un radicato scetticismo che ci impermeabilizza davanti a qualsiasi proposta nuova; spesso siamo vittime di una allergia dichiarata alle grandi parole che ci impedisce di sognare, e quando un uomo incapace di sognare, la cosa pi grave di quanto appare; non raramente siamo anche vittime di una risentita delusione per le grandi promesse che finiscono per discreditare le proposte che possono suonare come utopiche. Ci manca laudacia e la capacit profetica per non lasciarci intrappolare da programmazioni a corta portata, per non addomesticare le esigenze della nostra vocazione e missione come se fossero un qualsiasi ordine del giorno. il momento di recuperare una certa auto-stima per saper vendere le nostre tele migliori e non convertirle in semplici ritagli; il momento di recuperare un ottimismo sano e realista, se non nelle nostre proprie forze, almeno nel Signore e in tanti fratelli che continuano cercando nuove risposte ai nuovi tempi che stiamo vivendo. innegabile che la santit e la miseria si danno la mano, come innegabile che a fianco dei frati che cercano di preparare con tutte le loro forze un futuro diverso vi sono frati profondamente toccati dallo scoraggiamento e scavati dalle termiti della mancanza di prospettiva. Chiedo ai primi che non si scoraggino anche quando sono incompresi e, a volte, criticati; chiedo ai secondi che ascoltino lesortazione di Francesco: Co-

3. Esaminate ogni cosa, tenete ci che buono (1 Ts 5,21) Viviamo in un momento di ricerca e, per molti, di incertezza e disorientamento (cf EiE 7). In questa situazione ci sentiamo mendicanti di senso (Spc 6). Davanti allinstabilit che ci comporta, corriamo il rischio di cercare la stabilit, laccomodamento. E questo, dobbiamo riconoscerlo, non va con la forma di vita che abbiamo abbracciato. nel cammino che comprenderemo meglio la nostra vocazione (cf Spc 10), che esige di uscire da noi stessi per andare incontro allaltro, particolarmente colui che diverso (cf Spc 22), abbracciare i luoghi di frontiera e abitare la marginalit (cf Spc 33), come minori tra i minori della terra (Spc 30). Nei luoghi di frattura, per dare una risposta a partire dalla fede e trasmettere un messaggio che sia alternativo a qualsiasi tipo di frattura (cf. Sdp 20). In questo senso, necessario recuperare la itineranza, soprattutto litineranza interiore, ma non solo essa, come espressione di una disponibilit assoluta a metterci in cammino (cf Sdp 33).

minciamo, fratelli; oppure, ancor meglio, che ascoltino il Signore che in questa situazione concreta in cui viviamo ci invita a andare al largo e a gettare di nuovo le reti. Avremo un futuro nella misura in cui tutti i frati, ciascuno secondo le sue possibilit, ci sentiamo in ricerca e in cammino; avremo un futuro nella misura in cui saremo capaci di chiamare le sfide per il loro nome, affrontarle con profondit e intelligenza e dare risposte adeguate. Sottolineo il tutti, senza escludere nessuno. Nessuno ha il diritto di restare fuori del recinto per guardare gli altri da una certa distanza, per paura che risulti ferito dentro il recinto. Meno ancora si giustificherebbe lo stare in agguato per vedere come gli altri si sbagliano. Tutti dobbiamo sentirci coinvolti in questo compito e a tutti si deve dare lopportunit di cercare nuovi campi di riflessione, nuove modalit di relazionarsi, nuove occasioni di vita francescana, nuove sfide alle quali rispondere.

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4. Autenticit Siamo in una societ del cellofan, dellimmagine, dellapparenza, della esteriorit. Come si cura linvolucro! La cultura dellimmagine e dellapparenza rafforza il fenomeno dellimmediatezza. Non c tempo per scavare, non c posto per i grandi valori. Dallingresso, buono ci che appare come buono. Ci provoca con frequenza una forte crisi di verit: si dice e si predica una cosa e si pensa e si fa unaltra che non ha niente o poco a vedere con ci che si dice o si difende. La nostra vita francescana, invece, non appartiene alla cultura dellapparenza, ma a quella della profondit. Bench il Frate Minore non debba giudicare n disprezzare questa cultura del cellofan (cf. Rb 2,17), la sua vocazione e missione lo situa sempre molto al di l delle apparenze, nel profondo della vita, dove sono in gioco i valori. urgente scommettere per lautenticit, che non significa essere perfetti quanto cercare con tutte le nostre forze di adeguare la nostra vita di ogni giorno alla forma di vita abbracciata con la professione religiosa. E urgente non addomesticare le parole profetiche del Vangelo per adattarle a uno stile di vita comodo; al contrario, imprescindibile sentire lurgenza evangelica interiore di nascere di nuovo, tanto a livello personale come istituzionale. urgente tornare allessenziale della nostra esperienza di fede e della nostra spiritualit per nutrire, mediante lofferta liberatrice del vangelo, il nostro mondo diviso, disuguale e affamato di senso, cos come fecero nel loro tempo Francesco e Chiara dAssisi ( Sdp 2). necessario, come ci ha ricordato il Capitolo generale straordinario, lasciare il necessario per tornare allessenziale.

In questo contesto, vedo come una sfida urgente per la nostra presenza in Europa il discernimento delle nuove situazioni che si avvicinano o che gi stiamo vivendo. Discernere e cercare sono la nuova forma di fedelt che ci chiedono la Chiesa e lOrdine, la fedelt creativa. Dobbiamo optare per Province in cammino, per Entit in discernimento.

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5. Testimoni di Dio in una societ senza Dio Viviamo in un mondo che si gloria di aver deificato il presente, i beni, ci che si tocca. Come religiosi e come francescani, stiamo offrendo molti e buoni servizi ai nostri fratelli. Ma non possiamo dimenticare che ci che di pi prezioso possiamo regalare agli uomini e donne del nostro tempo un supplemento di spiritualit, di trascendenza. Il resto lo possono comprare: tutto si vende e tutto si compra; la spiritualit e la trascendenza, no. Come Francesco, dobbiamo essere uomini appassionati e catturati da Dio (bene, bont, ricchezza, sicurezza: cf. LodAl). Godere della visione di Dio: questa la nostra mta; far partecipare gli uomini alle promesse di Dio: questa la nostra missione; adorare, lodare, pregare, consegnare il cuore e la mente a Dio: questa la vocazione e il compito fondamentale del Frate Minore. Niente ci deve distrarre dallunico necessario; niente, nemmeno il lavoro apostolico pi lodevole, pu giustificare che Dio passi in secondo ordine. Solo la sete dissetata pu trasformarsi in messaggio, come nel caso della Samaritana (cf Spc 17). Senza cessare di essere Marta, impegnati a servire a tempo e contro-tempo, dobbiamo sentirci ugualmente Maria, ai piedi di Ges, e questo non per facilit, quanto perch ci di cui hanno pi bisogno gli uomini di oggi e ci che realmente ci viene richiesto. Se le nostre fraternit non si trasformano in scuole della ricerca di Dio, in mense dove quotidianamente si condivide il pane della Parola, in luoghi privilegiati di spi-

Come fare perch gli uomini ci sentano vicini e impegnati con la loro causa, ma senza che questa prossimit e impegno ci facciano cadere nelle loro contraddizioni? Come superare la crisi di verit nella quale tante volte viviamo? Come essere segni profetici in questa societ del cellofan e del culto dellesteriorit, senza allontanare gli uomini e senza sentirsi lontani da essi? Sono le domande che dovremo farci costantemente se non vogliamo finire in un vicolo cieco.

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ritualit, di preghiera e di adorazione, non saremo dei riferimenti per il mondo. Cari Ministri provinciali dEuropa, che cosa ci si chiede di cambiare a livello personale e fraterno, per essere testimoni di Dio in una societ che ha eclissato Dio? Come invocare il nome di Dio se luomo postmoderno sa invocare solo la sua immanenza, la terra, ci che si tocca e si palpa? Noi Frati minori dEuropa non possiamo misconoscere domande tanto stimolanti.

6. Uomini di dialogo La situazione in Europa, il suo carattere pluriculturale e multireligoso, stanno esigendo da noi, Frati Minori, che siamo uomini di dialogo. Il dialogo deve essere considerato come un valore trasversale nella nostra vita e missione. In quanto tale, il dialogo non una semplice attivit o strategia per conquistare l altro, quanto deve essere unattitudine costante, un modo di fare missione, di andare incontro all altro, missione che parte dal nostro sentirci fratelli di tutti e che comporta: chiarezza nella propria identit, mansuetudine, capacit di affrontare i conflitti e fiducia, per esprimerci con libert e familiarit davanti agli altri. Nella nostra missione non si tratta di situarci a lato di, accanto a, tanto meno contro. Situarci francescanamente richiede realismo, ma al tempo stesso richiede di vedere e amare laltro come fratello e sorella. Il realismo ci condurr ad essere coscienti della situazione, molte volte per nulla facile, soprattutto nei Paesi dove i cristiani sono una minoranza. Il realismo ci condurr a condannare apertamente e senza palliativi il terrorismo e la violenza, specialmente quando si tratta di giustificarli in nome di Dio. Realismo s, per anche vedere l altro come fratello. Non possiamo essere dei semplici consumatori di una opinione che generalizza e, spesso giudica e condanna l altro come nemico semplicemente. Lepisodio del lupo di Gubbio e quello dei ladroni di Montecasale ci mostrano lattitudine di Francesco e, pertanto, la nostra attitudine davanti all altro. Qualunque sia il volto del lupo e dei ladroni, de-

vono essere sempre visti e amati come fratelli. Daltra parte, questa la metodologia da seguire davanti allaltro e pi particolarmente davanti ai musulmani, che sono sempre pi numerosi tra di noi. Per arrivare ad essere uomini di dialogo, abbiamo bisogno di una formazione adeguata, tanto nelle tappe di formazione iniziale che durante tutto il processo di formazione permanente. Questa formazione, tra gli altri aspetti, dovr tener presenti i nuclei seguenti: Lantropologia della reciprocit che ponga chiaramente il significato dellapertura allaltro, del riconoscimento e del rispetto dellaltro, del cammino e dellincontro con laltro; che ci interroghi per la presenza di molti volti nuovi, che diventano nostri prossimi e che sono te stesso, secondo lintuizione di Lvinas; che ci interroghi fino al punto di farci carico dellaltro, per il quale si esige di uscire da noi stessi, dal nostro egoismo e dal nostro egocentrismo, dalla nostra indifferenza e dalle eventuali ostilit in relazione con il diverso, con laltro. La multiculturalit. Una formazione che tenga presente questo nucleo ci aiuter a conoscere, comunicare e convivere con la diversit, per la interdipendenza reciproca della comune appartenenza; ci aiuter a valorizzare la persona umana, a credere nelle persone. Questa , a mio modo di vedere, la sfida pi grande nel mondo di oggi, crocifisso dalle guerre fratricide, etniche e religiose, provocate dallegoismo e dalla violenza organizzata. Da qui lurgenza dimparare a vivere insieme: uno dei quattro pilastri della educazione indicato dal Rapporto della Commissione Internazionale per leducazione nel secolo XXI dellUNESCO (1996). In questo contesto mi sembrano molto opportune le raccomandazioni del noto ebreo Nazim Hikmet a suo figlio Mchmet: Non vivi come ospite in questo mondo, n come turista della natura; vivi nel mondo come nella tua casa paterna. Credi nel grano, nella terra, nel mare, ma soprattutto credi nelluomo.

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS

Sii attento che ti dolgano i rami che si seccano, le stelle che cadono, la tristezza di un animale ferito che vagabonda, ma soprattutto che ti dolga la tristezza delluomo. Desidero che tu gioisca di ogni bene della terra: la luce, le ombre, le quattro stagioni; per desidero soprattutto che sia luomo che ti dia la gioia maggiore. Mi sembra ogni volta pi urgente avere la passione per la causa della persona umana che merita tutto il rispetto, tutta la nostra attenzione, e, soprattutto, tutto il nostro amore. A che vale cercare di salvare la natura minacciata da tutte le parti se non salviamo luomo, ugualmente minacciato? Una formazione in chiave multiculturale ci aiuter a passare dall io al noi. In una cultura dominata dal soggettivismo vedo necessario lottare apertamente contro il soggettivismo esacerbato e tutto ci che porta con s: egoismo, etnocentrismo, particolarismi che fomentano la percezione negativa dellaltro, la quale alla lunga pu provocare attitudini di paura, indifferenza, intolleranza e razzismo nelle sue diverse forme. Lassolutizzazione della propria identit e lattaccamento alle proprie particolarit portano al disprezzo degli altri e dellaltro. La soluzione? La soluzione sta nel riconoscimento dellaltro, nel riconoscimento della stessa dignit dellaltro. Laltro esiste con me, vive con me e uniti formiamo la famiglia umana, come appare nella dichiarazione universale dei diritti umani, e quindi degno di quel rispetto che io desidero per me. Uneducazione in chiave di multiculturalit ci aiuter a camminare verso laltro, come dire lasciarci educare dallaltro, dal diverso, in unattitudine di apertura, umilt, gratitudine, cooperazione, solidariet. Camminare verso laltro, come dire che laltro sia il criterio e la misura delle mie azioni. Ci porta allascolto, al rispetto, allamore Formazione nella cultura dellaccoglienza e dellospitalit. Con ci considero necessario superare i modelli formativi basati sul concetto di perfezione

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Conclusione Al termine di queste riflessioni desidero riaffermare una profonda convinzione: vero che stiamo in un momento di crisi, il momento che ci toccato di vivere in Europa non facile, per se desideriamo rispondere ad alcune delle molte sfide che ci presenta lEuropa in questi momenti e se cerchiamo una rivitalizzazione-rifondazione delle nostre Entit e della nostra vita e missione, non possiamo rinunciare alla missione che, per altro lato, essenziale alla nostra forma di vita. Noi Frati Minori dEuropa ci troviamo davanti ad un kairos che non possiamo non utilizzare. Sono convinto che al francescanesimo europeo restano ancora tempo e forze per lasciarci muo-

individuale e di oggettivit sacrale, in favore di modelli fondati sul concetto di incontro e di dialogo. A mio modo di vedere, ci comporta: uscire dalla propria cerchia sociale, lasciare le sicurezze dalla propria tradizione culturale, per poter incontrare il diverso da se stesso e al medesimo tempo mostrare come giustamente in questo abbandono di se stesso, in questo continuo cammino di knosis verso lo straniero, la persona si realizza e realizza la sua vocazione. Trovare parole capaci di creare comunione con le persone che sono differenti. indispensabile formarci e formare al rispetto per il differente, con la capacit di ascoltare e di tener in conto i punti di vista di coloro che sono diversi. prioritario formarci e formare ad abbracciare e non solo a sopportare le differenze etniche, culturali e teologiche, anche nelle nostre fraternit. Nellra della relazione virtuale fondamentale educarci a vivere in una relazione che sia insieme profonda, libera e liberante. Solo in questo tipo di relazione si potr ascoltare laltro nella sua alterit, senza cadere nella tentazione di ridurlo ai nostri schemi, fino ad arrivare ad eliminarlo. Si tratta, poi, di un cammino di crescita nella libert, intesa come controllo sopra se stesso che porta alla consegna di s.

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vere dalla fantasia missionaria e per introdurre importanti innovazioni nella nostra vita e missione. Basta che non ci addormentiamo sugli allori. Un carisma, anche il francescano, senza fantasia missionaria perde la sua ragione di essere. Lo Spirito ci sussurra: non aver paura, piccolo gregge. I vostri anziani avranno sogni, e i vostri giovani avranno visioni. Per questo la speranza abita in noi, nonostante la precariet. FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale
Puping, 21 ottobre 2007

Cari Fratelli, il Signore vi dia pace! La presenza tra voi di Fr. Jakab, Definitore generale, e la mia vogliono essere oggi segno della viva partecipazione del Governo generale e di tutto lOrdine a questo momento, insieme storico e solenne, che vede la nascita della nuova Provincia San Leopoldo. Desidero, anzitutto, ringraziare ufficialmente FR. CLAUDIO GRO, Visitatore generale, che vi ha accompagnato in questi mesi ha permesso al Definitorio generale di seguire da vicino il cammino che stavate compiendo. Ma desidero dire il mio sentito grazie anche ai Ministri della Provincia Beato Engelberto Kolland e della Provincia San Bernardino da Siena, ai rispettivi Definitori e a tutti i Frati di queste Entit, perch, ci di cui oggi siamo testimoni, frutto dellimpegno profuso da ciascuno. In un tempo in cui noi, Frati Minori, siamo chiamati ad un rinnovamento radicale della nostra vita e missione, e in cui lOrdine si impegnato in un cammino di profonda conversione, la nascita di una nuova Provincia costituisce per tutti un forte richiamo alla necessit di non lasciarsi intrappolare dal passato, per poter continuare ad abbracciare il futuro con speranza. Sappiamo bene quanto tutto questo richieda co-

7. Discorso ai Frati della Provincia San Leopoldo

raggio, ma sappiamo anche che questa la direzione verso cui lo Spirito ci spinge. Si tratta per voi di un cammino iniziato ormai diversi anni fa con lunione della due Province del Tirolo nella Provincia Beato Engelberto Kolland e che ora si compie con la fusione di questa con la Provincia San Bernardino da Siena. Ma quanto stiamo vivendo non rappresenta solo il felice esito dei tanti sforzi compiuti in questi anni, ma un vero kairs. A voi, cari Fratelli, stato donato di vivere questo particolare momento di grazia, perch grazie a questo nuovo inizio, siate sempre pi fedeli alla forma di vita che avete abbracciato, qualificando la presenza francescana in questa terra, rispondendo alle sempre nuove attese della gente tra cui vivete e annunciando a tutti il Vangelo di Ges Cristo. Voglio, quindi, ringraziare i Frati che hanno accettato di farsi carico in prima persona di questa responsabilit e si sono impegnati ad essere promotori e animatori di questa missione, il nuovo Governo della Provincia: il Ministro provinciale, Fr. Rupert Schwarzl, il Vicario provinciale, Fr. Gottfried Wegleitner, e i Definitori, Fr. Willibald Hopfgartner, Fr. Alexander Puchberger, Fr. Matthias Maier, Fr. Ulrich Zankanella e Fr. Fritz Wenigwieser. Saranno loro a portare principalmente la responsabilit di questa nuova casa che andate ad edificare, ma ciascun Frate della Provincia tenuto ad offrire la propria totale disponibilit ad una piena collaborazione con il nuovo Governo. Una collaborazione che vede coinvolti i Guardiani, i Formatori, i Frati che saranno nominati responsabili dei vari settori della vita della Provincia, ma che si deve estendere a tutti, dal Frate pi anziano al pi giovane. Nessuno pu sentirsi esonerato dalloffrire il proprio contributo. Solo in questo modo gli sforzi fin qui fatti non saranno resi vani e procederete insieme in quella comunione che, come voleva il nostro padre san Francesco, la prima forma della nostra testimonianza evangelica. Nella misura in cui vi impegnerete in questo cammino, crescerete in quel senso di appartenenza reciproca, in cui ciascuno ritrova se stesso e si sente al proprio posto. La

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Provincia diventer cos lo spazio dellaccoglienza del Fratello, dellunit, dellamicizia e della tenerezza. Il luogo in cui si disposti ad accettare la correzione fraterna e dove si vive la gioia della riconciliazione. Ma camminare insieme, per una Fraternit provinciale, significher anche, e prima di tutto, condividere la ricerca di Dio, testimoniandola con unintensa vita di preghiera personale e comunitaria, che si trasforma misteriosamente in luce per la vita di fede dei Fratelli, rinsalda i vincoli della comunione e diventa motore di ogni attivit. Vi sar allora posto per i diversi carismi, per i diversi caratteri e anche per le diverse storie, perch tutto contribuir ad arricchire lunico corpo, a cui tutti appartenete. Nella ricerca del progetto che Dio ha per questa nuova Entit che oggi si costituisce, siete chiamati a convertirvi e a diventare, con la parola e la vita, Vangelo vivente per tutti, ma soprattutto per coloro da cui nessuno vuole andare, per gli ultimi, gli esclusi, coloro che la nostra societ allontana. Minori tra i minori siete chiamati a proteggere la dignit dellaltro a partire da una minorit assunta personalmente come sentiero di salvezza comunitaria (Spc 33). Ma, come fece con i primi discepoli, il Signore invita anche voi a varcare i confini della vostra terra e a farvi sedurre dallannuncio alle genti, soprattutto in quei luoghi dove gi lOrdine si impegnato con diversi progetti. Quella missionaria una dimensione costitutiva della nostra vocazione. Francesco non rimasto legato ad Assisi, ma fin da subito ha voluto portare il Vangelo che aveva ascoltato fuori dalla sua terra. Le Entit da cui provenite, inoltre, sono sempre state ricche di Frati che hanno dedicato la loro vita per lannuncio del Vangelo ai lontani. La Provincia San Leopoldo non pu che nascere nel solco di questa grande tradizione missionaria, che gi vi accomuna. la vostra storia che vi ha condotto qui oggi. La storia dei Frati Minori che in questa terra, lungo i secoli, hanno sempre saputo adattarsi e trasformarsi, per rispondere nel migliore dei modi ai continui cambiamenti della societ. Se nasce questa nuova

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Entit, quindi, proprio perch il vostro vivere la vocazione francescana ha saputo evolversi e dare risposte concrete ai segni dei tempi. Dovete, dunque, oltre che custodire gelosamente la vostra storia, anche narrarla, perch in essa tutti possano leggere le grandi opere che il Signore ha compiuto in coloro che vi hanno preceduto. Continuate ad essere uomini di dialogo, che sanno attraversare le frontiere per costruire comunione; in una Chiesa a volte sofferente e sfigurata, in un mondo che ci appare sempre pi lacerato, come veri francescani siate nella vostra Chiesa costruttori di unit e per tutti un dono di pace. La passione per il Vangelo e per lumanit, che vi ha fatto giungere fino ad oggi, continui ad animarvi anche per il futuro. Per questo necessario che vi lasciate continuamente plasmare dalla Parola di vita e interrogare dal mondo in cui vivete. Ci significa proseguire sul cammino di conversione che avete intrapreso, per andare incontro allaltro e, con lui, aprirsi alla possibilit di nuovi inizi. Solo in un contesto di conversione-formazione possibile accogliere con gioia e vivere con passione le nuove situazioni che il Signore continuamente pone sulla strada di ciascuno. Credo che ci sia valido sempre, ma sia vitale per voi che state per iniziare questa nuova esperienza. Da ultimo, anche se possono essere molte le difficolt e i dubbi che si presentano, tuttavia non dobbiamo avere paura. Il Signore con noi e tutto possibile in Colui che d la forza. Questa fede la sola vera possibilit che abbiamo per continuare a camminare. Il Signore fedele e non abbandoner ora il suo servo, cos come non lo ha mai abbandonato. Non possiamo avere paura di fronte a quanto ci attende. Non dobbiamo guardare alla fragilit delle forze. Francesco con pochi compagni e senza grandi strutture ha saputo diffondere lamore per Ges Cristo per tutta lEuropa e oltre. Il Celano dice che lo stesso Francesco non si curava minimamente del numero dei suoi figli, anzi quando vide che erano aumentati disse: Oh potesse venire, dico, venga il giorno in cui il mondo vedendo i frati minori assai di rado ne abbia stima per

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il loro piccolo numero. Chiediamo allora al nostro serafico Padre, prima ancora del dono delle vocazioni, che ci ottenga dal Signore il dono di una fede simile alla sua, di un amore altrettanto ardente, di una speranza che non si estingue. Cari Fratelli, che Maria, vergine fatta Chiesa, e san Leopoldo, patrono della nuova Provincia, intercedano per voi presso il suo Figlio e vi ottengano il dono di una fedelt creativa alla forma di vita che avete promesso al Signore di osservare.

8. Incontro con le Suore francescane

FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale


Roma, Aracoeli, 3 novembre 2007

CELEBRANDO IL DONO DELLA NOSTRA COMUNE VOCAZIONE


Rm 11, 2-2. 11-12. 25-29; Sal 93, 12-13. 14-15. 17-18; Lc 14, 1. 7-11

Carissime Sorelle, carissimi Fratelli, il Signore vi dia pace! Alla soglia delle celebrazioni del giubileo della fondazione dellOrdine dei Frati Minori con lapprovazione della cosiddetta proto-Regola da parte del signor Papa, Inocenzo III, il Definitorio generale dellOrdine dei Frati Minori, insieme al Ministro provinciale della Provincia di Roma, abbiamo pensato di fare un incontro con tutte voi, carissime Sorelle, proprio qui a Aracoeli, culla di tanti Istituti femminili legati al nostro Ordine, particolarmente durante il generalato di Fr. Bernardino da Portogruaro. In questa circostanza, cos bella e particolare, la mia prima parola di gratitudine a tutte voi per avere accolto linvito a partecipare a questo incontro di famiglia. Ma vedendovi cos numerose, e pensando a tanti altri Istituti associati a noi sono pi di 400 questi Istituti , non posso non ringraziare ancora di pi il Padre delle misericordie, perch ci ha donato Francesco e Chiara, e, con loro, tanti uomini e donne che, ispiran-

dosi al loro esempio, in questi otto secoli di storia francescana, con fede salda e volont decisa, hanno seguito e seguono pi da vicino il Signore nostro Gesu Cristo. Apriamo, allora, il nostro cuore alla lode ed esaltiamo il Signore, nostra forza, nostra roccia, nostra fortezza, nostro liberatore e nostro riparo (cf Sal 18,1), confessando con il salmista che la nostra eredit, il dono della vocazione, bella e ci piace davvero (cf Sal 16,6). Guardiamo in questo momento la nostra storia personale, la storia del nostro Ordine e dei vostri Istituti e pieni di stupore, per quanto il Signore ha fatto in noi e nelle nostre Fraternit, confessiamo ad alta voce: o Signore nostro Dio, quanto grande il tuo nome su tutta la terra! (Sal 8,1). S, quanto grande il tuo amore e la tua misericordia per noi, o Signore! Nei momenti difficili ti abbiamo invocato (cf Sal 18,7) e sei diventato il nostro scudo (cf Sal 3,4). Quando i nostri piedi hanno vacillato, la tua grazia, Signore, ci ha sostenuto (cf. Sal 93,18). Anche se linfedelt e il peccato si sono fatti presenti nella nostra vita e nella nostra storia, tu, o Signore, non ci hai respinto n abbandonato (cf. Sal 93,14). Nei momenti dangoscia ci hai steso la tua mano e ci hai preso; ci hai tratto fuori delle acque profonde, ci hai liberato e sei diventato il nostro sostegno (cf Sal 18,17-19). E oggi, con il cuore pieno di riconoscenza, vogliamo cantare le tue gesta, rallegrarci, esaltare e cantare il tuo nome (cf Sal 9,2-3). S, cari Sorelle e Fratelli, apriamo il nostro cuore alla lode e alla gratitudine, cantiamo al Signore, celebriamo il suo santo nome (cf Sal 30,5). In Lui non vacilleremo, per sua grazia e bont resteremo sempre fedeli (cf Sal 30,8). Che la nostra celebrazione sia una vera eucaristia perch, anche se la nostra fedelt venisse meno, i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili (Rm 11,29). Ed proprio questo che ci d speranza, non soltanto per guardare il passato con gratitudine, la nostra storia non soltanto nostra, ma soprattutto storia del Signore, ma anche per abbracciare il futuro con speranza e vivere il presente con passione (cf NMI 1).

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In questi momenti di calo numerico dei nostri Istituti a causa della scarsit di vocazioni, importante leggere la prima lettura riferendola a noi: Dio non ci ha ripudiato, come magari si pu pensare vedendo le nostra statistiche. impossibile, dice Paolo riferendosi a Israele (cf Rm 11,1). impossibile, possiamo dire anche noi se guardiamo la nostra storia con occhi di fede. Anche noi, come Israele, siamo stati scelti e la sua fedelt non viene meno. Non ci sta indicando il Signore, con queste prove che stanno attraversando la nostra vita, che dobbiamo essere meno presuntuosi e vivere un po pi da minori? Non dovremmo leggere la nostra storia attuale, come quella del passato, come una storia damore da parte di Dio e una chiamata ad essere pi fiduciosi nella sua potenza che continua a scegliere la debolezza per confondere i forti? Chiunque si esalta sar umiliato, e chi si umilia sar esaltato (Lc 14,11). Di fronte alla struttura del mondo (cf 1Gv 2,16), basata sulla ricchezza, vanagloria, e superbia, i tre gradini che conducono alla perdizione, Ges ci propone la sua struttura basata sullumilt, la povert, lumiliazione. Allultimo posto troviamo il Signore Ges Cristo, che sta in mezzo a noi come colui che serve (cf Lc 22,25-27). Chi desidera seguire Ges, lo trova l, allultimo posto. il capovolgimento della logica delluomo gi cantato nel Magnificat. Evangelicamente parlando, non contano pi i nostri numeri cavalli e cavalieri , ma la forza che ci viene dal Signore, che viene in aiuto del povero e dellumile. In questo contesto sono convinto che il Signore ci chiede di tornare allessenziale, anche se per questo dovremo, tante volte, rinunciare al necessario. Tornare allessenziale della nostra esperienza di fede e della nostra spiritualit: per dare autenticit alla nostra sequela di Cristo, per contribuire a far sorgere una nuova epoca e suscitare una nuova visione della vita e delle relazioni (cf Il Signore ti dia pace, Doc. Capitolo generale 2003, 2). Questa la chiave per comprendere e rispondere come membri della Famiglia francescana alle attese della Chiesa e del mondo. Ma non basta tornare

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allessenziale: indispensabile creare le possibilit per vivere lessenziale e per offrire risposte secondo il nostro carisma. Tra le varie scelte o strategie per rendere concrete tali possibilit, vedo necessaria la collaborazione tra noi. Anzi, sono convinto che da questa dipende in gran parte il futuro della nostra famiglia. una esigenza che ci viene dal nostro essere famiglia. Si tratta, allora, di acquisire una cultura della solidariet e della collaborazione al servizio del futuro comune. vero che in questo, come in altri aspetti della nostra vita, abbiamo fatto un lungo cammino, ma anche vero che la cultura della collaborazione e della solidariet deve trovare sempre pi spazi, particolarmente in questo momento in cui stiamo per celebrare gli 800 anni della nascita del carisma francescano. In un mondo diventato un unico villaggio, il rischio di pensare, di progettare, di occuparsi e preoccuparsi dei propri luoghi ancora molto forte, allinterno della nostra famiglia. La nostra ragion dessere francescani e francescane ha la possibilit di essere vissuta senza acquisire la mentalit dellandare allincontro dellaltro e senza la disponibilit a condividere le nostre ricchezze e le nostre povert? Il modo francescano di essere operai nella Vigna possibile senza il concorso di varie esperienze e il sentire comune sui valori della spiritualit francescana? La cultura della collaborazione, per, non importante soltanto per avere la possibilit di realizzare aspetti essenziali del nostro carisma, ma per essere: signum fraternitatis; per vivere la nostra vocazione nella Chiesa e nel mondo: far conoscere la spiritualit della comunione, prima di tutto al proprio interno e poi nella stessa comunit ecclesiale ed oltre i suoi confini, aprendo e riaprendo costantemente il dialogo della carit, soprattutto dove il mondo di oggi lacerato dallodio etnico e dalle follie omicide (VC 51). Una collaborazione, pertanto, che coinvolge tutti noi, nessuno escluso, dovuta allindole pluriculturale e internazionale del nostro Ordine e dei vostri Istituti, diventa

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testimonianza di comunione tra i popoli, le razze e le culture, annunzia la possibilit di un mondo accogliente, giusto, tollerante e pacificato (SdP 40; cf VC 51). Questo uno degli aspetti essenziali della nostra missione in un mondo frammentato, diviso e tante volte in scontro aperto. Che la celebrazione dellVIII Centenario della fondazione dellOFM, e quindi della nascita del carisma francescano, ci aiuti a vivere pi da Sorelle e Fratelli, non soltanto in profonda comunione, che gi esiste, ma anche in aperta collaborazione. un modo concreto di celebrare il dono della nostra comune vocazione e di testimoniare al mondo che siamo contenti di essere francescani e francescane, come previsto della terza tappa del cammino giubilare che noi Frati Minori abbiamo appena iniziato per commemorare gli 800 anni della grazia degli origini. Maria Immacolata e il padre san Francesco, insieme alle vostre Fondatrici e ai vostri Fondatori, ci accompagnino in questo cammino bello e appassionante.

9. Omelia per la festa del beato Giovanni Duns Scoto GIOVANNI DUNS SCOTO MAESTRO DI PENSIERO E DI VITA
1Cor 13, 1-10; Mt 25, 31- 46 Roma, Curia generale, 8 novembre 2007

FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale

Carissimi, il Signore vi dia pace. Celebriamo oggi la festa del nostro confratello il Beato Giovanni Duns Scoto, nato in Scozia verso il 1265 e morto a Colonia l8 novembre 1308. Il 6 luglio 1991 Giovanni Paolo II conferm solennemente il culto pubblico e il titolo di Beato, che, a partire dal giorno della sua morte, gli furono attribuiti, oltre che nellambito dellOrdine francescano, anche a Colonia, a Edimburgo e, particolarmente, a Nola. Lo stesso Papa il 20 marzo 1993, nella Basilica di S. Pietro, gli rese solenni onori liturgici, con la

partecipazione numerosa ed esultante della Famiglia Francescana. In Giovanni Duns Scoto, secondo le parole di Giovanni Paolo II, contempliamo un vero maestro di pensiero e di vita. In lui riconosciamo, a dire di Paolo VI, il rappresentante pi qualificato della Scuola francescana, la cui dottrina edifica vigorosamente la Chiesa, sostenendola nella sua urgente missione di nuova evangelizzazione dei popoli della terra (Giovanni Paolo II). Ricercatore instancabile dellunit della Chiesa, si presenta ancora oggi come modello di dialogo, mosso non dalla contenziosa singolarit di vincere, ma dallumilt di trovare un accordo (Giovanni de Gerson, Lections duae Poenitemini, in AAS 58[1966]614). In questo momento in cui sentiamo lurgenza di tornare allesenziale della nostra spiritualit per nutrire mediante lofferta liberatrice de Vangelo, il nostro mondo diviso, disuguale e affamato di senso (Spc 2), per non essere facile preda del fondamentalismo e delle tendenze emotive del presente, e non cadere nella tentazione di smarrire il nostro contributo specifico, con interpretazioni scorrete che lo rendono funzionale ad altri padroni del pensiero e dellazione (Spc 13), urgente ricuperare il patrimonio filosofico e teologico del nostro Ordine; necessaria una conoscenza pi profonda dei nostri maestri, e particolarmente di Giovanni Duns Scoto, di cui oggi iniziamo le celebrazioni del VII Centenario della sua morte. Scoto, il cantore della Vergine Immacolata, non soltanto lultimo degli oltre cinquanta dottori francescani che formano la cosiddetta Scuola francescana, ma il rappresentante pi qualificato di detta Scuola (Paolo VI, Alma Parens = AP 8) e il perfezionatore di San Bonaventura (AP 6). Nelle sue opere alita lo spirito serafico del Patriarca Assisiate, subordinando il sapere al ben vivere, e asserendo leccellenza della carit sopra ogni scienza (AP 9). In quanto tale, Scoto fa parte del patrimonio perennemente valido (AP 7) che ci porta a una una solida e armonica conoscenza delluomo, del mondo e di Dio (De institutio-

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ne sacerdotali). Come attuale la dottrina di Scoto! Se fosse ben conosciuta, quanto ci aiuterebbe nellopera dellevangelizzazione la sua dottrina sul primato di Cristo, che egli chiama loceano dogni perfezione, il primo che fine dogni cosa (AP 12)! Quanto ci pu aiutare nel campo del dialogo ecumenico la dottrina del Dottore Sottile, particolarmente con la Chiesa Anglicana, dal momento che la sua dottrina per ben tre secoli, prima della separazione, stata materia di studio nelle Scuole britanniche (cf. AP 14)! Quanto insegna a tutti, particolarmente agli studiosi! Egli, infatti, fu uno studioso critico e ricercatore costante della verit, in profonda riverenza e comunione con il magistero della Chiesa (cf AP 16), un teologo che assegna alla carit una funzione egemonica (AP 15) e che costruisce perch ama, ed ama di un amore concreto che praxis (AP 14). Ma lamore unesigenza di vita: ci definisce e ci rivela come discepoli e missionari di Colui che ci ha amato fino alla fine. Un amore che ha come note caratteristiche la magnanimit e la benignit. Un amore che non invidioso, geloso, non si vanta, non si gonfia, non interessato, non tiene conto del male ricevuto... Un amore cos ci fa ci fa diventare immagine e somiglianza di Colui che lamore (1Gv 4, 8). Un amore concreto, un amore che, perch praxis, diventa vita e si rivela nella vita di ogni giorno: visitando i malati, dando da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete, vestendo chi nudo: ogni volta cha avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli pi piccoli, lavete fatto a me (Mt 25, 36.40). Che cosa sarebbe la nostra vita senza amore? Paolo lo ha detto chiaramente: non sarebbe niente, sarebbe come un bronzo sonante o un cembalo squillante (cf. 1Cor 13,1ss). Dallaltra parte, il Vangelo ci dice che sarebbe una vita, senza senso, sprecata. Nel confronto faccia a faccia con il Dio amore, noi credenti sentiamo lesigenza impellente di trasformare in servizio degli altri tutta la nostra vita. Nei santi diventa ovvio: chi va verso Dio non si allontana dagli uomini, ma si rende invece ad essi veramente vicino

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(Deus Caritas est = DC 42). Chi assimila la dottrina di Scoto non pu non essere vicino a coloro che Dio ama. I santi sono i veri portatori di luce allinterno della storia, perch sono uomini e donne di fede, di speranza e di amore (DC 40). Ci illumini Scoto nella nostra vita, particolarmente in questo anno in cui celebriamo il VII Centenario della sua morte. FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale

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Eminenza Reverendissima, Cardinale Zenon Grocholewski, le porgo i miei pi distinti saluti e le esprimo la mia gratitudine per aver accettato di presiedere questo atto accademico con cui la Pontificia Accademia Mariana Internazionale ha voluto onorare la memoria del Servo di Dio Giovanni Paolo II nel 60 anniversario della sua fondazione. Profitto di questa circostanza per esprimerle il mio grazie anche per lattenzione e la stima con cui segue lattivit della nostra Pontificia Universit Antonianum. Saluto e ringrazio cordialmente anche Fr. Vincenzo Battaglia, Presidente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, e il Segretario della medesima, Fr. Stefano Cecchin, Mons. Sawomir Oder, Postulatore della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II, Mons. Marcello Bordoni, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia. Mons. Teofil Siudy, Presidente dellAssociazione Mariologica Polacca e Fr. Manuel Blanco, Vice Rettore della Pontificia Universit Antonianum, in rappresentanza del Rettore Magnifico. Un saluto cordiale a tutti voi qui presenti, studiosi e cultori di mariologia, soci della PAMI e delle Societ Mariologiche Nazionali, professori, studenti e cortesi ospiti. La Pontificia Academia Mariana Internationalis celebra questanno il 60 anni-

10. Saluto allatto accademico per il 60 della Pontificia Accademia Mariana Internazionale
Roma, PUA, 10.11.2007

versario della sua fondazione, avvenuta nel 1947. Rivisitandone la storia, vanno menzionati innanzitutto due fatti che ne hanno determinato la nascita. Innanzitutto, la caratteristica mariana dellOrdine dei Frati Minori che ha promosso, fin dalle origini, lo sviluppo della dottrina mariologica e la pratica della piet mariana, specialmente attraverso linsegnamento e lopera dei grandi maestri della scuola francescana e dei predicatori. Si deve ricordare poi il grande movimento mariano che, dopo la proclamazione dellImmacolata Concezione (1854), si dedic alla definizione del dogma dellAssunta. In secondo luogo, desidero ricordare alcune date tra le pi significative. Il 27 luglio 1946 il Definitorio Generale dellOrdine dei Frati Minori (ARCHIVIO PAMI, Lettera prot. 70/46) nominava una Commissio Marialis Franciscana con sede allAntonianum, assegnandole il compito di organizzare e dirigere le iniziative che lOrdine avrebbe intrapreso nellambito degli studi mariologici e della piet mariana. Con lettera del Ministro Generale dellOrdine dei Frati Minori, in data 30 aprile 1947, venivano approvate ufficialmente dal Definitorio Generale le Ordinationes peculiares di questa Commissio Marialis Franciscana (ARCHIVIO PAMI, Lettera prot. 13/47). Nellart. 15 si disponeva che il Consiglio Centrale della Commissio costituisse quanto prima in Roma una Academia Mariana, con lo scopo di organizzare conferenze scientifiche e di curare le edizioni della Bibliotheca Mariana. LAcademia fu presentata ufficialmente allOrdine il 29 aprile 1947 dal Ministro Generale Pacifico Perantoni durante il Primo Congresso Mariologico dei Frati Minori dItalia; al riguardo egli disse: Mi inoltre sommamente gradito annunciare che nel nostro Collegio di S. Antonio istituita lAccademia Mariana per illustrare con conferenze scientifiche e discussioni i privilegi mariani (AAVV., Atti del Congresso nazionale mariano dei Frati Minori dItalia, Commissio Marialis Franciscana, Roma 1947, p. 16).

A tale riguardo Fr. Carlo Bali dichiar: la principale benemerenza che si acquistato lattuale Ministro Generale (Perantoni) nel campo mariano sta nellaver legato indissolubilmente il suo nome allistituzione della Commissione Mariana Francescana e dellAccademia Mariana (C. BALI, Il contributo dei Frati Minori al movimento mariologico moderno, in Marianum 11 (1949) p. 447). A Fr. Bali che ricordiamo nel trentesimo anniversario del suo ritorno alla casa del Padre va riconosciuto il grande merito di essere stato non solo il primo presidente dellAccademia, ma anche e soprattutto un continuatore degli studi e delle ricerche in campo mariologico che lOrdine francescano ha promosso fin dalle origini. Il Bali stato uno studioso di grande valore, apprezzato in campo internazionale. Notevole stato il contributo scientifico che ha dato sia alla definizione del dogma dellAssunta, sia alla stesura del capitolo VIII della Lumen Gentium. Nellambito delle iniziative messe in atto per celebrare il 60 anniversario della fondazione dellAccademia Mariana, la presentazione del libro della Societ Mariologica Polacca dedicato al magistero mariano di Giovanni Paolo II assume un rilievo del tutto particolare, in quanto rappresenta un segno concreto e un frutto prezioso della fattiva collaborazione tra lAccademia e le Societ mariologiche nazionali. Inoltre, va sottolineato che questa pubblicazione, insieme ad altre iniziative scientifiche, come la celebrazione dei Congressi Mariologico-Mariani Internazionali, la traduzione in varie lingue del testo della PAMI La Madre del Signore (francese, polacco, ceco, sloveno, inglese), stanno ad attestare la feconda opera di coordinamento e di animazione che lAccademia svolge nellambito internazionale. Il libro che oggi viene presentato un omaggio che lAccademia Mariana ha voluto dedicare al Pontefice Giovanni Paolo II sia per il notevole contributo da lui dato alla mariologia con il suo magistero e la testimonianza della sua profonda devozione alla Vergine Maria, sia per la speciale attenzione verso la nostra Accademia, mani-

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festata soprattutto in occasione dei Congressi Mariologico Mariani Internazionali di Czestochowa (nel 1996), e di Roma (nel 2000 e nel 2004). In questo 60 anniversario della fondazione della PAMI, mentre ringrazio Fr. Vincenzo Battaglia OFM e Fr. Stefano Cecchin OFM per il lavoro che svolgono come Presidente e Segretario della PAMI, formulo i migliori auguri alla Pontificia Accademia Mariana Internazionale per unattivit sempre pi proficua nel campo degli studi mariologici e della devozione mariana, svolta al servizio della Chiesa, delle istituzioni accademiche e dei centri di studio, dellOrdine dei Frati Minori, per la crescita umana e spirituale dellumanit che affidiamo ancora una volta allamorosa e materna protezione della beata Vergine Maria. Termino questo mio intervento facendo mie le parole del Beato Giovanni XXIII, al quale la nostra Accademia deve il titolo di Pontificia: nostro desiderio che questa nostra Accademia come ha fatto sino ad oggi, cos abbia premura di adoperarsi per lavvenire in modo amichevole unendo le forze e gli intenti con tutte le altre Accademie e Societ Mariane che esistono in tutto il mondo per contribuire a dare lode ed onore alla Vergine Maria (Motu Proprio Malora in dies, 8 dicembre 1959). FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale

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11. Omelia in occasione del 60 anniversario della Pontificia Accademia Mariana


Roma, PUA, 10.11.2007 2Mac 7, 1-2, 9-14; Sal 16 2Ts 2, 16-3, 5; Lc 20, 27-38

Carissimi fratelli e carissime sorelle, le parole di Ges che chiudono il brano evangelico appena letto rappresentano per tutti noi un annuncio apportatore di gioia e di speranza: Dio non dio dei morti, ma dei vivi; perch tutti vivono per lui. Questo Vangelo della speranza cristiana risuona anche nel brano che stato procla-

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mato come seconda lettura, dove lapostolo Paolo ci ricorda che Dio Padre nostro ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza. La liturgia della parola ci annuncia oggi, ancora una volta, la nostra speranza, che si concentra sia nel desiderio di contemplare un giorno, dopo la morte, il volto di Dio, sia nellattesa della Parusia del Signore Ges. Questo messaggio, come ben sappiamo, accompagna e caratterizza le ultime domeniche dellanno liturgico, che si concluder fra due settimane con la solennit di Ges Cristo Re delluniverso. Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto. Il versetto del salmo responsoriale ci insegna a riprendere, in forma di preghiera, la confessione di fede fatta da uno dei sette fratelli martiri, di cui fa memoria la prima lettura: bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio ladempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati. Dio dona ai giusti che vivono nella piena fedelt a Lui di contemplare il suo volto, ma questo dono e sar cos sovrabbondante, cos incessante che davvero ci sazieremo, anche se, nello stesso tempo, non ci sazieremo mai di godere, in eterno, la vita ricolma di gioia di cui Dio la fonte inesauribile. Con il Credo fra poco proclameremo Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verr. In questa affermazione ritroviamo, trasfigurate, le parole dellultima strofa del salmo responsoriale: Al risveglio mi sazier della tua presenza. Contemplare il volto di Dio Uno e Trino, godere in pienezza la sua presenza nellintimit della comunione eterna con Lui insieme alla beta Vergine Maria, agli angeli e ai santi. Essere partecipi, con tutta la nostra persona, del mistero pasquale del Signore Ges Cristo, della sua vittoria sul peccato e sulla morte. Quanto meraviglioso dissetarci, questoggi, alla fonte della Parola di Dio. O Dio, in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce, ci insegna a pregare il libro dei Salmi. La riflessione sulla speranza si nutre anche della testimonianza che ci viene dalle opere meravigliose che Dio ha compiuto nella beata Vergine Maria, glorificata in cielo in corpo e anima, alla quale rivolgiamo

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questoggi in modo speciale il nostro sguardo. Il prefazio della solennit dellAssunzione ci fa pregare Dio con queste stupende frasi: In lei, primizia e immagine della Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero di salvezza e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza. La memoria della beata Vergine Maria assume questa sera un rilievo del tutto speciale, perch ci siamo radunati per celebrare lEucaristia per una motivazione speciale: la Pontificia Accademia Mariana Internazionale, affidata da Sommi Pontefici allOrdine dei Frati Minori, e la cui sede operativa si trova qui, nel Collegio internazionale di SantAntonio, celebra il 60 anniversario della sua fondazione. LAccademia ha come compito precipuo quello di promuovere gli studi e le ricerche scientifiche nellambito della mariologia, e di favorire lincremento dellautentica devozione mariana presso il popolo di Dio. Coloro che si dedicano agli studi mariologici sono impegnati a trarre sempre cose nuove dalla storia di Maria di Nazaret, lImmacolata, la Madre del Figlio di Dio, la Tutta Santa e la Sempre Vergine. Una storia tesoro di inestimabile valore voluta, creata dalla santa Trinit e consegnata alla Chiesa come patrimonio da custodire e da trasmettere. La Vergine Maria la Donna glorificata da contemplare e accogliere quale figura, immagine e modello della Chiesa. una verit luminosa che Giovanni Paolo II menziona fin dalle prime battute dellenciclica Redemptoris Mater; dopo aver spiegato come si deve intendere la pienezza del tempo richiamata da Paolo in Gal 4,4, conclude in questi termini: Nella liturgia la Chiesa saluta Maria quale suo esordio, poich nellevento della concezione immacolata vede proiettarsi, anticipata nel suo membro pi nobile, la grazia salvatrice della Pasqua, e soprattutto perch nellevento dellincarnazione incontra indissolubilmente congiunti Cristo e Maria: colui che suo Signore e suo capo e colei che, pronunciando il primo fiat della Nuova Alleanza, prefigura la sua condizione di sposa e di madre (RM 1).

Ti saluto, Signora santa, regina santissima, Madre di Dio (SalV 1). Questa sera vogliamo rivolgere a Maria il nostro saluto, riprendendo le parole del Serafico Padre San Francesco. In verit, il movimento francescano ha avuto da sempre un legame del tutto speciale con la Beata Vergine Maria, legame avvalorato dal riferimento alla dimensione mariana dellesperienza spirituale di san Francesco. Come riferisce Tommaso da Celano, il Serafico Padre circondava di un amore indicibile la Madre di Ges, perch aveva reso nostro fratello il Signore della maest. A suo onore cantava lodi particolari, innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali che lingua umana non potrebbe esprimere. Ma ci che maggiormente riempie di gioia, la costitu avvocata dellOrdine e pose sotto le sue ali i figli, che egli stava per lasciare, perch vi trovassero calore e protezione sino alla fine (2Cel 198). Sul fondamento dellesperienza spirituale e dellinsegnamento di San Francesco - e sulla scia di Santa Chiara - i francescani hanno meditato, studiato, contemplato la persona e il ruolo della Vergine Maria nella storia della salvezza, alla luce del mistero del suo Figlio Ges Cristo, e, pi in generale, del mistero della santa Trinit, producendo nel corso dei secoli una mariologia di grande spessore dottrinale e spirituale. Ne prova il fatto che la scuola francescana ha contribuito in misura rilevante alla definizione degli ultimi due dogmi mariani: quello dellImmacolata Concezione oggetto dellattuale Congresso e quello dellAssunzione. Ringraziando insieme a voi Dio Uno e Trino per i tanti doni concessi alla Pontificia Accademia Mariana Internazionale grazie alla materna intercessione della beata Vergine Maria. LAccademia, come espressione dellOrdine dei Fati Minori, al servizio della Santa Sede e della Chiesa, come pure opera in collaborazione con le Societ Mariologiche nazionali, con altre istituzioni accademiche e con la nostra Pontificia Universit Antonianum. Pertanto, desidero incoraggiare i responsabili e quanti vi prestano la loro opera a proseguire nella ricerca e nella promozione

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degli studi mariologici, mentre raccomando loro di prestare una particolare attenzione al dialogo con le culture e allevangelizzazione, impegni che qualificano il carisma francescano e la presenza dellOrdine francescano nel mondo di oggi. In questo momento, mentre celebriamo la solenne liturgia eucaristia, desidero ricordare Fr. Carlo Bali, al quale va riconosciuto il grande merito di essere stato non solo il primo presidente dellAccademia, ma anche e soprattutto un continuatore degli studi e delle ricerche in campo mariologico che lOrdine francescano ha promosso fin dalle origini. Insieme al Bali vogliamo ricordare nella nostra preghiera anche il suo successore Fr. Paolo Melada, tornato alla casa del Padre nel 2003. Melada ha dedicato tutta la sua vita allAccademia: dopo essere stato collaboratore e segretario di Bali, ha guidato questa benemerita istituzione per circa ventanni. Facendo nostre le parole che concludono la preghiera eucaristia, vogliamo rendere grazie a Dio, Padre Onnipotente, per Cristo, con Cristo e in Cristo, nellunit dello Spirito Santo. A Dio Uno e Trino rendiamo ogni onore e gloria per tutti i benefici che ci ha concesso e ci concede ogni giorno, mentre rinnoviamo il nostro impegno per servirlo con fedelt e con amore per tutti i giorni della nostra via, mentre aspettiamo di poter godere in eterno, al termine della nostra vita, la gioia della contemplazione del suo volto e di essere saziati dalla sua Presenza e dal suo Amore. FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale

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12. Carta con ocasin de la solemnidad del Nacimiento de nuestro Seor Jesucristo A todos los Hermanos: Paz y Bien! En la Noche Santa del Nacimiento de Jess el Cristo, la belleza de Dios se aposent LA PALABRA SE HIZO CARNE

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1. Al principio era el Verbo... (Jn 1, 1) En la noche santa de Navidad, la Sabidura de Dios se ha hecho para nosotros Palabra de vida. Desde el principio, ella, como colaboradora del Padre en la obra de la creacin, fue guiando a los hombres, para que comprendieran el gran misterio de la salvacin. Dios fue educando a sus hijos a travs del tiempo, y fue hablndoles desde siem-

en un establo, la gracia de Dios se lleg hasta la carne y la sangre del hombre, el Hijo de Dios, para despojarse de s mismo (Flp 2,7), eligi el corazn de una noche, y la que era signo de tristeza y de muerte, se transform para todos en una luminosa Noche Buena; porque el Verbo se hizo carne y habit entre nosotros (Jn 1, 14). El silencio se rompi para siempre y la Palabra, descendiendo del seno del Padre (cfr. Adm 1, 18), dio comienzo al canto nuevo de la Nueva Humanidad. Alegraos, hermanos, porque nos ha nacido un nio, que es el Mesas prometido, el Seor, de quien esperbamos la salvacin. Pero alegraos an ms porque ese Nio que ha nacido para nosotros es el Hijo de Dios. Alegraos, los que creis, porque en esta noche sucedi lo que esperabais, y multiplica el gozo su llegada inesperada: Dios se hizo uno de tantos, quiso habitar en medio de su pueblo, tom nuestra condicin humana (cfr. Flp 2, 1-7). Esta no es la noche del silencio sino de la Palabra. Tal fue la comunicacin de Dios con el hombre, que este Hombre Nuevo es Dios de Dios y Luz de Luz, sin dejar de ser verdadero hombre. En esta noche bendita, unido a todos los hermanos y a todos los pobres de la tierra, quiero acercarme con respeto y reverencia al misterio de Beln, a aquel pobre Pesebre donde Dios mismo se nos comunica y se hace Buena Noticia para todos; y al Altsimo, omnipotente y Buen Seor, pido con humildad que nos conceda a todos, junto con la alegra y el recogimiento interior, la gracia de contemplar admirados este misterio de amor, de balbucir asombrados una plegaria de agradecimiento, y de cantar con los ngeles un pregn de gloria y paz para todos los hombres que ama el Seor.

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pre, como un Amigo a sus amigos (cfr. Dei Verbum 2), con distintos lenguajes y distintos signos, para que los hombres fueran entendiendo que Dios es el Dios con nosotros... el Emmanuel (Mt 1,23). Al principio Dios cre todo para que todo hablase de l, pues el mundo fue hecho por la Palabra, todo fue creado por l y para l (Col 1, 16). A la orden de Dios, con la fuerza de su Palabra, los seres cobraron existencia y se hicieron realidad; hasta llegar al ser humano, corona de la creacin. Terminada la obra de la creacin, el hombre quedaba preparado para leer en las criaturas, como en un libro, el mensaje dejado por su Criador. Pero Dios nos habl tambin en la historia, una historia de salvacin hecha de acontecimientos de gracia y experiencias de pecado, para que los creyentes vislumbrasen que era en la vida de su pueblo donde Dios se haba hecho compaero de camino para todos. Estableci con el hombre una Alianza, una palabra dada en forma de pacto, en la que Dios garantizaba su asistencia y compaa. Y cuando el pueblo olvidaba la alianza con su Dios, la voz de los profetas, eco de la voz divina, reclamara fidelidad al Dios creador, al Dios de la historia: Volved a m de todo corazn... pues de ti sacar al que ha de ser soberano de Israel (Jl 2,12 y Miq 5,1). 2. La Palabra se hizo carne...(Jn 1, 14) Al llegar la plenitud de los tiempos, toda la creacin se estremeci como una parturienta, pues el tiempo y las criaturas cobraron su plenitud y madurez. En el seno de la pobrecilla Virgen Mara Inmaculada, Dios hizo su nido, para darnos la Vida que engendra toda vida. La Palabra era la vida y la vida era la luz de los hombres (Jn 1, 4). Y en el silencio de las cosas, la Palabra vino a su casa; en la oscuridad del universo, brill la luz verdadera que ilumina a todo hombre (cfr. Jn 1,9); y en el fro de la noche, Dios calde el corazn de la humanidad toda entera. A partir de entonces, el lenguaje de Dios haba de ser la debilidad y la pobreza, la pequeez y la fragilidad. A partir de entonces, los hombres veran slo un Nio indefenso envuelto en paales, un pesebre, unos pastores que creyeron por encima de las apa-

riencias, una estrella, veran a Mara ofrecindonos al Nio en sus brazos, y a Jos, como nuevo Abraham, custodiando al pequeo. Fe humilde que contempla, adora, reflexiona, vive y celebra. Lo simple, hablara, lo que no cuenta, sera enaltecido para confundir a los que cuentan; lo cotidiano tendra fuerza para humanizar el corazn de piedra, porque la Palabra se hizo carne y Dios se hizo Evangelio. En Jess, Dios ya no habla en figuras, sino por medio del Hijo; ya no salva por intermediarios, sino en persona, pues Jess es la nica Mediacin, presencia personal y tangible del Dios tres veces santo. Jess es alguien con quien podemos relacionarnos, alguien a quien escuchar, alguien a quien seguir, alguien a quien amar, pues la Palabra la tocaron nuestras manos y la contemplaron nuestros ojos, la hemos odo,... el Verbo de la vida (1Jn 1, 1). En este tiempo de gracia contemplamos su gloria, y vemos un Dios tan humano que, en el nio de Beln, nos sentimos invitados a ser como Dios. Y en la contemplacin de la Palabra divina, aprendemos a escuchar las mltiples palabras del hombre (cfr. El sabor de la Palabra, p.5), pues tambin en los hombres Dios nos habla hoy. En efecto, Dios habla sobre todo en los pobres, en la humanidad debilitada y necesitada, en los que sufren, en el rostro desfigurado de todos los leprosos, pues el Hijo de Dios, no slo quiso hacerse hombre entre los hombres, sino que se ha hecho pobre entre los pobres, dbil y necesitado, siervo sufriente y desfigurado. La pobreza de Cristo aparece bajo un aspecto maravillosamente humano, ella es signo de su amistad, de su parentela con la humanidad. Y los hermanos somos presencia de este Dios que se ha hecho uno de tantos entre los pobres del mundo. Puesto que la Gloria de Dios es el hombre que vive (cfr. San Ireneo, Contra las herejas, Libro 4, 20,5-7), no descansemos hasta que el hombre viva para Dios y encuentre en la Palabra el sentido y la Vida. 3. Dios ha hablado en el Hijo... el silencio de Dios (Heb 1, 1) En esta noche, clara como el da, Dios

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Padre nos ha hablado en el Hijo. La Palabra de Dios, hecha carne en la plenitud de los tiempos, es revelacin admirable de la paternidad divina, a la que slo se puede responder aceptando en la fe la gracia de la filiacin en Cristo Jess. El Divino Nio de Beln no es uno ms entre los profetas o los maestros, es el Hijo muy amado, es la Palabra hecha Buena Noticia. Por esto podemos comprender por qu Dios se ha quedado mudo y no tiene ms que decirnos, porque todo nos lo ha dicho junto y de una vez en esta sola Palabra que es el Hijo (cfr. S. JUAN DE LA CRUZ, Subida al Monte Carmelo, Libro 2, cap. 22). Dios calla y habla en el recin nacido, Dios se esconde y se manifiesta en la pequeez; cuando parece que todo se queda en silencio, quizs podamos escuchar el balbuceo de un Nio que nos habla en la intimidad de la vida, en el corazn; cuando parece que todo pierde sentido, la Palabra de Vida puede resonar con mayor fuerza, ayudndonos a encontrar el Camino y la Verdad; y si buscamos una palabra que decir, primero hemos de escuchar, perseverantes en la oracin, a la Palabra hecha carne, al Dios hecho Evangelio. Entonces el silencio se rompe en mil pedazos, y el sin-sentido tambin, y vuelven a sonar las voces del cielo que cantan: Gloria a Dios (cfr. Lc 2, 14), porque ha nacido para nosotros el Salvador, el Mesas, el Seor. Qu importante, hermanos mos, es acercarse diariamente a la escucha atenta y orante de la Palabra! Cunta fuerza se recibe de este Dios que se hace tangible y humano! Qu gran misterio el de la Palabra! Pongamos los ojos y la vida slo en el Nio de Beln, en la Palabra de Dios que nos visita, y hallaremos all mucho ms de lo que pedimos o deseamos. Combinemos el agradecimiento profundo para con un Dios que nos ama as, tan humanamente, con la prctica del amor que se acerca y comparte: entonces brillar tu luz como aurora y tus heridas sanarn enseguida (Is 58,8). 4. De continuo traa en sus labios la conversacin sobre Jess... (1 Cel 115) Bien sabemos el cario particular que

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nuestro Hermano Francisco tena por esta fiesta del Nacimiento del Hijo de Dios. Era para l la Fiesta de las Fiestas, en la que Dios hecho pequeuelo se cri a los pechos de madre humana (2Cel 199). Profesaba a las letras del Santo Evangelio, que son espritu y vida, y al nombre del nio de Beln (cfr. 1Cel 86), un gusto y cario especial. La vida de nuestro serfico Padre fue para los hombres de su tiempo una epifana del Evangelio. Francisco fue un imitador fidelsimo de Cristo, un heraldo animoso del gran Rey, un enamorado de Jess, de quien a todos hablaba y a quien en todo vea. Francisco se hizo hombre evanglico (cfr. 1Cel 86), y las palabras de la Buena Noticia fueron por l vividas y practicadas an en los detalles ms pequeos. Hermanos, qu decimos nosotros al mundo de la Palabra que ha nacido en la humildad de nuestra carne? Qu decimos nosotros de aquel a quien amamos? T, como Francisco, has contemplado con tus ojos a Cristo, nacido de la Virgen Mara y hecho Evangelio para los pobres? Entonces para ti ha brillado la luz verdadera que ilumina la vida; entonces has recibido gracia sobre gracia, pues te has acercado al que es la plenitud de la gracia. Si te has acercado a Cristo, te has acercado al templo de la santidad de Dios; y, si le has acogido por la fe, entonces tambin t has nacido esta noche con Cristo, pues no has nacido ni de carne ni de sangre, sino de Dios (cfr. Jn 1, 13-16). T, hermano mo, alaba y bendice conmigo al Seor que ha bajado del cielo, a la Palabra que se hecho carne, pues ha querido compartir con nosotros nuestra condicin dbil y mortal, porque eres de Cristo y vives en Cristo. T alaba al Seor, porque has conocido su amor. Qu decimos de Dios? Es nuestra vida una bendicin, un bien decir de Dios? Si los hombres quieren silenciar a Dios, habr que elevar un canto de alabanza para romper este silencio. Si algunos desean que Dios no sea adorado en este nio de Beln, tendremos que repetir incansables que no hay Omnipotente sino Dios (cfr. CtaO 6-9). El Evangelio no se puede callar; Jess recin nacido en esta noche, hace brotar den-

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Conclusin Queridos hermanos, ha llegado la plenitud del tiempo con el nacimiento de la Palabra encarnada. La creacin entera ha entrado en fiesta, pues ha nacido el Primognito de toda criatura y ahora todas las cosas se hacen nuevas en Cristo. Las voces de los hombres que tenan un mensaje de parte de Dios han gritado vislumbrando este momento del nacimiento del Dios que se hace hombre. Y si el silencio se hace arduo, Dios nacer cada da para invitarte con su Palabra a seguirle, y para que tu vida encuentre la lgica del don que se te ha regalado. Os invito en esta noche santa a no dormir, a romper el silencio sobre Dios, con gozo y con capacidad de atraer a otros a este Dios que es amor, que tanto nos ha amado, y que nos ha revelado ese amor en el Hijo que nos ha nacido; os invito a romper el silencio y a dar una respuesta ardiente de amor a quien as nos ha amado. Os invito a que nuestra vida bendiga siempre al Seor. Os invito a clamar con el pueblo los cantos de nuestra tierra que hablan del nacimiento de la Palabra; o a rezar con la Iglesia, que no se cansa de cantar la gloria de esta noche: Oh admirable intercambio! El Creador del gnero humano, tomando cuerpo y alma, nace de una Virgen, y hecho hombre sin concurso de varn, nos da parte en su divinidad (Liturgia de las Horas, antfona de la octava de Navidad ) . Alegrmonos y felicitmonos mutuamente hermanos. Os deseo de corazn una feliz fiesta de Navidad y que nos acompae siempre la bendicin del Serfico Padre.
Roma, 8 de diciembre de 2007, Solemnidad de la Inmaculada Concepcin

tro de nosotros los creyentes una fuerza de fe que nos empuja a vivir el Evangelio, a guardarlo en el corazn, a anunciarlo tambin con la palabra.

Prot. N. 098445

FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro General

El Congreso Definitorial de nuestra Provincia San Pedro y San Pablo de Michoacn, en Mxico, convocado y celebrado conforme a Derecho en la Casa Santsima Cruz de los Milagros, de Santiago de Quertaro, Qro., y presidido por GMEZ MARTNEZ FR. EULALIO, Ministro provincial, el da 15 de junio de 2007 eligi fuera de Captulo para el oficio de Definidor provincial: RESNDIZ REYES FR. ALFONSO por la renuncia, aceptada, de su predecesor, Muoz Gutirrez Fr. Enrique. El Definitorio general, en la Sesin del da 19 de julio de 2007, despus de examinar el Acta autntica, aprob esta eleccin. 2. Capitulum Intermedium Prov. Assumptionis BMV in Polonia
Prot. 098120/S273-07

1. Electio extra Capitulum Prov. ss. Petri et Pauli de Michoacn in Mexico

E SECRETARIA GENERALI

The General Definitory, during its session of the 19th of July 2007, examined and approved the Acts of the extra-capitular elections by the Definitory of the Custody of Christ the King, in the Switzerland, on the 2st of July 2007, under the presidency of ZAHNER BR. PAUL, Custos of the said Custody, and ratified, in accordance with the prescriptions of art. 189 of the General Statutes of the Order the election of JOSURAN MARIA BR. MICHAEL as Counselor of the Custody. Given in Rome, at the General Curia of the Order of Friars Minor, on the 19th of July 2007. 4. Capitulum Prov. S. Michalis Arcangeli in Ucraina
Prot. 098128/S279-07

Nel Capitolo intermedio della Provincia dellAssunzione della Beata Vergine Maria, in Polonia, regolarmente celebrato secondo le disposizioni del Diritto, nella Casa di Katowice-Panewniki, sotto la presidenza di BIERSOK FR. EZDRASZ, Ministro provinciale, il giorno 20 giugno sono statti eletti i Definitori Provinciali: BADYGA FR. SERGIUSZ CZURA FR. JSEF GRUBER FR. MANFRED KAHLERT FR. FILIP MAJEWSKI FR. KSAWERY. Queste elezioni sono state ratificate dal Definitorio generale il 19 luglio 2007. 3. Electio extra Capitulum Cust. Aut. Christis Regis in Helvetia
Prot. 098117/S272-07

Nel Capitolo della Provincia di San Michele Arcangelo, in Ucraina, regolarmente celebrato secondo le disposizioni del Diritto, presso il Centro Diocesano di CaristasSpes, a Zarichany-Zhytomyr, sotto la presidenza di MAZGAJ FR. STANISAW, Visitatore generale, il giorno 23 maggio 2007 sono statti eletti per l Ufficio di Ministro provinciale: KOPYSTERYNSKYY FR. DOBROSLAV per lufficio di Vicario Provinciale: SHYROKORADIUK FR. SYMON per lufficio di Definitori della Provincia: BAHINSKYI FR. MYKHAILO GORAI FR. MYLOSLAV KHODANISTSKYI FR. RADOSLAV ZAJC FR. NATANAEL. Queste elezioni sono state ratificate dal Definitorio generale il 19 luglio 2007. 5. Capitulum Prov. Christis Regins in Canada
Prot. 098139 / S285-07

In the Provincial Chapter of our Province of Christ the King, in Canada, regularly celebrated according to the norms of Canon Law, in the House of Mount St. Francis Retreat Centre, under the presidency of the Visitator General, MCLELLAN BR. DANIEL, the following were elected on the 30th of May 2007 for the office of Minister Provincial: VAVREK BR. DENNIS for the office of Vicar Provincial: LYNCH BR. KEVIN and for the office of Provincial Definitors: BURNS FR. BRIAN CLYNE BR. GERRY GONSALVES BR. ANTHONY SMITH BR. PAUL. The General Definitorium, during its session of the 20th of July 2007, carefully examined and approved the election. 6. Fund. Thailandi electio
Prot. 098158 / S290-07

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brato secondo le disposizioni del Diritto, presieduto da PIZZABALLA FR. PIERBATTISTA, Custode di Terra Santa, nel giorno 9 giugno 2007, ha eletto come Discreti: GEISER FR. GREGOR JASZTAL FR. DOBROMIR MACORA FR. ATHANASIUS MRQUEZ FR. NICOLS MISTRIH FR. RASHID MUSCAT FR. NOEL. Queste elezioni sono state ratificate dal Definitorio generale il 4 settembre 2007. 8. Capitulum Intermedium Prov. Salernitano-Lucan Immaculat Conceptionis BMV in Italia
Prot. 098189/081/07M

The General Definitorium, during its session of the 18th. July 2007, carefully studied the results of the consultative vote of the Friars concerned as well as the report of the General Delegate, SYUKUR BR. PASKALIS BRUNO, OFM, and elected the government of the Foundation of Thailand. Those elected are as follows: President of the Foundation MANIPADATH V BR. JOHNSON Vicar and First Counsellor CWILKA BR. HONORAT PIOTR Second Counsellor PONTUS BR. GREGORIUS. Therefore, in virtue of this Decree, we declare the above mentioned elections valid and ratified. 7. Capitulum intermedium Cust. Terr Sanct in Israel
Prot. 098070/070-07M

Nel Capitolo intermedio della Provincia Salernitano-Lucana dellImmacolata Concezione, in Italia, regolarmente celebrato secondo le disposizioni del Diritto, nel Convento SS. Trinit in Barinissi, sotto la presidenza di DI FRANCO FR. MANLIO, Ministro Provinciale, il giorno 29 giugno 2007 sono statti eletti i cinque Definitori Provinciali: BOCHICCHIO FR. EMANUELE DEL PEZZO FR. PASQUALE IANDIORIO FR. GIUSEPPE MARCIGLIANO FR. DOMENICO RIDOLFI FR. ANTONIO. Queste elezioni sono state ratificate dal Definitorio generale il 4 settembre 2007. 9. Capitulum intermedium Prov. Venet S. Antonii Patavini in Italia
Prot. 098222 / S 325-07

Il Capitolo custodiale intermedio della Custodia di Terra Santa, regolarmente cele-

Nel Capitolo intermedio della Provincia Veneta di S. Antonio di Padova in Italia, regolarmente celebrato secondo le disposizioni del Diritto, nella Casa di S. Maria di Barbana, in Grado, sotto la presidenza di MIELE FR. BRUNO, Ministro Provinciale, il giorno 22 giugno 2007 sono statti eletti i cinque Definitori Provinciali: CAVALLI FR. GIAMPAOLO

RANIERO FR. LORENZO SCABIO FR. ANTONIO VENARUZZO FR. LORIS VETRALI FR. TECLE. Queste elezioni sono state ratificate dal Definitorio generale il 4 settembre 2007.
Prot. 098248/S342-07

E SECRETARIA GENERALI

During the Custodial Chapter of the Custody of the Good Shepherd in Zimbabwe, canonically celebrated at the Silviera House, Tafara, Harare, under the presidency of LAOIDE BR. CAOIMHN, Minister Provincial of the Province of Ireland, on which the Custody depends, the following were elected on the 6th. of August 2007: for the office of Custos: MUSARA BR. EMMANUEL for the office of Councillors: BANHWA BR. NICHOLAS JAYA BR. MAXWELL MAKAMURE BR. TANASIO OTOOLE BR. JOSEPH. The General Definitorium during its session of the 4th. September 2007, carefully examined the Acts of these elections and approved them. 11. Prov. S. Leopoldi in Austria/Italia electiones
Prot. 098260 / 090/07 M

10. Capitulum Cust. Boni Pastoris in Zimbabua

in Vicarium provincialem: WEGLEITNER FR. GOTTFRIED in Definitores: HOPFGARTNER FR. WILLIBALD MAIER FR. MATTHIAS PUCHBERGER FR. ALEXANDER WENIGWIESER FR. FRITZ ZANKANELLA FR. ULRICH. Hoc Decretum vim suam exserit a die 21 mensis Octobris huius anni 2007, contrariis quibuslibet non obstantibus.
Datum Romae, ex Aedibus Curiae generalis Ordinis, die 12 Septembris anni 2007.

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FR. ERNEST K. SIEKIERKA, OFM Vice Secretarius Generalis


Prot. 098337/S401-07

FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Minister Generalis

12. Prov. S. Bernardini Senensis in Austria suppressio

Auctoritate qua ad normam art. 170 1 Constitutionum Generalium et art. 119 1 Statutorum Generalium fungitur, relatione Delegati generalis audita, Definitorium generale in congressu die 11 Septembris c.a. 2007 habito, praesidente RODRGUEZ CARBALLO FR. IOSEPHO, Ministro generali, novum regimen ad triennium pro nostra minoritica Provincia Austriae/Itali Sancti Leopoldi noviter erecta in modo sequenti elegit: in Ministrum provincialem: SCHWARZL FR. RUPERT

Definitorium Generale, in sessione diei 11 Septembris a. 2007 regulariter congregatum sub praesidentia FR. RODRGUEZ CARBALLO IOSEPHI, totius Ordinis Fratrum Minorum Ministri Generalis, ad normam art. 170 1 CC.GG. decrevit ut nostra minoritica Provincia Sancti Bernardini Senensis in Austria a die 21 Octobris c.a. 2007 suppressa habeatur. Et ideo praesentis decreti vigore praefatam minoriticam Provinciam Sancti Bernardini Senensis in Austria suppressam esse confirmamus ac declaramus. Datum Romae, ex Aedibus Curiae Generalis, die 12 Septembris anni 2007.

FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Minister Generalis FR. ERNEST K. SIEKIERKA, OFM Vicesecretarius Generalis 13. Prov. B. Engelberti Kolland in Austria/Italia suppressio
Prot. 098334/S398-07

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Definitorium Generale, in sessione diei 11 Septembris a. 2007 regulariter congregatum sub praesidentia Rodrguez Carballo Fr. Iosephi, totius Ordinis Fratrum Minorum Ministri Generalis, ad normam art. 170 1 CC.GG. decrevit ut nostra minoritica Provincia Beati Engelberti Kolland, in Austria et in provincia civili Bulsanensi in Italia sita, a die 21 Octobris c.a. 2007 suppressa habeatur. Et ideo praesentis decreti vigore praefatam minoriticam Provinciam Beati Engelberti Kolland, in Austria et in provincia civili Bulsanensi in Italia sitam, suppressam esse confirmamus ac declaramus. Datum Romae, ex Aedibus Curiae Generalis, die 12 Septembris anni 2007. FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Minister Generalis FR. ERNEST K. SIEKIERKA, OFM Vicesecretarius Generalis 14. Prov. S. Leopoldi in Austria erectio
Prot. 098335/S399-07

AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

S.P.N. Francisco adhuc vivente, Fratres Minores ascenderunt vallem Athesinam. Iuxta annales Fratris Iordani a Iano fratres iter in Germaniam facientes anno 1221 in civitate Bauzania aliquod temporis spatium peregerunt. Dein peregrinaverunt per Tyrolium ad civitatem Augustanam Vindelicorum. Ante annum 1225 Fratres Minores etiam in civitatem Salisburgensem pervenerunt, ubi Archiepiscopum visitaverunt. Ante annum vero 1230 fratres, prout ab antiquo traditur, a Duce Leopoldo VI Vindobonam vocati sunt, qui terram prope moenias civitatis praebuit ecclesiae conventuique aedificandis. Anno 1235 primum Clarissarum monasterium in civitate Brixinensi conditum est, cuius cura pastoralis fratribus minoribus collata est, qui ibi conventum exstruxerunt. Petente Imperatore Friderico III ut conventualium reformarentur conventus, Ioannes a Capistrano anno 1451 ad Vindobonam pervenit. Ibi maximis cum fructibus ministerium praedicationis Verbi Dei explevit et

nonnulla miracula curationis perfecit. Tamquam primum conventum Fratrum Minorum Observantiae Conventum S. Theobaldo dicatum condidit. Exinde anno 1452 ex conventibus Observantium in Austria et Bohemia constituta est Vicaria Austriae, ad quam pertinebant et domus Observantium in Polonia. Dissensionibus dein inter nationes ortis, anno 1467 ea Vicaria divisa est in novas Vicarias Bohemiae, Poloniae et Austriae, quae Vicaria Austriae postea in Provinciam Sancti Bernardini Senensis erecta est. S. Leopoldi Provincia in Tyrolio, anno 1580 ex conventibus antea provinciis Argentinensi et Austriae pertinentibus tamquam provincia Observantium fundata est. Quam dein, 350 annis elapsis, ob rationes politicas, die 1 martii 1927, dividere oportuit. Eiusdem enim Provinciae pars meridionalis, ea nempe, quae comprehendit territorium post bellum 1914-1918 ditioni Italicae subiectum, in Commissariatum sui iuris erecta est. Decreto Ministri Generalis diei 20 Aprilis 1934 Commissariatus in Provinciam Ordinis sub titulo: Provinciae Bulsanensis S. P. N. Francisci sedem in civitate Bauzania habentem canonice erectus est, cum Provincia S. Leopoldi subsistere peregerit in Austria, nempe in provinciis civilibus Tyrolii septentrionalis et orientalis, in Salisburgo, Austria Superiore et Carinthia cum sede in civitate Oenipontana. Superatis difficultatibus, quae ad divisionem Provinciae conduxerant, rerumque per totam Europam mutatis ordinis politici, oeconomici necnon religiosi adiunctis, petentibus Definitoriis et Delegati generalis relatione accepta, Rev.mus Minister Generalis Iacobus Bini decreto diei 4 Octobris 2001 provincias Bulsanensem et Tyrolii cum effectu die 23 Novembris 2001 suppressit et novam Provinciam Beato Engelberto Kolland dicatam canonice erexit. Quattuor tandem annis elapsis, pervenit ad Nos concors petitio Provinciarum Sancti Bernardini Senensis in Austria et Beati Engelberti Kolland in Austria et Italia, et quidem ad maiorem prosperitatem utriusque regionis tum Austriae tum provinciae civilis Bulsanensis in Italia sitae, nec-

non bono communi Ecclesiae et Christifidelium utilitati, ut memoratae Provinciae in unam coniungantur. Actuali statu duarum Provinciarum in Austria examinato, audito Definitorio generali eiusque praehabito consensu in congressu diei 10 mensis Ianuarii 2006, unionem intra mensem Decembrem anni 2007 earundem Provinciarum decrevimus. Definitorium generale, visitatione canonica a Fr. Claudio Gross OFM, Delegato generali, peracta, hodiernam condicionem praefatarum Provinciarum noviter recognovit. Ideo, audito Definitorio generali eiusque praehabito consensu in congressu diei 11 Septembris c.a. 2007, auctoritate qua fungimur, praesentis Decreti vigore, ad normam can 581 CIC et art. 170 1 Constitutionum Generalium, Provinciam Austriae Sancti Leopoldi erigimus et erectam declaramus cum sede in Conventu Salisburgi (5010, Franziskanergasse 5). Haec quidem erectio secumfert translationem omnium bonorum temporalium, mobilium et immobilium itemque iurium et obligationum duarum Provinciarum suppressarum ad Provinciam noviter erectam. Praesentis Decreti validitas a die 21 mensis Octobris 2007 decurret, contrariis quibuslibet non obstantibus. Datum Romae, ex Aedibus Curiae generalis Ordinis, die 12 Septembris anni 2007. FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Minister Generalis FR. ERNEST K. SIEKIERKA, OFM Vice Secretarius Generalis
Prot. 098336/S400-07

E SECRETARIA GENERALI

ha eletto come Definitori provinciali: HELMI FR. LUCAS KAMEL FR. ANTONIO LABIB FR. KAMAL ZAKI FR. ADEL. Queste elezioni sono state ratificate dal Definitorio generale il 13 settembre 2007. 16. Capitulum intermedium Prov. S. Salvatoris in Slovachia
Prot. 098299/091/07M

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Nel Capitolo intermedio della Provincia del Santissimo Salvatore, in Slovacchia, celebrato regolarmente secondo le disposizioni del Diritto, nella Casa di Bratislava sotto la presidenza di MIHLY FR. JURAJ ANDREJ, Ministro Provinciale, il giorno 24 maggio 2007, sono statti eletti Definitori Provinciali: BANKOVI FR. TEFAN KVAKA FR. JEREMI DANIEL BALZS FR. JN KRSTITEL MARIN RACEK FR. MAT PAVOL. Queste elezioni sono state ratificate dal Definitorio generale il 13 settembre 2007. 17. Capitulum Prov. S. Francisci Solano in Argentina
Prot. 098313/S381-07

Il Capitolo provinciale intermedio della Provincia della Sacra Famiglia in Egitto, regolarmente celebrato secondo le disposizioni del Diritto, in Santa Caterina Alessandria, presieduto da AMIN FR. JOSEPH, Ministro provinciale, nel giorno 7 giugno 2007,

15. Capitulum Intermedium Prov. S. Famili in Aegypto

En el Captulo de nuestra Provincia de San Francisco Solano en Argentina, celebrado regularmente segn las disposiciones del Derecho en la Casa de Retiros del Monasterio Santa Clara, en la Ciudad de Pun y presidido por el Visitador General, ROSATI FR. GIANCARLO, el da 22 de septiembre de 2007, fueron elegidos: para el Oficio de Ministro Provincial GUILLERMO PAZ FR. CARLOS para el Oficio de Vicario Provincial FLEITAS FR. DANIEL ALEJANDRO para el Oficio de Definidores Provinciales BALLARATI FR. JORGE GABRIEL EQUIZA FR. CLAUDIO DARIO LARREGAIN FR.JOS ADOLFO

RIOJA FR. CARLOS HCTOR SICA FR. RUBN JESS. El Definitorio General, en la Sesin celebrada el 24 de septiembre de 2007, despus de examinar las Actas autnticas, aprob estas elecciones.
Prot. 098351/S405-07

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

El da 27 de septiembre de 2007, en el Captulo Provincial de nuestra Provincia de San Francisco de Ass, en Brasil, celebrado regularmente segn las disposiciones del Derecho en el Convento San Buenaventura, en Daltro Filho, Municipio de Imigrante, RS, bajo la Presidencia del Visitador General, SCHAUERTE FR. ANTONIO, fueron elegidos: para el Oficio de Ministro Provincial MLLER FR. JOO INCIO para el Oficio de Vicario Provincial GUERRA FR. FLAVIO para el Oficio de Definidores Provinciales: FIEL FR. VANDERLEI BATISTA GUZZON FR. VALDESIR LUS KUMMER FR. BLSIO RHODEN FR. MARINO PEDRO. El Definitorio General, en la Sesin celebrada el 5 de noviembre de 2007, despus de examinar las Actas autnticas, aprob estas elecciones. 19. Capitulum Prov. Sancti Spiritus in Australia Prot. 098429/S447-07

18. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis in Brasilia

for the office of Vicar Provincial: CLIFFORD BR. PETER for the office of Provincial Definitors: CANTWELL BR. PETER GHANEM BR. PAUL MISCAMBLE BR. PHILLIP WARBURTON BR. JORDAN. The General Definitorium, during its session of the 5th of November 2007, carefully examined and approved the election. 20. Capitulum Prov. S. Michalis Archangeli in Indonesia
Prot. 098360/S411-07

In the Provincial Chapter of our Province of St. Michael the Archangel, in Indonesia, regularly celebrated according to the norms of Canon Law, in the House of St. Clare, Cipanas, under the presidency of the Visitator General, VERGEER BR. THEODORUS, the following were elected on the 28th of September 2007, for the office of Minister Provincial: SYUKUR BR. PASKALIS BRUNO for the office of Vicar Provincial: SUNARKO BR. ADRIANUS for the office of Provincial Definitors: AMAN BR. PETRUS KANISIUS MAING BR. GABRIEL SUKARTANTO BR. STANISLAUS TUENG BR. LAURENTIUS. The General Definitorium, during its session of the 5th of November 2007, carefully examined and approved the election. 21. Capitulum Intermedium Prov. Immaculat Conceptionis BMV in USA Prot. 098382/S420-07

In the Provincial Chapter of our Province of the Holy Spirit in Australia & New Zealand, regularly celebrated according to the norms of Canon Law, under the presidency of the Visitator General, NAIRN BR. THOMAS, the following were elected on the 26th - 28th of September 2007, for the office of Minister Provincial: SMITH BR. PAUL

In the Provincial Chapter of our Province of the Immaculate Conception in USA, regularly celebrated according to the norms of Canon Law and held on the 2 October 2007, in the Casa Leonori, in Santa Maria degli Angeli, Italy, under the presidency of the Minister Provincial, Cam-

pagna Fr. Robert M., the following were elected for the office of Provincial Definitors: GINGERICH FR. CHARLES LORENZO FR. JOSEPH NARDOIANNI FR. ANTONIO PAONESSA FR. RALPH WHEATLEY FR. DENNIS. The General Definitorium, during its session of the 5th of November 2007, carefully examined and approved the election. 22. Extra Capitulum electio Prov. Assumptionis BMV in USA
Prot. 098403/S431-07

E SECRETARIA GENERALI

LA NEVE FR. ALDO, Prov. Roman Ss. Petri et Pauli, in Italia, pro Prov. Seraphica S. Franscisci Assisiensis, in Italia: 21.07.2007; prot. 097795/S117-07. MOREIRA PEREIRA FARIA FR. JOS MARIA, Prov. Ss. Martyrum Marochiensium, in Portugallia, pro Prov. Cust. Aut. S. Clar, in Mozambico: 23.07.2007; prot. 098102/073-07M.

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The General Definitory, during its session of the 5th of November 2007, examined and approved the Acts of the extra-capitular elections by the Definitory of the Province of the Assumption B.V.M. in the U.S.A, held during an ordinary session in Marytown Retreat & Conference Center, in Libertyville, Illinois, on the 28th 29th of September 2007, under the presidency of HOPPE BR. LESLIE J., Minister Provincial, and ratified, in accordance with the prescriptions of art. 189 of the General Statutes of the Order, the election of JANIK BR. ANTHONY, to the office of Definitor Provincial. Given in Rome, at the General Curia of the Order of Friars Minor, on the 9th of November 2007. 23. Visitatores generales
Prot. 098422/S445-07

MCGRATH FR. AIDAN, Prov. Hiberni, in Hibernia, pro Prov. Nostr Domin Regin Pacis, in Africa Meridionalis: 08.09.2007; prot. 098141/M075-07. MISCAMBLE FR. PHILLIP, Prov. Sancti Spiritus, in Australia, pro Cust, Aut. S. Francisci Assisiensis, in Papua Nova Guinea: 13.09.2007; prot. 098312/S38007.

GIACOMETTI FR. LUIGI, Prov. Seraphic S. Francisci Assisiensi, in Italia, pro Prov. Sicilia ss. Nominis Iesu, in Italia: 21.07.2007; prot. 097905/S183-07.

FOLGADO LPEZ FR. CARLOS, Prov. S. Antonii, in Bolivia, pro Prov. S. Michalis, in Argentina: 07.11.2007; prot. 098344/S396-07. DELLAZARI FR. INCIO, Prov. S. Francsci Assisiensis, in Brasilia, pro Cust. Aut. Nostr Domin Septem Gaudiorum, in Brasilia: 07.11.2007; prot. 098394/S27-07.

GMEZ JIMNEZ FR. JAVIER, Prov. B. Juniperi Serra, in Mexico, pro Prov. Nostr Domin de Guadalupe, America Centralis et Panama: 18,07.2007; prot. 097916/191-07.

PRADELLA FR. FEDELE, Prov. Pedemontan S. Bonaventur, in Italia, pro Prov. Sardini S. Mari Gratiarum, in Italia: 18.07.2007; prot. 097950/S208-07.

RODRGUEZ RICO FR. GUILLERMO, Prov. S. Evangelii, in Mexico, Visit. Absistens pro Prov. S. Fidei, in Colombia: 15.11.2007; prot. 097552/S8-07. MASCAREHNAS FR. LOUIS, Cust. Aut. S. Ioannis Baptist, in Pakistan, pro Prov. Ss. Martyrum Coreanorum, in Corea: 18.12.2007; prot. 098331/S392-07.

WILLIAMS FR. PETER, Prov. Immaculat Concepionis BMV, in Britannia Magna, pro Prov. S. Barbar, USA: 09.11.2007; prot. 098031/S234-07.

24. Domus suppressae

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

Casa religiosa di Amberg, Germania: 05.09.2007; prot. 098265/S362-07.

Casa religiosa di Bad Tlz, Germania: 05.09.2007; prot. 098264/S361-07. Casa religiosa, Freystadt, Germania: 05.09.2007; prot. 05.09.2007; prot. 098270/S366-07.

Casa S. Francesco, Norimberga, Germania: 05.09.2007; prot. 098266/S363-07.

Religious of Alverna Friary, Knoxville, Tennessee, USA: 12.11.2007; prot. 098448/S457-07. Casa Santa Mara de lo ngeles, Tecaxic, Messico: 16.11.2007; prot. 098485/S474-07.

3. DVD per lVIII centenario dellOrdine Il Definitorio generale, nella Sessione del 18 luglio 2007, ha nominato Recchia Fr. Stefano e Perugini Fr. Luigi come referenti della Curia generale per tenere i contatti con lAntoniano di Bologna, incaricato di pubblicare un DVD in occasione dellVIII Centenario dellOrdine: 18.97.2007; prot. 098061/S253-07.

del 18 luglio 2007, ha nominato i Membri della Commissione per il Progetto Cina: Ha Fr. Joseph (Presidente), Prov. S. Mari Regin Sinarum; Jun Jae Fr. Raymund Shin, Prov. Ss. Martyrum Coreanorum; Pegoraro Fr. Claudio, Prov. Venet S. Antonii Patavini.

Casa de San Pedro Apstol, Yacuiba, Bolivia: 17.12.2007; prot. 098528/S499-07. Casa religiosa San Leopoldo, Cormons (GO), Italia: 22.12.2007; prot. 098569/S519-07. 25. Notitiae particulares

4. Case dipendenti dal Ministro generale Fraternit Missionaria Europea di Palestrina, Italia. Il Definitorio generale, nella Sessione del 24 settembre 2007, ha nominato: Bini Fr. Giacomo, Guardiano; Iorio Fr. Paul, Vicario, Bertagni Fr. Carlo, Economo: 25.09.2007; prot. 098355. Fraternit dei Penitenzieri di S. Giovanni in Laterano. Il Definitorio generale, nella Sessione del 5 Novembre, ha nominato: Giacomello Fr. Antonio, Guardiano; Zapanta fr. Gerardo, Vicario; Corr Fr. Germano, Economo: 09.11.2007; prot. 098473.

2. Commissione Progetto Cina Il Definitorio generale, nella Sessione

The Private Association of Christian Faithful e The Little Brothers of Saint Francis of Assisi, approvati dal Card. Madeiros Umberto e dal Card. Law Bernard Francis, sono stati affiliati allOrdine con Decreto del Ministro generale: 13.11.2007; prot. 098211/S317-07.

1. Affiliazione allOrdine LIstituto religioso delle Hermanas Misioneras Franciscanas de la Juventud, fondato da Mons. Fausto Trvez Trvez, OFM, dellEcuador, stato affiliato allOrdine con Decreto del Ministro generale: 22.07.2007; prot. 097915/S190-07.

Collegio S. Isidoro, Roma. Il Definitorio generale ha nominato Piscitello Fr. Primo, Prov. Immaculat Conceptionis BMV, USA, Guardiano del Collegio di S. Isidoro, in Roma, a partire dal 1 novembre 2007: 17.09.2007; prot. 098105/S263-07.

Casa generale dei Frati Minori, Roma. Villalobos Avendao Fr. Oscar Guadalupe, Prov. Ss. Francisci et Iacobi, Messico, far parte della Fraternit di S. Maria Mediatrice come traduttore per la lingua spagnola a partire dal 15 febbraio 2008. Fr. Oscar sostituir Ordua Ortiz Fr. Csar Javier, che ritorner in Provinca dopo il 15 febbraio 2008: 20.12.2007; prot. 098571.

6. Fondo Giubileo Il Definitorio generale, nella Sessione del 7 novembre 2007, ha nominato Membri del Consiglio per lamministrazione del Fondo Giubileo: Copps Fr. Michael (Inghilterra), Santateresa Fr. Pedro (Spagna) e OConnor Fr. John (USA): 28.11.2007; prot. 098166.

5. Segretario del Capitolo generale 2009 Fr. Francesco Patton, Prov. Tridentina S. Vigilii, Italia, dal Definitorio generale stato nominato, nella Sessione del 9 novembre 2007, Segretario del prossimo Capitolo generale dellOrdine, che si terr ad Assisi dal 23 maggio al 21 giugno 2009: 16.11.2007; prot. 098506.

E SECRETARIA GENERALI

7. Fondazione San Francesco dAssisi. Il Definitorio generale, nella sessione del 19 luglio 2007, ha eretto la Fondazione di religione e di culto denominata Fondazione San Francesco dAssisi, con sede legale in Via S. Maria Mediatrice 25, in Roma. Inoltre ha approvato lo Statuto della Fondazione e nominato i Membri del Consiglio di Amministrazione: Lati Fr. Giancarlo (Presidente, Economo generale), Freyer Fr. Johannes (Vice Presidente), Rettore Magnifico della PUA; Gutirrez Rivas Fr. Moiss (1 Consigliere); Micangeli Fr. Augusto (2 Consigliere); Muro Archiga Fr. Ignacio Juan (3 Consigliere): 24.12.2007; prot. 098580.

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1. Il 2 Congresso Internazionale dei Moderatori di Formazione Permanente OFM


S. Maria degli Angeli, Domus Pacis, 1328.10.2007

E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS

1. Cronaca Il 2 Congresso Internazionale dei Moderatori di Formazione Permanente dellOrdine si aperto il 13 ottobre a S. Maria degli Angeli presso la Domus Pacis. Dopo laccoglienza e le presentazioni, ha avuto luogo lintronizzazione della Parola di Dio. Il Ministro generale ha salutato lassemblea e ha presieduto la Celebrazione eucaristica dapertura nella Basilica della Porziuncola, al termine della quale ha consegnato a ciascuno dei partecipanti il libro del Vangelo. Evangelium Observare, era, infatti, il motto del Congresso. Introdotta la metodologia dei lavori, Fratel John De Cruz dei Fratelli delle Scuole Cristiane ha iniziato il suo servizio di facilitatore del Congresso, con una riflessione sulleducazione degli adulti, offrendo diverse chiavi di lettura del fenomeno e mettendo in rilievo le resistenze e le barriere presenti a questo proposito nella crescita individuale e comunitaria. Nella prima settimana sono state presentate le chiavi della Formazione Permanente da parte di Fr. Juan M. Ilrduia, OFM; Fr. Massimo Fusarelli, OFM, ha offerto il suo contributo su alcune Mediazioni per la Formazione Permanente: vivere il Vangelo ogni giorno e in ogni et della vita; Fr. Joseph Rozanzsky, Animatore generale di GPIC ha presentato non solo limpegno di questo Ufficio nella Curia generale, ma ha anche riflettuto sulle implicazioni che questo settore ha nella Formazione Permanente; Fr. Nestor Schwerz, Segretario generale per lEvangelizzazione ha presentato una relazione sulla Evange-

lizzazione, ambito proprio della Formazione Permanente a partire dalla persona e dalla Fraternit; il prof. Sebastiano DellAgli ha illustrato alcuni Elementi per un discernimento spirituale in chiave francescana. Guidati da queste riflessioni si , cos, arrivati al cuore del percorso preparatorio costituito dal tema del Progetto di vita, ampiamente presentato negli ultimi due giorni da Fr. Juan M. Illarduia. In modo sia teorico che pratico i Moderatori hanno, perci, potuto avvicinarsi a questo strumento per lanimazione di una Formazione Permanente che accompagni processi di trasformazione comunitaria. La seconda settimana, dopo il pellegrinaggio domenicale ai Santuari di Greccio e di Fontecolombo nella Valle Reatina, stata dedicata al lavoro dei Gruppi linguistici e delle Commissioni, che hanno sintetizzato il percorso compiuto e lavorato alla rielaborazione del Documento sulla Formazione Permanente dellOrdine, per offrire alla Segreteria Generale per la Formazione e gli Studi gli elementi necessari e autorevoli per completare il lavoro. Lo studio e lo scambio, lelaborazione e la consegna di questo lavoro sono stati contrassegnati da una intensit speciale, che ha manifestato il coinvolgimento di tutti. I momenti di preghiera nei gruppi linguistici, in assemblea e nei Santuari francescani hanno accompagnato il cammino pi profondo del Congresso e sono stati presieduti, tra gli altri, dal Ministro e dal Vicario generale, dal Vice Segretario Generale per la Formazione e gli Studi, dal Moderatore generale per le Missioni, dal Ministro provinciale di Assisi, dal Ministro provinciale di Toscana, dallAssistente generale dellOFS. Accanto a questi momenti vi sono stati quelli in cui lo scambio fraterno e lo stare insieme hanno permesso di unire i partecipanti in un solo grande gruppo, metten-

do in evidenza la ricchezza delle lingue, culture e provenienze pi diverse. Al termine del Congresso il 27 ottobre, lAssemblea ha discusso la Bozza del nuovo Documento sulla Formazione Permanente, preparato dal gruppo di redazione. Per novanta minuti si potuto dialogare e dare suggerimenti in vista della redazione del testo. Al termine di questo intenso scambio, Fr. Massimo ha chiesto unapprovazione generale del testo e di poterne affidare la redazione finale alla Segreteria generale per la Formazione e gli Studi. LAssemblea ha dato il suo assenso con un applauso di conferma e, dopo la pausa, ha accolto il Ministro generale e il suo Definitorio, giunti per condividere lultima tappa del Congresso. Dopo la lettura e la breve discussione della Bozza del Messaggio finale del Congresso a tutti i Frati dellOrdine, il Ministro generale e i Definitori hanno salutato i Congressisti. Il Ministro ha, quindi, offerto una breve riflessione sulla Formazione Permanente come un cammino per giungere ad essere se stessi. Al termine, seguito un animato dialogo dei Moderatori con il Definitorio. Nel pomeriggio i Definitori hanno incontrato i Moderatori delle rispettive Conferenze. Dopo la cena, tutti si sono recati al Vescovado di Assisi per la Veglia di preghiera, presieduta dal Vescovo di Assisi che ha accolto i Congressisti con molta cortesia e ha rivolto loro parole molto sentite sullo spirito ecclesiale di S. Francesco proprio nel luogo in cui il santo si spogli dinanzi al padre e al Vescovo Guido II. Un breve pellegrinaggio alla luce dei flambeaux, accompagnando licona dellAlbero della santit serafica, ha condotto il Definitorio generale, i Congressisti e tutti i Frati convenuti per loccasione, alla Basilica di S. Chiara. Qui il Ministro generale ha rivolto agli astanti un discorso per lapertura della terza tappa di preparazione alla celebrazione della grazia delle Origini nel 2009. La rinnovazione della Professione da parte di tutti i Frati presenti ha costituito il culmine della Veglia, dellintensa giornata e, idealmente, di tutto il Congresso!

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

La mattina dellultimo giorno del Congresso, il 28 ottobre, ci si riuniti per la lettura e lapprovazione del Messaggio finale ai Frati dellOrdine. Il testo, emendato secondo i suggerimenti del giorno precedente, stato accolto e approvato allunanimit. Fr. Massimo Fusarelli ha offerto, poi, una lettura sintetica del percorso del Congresso, soprattutto in vista del futuro, e ha indicato alcune finestre aperte, perch il Congresso continui il suo cammino di verifica e di azione rinnovato nel cammino dei Frati e delle Entit. Sono seguite la lettura della valutazione fatta dai Congressisti e, infine, la lista dei ringraziamenti e dei saluti. La solenne Concelebrazione eucaristica nella Basilica di S. Maria degli Angeli, presieduta dal Ministro generale, attorniato dal Ministro provinciale di Assisi, dai membri della Segreteria generale per la Formazione e gli Studi, dal Definitorio e da tutti i Congressisti, ha concluso con un profondo rendimento di grazie al Signore i lavori. La Fraternit della Porziuncola ha, quindi, invitato tutti i Frati al pranzo festivo nel grande refettorio, per un ultimo momento di gioiosa agape. A laude di Cristo e del suo servo Francesco. Amen! 2. Homila de apertura del Ministro General EVANGELIUM OBSERVARE!
2Re 5, 14-17; Sal 97 2Tim 2, 8-13; Lc 17, 11-19

FR. MASSIMO FUSARELLI


Ass 14 de octubre 2007

Queridos hermanos: El Seor os d la paz. Con esta solemne Eucarista iniciamos oficialmente el II Congreso Internacional de Moderadores de Formacin Permanente OFM. Reitero mi fraterna bienvenida a todos vosotros, mis queridos hermanos, a la Porcincula, la casa comn de todos los Hermanos Menores, por ser casa de la Madre, la cuna de la Orden, y el lugar ms que-

rido por nuestro hermano y padre Francisco. Expreso tambin mi gratitud a la Secretara general para la Formacin y los Estudios por la organizacin de este encuentro y por todo lo que hace en favor de la Formacin inicial y permanente. En cuanto lmpara, la Palabra de Dios est llamada a iluminar nuestro camino de creyentes y tambin de Hermanos Menores. En este contexto, me parece importante sealar que el texto del Evangelio que hemos proclamado es profundamente dinmico. Este dinamismo se expresa principalmente a travs de los diez verbos de movimiento que encontramos en el relato. Un relato que no habla de posibilidades, sino de la realidad de lo imposible. La salvacin, que es imposible para el hombre, es ofrecida gratuitamente por Jess a los diez leprosos, a toda la humanidad pecadora, representada en ellos. Lo que es imposible para el hombre, no lo es para Dios (cfr. Lc 28, 27). Una sola cosa es necesaria para obtener que lo imposible se haga realidad, para obtener la salvacin: encontrar a quien tiene poder para curarnos de la lepra, es decir, de la situacin de pecado y de muerte, que nos mantiene lejos de la comunidad de los vivos (cfr. Lv 13, 45ss). No basta ser curados, es necesario llegar a quien es la fuente de tal curacin. Slo la relacin ntima y profunda con la fuente de agua viva, con el Seor, puede llevarnos a sentirnos salvados, y a vivir como tales. La confesin de fe del leproso, que postrado en tierra da gracias en alta voz a Jess despus de la curacin, as como la de Naamn, que confiesa haber sido curado por el poder del Dios de Israel: Ahora s dice Naamn-, que no hay Dios en toda la tierra sino en Israel, son claros ejemplos de esta salvacin asumida, gustada y celebrada. La salvacin es ofrecida gratuitamente a todos, pero no todos la acogen, y, como consecuencia, no todos la pueden gustar y celebrar. Pero lo que resulta extrao en el texto es que al nico que vuelve a dar gracias, Jess le pide cuenta de los otros nueve: dnde estn los otros nueve que han sido curados? (cfr. Lc 17, 17). Quien se siente salvado es llamado a la misin, a comunicar a todos la

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buena noticia, a fin de que todos vean la salvacin de nuestro Dios (Salmo responsorial), abran los ojos y vean, vuelvan, glorifiquen a Dios, adoren al Seor y hagan fiesta con l: Aclamad al Seor toda la tierra, gritad, exultad con cantos de gloria (cfr. Sal 97). Quien ha sido salvado y gusta la salvacin no puede desentenderse de los otros nueve que no la han visto. No puede decir como Can: Soy yo acaso responsable de mi hermano? (Gn 4, 9). Como Pablo, el que ha sido salvado ha de hacer todo lo posible a fin que todos puedan alcanzar la salvacin que est en Cristo Jess (2Tim 2, 10). Queridos hermanos y hermanas: La fe se mide por la capacidad de comprender y reconocer lo que Dios realiza en nosotros, por nosotros y en torno a nosotros. Por otra parte, la fe comporta asumir como misin el hacer partcipes a cuantos nos rodean del don recibido. La experiencia de la vida como don, en relacin con Dios y con los dems, y no slo como un derecho, nos llevar a vivir la vida en constante actitud de gratitud. No somos lo que hoy se llama self made man. Desde una visin de fe no podemos decir que somos autosuficientes. Somos don, llamados a ser don. Es bueno que tomemos conciencia de lo que se nos debe, pero es necesario que al mismo tiempo tomemos conciencia de lo que debemos. En mi tierra se suele decir que con demasiada frecuencia nos olvidamos del paraguas apenas cesa la lluvia o de la cuchara apenas termina la comida. No podemos ser ingratos, no podemos acordarnos del Seor slo cuando le necesitamos. Pero esta gratitud comporta una doble responsabilidad: hacia uno mismo y hacia los dems. La responsabilidad hacia uno mismo exige desarrollar los dones que del Seor hemos recibido, a comenzar por el don de la fe. No podemos cubrir los dones del Seor con el polvo de la costumbre o del aburrimiento. La responsabilidad hacia los dems nos ha de llevar a sentirnos misioneros, anunciadores, primero con la vida y luego con las palabras, de las maravillas que el Seor opera en nosotros. El discpulo se siente llamado a desarrollar los talen-

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tos recibidos y, al mismo tiempo, se siente llamado a ser misionero. Y siempre gozosos: Cantad al Seor un cntico nuevo..., nos invitaba el Salmista (Sal 97, 1). El agradecimiento que el Seor espera de nosotros es el aprecio, nuestro abrirnos a la sorpresa, a la alegra, a la alabanza, a la celebracin de sus prodigios, contrariamente a la impresin de muchos creyentes que parecen estar participando en los funerales de los dones de Dios. Estamos iniciando la celebracin del II Congreso Internacional de Moderadores de Formacin Permanente de la Orden de los Hermanos Menores. Un momento fuerte en el camino de renovacin que la Orden ha iniciado hace ya aos con la publicacin de las nuevas Constituciones Generales y con los diversos encuentros y documentos que han marcado nuestro itinerario postconciliar; una renovacin que encuentra en la Formacin permanente su eje transversal. Sin ella, en efecto, no se puede hablar de renovacin personal ni institucional; sin ella no se puede hablar de fidelidad creativa a nuestra vocacin y misin. En el contexto de las lecturas que hemos escuchado bien podemos decir que la formacin permanente, en cuanto proceso de conversin, tal y como la definen nuestros documentos y los documentos de la Iglesia, no es sino un proceso que nos lleve a reavivar el don de Dios en nosotros, como dice el Apstol; un proceso que nos lleve a hacer fructificar los dones que hemos recibido, desarrollando, de un modo armnico, nuestras dotes fsicas, psquicas, morales e intelectuales (RFF 45), y, de este modo, podamos alcanzar, en fraternidad, la madurez humana, cristiana y franciscana (cfr. CCGG 39). En este sentido bien podemos decir que la formacin permanente nos ayuda a vivir ya hoy la gracia del futuro. Que el Seor, por intercesin de la Virgen hecha iglesia y del padre san Francisco, nos conceda Evangelium observare, pasin y compromiso personal y fraterno por la formacin permanente, para que no nos paremos en la nostalgia del pasado y en la parlisis de un presente, que no logramos comprender plenamente, ni vivir con la pa-

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sin que exige el poder abrazar el futuro con esperanza (cf. NMI 1).

3. Omelia del Ministro generale in occasione della veglia di preghiera IN CAMMINO

FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro general


Assisi, Basilica di santa Chiara, 27.102007

La formazione permanente: un cammino di conversione La formazione permanente, infatti, si presenta come un cammino di conversione, che inizia con lo spogliamento di se stessi, e che, partendo dalla contemplazione del Cristo povero e crocifisso, ci porta a vivere sine proprio, nelladesione totale a Cristo e nellidentificazione piena con Lui. Questo il cammino seguito da Francesco e di quanti formano parte del frondoso albero della santit dellOrdine. Questo deve essere il nostro cammino. Un cammino lento e faticoso. Cammino lento e faticoso, poich si concluder soltanto quando ciascuno di noi sar tutto di

Carissimi fratelli, il Signore vi dia pace. Abbiamo iniziato la nostra Veglia di preghiera con un pellegrinaggio dallantica cattedrale di Santa Maria, luogo dello spogliamento di Francesco davanti al Vescovo di Assisi (cf. 3Comp 20), alla Basilica di Santa Chiara, davanti al Crocifisso di San Damiano, il crocifisso che parl a Francesco nei primi passi della sua conversione alla vita evangelica, invitandolo a riparare la Chiesa che minacciava rovina (cf. 2Cel 10). Sono veramente contento di questa iniziativa, poich questo pellegrinaggio ci offre una bella immagine di ci che la formazione permanente, ed quindi il modo migliore per concludere il II Congresso Internazionale dei Moderatori di formazione permanente dellOrdine dei Frati Minori che si svolto a Santa Maria degli Angeli, presso la Porziuncola, in questi giorni.

Cristo, tutto per Cristo, tutto in Cristo. Cammino lento e faticoso, poich dura tutta la vita, dalla prima chiamata alla visita di sorella morte corporale (cf. RFF 107), con le inevitabili difficolt di chi desidera essere fedele al proposito che ha abbracciato il giorno della sua professione (cf. VC 70). Cammino lento e faticoso, poich lenta e faticosa lassimilazione dei sentimenti di Cristo verso il Padre, obbiettivo ultimo della formazione (cf. VC 65). Cammino lento e faticoso, poich non risulta semplice n facile spogliarsi al punto di poter dire con Francesco: Dora in poi dir Padre mio che sei nei cieli (cf. 3Comp 20). Soltanto dopo la morte si potr dire anche di noi, per pura misericordia, quanto Francesco disse dei Protomartiri dellOrdine: Adesso un vero frate minore. Fintantoch non giunge questo momento, siamo in formazione, siamo pellegrini verso lidentificazione con Cristo povero e crocifisso. mantenendoci in cammino, nella vicinanza alla realt storica, ascoltando la Parola e traducendola immediatamente nella vita di ogni giorno (cf. Il Signore ci parla lungo il cammino = Spc 11), che avremo una migliore comprensione della nostra vocazione e missione (cf. Spc 10). La vita evangelica che abbiamo professato ci spinge a non fermarci mai, a mantenerci sempre in marcia, a sentirci pellegrini e forestieri (cf. Rb 6, 2; Test 24), in costante ricerca della nostra identit, e quindi ad essere sempre mendicanti di senso (Spc 6) per progredire dal bene al meglio, e attualizzare il nostro carisma di pari passo con le sfide del cambiamento depoca che stiamo vivendo (cf. Spc 1). Senza questa attitudine non c formazione permanente e senza formazione permanente non ci sar mai un vero e profondo rinnovamento della nostra vita e missione, obbiettivo ultimo del progetto La grazia degli origini con il quale ci prepariamo a celebrare gli 800 anni della fondazione del nostro Ordine. In cammino verso il 2009 Mendicanti di senso (cf. Spc 6), dal 2006, noi Frati Minori, ci siamo messi in cammino verso il 2009, anno giubilare per

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quanti hanno abbracciato la forma di vita rivelata dall Altissimo a Francesco 800 anni fa (cf. Test 14). Nel 2006 anche noi davanti al Crocifisso di San Damiano, ci siamo domandati come Francesco, Signore, cosa vuoi che io faccia? (TC 6) e, anche: che cosa dobbiamo fare, fratelli? (At 2,37). Era lanno in cui facevamo memoria della conversione di Francesco e che nel nostro pellegrinaggio giubilare ci chiamava al discernimento, chiave del futuro, per poter vivere in fedelt creativa (cf. VC 13) e rispondere, con lucidit e audacia, alle sfide del nostro tempo (cf. Signore vi dia pace = Sdp 6), in modo da essere noi stessi, segni leggibili di vita per un mondo assetato di nuovi cieli e nuova terra (cf Sdp 7), e segni, umili e semplici, di quella stella che continua a brillare in mezzo alla notte dei popoli (Spc 9). Nel 2007 ci siamo interrogati sul nostro progetto di vita, e animati dalla risposta di Francesco dopo lascolto del Vangelo alla Porziuncola questo voglio questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore! (1Cel 22) , abbiamo tentato di ricuperare la centralit del Vangelo nella nostra vita, insieme alla Regola, libro della vita, speranza di salvezza, midollo del Vangelo (2Cel 208). In questo anno, abbiamo preso coscienza che soltanto mettendo il Vangelo al centro del nostro progetto di vita, potremmo ricuperare la poesia, la bellezza e lincanto degli origini (Spc 14). Daltra parte questo anno ci ha aiutato ad essere pi coscienti di prima che la Regola, in quanto libro aperto e non concluso, deve essere completato nella nostra fedelt quotidiana a Dio e al mondo (cf. Spc 8). La centralit del Vangelo e della Regola nella nostra vita, saranno la prova della nostra volont decisa di seguire Cristo pi da vicino (cf. CCGG 5, 1). Con questo proposito arriviamo adesso alla terza tappa del nostro pellegrinaggio, che in questi due prossimi anni (20082009) ci porter a celebrare il dono della vocazione. Per noi, celebrare significa, secondo il programma indicato da Giovanni Paolo II allinizio del III millennio: fare memoria

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grata del passato, abbracciare il futuro con speranza, vivendo il presente con passione (cf. Novo millennio ineunte =NMI 1) Ricordare con gratitudine il passato ci porter, innanzitutto, a fare memoria e a rivivere il passaggio del Signore nella nostra vita; ci porter a riascoltare quel seguimi! che un giorno ci cambi la vita e ci pose alla sequela di Ges, e a rivivere il nostro proposito, mantenendolo sempre giovane ed attuale. Fare memoria del passato deve portarci a conoscere e ammirare la schiera innumerevole di tanti nostri fratelli e sorelle che, avendo vissuto la stessa forma di vita che noi abbiamo professato, hanno raggiunto la santit. In questo modo siamo chiamati a vedere la santit come la dinamica determinante e intrinseca della nostra vita e missione: Questa la volont di Dio, la vostra santificazione (1Ts 4, 3). Se questo il progetto di Dio su ciascuno di noi, sarebbe un controsenso accontentarci di una vita mediocre, vissuta con etica minimalista e con religiosit superficiale. In questo anno siamo chiamati a proporci e proporre con convinzione lalto grado della vita cristiana ordinaria, la santit (cf. NMI 30-31). Abbracciare il futuro con speranza, per diventare profezia di futuro ( cf. NMI 3), deve portarci ad essere sentinelle del mattino (cf. Is 21, 11ss), ad essere vigilanti, con gli occhi puntati sul futuro (cf. VC 110), ad assumere il futuro come il tempo dello Spirito, e a mantenere vivi i sogni, fondati nella promessa che il Signore con noi, a non rinunciare agli ideali, poich anche se, come le stelle, mai li raggiungeremo, ci orientano nel camino. Abbracciare il futuro con speranza incompatibile con la stanchezza, la rassegnazione e la nostalgia, come pure incompatibile con un realismo che ci paralizza e ci impedisce di camminare. Per questo sguardo verso il futuro, a cui ci spinge lo Spirito (cf. VC 110), esige da noi di vivere il presente con vera passione, la passione del primo amore, la passione che un giorno, pi o meno lontano, ci port a lasciare tutto per seguire Ges, come frati minori, la passione che nasce dallaver incontrato il Signore, il tutto, il bene, il sommo bene, la bellezza, la ricchezza a sufficienza

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(cf. LodAl), e si alimenta costantemente dellincontro con lui nella preghiera, nella fraternit, nella missione. Per noi, celebrare significa, anche, restituire con la vita e le parole quanto dal Signore e dagli altri abbiamo ricevuto, coscienti che nulla ci appartiene, tutto un dono ricevuto chiamato ad essere condiviso e restituito (Spc 20). Ci sentiamo chiamati a vivere la logica del dono che ci porta alla totale adesione a Cristo (cf. Spc 25), e alla consegna gratuita, a uscire da noi stessi per andare incontro all altro, al diverso (cf. Spc 22). Per noi, celebrare significa essere sempre lieti nel Signore (Fil 4, 4), benedire il Padre delle misericordie (cf. TestC 5) che ci ha predestinato, eletto e benedetto con ogni benedizione spirituale, nei cieli, in Cristo(Ef 1, 3), e, senza merito alcuno, ci ha rivelato i segreti del Regno (cf. Mt 11, 25). Per noi, celebrare significa essere grati e cantare il nostro magnificat, perch il Signore, guardando la nostra miseria (cf. Lc 1, 48), non ci abbandona, ma continua a guardarci con amore (cf. Mc 18, 21), e a rinnovare costantemente la sua chiamata a seguirlo (cf. Gv 21, 19). Per noi, celebrare significa fare della nostra vita quotidiana uneucaristia, una festa, e in questo modo poter dire al mondo che siamo felici dessere Frati Minori. Cari fratelli, in cammino verso il 2009, celebriamo lamore di Dio che ci ha chiamato ad essere Frati Minori e comunichiamo a quanti si faranno presenti nel nostro cammino la bellezza di seguire Cristo. Sia questo limpegno che assumiamo oggi, tutti, allinizio di questa terza tappa giubilare verso la grazia delle origini. In questa terza tappa di preparazione alla celebrazione dellVIII Centenario della fondazione del nostro Ordine, per poter gustare la grazia degli origini, preghiamo: Signore Ges, il solo Santo, apri il nostro cuore alla pienezza dell amore, mettici sul cammino delle beatitudini, donaci la grazia di essere santi. Signore Ges, Maestro buono, insegnaci la via da seguire in questo cambiamento epocale;

riempi il nostro cuore di gratitudine per tutto il bene che hai fatto nella nostra Fraternit e in noi stessi, fa che sappiamo fare festa, stupiti dal tuo amore e delle tue meraviglie. Signore Ges, vero Amico, donaci occhi dallo sguardo penetrante, per scrutare nella notte, donaci la sapienza che nasce dalla tua amicizia, per saper discernere quanto viene da te, donaci coraggio per testimoniare davanti agli uomini, nostri fratelli, la bellezza di seguirti. Signore Ges, unico Salvatore, viene in aiuto alla nostra fragilit, perch non ci scoraggiamo nei momenti difficili, donaci la semplicit della colomba, per andare tra la gente, e l astuzia del serpente per non essere del mondo, guardaci con amore, anche quando ti rinneghiamo. Altissimo, onnipotente e buon Signore, ti ringraziamo perch ci hai pensato, creato, e chiamato alla vita francescana, ti benediciamo perch mantieni vivo in noi il proposito di seguirti da vicino, ti lodiamo perch, come per Francesco, ci hai dato la grazia di scopriti come il vero tesoro della nostra vita. A te la lode, la benedizione e ogni onore. Amen.

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der compartir con vosotros algunas reflexiones sobre el tema que nos ocupa: La Formacin Permanente (= FP). En esta comunicacin no pretendo ofrecer nuevas pistas, a las que seguramente ya habis pensado en estos das. Tampoco pretendo hacer una sntesis de lo que habis tratado durante el Congreso que maana concluiremos. Slo deseo reafirmar algunos aspectos que podran ayudarnos a asumir con mayor fuerza y entusiasmo el desafo que nos lanza hoy la FP y de los que ciertamente yo estoy profundamente convencido.

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4. Comunicacin del Ministro general S. Maria degli Angeli, Domus Pacis, 27.10.2007 LA FORMACIN PERMANENTE UN CAMINO PARA LLEGAR A SER YO MISMO

FR. JOS RODRIGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale

Al final de este II Congreso Internacional para Moderadores de Formacin Permanente, que por la metodologa elegida bien se puede llamar taller, me alegra po-

Hacia una definicin de FP Se han dado muchas definiciones de FP. Tambin en este Congreso. Todas ellas me parecen acertadas y todas, unas ms que otras, sealan aspectos que hay que tener presente a la hora de programar y de asumir un camino de FP. Pero antes de definir la FP quiero acercarme, desde distintas perspectivas, a la realidad de FP. FP: Un tema de gran actualidad. De ella, en efecto, depende no slo nuestro futuro, lo cual ya justificara que le dedicsemos gran atencin, sino tambin nuestro presente como consagrados y Hermanos Menores. Y no slo est en juego nuestro presente y nuestro futuro sino que tambin est en juego el presente y el futuro de nuestros candidatos y de los hermanos en formacin inicial, pues, como hemos dicho muchas veces, la formacin permanente es el humus de la formacin inicial, y sin aquella no se pueda dar sta. No podemos formar sin formarnos. Sin formacin permanente, la formacin inicial se reduce a poner un remiendo nuevo en un vestido viejo, con todo lo que ello lleva consigo. FP: Un camino de toda la vida. La formacin es siempre permanente. La formacin ha de acompaar al religioso y al franciscano durante toda la existencia si de verdad quiere consagrarse totalmente a Dios. La formacin es camino de toda la vida por la sencilla razn que en el orden de la fe y del amor y la vida consagrada y franciscana es constitutivamente cuestin de fe y de amor-, nada se adquiere de una vez para

siempre. Todo depende de la opcin que se atribuye al cotidiano de la vida y de la orientacin profunda que se determina ms all de cualquier preocupacin formalista. La vida consagrada y franciscana conoce tambin la insidia de la mediocridad espiritual, del aburguesamiento y de la mentalidad consumstica. Es urgente repensar la formacin permanente como respuesta a los retos y desafos que la misma vida nos pone hoy. FP: una tarea difcil. La FP es una tarea difcil porque la tiene muchsimo que ver con la vida, es ms, la FP es la vida misma, y la vida es muy compleja. La FP, como bien sabemos, no puede reducirse a cursos, por el simple hecho de que no es un simple aggiornamento, y, menos todava, un adoctrinamiento. Tampoco es una simple capacitacin profesional, aunque sta haga parte de la FP. La FP tiene como objetivo ltimo la conversin la FP es un camino de conversin-, transformacin de toda la persona, y sabemos, por experiencia propia, lo difcil que todo ello resulta. FP: una tarea siempre pendiente. Casi nadie niega la necesidad de la FP, pero son muchos lo que se resisten a asumirla como elemento dinamizador de la propia vida. No desconozco los esfuerzos que se han hecho en este campo, pero tampoco hemos de desconocer las grandes resistencias que todava hoy se dan. Unos porque no han entendido lo que realmente es FP, y la reducen a una dimensin de la persona. Muchos porque tienen miedo a lo que la FP comporta: situarse en actitud constante de cambia, y por ello prefieren quedarse en la tierra de la esclavitud a asumir el riesgo de la libertad; prefieren las cebollas de la esclavitud, al man de la libertad. FP: una tarea urgente. Si el discerniendo es necesario en estos momentos ms que en otros, para no dejarnos llevar de la mediocridad y de la rutina, la FP es una mediacin insustituible en todo proceso de discernimiento, para captar las nuevas realidades en un mundo en constante mutacin, y proponer, con unos mtodos y lenguaje renovados, el Evangelio a los hombres y mujeres de hoy. Sin FP no puede darse la fidelidad creativa. La FP es el reto entre los que

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ms cualificarn nuestro futuro. Es un frente siempre abierto que solicita caminos nuevos de bsqueda y de realizacin para favorecer la cualidad de vida. La FP no es un optional: es una exigencia y una urgencia a la vez. Hecho estos subrayados, pienso que la FP bien se puede definir como: la disponibilidad activa e inteligente de quien se deja formar por la vida y para toda la vida, y de este modo puede llegar a ser l mismo y seguir a Cristo ms de cerca, segn la forma de vida franciscana, anunciado el Evangelio en el mundo de hoy. Su condicin es pues la docilidad, es decir: la actitud interior de quien, libre en el corazn y la mente, aprende a aprender de la vida, y, sin renunciar a lo que l quiere ser y a la propia realizacin, se abre al proyecto que el Seor tiene sobre l. La docilidad es la libertad del sujeto de dejarse tocar/educar por la vida, por los otros, por cada situacin existencial y por la experiencia. Pero adems esta docilidad no puede ser pasiva, sino activa, que lleve a asumir la responsabilidad que lleva consigo el que cada uno es el primer responsable de la propia formacin, la mirada positiva del otro y del mundo que lo rodea, la libertad interior para asumir los fragmentos de verdad y de belleza en torno a uno, y la capacidad de relacionarse con la alteridad, en actitud de interaccin fecunda. Es lo que alguno llama docibilitas. La FP supone asumir muchos de los lugares propios de la FP. Quien se siente en FP sabe aprender de Dios, el verdadero autor de la formacin, de su Palabra y de su misterio, de la liturgia que celebra y de la riqueza del carisma que abraz por la profesin. Pero quien se siente en FP sabe aprender, tambin, de los otros, de cada hermano, santo o menos santo, de la gente, de los pobres, en cada momento de la vida y en cada servicio que presta, en el xito y en el fracaso, de joven, adulto o anciano, cuando est sano y cuando est enfermo. Se hace necesario, por tanto, superar la concepcin demasiado intelectualista de FP, casi como se tratase de refrescar constantemente ideas, prospectivas teolgicas, aggioramentos culturales. Cierto que la FP

es tambin eso, pero no es slo, ni fundamentalmente, eso. En la FP es necesario dar peso formativo al Esfahrung, a lo cotidiano, a la experiencia de cada da, rica de historia y de relaciones, en el mbito de la trasfiguracin. Siento que el valor de la experiencia es fundamental en todo el proceso de FP, siempre que est animada por un inteligente proyecto de experiencia de valores. De hecho la experiencia acrtica podra ser fragmentada y despistar en la construccin lineal de la persona. Otro elemento esencial en la FP es asumir un itinerario de identificacin que lleve a la persona, en palabras de Heidegger, de la condicin de un ser annimo, disperso, e impersonal, a la condicin de ser l mismo abierto a la relacin, responsable y proyectual, del paso del se hace, se piensa, se dice, se cree, al hago, pienso, digo, creo.. La FP se convierte, de este modo, en un proceso de autenticacin del sujeto que pasa de ser ninguno, a ser l mismo. La FP es un proceso a travs del cual se va construyendo la propia identidad, lo que significa distanciarse progresivamente del he sentido decir, de la teora, para proyectarme hacia adelante, consciente de la propia vocacin a la vida y de una respuesta personal, nica e irrepetible. Se trata de asumir la responsabilidad de ser yo mismo, de decir fiat mihi, un fiat itinerante, histrico y nunca acabado. Slo entonces aprender de los otros no se torna despersonalizante o alienante. Motivaciones para la FP A este punto hemos de preguntarnos, cules son las motivaciones que empujan a los distintos Institutos para dar prioridad a la FP? Enumeremos algunas.

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Motivaciones psicoanalticas El hombre es una posibilidad, su ser es un poder ser deca Victor Emil Frankl. El hombre no se resuelve jams en su actualidad. Podramos decir que ser hombre no quiere decir ser-actualmente, sino serfacultativamente (facultas = posibilidad). El futuro tira del presente y del pasado. La Formacin Permanente es un llegar a ser.

Motivaciones socio-culturales A veces tenemos una imagen de la vida demasiado lineal (nacimiento, juventud, madurez tiempo del trabajo y misin, tiempo de la jubilacin, senectud); pero algunas tendencias de nuestra sociedad nos invitan a repensar este esquema rgido. La nuestra, es una sociedad que nos impone la imagen de hombres no acabados, que no han llegado a su meta; una imagen en la que la vida no se ve ya como un apagarse gradual, sino como un recurso a valorizar continuamente. Otro desafo es la post-modernidad como tempestad cultural que alcanza nuestras certezas y las desbarata, obligndonos a volver a encontrar sentido a nuestra concepcin del mundo y a nuestras opciones (mendicantes de sentido). La postmodernidad nos ha trado una cultura dbil (pensamiento, tica, relativismo, individualismo), una revolucin silenciosa, como la llama Ronald Inglehart, que en gran parte slo se preocupa de estar bien con uno mismo, segn la lgica del individualismo. Existe un individualismo utilitario fundado sobre el trabajo, atento a evaluar riesgos y posibilidades de xito, que subordina sentimientos y exigencias a otros intereses prcticos. Por otra parte existe un individualismo expresivo, que no niega la bsqueda de xito pero que concede mayor espacio a las varias experiencias que la vida permite y a los gozos y placeres. Ambas tipologas subrayan el absoluto del individualismo. La vida es como un adaptarse a las situaciones, con independencia de absoluto (sistemas de sentido fijos, valores,...). Tambin en la vida religiosa se observa esta tendencia a plantearse individualsticamente la vida, concentrndola en el estar bien, o sea sobre la satisfaccin personal, o a la libertad absoluta de eleccin y el rechazo de todo tipo de responsabilidad o

Actividad permanente de la vida es encontrar una tarea, sentir la concreta responsabilidad de frente a una posibilidad que nos desafa; cuanto ms sintamos fuerte el sentido de realizarnos, ms significado adquirir la vida y ms necesidad sentiremos de la FP.

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Hacia un proyecto de FP La FP no puede improvisarse ni dejarse a la iniciativa de cada uno, aunque la responsabilidad principal sea de cada uno. Creo necesario articular bien los proyectos de FP a distintos niveles: de la Orden, de cada Provincia o Custodia, de cada Casa y cada Hermano. En el nivel de Fraternidad universal, lo principal es que los hermanos se den cuenta que la Orden intenta, a travs de sus rganos institucionales, colocarse en una lgica de FP, en cuanto a los valores o a los objetivos de fondo, y en cuanto a la praxis o los objetivos especficos. La misin de la

Fidelidad creativa al carisma El carisma es una realidad viva que an cuando surge en un tiempo y en unas condiciones determinadas, est llamado a perdurar a lo largo del tiempo y a concretarse en la vida de cada Hermano Menor. Para ello necesita una constante actualizacin en el mbito de principios y una constante actualizacin en el mbito existencial en la vida de cuantos profesan este carisma. Todo ello exige FP.

Motivaciones de antropologa cristiana La obediencia vocacional que nos empuja a volver a partir desde Cristo es el ms all, respecto a la autorrealizacin individualstica. La creacin de nuestra identidad es un itinerario hasta tener la estatura de Cristo. Nosotros estamos siempre en estado de gestacin y sufrimos los dolores del parto, gemimos interiormente hasta la adopcin de hijos. La categora teolgica de la esperanza es aquella que nos legitima el pensar nuestra vida como un eskaton que tiene que realizarse. Nosotros somos un ya y un no todava, una hermosa definicin de FP.

compromiso que no coincida con la realizacin personal. Si queremos responder adecuadamente a estos desafos no podemos prescindir de la FP. Sin ella o nos descolgaremos del tren de la vida o apuntaremos a cualquier moda, aunque no tenga nada que ver con nuestras opciones ms esenciales.

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Orden en este sentido es ardua, pues no puede ahorrar energa alguna a fin de que todos se sientan vinculados a dichos objetivos y no los asuman como un optional, dejado a la iniciativa de cada uno. Se trata, por tanto, de promover una mentalidad y pedir una praxis de formacin permanente a travs de los instrumentos de animacin que posee: visitas, cartas, comisiones, propuesta de un proyecto concreto para toda la Orden para un determinado momento, visitas fraternas o cannicas, pedir evaluaciones En el nivel provincial o regional es donde se deben concretizar y adaptar a las situaciones concretas las indicaciones de la Orden, necesariamente generales. Es en la Provincia o regin donde se debe elaborar, propiamente hablando, un Proyecto de FP, as como la organizacin de actividades extraordinarias, las propuestas de iniciativas peridicas, que estn en lnea con el Proyecto general de la Orden, interpretado segn las exigencias y posibilidades locales. Aqu deben involucrarse todos los hermanos de la Provincia o de la regin. El nivel local o fraterno es fundamental, pues, como ya qued dicho, es la fraternidad el locus originario de la FP y es la vida ordinaria el modus principal de la FP. La FP ha de restituir a la fraternidad su papel natural educativo/formativo, y pide al primer responsable, el guardin, de poner toda atencin para que la fraternidad interprete este papel, involucrando plenamente a todos sus miembros. Hay que contar con todos y todos han de sentirse implicados en el proyecto de FP. Es responsabilidad principal del guardin promover y activar todos los instrumentos y momentos comunitarios a travs de los cuales una fraternidad vive de hecho y pone en prctica su ministerialidad formativa. El compartir profundo, tal como lo indic el Captulo general extraordinario con la Metodologa de Emas, es elemento esencial en todo este camino. Si la formacin permanente es derecho y deber de cada uno, nada ni nadie puede sustituir el compromiso responsable de cada persona en su propio crecimiento. Ninguno puede hacer por el otro el camino que supone la FP; camino que parte de una convic-

Conclusin Creo que no es errneo pensar que la FP es la gran oportunidad que el Seor pone a nuestra disposicin para crecer y transformarnos. Creo que no es errneo pensar que Dios ha puesto en nosotros un incipit para caminar hacia el perficere. La FP es un camino para llegar a ser hombres autnticos, siguiendo a Jess, y dejndonos plasmar por los acontecimientos de la vida y de los hermanos que caminan con nosotros. Pongamos manos a la obra. Es maravilloso sentirse copartcipes en la obra de la creacin de nosotros mismos y en la obra de la creacin de los dems. FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro general EVANGELIUM OBSERVARE

cin profunda a nivel personal: sentirse siempre novicio, por toda la vida, y que supone, tambin, ir madurando la actitud de discpulo, siempre en escucha atenta del Maestro, en libertad interior (docibilitas). En definitiva: toca a cada uno buscar los instrumentos que ms le ayuden a crecer como persona, sirvindose, por supuesto, de aquellos que la Orden, la Provincia y la fraternidad local ponen a su disposicin. Adems de articular bien todas estas mediaciones, un proyecto de FP ha de tener en cuenta el ritmo del tiempo y de las distintas estaciones de la vida. El ritmo del tiempo: ritmo cotidiano, ritmo mensual y ritmo anual. El ritmo de las distintas estaciones de la vida: primeros aos de plena insercin en la actividad apostlica, la estacin en que se suele presentar el riesgo de la rutina y de la desilusin, la estacin de la edad madura, y la estacin de la edad avanzada.

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5. Final Message

Dear Brothers, We, the Moderators of Ongoing Formation, have gathered over recent days in Assisi for our II International Congress. We come from all the Entities of the Order and,

from the very beginning, had the joy of sensing the beauty of a fraternity which embraces every race, language and culture. These days, passed in a serene and joyful climate, have been a real process of Ongoing Formation in which we have been helped to improve the quality of our fraternal relationships, to appreciate the importance of the Community Life Project for our fraternal life and to focus our attention on the need for continuous personal growth so that our life may be always full of significance for us, for the Friars with whom we live and for all those we meet in the ministry we carry out daily. It became evident that the identification of suitable keys and means which would facilitate our progress was an urgent task. We hope, therefore, that the new Document on Ongoing Formation, the result of what emerged, may be a useful instrument and a valid help so that we all may bring the indications found there down to the practical levels of our realities. The rewriting of this Document, the previous edition was that of 1995, was not only motivated by the need to take into account the many things which emerged from our reflections as an Order during the last fifteen years, but also from our awareness of the changes in the historical-cultural situation in which we live and the need for a corresponding rethink of our style of life. In drawing up the Document we sought to propose a vision of non-departmentalised ongoing formation, but rather one which would help to bring unity into our life. We, therefore, held that it was important to integrate some fundamental areas of our charism, such as the spirit of prayer and devotion, fraternity, evangelisation and mission, the commitment to justice, peace and the integrity of creation, dialogue, collaboration with the laity, etc., into the Document. At the beginning of this third stage of preparation for the celebration of the VIII Centenary of the foundation of the Order, we wish to entrust this Message to you, Brothers, to you older men and to you who are ill, so that you may face this delicate

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moment of your existence with faith and, in this way, continue to be our teachers of life; to you younger Friars and you who have undertaken the way of Francis, so that you may always keep your enthusiasm alive and help us to face the future with courage; to you of a mature age, so that you may know how to remain always open to the challenges and changes which life calls on us to face. We also greet the Friars who live in situations of tension and difficulty in various parts of the planet, thus giving witness to the Gospel. We return to our Provinces and Custodies with a desire in our hearts to communicate all that the Lord has given us to live during these days to you. At the end of this time, a spontaneous desire is born within us to give thanks for the gift of our vocation and for the wonders that the Lord does in each one of us and in our fraternities. May the Lord give you peace! 2. Saluto del Ministro generale per lapertura dellAnno Accademico 2007-2008
Roma, PUA, 19.10.2007

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Rettore Magnifico, Autorit accademiche, Professori e Officiali, Studenti e Studentesse, Cortesi ospiti e amici, il Signore vi dia pace. Linaugurazione dellanno accademico unoccasione privilegiata per riflettere insieme sulle finalit e sul ruolo della nostra Universit francescana che si colloca, con una sua identit ben precisa, nel panorama sia delle altre Universit e istituzioni accademiche presenti in Roma e nel mondo, sia dei numerosi centri di studio appartenenti a vario titolo allOrdine dei Frati Minori e alla grande famiglia francescana. 1. Sono passati quasi tre anni da quando il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, di venerata memoria, ha concesso al Pontificio Ateneo Antonianum il titolo di Universit. Questo fatto ha segnato una svolta epocale nella storia del nostro centro acca-

demico e ha dato nuovi impulsi allattivit scientifica, orientandola decisamente verso la realizzazione di un obiettivo di primaria importanza qual quello di aprirsi con sempre maggior convinzione alluniversalit della vita e del mondo in cui viviamo. Questo obiettivo, che rappresenta nello stesso tempo una sfida di alto profilo culturale, formativo e apostolico, comporta un confronto rigoroso con una molteplicit di fenomeni che configurano i diversi areopaghi e ambiti nei quali oggi la nostra Universit chiamata ad operare. Mi riferisco in modo particolare alla globalizzazione, al dialogo ecumenico, con le culture e le religioni, alla nuova evangelizzazione, al compito missionario tipico del carisma francescano, alla promozione della giustizia, della pace e della dignit della persona umana, alla salvaguardia dellintegrit del creato, allimpegno ininterrotto per collaborare alla crescita del Regno di Dio come servi di Cristo Ges e annunciatori del suo Vangelo. In un mondo sempre pi globalizzato, gli orizzonti sono in continua, rapida espansione; non ci sono pi limiti di territorio, di spazio e di tempo. Nello stesso tempo, per, c il rischio, non indifferente, che la visione della vita umana venga mortificata da obiettivi a senso unico quali, per esempio, lassolutizzazione della dimensione economica, a scapito di aspetti essenziali della vita, tra cui, in primo luogo, la dimensione etica e la dimensione spirituale. Insomma, la globalizzazione porta con s il rischio di una disumanizzazione del nostro pianeta, che influisce negativamente, per forza di cose, anche sulla solidariet con il creato. necessario allora avere un atteggiamento critico autentico, pervaso dalla sapienza cristiana, per essere in grado di elaborare una proposta culturale incisiva, capace di indirizzare lintelligenza, la volont, la sensibilit e linteresse verso i valori veramente essenziali e duraturi, che appartengono alla vocazione soprannaturale di ogni essere umano, vocazione inscritta da Dio nel progetto della creazione affidato alla mediazione rivelatrice e salvifica del Signore Ges Cristo. Questo atteggiamento autenticamente critico e sapienziale rientra a pieno titolo tra

i compiti formativi che la nostra Universit chiamata a perseguire: si tratta quindi di prendere coscienza, ancora una volta, del fatto che leducazione un elemento essenziale della missione della Chiesa (cfr. Vita consecrata, n. 96). Per quanto compete alla nostra Universit, tale principio va attuato attingendo, tra laltro, al patrimonio della scuola e della tradizione francescana, che offre una proposta valida ancora oggi, sia per il metodo che per i contenuti. Logicamente, questo patrimonio non va solo conservato e trasmesso, ma va anche arricchito e innovato con il contributo di una riflessione scientifica solida, aperta ad accogliere le sfide della globalizzazione e sollecita nel dare risposte adeguate alle molteplici domande di senso che vengono poste da ogni parte e nelle situazioni pi svariate. Sotto questo profilo, la nostra Universit rappresenta un luogo e un laboratorio privilegiato di incontro, di dialogo e di condivisione, in ragione anche del suo carattere internazionale, che deve essere promosso e valorizzato come si conviene. Linternazionalit rappresentata, in primo luogo, dalla presenza di docenti e studenti provenienti da tutto il mondo. Questo fatto, per, preso da solo, non crea automaticamente uno spirito aperto all universalit, in armonia e in conformit con la migliore tradizione francescana. Ci che si richiede limpegno a dare spazio e voce alle molteplici diversit culturali nello spirito dellascolto e dellaccoglienza che sanno creare larmonia, la comunione e lunit proprio attraverso lincontro tra le diversit apportatrici di ricchezza umana e spirituale. necessario, quindi, incrementare continuamente lo scambio, fatto con rispetto e cortesia, di esperienze e di sapere, nella convinzione che non si tratta di un mero esercizio accademico, ma di unopzione formativa indispensabile per elaborare una rilettura della fede e del Vangelo capace di diventare messaggio udibile e credibile, attuale e convincente per gli uomini e le donne del nostro tempo. Lapertura a una universalit dai confini sempre pi ampi motivata anche dal fatto che la nostra Universit si compone di varie

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entit sparse in tutto il mondo: oltre alla sede principale a Roma, abbiamo la Facolt di Scienze bibliche e Archeologia a Gerusalemme, lIstituto di Studi Ecumenici a Venezia, lIstituto Teologico aggregato di Murcia, con la nuova specializzazione in teologia fondamentale, i numerosi studi affiliati presenti in vari continenti, tra cui quello di Petropolis, in Brasile, dove si sta elaborando il progetto di un curricolo per la teologia dellevangelizzazione. Al riguardo delluniversalit vorrei sottolineare, infine, che, grazie alla Pontificia Universit Antonianum, lOrdine dei Frati Minori mette a disposizione un centro accademico dove gi da alcuni decenni si fa esperienza di una feconda collaborazione interfrancescana. 2. I compiti e le finalit sin qui tratteggiati attorno al dato della universalit chiamano in causa, come ho gi accennato, limpegno a crescere nella sapienza cristiana attraverso un itinerario formativo integrale. A tale riguardo, il caso di sottolineare due aspetti fondamentali della vita universitaria. Intendo riferirmi, in primo luogo, al rapporto fecondo e reciproco tra vita spirituale e vita intellettuale, tra studio e contemplazione, tra lacquisizione della dottrina e la pratica della santit. In secondo luogo, desidero richiamare la vostra attenzione sullesperienza che si fa e che si ha, come docenti o come studenti, della passione per la Verit che salva. Addentrarsi nella ricerca della Verit, percorrere la strada che conduce fino alla sua fonte inesauribile, essere attirati e illuminati dal suo splendore. Percepire lo splendore, e, quindi, larmonia, il fascino e la bellezza della Verit! Sono esperienze e traguardi di grande valore. Ma se si va in cerca della Verit ci accade perch, in ultima analisi, si gi afferrati, posseduti da essa. Pertanto, studiare significa anche lasciarsi conquistare e possedere ogni giorno dalla Verit che salva. Per questa ragione, allattivit intellettuale vanno riconosciuti, a pieno titolo, i tratti specifici di una vocazione. Mi riferisco precisamente alla chiamata, allinvito rivolto dal Signore Ges, con la cooperazione dello Spirito Santo. Se rimanete fedeli alla mia

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parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verit e a verit vi far liberi (Gv 8,31-32). Nelle battute iniziali del sermone Christus unus magister, San Bonaventura scrive: Uno solo il vostro maestro, il Cristo, dice Matteo al capitolo ventitreesimo. Queste parole esprimono chiaramente qual il principio sorgivo dellilluminazione conoscitiva, cio il Cristo che come detto nel primo capitolo della lettera agli Ebrei irradiazione della gloria del Padre e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola; lui lorigine di ogni sapienza, come si dice nel primo capitolo dellEcclesiastico: la fonte della sapienza la Parola di Dio nei cieli. Cristo stesso allora fonte di ogni giusta conoscenza. Egli infatti la via, la verit e la vita, come scritto nel capitolo decimoquarto di Giovanni (Christus unus magister, 1). Cos, stando alla scuola e alla sequela di Ges Cristo Via, Verit e Vita, la dedizione allo studio e alla ricerca diventa unavventura veramente appassionante e appagante, perch in lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza (Col 2,3). Da lui conosciamo e in lui sperimentiamo la Verit, la Vita, la Bont e la Bellezza che Dio ha donato e dona alle sue creature e allumanit. Inevitabilmente, nel portare avanti lavventura dello studio e della ricerca si incontrano una prova da affrontare, una porta stretta da attraversare; si scopre quanto sia importante fare spazio, nello stile di una conversione permanente, al novum che viene dallamore per la scienza e dal desiderio della sapienza. Questa ricerca della Vita, della Verit e del Bene ho scritto nella lettera sugli studi del 13 giugno 2005: Il sapore della parola. La vocazione intellettuale dei Frati Minori oggi un movimento permanente che ci rende itineranti, senza nulla di propria. La ricerca scientifica cerca di stabilire i risultati ottenuti, mentre ne mette in evidenza il carattere relativo e spinge ad andare sempre pi lontano. Non ci si pu fermare in ci che si conosce gi. Colui che cerca non ha dove posare il capo. Alla fine chi ricerca preso per mano dalloggetto che studia e condotto verso nuovi orizzonti della vita e della

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verit. Il Beato Giovanni Duns Scoto ci dice: Nel cammino del genere umano la conoscenza della verit sempre in crescita (pag. 26). Lanelito incessante verso la Vita, la Verit, il Bene e la Bellezza si coniuga, senza soluzione di continuit, con lesigenza di andare allessenziale: nel perseguire questo obiettivo si rivela di grande utilit lattenzione alla metodologia inscritta nella vicenda dei discepoli di Emmaus. Questa metodologia stata raccomandata dal Capitolo generale Straordinario che lOrdine dei Frati minori ha celebrato nellautunno dellanno scorso in preparazione allottavo centenario della sua fondazione che sar commemorato nel 2009, in coincidenza con lapprovazione, da parte di Innocenzo III, della nostra Regola e vita. Nel documento finale: Il Signore ci parla lungo il cammino, la metodologia in questione viene descritta in questi termini: i discepoli, che iniziano il cammino come mendicanti di senso, rompono il silenzio per aprire il dialogo. Imparano a interpretare la propria vita e le proprie esperienze a partire dalle Scritture, mente il Signore illumina il loro cuore. Fanno una sosta nel cammino per chiedere a Ges di rimanere con loro. Nella sua misericordia, egli entra nel loro spazio vitale e rimane con loro. Quello che succede dopo una comunione fraterna: Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezz e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. In seguito ritornano dai loro compagni e fanno esperienza di condivisione, prima attraverso lascolto attento e, poi, narrando la vittoria della vita sulla morte, manifestatasi definitivamente nella risurrezione di Cristo (n.44). Cari fratelli e care sorelle, nel concludere il mio intervento in occasione dellinaugurazione ufficiale dellanno accademico 2007/2008 voglio dire, innanzitutto, che dovete essere grati a Dio perch vi concede il dono di studiare: lo studio e la ricerca sono una grazia e sono fonte di grazia, anche perch il sapere che si acquisisce come frutto del proprio lavoro, fecondato dallo spirito di orazione e devozione, diventa un bene prezioso e vitale da condividere con

gli altri e da donare agli altri. Con questo sentimento di gratitudine verso Dio, fonte di ogni bene e di ogni dono perfetto, vi invito a rendergli grazie con tutto il cuore per il dono che siete voi gli uni per gli altri, professori, officiali e studenti, come singoli e come comunit accademica. Infine, rivolgo a voi il mio fraterno grazie per quanto avete fatto finora e per quanto farete nel corso di questanno accademico per il bene e lo sviluppo della nostra Pontificia Universit Antonianum. A tutti, e a ciascuno di voi in particolare, i pi fraterni auguri di buon lavoro. FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale e Gran Cancelliere

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3. Discorso del Ministro generale in occasione dellAtto Accademico della PUA ATTUALIT DELLA DOTTRINA SCOTISTICA
Roma, 8 novembre 2007

Con questo solenne Atto accademico, nel suo giorno anniversario, iniziamo la celebrazione del VII centenario della morte del Beato Giovanni Duns Scoto, che sar commemorato in tutto il mondo con una ricca serie di eventi culturali, grazie ai quali sar possibile approfondirne la conoscenza della figura, della santit e della dottrina. Tra le diverse iniziative mi auguro che anche la nostra Universit romana possa organizzare un Congresso rassegna, alla fine delle celebrazioni centenarie, sul nostro Dottore Sottile e Mariano o come amava chiamarlo Giovanni Paolo II Dottore dellImmacolata (Discorso alla Commissione Scotista, 16 febbr. 2002, AOFM 2002) Nel 1966, in occasione del VII centenario della nascita del Beato, alla vigilia del grande Congresso Scotistico che si stava preparando ad Oxford ed Edinburgo, P. Costantino Koser, allora Vicario Generale dellOrdine, aveva indirizzato a tutto lOrdine Serafico una lettera, in cui sottolineava

limportanza della teologia pratica nel pensiero di Duns Scoto (AOFM 1966). Ritengo opportuno e giusto che anchio ne indirizzi una allOrdine, per unire la mia voce a quella di tutta la Famiglia francescana e alle altre che si leveranno in questa occasione. Frattanto, in questo breve intervento, mi preme notare che spesso studi simili sono affrontati con un tale razionalismo e una tale sterilit di concetti, da non influire per nulla e non apportare nessun contributo alla spiritualit dei credenti e allattivit pastorale dei ministri della Chiesa. Duns Scoto, invece, con tutto il suo acume, si era dedicato allo studio e alla ricerca, per meglio comprendere ed esporre con la ragione umana le verit della fede, perch queste fossero accettabili e praticamente accolte anche da chi era lontano dalla fede. In tale fatica egli si richiama a S. Agostino e a S. Anselmo, che allassioma crede ut intelligas (credi per poter comprendere), affiancava intellige ut credas (cerca di capire, per poter credere) (August., Sermones, sermo 43 c. 7 n. 9, PL 38, 258), perch, come diceva lo stesso Anselmo: Negligentia mihi videtur, si postquam confirmati sumus in fide, non studemus quod credimus intelligere (Mi sembra una negligenza, se dopo essere stati confermati nella fede, non ci sforziamo di comprendere con la ragione quello che crediamo) (Anselmus, Cur Deus homo I c. 2, PL 158, 362). Scoto, quindi, pur applicando tutto il suo fervido ingegno allapprofondimento della filosofia, tuttavia, la studia e la pone al servizio della teologia, cercando di comprendere, illustrare e difendere le verit della fede con il lume della ragione umana e, persuaso che la nostra fede pu essere sorretta dalla ragione naturale, cerca di dimostrare, attraverso di essa, gli errori delle stte, delle eresie e delle false religioni del mondo. Del resto il chiarimento delle verit rivelate utile per i credenti e per i non credenti. Agostino, Anselmo e tanti altri dice Scoto investigavano da credenti, senza sminuire il merito della fede, allo scopo di comprendere con la mente umana quelle verit che essi credevano per fede. Per i non credenti, invece, osserva Scoto, se non

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si possono trovare argomenti sicuri per provare la verit di un articolo di fede, sar sempre utile ricercarne altri, che ne dimostrino razionalmente almeno la possibilit, cos da eliminare la resistenza che spesso viene opposta a tali verit, come fossero impossibili (Duns Scotus, Ordinatio II d. 1 n. 138-13, VII 69-71). Guardando attentamente al sistema filosofico-teologico di Scoto, scopriamo che tutta la sua teologia contrassegnata da questa tesi: Dio, ente infinito, essendo formalmente amore e formalmente carit (Ibid., Id. 17 n. 173, V 221-222), comunica con grande liberalit al di fuori di s i raggi della sua bont e del suo amore (Duns Scotus, De primo Principio c. 4, ed. Mller, 127). questo amore, questa carit, che Duns Scoto ha presente quando riconduce la teologia ad un unico abito, cio ad essere teologia pratica. Egli afferma con decisione: La fede non abito speculativo, n il credere atto speculativo, n la visione susseguente al credere speculativa, ma pratica; tale visione infatti per natura sua conforme alla fruizione, al godimento, e deve per natura sua esistere dapprima nellintelletto creato, in modo che conformemente ad esso possa realizzarsi una fruizione giusta (Duns Scotus, Ordinatio prol. n. 345 (I 225-226). Egli, dunque, proclama che la conoscenza pratica, riguardante il fine, pi nobile di ogni conoscenza speculativa (Ibid. , n. 353 (I 229). Scrive ancora: Dio, che Bene comune, non vuole essere un Bene privato di qualcuno, e nessuno se si segue la retta ragione pu appropriarsi questo Bene comune; perci un amore che ci spingesse a questo Bene come ad un Bene proprio, da non essere co-amato, n posseduto da altri, sarebbe un amore disordinato (Ibid., III d. 28 n. 10, X 85). Inoltre, ognuno tenuto a pregare Dio per s e per tutta la Chiesa di Dio, e deve volere che questa preghiera giovi ai buoni e ai cattivi per il loro bene spirituale; come infatti sarebbe cattivo lo stomaco, se non volesse che il suo sostentamento giovasse anche al sostentamento della mano, alla stessa maniera non sarebbe buono nella

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Chiesa chi non volesse che la sua azione buona giovasse a tutti i membri della Chiesa, per i quali Dio accetta quellazione proprio in quanto pu giovare non solo a chi la compie, ma anche agli altri (Ibid., d. 30 n. 32, X 109). Nella Chiesa, che il Corpo mistico di Cristo, necessario che con lamore e con la carit i fedeli cercando di essere un cuor solo ed unanima sola (At 4,32), adorni, per quanto possibile in modo perfettissimo, delle tre virt teologali (Ibid., d. 34 n. 29 (X 189), vivendo nella persuasione che le virt non sono veramente tali senza la carit, poich senza di essa non portano alla beatitudine celeste (Ibid., d. 36 n. 101, X 261) tendano tutti a Dio, ultimo nostro fine. E come questo amore, questa carit, diede inizio a tutte le cose, cos pure nella carit, nellamore (e non gi nella visione intellettuale) consister la nostra beatitudine: La vita eterna, beata e perfetta, consiste semplicemente nellatto di volont che amore, carit (Duns Scotus, Rep. IV d. 49 1. 2 n. 21 (ed. Vives XXIV 630 a). Mi piace concludere con alcune riflessioni. Di nessun autore francescano esistono tanti manoscritti, nelle varie biblioteche del mondo, quanti ce ne sono di Duns Scoto. Il suo insegnamento, gi ripreso dai discepoli nel corso delle lezioni in aula, era ricercato e richiesto dappertutto, non solo nellOrdine, ma in tutti gli ambienti di studio e di apostolato. Si spiegano cos le innumerevoli trascrizioni delle sue Opere (addirittura il completamento di alcune, rimaste incomplete per la prematura morte del Maestro), conservate oggi nei manoscritti ed edite non appena fu inventata la stampa. Dopo la sua morte, Duns Scoto presente in ogni autore: non lo si pu ignorare! Per Tommaso ci sono state quasi fin dallinizio forti e frequenti pressioni, da parte dei Superiori maggiori dellOrdine, perch si seguisse la sua dottrina; per Duns Scoto, il primo documento in tal senso risale al Capitolo Generale di Villadolid, del 1593, nel quale si ordina di preferire Scoto agli altri dottori (cf. Positivo super cultu, Romae 1988, p. 457 s.).

Per secoli, i Francescani hanno seguito la dottrina di Scoto, non perch fosse imposta, ma spontaneamente, perch da essa affascinati. Guglielmo di Vorrilong, cos si esprime: Mentes suspensas facies prae stupore, cuius dicta communem transcendunt facultatem, inquisitor maximus veritatis, redargutor falsitatis,, cuius poculis suavissimis a iuventute sum nutritus. [Guglielmo di Vorrilong, Sent. I-IV, Lugduni 1489, f. 292 v: Rendeva incantate le menti dallo stupore della sua dottrina, i suoi insegnamenti oltrepassano la capacit comune; fu sommo indagatore della verit, smascheratore della falsit Fin dalla mia giovinezza mi sono nutrito alla sua mensa soavissima]. Tanti si pregiano di spiegare ed illustrare il pensiero del Dottore Sottile e Mariano, mentre i grandi maestri di vita spirituale, come S. Bernardino e S. Giacomo della Marca, trascrivono a profusione pensieri ed espressioni dalle Opere di Scoto, per comunicarli al popolo nelle loro prediche. stato accertato che quando la Scuola francescana, illuminata dalla dottrina di Duns Scoto, si mantenuta fiorente, anche lOrdine stato fiorente, e viceversa. Nella Causa per la Conferma del Culto del B. Giovanni Duns Scoto, (Relatio et vota, 11 aprile 1989, p. 19-20. 23), il Terzo Consultore ha scritto parole memorabili, che mi piace citare in questa sede. La Positio, egli dice, eccezionale per la figura del personaggio, per limportanza dei movimenti teologici e storici che vengono implicati, quali il dogma dellImmacolata Concezione e limpostazione nuova ed originale del pensiero scolastico, che doveva avere ampio seguito Duns Scoto il principale assertore di un movimento mariano di portata europea Sono esposti nella Causa i risultati di quarantanni di lavoro, specialmente del Collegio S. Bonaventura di Quaracchi e della Commissione Scotista, che con accuratissime ricerche di archivio hanno risolto la maggior parte delle difficolt che oscuravano gli avvenimenti della vita di Duns Scoto Linsegnamento di Duns Scoto ha fortemente contribuito a formare una corrente di spiritualit a lui ispira-

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ta, con le caratteristiche della devozione al Crocifisso, allEucaristia, alla Madonna, attaccamento alle direttive della Chiesa La spiritualit del nostro Dottore ha nutrito generazioni di Santi, di dotti e di semplici figli di San Francesco, nello spirito e nellintelletto. In sintesi, Duns Scoto non un dottore del passato, non un fossile da ammirare, ma un Maestro vivo e palpitante, pieno di ardore e di preziose intuizioni, che man mano si calano nelle realt dottrinali e vitali della Chiesa e del mondo. Approfitto delloccasione per ringraziare vivamente, anche a nome di tutto lOrdine, la Commissione Scotista per il suo lavoro, fedele e di sacrificio, fatto con amore, dedizione e sapienza, un lavoro veramente meritevole, che ci permette di gustare le profonde ricchezze della dottrina del Beato Giovanni Duns Scoto. grazie ad essa se, anche in ambienti non francescani, sono potuti rifiorire gli studi su Scoto ed essere nuovamente apprezzata la forza della sua speculazione. Il mio ringraziamento accompagnato dalle mie migliori congratulazioni per il volume recentemente pubblicato della edizione critica delle opere di Scoto. Auguri, infine, a Fr. Martn Carbajo Nez per la cura dei due volumi su Duns Scoto, di cui oggi faremo la presentazione e con i quali vogliamo aprire questo VII Centenario della morte del Dottore Sottile e Mariano, e ricordare Fr. Cesare Saco OFM, che per tanti anni lavor con passione nella Commissione Scotista. Grazie e buon Centenario scotista.
Festa del Beato Giovanni Duns Scoto.

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1. Pontificia Universit Antonianum Prot. 097991 (138/07): con Lettera Prot. 252/68/B del 4 ottobre 2007, il Prefetto della Congregazione per lEducazione

4. Notitiae particulares

FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale

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Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Fr. Silvio Merlini OFM, membro della Provincia S. Bernardino da Siena in Italia. Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Fr. Stphane Milovitch OFM, figlio della Custodia di Terra Santa.

Cattolica ha inoltrato al Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. la concessione dellaffiliazione ad alterum quinquennium dello Studio Teologico Laurentianum, di Venezia (Italia) alla Facolt di Teologia della Pontificia Universit Antonianum.

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Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Jacob Naluparayil, MCBS.

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Suor Virginie Habib Del Rosario.

vato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio al Rev. Don Enzo Cortese.

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Franoise Breynaert.

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Fr. Bruno Pennacchini, OFM, membro della Provincia Serafica di S. Francesco dAssisi in Italia.

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio al Rev. Don Vincenzo Lopasso.

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Claudio Maina. Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Alberto Mello.

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinno-

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinno-

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Assistente nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Fr. Ral Dinamarca Donoso, OFM, figlio della Custodia di Terra Santa.

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Assistente nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Fr. Eugenio Alliata, OFM, membro della Provincia Pedemontana di S. Bonaventura in Italia.

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio al Rev. Don Saverio Averius Velaso Yeregui

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Gabriele Romanelli.

Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Invitato nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Suor Telesfora Pavlou.

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Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Assistente nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Fr. Najjb Ibrahim, OFM, figlio della Custodia di Terra Santa. Prot. 098454 (269/07): con Decreto del 6 novembre 2007, il Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato la nomina a Professore Assistente nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Fr. Carmelo Pappalardo, OFM, membro della Provincia Siciliana del SS. Nome di Ges in Italia.

vato la nomina a Professore Assistente nella Facolt di Scienze Bibliche e di Archeologia della Pontificia Universit Antonianum per un altro triennio a Fr. Gregorio Geiger, OFM, membro della Provincia Bavarese di S. Antonio di Padova in Germania.

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Prot. 096912 (169/06): con Lettera Prot. 586/82 del 14 novembre 2007, il Prefetto della Congregazione per lEducazione Cattolica ha inoltrato al Ministro Generale e Gran Cancelliere della P.U.A. il Decreto con il quale la medesima Congregazione ha eretto lIstituto Superiore di Scienze Religiose Redemptor Hominis attivo nella Pontificia Universit Antonianum, in accordo con la Nota normativa per gli Istituti Superiori di Scienze Religiose, elaborata dalla Conferenza Episcopale Italiana. Prot. 098456 (270/07): modifiche al curriculum del 3 Ciclo della Facolt di Scienze Bibliche e dArcheologia DECRETO

Ricevuta ed esaminata attentamente la lettera del 3 dicembre 2007 (Prot. 221/07)

di Fr. Johannes B. Freyer, Rettore Magnifico della Pontificia Universit Antonianum, con la quale si presenta lapprovazione del Senato Accademico, espressa nella seduta de 1 dicembre 2007, in virt del presente Decreto, autorizzo lapplicazione experimenti gratia ad triennum delle modifiche apportate al curriculum del III ciclo della Facolt di Scienze Bibliche e dArcheologia di Gerusalemme. Qualunque cosa ci sia in contrario. Dato in Roma, dalla Curia Generale dei Frati Minori, 8 dicembre 2007, Solennit dellImmacolata Concezione della B.V.M. FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM
Ministro Generale e Gran Cancelliere della Pontificia Universit Antonianum

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

Prot. 098518 (299/07): nella sessione del 17 dicembre 2007 il Definitorio generale ha eletto Fr. Jean Marie Sevrin, ofm, della Nostra Provincia dei Tre Compagni in Francia-Belgio, Visitatore generale assistente della Pontificia Universit Antonianum in Urbe.

Pontificia Universit Antonianum in Urbe, della Facolt di Scienze Bibliche e dArcheologia a Gerusalemme, dellIstituto di Studi Ecumenici a Venezia, dellIstituto Teologico di Murcia in Spagna.

Segretario Generale per la Formazione e gli Studi

FR. MASSIMO FUSARELLI, OFM

2. Casa di Noviziato Prot. 098525 (285/07): Il Ministro Generale, ascoltato il parere del suo Definitorio, ha concesso alla Provincia S. Antonio in Brasile, a norma del can. 647 1 CIC e dellart. 85 2 SS.GG., il trasferimento della Casa di Noviziato dal prossimo anno 2008.

Prot. 098518: nella sessione del 17 dicembre 2007 il Definitorio generale ha eletto Fr. Francisco Martnez Fresneda, ofm, della Nostra Provincia di Cartagena in Spagna, Visitatore generale della

3. Formazione e Studi Prot. 098428 (287/07): Il Ministro Generale ha confermato gli Statuti per la Formazione e gli Studi presentati dal Ministro provinciale della Provincia Catalana di S. Salvatore da Horta in Spagna.

1. Crnica La Conferencia de Espaa y Portugal (Confres), en colaboracin con el Secretariado general para la Evangelizacin (SGEM) y la oficina de animacin para la pastoral educativa de la Orden, llev a cabo del 1 al 3 de noviembre en el Palacio de Congresos y Exposiciones de Crdoba, Espaa, el Primer Congreso de Educadores Franciscanos de Europa. El Congreso estuvo enmarcado dentro de la celebracin del Octavo Centenario de la aprobacin del carisma y tena como lema: Con Francisco Educando la Europa de hoy / 800 aos de Evangelizacin. Los Objetivos del Congreso fueron: Conocer y comprender la experiencia educativa franciscana en Europa. Analizar el contexto de la juventud europea hoy y los desafos para la educacin. Proponer caminos a partir de la experiencia franciscana. La Orden en Europa tiene una larga historia de presencia en colegios y universidades. Unos aos despus de fundada la Orden encontramos a frailes menores en las Universidades de Oxford y Pars en la tarea de ensear. Entre esos hermanos podemos citar: a San Buenaventura, el Beato Juan Duns Escoto, Guillermo de Ockam, Roger Bacn, pero tambin en siglos ms recientes a Fray Agustn Gemelli y Fray Bernardino Dal Vago da Portogruaro. Francisco no era un pedagogo en el sentido estricto de la palabra, pero ciertamente era un formador. Es obvio que l no conoci las ciencias de la educacin, pero posea el arte de educar. En l no encontramos pensamientos o discursos abstractos e intelectuales; Francisco no diserta ni discute

1. Primer Congreso de Educadores Franciscanos de Europa


Crdoba, Espaa, 01-0311.2007

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mediante razonamientos, sino por medio de imgenes, parbolas, cantos, hechos...y de esa forma representaba para conmover, conmova para convencer y ganar el corazn de todos, stas eran la etapas de su estrategia para llegar al corazn de todos los hombres. Es la imagen que deseamos como icono de la relacin entre docentes y alumnos en los centros educativos franciscanos. La Orden cuenta en Europa con 46 Centros Educativos entre Colegios, Universidades, Facultades y Centros de formacin noformal en: Espaa, Italia, Irlanda, Gran Bretaa, Croacia, Bosnia, Hungra, Alemania, Polonia, Portugal, Malta y Rusia. El Congreso estuvo coordinado por Fray Joaqun Arturo Echeverry Hincapi a Animador general de la pastoral educativa, y los directores de los colegios franciscanos de Espaa siendo el Presidente del Comit organizador Fray Antonio Herrera Cruz, director del colegio Santa Mara de Guadalupe de la provincia Btica. Participaron 456 personas entre religiosos y docentes, de ellos 76 frailes menores. Estuvieron presentes representantes de 32 centros franciscanos de Europa de los 46 existentes; y algunos representantes de Amrica Latina. Tambin fueron destinatarios del Congreso religiosas y docentes de algunas congregaciones franciscanas, teniendo la idea de compartir juntos el espritu y misin de Francisco y Clara de Ass. Al acto de apertura participaron: el Ministro general, Fr. Jos Rodrguez Carballo, OFM, el Cardenal de Sevilla, Fr. Carlos Amigo Vallejo, OFM, el Obispo de Crdoba, Monseor Juan Jos Ajenjo Pelegrina y una concejala del ayuntamiento de Crdoba; as como los Definidores generales: Fr. Miguel Vallecillo, Fr. Luis Cabrera y Fr. Jakab Vrnai, Fr. Nstor Schwerz, Secretario General para la Evangelizacin, Fr. Jos Mara Arregi, Presidente de la Conferencia

Los temas tratados 1. El legado de Francisco de Ass y los franciscanos a la Iglesia y a la Sociedad conferencia dada por Seor Cardenal Carlos Amigo Vallejo, Arzobispo de Sevilla. Monseor Amigo Vallejo centr su intervencin en el legado de Francisco de Ass y de los franciscanos a la Iglesia y a la sociedad: El vaciamiento completo de uno mismo para mirar a Dios con libertad y para servir a los dems de tal manera que se est dando la misma vida sin que se enteren. Hace parte del carcter franciscano darse a los dems y transmitir el amor de Dios, tomar al hombre y hacer que descubra las huellas de Dios en su vida. En su discurso destac algunos de los valores que forman parte del carisma franciscano, y que son herencia franciscana a la Iglesia y a la sociedad: la pobreza que lleva a ser tan pobre que solamente se tenga a Dios; la fraternidad, la bondad, la bsqueda del bien como criterio y meta; la ecologa, entendida como autntica teologa de la creacin y la globalizacin vista como la fraternidad universal. El educador franciscano actual debe ser el acompaante y animador de la persona para hacerle ver que Dios est cerca de l. Que sepa sacar lo mejor que tiene de Dios. El debe ser un apasionado por el encuentro con el bien y la transmisin de valores. 2. Pedagoga y los Valores Franciscanos, por Fray Francisco Martnez Fresneda ofm, Profesor del Instituto Teolgico de Murcia. Segn su propia conclusin en su ponencia, los valores se comprenden como componentes de un sentido de vida, que es un proyecto. Los valores no reproducen el esquema de la perfeccin: situar un objetivo y alcanzarlo; elaborar unas leyes y cumplirlas. Los Franciscanos somos conscientes de que la salvacin ha sido dada por Dios en esperanza (cf. Rm 8,23). La salvacin no es alcanzable plenamente en nuestra existencia histrica. No vale el perfeccionismo que

Hispano-Portuguesa y los Provinciales de las provincias de Sevilla, Granada, Valencia y Murcia.

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frustra tantas veces a las personas y las aparta del camino de la salvacin, precisamente porque no la alcanzan, al utilizar como nico medio el esfuerzo personal. La salvacin es, sobre todo, un don de Dios, lo que supone la experiencia creyente. Nuestras instituciones de enseanza son, por consiguiente, escuelas de fe. Pero, a la vez, son escuelas de humanidad al explayar la fe en un doble sentido. En primer lugar, desarrollar una formacin que busque la madurez humana. En segundo lugar, capacitar a nuestros educandos en el trabajo. Con todo, no debemos olvidar que somos sucedneos de la familia en la educacin y formacin de los hijos. De ah que la formacin debe comprender tambin a la familia para que con el colegio formen en los mismos valores. 3. El Educador Cristiano, por el Padre Javier Corts Soriano, Director General de la Editorial SM, Sacerdote Marianista. Dice que la misin de educar es la Intervencin Intencional del Adulto en el seno de una interaccin con el educando, con una voluntad explcita de transmisin de aquello que ese adulto vive y profesa como verdadero, como bueno y como bello, con la finalidad de desencadenar en ese educando lo mejor de su desarrollo personal. Explicita que los tres elementos claves en la educacin son: el proyecto (lo considerando verdadero, bueno y bello); el educador (un adulto que vive y cree en eso); el acto educativo (las acciones programadas). En otras palabras, segn l, educar es lo que se profesa (proyecto), quien lo profesa (la vocacin) y cmo se profesa (la profesionalidad). 4. La Pastoral Educativa desde el Carisma Franciscano, Dra. Carmen Pellicer Iborra, Teloga y Experta en Pastoral Educativa. Segn la teloga, la lectura hecha desde el carisma franciscano y las prioridades en la pastoral educativa a tener en cuenta son: La lectura de la propia vida a los ojos de Dios - La memoria profunda, asociada a las relaciones primarias de la infancia; la conversin como marco alternativo de

identidad; la auto narracin personal y el interlocutor creyente. La espiritualidad del corazn - Presencias y encuentros desde la intensidad de la implicacin personal: tomarse tiempos y espacios. Iniciar en el silencio y la oracin -Desvelar la presencia del Misterio desde la infancia. El camino de sencillez - Integrar las experiencias de fragilidad y de dolor en el proceso del crecimiento; adquirir un cierto realismo sobre uno mismo, desde las renuncias y experiencias de donacin... amarse uno mismo. El espritu festivo - Celebrar lo nuevo y especial de la vida, expresando y compartiendo la alegra y el dolor. La intensidad en las relaciones con el otro - Abrirse a la relacin con los otros, la naturaleza, las voces marginadas. Encontrar el rostro de Cristo en el necesitado - De la empata a la comprensin; evangelizar desde la precariedad. La eclesialidad - Estrechar los lazos que favorecen la continuidad presentando el rostro ms accesible de la Iglesia. La Intimidad con Jess Transmitir relatos, modelos. 5. Los caminos Educativos Franciscanos, por Fray Johannes B. Freyer ofm, Rector de la Pontificia Universidad Antonianum de Roma. Indica cuatro vas de educacin y de formacin como las ms importantes y originales segn la visin franciscana: La va del bien: educar quiere decir promover el carcter, el hbito, el comportamiento y el conocimiento del hombre para cualificar su persona. Esta cualificacin de la persona individual sirve para darle la posibilidad de encontrar en su propia vida el Bien. Justamente hacia aquel bien que cualifica la vida humana como digna, vlida y preciosa, apunta la formacin franciscana. La va al bien y a la educacin de los sentidos ofrece la posibilidad de un mundo ms humano, ms justo y ms equilibrado. La va al conocimiento: Para la tradicin franciscana el saber, conocer y compren-

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der, fueron siempre una dimensin importante de la existencia humana. Nuestros franciscanos, saben extender el horizonte del conocimiento, porque el conocimiento unido a la sabidura sabe emprender un ulterior camino que va ms all de la realidad tcnica y cientfica perceptible. En la sabidura del horizonte se abre a la dimensin espiritual y al entendimiento del mismo Dios. De esta manera la va franciscana al conocimiento sapiencial se vuelve tambin educacin y formacin, cultivando tambin una bsqueda de la dimensin espiritual, y por ltimo, del mismo Dios. La va a la libertad: El hombre nace en un determinado contexto histrico y ambiental. Para la visin franciscana la realidad de la historia concreta y del ambiente preciso que determina la vida es muy importante. El hombre se encuentra unido a un contexto concreto y debe desenvolver su rol. La libertad y el amor por el camino educativo franciscano tienen su fundamento, para llegar a ser posible, en la libertad de Dios. La vida franciscana a la libertad propone un Dios que libremente quiere la existencia del hombre y de todas sus criaturas. No porque tenga necesidad que el hombre le sirva con todas sus criaturas, o quiera imponer su voluntad, sino porque reconoce, quiere libremente y ama sus criaturas por sus propias cualidades, por su propia belleza y por su propio bien. La vas educativas a la liberta poseen un rol importante de la visin que los franciscanos tienen en vista a la formacin humana y espiritual. De hecho gran parte ve en la educacin a la liberta el ncleo de cada formacin. Ncleo al cual debe servir cada uno de los que estn educando, an ms, se ve la responsabilidad particular del estado y de la Iglesia en promover la educacin a la libertad. La va del dilogo: Se educa y se forma al individuo teniendo en cuenta sus mltiples relaciones con el mundo. En esta va del dilogo la tradicin franciscana busca fundamentos en la visin de Dios, y descubre en la teologa trinitaria, un

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Dios ntimamente dialgico y compasivo. Se presenta un Dios que se comunica a s mismo, el cual en la compasin de la miseria humana se ofrece a s mismo, quiere libremente crear comunin con las criaturas a travs del Dilogo vivificante. La va franciscana al Dilogo se presenta, de este modo en el Logos divino que crea fraternidad y comunin. En el contexto de las anteriores vas se puede decir, que el Educador franciscano debe tener ciertas cualidades: cualidades humanas y espirituales como condiciones indispensables, y slo despus de estas las cualidades profesionales. Como cualidades humanas requeridas; ser prudente y perspicaz, ser cauto y disponible, afable y diligente. Con respecto al nivel espiritual se pide que sea un persona fiel y confiable, con celo y ejemplo de vida. Testimoniando con piedad-amor-sentido de responsabilidad la divina providencia. Y en cuanto a las cualidades profesionales como: competencia formativa, ser maduro en el conocimiento de las cosas y capaz de ensear. 6. Anlisis y desafos que nos presenta la juventud, por el Sacerdote Pedro Gonzlez Blasco, Profesor de la Universidad Autnoma de Madrid. En el contexto general de Europa aparecen algunos aspectos religiosos a tener en cuenta: Una amplia mayora pertenece a alguna religin (73%). Mayoritariamente se sienten personas religiosas (63%). Dios es moderadamente importante en sus vidas (aproximadamente 6 sobre 10). La mayora dice creer en Dios (80%). La mayora cree en otra vida tras la muerte (59%). Creen mayoritariamente en la existencia del pecado (63%). La Iglesia (Catlica o protestante) responde ms a las necesidades espirituales (65%) que a las necesidades morales (41%) de las personas. La tercera parte (31%) de los jvenes nunca o casi nunca van a la Iglesia. Consideran las ceremonias religiosas importantes en el matrimonio y muerte.

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Ha hecho una comparacin entre jvenes de algunos pases de Europa en el aspecto religioso: parece que se sitan, en general, como pases ms religiosos segn los jvenes: Polonia, Malta, Croacia, Portugal e Italia, y ms secularizados y alejados: Espaa, Francia, Reino Unido y Hungra 7. Presente y futuro de la Escuela Catlica, por Manuel de Castro Barco, SDB. Secretario General de Federacin de Educacin Catlica de Espaa. En la actualidad hay una riqueza inmensa en la escuela catlica en Espaa. En nuestro pas, ha dicho, existe una serie de instituciones, en su mayora religiosas, que desde hace varios siglos vienen ocupndose de la escolarizacin de casi 20% de los alumnos de 0 a 18 aos, con unas cuotas de calidad y satisfaccin social muy altas, adems a un coste del 50% menos para las Administraciones de lo que supone la escuela pblica. No deja de ser una riqueza para la Iglesia la presencia educadora y evangelizadora de los ms de 92.000 profesores, entre los cuales casi 8.000 son religiosos(as) que han consagrado su vida a ofrecer los valores de la fe y del Evangelio, en un momento en el que muchos jvenes se han alejado de las parroquias. Conclusiones El Comit ejecutivo del Congreso reunido el da de la clausura ha tomado la siguiente declaracin como conclusin del evento: 1. Guiados por el lema Con Francisco educando la Europa de hoy: 800 aos de evangelizacin, hemos vivido un encuentro histrico en el que las comunidades educativas de espiritualidad franciscana han tomado conciencia de su potencial educativo y pastoral. 2. Como seguidores del ejemplo de Francisco y de los fundadores de las congregaciones de espiritualidad franciscana. Como tales, apostamos en nuestra labor educativa por la integracin y la lucha contra cualquier clase de exclusin, poniendo especial nfasis en descifrar los signos de la pobreza y de la marginali-

dad actual, cuyas principales vctimas son los nios y los jvenes. 3. La Escuela Catlica Franciscana es una institucin de enseanza de la Iglesia, cuya concepcin educativa se fundamenta en el Humanismo cristiano explicitado en la vida y mensaje de San Francisco de Ass y de muchos maestros que han conformado el pensamiento franciscano. En l se basan los objetivos y valores que inspiran nuestra accin docente y evangelizadora. 4. Ofrecemos e impartimos, en los centros de inspiracin franciscana, una enseanza plural y abierta, que da preferencia a los ms necesitados, y que defiende los derechos de la familia y de la Iglesia, dentro del pluralismo escolar que caracteriza a la sociedad democrtica actual. 5. Velamos por los valores genuinamente franciscanos, entre ellos: llevar la Paz y el Bien del Seor a toda la comunidad escolar, resolver los conflictos mediante el dilogo, y velar por el respeto y la salvaguarda de la creacin. 6. Trabajamos por una escuela de tiempo completo, que evangelice y compatibilice el trabajo y el estudio con actividades artsticas, recreativas, culturales, religiosas y sociales; y que est disponible para acompaar a los alumnos en su camino de realizacin personal, eclesial y social. En definitiva, este primer Congreso Europeo de Educadores Franciscanos ha sido una gran oportunidad para dar a conocer y relanzar la tarea de los religiosos y laicos que, en misin compartida, trabajamos en el campo de la educacin desde los valores evanglicos y franciscanos. Una ocasin propicia para realizar una seria reflexin sobre el importante y necesario papel que desempeamos en la enseanza actual. Finalmente, queremos reconocer a tantos hermanos y hermanas, religiosos y laicos, que en el pasado y en el presente, han dedicado y dedican su vida, a la noble tarea de educar en Valores Cristianos y Franciscanos. FR. NSTOR I SCHWERZ OFM FR. JOAQUN ARTURO ECHEVERRY H. OFM

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2. Informe del Ministro General

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Soy plenamente consciente de la importancia y a la vez de la dificultad de la labor educativa, particularmente en un centro educativo franciscano. Importancia, pues la educacin se presenta, todava hoy, como una plataforma privilegiada y fundamental de evangelizacin. Un centro educativo franciscano se integra en el amplio marco de la educacin cristiana, de la que se trata especficamente en la declaracin conciliar Gravissimum Educationis. Dificultad, pues s muy bien que no es nada fcil educar/formar en esta sociedad en cambio y cada vez ms pluralista, y en la que los comportamientos de las familias no siempre estn en sintona con la educacin que se imparte en nuestros centros educativos, en coherencia con un proyecto catlico y franciscano, que debe definir, animar y guiar nuestra labor educativa. En nombre de la Orden os agradezco vuestra labor sacrificada y tantas veces incomprendida, no slo fuera, sino tambin dentro de nuestras fraternidades y comunidades. En mi exposicin tratar los siguientes puntos: Principales retos a la accin educativa, la centralidad de la persona: consecuencias pedaggicas, y urgencias a la educacin catlica y franciscana hoy. 1. Algunos retos a la accin educativa Nuestros centros educativos se ven afectados por situaciones y problemas de la misma sociedad a la que sirven. A Dios gracias no son lugares protegidos, sino que forman parte de esta sociedad en cambio y plural. Ellos son, por tanto, una de las cajas de resonancia de los problemas culturales y sociales de la sociedad, que encuentran en nuestros alumnos un reflejo particular. Por otra parte, los continuos cambios del sistema educativo, muchas veces condicionados por las ideologas en moda, hacen que estos problemas se agudicen dentro de nuestras aulas. Teniendo en cuenta todo lo dicho, es lgico que nos preguntemos: Cules son los principales retos que se presentan hoy a

EDUCAR PARA LA VIDA EN PLENITUD

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1. Definir con claridad el ideario de nuestros centros Nuestras escuelas, colegios y universidades han de tener un claro proyecto educativo que contemple su identidad de institucin catlica y franciscana. S muy bien que ciertos medios, dentro y fuera de la Iglesia, inspirados por un sentido de laicidad mal entendida, impugnan la enseanza confesional. No aceptan que la Iglesia, y por tanto rdenes o Congregaciones religiosas, puedan ofrecer, adems de un testimonio individual de sus miembros, el testimonio especfico de las propias instituciones. Se objeta que un colegio catlico, y por ello franciscano, pretende instrumentalizar una institucin humana para fines religiosos y confesionales. Sin justificar ningn tipo de proselitismo y visiones parciales de la cultura entendida y actuada errneamente, que tambin se pueden dar entre nosotros, los franciscanos no podemos olvidar que la educacin integral de la persona comprende, imprescindiblemente, la dimensin religiosa, la cual contribuye eficazmente al desarrollo de otros aspectos de la personalidad, en la medida en que se la integre en la educacin general. En este sentido, la enseanza catlica no es slo cuestin de suplencia, es cuestin de asegurar un sano y necesario pluralismo, particularmente en el campo de la libertad de enseanza, y, por consiguiente, sostener y garantizar la libertad de conciencia y el derecho de los padres de familia a escoger el centro educativo que mejor responda a su propia concepcin educativa. Esto conlleva una determinada visin de la vida. Toda visin de la vida se funda, de hecho, sobre una determinada escala de valores en la que se cree, y que confiere, a profesores y adultos, autoridad para educar. No se puede olvidar que en las escuelas, colegios y universidades se ensea para educar, es decir, para formar a la persona desde dentro, para liberarla de los condicionamientos que pudieran impedirle vivir plena-

nuestros centros educativos? Sin pretender ser exhaustivo, deseo hacer referencia a algunos.

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mente como hombre o mujer. Por ello un proyecto educativo franciscano ha de estar intencionalmente dirigido a la promocin total de la persona, poniendo de relieve la dimensin tica y religiosa de la cultura, precisamente con el fin de activar el dinamismo espiritual del sujeto, y ayudarle a alcanzar la libertad tica que presupone y perfecciona a la psicolgica. Pero no se da libertad tica sino en la confrontacin con los valores absolutos de los cuales depende el sentido y el valor de la vida del hombre. En este sentido hemos de afirmar con fuerza que en la educacin no basta responder a aspiraciones transitorias y superficiales. Hay que tener presentes las exigencias ms profundas del hombre y de la cultura actual. As configurados, nuestros centros educativos suponen no solamente una eleccin de valores culturales, sino tambin una eleccin de valores de vida que deben estar presentes de manera operantes. Estos exige que el proyecto educativo de nuestros centros sea claro, y que la labor educativa que en ellos se desarrolla sea coherente con dicho proyecto. Lo contrario sera engaarnos y engaar a quienes confan en nosotros. 2. Colaboracin entre direccin, profesores, padres y alumnos La labor educativa, particularmente en clave catlica y franciscana, es hoy una tarea difcil y compleja. En ella influyen factores muy diversos. Se hace necesaria, por tanto, la unin de fuerzas: direccin, profesores, alumnos, padres de familia. Cada una de estas fuerzas ha de asumir su responsabilidad en la educacin/formacin de nuestros nios y jvenes. Nadie puede quedarse al margen, ni nadie puede ser excluido. La unin hace la fuerza, en este caso, la fuerza de la educacin, segn el proyecto educativo catlico y franciscano. Esto comporta asumir como reto, tambin, la formacin de todos los responsables de la educacin/formacin. Veo muy urgente involucrar a profesores (incluidos los religiosos) y a los padres de familia en la elaboracin y puesta en prctica del proyecto educativo de nuestros centros educativos, pero para ello es imprescindible una

verdadera educacin/formacin y, por qu no, una evangelizacin y franciscanizacin. Slo la referencia explcita y compartida por todos los miembros de la comunidad educativa a la visin cristiana y franciscana del hombre aunque sea en grado diverso-, es lo que hace que un determinado centro educativo pueda definirse catlico y franciscano. En este trabajo con los agentes formativos, no se puede ahorrar tiempo, medios, o energas. De ello depender el xito del proyecto educativo. Una particular atencin ha de ponerse en la implicacin de los alumnos en su propio proceso formativo. Nuestros colegios estn llamados a ser escuelas de formacin integral, mediante la asimilacin sistemtica y crtica de la cultura; lugares privilegiados de promocin integral, mediante un encuentro vivo y vital con el patrimonio cultural de un pueblo y de la humanidad misma. Esto supone que tal encuentro se realice en forma de elaboracin, es decir, confrontando e insertando los valores perennes en el contexto actual. No hay cultura que pueda definirse educativa y formativa, incluida la franciscana, sino se inserta en los problemas del tiempo en que se desarrolla la vida del nio y del joven. De lo dicho se desprende la necesidad de que nuestros centros educativos confronten sus propios programas formativos, sus contenidos y sus mtodos, con la visin de la realidad en la que se inspiran y de la que depende su ejercicio. Esto quiere decir, tambin, que nuestros centros educativos han de estimular a los alumnos a que ejerciten la inteligencia, promoviendo el dinamismo de la clarificacin y explicitando el sentido de experiencias y de certezas vividas. Una escuela, colegio o universidad que no cumpliera esta funcin, sino que, por el contrario, ofreciera elaboraciones prefabricadas, por el mismo hecho se convertira en obstculo para el desarrollo de la personalidad de los alumnos.

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educativo catlico y franciscano. Cristo es el fundamento de toda educacin en clave cristiana y franciscana. l posibilita la transformacin de la persona y la capacita para pensar, querer y vivir segn el Evangelio. En Cristo todos los valores humanos encuentran su plena realizacin y, de ah, su unidad. Jesucristo eleva y ennoblece al hombre, da valor a su existencia y constituye el perfecto ejemplo de vida propuesto por nuestros centros educativos a los nios y jvenes. Y junto con la persona de Jess ha de aparecer la de Francisco, como su fiel imitador y seguidor. Francisco tiene mucho que decir al hombre de hoy, toca a nosotros proponerlo, como hombre plenamente actual, aunque no siempre se presente como moderno. Estas tareas nos permiten indicar como tarea principal de un centro educativo catlico y franciscano la de hacer sntesis entre cultura y fe, entre fe y vida. Tal sntesis se realiza mediante la integracin de los diversos contenidos del saber humano, especificado en las varias disciplinas, a la luz del mensaje evanglico y de los valores franciscanos. En nuestras escuelas y colegios hemos de cultivar todas las disciplinas con el debido respeto al mtodo particular de cada una. No se pueden considerar las disciplinas como simples auxiliares de la fe o como medios utilizables para fines apologticos. Pero ciertamente los valores evanglicos y franciscanos han de ser valores transversales. 2. La centralidad de la persona: consecuencias pedaggicas El sujeto primero de la educacin es la persona. Una pedagoga que se quiera llamar franciscana no puede menos de poner en el centro de su atencin a la persona. Pero, qu es la persona? Intentemos responder a esta pregunta desde las claves que nos ofrece la antropologa franciscana. 1. La persona: un ser nico Desde el punto de vista antropolgico, la persona se revela como un misterio nico, tanto en su ser como en su existencia particular. Una realidad original e irrepetible que

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3. Sntesis entre fe y cultura Hemos afirmado que Jess, el Evangelio y los valores franciscanos deben definir con claridad y estar en el centro de un proyecto

exige un profundo respeto de parte de los otros. Desde una perspectiva teolgica, la persona es comprendida como una realidad indita que sobrepasa toda imaginacin y pensamiento; una nueva criatura que, por lo mismo, no depende de un molde, como ocurre con las cosas habitualmente fabricadas en serie por el hombre. Ni antropolgicamente, ni teolgicamente hablando, existen dos seres completamente iguales. Esta es la razn que hizo posible que en la escuela franciscana, en el campo de la ontologa, se desarrollara no solamente la analoga del ser (posicin clsica), sino su univocidad, tesis que la sostiene de una manera muy especial Duns Escoto, quien entendi muy bien este principio y por ello define la persona como un ser singular e irrepetible. Esta concepcin de la persona tiene implicaciones pedaggicas importantes: todo proceso educativo debe estar atento a la unicidad de la persona y al misterio de Dios..., para favorecer su crecimiento mediante el conocimiento de s y la bsqueda de la voluntad de Dios. Este principio pedaggico, por una parte, se opone radicalmente a todo tipo de formacin directiva y unilateral o tambin masificada y uniforme; y, por otra, sostiene e impulsa el respeto tanto de la autonoma e iniciativa de cada persona, como del propio ritmo de crecimiento de cada persona; aspectos que deben llevar a revisar con ms seriedad los sistemas educativos y formativos que, muchas veces, presionados por la prisa y la eficiencia, tienden fcilmente a descuidarlos. El ser humano, igualmente, debe ser formado para que vaya descubriendo y asumiendo los niveles de soledad que implica la existencia humana. Se necesita de una pedagoga que sea capaz de poner al ser humano frente a s mismo, a sus posibilidades y limitaciones; y que tambin le ayude a abrirse hacia los dems seres que se encuentran en una situacin parecida de soledad radical. 2. La persona: un ser libre y un ser en relacin La escuela franciscana y la antropologa

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actual justamente insisten en que la persona es un ser libre, y, al mismo tiempo, un ser en relacin. Tanto Buenaventura, como Escoto, Ockham, Alejando de Hales y Pedro de Olivi son apasionados defensores de la libertad humana, rechazando todo determinismo, de cualquier tipo que sea. A san Buenaventura, por ejemplo, la defensa de la libertad humana le llevar a condenar algunas doctrinas de la poca, tales como: el determinismo astrolgico, en el campo moral, la nica inteligencia, en el campo del conocimiento, y el naturalismo, en el campo ontolgico. La persona es libre, aunque con una libertad limitada, restringida y amenazada. Es un ser autnomo, con una determinada capacidad de autodeterminacin, an cuando no se pueda callar los muchos condicionamientos a los que se ve sometido: condicionamientos sociales y condicionamientos personales. En cuanto a la libertad, se suele distinguir entre libertad de y libertad para. La libertad de consiste en no estar o dejarse determinar por elementos externos a uno mismo que bloquearan o determinaran los movimientos de nuestra libertad. La libertad de consistira en despejar el camino, a fin que cada uno pueda escoger lo que desea ser, lo que desea hacer. La libertad para significa que la propia vida est orientada por ciertos valores, y que uno es capaz de escoger aquellos que dan sentido a una vida: la verdad, la justicia, la paz... La libertad de estara al servicio de la libertad para. Qu est a la base de esta libertad? No se puede hablar de libertad de ni de libertad para si uno no se autoposee. A la base de este doble aspecto de la libertad est la libertad como autoposesin, lo que nos lleva a decir que antes de la libertad para escoger esto o aquello (libertad de), antes de la libertad para comprometernos ante ciertos valores (libertad para), somos libertad, somos soberanos, somos absolutos (sueltosde) con capacidad para determinarme por mi mismo. Somos libertad, nos pertenecemos, y por ello nuestra gran responsabilidad est en escoger aquello a travs de lo cual me puedo realizar a mi mismo.

Por otra parte, la persona es un ser en relacin, un yo inconcebible sin un t. La persona no es una isla, un ser absoluto (suelto de) radical, sino un ser social y relacional. La persona no es una realidad abierta slo a s misma, sino a los otros y, en definitiva, a Dios. Por eso su libertad de, su libertad para y su autoposeerse no pueden separarse de este concepto fundamental en la antropologa, y no slo religiosa. El hombre vive en sociedad y su libertad est positivamente condicionada por el otro, que a su vez forma parte del yo. La realidad del hombre es una realidad recibida, nadie se da la vida a s mismo. Y por ello la libertad est tambin positivamente condicionada por el Otro, por quien me dio la existencia. Todo esto nos lleva a pensar que si la libertad de y la libertad para estn al servicio de la libertad en autoposesin, sta no puede separarse del respeto de la libertad del otro. Es cierto que la omnipotencia de Dios termina all donde, para usarla, debera eliminar la libertad del hombre, pues l mismo nos ha querido y creado como seres libres. Pero tambin es cierto que la libertad del yo termina all donde, para usarla, tendra que quebrantar la libertad del otro. Si no hay un yo sin un t, no puede haber libertad de autoposesin sin libertad que respete la vocacin de toda persona: un ser en relacin. La pedagoga franciscana debe tener bien presente lo anteriormente dicho para no crear monstruos que slo busquen la autorrealizacin, al margen de los dems, y, para nosotros creyentes, al margen de Dios y del designio que l tiene sobre cada persona. El creyente no puede sino reconocerse como un ser vocacionado, un ser llamado a, un ser vocacin. Por eso ya no se trata simplemente de elegir lo que uno mismo quiera hacer de s, lo que uno quiera llegar a ser (vocacin antropolgica), sino que desde una antropologa creyente, se han de tener presentes otros aspectos que debern integrar y potenciar lo que uno quiere llegar a ser, lo que uno quiere hacer de s, con lo que uno est llamado a ser (vocacin teolgica). Por otra parte la persona no puede renunciar a su libertad. Nuestros centros educativos deben, por tanto, preparar a las personas pa-

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ra que asuman su libertad, y con ella la responsabilidad de ser ellas mismas y de asegurar su propio crecimiento.

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3. La persona: un ser en constante devenir Acabamos de decir que la persona es una realidad abierta. Precisamente por ello, es una realidad incompleta, un proyecto inacabado, siempre en un proceso dinmico de llegar a ser. En este sentido la persona no es, sino que est siendo. El concepto de homo viator, como lo definan los filsofos y telogos del medioevo, sigue siendo vlido. La persona se va formando (dando forma) ininterrumpidamente, durante toda la vida. La persona es siempre ella misma, pero no la misma. La vida es proceso, proyecto nunca acabado, un continuo hacerse. Ser persona consiste, entonces, en estar optando siempre por dar en cada instante una nueva forma a la propia realidad personal; consiste en sentirse siempre en formacin. Teniendo en cuenta esta realidad profundamente dinmica de la persona, la pedagoga franciscana tiene que ayudarla, en primer lugar, a sacar fuera lo que lleva dentro. Educar (e-ducere) significa precisamente eso: sacar fuera. La persona es un ser con muchas posibilidades y, en gran parte, es creacin de s mismo. En expresin de Alexis Carrel, el hombre es mrmol y escultor a la vez de su propia realidad, por ello l es el primer responsable de su propio crecimiento, de su propia educacin. La pedagoga franciscana ha de posibilitar a la persona el ser consciente de sus posibilidades ms recnditas para hacerlas realidad, y, al mismo tiempo, ha de ayudarle a tomar conciencia de su propia responsabilidad en todo este devenir. La pedagoga franciscana ha de poner a la persona en situacin que se sienta agente de su propia historia y destino, de su realidad personal. Llegar a ser lo que uno quiere ser y lo que uno est llamado a ser por vocacin, no se puede delegar. Por ello una gran labor del educador franciscano es la de ayudar al educando a apropiarse, es decir, a entregarse a esta tarea, a dar cabida libremente en su vida a los valores o personas que configuran

4. La persona: un ser integral La persona no puede ser vista slo desde una perspectiva, parcialmente o fragmentariamente. La persona es un ser con distintas dimensiones, todas ellas parte integral de la persona: la humana (antropolgica, psicolgica, moral), la intelectual, la social (relaciones), la creyente (espiritualidad) y la profesional (misin). La pedagoga franciscana no puede considerarse tal, sino tiene en cuenta todas estas dimensiones. Si no queremos educar personalidades fragmentadas, la pedagoga franciscana ha de tener en cuenta a la persona en su totalidad, a fin que pueda desarro-

la persona como tal y, en nuestro caso, como creyente, a los valores y a las personas que nos configuran en cuanto tales. Pero, al mismo tiempo, la pedagoga franciscana ha de posibilitar que la persona se abra al proyecto de Dios: respuesta a la llamada en libertad responsable. En este sentido la pedagoga franciscana ha de ser necesariamente vocacional, en cuanto que intenta formar a la persona como ser abierto a la trascendencia, a un proyecto que Dios tiene sobre ella y que le permitir ser realmente ella misma en plenitud. Desde esta perspectiva, la persona, a la vez que asume su responsabilidad en la propia educacin, se ha de abrir al Otro, que con su gracia le va dando forma, la va formando. Por otra parte, la pedagoga franciscana ha de ser progresiva y gradual, teniendo en cuenta el ritmo de crecimiento de cada persona. Esto implica que, al mismo tiempo que tiene en cuenta todo el proceso de crecimiento de la persona y, por tanto, todo lo que ha de trasmitirse durante dicho proceso, la pedagoga franciscana ha de evidenciar algunos contenidos y valores en cada etapa, a fin que el crecimiento de la persona no sufra interrupciones, frenazos o saltos bruscos, y asegurar una continuidad entre una etapa y otra. Cada etapa debe ser continuacin de la anterior y preparacin para la siguiente. De ah la importancia de una buena programacin a corto, a medio y a largo plazo, as como la evaluacin `parcial y global del proceso educativo.

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5. La persona: un ser que crece acompaado Hemos dicho que educar, segn el significado etimolgico, significa sacar fuera todas las posibilidades que la persona lleva dentro de s misma. Educar, dentro de un proyecto educativo creyente, comporta tambin, como ya hemos dicho, poner a la persona en condiciones de poder responder a la vocacin a la que ha sido llamada. Todo esto exige acompaamiento personalizado, testigos, y no slo maestros, personas que autentifiquen los valores de los que hablan con su propia vida. El maestro franciscano ha de caracterizarse por mantener una relacin peculiar con los discentes. El profesor no puede relacionarse con el alumno a partir de la funcin exclusiva de ensear y aprender, sino de convivir con un estilo concreto de relacin que la colorea el ser franciscano. En un tiempo en el que la educacin deriva hacia la reduccin tcnica, que la convierte en un instrumento de reproduccin social al servicio de intereses estructurales y que la entiende como una empresa que gestiona un producto educacin- para un tipo de consumidores, el modelo de educacin franciscana refleja ms bien el ideal humanista de transmisin del saber, de acompaamiento pedaggico, siempre dentro del respeto a la persona, y en el marco de los valores cristianos. Este nuevo elemento pedaggico y me-

llar armnicamente sus dotes fsicas, espirituales, morales, humanas e intelectuales. El desarrollo armnico del que estamos hablando exige tambin que la pedagoga franciscana logre que la educacin impartida toque los cuatro centros vitales de la persona: corazn, en cuanto centro de la persona (trasformacin), mente (contenidos actualizados), manos (prctica), y pies (una formacin encarnada en la realidad en la que la persona est llamada a vivir). Este es un aspecto que me parece muy importante a tener presente en nuestros centros, si no queremos formar slo cerebros sin corazn y sin herramientas que le posibiliten el caminar por la vida.

todolgico est hablando de un nuevo desafo a nuestros centros educativos: una cuidada seleccin de los profesores y una adecuada formacin comtinua de los mismos, as como el buscar todos los caminos posibles para involucrar al mximo a los padres en la educacin de los hijos. El problema de la educacin en centros como los nuestros, y la crisis por la que tantas veces atraviesan, no est slo en los contenidos, por los cuales ciertamente hemos de luchar para que preparen al hombre y al creyente del futuro. La crisis muchas veces est en quienes trasmiten los contenidos, como en la falta de coherencia de los padres, primeros responsables de la educacin de sus hijos. La solucin a tantos problemas que hoy tiene la educacin (no ciertamente a todos), pasa por una formacin al acompaamiento tanto de los padres como de los profesores. Aqu no se pueden ahorrar energas ni dinero. El compromiso por tener un profesorado segn el proyecto educativo de nuestros colegios ha de considerarse prioritario. 3. Urgencias en la educacin catlica y franciscana hoy La educacin es un arte complejo y con muchos desafos por delante. Sin agotarlos todos, slo quiero sealar aqu algunos que me parecen prioritarios.

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1. Educar para ser amante de la vida Si la educacin de la persona ha de ser integral, como ya se dijo, el elemento humano ha de tenerse muy en cuenta. Esto comporta, entre otras cosas, una visin positiva del cuerpo y una visin que subraye lo bello de la vida. El cuerpo no es slo, ni fundamentalmente causa del pecado, sino que es imagen y semejanza del Creador. La vida no es slo sufrimiento y dolor, hemos sido creados para ser felices ya aqu. Como cristianos y franciscanos, estamos llamados a trasmitir una visin del cuerpo que, sin idolatrarlo, lleve a descubrirlo como sacramento, y sin formar parte del reino del marketing y del culto al fsico, lleve a contemplarlo como obra de Dios, templo del Espritu Santo y por ello bello y hermoso. Aqu entra tambin todo lo relacio-

3. Educar evangelizando La educacin/formacin es considerada, por la Iglesia y por la Orden, como una plataforma fundamental de evangelizacin, como medio imprescindible para garantizar, dentro del pluralismo cultural que caracteriza a la sociedad de hoy, la presencia del pensamiento cristiano. Es por ello que las distintas Entidades con instituciones educativas estn llamadas a continuar e incrementar sus esfuerzos en el campo educativo, para que no venga a menos esta encomiable labor de la educacin/formacin integral de los nios y jvenes, tal y como la concibe el humanismo cristiano y franciscano. Teniendo en cuenta los condicionamientos culturales de hoy relativismo, materialismo, pragmatismo y tecnicismo-, un centro educativo franciscano no puede renunciar a una referencia explcita al Evangelio de Jesucristo, con el intento de arraigarlo en la conciencia y en la vida de los nios y jvenes. La referencia al Evangelio y, particularmente a la persona de Jess, es clave para un discernimiento de los valores que hacen al hombre y los contravalores que lo degradan. Si Jesucristo eleva y ennoblece al hombre, da valor a su existencia, la referencia al Evangelio, y dentro de l a los valores franciscanos, ayudarn a formar personalidades fuertes, capaces de resistir al relativismo debilitante y de vivir coherentemente con la vocacin cristiana. La referencia al

2. Educar para ser buenos profesionales Vivimos en una sociedad altamente competitiva, con todo lo que de bueno o malo pueda tener esto. Al mismo tiempo nuestra sociedad es una sociedad especializada. Esto est pidiendo una educacin seria y exigente, de alta calidad, en nuestros centros para que nuestros nios y jvenes puedan maana optar por una determinada especializacin y contar en este mundo de especialistas sin complejos alguno.

nado con la educacin a la libertad afectiva que lejos de una actitud adolescente o narcisista, rigorista o laxista, lleve a nuestros nios y jvenes a vivirla desde una perspectiva cristiana.

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Conclusin Al evidenciar los presupuestos antropolgicos de la unicidad, la unidad, la relacin y el ser histrico, que estn a la base de una pedagoga franciscana que promueve el acompaamiento personalizado, la formacin integral y relacional y que se cristaliza en un proyecto de vida, tan slo he pretendido sealar algunas pistas para la reflexin. Es de esperar, por ello, que, a la luz de la espiritualidad franciscana, se continen realizando todos los esfuerzos posibles para recuperar las indicaciones pedaggicas que nos vienen de nuestro patrimonio cultural, de tal modo que orienten y sostengan la labor educativa de nuestros centros. FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro General

Evangelio y a los valores franciscanos ayudarn a formar personalidades que, en espritu de dilogo, den una contribucin original y positiva a la edificacin de la ciudad terrena. De este modo, los franciscanos y franciscanas de hoy, estaremos participando activamente en el dilogo cultural con nuestra aportacin original y especfica, a favor del verdadero progreso y de la formacin integral del hombre. No podemos renunciar a esta labor, insustituible y urgente, ni podemos defraudar las muchas esperanzas que la Iglesia y la misma sociedad deposita en nuestras instituciones educativas. No ser fieles a esta misin significara una prdida no insignificante para la civilizacin, para el hombre y para la construccin de la sociedad. Para ello, no podemos dejar de examinarnos a nosotros mismos, en actitud de profunda autocrtica, para mejor responder a los nuevos retos planteados a la accin educativa cristiana y franciscana.

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del suo Vescovo, Mons. Fra Giovanni Martinelli, OFM, e nel Vicariato Apostolico di Benghazi nella persona del suo Vescovo, Mons. Fra Silvestro Magro, OFM, e lOrdine dei Frati Minori, nella persona del Rev.mo Fr. Jos R. Carballo, Ministro generale, in attuazione al prescritto del Diritto comune e particolare, stabiliscono la seguente Convenzione per regolare i reciproci rapporti per il bene della Chiesa in Libia e per la presenza della vita francescana.

Quadro generale 1. LOrdine conferma il sostegno e laiuto per la vita della Chiesa in Libia, nella comunione ecclesiale pastorale e secondo le direttive della Santa Sede. 2. Il sostegno si esprime con la presenza di almeno 8 (otto) Frati Minori (sacerdoti e non). Ad essi verranno affidati compiti di testimonianza e di ministero pastorale. Per i compiti di governo pastorale nei Vicariati si richiede laccordo dei Superiori Maggiori. 3. I Frati Minori che lavorano nei Vicariati in Libia, durante la loro permanenza in questa missione, a norma della nostra legislazione vengono considerati ospiti della Provincia di Malta, la quale stipuler un accordo con le Province dorigine dei Frati (Cf. SSGG 66). 4. La Curia generale affida lattuazione della presente Convenzione alla Provincia di Malta, la quale nominer un suo Delegato per accompagnare la vita e la missione delle due Fraternit. Reclutamento e formazione dei missionari 5. Il reclutamento dei missionari per i due Vicariati affidato alle Chiese locali, in collaborazione con il Segretariato generale per lEvangelizzazione, coinvolgendo le Province dei Frati gi presenti o non in Libia (Malta, Filippine, India, Egitto, Polonia). 6. La Curia generale, attraverso il Moderatore per le missioni, unitamente ai Vicariati Apostolici simpegna alla preparazione missionaria dei frati candidati e alla formazione permanente degli stessi. Per la prima preparazione dei nuovi mis-

2. Convenzione tra i Vicariati Apostolici di Tripoli e Benghazi in Libia e lOrdine dei Frati Minori La Chiesa in Libia, oggi espressa nel Vicariato Apostolico di Tripoli nella persona

Mutuae relationes 8. La Curia generale, attraverso il Moderatore per le missioni, simpegna ad incrementare la vita della Chiesa locale, soprattutto riguardo alla testimonianza nel contesto musulmano nelle forme possibili e richieste. 9. Ai Frati considerati dallOrdine missionari a tutti gli effetti, i Vicari Apostolici assicurano la possibilit della vita secondo la Regola e le direttive dellOrdine, sotto i legittimi superiori, rispettano lautonomia dei Guardiani nel servizio di animazione delle Fraternit, a norma del diritto e tenendo conto della situazione attuale della Chiesa in Libia, e organizzano la sede del Vicariato e della Fraternit in due case distinte, per quanto possibile. 10. Se i Frati vogliono intraprendere nelle due Chiese locali delle iniziative particolari nel campo sociale o pastorale, dovranno essere concordate con gli Ordinari e il Ministro Provinciale, e saranno a carico della Curia generale. 11. I Vicari Apostolici procureranno i documenti necessari per la residenza dei Frati, forniranno i mezzi adeguati per lespletamento dei compiti richiesti (automezzi, risorse, ecc.) e i viaggi sostenuti per mandato degli Ordinari. I viaggi dei frati per lOrdine o per motivi interni approvati dal superiore, sono a loro carico.

sionari si chiede che i Frati candidati facciano prima unesperienza di missione in uno dei due Vicariati. I loro Ministri Provinciali inviino al Ministro generale una lettera di presentazione, accompagnata da una valutazione dei Vicari Apostolici, e poi i nuovi missionari riceveranno lobbedienza del Ministro generale con la quale seguiranno la formazione a Bruxelles e poi simpegneranno nella missione in Libia almeno per sei anni, con un accordo scritto con la Provincia di Malta. 7. La Provincia di Malta assicurer ai missionari almeno gli esercizi spirituali e una settimana di formazione permanente ogni anno.

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La vita dei Frati 14. I Frati Minori attualmente sono presenti in Libia in due comunit: una a Tripoli presso la Chiesa di San Francesco e laltra a Benghazi presso la Chiesa dellImmacolata Concezione di Maria. A esse siano iscritti tutti i Frati Minori presenti. Uno dei due Guardiani sia nominato come coordinatore delle attivit comuni alle due fraternit (es. esercizi spirituali, formazione, ecc.) e come rappresentante dei Frati in Libia nella Conferenza Africana. 15. Lamministrazione interna della comunit sottoposta al solo controllo dei Superiori Maggiori. 16. La fraternit locale provvede ad un contributo mensile adeguato per ogni missionario per le necessit. 17. Il periodo di riposo da passare nel paese dorigine o fuori dei Vicariati, di 45 giorni ogni anno, inclusi il viaggio e gli esercizi spirituali. 18. La presente Convenzione per tre anni. rinnovata per il medesimo periodo se nessuna delle parti avanza richieste o modifiche per scritto, sei mesi prima della scadenza. Per il Vicariato Apostolico di Tripoli: FR. GIOVANNI MARTINELLI, OFM Per il Vicariato Apostolico di Benghazi: FR. SILVESTRO MAGRO, OFM Per la Provincia di Malta: FR. PAOLO GALEA, OFM Per lOrdine dei Frati Minori: FR. JOS R. CARBALLO, OFM, MIN. GEN.
Prot: 098465

12. Il sostentamento, la manutenzione ordinaria delle case dipendono dai Vicariati Apostolici. 13. Lassistenza sanitaria dei frati a carico dei Vicariati. Per ogni cura specializzata e prolungata devono rientrare in Provincia dove possono avvalersi dellAssicurazione obbligatoria del loro paese dorigine.

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La celebrazione della Immacolata Concezione (8 dicembre) in Curia generale a Roma stata segnata dallinvio in missione da parte del Ministro generale, Fr. Jos R. Carballo, di Fr. Paul Nguyen Thanh Hai, vietnamita per la Fraternit in Myanmar (Birmania) e Fr. Juro Tokalic, originario della Bosnia-Erzegovina per la Provincia di Nairobi in Africa. I due missionari avevano terminato il corso di formazione interfrancescana il 30 novembre, nella Fraternit Notre Dame des Nations a Bruxelles. Il gruppo dei nuovi missionari era formato da 8 Frati cappuccini, da 2 Frati conventuali e da 2 Frati minori. La sessione di prepara-

3. Il Ministro generale invia nuovi missionari


Roma, Chiesa S. Maria mediatrice, 08.12.2205

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zione, in lingua inglese, durata tre mesi, da settembre a novembre, e si conclusa con un ritiro spirituale con accompagnamento individuale. I missionari sono stati preparati da unquipe interfrancescana. I Segretari generali per le missioni dei tre Ordini hanno partecipato alla valutazione finale che risultata molto positiva ed arricchente, anche per chi era gi in missione da qualche anno. Ci ha confermato tutti nella convinzione che molto importante continuare tale formazione missionaria e interfrancescana. Al termine, i due missionari Frati minori sono stati accompagnati in Italia per un pellegrinaggio a Roma e sui luoghi di San Francesco, ed hanno concluso la loro formazione in Curia generale con il mandato missionario.

1. Note di Cronaca Pi di duemila fedeli hanno partecipato domenica 16 settembre 2007, nella cattedrale di Saint-Andr a Bordeaux, alla solenne Beatificazione della Venerabile Sr. MarieCline de la Prsentation (Germaine Castang), giovane clarissa del villaggio di Nojals, morta nel monastero di Talence-Bordeaux nel 1897 a soli 19 anni. Per la prima volta, la splendida cattedrale gotica, ricca di storia e di arte, ha visto compiersi un solenne rito di beatificazione sotto le sue volte. S. Em.za il Cardinale Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux e Bazas e Presidente della Conferenza Episcopale Francese, ha presieduto la celebrazione eucaristica. Con lui hanno concelebrato Monseigneur Michel Mousse, vescovo di Prigueux, nellambito della cui diocesi si trova Nojals, paese natale della Beata, Monseigneur Bernard Housset vescovo di La Rochelle et Saintes, dove sono presenti le clarisse nel monastero di Nieul-sur-Mer, Monseigneur Jacques David vescovo emerito dEvreux et Monseigneur Jacques Blaquart vescovo ausiliare di Bordeaux. La solenne processione dingresso, composta da circa duecento concelebranti, ha avuto inizio alle ore 16, mentre il coro della cattedrale e lassemblea eseguivano il significativo inno del maestro J. Berthier Tressaillez de joie!. S.Em.za il Cardinale Jos Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in veste di Rappresentante del Santo Padre, ha presieduto il Rito di Beatificazione, previsto dalla liturgia dopo latto penitenziale. Facendo seguito alla petizione rivoltagli dal Card. Ricard e alla lettura del profilo biografico della Venerabile Sr. Marie Cline da parte di Monsieur Max

1. Beatification de Sur Marie-Cline de La Prsentation


Bordeaux, Cathdrale Saint-Andr, 16.09.2007

E POSTULATIONE GENERALI

Gatti, vice-postulatore della Causa, ha reso pubblica la Lettera Apostolica con la quale il Santo Padre Benedetto XVI ha elevato allonore degli altari lumile figlia di Santa Chiara, stabilendo nel contempo che la memoria liturgica della nuova Beata si possa celebrare ogni anno nei luoghi stabiliti, secondo il diritto, il 30 maggio, giorno della sua nascita al cielo. Un fragoroso applauso dellassemblea ha accompagnato lo svelamento del ritratto della nuova Beata e lostensione della singolare reliquia, parte dei capelli recisi il giorno della sua vestizione religiosa, il 21 novembre 1896. Sr. Claire Isabelle, ex abbadessa del soppresso monastero delle clarisse di Pessac-Talence, comunit di appartenenza della Beata, e altre due anziane consorelle, hanno offerto lomaggio dei ceri mentre tre ragazze di Nojals recavano bouquet di fiori. Molto opportunamente, per questo gesto di omaggio alla giovane Beata, erano stati scelti i fiori che lei stessa aveva indicato come simbolo delle virt preferite: le viole che ne evocavano lumilt, le rose la carit, i gigli la purezza. Gi la sera precedente la Cattedrale di Saint Andr aveva visto raccogliersi in preghiera una numerosa assemblea, per la veglia in preparazione alla Beatificazione. In quella occasione Mons. Bernard Peyrous, autore del libro La Sainte de Bordeaux, Editions de lEmmanuel, ha presentato il profilo biografico e spirituale della nuova Beata, e ha sottolineato efficacemente limportanza pastorale che levento della Beatificazione riveste per la diocesi di Bordeaux. Commovente, nel corso della medesima veglia , la testimonianza vocazionale di Sr. Marie de la Croix, abbadessa del monastero delle clarisse di La Rochelle, e la rinnovazione dei voti religiosi delle circa cinquanta clarisse presenti. Tra i numerosi pellegrini presenti al sacro rito si distinguevano per lentusiasmo e

la comprensibile emozione i circa cento parrocchiani di Nojals, guidati dal parroco Andr Chapuzet. Il piccolo villaggio di origine di Sr. Marie Cline, custodisce pressoch intatti i luoghi che furono teatro dellinfanzia di Germaine Castang e dal 2006 anche le reliquie del suo corpo qui traslate dallex-monastero di Talence-Pessac. La nostra Postulazione, che ha seguito la Causa di beatificazione della piccola Clarissa fin dallinizio, era rappresentata a Bordeaux per la solenne cerimonia del 16 settembre dal Vice-Postulatore Generale, Fr. Giovan Giuseppe Califano, che allindomani dellavvenuta beatificazione ha incontrato a Nojals i familiari della novella Beata ed ha celebrato lEucaristia presso la sua tomba nella chiesa parrocchiale. 2. Homelie de la Messe de Beatification FR. GIOVAN GIUSEPPE CALIFANO, OFM

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Eminence, Frres et surs dans le Christ, Lorsquelle meurt au monastre des Clarisses de Talence, en 1897, lanne mme de la mort de sainte Thrse de lEnfant-Jsus, sur Marie-Cline de la Prsentation na que 19 ans. Et on voit alors se produire Bordeaux, dans les semaines, les mois et les annes qui suivent, un phnomne inattendu, tonnant et surprenant : des hommes, des femmes, des prtres, des religieuses viennent prier sur sa tombe, des prires lui sont confies, des enfants lui sont prsents. Labb Louis Gabard, aumnier du couvent crit: Ce sont des gens de toute condition et de tout tat, prtres et laques, habitant non seulement Bordeaux et les environs, mais parfois de trs loin. Des trangers venus Bordeaux demandent visiter la tombe : le nombre na fait que crotre. Il ne se passe pas de jour sans quil y ait au moins quelque visite. Personne na rien fait pour crer, exciter ou ralentir ce mouvement. Cette dvotion parat toute spontane. La mmoire de Sr Marie-Cline restera trs forte Bordeaux, surtout entre les deux guerres mondiales. Beaucoup de Bordelais de souche mont partag, ces temps der-

niers, des souvenirs familiaux la concernant. Alors comment comprendre cette rputation de saintet qui aboutit aujourdhui cette batification? A vue humaine, trs humaine, sans doute trop humaine, rien dans la vie de notre bienheureuse ne parat extraordinaire, hroque. Elle na vcu que quelques mois de vie religieuse, a trs peu crit et ne laisse pas derrire elle une doctrine spirituelle labore. Alors quest-ce qui fait son rayonnement? Disons-le tout de suite: ce qui fait sa saintet, cest sa rponse dans le quotidien des jours lamour du Seigneur. Sa vie pourtant a t difficile et les preuves ne lui ont pas t pargnes. Epreuves physiques tout dabord. Germaine Castang nat Nojals, en Dordogne, dans le Prigord, le 23 mai 1878. Mais trs vite va arriver pour elle une preuve de sant. A quatre ans et demi, tant reste trop longtemps dans leau froide dune rivire, elle en aura le pied dform. Elle sera plus tard opre mais devra vivre avec ce qui restera pour elle un handicap. Celui-ci sera longtemps un obstacle son accueil dans une congrgation, alors quelle aspirait tant tre religieuse. De sant fragile, elle mourra comme dautres membres de sa famille, de tuberculose pulmonaire. Noublions pas qu cette poque, beaucoup mouraient trs jeunes, en particulier dans les monastres. Aux preuves physiques sajoutent les preuves familiales. Son pre tant incapable de rembourser ses dettes, la petite picerie quil tenait et la maison familiale seront saisies et toute la famille devra aller vivre dans une masure insalubre, au lieu-dit Salabert. Le froid, la faim, la maladie, la mort de frres et surs plus jeunes seront au rendez-vous. On peut dire que Germaine a vcu ce quon appellerait aujourdhui une vraie vie du Quart Monde. A quatorze ans, elle perdra sa mre, puis son frre Louis, soccupera de son pre au caractre fantasque et difficile. Elle verra malheureusement lclatement de la famille et limpossible rconciliation de ses frres avec leur pre. Son pre acceptera quelle rentre en 1892 au Refuge des Surs de Nazareth, situ en haut du boulevard Saint-Ge-

ns Bordeaux. Pendant quatre ans, elle sera accueillie louvroir. Elle apprend y faire mille petits travaux et vit dans un contexte humain o les relations entre les pensionnaires accueillies ne sont pas toujours des plus faciles. Elle sent en elle un appel trs fort la vie religieuse. Mais son tourment est de ne pas voir de congrgation o on pourrait la recevoir, avec son handicap, son tat de sant et sa pauvret. Et quelle joie ne sera pas la sienne quand la mre abbesse du couvent des Clarisses de Talence lui ouvrira les portes en 1896 ! Admise faire son postulat, puis son noviciat, la maladie se rappellera elle et cest sur son lit de malade, quavant sa mort, on lautorisera, dans des conditions tout fait exceptionnelles, faire sa profession solennelle. Alors, quest-ce qui fait le rayonnement de celle que lEglise dclare aujourdhui bienheureuse ? Ce sont sa foi et sa confiance en Dieu. Depuis toute petite, elle a eu une relation forte Dieu. Elle accueille jour aprs jour Son amour et se donne Lui. La prire est pour elle son temps dintimit avec le Seigneur. Elle y puise sa force, son endurance dans lamour et sa persvrance. Bien sr, sa premire communion, sa prire la chapelle du Refuge de Nazareth, son entre chez les clarisses, ses quelques mois de vie religieuse rvleront quelque chose de lintensit de sa vie avec le Seigneur. Mais cest sa vie quotidienne qui est le lieu de sa rponse Dieu, de son union Celui qui a dit: Ma nourriture, cest de faire la volont de celui qui ma envoy et daccomplir son uvre (Jn 4,34). Cette prsence de Dieu en elle adoucit un caractre quelle avait imptueux. Toute jeune, elle fait preuve dune tonnante maturit. Elle aide, elle sert, elle prend sur elle, elle patiente, elle voit surtout le bien des autres. En un mot, elle aime en actes et en vrit. La saintet, cest laccueil de cet amour du Seigneur en soi. Marie-Cline vient nous dire quelle peut tre vcue tous les ges de la vie. Contrairement ce que beaucoup pensent, la saintet nest pas rserve aux adultes, ceux qui ont toute une vie derrire eux, ceux qui sont riches de toute une exprience. Il peut y avoir une saintet de

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lenfant et une saintet de ladolescent. Marie-Cline nous en dessine le visage. Cest cet amour quelle garde dans son cur qui marque ceux qui lentourent. Dj louvroir, les autres peroivent cette lumire spirituelle qui rayonne delle. Ce sera encore plus vident pour les surs clarisses qui vont lentourer pendant les quelques mois de sa vie religieuse. Et ce rayonnement se poursuivra de faon tonnante aprs sa mort. Marie-Cline vient ainsi nous rappeler que la fcondit vanglique nest pas du mme type que lefficacit humaine. Elle surgit dun cur qui souvre totalement laction et lamour de Dieu. Elle est le fruit dune vie qui se donne, se livre avec le Christ et accepte de passer par la mort comme le grain tomb en terre (Jn 12, 24). Cest pourquoi dans lEvangile, seuls ceux qui ont un cur de pauvre, un cur non encombr, peuvent recevoir pleinement la parole de grce de Jsus. En eux, rien ne fait cran la gratuit du don de Dieu. Leur faiblesse renvoie tout spontanment la force transformante du Seigneur: Je te loue, Pre, dit Jsus, Seigneur du ciel et de la terre, davoir cach cela aux sages et aux intelligents et de lavoir rvl aux tout petits (Lc 10,21). En ce dbut danne pastorale, coutons cet appel cette saintet dans le quotidien que nous adresse notre nouvelle bienheureuse. Nhsitons pas nous confier les uns les autres au Seigneur en invoquant son intercession. Nhsitons pas lui confier chacun de nos diocses. En effet, na-t-elle pas dit avant sa mort: Au ciel je noublierai personne. Amen. JEAN-PIERRE CARDINAL RICARD Archevque de Bordeaux Evque de Bazas

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3. Saluto del Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi al termine della celebrazione

Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo Nome! (dal Salmo 33) questo linvito che ci rivolge con gioia

lumile clarissa di Nojals, elevata oggi alla gloria degli altari. E, con il cuore colmo di letizia, accogliamo volentieri questo invito e ci uniamo al canto della nuova Beata, magnificando il Signore onnipotente, sempre mirabile nei suoi Santi. Profondamente lieto, rendo grazie alla Provvidenza per avermi condotto a Bordeaux, per presiedere come umile rappresentante del Santo Padre, questa nuova Beatificazione. Ringrazio prima di tutto fraternamente Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo Jean-Pierre Ricard e il suo presbyterium per laccoglienza cordiale che mi hanno riservato. Ringrazio anche voi tutti, Fratelli e Sorelle, per l imponente partecipazione ad una celebrazione che si iscrive tra le pagine pi belle della storia di Bordeaux. Oggi una figlia di questa Chiesa, che vivendo nella povert, ha saputo raggiungere, in pochissimo tempo, le vette della santit, ci viene presentata come modello di vita e di fedelt incrollabile al Vangelo delle Beatitudini. Possiamo definire piccola, la nostra beata, non solo perch vissuta appena 19 anni, ma anche e soprattutto perch ha scelto di essere Sorella povera di Santa Chiara, e dunque piccola nel senso indicato da Ges stesso quando parla del mistero nascosto ai sapienti, ma rivelato ai piccoli (cf. Lc 10,21). E cos nella sua piccolezza la Beata Maria Celina della Presentazione divenuta grande agli occhi di Dio e oggi lesito del suo totale abbandono allamore del Padre si manifesta a tutti. Se ci domandiamo come la nostra Beata ha conseguito questa capacit di camminare con il Signore con generosit assoluta, troveremo senza dubbio la risposta nella sua totale docilit allazione dello Spirito Santo, Lui che, proprio in questa cattedrale, nel luglio del 1892 la colm della sua presenza vivificante. Se me lo permettete, vorrei sottolineare diversi motivi che giustificano la nostra gioia e, di conseguenza, la nostra gratitudine al Padre veramente santo e fonte di ogni santit (Preghiera euc. II).

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Il primo motivo che, da oggi, la Chiesa che in Bordeaux ha ufficialmente una nuova amica presso Dio. In effetti, se la Chiesa, presentando i suoi figli migliori alla nostra venerazione, ce li indica come modelli, ce li propone anche come intercessori e amici. Come amica, la Beata Maria Celina della Presentazione non pu dimenticare la Chiesa che lha generata alla Grazia, e di conseguenza, non pu dimenticare lArcivescovo, il Clero, le sue Sorelle nella vita religiosa, i consacrati e il popolo di Dio che vive ed agisce in seno a questa Chiesa. Tuttavia, attraverso la beatificazione della piccola figlia di Nojais, la Chiesa ci offre anche un modello semplice ed imitabile di vita cristiana, adeguato a ognuno di noi, chiamati ad esprimere, nel terribile quotidiano (per riprendere unespressione di Pio XI) la nostra fede nel Vangelo e a divenire testimoni credibili di Ges Cristo. La nuova Beata, che ha vissuto unesistenza povera, priva di eventi esaltanti, ma completamente pervasa dallamore per il Signore e per i fratelli, ci conferma che anche noi possiamo raggiungere, in una gioiosa perseveranza, ci che il Servo di Dio Giovanni Paolo II ha felicemente chiamato la misura alta della vita cristiana ordinaria, ossia la santit. Esaltiamo dunque il nome del Signore e rendiamogli gloria, poich Egli ha esaltato unumile figlia del vostro popolo, che lha amato senza riserve, che ha scelto di essere sua per sempre, e che, come Francesco e Chiara dAssisi, divenuta trasparenza vivente del Vangelo. Allumile e coraggiosa Beata di Nojals, alla figlia ora illustre di questa Chiesa che in Bordeaux e in Francia, alla gioiosa discepola del Poverello dAssisi, a questa donna innamorata della povert di Chiara, affido questa sera tutti coloro che sono presenti qui, in questa celebrazione storica della sua beatificazione, e chiedo per ognuno di essi la grazia di percorrere con audacia e fedelt le vie del Vangelo. Che la Beata Maria Celina della Presentazione unisca la sua voce alla nsotra, invocando per la Chiesa e per la Famiglia Francescana vocazioni generose che sappiano

fare scelte coraggiose per il servizio dei poveri e per testimoniare il Vangelo della misericordia e della pace. Che la nuova Beata ottenga per noi dal Signore una nuova era di santit! Che il suo sorriso consoli i malati, gli afflitti e tutti coloro che invocano oggi con fiducia la sua intercessione e il suo conforto! GIUSEPPE CARD. SARAIVA MARTINS

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4. Profilo Biografico della Beata M. Celina della Presentazione (1878-1897) La Beata M. Celina della Presentazione della Beata Vergine Maria (al secolo: Giovanna Germana Castang) nacque a Nojals, piccolo villaggio della Dordogna (Francia), nei pressi di Prigord, il 24 maggio 1878, quinta dei dodici figli dei coniugi Germano Castang e Maria Lafage, poveri coltivatori dei campi ma esemplari testimoni del Vangelo. Fu battezzata nello stesso giorno della nascita e posta sotto la protezione della Madre del Signore, celebrata in quel giorno con il titolo di Ausiliatrice. Nel 1882, a soli quattro anni, per aver giocato imprudentemente con i suoi fratelli nellacqua gelida del ruscello Bourngue, poco distante dalla casa, fu colpita dalla poliomielite, che la priv delluso della gamba sinistra. Da quel momento, per tutti, Giovanna Germana fu la boteuse. Nonostante la sua anomalia, la fanciulla non si chiuse in se stessa, ma si rese disponibile nel disbrigo delle faccende domestiche e nella cura dei fratelli e delle sorelle minori. Inizi a frequentare la scuola del paese, diretta dalle Suore di san Giuseppe dAubenas, mostrando una intelligenza viva e un carattere gioviale e inizi pure a partecipare alle attivit parrocchiali. Purtroppo, a partire dalla primavera del 1887 una serie di prove e di eventi luttuosi si abbatt sulla famiglia Castang, tra cui gravi difficolt economiche, che determinarono labbandono della bella casa e il trasferimento in un alloggio di fortuna, nella localit chiamata Salabert, in campagna. Nellestrema indigenza in cui venne a trovarsi la famiglia, Giovanna Germana, che contava appena dieci anni, seppe dimo-

strare una generosit e una compassione straordinaria per la sua et: si rendeva utile in ogni modo per alleviare il disagio dei suoi cari, mostrandosi servizievole e gioviale. Un triste giorno poi, quando la dispensa non ebbe pi nulla da offrire, seppe vincere lamor proprio, e and a questuare per il villaggio il vitto necessario alla famiglia. A queste difficolt materiali si aggiungeva la pena di dover abbandonare la scuola e di non poter pi frequentare quotidianamente la chiesa parrocchiale, troppo lontana da raggiungere. Desiderosa di risparmiare alla famiglia altre sofferenze, determin infine di offrirsi vittima al Signore: il cielo sembr gradire quel giovane olocausto perch di l a poco il pap riusc a trovare un modesto lavoro e a trasferirsi, nellautunno 1890, con la famiglia a Bordeaux. Nella speranza di ovviare alla grave menomazione al piede, il 7 febbraio 1891, Giovanna Germana fu ricoverata presso lospedale infantile di Bordeaux per essere sottoposta ad intervento chirurgico. Accolse la prova con angelica pazienza, sopportando le sofferenze delloperazione. Nei cinque mesi di degenza, come testimoniarono le Figlie della Carit di San Vincenzo de Paoli, infermiere dellospedale, fu un modello di amabilit e di rassegnazione, prestando piccoli servizi agli altri ammalati. Nel giugno 1891, mentre lentamente recuperava la salute, Giovanna Germana speriment un nuovo dolore, perch due dei fratelli pi piccoli si ammalarono gravemente di febbre infettiva e morirono. Nel mese di luglio 1891, ancora convalescente, la Beata faceva il suo ingresso nellIstituto Nazareth di Bordeaux, diretto dalle Suore di Ges-Maria di Le Dorat, e che accoglieva ragazze in difficolt, per ricevere quelle cure che la famiglia non poteva pi offrirle. Fu quello un periodo fecondo della sua vita, durante il quale inizi a discernere con pi chiarezza la volont di Dio su di lei. Il 12 giugno 1892 si accost per la prima volta alla comunione eucaristica con straordinaria devozione e nel successivo mese di luglio ricevette la cresima dal Card. Lecot nella cattedrale di Bordeaux. Gi a

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quel tempo Giovanna Germana dava limpressione di vivere costantemente alla presenza di Dio, compiendo con esattezza quanto le veniva affidato nel lavoro e trasmesso nello studio. Sul finire di quellanno altri lutti vennero a provare ulteriormente la famiglia e a purificare col dolore il cuore delladolescente. Il 29 dicembre 1892, la mamma Maria Lafage, per limprovviso aggravarsi di unernia trascurata, mor. Otto giorni dopo, anche il fratello maggiore Luigi, tornato dall esercito affetto da tubercolosi, dopo essere stato amabilmente assistito da Giovanna Germana, venne a mancare. In questa duplice prova fu ammirevole lo spirito di fede della Beata, vero angelo consolatore del padre e dei suoi cari. Rimasta ad accudire le due sorelle pi piccole, Lubina e Lucia, che aveva condotto con s allistituto Nazareth di Bordeaux, Giovanna Germana, andava ormai orientandosi verso una completa donazione al Signore. Quando, nel 1893, le suore di San Giuseppe dAubenas, congregazione alla quale apparteneva la sorella maggiore Lucie, con il nome di Sr. Maria di San Germano, si offrirono per accogliere nel loro educandato le due piccole orfane, la Beata fu libera di pensare a se stessa, perseguendo il proprio ideale di consacrazione. Le sue prime richieste si indirizzarono presso le clarisse di Bordeaux e poi verso le Suore di Ges-Maria di Le Dorat, ma entrambe furono respinte, a motivo della sua claudicazione e della giovane et. Rimase dunque presso leducandato Nazareth fino al compimento del diciassettesimo anno, attendendo pazientemente il giorno stabilito da Dio. Il 6 aprile 1896, luned di Pasqua, dopo aver visitato con grande devozione il Santuario di Notre Dame de Talence, chiese un colloquio con le clarisse del vicino monastero Ave Maria, che conquistate dalla sua straordinaria umilt e dallamabilit del suo carattere, promisero di accoglierla, nonostante la sua menomazione fisica. Il 12 giugno 1896, Festa del Sacro Cuore, fece il suo ingresso come postulante. Era la mta a cui aveva aspirato fin da bambina,

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e alla quale il Cristo la aveva condotta per mano, anche attraverso lesperienza della sofferenza. Dopo cinque mesi di probandato, il 21 novembre 1896, festa della Presentazione al tempio della Vergine Santissima, a 18 anni, Giovanna Germana vestiva labito francescano e assumeva il nome religioso di Suor Maria Celina della Presentazione della Beata Vergine Maria. Ancora una volta, come nel giorno del battesimo, la vita di questumile creatura era affidata alla materna custodia della Madre di Dio. Lasciando le vesti del mondo, pregher Ges di bandire ogni pensiero inutile dal mio cuore e di darmi lo spirito religioso; indossando labito di clarissa, pregher lo Sposo mio di rivestirmi dello spirito della mortificazione, della rinuncia e della penitenza; cingendomi del cordone. Gli chieder di liberarmi dalla falsa libert e di unirmi a s con le catene del suo santo amore; mettendomi il santo velo, Lo supplicher di nascondermi alla vista delle creature. Io voglio vivere nascosta in Dio. Questi propositi, che la Beata tracci nel piccolo quaderno di note personali, alla vigilia della sua vestizione, furono da lei luminosamente vissuti nei mesi di noviziato. Nel chiostro Sr. Maria Celina rest fedele alle sue antiche abitudini di carit, alle quali gi si era esercitata nel mondo, moltiplicando i piccoli gesti di servizio e di abnegazione a favore delle sue sorelle, ma soprattutto progred nella via dellumilt, della mortificazione e del nascondimento. La salute della giovane novizia cominci, per, ben presto a declinare. Linfermit, manifestatasi in una grave forma di tubercolosi, rivel la grandezza della sua fede e la ferma volont di voler completare nel suo fragile corpo quanto ancora manca alla Passione di Cristo, a vantaggio del suo Corpo che la Chiesa (cfr. Col 1,24). Scriveva nel suo diario a pochi giorni dalla preziosa morte: Non gradisci olocausto n vittima: eccomi! Sono venuta per prendere la croce. Mi offro vittima come Gesfino a questo momento ho sacrificato tutto: affetti, pensieri.. dovr ora essere meno generosa? Oh, no! Eccomi: tagliate

bruciate amputate fate di me ci che gradite, purch il mio amore per voi aumenti sempre pi e pi! Solo questo chiedo!. Il 30 maggio 1897, dopo 190 giorni dal suo ingresso nel noviziato, emessa la Professione religiosa in articulo mortis, Suor Maria Celina faceva il suo ingresso trionfale nelleternit dei Santi. Nell ultimo biglietto scritto alla sorella suora aveva confidato: Mia piccola cara sorella, son ben contenta che presto apprenderete la notizia della mia morte,state ben tranquilla,. il giorno della mia morte sar per me il pi bello. Nello stesso anno sarebbe morta a Liseux la piccola Teresa di Ges Bambino, sua conterranea, anchella fattasi dono di amore per la vita dei fratelli. 2. La beatificazione di ventinove Martiri Frati Minori
Roma, Piazza S. Pietro, 28.10.2007

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Eminentsimos seores cardenales; excelentsimos seores obispos y hermanos en el sacerdocio; respetables autoridades; hermanas y hermanos en Cristo: 1. Por encargo y delegacin del Papa Benedicto XVI, he tenido la dicha de hacer pblico el documento mediante el cual el Santo Padre proclama beatos a 498 mrtires que derramaron su sangre por la fe durante la persecucin religiosa en Espaa, en los aos 1934, 1936 y 1937. Entre ellos hay obispos, sacerdotes, religiosos, religiosas y fieles laicos, mujeres y hombres; tres de ellos tenan diecisis aos y el mayor setenta y ocho. Este grupo tan numeroso de beatos manifestaron hasta el martirio su amor a Jesucristo, su fidelidad a la Iglesia catlica y su intercesin ante Dios por todo el mundo. Antes de morir perdonaron a quienes les perseguan es ms, rezaron por ellos-, como consta en los procesos de beatificacin instruidos en las archidicesis de Barcelo-

1. Homila del Cardenal Jos Saraiva Martins en la beatificacin de los Mrtires espaoles

na, Burgos, Madrid, Mrida-Badajoz, Oviedo, Sevilla y Toledo; y en las dicesis de Albacete, Cartagena, Ciudad Real, Cuenca, Gerona, Jan, Mlaga y Santander. El Catecismo de la Iglesia catlica afirma: El martirio es el supremo testimonio de la verdad de la fe (n. 2473). En efecto, seguir a Jess significa seguirlo tambin en el dolor y aceptar las persecuciones por amor del Evangelio (cf. Mt 24, 9-14; Mc 13, 9-13; Lc 21, 12-19): Y seris odiados de todos por causa de mi nombre (Mc 13, 13; cf. Jn 15, 21). Cristo nos haba anticipado que nuestras vidas estaran vinculadas a su destino. 2. El logotipo de esta beatificacin, de una importancia notable por el gran nmero de nuevos beatos, tiene como elemento central una cruz de color rojo, smbolo del amor llevado hasta derramar la sangre por Cristo. Acompaa a la cruz una palma estilizada, que intencionalmente se asemeja a unas lenguas de fuego, en la que vemos representada la victoria alcanzada por los mrtires con su fe que vence al mundo (cf. 1 Jn 1, 4), as como tambin el fuego del Espritu Santo que se posa sobre los Apstoles el da de Pentecosts, y asimismo la zarza que arde y no se consuma con una llama, en la que Dios se presenta a Moiss en el relato del xodo y es expresin de su mismo ser: el Amor que se da y nunca se extingue. Estos smbolos estn enmarcados por una leyenda circular, que recuerda un mapa del mundo: Beatificacin mrtires de Espaa. Dice mrtires de Espaa y no mrtires espaoles, porque Espaa es el lugar donde fueron martirizados, y es tambin la patria de gran parte de ellos, pero hay tambin quienes provenan de otras naciones, concretamente de Francia, Mxico y Cuba. En cualquier caso, los mrtires no son patrimonio exclusivo de una dicesis o una nacin, sino que, por su especial participacin en la cruz de Cristo, Redentor del universo, pertenecen al mundo entero, a la Iglesia universal. Se han elegido como lema para esta beatificacin unas palabras del Seor recogidas en el Evangelio de san Mateo: Vosotros sois la luz del mundo (Mt 5, 14). Como de-

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clara el concilio Vaticano II al comienzo de su constitucin sobre la Iglesia, Jesucristo es la luz de las gentes (Lumen gentium, 1); esa luz se refleja a lo largo de los siglos en el rostro de la Iglesia y hoy, de manera especial, resplandece en los mrtires cuya memoria estamos celebrando. Jesucristo es la luz del mundo (cf. Jn 1, 5-9), que alumbra nuestras inteligencias para que, conociendo la verdad, vivamos de acuerdo con nuestra dignidad de personas humanas y de hijos de Dios y seamos tambin nosotros luz del mundo que alumbra a todos los hombres con el testimonio de una vida vivida en plena coherencia con la fe que profesamos. 3. He combatido bien mi batalla, he corrido hasta la meta, he mantenido la fe (2 Tm 4, 7). As escribe san Pablo, ya al final de su vida, en el texto de la segunda lectura de este domingo. Con su muerte, estos mrtires hicieron realidad las mismas convicciones de san Pablo. Los mrtires no consiguieron la gloria slo para s mismos. Su sangre, que empap la tierra, fue riego que produjo fecundidad y abundancia de frutos. As lo expresaba, invitndonos a conservar la memoria de los mrtires, el Santo Padre Juan Pablo II en uno de sus discursos: Si se perdiera la memoria de los cristianos que han entregado su vida por confesar la fe, el tiempo presente, con sus proyectos y sus ideales, perdera una de sus caractersticas ms valiosas, ya que los grandes valores humanos y religiosos dejaran de estar corroborados por un testimonio concreto inscrito en la historia (Discurso a los participantes en la VIII sesin pblica de las Academias pontificias, 3 de noviembre de 2003, n. 2: LOsservatore Romano, edicin en lengua espaola, 21 de noviembre de 2003, p. 6). No podemos contentarnos con celebrar la memoria de los mrtires, admirar su ejemplo y seguir adelante en nuestra vida con paso cansino. Qu mensaje transmiten los mrtires a cada uno de nosotros aqu presentes? Vivimos en una poca en la cual la verdadera identidad de los cristianos est constantemente amenazada y esto significa que ellos o son mrtires, es decir adhieren a su

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fe bautismal en modo coherente, o tienen que adaptarse. Ya que la vida cristiana es una confesin personal cotidiana de la fe en el Hijo de Dios hecho hombre, esta coherencia puede llegar en algunos casos hasta el derramamiento de la sangre. Pero como la vida de un solo cristiano donada en defensa de la fe tiene el efecto de fortalecer la de toda la Iglesia, el hecho de proponer el ejemplo de los mrtires significa recordar que la santidad no consiste solamente en la reafirmacin de valores comunes para todos, sino en la adhesin personal a Cristo Salvador del cosmos y de la historia. El martirio es un paradigma de esta verdad desde el acontecimiento de Pentecosts. La confesin personal de la fe nos lleva a descubrir el fuerte vnculo entre la conciencia y el martirio. El sentido profundo del testimonio de los mrtires segn escriba el cardenal Ratzinger-, est en el hecho de que testimonian la capacidad de la verdad sobre el hombre como lmite de todo poder y garanta de su semejanza con Dios. En este sentido los mrtires son los grandes testigos de la conciencia, de la capacidad otorgada al hombre de percibir, ms all del poder, tambin el deber, y por lo tanto de abrir el camino hacia el verdadero progreso, hacia la verdadera elevacin humana (J. RATZINGER, Elogio della coscienza, Roma, Il Sabato, 16 de marzo de 1991, p. 89). 4. Los mrtires se comportaron como buenos cristianos y, llegado el momento, no dudaron en ofrendar su vida de una vez con el grito Viva Cristo Rey! en los labios. A los hombres y a las mujeres de hoy nos dicen en voz muy alta que todos estamos llamados a la santidad; todos, sin excepcin, como ha declarado solemnemente el concilio Vaticano II al dedicar un captulo de su documento ms importante la constitucin dogmtica Lumen gentium, sobre la Iglesia a la llamada universal a la santidad (Lumen gentium, cap. V). Dios nos ha creado y redimido para que seamos santos. No podemos contentarnos con un cristianismo vivido tibiamente. La vida cristiana no se reduce a unos actos de piedad individuales y aislados, si-

no que ha de abarcar cada instante de nuestros das sobre la tierra. Jesucristo ha de estar presente en el cumplimiento fiel de los deberes de nuestra vida ordinaria, entretejida de detalles aparentemente pequeos y sin importancia, pero que adquieren relieve y grandeza sobrenatural cuando estn realizados con amor a Dios. Los mrtires alcanzaron la cima de su herosmo en la batalla en la que dieron su vida por Jesucristo. El herosmo al que Dios nos llama se esconde en las mil escaramuzas de nuestra vida de cada da. Hemos de estar persuadidos de que nuestra santidad esa santidad, no lo dudemos, a la que Dios nos llama consiste en alcanzar lo que Juan Pablo II ha llamado el alto grado de la vida cristiana ordinaria (Novo millennio ineunte, 31). El mensaje de los mrtires es un mensaje de fe y de amor. Debemos examinarnos con valenta, y hacer propsitos concretos, para descubrir si esa fe y ese amor se manifiestan heroicamente en nuestra vida. Herosmo tambin de la fe y del amor en nuestra actuacin como personas insertas en la historia, como levadura que provoca el fermento justo. La fe, nos dice Benedicto XVI, contribuye a purificar la razn, para que llegue a percibir la verdad (cf. Deus caritas est, 2829). Por eso, ser cristianos coherentes nos impone no inhibirnos ante el deber de contribuir al bien comn y moldear la sociedad siempre segn justicia, defendiendo en un dilogo informado por la caridad nuestras convicciones sobre la dignidad de la persona, sobre la vida desde la concepcin hasta la muerte natural, sobre la familia fundada en la unin matrimonial una e indisoluble entre un hombre y una mujer, sobre el derecho y deber primario de los padres en lo que se refiere a la educacin de los hijos y sobre tantas otras cuestiones que surgen en la experiencia diaria de la sociedad en que vivimos. Concluimos, unidos al Papa Benedicto XVI y a la Iglesia universal, que vive en los cinco continentes, invocando la intercesin de los mrtires beatificados hoy y acudiendo confiadamente a Nuestra Seora, Reina

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de los mrtires, para que, inflamados por un vivo deseo de santidad, sigamos su ejemplo. 2. Perfil de los Mrtires

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CARDENAL JOS SARAIVA MARTINS

1. Mrtires de Toledo El P. Vctor Chumillas, guardin del Convento-seminario Franciscano de Consuegra (Toledo), los PP. ngel Ranera, Vicario de la comunidad, Domingo Alonso, Martn Lozano, Julin Navo y Benigno Prieto, profesores, y los estudiantes de teologa Fr. Marcelino Ovejero, Fr. Jos de Vega, Fr. Jos lvarez, Fr. Andrs Majadas, Fr. Santiago Mate, Fr. Alfonso Snchez, Fr. Anastasio Gonzlez, Fr. Flix Maroto, Fr. Federico Herrera, Fr. Antonio Rodrigo, Fr. Saturnino Ro, Fr. Ramn Tejado, Fr. Vicente Majadas y Fr. Valentn Diez formaban parte de la comunidad franciscana de Consuegra, compuesta por nueve sacerdotes, 19 estudiantes clrigos y cuatro hermanos no clrigos. La comunidad fue cercada en su convento el 21 de julio de 1936 y expulsada del mismo por las autoridades locales el 24 de julio. Desde el 24 hasta su encarcelamiento, los religiosos estuvieron acogidos en casas de familiares y bienhechores. Entre el anochecer del 9 de agosto y las primeras horas de la maana del da 10, todos los franciscanos fueron encarcelados en la prisin municipal, por orden del alcalde. Todos iban gozosos de haber sido dignos de padecer por Cristo -dice en su relato el P. Chumillasy el reencuentro aument el gozo fraterno. El da 11 fueron trasladados, junto con todo el clero y religiosos del pueblo, a la iglesia de Santa Maria, convertida en prisin. Los das de crcel los pasaron preparndose al martirio con la oracin, la confesin sacramental, el perdn mutuo, las exhortaciones del P. Chumillas y la renovacin de la profesin religiosa. Poco despus de las 12 de la noche del 15 de agosto, los 20 franciscanos nombrados fueron sacados de la prisin y conducidos en un camin al lugar llamado Boca de Balondillo, del trmino de Fuente el Fresno

(Ciudad Real). All fueron fusilados en la madrugada del 16 de agosto de 1936. El alcalde de Consuegra y otros miembros del Ayuntamiento les dieron el tiro de gracia. Por el camino hacia el martirio, los franciscanos fueron rezando. Al ser bajados del camin, entonaron el Libera me, Domine. El P. Chumillas les exhort a morir por Cristo con la certeza de ganar el cielo. Sus ltimas palabras al alcalde fueron: Estamos dispuestos a morir por Cristo. Murieron clamando: Viva Cristo Rey! Perdnalos, Seor, que no saben lo que hacen! El P. Flix Pinto, que haba pasado casi toda su vida de sacerdote en Filipinas, perteneca a la comunidad de Pastrana en 1936. A primeros de septiembre fue detenido, maltratado y conminado a blasfemar. Su negativa a ello y su defensa de la religin ante los milicianos, la tarde del 6 de septiembre hizo que esa misma noche, en la madrugada del 7 de septiembre de 1936, fuese asesinado por el alcalde de Pastrana y por los milicianos en el trmino de Hueva (Guadalajara). Sus ltimas palabras fueron: Yo os perdono! Viva Cristo Rey! El P. Perfecto Carrascosa perteneca a la comunidad de Madrid, como secretario provincial desde 1935. Refugiado en casa de sus padres, en Villacaas, fue sacado de ella en la madrugada del 14 de septiembre y encarcelado. En la prisin recibi muchas veces fuertes torturas para forzarle a blasfemar, confort a los compaeros de crcel y los exhort y prepar al martirio. Fue asesinado, junto con cinco seglares, en el cementerio de Tembleque (Toledo), el 17 de octubre de 1936. Los cuerpos de estos 22 Siervos de Dios reposan en la capilla dedicada a ellos en la iglesia franciscana de San Juan de los Reyes, en Toledo. Fr. Vctor Chumillas Fernndez. Naci en Olmeda del Rey (Cuenca), el 28 de julio de 1902. Desde pequeo manifest deseo de ir a las misiones y de ser mrtir. Profes en la Orden Franciscana en Arenas de San P. JOS PRIETO DEL POZO Vice-Postulador.

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Pedro (vila) en 1918. Fue ordenado sacerdote en 1925. Profesor en los seminarios de la Provincia Franciscana de Castilla. En todos los lugares dej una limpia estela de virtudes, bondad y celo apostlico. Notable fue su apostolado con la pluma en las revistas Cruzada Serfica y Hogar Antoniano, en las que defendi la fe de la Iglesia y la expuso a pequeos y mayores cuando en Espaa era tan combatida. Encarcelado, con toda su comunidad, en agosto de 1936, supo ser el pastor que prepar, confort y anim a todos ante el martirio por Cristo, el cual padeci, con cinco sacerdotes y 14 estudiantes telogos de su comunidad, en Boca de Balondillo (Fuente El Fresno, Ciudad Real), el 16 de agosto de 1936. Est sepultado, con todos ellos, en la iglesia franciscana de San Juan de los Reyes, de Toledo. Fr. ngel Hernndez-Ranera de Diego. Naci en Pastrana (Guadalajara) el 1 de octubre de 1877. De genio vivo, piadoso, aclito-sacristn de las concepcionistas de su pueblo, en el cual haba entonces mas de 15 franciscanos, sinti nacerle la vocacin en el trato con ellos. Visti el hbito franciscano el 29 de octubre de 1892, y en l profes al ao siguiente. Emiti su profesin perpetua en 1897 y fue ordenado sacerdote el 9 de junio de 1900. Misionero en Filipinas. Regresado a Espaa en 1929, residi tres aos en Alczar de San Juan (Ciudad Real) como vicario y profesor del seminario, y tres en Quintanar de la Orden (Toledo) como vicario, discreto y maestro de hermanos no clrigos. Con los mismos cargos fue destinado a Consuegra en 1935. Fue el confesor de ese seminario. Sus feligreses filipinos le recuerdan como sacerdote piadoso y diligente en su ministerio, generoso y caritativo, querido por el pueblo y respetado por las autoridades. La vida del P. ngel Ranera, entregada por entero al Seor, tuvo una digna culminacin en el martirio, que repetidas veces manifest desear y que tuvo lugar en Fuente el Fresno, el 16 de agosto de 1936. Fr. Domingo Alonso de Frutos. Nacido en Navares de Ayuso (Segovia) el 12 de mayo de 1900. Al ver su devocin como aclito de la parroquia, el magistral de Segovia lo invit a hacerse sacerdote y religioso. Su

decisin de hacerse fraile se impuso a la disuasin de los mayores. E1 22de julio de 1915 tomaba el hbito en el convento de Pastrana, donde profes al ao siguiente e hizo su profesin perpetua en 1921. Licenciado y Doctorado en Teologa, fue ordenado sacerdote el 18 de mayo de 1924 fue ordenado sacerdote en Calbayog (Samar, Filipinas). Profesor de teologa dogmtica y maestro de disciplina. Era sencillo, prudente, austero, bastante callado. No jactancioso, muy trabajador y cumplidor de sus deberes, sin que por ello se dispensase de la oracin comunitaria. Bien preparado y dotado intelectualmente, desempeaba con competencia su tarea de profesor, si bien la debilidad de su carcter hizo que su labor como maestro de disciplina no fuese siempre acertada en las situaciones conflictivas del teologado. En la revista Cruzada Serfica public bastantes artculos, la mayora de ellos sobre la misericordia de Dios y la contricin en los sacramentos. Estuvo siempre dispuesto al martirio. Cuando los milicianos le dijeron que se bajase del camin que los llevara a la muerte, contest: Domingo no se baja, que Domingo ir donde vayan sus hermanos. Con 19 de ellos fue inmolado en Fuente el Fresno, el 16 de agosto de 1936. Fr. Martn Lozano Tello. Naci en Corral de Almaguer (Toledo) el 19 de septiembre de 1900. Desde pequeo se sinti atrado por el estado religioso. Visti el hbito franciscano en Pastrana en 1916, donde profes en 1917. All curs la filosofa y el primer ao de teologa, y emiti su profesin perpetua en 1921. Los otros tres aos de teologa los curs en Consuegra (Toledo). Fue ordenado sacerdote en 1925. Licenciado en Sagrada Escritura, empez su labor en el teologado franciscano de Consuegra como profesor y maestro de disciplina. De natural era bien dotado intelectualmente, introvertido, emotivo, tmido y dbil de carcter para enfrentarse a las situaciones conflictivas, lo cual le llev a renunciar al cargo de maestro de estudiantes de teologa. Era amante del estudio, cumplidor de sus deberes, piadoso, sencillo, no dado a disputas ni criticas, prudente, indulgente en

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las calificaciones, y sabia encajar los desaires que reciba. A pesar de su timidez, estaba dispuesto al martirio. Das antes de la guerra civil, le dijo una persona: Cmo anda usted por la calle vestido de hbito? Le van a matar. Y l contest: Tengo la mortaja puesta. Cuando gusten, pueden hacer de nosotros lo que quieran. Fue asesinado en Fuente el Fresno (Ciudad Real) el 16 de agosto de 1936. Fr. Julin Navo Colado. Naci el 12 de agosto de 1902 en Mazarete (Guadalajara). Tom el hbito en Arenas de San Pedro (vila) en 1919. All hizo su profesin temporal en 1920. Los ltimos tres aos de teologa los curs en Consuegra, donde hizo sus votos perpetuos en 1925. Fue ordenado sacerdote en 1927. Profesor de Historia de la Iglesia, de Historia de la Orden y de su Provincia. ste fue casi el nico apostolado que ejerci. Como profesor y formador era apreciado por todos y considerado como el profesor ideal por su preparacin de las clases y el desarrollo de las mismas. Fue asesinado con 19 hermanos de hbito el 16 de agosto de 1936 en Fuente el Fresno (Ciudad Real). Fr. Benigno Prieto del Pozo. Naci el 25 de noviembre de 1906 en Salce (Len). Tom el hbito franciscano el ao 1922 y emiti su profesin temporal al ao. Su profesin perpetua tuvo lugar en Consuegra en 1927. A finales de 1930 fue ordenado sacerdote. Maestro de estudiantes y profesor, colaborador en la revista Cruzada Serfica y Asistente de la OFS. En los das de prisin dej bien impreso en los testigos su espritu de prudencia, oracin, fortaleza y solicitud por sus discpulos. Fue asesinado en Fuente el Fresno (Ciudad Real) con 19 hermanos de hbito el 16 de agosto de 1936. Fr. Marcelino Ovejero Gmez. Naci en Becedas (vila) el 13 de febrero de 1913. Visti el hbito franciscano en Arenas de San Pedro (vila) en 1928. Hizo su profesin temporal en 1929. No lleg a emitir la profesin perpetua ni a recibir Ordenes sagradas por estar sujeto al servicio militar. Curs el trienio de filosofa en Pastrana (Guadalajara), el primer curso de teologa en Alczar de San Juan y los tres restantes

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de teologa en Consuegra (Toledo), entre 1929 y 1936, ao en que sufri el martirio el 16 de agosto, en Fuente el Fresno (Ciudad Real). Fr. Alfonso Snchez Hernndez-Ranera. Naci en Lrida el 26 de enero de 1915. Ingres en el seminario menor franciscano de Alczar de San Juan (Ciudad Real) en 1926. All hizo dos cursos de humanidades. El tercero, cuarto y quinto los curs en La Puebla de Montalbn (Toledo) en dos aos. Visti el hbito franciscano en Arenas de San Pedro (vila) el 1 de junio de 1930. Profes votos temporales el 2 de junio de 1931. El trienio filosfico lo curs en Pastrana (Guadalajara) de 1931 a 1934. De 1934 a 1936 aprob los dos primeros aos de teologa en Consuegra (Toledo), donde hizo su profesin perpetua el 17 de mayo de 1936. El 6 y 7 de junio de ese ao recibi, en Ciudad Real, la tonsura y las cuatro Ordenes Menores. Fr. Anastasio Gonzlez Rodrguez. Naci en Villaute (Burgos) el 11 de octubre de 1914. El 1 de junio de 1930 empez el ao de noviciado en Arenas de San Pedro (vila) y emiti su profesin temporal el 2 de junio de 1931. En los cinco aos anos restantes de su vida curs el trienio filosfico en Pastrana (Guadalajara), de 1931 a 1934, y los dos primeros aos de teologa, de 1934 a 1936, en Consuegra (Toledo). No emiti la profesin perpetua ni recibi Ordenes sagradas por estar sujeto al servicio militar. Fr. Flix Maroto Moreno. Naci en Gutierremuoz (vila) el 30 de enero de 1915. Tom el hbito franciscano en Arenas de San Pedro (vila) el 1 de junio de 1930. Hizo su profesin temporal el 2 de junio de 1931. Curs la filosofa en Pastrana (Guadalajara) de 1931 a 1934. En los dos anos siguientes estudi los dos primeros cursos de teologa en Con-suegra (Toledo). Por estar sujeto al servicio militar no pudo hacer su profesin perpetua. Fr. Antonio Rodrigo Antn. Naci en Velamazn (Soria) el 8 de julio de 1913. Ingres en el seminario franciscano de Alczar de San Juan en 1928, continu sus estudios en La Puebla de Montalbn, Pastrana y Consuegra, hasta concluir el segundo curso

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de teologa. Profes de votos temporales el 2 de septiembre de 1931 y no haba emitido la profesin solemne ni recibido Ordenes Menores por estar sujeto al servicio militar. Fr. Federico Herrera Bermejo. Naci el 21 de febrero de 1915 en Almagro (Ciudad Real). Visti el hbito franciscano en Arenas de San Pedro (vila) el 1 de junio de 1930. Hizo su profesin temporal el 2 de junio de 1931. Sigui su formacin sacerdotal en Pastrana (Guadalajara) de 1931 a 1934, y en Consuegra (Toledo) de 1934 a 1936. Los superiores no dudaron en admitirle a la profesin perpetua que hizo el 17 de mayo de 1936, y a la tonsura y Ordenes Menores. En carta a sus familiares se declaraba gozoso de haber dado ese paso definitivo e ilusionado con el sacerdocio ya cercano. Junto con 19 hermanos sufri la muerte por Cristo el 16 de agosto de 1936 en Fuente el Fresno (Ciudad Real), a la misma hora que su hermano Jos lo haca en Quintanar de la Orden (Toledo). Fr Ramon Tejado Librado. Naci en Alczar de San Juan (Ciudad Real) el 20 de mayo de 1915. Superando oposiciones a su vocacin ingres en el seminario franciscano de Alczar de San Juan en 1926. Continu los estudios en La Puebla de Montalbn, Pastrana y Consuegra, hasta finalizar el segundo curso de teologa. Profes de votos temporales el 2 de septiembre de 1931 y no haba emitido la profesin solemne ni recibido Ordenes Sagradas por estar sujeto al servicio militar. Fr. Santiago Mat Calzada. Naci en Caizar de Argao (Burgos) el 25 de julio de 1914. Ingres en el Seminario menor de Alczar de San Juan (Ciudad Real) en 1924 y curs dos anos de humanidades. Dividido el seminario por decisin de los superiores en 1926, pas ese ao a La Puebla de Montalbn (Toledo) y all estudi los otros tres cursos humansticos. Visti el hbito en Arenas de San Pedro (vila) el 6 de septiembre de 1929. Emiti su profesin temporal el 7 de septiembre de 1930. Tres aos pas en Pastrana (Guadalajara), cursando la filosofa, y otros tres en Consuegra (Toledo), en donde estudi los tres primeros cursos de teologa. En Consuegra hizo su pro-

fesin perpetua el 17 de agosto de 1935. Ese ao recibi la tonsura y las Ordenes menores. El 6 de junio de 1936 fue ordenado de Subdicono en Ciudad Real. Se preparaba con ardor para ser un buen sacerdote y misionero. Fr. Saturnino Ro Rojo. Naci en Mansilla de Burgos el 16 de febrero de 1915. Ingres en el seminario franciscano de Alczar de San Juan en 1926. Continu sus estudios en La Puebla de Montalbn, Pastrana y Consuegra, hasta concluir el segundo de teologa. Profes de votos temporales el 2 de septiembre de 1931, de solemnes el 17 de mayo de 1936 y haba recibido las cuatro Ordenes Menores. Fr Valentin Dez Serna. Naci en Tablada de Villadiego (Burgos) el 11 de noviembre de 1915. Ingres en el seminario franciscano de Alczar de San Juan en 1926. Continu los estudios en La Puebla de Montalbn, Pastrana y Consuegra hasta acabar el segundo curso de teologa. Public trabajos de carcter filosfico, asctico y mstico en las revistas Eco del Coristado y Estudio. Profes de votos temporales el 13 de noviembre de 1931. Se afirma que tena aire de santo por la solidez de sus virtudes, el espritu sobrenatural que infunda a todas las obras y la sonrisa de paz, fruto de su unin con Dios. Fr. Vicente Majadas Mlaga. Hermano menor de Andrs, naci en Becedas (vila) el 27 de octubre de 1915. Los estudios de humanidades los realiz de 1926 a 1930, dos aos en el seminario de Alczar de San Juan (Ciudad Real) y dos en el de La Puebla de Montalbn (Toledo). Tomo el hbito franciscano en Arenas de San Pedro (vila) el 12 de noviembre de 1930. Hizo su profesin temporal el 13 de noviembre de 1931. Curs el trienio de filosofa, mientras completaba las humanidades, en Pastrana (Guadalajara), y los dos primeros aos de teologa en Consuegra (Toledo), de 1934 a 1936. Por no tener la edad cannica, no lleg a emitir su profesin perpetua. Muri por Cristo a los 20 anos. A pesar de la atona de su vida, Dios encontr en l madera digna de arder por su gloria con el fuego del martirio que, junto con su hermano Andrs y

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otros 18 franciscanos, recibi por la fe el 16 de agosto de 1936. Fr. Andrs Majadas Mlaga. Naci en Becedas (vila) el 2 de marzo de 1914. A diferencia de su hermano Fr. Vicente, Andrs se mostraba enrgico, vivo de genio y de talento. Ingres en el seminario de Alczar de San Juan (Ciudad Real) en 1924. Dos aos despus pasaba al de La Puebla de Montalbn (Toledo), abierto entonces, para cursar tercero, cuarto y quinto de humanidades. El 20 de mayo de 1929 tomaba el hbito franciscano en Arenas de San Pedro (vila). Profes el 21 de mayo de 1930. En Pastrana (Guadalajara) curs el trienio filosfico y en Consuegra (Toledo) los tres primeros aos de teologa. Hizo su profesin perpetua en Consuegra el 17 de agosto de 1935 con sus condiscpulos y, con ellos, recibi la tonsura, las Ordenes menores y, el 6 de junio de 1936, el subdiaconado. Fr. Jos De Vega Pedraza. Naci en Dosbarrios (Toledo) el 30 de agosto de 1913. Al prroco, que le sorprendi varias veces orando solo en la iglesia, y a su madre manifest que peda para sus familiares la santidad y para l el martirio. Entr en el seminario franciscano de Alczar de San Juan (Ciudad Real) en 1926. Estudiados en l dos aos de humanidades, y el tercero en el de La Puebla de Montalbn (Toledo), tom el hbito franciscano en Arenas de San Pedro (vila) en 1929. Profes de votos temporales el 21 de mayo de 1930. En el seminario menor y en el noviciado segua pidiendo como gracia el martirio. En los cursos 1930-1933 complet los estudios humansticos y curs la filosofa en Pastrana (Guadalajara). De 1933 a 1936, aprob los tres primeros aos de teologa en Consuegra (Toledo). All hizo su profesin perpetua el 17 de agosto de 1935. Recibi la tonsura y las Ordenes Menores en octubre y noviembre de ese ao en Ciudad Real, y, en la misma ciudad, el Subdiaconado el 6 de junio de 1936, con los dems de su curso. Obtuvo la gracia que haba pedido: con 19 hermanos de hbito fue martirizado el 16 de agosto de 1936. Fr. Marcelino Ovejeros Gmez. Naci en Becedas (vila) el 13 de febrero de

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1913. Ingres el ao 1925 en el seminario franciscano de Alczar de San Juan (Ciudad Real), donde curs dos aos de humanidades. El tercero lo hizo en el de La Puebla de Montalbn (Toledo). Visti el hbito franciscano en Arenas de San Pedro (vila) en 1928. Hizo su profesin temporal en 1929. No lleg a emitir la profesin perpetua ni a recibir Ordenes sagradas por estar sujeto al servicio militar. Posea un alma infantil y conserv hasta el final toda su candidez y se mantuvo firme en los compromisos de su profesin, y, a pesar de que, tras la quema de conventos, sus familiares quisieron llevrselo al pueblo, l se neg a salir del convento, dando pruebas del amor a su vocacin y de estar dispuesto al martirio. Fr. Jos lvarez Rodrguez. Naci en Sorriba (Len) el 14 de octubre de 1913. Jos y sus cuatro hermanas se hicieron religiosos. l tom el hbito franciscano en Arenas de San Pedro (vila) el 20 de mayo de 1929. El 21 de mayo de 1930 emiti su profesin temporal. Pas a Pastrana (Guadalajara) y all curs el cuarto de humanidades y la filosofa. De 1933 a 1936 estudi los tres primeros anos de teologa en Consuegra (Toledo), en donde hizo la profesin perpetua el 17 de agosto de 1935. Poco despus reciba la tonsura y las Ordenes Menores en Ciudad Real y, tambin en esa ciudad, el Subdiaconado el 6 de junio de 1936. La gracia trabaj en l disponindolo al martirio, que recibi el 16 de agosto de 1936. Fr. Felix Gmez-Pinto Piero (Comunidad de Pastrana). Naci en La Torre de Esteban Hambrn (Toledo) el 18 de mayo de 1870. Hacia los trece aos ingres en el seminario franciscano de La Puebla de Montalbn y continu los estudios en Pastrana, Consuegra y Belmonte. Profes de votos temporales el 14 de mayo de 1887, de solemnes el 16 de mayo de 1890 y recibi la ordenacin sacerdotal el 19 de mayo de 1894. Misionero en Filipinas por 33 aos. En octubre de 1913 se incorpor a la Custodia de Tierra Santa, por siete meses. Despus volvi a Espaa y fue destinado a la comunidad de Pastrana. El 5 de septiembre 1919 llegaba de nuevo a Filipinas. Regres

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definitivamente a Espaa en 1933 y residi en La Puebla y en Pastrana, donde vivi hasta su muerte. Esos dos ltimos aos realiz una gran misin entre sus hermanos, casi todos jvenes: fue un testigo viviente, un modelo vivo de lo que es una vida entregada por entero a la gloria de Dios. A medianoche del 6 de septiembre fue conducido a unos tres kilmetros de la prisin, donde el propio el Alcalde de Pastrana lo dispar por la espalda. El cadver fue traslado al cementerio de Hueva (Guadalajara) e inhumado en una sepultura individual. Fr. Perfecto Carrascosa Santos (Comunidad de Madrid). Naci en Villacaas (Toledo) el 18 abril de 1906. Ingres en el seminario franciscano en Belmonte en 1916 y curs los estudios en Alczar de San Juan, Pastrana y Consuegra. Profes de votos temporales el 4 de agosto de 1922 y de solemnes el 3 de mayo de 1927. Recibi la ordenacin sacerdotal el 2 de junio de 1929. Profesor de Ciencias y Filosofa. Secretario Provincial y Director de la revista Cruzada Serfica. Se dedic a la predicacin y al confesionario; fue organista y director de coro en el seminario. Al declararse el movimiento nacional el P. Perfecto era morador del convento de San Antonio, en Madrid, donde continu hasta el 20 de 7 julio. Vindose obligado a abandonar la casa, se prepararon espiritualmente para el combate mediante los sacramentos, conscientes de que eran perseguidos por su profesin sagrada. Al salir del convento exclam: Ahora s que me parece que vamos por la palma del martirio. Sirvindose de documentacin ajena logr llegar a Villacaas, permaneciendo oculto en casa de sus padres casi dos meses, dedicado a una intensa vida de piedad. Cuando oa el paso del camin que conduca las vctimas al suplicio se asomaba disimuladamente a la ventana y les daba la absolucin. Sobre las cuatro de la madrugada del 14 de septiembre de 1936 un vecino y pariente suyo, destacado marxista, con otros tres correligionarios, se dirigieron a la casa, de donde lo levaron a la ermita llamada del Cristo. Permaneci preso treinta y tres das y torturado cruelmente. Durante la prisin demostr su celo sacerdotal confe-

2. Martires de Fuente Obejuna Fr. Flix Echevarra y compaeros, de la Provincia Franciscana de Granada de Nuestra Seora de Regla, fueron inmolados en aras de confesar la fe el da 21 y la madrugada del 22 de septiembre de 1935, en la crcel y en el cementerio de Azuaga (Badajoz). Estos hermanos formaban la fraternidad del convento de Fuente Obejuna. Al declararse la Guerra Civil de 1936, las autoridades marxistas de la ciudad realizaron varios registros en el convento los das 20 y 22 de julio. El da 27, so pretexto de proteccin de sus personas, los sacaron del convento -que al da siguiente fue saqueado por las turbasy les tuvieron detenidos en las oficinas de Telgrafos, hasta ser llevados el 14 de agosto al palacio de la marquesa de Valdeloro, lugar convertido en prisin. El 20 de septiembre por la noche fueron trasladados fuera de la ciudad, en 7 camiones, con cincuenta seglares. Cuarenta y tres de ellos fueron fusilados a pocos kilmetros de la ciudad, mientras que los siete restantes y nuestros religiosos fueron trasladados al cercano pueblo de Azuaga (Badajoz) y dejados en la crcel. Fr. Jos Azurmend fue el primero en ser asesinado a tiros en la crcel, a medioda del 21 de septiembre, despus de negarse a blasfemar contra el Seor y al grito de Viva Cristo Rey! Hacia las 9 de la noche cinco de los religiosos -Luis, Francisco, Antonio, Miguel y Simn- y los siete seglares sufrieron varios interrogatorios y les obligaron a blasfemar. Ante su negativa rotunda, los sacaron de la crcel en grupos de cuatro -en tres viajes de

sando disimuladamente a cuantos presos se lo pidieron, y preparndolos para la muerte con exhortaciones y la oracin. A muy tempranas horas del da 17 de octubre de 1936 un camin condujo a los reclusos hasta el cementerio de Tembleque, donde les dieron muerte. El siervo de Dios pidi a los verdugos, que a l lo fusilasen el ltimo, pues quera hacer el entierro de las dems victimas. Recibi sepultura en el cementerio de Tembleque.

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camioneta- atados de dos en dos, y los llevaron al cementerio de la ciudad. All, en la madrugada del da 22, fueron vilmente fusilados, despus de negarse repetidamente a blasfemar. Quedaba vivo en la crcel Fr. Flix Echevarra, segn confesin del testigo Baldomero, un miliciano; intentaron por todos los medios hacerle blasfemar (le dieron dos palizas y dos tiros en las piernas, le sacaron los dos ojos, le cortaron una oreja y al final la lengua). Al no conseguirlo, acabaron con l rematndole a culatazos de fusil en la boca y en la cabeza. Despus de cuatro horas de martirio, muri heroicamente en la madrugada del 22 de septiembre de 1936. Fr. Flix Echevarra Gorostiaga. Guardin del convento. Naci en Cenuri (Vizcaya) el 15 de julio de 1893. Inici su noviciado el 5 de septiembre de 1908. Emiti la profesin temporal el 6 de septiembre de 1909, y la solemne el 7 de septiembre de 1912. Ordenado sacerdote el 16 de julio de 1916. Rector y profesor del Colegio Serfico, organista y maestro de coro del Santuario. Director de la OFS, de las escuelas dominicales, Pa Unin de San Antonio, profesor de teologa dogmtica y de Sagrada Escritura. Nunca lleg a ver satisfecho su ferviente anhelo de ser misionero. En Fuente Obejuna desarroll una importante actividad pastoral desde el confesionario, y sobre todo desde el anuncio de la palabra, llegando a ser llamado por el obispo de Crdoba para que misionara por los pueblos de la dicesis. Fr. Jos Mara Azurmend Mugraza (Larrnaga). Naci en Durango (Vizcaya) el 18 de agosto de 1870. Visti el hbito franciscano el 31 de enero de 1887. Emiti la profesin de votos temporales el 23 de febrero de 1888, y la solemne el da 22 de julio de 1891. Ordenado sacerdote el 30 de mayo de 1896. En febrero de 1900 recibi de Roma la obediencia para la Misin de Tierra Santa, donde desempe los oficios de maestro de estudiantes y vicemaestro de novicios. En enero de 1934 es designado de nuevo vicario de Con; apenas unos meses despus de tomar posesin de su cargo, regresa a Lebrija por prescripcin mdica

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(Fuente Obejuna), ignorando todo lo que el Seor tena dispuesto en ese lugar para l. Fr. Francisco Carls Gonzlez. Naci en S. Julin de Requejo, Puentecesures, Pontevedra, dicesis de Santiago de Compostela, el 14 de enero de 1894. Ingres al Colegio de Misiones para Tierra Santa y Marruecos de Chipiona, Cdiz, donde recibi el hbito franciscano el 19 de marzo de 1909, profesando al ao siguiente. Emite los votos solemnes el 12 de abril de 1912 y es ordenado sacerdote en Crdoba, el 2 de junio de 1917. Su primer destino fue el convento de Fuente Obejuna, donde permaneci por algunos aos. El 26 de julio de 1922 lleg a Tierra Santa, donde vivi doce aos. Regres a Espaa, al convento de Chipiona, el 30 enero 1935. En mayo de 1935 es nuevamente destinado a Fuente Obejuna. Fr. Luis Echevarra Gorostiaga. Hermano del P. Flix, era nacido tambin en Cenuri, Vizcaya, el 25 de agosto de 1895. Visti el hbito franciscano el 7 de septiembre de 1912. Hace la profesin simple al ao siguiente y la solemne el 17 de septiembre de 1916. Ordenado sacerdote el 29 de mayo de 1920. Fue profesor en las escuelas del convento de Puente Genil y misionero en Tierra Santa. Regres a Espaa el 10 de octubre de 1929, siendo destinado como profesor, primero a Puente Genil y despus a Vlez-Mlaga. Fue trasladado a Fuente Obejuna, como Vicario de la comunidad. Su actividad apostlica, especialmente la pastoral con los jvenes dej una profunda huella de su gran talante franciscano. Fr. Simn Miguel Rodrguez. Naci en la localidad de Villalcampo, Zamora, el 23 de noviembre de 1912. Ingres al Colegio de Misiones de Chipiona, donde el 3 de diciembre de 1930 viste el hbito franciscano pidiendo ser hermano laico. Su profesin religiosa fue postergada al 24 de julio de 1932, siendo posteriormente destinado al convento de Puente Genil. Poco despus ser destinado al de Fuente Obejuna, donde realizar su profesin solemne el 26 de junio de 1935. Amante del trabajo, dcil, humilde y servicial, estaba al cuidado de diversos oficios de la comunidad, cuando es-

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tall de nuevo la persecucin religiosa que le cost la vida. Fr. Miguel Zarragua Iturriaga. Naci en Yurreta (Vizcaya) el 11 abril de 1870. Con diecinueve aos ingres en el Colegio de Misioneros de Chipiona (Cdiz), donde recibi el hbito franciscano el 6 de septiembre de 1889. Al ao siguiente emiti sus primeros votos, y profes solemnemente el 9 de septiembre de 1893. Fue destinado a la Misin de Marruecos en 1895, donde permaneci por casi once aos, desarrollando distintas actividades. En 1915 vuelve a Chipiona para asistir a los muchos enfermos que produjo una gran epidemia de gripe. En 1919 fue destinado al convento de Fuente Obejuna para encargase de la sacrista, siendo con su vida un hermano ejemplar para los frailes, y de gran edificacin para los fieles. Un franciscano: humilde, afable, tenaz, tranquilo y sereno. Marcado por una gran mansedumbre y dulzura serfica, con la cual supo conquistar tanto en Marruecos como en Espaa una autntica fama de santidad. Fr. Antonio Sez De Ibarra Lpez. Naci en Hijona, lava, dicesis de Vitoria, el 25 de marzo de 1914. De nio siente su vocacin franciscana e ingresa como postulante en el convento de Estepa, Sevilla, vistiendo el hbito en el noviciado de Lebrija, Sevilla, el 17 de enero de 1931, y emitiendo su profesin el 26 de agosto de 1932. Enviado al Colegio de Chipiona, en el convento de Nuestra Seora de Regla, continu los estudios filosficos. Debido a una grave enfermedad a la garganta, fue trasladado al convento de Fuente Obejuna. Ya recuperado, cuando se dispona a regresar a Chipiona, se precipitaron los acontecimientos que lo condujeron a la muerte. 3. Note di cronaca La beatificazione di 498 Martiri, tra i quali 29 Frati Minori, vittime della persecuzione della Chiesa in Spagna negli anni 1934-1937, celebrata a Roma, in piazza S. Pietro, alla presenza di una folla di circa trentamila fedeli, non pu non essere definita come un evento storico se non addirittura unico.

La singolarit dellevento sta nel fatto che non solo era presente alla celebrazione lintero episcopato spagnolo, accompagnato da oltre mille sacerdoti diocesani e regolari ed affiancato da una Delegazione governativa presieduta dal Ministro per gli Affari esteri della Spagna, ma la singolarit era data dal fatto che il rito si svolgeva a Roma e non, come dispongono le recenti Norme pontificie, nelle rispettive diocesi in cui si comp il martirio di quei valorosi testimoni, ed stata, finora, la pi numerosa delle cerimonie di beatificazione decretate dai Sommi Pontefici. La Spagna, che si vanta giustamente di questi suoi eroici figli giunti oggi alla gloria degli altari e che attende con fiducia il riconoscimento del martirio subito in odium Fidei da altri numerosi suoi figli, ha dato cos una dimostrazione convincente della sua fede con la partecipazione massiccia ed entusiasta al solenne rito. Presiedeva, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, il Cardinale Jos Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Con i Vescovi concelebravano anche diversi Cardinali, tra i quali il nostro Cardinale Carlos Amigo de Vallejo, Arcivescovo di Siviglia, numerosi Frati Minori giunti dalla Spagna e particolarmente dalle due Province interessate (Madrid e Granada) guidati dal Vicario Generale del nostro Ordine, Fr. Francesco Bravi, che ha rappresentato il Ministro Generale impegnato ad Assisi per la conclusione del Convegno Internazionale dei Frati Formatori OFM. Il solenne rito della beatificazione si svolto in conformit al suggestivo cerimoniale papale. Compiuti i riti per lintroduzione della celebrazione eucaristica, il Cardinale Arcivescovo di Madrid, accompagnato dagli altri Vescovi delle diocesi titolari delle 23 Cause di beatificazione (il cui elenco sar ricordato in seguito) e dai dodici Postulatori, si avvicinava al Rappresentante del Papa e gli chiedeva ufficialmente di dare lettura del Breve Apostolico con cui Benedetto XVI riconosce il martirio dei 498 candidati ed attribuisce ad ognuno di essi il titolo e gli onori dei Beati.

E POSTULATIONE GENERALI

I 498 Martiri, espressione delle varie categoriedel Popolo di Dio (Vescovi, Sacerdoti diocesani e regolari, Religiosi e religiose, Laici tra i quali alcuni pap e mamme), appartengono alle seguenti Diocesi: 1. Barcelona (5 Cause; Martiri, 146). 2. Burgos (1 Causa; Martire, 1). 3. Cartagena (1 Causa; Martiri, 6). 4. Ciudad Real (1 Causa; Martiri, 11). 5. Cuenca (1 Causa; Martiri, 2). 6. Gerona (1 Causa; Martiri, 3). 7. Jaen e Cuenca (1 Causa; Martiri, 10). 8. Madrid (4 Cause; Martiri, 232: con i martiri della diocesi di Madrid sono uniti alcuni martiri delle diocesi di Cuenca, Sevilla,Oviedo, Malaga, ed Albacete) 9. Merida-Badajoz (1 Causa; Martiri, 7). 10. Oviedo ( 2 Cause; Martiri, 11). 11. Santander (1 Causa; Martiri, 14). 12. Toledo (4 Cause; Martiri, 55). Totale: 23 Cause; Martiri 498. Nella turba magna dei Beati martiri figurano ben 29 Frati Minori figli illustri delle Province di Madrid (che vanta il gruppo del Beato Victor Chumillas Fernandez e XXI Soci) e di Granada (che presenta il gruppo di Beato Felix Echevarria Gorostiaga e VI Soci). Appena il Rappresentante del Papa ebbe dato solenne lettura del Breve Pontificio, grande fu la esplosione della gioia della immensa folla che gremiva la piazza di S. Pietro. Una gioia accompagnata dal suono festoso del campanone vaticano e dallo scoprimento dellarazzo simbolico posto sulla loggia centrale della facciata della Basilica vaticana.

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A nome dei Postulatori e dei Vescovi che avevano perorato la grazia della Beatificazione, pronunzi brevi parole di ringraziamento al Santo Padre il Cardinale Antonio Maria Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid. La celebrazione dellEucaristia riprese con il ritmo consueto, lodando la bont misericordiosa del nostro Dio che ha visitato e consolato il suo popolo. Proclamato il Vangelo (Lc 18, 9-14), il Cardinal Prefetto pronunzi una opportuna omelia che riportiamo nel testo integrale.

Nel gruppo dei Ministranti e degli Offerenti si distinsero, per la precisione del loro servizio, alcuni Frati studenti venuti da Madrid e da Granada, impegnati insieme ad altri Ministranti appartenenti agli Ordini religiosi rappresentati dai diversi Martiri (Domenicani, Frati Minori, Salesiani, Fratelli delle Scuole Cristiane, Sacramentini, Maristi, Carmelitani, Carmelitani Scalzi, Agostiniani) e ai Seminaristi diocesani nel servizio dellaltare. Allora dellAngelus, con cui si conchiudeva lintensa celebrazione, il Santo Padre Benedetto XVI (che tutti speravano di vedere pi da vicino) si affacci, come di consueto, alla finestra del Suo studio, e parl dei novelli Beati, prima in lingua italiana e poi in quella spagnola, entusiasmando i presenti che, a gran voce, facevano sentire la loro devozione e il loro desiderio di incontrarlo. La sera del sabato 27 ottobre il gruppo di tutti i pellegrini giunti dalla Spagna si era ritrovato per una veglia di preghiera, nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura. Anim la veglia lEm.mo Sig. Cardinale Carlos Amigo Vallejo, OFM, Arcivescovo Metropolita di Siviglia. LEucaristia di ringraziamento fu celebrata, invece, nella Basilica vaticana di S. Pietro la mattina del 29 ottobre e a presiederla fu il Cardinale Tarcisio Bertone, SDB, Segretario di Stato. La Conferenza Episcopale spagnola cur, con la valida collaborazione delle Postulazioni interessate, la stampa di uno splendido volume con limmagine e un breve profilo dei singoli Martiri e altro materiale largamente diffuso tra i pellegrini o a mezzo dei principali organi di stampa. Chiudiamo queste brevi note di cronaca formulando lauspicio che arrivino al traguardo della beatificazione anche i presunti Martiri delle Province di Murcia (Antonio Faundez e 3 Soci) e di Valencia (Ricardo Pelufo Esteve e 42 Soci); le cui Cause sono gi allesame della competente Congregazione romana. LUCA M. DE ROSA, OFM

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3. Decretum super miraculo Beat Mari Bernard Btler CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

CARTHAGINEN, IN COLUMBIA. Canonizationis Beat MARI BERNARD BTLER (in saec.: Verenae) Fundatricis Congregationis Sororum Missionariarum Franciscalium a Maria Auxiliatrice (1848-1924).

Beata Maria Bernarda Btler (quae, dum saeculo viveret, Verena) in loco Auw, qui in Argoviensi pago Helvetiorum, die 28 mensis Maii anno 1848 nata est. Cum se adiunxisset Monialibus a Maria Auxiliatrice, apud locum Altsttten degentibus, quae Regulam Tertii Ordinis Sancti Francisci Statutaque ab Urbano VIII anno 1625 approbata servabant, earum antistita multos annos facta est. Vocante autem Episcopo Portus Veteris, sororibusque quibusdam comitantibus, in Aequatoriam evangelizandi causa migravit. Ibi vero Congregationem Sororum Missionariarum Franciscalium a Maria Auxiliatrice fundavit, quam ipsa summa prudentia et sedulitate direxit. Ut autem vexationem, quae eo tempore adversus Ecclesiam saeviebat, effugeret anno 1895 Carthagine in Columbia se collocavit, ibique die 19 mensis Maii anno 1924 sancte requievit. Lectissimam virginem hanc Ioannes Paulus II, Summus Pontifex, Beatorum caelitum honoribus insignivit die 29 mensis Octobris anno 1995. Eius vero canonizationem prospiciens, Postulatio Causae sanationem quandam, quae eadem deprecante a Deo patrata ferebatur, huic Congregationi subiecit expendendam. Quae res pertinet ad D.nam Myrnam Jazime Correa, medicinae peritam mulierem, cui quidem, cum in quoddam valetudinarium Carthaginense in Columbia die 26 mensis Iunii anno 2002 deducta esset, diagnosis facta est de liquore, in regione bronchopulmonea permanante, in utramque laterum membranam infuso. Sequentibus autem diebus mulier gravius aegrotavit. Hinc consilio peritorum medicorum diagnosis prolata est de pneumonia atypica

eaque propter liquorem in utramque laterum membranam infusum ingravescente. Tum vero aegrotae, quae interea in sedem curationis valentissimae translata erat, latus utrumque, nempe ad membranarum liquorem siccandum, excisum est; sed, cum eiusmodi curatio invalida evasisset, altera radiographica laterum imagine die 3 mensis Iulii anno 2002 facta, confirmatum est agi de liquore, in regione bronchopulmonea permanante, in utramque laterum membranam infuso. Interea, morbo in universum ingravescente, prognosis tam quoad vitam quam quoad valetudinem severa erat, adeo ut die 5 mensis Iulii familiares Myrnae funeri iam prospicerent. Rebus sic stantibus, parentes aegrotae, Sorores Missionariae Franciscales a Maria Auxiliatrice, curio, necnon ministrae quae curam eius habebant, statuerunt ad opem divinam confugere per intercessionem Beatae Mariae Bernardae Btler, cuius reliquiae corpori aegrotantis applicatae sunt. Postridie vero, die videlicet 6 mensis Iulii mulier plane morbo levata est, quippe in utraque regione pulmonea absente membranarum liquore. Die 13 eiusdem mensis Myrna e nosocomio sana dimissa est, optima exinde valetudine usa. Quo de casu, pro miro habito, in Curia Carthaginensi in Columbia anno 2003 Inquisitio dioecesana instructa est, cuius iuridicam vim Congregatio haec confirmavit per decretum die 15 mensis Octobris anno 2004 latum. Consilium autem Medicorum, cum sederet die 23 mensis Martii anno 2006, agnovit huiusmodi sanationem celerem, perfectam, stabilem eamque, quippe cum pulmones nullum exinde damnum perpessi essent, singularem fuisse, eandem vero quoad modum ex arte medica explicari minime posse. Postmodum die 1 mensis Decembris eodem anno Theologi Consultores in Peculiarem convenere Congressum; die autem 17 mensis Aprilis vertentis anni 2007 Ordinaria Sessio Cardinalium Patrum Episcoporumque, Exc.mo D.no Ottorino Petro Alberti, Archiepiscopo emerito Calaritano, Causae Ponente, gesta est. Et in utroque Coetum sive Consultorum sive Cardinalium et Episcoporum, posito dubio an de

E POSTULATIONE GENERALI

miraculo divinitus patrato constaret, responsum affirmativum prolatum est. Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Benedicto XVI per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de miraculo a Deo patrato per intercessionem Beatae Mariae Bernardae Btler, Fundatricis Congregationis Sororum Missionariarum Franciscalium a Maria Auxiliatrice, videlicet de celeri, perfecta ac stabili sanatione dominae Myrnae Jazime Correa a polmonite atipica bilaterale complicata da versamento pleurico ed insufficienza respiratoria a tipo sindrome da distress respiratorio. Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

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4. Decretum super miraculo SD Mari Ros Flesch TREVIREN. Beatificationis et Canonizationis Ven. Servae Dei MARI ROS (in saec.: Margaritae Flesch) Fundatricis sororum franciscalium a B.M.V. Angelorum (1826-1906) CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus MICHAL DI RUBERTO Archiep. tit. Biccarensis a Secretis

Datum Romae, die 6 mensis Iulii A. D. 2007.

Venerabilis Serva Dei Maria Rosa Flesch (in saeculo Margarita) in loco v.d. Schnstatt/Vallendar in Rhenania, die 24 mensis Februarii anno 1826 est orta. In infantia atque adulescentia plures pertulit angustias familiaeque paupertatem ob mortem matris prius, deinde patris. Commodas recusans matrimonii condiciones, navitati pro bono pauperum, parentibus orbatorum et

senum relictorum singulari cantate se dicavit. Hac in industria aliae secutae sunt eam sociae voluntariae, et ita initium dedit Congregationi Sororum Franciscalium a Beata Maria Virgine Angelorum in Waldbreitbach. Die 25 mensis Martiii anno 1906 pie in Domino obdormivit. Summus Pontifex Benedictus XVI, die 28 mensis Aprilis anno 2006, declaravit Servam Dei heroicum in modum virtutes theologales et cardinales iisque adnexas exercuisse. Postulatio Causae, Servae Dei prospiciens beatificationi, examini huius Congregationis de Causis Sanctorum putatam subiecit miram sanationem Dominae Monicae Schneider, quae, primis horis postmeridianis diei 5 mensis Septembris anno 1986, infortunium raedarium subiit, dum suam raedam gubernaret. Mulier, conscientia destituta, magnam patiens fracturam capitis caeli ad dexteram parietis sedem, in valetudinarium loci v.d. Wadern est translata, ubi medici grave edixerunt trauma capitis encephalicum apertum. Post intubationem, aegrota helicoptero vecta est in valetudinarium urbis Trevirensis, ad sedem therapiae intensivae, ubi ex sic dicta analysi TAC celebrali confirmata est fractura capitis caeli dextera in parte, continens fragmentum ossis circa 8-10 centimetra longum. Medici arbitrantes mulieris condiciones esse gravissimas, sectioni chirurgicae subiecerunt eam ut fracta auferrent ossis fragmenta. Post operationem in peius ruit condicio dominae Schneider atque infausta edicta est prognosis quoad vitam et quoad valetudinem. Statim ut notum est raedarium infortunium et gravitatis condiciones dominae Monicae Schneider, religiosae diversarum comunitatum Congregationis Sororum Franciscalium a Beata Virgine Maria Angelorum orare tum coniunctim tum privatim coeperunt pro infirmae sanatione, intercessionem invocantes Servae Dei Mariae Rosae Flesch, cuius imago cum reliquia sub eius pulvinum est posita. Contra praevisionem medicorum, noctu inter dies 5 et 6 mensis Septembris illius anni, condiciones infirmae claram ostenderunt inversionem, quae ad completam sanationem est prosecuta.

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

De hoc casu, miro considerato, celebrata est annis 1998-1999 apud Curiam Trevirensem Inquisitio dioecesana, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione per decretum diei 26 mensis Ianuarii anno 2001 est approbata. Consilium Medicorum huius Dicasterii, in sessione die 8 mensis Iunii anno 2006 habita, declaravit sanationem celerem, perfectam, constantem, omnibus residuis omnino demptis, et ex scientiae legibus inexplicabilem fuisse. Die 26 mensis Ianuarii anno 2007 Congressus actus est Peculiaris Consultorum Theologorum atque die 19 sequentis mensis Iunii in Ordinaria Sessione se congregaverunt Patres Cardinales et Episcopi, Causae Ponente Exc.mo Domino Petro Georgio Silvano Nesti, C.P., Archiepiscopo emerito Camerinensi-Sancti Severini in Piceno. Et in utroque Coetu, sive Consultorum sive Cardinalium et Episcoporum, posito dubio an de miraculo divinitus patrato constaret responsum affirmativum prolatum est. Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Benedicto XVI per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodiemo die declaravit: Constare de miraculo. a Deo patrato per intercessionem Ven. Servae Dei Mariae Rosae Flesch (in saec.: Margaritae, Fundatricis Congregationis Sororum Franciscalium a Beata Maria Monica Virgine Angelorum, videlicet de caleri, perfecta ac constanti sanatione dominae Monicae Schneider a grave trauma cranio-encefalico aperto con frattura della calotta, sofferenza del tronco cerebrale con coma e midriasi bilaterale rigida, secondaria alledema cerebrale diffuso. Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit. IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus MICHAL DI RUBERTO Archiep. tit. Biccarensis a Secretis
Datum Romae, die 6 mensis Iulii A. D. 2007.

5. Nuntium de beatificatione Ven. SD M. Clin a Secretaria Status datur SEGRETERIA DI STATO PRIMA SEZIONE - AFFARI GENERALI
N. 55.135 Dal Vaticano, 9 marzo 2007

E POSTULATIONE GENERALI

Reverendo Padre, mi do premura di significarLe che il Sommo Pontefice, accogliendo la richiesta avanzata con la devota lettera del 14 febbraio scorso, ha concesso che la Celebrazione del Rito di Beatificazione della Venerabile Serva di Dio Maria Celina della Presentazione abbia luogo a Bordeaux (Francia) domenica 16 settembre 2007. Rappresentante del Santo Padre sar lEm.mo Card. Jos Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. La prego di voler comunicare quanto sopra allEm.mo Card. Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo di Bordeaux, invitandolo a prendere direttamente contatto con la Congregazione delle Cause dei Santi e con lUfficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice per quanto concerne lorganizzazione della Celebrazione. Profitto della circostanza per confermarmi con sensi di religiosa stima Suo dev.mo nel Signore LEONARDO SANDRI Sostituto _________________________ Reverendo Padre P. Luca M. De Rosa

Reverendissimo Postulatore Generale, sono lieto di informarLa che il Santo Padre ha disposto che domenica 16 settembre 2007 abbia luogo a Bordeaux (Francia) la cerimonia di beatificazione della Venerabile Serva di Dio Maria Celina della Presentazione, Monaca professa del II Ordine di San Francesco. La prego, pertanto, nella Sua qualit di Postulatore della Causa di detta Venerabile Serva di Dio, di preparare quanto occorre per la beatificazione. Nel comunicarLe quanto sopra, colgo ben volentieri loccasione per confermarmi con religiosa stima dev.mo nel Signore

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________________________ Reverendissimo P. Luca De Rosa


Postulatore Generale dellOrdine dei Frati Minori Via S. Maria Mediatrice, 25 00165 ROMA

JOS CARD. SARAIVA MARTINS Prefetto EDWARD NOWAK Segretario

7. Facultas conceditur Transumptum Inq. Dioec. super miro in Causa M. Ioseph Micarelli aperiendi CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
Prot. N. 741-34/07

Postulatore Generale dellOrdine dei Frati Minori Via S. Maria Mediatrice, 25 00165 ROMA

6. Congregatio de Causis Sanctorum nuntium papale confirmat CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
Prot. N. 42-51/07 Roma, 12 marzo 2007

ASSISIEN. Beatificationis et Canonizationis Servae Dei MARI IOSEPH A IESU INFANTE (in saeculo: Barbarae Micarelli) Fundatricis Instituti Sororum Franciscalium Missionariarum a Iesu Infante.

Rev.mus Pater Lucas De Rosa, Postulator Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae, apud Curiam ecclesiasticam Teatinam-Vastensem peractae, super adserta mi-

ra sanatione pueri Raimundi Sabellini, per intercessionem Servae Dei Mariae losephae a lesu Infante (in saeculo: Barbarae Micarelli), Fundatricis Instituti Sororum Franciscalium Missionariarum a Iesu Infante, obtenta, clausum sigillisque munitum in actis eiusdem Congregationis asservatum, aperiri possit. Haec Congregatio, attentis expositis, pro gratia iuxta preces benigne annuit: servatis de cetero omnibus de iure servandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 27 mensis Aprilis A.D. 2007. EDUARDUS NOWAK Archiepiscopus tit. Lunensis a Secretis IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3 CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI


Prot. N. 1636-6/07

9. Facultas datur exuvias SD Alfredi Morganti Ostrae transferrendi

8. Relator in Causa SD Petri Pavlicek nominatur CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
Prot. N. 2373-4/ 07

MICHELE DI RUBERTO Segretario ____________________ Reverendissimo P. Luca De Rosa


Postulatore Generale dellOrdine dei Frati Minori Via S. Maria Mediatrice, 25 00165 ROMA

Il Congresso Ordinario di questo Dicastero, in data 20 aprile 2007 ha affidato al Rev.mo Relatore Generale, P. Ambrosius Eszer, O.P., la Causa VIENNEN. del S. di D. Pietro Pavlicek. Pertanto il Postulatore invitato a presentare allo stesso Relatore il Collaboratore esterno per lo studio della Causa.

Vaticano, 10 maggio 2007

Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut exuviae Servi Dei Alfredi Morganti, dicti Berta, Sacerdotis professi eiusdem Ordinis, asservatae in Ecclesia Sancto Francisco dicata urbis Mathelicae intra fines Dioecesis Fabrianensis-Mathelicensis, recognosci atque, praefata quidem recognitione canonica peracta, in Sacellum Sanctae Mariae Apparve urbis Ostrae intra fines Dioecesis Senogalliensis transferri possint. Haec porro Congregatio, attentis peculiaribus in supplici libello expositis adiunctis necnon assensu Exc.morum ac Rev.morum Dominorum D. Ioannis Caroli Vecerrica, Episcopi Fabrianensis-Mathelicensis, et D. Iosephi Orlandoni, Episcopi Senogalliensis, pro gratia iuxta preces benigne annuit, ea tamen lege ut omnia cultus publici signa praefato Servo Dei vitentur: servata tamen peculiari huius Congregationis Instructione. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 12 mensis Maii A.D. 2007.

FABRIANEN.-MATHELICEN. Beatifcationis et Canonizationis Servi Dei ALFREDI MORGANTI, dicti Berta, Sacerdotis professi Ordinis Fratrum Minorum.

10. Facultas datur Transumptum Inq. Suppl. super virtutibus in Causa SD M. Francisc a I. Infante aperiendi

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. electus Biccarensis a Secretis

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI


Prot. N. 2466-4/07

E POSTULATIONE GENERALI

Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae Suppletivae, apud Curiam ecclesiasticam Salmantinam peractae, super vita et virtutibus necnon fama sanctitatis Servae Dei Mariae Franciscae a Iesu Infante (in saeculo: Mariae a Nativitate Sanchez Viloria), Monialis profess Ordinis Sanctae Clarae, clausum sigillisque munitum in actis eiusdem Congregationis, aperiri possit. Haec porro Congregatio, attentis expositis, pro gratia iuxta preces benigne annuit: servatis de cetero omnibus de iure servandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 15 mensis Maii A.D.2007. IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. electus Biccarensis a Secretis

SALMANTINA. Beatifcationis et Canonizationis Servae Dei MARI FRANCISC A IESU INFANTE (in saeculo: Mari a Nativitate Sanchez Viloria) Monialis professae Ordinis Sanctae Clarae.

Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae, apud Curiam ecclesiasticam Denveriensem peractae, super asserta mira sanatione puellae Kaylae Rebeccae Kellog, per intercessionem Beati Iuniperi Serra, Sacerdotis professi eiusdem Ordinis, obtenta, clausum sigillisque munitum in actis eiusdem Congregationis, aperiri possit. Haec porro Congregatio, attentis expositis, pro grafia iuxta preces benigne annuit: servatis de cetero omnibus de iure servandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 25 mensis Maii A.D. 2007.

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12. Ponens in Causa Ven. SD Mari Ros Flesch nominatur


Prot. N. 1207-16/05

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. electus Biccarensis a Secretis

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

11. Facultas cenceditur Transumptum Inquisitionis super miro in Causa B. Juniperi Serra aperiendi CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
Prot. N. 658-42/07

MONTERREYEN. IN CALIFORNIA. Canonizationis Beati IUNIPERI SERRA Sacerdotis professi Ordinis Fratrum Minorum.

Cum Causa Beatifcationis et Canonizationis Servae Dei Mariae Rosae (in saeculo: Margaritae Flesch), Fundatricis Congregationis Sororum Franciscalium Beatae Mariae Virginis Angelorum, suo indigeat Ponente, Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut, ex Patribus eidem Congregationi praepositis, Ponentem praefatae Servae Dei Causae eligere ac deputare benigne dignetur.

TREVIREN. Beatifcationis et Canonizationis Servae Dei MARI ROS (in saeculo: Margarit Flesch) Fundatricis Congregationis Sororum Franciscalium Beatae Mariae Virginis Angelorum.

Haec Congregatio, attentis expositis, precibus annuit, et Exc.mum ac Rev.mum Dominum D. Petrum Georgium Nesti, Archiepiscopum emeritum CamerinensemSancti Severini in Piceno, Ponentem Causae praefatae Servae Dei Mariae Rosae (in saeculo:Margaritae Flesch), omnibus cum iuribus et facultatibus necessariis et opportunis, elegit et nominavit. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 28 mensis Maii A.D. 2007. MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. electus Biccarensis a Secretis IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

na, oltre che allesempio dei nostri fratelli santi, al Suo luminoso Magistero e alla Sua sollecitudine per la vita consacrata. Le chiedo, Padre Santo, di confortare il comune impegno con il dono della Sua Apostolica Benedizione, e di considerarmi Suo dev.mo ed obb.mo figlio

14. Facultas Transumptum Inq. dioec. super miro aperiendi in Causa Beat Baptist Varano CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
Prot. N. 2381-11/07

FR. LUCA M. DE ROSA, OFM Postulatore generale

13. Postulator generalis gratias Summo Pontifici pro canonization B. Simonis agit POSTULAZIONE GENERALE DEI FRATI MINORI
Roma, 4 giugno 2007

CAMERINEN.- SANCTI SEVERINI IN PICENO. Canonizationis Beat BAPTIST VARANO (seu Camillae Baptistae da Varano) Monialis professae Ordinis Clarissarum Fundatricis Monasterii Sanctae Clarae Civitatis Camerini. Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae, apud Curiam ecclesiasticam Camerinensem-Sancti Severini in Piceno, super asserta mira sanatione puellae Cloeliae Ottaviani, per intercessionem Beatae Baptistae Varano (seu Camillae Baptistae da Varano), Monialis professae Ordinis Clarissarum, Fundatricis Monasterii Sanctae Clarae civitatis Camerini, obtenta, clausum sigillisque munitum in actis eiusdem Congregationis, aperiri possit. Haec porro Congregatio, attentis expositis, pro grafia iuxta preces benigne annuit: servatis de cetero omnibus de iure servandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 14 mensis Iulii A.D. 2007.

BEATISSIMO PADRE, con la stessa, intensa gioia provata ieri nell incontrare la Santit Vostra nel corso della solenne Liturgia per la canonizzazione dei nuovi Santi, Le rinnovo sentimenti di filiale gratitudine per aver inserito nellalbo della santit universale il nostro fratello Simone da Lipnica. Interprete poi della riconoscenza dellintero Ordine dei Frati Minori e in particolare della Provincia polacca dellImmacolata Concezione, della quale fece parte il novello Santo, ringrazio la Santit Vostra per aver riproposto allattenzione della Chiesa e del mondo, la testimonianza evangelica di questo singolare apostolo di carit, fattosi dono di amore per i fratelli sofferenti. Con la nostra devota riconoscenza Le presentiamo, Beatissimo Padre il nostro rinnovato impegno di voler ispirare la nostra fedelt alla specifica vocazione francesca-

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus

15. Facultas datur Transumptum Inq. dioec. Suppletivae aperiendi in Causa SD A. Lesino CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM
Prot. N. 1230-6/07

MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. Biccarensis a Secretis

E POSTULATIONE GENERALI

INDOREN. Beatifcationis seu Declarationis Martyrii Servae Dei REGIN MARI VATTALIL (in saeculo: Mariae) Sororis professae Congregationis Sororum Clarissarum Franciscalium in odium Fidei, uti fertur, interfectae. Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae, apud Curiam ecclesiasticam Indorensem peractae, super vita et martyrio necnon fama martyrii Servae Dei Reginae Mariae Vattalil (in saeculo: Mariae), Sororis professae Congregationis Sororum Clarissarum Franciscalium, in odium Fidei, uti fertur, interfectae, clausum sigillisque munitum in actis eiusdem Congregationis, aperiri possit. Haec porro Congregatio, attentis expositis, pro gratia iuxta preces benigne annuit: servatis de cetero omnibus de iure servandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 19 mensis Septembris A.D. 2007. MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. Biccarensis a Secretis

Prot. N. 2553-3/07

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Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae Suppletivae, apud Curiam ecclesiasticam Brixiensem peractae, super vita et virtutibus necnon fama sanctitatis Servae Dei Antoniae Lesino, ex Instituto Saeculari v.d. Piccola Famiglia Francescana, clausum sigillisque munitum in actis eiusdem Congregationis, aperiri possit. Haec porro Congregatio, attentis expositis, pro gratia iuxta preces benigne annuit: servatis de cetero omnibus de iure servandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 6 mensis Septembris A.D. 2007. IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. Biccarensis a Secretis

BRIXIEN. Beatifcationis et Canonizationis Servae Dei ANTONI LESINO ex Instituto Saeculari v.d. Piccola Famiglia Francescana.

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus

17. Ponens in Causa SD Francisci Mottola nominatur CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM


Prot. N. 1274-19/07

16. Facultas conceditur Transumptum Inq. dioec. super martyrio aperiendi in Causa Regin M. Vattalil CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

MILETEN.-NICOTRIEN.-TROPIEN. Beatifcationis et Canonizationis Servi Dei FRANCISCI MOTTOLA Sacerdotis Fundatoris Instituti Saecularis Oblatarum Sacri Cordis.

Cum Causa Beatifcationis et Canonizationis Servi Dei Francisci Mottola, Sacerdotis, Fundatoris Instituti Saecularis Oblatarum Sacri Cordis, suo indigeat Ponente, Rev.mus P. Lucas De Rosa, O.F.M., Postulator legitime constitutus in eiusdem Servi Dei Causa, ab hac Congregatione de Causis Sanctorum petit ut, ex Patribus eidem Congregationi praepositis, Ponentem praefatae Servi Dei Causae eligere ac deputare benigne dignetur. Haec Congregatio, attentis expositis, precibus annuit, et Exc.mum ac Rev.mum Dominum D. Hieronymum Grillo, Episcopum emeritum Centumcellarum-Tarquiniensem, Ponentem Causae Beatifcationis et Canonizationis praefati Servi Dei Francisci Mottola, omnibus cum iuribus et facultatibus necessariis et opportunis, elegit et nominavit. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 9 mensis Octobris A.D.2007. IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. Biccarensis a Secretis

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

Congregatione de Causis Sanctorum petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae, apud Curiam ecclesiasticam Brixiensem peractae, super vita et virtutibus necnon fama sanctitatis eiusdem Servi Dei, clausum sigillisque munitum in actis eiusdem Congregationis, aperiri possit. Haec porro Congregatio, attentis expositis, pro gratia iuxta preces benigne annuit: servatis de cetero omnibus de iure servandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 8 mensis Novembris A.D. 2007.

19. Validitas iuridica declaratur Processus Ap. super miro in Causa Ven. SD Mariae Christinae a Sabaudia CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM
Prot. N. 258-16/07

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. electus Biccarensis a Secretis

18. Facultas datur Transumptum Inq. dioec. super virtutibus in Causa SD F. Gei aperiendi CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM
Prot. N. 2674-3/07

Rev.mus P. Lucas De Rosa, O.F.M., Postulator legitime constitutus in Causa Beatifcationis et Canonizationis Servi Dei Fausti Gei, Christifidelis Laici ex Associatione Operariorum Silentium a Cruce, ab hac

BRIXIEN. Beatifcationis et Canonizationis Servi Dei FAUSTI GEI Christifdelis Laici ex Associatione Operariorum Silentium a Cruce.

In Ordinario Congressu, die 30 mensis Novembris huius anni 2007 celebrato, haec Congregatio de Causis Sanctorum sequens dubium disceptavit, nimirum: An constet de validitate Processuum Apostolici et Apostolici Addictionalis, apud Curiam ecclesiasticam Ianuensem instructorum, super asserta mira sanatione dominae Mariae Vallarino, per intercessionem Venerabilis Servae Dei Mariae Christinae a Sabaudia, Reginae Regni utriusque Siciliae, obtenta. Testes sint rite recteque examinati et iura producta legitime compulsata in casu et ad effectum de quo agitur. Haec porro Congregatio, attento voto ex

NEAPOLITANA. Beatificationis et Canonizationis Venerabilis Servae Dei MARIAE CHRISTINAE A SABAUDIA Reginae Regni utriusque Siciliae.

offcio redacto reque diligenter perpensa, rescripsit: AFFIRMATIVE, seu constare de validitate praefatorum Processuum in casu et ad efftctum de quo agitur, sanatis de iure sanandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus tiusdem Congregationis, die 30 mensis Novembris A.D. 2007. IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. Biccarensis a Secretis

E POSTULATIONE GENERALI

liditate eiusdem Inquisitionis Dioecesanae in casu et ad effectum de quo agitur, sanatis de iure sanandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die 30 mensis Novembris A.D. 2007. IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS Praefectus MICHAL DI RUBERTO Archiepiscopus tit. Biccarensis a Secretis

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20. Validitas iuridica declaratur Inquisitionis super miro in Causa B. Ludovici CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM
Prot. N. 232-37/07

NEAPOLITANA. Canonizationis Beati LUDOVICI A CASAUREA (In saeculo: Archangeli Palmentieri) Sacerdotis professi Ordinis Fratrum Minorum Fundatoris Congregationis Fratrum a Caritate v.d. Bigi.

In Ordinario Congressu, die 30 mensis Novembris huius anni 2007 celebrato, haec Congregatio de Causis Sanctorum sequens dubium disceptavit, nimirum: An constet de validitate Inquisitionis Dioecesanae, apud Curiam ecclesiasticam CerretanamThelesinam-Sanct Agath Gothorum, peractae, super asserta mira sanatione puellae Idae Iadevaia, per intercessionem Beati Ludovici a Casaurea (in saeculo: Archangeli Palmentieri), Sacerdotis professi Ordinis Fratrum Minorum et Fundatoris Congregationis Fratrum a Caritate v.d. Bigi, obtenta: testes sint rite recteque examinati et iura producta legitime compulsata in casu et ad effectum de quo agitur. Haec porro Congregatio, attento voto ex officio redacto reque diligenter perpensa, rescripsit: AFFIRMATIVE, seu constare de va-

1. Beatificationes et Canonizationes Nel corso di questanno 2007 sono stati canonizzati i seguenti nostri fratelli: l11 maggio a So Paulo in Brasile, Antonio di SantAnna Galvo (1739-1822), sacerdote professo OFM, e il 3 giugno a Roma SIMONE DA LIPNICA (1440-1482), sacerdote professo OFM. Sono stati beatificati: il 16 settembre a Bordeaux in Francia, la Ven. Maria Celina della Presentazione (1878-1897), monaca professa del II Ordine di S. Francesco (Clarisse), e il 28 ottobre a Roma-Piazza S. Pietro i Venerabili Martiri Victor Chumillas Fernandez e XXI Soci, e i Venerabili Martiri Felix Echevarria Gorostiaga e VI Soci

21. Notitiae particulares

2. Promulgatio Decretorum Il 1 giugno 2007, nel corso di una Udienza accordata al Cardinale Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il Santo Padre Benedetto XVI ha autorizzato la promulgazione dei Decreti concernenti un miracolo attribuito alla intercessione della Beata Alfonsa dellImmacolata Concezione Muttathupadathu (1910-1946), Suora professa della Congregazione indiana delle Francescane Clarisse, beatificata da Giovanni Paolo II l8 febbraio 1986, nonch le virt eroiche delle Serve di Dio Maria Fedele Weiss, religiosa professa del TerzOrdine di S. Francesco del Monastero di Reutberg in Germania (1882-1925), e Cleonilde Guerra, vergine, dellOFS di Faenza in Italia (1922-1949).

4. Congressus Peculiares super virtutibus vel martirio Convocati in Congresso Peculiare dal Promotore Generale della Fede, i Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi, il 15 giugno 2007 espressero il lo-

3. Congregationes Ordinariae Il 19 giugno 2007 i Padri Cardinali e Vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi, radunati in Sessione Ordinaria nel Palazzo Apostolico Vaticano, si espressero con unanime voto favorevole, dopo di aver ascoltata la Relazione dellEcc.mo Ponente, Mons. Piergiorgio Nesti, CP, Arcivescovo emerito di Camerino -San Severino Marche, circa un presunto miracolo attribuito alla intercessione della Venerabile Serva di Dio Maria Rosa Flesch (1826-1906), Fondatrice delle Suore Francescane di S. Maria degli Angeli. Nella successiva Sessione Ordinaria del 6 novembre 2007 i Padri Cardinali e Vescovi, fungendo da Ponente della Causa lEcc.mo Mons. Girolamo Grillo, Vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia, votarono con unanime voto affermativo circa leroicit delle virt praticate dal Servo di Dio Francesco Mottola (1901-1969), sacerdote diocesano e Fondatore dellIstituto Secolare delle Oblate del Sacro Cuore.

Il successivo 6 luglio 2007 il Santo Padre Benedetto XVI ha poi disposto la promulgazione dei Decreti concernenti due miracoli attribuiti alla intercessione della Beata Maria Bernarda Butler (1848-1924), Fondatrice delle Suore Francescane di Maria Ausiliatrice, beatificata da Giovanni Paolo II il 29 ottobre 1995, e della Venerabile Serva di Dio Maria Rosa Flesch (18261906), Fondatrice delle Suore Francescane di S. Maria degli Angeli, le cui virt eroiche furono riconosciute da Benedetto XVI il 28 aprile 2006. Siamo in attesa che il Santo Padre stabilisca la data per la canonizzazione delle Beate Alfonsa e M. Bernarda, mentre stato gi stabilito che il rito della Beatificazione della Venerabile M. Rosa Flesch si svolga a Treviri il 4 maggio 2008.

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

5. Sessio historica Il 23 ottobre 2007, convocati dal Relatore Generale della Congregazione delle Cause dei Santi, i sei Consultori storici, previsti dal Regolamento, esaminarono il valore storico della Positio super vita et virtutibus necnon fama sanctitatis della Serva di Dio Francesca della Concezione Pascual Domenech (1833-1903), Fondatrice delle Suore Francescane dellImmacolata di Valencia, approvandola a larga maggioranza. 6. Inquisitionum conclusio In questultimo periodo sono state dichiarate concluse dai rispettivi Ordinari diocesani le Inchieste super vita et virtutibus necnon fama sanctitatis e/o super martyrio dei seguenti Servi di Dio. Il 26 giugno 2007, a Brescia, lInchiesta diocesana sulla vita e le virt del Servo di Dio Fausto Gei (1927-1968) religioso professo dei Silenziosi Operai della Croce.

ro Voto circa leroicit delle virt della Serva di Dio Maria Chiara Serafina Farolfi (1853-191?), Fondatrice delle Suore Clarisse Francescane Missionarie del SS. Sacramento. Il 16 ottobre 2007 i Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi si pronunciarono sul presunto martirio del Servo di Dio Odoardo Focherini (19071944), padre di famiglia e vittima della persecuzione nazista. Il 23 novembre 2007, i Consultori Teologi, convocati dal Promotore Generale della Fede, si sono pronunciati a favore dellesercizio delle virt da parte della Serva di Dio Carolina Beltrami (1869-1932), Fondatrice dellIstituto delle Immacolatine di Alessandria in Italia. Nel corso di una nuova sessione, svoltasi il giorno 11 dicembre 2007, i Consultori teologi, insieme al Promotore generale della Fede, hanno votato a favore delleroicit delle virt praticate dal Servo di Dio Giacomo Gaglione (1896-1962), Fedele Laico nonch professo nellOrdine Francescano Secolare e Fondatore dellAssociazione laicale Apostolato della Sofferenza della diocesi di Caserta in Italia.

Il 12 luglio 2007, a Camerino, lInchiesta diocesana su un presunto miracolo attribuito alla intercessione della Beata Battista Varano (14-58-1524), monaca professa del II Ordine di S. Francesco (Clarisse), Beata per conferma di culto dal 7 aprile 1843. Il 13 ottobre 2007, ad Acri (Cosenza), lInchiesta suppletiva sulla fama di santit della Serva di Dio Maria Teresa De Vincenti (1872-1936), Cofondatrice della Congregazione delle Suore Piccole Operaie dei SS. Cuori. Il 28 dicembre 2007, nella Casa del S. Cuore di Saccolongo (Padova), dove il Servo di Dio mor il 6 giugno 1952 in conseguenza dei maltrattamenti subiti in Romania durante il regime comunista, Mons. Antonio Mattiazzo, ArcivescovoVescovo di Padova, ha dichiarato conclusa lInchiesta diocesana sul presunto martirio del Servo di Dio Clemente Gatti (1880-1952), sacerdote professo OFM (Provincia Veneta), che era stata avviata dallo stesso Presule il 25 settembre 2002.

E POSTULATIONE GENERALI

Causae Conceptionistas Franciscanas respicientes: n. 7 Causae Sorores Tertii Ordinis Regularis respicientes: n. 36 Causae Fratres et Sorores OFS respicientes: n.25 Causae ad alias Entitates pertinentes: n.50 Tot.: n. 218

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7. Numerus Causarum quae apud Postulationem OFM tractantur Causae Fratres Minores respicientes: n.85 Causae Sorores II Ordinis (Clarissas) respicientes: n .15

8. Novissimae Positiones Nel corso di questanno 2007 sono state consegnate ufficialmente al Protocollo della Congregazione le seguenti Positiones in vista del futuro esame delle singole Cause: VALENTINA - Beatificationis et Canonizationis Servae Dei Franciscae a Coaceptione Pascual Domenech, Fundatricis Coagregationis Sororum Franciscalium ab Immaculata (1835-1903) Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis, Roma 2007. CRACOVIEN. - Beatificationis et Canonizationis Servi Dei Aloisii Kosiba (in saeculo: Petri), Laici Professi Ordinis Fratrum Minorum (1855-1939), Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis, Roma 2007. FR. LUCA M. DE ROSA, OFM

1. 3 Incontro Europeo degli Animatori OFM di GPIC 1. Cronaca PER UNEUROPA UNITA E SOLIDALE

EX OFFICIO PRO IUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI

Dal 15 al 20 ottobre 2007 a Francoforte (Germania) si svolto il 3 Incontro europeo degli Animatori di GPIC. Vi hanno partecipato circa 50 Frati dalle Province di Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Italia, Polonia, Slovacchia, Romania, Slovenia e Croazia, in rappresentanza delle 5 Conferenze dEuropa. Erano inoltre presenti i responsabili dellUfficio GPIC di Roma, Fr. Joe Rozansky e Fr. Vicente Felipe, e due Definitori generali, Fr. Mario Favretto e Fr. Miguel Vallecillo. Lincontro dal tema Per unEuropa unita e solidale aveva lo scopo di valutare come le Conferenze stanno attuando le decisioni del Capitolo generale 2003 relative a GPIC, di elaborare proposte per il Capitolo generale 2009 e di riflettere sui problemi specifici dellEuropa (con una speciale attenzione alla realt dellEuropa dellEst). Dopo gli arrivi nella serata di luned 15, i lavori sono iniziati il giorno successivo, con la Celebrazione eucaristica, nella quale stato letto il Messaggio inviatoci dal Ministro Generale. Nel corso della mattinata, poi, la Commissione GPIC di ciascuna Conferenza si presentata ed ha illustrato il proprio lavoro nellambito di GPIC. Nel pomeriggio ci ha raggiunti Fr. Hermann Schalck, il quale ha svolto la sua relazione, dal titolo Una proposta di evangelizzazione per lEuropa. Egli partito da un interrogativo: La Chiesa dona ancora agli uomini lesperienza di un Dio amorevole, buono e giusto?. Nel tentativo di suggeri-

re una risposta, Fr. Hermann ha affermato: [Francesco] ci dice: questa la vostra vocazione: curare le ferite, fasciare le fratture, richiamare gli smarriti (FF 1469). Sono convinto che questa definizione data da Francesco possa e debba essere per tutti noi la chiave di comprensione della vocazione francescana in questoggi, allinterno della Chiesa e della societ civile in Europa. Vogliamo essere una fraternit in missione: ci significa prima di tutto che, al pari di Francesco e Chiara, noi dobbiamo rendere visibile nella Chiesa, nel mondo, e certamente nel contesto europeo, lamore di Dio che guarisce e libera. Dopo aver dialogato con Fr. Hermann, le varie Conferenze hanno esposto in Assemblea come stanno rispondendo alle decisioni del Capitolo generale 2003. La mattinata di mercoled 17 ottobre stata dedicata alla riflessione sullEuropa dellEst, prendendo lavvio dalla ricca relazione di Fr. Adrian Manderla intitolata La voce dellEuropa dellEst: problemi, sfide, richieste nella quale egli ha delineato la situazione delle societ post-comuniste, analizzate secondo vari aspetti (famiglia e matrimonio, condizione giovanile, religiosit). In seguito abbiamo dialogato con il Relatore e i nostri Frati di Croazia, Slovenia, Polonia, Romania e Slovacchia. Nel pomeriggio, divisi in piccoli gruppi, abbiamo vissuto unesperienza di incontro diretto con alcune realt di marginalit presenti a Francoforte (immigrazione, tossicodipendenza, prostituzione, AIDS). I lavori del 18 ottobre si sono aperti con la relazione del Dott. Matteo Mascia, sul tema Europa: emergenza ecologica. Il relatore ha innanzitutto sottolineato come ci si trovi ormai di fronte ad una nuova percezione dellambiente (vi sono strette interconnessioni tra la questione ambientale e sociale, tra diritti umani, sviluppo, povert

e protezione dellambiente) ed ha proseguito evidenziando il fatto che il pianeta terra un sistema finito, che presenta dei vincoli, i quali pongono la necessit di limitare luso indiscriminato delle risorse ambientali. Da queste premesse deriva la necessit di uno sviluppo che sia sostenibile, il quale richiede la presa di coscienza della nuova responsabilit ambientale a cui tutti siamo chiamati. Nel pomeriggio, i lavori sono proseguiti per Conferenze. La giornata si conclusa con una preghiera nello Spirito di Assisi, alla quale sono intervenuti musulmani, ebrei e protestanti. La relazione di apertura di venerd 19 ottobre stata affidata al Dott. Maurizio Pallante, che ha esposto il tema Crescita e decrescita: per una nuova qualit della vita. Egli ha esordito dicendo: Generalmente si crede che la crescita economica consista nella crescita dei beni. In realt lindicatore che si utilizza per misurarla il prodotto interno lordo si limita a calcolare il valore monetario delle merci. Il concetto di bene e il concetto di merce non sono equivalenti. Non tutti i beni sono merci e non tutte le merci sono beni. Se, dunque, il prodotto interno lordo misura il valore monetario delle merci, la decrescita indica soltanto una diminuzione della produzione di merci. Non dei beni. Poich molte merci non sono beni e molti beni non sono merci, la decrescita pu diventare il fulcro di un nuovo paradigma culturale se si realizza come una diminuzione della produzione di merci che non sono beni e un incremento della produzione di beni che non sono merci. Questo processo in grado di apportare miglioramenti alla qualit della vita e degli ecosistemi. Nel pomeriggio Fr. Joe Rozansky ha relazionato su GPIC nella vita dellOrdine, quindi Fr. Markus Heinze ci ha aggiornati sulla situazione di Franciscans international e Fr. Marco Malagola sulla Terra Santa. La mattinata conclusiva (20 ottobre) si svolta in Assemblea plenaria. Dapprima le Conferenze hanno condiviso gli impegni assunti per il futuro, quindi hanno avanzato le proposte per il Capitolo generale 2009.

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Esse, in conclusione, sono state sintetizzate in questi termini: Mentre si ribadisce limportanza di tutte e cinque le decisioni del Capitolo generale 2003, in particolare si sottolineano le seguenti priorit: a. nonviolenza attiva (applicata ad alcuni ambiti: accoglienza, rispetto, dialogo interreligioso); b. giustizia ambientale o ecologia globale, intesa come stile di vita, come impegno verso i poveri e verso il Creato; c. impegno per gli esclusi, specie i migranti. Si deciso allunanimit di consegnare le proposte cos riassunte al Consiglio internazionale di GPIC, il quale le rielaborer e le presenter al Capitolo generale, unitamente a quelle emerse negli altri incontri continentali. Il 3 Incontro europeo degli Animatori GPIC si concluso rendendo grazie a Dio con una partecipata Celebrazione eucaristica! 2. Message of the Minister General FR. JACOPO POZZERLE

Dear Brothers in Christ and Francis, May the Lord give you peace! I greet you with great joy on the occasion of the European Continental JPIC meeting, being held in Frankfurt, Germany. I would prefer to be with you personally, but other commitments do not allow me to be present. Know that I am with you in spirit and in the Spirit! May your deliberations about so many important topics bear fruit in the Lord. Celebrated in the context of preparation for the VIII Centenary, I am sure your gathering will strengthen our commitment to live the Gospel after the example of Frances. The title chosen for the meeting, Franciscans for a United Europe in Solidarity, underlines the challenges facing all of us. The great issues of our day like poverty, immigration, environmental crisis, war and conflict, among others, serve to highlight our differences, to separate us from one another. But the message of Jesus is one of

unity, of calling all peoples to be one in the Kingdom of Heaven. The General Chapter of 2003 took up this message, and called on us not to domesticate the prophetic words of the Gospel, but to be about the birth of a new epoch, awakening a new vision of life and relationships based on justice and love, the paths of peace (May the Lord Give you Peace, 2). The title of the study guide to the priorities of 2003-2009 further emphasizes our need to make concrete the faith that we profess: Followers of Christ for a Fraternal World. Reflection on our work for a united Europe, with special concern for the issues of East and West, will further strengthen our commitment to the Franciscan mandate for dialogue, reconciliation and unity. A second important task entrusted to you is a thorough evaluation of the implementation of the Chapter 2003 JPIC decisions. All Entities of the Order, all Friars, were requested to examine our style of life and its impact on creation, to promote active nonviolence in our life and work, to pay special attention to displaced people, to draw up guidelines for the ethical use of resources, and to establish JPIC courses in our academic centres (May the Lord Give You Peace, proposals 39-41). We recognize that such undertakings are not carried out in a short period of time; they require reflection, planning and persistent vigilance. However, no journey can be accomplished without taking the first step. Study what has already been done in regard to these Chapter decisions, analyze the next steps which will make implementation even more effective, and re-commit yourselves to the work necessary to attain these goals. And please be aware that these proposals do not apply only to our work ad extra, but must be applied to our fraternal relationships where appropriate. We must give the world the example of what it means to be brothers, what it means to be reconciled to one another, what the Kingdom of Heaven should look like. During your sessions, you will also dedicate significant time considering the ecological emergency that we are facing today. Issues like global warming, use of petroleum, the scarcity of fresh water and

EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI

many others, merit our attention as followers of a man who sang the praises of a world created by an all-loving God. We are challenged to live the spirit of the Canticle of the Creatures, where Francis invites everyone of good will to live in harmony with one another and with all of Gods creatures and all of us, Gods creation. It has become increasingly clear that social justice cannot be achieved without environmental justice. Many of our brothers and sisters around the worlds suffer the effects of the degradation of our environment. They are forced to live without access to clean air and water, to face the consequences of pollution on their land and animals, to live in filth and unhealthy conditions. Our Social Teaching has consistently upheld the dignity of the person. The dignity of our brothers and sisters demands that we engage the issues of environmental crisis; it also demands that we ask difficult questions about our life style and its impact on the world. Be courageous in analyzing these problems, and help discover ways to heal creation and the brothers and sisters who are part of it. The second International OFM Congress for JPIC, held in Brazil in the beginning of 2006, chose as its theme Embracing the Excluded of Today. In my convocation of that Congress, I reminded all of you that Francis encounter with the leper in the Valley of Spoleto was decisive on his path to conversion; he affirmed that it was the Lord Himself who had led him among the lepers and he had treated them with mercy. Faithful to that intuition, Friars Minor have been close to the lepers of every era and area. Recent General Chapters have challenged us to renew our commitment to closeness to the poor, who continue to be excluded from the most fundamental rights to a life of the children of God. You must help us find ways to foster this commitment. The VIII Centenary is not a simple reminder of the fact that our form of life is to live the Gospel. Rather, it is a creative reinterpretation and renewal of that commitment. The project The Grace of Our Origins makes it clear and this commitment must be incarnated in our daily lives. It calls

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for concrete signs of sharing, minority, solidarity and making restitution to the lepers of our time through a more sober and essential life. It encourages us to work for a new community and public commitment oriented toward solidarity; to make concrete choices for justice, peace and the integrity of creation; and to foster initiatives for dialogue. All of us are called to promote these actions, but we count on you to model for us new and effective ways to lead us

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Rome, 16th October 2007

forward. I pray that the Spirit of the living God descend on you during your time in Frankfurt, and that the blessing of God be with you as you seek to make real our stated commitment to establishment of Gods Kingdom in our midst.

BR. JOS RODRGUEZ CARBALLO Minister General

1. Seminario de Estudio sobre los Franciscanos entre los Musulmes hoy 1. Presentazione del Seminario
Roma, Curia general, 17-21 septiembre 2007

E SERVITIO PRO DIALOGO

Dal 17 al 21 settembre si celebra nella Curia generale dei Frati Minori (Francescani), a Roma, il V Incontro di Francescani tra i musulmani oggi: possibilit e sfide. Lincontro si inserisce negli eventi celebrativi di preparazione alla celebrazione dellVIII Centenario della Fondazione dellOrdine (1209-2009), al compiersi dei 25 anni della Commissione francescana internazionale per le relazioni con lIslam integrata poi nel Servizio per il dialogo dellOrdine dei Frati Minori. Il Seminario di riflessione e studio porta il titolo Humiliter et devote vivere, motto preso dalle Costituzioni generali dellOrdine che riflette il modo di vivere tra i musulmani secondo lo spirito di San Francesco dAssisi (Come seguaci di san Francesco e dei primi missionari dellOrdine, i frati siano fortemente preoccupati di andare umilmente e di vivere devotamente tra le popolazioni di religione islamica, per le quali parimenti non c alcun onnipotente eccetto Dio: CCGG 95, 3). La presenza missionaria dei francescani in mezzo allIslam affonda le sue radici nelle origini della fraternit, ai tempi di San Francesco, partendo dal suo incontro con il sultano a Damietta (1222), e dalla testimonianza dei primi martiri dellOrdine francescano a Marrakech (1221), dei quali Francesco dAssisi disse ora posso dire di avere cinque veri frati minori, e la cui testimonianza attrasse S. Antonio di Padova. Addentrandosi in mezzo allIslam, Francesco inaugura un nuovo modo di relazione e

FRANCESCANI TRA I MUSULMANI OGGI: POSSIBILIT E SFIDE Humiliter et devote vivere

dialogo, mostrando una porta aperta e innovativa nelle relazioni con i musulmani per andare loro incontro portando il dialogo, lascolto e lincontro, come le uniche armi delle quali dispone un figlio del Vangelo. Poco pi tardi, scrivendo la sua Regola, Francesco raccoglier la sua esperienza in mezzo allIslam come prototipo della missione francescana: i frati che vanno tra gli infedeli, non facciano liti o dispute ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio e confessino di essere cristiani, e quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio (Rnb 16). La missione originale di questo gruppo evangelico capeggiato da Francesco dAssisi caratterizzato da un camminare per il mondo, tra la gente, mescolandosi con il popolo, senza portare nulla, annunciando la pace, senza litigare per alcun motivo, sottomettendosi ad ogni creatura, lavorando di qualche lavoro onesto. Queste caratteristiche si applicano alla logica di una missione particolarmente difficile, la missione tra gli infedeli in guerra con il mondo cristiano, e ad uno degli uffici pi evangelici della fraternit, la predicazione nel pi puro stile francescano: con la parole e lesempio. Allincontro partecipano 50 frati provenienti da diverse entit dellOrdine che svolgono il loro lavoro in mezzo allIslam, frati che vivono in paese a maggioranza islamica, impegnati in attivit relazionate con il dialogo interreligioso, o in attivit di accoglienza di immigrati di questi paesi. Nonostante siano passati quasi otto secoli, continua ancora ad essere in vigore la preferenza di San Francesco per le missioni nel mondo musulmano e lopzione preferenziale dellOrdine in questo senso si fa ereditiera di una bella presenza con umilt e grande dedizione abbracciando diverse realt e forme di servizio e presenza in lungo e in largo per i cinque continenti. In que-

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sti luoghi i frati armonizzano le proprie attivit pastorali e di servizio alla chiesa locale con il servizio ai musulmani attraverso diverse opere sociali e culturali in paesi come Bosnia-Herzegovina, Gibuti, Egitto, Kazakistan, Libano, Libia, Malesia, Marocco, Pakistan, Palestina, Siria, Somalia, Sudan e Turchia. La dimensione missionaria dellOrdine sempre stata una delle sue principali preoccupazioni, fino al punto di aver scritto nellambito della sua evangelizzazione missionaria una delle pagine pi belle della sua storia. Leredit della presenza missionaria in mezzo allIslam, costituisce un titolo di orgoglio, ma prima di tutto una chiamata alla responsabilit per i frati di oggi, perch se vero che andare tra i musulmani richiede una vocazione speciale, anche certo che continua ad essere una chiamata alla generosit. FR. MANUEL CORULLN FERNNDEZ, OFM Tangeri (Marocco) LA MISIN ENTRE MUSULMANES El dilogo de la vida

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2. Informe del Ministro general

tra redencin. Para los musulmanes aquella tierra les perteneca, pues les haba sido dada por Al desde el inicio del Islm. Adems Mahoma haba ascendido al cielo desde el monte Moria, situado en Jerusaln. En este contexto el vocabulario utilizado por los predicadores de las cruzadas era significativo del clima blico reinante: Hijos de Agar, la esclava de Abraham, Pueblo esclavo de los demonios, Vermes de los que es necesario liberar Tierra Santa. A ellos se les aplica la imagen de la bestia, descrita por Daniel (7, 20-24) y el Apocalipsis (12, 3). Mahoma, escribir Inocencio III, es el hijo de la perdicin, la Bestia, cuya muerte, anuncia el Papa, es inminente. En este contexto, quien mata a un musulmn, llega a afirmar san Bernardo, no es un hocida, sino un malicida y ser considerado como uno que ha vengado el ultrage hecho al Seor. Por parte de los musulmanes seguramente las cosas no estaban mejor, aun cuando no tenemos literatura sobre ello. Lo cierto es que unos y otros luchan en nombre de su Dios, por una tierra que, segn ellos, les perteneca en exclusiva. Callan las armas y se abren los corazones En este clima nace y crece un hombre cuyo nombre es una bendicin: Francisco (LM 1, 1). Llamado por el Seor a reparar su Iglesia, el Poverello, tiene que derribar muchos muros y saltar muchas barreras, particularmente los muros y barreras que enfrentaban unos a otros: minores et maiores, letrados e idiotas, cristianos y musulmanes... Francisco, probablemente en Ancona, se une a la V Cruzada. Finalmente, despus de fracasar en el 1211, el hijo de Bernardone ver realizado su sueo de llegar al reino de los Sarracenos. El 29 de mayo del 1218 haba iniciado la batalla de Damieta. En julio de 1219, Francisco, con el grupo de peregrinos de la V Cruzada era el nombre que se daba a los combatientes-, llega al campo de batalla. El 29 de agosto el ejrcito cristiano sufre una seria derrota (cf 2Cel 30). Francisco la haba predicho y se haba declarado contrario a la guerra, pero no fue escuchado. Ante su fracaso en el campo cru-

La llamada a la cruzada Los lugares santos haban cado en manos de los musulmanes. Este hecho era considerado una afrenta ignominiosa para el mundo cristiano. Los Papas, Urbano II el primero y Eugenio III despus, invitan al pueblo cristiano a liberarlos, convocando las primeras cruzadas. Cristianos y musulmanes luchan en guerra santa. A la agresin musulmana, los cristianos deban responder con la guerra, deca el Concilio Lateranense IV. Ambos, cristianos y musulmanes, pensaban defender de este modo el honor de Dios. Por parte de los cristianos se trataba de una cuestin de honor y de justicia arrevatar de la posesin de los musulmanes, considerados ladrones de la tierra de su Seor, los lugares de nues-

SITUNDONOS HISTRICAMENTE

Cruzando barreras, saltando muros Encontrndose con Melek-el-Kamil, Francisco destruye el muro de la cristiandad. l no razona con los criterios ideolgicos de la cristiandad de entonces, sino que se pone ms all de la frontera de la cruzada. Su propsito es ir ms all, dejar su propia orilla para llegar a la orilla del otro. Y cuando llega a casa del Sultn, Francisco no se presenta como enviado por los cruzados, sino por Dios, como mensajero del nico Dios en el cual tambin el Sultn crea. De este modo Francisco se pone en seguida dentro de la sensibilidad del otro. Francisco supera tambin el muro del miedo. Francisco no teme ni la fuerza (ejrcitos), ni el poder (Sultn o el Cardenal Legado Pelagio), ni el incognitus o el diverso que est presente en el otro. Ya en su vida Francisco haba superado el miedo al otro, enfermo y repugnante, abrazando al leproso. Haba superado la divisin entre buenos y malos, acogiendo los ladrones y

zado, Francisco, sintindose enviado por Dios, como l mismo dir ante el Sultn, no duda en presentarse ante Al-Malik al Kamil, quien lo acoge con gran simpata. No conocemos el contenido del coloquio entre los dos protagonistas de tal encuentro. Lo que s sabemos es que Francisco se presenta abiertamente como cristiano, va a lo esencial, y que el Sultn le acoge. El Sultn descubre en Francisco a un hombre de fe. Francisco, a su vez, descubre en el Sultn a un creyente, un hombre que oraba cinco veces al da, y no a un hijo del diablo. Y el milagro del encuentro se realiza. Callan las armas y empiza el dlogo entre dos hombres, separados por la religin y la cultura, pero unidos por la fe. Es muy significativo que ambos se entiendan y se respeten, an hablando lenguaje distinto. Y es que la fe en el Dios clemente y misericordioso les une, an separndoles la religin. Francisco regresar del campo enemigo como lleg: sin riqueza alguna, pues las rechaz, pero con el corazn ms abierto que nunca hacia el otro, frente al cual no duda en confesar su fe en el Dios uno y trino.

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ofrecindoles fraternidad y acogida e invitndoles a cambiar de vida. Haba superado la barrera entre aquellos que tienen el poder y los que sufren la opresin. El episodio del lobo de Gubbio es claro exponente de ello. En Damieta, Francisco supera cualquier miedo, atraviesa cualquier frontera y llega a la orilla del otro. En definitiva, Francisco se apunta a la construccin de un mundo nuevo, basado en el programa de fraternidad universal. En Francisco todo parti del descubrimiento que en su juventud hizo de Cristo. Desde entonces no duda en saltar todas las barreras que encontrar en su camino hacia el otro: la barrera de su yo, para abrazar al leproso fsico; la barrera social, para abrazar a los ladrones o leprosos morales, la barrera eclesistica, para abrazar al leproso espiritual que era el musulmn. Francisco es un peregrino, un mendicante en busca del hermano desconocido. Es un mendicante de Dios y del hombre.

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Las claves del dilogo de Francisco con el Sultn El episodio al que acabamos de referirnos nos presenta a Francisco, el hermano universal, como un hombre profundamente convencido de la necesidad de atraversar la puerta que nos supera del otro, sin prejuicio alguno, ni otras pretensiones que no sean las del encuentro gratutito y el dilogo respetuoso y franco. Es significativo que, mientras sus contemporneos, incluidos los papas, invitaban a ir contra los musulmanes, y concedan indulgencias a quienes luchasen por liberar los Santos Lugares de la redencin, Francisco pide a sus frailes de ir entre ellos (1R 16, 3; 2R 12, 1). Una gran diferencia. Francisco va contracorriente. El Dios en que Francisco cree profundamente es el Dios amor de San Juan (cf. 1Jn 4, 8). Por eso pide a sus hermanos que, por inspiracin divina, quisieran ir entre sarracenos y otros infieles, vayan para testimoniar al Dios amor, Padre de Jesucristo y de todos nosotros. En Damieta cada uno afirma su identidad, se respeta la diversidad y se vive la re-

LOS FRANCISCANOS AL ENCUENTRO DEL OTRO Los Hermanos Menores hemos recibido de Francisco una gran herencia: ir entre sarracenos y otros infieles. Nuestra Orden es misionera, la primera Orden misionera en la Iglesia. Por primera vez en la historia de la vida religiosa se establece como normal la vocacin apostlica entre infieles. La misin de la Orden es abierta y universal. La vocacin misionera de los Hermanos Menores viene a ser como la expresin ltima del Evangelio catlicamente vivido. El que la Regla bulada concluya con el captulo dedicado a esta misin entre sarracenos y otros infieles es altamente significativo, casi para decirnos: la misin es la cima de la vocacin evanglica del Hermano Menor. Desde el principio, la fraternidad franciscana se percibe a s misma en estado de misin, itinerante, abierta a todos los hombres, lo que hizo que los hermanos bien pronto llegaran a esparcirse por toda la redondez de la tierra, como justamente afirma san Buenaventura, comparando la epopeya de la Orden con la historia primitiva de la Iglesia (cf. LM 4, 7). Fiel a esta vocacin, hoy, a pesar de la escasez de vocaciones en algunas regiones de donde proceda el mayor nmero de misioneros, y an cuando todo el mundo pueda ser considerado pas de misin, la Orden, sin embargo, no puede desentenderse de este legado de ir entre musulmanes, por difcil que sea o nos parezca. Habiendo tomado conciencia de que la misin es la clave para entender y dar nuevo vigor a nuestra vida; conscientes de que la misin es la dimensin que unifica los otros aspectos y valores de la vida franciscana, sentimos la necesidad de superar las tentaciones y las tendencias egocntricas y de renovar nuestra presencia entre musulmanes. Esta presencia forma parte de nuestro carisma. En estos momenttos, nuestra Orden est presente en varios pases oficialmente islmicos o donde hay una buena representacin musulmana: Marruecos, Libia, Egipto,

ciprocidad, claves todas ellas necesarias para el encuentro y el dilogo.

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Djibuti, Togo, Burkina Faso, Costa de Marfil, Guinea-Bissau (en frica), Israel-Palestina, Libano, Jordania, Siria (en Medio Oriente), Pakistn, Indonesia, Malasia, Singapur, Filipinas (en Asia), Bosnia, Albania, Kazakistan (en Europa), y en Turqua. Agradezco de corazn a los hermanos su trabajo y misin entre musulmanes, en la mayora de los casos en situaciones nada fciles. La Orden aprecia su trabajo, y les agradece el que sean, tambin ellos, en medio de los musulmanes faro de esperanza y oferta generosa de fe y comunin (cf. El Seor nos habla en el camino, 37), en la mayora de los casos con la simple presencia y perseverancia en zonas del mundo donde las dificultades, [en muchos casos] han llegado a niveles verdaderamente extremos (cf. El Seor nos habla en el camino, 37). Perseverad, queridos hermanos, en este camino de dilogo, de encuentro con el otro, con el diverso, cruzando fronteras, como hizo Francisco, desde el anhelo de crear una verdadera fraternidad que brota del reconocernos hijos de un mismo Padre (cf. El Seor nos habla en el camino, 36). Cmo realizar esta misin? La Reglas, la bulada y la no bulada, nos ofrecen principios importantes a tener en en cuenta, tanto en la misin en general, como en la misin especfica entre sarracenos y otros infieles. Veamos los ms importantes. El discernimiento Segn la Regla no todos son llamados a ir entre musulmanes. sta es una vocacin dentro de la vocacin franciscana: Aquellos hermanos que quieren, por inspiracin divina, ir entre sarracenos y otros infieles, pidan para ello la licencia a sus ministros provinciales. Pero los ministros no otorguen la licencia para ir sino a los que vean que son idneos para ser enviados (2R 12, 1-2). Es significativo que para ir entre sarracenos y otros infieles se use la misma expresin que para entrar en la Orden: movidos por inspiracin divina (1R 2, 1). Y esta exigencia que desapareci en el texto de la Regla bulada cuando se habla de abrazar este gnero de vida (cf. 2R 2, 1), sin embargo se introduce en dicha Regla cuando se

habla de ir entre sarracenos y otros infieles (cf. 2R 12, 1). Personalmente me llama la atencin la insistencia que tanto en 1R 16, como en la 2R 12, se insista tanto en la necesidad de discernir la voluntad de los que quieren ir entre sarracenos u otros infieles. Caben tantos engaos!, se pregunta un comentarista actual de la Regla, Javier Garrido, quien responde: el ms peligroso de todos es el que nace de los mejores deseos, el del heroismo (La forma de vida franciscana ayer y hoy, 219). El misionero no es un hroe. Es un hermano que responde a la llamada del Espritu, verdadero protagonista de la misin, tanto en su inicio como en su desarrollo. No se va en misin ni se escoge la misin en base a un proyecto personal. La misin es una vocacin particular que viene de Dios, inspirado por Dios, y que pide, por parte del llamado, una respuesta generosa. Pero, adems de esta tentacin, que ciertamente es real, Francisco nos pone en guardia contra otra, no menos real, y que se refiere a los ministros. stos han de discernir sobre la idoneidad del heremano con total libertad y con gran espritu de generosidad. Es por ello que si bien el discernimiento pasa necesariamente por los ministros, ellos debern estar bien atentos a no dar el permiso a los no idneos, ni negrselo a quienes, ante el Seor, consideren idneos para ir entre sarracenos y otros infieles, pues de ello tendran que dar cuenta al Seor (cf. 1R 16, 4). Una clara llamada de atencin sta: a quienes deseen liberarse sin ms de algunos hermanos, o a quienes, considerndose sus dueos, deseen retenerlos, contra la inspiracin divina, para cubrir otras necesidades consideradas ms urgentes. En este sentido considero importante notar un cambio de acento entre la primera Regla y la segunda Regla. Mientras en la primera se insiste mucho en que los ministros no deben negarles el permiso a los que consideren llamados a este tipo de misin; en la segunda se insiste ms bien en que no den el permiso a la ligera: Pero los ministros no otorguen la licencia para ir sino a los que vean que son idneos para ser enviados (2R 12, 2). Qu est

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insinuando este cambio? A mi modo de ver algo est pasando en la Fraternidad. Francisco llama a ser muy realistas y serenos en el discernimiento. En el orden de la vocacin nadie es seor: ni de s mismo, ni del otro. Unos y otros estn al servicio de lo que inspire el Espritu. Obediencia fraterna y primado de la iniciativa de Dios, a un tiempo. A lo dicho anteriormente, hemos de aadir ahora que a la misin no se va, ni se escoge la misin en funcin de necesidades. No se va porque en una Provincia hay suficientes hermanos para cubrir necesidades, o se deja de ir porque hay que cubrir necesidades ms urgentes, como se oye decir a veces. Tampoco se escoge la misin en funcin de las necesidades de sta. A la misin se va porque uno se siente llamado y esa llamada es confirmada por quien tiene la responsabilidad seria responsabilidadde hacer el discernimiento final. No es la necesidad lo determinante en ir o no a misiones, en la eleccin de esta o aquella misin, aunque el Seor tambin hable a travs de dichas necesidades. Lo determinante es siempre la llamada del Seor.

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El mtodo misional El principio general para los Hermanos en misin es el que Francisco da para todos los Hermanos que van por el mundo: Aconsejo, amonesto y exhorto a mis hermanos en el Seor Jesucristo que, cuando van por el mundo, no litiguen ni se traben en discusiones, ni juzguen a los dems; sean ms bien mansos, pacficos y modestos, apacibles y humildes, hablando con todos dignamente, como conviene (2R 3, 10). El tono solemne y el carcter personal de esta exhortacin, la segunda de la Regla, nos da a entender que estamos ante uno de los ncleos de la misma forma de vida franciscana. Los Hermanos, en permanente estado de misin, han de vivir una vida configurada por las bienaventuranzas de Jess, desarrollando en todo momento el ministerio de la reconciliacin (cf. 2Cor 5; Ef 2), por medio del amor que soporta y espera sin lmites, es decir, siguiendo las huellas de Jess, el que carg con nuest5ros pecados (cf. Adm 5, 15). La misin franciscana,

cualquiera que sea su manifestacin concreta, ha de estar inspirada por la dinmica de las bienaventuranzas. Para Francisco nuestra misin no es la de revindicar nada, sino la de hacer penitencia y ser los menores (cf. 2R 9; Test 7-8). Para Francisco, minoridad y ministerio de la reconcliacin son dimensiones de la misma misin. Segn los bigrafos, Francisco es profeta de paz (cf. 1Cel 23; 36; 42; 101), y hombre de reconcliacin ( cf. LP 75; 108). Entre lneas podemos ver la metodologa usada por Francisco en esta misin: la noviolencia, esperando contra toda esperanza en la eficacia del amor activo y fuerte, y el amor indefenso que confa en el corazn humano, a pesar de las apariencias. As lo encomend a la Orden, como tarea esencial (cf. LP 84). Todo esto est indicando la minoridad como actitud determinante de nuestro ir por el mundo, tambin entre sarracenos y otros infieles. El mtodo misional franciscano es, por tanto, inseparable de la minoridad, de la actitud de servicio y de dilogo, sujetos a toda humana criatura por Dios (cf. 1R 16, 7). Ello hace que se deba dar prioridad a la persona del otro, sin prejuicios, que se busque, ante todo, al hombre, considerando al otro hermano, hermana. El misionero franciscano est llamado a ponerse en relacin evanglica con el otro, hacindose acogida, escucha, y desarrollando sentimientos de simpata y de cortesa. El misionero franciscano est llamado a acoger y respetar al otro, en todo momento, a vivir la solidaridad hasta las ltimas consecuencias, a caminar con el otro. Para el misionero franciscano, la persona ha de contar ms que la cultura e incluso que el credo religioso (cf. Vincenzo Brocanelli, Vivere in missione secondo il carisma francescano, Roma 2006, 66ss). Las armas propuestas para la misin por Francisco, en contraposicin a las armas de los cruzados, son la mansedumbre y la simplicidad, sin olvidar, ciertamente, la prudencia (cf. 1R 16, 1). Los hermanos son llamados a partir en misin, particularmente entre sarracenos y otros infieles, personas libres de cualquier ideologa y sin confiar en poder humano alguno, sino ncamente

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en el Seor que los enva. Su nica fuerza es el poder de la Palabra del Seor y el poder de Dios, que se manifiesta en la debilidad de los hombres.

Primero la vida La vocacin del Hermano Menor es la de seguir y mostrar a los otros a Cristo. Esto hace que todo Hermanos Menor, y en particular el misionero franciscano, d el primado a la vida evanglica sobre el ministerio pastoral. No hace proselitismo, no conquista, ante todo testimonia; no demuestra, ante todo muestra, hace visible al que para l es todo el bien, el sumo bien, la riqueza a saciedad (cf. AlD). El misionero franciscano, y no slo, ha de tener presente que lo que realmente atraa de Francisco no era su elocuencia, sino el hecho de ser hombre de Dios. Al igual que Francisco, el misionero franciscano es el hombre que sin nada propio, radicalmente pobre, se siente rico testimoniando al que lo es todo. El misionero entre sarracenos y otros infieles no renuncia en ninguna circunstancia a predicar el Evangelio, pero lo hace primero con su vida y slo cuando pareciera oportuno (de nuevo el discernimiento), tambin predicndolo explcitamente. No resulta evidente el contraste entre el mtodo misionero franciscano y el de las Cruzadas de ayer y tambin de hoy? Este mtodo es plenamente actual. Lo ha reafirmado el Captulo general extraordinario: Nada puede sustituir a la vida ( cf. El Seor nos habla en el camino, 10). La vida tiene el primado absoluto en la cotidianidad del misionero autntico. De ello se deduce una prioridad absoluta para todos los anunciadores el Evangelio, particularmente entre musulmanes: dar calidad a la propia vida de Hermanos Menores, teniendo presente las Prioridades de la Orden, en las que se sintetiza y actualiza la forma de vida franciscana (cf. CCGG 1, 2). En sntesis, el mtodo misionario franciscano se puede expresar en estas palabras: inculturacin, presencia fraterna, respeto, dilogo, y solidaridad con todos, especialmente con los desheredados, los ltimos, los excludos.

Educacin en la antropologa de la reciprocidad Pienso que en este momento es necesaria una revolucin educativa y formativa, tambin en nuestra Orden, no slo a niveles metodolgicos, sino tambin antropolgicos. Profundizar en la antropologa de la reciprocidad pone a la luz el significado de la apertura al otro, del reconocimiento y del respeto del otro, del camino y del encuentro con el otro. En un mundo herido por los egosmos, las guerras y violencias es urgente inculcar un nuevo humanismo, una nueva paideia por el hombre planetario. La educacin debe sentirse interrogada por la presencia de muchos rostros nuevos, que se vuelven nuestros prjimos y que son t mismo, segn la intuicin de Lvinas. La educacin debe dejarse interrogar por esta sociedad, tan compleja, a hacerse cargo del otro, para lo cual se exige salir de nosotros mismos, de nuestro egosmo y de nuestro egocentrismo, de nuestra indiferencia y de eventuales hostilidades en relacin con el diferente, con el otro. Educarse a la multiculturalidad Necesitamos, lo veo como una tarea urgente, educarnos para conocer, comunicar y convivir con la diversidad, para la interdependencia recproca de la comn pertenencia. Se trata, en definitiva, de una educacin multicultural Como lograr esto? A mi modo de ver una educacin multicultural debe fundamentarse en algunos principios que personalmente considero irrenunciables: Valorar la persona humana. Creer que la persona humana, cualquiera que sea, vale ms que cualquier proyecto u objeto. Este es, a mi modo de ver, el desafo ms

Los misioneros no se improvisan, hay que prepararlos. Cmo? Propiciando, desde la formacin inicial, una educacin en la antropologa de la reciprocidad, una educacin en la multiculturalidad, una educacin para el dilogo, y una educacin de la acogida y de la hospitalidad.

PREPARANDO MISIONEROS

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grande en el mundo de hoy, crucificado por guerras fraticidas, tnicas, y religiosas, causadas por el egosmo y por la violencia organizada. De ah la urgencia de aprender a vivir juntos: uno de los cuatro pilares de la educacin indicado por el Informe de la Comisin Internacional para la educacin en el siglo XXI de la UNESCO (1996). En este contexto me parecen muy oportunas las recomendaciones del conocido hebreo Nazim Hikmet a Mchmet su hijo: No vivas como husped en este mundo, ni como turista de la naturaleza; vive en el mundo como en tu casa paterna. Cree en el grano, en la tierra, en el mar, pero sobretodo cree en el hombre. Intenta que te duelan las ramas que se secan, las estrellas que caen, la tristeza de un animal herido que vagabundea, pero sobretodo que te duela la tristeza del hombre. Deseo que te alegre cualquier bien de la tierra: la luz, las sombras, las cuatro estaciones; pero deseo sobretodo que sea el hombre el que te d la mayor alegra. Me parece cada vez ms urgente tener la pasin por la causa de la persona humana que merece todo respeto, toda nuestra atencin, y, sobre todo, todo nuestro amor. De qu nos vale querer salvar la naturaleza amenazada por todas partes si no salvamos al hombre, igualmente amenazado? No puedo menos de confesar mi simpata por la propuesta de un conocido estudioso, Ricardo Petrella, quien sugiere que se ponga como objetivo prioritario del sistema educativo: aprender a decir buenos das al otro, que significa reconocer la existencia del otro, aprender la democracia y aprender a vivirla, aprender la solidaridad. Es urgente, como sealaba hace ya bastantes aos atrs Paul Ricoeur, comprender y ensear a comprender lo que es diverso. Es urgente asegurar a todos la comn identidad humana, respetando su propia identidad. Pasar del yo al nosotros. En una cultura dominada por el subjetivismo veo necesario luchar abiertamente contra el subjetivismo exacerbado y todo lo

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que lleva consigo: egosmo, etnocentrismo, particularismos que fomentan la percepcin negativa del otro, la cual a la larga puede provocar actitudes de miedo, indiferencia, intolerancia y racismo en sus diversas formas. La absolutizacin de la propia identidad y el apegarse a las propias particularidades llevan al desprecio de los otros y del otro. La solucin? La solucin est en el reconocimiento del otro, en el reconocimiento de la misma dignidad del otro. El otro existe conmigo, vive conmigo y juntos formamos la familia humana, como figura en la declaracin universal de los derechos humanos, y por lo tanto es digno de respeto, del mismo modo que yo lo deseo para mi. Caminar desde el otro, es decir, dejarnos educar por el otro, por el diferente, en una actitud de apertura, humildad, gratitud, cooperacin, solidaridad. Caminar desde el otro, es decir, hacer que el otro sea el criterio y la medida de mis acciones. Esto lleva a la escucha, al respeto, al amor... Educarse al dilogo Como bien sabemos etimolgicamente dilogo viene de dia-logos que a la letra significa dejarse atravesar por la palabra del otro. Este significado etimolgico nos puede llevar a pensar el dilogo como una especie de conversin en la que las personas se ponen en relacin. Slo esta relacin har posible la comprensin y el respeto, metas a las que tiende todo verdadero dilogo. Veo como indispensables cuatro actitudes para que esta relacin sea posible: Claridad. sta a su vez supone tener un sentido ntido de la propia identidad personal. Sin tener clara la propia identidad no puede darse claridad. No puede haber dilogo autntico sin saber de donde se parte, sin saber cada uno quien es y ante quien est, sin ser fieles a la propia identidad. Esta fidelidad a la propia identidad, lejos de ser vivida en actitud fundamentalista, una actitud que nace del miedo a pensar y de la ilusin de una fe sin cuestionamientos, ha de ser vivida en

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permanente actitud de escucha y de respeto, de cordialidad y de sinceridad. Slo estas actitudes nos llevarn a crecer en el dilogo hecho de escucha y de anuncio. Uno no puede construir la propia identidad encerrndose en s mismo, sino partiendo del otro, del diverso, de la alteridad. La formacin para el dilogo debera ser un captulo del desarrollo integral, que es el objetivo de la formacin en su acompaar a la persona hacia el descubrimiento, la re-apropiacin y el crecimiento de la propia identidad. Mansedumbre. No es una actitud en circulacin frecuente, y sin embargo es fundamental para el dilogo. El manso est libre de altivez y de resentimiento, incluso cuando ha tenido experiencia de injuria o de reproche. La mansedumbre es incompatible con los mtodos violentos. Por otra parte, el manso aprende a no tomarse a s mismo demasiado en serio y est siempre dispuesto a aprender del otro. Capacidad para afrontar los conflictos y la confrontacin crtica con posiciones diversas a partir de la pasin por el hombre y su ineludible dignidad. El conflicto, como bien sabemos, no es por si mismo malo. Todo depende como se gestiona. Creo muy importante educar y educarnos para afrontar adecuadamente los conflictos. Confianza. No se trata slo de confianza en las propias palabras, sino que es tambin un reconocimiento por ambas partes involucradas en el dilogo. La confianza nos habilita a decirnos abiertamente la verdad, pero expresando siempre esa verdad con amor. Educarse en la cultura de la acogida y de la hospitalidad Esta cultura encuentra sus races en la comprensin del otro como ineludible para poder decir uno mismo. La cultura postmoderna, dominada por la ideologa neoliberal y sustentada por la cultura meditica, propicia la creacin de identidades narcisistas, centradas en el cultivo de s mismas, de la apariencia... En es-

te contexto se hace urgente formarnos y formar en una cultura de acogida y de hospitalidad. Para ello considero necesario superar modelos formativos basados en el concepto de perfeccin individual y de objetividad sacral, en favor de modelos fundados en conceptos de encuentro y de dilogo. A mi modo de ver, esto comprota: Salir del propio entorno social, dejar las seguridades de la propia tradicin cultural, para poder encontrar al diverso de uno mismo y al mismo tiempo mostrar como justamente en este abandono de uno mismo, en este continuo camino de knosis hacia el extranjero, la persona se realiza y realiza su vocacin. Encontrar palabras capaces de crear comunin con las personas que son diferentes. Es indispensable formarnos y formar para el respeto por el diferente, en la capacidad de escuchar y de tomar en cuenta los puntos de vista de los que son distintos. Es prioritario formarnos y formar para abrazar y no slo soportar las diferencias tnicas, culturales y teolgicas, tambin en nuestras fraternidades. En la era de la relacin virtual, es fundamental el educarnos para vivir en una relacin que sea a la vez profunda, libre y liberadora. Slo en este tipo de relacin se podr escuchar al otro en su alteridad, sin caer en la tentacin de reducirlo a nuestros esquemas, hasta llegar incluso a eliminarlo. Se trata, pues, de un camino de crecimiento en libertad, entendida como control sobre uno mismo que lleva a la entrega de s. El misonero franciscano, particularmente el que vive entre musulmanes, es el que, desde la adhesin a Cristo, se da totalmente, sin reservas y sin limite de energas ni de tiempo; el que se entrega gratuitamente; el que vive la lgica del don hasta el extremo, sabiendo que nada le pertenece, que todo es don que se recibe y que por tanto hay que restituirlo; el que sale constantemente de s mismo para ir al encuentro del otro, del distinto (cf. El Seor nos habla en el camino, CONCLUSIN

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19 - 25). El misionero franciscano, mxime el que vive entre musulmanes, es el que, fundamentando su vida en las bienaventuranzas, opta por el dilogo de la vida, por una presencia en medios fronterizos, dando testimonio que no hay otro omnipotente sino l (CtaO 9). La misin franciscana, como la de Francisco, deriva de su ntima unin con Cristo, se nutre de la Palabra del Evangelio y del sacramento de la Eucarista. El encuentro con el Seor desemboca, necesariamente, en la misin (cf. Jn 4, 4ss). El descubrimiento del Amor abre al amor hacia los otros, por distintos que sean. En la misin, el Hermano Menor trasmite el Amor que conquist su corazn, antes que una doctrina, y comparte lo que constituye la riqueza y la belleza de su vida, antes de trasmitir lo que aprendi intelectualmente, y, en todo momento, conserva, por el amor de neustro Seor Jesucristo, la paz en el alma y en el cuerpo (Adm 15, 2). Todo lo dicho nos pone en condiciones excelentes para ir y permanecer entre sarracenos y otros infieles. La metodologa misionera que nos propone nuestra forma de vida abrir las puertas del otro, como un da abri la puerta del corazn del Sultn, y la confrontacin de unos contra otros dejar paso al dilogo y al respeto de unos con otros.

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3. Omelia conclusiva del Ministro generale


Ef. 4, 1-7. 11-13; Sal 18; Mt 9, 9-13

FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro general


Roma, Curia generale, 21 settembre 2007

Giunti al termine del Seminario sui Francescani tra i Musulmani oggi, sentiamo il bisogno di ringraziare il Signore per il dono che ci ha fatto di questo incontro veramente fraterno. Ma desideriamo, soprattutto, rendergli grazie per averci chiamati ad abbracciare questa forma di vita, che consiste essenzialmente nel seguire pi

SI ALZ E LO SEGU

da vicino le orme di Ges Cristo, nellessere suoi discepoli, assumendo il Vangelo come Regola e vita e, cos, essere suoi testimoni, missionari e annunciatori della Buona Notizia. Il Vangelo che abbiamo ascoltato nella festa di san Matteo (cf Mt 9,9-13) ci racconta la sua vocazione. Ges, dopo aver curato il paralitico, si allontana e vede un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, (Mt 9,9). Nel Vangelo Matteo la prima persona che ha la fortuna di essere guardata da Ges. Lo sguardo di Ges non uno sguardo qualsiasi, ma pieno damore, come nel caso del giovane ricco (cf Mt 19,16-22). Non si tratta di uno sguardo inquisitore, ma compassionevole. Ges, guardato Matteo, lo ama per quello che : un esattore delle imposte. Levi descritto mentre seduto. Viene cos espressa la sua situazione di peccato, la paralisi da cui verr salvato dallo sguardo di Ges. Matteo non ha solo un nome, ma anche una storia molto concreta, che Ges, guardandolo, fa sua per trasformarla. Per questo lo sguardo di Ges sempre uno sguardo di vita: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati (Mt 9,12). significativo che, come la parola di Ges rimise in piedi il paralitico (cf Mt 9,7), cos il suo sguardo rialza Matteo: ed egli si alz e lo segu (Mt 9,9). Da una condizione di peccato, come Pietro (cf Lc 5,8), Matteo invitato a seguire Ges: seguimi (Mt 9,9). Dora in poi la persona di Ges sar il centro della sua vita ed esistenza. Con la prima parola Dio ha chiamato tutto allesistenza (cf Gn 1,1ss), con lultima e definitiva parola, quella pronunciata da Cristo (cf Eb 1,3), Dio chiama luomo ad una vita nuova di piena comunione con Lui. Matteo, e con lui ogni discepolo, chiamato a stare con Ges, per essere come lui (cf Mc 3,14). Prima lo sguardo di Ges, ora la parola, fanno del pubblicano Matteo un discepolo. Lo sguardo e la parola creatrice di Ges incontrano in Matteo una risposta immediata: egli si alz e lo segu (Mt 9,9). Luca dir: egli, lasciando tutto, si alz e lo segu (Lc 5,28). Alzarsi uno dei termini che indicano la risurrezione. Matteo, risponden-

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do alla chiamata di Ges, passa dalla morte alla vita, miracolo definitivo, che restituisce luomo alla sua dignit di figlio. Daltra parte lasciare tutto la condizione per essere discepolo (cf Mt 19,21). Matteo ha scoperto il grande tesoro, la perla preziosa. Ges ha conquistato il suo cuore. La rinuncia a tutto non un atto eroico, ma una conseguenza dellaver scoperto Cristo come il tesoro della propria vita. La prontezza con cui risponde Matteo ci porta a pensare alla gioia con cui si spoglia di tutto per seguire Ges. La parola che vediamo realizzata in Matteo, si compie ora in noi. Come per Matteo, anche Ges passa nella nostra vita e ci guarda con uno sguardo compassionevole. Come Matteo anche noi ci sentiamo amati nella nostra realt, che non diversa da quella di Levi, il pubblicano. Come a Matteo anche a noi Ges dice: seguimi. Ma Ges trova in noi la risposta pronta e generosa che ha trovato in Matteo? Questa dipende da noi, perch la sua proposta ci rende capaci della risposta. bene ricordarlo: aver fede significa avere due piedi che si mettono a camminare dietro a Ges, due orecchie per ascoltarlo, due mani per toccarlo e darlo agli altri. Proprio la celebrazione eucaristica, a cui stiamo partecipando, ci spinge a rispondere, nella nostra missione, nel chiostro del mondo e, soprattutto, tra i musulmani, con la stessa prontezza di Matteo a quanto il Signore ci chiede oggi. Come Ges, anche noi, suoi discepoli e missionari, siamo invitati a renderci presenti, in maniera molto discreta e rispettosa, nella vita degli uomini e delle donne con cui condividiamo il cammino. Come Ges, anche noi, suoi discepoli e missionari, siamo chiamati ad avere sempre uno sguardo compassionevole, pieno damore, verso quanti incontriamo nei nostri ministeri pi diversi. Come Ges, anche noi, suoi discepoli e missionari, dobbiamo saper pronunciare parole creatrici di comunione che facciano sentire agli altri lurgenza di alzarsi, di lasciare la loro condizione di paralisi e di peccato, in qualsiasi modo questa si manifesti, e di vivere nella libert propria dei figli del Padre delle misericordie, del Dio clemente,

che ha viscere di compassione. Chiamati a servire tutti, senza distinzione, come Ges dobbiamo preferire i poveri e i peccatori, coloro che vengono esclusi dalla mensa di quanti si considerano buoni. Mossi da divina ispirazione, andate, cari Fratelli, tra i Musulmani. Vivete tra loro come minori, essendo sempre strumenti di pace e di riconciliazione, senza fare dispute e confessando in ogni momento che siete cristiani (cf Rnb 16,6). Andate ed edificate il corpo di Cristo (cf Ef 4,12) con la vostra testimonianza di Ges o, quando vedrete che piacer al Signore, con lannuncio esplicito del Vangelo (cf Rnb 16,7). Andate e, grazie alla vostra presenza di testimoni, la Parola di Cristo possa risuonare, anche silenziosamente, fino ai confini della terra (cf Sal 18). Siate missionari essendo discepoli, seguaci di Ges, secondo la forma che ci ha lasciato il nostro fratello e padre Francesco e che abbiamo abbracciato con la professione religiosa. Che la vostra presenza francescana tra i Musulmani costruisca ponti di comunione tra noi che seguiamo Ges e quanti seguono lIslam, attualizzando, cos, il gesto profetico di Francesco nel suo incontro con il Sultano. Andate cari Fratelli, con la benedizione del Signore e la mia, con la gratitudine del Ministro e servo della Fraternit e con quella di tutto lOrdine. Andate, non abbiate paura! Il Signore vi precede nel vostro cammino. FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale
Roma, Curia generale, 21 settembre 2007

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4. Messaggio finale

Il Servizio della Curia Generale dellOrdine per il dialogo ha considerato opportuno promuovere, nel contesto dellottavo centenario della fondazione dellOrdine e a

A tutti i confratelli dellOrdine dei Frati Minori Ai membri della Famiglia francescana Cari confratelli e sorelle, il Signore vi dia pace!

25 anni dalla prima conferenza francescana sullIslam (Costituzione della Commissione per il dialogo, Assisi 1982), un Seminario di studio sul tema: Francescani tra i musulmani oggi. Possibilit e sfide. Il Signore ci ha dato cos la grazia di ritrovarci, fratelli provenienti da diversi paesi dallEuropa, dallAfrica, dallAsia, dallOceania e dallAmerica , per lodare il suo Nome, riconoscere il suo Spirito allopera in ogni cultura e popolo, e per farci mutuamente partecipi delle diverse forme in cui viviamo la nostra vocazione come francescani tra musulmani. Il Seminario ci ha offerto la possibilit di riflettere su alcuni aspetti della nostra missione: Fr. Jos Rodrguez Carballo, Ministro generale, ci ha aiutato ad approfondire il nostro rapporto carismatico col mondo islamico, nel contesto pi ampio del dialogo, nel mondo doggi, tra religioni e civilt; M. A. Ayuso, Presidente del PISAI ci ha parlato del dialogo islamo-cristiano; Fr. Rubn Tierrablanca ha fatto il bilancio di venticinque anni di animazione del dialogo interreligioso; Fr. Manuel Corulln ha fatto il punto sulla situazione attuale del rapporto dei Frati Minori con lIslam; infine, Fr. Gwnol Jeusset ci ha proposto sfide, orientamenti e piste per il futuro prossimo. A noi Frati convenuti a Roma per questo Seminario di Studio stata offerta inoltre la possibilit di scambiare le nostre esperienze di vita e di allargare cos le vie per il dialogo con i nostri fratelli e sorelle musulmani che insieme a noi professano che non c nessuno Onnipotente fuori di Dio. Abbiamo dunque scelto di metterci allascolto gli uni degli altri per scoprire la variet e la ricchezza delle nostre esperienze, ma anche molti punti di convergenza e uno stesso stile di presenza. Ci riconosciamo destinatari delle parole che san Francesco rivolge ai frati che per divina ispirazione vorranno andare tra i Saraceni (cf. Rnb XVI; Rb XII), e dimorando umilmente e devotamente in mezzo a loro, vogliamo vivere, non solo nellascolto delle altre culture, ma anche nella sottomissione per amore di Dio ad ogni creatura e anche a quei nostri fratelli e sorelle che pro-

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fessano lIslam (cf. Lettera di Assisi 1982). Arriviamo a questo appuntamento con unesperienza di otto secoli di cammino con altri credenti, una storia ricca di pagine entusiasmanti, un cammino tante volte anche problematico e conflittuale, specialmente per i fratelli nati nei paesi islamici; ma questa nostra ricchezza di esperienza il patrimonio che custodiamo e che possiamo condividere a vantaggio della Chiesa tutta, nella gioia di una missione in cui riluce la gratuit del nostro andare incontro allaltro. Ci troviamo uniti nel constatare come la nostra forma di inserimento sia improntata in primo luogo al desiderio di incontrare laltro come fratello, per amore del Cristo, e di percorrere insieme il cammino della conoscenza reciproca, una conoscenza personale ed esistenziale. La nostra inculturazione passa attraverso lesperienza dellamicizia e della condivisione di ci che siamo con i popoli in mezzo ai quali viviamo, secondo la metodologia del farsi minori di Francesco dAssisi; come lui, ci sentiamo di indirizzare una parola che apra il dialogo a partire da una sincera simpatia per la persona che ci sta davanti, accolta nella sua realt, con la sua cultura e la sua tradizione religiosa. Per questo sentiamo lesigenza dello studio della lingua e della tradizione dellaltro, uno studio approfondito, appassionato, che ci metta in consonanza di spirito e in atteggiamento di mendicanti di verit; sempre in ascolto dei segni dei tempi, in ascolto e a servizio delle comunit cristiane viventi nei paesi a maggioranza islamica. Con queste comunit cristiane, gioiose pur nella prova, condividiamo la responsabilit di portare una testimonianza e un annuncio anche ai fratelli che ancora non conoscono il vangelo di Cristo. Abbiamo misurato, grazie alle nostre diverse provenienze geografiche e culturali, la vastit del fenomeno e lurgenza della sfida che lincontro con i musulmani propone al mondo di oggi; vogliamo dare il nostro contributo a questo dialogo, come servizio alla comunicazione tra le culture e tra i credenti che, nella luce della loro rispettiva religione, cercano insieme i segni della misericordia di Dio per lumanit. Ciascu-

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no di noi ha esperienze di collaborazione con i musulmani, e queste esperienze concrete ci spingono a rinnovare il nostro impegno di promozione dello sviluppo integrale delluomo, riconoscendo nei nostri fratelli musulmani la stessa sete di giustizia e di pace che ci anima. Non possiamo altres trascurare lesigenza di una maggiore collaborazione allinterno dellOrdine, della Chiesa Cattolica e con i cristiani di altre confessioni, perch la testimonianza di unit il primo e pi importante messaggio che siamo chiamati a trasmettere al mondo di oggi. Dallestremo al medio Oriente, nellAfrica del nord e nellAfrica sub-sahariana, con i musulmani che prendono posto nel continente americano e in Europa, ovunque le nostre Fraternit francescane sono inserite, noi Frati Minori del III millennio siamo chiamati a testimoniare con la vita il vangelo dellamore verso ogni creatura, nel rispetto della fede dellaltro, spendendo ogni nostra energia finch Dio sia tutto in tutti. I FRATI PARTECIPANTI AL SEMINARIO

El Servicio para el Dilogo de la Orden, en su labor de animacin, propuso al Definitorio general la celebracin de un Seminario de Estudio, en el sector del dilogo interreligioso, centrado en la presencia de los franciscanos en pases musulmanes y en las relaciones con el Islam donde estn presentes como minoras. Los objetivos del mismo eran tomar conciencia de nuestra misin entre los musulmanes en la nueva situacin creada en los ltimos aos, compartir experiencias en el modo de estar, en la diversidad de servicios y en las diversas formas de inculturacin que los hermanos adoptan, reflexionar juntos sobre nuestra vida y misin en medio de los musulmanes y hacer propuestas para el inmediato futuro que nos ayuden a realizar esta vocacin, recibida de San Francisco, en los tiempos actuales. Se ha querido celebrar este Seminario en el marco del proyecto La gracia de los or-

5. Crnica

genes, que nos prepara a la celebracin del octavo centenario de la fundacin de nuestra Orden, y con motivo de los 25 aos del primer Congreso tenido en Ass, en 1982, que dio origen a la Comisin para el Islam y que ms tarde se convirti en el Servicio para el Dilogo de la Orden. El Seminario, que ha querido afrontar la situacin y problemtica actual del dilogo franciscano con los musulmanes, ha tenido lugar en la Curia general, del 17 al 22 de septiembre de 2007. En l han participado casi medio centenar de frailes menores, entre ellos el arzobispo de Tnger y los obispos de Trpoli, Bengasi y Djibuti, que, fieles al mandato de San Francisco, sintieron la llamada a vivir entre sarracenos y otros infieles para dar testimonio del Evangelio del Seor Jess. Esta presencia de los franciscanos en tierras musulmanas es ininterrumpida desde 1219, ao en que San Francisco va a Damieta a encontrar al sultn alMalik al-Kamil, hasta nuestros das. Los hermanos provenan de Marruecos, Libia, Egipto, Djibuti, Palestina, Israel, Siria, Turqua, Malasia, Indonesia, Filipinas, Francia, Alemania, Italia, Estados Unidos y de la Familia Franciscana. Otros por problemas administrativos, o de otra ndole, no han podido asistir. A ellos se les unieron el Ministro general con su Definitorio y los responsables de los Secretariados de la Curia general. Da 17: A lo largo del da los hermanos fueron llegando a la Curia general donde se les dio alojamiento. Da 18: Comenzamos el da con la celebracin de Laudes y la Eucarista, por la Evangelizacin de los Pueblos, presidida por fr. Miguel Vallecillo, presidente del Servicio para el Dilogo. A las 845 de la maana se procedi a la distribucin del material y a las 9 comenz la sesin, presidida por el Ministro general con una oracin y rito de bendicin del icono que ha presidido todos los actos del encuentro. El icono es obra original de Fr. Antonio Ba, ofm, y representa el encuentro de San Francisco con el Sultn. Despus de unas palabras de saludo a todos los participantes por parte del Ministro general, el presidente del Servicio

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para el Dilogo tuvo un breve discurso de apertura y a continuacin se hizo la presentacin de los participantes. La primera ponencia la tuvo el Ministro general, Fr. Jos R. Carballo, titulada El carisma franciscano en relacin con el Islam, dilogo entre religiones y civilizacin en el mundo de hoy. En ella ha querido evidenciar el sentido, no solo del encuentro sino, sobre todo, el de la presencia de los hermanos entre musulmanes, recogido del ejemplo y las palabras de S. Francisco, el cual, en un contexto histrico blico, tiene un gesto proftico, presentndose ante el sultn no como un enemigo sino como un cristiano que va al encuentro de otro creyente. Despus de esta experiencia, Francisco enviar a sus hermanos no contra sino entre los musulmanes. Subray que la vocacin franciscana es misionera. Esta misin forma parte del carisma franciscano y se vive en la gratuidad. Importante es el aspecto de la formacin, que aunque debe ser tcnica, consiste, sobre todo, en la asimilacin de una cultura marcada por una antropologa de la reciprocidad, de la multiculturalidad, del dilogo fundado en la sinceridad, mansedumbre, capacidad de afrontar los conflictos y la confianza, en una constante actitud de acogida y hospitalidad. Despus del dilogo sucesivo y la pausa, el P. Miguel ngel Ayuso Guixot, mcci, Presidente del P.I.S.A.I. de Roma, tuvo la segunda conferencia titulada El dilogo islamo-cristiano y nosotros, en la que record el envo de los doce y como el dilogo forma parte de nuestra misin, tiene la oracin como alma de la misma, presupone una formacin para amar, para compartir y para el respeto. Subray la rica tradicin franciscana que, incluso, indica la metodologa a seguir, es decir, el conocimiento del otro, la estima y la simpata, el descubrimiento de la propia identidad y de la diferencia, y el testimonio. Por la tarde tuvo lugar el testimonio de dos hermanos en representacin de las presencias franciscanas en el Medio Oriente (Siria) y frica del Norte (Marruecos). En un segundo momento, los participantes se reunieron en trabajo por grupos con una puesta

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en comn caracterizado por un dilogo muy participativo. La intensa jornada concluy con el rezo de Vsperas presididas por Mons. Giorgio Bertin, obispo de Djibuti. Da 19: La liturgia de este da estaba encomendada a los hermanos de Marruecos que escogieron los textos de la Eucarista centrados en Abraham, padre de los creyentes. La presidi fr. Manuel Corulln, Presidente de la Federacin Franciscana de Marruecos. La ponencia Comisin OFM para el Islam. Balance de 25 aos de animacin estuvo a cargo de Fr. Rubn Tierrablanca, quien hizo un recorrido en todo este periodo del trabajo realizado. Despus del dilogo y la pausa se dio un espacio para los testimonios, uno de Malasia y el otro de Libia. Por la tarde el trabajo en grupos fue orientado a ir preparando algunas propuestas concretas que puedan ser presentadas como fruto del encuentro. La asamblea plenaria tuvo la modalidad de mesa redonda entre los secretarios de grupos con una animada intervencin por parte de los participantes. Con el rezo de Vsperas, presididas por Mons. Giovanni Martinelli, obispo de Trpoli (Libia), se concluy esta segunda jornada. Da 20: La liturgia de la maana, Laudes y Eucarista, en la memoria de los mrtires de Korea, fue presidida por fr. Robert Menard. A las 9 comienza la sesin en el aula con la ponencia de Fr. Manuel Corulln Relacin de los Frailes Menores con el Islam. Situacin actual. Nos puso de relieve el estilo franciscano de nuestra relacin con el mundo musulmn, repasando las fuentes franciscanas y evidenciando cmo se lleva a la prctica actualmente en diversos pases islmicos. Esto dio pie para entrar en el dilogo posterior en aspectos concretos de esta relacin, no siempre satisfactorios desde el punto de vista jurdico, de los derechos humanos, etc. aunque sean buenos en el plano de la amistad y la cooperacin. Por la tarde los testimonios se centraron en las actividades que llevan a cabo los hermanos en Filipinas, Indonesia y en Estados Unidos con grupos de inmigrantes musulmanes, presentando un islam bastante in-

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culturizado en la sociedad americana. El resto de la tarde se continu con el trabajo por grupos y la formulacin de propuestas para el futuro. El rezo de las Vsperas, presididas por Mons. Silvestre Magro, obispo de Bengasi (Libia) concluy el da. Da 21: El primer acto se tiene a la hora de costumbre en el aula, comenzando con el rezo de Laudes, en la fiesta del apstol San Mateo, presidido por Mons. Santiago Agrelo arzobispo de Tnger (Marruecos). Acto seguido nos dirige la palabra Fr. Jeusset Gwenol con una conferencia que lleva por ttulo Desafos, orientaciones y pistas para el futuro prximo. Inspirndose en el llamado espritu de Ass revaloriza la actitud de los franciscanos en el encuentro con las religiones, especialmente con el Islam. Resalta las actitudes positivas, evitando condenas y descalificaciones, para llegar al corazn del otro, en un dilogo, sobre todo, de la vida. Seala 6 retos: el de la colaboracin, la formacin, el conocimiento de nuestra historia y fuentes, el encuentro con los amigos musulmanes, el reto de Estambul y, por ltimo, el de la oracin. Concluye evocando la estela de Damieta como un proyecto en el horizonte del 2019 a los ocho siglos del encuentro de S. Francisco con el Sultn. La asamblea plenaria estuvo llena de reacciones y preguntas a una sugestiva y provocativa conferencia que nos dio pie para ir perfilando muchos aspectos de esta relacin en nuestro mundo actual. Por la tarde escuchamos a los representantes de los distintos Secretariados y Oficios de la Curia general, (Secretara general para la Evangelizacin, Moderador de Misiones, Formacin y Estudios, Justicia y Paz, y Servicio para el Dilogo) que nos fueron describiendo las posibilidades que el dilogo les presenta desde sus respectivos puntos de vista. Se pas, despus, a aprobar las Propuestas y el Mensaje final. La Eucarista de conclusin del Seminario de Estudio fue presidida por el Ministro general. Al finalizar la misma se hizo el rito del envo y el Ministro entreg a cada hermano una reproduccin del icono que presidi nuestros trabajos todos estos das.

Como bagaje del encuentro nos llevamos la riqueza de la fraternidad compartida, las diferentes experiencias que viven los hermanos y que revelan los diversos rostros que presenta el Islam, la amistad con ellos, la oportunidad de reflexionar y evaluar sus vidas como franciscanos en la minoridad y en la donacin gratuita. Los hermanos vuelven de este encuentro de Roma reconfortados y reforzados en su compromiso de ser testigos de Cristo en medio de un pueblo creyente, decididos a profundizar en el conocimiento de esta tradicin religiosa y en mantener la amistad y la simpata por los musulmanes, teniendo siempre delante el ejemplo de San Francisco que les ensea a superar el miedo del otro como enemigo para considerarlo hermano. 6. Articolo de LOsservatore Romano TESTIMONIARE LESPERIENZA FRANCESCANA FR. MIGUEL VALLECILLO, OFM

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Provenienti da vari paesi del mondo un nutrito gruppo di Frati Minori ha voluto rendere testimonianza di fedelt al mandato di S. Francesco che li ha inviati tra i saraceni e altri infedeli a testimoniare il Vangelo di Ges. Per questo, dal 17 al 22 settembre 2007 si sono riuniti presso la curia generale dellOrdine sul colle Gelsomino frati operanti in paesi musulmani; fra di essi cerano 4 vescovi. Di fatto, ininterrotta la presenza dei francescani in terre musulmane a partire dal celebre incontro di san Francesco con il sultano dEgitto al-Mlik al-Kmil a Damietta nel 1219 fino ai nostri giorni. Non si trattato di un normale convegno di studio, ma piuttosto di un incontro fraterno, originato dal desiderio di conoscersi, di scambiarsi le proprie esperienze e rafforzarsi reciprocamente nel proprio impegno. La presenza dei Frati Minori nei paesi musulmani molto diffusa, essendo presenti in vari paesi ufficialmente islamici o

in cui vi una forte componente musulmana. In Africa essi sono presenti in Marocco, Libia, Egitto, Somalia, Gibuti, Togo, Burkina Faso, Costa dAvorio, Guinea Bissau; in Medio Oriente: Israele e Palestina, Libano, Giordania, Siria; in Asia: Pakistan, Indonesia, Malesia, Singapore, Filippine; in Europa: Bosnia, Albania, Kazakistan e in Turchia. A sottolineare limportanza dellincontro sta il fatto che allo svolgimento dei lavori non partecipano solo i frati venuti da lontano, ma lo stesso Ministro generale con il suo Consiglio e i rappresentanti dei vari uffici della Curia, con i segretariati della formazione e dellevangelizzazione: segno evidente del ruolo e del peso che assume lesperienza di questi frati per la vita di tutto lOrdine. stato proprio il Ministro generale, Fr. Jos Rodrguez Carballo, con la sua relazione introduttiva a mettere in evidenza il senso non solo dellincontro, ma soprattutto della presenza dei frati in paesi a istituzione o maggioranza islamica, senso attinto dallesempio e dalle parole di san Francesco il quale, in un contesto storico di guerra santa, compie un gesto profetico, presentandosi al sultano non come a un nemico, ma come un cristiano che va incontro a un altro credente, mostrando che, pur divisi nella religione, essi sono uniti nella fede in Dio. Fra i due si attua un incontro gratuito e un dialogo rispettoso e franco. Dopo tale esperienza Francesco invier i suoi Frati non contro, ma tra i musulmani, perch vivano in mezzo a loro per testimoniare il Dio dellamore. Essi saranno fedeli a tale missione vivendo e testimoniando lo spirito delle beatitudini, lontani da dispute e litigi, senza rivendicazioni, vivendo cos il ministero della riconciliazione. Vissuta in questa maniera la missione del francescano risulta inseparabile dalla fondamentale scelta di vita che quella della minorit. Per questo, la vocazione missionaria intrinseca alla vocazione francescana che ha come priorit avere lo Spirito del Signore e la sua santa operazione. Per tale motivo, il francescano si recher tra i musulmani non spinto da necessit organizzative o strutturali, ma solo

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per divina ispirazione (Regola bollata 12,1): una chiamata dello Spirito e non una scelta umana. Questa missione, quindi, fa parte del carisma e della forma di vita del frate minore e non va misurata dalla scarsit di risultati esteriori o apparenti. Importante, invece, la formazione del missionario che non si deve preoccupare tanto di una preparazione tecnica quanto di assimilare una cultura plasmata da unantropologia della reciprocit, della multiculturalit, del dialogo fondato sulla chiarezza, la mansuetudine, la capacit di affrontare i conflitti e la fiducia, in un costante atteggiamento di accoglienza e ospitalit. A queste riflessioni di marcata impronta francescana si aggiunto il contributo di P. Miguel ngel Ayuso Guixot, mcci, Preside del P.I.S.A.I. che, partendo dal brano di Lc 6,12-19, in cui Ges, dopo avere pregato sulla montagna, scende in pianura per scegliere e inviare i dodici, ha ricordato come il dialogo fa parte integrante della nostra missione che, secondo linsegnamento evangelico, deve avere la preghiera come anima, presuppone una formazione allamore, alla condivisione e al rispetto per giungere alla cura pastorale del prossimo. La ricca tradizione francescana indica anche la metodologia da seguire, e cio, la conoscenza dellaltro, la stima e la simpatia, la riscoperta della propria identit e della differenza e la testimonianza. Di notevole portata le testimonianze e le riflessioni offerte dai partecipanti (tre delle quali espresse nelle relazioni dei Frati Rubn Tierrablanca, Manuel Corulln e Gwenol Jeusset e numerose altre di carattere testimoniale) dalle quali traspare soprattutto lo spirito che anima i missionari presenti in queste terre. Essi mostrano in gran parte di avere ereditato il nuovo stile di rapporto con i musulmani inaugurato da san Francesco, vivendo tra di loro, con loro, come loro, in dialogo e in un effettivo atteggiamento di servizio. Con insistenza sono emerse nei loro discorsi le parole di Ges che invia i suoi discepoli come pecore. Essi hanno testimoniato e continuano a testimoniare che non necessaria la spada per difendere il vangelo; si sentono

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missionari con lannuncio della pace e della penitenza, vivendo la fraternit in missione; come strumenti privilegiati per lannuncio del Regno considerano la testimonianza, lannuncio e la sottomissione a ogni autorit, disposti a donare la vita, fino al martirio, come afferma san Francesco. Portando il dono della fraternit essi sono coscienti di rivelare il mistero dellincarnazione, che ha portato il figlio di Dio a diventare nostro fratello. Costruendo una pace fra le religioni essi sono consci di contribuire alla pace fra le nazioni. La diversit delle esperienze ha rivelato i diversi volti dellislam che in certi paesi, come lIndonesia, ha raggiunto un notevole livello di inculturazione, anche se adesso questa messa in discussione e contestata da correnti fondamentaliste infiltrate dallesterno. Nel loro insieme, i rapporti dei francescani con le popolazioni missionarie sono positivi e la loro presenza spesso siglata da legami di profonda amicizia. I Frati, da parte loro, considerano la loro esperienza come unopportunit per riflettere e verificare la loro vita di francescani nella minorit. Nella donazione gratuita senza attese di gratificazioni o di successi pastorali. Qualcuno si interroga sulla propria vocazione sacerdotale, chiedendosi se egli sacerdote solo per i cristiani o per tutti gli uomini. C chi trova un punto di incontro nel fatto che lislam una religione della preghiera. La vicinanza e lamicizia spinge qualche altro a chiedersi come poter aiutare i musulmani ad avviare e condurre un dialogo fra di loro. Una constatazione comune che lo stato di minoranza favorisce lintesa e il dialogo ecumenico fra le Chiese. I Frati ripartono dallincontro di Roma rincuorati e rafforzati nel loro impegno, decisi ad approfondire la conoscenza dellislam ma soprattutto lamicizia e lamore per i musulmani, guardando allesempio di san Francesco che insegna loro a superare le paure del grande nemico.
[LOsservatore Romano, 26 settembre 2007]

TECLE VETRALI

Con la cultura Sappiamo che nessun serio itinerario formativo culturale pu prescindere da un riferimento alla civilt egiziana. I monumenti e i resti che si possono ancora ammirare stanno a testimoniare una storia e una civilt che ha preceduto la nostra e, cosa per noi di fondamentale importanza, come ci ha ricordato il Nunzio apostolico Mons. Michael Fitzgerald, unapertura allaldil e una ricerca della trascendenza che ci indirizzano alla risposta che abbiamo nel messaggio evangelico. Anche la simbologia dellantico Egitto ricca di spunti significativi per la nostra esperienza cristiana. Basti pensare al simbolo della vita che anche nella sua forma ci

Avevamo scelto lEgitto per un compromesso, dopo che sono falliti i tentativi di riunire la Commissione del Servizio per il dialogo dellOrdine dei Frati Minori in Indonesia o in Corea o nelle Filippine, e alla fine quello del Cairo risultato uno degli incontri pi interessanti e significativi. Era previsto di dedicare gran parte del tempo alla discussione dei nostri progetti, con linserimento di qualche incontro di carattere ecumenico e interreligioso, e invece il dialogo diretto, sia ecumenico che interreligioso, ha assorbito gran parte del nostro tempo, permettendoci, tuttavia, di trattare i nostri punti di discussione per lo pi in molteplici piccole unit di lavoro. Alla fine, tutto larco di tempo trascorso fra il nostro arrivo (21 novembre) e la partenza (27 novembre) stato da noi unanimemente riconosciuto come una fra le pi ricche esperienze di dialogo. Se avessimo avuto lintenzione di andare a insegnare il dialogo ai frati e alle persone del posto, il nostro viaggio sarebbe risultato sprecato. Di fatto, abbiamo potuto usufruire di una molteplice scuola di dialogo: con la cultura, con lIslam, con le Chiese ortodosse e protestanti, con la Chiesa cattolica locale, con la famiglia francescana, con i nostri frati.

2. Il Cairo: un festival del dialogo

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Cairo, Egitto, 21-27.11.2007

rimanda alla croce e ci ricorda la nostra fede nella morte e risurrezione di Cristo, tanto vero che esso diventato il simbolo base per disegnare larchitettura e la decorazione del nuovo monastero delle clarisse del Cairo. Ben situate le considerazioni del Nunzio Mons. Fotzgerald il quale ricordava che in pochi altri luoghi come in Egitto ci si rende conto che il dialogo non una semplice coesistenza pacifica ma unesigenza e un processo di vita che si sviluppa nel vivere insieme e comunicandosi i propri valori; solo allora si prende coscienza della inadeguatezza di certi nostri linguaggi e di certe formulazioni che risultano incomprensibili per molte culture. Le persone possono accettare seriamente e interiormente il vangelo solo attraverso le loro culture. Questo ci ricorda che nel dialogo dobbiamo accettare le persone come sono, e non come vorremmo che fossero, e per questo necessario avere una grande fiducia in esse. Ma c anche una fetta di Egitto moderno che ci offre un esemplare di cultura davanguardia: la nuova biblioteca di Alessandria che, per lardito complesso architettonico, per la quantit del materiale librario e documentario reso accessibile, e per il sistema di consultazione si sente erede delle antiche biblioteche alessandrine e a giusto titolo pu essere collocata fra le meraviglie del mondo. La classica cultura egiziana un fattore prezioso per una integrale formazione umanistica. Il grande Imam dellAl-Azhar, Sayyed Tantawi, ci ha ricordato che le civilt non hanno una patria e non possono diventare motivo di scontro, ma sono luoghi di incontro; inoltre, il progresso tecnologico ci ha portato nel mondo della comunicazione e noi non possiamo restarne fuori. Con lIslam Alla nostra partenza per il Cairo molti ci avevano chiesto se non era rischioso in questi tempi recarsi in paesi a maggioranza musulmana. Certamente noi non abbiamo avuto loccasione di imbatterci con le frange pi estremiste e fondamentaliste dellIslam, che si sono fatte sentire anche in Egitto, ma

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abbiamo potuto constatare di persona che con lIslam possibile dialogare e collaborare. Non abbiamo visto solamente moschee o musulmani pregare in luoghi pubblici e privati, non ci siamo sentiti solamente disturbati dalla voce mattutina o quasi notturna del muezzin che invitava alla preghiera, perch quella voce era invito alla preghiera anche per noi e ci invitava ad elevare i nostri rapporti con i credenti di altre religioni sul piano dello spirito. Ma stata soprattutto la fortuna di poter incontrare il grande Imam della principale moschea e grande scuola Al-Azhar del Cairo, Sayyed Tantawi, a metterci in contatto diretto con il cuore dellIslam egiziano e a farci capire il nocciolo della dottrina che viene insegnata in quella scuola. A convincerci che quella dellImam non era una voce isolata fu la presenza del vicario dellAzhar, contemporaneamente ministro per i problemi islamici e presidente della commissione per il dialogo interreligioso. Il dialogo cordiale ci ha permesso di cambiare proporzioni alla nostra idea della moschea e della sua funzione in seno alla comunit musulmana. Prima di tutto ci stato ricordato che essa cura la formazione di tutti gli imam che vengono inviati nel mondo. Al-Azhar vanta pi di mille anni di storia ed caratterizzata dalloggettivit nello studio e dallequilibrio nelle posizioni, lontana da ogni estremismo. Essa sta al centro di un insieme di circa 8 mila istituti, in una sostanziale parit numerica fra i maschili e i femminili, e conta 70 facolt, abbracciando sia gli ambiti tradizionali che quelli pi moderni. La formazione religiosa strutturata in tre tappe: la prima quella elementare, che incomincia a 6 anni; la seconda, quella media, parte dai 12 anni e dura per circa un triennio; poi ci si inserisce nellUniversit dellAzhar. Tutto il curriculum focalizzato sullo studio del Corano, sulle scienze legislative islamiche e su altri campi di studio dellIslam; per le altre scienze si adegua alle facolt statali. Come a nuovi scolari ci stata sintetizzata la dottrina islamica in 5 capitoli o fondamenti stabili tratti dal Corano: - tutti gli

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esseri umani sono fratelli perch provengono da un solo uomo; - la diversit religiosa non impedisce la collaborazione; - Dio ha voluto che gli uomini siano diversi nella fede; - le diverse culture sono chiamate a collaborare; - le religioni che vengono dal cielo invitano alla pace e al bene per il genere umano. Nel corso del dialogo lImam sottolinea di credere al dialogo in tutte le sue forme, ricordando che i sacri libri sono pieni di esempi di dialogo e devono esserci di guida; con il volto sorridente e lo sguardo convincente afferma che prima delle nostre porte sono aperti i nostri cuori e che il dialogo fra due cuori aperti raggiunge il suo obiettivo se c la buona volont. Di fronte allinterrogativo sulle cause che rendono difficile il dialogo e la collaborazione e sulla strada da percorrere per superarle, la risposta semplice e lineare: lunica via suggerita dai testi sacri quella di aumentare i saggi; da sempre esistono il bene e il male, i saggi e gli stolti; occorre pregare perch aumenti il numero dei saggi e diminuisca il numero degli stolti; i saggi che si incontrano possono costruire la pace. Come non condividere questi fondamenti? Ma c un altro riferimento che per noi fa dellEgitto un luogo unico per il rapporto con lIslam: Damietta, luogo che ha visto lincontro di Francesco con il sultano e che per questo da annoverare tra i grandi santuari francescani e impareggiabile scuola di dialogo. Non sembra, per, che quellincontro abbia lasciato grandi tracce nella tradizione islamica, anche locale, o che almeno ad esso si faccia ricorso nei discorsi sul dialogo con i cristiani. Fortunatamente previsto il ritorno dei frati che fra tre anni dovrebbero aprire a Damietta una casa di preghiera. Al termine del colloquio si rende atto allImam che con la sua presenza la minoranza cristiana non si sente danneggiata; lespressione provoca lultima grande affermazione del leader musulmano: tutti i cittadini egiziani sono uguali; obbligare a una religione non produce credenti ma partigiani.

Con la Chiesa copta ortodossa Anche con la Chiesa copta ortodossa abbiamo potuto stabilire tre momenti di contatto molto positivi. La visita alla chiesa nel Vecchio Cairo ci ha introdotto in uneroica storia di martiri. Lincontro con il Vescovo Moussa, gi allievo di una scuola cattolica gestita dai francescani, ci ha fatto conoscere una Chiesa molto vivace, impegnata nel dialogo ecumenico e attiva soprattutto con iniziative di animazione dei gruppi giovanili. Gi da questo primo incontro si delineano i tratti della presenza cristiana in Egitto. La Chiesa copta ortodossa, con i suoi circa 8 milioni di fedeli residenti in Egitto e circa un milione allestero, costituisce la stragrande maggioranza confessionale allinterno della minoranza cristiana in Egitto. Dai discorsi e dagli atteggiamenti traspaiono queste due realt contrastanti: la situazione di minoranza nei confronti dellIslam e quella di maggioranza nei confronti delle altre confessioni cristiane. Queste due realt, per, sembra abbiano trovato un loro equilibrio e una sorta di pratica compensazione Con la societ musulmana si vive una coesistenza pacifica, con la possibilit di esercitare una propaganda religiosa e biblica, anche in pubblico e attraverso la televisione. La visione dei rapporti ecumenici molto ottimistica: si vede una collaborazione in molti settori pastorali, come nelladozione di un testo comune per linsegnamento della religione nelle scuole pubbliche, nella pastorale giovanile, delle famiglie, nei servizi sociali. Dalla Chiesa cattolica quella copta ortodossa ha attinto lispirazione per istituire delle religiose distinte dalle monache; sono diaconesse ordinate (nel senso di consacrate) e si dedicano soprattutto al servizio della carit. Anche alcune devozioni, come quella a S. Teresa del Bambino Ges, sono attinte dalla Chiesa cattolica. Il Vescovo Moussa esprime discreta soddisfazione per la situazione delle vocazioni monastiche, che sono favorite dallospitalit presso le case di accoglienza dei monasteri.

E SERVITIO PRO DIALOGO

Entusiasmante anche lincontro al Monastero di San Mena, che raccoglie 101 monaci; limpressione di trovarci a contatto con una realt molto interessante e significativa confermata dalla protratta conversazione, nella quale si viene a sapere che si entra in monastero solo dopo aver completato gli studi universitari, e dal fatto che molti di essi hanno trascorso lunghi periodi in occidente, spesso ospiti di qualche monastero o convento cattolico. Nel monastero i monaci si dedicano al lavoro nei pi svariati settori: dallagricoltura, con la coltivazione di 15 ettari di terreno, alla cura dei manoscritti. Il santuario allinterno del monastero un centro di attrazione per tutta la gente della zona, musulmani compresi. S. Mena, soldato martire del IV secolo, vi compie qualche miracolo ogni giorno. Vista laffluenza di cristiani di tutte le confessioni e anche dei musulmani, noi ci ripromettiamo che il santo compia il miracolo dellunit non solo dei cristiani, ma anche delle Chiese, lui testimone di Cristo vissuto in una Chiesa che ancora non conosceva le piaghe della divisione. Nel santuario emergono tutte le caratteristiche di una piet popolare che si esprime liberamente, tanto che in alcuni momenti e in alcuni locali interni, osservando la gente seduta e con le scarpe in mano sorge spontanea la domanda se ci si trovi in una Chiesa cristiana o in una moschea. Ma che importa? ci si trova di fronte a gente che prega con la massima concentrazione. Nella prolungata e gioiosa conversazione con i monaci possibile entrare nel loro mondo spirituale e culturale. Si viene introdotti nella ricca e dettagliata simbologia che d senso sia ai loro abiti e paramenti sia ai vari elementi architettonici del monastero e della chiesa: il copricapo il casco della salvezza perch munito di una grande croce che Cristo, 12 piccole croci che sono i 12 apostoli e le 12 virt del monaco, il laccio che lo tiene legato al capo ricorda il bavero del bambino e la cucitura che lo percorre da capo a fondo ricorda lo strappo provocato dal diavolo al copricapo di S. Antonio Abate; la cintura ricorda che dobbiamo essere sempre vigilanti con i lombi cinti e il suo

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Con il mondo protestante Anche il mondo protestante presente in Egitto e il Presidente delle Chiese evangeliche in Egitto, il pastore presbiteriano Dr. Safwat N. El-Baiaday, ci ha potuto tracciare limmagine di una federazione di 17 Chiese, considerate come unica Chiesa evangelica, che vanno dalle Chiese storiche fino alle carismatiche; la gestione del suo servizio non delle pi facili, dovendo tener conto di situazioni come quella della Chiesa anglicana, con i suoi vescovi, fino a Chiese che non hanno nessun ministro. La maggiore prossimit essi la sentono con la Chiesa cattolica perch con essa condividono una situazione di minoranza allinterno della minoranza cristiana del paese e indebitamente queste Chiese vengono considerate come estranee ed intruse nei confronti sia della popolazione musulmana che di quella copta ortodossa. Comunque, e forse soprattutto per questa situazione, notevole il servizio che queste Chiese svolgono nel paese, particolarmente nel campo della scuola. Lincontro con il pastore El-Baiaday particolarmente cordiale, proprio per una stretta fratellanza nella situazione minoritaria; per questo che egli introduce il discor-

materiale di animale morto ci ricorda che siamo morti in Cristo; dopo 50 anni di vita religiosa, se il monaco riconosciuto come persona molto spirituale, indossa leskim, una corazza interiore, composta da un intreccio di cinture, da portare sotto il vestito esterno; chi lo riceve tenuto ogni giorno al digiuno, a una serie di letture, preghiere e altri esercizi spirituali. Il Vescovo-abate si mostra di una cordialit e apertura straordinarie, tanto che stato possibile ipotizzare periodi di ospitalit e di condivisione di esperienze spirituali per i nostri giovani frati in formazione. Come commiato e segno di amicizia, il vescovo consegna a ciascuno di noi tre doni: unicona, unampolla di profumo e una medaglia. Chi pu dimenticare unaccoglienza tanto cordiale e fraterna? Che cosa manca a una vera unit tra frati francescani e monaci ortodossi?

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so con un sottolineato cari francescani. Bisogna sottolineare che ogni incontro stato utile non solo per conoscere la situazione della comunit dellinterlocutore, ma anche, e forse soprattutto, per bilanciare le varie versioni parziali in una visione pi globale. Lincontro con il pastore presbiteriano ha dato un grande contributo per una visione bilanciata della situazione religiosa in Egitto e ha permesso di capire che la visione tracciata dallImam certamente positiva, ottimista e sincera, ma deve convivere con una realt che sfugge alle sue competenze e capacit di influenza. vero che dal 1856 secondo il diritto ottomano anche tutte le Chiese godono degli stessi diritti perch la religione non ha nazionalit, per di fatto facile comprendere come linformazione contribuisca spesso ad ampliare il pensiero di alcune frange estremiste del paese e a travisare il pensiero cristiano. Nel mondo musulmano esiste una corrente desiderosa di passare da una societ musulmana non credente a una credente, e ci porta spesso a manifestazioni di intransigenza e integralismo. Le difficolt di rapporto provengono soprattutto dalla piazza e dal linguaggio di leaders religiosi che diffonde odio e violenza e provoca separazione e ghetto da parte cristiana. Il dialogo con la religione e con la Chiesa maggioritaria esiste, le relazioni personali sono ottime, ma rimangono chiuse ai livelli delle massime autorit, senza diventare stile di rapporto fra la gente comune. Daltra parte, ci viene riferito che anche per lImam di Al-Azhar non possibile un dialogo tra le religioni, bens solo convivenza e collaborazione. Si deve istituire il dialogo sulla vita, basato sulla dignit delluomo e finalizzato alla pace. necessario avviare e sostenere il dialogo nella pi assoluta gratuit, senza aspettare la risposta dellaltro. Non si pu rinunciare ad annunciare Cristo, perch evangelizzare la missione della Chiesa. Analoghi, anche se non uguali, sono i rapporti con la Chiesa cristiana maggioritaria copta ortodossa, nel senso che i rapporti personali sono buoni, ma quello fra le Chiese sempre un dialogo in stanze chiuse, che non esce e non diventa stile di rapporto fra

Con la Chiesa cattolica locale Non si pu dialogare con lesterno se non si dialoganti allinterno di casa propria. Per questo non poteva mancare lincontro con i rappresentanti della Chiesa cattolica locale e la fortuna ci ha permesso di essere accolti personalmente dal Patriarca della Chiesa copta cattolica che ci ha tracciato unimmagine della presenza cattolica in Egitto: 7 Chiese (copta, latina, e altre Chiese orientali, come la greco melchita, larmena, la maronita, la siriaca ), con un totale che va dai 220.000 ai 250.000 cristiani, in gran parte copti (linsieme delle altre Chiese cattoliche pu contare fra i 10.000 e i 12.000 fedeli). Una cooperazione avviene allinterno dellAssemblea generale delle gerarchie cattoliche dEgitto, equivalente alle Conferenze episcopali di altri paesi. Nonostante il numero ridotto, la presenza dei cattolici nel paese molto attiva. Gran parte delle energie va spesa per la gestione delle scuole (170, con pi di 1.500.000 alunni): costituiscono lunica possibilit per un contatto diretto con la societ e llite musulmana. Molto sviluppata anche lattivit caritativa, estesa in modo capillare, nel campo sociale, dello sviluppo, della sanit, degli handicap, della droga; diffusi sono i centri sociali e le iniziative di formazione professionale. Di questi servizi usufruiscono indistintamente cristiani e musulmani. Sono, quindi, luoghi di autentica testimonianza cristiana Viene confermato che con le altre Chiese e con lIslam i rapporti personali sono ot-

le Chiese. Tale atteggiamento spiegato dalla sfiducia e dalla paura nella Chiesa di maggioranza di perdere fedeli di fronte a una Chiesa cattolica e protestante che sono pi pastorali, con le loro scuole, studi biblici e canti. Alle volte lestremismo islamico aiuta la vicinanza tra le Chiese. In ogni caso, si deve andare avanti con fiducia e speranza perch nella vita eterna spariranno tutti gli aggettivi delle Chiese e rester solo Ges Cristo Salvatore. un discorso molto concreto, che verr confermato dai successivi incontri e dal dialogo con i frati del posto.

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timi, ma restano occasionali e senza riflessi concreti nella vita delle Chiese, n esistono strutture di impegno comune. Al di l dei buoni rapporti personali, le autorit musulmane non danno molta importanza ai rapporti con la minoranza cristiana. Qualche gruppo di collaborazione si formato attorno alla biblioteca di studi arabo-islamici dei domenicani, che raccoglie grandi personalit del mondo della cultura anche islamica. Pi ridotta e limitata al mondo cristiano la funzione esercitata dal Centro francescano di studi orientali del Muski. La Chiesa cattolica pu contare nel suo insieme su circa 200 sacerdoti; sono presenti circa 50 congregazioni religiose femminili e poco meno di una ventina di congregazioni maschili. Le congregazioni femminili di origine egiziana sono 2, mentre non si pu ancora contare una vera congregazione maschile egiziana. Lideale monastico ispirato a S. Pacomio non sembra avere molto successo allinterno del cattolicesimo egiziano: la situazione locale spinge pi alla vita apostolica che a quella contemplativa. Interessante anche lincontro con la Commissione ecumenica cattolica presieduta dal Vescovo Mons. Hanna che ci ricorda che nellecumenismo fondamentale riscoprire la persona di Cristo; il vero pericolo della Chiesa non lIslam, ma i cristiani che non hanno scoperto Cristo e quindi non lo possono rivelare. Lesperienza di S. Francesco conferma questa verit. Venendo al concreto, emergono 3 difficolt nei rapporti ecumenici e interreligiosi: le Chiese africane recenti sono latine, e ci le rende estranee al loro ambiente naturale; si deve tener presente lorgoglio storico della Chiesa ortodossa locale; si deve tener presente che nel Medio Oriente la Chiesa cattolica legata allidea di occupazione dallesterno e alla memoria della colonizzazione; spesso si dialoga per cambiare laltro, ma il dialogo preghiera, non commercio o concorrenza; si deve tener presente che lIslam (e anche le Chiese orientali) hanno due facce: esternamente si dialoga e si gentili, ma internamente non si cambia.

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Con i confratelli del posto Naturalmente i rapporti pi stretti e lesperienza pi diretta si avuta con i frati del posto che con il loro servizio organizzativo, ma soprattutto con la loro accoglienza, disponibilit e con la loro persona hanno dato il vero senso allincontro del Cairo. Uno dei fattori che pi hanno meravigliato let media dei frati locali, che si aggira sui 34 anni, con una crescente presenza di postulanti, novizi e professi temporanei. Ma pi che let, lo spirito che generalmente anima i frati che rimasto inciso nel nostro intimo. Ricordo ancora la domanda ingenua di fr. Giuseppe el-Masri, guardiano della fraternit di S. Caterina ad Alessandria, il quale ci chiedeva di insegnare ai frati della Pro-

Con la famiglia francescana Interessante anche lincontro con la famiglia francescana del Cairo, riunitasi presso il teatro del convento di S. Giuseppe per intervenire in uno scambio di idee introdotto dal Nunzio Apostolico Mons. Michele Fitzgerald e da Fr. Tecle Vetrali. Il Nunzio ha illustrato le caratteristiche del dialogo, che deve essere strettamente legato alla vita e veicolato attraverso il linguaggio e la cultura della gente. Fra Tecle ha mostrato come un animo francescano ecumenico e dialogante per natura. La vivacit degli interventi di gran numero dei presenti ha testimoniato linteresse e la soddisfazione dei partecipanti, che si augurano di poter usufruire di ulteriori esperienze del genere. La presenza francescana in Egitto unulteriore conferma del valore della minorit come esperienza e testimonianza di vita evangelica. La situazione minoritaria allinterno di una minoranza cristiana rivela la forza della scelta di minorit voluta da Francesco per i suoi figli, che non si sentono per nulla penalizzati dalla debolezza e fragilit della loro situazione. La situazione minoritaria rafforza il carisma dei francescani e la minorit diventa annuncio credibile del vangelo.

Comunque, la gratuit invita a non scoraggiarsi per la mancanza di risposta.

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vincia i principi e le regole del dialogo, convinto, per, che lo spirito di amicizia, di cordialit e di accoglienza verso tutti, che essi esercitano, gi una forma, forse primordiale, di dialogo. Non si accorgeva, cos, che era lui il maestro che ci insegnava come si vive il dialogo. Leggendo, poi, lagile libro di cui ci ha fatto omaggio, ci si resi conto da dove deriva la forza della sua testimonianza: dalla gioia di vivere che egli desidera comunicare a tutti indistintamente, pur sottomesso alle notevoli limitazioni fisiche che lo toccano. In ogni caso, la proposta di Fr. Giuseppe el-Masri fatta propria dal Ministro Provinciale il quale invita qualcuno di noi a presentare i sussidi di formazione al dialogo in uno dei momenti di formazione permanente che si tengono nelle varie zone della Provincia. Una presenza francescana qualificata al Cairo quella del Centro di studi orientali del Muski, con una lunga storia di studi, ricerche e pubblicazioni di indiscusso valore; fra esse spicca la la serie Studia Orientalia Christiana Collectanea. Al Cairo mancava una biblioteca cristiana, che ora trova in questo Centro un suo punto di orientamento, specialmente per quanto riguarda la patrologia e il Medio Evo. Il settore che cura i rapporti con lIslam pi recente. Fra i suoi tesori spicca il manoscritto copto-arabo dellApocalisse del 1397. Motivi di speranza Dopo il cumulo di emozioni che si sono susseguite durante quei giorni cos intensi di incontri, dobbiamo attestare che la Commissione rientrata alle proprie occupazioni irrobustita da forti motivazioni e da motivate e concrete speranze. Motivo di speranza e fondamento per un vero dialogo il desiderio dei due giovani formatori che hanno gi lanciato il primo contatto con il monastero copto di S. Mena per avviare una serie di esperienze spirituali da condividere con i monaci. Motivo di speranza il progetto di riaprire una presenza francescana a Damietta, destinata a divenire un punto di orientamento per tutti i francescani del mondo e per coloro che ricercano il dialogo e la pace.

Motivo di speranza che la presenza francescana al Centro di studi cristiani orientali del Muski venga riconosciuta e valorizzata come centro di formazione per la Chiesa locale ma anche per tutti i frati dei vari continenti. Damietta e il Muski sono fin dora i presupposti per fare della presenza francesca-

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na in Egitto unimpareggiabile scuola di dialogo interreligioso ed ecumenico. Che cosa potevamo aspettarci di pi? Siamo arrivati al Cairo con qualche timore e siamo ripartiti con le valigie piene di speranze.

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TECLE VETRALI

Dal 30 luglio al 3 agosto si celebrato il Capitolo nazionale elettivo dellOFS in Madagascar, presso la Parrocchia di san Francesco e di santa Chiara in Finarantsoa. Il Capitolo stato presieduto da Herv Sylva, Consigliere della Presidenza CIOFS e Delegato della Ministra generale dellOFS, con la partecipazione di Fr. Samy Irudaya OFMCap, rappresentante della Conferenza degli Assistenti generali. Il 1 Agosto sono avvenute le elezioni del Ministro nazionale, Jean Hambabe; della Consigliera Internazionale, Hortense Ranaivojaona (rieletta) e del nuovo Consiglio nazionale. Durante il Capitolo si tenuto anche il Congresso della Famiglia francescana in Madagascar. Vi hanno preso parte circa 500 persone: OFS, GiFra, Araldini, Sacerdoti diocesani, Frati, Suore di diversi Istituti francescani, Assistenti spirituali delle Fraternit OSF disseminate nella Nazione. stata una grande occasione per vivere in fraternit, per condividere esperienze e tradizioni. Non mancato il momento formativo, animato da Herv e Fr. Samy, sul tema: Complementariet e collaborazione tra i vari settori della Famiglia francescana secolare: OFS, GiFra ed Araldini. Alle relazioni sono seguite richieste di chiarificazioni e domande poste ai Relatori. La traduzione simultanea stata assicurata da un Sacerdote diocesano e da una ragazza della Gifra. Nel corso dello svolgimento del Capitolo e del Congresso, che si sono conclusi il 3 agosto con una solenne celebrazione eucaristica, ci sono state alcune iniziative che meritano di essere segnalate: lEucaristia di apertura (30 luglio), celebrata da P. Gervais Razafitoazaza, Vicario Generale e Delegato vescovile; la celebrazione del Perdono dAssisi il 2 agosto, in occasione della festa di S. Maria degli Angeli; il pellegrinag-

1. Madagascar Capitolo nazionale elettivo e Congresso

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gio, a piedi, dalla Cattedrale di Ambozontany al lebbrosario di Marana, che si concluso nel pomeriggio con la celebrazione del Sacramento della Penitenza e dellEucaristia nella chiesa di san Francesco e santa Chiara dAssisi. 2. Paraguay Capitolo nazionale elettivo

Durante i giorni 4 e 5 di agosto, nella citt di Caaguaz, si svolto il Capitolo nazionale elettivo dellOFS del Paraguay. Hanno partecipato circa 30 persone. I capitolari erano 18. Gli Assistenti spirituali presenti erano tre: Fr. Luis Otazua e un altro frate OFM insieme alla Presidente della Famiglia Francescana e alla Provinciale delle Suore Francescane Educatrici. Il Capitolo stato presieduto da Silvia Diana, Consigliere internazionale e Ministra nazionale dellOFS dellArgentina, e da Fr. Gernimo Martina, OFM, Assistente nazionale dellOFS della stessa Nazione, ambedue delegati, rispettivamente, dalla Ministra generale e dalla CAS. Il nuovo Ministro nazionale dellOFS del Paraguay Alcides Martnez Amarilla e il Consigliere internazionale Higinio Daz. 3. Ecuador Capitolo nazionale elettivo

Presieduto da Mara Consuelo Nez (Chelito), membro della Presidenza CIOFS, e da Fr. Luis Gerardo Cabrera, OFM, membro della Curia generale OFM, dal 9 al 12 agosto, si svolto il Capitolo nazionale elettivo dellOFS dellEcuador. Il nuovo Consiglio, tra cui due ex Gifrini, composto da gente pi giovane del precedente Consiglio. stato rieletto Nelson Garcia

Tapia come Ministro nazionale. Sono stati presenti anche Fr. Ernesto Echeverra, OFM, e Fr. Walter Eras, Ministro provinciale OFM. Il tema che ha guidato la riflessione dei Capitolari stato: Il compito e limpegno del Francescano secolare. Il Capitolo nazionale elettivo di Ungheria si svolto dal 10 al 12 Agosto 2007, presso la Scuola secondaria dei Frati Minori a Esztergom. Vi hanno partecipato circa 60 Capitolari, la Ministra generale dellOFS, Encarnacin del Pozo, e il Rappresentante della Conferenza degli Assistenti generali, Fr. Samy Irudaya, OFMCap. Alcuni momenti sono stati dedicati alla riflessione sulle seguenti tematiche: Regola dellOFS, celebrazione della carisma francescano e 8 centenario della nascita di santa Elisabetta. L11 agosto, festa di S. Chiara, stato il giorno delle elezioni. Sono stati eletti Nmeth Bla, Ministro nazionale; Tibor Kausercome, Consigliere internazionale. Le elezioni sono state ratificate dalla Ministra generale dellOFS durate lEucaristia conclusiva, presieduta da Fr. Samy Irudaya, OFMCap, Assistente generale. 5. Zambia Celebrazioni varie in occasione del giubileo di santa Elisabetta 4. Ungheria - Capitolo nazionale elettivo

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tolica e sulla testimonianza di vita che ci ha lasciato santa Elisabetta. Honorius Chilufya, Ministro nazionale dellOFS dello Zambia, ha aperto e chiuso ufficialmente quei giorni, in cui stata anche inaugurata, con una particolare benedizione, la nuova sede dellOFS. 6. Tanzania - Capitolo nazionale elettivo dellOFS

Organizzato dal Consiglio nazionale dellOFS di Zambia e dai Frati Minori Conventuali, dal 23 al 26 agosto hanno avuto luogo nel Franciscan Centre di Ndola, le celebrazioni dellottavo centenario della nascita di Santa Elisabetta dUngheria. Hanno partecipato pi di mille persone tra i membri dellOFS (circa 700) e i membri del movimento cattolico Ba Nazaret. Il programma previsto comprendeva tre giornate di fraternit con diverse celebrazioni liturgiche, specialmente la Messa del Giubileo, presieduta da Fr. Martn Bitzer, OFMConv, Assistente generale OFS, e momenti di formazione sulla novit introdotta da san Francesco dAssisi nella Chiesa Cat-

La Fraternit nazionale dellOFS di Tanzania ha celebrato il Capitolo nazionale elettivo nei giorni 16-19 settembre 2007, presso Mbagala Spiritual Centre a Dar es Salama. Per la Presidenza del Consiglio Internazionale dellOFS erano presenti Jenny Harrington, Consigliera Internazionale del Sud Africa, e Fr. Ivan Matic, OFM, Assistente generale dellOFS. Hanno partecipato i due Assistenti nazionali dellOFS: Fr. Eleuter Mrema, OFMCap, e Fr. Festus Mganga, OFM; lAssistente nazionale della GiFra, Fr. William Muchunguzi, OFMCap, e alcuni Assistenti Regionali dellOFS. stata molto gradita la presenza del Cardinale Polycarp Pengo, Arcivescovo di Dar es Salaamla, cha ha presieduto la celebrazione eucaristica e si , poi, intrattenuto fraternamente con i Capitolari. Il primo giorno del Capitolo stato riservato ad un momento formativo con le relazioni di Jenny e Fr. Ivan sulla vita di Santa Elisabetta. Nel secondo giorno, invece, ci sono state le relazioni delle 19 Fraternit regionali e del Consiglio nazionale uscente, seguite da un vivo dialogo e dalla riflessione sulla situazione della Fraternit. Si sottolineato limportanza di avere una pi profonda conoscenza della propria identit e del senso di appartenenza allOrdine. stata molto apprezzata anche la relazione della Giovent francescana di Benjamin Gasper Malaga, Presidente nazionale. Il 19 settembre stato il girono delle elezioni. Sono stati eletti il Ministro nazionale, Laurent Mutalemwa, eletto anche come Consigliere internazionale, e i nuovi membri del Consiglio nazionale. LOFS della Tanzania nel 2008 celebrer 75 anni di pre-

senza nel Paese. Oggi conta circa 170 Fraternit locali con circa 3000 membri. Va sottolineata anche la numerosa presenza della GiFra in Tanzania, organizzata in 22 Regioni, con circa 2000 membri e 1126 Fraternit locali. 7. Messico - Capitolo Nazionale elettivo dellOFS e della GiFra

EX OFFICIO OFS

Nei giorni 14-16 settembre 2007, presso la casa pastorale diocesana Juan Pablo II, si celebrato il IX Capitolo elettivo dellOFS del Messico, in cui stata eletta la Ministra nazionale e Consigliera internazionale. A nome della Presidenza CIOFS ha presieduto i lavori capitolari Rosalvo Mota, Vice Ministro generale dellOFS. Era presente anche il nuovo Assistente generale Fr. Amando Trujillo Cano, TOR. La riflessione ha avuto come tema centrale: Santa Elisabetta dUngheria, modello per i francescani secolari nel XXI secolo. Nello stesso luogo si celebrato anche lVIII Capitolo nazionale elettivo della GiFra messicana. Presieduto da Maria Esther Prez Grimaldi, il Capitolo ha eletto Elizabeth Castro Chvez come Presidente nazionale della GiFra. 8. Croazia - Visita fraterna e Capitolo nazionale elettivo

lopportunit di incontrarsi con i partecipanti allAssemblea nazionale della GiFra. Hanno partecipato anche al Capitolo nazionale elettivo, che si celebrato dal 5 al 7 ottobre presso La Casa dellIncontro, nella citt di Samobor. Il 6 ottobre pomeriggio stato eletto il Ministro nazionale, Mato Batorovi, e il suo Consiglio. Come Consigliera internazionale stata rieletta AnticaNada epuli. La Fraternit nazionale dellOFS della Croazia costituita da 5 Fraternit regionali, con circa 4200 membri professi e 106 Fraternit locali. Anche la Fraternit nazionale della GiFra costituita da 5 Fraternit regionali con circa 2000 membri. 9. Spagna - Assemblea del Consiglio nazionale OFS

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La Ministra generale dellOFS, Encarnacin del Pozo, e Fr. Ivan Mati, OFM, Assistente generale dellOFS, nei giorni 5-8 ottobre 2007, hanno visitato la Fraternit nazionale dellOFS della Croazia. Si sono incontrati, a Zagabria, con i Ministri provinciali francescani e con i rappresentanti degli Assistenti nazionali dellOFS e della Gifra. Nellincontro si riflettuto sul dopo la costituzione della Fraternit nazionale e della regionalizzazione dellOFS e della Gifra; sullimportanza della formazione dei Frati e dei Francescani Secolari. Dopo lincontro, la Ministra e Fr. Ivan sono stati ricevuti dal Vescovo ausiliare di Zagabria, Mons. Valentin Pozai. Hanno avuto anche

Benedetto Lino, Consigliere della Presidenza CIOFS, e Fr. Ivan Mati OFM, Assistente generale dellOFS, hanno partecipato allAssemblea del Consiglio nazionale dellOFS spagnolo, che si svolto a Madrid dal 25 al 29 ottobre 2007. LAssemblea ha avuto un momento formativo con le riflessioni sulla natura, identit dellOFS, professione dei Francescani Secolari (Benedetto) e sulla presenza attiva dellOFS nella Chiesa e nella societ (Fr. Ivan). Dopo un dialogo fraterno si proseguito con le relazioni delle Fraternit regionali e del Consiglio nazionale esecutivo. Infine, mentre lAssemblea continuava nei suoi lavori, Benedetto e Fr. Ivan si sono messi a disposizione dei fratelli e delle sorelle che avevano manifestato il desiderio di avere con loro un colloquio personale. La Fraternit nazionale dellOFS della Spagna ha circa 4150 membri professi, diffusi in 243 Fraterni locali e 17 Fraternit regionali. 10. Benvenuto a Fr. Amando Trujillo Cano, TOR, nuovo Assistente generale

Fr. Amando Trujillo Cano, TOR, nato il 22 maggio 1962 nella Citt del Messico. Entrato nel TerzOrdine Regolare di San

Francesco nel 1981, ha emesso la professione temporanea il 4 ottobre 1982, nella Citt del Messico e quella solenne il 24 maggio 1987 a Atizapn de Zaragoza, nello Stato di Messico. Il 20 Agosto 1988 stato ordinate sacerdote nella Citt del Messico. Ha studiato Filosofia e Teologia e ha preso la Licenza in Educazione musicale presso U.N.A.M. nella Citt del Messico. stato Vice Parroco, Maestro dei Postulanti per 4 anni nella Citt del Messico, Membro della Commissione di Giustizia e Pace della Conferenza francescana del Messico e degli Istituti religiosi del Messico. Dal 1993 al 2005 ha lavorato in 4 citt del Texas (USA) in vari ministeri parrocchiali. stato anche Animatore vocazionale (1995-1997) e Responsabile per la formazione iniziale (1997-2000). In questo periodo ha avuto contatti con le Fraternit dellOFS.

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Nel 2005 stato eletto Ministro Provinciale della Vice-Provincia di Santa Maria di Guadalupe, continuando anche il servizio e lassistenza ad una Fraternit locale dellOFS. Durante lultimo Capitolo generale del TOR stato eletto Consigliere generale e, successivamente, stato nominato Assistente generale dellOFS dal nuovo Ministro generale del TOR, Fr. Michael Higgins. A Fr. Michael Higgins, TOR, eletto Ministro generale del TOR, vanno i nostri pi calorosi auguri per il suo nuovo ed impegnativo ministero. Soprattutto, gli esprimiamo la nostra pi profonda gratitudine per il suo prezioso servizio, svolto dal 2001, come Assistente generale dellOFS. 11. Grazie ed auguri a Michael!

Activitas Officii Iuridici una cum Commissione Iuridica (Ian.-Dec. 2007) I. Emendatio Statutorum Particularium (Prov. vel Cust. Aut. et aliarum Entitatum)

EX OFFICIO IURIDICO

(Prot. 097880). 16. Africanae Conferentiae Statuta (Prot. 097818).

11 Januarii 2007 2. Statuta Consociationis Tempio del Signore (Prot. 097465). 3. Statuta Foederationis Marrochii (Prot. 097492). 4. Aprutiorum S. Bernardini Sen. Prov., Italia (Prot. 097494).

8 Januarii 2007 1. Statuti Visita Canonica: Testo italiano e Testo latino (Prot. 096367).

29 Martii 2007 10. Aequatoris - S. Francisci de Quito Prov. (Prot. 097656). 11.Vietnamiensis S. Francisci Prov. (Prot. 097726). 12. Brasiliae SS. Nominis Jesu Prov. (Prot. 097655).

15 Februarii 2007 5. S. Francisci Assisiensis Prov., Italia (Prot.097643). 6. S. Casimiri Prov., Lithuania (Prot. 097635). 7. Conventiones Vicariatuum Apost. Ordinis (Prot. 097611) 8. Apuliae S. Michaelis Arch. Prov., Italia (Prot. 097553). 9. Brasiliae Immaculatae Conceptionis Prov. (Prot. 097602).

1 Octobris 2007 17. Samnito-Hirpinae S. Mariae Gratiarum Prov., Italia (Prot. 098259). 18. Asiae Orientalis Conferentiae Statuta (Prot. 098330). 19. Ucrainae, S. Michaelis Arcangeli Prov. (Prot. 098236). 20. Salernitano - Lucanae Imm. Conc. Prov., Italia (Prot. 098226). 21. Romae, S. Mariae Mediatricis Domus (Prot. 098208). 22. Neerlandiae SS. Martytum Gorgom. Prov. (Prot. 098095). 23. Portugalliae, SS. Martyrum Marrochii Prov. (Prot. 098056). 24. Columbiae S. Pauli Apostoli Prov. (Prot.098011). 25. Asiae Merid., Australiae et Oceaniae Confer. (Prot. 098249). 13 Novembris 2007 26. Aegypti, S. Familiae Provincia (Prot. 098301). 27. Australiae et Novae Zelandiae S.Spiritus Prov. (Prot. 098393). 28. Baeticae Prov., Hispania (Prot. 098347).

7 Junii 2007 13 Mediolanensis S. Caroli Prov., Italia (Prot. 097933). 14. Aprutiorum S. Bernardini Sen. Prov., Italia (Prot. 097959). 15. Dalmatiae S. Hieronymi Prov., Croatia

17 Decembris 2007 29. Catalauniae S.Salvatoris ab Horta Prov., Hispania (Prot. 098427). 30. Austria et Italia, S. Leopoldi Provincia (Prot. 098491). 31. Bosniae Arg. S. Crucis Prov., Bosnia (Prot. 098511). 32. Assumptionis Prov., in Polonia (Prot. 098512). 33. Assumpt. Prov., Bielorussiae Fundationis (Prot. 098513). 34 Assumptionis Prov., Ritus Bizantini Fund. In Ucraina (Prot. 098514).

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2. Responsiones ad dubia , etc.

AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

More solito, ad perplurima dubia undique pervenientia responsum interim dedimus et particularium quaestionum saepe sub secreto solutionem porrigimus. De activitate Officii Juridici necnon Commissionis Juridicae sept. 2003 - oct.

2004, cf. AOFM, CXXIII, Fasc. III, p.361 ; nov. 2004 - dec. 2005, AOFM, CXXV, Fasc. I, pp. 147-148; nov. 2005 - dec. 2006, AOFM, CXXV, Fasc. III, pp. 555-556.
Romae, 30 Dec. 2007

FR. FRANCESCO ANTONELLI

1. De itineribus Ministri Generalis

AD CHRONICAM ORDINIS

Dal 31 agosto al 1 settembre i Ministri provinciali del Nord Italia si riuniscono nel Convento Madonna delle Grazie di Arco (Trento), Casa di Postulandato, e nel Convento di Baccanello (Lombardia), Casa di Noviziato. Il Ministro generale, nel suo intervento, ringrazia per linvito a questo incontro, importante segno e strumento di comunione con lOrdine. Ringrazia anche per il cammino fatto, perch tale lavoro sta diventando un po il modello, soprattutto nella COMPI, ma anche altrove. Si congratula per il lavoro svolto con lo sguardo verso il futuro: non deve essere la storia a condurre noi, ma noi dobbiamo guidare la storia. Come ricordato nella relazione al Capitolo generale straordinario, tempo di ridimensionamento. Linterprovincialit unesigenza della forma di vita: non possiamo essere un Ordine centrato nelle Province, dobbiamo aprirci. Bisognerebbe a questo proposito rivedere anche la Formula di Professione, che riflette una mentalit e realt provincialista (mi affido a questa Fraternit, mentre si dovrebbe dire: mi affido alla Fraternit universale). E anche una necessit di fatto: gi alcune Province non riescono pi a rispondere alle esigenze minime dei nostri Statuti (non trovare i Guardiani da sostituire alla scadenza). A volte tutto cade sui Definitori, che sono Guardiani, Formatori ecc. Linterprovincialit esige il ridimensionamento in vista della rivitalizzazione del nostro carisma. Non facile chiudere conventi perch in Province storiche significa tagliare molte radici e sorgono proteste della gente, dei politici e dei Frati.

1. Il Ministro generale partecipa allincontro dei Ministri provinciali del Nord Italia

Arco/Baccanello, 31.08-01.09.2007

Come procedere?, si domanda il Ministro e risponde: il primo passo fare una carta geografica di presenze che si considerano fondamentali, carta geografica condivisa dai Definitori provinciali e dai Ministri. Bisogna, inoltre, sensibilizzare la base. Questa la difficolt pi grande: il cammino stato fatto nella Formazione iniziale; si sta facendo nella Formazione permanente (Guardiani, Economi). Ma bisogna coinvolgere tutti nella riflessione. Allora programmare tre Capitoli delle stuoie, ben preparati nelle singole Entit, e poi celebrati in comune: uno per gli under 10, coloro che porteranno le conseguenze del cammino che si inizia; un secondo per i Guardiani: sono molti e sono coloro che oggi possono e devono sostenere il processo; un terzo, infine, per tutti i Frati. Anche questi hanno una parola da dire e non si possono far passare sopra le loro teste processi cos importanti e che agiscono in profondit. La Commissione interprovinciale dovr avere compiti molto precisi. Stabilire un calendario: non avere fretta, perch il processo complesso e deve essere metabolizzato, ma non lasciare semplicemente passare il tempo. Senza fretta e senza pause. Fatta la carta geografica, ascoltati i giovani Frati, i Guardiani e tutti i Frati, si pu decidere come cominciare a strutturare la nuova Entit. Come calendario: arrivare al 2009 (Capitolo generale) con proposte concrete. Fr. Mario Favretto, Definitore generale, interviene per ricordare la proposta di cominciare a far coincidere i Capitoli provinciali. Il Ministro generale rileva limportanza di questa idea che favorisce le decisioni comuni, perch tutti si in un momento forte della vita di una Provincia. In particolare quando si stabilir di dar vita strutturale e giuridica a questa nuova Entit, con lintervento di un Delegato Generale, i Capitoli in tutte le Province sono gi in fase decisionale.

Lincontro prosegue, poi, con un dialogo serrato e fraterno tra i Ministri provinciali e il Ministro generale sulle modalit da seguire, sulle varie problematiche connesse con lunificazione delle Province in una o due Entit e sulle motivazioni da offrire ai Frati, cosicch il percorso, frutto di discernimento, il migliore possibile, conduca a vivere e testimoniare le note essenziali della nostra forma vit, rendendo cos vivo ed affascinante, anche nei nostri giorni, il carisma francescano. 2. Visita ai Vicariati apostolici in Libia
Tripoli/Benghazi, 22-23.09.2007

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I due Vicariati Apostolici di Tripoli e di Benghazi hanno avuto la visita del Ministro generale, fra Jos R. Carballo, accompagnato dal Moderatore generale per le missioni fra Vincenzo Brocanelli, nei giorni 2223 settembre 2007. stato un avvenimento di portata storica poich a Tripoli lultimo Ministro generale che aveva fatto visita era stato Fr. Leonardo M. Bello nel lontano 1936, mentre fino ad ora nessun Ministro generale era mai stato a Benghazi. Fra Jos Carballo ha visitato nel primo giorno il Vicariato di Benghazi che nel febbraio 2006 era stato attaccato e saccheggiato da un gruppo di un movimento di contestazione violenta. Grazie ad aiuti esterni, il Vescovo francescano Mons. Silvestro Magro ha potuto mostrare al Ministro generale il restauro della Chiesa e della casa del Vicariato che era stata completamente bruciata. Fra Jos Carballo ha incontrato i quattro Frati che lavorano nel Vicariato e che provengono dalle Province delle Filippine, dellEgitto e della Polonia. Nella serata c stato anche lincontro con le comunit di suore che lavorano negli Ospedali, a cui ha fatto seguito la concelebrazione eucaristica e una festa fraterna, che ha rinnovato in tutti il senso di appartenenza alla Chiesa di Benghazi. Il giorno seguente vi stata la visita al Vicariato Apostolico di Tripoli. Qui il vescovo Mons. Giovanni Martinelli, OFM, e il suo Vicario generale, vivono nella medesima casa con la Fraternit dei Frati, an-

chessi provenienti dalle Province delle Filippine, dellEgitto e dellIndia. Anzitutto il Ministro generale si incontrato con i Frati, per ascoltarli e conoscere la loro vita fraterna e missionaria, e riflettere insieme sul loro futuro. Nel pomeriggio c stato lincontro con tutto il personale ecclesiastico del Vicariato, anche per migliorare i rapporti di collaborazione reciproca, in vista del rinnovo della Convenzione tra i Vicariati e la Curia generale. In serata vi stata una solenne concelebrazione eucaristica con unimportante partecipazione di fedeli, tra i quali gli Ambasciatori di Spagna, Italia e Argentina, il gruppo dei Focolarini e molte religiose. Dopo i saluti personali ai partecipanti, il Ministro generale ha avuto anche un incontro particolare con le suore delle varie Congregazioni che operano a Tripoli. Una festa fraterna e ben animata con canti e danze ha concluso la giornata. La visita del Ministro generale ha rafforzato i legami con i due Vicariati Apostolici, che sono stati affidati dalla S. Sede alle cure dellOrdine dei Frati Minori. Concretamente, la Chiesa in Libia costituita esclusivamente di fedeli stranieri presenti nel Paese per motivi di lavoro o di studio, ed animata interamente dai Frati Minori nelle persone dei Vescovi e dei sacerdoti che vi operano. Nei suoi incontri con le diverse realt ecclesiali, fra Jos R. Carballo ha insistito sulla caratteristica francescana della nostra presenza e del nostro servizio. I Frati sono al servizio dei due Vicariati come francescani, vivendo la fraternit in missione, come discepoli di Ges e perci suoi fedeli testimoni in mezzo al popolo musulmano. 3. Visita fraterna alla Provincia S. Carlo Borromeo di Lombardia in Italia FR. VINCENZO BROCANELLI
Milano, 27-30.09.2007

27 Settembre Il Ministro generale, Fr. Jos R. Carballo, accompagnato dal Vicario generale, Fr. Francesco Bravi, dal Definitore generale

per lItalia, Fr. Mario Favretto, e dal Segretario particolare, Fr. Stefano Recchia, giunto allaeroporto di Milano Linate alle ore 17 di gioved 27 Settembre per la sua visita fraterna alla Provincia S. Carlo Borromeo dei Frati Minori di Lombardia (Italia). Lonore della prima accoglienza toccato alla fraternit di Milano S. Antonio. Alle ore 18, sul presbiterio della Basilica Santuario dedicata al Santo dei miracoli, la fraternit locale, con il Definitorio provinciale e i fedeli riuniti in chiesa, ha dato il benvenuto al Ministro generale con un breve incontro di preghiera. In seguito Fr. Jos R. Carballo con il Vicario e il Definitore generale hanno incontrato il Definitorio della Provincia presso la Curia provinciale. Dopo le presentazioni di rito, il Ministro provinciale ha ripercorso il cammino della Provincia negli ultimi mesi, dal Documento finale del Capitolo 2007 alle scelte recenti di interprovincialit, comunicando anche lavvenuta approvazione della Ratio studiorum interprovincialis. Il Ministro generale ha espresso la gioia di essere presente per la prima volta in veste ufficiale, dopo la visita al Capitolo provinciale del 2003 in occasione dellelezione dellattuale Ministro provinciale. Fr. Jos ha ringraziato anche per la collaborazione fattiva e molteplice che la Provincia di Lombardia offre allOrdine, soprattutto attraverso il dono di preziosi collaboratori. Quindi ha offerto al Definitorio alcune riflessioni sul ruolo di servizio di animazione alla fraternit provinciale nel duplice aspetto dellamministrazione e dellanimazione, a partire dalle quali si instaurato un dialogo proficuo con la fraternit definitoriale. La cena festosa con i frati del Convento di S. Antonio ha concluso la prima giornata della visita.

AD CHRONICAM ORDINIS

28 Settembre La mattina presto, lasciata Milano, il Ministro generale, con il Vicario e il Definitore generale, accompagnati dal Ministro e dal Segretario provinciale, hanno fatto visita alla fraternit di accoglienza dei frati anziani e infermi a Sabbioncello di Merate (LC), cele-

brando alle 7.30 lEucaristia nel locale Santuario dedicato a S. Maria Nascente. In seguito il Ministro ha visitato di persona i locali dellInfermeria, sostando un poco con i frati ospitati e con il personale. Attraversato lAdda, il Ministro ha incontrato a Baccanello di Calusco dAdda (BG), casa di noviziato interprovinciale, i frati in formazione iniziale con i loro formatori. Li ha invitati a non fermarsi mai nel cammino di formazione e a studiare il modo per conoscere la via che conduce allincontro con Dio. Mediante opportuni riferimenti alla Ratio formationis, fr. Jos ha ricordato che la formazione deve essere un processo integrale e personalizzato, esperienziale, graduale, ben preparato e sempre verificato. Ne seguita una conversazione schietta e cordiale tra postulanti, novizi, frati di professione temporanea e Ministro generale, conclusa con la celebrazione dellOra Sesta in chiesa e col pranzo in fraternit. Nel primo pomeriggio il Ministro ha fatto visita alla Comunit di Mondo X che si trova nella residenza Cielo 91 di Alzate Brianza (CO), dove, assieme ai giovani della comunit di recupero, fondata da Fr. Eligio Gelmini, si trovano ospitati anche Fr. Onorio Pontoglio e due frati del Congo bisognosi di cure mediche assidue. Alle ore 17 il Ministro generale ha incontrato i frati con meno di dieci anni di professione solenne (Under ten) presso il Santuario S. Maria delle Grazie a Monza. Li ha invitati a rileggere la Lettera a loro inviata in occasione del III Capitolo internazionale delle Stuoie, poi, a partire dal Documento finale del Capitolo generale 2006, ha offerto spunti di riflessione sullaccompagnamento personalizzato e fraterno, sulla Formazione permanente e sul progetto personale di vita. Quindi seguita una fraterna discussione, conclusa dalla celebrazione dei Vespri in Santuario. La gustosa cena e la gioiosa fraternit dopo cena hanno posto termine alla seconda giornata. 29 Settembre La mattina di sabato il Ministro generale con il Vicario e il Definitore generale si so-

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no recati presso il Convento di Milano S. Angelo per lincontro con tutti i frati della Provincia. La mattina, radunati nel salone-teatro dellAngelicum, i frati hanno ascoltato lintervento del Ministro generale, che ha analizzato in particolare alcuni temi desunti dal Progetto provinciale di vita fraterna emerso dal Capitolo provinciale del 2007 e posti nellalveo del cammino dellOrdine in preparazione allottavo centenario della sua fondazione. Si parlato di interprovincialit, sostenuta dalla Provincia di Lombardia attraverso alcune scelte coraggiose, accogliendo le diversit e imparando a comunicare sempre meglio; di Formazione permanente, sottolineando limportanza di trovare tempi in fraternit per condividere il proprio cammino di fede e la necessit del continuo aggiornamento con fedelt creativa; di evangelizzazione, che la ragion dessere della nostra forma vitae, per qualificare con una chiara identit carismatica la nostra azione evangelizzatrice. Una menzione particolare il Ministro lha riservata per la Missione ad gentes, ringraziando la fraternit provinciale per il sostegno che d ai progetti dellOrdine e per la testimonianza di alcuni fratelli donata attraverso leffusione del sangue (Mons. Salvatore Colombo e Fr. Pietro Turati in Somalia, Fr. Angelo Redaelli in Congo Brazzaville). Dopo brevi interventi del Vicario generale e del Definitore generale, il Ministro si intrattenuto in un dialogo franco e fraterno con i frati, concludendo la mattinata con il pranzo. Nel pomeriggio la fraternit provinciale si stretta attorno a Fr. Ambrogio Pessina e Fr. Simone Menoni per la loro professione solenne, celebrata con grande festa e concorso di popolo nella stupenda chiesa di S. Angelo. Alle 18 il Ministro generale ha incontrato le Suore Francescane presenti in Milano (Missionarie di Ges Bambino, Missionarie del Cuore Immacolato di Maria e Missionarie di Maria) incoraggiandole a proseguire con gioia la loro attivit pastorale e caritativa a servizio della Chiesa e della societ milanese in collaborazione con i frati francescani.

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30 Settembre La domenica mattina, il Ministro generale ha incontrato le Clarisse dei Monasteri della Lombardia (Milano, Bergamo, Lovere e Bienno) e di Cademario (Svizzera) presso il Monastero di Bergamo. Alle ore 8, nel locale refettorio adibito a salone, si tenuto lincontro di dialogo tra Ministro e Clarisse. Dopo la presentazione del Ministro provinciale, la Presidente della Federazione Lombardia-Liguria-Piemonte, sr. Chiara Benedetta Conte, ha esposto la sua relazione presentando le comunit e la situazione attuale della Federazione. Quindi seguito lintervento dellAssistente spirituale, Fr. Stefano Dallarda e la relazione del Ministro generale, che ha ribadito anche per le Sorelle Povere di S. Chiara la necessit di tornare alle origini per mantenere la consapevolezza della propria identit. Fr. Jos ha esortato le Clarisse a coltivare con cura la dimensione, loro propria, della contemplazione e a vivere sempre con fortezza la povert evangelica. In seguito si instaurato un fraterno dialogo con le Sorelle, e lincontro si concluso con la celebrazione dellEucaristia domenicale nella chiesa del Monastero. Lasciata Bergamo, il Ministro generale, sempre accompagnato dal Vicario e dal Definitore generale, tornato a Milano per lincontro con i Francescani secolari, OFS e Gifra, presso la Casa di accoglienza Qjqaion, antistante il Convento di S. Antonio. Qui, nella palestra della casa-famiglia, i numerosi laici francescani, giovani e meno giovani, accompagnati dagli Assistenti regionali e da alcuni Assistenti locali, hanno calorosamente accolto il Ministro e si sono intrattenuti con lui subito in un dialogo aperto e costruttivo. Il Ministro regionale OFS, Gigi Bozzi, e la Presidente regionale Gifra, Anna Milo, hanno offerto a Fr. Jos la presentazione delle realt laicali francescane presenti in Lombardia e gli hanno posto delle domande a cui il Ministro ha puntualmente risposto. Quindi si continuata la conversazione con i presenti fino alle ore 13. Con il pranzo di festa presso la fraternit di S. Antonio si conclusa la Visita del Ministro generale alla Provincia S. Carlo Bor-

romeo di Lombardia, a laude di Cristo e del poverello Francesco. 4. Festa giubilare con le Francescane Missionarie di Maria
Roma, Basilica dellAra Coeli, 01.10.2007

AD CHRONICAM ORDINIS

FR. ERNESTO DEZZA

Luned 1 ottobre, di mattina, stata festa grande nella basilica romana dellAra Coeli. Il motivo era dato dalla ricorrenza del 125 anniversario dellincontro tra Maria della Passione e il Ministro Generale dei Frati Minori, Padre Bernardino da Portogruaro, e dellaccoglienza da parte di questultimo della fondatrice nel TerzOrdine Francescano. Quel momento e quel gesto singolare stavano a significare laccoglienza di tutte le Suore dellIstituto che andava nascendo. Maria della Passione ha trasmesso quellevento alle sorelle spiegandolo come un segno consolante della Provvidenza. Senza volerlo, la Divina Provvidenza ci ha spinto verso lAra Coeli, nel settimo centenario della nascita di S. Francesco, e ci ha fatto adottare dal Ministro generale dei Frati Minori. Questo favore leredit pi preziosa che io trasmetto allIstituto. Era il 4 ottobre 1882. La festa allAra Coeli ha avuto come momento culminante la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Ministro Generale, Fr. Jos R. Carballo. Erano presenti oltre 200 sorelle dellIstituto FMM, con la loro Madre Generale, Christianne Mgarban, le sorelle del Consiglio Generale, Le Provinciali e le sorelle che si stanno preparando al Capitolo generale del prossimo anno. Da parte dei Frati Minori hanno concelebrato i fratelli del Definitorio generale, il Ministro provinciale di Roma, Frati rappresentanti della Curia generale e della Provincia Romana. Lassemblea che si formata per la circostanza era davvero internazionale: sorelle e fratelli provenienti da ogni parte, praticamente da tutti i continenti, tutti a formare una grande famiglia nel nome di Francesco dAssisi e del carisma francescano che ci

identifica e ci accomuna. Assieme si voluto fare memoria di un avvenimento che ha inaugurato per la famiglia francescana una realt sorprendente e un tempo di grazia: 125 anni. Assieme si voluto ringraziare il Signore per tutto il bene compiuto. Assieme si voluto celebrare la bont del Signore e invocarlo per il futuro. La celebrazione tutta stata molto sentita e, a tratti, commovente. I canti, magistralmente eseguiti dalle sorelle, e tutta lanimazione della liturgia con espressioni anche di altre culture, hanno creato il clima adatto per un intenso e partecipato momento celebrativo e di preghiera. Allomelia Fr. Jos, Ministro generale, ha rievocato gli inizi dellIstituto delle Francescane di Maria, ha ricordato la tenerezza paterna con cui P. Bernardino ha accompagnato il nuovo Istituto, ha messo in evidenza le caratteristiche francescane che dagli inizi ha caratterizzato la vita e la missione delle Francescane di Maria. Care sorelle, il vostro carisma missionario, mariano e francescano. In quanto missionario, la vostra forma di vita comprensibile soltanto a partire da questa logica del dono che vi porta ad uscire da voi stesse per andare incontro agli altri, particolarmente agli ultimi e agli esclusi. In quanto francescano, il vostro carisma esige che viviate sine proprio, unespressione molto familiare a Francesco, spogliate di tutto per possedere colui che tutto: tutto il bene, il sommo bene e, in questo modo possiate arricchire con la vostra povert gli altri. Ovviamente il Ministro ha raccomandato fervidamente alle sorelle di continuare ad essere francescane e di coltivare questo tratto della spiritualit come speciale carisma, insieme. I primi passi del nuovo Istituto e il suo profondo legame con lOrdine dei Frati Minori, fin dalle origini, sono stati ricordati e riaffermati in vari momenti e in vari modi. E stato portato allaltare il mantello di Padre Bernardino da Portogruaro, mantello che egli stesso da Ministro generale don a Maria della Passione come segno e garanzia che da quel momento laccoglieva sotto la sua protezione. Significativa stata la pre-

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sentazione del tema del prossimo Capitolo Generale: Francescane, chiamate a vivere la kenosi di Cristo, in fedelt creativa e in solidariet con questo mondo che soffre. Le sorelle hanno portato, tra laltro, il quadro raffigurante la Vergine Maria con il Bambino che P. Bernardino ha donato alla fondatrice e che ella ha sempre custodito con affetto e devozione. Nel momento della rievocazione dellaccoglienza di Maria della Passione da parte di Padre Bernardino, la Madre generale Sr. Christianne ha chiesto nuovamente al Ministro generale: accoglienza, accompagnamento e adozione da parte dellOrdine. Il Ministro generale, ripetendo le espressioni usate dal suo predecessore, in nome di S. Francesco ha confermato laccoglienza della Madre e di tutte le Francescane Missionarie di Maria, quelle presenti e quelle che verranno. Indubbiamente questo stato uno dei momenti pi toccanti della celebrazione poich, al di l della ricorrenza e del fatto celebrativo, questo legame desiderato, richiesto e offerto, una bella realt che, dopo oltre un secolo, continua ad essere vivo e sentito da parte dellOrdine e delle FMM. Dopo la Liturgia, la festa proseguita come momento fraterno di incontro e di scambio di auguri nei locali del convento dellAra Coeli. Per lIstituto FMM, da questo in giorno in avanti, si penser e si progetter il prossimo Capitolo generale. 5. Visita alla Provincia dellAssunzione della BVM in Erzegovina FR. MARIO FAVRETTO
Mostar, 7-9.10.2007

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gnati da Fr. Ivan Sesar, Ministro provinciale, hanno fatto la prima sosta nel Convento di Tomislavgrad, nel nord-ovest della Provincia, accolti dal Guardiano, Fr. Mladen Rozi, dalla Fraternit locale e da diversi Frati della Provincia, dai membri della GiFra e dellOFS. Dopo una breve visita al Convento, alle ore 18 c stata la celebrazione dellEucaristia nella chiesa, dedicata a san Nikola Taveli, che non riuscita a contenere tutti i membri della Famiglia francescana: erano presenti, infatti, oltre 1000 giovani della GiFra e diverse centinaia dellOFS. Nellomelia, prendendo lo spunto dal Vangelo, il Ministro generale ha invitato i giovani ad aprire il cuore a Ges Cristo, poich solo linfinito pu riempire il cuore umano, presupposto imprescindibile affinch si possa incidere nella vita personale e sociale. Inoltre ha invitato tutti a non vergognarsi delle proprie radici cristiane e ad accettare la fede come un dono prezioso. Dopo la messa il Ministro si trattenuto ancora con i giovani, che hanno espresso tutta la loro gioia per lincontro con il canto. Dopo la cena nel convento gli Ospiti romani sono stati condotti dal Ministro provinciale a Mostar nella Curia provinciale.

Tomislavgrad: Domenica, 7 ottobre Provenienti dalla Croazia, dove si era svolto lincontro dei Frati in formazione iniziale della Conferenza Sud-Slavica, il Ministro e il Definitore generale, accompa-

Il Ministro generale, Fr. Jos Rodrguez Carballo, accompagnato dal Definitore di zona, Fr. ime Samac, ha compiuto una visita fraterna ai Frati della Provincia dellAssunzione della BVM di Mostar.

Mostar: Luned, 8 ottobre Nella prima mattina il Ministro generale si incontrato con i Guardiani. Nel suo intervento Fr. Jos si soffermato sul ruolo e sullimportanza del Guardiano nellanimazione della vita fraterna. Dopo aver accennato ai possibili modelli per esercitare il ministero dellautorit, il Ministro ha affrontato alcune problematiche concrete: la collaborazione fra il Governo provinciale e quello locale; lattenzione e la cura premurosa verso tutti i Frati, in particolare verso i Frati feriti o che si sentono abbandonati, ecc. Alla riflessione del Ministro seguito un fraterno dialogo su alcune problematiche inerenti alla vita della Provincia. La mattinata proseguita con lincontro con i Frati che vivono e lavorano a Medjugorje. Dopo il saluto di benvenuto del Parroco, Fr. Petar Vlai, il Ministro ha ringraziato i Frati per quello che fanno in questo luogo di preghiera, li ha invitati a dare alla

iroki Brijeg: Marted, 9 ottobre Alle ore 9 il Ministro generale stato accolto solennemente nella Basilica di iroki Brijeg. Subito dopo si passati nella grande aula dove si tenuta una presentazione multimediale della Provincia. seguito lin-

spiritualit mariana un forte spessore teologico e a coltivare la propria vita spirituale. Dopo lincontro fraterno seguito il pranzo, a cui hanno partecipato anche altri quattro Definitori generali, che, nel loro viaggio verso Sarajevo per lincontro dellUFME, hanno fatto sosta a Medjugorje. Al termine il Parroco ha donato al Ministro una copia della statua del Cristo risorto, uno dei simboli di Medjugorje, e Fr. Svetozar Kraljevi, a nome dellOrfanotrofio Villaggio della Madre gli ha donato un quadro. Nel primo pomeriggio Fr. Jos si recato nel convento di Humac, dove si trova il santuario di santAntonio e la Casa di noviziato. Nel suo intervento, prima con i Formandi e poi con i Formatori, il Ministro generale ha insistito sulla necessit dellaccompagnamento, che consiste nel lasciarsi guidare e nel confrontarsi con unaltra persona (maestro, confessore, guida spirituale) e con la Fraternit. Inoltre, ha esortato i Formandi a non aver paura di aprirsi ai maestri, mentre ai Formatori ha chiesto di mettere a disposizione dei giovani le loro energie e il loro tempo. Alle 18.00 iniziata la S. Messa nella nuova Chiesa, stracolma di gente. Durante la celebrazione, presieduta dal Ministro provinciale, Fr. Jos nellomelia ha ribadito la necessit della continua conversione e della sequela radicale di Cristo nella nostra vita di cristiani. Alla fine della celebrazione il Guardiano, Fr. Miro ego, ha donato al Ministro un medaglione che rappresenta da una parte il pi antico museo in Bosnia ed Erzegovina situato nel convento e dallaltra la pinacoteca dedicata alla Madre di Dio. Il Sindaco di Ljubuki, Ilko Barbari, a nome della Citt, ha salutato il Ministro e gli ha fatto dono di un quadro che rappresenta uno dei simboli della regione: le cascate del fiume Kravica! Dopo la cena il Ministro ha visitato suddetto museo e la pinacoteca.

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contro con tutti i Frati della Provincia. Nel suo intervento Fr. Jos ha esposto la situazione attuale della vita consacrata ed ha esortato i Frati ad accogliere gli appelli che provengono dal Vangelo, che ci chiama a mettere vino nuovo in otri nuovi; dalla Chiesa, che ci sollecita alla fedelt creativa; dallOrdine, che ci invita allessenziale. Il Ministro ha, poi, raccomandato di superare la tentazione di rispondere con paura, stanchezza o nostalgia, ma di accogliere lappello ad impegnarsi decisamente per la rifondazione, cio per riprodurre con audacia la creativit di Francesco. Come esigenze della rifondazione sono menzionate: la qualit della vita, lautenticit, il discernimento. In riferimento alla situazione nella Provincia, il Ministro ha invitato i Frati a non avere paura di riflettere sul ridimensionamento delle presenze, affinch non succeda che nella ricerca del necessario si perda lessenziale. Il breve tempo a disposizione non ha permesso di sviluppare un ampio dialogo fraterno. Alle ore 11, infatti, era previsto larrivo dei resti di tre Frati, uccisi dai partigiani dopo la Seconda Guerra Mondiale, ritrovati recentemente in una fossa comune in Croazia ed identificati con metodi moderni. I tre fanno parte del gruppo di 66 Frati della Provincia che hanno avuto la stessa sorte e per i quali stato aperto il processo di beatificazione. Dopo la sepoltura dei resti si usciti sul sagrato del convento, dove si era radunata una grande folla e 66 giovani parrocchiani, vestiti con il saio francescano, hanno rappresentato, con una suggestiva coreografia, luccisione dei Frati. Con la partecipazione di cinque Definitori generali, dei Ministri provinciali della Croazia e di 150 sacerdoti c stata la celebrazione dellEucaristia, presieduta dal Ministro generale. Nellomelia Fr. Jos ha sottolineato il valore della testimonianza cristiana, che a volte richiede il martirio come successo ai Frati uccisi in Erzegovina; ha invitato a non avere paura di consegnarsi a Cristo, poich Lui d tutto e non toglie niente; ha esortato a non dimenticare le proprie radici cristiane e a coltivare sentimenti di pace. Dopo la comunione il Ministro ha consegnato ad ogni frate la Regola

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di san Francesco in croato; la Provincia ha voluto ricambiare, tramite il Ministro provinciale, con un quadro che rappresenta la figura stilizzata del nostro Fondatore e un altro che illustra la cittadina di iroki Brijeg. Inoltre gli stato consegnato un albo di fotografie dei 66 Frati uccisi come ricordo di questa celebrazione, ma anche come promessa del reciproco ricordo nella preghiera. Dopo tale densa mattinata il Ministro generale stato condotto a Mostar, dove ha incontrato il Vescovo locale, Mons. Ratko Peri. Alla presenza del Definitore generale, del Ministro provinciale e del Segretario, c stato un confronto aperto e franco su alcuni punti di comune interesse. Al ritorno nel convento di Mostar si avuto lincontro con i membri del Governo provinciale. In esso Fr. Jos ha richiamato i compiti del Definitorio provinciale nei riguardi della Fraternit provinciale e delle Fraternit locali: curare lanimazione, fare attenzione allamministrazione e alleconomia, impegnarsi in modo particolare nel campo della formazione iniziale e permanente. Inoltre, ha invitato i membri del Definitorio ad essere una vera Fraternit e ad agire in modo unitario nel prendere e nel portare avanti le decisioni; ha chiesto di elaborare un progetto per la Provincia da verificare nel prossimo Capitolo spirituale della Provincia. Alla riflessione sono seguiti il dialogo e il saluto del Guardiano, Fr. Mate Dragievi, il quale ha donato al Ministro una monografia delle opere artistiche, presenti nella nuova chiesa. Con questo incontro si conclusa ufficialmente la Visita fraterna alla Provincia di Mostar, anche se il giorno dopo, andando verso Sarajevo per il Convegno dellUFME, il Ministro generale, accompagnato dal Definitore generale e del Ministro provinciale, ha visitato ancora due Frati: Fr. Anthony Burnside, Guardiano, e Fr. Petar Drmi, Parocco, del Convento di Konjic dove durante lultima guerra i cristiani sono stati cacciati dai musulmani. Dopo un incontro fraterno con i Frati e lo scambio dei doni, il Ministro generale stato saluto dal Rappresentante degli ortodossi e dallImam musulmano.

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La visita del Ministro generale ha provocato grande eco nei media locali e nazionali. Soprattutto ha suscitato grande soddisfazione tra i Frati, poich lhanno vissuta come un avvenimento significativo per la loro Provincia. 6. A visit to the Province of St. John the Baptist, USA
Cincinnati, 15-17.10.2007

FR. DRAGAN RUZI

Fred Link, OFM, Minister Provincial, Jeffrey Scheeler, OFM, Vicar Provincial, Andrew Brophy, OFM, Visitor General, Finian McGinn, OFM, Definitor General and Timothy Sucher, OFM, Guardian of the Curia Friary met the Minister General at the airport and took him to the Pleasant Street friary for supper with the friars there. We were greeted by the guardian, Jim Bok, OFM. Dan Anderson, OFM, the secretary to the Provincial, prepared a delicious meal for us. After the meal and fine conversation, the Minister went to St Francis Seraph friary to prepare for the next day and to sleep. The Minister General began Tuesday, the 16th of October, by meeting the young men in initial formation at the National Shrine of St. Anthony. The Minister enjoyed the dialogue with the postulants, novices and men in post-novitiate formation and their formators. He, then, traveled to the Chancery office for a visit with Archbishop Daniel Pilarczyk of Cincinnati. The archbishop spoke highly of the fine work the friars accomplish in the archdiocese and of the success of the St. Anthony Messenger throughout the United States. After the visit with the archbishop, the Minister had a meeting scheduled at the offices of the St Anthony Messenger Press where Pat McCloskey, OFM, and Jack Wintz, OFM, interviewed him for an article in the Messenger and for a radio program and gave him a tour of the building. During lunch at the Seraph friary, he met the friars and the lay staff of the parish and provincial curia. At four in the afternoon, the Minister addressed the friars of the province and sisters

from two convents of Poor Clares. This was a key address to the province and the topic was the Grace of Our Origins. At six in the afternoon, he concelebrated the Eucharist and preached to about one hundred assembled friars together with the Poor Clares, the affiliates to the province and order and the Secular Franciscans. The sermon was based on the formula of our religious profession. After Mass, during the period before the festive meal, the Minister General visited with the many guests. The Minister was quite impressed by the fact that Fred Link, OFM, the Provincial, knew each individual by name and was able to say something positive about each one. We filled the refectory for a fine, festive meal with plenty of food and good conversation. The day was very tightly scheduled, but extremely well organized and the Minister enjoyed it very much. I am sure he was quite tired when he went to bed that evening. Wednesday, as we had a plane to catch at one oclock, we began early with Mass. The Minister, then, blessed a statue of St. Francis outside the St. Anthony Messenger office building; Greg Friedman, OFM, the pastor and Tim Sucher, OFM, the director of ministries, gave us a tour of the excellent parochial elementary school and of the various ministries of Over the Rhine. The Minister ended his visit with an interesting and exciting dialogue with the Provincial, the vicar and definitors of the Province of St. John the Baptist and we left for the airport. This was a very good visit! 7. sorta una nuova Provincia in Austria
Pupping, Austria, 21.10.2007

AD CHRONICAM ORDINIS

FR. FINIAN MCGINN, OFM

La decisione della fusione delle due Province in Austria, la Provincia di San Bernardino (Vienna) e quella del B. Engelbert Kolland (Innsbruck), in vista della creazione di una nuova Entit, stata presa dal Definitorio generale il 10 gennaio 2006 e comunicata alle Province il 17 gennaio duran-

te una visita del Definitore generale, Fr. Jakab Vrnai. Il decreto stabiliva la scadenza entro la fine dellanno 2007. Per seguirne il cammino stato nominato un Delegato generale, Fr. Claudius Gro, della Provincia di S. Elisabetta in Germania (Fulda). Il Delegato ha iniziato la preparazione con la convocazione di una Commissione preparatoria, composta dai due Definitori provinciali, che ha poi istituito vari gruppi di studio. Nel corso dei lavori emersa la proposta del 21 ottobre 2007 come possibile data per la fusione, proposta accolta dal Definitorio generale. Il 21 ottobre 2007, pertanto, a Pupping, in prossimit di Linz, il Ministro generale, Fr. Jos R. Carballo, accompagnato dal Definitore generale di zona, Fr. Jakab Vrnai, ha eretto la nuova Provincia in Austria. La giornata iniziata con la celebrazione dellEucaristia nella chiesa del Shalom-Kloster di Pupping, presieduta dal Ministro. Erano presenti anche Frati delle Province limitrofe: Germania, Svizzera, Trento, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Rep. Ceca, e Frati delle Province di Polonia. LEucaristia si svolta con una buona partecipazione delle Clarisse, di Suore Francescane, dei Fratelli e delle Sorelle dellOFS, di altri Religiosi, di Rappresentanti di alto livello della vita pubblica, e di molte persone legate allOrdine in Austria. Alla fine della celebrazione arrivato anche il Vescovo membro della Provincia: Mons. Franz Lackner, ausiliare di Graz, il quale ha portato il saluto della Conferenza Episcopale dellAustria. Durante latto penitenziale i due Ministri provinciali uscenti Fr. Anton Bruck (Vienna) e Fr. Rupert Schwarzl (Innsbruck) hanno posto i sigilli sullaltare e il Ministro generale li ha ringraziati per il servizio svolto. Dopo leucaristia i concelebranti, tolti i paramenti liturgici, si sono riuniti nella chiesa. Il Definitore generale ha letto i due Decreti di soppressione delle Province attuali, poi il Ministro generale ha letto i Decreti di erezione della nuova Provincia con il titolo di San Leopoldo e di nomina del nuovo Governo. Il Ministro ha chiesto ad ogni Frate del nuovo Governo se accettava lincarico, poi il nuovo Ministro e il Vicario

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hanno emesso la professione di fede e fatto il giuramento. Il nuovo Governo della Provincia S. Leopoldo cos composto: Ministro provinciale, Fr. Rupert Schwarzl; Vicario provinciale, Fr. Gottfried Wegleitner; Definitori: Fr. Willibald Hopfgartner, Fr. Alexander Puchberger, Fr. Matthias Maier, Fr. Ulrich Zankanella e Fr. Fritz Wenigwieser. Fr. Gottfried, Fr. Matthias e Fr. Ulrich erano membri della Provincia S. Bernardino da Siena (Vienna), gli altri della Prov. B. Engelbert Kolland (Innsbruck). Il Ministro generale ha rivolto unesortazione a tutti i Frati, con sottolineature importanti per il cammino che li attende nella costruzione della nuova Entit e per il lavoro del primo Capitolo provinciale che stava per iniziare lo stesso giorno a Pupping. Nel pomeriggio il Ministro generale e il Definitore generale sono tornati a Vienna, dove la mattina dopo si svolta una conferenza stampa con i pi importanti Giornali e Radio dellAustria. 8. Visita a la Provincia franciscana de Cartagena FR. JAKAB VRNAI
22-24.10.2007

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Da 22 de octubre El Ministro general, llegaba a las 9 de la noche al aeropuerto de Alicante, procedente de Viena. Fueron a recibirle al aeropuerto el Definidor general de zona, fr. Miguel Vallecillo, el Ministro provincial, fr. Saturnino Vidal, y el Director del Instituto Teol-

En esta ocasin, la visita fraterna del Ministro General a la Provincia franciscana de Cartagena (Espaa), se ha hecho coincidir con un acontecimiento de carcter acadmico que reviste mucha importancia, tanto para dicha Provincia como para la Conferencia hispano-portuguesa. En el transcurso de la visita se ha inaugurado el curso acadmico 2007-08 y se ha celebrado la agregacin del Instituto Teolgico de Murcia a la Pontificia Universidad Antonianum de Roma, adquiriendo el rango de Facultad de Teologa.

gico, fr. Pedro Riquelme. Acto seguido nos trasladamos al convento de la Merced de Murcia, sede de la Curia provincial. Despus de saludar a la fraternidad y a otros hermanos que haban venido para la ocasin, como el Cardenal Prefecto de la Congregacin del Clero, Mons. Fr. Claudio Hummes, o el Arzobispo de Tnger, Mons. Santiago Agrelo, nos retiramos a descansar. El primer acto de la visita era el encuentro con las hermanas contemplativas, clarisas y concepcionistas. El encuentro se tuvo en Los Algezares, una zona a las afueras de Murcia, casi una pequea Tebaida, pues estn juntos los monasterios de clarisas, carmelitas y concepcionistas, el santuario de la Patrona de Murcia, la Virgen de la Fuensanta, y la Casa de los cannigos. Las hermanas fueron llegando de los diversos monasterios de la Federacin hasta alcanzar un nmero de 110. Despus de los saludos, se celebr la Eucarista en la iglesia de las clarisas. El Ministro general centr su reflexin en lo que la Novo Millennio Ineunte dice para la Iglesia pero aplicado a la vida consagrada y animando a las hermanas a mirar al futuro con esperanza, sin complejos, sino viviendo este presente con una entera dedicacin al Seor. Terminada la Eucarista y, hecha la foto de grupo, nos trasladamos al cercano monasterio de las concepcionistas, donde se tuvo el encuentro propiamente dicho con el Ministro. La Presidenta de la Federacin de Clarisas del Inmaculado Corazn de Mara tom la palabra para dar la bienvenida y presentar su Federacin, los monasterios, el estado de las vocaciones y de la formacin permanente. Agradeci al Ministro sus cartas y documentos de la Orden, el prximo encuentro en Ass, y subray la unin en el mismo carisma, la cercana a las vicisitudes de nuestra Orden y de la Provincia, terminando su intervencin destacando que tenemos el reto de una fidelidad creativa para nuestros tiempos. Tambin la Presidente de la Federacin de Concepcionistas de la Inmaculada Concepcin tom la palabra para dar la bienvenida y expresar sus sentimientos de gozo y

fraternidad por este acontecimiento y encuentro que permite unirnos en familia franciscana. Present a su Federacin, los monasterios y las circunstancias que conforman su vida, pero que, a pesar de ser pocas se sienten muy vivas. En la Inmaculada Concepcin coincidimos todos y se complementan nuestros carismas. A continuacin el Ministro les dirigi la palabra, reflexionando sobre el carcter de cambio acelerado del tiempo actual y las llamadas que nos vienen de las diversas instancias del mundo, del Evangelio, de la Iglesia y la Orden. Se pueden dar diversas posturas, pero la positiva es la de la refundacin en su sentido concreto. Entre otros aspectos de la vida consagrada, se detuvo especialmente en la contemplacin y la vida fraterna. Al terminar su conferencia se entabl un dilogo.Al trmino de la sesin le regalaron al Ministro, como recuerdo de su visita, una bella y original vidriera con tres manos que sostienen los simbolos de las tres Ordenes. En el mismo monasterio de concepcionistas tuvimos la comida que compartimos todos, franciscanos, clarisas y concepcionistas, en fraternidad y alegra. A las 5 de la tarde, el Ministro general recibi a la prensa y medios de comunicacin social, como preparacin al acto acadmico que se iba a celebrar ms tarde. Apertura del curso y Acto acadmico: A las 1830 dio comienzo el primero de los actos de la tarde con la celebracin de la Misa del Espritu Santo en la iglesia franciscana de La Merced. La Eucarista fue presidida por el Sr. Cardenal Arzobispo de Sevilla, Fr. Carlos Amigo Vallejo, ofm, y concelebrada por el Sr. Cardenal Prefecto de la Congregacin del Clero, Fr. Claudio Hummes, ofm, el arzobispo de Tnger, Mons. Fr. Santiago Agrelo, ofm, el obispo de la dicesis de Cartagena en Murcia, Mons. Juan Antonio Reig Pla, los seores obispos de Almera, Mons. Adolfo Gonzlez Montes, de Albacete, Mons. Ciriaco Benavente, el Ministro general ofm, el Definidor general, los Ministros provinciales de la Confres y muchos sacerdotes y religiosos vinculados al Instituto Teolgico y miem-

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bros de la Provincia de Cartagena. En la celebracin intervino el Coro Iubilate dirigido por D. Agustn Snchez. Finalizada la Eucarista, y tras una pausa de descanso, se volvi a la iglesia a las 2000 horas para tener el acto acadmico propiamente dicho. Se comenz con el canto del Veni Creator Spiritus y seguidamente se procedi a la lectura del decreto por el que el Excmo. Ayuntamiento concede la Medalla de Oro de la Ciudad de Murcia a la Orden Franciscana por los 750 aos de la presencia franciscana en la ciudad. A continuacin, el alcalde, D. Miguel ngel Cmara Bota, procedi a la entrega de la distincin al Ministro provincial y agradeci a la Orden Franciscana su labor realizada durante todos estos siglos en la ciudad. Le correspondi el Ministro provincial, fr. Saturnino Vidal, dndole las gracias y manifestando la actitud de los franciscanos de seguir contribuyendo al servicio de los ciudadanos. Seguidamente se procedi al acto acadmico, con la lectura de los diversos Decretos Oficiales de la Congregacin de la Educacin Catlica por el Secretario general del Instituto Teolgico de Murcia, fr. Miguel ngel Escribano Arrez, dndose as cumplimiento a la Agregacin a la Pontificia Universidad Antonianum, como Facultad de Teologa Fundamental. La leccin inaugural del Curso Acadmico 2007-2008 la imparti el Rvmo. P. Fr. Jos Rodrguez Carballo, Ministro general de la Orden Franciscana y Gran Canciller de la PUA de Roma. Al terminar su disertacin, la Schola Gregoriana de Murcia interpret algunas antfonas como trnsito para dar paso a las intervenciones de las diversas personalidades que asistan al mismo. La primera intervencin fue la del Rector Magnfico de la PUA, fr. Johannes B. Freyer, con un fuerte contenido acadmico sobre el saber en un mundo globalizado al servicio de los ms necesitados de la sociedad. Le sucedieron en el uso de la palabra D. Manuel Vidal, Vicerrector de Relaciones Institucionales de la Universidad de Murcia, D. Jos Ballesta Germn, Consejero de Obras Pblicas de la

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Da 24 de octubre Es el da dedicado ms especficamente a los hermanos de la Provincia. Para ello, se escogi el convento de Orihuela (Alicante), tradicional casa de estudios, amplia y acogedora, a donde llegamos sobre las 1100 de la maana. Despus del recibimiento y los saludos, se celebr la Eucarista en la que participaron unos 40 hermanos. El Ministro general la centr en la vivencia de la Regla en fidelidad, el agradecimiento de la vocacin, y coment las exigencias contenidas en la frmula de la Profesin franciscana. Terminada la Eucarista se tuvo un encuentro con los hermanos. El Ministro provincial, fr. Saturnino Vidal, dio la bienvenida oficial y coment el estado actual de la Provincia, concluyendo que su futuro pertenece a Dios. Seguidamente, el Ministro general tom la palabra para comentar el sentido de lo que se pretende en la celebracin del octavo Centenario segn el Proyecto elaborado. Todo se ha de basar en tres pilares, la santidad, la preparacin intelectual y la cercana al pueblo, y con la actitud de asumir con gozo nuestra condicin de menores, apostando por la calidad de vida, y privilegiando lo simblico sobre lo eficaz. Al concluir su reflexin le sigui un ponderado coloquio sobre diversas cuestiones hasta la hora de la comida, que tuvimos en alegra fraterna. A media tarde, ya en Murcia, hubo una sesin con el Definitorio de la Provincia, con la exposicin del Ministro provincial de aquellos puntos que en estos momentos son

Comunidad Autnoma de Murcia, D. Juan Ramn Medina, Consejero de Educacin de la Comunidad Autnoma de Murcia, Mons. D. Juan Antonio Reig Pla, Obispo de la Dicesis de Cartagena-Murcia, el Sr. Cardenal Fr. Claudio Hummes, Prefecto de la Congregacin para el Clero, y Fr. Pedro Riquelme, Director del Instituto Teolgico de Murcia. Al finalizar estas intervenciones, el Ministro general declar oficialmente la apertura del Curso. El da termin con la cena festiva en el convento de Santa Catalina del Monte.

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de ms inters para la vida provincial, a los que el Ministro general respondi e ilumin con su alto magisterio y palabras fraternas de cercana y acompaamiento. Seguidamente se reuni con un numeroso grupo de hermanos de la Orden Franciscana Seglar. Fue un encuentro estimulante, en el que se coment el sentido de la vocacin seglar franciscana, la formacin y la misin en la Iglesia y la sociedad. Despus de un animado coloquio con el Ministro, el Definidor general les dirigi unas palabras de saludo y aliento en base a las cuestiones que haban salido en el dilogo que se haba tenido. El da concluy con la visita a la Casa General de las Terciarias Franciscanas de la Inmaculada, donde cenamos. Da 25 de octubre Muy temprano, el Ministro provincial, llev al aeropuerto de Alicante al Ministro general y al Definidor de zona, donde nos despidi, emprendiendo el regreso a Roma.

Il Ministro generale, Fr. Jos R. Carballo, e il Definitore, Fr. Jakab Vrnai, hanno visitato la Provincia di santa Elisabetta a Fulda in Germania, dal 17 al 20 novembre 2007, in occasione della conclusione dellanno giubilare della Patrona dellOFS per lVIII Centenario dalla sua nascita. Sullodierno territorio di questa Provincia, infatti, ha vissuto Elisabetta, figlia del Re di Ungheria e langravia di Turingia. Ai festeggiamenti hanno partecipato anche tre Frati del Giappone, dove la Provincia aveva un territorio missionario, il Ministro provinciale della Rep. Ceca e i Frati della Provincia di Hannover, che, insieme ai Frati della Provincia di Fulda e a quelli delle altre due Province tedesche, hanno deciso di intraprendere il cammino verso ununica Entit entro il 2010. Dopo larrivo allaeroporto di Frankfurt e una sosta nella Fraternit inserita nella

9. Visita alla Provincia di santa Elisabetta a Fulda in Germania


Fulda, 17-20.11.2007

FR. MIGUEL VALLECILLO MARTN, OFM

citt, si giunti a Fulda nella sera del 17 novembre. La visita iniziata con la celebrazione solenne dei Vespri nella chiesa dei Frati di Fulda, sulla collina di Frauenberg, con una nutrita partecipazione di laici, vicini al convento e alla Provincia. Dopo il saluto del Ministro provinciale, Hadrian Koch, il Ministro ha evocato la memoria di santa Elisabetta come penitente francescana. Il Ministro ha poi visitato la tomba di un suo predecessore, Aloisius Lauer (Ministro generale 1897-1903). Il 18 novembre ci si trasferiti a Eisenach per la conclusione delle celebrazioni in onore di santa Elisabetta, con un programma ben nutrito: alle 9, nella Chiesa di santa Elisabetta, Celebrazione eucaristica, presieduta dal Dr. Joachim Wanke, Vescovo di Erfurt; alle 11, preghiera ecumenica nella Chiesa di san Giorgio, dove santa Elisabetta aveva celebrato le sue nozze. In questultima circostanza hanno parlato, tra gli altri, il Vescovo Wanke, il Vescovo Luterano Christoph Khler e il Ministro generale. Lecumene una realt quotidiana: sul territorio della Diocesi di Erfurt ci sono circa 6 milioni di abitanti, di cui circa 550.000 luterani e solo 170.000 cattolici. Dopo il pranzo gli ospiti hanno visitato lesposizione ufficiale su santa Elisabetta nel Castello di Wartburg, visita guidata dallideatore dellesposizione, il Prof. Dr. Matthias Werner. Alla fine della giornata si tornati di nuovo a Fulda. Il 19 novembre iniziato con una visita al Vescovo di Fulda, Mons. Heinz Josef Algermissen, che ha manifestato il suo apprezzamento per il servizio dei Frati a Fulda. Ci si , poi, recati ad Hofheim, dove la Provincia gestisce un Centro di Spiritualit e di Accoglienza (Bildungshaus). Il Ministro ha incontrato i giovani Frati delle quattro Province OFM della Germania: tre postulanti, cinque novizi, sei degli undici Frati professi temporanei e tre frati under 10. Nel dialogo sono emerse alcune tematiche come laccompagnamento, vivere il Vangelo in Fraternit e il cammino formativo. Nella serata si svolto un incontro con il Definitorio della Provincia, in cui i partecipanti hanno illustrato il progetto dellunificazione delle

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Province in Germania come un intenso cammino spirituale. Il Ministro generale ha incoraggiato tale proposito ed ha invitato il Governo provinciale a promuovere, in tal senso, un comune sentire fraterno. La situazione demografica non buona della Provincia ha anche suscitato ulteriori riflessioni. La giornta si conclusa con la Celebrazione eucaristica con i Frati presenti e con i laici che sostengono il Centro. Il 20 novembre ci si recati a Grosskrotzenburg, nella scuola gestita dalla Provincia. Qui il Ministro ha incontrato la Fraternit locale, la Direzione e i Professori della scuola; poi ha partecipato ad alcuni momenti della vita della scuola: una lezione di fisica, un breve spettacolo in latino, ha conversato con gli studenti della lingua spagnola, ha ascoltato il coro della scuola. Particolarmente interessante stato conoscere lattivit del Centro Pedagogico (franziskanisches Bildungswerk), un servizio della Provincia per laiuto educativo delle famiglie e dei professori in prospettiva francescana. Nel pomeriggio si tenuto un incontro con tutti i Frati della Provincia. Fr. Benedikt Mertens ha presentato il passato e presente dellimpegno di evangelizzazione della Provincia, poi intervenuto il Ministro generale, soffermandosi, in modo particolare, sullevangelizzazione francescana e sulle sfide del mondo di oggi. Una Celebrazione eucaristica, con la partecipazione di Frati, Professori e genitori degli studenti, ha concluso la visita. 10. Partecipazione alla conclusione delle celebrazioni dei 50 anni della presenza francescana nellAfrica occidentale
Abidjan (Costa dAvorio), 02.12.2007

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FR. JAKAB VRNAI

La Provincia del Verbo Incarnato ha celebrato il giubileo della presenza francescana nellAfrica Occidentale. Nel 1956 i Frati della Provincia di Parigi arrivarono in Togo, dove nel 2006 sono iniziate le celebrazioni giubilari. Nel 1957 i Frati della Provincia di Rennes sinstallarono al sud della Costa dAvorio. Le due missioni si riunirono in se-

guito in Federazione ed oggi costituiscono una Provincia, insieme con altre Fraternit nel Benin e in Bourkina Faso. La domenica 2 dicembre 2007 si sono concluse le celebrazioni giubilari ad Abidjan, capitale della Costa dAvorio, con la partecipazione del Ministro generale, Fr. Jos R. Carballo, che ha presieduto la Messa solenne; del Vescovo del luogo, Mons. Paul Dacoury; e dellArcivescovo francescano, Mons. Paul-Simon Ahouanan Djro; del Definitore generale, Fr. Amaral Bernardo Amaral; del Moderatore per le missioni, Fr. Vincenzo Brocanelli. A conclusione della celebrazione, il Ministro generale ha rivolto alla Famiglia francescana, ai cristiani e ai responsabili pubblici un appello alla riconciliazione e alla costruzione di una pace stabile. Per loccasione del giubileo, il Vescovo locale ha benedetto e posto la prima pietra per la costruzione di un nuovo campanile, e anche la stampa locale ha mostrato interesse per lavvenimento. Il 1 dicembre il Ministro generale ha incontrato i Frati della Provincia, ai quali ha lasciato un messaggio di grande apprezzamento per il lavoro dei missionari e alcune sfide importanti perch la Provincia del Verbo Incarnato possa crescere e consolidarsi. Ha, inoltre, incontrato la Famiglia francescana e le Sorelle Clarisse. Nei giorni precedenti alla chiusura del giubileo, il Ministro generale, con una nutrita delegazione di Frati, ha visitato i luoghi delle origini della presenza francescana in Costa dAvorio, in particolare la tomba del primo Frate autoctono, Fr. Venance Ahouman, il luogo dove venne assassinato Fr. Jean-Paul Moisdon, e la tomba di Fr. Luis Djama. Nel ricostruire la memoria delle origini missionarie sono state visitate anche le prime parrocchie francescane: S. Anna a Port-Bouet, e Giovanna dArco a Treichville. I Frati della Provincia hanno vissuto questo giubileo come un tempo di grande fecondit spirituale e di fedelt, e come linizio di un cammino ancora pi motivato e missionario. FR. VINCENZO BROCANELLI

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The Minister General, Br. Jos R. Carballo, accompanied by the General Definitor for Africa, Br. Amaral Bernardo Amaral, arrived in Johannesburg at 10.30 am on the 4th December to carry out a fraternal visit to the Province of South Africa. The guests from Rome were met at the airport by the Minister Provincial, Br. Vumile Nogemane, who immediately brought them to La Verna (Vanderbijlpark), the provincial centre for spiritual gatherings. The Friars of the Province were assembled there to celebrate, in a Chapter of Mats, the 75th Anniversary of the arrival of the first Friars to South Africa. * The Province of Our Lady Queen of Peace is the result of the arrival of three groups of Friars: the first group arrived in Kwazulu from Bavaria, Germany, in 1932; the second arrived in Kokstad from Ireland in 1946; the third arrived in Queenstown from England in 1948. The three groups operated separately in the implantatio ecclesiae at the beginning. However, the first local vocation, Br. Bonaventura Hinwood, came in 1955, and Br. Wilfrid Napier, the present Card. Archbishop of Durban was professed in 1961. Both entered the Province of Ireland. Some Irish Friars left Kokstad to found a new presence in Vanderbijlpark in 1956. * The formation of candidates to the Order in South Africa, from whichever group, was organised at the suggestion of the English Friars in 1967. The three groups of Friars gave life to a Federation, with 86 Friars, of whom 4 were local, in 1977. The Federation was raised to the status of a ViceProvince, with 100 Friars, of whom 25 were local, in 1985. It became the first Franciscan Province of Sub-Saharan Africa, with 96 Friars, of whom 30 were local, in 1997. The Province opened a missionary presence in Namibia, with 4 Friars, as a sign of growth and maturity, in 2005. At the time of the Celebrative Chapter of Mats in 2007, in the presence of the Minister General, the

11. Visit to the Province of Our Lady Queen of Peace in South Africa
Johannesburg, South Africa, 04-07.12.2007

Province had: 80 professed Friars, of whom 40 are local; 14 temporarily professed; 5 Novices; and 2 Postulants. * From memory to the challenges of the present. The Province still depends on a considerable group of Friars of advanced age. The more urgent challenges, then, are: the promotion of vocations, a serious initial formation and a constant ongoing formation in order to give testimony to the franciscan charism with freshness today. The Province, however, still has to learn to walk on its own legs (= financial autonomy). 12. Visita a la Federacin Franciscana de Marruecos BR. AMARAL BERNARDO AMARAL

AD CHRONICAM ORDINIS

Da 13 La visita dio comienzo oficialmente por la maana con la bienvenida oficial del Presidente en la capilla del convento, segn el ritual. A continuacin se tuvo la oracin de Laudes en la que el Ministro agradeci el gesto de acogida y expres su satisfaccin por regresar a esta comunidad, despus de 11 aos, pero en esta ocasin como sucesor de San Francisco. Mientras llegaban los hermanos, se hizo una visita a las dependencias del arzobispa-

Del 12 al 15 de diciembre de 2007, el Ministro general ha visitado la Federacin Franciscana de Marruecos, acompaado por Fr. Miguel Vallecillo, Definidor general. Avanzada la noche del da 12, llegaba el Ministro general, procedente de Roma, al aeropuerto de Tnger. Fue recibido por el presidente de la Federacin, Fr. Manuel Corulln, que nos acompa hasta el convento del Espritu Santo, sede de la fraternidad franciscana y de la catedral de la archidicesis. Despus de los saludos de bienvenida por parte de los hermanos, a pesar de la hora tarda, se tuvo una amena conversacin con los mismos, a la que se uni, un poco ms tarde, el Sr. Arzobispo, Fr. Santiago Agrelo, ofm, que llegaba de una visita pastoral.

Tnger, 12-15.12.2007

do, donde saludamos de nuevo al Seor Arzobispo, que nos recibi con mucha sencillez y fraternidad en su despacho y nos mostr el resto de la casa. A las 10 de la maana ya haban llegado los hermanos de las fraternidades cercanas, que coinciden con la zona norte y con el arzobispado de Tnger: Tetun, Larache, Alhucemas y un hermano de la fraternidad de Meknes. Despus del saludo y presentacin del Presidente de la Federacin, el Ministro dirigi la palabra a los hermanos, resaltando el sentido de la presencia franciscana en Marruecos y la necesidad del servicio a este pequeo cuerpo vivo de Cristo, que es la Iglesia en este pas musulmn. Despus de subrayar que esta Misin refleja una opcin de minoridad, en favor de una Iglesia pobre, y del nuevo rostro que va adquiriendo la Federacin a partir de estos ltimos aos, con el agradecimiento a los hermanos, pas a exponer el camino que est siguiendo la Orden en la preparacin para celebrar el octavo centenario de su fundacin, segn el Proyecto La gracia de los orgenes, con las implicaciones que conlleva el mismo en nuestra vida personal y fraterna. Al terminar su intervencin, el Definidor general, que en esta ocasin le acompaaba, dirigi unas palabras de saludo a los hermanos, manifestando su satisfaccin por encontrarse en este pas y ciudad, a la que se siente muy vinculado desde su infancia, y resalt la necesidad de hacer camino juntos, siguiendo la temtica expuesta, con la metodologa que nos ha sugerido el Captulo General extraordinario del 2006. Acto seguido, se tuvo una pausa, para pasar despus a un interesante dilogo de los hermanos con el Ministro general, donde se tocaron diversos aspectos de la vida de los hermanos, y del estado de la Federacin. A las 1230 se celebr la Eucarista en la catedral, presidida por el Ministro general, y a la que asistieron tambin los miembros de la Familia Franciscana, religiosas Franciscanas Misioneras de Maria, Franciscanas de la Inmaculada, Franciscanas del Corazn Inmaculao de Mara, Franciscanos de Cruz Blanca y tambin las hermanas Eclesianas

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Da 14 Muy temprano, nos trasladamos por carretera hacia la zona Sur, cuyo centro administrativo y comercial es la ciudad de Casablanca. Llegados al convento, el Ministro general y acompaantes fueron recibidos por la fraternidad y los hermanos que ya haban llegado de las diversas fraternidades: Rabat, Meknes y Marrakesh. Echamos de menos la presencia de Fr. Andr, internado en el hospital de Marrakesh, y por cuya salud pedimos en la oracin y en la Eucarista. El encuentro con el Ministro sigui las mismas pautas del da anterior con los hermanos de la zona norte, e insisti en el sentido de nuestra presencia en esta Misin, la manera de prepararnos a la celebracin del nacimiento del carisma franciscano tan unido a esta tierra, concretamente a Marrakesh, donde los protomrtires de la Orden, todava en vida de San Francisco, dieron testimonio del Seor. Despus de la pausa correspondiente, se pas a un vivo coloquio con el Ministro en el que se aclararon diversos aspectos de nuestra misin en el pas, la

que atienden el obispado. Los textos de la fiesta de San Francisco facilitaron la reflexin y la oracin en comn de sentirnos unidos en el mismo carisma de unin y servicio. A la misma sigui una comida fraterna de todos. Por la tarde, el Ministro tuvo un encuentro con el Arzobispo y, a continuacin, visitamos el Archivo de la Misin Franciscana en Marruecos, que custodia valiosos documentos para la historia de la Orden Franciscana en este pas, as como la biblioteca, sobre la que nos comentaron los nuevos proyectos para hacerla ms accesible a investigadores y estudiantes interesados. En un paseo vespertino por la ciudad, visitamos la iglesia franciscana del Sagrado Corazn, en estos momentos entregada al cuidado de las Hijas de la Caridad, donde ejercen una labor de asistencia social. El rezo de Vsperas con la fraternidad dio paso a la cena, y despus a una larga y amena conversacin, a la que asistieron el Sr. Arzobispo y el Vicario general, Fr. Jos Seijas.

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Da 15 Por la maana, despus de la oracin y el desayuno, nos despedimos de la fraternidad y, con el Presidente de la Federacin y el hermano Jorge Lazaro, visitamos la gran

forma diversificada de servir tanto a la comunidad cristiana como a los marroques pero en el mismo espritu de servicio y minoridad, el sentido de unidad cada vez ms necesario y fuerte entre todos, etc. Al finalizar el encuentro con los hermanos, se celebr la Eucarista a la que fue invitada la Familia Franciscana, dando testimonio de unidad en un mismo carisma y en una misma misin, compuesta por las Clarisas, las Franciscanas Misioneras de Maria y las Hermanas de San Francisco. En la Eucarista, presidida por el Ministro, concelebr el Sr. Arzobispo de Rabat, Vincent Landel, que despus nos acompa en la comida y as pudo hablar tambin con el Ministro y tener un cambio de impresiones. Los textos litrgicos fueron los de la fiesta de San Francisco, para manifestar esta unin carismtica, y en su homila resalt tres ideas principales: celebrar para restituir, colaboracin y comunin. La intensa maana se concluy con una festiva comida fraterna aderezada con algunos platos tpicamente marroques. Con la consiguiente foto de familia nos despedimos. Despus de un tiempo para el descanso, por la tarde se tuvo una reunin con el Consejo de la Federacin. Con este ltimo acto se terminaba la visita del Ministro a la Federacin Franciscana de Marruecos, una realidad misionera de la Orden, que mantiene la presencia histrica y cuyos hermanos dan un testimonio de presencia de Iglesia en minoridad y servicio confesando que son cristianos y que no hay Omnipotente sino l en medio de una sociedad musulmana. La cena con la fraternidad local y la interesante sobremesa, en la que el dilogo distendido, la pregunta ocurrente y el comentario, a veces, cargado de contenido y sabidura experiencial, nos proporcionaron un agradable ejercicio de compartir la vida contextualizada en esa circustancia concreta.

mezquita de Casablanca, y nos acompaaron al aeropuerto donde emprendimos vuelo hacia Roma. FR. MIGUEL VALLECILLO MARTN, OFM

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2. Provincial Retreat and Intermediate Chapter of the Prov. of the Immaculate Conception, USA The 65 friars of the Province of the Immaculate Conception, USA, who gathered in Assisi for Retreat and Chapter had an experience together that was exhilarating and, for many, life changing. It took a while for the magnitude of what was happening to sink in. And when it did sink in, it was marvelous! The very fact that 65 of our brothers were together in Assisi to share a common experience was in itself the cause of both wonder and joy. Many of the friars had visited Assisi in the past but never with so many brothers of the Province. And that is what made the experience so special! From the most junior friar, novice Joseph Powell (22) to the most senior friar, Fabian Grifone (82), and all the rest of us with varying years of Franciscan life, the mix made the experience all the more meaningful. It was truly an inter-generational gathering that has the potential of renewing our life and ministry as a Province. Our Minister Provincial, Robert Campagna, received the inspiration to hold our Provincial Chapter in Assisi while there for the extraordinary Chapter of the Order to begin the celebration of the 800th anniversary of the Rule of the Friars Minor, in April, 2009. The Order celebrates the 800th anniversary of the conversion of St. Francis during the year 2007 and invites the friars to reflect on the grace of our origins in preparation for the 2009 anniversary. Robert also recommended that we use the occasion of our time in Assisi to prepare for the 100th anniversary of our Province in 2010. THE SPIRIT OF ASSISI
Assisi, Casa Leonori, 27.09-03.10.2007

We were blessed to have Fr. Giacomo Bini, former Minister General of the Order, lead us in retreat from September 26th to September 29th.. During those days we were able to travel together to Greccio, Fontecolombo, S. Maria degli Angeli and La Verna. Giacomo led us through a series of reflections on the priorities of our fraternal life together. He reminded us that prayer and life together must be at the very core of our identity as friars and everything else had to serve those basic values of Franciscan life. Ministries that do not support those values are best left to others. Giacomos freedom of spirit was contagious and his challenging reflections prepared us well for the primary work of the Chapter that was the restructuring the ministries of the Province in the light of our aging and dwindling numbers. One of the many highlights of our time in Assisi was the visit by Fr. Jos Carballo, our Minister General, on October 3rd.. Fr. Jose addressed the assembly and encouraged us to go forward in our efforts to renew the life of our Province. He led us in a powerful and moving renewal of our vows and our commitment to the Franciscan life. It was so obvious that he was happy to be among us. He took the occasion to publicly thank our Minister Provincial and our Province for assisting the Order by sharing personnel and financial help in the houses dependent on the Minister General. In a light moment, Fr. Jos reminded Primo Piscitello that as of November 1st he will begin his service to the Order as Guardian of St. Isidores and, thereby, be directly under the obedience of the Minister General. The fraternal hospitality extended to us at the Casa Leonori that is part of the Cenacolo Franciscano was exceptional. The Cenacolo and our Province of the Immaculate Conception have a relationship that goes back to the 1940s when funds were collected in our Province for its construction. There is a beautiful marble commemorative inscription recognizing the generosity of the Province in a very visible location on the first floor of the Cenacolo. The Guardian of Casa Leonori, Fr. Adriano Busatto, could not have been more

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gracious to us. His cheerful presence made us feel at home. We were also fortunate and grateful to experience the warmth and generous hospitality of the friars at Greccio, La Verna, and the Protoconvento of S. Maria degli Angeli. We were warmly welcomed and invited to share a meal in each of these convents. The celebration of the Transitus at the very place where Francis died was an unforgettable experience. We will never forget the ceremonial procession into the Basilica of St. Mary of the Angels with the silver trumpets joyfully leading the scores of civil and ecclesiastical dignitaries and the hundreds of friars present to celebrate the feast of their brother and father Francis. The applause and cheering of the people when the friars entered the Basilica, brought tears to our eyes and joy to our hearts. It made us feel that we were at home in this holy city and that we were there as a Province with a mission to renew our life and work. As we look back on those eleven days together we marvel at how smoothly everything went. It was obvious that a great deal of work preceded the retreat and Chapter. We are all so grateful to Fr. Robert, our Minister Provincial, for his careful and fraternal attention to all the details, especially his solicitude for the elder and infirm friars among us. Our thanks also go Fr. Patrick Boyle, our Vicar Provincial, and Fr. Ronald Bolfeta, secretary of the Chapter, for their planning. Our Province musicians and liturgists made each celebration of the Eucharist at the different sanctuaries experiences to treasure for a lifetime. The presence of our novices and simply professed made us all feel young again. They also made us feel more hopeful for the future. We were able to enter into the work of the Chapter with a tranquil attitude and the determination that our life together as friars of the Province is worth all the effort needed to improve the quality of our life and ministry. We enjoyed being together during those blessed days and we look forward to, as Fr. Giacomo Bini said, taste the future. FR. JOHN D. BAVARO, OFM

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Si svolta nei giorni 8-14 ottobre 2007, a Sarajevo in Bosnia, lottava Assemblea dei Ministri provinciali dEuropa. Il luogo prescelto rispondeva alle intenzioni di creare unoccasione di incontro, per i Ministri provinciali e per il Definitorio generale, con la nostra realt nei Balcani. Tale contatto ravvicinato comportava inevitabilmente la conoscenza di questa Nazione che si sta risollevando dopo la tragica recente esperienza della guerra; a tutti inoltre interessava conoscere la relazione dei nostri Frati con i musulmani, una relazione che gi da secoli caratterizza la nostra presenza in questo territorio. Vi hanno partecipato i Ministri provinciali dEuropa, il Definitorio generale e, per qualche giorno, lo stesso Ministro generale. In totale circa 60 componenti, considerando anche i Frati che hanno svolto il servizio della segreteria, delle traduzioni, della liturgia e dellorganizzazione logistica. Il luogo scelto per lAssemblea era il nuovo centro Franjevaki Medunarodni Studenski Centar, situato nella citt di Sarajevo. Si tratta di una nostra Casa appena ristrutturata dopo la distruzione avvenuta durante lultimo conflitto. Questo grande complesso, rimesso a nuovo, accoglie ora varie attivit: la Curia provinciale, la Casa dei professi temporanei e unampia sala congressi ben attrezzata che servita allAssemblea come sede delle riunioni. Tema scelto per questo incontro UFME stato: Il dialogo interreligioso in Europa, in modo particolare con lIslam. Speciale attenzione, ovviamente, stata data alla realt locale, il territorio della Bosnia, dove il nostro Ordine da lungo tempo sta operando in stretta unione con la gente e in costante relazione di rispetto e collaborazione con la componente islamica. I partecipanti sono stati onorati dalla presenza in Assemblea delle personalit religiose autorevoli di Sarajevo: il Cardinale Vinko Pulic, i Rappresentanti delle altre confessioni religiose e della religione ebraica.

3. VIII Assemblea dellUFME

Sarajevo, Bosnia/Erzegovina, 08-14.10.2007

Ci sono state alcune relazioni da parte di esperti per introdurre i partecipanti al tema del dialogo tra cristiani e musulmani. Non mancata una presentazione storica della nascita e sviluppo della Bosnia, da quando era regno, alla conquista ottomana, fino ai nostri giorni. Una relazione di un professore della Facolt islamica di Sarajevo ha proposto allAssemblea la visione islamica del rapporto tra le due religioni: Cristianesimo ed Islam: visione islamica. Altri esperti hanno condotto i Ministri provinciali dentro una analisi del rapporto Europa e islam oggi e poi verso soluzioni possibili, a livello teologico, del rapporto tra cristiani e musulmani in Europa. Il Ministro generale ha poi dato il suo contributo allAssemblea UFME offrendo la relazione sul tema: Cristianesimo ed Islam oggi, la visione francescana. Si voluto offrire ai Ministri provinciali anche una serie di testimonianze da parte di Frati che hanno realizzato esperienze significative di collaborazione interreligiosa e a carattere sociale. Non poteva mancare la visita ai luoghi pi significativi della citt di Sarajevo: la storica moschea di Gazi Husrev-Bey, lantica sinagoga, pure situata nel cuore del centro storico; la cattedrale cattolica; la chiesa cattedrale serbo-ortodossa; il nostro convento e chiesa di S. Antonio di Bistrik, santuario questultimo che raccoglie abitualmente la devozione a S. Antonio di fedeli anche di altre confessioni e di musulmani. Interessante e notevole laccoglienza ricevuta nei luoghi delle varie visite effettuate. Nella moschea i Ministri provinciali sono stati accolti dallImam, proprio nel giorno di festa per la fine del Ramadan; nella Sinagoga stato il Rabbino capo a salutare i Francescani e a spiegare limportanza dello storico edificio. A conclusione della visita alla citt, era stato programmato il ricevimento nella sede presidenziale da parte del Presidente in carica di Bosnia Erzegovina. Lincontro stato molto cordiale con rispettivo indirizzo di saluto da parte del Presidente della nazione e del Ministro generale. Unaltra visita, che ha ulteriormente messo in contato i Ministri provinciali con

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la singolarit della nostra situazione in Bosnia, avvenuta in un pomeriggio dedicato a raggiungere varie nostre presenze fuori Sarajevo. Un gruppo di Ministri stato condotto a visitare il convento-parrocchia di Foinica: grande e storico complesso situato in un territorio di fedeli cristiani cattolici, che attualmente vive il dramma della diaspora a causa della recente guerra che ha distrutto interi villaggi. Ivi uno splendido museo raccoglie leredit di secoli. Un altro gruppo ha visitato la nostra parrocchia di Kraljevska Sutjeska; oltre alla visita qui c stato lincontro con il vivace centro di animazione, messo in piedi dai Frati, dove giovani di diversa appartenenza religiosa collaborano e diffondono linvito alla convivenza e alla pace, attraverso la musica e la danza. Queste visite nel territorio si sono concluse con lincontro fraterno e di preghiera con la Fraternit e con i circa settanta ragazzi del nostro seminario di Visoko. Anche a questo momento di visita e di preghiera ha preso parte il Ministro generale che, tra laltro, ha presieduto la celebrazione. Non mancato infine il momento conviviale e fraterno con la cena offerta sempre dalla locale comunit. Laccoglienza riservata ai Ministri provinciali e al Definitorio generale stata ovunque straordinaria. Caratteristica ricorrente delle nostre presenze in questo territorio il particolare legame della gente verso i Frati Minori. Qui davvero si percepisce che i nostri Frati hanno parte viva tra la popolazione, si coglie con immediatezza che la gente li sente e li ama come componenti di famiglia. Per lungo tempo, infatti, nelle famiglie essi venivano chiamati zio, allo scopo di mantenere incognita la loro presenza; cos questo termine familiare e confidente ha, da sempre, manifestato anche il particolare legame affettuoso che univa la gente ai Frati. La serata conclusiva di sabato 13 si caratterizzata come serata culturale. Il programma prevedeva, in onore dei partecipanti, un ricevimento con tutte le rappresentanze diplomatiche presenti in Sarajevo e che riguardavano le Nazioni di provenienza dei Ministri provinciali presenti. Dopo

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laccoglienza, presso la sede dellAssemblea, di ambasciatori e consoli dei vari paesi, si sono esibiti alcuni gruppi folkloristici locali. Ha fatto seguito uno straordinario party con buffet durante il quale si data la possibilit di far conoscenza personale e di intrattenersi con i rispettivi diplomatici dei vari paesi. Sabato 13, ultimo giorno dellAssemblea, sono stati eletti il nuovo Presidente e il nuovo Consiglio dellUFME. Fr. Vtor Jos Melcias Lopes, Ministro provinciale del Portogallo, il nuovo presidente; Fr. Wacaw Chomik, Provinciale di Wroclaw in Polonia, stato eletto Vice Presidente. Per il Consiglio Permanente UFME sono stati eletti: Fr. Gabriele Trivellin, Provinciale del Piemonte (Italia); Fr. Ivan Sesar, Provinciale di Mostar (Erzegovina). Tra gli argomenti trattati in Assemblea, stata data una ampia informazione sul primo Meeting Europeo dei Giovani, tenutosi nellagosto scorso ad Assisi. La valutazione stata positiva e i Ministri provinciali europei hanno deciso di proseguire tale iniziativa, col proposito di coinvolgere negli anni futuri le nostre varie Entit europee. Luogo scelto per il prossimo Meeting sar Santiago de Compostela e la locale Provincia si far carico dellorganizzazione. Per preparare levento e coordinare lo svolgimento, ci sar una quipe o Fraternit virtuale, come veniva definita in Assemblea, composta da Frati scelti tra le varie Province dEuropa. Laccoglienza fraterna e calorosa dei fratelli della Bosnia, il coinvolgimento diretto dei Ministri provinciali nella locale e difficile realt, le sfide che investono la presenza dellOrdine e della Chiesa in questo territorio, tutto ha contribuito a rendere questa Assemblea dei Provinciali europei, un tempo forte di condivisione, di riflessione, e di autentica formazione. La soddisfazione e la riconoscenza nei riguardi dei Frati che hanno ospitato un appuntamento importante dellOrdine in Europa, sono state unanimi ed espresse ripetutamente in ogni modo. FR. MARIO FAVRETTO, OFM

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Il 10 ottobre 2007 la nuova Fraternit OFM stata presentata ufficialmente alla Diocesi di Khartoum, dal Card. Gabriel Zubeir Wako, nellEucaristia conclusiva del secondo Sinodo diocesano. I membri della Fraternit S. Francesco dAssisi Fr. John Lemi e Fr. Peter Tindo (Sudan); Fr. Leopoldo Micic, Croazia; Fr. Melito Pinili, Filippine erano giunti in Sudan nel mese di luglio, ospitati prima nel Seminario Maggiore S. Paolo di Khartoum e dal 1 agosto presso il Centro Diocesano di Catechesi di Kobar. Gli inizi della nuova Fraternit sono stati contrassegnati da due importanti avvenimenti: lincontro con lArcivescovo di Khartoum e il Progetto di vita della Fraternit. Oltre ad essere stato molto accogliente e generoso con i Frati giunti in Sudan, il Card. Wako ha illustrato loro le priorit della sua Diocesi, invitandoli a viverle e seguirle. Con laiuto del Definitore generale, Fr. Amaral, la Fraternit, che si descritta come Fraternit-contemplativa-in-missione, ha stilato un programma essenziale per vivere da Frati Minori ed agire come tali nel nuovo contesto in cui lobbedienza li ha posti. 5. Incontro del Definitorio con i Visitatori generali
Roma, Curia generale, 12-16.11.2007

4. La nuova Fraternit san Francesco dAssisi a Khartoum (Sudan)

Dal 12 al 16 novembre 2007 si tenuto, presso la Curia generale, lincontro dei Visitatori eletti nel 2007 con il Ministro e il Definitorio generale. Definitorio generale Fr. Jos Rodrguez Carballo (Min. Gen.); Fr. Francesco Bravi (Vic. Gen. et Proc. Gen.); Fr. Finian McGinn (Def. Gen.); Fr. ime Samac (Def. Gen.); Fr. Miguel J. Vallecillo Martn (Def. Gen); Fr. Ambrogio Van Si Nguyen (Def. Gen.); Fr. Amaral Bernardo Amaral (Def. Gen.); Fr. Partecipanti

Mario Favretto, (Def. Gen); Fr. Luis Gerardo Cabrera Herrera, (Def. Gen.); Fr. Juan Ignacio Muro Archiga, (Def. Gen.); Fr. Jakab Vrnai, (Def. Gen.)

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Visitatori generali Fr. Paskalis Bruno Syukur, Prov. S. Michalis Archangeli (Indonesia), Cust. Aut. S. Ioannis Baptist (Pakistania); Fr. Dominique Joly, Prov. Trium Sociorum (Gallia, Belgium), Prov. S. Joseph Sponsi BMV (Canada); Fr. Andrew Brophy, Prov. Assumptionis BMV (USA), Prov. S. Ioannis Baptist (USA); Fr. Frank Jasper, Prov. S. Ioannis Baptist (USA), Prov. SS. Cordis Iesu (USA); Fr. Damiano Di Stefano, Prov. Aprutiorum S. Bernardini Sen. (Italia), Prov. Lyciensis Assumptionis BMV (Italia); Fr. Austin McCormack, Prov. Immac. Conc. BMV (Britannia Magna), Prov. S. Pauli Apostoli (Melita); Fr. Peter Z, Prov. S. Salvatoris (Slovakia), Fund. S. Francisci Ass. dep. a Min. Gen. (Russia et Kazakistania); Fr. Mrcio Lus Costa, Cust. Aut. ND Septem Gaudiorum (Brasilia), Prov. S. Fidei (Columbia); Fr. Giacinto DAngelo, Prov. Salernitano-Lucana Immaculatae Conceptionis BVM (Italia), Prov. Picena S. Iacobi de Marchia (Italia); Fr. Gloriano Pazzini, Prov. Bononiensis Christi Regis (Italia), Prov. Tridentina S. Vigilii (Italia); Fr. Javier Gmez Jimnez, Prov. B. Juniperi Serra (Mexicum), Prov. ND de Guadalupe (America Centralis); Fr. Fedele Pradella, Prov. Pedemontana S. Bonaventurae (Italia), Prov. Sardinia S. Mariae Gratiarum (Italia); Fr. Aldo La Neve, Prov. Romana SS. Apostolorum Petri et Pauli (Italia), Prov. Seraphica S. Francisci Assisiensis (Italia); Fr. Luigi Giacometti, Prov. Seraphica S. Francisci Assisiensis (Italia), Prov. Sicili SS. Nominis Iesu (Italia); Fr. Jos M. Moreira Pereira de Faria, Prov. SS. Martyrum Marochiensium (Lusitania), Cust. Aut. S. Clarae Assis. (Mozambicum); Fr. Aidan Mc Grath, Prov. Hiberni (Hibernia), Prov. ND Reginae Pacis (Africae Australis); Fr. Incio Dellazari, Prov. S. Francisci Assisiensis (Brasilia), Cust. Aut. ND Septem Gaudiorum (Brasilia).

Assistenti Fr. Philippe Schillings (Verbalista); Fr. Simone Lopata (Assistente computer); Fr. Samuele Portka (Assistente in Aula). Agenda

Interpreti Fr. Patrick Hudson (inglese-italiano) Fr. Csar Javier Ordua (spagnolo); Fr. Stefano Lovato (italiano); Fr. Giovanni Rinaldi (italiano-inglese).

Segreteria generale Fr. Ernest Karol Siekierka (Vice Segr. gen.); Fr. Francisco Manuel Romero Garca (Vice Segr. gen.).

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Lincontro iniziato il 12 novembre, alle ore 9, nellAula Giovanni Duns Scoto. Salutati i partecipanti, il Ministro generale, Fr. Jos R. Carballo, ha ricordato le motivazioni e lo scopo di questa assemblea ed ha sottolineato, a motivo della variet dei luoghi di provenienza dei Visitatori, il carattere internazionale e multi-culturale del nostro Ordine. La prima parte della mattinata si conclusa con lauto-presentazione dei congressisti e con la presentazione da parte del Moderatore di turno, Fr. Mario Favretto, di tutti coloro che collaboreranno alla buona riuscita dellincontro: Interpreti, Verbalista ed Assistenti. La seconda parte della mattinata stata utilizzata per lascolto della Relazione del Ministro generale (La visita canonica al servizio della persona e delle Entit), che con il supporto tecnico (immagini e didascalie), allestito da Fr. John Abela, si soffermato su vari aspetti della visita, soprattutto sul significato della vita canonica: momento di grazia per la conversione, la costruzione della Fraternit locale, provinciale ed universale. Nel pomeriggio c stato il lavoro in gruppi linguistici sulla Relazione di Fr. Jos, conclusosi in Assemblea con la condivisione di quanto emerso nei gruppi ed un dialogo con domande, richieste di delucidazioni e di ulteriori informazioni dei Visitatori con il Ministro. Il secondo giorno, 13 novembre, si caratterizzato dallalternarsi di Relazioni

(Visita, designazione dei candidati, relazione intermedia, Fr. ime Samac; Capitolo, elezioni, relazione al capitolo, Fr. Luis Cabrera; Congresso capitolare, relazione finale, Fr. Jakab Vrnai), lavori in gruppi e condivisione in assemblea. La mattinata del terzo giorno, 14 novembre, stata dedicata allincontro personale con il Ministro generale e alla visita dei Segretariati ed Uffici della Curia. Nel pomeriggio Fr. Francesco Bravi, Vicario e Procuratore generale, ha presentato Il progetto provinciale e la terza tappa dellitinerario la grazia delle origini e Fr. Giancarlo Lati, Economo generale, si soffermato sul senso delleconomia in una Fraternit francescana ed ha illustrato i nuovi moduli contenuti negli Statuti per la Visita canonica e la Presidenza del Capitolo provinciale. Il quarto giorno, 15 novembre, stato un alternarsi di relazioni da parte dei segretariati ed Uffici della Curia (Formazione e Studi, Fr. Massimo Fusarelli; Evangelizzazione e Missioni, Fr. Nestor Schwarz e Fr. Vincenzo Brocanelli; Giustizia, Pace ed Integrit del Creato, Fr. Vicente Felipe; Pro Monialibus, Fr. Rafael Blanco Prez e Fr. Joy Prakash; OFS, Fr. Ivan Mati) e lavori in gruppi linguistici ed in assemblea. I lavori del 16 novembre, ultimo giorno dellincontro, si sono aperti con le risposte dellUfficio giuridico (Fr. Francesco Antonelli) ad alcune domande presentate per scritto dai Visitatori generali. Sono proseguiti con la presentazione del lavoro della Segreteria generale (Fr. Ernest Siekierka) e della Procura generale (Fr. Valentino Menegatti). Nel pomeriggio, in assemblea, si svolta la valutazione dellincontro, sfociata in un interessante dialogo dei partecipanti con il Ministro generale, che, poi, ha rivolto loro parole di ringraziamento per la partecipazione attiva e, soprattutto, per avere accettato questo servizio di animazione dei Frati e delle Entit. Lincontro si concluso con la Concelebrazione eucaristica delle ore 18, presieduta dal Ministro generale, che, al termine, ha dato a ciascuno ufficialmente il mandato di visitare i Frati e le Fraternit a suo nome e a nome di tutto lOrdine. FR. LUIGI PERUGINI, OFM

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6. Incontro del Custode di Terra Santa con la Conferenza Transalpina


Szcsny, Ungheria, 27.11.2007

La Conferenza Transalpina (COTAF) ha invitato il Custode di Terra Santa, Fr. Pierbattista Pizzaballa, a partecipare ad una giornata di studio sulla situazione della Terra Santa e sulla collaborazione di questa con le Province della Conferenza. Poich la sessione della Conferenza era prevista in Ungheria, la Provincia Nostra Signora degli Ungheresi ha chiesto al Custode di anticipare di tre giorni la sua venuta in Ungheria per incontrarsi con le realt locali. La disponibilit fraterna del Custode ha offerto loccasione per unassemblea dei Frati della Provincia il 24 novembre a Buda. Nellincontro il Custode ha informato sulle difficolt ed unicit di questa missione. Dopo lincontro il Custode ha celebrato lEucaristia nella cappella ristrutturata del convento. Allindomani si celebrata lEucaristia nella chiesa dei Frati, situata al centro di Pest, seguita da un incontro con i fedeli che si sono riuniti in grande numero. I tempi tra i vari momenti venivano quasi sempre impiegati per varie interviste. Il Primate e Arcivescovo di Esztergom, Pter Card. Erd, ha ricevuto il Custode nel suo ufficio a Budapest il 26 novembre, mentre i Ministri provinciali della Conferenza arrivavano per la sessione che stava per iniziare nella casa del Noviziato comune delle Province di Ungheria e di Transilvania (Romania) a Szcsny. Il Custode ha trascorso il giorno 27 novembre con la Conferenza, che ha apprezzato molto linformazione dettagliata da lui offerta. Un punto che ha suscitato un particolare interesse stato quello del ruolo dei Commissari nel contesto della diminuzione numerica dei Frati nella regione transalpina. In Francia e in Germania questo ufficio svolto in collaborazione. In Ungheria e Transilvania (Romania) la difficolt consiste nel ristabilire i contatti con la Terra Santa dopo uninterruzione forzata durante il comunismo. stata anche trattata la questione della colletta del Venerd Santo. Il Custode

ha sottolineato limportanza di questa colletta per il sostentamento della Custodia e la delicatezza della sua organizzazione in comunione con i Vescovi diocesani. Lincontro ha permesso una migliore comprensione della realt della Terra Santa e, nel contempo, di quella della Conferenza Transalpina. 7. Notiti particulares FR. JAKAB VRNAI

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1. Breve nota biografica Il cardinale Umberto Betti, dellOrdine dei Frati Minori, gi rettore della Pontificia Universit Lateranense, nato a Pieve S. Stefano (Arezzo) il 7 marzo 1922. Entrato in Noviziato il 23 luglio 1937, ha emesso la Professione temporanea il 2 agosto 1938 e quella solenne il 31 dicembre 1943. stato ordinato sacerdote il 6 aprile 1946. Conseguito il Dottorato in teologia presso il Pontificio Ateneo Antonianum (oggi Pontificia Universit Antonianum), stato Professore di teologia Dogmatica ed Educatore negli Studentati teologici di Siena e Fiesole. Compiuto un anno di specializzazione nellUniversit Cattolica di Lovanio, nel luglio del 1964 stato nominato dal Ministro generale dellOrdine Professore nel Pontificio Ateneo Antonianum. Da quella data ha fatto parte della Fraternit del Collegio Internazionale S. Antonio, fino al 27 settembre 1995, quando, con lobbedienza del Ministro generale, rientrato in Provin-

FR. UMBERTO BETTI OFM, della Prov. Tusci S. Francisci Stigmatizati, Italia, stato nominato Cardinale da Benedetto XVI nel Concistoro Ordinario Pubblico, tenuto nella Basilica Vaticana il 24 novembre 2007.

MONS. MARCO DINO BROGI, OFM, Arcivescovo titolare di Citt Ducale, stato nominato da Benedetto XVI Consultore della Congregazione per le Chiese Orientali.
(LOsservatore Romano, 16 settembre 2007)

cia, sotto lobbedienza del Ministro provinciale, che lo ha assegnato alla Fraternit della Verna. Nel 1961 stato nominato consultore della Commissione teologica preparatoria del Concilio Vaticano II. Nel 1963 arrivata la nomina a perito conciliare. Ha collaborato alla elaborazione delle costituzioni dogmatiche Lumen Gentium e Dei Verbum. Nel 1964 stato nominato qualificatore dellallora Suprema Sacra Congregazione del SantOffizio, nel 1968 consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede e nel 1984 consultore della segreteria di Stato. Nel 1968 stato nominato consultore della Congregazione per i Vescovi. Dal 1991 al 1995 ha ricoperto lincarico di rettore della Pontificia Universit Lateranense. Allinterno dellOrdine, Betti stato professore di teologia del Pontificio Ateneo Antonianum (1954-1991), decano della facolt di teologia (1966-1969) e rettore (1975-1978). Dal 1991 professore emerito al Pontificio Ateneo Antonianum. Accademico ordinario della Pontificia Accademia Teologica, membro della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio mondiale delle Chiese. Nel 1995 Giovanni Paolo II gli ha conferito la Croce pro Ecclesia et Pontifice. autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Summa de sacramentis Totus homo (1955), La costituzione dommatica Pastor ternus del Concilio Vaticano II (1961), La dottrina sullepiscopato del Concilio Vaticano II (1984), La dottrina del Concilio Vaticano II sulla trasmissione della rivelazione. La sua attivit di ricerca e di studio, la sua profondit di pensiero, la sua dedizione alla Chiesa, in particolare attraverso il contributo offerto alla riflessione conciliare, gli hanno valso la stima e il riconoscimento unanime del mondo ecclesiale, accademico e culturale. Da ricordare, di recente, il suo toccante incontro con Benedetto XVI durante la visita alla Pontificia Universit Lateranense (21 ottobre 2006). Attualmente egli vive nel convento di San Francesco a Fiesole.
(LOsservatore Romano, 25 novembre 2007)

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Beatissimo Padre, la Sua sovrana decisione di chiamare a far parte del sacro Collegio Cardinalizio il nostro caro fratello Umberto Betti OFM ci colma di intensa gioia. Ancora una volta, Lei volge il Suo sguardo paterno verso i figli del Serafico Poverello, colmandoli dei Suoi doni. Il Cardinalato conferito a Fr. Umberto Betti OFM, infatti, non onora soltanto il servo fedele della Chiesa e il teologo saggio, ma un dono di grazia per lintero Ordine dei Frati Minori e lintera Famiglia Francescana. A nome, pertanto, di tutti i Frati, e in particolare della Pontificia Universit Antonianum, ho lonore di manifestarLe la nostra filiale riconoscenza per questo nuovo, eccezionale segno di paterna benevolenza, e prometterLe di volerci maggiormente impegnare nel servizio alla nostra Santa Madre Chiesa e al suo amatissimo Pastore universale. La prego, Padre Santo, di accompagnare con la Sua Apostolica Benedizione e la Sua preghiera il cammino che lOrdine dei Frati Minori sta percorrendo con entusiasmo verso il traguardo dellVIII Centenario della sua fondazione, e di credere alla devozione filiale che ognuno dei Frati Minori, con a capo lumile sottoscritto, Le professano con pronta e rinnovata adesione al Suo pontificale Magistero. Ho la gioia di confermarmi della Santit Vostra dev.mo ed obb.mo figlio in Domino FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale

2. Lettera di ringraziamento del Ministro generale al Papa per la nomina di Fr. Umberto Betti

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Roma, 19 ottobre 2007

3. Saluto del Ministro generale in occasione della festa in onore del Cardinale U. Betti Eminenza Reverendissima, la Fraternit della Curia generalizia La
Roma, Curia generale, 24.11.2007

accoglie oggi in festa e d a Lei, agli Eminentissimi Signori Cardinali Giovanni Battista Re, Cludio Hummes, Alessandro Do Nascimiento, Carlos Amigo De Vallejo, agli Eccellentissimi Vescovi, Nikola Eterovic e Marco Dino Brogi OFM, al Ministro provinciale ed ai Confratelli della Toscana e a tutti gli illustri e graditi Ospiti, il pi cordiale benvenuto! Ancora una volta la Chiesa, attraverso la sovrana decisione del Papa, onora con la Porpora cardinalizia un Frate Minore. Siamo perci riconoscenti al Santo Padre Benedetto XVI per averLa chiamata a far parte del Sacro Collegio cardinalizio, premiando il lungo, impegnativo e intelligente servizio da Lei reso alla Chiesa, particolarmente nel campo teologico, con il Suo illuminato ed apprezzato insegnamento, con la direzione dellallora Pontificio Ateneo Antonianum oggi Pontificia Universit, e successivamente della Pontificia Universit Lateranense. La Sua saggezza e la Sua competenza teologica sono consegnate in modo speciale alla storia del Concilio Ecumenico Vaticano II, che si avvalse della Sua preparazione culturale, insieme a quella di altri giovani teologi, tra i quali mi doveroso ricordare il Sommo Pontefice Benedetto XVI che oggi Le ha conferito laltissimo segno di distinzione quale appunto la dignit cardinalizia. Ma anche a Lei, Eminenza carissima, lOrdine nostro, tramite il suo Ministro generale, oggi dice la sua ammirazione e il suo plauso, perch ha saputo esprimere appieno, pur nel disbrigo di prestigiosi compiti, il vero volto del Francescano che in sapientia et doctrina loda lAltissimo Signore, fonte di ogni sapienza, e restituisce a Lui, per la sola sua gloria, i doni ricevuti e impiegati per il bene dei fratelli. A nome dellintero Ordine, a nome dei suoi moltissimi alunni, a nome di quanti hanno attinto dalle sue labbra la ricchezza della divina Sapienza, io Le presento le nostre felicitazioni, il nostro augurio. Le assicuro la nostra preghiera, e formulo lauspicio che la Porpora con cui oggi lonora il Santo Padre, sia segno di nuova

speranza per lintero Ordine dei Frati Minori che si appresta a celebrare lVIII Centenario della sua Fondazione, nel vivo desiderio che i Frati Minori siano dovunque e sempre esempio di luce e di fraterna solidariet.

AD CHRONICAM ORDINIS

A tutti rinnovo il cordiale benvenuto e auguro una buona continuazione della festa fraterna!

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FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Ministro generale

1. Libri

BIBLIOGRAPHIA

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VEUTHEY LEONE, Manuali di spiritualit francescana, Opera Omnia - n. 20, Editrice Miscellanea Francescana, Roma 2007, pp. 432. 2. Extracta PAOLAZZI CARLO, La Regula non Bullata dei Frati Minori (1221). Dallo Stemma Codicum al testo critico, Extractum ex Archivum Franciscanum Historicum (100, 2007), Ed. Archivum Franciscanum Historicum, Grottaferrata (Roma) 2007, 5-148.

1. Fr. Hermann-Josef (Ewald-Hans) Lauter P. Hermann-Josef stammte aus Kln als Sohn der Eheleute Dr. Franz Lauter und Ehefrau Gertrud, geb. Dreschmann. Er besuchte in Kln das Gymnasium Kreuzgasse. Nach dem 2. Weltkrieg zog seine Familie nach Troisdorf um. Dort machte er die Bekanntschaft mit unserem P. Suitbert Gammersbach. Beide traten 1947 zusammen in unseren Orden ein. Bis 1954 durchlief er die Ordensausbildung in Rietberg und Mnchengladbach. In den Jahren 1953-1954 befindet er sich im Studienhaus der Franziskaner in Paderborn, wo er auch von Erzbischof Lorenz Jger am 3. April 1954 die Priesterweihe erhielt. Nach der Priesterweihe war er zunchst von 1954 bis 1956 in Dsseldorf, dann von 1956 bis 1962 in Bonn ttig, bis er im gleichen Jahr nach Hermeskeil umzog. In diesen acht Jahren nach seiner Priesterweihe zeigte sich in seinen Verffentlichungen, seinen Predigten und seiner persnlichen Seelsorge immer strker seine geistige Fhigkeit und spirituelle Begabung, so dass sein Wirken ber Hermeskeil stetig hinauswuchs. Konsequenterweise wurde er im Jahre 1966 als Leiter des gemeinsamen Pastoraljahres der Klnischen und der Schsischen Provinz der Franziskaner nach Kln berufen. Vom Jahre 1969 an war er dann auch Leiter des in Kln neu errichteten Noviziates unserer Klnischen Ordensprovinz. Hier hat er den Novizen und den jungen Ordenspriestern des Erzieherteams viel von seiner reichen geistlichen Erfahrung und Einsicht fr ihr eigenes Leben mitgeben knnen. Kln sollte fortan vom Kloster in der Ulrichgasse aus sein Wirkungsbereich bleiben, auch als das Kloster aufgegeben und
Kln, 16.02.1926 Euskirchen, 12.08.2007

NECROLOGIA

die Gemeinschaft Ende der siebziger Jahre in die Berrenrather Strae beim kath. Studentenwerk in Kln verlegt wurde. Im Jahre 1981 bernahm er die Schriftleitung des Pastoralblattes fr die Dizesen Kln, Aachen, Berlin, Essen, Hildesheim und Osnabrck, womit sich ihm ein weites Feld auftat. Durch die Gestaltung der Zeitschrift und durch seine eigenen Beitrge konnte er den in der Seelsorge ttigen Priestern, Diakonen und Laien Anregung und Hilfe geben. Der Erzbischof von Kln hatte ihn bereits im Jahre 1974 zum Dozenten fr Homiletik am Erzbischflichen Priesterseminar in Kln berufen. Zustzlich zu dieser Aufgabe wurde er im November 1978 dort zum Subregens dieses Priesterseminars ernannt. Im Jahre 1982 wurde er zustzlich Dozent fr Homiletik am Erzbischflichen Diakoneninstitut, das in das aufgegebene Franziskanerkloster in der Ulrichgasse eingezogen war. Am 1. Juli 1996 entpflichtete ihn der Erzbischof von seinen Aufgaben. Fortan lebte er in unserem Kloster in Euskirchen, weiterhin geistig sehr rege und kreativ an den kirchlichen Fragen unserer Zeit beteiligt. Durch seinen klaren Geist, verbunden mit kirchlicher Glubigkeit, bewahrend und fortschrittlich zugleich, war er ein Wegweiser im Auf und Ab der Lebensfragen geworden. Viele schtzten seine Beitrge, durch die sie Anregungen und Hilfen fr die geistliche und glubige Gestaltung der Seelsorge erhielten. Stets behielt Pater Hermann Josef vor Augen, dass Theologie ihren tiefsten Sinn in der Mystik findet. Pater Hermann-Josef war daher konkret selbst Seelsorger fr viele Schwesterngemeinschaften und Einzelpersonen, dann vor allem durch Priesterkonferenzen. Stets war er ein wacher und solidarischer Mitbruder in seiner Provinz, in welcher er durch seine humorvolle Art viel zur Freude und Gelstheit im Zusammenleben der Brder beitrug; er lebte gerne und mit Wohlwollen in der

Gemeinschaft seiner Mitbrder. Durch Schlaganflle jahrelang behindert, verstarb er schlielich im Altenheim zu Euskirchen, umgeben von seinen Mitbrdern. Er hatte seinen Tod herbeigesehnt, wie es von ihm auch schriftlich hinterlegt ist. Er wollte schauen, was er bisher geglaubt hatte: Gottes Herrlichkeit. P. Hermann-Josef starb am 12. August 2007 in Euskirchen. Am Fest Mari Himmelfahrt, dem 15. August 2007, wurde er auf der Grabsttte der Franziskaner auf dem Stdtischen Friedhof zu Euskirchen begraben. FR. HERBERT SCHNEIDER 2. Fr. Christopher Coelho
Kochi, India, 14.05.1932 Hyderabad, India, 31.08.2007

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3. Fr. Joseph Benedictus Xuereb

which was translated into Italian La Sfida di San Francesco: Novello Pazzo in Questo Mondo. His latest works were And Now I Can See and a collection of his Franciscan songs Sing with Francis. At the time of his death he was working on The New Community Bible for India.
Gharghur, Malta, 01.07.1935 Birkirkara, Malta, 11.10.2007

Friar Christopher Coelho was born on 14th May, 1932 at Kochi, Kerala, India. In 1952 he joined the Franciscans, solemnly professed in 1956, ordained in 1958, and died on the 31st of August, 2007. He was buried at St. Louis Friary, Palmaner, Chittoor District, and Andhra Pradesh, India. He was a multi-talented person as an artist, Sculptor, Poet, Musician and Writer. He was a Formator for Franciscan Life for 13 years. He shot into fame in 1960s as a Music Composer, especially for rendering the poems of Rabidranath Tagore (Nobel Prize winning Hindu Poet) into music which are sung widely in the Catholic Churches of India. As a composer he had contributed to the official Hymn Books of World Council of Churches and to St. Johns Abbey publication: Our Church Sings and Prays. After his specialization in Radio and Television Production and Direction, Christopher wrote and directed a full length theatre movie on Jesus which was the first introduction of the person of Jesus for millions of filmgoers in India. Christophers artistic work in the form of churches, chapels, shrines, monuments, paintings and stained glass windows can be seen all over India. He published his personal reflections as a book Francis A New Kind of Fool

Morte fratris Joseph Benedicti, quae die 11 octobris 2007 in Christus Sacerdos Home Fleur-de-Lys, Birkirkara in Insula Melita, occurrit, non solum provincia religiosa Fratrum Minorum, verum etiam ecclesia localis fratre authentice franciscano, sacerdote exemplari ac viro integro orbatae sunt. Neminem confratrum latet ipsum fuisse nomine ac re religiosum, qui Seraphici Patris vestigia, tota perdurante vita consecrata, secutus, Christum cognoscere, diligere atque imitari totis viribus conatus sit. Frater Joseph Benedictus natus est Gharghur, Melitae, die 1 mensis iulii 1935, filius Augustini et Carmelae Azzopardi. Ordinem Fratrum Minorum in provincia melitensi S. Pauli Apostoli ingressus est die 30 mensis septembris 1951; professionem temporariam die 2 mensis octobris 1952, professionem autem sollemnem die 12 mensis augusti 1956 emisit. Sacerdos ordinatus est in Anglia (East Bergholt, Essex) die 12 mensis martii 1960. Studia philosophica apud seminarium franciscanum Vallettae (Melitae), studia autem theologica in centro studiorum provinciae Angliae peregit. Gradum academicum Doctoratus in Theologia (Sectio Moralis) apud Pontificium Athenaeum Antonianum consecutus est anno 1964. Munere provincialatus expleto, maturiori aetate, diploma in studiis franciscanis apud Centrum Franciscanum Internationale in Canterbury (Anglia) obtinuit. Per multos annos theologiam moralem in nostro seminario Vallettae et apud Institutum Nationale Studiorum Ecclesiasticorum Religiosorum Melitensium (INSERM) docuit. Operi libros edendi incessanter ma-

gnoque cum fructu se totum dedit. Opusculum cui titulus Regula et Vita primum fuit eius opus publici iuris factum (1983). Una cum aliis fratribus sequentia opera in linguam patriam vertit: Scripta S. Francisci (1975, editio prior) necnon Scripta S. Clarae (1986); aliae translationes se referunt ad Fontes mediaevales de vita S. Clarae (Legenda et processus canonizationis) 1993; I Fioretti di S. Francesco dAssisi 1990; Legenda Maior, Lignum Vitae et Itinerarium mentis in Deum S. Bonaventurae, 1998; Legenda mediaevalia de vita S. Antonii 1995; Constitutiones et Statuta generalia Ordinis Fratrum Minorum, 1998; tandem, una cum aliis fratribus Fontes de vita S. Francisci, 2005 et Fontes de vita Antonii. Hoc ultimum opus mox publici iuris fet. In provincia optimun servitium praestitit in campo sive formationis sive regiminis. Munus magistri clericomm pluries explevit, totis viribus nitens ut fratres iuvenes maturam formationem humanam, christianam, religiosam ac franciscanam adipiscerentur. Minister provincialis electus est 1985, quo in munere usque ad annum 1990 permansit. Hoc in explendo officio humiliter, caritative atque iuste erga singulos fratres se gessit. Guardianatus munere in conventibus Vallettae et Rabati functus est. Definitor provincialis pluribus vicibus nominatus est. Paroeciam in oppido Sliemae, Dominae Nostrae Sacri Cordis Jesu dicatam, magno cum zelo et fructu in bonum fidelium administravit. Qua pastor animarum, per multos annos ministerio sacramenti reconciliationis, praedicationis atque directionis spiritualium recessuum toto animo se dedit. Minime praetermittenda sunt munera in servitium Ordinis a nostro confratre extra provinciam in domibus a Ministro generali dependentibus expleta. Guardianus Collegii Internationalis S. Bonaventurae (Grottaferrata) fuit annis 1992-1993. Postea, Secretarius generalis Pontificii Athenaei Antonianum nominatus est anno 1993 et permansit hoc in officio usque ad annum 1999. Fr. Joseph Benedictus fecunde in vinea Domini adlaboravit fructumque abundan-

NECROLOGIA

tem in animarum salutem produxit. Religiosus authentice franciscanus a confratribus ac christifidelibus merito agnoscitur, utpote exemplaris vitae religiosae optimum testimonium praebuit. Sensu gratitudinis erga maternam provinciam religiosam eminenter excelluit. Toto affectu eam diligere numquam desinebat immo confratres verbo et exemplo ipsam amare docebat. Charisma franciscanum ei cordi fuit idque usque ad finem suae vitae totis viribus promovere conatus est. Provincia melitensis grates quam maximas Deo agit de inaestimabili dono ei concesso in persona ac multiformi apostolica activitate dilecti tanti filii. Dominus Deus, cui fideliter servivit, Fratri Joseph Benedicto aeternam requiem misericorditer donet! 4. Fr. Simpliciano (Mario Virginio) Olgiati FR. IVO TONNA

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Fr. Simpliciano nasce a Dairago (MI) il 2 Dicembre 1929 e viene battezzato nella Parrocchia di S. Genesio con il nome di Mario Virginio. Entra nel Collegio Serafico di Saiano (BS) nel 1940 e compie gli studi medi e ginnasiali a Saiano e a Cividino (BG). Il 16 Agosto 1945 a Rezzato (BS) riceve il saio della prova da fr. Giovanni Chiodini, Ministro provinciale, e trascorre lanno di noviziato, al termine del quale, il 27 Agosto 1946, emette la Professione temporanea nelle mani di fr. Camillo Merazzi, Ministro provinciale. Prosegue la formazione iniziale a Sabbioncello (LC) (1946-49), a Busto Arsizio (VA) (1949-50) e a Milano S. Antonio (1950-53) completando gli studi di Teologia. Il 15 Aprile 1951 emette la Professione solenne a Milano S. Antonio nelle mani di fr. Feliciano Olgiati, suo fratello, Delegato dal Ministro provinciale. Il 21 Marzo 1953 viene ordinato Diacono a S. Bernardino alle Ossa in Milano dal beato Card. Ildefonso Schuster, Arcivescovo di

Dairago (MI), 02.12.1929 Brescia, 30.11.2007

Milano; il 15 Agosto dello stesso anno viene ordinato Presbitero a Milano S. Antonio da S. Ecc.za Mons. Bonifacio Bertoli ofm, Vicario apostolico di Tripoli. Dal 1953 al 1958 frequenta la Facolt di Lettere Moderne presso lUniversit Cattolica del Sacro Cuore, risiedendo a Milano S. Angelo (1953-54) e Milano S. Antonio (1954-58). Una volta conseguita la Laurea in Lettere moderne gli viene affidata lobbedienza di svolgere lattivit di docente presso il Liceo Luzzago a Brescia S. Gaetano. Cos dal 1958 ininterrottamente, finch la malattia glielo ha permesso, Fr. Simpliciano, Simplicio per gli amici, stato il punto di riferimento costante per intere generazioni di studenti, che in lui hanno trovato non solo linsegnante colto e appassionato, ma anche il fratello e il padre a cui confidare le gioie e le sofferenze delladolescenza. Del Franciscanum-Luzzago stato anche Rettore dal 1976 al 1992, mentre nella locale fraternit stato Vicario dal 1994 al 2000 e Guardiano dal 2000. Fr. Simpliciano ha posto a servizio della Provincia la sua vivace intelligenza e la francescana schiettezza nei molteplici incarichi che i confratelli gli hanno affidato e che egli ha sempre affrontato con tenace volont, nonostante la sua cagionevole salute. Prefetto per gli Studi (1964-67); Censore della stampa (1991-1993); Moderatore per la Formazione Permanente (1991-2003); membro del Segretariato Formazione e Studi (1970-76; 1988-2003) e del Consiglio della Formazione Permanente (dal 2003). Per cinque mandati Definitore provinciale (1964-67; 1985-88; 1991-94; 1994-96; 2000-2001). Infine, Vicario provinciale dal 1973 al 1988 e dal 9 Maggio 2001 al Capitolo del 2003. In questultimo mandato, iniziato a causa delle dimissioni del precedente Vicario, ha anche retto la Provincia con potest ordinaria dal 7 Giugno al 6 Luglio 2003, durante la vacanza dellufficio di Ministro provinciale, venutasi a creare per lelezione di Fr. Francesco Bravi come Definitore generale. A testimonianza della vastit della sua cultura e della ricchezza del suo intelletto

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damore, lascia numerose opere di poesia, fra le quali la composizione Le Stigmate Sacro Mistero, la traduzione dal latino di alcuni testi fondamentali della spiritualit francescana e una vasta produzione di musica sacra, sia per il canto del salterio che per le celebrazioni liturgiche, assiduamente eseguita con il coro da lui diretto a Brescia S. Gaetano. stato promotore e organizzatore della Scuola di Spiritualit, oltre che di molte altre iniziative culturali e spirituali con le quali ha contribuito a far amare il poverello dAssisi a molta gente di Brescia e della provincia. Lo ricordiamo anche per la fraterna vicinanza data alle Clarisse e allOrdine Francescano Secolare, di cui stato per lunghi anni Assistente della fraternit di Brescia. Ormai provato dalla malattia che lo aveva costretto a ridurre al minimo le sue attivit, Fr. Simplicio, semplice di nome e per virt, ha accolto sorella morte con animo lieto il 30 Novembre 2007, allappressarsi dellAvvento, inizio del nuovo anno liturgico. Era lui a comporre i versi con i quali desideriamo ricordare i nostri confratelli defunti nelle immaginette-ricordo. Il Signore, Verit e Bellezza, gli doni di comporre per se stesso la poesia dellamore senza fine, nella gioia intramontabile dei cori celesti. A Laude di Cristo e del poverello Francesco. FR. ERNESTO DEZZA 5. Fr. Alosio Card. Lorscheider, OFM, 1. Biografia
Linha Geraldo, Brasile, 08.10.1924 Porto Alegre, Brasile, 23.12.2007

Con la morte del cardinale Alosio Lorscheider scompare una delle pi significative figure dellepiscopato latinoamericano dellultimo secolo. Figlio di san Francesco sempre manifest fortezza nella fede, solidariet fraterna, carit sacerdotale vissuta interamente al servizio degli ultimi con i quali il Signore gli aveva dato lopportunit come diceva egli stesso di condi-

videre timori e sofferenze; cos apparve negli anni ottanta quando da arcivescovo di Fortaleza, nel nord-est del Paese fu minacciato di morte da un gruppo di carcerati ammutinati durante una visita che egli stesso stava compiendo nel carcere di Paulo Sarasate, a pochi chilometri da Fortaleza. Un manipolo di carcerati si era fatto scudo del cardinale per tentare una fuga clamorosa. Un blitz della polizia brasiliana riusc a liberare Lorscheider e gli altri ostaggi senza gravi conseguenze. Don Alosio ricordarono i suoi compagni di disavventura non manc di cogliere anche quella occasione che il Signore gli aveva dato per testimoniare la sua fede, il suo coraggio, ma soprattutto la sua predilezione per gli emarginati e riusc anche a comprendere le ragioni di quella rivolta. Quando lo ricondussero a casa, stremato per la fatica, trov una folla enorme e commossa ad attenderlo. Abbiamo sofferto tutti furono le sue prime parole molto, noi e loro. Perdono e prego per i miei sequestratori. Lepisodio non lo distolse dalla sua missione con lo stile di sempre, recandosi dovunque cera uno dei suoi figli che soffriva. Questo era il suo modo di vivere il Vangelo, e di testimoniare Cristo accanto ai poveri. Alosio Lorscheider era nato a Linha Geraldo, frazione del comune di Estrela, nello Stato brasiliano di Rio Grande do Sur, l8 ottobre del 1924, da una famiglia dorigine tedesca: Giuseppe Lorscheider si chiamava il padre e Veronica Gerhardt la madre. Era ancora un bambino aveva nove anni quando i genitori, per assecondare la precoce vocazione religiosa, accondiscesero a fargli proseguire gli studi nel seminario minore dei padri francescani di Taiquari. Compiuta con profitto la prima fase degli studi, prosegu i corsi superiori a Divinopolis, nello stato di Minas Gerais, manifestando una spiccata propensione per le materie teologiche e filosofiche. Eccelleva, peraltro, anche nelle materie scientifiche, soprattutto in matematica. Non aveva ancora 18 anni quando, il 1 febbraio del 1942, indoss per la prima vol-

NECROLOGIA

ta labito francescano. Esattamente un anno dopo, il 2 febbraio, emise la professione semplice e, il 13 marzo del 1946, quella solenne. Il 22 agosto del 1948 fu ordinato sacerdote. Nel frattempo aveva continuato a studiare e nel seminario di Taiquari, che lo aveva visto bambino e dove era ritornato, fu incaricato di insegnare latino e matematica. Inoltre egli impartiva lezioni di tedesco, lingua che aveva appreso dai suoi genitori. Le superiori doti intellettuali, di cui il giovane francescano diede ben presto prova, convinsero i superiori ad inviarlo a Roma per proseguire gli studi di teologia nellAteneo Antonianum. Qui si dedic con particolare impegno ad approfondire la conoscenza della teologia dogmatica e nel 1952 consegu la laurea. Rientrato in Brasile fu incaricato di insegnare teologia dogmatica nel seminario francescano di Divinopolis dove aveva studiato da ragazzo. Poco dopo veniva nominato commissario definitore del Terzordine francescano, continuando i propri studi. Scrisse infatti numerosi saggi su riviste specializzate del suo paese, offrendo preziosi contributi allapprofondimento di controverse questioni teologiche. I suoi studi convinsero, nel 1958, i superiori dellordine ad affidargli lincarico di professore al pontificio Ateneo Antonianum. A Roma la sua cultura e le non comuni doti di spiritualit e di umanit gli meritarono ben presto la stima e laffetto di superiori ed allievi. Fuori dellateneo svolse anche numerose attivit pastorali soprattutto accanto ai giovani delle associazioni cattoliche e nella Federazione universitaria cattolica italiana (FUCI). AllAteneo rimase per quattro anni. In questo periodo fu anche visitatore generale nella provincia francescana del Portogallo. Dopo aver ottenuto la pienezza del sacerdozio il padre Lorscheider pot manifestare tutto il suo zelo pastorale; nel 1962, il 3 febbraio, Papa Giovanni XXIII lo nomin vescovo, affidandogli la cura della diocesi di Santo ngelo in Brasile. Ricevette lordinazione episcopale il 20 maggio dello stesso anno e resse la diocesi sino al marzo del 1973. I fedeli non lo hanno mai dimenticato. Si era dimostrato subito un

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vescovo diverso dagli altri. Era sempre in movimento, instancabile, per visitare periodicamente le parrocchie della sua diocesi, anche le pi isolate ed era accolto sempre da grandi manifestazioni di affetto. Amministrava personalmente i sacramenti. Per sua iniziativa il seminario diocesano ebbe un grande impulso, ma fu soprattutto nel contatto umano con il clero e con i fedeli che rifulse la sua straordinaria personalit di pastore. Alle qualit umane univa una non comune capacit organizzativa e la diocesi ne trasse grandi benefici. In seguito gli vennero affidati incarichi sempre di maggior prestigio e di maggiore responsabilit. Membro della commissione teologica della Conferenza episcopale brasiliana, fu successivamente nominato primo segretario e quindi presidente. Il 26 marzo 1973 Papa Paolo VI lo promosse alla sede arcivescovile di Fortaleza. dove rimase sino al 12 luglio 1995 allorch Giovanni Paolo II lo trasfer nellarcidiocesi di Aparecida, alla quale rinunci il 28 gennaio 2004. A Fortaleza, una delle diocesi pi importanti ma anche una delle pi difficili di tutto il Brasile, il presule conferm tutte le sue innate doti di pastore. I suoi fedeli, soprattutto quelli pi poveri e pi emarginati, lo hanno amato come un padre che, del resto, si era sempre mostrato preoccupato delle loro condizioni di vita ed aveva cercato in tutti i modi di alleviare le loro sofferenze. Fu creato cardinale da Papa Paolo VI nel concistoro del 24 maggio 1976. La nuova dignit cardinalizia contribu a dare maggior vigore alla sua azione pastorale che proseguita sino alla fine di una vita concretamente votata al servizio di Cristo, della sua Chiesa e dei suoi poveri. Era considerato un uomo di primo piano non solo nella sua diocesi ma anche in tutto il Brasile e nel resto del mondo. Tra i vari incarichi da lui ricoperti, fu anche vicepresidente della Conferenza episcopale latino americana.
(LOsservatore Romano, 24-25 dicembre 2007, p. 8)

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3 2. Le esequie Un padre, un fratello, un amico autenticamente francescano. Cos il Brasile ricorda il cardinale Alosio Lorscheider, arcivescovo emerito di Aparecida, morto il 23 dicembre allet di 83 anni. Le esequie sono state celebrate nella cattedrale di Porto Alegre il 26 dicembre. A nome del Papa le ha presiedute il cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di So Paulo. Tantissime persone hanno voluto testimoniare affetto e gratitudine per questo amato pastore, una delle figure pi significative e conosciute dellepiscopato latinoamericano. Il cardinale Lorscheider ha affermato nellomelia ci ha lasciati dopo una vita lunga e piena di opere. Nella sua esistenza ha cercato di rendersi gradito a Dio e alla sua Chiesa nel sacerdozio e nellepiscopato. Ha cercato di vivere le beatitudini attraverso la sua consacrazione a Dio nei consigli evangelici e nel servizio alla Chiesa e allumanit. Durante la sua lunga malattia, a mano a mano che perdeva il vigore della salute, si preparato serenamente allincontro con il Signore, passando per la morte. Ora ha lasciato la fragile tenda del suo corpo mortale. E noi uniamo le nostre preghiere affinch, come il servo buono e fedele della parabola, il Signore lo inviti a sedersi alla mensa, sia ricevuto nella dimora eterna e abbia un buon posto nel banchetto della vita eterna. Il cardinale Scherer ha affermato che la scomparsa di una persona sempre motivo di afflizione e di dolore. Allo stesso tempo, come cristiani, eleviamo a Dio lazione di rendimento di grazie per il dono che questa persona ha rappresentato mentre stata in mezzo a noi. Ci vale ancora di pi per un ministro di Dio e un pastore generoso qual stato il cardinale Alosio. La sua vita stata un vero dono di Dio alla Chiesa e, in particolare, al Brasile e alle diocesi dove ha esercitato il suo episcopato. Perci, in questa celebrazione delleucaristia in suo suffragio, mentre lo affidiamo alla misericordia divina, al Signore della vita, rendiamo grazie a Dio per il dono del cardinale Alosio e per tutto il bene che egli ha compiuto.

I suoi dati biografici, ha concluso il cardinale Scherer, rivelano una grande ricchezza di qualit umane e di virt cristiane e lui, con grande generosit ha posto questi talenti al servizio del prossimo e del Regno di Dio. [...] Il giorno successivo, gioved 27, il cardinale stato tumulato nel convento di Daltro Filho (a 130 chilometri da Porto Alegre). La messa stata presieduta da monsignor Irineu Slvio Wilges, vescovo di Cachoeira do Sur, anchegli dellordine dei frati minori. Il cardinale Alosio era un vero francescano ha subito detto nellomelia . E ha vissuto fino in fondo la regola di san Francesco: osservare il Vangelo del Signore nostro Ges Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castit. S, il Vangelo ha orientato tutta la vita del cardinale Alosio. Riferendosi al passo evangelico delle beatitudini, narrato da Matteo, il vescovo Wilges ha affermato che il cardinale Alosio ha letto, meditato, predicato e vissuto profondamente queste parole di Ges. Si lasciato pervadere dallo spirito della magna charta del cristianesimo: il discorso della montagna. stato povero come Cristo. stato povero come san Francesco di Assisi, distaccato dai beni, senza possedere nulla. Ha amato i poveri perch ha visto in essi Ges Cristo sofferente. Ha confortato e consolato gli afflitti. stato mite, un uomo senza odio e senza vendetta, ma con tanta fame e sete di giustizia. Ha difeso le persone perseguitate, coloro che, non avevano un tetto, il pane, la terra. stato un uomo misericordioso, sempre pronto a perdonare. stato un uomo buono, un uomo di pace e riconciliazione. Per lui essere strumento di pace non stata solo la preghiera francescana, ma lo stile della vita. Il cardinale Alosio ha proseguito monsignor Wilges stato un uomo che ha vissuto lo spirito delle beatitudini, e per questo ha collaborato generosamente con Dio nella costruzione di un nuovo cielo e di una nuova terra. Una terra dove Dio dimora, dove Dio regna. Una terra con meno dolore e sofferenza, con meno lacrime, con meno morti. Ha contribuito a costruire un

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mondo con pi amore, pi pace, pi giustizia, pi gioia e solidariet. Per questo diciamo, parafrasando san Francesco, laudato sii mio Signore, per averci dato quella persona meravigliosa che stata il cardinale Alosio. Un francescano, un francescano presbitero, un francescano vescovo, un francescano cardinale. Soprattutto un fratello di tutti. Il vescovo ha voluto rispondere alla domanda che tanti in Brasile si sono posti: chi stato il cardinale Alosio? Ecco ha detto alcune espressioni significative pubblicate dai mass media: il cardinale Alosio stato un uomo di Dio, un uomo di preghiera, un uomo di Chiesa, un grande teologo, un uomo che passato per questo mondo facendo il bene, un uomo di gioia. E ancora i mass media hanno rilevato come Aparecida ricorder sempre il suo sorriso; come egli abbia insegnato che accogliere evangelizzare; come abbia servito i poveri, difeso i perseguitati, sostenuto i detenuti. Come sia stato anche un pastore che ha partecipato a due conclavi. molto raro, si letto sui giornali, incontrare persone della statura del cardinale Alosio. stato un uomo umile, capace persino di pulire le stanze da bagno. per tutto questo che rendiamo grazie a Dio di averci donato il cardinale Alosio Lorscheider. 3. Il cordoglio del Papa
(LOsservatore Romano, 30 dicembre 2007)

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Telagramma allarcivescovo di Porto Alegre, Mons. Dadeus Grings Recebi com grande pesar a notcia do falecimento do Senhor Cardeal Dom Alosio Lorscheider, OFM, e, ao recordar a sua constante e generosa dedicao inicialmente diocese de Santo ngelo e, posteriormente, s arquidioceses de Fortaleza e de Aparecida, bem como Santa S, como membro de diversas Congregaes, CNBB e ao CELAM, elevo fervorosas preces de sufrgio para que Deus Ihe conceda eterno descanso na luz do nosso Salvador Jesus Cristo. Ao participar no luto exprimo tambm minhas sinceras condolncias a to-

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dos enlutados, em especial comunidade diocesana e familiares do extinto, ao enviarlhes, como penhor de conforto na esperana em Cristo Ressuscitado, a Beno Apostlica, extensiva ordem dos Frades Menores. Telegramma a Fr. Jos Rodrguez Carballo, Ministro generale Appresa con tristezza la notizia della morte del Signor Cardinale Alosio Lorscheider OFM Arcivescovo emerito di Aparecida desidero esprimere a lei e allintero Ordine dei Frati Minori le mie sincere condoglianze mentre innalzo fervide preghiere di suffragio perch il Signore lo accolga nel gaudio e nella pace eterna.
(LOsservatore Romano, 24-25 dicembre 2007)

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BENEDICTUS PP. XVI

BENEDICTUS PP. XVI

4. Lettera del Ministro generale al Ministro provinciale Fr. Joo Incio Mller Ao Ministro provincial Provncia S. Francisco De Assis Porto Alegre Rs Brasil
Prot. MG 289/07 Roma, 23 de dezembro de 2007.

Querido Ministro provincial Frei Joo Incio Mller e confrades da Provncia S. Francisco de Assis, O Senhor vos d a paz! Venho, em nome da Ordem dos Frades Menores, expressar meu pesar e solidarizarme convosco pelo falecimento do querido Eminentssimo Cardeal D. Frei Alosio Lorscheider, ocorrido neste quarto domingo do Advento, 23 de dezembro de 2007. Quero registrar minha particular admirao pelo testemunho de Frade Menor deixado por este nosso irmo, que sempre demonstrou um extraordinrio amor pela Igreja qual serviu como Bispo e Cardeal com incansvel dedicao e doao, com

particular competncia e sabedoria, com fidelidade e coerncia, sem nunca perder sua identidade tipicamente franciscana. Cardeal D. Frei Alosio, em seu ministrio na Igreja, como Bispo e Cardeal, permaneceu sempre um autntico Frade Menor no seu jeito simples e alegre de ser, no seu exemplar cultivo de profunda espiritualidade, na sua cordialidade para com todas as pessoas sem discriminao e sem excluso, no seu amor de predileo pelos pobres e excludos, na sua obedincia ao Papa e ao Evangelho, no seu esprito de colegialidade com os irmos no episcopado, na sua coragem proftica diante de injustias e violaes dos direitos humanos, no seu senso de pertena Ordem Franciscana. Na recente visita que vos fiz como Ministro geral vossa amada Provncia fiquei particularmente impressionado no contato pessoal com este nosso irmo no Convento da Cria provincial. Soube e testemunhei que Cardeal D. Frei Alosio, aps deixar o exerccio ativo do seu ministrio episcopal, se integrou na vossa Fraternidade como um irmo a mais, sem exigir algum privilgio, querendo um quarto simples, sendo obediente ao guardio da casa e ao Ministro provincial. O nico espao maior que aceitou no Convento foi para conservar sua biblioteca particular. No quis nada para si, nem mesmo o carro recebido de presente da Diocese de Aparecida, como gesto de gratido, entregando-o ao guardio do Convento e dizendo que pertencia Fraternidade. Sua palavra entre os Confrades era escutada com respeito, no por ele ser Bispo e Cardeal, mas porque vinha carregada de sabedoria e de uma autoridade decorrente do testemunho de vida. Sua presena irradiava calor humano, fora espiritual, alegria, simplicidade e cordialidade na convivncia fraterna. Mostrou especial interesse pela Ordem. Junto convosco peo a Deus, nosso Pai, o sumo Bem, junto com seu dileto Filho e o Santo Esprito, para que o acolha no seu Reino e lhe d a plenitude de vida. Tenho certeza que nosso pai S. Francisco de Assis o receber na comunho dos santos com profunda alegria por reconhecer nele um

autntico Frade Menor. E ns, como Igreja e como Famlia Franciscana, sentimos a tristeza pela partida deste nosso ilustre irmo, mas nos alegramos com seu testemunho de vida que queremos conservar em nossa memria e em nosso corao. Fraternalmente FR. JOS RODRGUEZ CARBALLO OFM Ministro geral
Ennis, Ireland, 20.10.1945 Dublin, Ireland, 24.12.2007

NECROLOGIA

6. Br. Sen Collins

1. Biography Sen was born on 20 October 1945 in Ennis and was educated at the local Christian Brothers School. He entered the novitiate in October 1962 and was professed a year later. He was gifted musically and intellectually and pursued a brilliant course of studies at University College Galway (B.A.,1966), Catholic University of Louvain (B.Ph, 1968) and the PAA (STL, 1972). Following priestly ordination in 1972, he remained in Rome to begin studies at San Anselmo in Sacramental Theology and Liturgy and received the doctorate for his work on the Anglican liturgy. During this time he was involved in ecumenical work and was closely associated with the Anglican Centre in Rome. In 1978 he returned to Ireland and was appointed Assistant Director of Formation in the Novitiate house in Killarney and subsequently served in various houses of the Province including Dublin, Clonmel and his beloved Multyfarnham where he was most happy in being able to live the Franciscan life combining contemplative prayer and the pastoral service of the people. He also served on a number of Provincial Committees, most notably the Liturgy Committee, and was Guardian, Definitor (1987-93), Vicar Provincial (2005-06) and Religious Assistant to the Federation of Poor Clares (1985-90). His talents were recognised both nationally and internationally. He taught at the Irish Institute of Pastoral Liturgy from 1984 and be-

came the Institutes Director in 1986, serving as National Secretary to the Irish Bishops Commission on the Liturgy and an adviser to the International Committee for English in the Liturgy (ICEL) until 1992. Within the Order, Sen was best known for his work at the international meetings of the Order where his linguistic gifts were utilised as a translator and interpreter. He was elected a General Definitor in 1997 and Secretary General of the Order in November 2006. He also served as Visitator General to the Lateran Penitentiary and Delegate General to the Province of India. Sen was gifted intellectually and was widely read on many subjects. He had a gift for writing and contributed articles to various journals on theological and Franciscan topics. It is regrettable however that he did not have the opportunity to publish more for he had a keen mind and a pleasing and elegant way of presenting ideas. Most of all, it is as a friar that he will be best remembered. Sen was a true and faithful friar minor, dedicated to the living of his vocation. He was passionate about things Franciscan and had a great love for the Order and the Church. We shall miss his wisdom and knowledge but even more his presence and humour. Ar dheis D go raibh a anam dhlis (May his faithful soul rest at Gods right hand). 2. A letter to the Order from the Minister General
Prot. 098579 Rome, 24th December 2007

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JOSEPH MACMAHON, OFM

Dear Brothers: May the Lord give you Peace! It is with profound sadness that I inform you of the death of Br. Sen Collins, Secretary General of the Order, which occurred this morning in Dublin, where he has been undergoing threatment since the end of July last for lymph cancer, which had then passed to the marrow.

Br. Sen was born in Ireland on 20th October 1945, made his simple profession in our Order on 4th October 1963, his solemn profession on 21st October 1966 and was ordained priest on 15th July 1972. Br. Sen Collins served his Province in Ireland in various ministries, among which the following stand out: Guardian, Definitor Provincial, Moderator of Ongoing Formation and Vicar Provincial. In addition to being a translator for the Order during various International meetings, he was a General Definitor from 1997 to 2003, Visitator General, Delegate General of the Minister General, and Secretary General from 9th of November 2006 until the moment of his death. I personally knew Br. Sen very closely, as I had the pleasure of working with him during our common service as General Definitors. I can say that Sen was a man of profound convictions and of great personal coherence. Very well prepared intellectually, not only in the field of liturgy, in which he had received a doctorate, but also in the field of theology in general and of the humanities. He was a wise man in counsel and prudent in judgement; faithful in friendship and scrupulous in fulfilling his duties. A humble man who knew his weaknesses, he did not hesitate to ask pardon when he thought he might have offended He was a lover of fraternal life, a Friar of good heart. I think that I can state that, in regard to his spiritual life, he was a man of right faith, certain hope and great charity. That day at the end of July when he received, at his own request, the Anointing of the Sick before all the Friars of the General Curia will always remain as an indelible memory for me, and for all the members of the Fraternity of the General Curia. On that occasion, before all the Friars, he gave a public testimony of faith and of love for his franciscan vocation, wishing to fulfil all that our General Constitutions ordain. On that occasion, among other things, he said: I was a teacher of the sacraments for many years. I used to teach my students that the sacrament contains and offers the grace it signifies. This sacrament is medicine for the body and the soul. I am

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confident that the Lord, through it, will help me in those times of physical weakness and trial [] I am serene and confident in the Lord. I, through this letter, would like to thank the Minister Provincial and Friars of the Province of Ireland, in my own name and in that of the General Definitory and Fraternity of the General Curia, for their closeness to Sen and for their very fraternal and loving care of him during his long illness. Rest in the peace of your Lord, dear Br. Sen. Thank you for what you have been and for what you have done. Your birth in the Lord is a sign of blessing to all of us, your brothers, who will remember you as a good and industrious Friar, sensitive and attentive towards your brothers. Surely our Father Francis will have greeted you as a true Friar Minor. Intercede before the Child of Bethlehem for this your family which, while it cries at your departure for the House of the Father, it thanks the Lord for having given you as a brother. A strong, sincere embrace, dear Br. Sen Fraternally, 3. Words of farewell by Minister General on the day of his funeral

BR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM Minister General

Dear Brother Sen: It is with profound emotion that I bid you farewell with the words of greeting which the Most High revealed to our father St. Francis: May the Lord give you peace. I always thought I could bid you farewell personally, and embrace you, as we did every time we met after a few days without seeing each other. I had already arranged my journey to Ireland for the 12th of January, but I had to bring it forward. I will hear your response, made of silence and peace, to my farewell. It does not matter, because I know you hear it and understand it better than ever. Today, on the day of your birth in the Lord, dear Brother Sean, I simply want to give thanks: Thanks, first of all, to the Most High, Almighty, Omnipotent and Good

Lord God for having blessed us through your person and, more particularly, for having placed you on my path: first as a General Definitor and, more recently, as Secretary General of the Order; Thanks to your Province of Ireland for allowing you to serve the Order and for the fraternal care with which they surrounded you during your illness; Thanks also to you, dear Brother Sen; Thanks for your diligence and the responsibility with which you carried out whatever work was entrusted to you; Thanks for your wisdom, which you placed at the service of the Province and of the Order; Thanks for your great heart, which knew how to give thanks and to ask pardon; Thanks for your discretion and fidelity to friendship; Thanks for your witness to faith and hope, particularly during the days of your illness; Thanks for the profound love you had for the Franciscan Order, which you considered, with every right, to be your family. May our father St. Francis, whom you loved as a son, receive you among the true Friars Minor, and may the Lord of life make you a full participant in His life. Dear Brother Sen: You asked my blessing every time you went on a journey. Today it I who ask it of you, beloved of the Lord. I ask it of you for your Province and for the entire Order. Intercede for us, o faithful labourer in the vineyard of the Lord. Until we see each other in heaven! In the name of all the Friars, of those you loved and who loved you, BR. JOS RODRGUEZ CARBALLO, OFM, Minister General

NECROLOGIA

8. Anno 2007 mortui sunt

Attakpam, della Prov. Verbi Incarnati, Togo. morto a Lom allet di anni 64, di vita francescana 43 e di sacerdozio 28.

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* 18 gennaio 2007: GALLATO FR. SERGIO, OTTORINO, nato a S. Giorgio delle Pertiche (PD), della Prov. Venetae S. Antonii Patavini, Italia. Per 48 anni ha svolto il suo ministero nel Santuario delle Grazie in Rocca Pietore (BL), che la Provincia nel 1945 aveva accettato con lo scopo di farne un centro di devozione mariana. Si impegn per la costruzione del Santuario e, completata lopera, svolse con passione e amore il servizio di assistenza ai numerosi pellegrinaggi, alle persone singole e ai gruppi familiari. morto nel convento Sacro Cuore di Saccolongo allet di anni 91, di vita francescana 74 e di sacerdozio 66. * 3 marzo 2007: MUSSER FR. FREDERIC, FREDERIC ANTHONY, nato a Atlantic City, NJ, Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Ha fatto i sandali per i Frati dal 1945 al 1950. Poi and come volontario nella Misssione in Brasile fino al 1973. Tornato in Provincia, fu sagrestano alla St. Francis of Assisi Church, New York. Dal 1975 al 1976 stato a servizio presso Our Ladys Chapel in New Bedford, Mass. Dal 1977 al 2002 fu sagrestano del St. Anthony Shrine, Boston. morto a St. Anthony Residence, Boston, MA, allet di anni 82 e di vita francescana 61.

* 13 settembre 2006: ASSOGBA FR. KOSSI YEMA, EMMANUEL, nato a Yoro Kpodji,

* 2 giugno 2006: FORMENT FR. CHARLESANDR, nato a Wattrelos (Lille), della Prov. Verbi Incarnati, Togo. morto a Paris, Francia, allet di anni 74, di vita francescana 48 e di sacerdozio 41.

7. Anno 2006 mortui sunt

* 25 marzo 2007: VILLARRUEL CERVANTES FR. PABLO, JUAN MANUEL, nato in Acotln, della Prov. S. Francisci et Iacobi, Messico. stato Maestro dei Postulanti e di Noviziato, Parroco. morto a San Pedro Garza Garca allet di anni 84, di vita francescana 55 e di sacerdozio 49. * 12 maggio 2007: MONS. TONG KAWANGCHING FR. BERNARDINO, Vescovo, Giuseppe, nato a Hankow, Cina, della Prov. Venetae S. Antonii Patavini, Italia. Incorporato nella Provincia Veneta nel

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* 12 giugno 2007: MENECHELLI FR. FAUSTO, nato a Riva del Garda, della Prov. Tridentinae S. Vigilii, Italia. Ha ricoperto vari incarichi in quasi tutti i conventi della Provincia, ma il suo ministero sacerdotale si svolto soprattutto verso gli ammalati, i carcerati e i poveri. La sua vita francescana caratterizzata da una spiritualit coltivata fedelmente e dalla devozione a Maria soprattutto come Madre delle grazie e consolatrice degli ammalati. Alla fine labbiamo visto avviarsi con serena consapevolezza verso la casa del Padre a cui si affidato con piena fiducia e abbandono. morto nellInfermeria provinciale di Trento allet di anni 64, di vita francescana 45 e di sacerdozio 37.

* 16 maggio 2007: NADALI FR. PIERLUIGI, GABRIELE, nato ad Isola della Scala (VR), Prov. Venetae S. Antonii Patavini, Italia. Si dedic in modo particolare alla predicazione. Negli anni trascorsi nellinfermeria provinciale di Saccolongo, pur condizionato dallavanzare dellet e da problemi di salute, prosegu con entusiasmo e disponibilit il ministero della confessione e della direzione spirituale, avvicinando e sostenendo molte persone, che si sentivano legate a lui da amicizia e devozione. morto a Palermo allet di anni 93, di vita francescana 67 anni e di sacerdozio 61.

1951 assieme agli altri i religiosi francescani indigeni di Hankow, fu uno dei primi Vescovi della cosiddetta Associazione patriottica cattolica cinese, nota anche come Chiesa ufficiale. Guid lArcidiocesi di Hankow con coraggio e lungimiranza, curando in modo particolare la formazione del clero e dei religiosi. Contribu alla crescita della Chiesa e delle sue opere in un contesto ancora travagliato di non libert e di non poca pressione da parte delle autorit governative. morto in Hankow allet di anni 90, di vita francescana 72, di sacerdozio 65 e di episcopato 49.

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* 21 giugno 2007: ZBIERANSKI FR. ROMAN, PAUL, nato a South Bend, Indiana, Prov. Assumptionis BMV, USA. Ha servito varie Fraternit come insegnante, economo, guardiano, cappellano ospedaliero, parroco. Inoltre stato Vicario provinciale e Definitore. Fu Visitatore generale per il Vicariato di S. Casimiro in Lituania nel 1982. morto a Niles, Illinois, allet di anni 73, di vita francescana 54 e di sacerdozio 46. * 28 luglio 2007: LPEZ MARTNEZ FR. RAMRO, nato ad Aguascalientes, della Prov. Ss. Francisci et Iacobi, Messico. Ha dedicato gran parte della sia vita religiosa alla formazione e allinsegnamento. morto ad Aguascalientes allet di anni 65, di vita francescana 39 e di sacerdozio 32.

* 12 agosto 2007: BLUMA FR. DACIAN, FRANCIS, nato a Green Bay, Wisconsin, della Prov. Assumptionis BMV, USA. Dopo aver compiuto gli studi allAntonianum, in Roma, fu nominato cronologo della Provincia e Direttore del Sacer Recessus (1959-63). Fu, quindi, Definitore e Maestro dei Chierici al Christ the King Seminary, West Chicago, 1963-66, prima di essere eletto Ministro provinciale (1966-72). In seguito fu Direttore della House of Prayer in Cedar Lake (1972-79) e Maestro dei Novizi alla St. Mary of the Angels Friary in Green Bay (1979-86). Allet di 64 anni part come missionario nel Progetto Africa, dove divenne Moderatore della Formazione permanente in Kenya (1986-93). Al suo ritorno si un alla Fraternit di preghiera in Burlington (1994-99). Il suo ultimo incarico fu come Cappellano delle Sisters of St. Francis of Perpetual Adoration in Mishawaka (1999-2007). morto a Mishawaka, Indiana, allet di anni 84, di vita francescana 64 e di sacerdozio 57. * 14 agosto 2007: NICHOLSON FR. XAVIER, CYRIL, nato a Auckland, New Zealand, della Prov. Sancti Spiritus. Australia.

* 29 agosto: POLIGNONE FR. TONINO, ANTONIO, nato a Cagnano Varano (FG), della Prov. Apuli S. Michalis Archangeli, Italia. morto allet di anni 57, di vita francescana 18 e di sacerdozio 11. * 30 agosto 2007: GARCA HERNNDEZ FR. BERNARDO, nato a Gema del Vino, della Prov. Carthaginensis, Spagna. morto a Murcia allet di anni 96, di vita francescana 79 e di sacerdozio 72.

* 17 agosto 2007: BRENNAN FR. J. GREGORY, nato a Troy, NY, della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Fu Vicario parrocchiale della St. Marys Church in Allegany, N.Y. Poi Vicario parrocchiale della St. Stephen of Hungary Church in New York City (1985-1987). Nel 1987 divenne membro della Division of Business and Finance della St. Bonaventure University, St. Bonaventure, NY. Inoltre, dal 1989, fu Parroco presso la parrocchia di St. Pacificus in Humphrey, N.Y. In seguito fu Cappellano del St. Francis Hospital in Olean, dei Vigili del Fuoco e del Ancient Order of Hibernians. morto a Kinzua Dam Reservoir, Warren County, PA, allet di anni 56, di vita francescana 32 e di sacerdozio 28.

morto a Melbourne, Australia, allet di anni 88 e di vita francescana 54.

NECROLOGIA

* 10 settembre 2007: STENZEL FR. TACIANO, THEODOR, nato a Otto-Langendorf, Germania, della Prov. Immaculat Conceptionis BMV, Brasile. Fu missionario esemplare, dedicando la sua giovent e gran parte del suo ministero sacerdotale nei luoghi pi lontani e impervi, raggiungibili a dorso di muli. Da qui nacque il suo amore ed interesse per la natura. Studioso attento, riservava grande attenzione alla storia locale, dove viveva, diventando unautentico storico autodidatta. morto a Rio de Janeiro allet di anni 96, di vita francescana 77 e di sacerdozio 72. * 12 settembre 2007: DURKACZ FR. TYMOTEUSZ PIOTR, nato a aga, della Prov. S. Mari Angelorum, Polonia. morto nella Casa di Konin allet di anni 35 e di vita francescana 12.

* 7 settembre 2007: MORALES MORALES FR. ALBERTO DE JESS, nato a Medelln, della Prov. S. Fidei, Colombia. morto ad Envigado allet di anni 97, di vita francescana 77 e di sacerdozio 71.

versi conventi dove lobbedienza lha destinato, le mansioni di cuoco, portinaio e quantaltro ci fosse di bisogno per il buon andamento della casa dimostrando sempre, nonostante la sua cagionevole salute, grande laboriosit e fede illuminata. morto a Seriate allet di anni 82 e di vita francescana 46.

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* 31 agosto 2007: COELHO FR. CHRISTOPHER, nato a Kochi, della Prov. S. Thomae Apostoli, India. morto a Hyderabad allet di anni 75, di vita francescana 54 e di sacerdozio 49.

* 7 settembre 2007: TRAVIZZA FR. MODESTO, NICOL, nato a Zara, Croazia, della Prov. Mediolanensis S. Caroli Borromi, Italia. Frate umile e discreto, modesto di nome e di fatto, ha svolto nei di-

* 2 settembre 2007: MORALES RODRGUEZ FR. JOS SANTOS, nato a Bogot, della Prov. S. Fidei, Colombia. morto a Bogot allet di anni 79, di vita francescana 59 e di sacerdozio 51.

* 13 settembre 2007: ABAD PREZ FR. ANTOLN, nato a Villegas, della Prov. Castella S. Gregorii Magni, Spagna. Ottenuto il diploma in Archivistica in Vaticano, si dedicato agli Archivi, alle Biblioteche, alla ricerca, allo scrivere, svolgendo nello stesso tempo attivit pastorali e di docenza. stato Penitenziere in S. Giovanni in Laterano (1964-1967), Presidente del Convento Card. Cisneros di Madrid, Direttore della rivista Archivio Iberico Americano, Visitatore generale della Prov. Santiago de Compostela. Il suo amore allOrdine e alla Provincia

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* 13 settembre 2007: MANDUCHI FR. BONIFACIO, EGIDIO, nato a Verucchio, della Prov. Bononiensis Christi Regis, Italia. Nel 1957 risiede a Parma e studia musica presso il Conservatorio Boito conseguendo il Diploma in Organo e composizione organistica nel 1965. Per 45 anni risiede presso il Convento di S. Antonio in Bologna dove ricopre diversi incarichi: Insegnante presso lo Studio Teologico S. Antonio, Cappellano, Economo conventuale, Insegnate di Musica anche presso le Scuole Medie inferiori, Organista della Basilica. Nel 1978 fonda il Coro polifonico Fabio da Bologna. Negli anni settanta e ottanta svolge innumerevoli Concerti in Italia e allEstero e intraprende diverse attivit musicali come Lottobre Organistico francescano iniziato nel 1977. stato Economo provinciale, Definitore, Vicario provinciale e Legale Rappresentante della Provincia. morto a Bologna allet di anni 75, di vita francescana 59 e di sacerdozio 51. * 16 settembre 2007: VASILJ FR. JOZO, nato a Meugorje, della Prov. Assumptionis BMV, Bosnia/Erzegovina. Conclusi gli studi teologici a Schwaz, Austria, ha conseguito il magistero in Scienze Sociali nel 1976 e il Dottorato nel 1980 presso LUniversit gregoriana, in Roma. Ha insegnato presso lIstituto di Catechesi della Facolt teologica e presso LIstituto Filosofico-Teologico dei Gesuiti di Zagabria. stato Segretario generale della Conferenza dei superiori Religiosi dellex Jugoslavia dal 1981 al 1984 e Membro della stessa Segreteria dal 1984 al 1989. Dal 1988 al 1989 stato Ministro provinciale di Mostar. Dimessosi, si recato nella Rep. Dem. del

lha tradotto in collaborazione, conferenze, organizzazione di Congressi, articoli in Riviste specializzate o scrivendo. Il suo ultimo servizio allOrdine stato la preparazione degli ultimi Volumi della Sinica Francescana. morto a Toledo allet di anni 89, di vita francescana 65 e di sacerdozio 57.

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* 17 settembre 2007: NAVARRO AGUADO FR. ANASTASIO, nato a Corral de Almaguer, della Prov. Castellan S. Gregorii Magni, Spagna. La difficile situazione della Provincia (guerra civile) fa s che da giovane Frate deve assumere varie responsabilit (Guardiano, Economo, Segretario provinciale), mentre compie gli studi teologici e svolge attivit pastorali. Successivamente ha lavorato nei nostri Seminari, nel Noviziato, e a Roma, dove stato confessore e guida in Vaticano. morto a Madrid allet di anni 89, di vita francescana 74 e di sacerdozio 64. * 18 settembre 2007: KORTEVO FR. VINZEZ, nato a Hrstel, della Prov. Saxoni S. Crucis, Germania. Umile Fratello laico, ha lavorato come sarto in diverse Case della Provincia, cucendo gli abiti per i Frati e provvedendo alla lavanderia. morto a Warendorf allet di anni 72 e di vita francescana 43.

Congo (ex Zaire), dove ha insegnato presso lIstituto Filosofico-Teologico di Kolwezi, stato Ministro provinciale (1998-2000) della Prov. S. Benedecti Africani in Congo. Ha partecipato a numerosi Seminari o Simposi. Dal 2002 ha insegnato presso la Facolt di Pedagogia dellUniversit statale e presso lIstituto Teologico di Mostar. Dal 2005 era Maestro dei Novizi ad Humac, dove stato stroncato da un infarto. La sua vita pu essere cos sintetizzata: ha vissuto intensamente per il Signore e per luomo. Vera figura di francescano, conquistava con la sua bont, semplicit, zelo e capacit di stupore. morto ad Humac allet di anni 64, di vita francescana 46 e di sacerdozio 39.

* 18 settembre 2007: FASSINA FR. GIANCARLO, FAUSTO, nato a Castelfranco Veneto (TV), della Prov. Venet S. Antonii Patavini, Italia. Il suo apostolato fu diretto al mondo degli operai. Svolse il suo servizio pastorale in modo particolare nellONARMO (opera nazionale di assistenza religiosa morale agli operai). A

* 19 settembre 2007: MOSER FR. GIOACCHINO, ERNESTO, nato a Madrano, della Prov. Tridenti S. Vigilii, Italia. Nei primi anni ha svolto la funzione di promotore delle vocazioni, ma poi desideroso di recarsi in missione viene mandato in Bolivia dove si dedica ai pi poveri con spirito di totale donazione. Nel desiderio di servire gli ultimi, chiede di recarsi tra i lebbrosi in Corea, dove per, dopo poco tempo, la salute lo costringe al rientro. Ancora in Bolivia e infine il ritorno definitivo in Provincia perch la salute non regge. Anche in Provincia il suo lavoro apostolico si svolge con spirito lieto tra gli ammalati e gli anziani, nonostante le difficolt della salute che laccompagneranno fino alla morte avvenuta il giorno in cui in Diocesi si ricordano i Martiri Coreani. morto nellInfermeria provinciale di Trento allet di anni 78, di vita francescana 60 e di sacerdozio 56.

Monfalcone e a Treviso seppe farsi apprezzare in questa attivit nella quale invest energie e volont. morto nl Convento Sacro Cuore di Saccolongo allet di anni 80, di vita francescana 62 e di sacerdozio 56.

NECROLOGIA

* 26 settembre 2007: BEGIN FR. BENEDICT, nato a Detroit, della Prov. Nostr Domin de Guadalupe, USA. morto nella Casa St. Michaels Mission in Arizona allet di anni 74, di vita francescana 54 e di sacerdozio 46. * 26 settembre 2007: RIMAC FR. LOVRO, DRAGO, nato a Livno, della Prov. S. Crucis, Bosnia/Erzegovina. stato Parroco a Grevenbroich, Germania, dove ha svolto anche attivit pastorale tra i Croati; stato collaboratore parrocchiale a Podhum (Livno). morto a Livno allet di anni 69, di vita francescana 50 e di sacerdozio 43.

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* 29 settembre 2007: SCHWIETZ FR. UKASZ, JAN, nato a Dobrze, della Prov. S. Hedvigis, Polonia. morto a Wroclaw allet di anni 72, di vita francescana 55 e di sacerdozio 48.

* 28 settembre 2007: PREZ ALVAREZ FR. ALFREDO, nato a Bucaramanga, della Prov. S. Fidei, Colombia. morto a Medelln allet di anni 57 e di vita francescana 26.

* 21 settembre 2007: PEREIRA MENDES TEIXEIRA FR. VICTOR, nato a Susana, Reg. Cacheu-Guinea Bissau, della Cust. S. Francisci Assissiensis, Guinea Bissau, dipendente dalla Prov. Veneta S. Antonii Patavini, Italia. Dotato di qualit umane e cristiane altamente positive come la gioia di vivere, eccellenti relazioni sociali, forte impegno nellattivit pastorale, soprattutto nel campo della giovent, gusto per la musica e per la liturgia, interesse vivo per la vita sociale e politica della propria nazione, stato un confratello molto apprezzato da quanti lo hanno conosciuto. morto a causa di un tragico incidente stradale avvenuto a 16 km Canchungo, missione dove risiedeva e lavorava. morto a Canchungo allet di anni 35 anni, di vita francescana 10 e di sacerdozio 1.

* 5 ottobre 2007: NEWINGTON FR. LUKE, MARTIN, nato a Merlbourne, della Prov. Sancti Spiritus, Australia. morto a Sydney allet di anni 85, di vita francescana 65 e di sacerdozio 59.

* 5 ottobre 2007: MACIOR FR. LAZARUS, WALTER, nato a Yonkers, NY, della Prov. Assumptionis BMV, USA. Dopo lordinazione sacerdotale, nel 1956, spese la sua vita a servizio delleducazione. Insegn al St. Francis College, in Burlington, Wisconsin; al Marquette University, Milwaukee, Wisconsin; al Loras College , Dubuque, Iowa, e infine allUniversit di Akron, Ohio. Ricevette un PhD dallUniversit del Wisconsin nel 1959. Scrisse pi di 50 articoli su Riviste scientifiche, molti dei quali di argomento ecologico. morto ad Akron, Ohio, allet di anni 81, di vita francescana 56 e di sacerdozio 51.

* 6 ottobre 2007: BA FR. DIEGO, ICARO, nato a Albettone (VI), della Prov. Venet S. Antonii Patavini, Italia. Da subito fu chiamato a prestare il suo servizio allOrfanotrofio di Cittadella, dove dimor dal 1951 al 1971. In questi anni cerc di vivere lo spirito delle beatitudini, prendendosi cura degli orfani, cio di chi soffre e vive di dono. Oltre al convento di Cittadella due Fraternit in modo particolare hanno avuto al gioia e la grazia di beneficiare della sua presenza: Mantova e Peschiera. In queste case prest il suo instancabile servizio donando conforto e pace e illuminando con la sua paterna bont quanti si accostavano al suo ministero sacerdotale. morto nel Convento Sacro Cuore di Saccolongo allet di anni 81, di vita francescana 66 e di sacerdozio 57. * 7 ottobre 2007: GIORGINI FR. GIORGIO, CARLO, nato a Firenze, della Prov. Tusci S. Francisci Stigmatizati, Italia. Ottenuta la licenza in Storia della Chiesa presso lAteneo Antonianum di Roma, esercit molti uffici sia nel campo della formazione (Lettore a Fiesole, Maestro dei chierici e insegnante di religione a Colleviti) sia nel servizio alla Fraternit (Presidente a Marina di Pietrasanta, discreto, economo ed infine Guardiano per un sessennio a Colleviti e a Bosco ai Frati) e alla Chiesa locale (dal 1982 al 2005 fu Parroco di San Giusto a Fortuna). Riservato e modesto, lavoratore infaticabile e amante della povert fu totalmente impegnato nei doveri di vita francescana per tutta quanta la sua vita. Tenace e intraprendente, pur rimasto solo, seppe reggere con amore e dedizione il Convento di San Bonaventura al Bosco ai Frati fino alla chiusura, avvenuta nellottobre del 2005. morto nellInfermeria provinciale di Fiesole allet di anni 88, di vita francescana 71 r di sacerdozio 64.

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

* 7 ottobre 2007: SEPP FR. WILLIBROD, FRANZ, nato a Tramin, della Prov. B. Engelberti Kolland, Austria/Italia. Durante la Seconda Guerra Mondiale ha fatto il cuoco per 2000 soldati. Per 70 anni ha servito i Frati, in varie Case della Provincia, come cuoco, giardiniere, portinaio e refettoriere con spirito di francescana letizia. morto a Kaltern allet di anni 91 e di vita francescana 73. * 11 ottobre 2007: XUEREB FR. JOSEPH BENEDICT, PETER PAUL, nato a Gharghur, della Prov. S. Pauli Apostoli, Malta. morto presso il Christus Rex in BKara allet di anni 72, di vita francescana 55 e di sacerdozio 47.

Guardiano a Belgrado e Fojica. morto a Fojnica allet di anni 89, di vita francescana 68 e di sacerdozio 65.

* 11 ottobre 2007: LHABITANT FR. JACQUES, nato a Montigny ls Metz, della Prov. Trium Sociorum, Francia/Belgio. stato a servizio dei pi piccoli, prima nella pastorale diocesana (JOC, ecc.), poi, conosciute le condizioni di lavoro dei proletari, ha vissuto per una decina di anni, con due o tre altri Frati, in un quartiere popolare. Si fatto prossimo, soprattutto, dei magrebini, di cui conosceva la lingua. Si sempre impegnato per la pace. morto a Metz allet di anni 86, di vita francescana 60 e di sacerdozio 55. * 12 ottobre 2007: BAVERO FR. BENVENUTE, MICHAEL, nato a Los Angeles, California, della Prov. S. Barbar, USA. morto a Okland, California, allet di anni 88, di vita francescana 69 e di sacerdozio 63.

* 7 ottobre 2007: MUURA FR. FRANJO, IVO, nato a Bugojno, della Prov. S. Crucis, Bosnia/Erzegovina. stato Vice Parroco e Parroco in varie Parrocchie e

* 14 ottobre 2007: MARCELLAN FR. GIOVANNI, nato a Tavo di Vigodarzere (PD), della Prov. Venet S. Antonii Patavini, Italia. La sua vita di frate minore e di sacerdote fu caratterizzata dallapostolato nel mondo del lavoro. Oper nellONARMO (opera nazionale di assistenza

* 19 ottobre 2007: PICERNO FR. LUIGI, nato a Pagani (SA), della Prov. Salernitano-Lucan Immaculat Conceptionis BMV, Italia. morto nellInfermeria provinciale in Nocera Inferiore allet di anni 78, di vita francescana 60 e di sacerdozio 52. * 22 ottobre 2007: JANSSEN FR. ATHANASIUS, Alfonsus, nato ad Haarlen, della Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda. Ha lavorato nella pastorale parrocchiale. morto a Nijmegen allet di anni 90, di vita francescana 70 e di sacerdozio 62.

religiosa morale agli operai) a Monfalcone per 14 anni (1966-1980) e per altri 8 a Cittadella (1984-92). Allattenzione al mondo del lavoro affianc poi linteresse e la vicinanza agli ammalati: dal 1982 al 1984 fu cappellano allOspedale al Mare di Venezia Lido e per 9 anni (1992-2001) presso gli Istituti Codivilla Putti a Cortina dAmpezzo. Dal 2001 lavor per 4 anni nellinfermeria provinciale, svolgendo limpegnativo servizio di economo della casa. morto nel Convento S. Cuore di Saccolongo allet di anni 71, di vita francescana 52 e di sacerdozio 43.

NECROLOGIA

* 29 ottobre 2007: KRENZER FR. STEFAN, ALFONS, nato a Wstensachsen, della Prov. Thuringi S. Elisabeth. morto a Fulda allet di anni 72, di vita francescana 49 e di sacerdozio 44.

* 29 ottobre 2007: PRANGENBERG FR. VALERIANO, HEINRICH, nato a Oberhausen. Germania, della Prov. Immaculat Conceptionis BMV, Brasile. Ha dovuto interrompere per due volte gli studi, 1941 e 1945, poich richiamato dallesercito durante la seconda Guerra Mondiale. stato in campo di concentramento, prima di tornare in Germania attraverso il Belgio. Ha lavorato per 30 anni come Commissario di Terra Santa nella Parrocchia di S. Antnio do Pari. morto a So Paulo allet di anni 93, di vita francescana 60 e di sacerdozio 54.

Corsica (Marcasso) ha prestato il suo prezioso servizio nelle parrocchie vicine alla Fraternit. morto ad Avignon allet di anni 86, di vita francescana 70 e di sacerdozio 65.

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* 24 ottobre 2007: PLENT FR. EDMOND, NOL, nato a Venanson, della Prov. Trium Sociorum, Francia/Belgio. Frate dolce, umile e pronto allascolto: queste qualit gli hanno permesso di essere, in tutte le Fraternit dove ha vissuto, molto apprezzato dalla gente. Come collaboratore di Mons. Collin (OFM), ha lavorato nella suo Diocesi di Digne come Cappellano dellOspedale e della Casa della Diocesi. Nel convento di Avignon ha esercitato, soprattutto, il ministero dellaccoglienza e della Riconciliazione. In

* 23 ottobre 2007: FITZGERALD FR. PAUL, nato a Brisbane, della Prov. Sancti Spiritus, Australia. morto a Brisbane allet di anni 77, di vita francescana 50 e di sacerdozio 44.

* 30 ottobre 2007: ZERLA FR. GUIDO, GIACOMO OSVALDO, nato ad Ossimo Superiore (BS), della Prov. Mediolanensis Caroli Borromi, Italia. Per ventanni lettore di matematica nel Collegio serafico di Saiano (1947-67), quindi Guardiano nel Santuario della Madonna delle Lacrime a Dongo (1967-73) e per ventanni Cappellano allOspedale Moriggia Pelascini di Gravedona (CO) (1983-2003), sacerdote premuroso e attento alle necessit della gente, in particolare degli ammalati e dei sofferenti. morto a Sabbioncello (LC) allet di anni 90, di vita francescana 69 e di sacerdozio 61. * 31 ottobre 2007: VICEDO VICEDO FR. SALUSTIANO, nato ad Alfafara, della Prov. Valenti et Aragoni S. Ioseph, Spagna. Dopo lordinazione fu inviato in Argentina, dove fond il Collegio San Francisco de Ass nella citt di San Juan. Tornato in Spagna, nel 1969, fu destinato a

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* 15 novembre 2007: POSTMA FR. RUPERT, JOANNES, nato ad Helmond, della Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda. sttao missionario in Pakistan dal 1952 al 2000. morto a Leiden allet di anni 79, di vita francescana 58 e di sacerdozio 53.

* 10 novembre 2007: PICCIAFUOCO FR. UMBERTO, nato ad Ala di Trento, della Prov. Picen S. Iacobi de Marchia, Italia. morto a Falconara allet di anni 83, di vita francescana 67 e di sacerdozio 59.

* 7 novembre 2007: RTTGEN FR. LUKAS, EUGEN, nato a Wingartshardt, della Prov. Coloni Ss. Trium Regum, Germania. Ha lavorato in Provincia come sagrista e portinaio, nella missione di Taiwan nella costruzione e nella manutenzione di alcune chiese. morto a Hisien-Tsao-Pu, Taiwan, allet di anni 80 e di vita francescana 57.

* 3 novembre 2007: SANDLIN FR. JOSEPH, nato Fort Knox, KY, della Prov. Ss. Cordis Iesu, USA. Fu a servizio delle Fraternit come calzolaio, sarto, portinaio, responsabile dellaccoglienza e prendendosi cura dei Frati anziani. Fu amante della musica. morto nella Casa di Villa East in Sherman, Illinois, allet di anni 70 e di vita francescana 51.

fondare una casa nel paese natale di Fr. Junpero Serra, Petra, dove si dedic a far conoscere la vita e lopera del Beato con la Rivista Apstol y Civilizador. Ha scritto vari libri sul Beato e il paese natale, sul Convento di Petra. morto a Burbguena allet di anni 83, di vita francescana 54 e di sacerdozio 49.

AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

* 26 novembre 2007: BUSCHHOFF FR. MATTHUS, BERNHARD, nato a Handorf, della Prov. Saxoni S. Crucis, Germania. Ha insegnato in diverse Scuole della Provincia matematica, fisica e chimica. Apprezzato da tutti i Confratelli per il suo carattere gradevole e la sua attenzione alla vita della Chiesa e del mondo. morto a Warendorf allet di anni 91, di vita francescana 55 e di sacerdozio 51.

morto in Maria Enzersdorf, Wien, allet di anni 66, di vita francescana 27 e di diaconato permanente 23.

* 27 novembre 2007: LALLY FR. CAMPION, THOMAS FRANCIS, nato a South Orange, NJ, della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Nel 1955 part come missionario in Giappone. Nel 1961 torn in Provincia, dove consegu la Licenza in Teologia Morale. Nel 1963 torn in Giappone dove insegn Teologia Morale al St. Anthony Seminary e tenne dei corsi alla Sophia University. Prest servizio presso le chiese di Fujioka e Omana. Dal 1970 al 1988 serv la Franciscan Chapel Center in Tokyo, dove fu Vicario e Superiore. Dal 1988 al 2005 fece parte della Fraternit di Kiryu-Shi e fu Professore di Teologia Morale al St. Anthony Seminary. morto presso Holy Name Friary, Ringwood, NJ, allet di anni 81, di vita francescana 59 e di sacerdozio 54. * 30 novembre 2007: OLGIATI FR. SIMPLICIANO, MARIO VIRGINIO, nato a Dairago (MI), della Prov. Mediolanensis S. Caroli Borromi, Italia. morto a Brescia allet di anni 77, di vita francescana 61 e di sacerdozio 54.

* 22 novembre 2007: CHYSKA FR. ANTONIUS, JAROSLAV, nato a Tabor, Rep. Ceca, della Prov. S. Leopoldi, Austria/Italia. Ha lavorato come sagrista, refettoriere. Come diacono permanente ha coltivato la liturgia nel santuario mariano della Provincia. Si dedicato anche al restauro di reliquiari e piccoli oggetti darte.

* 5 dicembre 2007: MAARSCHALKERWEERD FR. ROLAND, THEODORUS, nato a

* 30 novembre 2007: KARUYAMA FR. ANGELO, Katsumi, della Prov. Ss. Martyrum Iaponiensum, Giappone. Ha servito per 10 anni la Custodia della Terra Santa. morto a Tokyo allet di anni 71, di vita francescana 46 e di sacerdozio 39.

* 5 dicembre 2007: QUERO FR. FRANCESCO, DOMENICO, nato a Mottola (Taranto), della Prov. Seraphic S. Francesci Assisiensis, Italia. Fratello religioso gioviale ed affabile, ha vissuto con generosit e sollecitudine i compiti che la Fraternit gli ha affidato. Per 14 anni prest il proprio servizio nella Missione dellIsola di Rodi, nel Mar Egeo. Rientrato in Italia nel 1954, svolse ininterrottamente fino a pochi mesi dalla morte lufficio di portinaio del Convento Porziuncola, di cui stato il volto per i tanti fratelli dellOrdine che per pi di 50 anni sono stati da lui accolti e ricevuti. morto ad Assisi allet di anni 89 e di vita francescana 67.

* 5 dicembre 2007: KEULAERDS FR. LAETUS, WILHELM, nato a Heerlen, della Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda. Ha lavorato nella pastorale parrocchiale. morto a Maastricht allet di anni 86, di vita francescana 68 e di sacerdozio 61.

Rotterdam, della Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda. Ha lavorato nella pastorale parrocchiale. morto a Leidschendam allet di anni 93, di vita francescana 75 e di sacerdozio 66.

NECROLOGIA

* 7 dicembre 2007: NOWAK FR. BERNARD, JOSEPH, nato a South Bend, Indiana, della Prov. Assumptionis BMV, USA. Spese tutta la vita a servizio della Fraternit, soprattutto nel lavoro di lavanderia, per pi di 60 anni nella Our Lady of Lourdes Retreat House in Cedar Lake, Indiana. Condusse una vita tranquilla, umile, svolgendo con dedizione ed amore il suo lavoro. morto a Crown Point, Indiana, allet di anni 82 e di vita francescana 61. * 08 dicembre 2007: BELLOTTO FR. SILVIO, nato a Valnogaredo di Cinto Euganeo, della Prov. Venet S. Antonii Patavini, Italia. Diplomato in musica corale e direzione di coro, si dedic con passione e competenza allinsegnamento della musica e svolse il suo ministero specialmen-

* 20 dicembre 2007: MONS. DE FIGUEIREDO SEBASTIO ASSIS, OFM, Vescovo di Guiratinga (Brasile). Nato il 16 maggio 1949 in Lages, entr nellOrdine dei Frati Minori il 20 gennaio 1971, emettendo la professione temporanea nella Provincia Immaculat Conceptionis BMV, Brasile. Il 4 ottobre 1975 ha emesso la professione solenne e il 18 di dicembre 1976 stato ordinato sacerdote. Dopo aver lavorato nella formazione, and missionario nello Stato del Mato Grosso, nel territorio della Cust. Aut. delle Sette Allegrezze. stato professore di filosofia a Dourados, rettore e professore nel seminario minore di Ituporanga e di Rio Brilhante, Vice Maestro in Campo Grande, Parroco in Dourados e Definitore provinciale. Nel 2000 stato eletto Vicario della Custodia e nominato Parroco nella chiesa del Sacro Cuore di Ges in Rondonpolis. Eletto alla Sede residenziale vescovile di Guiratinga, nello Stato del Mato Grosso, il 29 agosto 2001, aveva ricevuto lordinazione episcopale il successivo 15 novembre a Rondonpo-

* 15 dicembre 2007: WRDEHOFF FR. BURKHARD, nato a Gelsenkirchen, della Prov. Saxoni S. Crucis, Germania. Ha lavorato nella pastorale, soprattutto come direttore di Convitti per studenti e Cappellano ospedaliero. In questi ministeri sempre stato molto vicino alle necessit e alle sofferenze delle persone, portando lannuncio del Vangelo. morto a Dortmund allet di anni 86, di vita francescana 59 e di sacerdozio 53.

te tra i giovani, procurandosi la loro stima e fiducia. Concluso linsegnamento scolastico chiese e ottenne di inserirsi a tempo pieno nella Provincia francescana di Albania. In quella terra e in modo particolare a Tirana, dove dimor per 10 anni, port la lieta notizia del Vangelo, coinvolgendo molte persone grazie al suo stile amabile, pronto al dialogo, cordiale e piacevole. morto presso lOspedale di Tirana allet di anni 65, di vita francescana 48 e di sacerdozio 39.

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* 21 dicembre 2007: CUCCARI FR. MATTEO, ANGELO, nato a Gimino dIstria (Pola), della Prov. Venet S. Antonii Patavini, Italia. La sua figura legata in modo particolare al santuario dellisola di Barbana, dove giunse nel 1978. Di animo lieto e sereno profuse le sue energie nel sacramento della riconciliazione e nella direzione spirituale. Lesempio della vita, lesperienza e il tratto sereno gli conquistarono la stima e la confidenza di numerose persone che lo richiedevano. Frate arguto, era pronto a offrire battute soprattutto in occasione dei pellegrinaggi votivi. Salutava sempre i pellegrini affidando loro i due comandamenti di Barbana: non stancarsi mai di stare bene e non stancarsi mai di far bene! Si dedic con passione al servizio del Santuario e alla pubblicazione di alcuni testi, soprattutto sulla Madonna, sul Santuario di Barbana e sul venerabi-

* 21 dicembre 2007: RIGALL PUJOL FR. JAUME, nato a Ventall, della Prov. Cataluni S. Salvatoris ab Horta, Spagna. Ordinato sacerdote di dedic allinsegnamento e alla formazione nel Collegio Serafico di Balaguer; allapostolato della Parola, al servizio delle Case come Guardiano o Vicario. Nello stesso tempo prestava aiuto alle Parrocchie e ai centri di culto, predicava Esercizi Spirituali e Ritiri alle religiose, specialmente alle Clarisse. morto nel Convento di Berga allet di anni 79, di vita francescana 63 e di sacerdozio 57.

lis. Nel corso dellultima assemblea della Conferenza nazionale dei Vescovi del Brasile era stato eletto presidente della Regione Oeste 2, per il quinquennio 2007-2011. morto in un incidente stradale, sulla strada per Cuib, allet di anni 58, di sacerdozio 31 e di episcopato 6.

AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

* 31 dicembre 2007: OSSA VALENCIA FR. GABRIEL, nato a Caramanta, della Prov. S. Pauli Apostoli, Colombia. Si distinse per la sua instancabile attivit pastorale nelle Parrocchie e nelle Congregazioni religiose. morto a Popayn allet di anni 80, di vita francescana 50 e do sacerdozio 45.

* 24 dicembre 2007: COLLINS FR. SEN, nato a Ennis, della Prov. Hiberni, Irlanda. morto a Dublin allet di anni 62, di vita francescana 45 e di sacerdozio 35.

* 23 dicembre 2007: CARD. LORSCHEIDER ALOSIO, OFM, nato a Lihna Geraldo, della Prov. S. Francisci Assisiensis, Brasile. morto a presso lOspedale So Francisco di Porto Alegre allet di anni 83, di vita francescana 64, di sacerdozio 59, di episcopato 45 e di cardinalato 31.

* 23 dicembre 2007: KACZMARCZYK FR. MARIUS, HENRY, nato a Meriden, Connecticut, della Prov. Assumptionis BMV, USA. Lavor presso le Scuole in Sturtevant, Wisconsin, 1955-8, e in Watkins Glen, New York, 1958-67. Dal 1967 al 1985 si occup della manutenzione dellAcademy of American Franciscan History in Potomac, Maryland. A 71 anni and in Terra Santa, dove aiut nei conventi di Betania, Tabga, Gerusalemme e Betlemme. Ritornato in Provincia, dopo un anno, fu assegnato alla St. Pius X Friary in Philadelphia, dove dedic 20 anni della sua vita come portinaio della comunit scolastica. morto a Philadelphia, Pennsylania, allet di anni 93 e di vita francescana 52.

le Egidio Bullesi. morto nel Convento Sacro Cuore di Saccolongo allet di anni 87, di vita francescana 68 e di sacerdozio 61.

A Abad Antoln 193, 195 Abad Prez Antoln 609 Abada Robert John 375 Abas Rolando 376 Abela John 119, 184, 255 Acebal Mariano 193 Acebo Rodrguez Conrado 193 Acevedo Quiroz Luis Hernando 411 Agostino (San) 12 Agrelo Martnez Santiago 90, 195, 254, 552, 578-579, 583 Ainsworth Godfrey 205 Ajenjo Pelegrina Juan Jos 491 Alarcon Guillermo Jos 419 Alberdi Maria Anna 118 Albers Klaus 338 Albini Graziano Severino 210 Alcalde Contreras Antonio 338 Alfonsa dellImmacolata (Beata) 111, 117 Algersissn Henze Joseph 581 Alliata Eugenio 489, 595 Almazan Cielito 86 Almiraes Lucy 150 Alonso de Frutos Domingo 514 Altamirano Carlos 175 lvarez Carbonell Carlos Eduardo 85 lvarez Rodrguez Jos 518 Amadeo Emilio 341 Aman Petrus Kanisius 466 Amaral Bernardo Amaral 164, 167, 171, 182, 255, 384, 397, 486, 582, 583, 588, 589, 595 Ambrosi Leonzio 211 Amendt Peter 337 Amigo Valle Francisco 339 Amigo Vallejo Carlos 253, 277, 281, 491-492, 521, 579, 592 Amin Joseph 384, 465 Anaut Manuel 63, 171, 191 Anelovi Petar 149 Anderson Dan 576 Andreazza Luis Morao 254 Angelini Giuseppe 411 Angkur Cosmas Miachael 254 Antal Reginald 216 Antic Antonio 114 Antonelli Francesco 184, 568 Antnio di SantAnna Galvo (San) 226, 228, 353-358 passim

INDEX NOMINUM PRO ANNO 2007 (CXXVI)

Apovo Marcellin 342 Aquilina Giorgio 411 Arias Alex 171 Arregui Guridi Jos Maria 384, 491 Arteaga Luca Antonia 172 Arturo Daquilanea 340 Assis Raymundo Damasceno 386 Assogba Kossi Yema 607 Avendao Carlos 176 Ayuso Guixot Miguel A. 549, 551, 554 Azurmend Mugraza Jos Mara 519

B Baciocchi Francesco 425 Badillo Carlos 190 Badillo Neil 377 Bahi Roberto 233, 595 Bahinskyi Mykhailo 461 Baisas Bienvenido 89 Bakoma Marcel Baguta 342 Balzs Jn Krstitel Marin 465 Badyga Sergiusz 461 Ballarati Jorge Gabriel 465 Ballesta Germn Jos 579 Balzarano Vittorio 341 Banhwa Nicholas 463 Bankovi tefan 465 Barbari Ilko 612 Barbosa de Sousa Joo Bosco 195, 254 Barden Franz-Leo 337 Bartolini Bruno 182 Banec Nikola 149 Bassotti Antonio 208 Batiobo Jean-Baptiste 342 Batorovi Mato 149 Ba Antonio 551 Ba Diego 612 Bavaro John 586 Bavero Benvenute 612 Beam Ambrose 217 Beatriz de Silva (Santa) 325 Bedoya Prez Luis Emilio 85 Begin Benedict 611 Belderran Pedro 178 Beli Predrag 197 Bellin Giuseppe 212 Bellotto Silvio 615 Bellucci Leonardo 197 Belokon Neonila 371

Benavente Ciriaco 579 Benedetti Teja Ral 421 Benedetto il Moro (San) 324 Benedetto XVI 3-18 passim, 47, 182, 195, 223252 passim, 320, 354, 385, 392, 411, 441, 505, 521, 522, 531, 532, 591, 592 Beneforti Vittorino 211 Bentez Marcelo 164, 183 Bentivenga Maria Rosaria 595 Bergmans Benjamin 210 Berlec Simon Peter 341 Bermejo Enrique C. 345 Berta Alberto 595 Bertagni Carlo 468 Bertin Giorgio 254, 552 Bertoldo Zaccaria 210 Betti Umberto 591-592 Beunen Emmanuel 207 Biersok Ezdrasz 461 Bini Giacomo 59, 62, 189, 382, 412, 464, 468, 586 Bitzer Martn 147, 149, 150, 371 Blanco Manuel 454 Blanco Prez Rafael 84, 590 Blaquart Jacques 505 Blasek Michael 338 Bliss Stephen 384 Bluma Dacian 608 Boadas Llavat Agust 342 Bochicchio Emanuele 462 Boef Damascenus 423 Bogovi Mile 197 Bohl Cornelius 340 Bok Jim 576 Bolfeta Ronald 586 Bolmer Ben 340 Bonaventura (San) 12, 66, 92, 185 Bonetti Atanasio 420 Bonforte Marcello 337 Bonifacio Giulia 111, 115 Bonilla Patricio 176 Bonuso Alessandro 32, 185 Borchio Giovanni Battista 211 Borges Filho Waldemar 87 Borrs Goixart Llus 342 Bosco Teresio 411 Boscolo Marcello 422 Boulos Marcuzzo Giacinto 394 Bove Cristoforo 114 Boyle Patrick 586 Bozzi Gigi 572 Bozzola Rinaldo 424 Brando Neto Bernardo de Sousa 87 Brando Paulo 338 Brands Andreas 338 Bratti Cluadio 411 Bravi Francesco 88, 148, 182-184, 189-190, 253, 255, 270, 343, 363, 384-385, 394-395, 436,

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

C Cabanas Traserra Antonino 212 Cabanillas Maria a Transitu 113, 117 Cabot Rossel Savador 186 Cabrejos Vidarte Hctor Miguel 253 Cabrera Herrera Luis Gerardo 158, 164, 170-171, 174, 177, 182, 190-192, 255, 377, 384-385, 436, 491, 563, 589, 590 Cabrera Rogelio 158 aja Joko 206 Cajes Prisco 375 Califano Gianni 342, 411, 506 Calvin Bugho Jos 340 Calzavarini Lorenzo 411 Cmara Bota Miguel ngel 579 Camilleri Azzopardi Roberto 254 Campagna Robert 585 Campbell Joel 208 Campos Dario 254 Campos Hernndez Alberto 415 Cantwell Peter 466 Capellari Egon 160 Capoccia Leopoldo 208 Capone Gregorio 419 Carbajo Nuez Martn 102, 595 Carballo Brianes Manuel 419 Cardona Hernan 351 Cardona Muoz Jorge Tulio 85 Carfagna Pietro 182, 379

521, 570, 588, 590, 600 Bravo Aguagallo Juan Sebastin 207 Bravo Mara del Socorro 172 Brennan J. Gregory 609 Breynaert Franoise 488 Britton Helen 369 Brocanelli Vicenzo 183, 253, 255-256, 270, 349, 351-352, 544, 570, 582, 590 Brogi Marco Dino 253, 591-592 Brophy Andrew 88, 576, 589 Broudin Gialbert 410 Bruck Antonio 577 Brunette Pierre 62 Brunori Pacifico 212 Brusa Zvonimir 149 Buchcik Adrian 384 Buffon Giuseppe 345 Bugho Calvin 375 Bunader Jlio Csar 184 Buonanno Berardo 411 Burke Edward 212 Burns Brian 421, 462 Burnside Anthony 576 Busatto Adriano 255, 585 Buschhoff Matthus 614 Btler Maria Bernarda 532 Buzy Dominique 418

Carls Gonzlez Francisco 520 Carnicelli Xavier 216 Carolino Luiz 424 Caron Gaston 426 Carosa Pasquale 420 Carpio Emilio 171 Carpio Ponce Emilio Erasmo 183 Carrascosa Santos Perfecto 514, 518 Carrero Morales Angel Dario 171, 182 Carroll Philip 205 Cartagena Serafn 175 Carvalho Armindo 178 Carvalho do Couto Wanderley 164 Carvalho Neto Francisco 164 Cassar Henry 215 Castieira Chouza Jos A. 339 Catanese Roberto 418 Cavalli Giampaolo 162, 462 Cavalluzzo Cesare 418 avar Franjo 420 Cenci Cesare 92-93, 102, 184, 197 Centi Raffaele 215 Centola Michele 382 Cerasuolo Hugolino 175 Cerles Bernard 411 Cerrato Chamizo Guillermo 341 Cetoloni Rodolfo 254 Chacn Solano Vctor Hugo 148 Cheong Paul 150 Chiazzo Girolamo 205 Chili Alessandro 197 Chiodi Eusebio 209 Chomik Wacaw 588 Chumillas Fernndez Vctor 521, 531 Chyska Antonius 614 Cignelli Lino 197, 395 Clalente Ignazio 212 Clancy Bede 422 Clasen Severino 254 Claure Saavedra Leonardo 427 Clifford Peter 466 Clyne Gerry 462 Coba Ren 176 Coelho Christopher 598, 609, 618 Collins Sen 69, 87-88, 164, 171, 182-183, 255, 342, 384, 436, 605-606, 616, 618 Colombo Salvatore 572 Colomer Barber Rafael 340 Concetti Giuseppe 197 Copps Michael 469 Corona Raimondo Domenico 197-198 Coronado Ibarra Vicente 205 Correa Castelblanco Jaime 595 Correa Rafael 176 Corr Germano 468 Corsaro Ilia 118 Corts Soriano Javier 492

INDEX NOMINUM

D DAmico Silvestro 214 DAndrea Giocchino 422 DAngelo Giacinto 595 Da Casoria Ludovico (Beato) 117 Da Cruz Massinga Hilario 254 Da Lipnica Simone 47, 56, 117, 182, 363-368 passim, 528, 531 Da Montefeltro Agostino 118 Da Portogruaro Bernardino 436, 437, 573 Da Silva Duarte Augusto 420 Da Silva Jos Belisrio 253 Da Silva Messias Erivn 163 Dallarda Stefano 572, 595 DAngelo Giacinto 342 Daoud Ignace Moussa 19 Daquilanea Arturo 375 De Amicis Onorato 423 De Bonte Fredegand 426 De Bruycker Geroen 426 De Castro Barco Manuel 494 De Corpa Pedro 115, 117 De Cruz John 471 De Feo Francesco 339 De Figueiredo Sebastio Assis 254, 615 De la Prsentation Marie-Cline 505-506 De la Serna Ramiro 91, 164 De Luca Stefano 396 De Oliveira Goulart Celio 254 De Rosa Luca 112-118 passim, 354, 364, 522-533 passim De Rosa Michele 117 De Vega Pedraza Jos 517 De Vincenti Maria Teresa 533 Dec Ignacy 381 Deegan Columbanus 423 Del Mundo Edward 375 Del Pezzo Pasquale 462 Del Pozo Encarnacin 148, 150, 370-371 Delbono Renato 380

Cortese Domenico Tarcisio 254 Cortese Enzo 488 Corulln Fernndez Manuel 338, 540, 549, 552, 554 Costa Mrcio Lus 87, 595 Coutagne Ren 369 Covero Rogelio 375 Crepaldi Mara Aparecida 147 Crinella Galliano 595 Cuccari Matteo 616 Cui Pablo 86 uk Marjan 341 uri Sretan 149 Cwilka Honorat Piotr 609 Czura Jsef 461

619

DellAnnunciazione Maristella 412 DellAgli Sebastiano 471 Dellazari Incio 467 Demmers Allowin 209 Devi Ivan 370 Dezza Ernesto 400, 573, 600 Dezzuto Carlo 412 Di Fatta Giuseppe 370 Di Franco Manlio 462 Di Ruberto Michele 114-115, 359-363 passim, 523-531 passim Di Stefano Damiano 88, 337, 689 Di Vagno Giuseppe 419 Di Virgilio Virgilio 411 Diana Silvia Noem 147 Daz Buiza Manuel 341 Daz Hernndez Narciso 422 Diaz Pinto Amanda 595 Dez Serna Valentin 517 Dilli Alosio Alberto 410 Dilweg Guy 340 Dimon Evaldo 87 Dinamarca Donoso Ral 489 Djama Louis 210, 582 Djdji Jovite 342 Do Nascimiento Alessandro 592 Dobromir Jasztal 345 Dobrovolskas Andrius 86 Doctor John 340 Dodaro Maurizio 339 Dohnal Jan Maria Vianney 182 Domenech Pascual 533 Domngez Ochoa Carlos Heriberto 421 Domnguez Ferrer Raimundo 340 Domnguez Serna Joaqun 341 Dorfner Dominik 190 Dos Santos Alexandre Jos M. 253 Dragievi Mate 337, 576 Drmi Petar 576 Dubravski Maksymilian Leonid 254 Duhart Carmen Gloria 595 Dunham Larry 183 Duns Scoto Giovanni (Beato) 452, 484-487, 491, 498, 589, 595, 617 Dureau Buenaventura 171 Durkacz Tymoteusz Piotr 607 Dussan Ligorio Antonio 148 Dziwisz Stanisaw 381 E Echevarra Ernesto 564 Echevarria Gorostiaga Felice 112, 519, 521, 531 Echevarra Gorostiaga Luis 520 Echeverra Danilo 175 Echeverry Akjmed 172 Echeverry Hincapi Joaqun Arturo 491, 496 Eguiguren Galarraga Manuel 235

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

F Fabrizio Daniela 33, 186 Faggioni Maurizio 409 Falbo Francesco 339 Falzarano Giuseppe 341 Farland Roch 211 Farolfi Serafina 532 Fassina Giancarlo 610 Favretto Mario 88, 158, 161-164, 171, 182, 185, 255, 342, 379, 385, 396, 436, 535, 659, 571, 574, 588, 589 Felipe Vicente 183, 535, 59 Felix Jungco 340 Fernndez-Gallardo Jimnez Gonzalo 411 Ferrai Cherubino 214 Ferrante Alessandro 427 Ferrari Caetano 254 Ferrari Giuseppe 339 Ferrari Roberto 341 Ferreira Carvalho Armindo de Jess 338 Ferreira Marques Martinho 419 Fiel Vanderlei Batista 466 Fitzgerald Michele 555, 56 Fitzgerald Paul 613 Fleitas Daniel Alejandro 465 Flesch Margherita 523-524, 527-528, 602, 617 Flesch Maria Rosa 117 Focardi Mazzocchi Francisco 409-410 Focherini Odoardo 532 Folgado Lpez Carlos 467 Forget Roger 418 Forment Charles-Andr 607 Forte Antonio 595 Fox Thomas J. 420-421 Fraccaro Antonella 411 Francisci de Marchia 411 Freire Hernando Roberto 339 Freyer Johannes 103, 186, 469, 490, 493, 579 Frontini Vincenzo 197 Fusarelli Massimo 88, 91, 100-103, 183, 189, 343346 passim, 398, 471-472, 490, 590 Galea Paolo 503 Gallardo Luis 375 Gallato Sergio 607 G

El-Masri Giuseppe 560 Equiza Claudio Dario 465 Ercoli Carmine 421 Erd Pter 230, 590 Ersilio Stanislao 213 Esarza Peter 376 Escribano Arrez Miguel ngel 579 Escriv Domnguez Joan Jordi 340 Esposito Agostino 339 Eterovic Nikola 592

Garca Araya Alfonso 341 Garca Chaves Luis Vicente 178 Garca Domingo 191 Garca Francisco 178 Garca Gonzlez Gabriel Eduardo 351 Garca Guijarro Francisco 214 Garca Hernndez Bernardo 609 Garca Manuel 175, 191 Gardin Gianfranco 148 Garuti Adriano 411 Gassen Irineu 164, 384 Gatto Ludovico 411 Gei Fausto 530, 618 Geiger Gregorio 489 Geiser Gregor 472, 489 Gelimin Eligio 397, 571 Gerritsma Frans 338, 340 Gertrude di Helfta 412 Gevers Avellinus 215 Ghanem Paul 466 Giacomello Antonio 468 Giacometti Luigi 467, 584 Gil Pedro 193 Gingerich Charles 467 Giorgini Giorgio 612 Giovannelli Nelson 386 Giovanni Paolo II 10, 56, 98, 182, 197, 228, 250, 434-435, 453-455, 475, 482, 485, 508, 531, 602 Gironi Emanuele 213 Girotti Gianfranco 13 Glemp Jzef 381 Glendon Mary Ann 383 Gniecki Czeslaw 363, 381 Goddijn Walter 207 Gmez Eulalio 171 Gmez Francisco 171 Gmez Francisco Leonardo 171 Gmez Jess 191 Gmez Jimnez Javier 467 Gmez Martnez Eulalio 86, 384-385, 461 Gmez Vergez Francisco L. 384 Gmez-Pinto Piero Felix 518 Gonalvez Sergio 255 Gonsalves Anthony 462 Gonzlez Antonio 171 Gonzlez Arango Enrique 90 Gonzlez Artemio 345 Gonzlez Blasco Pedro 494 Gonzlez Gonzlez Amado 339 Gonzlez Jorge 174 Gonzlez Jos Antonio 172 Gonzlez Montes Adolfo 579 Gonzlez Nieves Roberto Octavio 253 Gonzlez Rodrguez Anastasio 513, 516 Gonzlez Romo Toribio 212 Gonzlez Toms 160 Gonzlez Vzquez Alfonso 191

INDEX NOMINUM

H Ha Joseph 468 Haas Konrad 339 Habib Del Rosario Virginie 488 Hansen Luitfried 421 Harosolondrabe Jacques tienne 87 Harsny Pl Ott 346 Heinze Markus 338, 536 Helmi Lucas 465 Heras Walter 171, 173-174, 177 Hernndez-Ranera de Diego ngel 513-514 Herrera Bermejo Federico 513, 517 Herrera Cruz Antonio 491 Higgins Michael 148-150 Hillesheim Pacifco 205 Hinwood Bonaventura 582 Hoehn Rodolfo 217 Honti Miljenko 149 Hootka Augustine 207 Hopfgartner Willibald 578 Hoppe Leslie J. 467 Hottle Max 375 Hounkarin Jean-Luc 342 Housset Bernard 505 Howaniec Hery Theophilus 254 Huang John Baptist 86 Hudson Patrick 183, 255, 384, 589 Huerta Muro Juan Mara 171 Hueso Iranzo Fernando 340 Huigens Raphal 208

Gorai Myloslav 461 Goretti Sergio 239 Gosselin Jacques 208 Grallet Jean-Pierre 196, 253 Graziani Michele 418 Gral Jacqueline 412 Gregoris Serafina 116 Griesenbrok Heribert 208 Grifi Cammilleri Viviana 412 Gro Claudio 338, 448, 465, 577 Grosso Lucius 422 Gruber Manfred 461 Guasti Cesare 117 Guerra Cleonilde 359 Guerra Flavio 466 Guerra Nilde 112, 117 Guibord Laurent R. 413, 419 Guido Mayorga Hctor Octavio 420 Guillermo Paz Carlos 465 Gumieniak Kasjan 205 Gutay Jos Femilou 86 Gutierrez Jos Luis 115 Gutirrez Rivas Moiss 469 Guzmn Francisco 190 Guzzon Valdesir Lus 466 Gwenol Jeusset 552, 554

621

K Kaczmarczyk Marius 616 Khler Christoph 582 Kahlert Filip 461 Kallen Berhnard 215 Kamel Antonio 465 Kao Thaddeus 86 Kapitanovi Vicko 197 Karcz Lawrence 213 Karuyama Angelo 614 Kellet Miguel 216 Kemner Gregory 215 Kessedjia Bernard 410 Keulaerds Laetus 615 Khodanistskyi Radoslav 461

J Janicki Nevin 207 Janik Anthony 467 Jansen Andr 337 Janssen Athanasius 613 Jasper Frank 89, 589 Jasztal Dobromir 462 Jaworowski Franciszek 205 Jaworski Marian 381 Jaya Maxwell 463 Jimnez Muoz Javier Alejandro 216 Johannptter Henrique 254 Jhri Mauro 371 Joly Dominique 589 Jord Toms Jos Antonio 340 Joriatti Giulio 418 Josip Mrzljak 369 Josuran Maria Michael 369, 461 Jun Jae Raymund Shin 468 Jungco Felix 375 Jurado Basante Flix Agobardo 85 Jurii Hrvatin Gabriel 197 Jurisich Melvin 384-385

I Iandiorio Giuseppe 462 Iannuzzi Sabino 341 Ibrahim Najjb 489 Icalina Somerset 376 Idoiaga Jos Luis 180 Ielpo Francesco341 Iglesias Francisco 183 Ilarduia Juan Mara 100, 184, 471 Ilunga Mikombe Alex 183 Inchaurbe Bengoechea Andres 206 Iorio Paul 468 Irudaya Samy 147, 149-150, 371

Hummes Cludio 353, 578-580, 592 Huynh Thuy Maria 150 Huysentruyt Marcel 337

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3


Kieffer Kenneth 208 Koch Hadrian W. 338, 581 Koenig Augusto 164, 353 Kohler Jos 342 Konrad Raphael 339 Kopysterynskyy Dobroslav 461 Koren Matija 149 Koroak Bruno J. 412 Korstjens Oscar 214 Kortevo Vinzez 610 Kosiba Alojzy 181 Kosiba Luigi 533 Kosla Romuald 363 Kowalczyk Jzef 381 Kraj Giorgio 344 Kraljevi Svetozar 575 Krenzer Stefan 613 Krito Milan 149 Krger Franz Josef 338 Khn Aurelio Jos 254 Kummer Blsio 466 Kungys Astijus 85 Kurtovi Ljubo 337 Kutzner Engelhard 216 Kvaka Jeremi Daniel 465 Kvesi Atonija 149

L La Neve Aldo 467, 589 Labib Kamal 465 Lackner Franz 161, 254, 577 Ladjar Leo Laba 254 Laibach Markus 338 Lally Campion 614 Lamela Fiuza Jos Alonso 422 Lancaster Campero Guillermo 190 Landel Vincent 584 Langa Adriano 254 Lanzillotta Francesco 339 Larregain Jos Adolfo 465 Lati Giancarlo 184, 255, 385, 469 Lauriola Giovanni 595 Lauter Hermann-Josef 426 Lzaro de Souza Jorge 338 Lehmann Leonard 103 Leide Iraci 386 Lemi John 468 Leoni Luigi 417 Lesino Antonia 529, 618 Lhabitant Jacques 612 Lice Stjepan 370 Limeira Alves Jos Maria 421 Lin Bonaventure 86 Linares Cerezuela Francesc 342 Lindmann Armindo 418 Lins de Araujo Marconi 164, 182 Lionetti Bonaventura 199, 208

M Maarschalkerweerd Roland 614 Macharski Franciszek 381 Macior Lazarus 611 Macora Athanasius 462 Madeiros Umberto 468 Madersbacher Bonifaz 217 Maggioni Enzo 341 Magro Pasquale 186, 406 Magro Sylvester Carmel 254, 502-503, 552 Magyar Gergely 183 Maiani Marcello 425 Maiella Agnelo Gerardo 353 Maier Matthias 449, 578 Mailleux Romain 185, 197 Maina Claudio 488 Maing Gabriel 466 Maiolo Giuseppe 339 Majadas Mlaga Andrs 513, 517 Majadas Mlaga Vicente 513, 517 Majewski Ksawery 461 Majnek Antal 254 Makamure Tanasio 463 Malagola Marco 536 Maldonado Barrero Vctor Manuel 255 Maldonado Vctor 175 Manderla Adrian 535 Mandic Leopoldo (San) 14 Mandolini Giancarlo 412 Manduchi Bonifacio 610 Manipadath V Johnson 462 Manns Frdric 396 Maquinad Mar 376 Marai Ljudevit 149 Marcellan Giovanni 612 Marchal Roger 60 Marcigliano Domenico 462 Marfil Albert 376

Lluria Carmel 211 Locatelli Fiorenzo 162, 182, 200, 210 Loche Giovanni 345 Lffler Hans-Georg 338 Lombardi Marino 422 Lonar Milan 337 Lopasso Vincenzo 488 Lopata Simone 183, 384, 589 Lopes Semedo Moiss 338 Lpez Martnez Ramro 608 Lorenzo Joseph 467 Lorscheider Alosio 600-604, 616, 618 Lovato Stefano 183, 255, 589 Lozano Tello Martn 513, 515 Lubecki Seweryn 345 Lucantonio Bernardino 207 Ltticke Martin 338 Lynch Kevin 462

INDEX NOMINUM

Mariani Nazareno 411 Mari Ante 337 Maroto Moreno Flix 513, 516 Marques Jorge 338 Mrquez Nicols 462 Martn Carbajo N. 346 Martina Gernimo 147 Martinelli Giovanni 254, 503, 552, 570 Martnez Fresneda Francisco 490 Martnez Mora Jess 420 Martini Carlo Maria 396 Martorelli Giulio 337 Mascarenhas Louis 86, 340, 375, 467 Mascia Matteo 538 Massafra Angelo 253 Massana Mola Josep-Maria 342 Mastropierro Antonio 422 Masucci Alfredo 213 Mat Calzada Santiago 516 Mati Ivan 150, 369, 370-371, 504-505, 590 Mati Renato 370 Mattei Giampaolo 391, 393 Mauritz Wolfgang 337 Mazgaj Stanisaw 461 McCormack Austin 88, 589 McDonald Gerard 209 McGinn Finian 88, 182-183, 255, 384, 385, 436, 576-577, 588 McGrath Aidan 467 McLellan Daniel 462 Meesters Piet 337 Mgarban Christianne 573 Melcias Lopes Vtor Jos 588 Melicias Vitor 178 Mello Alberto 488 Melone Mary 346 Menechelli Fausto 608 Menegatti Valentino 184, 590 Menoni Simone 572 Mercogliano Vito 341 Mercuri Chiara 186 Merlini Silvio 488 Merlino James 419 Mertens Benedikt 581 Mertens Olaf 425 Meseguer Meseguer Domingo 424 Messa Pietro 411 Messerich Valerius 419 Messina Joseph 213 Metz Eduardo 340 Micangeli Augusto 469 Micarelli Barbara 525, 617 Michael Peter 255 Micic Leopoldo 588 Middendorf Eugene 212 Miele Bruno 162, 462 Mignoli Bartolomeo 425

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N Nadali Pierluigi 608 Nagy Stanisaw 381 Nairn Thomas 466 Naluparayil Jacob 488 Nardoianni Antonio 467 Navarro Aguado Anastasio 610 Navo Colado Julin 515 Nazzaro Giuseppe 254 Ndingi Raphael 101 Negro Marcello 423 Neri Francesco 197 Newington Luke 611 Neyland Quintin 420 Nguyen Duy Hung Francis Xavier 150 Nguyen Thanh Hai Paul 504

Mihly Juraj Andrej 465 Milavec Primoz 207 Mili Jude J. 213 Milo Anna 572 Milovitch Stphane 488 Mirri Franco 382 Miscamble Phillip 466-467 Mistrih Rashid 462 Mizgiris Ramunas 86 Modonesi Almiro 341 Molina Vctor 175 Montanari Antonio 412 Montes Moreira Antonio 254 Montoya Julio Mara Elas 254 Moore Gerardo 89 Morales Morales Alberto de Jess 609 Morales Rodrguez Jos Santos 609 Morao Andreazza Luis 196 Moreira Pereira de Faria Jos M. 467, 589 Morganti Alfredo 526, 617 Mosconi Anacleto 197 Moser Gioacchino 611 Mota Fernando 338 Mota Rosalvo 150 Mottola Francesco 529, 530, 532, 618 Moya Ovejero Juan Carlos 340 Mrzljak Josip 149 Mller Joo Incio 466, 604 Muniz Alves Joo 87 Muoz Gutirrez Enrique 461 Murawiec Wieslaw 363 Muro Archiga Juan Ignacio 158, 163-164, 166, 171, 182, 255, 384-385, 396, 436, 469, 589 Murwito Aloysius 254 Musara Emmanuel 463 Muscat Noel 462 Musser Frederic 607 Muura Franjo 612 Muttathupadathu Alfonsa 111, 358, 531-532 Muzzi Sara 412

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

Nguyen Thyet Maria 150 Nguyen Van Si Ambrogio 158, 182, 255, 349, 375, 384, 397, 436, 588 Nicholson Xavier 608 Nickels Lawrence 340 Nimac Zvonimir 207 Nogemane Vumile 582 Norcini Pierantonio 341 Nowak Bernard 615 Nowak Edoardo 111-116 passim, 525-526 Numgaudis Gediminas 86 Nunes Lopez Zacarias 87 O Ceallaigh Fiachra 254 Laoide Caoimhn 463 O Boyle Joseph 255 OToole Joseph 463 Obico Baltazar 183, 375 Occhiuto Fabio 339 Ochoa Chapula Ernesto 206 OConnor John 469 Ojeda Pascual Julio 254 Olgiai Feliciano 599 Olgiati Simpliciano 599, 614, 618 Oliver Climent Juan Toms 254 Onorio di Autun 412 Ordua Ortiz Csar Javier 183, 255, 384, 468, 589 Ortaglio Luigi 339 Ortega Mario 177 Orth Francisco 209 Ossa Valencia Gabriel 616 Ovejero Gmez Marcelino 513, 515, 516 Overend Rigillo Sandro 83, 183 Oviedo Lluis 189

P Pabin Andrej 363 Pachco Ramos Antnio 87 Pagliarini Pietro 338 Pagnozzi Tarcisio 339 Paixo Francisco 164 Pajkos James 216 Pll Le 183 Pallante Maurizio 536 Palma Ernesto 171 Palmarozza Giulio 341 Palmieri Thaddeus 209 Panella Davide 341 Pantusa Maria Concetta 118 Paolazzi Carlo 197, 412, 596 Paolo VI 5, 228 Paonessa Ralph 467 Papa Diana 412 Papaleo Umberto 339 Pape Viktor 341 Pappalardo Carmelo 489

Pardilla ngel 197 Parlato Eduardo 339 Parra Mora Alberto 351 Paskai Lszl 253 Pastidio Generoso 376 Pastro Cludio 386 Patton Francesco 469 Paul Bonaventure 157 Paul Que Vu Xuan 150 Pavlicek Pietro 209, 526, 617 Pavlik Jerome 209 Pavlou Telesfora 489 Pavlovic Ivica 338 Pazzini Gloriano 342, 589 Pegoraro Claudio 468 Pelayo Orozco Joaqun 341 Pellachin Renato 424 Pellicer Iborra Carmen 492 Pennacchini Bruno 488 Pepe Franco 341 Perantoni Pacifico 33, 210 Pereira das Neves Jos 341 Pereira Mendes Teixeira Victor 611 Prez Alvarez Alfredo 611 Prez Simn Luis 338 Peri Ratko 576 Perlingieri Biagio 423 Perugini Luigi 113, 117, 150, 385, 430, 468, 590 Peskaitis Arunas 149 Petanjak Ivica 140 Petrella Mario 423 Phi Khanh Vuong Dinh Khoi 150 Piacitelli Cristoforo 216 Piasentin Fabio 381 Picciafuoco Umberto 197, 614 Picerno Luigi 613 Piek Herman 340 Pieper Lori 148, 186 Pieronek Tadeusz 381 Pierri Rosario 197, 345 Pimentero Rolie 376 Pine Cristino 376 Pinili Melito 588 Pinto Jos 338 Pinzn de Len Juan Manuel 148 Pio da Pietrelcina (San) 14 Piscitello Primo 468, 585 Pizzaballa Pierbattista 33, 161, 186, 202, 344, 394, 462, 590 Plent Edmond 613 Plogmann Norbert 338 Polignone Tonino 609 Pontoglio Onorio 571 Pontus Gregorius 462 Pppiti Filomeno 164 Porcelli Marino 158, 384 Portka Samuele 183, 363, 384, 589

INDEX NOMINUM

Quero Francesco 615 Quinn Aloysius 212

Postma Rupert 614 Pozzerle Jacopo 536 Pradella Fedele 467, 589 Prakash Joy 89, 590 Prangenberg Valeriano 613 Prata de Carvalho Diamantino 254 Prieto del Pozo Benigno 513-515 Pring-Mill Robert D. F. 412 Prisco Cajes 340 Puchberger Alexander 449, 463, 578 Puodziunas John 85 Pusma Salomn 171 Q

625

R Rabemahafaly Roger Aim 369 Racek Mat Pavol 465 Radman Ivo 207 Rakoczy Tadeusz 381 Rakotoarison Robert Alain 87 Ramrez Ramrez Juan 86 Ramn Medina Juan 580 Ramos Valmir 164 Ramos Xavi 150, 370 Ramsamy Krisnah 369 Rangel Mendoza Salvador 86 Raniero Lorenzo 463 Raoa Anfres 377 Raonizampenoarivo Pascal 87 Rasera Therezinha 223 Rasolonjanahary Jean Pierre 87 Ratzinger Joseph 329 Rayes Joseph 208 Re Giovanni Battista 195 Recasens Murillo Joaqun 342 Recchia Stefano 571 Redaelli Angelo 572, 595 Redoblado Lino Gregorio 86, 376 Reesink Diogo 254 Reig Pla Juan Antonio 579-580 Rendora Randy 375 Reschiglian Massimo 407 Resndiz Reyes Alfonso 461 Rhoden Marino Pedro 466 Ricard Jean-Pierre 505, 507-508, 525 Riccio Antonio 89, 337 Richardt Franz 338 Ridolfi Antonio 462 Rieger Rafael 339 Rigall Pujol Jaume 616 Rimac Lovro 611 Rinaldi Giovanni 589 Rincn Cruz Marcos 595 Ro Rojo Saturnino 513, 517

S Sacconi Antonio M. 197 Saco Alarcn Csar 487, 595 Sez De Ibarra Lpez Antonio 520 Saint-Martin Roland 419 Salamon Grzegorz Witold 595 Salarich Abril Albert 342 Salomone Quirino 337 Saludes Martnez Natalio 339 Samac ime 181-182, 255, 337, 344, 384, 436, 574, 588, 590 Samy Irudaya 142-151 passim Snchez Hernndez-Ranera Alfonso 513, 516

Rioja Carlos Hctor 466 Riquelme Pedro 578, 58 Robelt Thomas 338 Roche Finian 215 Rod Franc 10, 223 Rodendo Lucilene 386 Rodrigo Antonio 513, 516 Rodrguez Carballo Jos 21-57 passim, 69, 8283, 87-88, 93, 95, 154-155, 157-193 passim, 195, 204, 285-335 passim, 344, 346, 350, 353, 373, 375-381 passim, 384, 393, 402, 405, 409, 412, 431-460 passim, 463, 490-491, 502504, 538, 547-553 passim, 570-593 passim, 605-607 Rodrguez Elvira Mercedes 181 Rodrguez Fernndez Tarsicio 427 Rodrguez Guillermo 192 Rodrguez Lopez Vidal 190 Rodrguez Madariaga Oscar Andrs 253, 255 Rodrguez Rico Guillermo 467 Rodrguez Simn Miguel 519-520 Rogelio Covero 340 Romanelli Gabriele 489 Romero Garca Francisco Manuel 183, 342, 384, 589 Romero Remigio 175 Ronzano Gabriele 214 Rosaia Marino 209 Rosales Gaudencio 376 Rosati Giancarlo 89, 465 Rosini Fabio 380 Rossetto Enrico 206 Rossi Berardo 595 Rttgen Lukas 614 Rovegno Juan Ramon 595 Rozansky Joe 471, 535, 536 Ruano Pedro 375 Ruggeri Costantino 415, 421 Ruz de Loizaga Ullibarri Saturnino 103 Ruiz Verd Pedro 342 Russotto Mario 370 Ruzi Dragan 576 Ryko Stanisaw 388

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

Sanchez Sorondo Marcelo 383 Sanchez Viloria M. della Nativit 527 Sandlin Joseph 614 Sandri Leonardo 525 Sang-Seon Paolo Oh 384 Sannino Antonio 339 Santateresa Pedro 469 Santoro Michele 339 Santos Ballesteros Edgar 85, 171 Sanz Montes Jess 254 Sanz Rafael 193 Saraceno Antonio 147 Saraiva Marcos 378 Saraiva Martins Giuseppe 111-116 passim, 359-363 passim, 505-531 passim arevi Jure 149 Sardella Donato 341 Sartori Eusebio 420 Sartorio Lorenzo 595 Scabio Antonio 463 Scarpetta Gennaro 215 Schafer Carl 369 Schalck Hermann 535 Schauerte Antonio 466 Scheeler Jeffrey 576 Scheifele Claus 339 Schillings Philippe 183, 195, 255, 384, 589 Schlosser Marianne 198 Schmitz Quirino 423 Schneider Herbert 90, 598 Schneider Johannes 595 Schch Nikolaus 184 Schwarzl Rupert 449, 463, 577-578 Schwerz Nestor 100, 183, 351, 471, 590, 495 Schwietz ukasz 611 Scocca Fernando 186 Scozzina Luis 147, 164, 170, 384 Segiet Raphal 342 ego Miro 575 Sekito Alberto 340, 375 Sell Schatzinger Christian 205 Selvanayagam Antonio 151 Spinski Agostino 199 Sepp Willibrod 612 Sequeri Pierangelo 411 Serra Junipero 527, 614 Sesar Ivan 337, 574, 588 Sevrin Jean Marie 490 Short William 89 Shukardin Samson 157 Shyrokoradiuk Symon 461 Sica Rubn Jess 466 Siekierka Ernest Karol 183, 342, 463-465, 589-590 Sileo Leonardo 195 Sisto Gianfrancesco 100 Skoko Iko 337

T Tabarelli Lanfranco 87 Tasca Marco 237 Tax Bulux Germn 190 Teixeira Celso Mrcio 164 Tejado Librado Ramon 513, 516 Tejera Prez Jos Lucas 341 Temperini Lino 186, 188 Thanh Minh Irene 150 Thome Wolfgang-Sylvester 337 Tibong Christopher 376 Tierrablanca Rubn 549, 552, 554 Tilley Sandra 369 Tindo Peter 588 Tokalic Juro 504 Tomasi Travaglia Adriano 254 Tong Kawang-Ching Bernardino 607 Torrassa Ugolino 205 Tosini Alberto 182 Tovar Alhama Jos Mara 206 Trvez Trvez Fausto 175, 254, 468 Travizza Modesto 609 Trepin Eugenio 419 Trivellin Gabriele 588 Tse John Baptist 346 Tual Fuad 398 Tueng Laurentius 466 Tumpach Johannes Matthias 339 Tung Bonaventura 86 Turati Pietro 572

Skworc Wiktor 381 Slattery William 254 Smith Paul 462, 466 Smolic Bernard 425 Solaguren Basare 206 Soobaroyen Marie Thrse 369 Sopta Jozo 182 Sorci Pietro 195 Sorrentino Domenico 232, 239, 406 peli Miran 341 Spies Hans-Georg-Athanasius 337 Stapel Hans 225, 386 Stapel Paul 386 Starzer Karl 213 teko Miljenko 337 Stenzel Taciano 609 Stoji Dobroslav 424 Strehovec Tadej 341 Sukartanto Stanislaus 466 Sulse Joel 86 Sunarko Adrianus 466 Svalina Stanko 207 Syukur Paskalis Bruno 462, 466, 589 Sztyk Witoslaw 345 Szwaek Makary 205 Szyrokoradiuk Stanislav 254

INDEX NOMINUM

V Vaiani Cesare 67, 189, 341 Valdivia Lorenzo158.171 Valle Ednio 165 Vallecillo Martn Miguel J., 88, 164, 171, 180-182, 184, 398, 398, 436, 491, 535, 551, 553, 578, 580, 583, 585, 588 Valmorbida Luiz 215 Van den Berk Jan-Jozef 426 Van den Eijnden Jan 340 Van Der Reijken Fer 340 Van Iersel Florentinus 422 Van Laer Robert 337 Van Luyn Adrianus Herman 15 Van Opstal Danil 426 Vandesteene Marcel 423 Varano Battista 528 Vrnai Jakab 88, 160-161, 164, 171, 177, 182, 255, 384, 396, 436, 491, 577-578, 580-581, 589-591 Vasilj Jozo 610 Vattalil Maria 520 Vaughn John 59, 62, 153 Vavrek Dennis 462 Vegli Antonio Maria 19 Vela Ral Eduardo 176 Velaso Yeregui Saverio Averius 489 Venaruzzo Loris 463 Verdick James 210 Vergeer Theodorus 466 Veselka Sarkander 426 Vetrali Tecle 463, 554, 560-561 Veuthey Leone 496 Vhiara (Santa) 332 Vianney Giovanni Maria (San) 14 Vicedo Vicedo Salustiano 613 Vicua Marco 175 Vieira Ccero 164 Vignolo Roberto 411 Vil Virgili Francesc 342 Villalobos Avendao Oscar Guadalupe 468 Villarruel Cervantes Pablo 607 Viola Vittorio 255, 392 Visser-Pelsma Wilhelmina 371 Vtores Gonzlez Artemio 345, 384 Vlai Petar 574 Vodopjanovas Linas 86 Vollmer Caron 418 Vombmmel Lino 425 W Wadding Luca 32, 33, 186

U Ulloa Frank Miki 190 Unsner Sebastian 86, 100, 182 Unterhofer Gerold 215 Urrestarazu Javier Unanue 89

627

Waenchimplee Peter 375 Wagner Gregor-Laurentius 337 Wagner Maximilian 339 Waldmller Paul 339 Wanke Joachim 581 Warburton Jordan 466 Warot Alojze 100-101, 186, 343 Wegleitner Gottfried 449, 463, 578 Weis M. Fedele 117, 361, 531-532 Wenigwieser Fritz 449, 463, 578 Werner Matthias 186, 581 Wheatley Dennis 467 Wierinck Hilaire 337 Wilfrid Fox Napier 253 Wilges Ireneu Slvio 254 Williams Peter 86, 467 Woicienga Jordo 420 Wong Placid 86, 346 Woon Serena 150 Wrdehoff Burkhard 615 Wouters Rogelio 164 X Xuereb Joseph Benedict 598, 612

628

AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3


Z Zaccagnini Gabriele 412 Zahner Paul 182, 338, 461 Zajc Natanael 451 Zaki Adel 465 Zamkovsk Joszef 205 Z Peter 89, 589 Zanelli Leonardo 206 Zankanella Ulrich 161, 463, 578 Zapanta Gerardo 190, 468 Zappl Martn 171 Zarragua Iturriaga Miguel 520 Zbieranski Roman 608 Zdrzaek Kazimierz 207 eleznjak eljko 370 Zerdin Anton 254 Zerla Guido 613 ivkovic Vitomir 214 Zore Stane 341 Zungu Vincent 101 wirek Stefan 205

PERIODICI ACTA ORDINIS FRATRUM MINORUM


Fasc. 1 1. Messaggio per la quaresima 2007 ............................3 2. Pace e Bene ...............................................................4 3. Omelia a conclusione della settimana di preghiera per lunit dei cristiani ........................5 4. Messaggio per la xxii Giornata Mondiale della Giovent del 1 aprile 2007 .......................7 5 Discorso in occasione della Giornata Mondiale della Vita consacrata .........................................10 6. Incontro con il Seminario Maggiore di Roma .........12 7. Discorso ai Penitenzieri delle quattro Basiliche pontificie romane .............................................13 8. Incontro di Benedetto XVI con i Parroci ed il Clero di Roma...................................................14 9. Discorso ai partecipanti al Congresso promosso dalla Commissione degli Episcopati della Comunit Europea (COMECE) .......................15 10. Francesco di Assisi: traduzione del Beati i poveri in spirito..................................17 11. Carta del Prefecto de la Congregacin para las Iglesias Orientales a los Obispos catlicos con motivo de la colecta pro Terra Sancta .....18 EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS

(An. CXXVI, IANUARII - DECEMBRIS 2007 N. 1-3)

TABULA MATERIARUM

3. Cronaca .................................................................253 4. Saluto di benvenuto del Ministro generale............256 5. Riflessioni sul carattere ecclesiale del carisma francescano ..................................257 6. La vita e la missione dellOrdine...........................266 7. Espiritualidad del Obispo franciscano...................270 8. Omelia alla Concelebrazione conclusiva ..............277 9. Il grazie del Ministro generale...........................280 10. Cardenales y los Obispos OFM a los hermanos de la Orden de Frailes Menores ......................281 11. Lettera del Ministro generale a Benedetto XVI.....282 12. Lettera di ringraziamento al Card. Giovanni Battista Re .........................283 EX ACTIS MINISTRI GENERALIS

Fasc. 2 1. Discorso allAssemblea plenaria dellUnione Internazionale Superiore generali ...................223 2. Discorso di Benedetto XVI in occasione della visita alla Fazenda da Esperana ........224 3. Saluto di Benedetto XVI alle Clarisse...................226 4. Discorso allUdienza generale del mercoled .......227 5. Lettera al Primate di Ungheria, Card. Pter Erd, per lVIII Centenario della nascita di santa Elisabetta di Turingia o dUngheria ................230 6. Visita pastorale di Benedetto XVI ad Assisi in occasione dellottavo centenario della conversione di san Francesco.................231 1. Saluto alle Clarisse......................................231 2. Omelia nella concelebrazione eucaristica ...231 3. Angelus .......................................................235 4. Saluto alle Suore cappuccine tedesche........236 5. Discorso al Capitolo generale OFMConv ...237 6. Discorso al clero, religiosi e religiose ........238 7. Discorso ai giovani .....................................242 7. Messaggio per la XXIII Giornata Mondiale della Giovent ................................................246 8. Angelus, ................................................................251 Fasc. 2 1. Programma............................................................253 2. Partecipanti ...........................................................253 CONVENTUS CARDINALIUM ET EPISCOPORUM OFM

Fasc. 2 1. Informe al encuentro de Presidentes de las Conferencias 2007 ................................285 2. Omelia per la festa di S. Maria Mediatrice............291 3. Carta a los Hermanos jvenes de la Orden con ocasin del 3er. Captulo de la Esteras .....292 4. Saluto ai giovani in occasione della Visita di Benedetto XVI ad Assisi ..................320 5. Omelia per linvio di nuovi missionari..................322 6. Discorso in occasione del bicentenerio della canonizazione di san Benedetto il Moro .........324 7. Carta a las Hermanas de la Orden de la Inmaculada Concepcin con motivo de la fiesta de Santa Beatriz de Silva ......................326 8. Omelia in occasione della Festa del Perdono dAssisi.............................................328 9. Discorso in occasione della XXVII marcia francescana ad Assisi ..........................329

Fasc. 1 1. Encuentro del Definitorio general con los Obispos OFM ..............................................21 2. Informe al encuentro de los nuevos Ministros provinciales ..........................21 3. Verso lVIII centenario: inizio della seconda tappa ...........................................29 4. Inaugurazione del nuovo Archivio Storico OFM ....32 5. Informe al encuentro con las Conferencias de Ministros provinciales de Amrica Latina....34 6. Omelia per la conclusione del Capitolo delle Stuoie delle Case dipendenti dal Ministro generale ..............................................41 7. Carta del Ministro general con motivo de la Pascua 2007..............................................43 8. Lettera a Benedetto XVI in occasione del suo compleanno ..........................................47 9. Informe al encuentro con la Conferencia de Ministros provinciales de Espaa y Portugal ....48 10. Lettera per la Canonizzazione di due Frati Minori.....56

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Fasc. 3 1. Carta a todos los Ministros y Custodios................431 2. Omelia in occasione della Festa dellimpressione delle Stimmate.....................431 3. Lettera del Ministro e Definitorio generale per la Festa di san Francesco 2007..................433 4. Celebrazione in onore della Beata Maria della Passione .................................................436 5. Omelia in occasione della Festa di san Francesco..............................................438 6. Relazione del Ministro generale allAssemblea dellUFME ..............................440 7. Discorso ai Frati della Provincia San Leopoldo ..............................................448 8. Incontro con le Suore francescane ........................450 9. Omelia per la festa del beato Giovanni Duns Scoto ......................................452 10. Saluto allatto accademico per il 60 della Pont. Accademia Mariana Internazionale .......454 11. Omelia in occasione del 60 anniversario della Pontificia Accademia Mariana ...............455 12. Carta con ocasin de la solemnidad del Nacimiento de nuestro Seor Jesucristo....457 Fasc. 1 1. Quelques impressions... .........................................59 2. Au suivant!..............................................................60 3. Il Documento del Capitolo generale straordinario .....62 Fasc. 1 1. Statuta peculiaria de Visitatione canonica deque Praesidentia Capituli provincialis...........69 2. Capitulum Intermedium Prov. S. Pauli Apostoli in Columbia..................85 3. Capitulum Prov. S. Casimiri in Lithuania ...............85 4. Electio extra Capitulum Prov. Ss. Petri et Pauli de Michocn in Mexico........................86 5. Capitulum Intermedium Prov. S. Mariae Reginae Sinarum in Taivania ............................86 6. Capitulum Prov. S. Petri Baptistae in Philippinis.....................................................86 7. Cust. Immculatae Conceptionis BMV in Madagascaria erectio ....................................86 8. Capitulum Prov. Assumptionis BMV in Brasilia..........................................................87 9. Prov. S. Thomae Apostoli in India nova ordinatio ..................................................87 10. Capitulum Prov. ss. Martyrum Marochiensium in Portugallia.....................................................88 11. Visitatores generales ...............................................88 12. Notitiae particulares ................................................89 1. Nuova Fondazione ..............................................89 2. Delegato generale ...............................................89 3. Fond. della Prov. S. Croce negli USA..................89 4. Custodie ..............................................................89 5. Casa dipendente dal Ministro generale...............89 6. Commissioni........................................................89 E SECRETARIA GENERALI CAPITULUM GENERALE EXTRAORDINARIUM

10. Lettera del Ministro generale per la Festa di santa Chiara .......................................332

AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

Fasc. 3 1. Electio extra Capitulum Prov. ss. Petri et Pauli de Michoacn in Mexico ...........461 2. Capitulum Intermedium Prov. Assumptionis BMV in Polonia .............................461 3. Electio extra Capitulum Cust. Aut. Christis Regis in Helvetia .....................................461 4. Capitulum Prov. S. Michalis Arcangeli in Ucraina..............................................................461 5. Capitulum Prov. Christis Regins in Canada ..........461 6. Fund. Thailandi electio ......................................462 7. Capitulum intermedium Cust. Terr Sanct in Israel..................................462 8. Capitulum Intermedium Prov. Salernitano-Lucan Immaculat Conceptionis BMV in Italia .............462 9. Capitulum intermedium Prov. Venet S. Antonii Patavini in Italia ...................................462 10. Capitulum Cust. Boni Pastoris in Zimbabua.........463 11. Prov. S. Leopoldi in Austria/Italia electiones........463

Fasc. 2 1. Capitulum Intermedium Prov. Aprutiorum S. Bernardini Senensis in Italia .......................337 2. Capitulum Intermedium Prov. S. Ioseph Sponsi BMV in Belgio ....................337 3. Capitulum Prov. Assumptioni BMV in Herzegovina................................................337 4. Capitulum Intermedium Prov. Trium Regum in Germania .............................337 5. Capitulum Prov. Saxoniae S. Crucis in Germania .....................................338 6. Capitulum Prov. Thuringiae S. Elisabet in Germania...................................338 7. Capitulum Fed. Franciscanae in Marokio .............338 8. Capitulum Prov. Ss. Martyrum Marochiensium in Portugallia.........................338 9. Capitulum Prov. S. Iacobi a Compostela in Hispania ......................................................339 10. Capitulum Prov. Calabriae Ss. Septem Martyrum in Italia ........................339 11. Capitulum Prov. S. Antonii Patavini in Germania ....................................................339 12. Capitulum Prov. Neapolitanae Ss. Cordis Iesu in Italia ...................................339 13. Electio extra Capitulum Prov. Ss. Cordis Iesu in F.C.A.S...............................339 14. Capitulum Intermedium Prov. Valentiae et Aragoniae S. Ioseph in Hispania .................340 15. Electio Cust. S. Antonii Tatavini in Philippinis.....340 16. Capitulum Prov. ss. Martyrum Gorcomiensium in Nederlandia ......................340 17. Capitulum Prov. Samnito-Hirpiniae S. Mariae Gratiarum in Italia ..........................341 18. Capitulum Intermedium Prov. Mediolanensis S. Caroli Borromaei ...............341 19. Capitulum Intermedium Prov. S. Crucis in Slovenia.......................................341 20. Capitulum Prov. Baeticae in Hispania...................341 21. Capitulum Prov. Verbi Incarnati in Togo...............341 22. Capitulum Prov. Catalauniae S. Salvatoris ab Horta in Hispania ..................342 23. Visitatores generales .............................................342 24. Domus suppressae.................................................342 25. Notitiae particulares ..............................................342

12. Prov. S. Bernardini Senensis in Austria suppressio.......................................463 13. Prov. B. Engelberti Kolland in Austria/Italia suppressio..............................463 14. Prov. S. Leopoldi in Austria erectio.......................464 15. Capitulum Intermedium Prov. S. Famili in Aegypto.....................................465 16. Capitulum intermedium Prov. S. Salvatoris in Slovachia ...............................465 17. Capitulum Prov. S. Francisci Solano in Argentina.........................................465 18. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis in Brasilia........................................................466 19. Capitulum Sancti Spiritus in Australia .................466 20. Capitulum Prov. S. Michalis Archangeli in Indonesia ..................................466 21. Capitulum Intermedium Prov. Immaculat Conceptionis BMV in USA........466 22. Extra Capitulum electio Prov. Assumptionis BMV in USA ...........................467 23. Visitatores generales..............................................467 24. Domus suppressae .................................................468 25. Notitiae particulares ..............................................468 Fasc. 1 1. Apertura del Noviciado Interprovincial de la Conferencia del Cono Sur ........................91 2. Conferimento del dottorato honoris causa a Fr. Cesare Cenci.......................92 3. The XI International Council for Formation and Studies ......................................93 4. Visita alle Prov. in Slovacchia e nella Rep. Ceca ..101 5. Notitiae particulares ..............................................102 E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS

TABULA MATERIARUM

Fasc. 3 1. Primer Congreso de Educadores Franciscanos de Europa...............491 2. Convenzione tra i Vicariati Apostolici di Tripoli e Benghazi in Libia e lOrdine dei Frati Minori..............................502 3. Il Ministro generale invia nuovi missionari ..........504 Fasc. 1 1. Ponens in Causa Beatae Alfonsae ab Immaculata nominatur................................111 2. Iuridica validitas Inq. in Causa SD Miradei a Prov. declaratur.............................................111 3. Ponens in Causa SD Cleonildis Guerra nominatur ........................................................112 4. Facultas sepulcra Martyrum Felicis Echevarria et SS. aperiendi..................112 5. Facultas Transumptum inq. super miro in Causa Beatae Transitus aperiendi ...............113 6. Iuridica validitas declaratur Inquisitionis in Causa SD Petri Pavlicek .............................113 7. Facultas Transumptum inquisitionis super miro in Causa Ven. SD Caesaris Guasti aperiendi ...113 8. Iuridica validitas Inquisitionis super miro in Causa SD Antonii Antic declaratur .................114 9. Relator in Causa SD Clarae Ricci nominatur ........114 10. Relator nominatur in Causa SD Miradei a Providentia ...................................................115 11. Facultas Transumptum aperiendi Inq. dioec. super miro in Causa B. Ludovici a Casaurea ..115 12. Facultas Transumptum aperiendi Inq. dioec. super martyrio SS D Petri de Corpa et Sociorum......................................115 13. Validitas iuridica declaratur Inq. dioec. super miro in Causa Ven. Seraphinae Gregoris.........116 14. Postulationis generalis vota pro Summi Pontificis prosperitate .....................................116 15. Notitiae particulares...............................................117 E POSTULATIONE GENERALI

Fasc. 2 1. Incontro dei missionari in Asia..............................349 2. Invio di nuovi Missionari ......................................350 3. Corso di formazione missionaria in Colombia......351

2. Statuti Peculiari del Consiglio Internazionale per lEvangelizzazione (CIE)..........................108

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Fasc. 3 1. Il 2 Congresso Internazionale dei Moderatori di Formazione Permanente OFM .......471 2. Saluto del Ministro generale per lapertura dellAnno Accademico 2007-2008.......482 3. Discorso del Ministro generale in occasione dellAtto Accademico della PUA .....485 4. Notitiae particulares..............................................487 1. Pontificia Universit Antonianum.....................487 2. Casa di Noviziato ..............................................490 3. Formazione e Studi ...........................................490 E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE

Fasc. 2 1. Corso per Formatori OFM ....................................343 2. Incontro dei Formandi e Formatori della Conferenza Nord-Slavica .......................343 3. Notitiae particulares ................................................345 1. Pontificia Universit Antonianum.....................345 2. Studium Biblicum Franciscanum Hong Kong a Ministro generale dependens .............346 3. Case di Noviziato ....................................................346

Fasc. 1 1. Statuti Peculiari del Segretariato generale per lEvangelizzazione e Missioni (SGEM) .........105

Fasc. 2 1. Canonizzazione del Beato Antonio di SantAnna Galvo.......................................353 1. Note di cronaca..........................................353 2. Omelia di Benedetto XVI ............................354 3. Antnio di SantAnna Galvo .....................357 2. Decretum super miraculo B. Alfonsae ab Immaculata Conceptione............................358 3. Decretum super virtutibus SD Cleonildis Guerra......................................359 4. Decretum super virtutibus SD Mariae Fidelis Weiss.................................361 5. Canonizzazione del Beato Simone da Lipnica ......363 1. Cronaca ......................................................363 2. Omelia di Benedetto XVI ............................364 3. Simone da Lipnica ......................................366

Fasc. 3 1. Beatification de Sur Marie-Cline de La Prsentation...........................................505 2. La beatificazione di ventinove Martiri Frati Minori.........................................511 3. Decretum super miraculo Beat Mari Bernard Btler..............................................522 4. Decretum super miraculo SD Mari Ros Flesch...................................523 5. Nuntium de beatificatione Ven. SD M. Clin a Secretaria Status datur .........525 6. Congregatio de Causis Sanctorum nuntium papale confirmat ...............................525 7. Facultas conceditur Transumptum Inq. Dioec. super miro in Causa M. Ioseph Micarelli aperiendi..........................................525 8. Relator in Causa SD Petri Pavlicek nominatur .....526 9. Facultas datur exuvias SD Alfredi Morganti Ostrae transferrendi.........................526 10. Facultas datur Transumptum Inq. Suppl. super virtutibus in Causa SD M. Francisc a I. Infante aperiendi ......................526 11. Facultas cenceditur Transumptum Inquisitionis super miro in Causa B. Juniperi Serra aperiendi..............................527 12. Ponens in Causa Ven. SD Mari Ros Flesch nominatur........................................................527 13. Postulator generalis gratias Summo Pontifici pro canonization B. Simonis agit .................528 14. Facultas Transumptum Inq. dioec. super miro aperiendi in Causa Beat Baptist Varano.....528 15. Facultas datur Transumptum Inq. dioec. Suppletivae aperiendi in Causa SD A. Lesino.529 16. Facultas conceditur Transumptum Inq. dioec. super martyrio aperiendi in Causa Regin M. Vattalil ..........................................529 17. Ponens in Causa SD Francisci Mottola nominatur ..........................................529 18. Facultas datur Transumptum Inq. dioec. super virtutibus in Causa SD F. Gei aperiendi.........................................530 19. Validitas iuridica declaratur Processus Ap. super miro in Causa Ven. SD Mariae Christinae a Sabaudia ...................530 20. Validitas iuridica declaratur Inquisitionis super miro in Causa B. Ludovici.....................531 21. Notitiae particulares ..............................................531 STATISTICA ORDINIS FRATRUM MINORUM (31 Decembris 2006)

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AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3

Fasc. 3 1. 3 Incontro Europeo degli Animatori OFM di GPIC..................................................535 Fasc. 3 1. Seminario de Estudio sobre los Franciscanos entre los Musulmes hoy ........539 2. Il Cairo: un festival del dialogo.............................555 Fasc. 1 1. Argentina - Visita fraterna e pastorale e Capitoli.........................................................147 2. Assisi - Corso per Assistenti spirituali dellOFS-GiFra dItalia ..................................147 3. Panama - Capitolo nazionale elettivo ...................148 4. Roma - Presidenza CIOFS e Benedizione della Sede........................................................148 5. Roma - Assemblea precapitolare dellOFS dItalia .............................................148 6. Croazia - Corso di formazione per gli Assistenti spirituali dellOFS e della GiFra ....148 7. Vietnam - Capitolo nazionale elettivo dellOFS ...150 8. Malesia - II Congresso dellOFS-GiFra dellAsia e Oceania ........................................150 EX OFFICIO OFS E SERVITIO PRO DIALOGO

EX OFFICIO PRO IUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI

Fasc. 1 I. Relatio de statu personali et locali Ordinis............119 II. Fratres omnes unicuique Provinciae vel Cust. Aut. adscripti ........................................123 III. Fratres et domus secundum regiones ...................127 IV. Status domum et presentia fratrum in singulis nationibus ..........................................130 V. Provinciae vel Cust. Aut. juxta numerum fratrum et novitiorum......................133 VI. Incrementum vel decrementum numeri fratrum ..136 VII. Inter 2006 et 2005 comparatio .............................140 VIII. Alumni cursus Philosophiae, Theologiae et ad Gradus Academicos....................................143

Fasc. 3 1. Madagascar Capitolo nazionale elettivo e Congresso.....................................................563 2. Paraguay Capitolo nazionale elettivo.................563 3. Ecuador Capitolo nazionale elettivo ..................563 4. Ungheria Capitolo nazionale elettivo ................564 5. Zambia Celebrazioni varie in occasione del giubileo di santa Elisabetta........................564 6. Tanzania Capitolo nazionale elettivo dellOFS..564 7. Messico Capitolo Nazionale elettivo dellOFS e della GiFra ...................................565 8. Croazia Visita fraterna e Capitolo nazionale elettivo ...........................................565 9. Spagna Assemblea del Consiglio nazionale OFS ...............................565 10. Benvenuto a Fr. Amando Trujillo Cano, TOR, il nuovo Assistente generale ...........................565 11. Grazie ed auguri a Michael! .................................566

Fasc. 2 1. Isole Mauritius - Corso di formazione, Visita e Capitolo elettivo dellOFS .................369 2. Australia - Capitolo nazionale elettivo dellOFS di Oceania........................................369 3. Croazia - I Congresso nazionale OFS-GiFra ed Incontro nazionale della GiFra...................369 4. Sicilia - Incontro con gli Assistenti e il Capitolo delle Stuoie dellOFS ......................370 5. Spagna - 1 Assemblea Internazionale della GiFra ......................................................371 6. Ucraina - Capitolo nazionale elettivo e costituzione della Fraternit nazionale dellOFS .........................................................371

Fasc. 2 Lettera alle Sorelle Presidenti OSC .............................373 Fasc. 3 Activitas Officii Iuridici una cum Commissione Iuridica (Ian.-Dec. 2007)................567 Fasc. 1 1. De itineribus Ministri Generalis............................157 1. Visit to the John the Baptist Custody in Pakistan........................................157 2. Il Ministro generale allAracoeli....................158 3. Crnica de la Visita a la Provincia de San Felipe de Jess, Mxico ......................158 4. Visita ai Frati della Svizzera e dellAustria....160 5. Partecipazione allincontro dei Formatori della Custodia di Terra Santa.........................161 6. Incontro con i Frati veneti..............................161 7. Partecipazione ai funerali di Fr. F. Locatelli ....162 8. Visita fraterna a la Custodia de las Siete Alegras de N.tra S.ra en Brasil.............163 9. Encontro do Definitrio geral com as Conferncias do Brasil e do Cone sul ...........164 10. Encuentro del Gobierno general con las Conferencias de Santa Mara de Guadalupe y de la Bolivariana ......................171 11. Visita a la Prov. de s. Francisco de Quito ......174 12. Visit to the Province of the Netherlands .........177 13. Encuentro del Definitorio general con CONFRES ...............................................178 14. Visita del Ministro general al Santuario de Santo Toribio de Libana (Cantabria).......180 15. Partecipazione al Capitolo delle Stuoie della Provincia di S. Maria degli Angeli in Polonia .......................................................181 16. Visita alla Provincia dellImmacolata Concezione in Polonia ..................................182 2. Incontro con i Ministri provinciali e Custodi eletti recentemente ..........................................182 3. Laurea Honoris Causa a Fr. Cesare Cenci .............184 4. La Curia generale OFM ha un nuovo Archivio storico ..............................................185 5. Convegno internazionale di studi per lVIII centenario della nascita di santa Elisabetta dUngheria .....................................186 6. Capitolo delle Stuoie delle Case dipendenti dal Ministro generale ......................................188 7. Capitulo de las Esteras de la Provincia del santo Evangelio de Mexico .......................190 8. Nuevo volumen de Sinica Franciscana .................193 9. Notitiae particulares ..............................................195 AD CHRONICAM ORDINIS EX OFFICIO IURIDICO

Fasc. 1 1. Lettera alle Clarisse...............................................153 2. Carta a las Hermanas Presidentas de las Sederaciones OSC ................................154

EX OFFICIO PRO MONIALIBUS

TABULA MATERIARUM

1. Visit to the Philippines ....................................375 2. Visita al Per.....................................................377 3. Il Ministro generale al Capitolo spirituale della Provincia S. Michele Arcangelo ......................................378 4. Il Ministro generale alla Marcia Francescana 2007 ..........................................379 5. Partecipazione alle celebrazioni della Provincia dellImmacolata in Polonia ............................381 2. Secondo incontro Under 5/10 della COMPI-Sud ...........................................381 3. XIII Sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali ......................................382 4. Incontro dei Presidenti delle Conferenze con il Definitorio generale ..............................383 5. Lincontro di Benedetto XVI con le Clarisse e con i giovani della Fazenda da Esperana ........................385 6. Visita di Benedetto XVI ad Assisi in occasione dellottavo centenario della conversione di san Francesco.................392 La visita al Santuario di San Damiano .................392 La visita alla Basilica di Santa Chiara .................392 La visita alla Basilica di Santa Maria degli Angeli ................................392 7. Terzo Capitolo Internazionale delle Stuoie per i Frati Under ten ....................................393 1. Cronaca.............................................................393 2. Discorso conclusivo del Ministro generale.......400 3. Messaggio ai Ministri, Custodi e a tutti i Frati .................................................403 8. Giovani di 19 Nazioni allEuropean franciscan meeting ................405 1. Cronaca.............................................................405 2. Omelia del Ministro generale............................407 9. Notitiae particulares ................................................409 Fasc. 3 1. De itineribus Ministri Generalis............................569 1. Il Ministro generale partecipa allincontro dei Ministri provinciali del Nord Italia.................................................569 2. Visita ai Vicariati apostolici in Libia ..............570 3. Visita fraterna alla Provincia S. Carlo Borromeo di Lombardia in Italia ....................570 4. Festa giubilare con le Francescane Missionarie di Maria ......................................573 5. Visita alla Provincia dellAssunzione della BVM in Erzegovina................................574 6. A visit to the Province of St. John the Baptist, USA .............................................576 7. sorta una nuova Provincia in Austria..........577 8. Visita a la Provincia franciscana de Cartagena ..................................................578 9. Visita alla Provincia di santa Elisabetta a Fulda in Germania.......................................580 10. Partecipazione alla conclusione delle celebrazioni dei 50 anni della presenza francescana nellAfrica occidentale ...............581 11. Visit to the Province of Our Lady Queen of Peace in South Africa ....................582 12. Visita a la Federacin Franciscana de Marruecos..................................................583

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Fasc. 2 1. De itineribus Ministri Generalis............................375

2. Provincial Retreat and Intermediate Chapter of the Prov. of the Immaculate Conception, USA ........................585 3. VIII Assemblea dellUFME..................................586 4. La nuova Fraternit san Francesco dAssisi a Khartoum (Sudan) .......................................588 5. Incontro del Definitorio con i Visitatori generali ...................................588 6. Incontro del Custode di Terra Santa con la Conferenza Transalpina........................590 7. Notiti particulares...............................................591 Fasc. 1 1. Libri ......................................................................197 2. Extracta .................................................................198 BIBLIOGRAPHIA

634

AN. CXXVI SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 N. 3


NECROLOGIA

2. Extracta .................................................................596

Fasc. 2 1. Libri.......................................................................411 2. Extracta .................................................................412 Fasc. 3 1. Libri ......................................................................595

Fasc. 3 1. Fr. Hermann-Josef (Ewald-Hans) Lauter ..............597 2. Fr. Christopher Coelho..........................................598 3. Fr. Joseph Benedictus Xuereb...............................598 4. Fr. Simpliciano (Mario Virginio) Olgiati ..............599 5. Fr. Alosio Card. Lorscheider, OFM, ....................600 6. Fr. Sen Collins.....................................................605 7. Anno 2006 mortui sunt .........................................607 8. Anno 2007 mortui sunt .........................................607

Fasc. 2 1. Mons. Laurent R. Guibord OFM...........................413 2. Fr. Costantino Ruggeri ..........................................415 3. Anno 2007 mortui sunt .........................................418

Fasc. 1 1. Fr. Bonaventura Lionetti .......................................199 2. Fr. Fiorenzo Locatelli ............................................200 3. Anno 2006 mortui sunt..........................................205 4. Anno 2007 mortui sunt..........................................207

(An. CXXVI, SEPTEMBRIS - DICEMBRIS 2007 N. 3)


1. Carta a todos los Ministros y Custodios................431 2. Omelia in occasione della Festa dellimpressione delle Stimmate...........................431 3. Lettera del Ministro e Definitorio generale per la Festa di san Francesco 2007........................433 4. Celebrazione in onore della Beata Maria della Passione .......................................................436 5. Omelia in occasione della Festa di san Francesco....................................................438 6. Relazione del Ministro generale allAssemblea dellUFME ....................................440 7. Discorso ai Frati della Provincia San Leopoldo ....................................................448 8. Incontro con le Suore francescane ........................450 9. Omelia per la festa del beato Giovanni Duns Scoto ............................................452 10. Saluto allatto accademico per il 60 della Pontificia Accademia Mariana Internazionale ......454 11. Omelia in occasione del 60 anniversario della Pontificia Accademia Mariana .....................455 12. Carta con ocasin de la solemnidad del Nacimiento de nuestro Seor Jesucristo .........457 1. Electio extra Capitulum Prov. ss. Petri et Pauli de Michoacn in Mexico ...........461 2. Capitulum Intermedium Prov. Assumptionis BMV in Polonia .............................461 3. Electio extra Capitulum Cust. Aut. Christis Regis in Helvetia .....................................461 4. Capitulum Prov. S. Michalis Arcangeli in Ucraina..............................................................461 5. Capitulum Prov. Christis Regins in Canada..........461 6. Fund. Thailandi electio ......................................462 7. Capitulum intermedium Cust. Terr Sanct in Israel .................................462 8. Capitulum Intermedium Prov. Salernitano-Lucan Immaculat Conceptionis BMV in Italia .............462 9. Capitulum intermedium Prov. Venet S. Antonii Patavini in Italia...................................462 10. Capitulum Cust. Boni Pastoris in Zimbabua.........463 11. Prov. S. Leopoldi in Austria/Italia electiones........463 12. Prov. S. Bernardini Senensis

SUMMARIUM FASCICULI

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS

E SECRETARIA GENERALI

in Austria suppressio.............................................463 13. Prov. B. Engelberti Kolland in Austria/Italia suppressio....................................463 14. Prov. S. Leopoldi in Austria erectio ......................464 15. Capitulum Intermedium Prov. S. Famili in Aegypto ..........................................465 16. Capitulum intermedium Prov. S. Salvatoris in Slovachia .....................................465 17. Capitulum Prov. S. Francisci Solano in Argentina ..............................................465 18. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis in Brasilia..............................................................466 19. Capitulum Sancti Spiritus in Australia .................466 20. Capitulum Prov. S. Michalis Archangeli in Indonesia ........................................466 21. Capitulum Intermedium Prov. Immaculat Conceptionis BMV in USA .............466 22. Extra Capitulum electio Prov. Assumptionis BMV in USA .................................467 23. Visitatores generales..............................................467 24. Domus suppressae.................................................468 25. Notitiae particulares ..............................................468 1. Il 2 Congresso Internazionale dei Moderatori di Formazione Permanente OFM.......471 2. Saluto del Ministro generale per lapertura dellAnno Accademico 2007-2008.......482 3. Discorso del Ministro generale in occasione dellAtto Accademico della PUA.....485 4. Notitiae particulares..............................................487 1. Pontificia Universit Antonianum ....................487 2. Casa di Noviziato..............................................490 3. Formazione e Studi ...........................................490 1. Primer Congreso de Educadores Franciscanos de Europa.....................491 2. Convenzione tra i Vicariati Apostolici di Tripoli e Benghazi in Libia e lOrdine dei Frati Minori....................................502 3. Il Ministro generale invia nuovi missionari ..........504

E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS

E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE

Copertina: Vetrata nella Chiesa di San Francesco (Guadalajara, Jalisco - Messico)

CCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCC

Directio Commentarii

ACTA ORDINIS FRATRUM MINORUM


CURIA GENERALIS O.F.M. Via S. Maria Mediatrie, 25 00165 ROMA (Italia) Fax +39.06.68.491.364 / e-mail: acta@ofm.org
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COMMERCIO

1. Beatification de Sur Marie-Cline de La Prsentation.................................................505 2. La beatificazione di ventinove Martiri Frati Minori...............................................511 3. Decretum super miraculo Beat Mari Bernard Btler....................................................522 4. Decretum super miraculo SD Mari Ros Flesch.........................................523 5. Nuntium de beatificatione Ven. SD M. Clin a Secretaria Status datur ...............525 6. Congregatio de Causis Sanctorum nuntium papale confirmat .....................................525 7. Facultas conceditur Transumptum Inq. Dioec. super miro in Causa M. Ioseph Micarelli aperiendi................................................525 8. Relator in Causa SD Petri Pavlicek nominatur .....526 9. Facultas datur exuvias SD Alfredi Morganti Ostrae transferrendi...............................526 10. Facultas datur Transumptum Inq. Suppl. super virtutibus in Causa SD M. Francisc a I. Infante aperiendi ............................526 11. Facultas cenceditur Transumptum Inquisitionis super miro in Causa B. Juniperi Serra aperiendi...527 12. Ponens in Causa Ven. SD Mari Ros Flesch nominatur..............................................................527 13. Postulator generalis gratias Summo Pontifici pro canonization B. Simonis agit .......................528 14. Facultas Transumptum Inq. dioec. super miro aperiendi in Causa Beat Baptist Varano...........528 15. Facultas datur Transumptum Inq. dioec. Suppletivae aperiendi in Causa SD A. Lesino ......529 16. Facultas conceditur Transumptum Inq. dioec. super martyrio aperiendi in Causa Regin M. Vattalil ................................................529 17. Ponens in Causa SD Francisci Mottola nominatur ................................................529 18. Facultas datur Transumptum Inq. dioec. super virtutibus in Causa SD F. Gei aperiendi...............................................530 19. Validitas iuridica declaratur Processus Ap. super miro in Causa Ven. SD Mariae Christinae a Sabaudia .........................530 20. Validitas iuridica declaratur Inquisitionis super miro in Causa B. Ludovici ..........................531 21. Notitiae particulares ..............................................531 1. 3 Incontro Europeo degli Animatori OFM di GPIC........................................................535

E POSTULATIONE GENERALI

del giubileo di santa Elisabetta .............................564 6. Tanzania - Capitolo nazionale elettivo dellOFS ..564 7. Messico - Capitolo Nazionale elettivo dellOFS e della GiFra .........................................565 8. Croazia - Visita fraterna e Capitolo nazionale elettivo .................................................565 9. Spagna - Assemblea del Consiglio nazionale OFS .....................................565 10. Benvenuto a Fr. Amando Trujillo Cano, TOR, il nuovo Assistente generale .................................565 11. Grazie ed auguri a Michael! .................................566

Activitas Officii Iuridici una cum Commissione Iuridica (Ian.-Dec. 2007) ...............567

EX OFFICIO IURIDICO

EX OFFICIO PRO IUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI E SERVITIO PRO DIALOGO EX OFFICIO OFS

1. De itineribus Ministri Generalis ...........................569 1. Il Ministro generale partecipa allincontro dei Ministri provinciali del Nord Italia...........569 2. Visita ai Vicariati apostolici in Libia ..............570 3. Visita fraterna alla Provincia S. Carlo Borromeo di Lombardia in Italia....................570 4. Festa giubilare con le Francescane Missionarie di Maria ......................................573 5. Visita alla Provincia dellAssunzione della BVM in Erzegovina................................574 6. A visit to the Province of St. John the Baptist, USA .............................................576 7. sorta una nuova Provincia in Austria..........577 8. Visita a la Provincia franciscana de Cartagena ..................................................578 9. Visita alla Provincia di santa Elisabetta a Fulda in Germania ......................................580 10. Partecipazione alla conclusione delle celebrazioni dei 50 anni della presenza francescana nellAfrica occidentale...............581 11. Visit to the Province of Our Lady Queen of Peace in South Africa....................582 12. Visita a la Federacin Franciscana de Marruecos..................................................583 2. Provincial Retreat and Intermediate Chapter of the Prov. of the Immaculate Conception, USA.....585 3. VIII Assemblea dellUFME..................................586 4. La nuova Fraternit san Francesco dAssisi a Khartoum (Sudan) .............................................588 5. Incontro del Definitorio con i Visitatori generali..588 6. Incontro del Custode di Terra Santa con la Conferenza Transalpina..............................590 7. Notiti particulares...............................................591 1. Libri ......................................................................595 2. Extracta .................................................................596 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Fr. Hermann-Josef (Ewald-Hans) Lauter..............597 Fr. Christopher Coelho..........................................598 Fr. Joseph Benedictus Xuereb...............................598 Fr. Simpliciano (Mario Virginio) Olgiati ..............599 Fr. Alosio Card. Lorscheider, OFM, ....................600 Fr. Sen Collins.....................................................605 Anno 2006 mortui sunt .........................................607 Anno 2007 mortui sunt .........................................607

AD CHRONICAM ORDINIS

1. Seminario de Estudio sobre los Franciscanos entre los Musulmes hoy ..............539 2. Il Cairo: un festival del dialogo ............................555

BIBLIOGRAPHIA NECROLOGIA

1. Madagascar Capitolo nazionale elettivo e Congresso...........................................................563 2. Paraguay Capitolo nazionale elettivo.................563 3. Ecuador Capitolo nazionale elettivo ..................563 4. Ungheria Capitolo nazionale elettivo ................564 5. Zambia Celebrazioni varie in occasione

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