Autoinformazione e Sincronicit

di Fausto Intilla www.oloscience.com

Credo che nessuno possa permettersi di ritenere con assoluta certezza, del tutto casuali e senza alcun valore simbolicoinformativo, degli eventi sincronistici (magistralmente descritti e definiti da Carl Gustav Jung nel suo saggio sulla sincronicit, del 1952). infatti sufficiente conoscere alcune regole pertinenti allambito della Teoria dellInformazione, per accorgersi di quella strana similitudine tra un evento sincronistico (nellunica accezione proposta da C.G.Jung) e lautoinformazione di un evento qualsiasi, osservabile, riconoscibile ed interpretabile da una mente umana. Ma cosa sintende per autoinformazione? Ebbene se prendiamo in considerazione un evento qualsiasi, lo consideriamo compiuto (dunque accaduto, reale) e contemporaneamente sottraiamo da tale evento la quantit dincertezza ad esso associata, andiamo a definire la sua autoinformazione. Incertezza ed informazione sono dunque strettamente legate tra loro; tant che luna non pu esistere senza lesistenza dellaltra. In un segnale aleatorio quindi, maggiore sar la sua incertezza, e pi informazione potremo da esso estrapolare attraverso una sua accurata determinazione. Ma cerchiamo ora di capire meglio tali concetti attraverso dei banali esempi pratici; partiamo quindi dal considerare la seguente affermazione: Domani il Sole sorger ad est; si tratta indubbiamente di unaffermazione che in quanto a contenuto informativo, non

apporta praticamente nulla, a quanto noi gi conosciamo, da un punto di vista pratico ed intuitivo. Mentre se consideriamo questaltra frase: Domani il Sole si spegner per sempre, le cose cambiano notevolmente. Questa affermazione, presenta infatti un contenuto informativo molto pi alto rispetto alla prima frase. La probabilit che il primo evento si verifichi (ovvero che il Sole sorger ad est), senza ombra di dubbio molto pi alta rispetto alla seconda eventualit (ossia che il Sole si spegner). Possiamo dunque tranquillamente affermare che lautoinformazione di un evento certo (dato per scontato al 100%), praticamente e matematicamente nulla. Da ci possiamo facilmente dedurre il seguente principio: Lautoinformazione di un evento, inversamente proporzionale alla probabilit che tale evento si verifichi. Ovvero, pi accresce la probabilit che esso si verifichi, e pi diminuisce la sua autoinformazione (e viceversa ovviamente). In termini matematici, possibile definire lautoinformazione (misurata in nat) di un evento A che abbia probabilit pA di accadere, con un semplice calcolo logaritmico. Otterremo dunque una determinata quantit dinformazione (I) da: A ln (1/pA) ; dove ln sta per logaritmo naturale. Ma torniamo a questo punto al concetto Junghiano si Sincronicit; se noi applichiamo i principi esposti pocanzi ad eventi imprevedibili gi accaduti (poich non possiamo fare altrimenti; nessuno in grado di prevedere il futuro), possiamo immaginare una fonte primaria (a noi celata) di informazione inespressa , nascosta tra le pieghe dello spazio-tempo, che porti inevitabilmente alla concretizzazione o meno di un determinato evento. Coloro in grado di captare tale informazione, sarebbero dunque teoricamente in grado di percepire, attraverso una sorta di sesto senso, lapprossimarsi o meno di un evento la cui natura potrebbe

rivelarsi per loro stessi favorevole oppure pericolosa. Quante volte sentiamo storie di persone che, avvertendo strane sensazioni, rinunciano a salire su un aereo, su un treno, su un automobile, etc. per poi magari scoprire che il loro viaggio, avrebbe avuto un esito fatale? Sembrerebbe davvero assurdo tutto ci, poich saremmo tentati a credere in una natura deterministica della realt. Eppure, nonostante tutto, il principio di indeterminazione di Heisenberg non verrebbe in alcun modo compromesso, poich la concretizzazione o meno di ogni singolo evento, sarebbe sempre di natura probabilistica! Il verificarsi o meno di un determinato evento, non raggiungerebbe mai il 100% di probabilit! Ovvero, nessun evento sarebbe mai certo al 100% e nessun evento sarebbe da escludersi con una probabilit del 100%! Esistono quindi delle innegabili analogie, tra il concetto di autoinformazione e quello Junghiano di Sincronicit; e se ci spingiamo un pochino oltre potremmo parlare anche di un vero e proprio legame diretto, tra i due concetti, ma forse sarebbe una mossa un po troppo azzardata. Ma in ogni caso, detto in tutta franchezza: Possiamo ancora credere, ad esempio, che quando per puro caso, nel luogo per noi pi impensabile (magari a migliaia di km di distanza da dove abitiamo normalmente), incontriamo un amico che non vedevamo da anni, tale evento non abbia alcun valore o significato simbolico? Possiamo tranquillamente ritenere che un simile evento, rappresenti solo una mera casualit, senza alcun valore informativo per le due parti chiamate in causa? E che dire inoltre di un evento le cui probabilit che si verifichi sono quasi nulle, ma che ciononostante accade ugualmente? Chiunque sa benissimo che le probabilit di vincere allEuroMillions (calcolate per una singola giocata e non ovviamente su milioni di giocate) sono infinitamente basse; eppure, nonostante ci, di tanto in tanto qualcuno

azzecca tutti i numeri vincenti e diventa improvvisamente milionario! Possiamo tranquillamente affermare che si tratti solo ed esclusivamente di mera casualit, relativa ad un singolo individuo? Quando la fortuna ci bacia in fronte , nel momento pi inaspettato, pi inimmaginabile, pi imprevedibile oppure quando la sfortuna ci fa lo sgambetto, anchessa nel momento pi insolito, pi inatteso, vogliono forse comunicarci qualcosa? Il fatto che Hitler sia scampato a ben sette attentati, rappresenta solo una semplice casualit? A chi sono destinati i messaggi degli eventi che si susseguono nel corso della storia dellumanit? Nessuno ovviamente potr mai saperlo; ci che comunque noi tutti possiamo iniziare a fare, smettere di credere che le cose, alle persone, capitino solo ed esclusivamente per puro caso, e che non abbiano alcun valore informativo o significato simbolico. Fausto Intilla, 28 ottobre 2013