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Politecnico di Milano Corso di laurea in Disegno Industriale Anno 2001-2002

Corso: MATERIALI PER IL DESIGN 1 Anno 2001-2002

LUCIDI
Prof. Alberto Cigada

Comportamento meccanico dei materiali

OBIETTIVO
Conoscendo: forze agenti dimensioni di un oggetto vogliamo essere in grado di calcolare: sforzi agenti deformazioni conseguenti e conseguentemente verificare: se loggetto si rompe oppure no se si deforma in modo eccessivo o no

Esempi: quanto deve essere spessa la lastra di seduta di una panchina di marmo perch non si rompa se ci salgono 10 persone? quanto peso in grado di reggere un tassello a espansione senza rompersi? quanto deve essere lo spessore dello schienale di una sedia, perch non si pieghi eccessivamente se mi ci appoggio scompostamente? di che materiale devo fare la mensola di una libreria di 4 millimetri di spessore perch una volta carica di libri non si fletta eccessivamente?

FORZA
Una forza definita come il prodotto di una massa per una accelerazione F = m.a Esempio: il peso di una persona la forza che la persona, dotata di una certa massa, esercita sulla bilancia a seguito della attrazione di gravit, che sulla superficie terrestre determina una accelerazione di 9,81 m/s2 a seguito della pi bassa attrazione di gravit, sulla luna la stessa massa determinerebbe una forza inferiore a pari attrazione di gravit, la forza (il peso) direttamente proporzionale alla massa

massa di 70 kg sulla terra: forza di 70 kgf

VETTORE FORZA
Essendo laccelerazione vettoriale, anche la forza una grandezza vettoriale caratterizzato da: modulo direzione verso
70 kgf 40 kgf

60 kgf

MODULO:

indica la grandezza di un vettore in una opportuna unit di misura (peso della persona) DIREZIONE: definisce la retta secondo la quale il vettore disposto nello spazio (retta che congiunge la persona al centro della terra) VERSO: indica il senso di percorrenza lungo la retta di azione (verso il centro della terra)

UNITA DI MISURA
MASSA: kgm = chilogrammo massa massa di un decimetro cubo di acqua distillata a 4C FORZA: Vecchia unit di misura: kgf = chilogrammo forza peso di 1 kg massa sulla terra forza esercitata da 1 kg massa a seguito dellattrazione di gravit sulla terra forza che applicata a 1 kg massa determina unaccelerazione di 9,81 m/s2 Nuova unit di misura: N= Newton peso di 1 kg massa su un satellite pi piccolo della luna forza che applicata 1 kg massa determina unaccelerazione di 1 m/s2 Per passare dai kgf ai N necessario moltiplicare per 9,81 Per passare dai N ai kgf necessario dividere per 9,81

ESERCIZI
quanto fa in N un etto di cotto? quanto pesa il docente in N?

FORZA RISULTANTE
Essendo le forze dei vettori , ad esse possono essere applicate le legge di calcolo vettoriale I vettori possono cio essere tra loro: sommati sottratti moltiplicati (in modo scalare o vettoriale) In caso di presenza di pi forze giacenti in un unico piano applicate ad un corpo rigido possibile calcolare: forza risultante Esamineremo solo casi di forze giacenti su un unico piano: forze convergenti: metodo grafico forze convergenti: metodo analitico forze non convergenti: metodo grafico forze parallele distribuite

FORZE CONVERGENTI: metodo grafico


In presenza di due o pi forze tra loro convergenti giacenti in un piano si pu utilizzare il metodo del poligono chiuso delle forze Per sommare due o pi vettori si accoppiare il punto finale del primo vettore al punto iniziale del secondo e cos via; la forza risultante quella che collega il punto iniziale del primo vettore al punto finale dell'ultimo F = F 1 + F2 + F3 + + Fn Per sottrarre due o pi vettori si opera nello stesso modo, invertito il verso del vettore da sottrarre F = F1 - F2 - F3 - - Fn = F1 + (-F2) + (-F3) + + (-Fn)
Somma e sottrazione di vettori
F1 F1 F2 F=F1 -F2 -F3 -F2 F=F1 +F2+F3 F3 F1 F2 F3 -F3

FORZE CONVERGENTI: metodo analitico


Si considerino pi forze convergenti giacenti in un unico piano e si considerino due assi cartesiani ortogonali (orizzontale e verticale) con origine nel punto di convergenza Utilizzando semplici regole della trigonometria, ogni forza pu essere scomposta lungo tali due assi, ottenendo la componente orizzontale (H) e quella verticale (V), che possono essere concordi con il verso dellasse (positiva, segno +) o discordi (negativa, segno -) FH = F.cos FV = F.sen
F2 F2V =F2 .sin135 = +0,707 F2 30 135

F 1V=F1 .sin30 = +0,5 F 1

F1

F1H=F 1 .cos30 = +0,866 F1

F2H =F 2.cos135 = -0,707 F 2

F3V =F3.

F3 F3H=F
. 3 3

Le componenti lungo i due assi possono essere sommate tra loro (tenendo conto del segno), ottenendo le componenti risultanti verticale e orizzontale Volendo le due componenti possono essere ricomposte ottenendo la forza risultante MODULO mediante il teorema di Pitagora: F = (FH2 + FV2) ANGOLO mediante la formula: = arc tg (FV/FH)

ESERCIZIO
Domanda: Calcolare le componenti orizzontali e verticali di due forze entrambe con modulo 100 N, una angolata di 30 e laltra di 135 rispetto allorizzontale. Calcolare anche il valore della componente orizzontale e della componente verticale della forza risultante

F FV =F .sin135 = +0,707 F FV=F .sin30 = +0,5 F F 30 135

FH=F.cos30 = +0,866 F

FH =F .cos135 = -0,707 F

Risposta: Forza angolata di 30: FH = 100.cos30 = 100.0,866 = 86,6 N FV = 100.sen30 = 100.0,5 = 50 N Forza angolata di 135: FH = 100.cos135 = 100.(-0,707) = -70,7 N FV = 100.sen135 = 100.0,707 = 70,7 N

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ESERCIZIO
Domanda: Una barca sia soggetta alla forza del motore, che determina una spinta di 50 kN ed ad una deriva dovuta al vento che determina una spinta laterale di 10 kN inclinata di 90 rispetto alla direzione della barca. Calcolare lintensit della forza risultante

50 kN

10 kN

Risposta: Modulo della forza risultante: F = (FH2 + FV2) = (502 + 102) = 50,99 kN

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ESERCIZIO Livello 2
Domanda: Una barca sia soggetta alla forza del motore, che determina una spinta di 50 kN ed ad una deriva dovuta al vento che determina una spinta laterale di 10 kN inclinata di 45 rispetto alla direzione della barca. Calcolare lintensit della forza risultante e di quanti gradi scarroccia la barca rispetto alla direzione principale.

50 kN 10 kN

Risposta: Componenti longitudinali e trasversali del vento FL = F.cos 45 = 10.0,707 = 7,07 kN FT = F.sen 45 = 10.0,707 = 7,07 kN Modulo della forza risultante: F = (FH2 + FV2) = (57,072 + 7,072) = 57,51 kN Angolo di scarrocciamento: = arc tg (FV/FH) = arc tg (7,07/57,07) = arc tg 0,124 = 7,06

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ESERCIZIO Livello 2
Domanda: Calcolare la risultante di tre forze convergenti e giacenti su un unico piano, con modulo 30 N, 50 N e 25 N che formano angoli rispettivamente di 45, -30 e -120 rispetto allasse x (positivo se antiorario) di un sistema cartesiano ortogonale

F1

45

45

60

1
30

2/2=0,707
90 30

1/2=0,5
90

120

45
F2

F3

2/2=0,707

3/2=0,866

Risposta: FH = 30.cos 45 + 50.cos 30 - 25.cos 60 FV = 30.sen 45 - 50.sen 30 - 25.sen 60 FH = 30.0,707 + 50.0,866 - 25.0,5 = 52,01 N FV = 30. 0,707 - 50.0,5 - 25.0,866 = -25,43 N Modulo F = (FH2 + FV2) = 57,89 N Angolo = arc tg (FV/FH) = arc tg (-25,83/52,01) = = arc tg (-0,49) = -26,05

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FORZE NON CONVERGENTI: metodo grafico Livello 2


In presenza di forze su un piano non convergenti si utilizzano il poligono chiuso delle forze e il poligono funicolare MODULO e VERSO: si costruisce il poligono chiuso delle forze ottenendo la forza risultante DIREZIONE (retta di applicazione): si fissa arbitrariamente un punto arbitrario P in prossimit al poligono delle forze e lo si congiunge ai vertici dei vettori si tracciano in successione le parallele a tali rette (AP-BPCP-ecc.) si intersecano la prima e lultima di tali parallele ottenendo un punto N da cui transita la forza risultante
DP F1 F2 F3 CP BP F2 P C F3 D R B F1 A

AP

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FORZE PARALLELE DISTRIBUITE


Si considerino delle: forze tra loro parallele uniformemente distribuite (caso tipico: peso proprio) La forza risultante una forza di modulo corrispondente alla forza totale concentrata nella mezzaria del corpo

R = 8F

Ci particolarmente utile quando bisogna tener conto del peso proprio di un corpo: si pu sostituire la forza peso distribuita con una forza corrispondente al peso totale concentrata nella mezzaria del corpo

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MOMENTO
Si definisce momento (polare) della forza F rispetto al punto A il vettore che ha: MODULO pari al prodotto della forza F per la distanza L del punto in esame dalla direzione lungo la quale agisce la forza DIREZIONE perpendicolare al piano definito dalla forza e dal punto VERSO convenzionalmente positivo (verso lalto) se determina rotazione antioraria, negativo (verso il basso ) se determina rotazione oraria

A L M = FL F

Convenzione di segno

SIMILITUDINE: bullone posizionato in A, tanto pi facile da svitare quanto pi: alto il braccio di leva L alta la forza applicata F non svitabile se A posizionato sulla retta di applicazione di F (L=0)

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UNIT DI MISURA DEL MOMENTO


Essendo le forze misurata in Newton (N) e le distanza in metri (m), l'unit di misura di un momento espressa in Newton metro (N m)

MOMENTO RISULTANTE
Se sono presenti pi forze, si definisce momento (polare) risultante delle forze rispetto al punto A la somma dei momenti delle singole forze (vettore somma dei vettori)

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ESERCIZIO Livello 2
Siano date le forze F1 = 20N, F2 = 10N, F3 =15N riportate in figura Domanda: Calcolare il momento risultante rispetto al punto P
F2 = 10 N F1V

F1H 30 F1 = 20 N

h=3m

l=4m P

F3 = 15 N

Risposta: La forza F1 pu essere scomposta nelle sue componenti orizzontale (F1H) e verticale (F1V), pari a: F1H = 20.cos30 = 20.0,866 = 17,32 N F1V = -20.sen30 = -20.0,5 = -10 N MP = -h.F1H -l.F1V -h.F2 +l .F3 = = -3.17,32 -4.10 -3.10 +4.15 = -61,96 N.m Avendo segno negativo il momento orario

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CONDIZIONI DI EQUILIBRIO
Semplificazione: corpo fermo o in moto rettilineo uniforme corpo fermo corpo che subisce accelerazione corpo in movimento Conoscendo i vettori forza e i vettori momento agenti possibile sapere se un corpo fermo oppure in movimento Un corpo fermo se esso non trasla e non ruota devono perci essere verificate le condizioni di: equilibrio alla traslazione: la risultante delle forze deve essere nulla equilibrio alla rotazione: la risultante dei momenti deve essere nulla In caso contrario un corpo in movimento cio: trasla se la F F F F risultante delle forze F non nulla (subendo una F F accelerazione nella F F F F F direzione della forza F +F + F = 0 F = F +F + F risultante) F F ruota se la risultante (b): il corpo trasla (a): il corpo fermo F dei momenti non F nulla(per verificare F F L F tale condizione sufficiente che il F F F F F F momento sia nullo F = F +F +F F +F +F = 0 M = F L rispetto ad un M = F L M =M = 0 F F M =M = 0 qualsiasi punto) (d): il corpo trasla e ruota (c): il corpo ruota trasla e ruota se
3 1 3 1 1 2 3 si incontrano 1 2 si incontrano 2 2 3 3 r 3 r 1 3 1 1 2 3 non si incontrano 1 2 1 1 2 non si incontrano 1 2 1 3 2 3 2 3

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non sono nulle entrambe le risultanti

EQUAZIONI FONDAMENTALI DELLA STATICA


Grazie alla possibilit di scomporre le forze agenti su un piano nelle componenti lungo gli assi x e y, per semplicit di calcolo la condizione generale di equilibrio pu essere scomposta nelle tre equazioni fondamentali della statica: FH = 0 FV = 0 MP = 0 sommatoria delle componenti orizzontali = 0 sommatoria delle componenti verticali = 0 sommatoria dei momenti = 0

Devono cio essere nulle le sommatorie: delle componenti orizzontali delle forze delle componenti verticali delle forze dei momenti rispetto ad un generico punto P Per realizzare il calcolo analitico delle tre equazioni fondamentali della statica si utilizzer la convenzione di segno per cui: sono positive le componenti orizzontali dirette verso destra sono positive le componenti verticali dirette verso lalto sono positivi i momenti antiorari
Convenzione di segno

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ESERCIZIO Livello 2
Si consideri la lastra piana riportata in figura, soggetta alle forze F1, F2, F3, F4, F5
F2 = 10 2 N - = 90
Convenzione di segno

F 1 = 10 N - = 315 F1V F 1H

F 3 = 10 N - = 225 F 3H F3V 3m

F 4 = 4 N - = 0

45

A 5m

F 5 = 4 N - = 180 5m

2m
45

1
90

2/2=0,707

2/2=0,707

Domanda: Calcolare analiticamente lo stato di equilibrio Risposta: Le forze F1 e F3 possono essere scomposte secondo le direzioni orizzontale e verticale F1H = F1.cos45 = F1.2/2 F3H = -F3.cos45 = -F3.2/2 F1V = -F1.sen45 = -F1.2/2 F3V = -F3.sen45 = -F3.2/2 Le tre equazioni fondamentali della statica sono: FH = F1H +FH3 +F4 +F5 = 5.2 -5.2 +4 -4 = 0 FV = F1V +F2 -F3V = -5.2 +10.2 -5.2 = 0 MA = -F1H.5 -F1V.0 +F2.5 +F3H.5 -F3V.10 -F4.0 -F5.0 = = -252 +502 +252 -502 = 0 Il corpo non trasla perch sono nulle le sommatorie delle componenti orizzontali e verticali delle forze

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Il corpo non ruota perch nulla la sommatoria dei momenti (calcolata nel punto A)

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ESERCIZIO Livello 2
Si consideri la lastra piana riportata in figura, soggetta alle forze F1, F2, F3, F4
F2 =5 2 N - = 90 F 1 = 10 N - = 315 F 3 = 10 N - = 225

3m F 4 = 4 N - = 0
45

A 5m

F 5 = 4 N - = 180 5m

2m
45

1
90

2/2=0,707

2/2=0,707

Domanda: Calcolare analiticamente lo stato di equilibrio Risposta: Le forze F1 e F3 possono essere scomposte secondo le direzioni orizzontale e verticale F1H = F1.cos45 = F1.2/2 F3H = -F3.cos45 = -F3.2/2 F1V = -F1.sen45 = -F1.2/2 F3V = -F3.sen45 = -F3.2/2 Le tre equazioni fondamentali della statica sono: FH = F1H +FH3 +F5 +F5 = 5.2 -5.2 +4 -4 = 0 FV = F1V +F2 +F3V = -5.2 +5.2 -5.2 = -5.2 MA = -F1H.5 -F1V.0 +F2.5 +F3H.5 -F3V.10 -F4.0 -F5.0 = = -252 +252 +252 -502= -252 Il corpo trasla perch non nulla la sommatorie delle componenti verticali delle forze, la traslazione avviene verso il basso perch la risultante negativa

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Il corpo ruota perch non nulla la sommatoria dei momenti (calcolata nel punto A), la rotazione avviene in senso orario perch la risultante negativa

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REAZIONI VINCOLARI
Un corpo fermo non mai libero da vincoli Un vincolo esercita sul corpo forze o momenti in grado di garantire che il corpo resti in equilibrio Note le forze e i momenti agenti possibile calcolare quali sono le reazioni vincolari che permettono di annullare le tali forze e momenti, garantendo condizioni di equilibrio alla traslazione ed alla rotazione (semplici esempi sono riportati in figura)
Corpo soggetto al peso proprio P
Corpo appeso soggetto ad una forza P R

P R
Corpo su due appoggi soggetto ad una forza P

P R=P

L /2

R1 L

R2

R1 = R2 = P/2 Corpo incastrato soggetto ad una forza P

P MA HA

VA L L HA = 0 VA = P MA = PL

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OGGETTO SU UN PIANO O APPESO


Un qualsiasi oggetto dovrebbe muoversi perch su di esso agisce la forza peso P; ci non avviene se esso appoggiato su un piano
Reazione vincolare R che agisce su un oggetto di peso P appoggiato su un piano Reazione vincolare R che agisce su un oggetto di peso P appeso

P
R

P
P

Il vincolo esercita sulloggetto una forza di reazione uguale e contrarie al peso (che fanno si che vengano rispettate le equazioni fondamentali della statica) Convenzione Indicando con R lincognita si ha: di segno eq. traslazione orizzontale eq. traslazione verticale R -P = 0 eq. rotazione (vincolo) Pertanto: R=P Essendo R positivo, diretto verso lalto, in accordo con la convenzione di segno

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VINCOLO SEMPLICE APPOGGIO


Gli appoggi sono in grado di determinare solo reazioni vincolari dirette verso lalto (trasversali rispetto alla trave) R1 ed R2 Tali forze devono consentire di rispettare le equazioni fondamentali della statica

Reazioni vincolari R1 ed R2 che agiscono su una trave su due appoggi soggetta ad una forza P

L/2

Convenzione di segno

R1 L R1 = R2 = P/2

R2

Indicando con R1 e R2 le incognite si ha: eq. traslazione orizzontale eq. traslazione verticale R1 +R2 P = 0 R1 +R2 = P eq. rotazione (vincolo sinistra) R1 0 +R2 L P L/2= 0 Pertanto: R2 = P/2 R1 = P/2 Essendo R1 ed R2 positivi, sono entrambi diretti verso lalto, in accordo con la convenzione di segno

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ESERCIZIO
Domanda: Si consideri la mensola di lunghezza 1 m, su due appoggi posti ad una distanza di 60 cm, sottoposta ad una forza F pari a 500 N. Calcolare le reazioni vincolari R1 ed R2 che fanno s che la mensola sia ferma
0,5 m 500 N
Convenzione di segno

R1

0,6 m 1m

R2

Risposta: Indicando con R1 e R2 le incognite si ha: eq. traslazione orizzontale eq. traslazione verticale R1 +R2 -500 = 0 R1 +R2 = 500 eq. rotazione (vincolo sinistra) R1 0 +R2 0,6 -500 0,3 = 0 R2 0,6 = 150 Pertanto: R2 = 150/0,6 = 250 (N) R1 = 500 -R2 = 250 (N) Le due reazioni vincolari sono entrambe pari a 250 N e sono dirette verso lalto

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ESERCIZIO
Domanda: Si consideri la mensola di lunghezza 1 m e di peso proprio P pari a 30,6 kg, su due appoggi posti ad una distanza di 60 cm, sottoposta ad una forza F pari a 500 N applicata a 20 cm dallappoggio di sinistra. Calcolare le reazioni vincolari R1 ed R2 che fanno s che la mensola sia ferma
500 N 30,6 kg 0,2 m

Convenzione di segno

R1

0,6 m 1m

R2

Risposta: Indicando con R1 e R2 le incognite si ha: eq. traslazione orizzontale eq. traslazione verticale R1 +R2 -500 -(30,6x9,81) = 0 R1 +R2 = 800 eq. rotazione (vincolo sinistra) R2 0,6 -500 0,2 -300 0,3 = 0 R2 0,6 = 190 Pertanto: R2= 190/0,6 = 316 (N) R1 = 800 -R2 = 484 (N)

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ESERCIZIO
Domanda: Si consideri la mensola di lunghezza 1 m su due appoggi posti ad una distanza di 60 cm, sottoposta ad una forza F pari a 480 N applicata a 10 cm a sinistra dallappoggio di sinistra. Calcolare le reazioni vincolari R1 ed R2 che fanno s che la mensola sia ferma
480 N 0,1 m
Convenzione di segno

R1

0,6 m 1m

R2

Risposta: Indicando con R1 e R2 le incognite si ha: eq. traslazione orizzontale eq. traslazione verticale R1 +R2 -480 = 0 R1 +R2 = 480 eq. rotazione (vinc. sinistra) R2 0,6 +480 0,1 = 0 R2 0,6 = 48 Pertanto: R2= -48/0,6 = -80 (N) R1 = 480 -R2 = 560 (N) La reazione vincolare R2 dovrebbe essere negativa (verso il basso); ci non possibile e pertanto la mensola ruota intorno allappoggio di sinistra Come si vedr nel seguito tale situazione viene definita LABILE e potrebbe essere resa STATICA se il semplice appoggio di destra fosse sostituito con un diverso vincolo (ad esempio un pattino in grado di impedire sia la traslazione verso il basso che verso lalto)
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ESERCIZIO Livello 2
Si consideri il carrello portacomputer mostrato in Figura con base di appoggio 100 cm, piano sporgente 70 cm, peso proprio del sostegno 100 N e massimo peso sostenibile (X) rispettivamente 100, 250 e 400 N. Verificare nei 3 casi se il carrello si ribalta o meno 70 cm 100 N XN
Convenzione di segno

A 100 cm

Equilibrio alla traslazione verticale: somma componenti verticali, con il loro segno = 0 +A +B 100 X = 0 (valori in N) Equilibrio alla rotazione: somma dei momenti, con il loro segno, rispetto ad un punto = 0) Scelto il punto di applicazione di B come punto di calcolo: A.1 +100.0,5 X.0,2 = 0 (valori in N.m)

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Condizioni di equilibrio: +A +B 100 X = 0 A.1 +100.0,5 X.0,2 = 0

(valori in N) (valori in N.m)

Caso X = 100 N +A +B 100 100 = 0 A.1 +100.0,5 100.0,2 = 0 A = 50 20 = 30 N B = 200 30 = 170 N Entrambe le reazioni vincolari sono verso lalto: si in equilibrio stabile Caso X = 250 N +A +B 100 250 = 0 A.1 +100.0,5 250.0,2 = 0 A = 50 50 = 0 N B = 350 N La reazione vincolare in A nulla: si in equilibrio instabile Caso X = 400 N +A +B 100 400 = 0 A.1 +100.0,5 400.0,2 = 0 A = 50 80 = 30 N B = 530 N Per garantire lequilibrio, la reazione vincolare in A dovrebbe essere negativa (tirando verso il basso la ruota di appoggio), cosa impossibile: non si in equilibrio e il carrello si ribalta

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VINCOLO INCASTRO
Nell'incastro sono possibili tre diverse reazioni vincolari che corrispondono a: una forza verticale, una forza orizzontale e un momento Tali forze devono consentire di rispettare la condizione generale di equilibrio
Reazioni vincolari HA, VA e MA che agiscono su una trave incastrata soggetta ad una forza P
P HA VA L L HA = 0 VA = P MA = P L MA P

Indicando con HA, VA e MA le tre incognite si Convenzione di segno ha: eq. traslazione orizzontale HA = 0 eq. traslazione verticale VA P = 0 eq. rotazione (vincolo sinistra) MA P L = 0 Pertanto: HA = 0 VA = P MA = P L Nellincastro si ha una reazione vincolare diretta verso lalto (in quanto positiva) che si oppone alla forza P ed una reazione vincolare momento antioraria (in quanto positiva) che si oppone al momento orario causato dalla forza P per il
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braccio di leva L

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ESERCIZIO
Domanda: Si consideri la mensola di lunghezza L = 1 m, incastrata in un estremo, sottoposta all'altro estremo ad una forza F pari a 500 N. Calcolare le reazioni vincolari che fanno s che la mensola sia ferma
500 N
Convenzione di segno

1m

Risposta: Indicando con HA, VA e MA le tre incognite si ha: eq. traslazione orizzontale HA = 0 eq. traslazione verticale VA 500 = 0 eq. rotazione (vincolo sinistra) MA 500 1 = 0 Pertanto: HA = 0 VA = 500 (N) MA = 500 (N m) Si ha: una reazione vincolare verticale diretta verso lalto una reazione vincolare momento antioraria

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ESERCIZIO
Domanda: Si consideri la mensola di lunghezza L = 0,6 m, incastrata in un estremo, sottoposta all'altro estremo ad una forza da 808 N inclinata di 60. Calcolare le reazioni vincolari che fanno s che la mensola sia ferma
808 N FV
Convenzione di segno

FH
60

0,6 m
30

1/2=0,5

90

3/2=0,866

Risposta: Indicando con HA, VA e MA le tre incognite si ha: eq. traslazione orizzontale HA 808.cos60 = 0 HA = 808.0,5 eq. traslazione verticale VA 808.sen60 = 0 VA = 808.0,866 eq. rotazione (vincolo sinistra) MA 808.sen60 0,6 = 0 MA = 808.sen60 0,6 Pertanto: HA = 404 (N) VA = 700 (N) MA = 420 (N m) Si ha: una reazione vincolare orizzontale diretta verso destra una reazione vincolare verticale diretta verso lalto una reazione vincolare momento antioraria
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ESERCIZIO Livello 2
Si consideri un oggetto ellittico di lunghezza 40 cm e larghezza 10 cm, fissato su un muro mediante un tassello a espansione, sottoposta a due forze, entrambe di 100 N, una inclinata di 30 e laltra di 225 in senso antiorario rispetto allasse orizzontale, come indicato in figura Calcolare le reazioni vincolari orizzontale, verticale e momento (HA, VA, MA) che agiscono sul tassello a espansione A per garantire lequilibrio Convenzione
di segno

F2 =100 N 225 A 30
60 1 1/2=0,5

40 cm F1 =100 N

30 3/2=0,866

90

45

1
45 90

2/2=0,707

2/2=0,707

eq. traslazione orizzontale HA F1.cos45 +F2.cos30 = 0 eq. traslazione verticale VA F1.sen45 +F2.sen30 = 0 eq. rotazione MA +0,2. F1.sen45 + +0,2. F2.sen30 = 0 Pertanto: HA = +70,7 86,6 = 15,9 N VA = +70,7 50,0 = 20,7 N MA = 14,14 10 =24,14 N m

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POSSIBILI TIPI DI VINCOLI Livello 2


Esistono varie tipologie di vincolo, ognuna caratterizzato da: impedimento di possibili traslazioni o rotazioni generazione di conseguenti reazioni vincolari Direzione: la direzione lungo cui agiscono impedimenti e reazioni vincolari sono connesse alla posizione del vincolo si far nel seguito riferimento al piano su cui posto il vincolo e si parler di direzione parallela o perpendicolare al piano del vincolo

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VINCOLO: SEMPLICE APPOGGIO Livello 2


Caratteristiche: impedisce traslazione perpendicolare (al piano del vincolo) verso il piano del vincolo stesso (in genere verso il basso) vincoli a terra (gradi di libert bloccati): 1 (se nel verso opportuno) permette traslazione perpendicolare in direzione opposta al vincolo, traslazione parallele e rotazione determina possibili reazione vincolare perpendicolare diretta in direzione opposta al vincolo (in genere verso lalto)
Tipo di vincolo Movimenti impediti Reazioni vincolari

Tipo di vincolo

Movimenti impediti

Reazioni vincolari

39

VINCOLO: CARRELLO Livello 2


Caratteristiche: impedisce traslazione perpendicolare (al piano del vincolo) vincoli a terra (gradi di libert bloccati): 1 permette traslazione parallela e rotazione determina possibile reazione vincolare perpendicolare
Tipo di vincolo Movimenti impediti Reazioni vincolari

Tipo di vincolo

Movimenti impediti

Reazioni vincolari

40

VINCOLO: CERNIERA Livello 2


Caratteristiche: impedisce traslazione perpendicolare e parallela (al piano del vincolo) vincoli a terra (gradi di libert bloccati): 2 permette rotazione determina possibile reazione vincolare perpendicolare e parallela
Tipo di vincolo Movimenti impediti Reazioni vincolari

Tipo di vincolo

Movimenti impediti

Reazioni vincolari

41

VINCOLO: PATTINO Livello 2


Caratteristiche: impedisce traslazione perpendicolare (al piano del vincolo) e rotazione vincoli a terra (gradi di libert bloccati): 2 permette traslazione parallela determina possibile reazione vincolare perpendicolare e momento
Tipo di vincolo Movimenti impediti Reazioni vincolari

42

VINCOLO: GUIDA O MANICOTTO Livello 2


Caratteristiche: impedisce traslazione perpendicolare (al piano del vincolo) e rotazione vincoli a terra (gradi di libert bloccati): 2 permette traslazione parallela determina possibile reazione vincolare perpendicolare e momento
Tipo di vincolo Movimenti impediti Reazioni vincolari

43

VINCOLO: INCASTRO Livello 2


Caratteristiche: impedisce traslazione perpendicolare, verticale (al piano del vincolo) e rotazione vincoli a terra (gradi di libert bloccati): 3 non permette n traslazione n rotazione determina possibile reazione vincolare perpendicolare, verticale e momento
Tipo di vincolo Movimenti impediti Reazioni vincolari

44

CORPO RIGIDO: GRADI DI LIBERT Livello 2


Gradi di libert e gradi di libert residui: un corpo rigido dotato di 3 gradi di libert (2 traslazioni, 1 rotazione) f = gradi di libert del corpo privo di vincoli (=3) sul corpo agiscono poi i vincoli a terra precedentemente esaminati vt = numero totale dei vincoli a terra il numero di gradi di libert residui (G) di un corpo rigido pu essere calcolato come: G = f - vt Si ha che: se G = 0 (vt = 3) il corpo si dice ISOSTATICO se G > 0 (vt < 3) il corpo si dice IPOSTATICO se G < 0 (vt > 3) il corpo si dice IPERSTATICO

45

SISTEMI DI CORPI: GRADI DI LIBERT Livello 2


Una struttura formata da pi corpi tra loro connessi in modo da lasciare alcune possibilit di movimento si dice sistema Gradi di libert e gradi di libert residui: un sistema di corpi dotato di 3 gradi di libert (2 traslazioni, 1 rotazione) per ogni corpo che lo costituisce f = gradi di libert del sistema privo di vincoli (nx 3) i vincoli che connettono tra loro i corpi del sistema vengono detti vincoli interni; a seconda del tipo di vincolo (cerniera, manicotto, ecc.), essi riducono di 1 o 2 i gradi di libert del sistema vi = numero totale dei vincoli interni sul sistema agiscono poi i vincoli a terra vt = numero totale dei vincoli a terra il numero di gradi di libert residui (G) di un sistema di corpi pu essere calcolato come: G = f vi - vt Si ha che: se G = 0 (vt = 3) il sistema si dice ISOSTATICO se G > 0 (vt < 3) il sistema si dice IPOSTATICO se G < 0 (vt = 3) il sistema si dice IPERSTATICO

46

ANALISI CINEMATICA Livello 2


Analisi cinematica: un sistema di corpi (o pi semplicemente un corpo rigido) si dice BEN VINCOLATO se non possibile nemmeno un movimento (virtuale) di traslazione orizzontale, di traslazione verticale o di rotazione se almeno uno dei tre movimenti (virtuali) possibile il sistema si dice LABILE Si pu affermare che: un sistema isostatico o iperstatico ben vincolato se sono impediti sia la traslazione verticale, che la traslazione orizzontale, che la rotazione un sistema isostatico o iperstatico labile se comunque possibile una traslazione verticale, o una traslazione orizzontale, o una rotazione un sistema ipostatico comunque labile un sistema labile pu comunque essere praticamente in condizioni statiche, se la risultante delle forze orizzontali, o delle forze verticali, o dei momenti nulla (o non sono presenti forze orizzontali o verticali o momenti)

47

CALCOLO DELLE REAZIONI VINCOLARI IN CASO DI CORPI IPERSTATICI Livello 2


Se un corpo (o un sistema di corpi) iperstatico , non possibile calcolare le reazioni vincolari con le tecniche esaminate (si ha a che fare con un sistema di 3 equazioni in 4 o pi incognite che non pu essere risolto) Per calcolare le reazioni vincolari in questo caso necessario considerare il sistema non pi rigido Il calcolo delle reazioni vincolari in presenza di sistemi iperstatici esce dagli argomenti del corso

48

ESERCIZIO Livello 2
Si consideri il tavolo mostrato in Figura con piano rotondo di diametro 120 cm, altezza 80 cm, base rotonda di diametro incognito e peso proprio pari a X centinaia di N. Si ipotizzi che il massimo carico eccentrico che si pu applicare ad una estremit sia pari a Y centinaia di N. Calcolare il minimo diametro della base di appoggio (arrotondata al centimetro inferiore), in modo tale che il tavolo non si ribalti. Y.100 N X.100 N

Diametro 120 cm Altezza 80 cm

Diametro incognito Valori da utilizzare: X = quinta cifra della matricola Y = sesta cifra della matricola
49

(se la cifra 0 sostituirla con 5)

50

ESERCIZIO Livello 2
Si schematizzi che sullalbero di una barca a vela agisca la forza riportata in figura Calcolare le reazioni verticali in direzione longitudinale, in direzione trasversale e momento che agiscono nel punto di incastro dellalbero stesso
Y.100 newton X.10 metri Z.10 gradi metri

Valori da utilizzare: X = terza cifra della matricola Y = quarta cifra della matricola Y = quinta cifra della matricola (se la cifra 0 sostituirla con 5)

51

AZIONI INTERNE
Come verr ampiamente spiegato nel seguito, lo stato di sollecitazione agente in un generico punto di un corpo vincolato e in equilibrio (AZIONI INTERNE) pu essere calcolato nel modo seguente: note le forze e i momenti agenti (F, P, S) e le dimensioni del corpo (L) si calcolano le (eventuali) reazioni vincolari (VA, HA, MA) in grado di garantire la sussistenza di condizioni di equilibrio

P S F

TN
VA=P

HA=F

MA=S+P .L/2

si seziona virtualmente il corpo nel punto di interesse e si tiene in considerazione solo una parte della sezione (sinistra o destra) dello stesso e le forze ed i momenti ad essa applicate (nellesempio F, P, S, VA), trascurando forze e momenti applicate alla restante parte del corpo (nellesempio HA, MA), si indicano con le incognite N lazione interna normale (diretta in senso assiale) T lazione interna di taglio (diretta in senso trasversale) M lazione interna momento I valori di N (=-F), T (=-P+VA=0) ed M (=-S+VA.L/2) che garantiscono la sussistenza delle condiziono di equilibrio (con opportune condizioni di segno descritte nel seguito) sono le AZIONI INTERNE agenti sul corpo
52

CONVENZIONE DI SEGNO
Si adottino le convenzioni di segno riportate in figura

Convenzione di segno

Se si tiene in considerazione la parte sinistra del corpo (in nero): sono positivi le forze ed i momenti che agiscono nella direzione delle frecce in nero sono negativi le forze ed i momenti che agiscono nella direzione opposta Se si tiene in considerazione la parte destra del corpo (in grigio): sono positivi le forze ed i momenti che agiscono nella direzione delle frecce in grigio sono negativi le forze ed i momenti che agiscono nella direzione opposta

53

TRAZIONE SEMPLICE
Si vogliano calcolare le azioni interne ad una distanza generica L/2 dallincastro di sinistra

V A=P L

In primo luogo si calcolano le reazioni vincolari Indicando con HA, VA e MA le tre incognite si ha: eq. traslazione orizzontale HA P = 0 HA = P eq. traslazione verticale VA = 0 eq. rotazione (vincolo sinistra) MA = 0 In posizione generica x si ha:

x P T N M
Indicando con N, T ed M i tre valori incogniti, si ha: eq. traslazione orizzontale N P = 0 N=P eq. traslazione verticale T=0 eq. rotazione (nella sezione) M = 0
54

Convenzione di segno

TRAZIONE SEMPLICE
I risultati possono essere diagrammati per ogni valore di x
N
N=P

T=0

M=0

M
L

Come si pu osservare, sulla trave agiscono: una forza normale positiva pari a P una forza di taglio nulla un momento flettente nullo

55

TRAVE SU DUE APPOGGI


Si vogliano calcolare le azioni interne ad una distanza generica L/4 dallappoggio di sinistra
L/2 L/4 P
Convenzione di segno

R1 L R1 = R2 = P/2

R2

In primo luogo si calcolano le reazioni vincolari; indicando con R1 e R2 tali incognite si ha: eq. traslazione orizzontale eq. traslazione verticale R1 +R2 -P = 0 R1 +R2 = P eq. rotazione (vincolo sinistra) R1 0 +R2 L -P L/2= 0 Pertanto: R2 = P/2 R1 = P/2 In posizione xL/4 si ha:
L/4 T N M P/2
Convenzione di segno

Indicando con N, T ed M i tre valori incogniti, si ha: eq. traslazione orizzontale N = 0 eq. traslazione verticale T +P/2 = 0 T = -P/2 eq. rotazione (nella sezione) M - P/2 L/4 = 0 M = P/2 L/4
56

ESERCIZIO
Si vogliano calcolare le azioni interne a distanza 50 cm dallappoggio di sinistra della trave su due appoggi sottoriportata
400 N 40 cm 200 N 20 cm
Convenzione di segno

50 cm R1 80 cm R2

In primo luogo si calcolano le reazioni vincolari; indicando con R1 e R2 tali incognite si ha: eq. traslazione orizzontale eq. traslazione verticale R1 +R2 -400 -200 = 0 R1 +R2 = 600 eq. rotazione (vincolo sinistra) R2 0,8 -400 0,4 -200 0,6 = 0 R2 0,8 = 280 Pertanto: R2 = 350 R1 = 250 Per x=50 cm, indicando con N, T ed M le tre incognite, si ha:
400 N T 0,4 m N 0,5 m 250 N M
Convenzione di segno

eq. traslazione orizzontale N = 0 eq. traslazione verticale T 400 +250 = 0 T = 150 (N) eq. rotazione (nella sezione) M -250 0,5 +400 0,1 = 0
57

M = 85 (N m)

58

TRAVE SU DUE APPOGGI (con forza agente in mezzaria)


L/2 P

R1 L R1 = R2 = P/2

R2

Si sia gi calcolato che: R1 = R2 = P/2

x T

T N M
Convenzione di segno

R1 Immediatamente vicino allappoggio di sinistra (ove x0), si ha: eq. traslazione orizzontale N = 0 eq. traslazione verticale T +R1 = 0 T = -R1 = -P/2 eq. rotazione (nella sezione) M -R1 x = 0 M = R1 x = P/2 0 = 0 Immediatamente a sinistra del punto di applicazione della forza P (ove xL/2) si ha: eq. traslazione orizzontale N = 0 eq. traslazione verticale T +R1 = 0 T = -R1 = -P/2 eq. rotazione (nella sezione) M -R1 x = 0 M = R1 L/2 = P L/4

59

L/2

T N M
Convenzione di segno

R1

Immediatamente vicino allappoggio di sinistra (ove xL), si ha: eq. traslazione orizzontale N=0 eq. traslazione verticale T -P +R1 = 0 T = P -P/2 = P/2 eq. rotazione (nella sezione) M -R1 x +P (xL/2) = 0 M = P/2 L-P L/2= 0

60

TRAVE SU DUE APPOGGI (con forza agente in mezzaria)


I risultati possono essere diagrammati per ogni valore di x

N=0

T=-P/2

T
L/2 L T=+P/2

L/2

M
M=PL/4 L

Come si pu osservare, sulla trave agiscono: una forza normale nulla una forza di taglio pari a P/2 (negativo a sinistra del punto di applicazione della forza P e positivo a destra) un momento flettente, che nullo in corrispondenza agli appoggi e che raggiunge il suo massimo in corrispondenza del punto di applicazione della forza, ove vale: Mmax = P L/4

61

TRAVE INCASTRATA
Si vogliano calcolare le azioni interne ad una distanza generica x dallappoggio di sinistra
P

MA = PL

Convenzione di segno

x L

VA =P

In primo luogo si calcolano le reazioni vincolari, indicando con HA, VA e MA le tre incognite si ha: eq. traslazione orizzontale HA = 0 eq. traslazione verticale VA -P = 0 VA = P eq. rotazione (vincolo sinistra) MA -P L = 0 MA = P L

62

Sezionando in posizione generica x le azioni interne devono annullare sia la forza P, che il momento P.L, che il momento generato dalla forza P distante x
T PL N P x M
Convenzione di segno

Indicando con N, T ed M i tre valori incogniti, si ha: eq. traslazione orizzontale N = 0 eq. traslazione verticale T +P = 0 T = -P eq. rotazione (nella sezione) M +P L -P x = 0 M = -P L+P x

63

ESERCIZIO
Domanda: Si vogliano calcolare le azioni interne a distanza x=50 cm dallincastro della trave incastrata sottoriportata
200 N

400 N.m

200 N

Convenzione di segno

50 cm 200 cm

200 N

50 cm

200 cm

Risposta: In primo luogo si calcolano le reazioni vincolari; indicando con HA, VA e MA le tre incognite si ha: eq. traslazione orizzontale HA = 0 eq. traslazione verticale VA -200 = 0 VA = 200 (N) eq. rotazione (vincolo sinistra) MA -200 2 = 0 . MA = 400 (N m) Sezionando in posizione x=0,5 m e indicando con N, T ed M i tre valori incogniti, si ha:
T 400 N.m N M 200 N 0,5 m
Convenzione di segno

eq. traslazione orizzontale eq. traslazione verticale eq. rotazione (nella sezione)

N=0 T +200 = 0 T = -200 (N) M +400 -200 0,5 = 0 M = -300 (N m)


64

A conclusioni analoghe si sarebbe giunti considerando solo la parte di destra della trave (con diversa convenzione di segno). Infatti indicando con N, T ed M i tre valori incogniti, si ha:
T N M 1,5 m 200 N
Convenzione di segno

eq. traslazione orizzontale eq. traslazione verticale eq. rotazione (nella sezione)

N=0 T +200 = 0 T = -200 (N) M +200 1,5 = 0 M = -300 (N m)

65

TRAVE INCASTRATA (con forza agente all'estremit opposta)


Si sia gi calcolato che HA= 0, VA = P, MA = P L
P

M A = PL

Convenzione di segno

x L

VA =P

Immediatamente vicino allincastro (ove x0), indicando con N, T ed M le tre incognite si ha: eq. traslazione orizzontale N=0 eq. traslazione verticale T +P = 0 T = -P eq. rotazione (nella sezione) M +P L -P 0 = 0 M = -P L
T PL N P x M
Convenzione di segno

Immediatamente vicino allaltro estremo (ove xL), indicando con N, T ed M le tre incognite si ha: eq. traslazione orizzontale N=0 eq. traslazione verticale T +P = 0 T = -P eq. rotazione (nella sezione) M +P L -P L = 0 M = 0

66

TRAVE INCASTRATA (con forza agente all'estremit opposta)


I risultati possono essere diagrammati per ogni valore di x N
N=0

T=-P

T
M=-PL

M
L

Sulla trave agiscono: una forza normale nulla una forza di taglio pari a -P un momento flettente, che nullo nel punto di applicazione della forza e massimo nel punto di incastro, ove vale: Mmax = -P L

67

ESERCIZIO
Domanda: Si vogliano calcolare le azioni interne a distanza x=80 cm dallincastro della trave incastrata soggetta ad una forza inclinata applicata al centro, con componenti orizzontale e verticale pari a 100 N
oriz= 100 N vert = 100 N 50 cm

80 cm 100 cm 100 N 50 N m 100 N 100 N 0,5 m 100 N


.

Convenzione di segno

0,8 m 1m

Risposta: In primo luogo si calcolano le reazioni vincolari; indicando con HA, VA e MA le tre incognite si ha: eq. traslazione orizzontale HA -100 = 0 HA = 100 (N) eq. traslazione verticale VA -100 = 0 VA = 100 (N) eq. rotazione (vincolo sinistra) MA -100 0,5 = . 0 MA = 50 (N m)

68

100 N 50 N.m 100 N 100 N 0,8 m 1m


Convenzione di segno

100 N

Sezionando in posizione x=0,8 m e considerando solo la parte di sinistra della trave, indicando con N, T ed M le tre incognite si ha: eq. traslazione orizzontale N 100 +100 = 0 N=0 eq. traslazione verticale T 100 +100 = 0 T=0 eq. rotazione (vincolo sinistra) M +50 -100.0,8 +100.0,3 = 0 M = -50 +80 -30 M=0 Pi semplicemente, se si considera solo la parte di destra della trave, si osserva che su essa non agisce nessuna forza, per cui indicando con N, T ed M le tre incognite si ha: eq. traslazione orizzontale N=0 eq. traslazione verticale T=0 eq. rotazione (vincolo sinistra) M = 0

69

CORPO DEFORMABILE
Qualsiasi corpo soggetto a forze (o momenti), subisce comunque una certa variazione delle sue dimensioni (in genere si allunga in una direzione e si accorcia nellaltra o viceversa)

R
dimensione prima dellapplicazione del carico dimensione dopo dellapplicazione del carico

La variazione delle dimensioni in genere pi o meno proporzionale alla forza (momento) applicata

Lo Lo+L P Lo+2L

2P

Relazione tra forza applicata P e allungamento ( L) di un corpo deformabile

70

COMPORTAMENTO ELASTICO
Si immagini che la forza applicata sia comunque inferiore alla forza necessaria a determinare la rottura del materiale (forza di rottura): la lunghezza iniziale (Lo) aumenta di un certo valore (Lelastico) con laumento della forza applicata rimossa la forza applicata, la lunghezza torna ad essere quella iniziale (Lo) e lallungamento si annulla (L=0)
Lo Forza 2 1 Lo 2 Lo 3 1 3 Allungamento L = Lo L elastico L = Lo + Lelastico L = Lo

71

COMPORTAMENTO ELASTO-PLASTICO
Si immagini che la forza applicata sia comunque inferiore alla forza necessaria a determinare la rottura del materiale (forza di rottura): se non si supera un certo valore critico della forza applicata (forza elastica limite) il comportamento di tipo sostanzialmente elastico , pertanto la lunghezza iniziale (Lo) aumenta di un certo valore (Lelastico) con laumento della forza applicata se si supera la forza elastica limite si verifica un allungamento permanente di tipo plastico non pi proporzionale alla forza (Lplastico) rimossa la forza, lallungamento elastico (Lelastico) viene recuperato, mentre resta sul materiale un allungamento residuo permanente(Lplastico) non pi recuperabile
Lo

Forza
forza elastica limite

3 2

1
Lo Lelastico

L = Lo

2
Lo Lelastico Lplastico

L = Lo + Lelastico

3 1
Lo Lplastico

L = L o + Lelastico+ Lplastico

Allungamento

L = L o + Lplastico

72

MATERIALI ELASTICI ED ELASTO-PLASTICI


I materiali possono essere divisi in due categorie: materiali a comportamento elastico , sui quali lapplicazione di una forza non pu determinare linsorgenza di variazioni di forma permanenti, per i quali pu essere individuata una forza di rottura materiali a comportamento elasto-plastico , sui quali lapplicazione di una forza pu determinare linsorgenza di variazioni di forma permanenti, per i quali pu essere individuata sia una forza di rottura che una forza elastica limite
MATERIALI ELASTICI
Forza Ceramici (fragili) Forza di rottura

MATERIALI ELASTO-PLASTICI
Forza

Metalli Forza di rottura Forza elastica limite

Polimeri termoplastici Polimeri elastomerici Allungamento Allungamento

I materiali ceramici (fragili) e i polimeri elastomerici (molto deformabili) hanno tipicamente comportamento elastico La maggior parte dei materiali metallici e i materiali polimerici termoplastici hanno tipicamente comportamento elasto-plastico
73

MASSIMO FORZA AMMISSIBILE


Si immagini di realizzare un qualsiasi oggetto sottoposto a delle forze: sicuramente necessario che esso non si rompa nella maggior parte dei casi necessario anche che a seguito dellapplicazione di una forza loggetto non subisca variazioni di forma irreversibili Nel seguito ci limiteremo a considerare situazioni di questo tipo, pertanto: nel caso di materiali elastici la forza applicata deve essere inferiore alla forza di rottura nel caso di materiali elasto-plastici la forza applicata deve essere inferiore alla forza elastica limite
MATERIALI ELASTICI Forza Forza di rottura MATERIALI ELASTO-PLASTICI Forza Forza di rottura Forza limite elastica

Allungamento

Allungamento

74

SFORZO E DEFORMAZIONE
Nella progettazione e realizzazione di oggetti, componenti, apparecchiature necessario calcolare: sotto quale forza il pezzo si rompe (o comunque resta in campo elastico ) di quanto esso cambia di dimensioni se soggetto ad una data forza non sufficiente per romperlo (o comunque per deformarlo in modo permanente) Per poter giungere a tali valutazioni tuttavia necessario tener conto delle forma iniziale del pezzo e introdurre: accanto al concetto di forza quello di sforzo accanto al concetto di cambio di dimensioni (allungamento), quello di deformazione

75

SFORZO
intuitivo pensare che lo stato di sollecitazione interna di un materiale (sforzo) dipenda dalla forza applicata ma anche dalla forma del pezzo Lo sforzo pu essere valutato mediante opportuno rapporto tra la forza agente e le dimensioni del pezzo (sezione resistente) Lo sforzo non una grandezza effettivamente misurabile, ma solo una astrazione elaborata per facilitare il compito al progettista La valutazione dello sforzo facile se ci riferisce solo ai casi pi semplici Nelle situazioni reali, la corretta valutazione dello sforzo piuttosto complessa e spesso per poterlo stimare necessario ricorrere a metodi di calcolo sofisticati quali i codici a elementi finiti

76

DEFORMAZIONE
Un corpo soggetto a delle forze subisce comunque una variazione di dimensioni (allungamento, accorciamento, ecc.) La variazione di dimensione che subisce un corpo sottoposto a delle forze una grandezza effettivamente misurabile, ma lentit della variazione di forma dipende dalla dimensione iniziale Si definisce deformazione un opportuno rapporto tra la variazione di forma e le forma iniziale In un caso molto semplice (trazione) si immagini di avere due barre lunghe rispettivamente lunghezza iniziale 10 cm lunghezza iniziale 100 cm che dopo lapplicazione di una forza subiscono una variazione di forma rispettivo di allungamento 5 cm allungamento 50 cm dividendo lallungamento per la lunghezza iniziale si pu calcolare che deformazione 5/10 = 0,5 deformazione 50/100 = 0,5 i due corpi hanno subito allungamenti molto diversi (5 cm e 50 cm) ma uguale deformazione (0,5)

deformazione = 0,5

77

SFORZO E DEFORMAZIONE
I casi semplici di sforzo e connessa deformazione sono: trazione e compressione taglio

flessione

torsione

M M

M M

- - - - - - asse neutro

78

TRAZIONE E COMPRESSIONE
Lo stato di trazione o compressione determinato da due forze (spesso una forza applicata e una reazione vincolare) uguali ed opposte, che agiscono lungo la stessa direzione

Ogni rettangolo elementare che costituisce il corpo si deforma allungandosi in una direzione e accorciandosi nellaltra senza variare la forma rettangolare: se il corpo tende ad allungarsi nella direzione della forza si parla di deformazione a TRAZIONE se il corpo tende accorciarsi nella direzione della forza si parla di deformazione a COMPRESSIONE

79

AZIONI INTERNE IN CASO DI TRAZIONE


Si consideri una barra soggetta a due forze (o ad una forza applicata ed una reazione vincolare) uguali ed opposte allineate con lasse della barra (che ne garantiscono lequilibrio) Si voglia valutare se la barra in grado di resistere oppure no alle forze applicate (si rompe oppure no) e di quanto si deforma Per poterlo valutare dobbiamo essere in grado di calcolare quale sia lo stato di sollecitazione effettivamente agente in una generica sezione
P

VA= P L

VA= P L

Ci pu essere fatto calcolando le AZIONI INTERNE che agiscono nella sezione stessa La metodologia per il calcolo delle azioni interne relativamente complessa e verr illustrata nel seguito Per il momento si dia per assodato che ogni sezione della barra in esame sia soggetta ad 1 forza di entit P che agisce perpendicolarmente alla sezione stessa

80

SFORZO
Consideriamo una barra di sezione resistente A0 sottoposta ad una forza F
F A F Ao A

Ao

Si definisce sforzo [nominale] ( ) il rapporto tra la forza applicata (F) e la sezione iniziale (A0) forza Sforzo [nominale] = sezione iniziale Unit di misura (sistema SI): forza : Newton lunghezza sforzo o pi spesso: sforzo metro Pascal megaPascal F = A0

N m Pa (N/m2) MPa (MN/m2) o (N/mm2)

(forza che applicata ad una massa di 1 kg imprime laccelerazione di 1 m/s2)

Conversioni: 106 N/m2 = 106 Pa = 1 MPa = 1 N/mm2 109 N/m2 = 109 Pa = 1 GPa 1 kg/mm2 = 9,81 MPa
81

DEFORMAZIONE
Consideriamo una barra di sezione resistente A0 e lunghezza l0 sottoposta ad una forza F, che si allunga fino a raggiungere la lunghezza l
F l lo Ao A l lo F lo Ao l F l A lo

Si definisce deformazione [nominale] ( ) il rapporto tra lallungamento subito (l = l - l0) e la lunghezza iniziale (l0) lunghezza finale - lunghezza iniziale Deformazione [nominale] = lunghezza iniziale l - l0 l = = l0 l0 Unit di misura: adimensionale

m/m

mm/mm

82

DEFORMAZIONE PERCENTUALE
La deformazione pu essere espressa anche come deformazione percentuale, che pari alla deformazione moltiplicata per 100: l - l0 l % = . 100 = . 100 = . 100 l0 l0 Unit di misura: adimensionale

m/m

mm/mm

E necessario fare molta attenzione e non confondere la deformazione ( ) con la deformazione percentuale ( %), perch si rischia di introdurre un errore di 2 ordini di grandezza

83

MODULO DI POISSON
Sottoponendo un materiale ad una forza lungo lasse z, esso subisce una deformazione positiva (allungamento) (+ z) lungo tale direzione, e una deformazione negativa (contrazione) lungo gli assi x (- x ) e y (- y) Viceversa se si ha deformazione negativa lungo lasse z (- z) si ha deformazione positiva lungo gli assi x (+ x) e y (+ y) In presenza di un solido isotropo x e y sono uguali

Si definisce Modulo di Poisson ( ) il rapporto invertito di segno tra la deformazione laterale ( x o y) e la deformazione longitudinale ( z) laterale x y = - = - = - longitudinale z z Poich le deformazioni laterale e longitudinale hanno segno opposto, laggiunta del segno meno garantisce che sia positivo
84

VALORI DEL MODULO DI POISSON


Per i materiali ideali dovrebbe essere pari a 0,5 (costanza del volume); se < 0,5 la contrazione laterale inferiore al dovuto, cio sotto sollecitazione il corpo aumenta di volume Valori tipici del coefficiente di Poisson : materiali metallici 0,3 0,35 materiali ceramici 0,1 0,25 materiali polimerici (termoplastici) > 0,4 caucci e polimeri elastomerici 0,5

85

ESERCIZIO
Domanda: Si consideri un parallelepipedo con i lati a0, b0 ed l0 inizialmente di lunghezza 5, 8 e 200 mm sottoposto ad una forza assiale di 400 kg f (orientata parallelamente al lato di lunghezza 200 mm). 1. Ipotizzando che la conversione tra kg f e N sia 1 kg f = 10 N (anzich 9,81 N), calcolare lo sforzo agente in kg f/mm2, kN/mm2 e MPa. 2. Ipotizzando che dopo l'applicazione della forza il parallelepipedo abbia subito una deformazione dello 0,02 e che il modulo di Poisson sia pari a 0,4, calcolare le dimensioni del parallelepipedo (lati a, b, l) dopo l'applicazione della forza stessa. Risposta:

F = A0

l - l0 = l0

lat = long

1. (kg f/mm2) = 400/40 = 10 kg f/mm2 (kN/mm2) = (400 10 10-3)/40 = 0,1 kN/mm2 (MPa) = (400 10 10-6)/(40 10-6)=100 MN/m2=100 MPa (MPa) = (400 10)/40 = 100 N/mm2 = 100 MPa 2. 0,02 = (l-200)/200 4 = l-200 l = 200+4 l = 204 mm 0,4 = -(laterale/0,02) laterale = -0,4 0,02 = -0,008 a = a0 + a0.laterale = 5-5 0,008 = 5-0,04 = 4,96 mm b = b0 + b0.laterale = 8-8 0,008 = 8-0,064 = 7,936 mm
86

LEGAME SFORZO-DEFORMAZIONE
Fino a che si resta in campo elastico (in presenza di deformazioni reversibili), il legame sforzo-deformazione dato dalla LEGGE DI HOOKE

= E
dove:

oppure

E = /

oppure

= /E

= sforzo applicato (in MPa), = deformazione (adimensionale), E = modulo di elasticit o di Young (in MPa).

Unit di misura: si calcola in MPa per comodit spesso si riporta in GPa 1 GPa = 1000 MPa 1 MPa = 10-3 GPa

87

VALORI DEL MODULO DI ELASTICIT


La deformazione che un materiale subisce se sottoposto ad un certo sforzo dipende molto dal tipo di materiale Ad esempio a parit dei dimensioni e sforzo i polimeri di pi diffuso impiego (E 2 GPa) subiscono una deformazione 100 volte maggiore di un acciaio (E 200 GPa); nel caso di elastomeri (E 0,005 GPa) tale rapporto pu diventare anche circa 40.000 La conoscenza del suo valore del modulo di elasticit pertanto fondamentale per prevedere la il comportamento in esercizio di un materiale Valori tipici del modulo di elasticit E: metalli 70-230 GPa (acciaio 200 GPa) ceramici: tradizionali 10-100 GPa avanzati fino 400 GPa diamante 1000 GPa polimeri 2-8 GPa (valore pi comune 2 GPa) elastomeri 0,005 GPa legno 10-30 GPa compositi fino 200 GPa (a matrice polimerica)

88

ESERCIZIO
Domanda: Un parallelepipedo con i lati ao, bo ed lo inizialmente di lunghezza 10, 20 e 100 mm soggetto ad una forza F di 8150 kg f allineata con l'asse lo. Sapendo che il modulo di elasticit del materiale 200 GPa, calcolare la deformazione, la deformazione percentuale e la lunghezza finale l del parallelepipedo. Risposta:

F = A0

l - l0 = l0

% = 100

F = 8150 9,81 = 80.000 N = F/(a b) = 80.000/(20 10) = 400 MPa = /E = 400/200.000 = 0,002 % = 0,2% = (l-lo)/lo l -l o = l o l = lo+(lo ) = 100+(100 0,002) = 100,2 mm

89

ESERCIZIO Livello 2
Domanda: Si immagini di sollevare un peso da 48,93 kg mediante un attrezzo costituito da una maniglia e un gancio di acciaio, connessi con una barra di polimero (E = 2,0 GPa, = 0,4) di lunghezza 1 m e sezione 44 mm. Calcolare, nel momento in cui il peso si solleva dal terreno, la lunghezza finale della barra di polimero e la variazione di dimensione di ogni lato della sezione (indicando se positiva o negativa). Risposta: F = A0 l - l0 = l0 lat = - long

= E

F = 48,93 9,81 = 480N = F/Ao = 480/16 = 30 MPa = /E = 30/2000 = 0,015 l -l o = l o l = lo (1+) = 1000 (1+0,015) = 1015 mm lat = - long = -0,4 0,015 = -0,006 a-ao = lat ao = -0,006 4 = -0,024 mm

90

TAGLIO
Lo stato di taglio determinato da due forze (spesso una forza applicata e una reazione vincolare) uguali ed opposte, che agiscono lungo direzioni parallele

Ogni rettangolo elementare che costituisce il corpo si deforma trasformandosi in romboedro (inclinato di un angolo )

91

AZIONI INTERNE IN CASO DI TAGLIO


Considerazioni analoghe a quelle fatte nel caso della trazione possono essere fatte nel caso del taglio
P P

R=P

R=P

Si consideri una barra soggetta a due forze (o ad una forza applicata ed una reazione vincolare) uguali ed opposte che agiscono su piani paralleli La metodologia per il calcolo delle azioni interne relativamente complessa e verr illustrata nel seguito Per il momento si dia per assodato che ogni sezione della barra in esame sia soggetta ad 1 forza di entit P che agisce parallelamente alla sezione stessa

92

SFORZO DI TAGLIO
Un materiali pu deformarsi per effetto di una coppia di forze che agiscono in senso opposto su due superfici tra loro parallele
sezione interessata A forza di taglio S

R=S

Immaginando che le forze S agiscano su due superfici parallele di area A, si definisce SFORZO DI TAGLIO ( ) il valore forza di taglio Sforzo di taglio = sezione interessata Unit di misura (sistema SI): sforzo Pascal o pi spesso: sforzo megaPascal S = A

Pa (N/m2) MPa (N/mm2)

93

DEFORMAZIONE DI TAGLIO
Il materiale soggetto ad uno sforzo di taglio si deforma spostando uno rispetto allaltro i due piani
angolo

scostamento a forza di taglio S

distanza h R=S

Immaginando che lo spostamento a si verifichi tra due superfici poste a distanza h, si definisce DEFORMAZIONE DI TAGLIO ( ) il valore: spostamento Deformazione di taglio = distanza a = = tg h

dove langolo di scostamento tra le due superfici, misurato in radianti (per piccoli angoli = ) Unit di misura: adimensionale

m/m

mm/mm

94

ESERCIZIO
Domanda: Si consideri un parallelepipedo con i lati a, b e l di lunghezza 5, 10 e 40 cm soggetto a due forze S1 e S2 uguali ed opposte pari a 200 kN che agiscono sulle superfici parallele a-b. 1. Calcolare lo sforzo di taglio in MPa ed in kg f/mm2. 2. Ipotizzando che la deformazione di taglio sia pari al 2%, calcolare di quanto trasla il punto di applicazione di S2 rispetto a quello di applicazione di S1.

Risposta: S = A a = h

1. (MPa) = (N/mm2) = S/A = 200000/5000 = 40 MPa (kgf/mm2) = (MPa)/9,81 = 4,2 kgf/mm2 spostamento a 2. deformazione taglio = ------------------------- = 2% = 0,02 distanza h spostamento a = deformazione taglio distanza h = = 0,02 400 = 8 mm

95

LEGAME SFORZO-DEFORMAZIONE
Anche nel caso del TAGLIO pu essere scritta una legge che lega lo sforzo alla deformazione

= G
dove:

oppure

G = /

oppure

= /G

= sforzo di taglio applicato (in MPa), = deformazione di taglio (adimensionale), G= modulo di taglio (in MPa).

La legge simile alla legge di Hooke valida per deformazione a trazione o compressione = E Il valore di G legato a quelli di E (modulo di Young) e (modulo di Poisson) tramite la relazione:

G = E/2(1+ )

96

ESERCIZIO Livello 2
Domanda: Una lastra di vetro (E = 100 GPa, = 0,3) di dimensioni 12 metri e altezza 1 cm, sia appoggiata su due sostegni in pietra (E = 120 GPa, = 0,3) di dimensioni 1060 cm e altezza 80 cm. Fra vetro e ognuno dei sostegni vengono interposti due quadrati 55 cm di gomma naturale (E = 6 MPa, = 0,5) che, dopo che il vetro stato appoggiato, diviene di spessore 2 cm. Calcolare, trascurando le deformazioni di secondario effetto, di quanto si sposta verso destra la lastra di vetro, se essa viene spinta lateralmente da sinistra, con una forza di 1000 N.

Risposta: S = A a = h

= G

G = E/2(1+ )

= S/A = 1000/4 502 = 0,1 MPa G = E/2(1+) = 6/2(1+0,5) = 2 MPa = /G = 0,1/2 = 0,05 a = h = 0,05 20 = 1 mm
97

FLESSIONE
Lo stato di flessione determinata da due momenti (spesso un momento applicato e una reazione vincolare momento) uguali ed opposti, che agiscono sullo stesso piano

M M

+, + asse neutro -,

M M

- - - - - - asse neutro

Ogni rettangolo elementare che costituisce il corpo si deforma curvandosi In una generica sezione si passa progressivamente da una situazione in cui le fibre sono sollecitate a trazione e allungate (+, +), ad una condizione in cui le fibre sollecitate a compressione e accorciate (-, -) Esiste una zona (asse neutro ) in cui le fibre non sono n sollecitate, n deformate; in caso di geometria semplice (quadrata, rettangolare, rotonda) lasse neutro sulla mezzaria Oltre che una deformazione locale () si ha anche una macro deflessione ( ) che misura lo spostamento della zona maggiormente flessa rispetto alla posizione iniziale
98

FLESSIONE
Si consideri una trave di una certa lunghezza e sezione rettangolare, caricata con due momenti uguali ed opposti La trave sia abbia nel primo caso orientata con il lato maggiore della sezione verso lalto e nel secondo caso con il lato minore (ribaltamento di 90)
+y -y M +y -y M M

E intuitivo che: le travi tendono a rompersi pi facilmente e a flettersi maggiormente quanto maggiore la coppia di momenti applicati M ( e aumentano con M ) la trave orientata con il lato maggiore della sezione verso lalto (a parit di sezione, di momenti applicati M e di materiale) si rompe pi difficilmente e si flette meno rispetto e diminuiscono con un parametro legato alla disposizione della sezione rispetto al carico a flessione, detto MOMENTO DI INERZIA) la sollecitazione dipende fortemente dalla posizione rispetto allasse neutro ( dipende da y) y positivo: sforzo di trazione y nullo (asse neutro): sforzo nullo y negativo: sforzo di compressione

99

MOMENTI DI INERZIA
Valuta la resistenza che una sezione oppone a essere deformata e dipende dalla sua geometria

d d

Iquadrato = d4/12 Irettangolo = dh3/12

h'

d'/2

Idoppia ti= (dh3-d'h'3)/12 Ibarra= r4/4

r'

Itubo= (r4-r'4)/4

t r

Itubo parete sottile= 2r3t Itubo tagliato= 2r3t(1-3t/2r)


100

t r

MOMENTI DI INERZIA
In linea di massima il momento di inerzia: proporzionale allaltezza della sezione elevata alla terza potenza (al cubo) proporzionale alla larghezza della sezione alla prima potenza Conseguentemente a parit di area della sezione (quantit di materiale): tanto pi grande il rapporto altezza/larghezza della sezione, tanto pi alto il momento di inerzia la sezione a doppia T garantisce il massimo valore del momento di inerzia le sezioni cave determinano un momento di inerzia superiore alle sezioni piene

101

AZIONI INTERNE IN CASO DI FLESSIONE


Considerazioni analoghe a quelle fatte nel caso della trazione e del taglio possono essere fatte nel caso di flessione

R=M

R=M

Si consideri una barra soggetta a due momenti (o ad un momento applicato ed una reazione vincolare momento) uguali ed opposte che agiscono sullo stesso piano La metodologia per il calcolo delle azioni interne relativamente complessa e verr illustrata nel seguito Per il momento si dia per assodato che ogni sezione della barra in esame sia soggetta ad 1 momento di entit M che agisce perpendicolarmente alla sezione stessa

102

FLESSIONE: SFORZO
Lo sforzo in un generico punto della sezione pu essere calcolato come:

M y
=

ove M y

= sforzo di trazione agente (MPa = N/mm2)


= momento agente (N.mm) = distanza dallasse neutro (mm) = momento di inerzia (mm4)

103

FLESSIONE: DEFORMAZIONE
Localmente: ogni fibra si deforma in base alla legge di Hooke = E A livello macroscopico: si ha una macro deflessione che a: aumenta con laumento del momento applicato M aumenta con il quadrato dellaumento della lunghezza della trave L diminuisce con laumento dal momento di inerzia diminuisce con laumento dal modulo di elasticit E

M L M M

La massima deflessione che subisce la trave pu essere calcolata mediante opportune formule che verranno esaminate caso per caso f (M L ) = f (E )
2

max

104

TRAVE SU DUE APPOGGI (con forza agente in mezzaria)


L/2 P

R1 L R1 = R2 = P/2

R2

Anche se la dimostrazione verr data in seguito, alcune considerazioni sono intuitive o possono essere accettate per valide: la trave sollecitata da una forza P e da due reazioni vincolari R1 ed R2 entrambe pari a P/2 la trave tende a flettersi e il punto di massima sollecitazione (in cui eventualmente si romperebbe) al centro in corrispondenza al punto di applicazione di P il momento flettente massimo al centro della trave vale Mmax = F L/4 e le formule di calcolo necessarie per calcolare lo sforzo e la deflessione al centro della trave valgono:

F L y
=

F L3 max = 48 E
105

106

ESERCIZIO Livello 2
Domanda: Una trave di lunghezza 250 cm soggetta a flessione in tre punti da parte di una forza pari a 4,8 kN applicata nel centro della trave, che poggia su due appoggi posti alla distanza di 200 cm. Ipotizzando un modulo di elasticit del materiale di cui fatta la trave pari a 200 GPa, calcolare la massima deflessione per le tre seguenti sezioni (tutte di pari area): (1) rettangolare con w = 20 mm e h = 50 mm; (2) rettangolare con w = 50 mm e h = 20 mm; (3) a doppia T con w = 20 mm, h = 80 mm, h = 60 mm, w/2 = 5 mm.

Risposta: unit di misura utilizzate: forza in N, lunghezze in mm = w h3/12 1 = 20 503/12 2 = 50 203/12 3 = [(20 803)-(10 603)]/12 670.000 max = F L3/48 E 1max = 4800 20003/48 200.000 210.000 19 mm 2max = 4800 20003/48 200.000 33.000 121 mm 3max = 4800 20003/48 200.000 670.000 6 mm
107

210.000 33.000

ESERCIZIO Livello 2
Domanda: Si consideri una libreria realizzata con mensole scatolate di larghezza 25 cm, altezza 3 cm e distanza tra gli appoggi 2 m, ottenute piegando e saldando una lamiera di alluminio (E = 60 GPa) di spessore 2,5 mm [si ipotizzi che il momento di inerzia valga 240000. Si calcoli quanti libri da 1019 g possono essere caricati su ogni mensola (ipotizzando di posizionarli al centro) senza che la deflessione della mensola superi 1 cm.

W
3 cm 25 cm h

Spessore lamiera 2,5 mm

Risposta:

max = F L3/48 E
F = 48 E / L3 = 48 10 60000 240000/20003 = 864 N Peso 1 libro = 1,019 9,81 = 10 N Libri = 864/10 = 86 libri

108

TRAVE INCASTRATA (con forza agente all'estremit opposta)


P M=PL

R=P L

Anche se la dimostrazione verr data in seguito, alcune considerazioni sono intuitive o possono essere accettate per valide: la trave sollecitata da una forza P e da una reazione vincolare verticale R pari a P e da una reazione vincolare momento M pari a P.L la trave tende a flettersi e il punto di massima sollecitazione (in cui eventualmente si romperebbe) nellincastro il momento flettente massimo nel punto dellincastro della trave vale Mmax = F L e le formule di calcolo necessarie per calcolare lo sforzo e la deflessione al centro della trave valgono:

F L y
=

F L3 max = 3 E
109

TORSIONE
Determinato da due momenti (un momento applicato e una reazione vincolare momento) di segno opposto agenti su due piani paralleli

Lo sforzo di torsione dato in ogni punto da: Il momento massimo agente vale: = M y/K dove : M il momento agente, y la distanza dallasse neutro, K il momento polare di inerzia (alla torsione).

In caso di corpo di forma tonda di raggio r, lo sforzo di torsione massimo sulla superficie esterna del tondo e vale:

max = 2 M / r3
Anche per la torsione conoscendo i momenti applicati, la geometria del pezzo ed i momenti polari di inerzia, possibile calcolare gli sforzi e le deformazione agenti.
110

MOMENTI DI INERZIA A TORSIONE


I quadrato = 0,141d4

d d

Itriangolo = ( 3/80)d4 d I barra= r 4/2

r'

Itubo= (r 4-r'4)/2

t r Itubo parete sottile= r3t/2

t r Itubo tagliato= 2rt3/3

111

FORMULE DA UTILIZZARE
TRAZIONE E COMPRESSIONE F = A0 l - l0 = l0 lat % = 100 = - long TAGLIO S = A a = h = G G = E/2(1+ ) = E

FLESSIONE tre punti

M y =

F L M max = 4

F L3 max = 48 E

FLESSIONE trave incastrata

M y = M max = F L

F L3 max = 3 E

MOMENTI DI INERZIA (A FLESSIONE) rettangolare: = w h3/12 doppia T: = (w h3-w h3)/12 circolare: = r4/4
112

113

SFORZO DI SNERVAMENTO E DI ROTTURA


Un materiale a comportamento elastico (anche fragile) caratterizzato dalla presenza di: uno sforzo di rottura, al di sopra della quale si verifica la rottura finale del componente
Sforzo Sforzo di rottura

Deformazione

Un materiale a comportamento elastico-plastico caratterizzato dalla presenza di: uno sforzo di snervamento, che separa il campo elastico da quello plastico uno sforzo di rottura, al di sopra della quale si verifica la rottura finale del componente
Sforzo Sforzo di rottura Sforzo di snervamento

Deformazione
114

MATERIALI ELASTICI (anche fragili)


Se lo sforzo applicato inferiore allo sforzo di rottura ( < rottura) il materiale opera in campo elastico ; se si toglie lo sforzo applicato la deformazione viene recuperata
Viene recuperata la forma iniziale

Se lo sforzo applicato superiore allo sforzo di rottura ( > rottura) si supera la massima resistenza meccanica del materiale e loggetto si rompe
rompe

115

MATERIALI ELASTO-PLASTICI
Se lo sforzo applicato inferiore allo sforzo di snervamento ( < snervamento ) il materiale opera in campo elastico ; se si toglie il carico applicato la deformazione viene recuperata
Viene recuperata la forma iniziale

Se lo sforzo applicato superiore allo sforzo di snervamento ma inferiore allo sforzo di rottura (snervamento < < rottura) il materiale opera in campo plastico; se si toglie il carico applicato la sedia resta deformata plasticamente in modo permanente poich viene recuperata solo la componente elastica
Resta una deformazione permanente

Se lo sforzo applicato superiore allo sforzo di rottura ( > rottura) si supera la massima resistenza massima del materiale e loggetto si rompe
rompe

116

GRANDEZZE NECESSARIE PER STUDIARE IL COMPORTAMENTO DI UN MATERIALE


Ci si era posti inizialmente lobiettivo, conoscendo le forze agenti e le dimensioni di un corpo, di calcolare gli sforzi agenti e le deformazioni conseguenti per poter verificare: se un pezzo resiste alle forze applicate oppure no se si deforma in modo eccessivo o no Per poter sapere se un corpo resiste alle forze applicate oppure no, per ogni materiale dobbiamo conoscere: ammmissibile massimo sforzo che un certo materiale pu sopportare senza rompersi o senza che su esso avvengano eccessive deformazioni plastiche irreversibili Nel caso di materiali isotropi, (come sono in genere tutti i materiali tranne i materiali compositi a fibre e i materiali naturali) per poter calcolare, noti gli sforzi, le deformazioni che esso subisce, dobbiamo conoscere le tre costanti elastiche: E modulo a trazione, che lega lo sforzo di trazione alla deformazione tramite la legge di Hooke ( = E. ) G modulo a taglio, che lega lo sforzo di taglio alla deformazione tramite la legge ( = G. ) modulo di Poisson, che lega la deformazione longitudinale alla deformazione trasversale ( = - lat/ long) Data la formula che lega tra loro queste grandezze [G = E/2(1+ )] sufficiente in realt conoscere due di tali grandezze (in genere E e ) Nella Tabella seguente sono riportati i valori di ammmissibile , E e per i principali tipi di materiali
117

GRANDEZZE NECESSARIE PER STUDIARE IL COMPORTAMENTO DI UN MATERIALE


Valori indicativi di alcune caratteristiche meccaniche per alcune classi di materiali Materiale E ammissibile (GPa) (MPa) (-) acciai 320-2000 190-210 0,3 ghise 100-800 135-155 0,2 leghe di rame 235-860 105-125 0,35 leghe di alluminio 70-600 65-75 0,35 gomma 3-10 0,005-3 0,5 plastica 10-120 1-8 0,4 plastica rinforzata 800-1500 45-200 calcestruzzo 30-50* 10-38 0,2 vetro 100-120 70 0,23 allumina 300 380 0,16 * a compressione (a trazione o flessione valori molto pi bassi)

118

ESERCIZIO Livello 2
Domanda: Si dimensioni lo spessore dello schienale di una sedia. Esso in prima approssimazione pu essere assimilato a una mensola di larghezza 40 cm e profondit 40 cm, incastrata in un estremo e sulla quale grava nellestremo opposto un peso di 55 kg f e che sia accettabile un abbassamento massimo della mensola di 1 cm. Si ipotizzi luso di: (1) lega di alluminio (ammissibile = 135 MPa, E = 80 GPa) (2) polimero (ammissibile = 19,2 MPa, E = 2 GPa) (3) legno (ammissibile = 19,2 MPa, E = 20 GPa) Risposta: unit di misura utilizzate: forza in N, lunghezze in mm max = M y/ = F L h/2 = 6 F L/w h2 h = (6 F L/w max) max = F L3/3 E = 4 F L3/E w h3 h= 3 (4 F L /E w max)
(1) h1 = (6 540 400/400 135) 24 5 mm 3 3 3 h1 = (4 540 400 /80.000 400 10) 216 6 mm (2) h3 = (6 540 400/400 19,2) 169 13 mm 3 3 3 h3 = (4 540 400 /2.000 400 10) 17280 26 mm (3) h2 = (6 540 400/400 19,2) 169 13 mm h2 = 3(4 540 4003/20.000 400 10) 31728 12 mm

critico critico critico

Ad esempio nel caso di uso di lega di alluminio, necessario uno spessore di 5 mm per garantire che la mensola non si rompa (o pieghi) e uno spessore di 6 mm per garantire che non si pieghi eccessivamente; pertanto lo spessore minimo necessario di 6 mm (spessore che garantisce da entrambe le eventualit)
119

CARATTERISTICHE MECCANICHE DI UN MATERIALE


Le principali caratteristiche meccaniche di un materiale sono: resistenza rigidezza duttilit tenacit
Ognuna di queste caratteristiche pu essere stimata mediante opportuni valori numerici La conoscenza delle caratteristiche meccaniche dei vari materiali necessaria per giungere ad una scelta oculata

120

RESISTENZA
Definizione: capacit di un materiale di sopportare una sollecitazione (statica) senza snervarsi e/o rompersi Grandezze caratterizzanti: sforzo di snervamento: sn sforzo di rottura: R (0,2%, Rs, Rsn, TYS) (R, R, Rmax, UTS)

SFORZO DI SNERVAMENTO E ROTTURA

Sforzo Sforzo di rottura Sforzo di snervamento

Deformazione

121

RIGIDEZZA
Definizione: capacit di un materiale di opporsi alla deformazione elastica (reversibile) Grandezza caratterizzante: modulo di elasticit: E
N.B.: in presenza di flessione o torsione dipende anche dal momento di inerzia (I)

MODULO DI ELASTICITA
Sforzo

alto modulo

basso modulo

Deformazione

122

DUTTILITA
Definizione: capacit di un materiale di subire deformazione plastica (permanente) Grandezza caratterizzante: allungamento percentuale dopo rottura: A%

ALLUNGAMENTO %
Sforzo

Deformazione Allungamento %

123

TENACITA
Definizione: capacit di un materiale di opporsi alla frattura fragile a seguito della presenza di difetti o di urti Grandezza caratterizzante: tenacit a frattura: KIc

TENACITA A FRATTURA
Se in un materiale sono presenti difetti interni (o soggetto ad urti), il materiale pu rompersi in modo fragile per la propagazione di una cricca con origine dal difetto stesso La frattura fragile si verifica pi facilmente su alcuni materiali e meno su altri ed tanto pi facile quanto: la sollecitazione elevata il difetto a grande la forma del difetto acuta A B C D E

A<B

C>B

D>B

C<B

Una grandezza che caratterizza adeguatamente tale comportamento la tenacit a frattura KIc KIc = a (unit di misura MPam)

124

Tanto pi basso il valore di KIc tanto pi il materiale suscettibile a rottura fragile e viceversa

125

TIPICHE CARATTERISTICHE MECCANICHE


PROPRIETA
caratteristica

RESISTENZA
sforzo ammissibile sn (MPa) r (MPa) 400 - 2000 100 - 800 90 - 570 220 - 1500 8,3 - 31,4 35,9 - 51,7 7 - 30 37,2 - 41,4* 100 - 120 275 - 550 -

RIGIDEZZA
deformazione elastica recuperabile E (GPa) 190 - 210 135 - 155 65 - 75 105 - 125 0,17 - 0,28 2,28 - 3,28 0,005 - 3 10 - 38 70 380 10 - 30

DUTTILITA'
deformazione plastica permanente A (%) 1 - 60 0 - 26 3 - 40 1 - 60 100 - 650 1,2 - 2,5 400 - 1200 -

TENACITA'
non fragilit KIc (MPa m) 50 - 170 45 24 - 44 1-3 0,7 - 1,1 0,8 2,7 - 4,2 -

METALLI
acciai ghise leghe di alluminio leghe di rame 320 - 1800 35 - 500 70 - 1400 9 - 14,5 -

POLIMERI
polietilene (LDPE) polistirene (PS) elastomero

CERAMICI
calcestruzzo vetri allumina

NATURALI
legno

126

ESERCIZIO Livello 2
Domanda: Si debbano realizzare: un calcolatore portatile ultraleggero un telefono cellulare di peso contenuto Linvolucro esterno deve avere contemporaneamente le seguenti propriet: basso peso alta rigidezza alta resistenza meccanica Oltre che un basso costo del materiale, la produzione in serie impone inoltre un basso costo di lavorazione (il pezzo deve poter essere ottenuto per stampaggio) Si discutano, alla luce della tabella sorroriportata, le principali alternative, consistenti in: polimero termoplastico gommoso (Tg<20C): polipropilene polimero termoplastico vetroso (Tg>20C): polistirene composito epossidica-fibra di carbonio bidirezionale leghe metalliche leggere (alluminio, titanio, ecc.)
d ammissibile E Resistenza (g/cm) (MPa) (GPa) allurto Polipropilene (PP) 0,90 31-37 1,5 media Polistirene (PS) 1,05 35-50 3,3 bassa Policarbonato (PC) 1,2 65 2,3 alta Composito carbonio 2 200 50 molto alta Alluminio (Al) 2,70 76-160 66 molto alta Titanio (Ti) 4,54 205-480 105 molto alta Magnesio (Mg) 1,74 124-276 45 molto alta * non possibile realizzare il pezzo per semplice stampaggio ** di difficile lavorazione Materiale Costo (Euro/kg) 1,2 1,3 4,0 20 2,0 11 3,3 Costo lavorazione basso basso basso alto* medio alto** medio

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