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Joseph Halevi I mercati festaioli nella crisi che non conosce ripresa

Negli Usa a giugno 247 mila persone hanno perso il lavoro ma i mercati hanno esultato perch il calo stato minore del previsto, sebbene le perdite di maggio fossero state molto superiori alle aspettative. l fattore che ha abbassato la disoccupa!ione statunitense dal ",#$ al ",4$ dato dall%abbandono della ricerca attiva di lavoro da parte di 44& mila persone. 'ueste sono i disoccupati scoraggiati che ( avendo perso ogni speran!a nel trovare lavoro ( escono dalle statitische riducendo paradossalmente la disoccupa!ione. )al crollo della produ!ione industriale e del pil in talia, alle perdite occupa!ionali americane, i dati positivi sono virtualmente inesistenti. 'uelli negativi invece si accumulano* giorni fa arrivata la noti!ia che +anche, in -iappone i salari sono calati, del 7$. .ome pu/ riprendere l%attivit0 se la massa dei consumatori, i salariati appunto, subisce tali decurta!ioni nel reddito1 2vviamente dopo circa due anni di cali ininterrotti si raggiunge il punto del cosiddetto bottoming out, ove ulteriori cadute sono meno drastiche. 3uccesse cos4 negli anni anni 5renta ma negli Usa la ripresa non venne, semmai vi furono delle oscilla!ioni, assai marcate, intorno al livello !ero di crescita. 2ggi proprio gra!ie all%esisten!a di spese incomprimibili come le eroga!ioni delle pensioni e la pi6 alta percentuale di impiegati pubblici 7 voci che per anni si tentato di schiacciare, per fortuna sen!a molto successo 7 forse il pavimento non dovr0 sprofondare ai livelli degli anni 5renta. 8a da 9ui a dire che c% la ripresa puro falso ideologico. nvece i mercati dan!ano felici e contenti non avendo nulla a che vedere con l%economia da cui dipende la vita della stragrande maggioran!a della popola!ione. :icapitoliamo le ragioni principali del rinnovato e;ploit della finan!a. <ssa risiedono nell%intervento dei governi e nei soldi dati alle banche in crisi. Nel capitalismo tutto deve essere rappresentato come una transa!ione che rispecchi la forma della propriet0 privata, 9uindi le elargi!ioni sono state presentate al pubblico come dei prestiti dello 3tato al sistema bancario privato. n realt0, come ha spiegato =ernan>e alla tv .bs, si trattato di stampare moneta per consegnarla elettronicamente alle banche. l processo avvenuto facilitando la concentra!ione finan!iaria in un contesto

ove le megabanche non solo ricevono i soldi dal governo ma 9uest%ultimo si accolla le perdite delle societ0 fagocitate delle nuove concentra!ioni bancarie. n tale contesto non c% alcun bisogno di intelligen!a manageriale per fare dei guadagni che scaturiscono invece dai meccanismi istitu!ionali messi in atto. l casin/ globale ripartito come se nulla fosse accaduto, scriveva )er 3piegel nel suo numero di fine luglio. l settimanale tedesco osserva che col peggio che appare alle spalle, le banche si comportano come durante gli anni precedenti la crisi. ?er )er 3piegel @perfino peggio, gra!ie a garan!ie governative ed al denaro a basso costo delle banche centrali, per le banche non mai stato cos4 facile far soldiA. B%a!ione delle banche centrali sul mercato dei titoli, in aggiunta all%elargi!ione diretta dei soldi, un elemento centrale per la reali!!a!a!ione di profitti facili da parte delle private. 'uest%ultime si trovano in posi!ione 9uasi nonopolistica +da venditore privilegiato, nei confronti delle banche centrali. Ba tecnica fa parte dell%orrendo piano di salvataggio delle cartacce sen!a valore ideato da -eithner e 3ummers, ma si applica pi6 o meno ovun9ue. Ba Cederal :eserve annuncia i titoli che si appresta a comprare e fa scattare il rial!o dei pre!!i di vendita da parte delle banche. <% un gioco da raga!!i, specialmente nel nuovo contesto di iperconcentra!ione finan!iaria. Ne risulta un aumento della differen!a tra i pre!!i domandati dalle banche centrali e 9uelli @offertiA dalle private. l differen!iale opera in favore delle private che vendono cartacce a pre!!i monopolistici. 8a ci/, spiegava il Cinancial 5imes, voluto dalla Ced che vuole far far soldi a Dall 3treet. B%ideologia dominante dice che la ripresa occupa!ionale passa attraverso simili politiche, ma economisti lontani anni luce dal mar;ismo come ?aul Erugman sul NeF Gor> 5imes non fanno che criticare 9uest%anda!!o. n realt0 penso che le politiche -eithner(3ummers siano molto pi6 radicate nel sistema di 9uanto appaiano. <sse esprimono il mutamento non internamente correggibile della struttura economica capitalistica verso la finan!iari!!a!ione, vale a dire verso un circuito in cui il passaggio della moneta alla merce per poi riapparire in un accresciuto ammontare monetario, si sia allentato in maniera irreversibile. Ba disgiun!ione tra sistema finan!iario e produttivo, come anche ambientale, attuata dallo 3tato stesso. B%effetto @>eHnesianoA di tali opera!ioni nullo mentre la loro continuit0 garantita dallo 3tato. nfatti se i mercati sono in festa i governi, come 9uello inglese e 9uello di Dashington, annunciano che le politiche di elargi!ione di soldi alle banche e di ac9uisti drogati di titoli deve continuare per

evitare che la crisi si aggravi. 2gnuna di 9ueste dichiara!ioni apre nuove prospettive di lucro fina!iario sen!a prospettive per chi vive e vivr0 nelle prossime ondate di disoccupati, la crisi sulla sua pelle. Ba risposta a 9uesto stato crisi , almeno concettualmente, mar;ista non >eHnesiana. di Joseph Halevi Link: http*IIFFF.ilmanifesto.itIarchiviIcommentoIannoI2&&"ImeseI&JI articoloIK2#7I

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