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PROVINCIA DI SONDRIO

PRIMA EMISSIONE
N. TAVOLA
CONCESSIONE ALLA SOCIETA' MALLERO ENERGIA DI
PICCOLA DERIVAZIONE D'ACQUA DAL TORRENTE
MALLERO IN TERRITORIO DEL COMUNE DI
CHIESA IN VALMALENCO (SO), PER USO IDROELETTRICO
Determina A.U. n. 630 del 12 aprile 2010 della Provincia di Sondrio
VARIANTE
OPERA DI PUBBLICA UTILIT
LEGGI 29 maggio 1982 n308 e 09 gennaio 1991 n9 e 10
Norme per il contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili
di energia e l'esercizio di centrali elettriche
DECRETO LEGISLATIVO 29 dicembre 2003 n387
Attuazione della Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica
prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricit
LEGGE 01 giugno 2002, n120 in vigore dal 16 febbraio 2005
Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione Quadro delle Nazioni
Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997
Luglio 2013
A.05
REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI SONDRIO
Mallero Energia
Via Cesura n. 8
23100 SONDRIO
C.F.: 00851770149
PRIMA EMISSIONE
AGGIORNAMENTO
SCALA N. TAVOLA
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CONCESSIONE ALLA SOCIETA' MALLERO ENERGIA DI
PICCOLA DERIVAZIONE D'ACQUA DAL TORRENTE
MALLERO IN TERRITORIO DEL COMUNE DI
CHIESA IN VALMALENCO (SO), PER USO IDROELETTRICO
Determina A.U. n. 630 del 12 aprile 2010 della Provincia di Sondrio
VARIANTE
OPERA DI PUBBLICA UTILIT
LEGGI 29 maggio 1982 n308 e 09 gennaio 1991 n9 e 10
Norme per il contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili
di energia e l'esercizio di centrali elettriche
DECRETO LEGISLATIVO 29 dicembre 2003 n387
Attuazione della Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica
prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricit
LEGGE 01 giugno 2002, n120 in vigore dal 16 febbraio 2005
Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione Quadro delle Nazioni
Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997
TITOLO TAVOLA:
COMMITTENTE:
CONSULENZA GEOLOGICA:
STUDIO DI GEOLOGIA APPLICATA
Dott. Geologo Maurizio Azzola
Agosto 2013
RELAZIONI SPECIALISTICHE
Relazione forestale
---
A.06
Relazione Forestale:
Via Parirolo, 5 - 23020 Tresivio (SO)
P. IVA 00754040145
Tel. e Fax.: 0342/430155 - Mobile: +39/333 5679058
Matteo Pozzi - Dottore forestale
1. PREMESSA
La presente relazione forestale viene predisposta in attuazione del disposto della
D.G.R. 27 luglio 2006, n VIII/3002, su incarico della Societ Mallero Energia S.r.l. ,
da parte del sottoscritto dott. Forestale Matteo Pozzi, iscritto al n. 209 dellOrdine dei
Dottori Agronomi e Forestali delle Province di Como, Lecco e Sondrio. Il committente
ha recentemente predisposto, a firma dello studio tecnico di progettazione Salvetti -
Graneroli Sondrio, apposito progetto per la realizzazione di un impianto idroelettrico
lungo il corso del Torrente Mallero nel territorio del comune di Chiesa in Valmalenco
(SO) in localit San Giuseppe. Per il proseguo delliter burocratico la progettazione,
che comporta trasformazione del bosco, deve essere corredata da apposita relazione
forestale esplicante la qualit del soprassuolo presente nei siti di intervento e nelle aree
circostanti, nonch gli interventi previsti sulla vegetazione e gli eventuali impatti delle
opere sulla naturalit dei luoghi e sul paesaggio; va inoltre quantificata la superficie
forestale soggetta a trasformazione del bosco. Pertanto la Societ Mallero Energia
S.r.l., ha incaricato il sottoscritto relatore di procedere alla redazione di apposita
Relazione forestale, che descriva dettagliatamente i boschi interessati dalle proposte
progettuali, verifichi leventuale impatto delle opere sul paesaggio, quantifichi
esattamente le superfici soggette a trasformazione del bosco cos come inteso dalla
d.g.r. 27 luglio 2006 Criteri di trasformazione del bosco e per i relativi interventi
compensativi.
2. OPERE IN PROGETTO
Il progetto in esame intende sfruttare - mediante derivazione in localit S. Giuseppe
(quota 1.354,30 m s.l.m.) e restituzione in localit Castellaccio (quota 1.053 m. s.l.m.)
le acque del Torrente Mallero, per la produzione di energia idroelettrica. La
derivazione avviene grazie alla costruzione di una traversa in alveo, a tergo della
quale, in destra idrografica, posizionata la griglia di captazione che permetter
allacqua di entrare nellopera presa vera e propria. A valle di questo manufatto ha
inizio la condotta forzata in acciaio, che si snoda parte allinterno di una galleria
appositamente progettata e in parte tramite posa interrata, fino allarrivo alla centrale
di produzione.
Opera di presa e vasca di carico
Lopera di presa sorger immediatamente a monte dellesistente briglia in localit San
Giuseppe; verr realizzata mediante la costruzione di uno sbarramento in alveo con
bocca di presa sulla sponda in destra idrografica del torrente. Lopera di presa
costituita da una traversa a soglia fissa tracimabile cui fa seguito un canale
sghiaiatore esterno. Nel loro passaggio lungo il canale sghiaiatore le acque
intercettate verranno convogliata allinterno dellimpianto idroelettrico tramite una
bocca di presa laterale dotata di griglia con barre verticali in acciaio zincato. A questo
punto la risorsa idrica risulta convogliata allinterno di un canale di derivazione
scavato nella roccia, avente anche funzione di vasca sghiaiatrice per il trattenimento
del materiale solido pi grossolano non intercettato dalla griglia di presa. Posta in serie
alla vasca sghiaiatrice interna si trova una seconda vasca (vasca dissabbiatrice). Subito a
valle del muro di separazione di questultima si trova la vasca di carico dove
collocato limbocco della condotta forzata. Nella parte superiore delle vasche descritte
inoltre prevista la realizzazione di una passerella pedonale di larghezza pari a 1,70
m, accessibile dalla galleria di servizio. Essa permette di raggiungere in sicurezza
lopera di presa durante il regolare esercizio dellimpianto o in caso di interventi di
manutenzione.

Inserimento ambientale
dellopera di presa
realizzata
(vista da monte)











Galleria di servizio per laccesso allimpianto e ponte sul torrente Mallero
Larea di intervento, interessata dalla realizzazione della soglia di sbarramento e dei
manufatti costituenti lopera di presa, accessibile mediante una pista carrabile
esistente posta sulla sinistra del torrente Mallero che parte dalla localit Val Rosera. Al
fine di garantire lesecuzione delle opere in progetto si prevede di realizzare una
galleria di accesso allinterno del versante roccioso posto sulla destra del torrente.
Lattraversamento del torrente Mallero, per raggiungere tale galleria, avverr tramite
un nuovo ponte in ferro e calcestruzzo posto a 75 m a valle dellesistente briglia.




Inserimento ambientale
del ponte sul Torrente
Mallero
(vista da monte)









La condotta forzata
Dalla vasca di carico ha inizio la condotta forzata in pressione, che si sviluppa per una
lunghezza totale di 2.971,20 m. La quota dellasse della condotta in corrispondenza
dellimbocco di 1.349,90 m s.l.m., mentre la quota dellasse in corrispondenza
dellarrivo in centrale di 1.029,30 m s.l.m. per un dislivello complessivo di 320,60
m. In base alla modalit di posa la condotta pu essere suddivisa in due tratti: uno
iniziale, che si sviluppa interamente allinterno di una galleria in roccia appositamente
realizzata per una lunghezza complessiva di circa 2.206 m, e uno finale (lungo 805
metri) in cui la condotta viene interrata.

Come detto il primo tratto della condotta forzata verr realizzato allinterno di una
galleria in roccia, ottenuta con scavo meccanizzato tramite limpiego di fresa. La
galleria avr un diametro massimo di 3,90 m (nelle zone con roccia compatta),
variabile fino a 3,56 m nelle zone con roccia degradata, a causa del maggior spessore
dei rivestimenti interni, e una lunghezza complessiva di circa 2.175 m. Allinterno di
essa viene posata la condotta forzata avente diametro di 900 mm. La galleria, e quindi
la condotta forzata, interamente ispezionabile tramite unopportuna passerella
pedonale.

A quota 1.280 m s.l.m., in prossimit di unarea di cava dismessa, la condotta forzata
emerge dalla roccia e, nel suo secondo tratto, viene posata completamente interrata.
Nel percorso verso valle la tubazione (diam. 900 mm) attraversa in due punti la pista
di cantiere esistente che porta allimbocco della galleria, e in un punto la strada
comunale per San Giuseppe. Per la posa della tubazione prevista la realizzazione di
un scavo con profondit di circa 2,10 m e larghezza al fondo di circa 1,20 m.
Zona di imbocco della
galleria
Strada di accesso alla centrale di produzione
La centrale di produzione sar raggiungibile grazie alla realizzazione di una nuova
strada di accesso che si innesta sullesistente strada comunale per Chiareggio, e si
prolunga fino al piazzale del depuratore acque sulla sponda destra del Mallero. La
pista sar lunga complessivamente 500 m, con una pendenza massima del 14% e
pendenza media del 9%, avr larghezza di 5/6 m. Il fondo stradale verr consolidato
con ghiaia e sabbia proveniente dalla frantumazione del materiale di risulta degli scavi.
Lungo lo sviluppo della strada prevista la realizzazione di muratura di valle e monte
con limpiego di massi ciclopici.
Inserimento ambientale
della strada di accesso
alla centrale di
produzione.
Ledificio centrale
La centrale di produzione verr costruita in sponda destra del torrente Mallero,
allinterno dellarea industriale privata della Nuova Serpentino dItalia in localit
Castellaccio, in Comune di Chiesa in Valmalenco. Ledificio previsto in gran parte
interrato, rivestito a verde nella parte superiore. Finito ledificio centrale occuper una
superficie di circa 320 mq.
Inserimento ambientale
delledificio centrale.
In definitiva le opere di progetto prevedono:
realizzazione dellopera di presa e della vasca di carico (Localit S. Giuseppe -
quota 1.354,30 m s.l.m.) in alveo e lungo la sponda torrentizia. Una volta
terminati i lavori gli ingombri principali delle strutture dellopera di presa,
realizzate sulla destra idrografica del torrente, verranno a trovarsi in una
galleria scavata nella roccia. Lesecuzione delle opere in progetto comporta la
costruzione di un nuovo ponte in ferro e calcestruzzo a partire dalla strada Val
Rosera - Sabbionaccio. Nella zona ove sorger lopera di presa, sono previsti
degli interventi di sistemazione arginale, in modo da garantire la completa
sicurezza idraulica dellarea;
realizzazione di galleria lungo il versante destro del torrente Mallero (primo
tratto - circa 2.175 m), nella qual verr alloggiata la condotta forzata; la galleria
sar scavata a partire dallopera di presa (Localit S. Giuseppe - quota 1.354,30
m s.l.m.) fino a quota 1.280 m s.l.m., a monte dellambito di cava ATE 5, in
prossimit di unarea dismessa, dove la condotta emerger dalla roccia;
posa di condotta forzata da quota 1.280 m. s.l.m. alla centrale di produzione -
1.040 m. s.l.m. (complessivi 805 metri). La posa della condotta comporta lo
scavo con larghezza al fondo pari a 1,20. La fascia media oggetto di
trasformazione per metro di scavo realizzato sar pari a circa 8,00 metri.
realizzazione di centrale di produzione (quota 897,20 m s.l.m.) - ingombro
finale opera realizzata 320 mq, oltre 500 mq di occupazione temporanea ed
area di cantiere;
realizzazione di strada di accesso alledificio centrale, lunghezza 500 m -
larghezza strada finita 5,00/6,00 m - fascia media oggetto di trasformazione
per metro di strada realizzato pari a 10,00 metri.

3. AREE INTERESSATE

3.1 - Caratteristiche della zona di progetto
(Analisi estesa a tutto il territorio interessato dalle opere di progetto)

Le opere di progetto prevedono dunque la captazione delle acque del Torrente
Mallero in localit San Giuseppe immediatamente a monte dellesistente briglia, lungo
un tratto dalveo contraddistinto da elevata pendenza media, dove il torrente si
sviluppa con una tipica successione di rapide e pozze. Le acque raccolte vengono
convogliate allinterno di una galleria che attraversa il medio-basso versante posto
sulla destra idrografica del Torrente. La galleria taglia il pendio ad una quota media
pari a circa 1.500 m. s.l.m., percorrendo un territorio acclive, irregolare, accidentato e
roccioso, attraversato da numerose vallecole e canaloni da valanga. Le aree pi
pianeggianti si riscontano lungo il fondovalle ed il basso versante e delineano aspetti
vegetazionali eterogenei e discontinui rappresentati da un alternanza spaziale di
boscaglie ed aree incolte e/o improduttive: boschi cedui di Betulla e Ontano bianco,
con locale diffusione delle resinose nel piano dominato (Larice); radure erbose ex
pascolive (pascolo caprino), pi o meno ampie, ricche in specie erbacee pabulari
(Trifogli, Graminacea, ecc.); lastroni di roccia; conoidi sterili ed aree di ghiaioni solo
parzialmente colonizzate dal larice. Il medio versante (fino a circa 1.700 m di quota),
ad eccezione dei pianori erbosi degli antichi maggenghi di La Zocca e di Girosso
inferiore, rappresentato da un territorio progressivamente pi acclive ed inospitale,
costituito in gran parte da aree detritiche, pendii, amassi e salti rocciosi. Formazioni
pioniere di Larice, spesso miste a Betulla, Ontano verde, Pino mugo, colonizzano le
localizzazioni meno impervie del versante originando un bosco discontinuo e
primitivo edificato da soggetti di piccole dimensioni, scadenti per sviluppo e
portamento. Salendo di quota la morfologia del pendio diviene pi regolare e la
pendenza del versante resta meno accentuata. Risultano ancora presenti, ma in modo
meno uniforme, ammassi rocciosi ed aree detritiche; gli aspetti vegetazionali del
territorio appaiono maggiormente omogenei e consolidati, dotati di migliori
caratteristiche strutturali. Qui risultano diffusi in particolare i boschi di larice.
Nellultimo tratto del percorso (completamente interrato) il condotto verr posato in
unarea fortemente condizionata dalle attivit antropiche; localit Castellaccio nota
per la presenza dellambito estrattivo della Nuova Serpentino dItalia, attivo dal 1934.
La cavazione di materiale lapideo, oltre ad aver modificato la morfologia dei versanti,
ha comportato la costruzione di ampie strutture per la lavorazione, aree di discarica,
piazzali e strade di servizio. Questi aspetti del paesaggio, legati alla presenza di
numerosi ambiti di cava, caratterizzano in modo uniforme tutto il basso versante della
Valle del Mallero, da localit Castellaccio fino a Val Rosera.


Zona di progetto:
tratto di condotta interrata

Localit Castellaccio - cava della
Nuova Serpentino dItalia















Differenti aspetti vegetazionali dellarea di progetto - Chiesa Valmalenco - Versante dx T. Mallero
3.2 - Caratteristiche della zona di progetto

opera di presa e della vasca di carico
Opera di presa e vasca di carico verranno realizzate lungo il corso del Torrente
Mallero, in destra idrografica, appena al disotto della Piana di Sabbionaccio; la zona
servita dalla pista che risale dalla Val Rosera. Come gi accennato i lavori verranno
realizzate in alveo e lungo la sponda rocciosa torrentizia; una volta terminati gli
ingombri principali delle strutture dellopera di presa verranno a trovarsi in una
galleria scavata nella roccia. Lesecuzione dei lavori brevemente descritti comporta la
costruzione di un nuovo ponte in ferro e calcestruzzo a partire dalla strada Val Rosera
- Sabbionaccio.


Zona di progetto:
opera di presa e vasca di
carico

Localit S. Giuseppe








condotta forzata in galleria
Il primo tratto della condotta forzata verr realizzato allinterno di una galleria in
roccia, ottenuta con scavo meccanizzato tramite limpiego di fresa. La galleria avr una
lunghezza complessiva di circa 2.206 m. Lesecuzione della galleria prevista partendo
da valle. Il punto dimbocco situato circa a 1.280 m s.l.m. in corrispondenza di un
piazzale. Tutto il materiale di scavo, derivante dalla realizzazione della galleria, verr
allontanato e smaltito esternamente allarea di cantiere.

condotta forzata interrata
A quota 1.280 m. s.l.m., in corrispondenza in una vecchia area di cava in fase di
bonifica, la condotta forzata emerge dalla roccia. Da questo punto in poi la tubazione
verr posata in scavo e la sua sistemazione comporter trasformazione del suolo;
inizialmente - per circa 131 metri lineari - la condotta attraverser unarea detritica
sterile e successivamente (303 metri) fustaie di conifere - riconducibili alla tipologia
Lariceto Primitivo. Superati gli ultimi lembi boscati sopra strada, i lavori di scavo, di
posa e di ripristino (371 metri), interesseranno zone urbanizzate facenti capo ad aree
di servizio le attivit di cavazione fino a raggiungere ledificio centrale (quota 897 m
s.l.m.).



Galleria in scavo
Lariceto primitivo che insiste nella zona di progetto

edificio centrale ed infrastruttura di servizio
La struttura delledificio centrale e la relativa pista di servizio verranno realizzate lungo
la sponda destra del Torrente Mallero, in basso versante, al disotto della strada
comunale Chiesa in Valmalenco - San Giuseppe, in aree dove insistono costruzioni ed
opera di pertinenza allambito territoriale estrattivo ATE 5. Si tratta di aree
urbanizzate/sterili non interessate da copertura naturale.


Area dove verr
realizzato ledificio
centrale






4. ANALISI DELLE SUPERFICI FORESTALI INTERESSATE DALLE OPERE DI
PROGETTO

4.1 La superficie forestale

Dalle indicazioni di progetto e dalle verifiche svolte in sede di sopralluogo si
verificato che solo la posa della condotta interrata determiner la trasformazione di
aree boscate:


TIPO DI VEGETAZIONE E TRATTO INTERESSATO DAL PASSAGGIO
DELLA CONDOTTA INTERRATA

Lunghezza
complessiva
(ml)
Larghezza
media scavo
(ml)
Bosco
alto fusto
(ml)
Bosco
ceduo
(ml)
Praterie e
incolti
(ml)
Aree di
cava
(ml)

805 8,0 303 -- 131 371


Tutta la superficie oggetto di trasformazione, al termine dei lavori, verr ripristinata
mediante piantagione di specie idonee (Betulla, Ontano bianco e Larice). In
considerazione dellesigua dimensione delle condotte (900 mm) e degli accorgimenti
messi in pratica - a lavori finiti - per il rinverdimento del cantiere la trasformazione
indotta a carico della superficie forestale si pu considerare esclusivamente di natura
temporanea.

Per lesecuzione delle seguenti opere: posa in scavo della condotta forzata dunque
prevista una trasformazione di superficie boscata (bosco dalto fusto) riassunta come
segue:

*TRASFORMAZIONE TEMPORANEA COMPLESSIVA (8 x 303) = 2.424 mq

* Bosco dalto fusto


4.2 Attivit prescritte per la riqualificazione dellarea

Il territorio interessato dalle attivit di trasformazione forestale corrisponde ad unarea
fortemente condizionata dalle attivit antropiche; localit Castellaccio nota per la
presenza dellambito estrattivo della Nuova Serpentino dItalia, attivo dal 1934. La
cavazione di materiale lapideo, oltre ad aver modificato la morfologia dei versanti, ha
comportato la costruzione di ampie strutture per la lavorazione, aree di discarica,
piazzali e strade di servizio. Questi aspetti del paesaggio, legati alla presenza di
numerosi ambiti di cava, caratterizzano in modo uniforme tutto il basso versante della
Valle del Mallero, da localit Castellaccio fino a Val Rosera. I boschi di questo versante
sono rappresentati da formazioni lacunose, fragili, poco strutturate, cresciute in
ambiti poco favorevoli (pendenze elevate, ridotta insolazione, suoli superficiali e
minerali); attivit di frammentazione dei suoli rocciosi e minerali, di ricostituzione del
profilo del terreno con apporto di suolo organico, sono favorevoli alla ricostituzione
di un bosco con maggiori attitudini paesaggistiche e protettive. Fatta questa premessa
si danno le indicazioni da seguire circa le modalit da adottare nella riqualificazione
del versante. I lavori di rinverdimento dovranno impiegare piantine in pan di terra di
altezza non inferiore ai 50 cm. Per tali operazioni verranno utilizzate le specie: Larix
decidua in quantit 50%, Alnus incana in quantit 25%, Betula pendula in quantit
25% per un totale di circa 300 piantine (1.200 piantine/ettaro). La posa delle postime
presuppone sempre la creazione di un piccolo gradone anche utilizzando materiale
reperito in loco (spezzoni di tronco, massi, ecc.), cos da assicurare alle piantine un
adeguato substrato di radicazione. Il processo di rinfoltimento deve vedere impiegate
esclusivamente piantine autoctone. Queste saranno preferibilmente reperite presso i
vivai della Regione Lombarda. Qualora sintenda utilizzare postime di altra
derivazione comunque indispensabile che il materiale vegetale abbia origine da
boschi da seme di aree ecologicamente simili a quelle dellintervento (distretto
mesalpico endalpico delle regioni alpine italiane); tutto il materiale dovr inoltre
essere accompagnato da regolare certificato di origine e provenienza. Le piantine
dovranno avere le seguenti caratteristiche: in pane di terra (fitocella), di diverso
sviluppo, ma con altezze mai inferiori a 50 cm; equilibrato rapporto chioma/radice (a
favore delle radici); apparato radicale ben conformato e ricco di radici secondarie;
fusto principale dritto e nettamente dominante, con buona conformazione delle
branche; gemme apicali sane e getti terminali lignificati. Il materiale non deve
presentare malattie, ferite, attacchi parassitari o difetti dellapparato radicale, al fusto o
la fogliame.


5. POSSIBILI ALTERNATIVE DI MINOR IMPATTO AMBIENTALE

Come previsto dalla precitata delibera di giunta regionale n VIII/3002 del 27 luglio
2006, nellesame della trasformazione del bosco va considerata lopportunit di
evidenziare eventuali soluzioni - meno impattanti sullo stesso. Tuttavia nel caso in
esame non stato comunque possibile individuare unalternativa pi valida di quella
proposta essendo la localizzazione delle opere per la posa dellimpianto idroelettrico
ben definita e oggetto di studi particolari e dovendo inoltre sfruttare unicamente la
forza di gravit delle acque per lottenimento delle finalit di progetto. Il soprassuolo
forestale, interessato dalle opere descritte, verr interamente ripristinato e migliorato
rispetto allattuale; i lavori, lungo il settore di versante pi interessante da un punto di
vista paesaggistico ed ambientale, verranno realizzati interamente in galleria. Gli scavi
con cambio di destinazione duso di superficie forestale sono concentrati in una fascia
limitata di territorio, gi interessata da importanti modificazioni che hanno alterato in
modo definitivo la morfologia e lassetto vegetazionale del sito. Detto questo si pu
affermare che lintervento di trasformazione del bosco previsto per lesecuzione delle
opere in argomento compatibile e non avr influenza negativa sulla conservazione
della biodiversit, la stabilit dei terreni, la regimazione delle acque, la difesa dalla
caduta massi. Al termine delle attivit di progetto comunque consigliato rinverdire la
zona, mediante piantumazione di specie idonee al sito idonee (come betulla, ontano
bianco e larice) secondo le indicazioni sotto riportate; sar inoltre necessario verificare
la buona riuscita degli interventi di rinverdimento e programmare opportune attivit
di manutenzione di sostituzione delle fallanze.

1. CALCOLO DEL VALORE DELLINTERVENTO COMPENSATIVO

Con deliberazione n. 12 del 29-03-2012 il Consiglio Provinciale dell'Amministrazione
Provinciale di Sondrio ha approvato il Piano di Indirizzo Forestale della Comunit
Montana Valtellina di Sondrio che diventato vigente relativamente al territorio di
competenza. Il valore dellintervento compensativo, ovvero della quota che il
beneficiario deve versare alla Comunit Montana Valtellina di Sondrio, viene dunque
determinato secondo le direttive contenute nel Regolamento Attuativo del Piano di
Indirizzo Forestale che fungono come criteri locali e pertanto costituiscono norme di
salvaguardia vincolanti.

La trasformazione programmata con i lavori in progetto, ricade nella categoria Uso
commerciale - produttivo - industriale. Pur ricadendo in aree non trasformabili per
fini protettivi, in considerazione che la natura della trasformazione non da
intendersi definitiva, ma temporanea, e della durata massima di 6 mesi (periodo
massimo di svolgimento dei lavori che precedono la riqualificazione dellarea),
valutato che i programmati processi di riqualificazione dellarea potranno nel tempo
condurre addirittura ad un miglioramento delle attitudini protettive e paesaggistiche
della copertura forestale, viene di seguito determinato il valore dellintervento
compensativo, ovvero della quota che il beneficiario deve versare alla Comunit
Montana Valtellina di Sondrio.


La superficie interessata dalla trasformazione stata determinata dallo scrivente come
segue: trasformazione di bosco fustaia, categoria forestale Lariceto primitivo,
categoria dintervento Uso commerciale - produttivo - industriale, superficie
complessiva mq. 2.424 (trasformazione temporanea per un periodo massimo di 6
mesi).

Matrice PIF per la determinazione del rapporto di compensazione


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CATEGORIA
FORESTALE


1 1,3 2 2 1,3 1 1 1,3 1 1,7 1,3

CLASSE A 2 2,0 2,6 4,0 4,0 2,6 2,0 2,0 2,6 2,0 3,4 2,6
CLASSE B 1,7 1,7 2,2 3,4 3,4 2,2 1,7 1,7 2,2 1,7 2,9 2,2
CLASSE C 1,3 1,3 1,7 2,6 2,6 1,7 1,3 1,3 1,7 1,3 2,2 1,7
CLASSE D 1 1,0 1,3 2,0 2,0 1,3 1,0 1,0 1,3 1,0 1,7 1,3


CATEGORIA FORESTALE


CLASSE A
Abieteti; Alneti; Castagneti da frutto; Cembrete; Faggete; Piceofaggeti;
Laricicembrete.
CLASSE B
Acerifrassineti ed Aceri tiglieti (eccetto le neoformazioni); Formazioni di
maggiociondolo alpino; Lariceti; Mughete; Querceti; Rimboschimenti di
latifoglie.
CLASSE C Castagneti; Corileti; Peccete; Pinete di Pino silvestre.
CLASSE D
Betuleti; Formazioni antropogene (robinieti); Formazioni di pioppo tremulo;
Formazioni preforestali; Neoformazioni; Rimboschimenti di conifere fuori
areale.

TRASFORMAZIONE TEMPORANEA
LARICETO PRIMITIVO - USO COMMERCIALE-PRODUTTIVO-INDUSTRIALE
SUPERFICIE 2.424 MQ
Costo dellintervento
compensativo previsto dalla
D.G.R. n VIII/3002/21-07-06
SOPRASSUOLO
Costo del terreno calcolato come valore agrario medio del Bosco
alto fusto Chiesa in Valmalenco (SO) Regione agraria 3^ -
Valtellina di Sondrio - SAC N 7 del 13 febbraio 2013
SUOLO
Superficie interessata dagli
interventi di trasformazione
del bosco
2,4220 al mq. 0,48 al mq. mq. 2.424
Totale costo trasformazione permanente
2,4220 x 2.424
=
5.870,93 x 0,0075 x 6
=
264,19
0,48 x 2.424
=
1.163,52 x 0,0075 x 6
=
52.36
316,55
Totale costo trasformazione 316,55
Maggiorazione del 20% in caso di monetizzazione 63,31
Totale costo trasformazione con monetizzazione 379,86
categoria
forestale
importo
trasformazione ()
coefficiente di compensazione per
uso produttivo
importo complessivo
trasformazione
Lariceto 379,86 3,4 1.291,53
COSTO COMPLESSIVO TRASFORMAZIONE - monetizzazione 1.291,53
Complessivamente quindi il costo/quota di euro che il destinatario dellautorizzazione
alla trasformazione del bosco - Societ Mallero Energia S.r.l. - dovr versare alla
Comunit Montana Valtellina di Sondrio di 1.291,53 nel caso di monetizzazione
della quota di compensazione.
Tresivio,agosto2013
MatteoPozzi
COMUNE DI CHIESA IN VALMALENCO
COMUNITA MONTANA VALTELLINA DI SONDRIO
PROVINCIA DI SONDRIO
Relazione forestale ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n VIII/3002
- inerente opere di realizzazione di:
IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO
Localit S. GIUSEPPE Comune di CHIESA IN VALMALENCO Provincia di SONDRIO
Allegato
Data
Corografia dinquadramento
scala 1 : 10.000
Agosto 2013
"J
RELAZIONE FORESTALE
ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n VIII/3002
inerente opere per la realizzazione -
"IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO"
Comune di Chiesa in Valmalenco - Provincia di Sondrio
Corografia d'inquadramento - scala 1 : 10.000
LEGENDA
CONDOTTA FORZATA
Condotta forzata interrata
Condotta forzata in galleria
Pista esistente (servizio alle cave)
Opera di presa
INFRASTRUTTURE E STRUTTURE
Fabbricato centrale
"J
Pista di accesso all'edificio centrale
COMUNE DI CHIESA IN VALMALENCO
COMUNITA MONTANA VALTELLINA DI SONDRIO
PROVINCIA DI SONDRIO
Relazione forestale ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n VIII/3002
- inerente opere di realizzazione di:
IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO
Localit S. GIUSEPPE Comune di CHIESA IN VALMALENCO Provincia di SONDRIO
Allegato
Data
Carta uso del suolo
scala 1 : 10.000
Agosto 2013
"J
RELAZIONE FORESTALE
ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n VIII/3002
inerente opere per la realizzazione -
"IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO"
Comune di Chiesa in Valmalenco - Provincia di Sondrio
Carta "uso_suolo" - scala 1 : 10.000
LEGENDA
CONDOTTA FORZATA
Condotta forzata interrata
Condotta forzata in galleria
USO DEL SUOLO
Aree idriche
Improduttivi e incolti
Praterie primarie
Praterie secondarie
Urbanizzato
Bosco
Pista esistente (servizio alle cave)
Opera di presa
INFRASTRUTTURE E STRUTTURE
Fabbricato centrale
"J
Pista di accesso all'edificio centrale
COMUNE DI CHIESA IN VALMALENCO
COMUNITA MONTANA VALTELLINA DI SONDRIO
PROVINCIA DI SONDRIO
Relazione forestale ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n VIII/3002
- inerente opere di realizzazione di:
IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO
Localit S. GIUSEPPE Comune di CHIESA IN VALMALENCO Provincia di SONDRIO
Allegato
Data
Carta dei tipi forestali
scala 1 : 10.000
Agosto 2013
RELAZIONE FORESTALE
ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n VIII/3002
inerente opere per la realizzazione -
"IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO"
Comune di Chiesa in Valmalenco - Provincia di Sondrio
Carta dei "tipi forestali" - scala 1 : 10.000
LEGENDA
CONDOTTA FORZATA
Condotta forzata interrata
Condotta forzata in galleria
TIPI FORESTALI
Aceri-frassineto tipico
Betuleto secondario
Mugheta microterma dei substrati silicatici
Pecceta montana dei substrati silicatici dei suoli mesici
Lariceto primitivo
Lariceto tipico
Lariceto in successione
Alneto di ontano bianco
Alneto di ontano verde
Formazione preforestale nella serie evolutiva della Pecceta
Pista esistente (servizio alle cave)
Opera di presa
INFRASTRUTTURE E STRUTTURE
Fabbricato centrale
"J
Pista di accesso all'edificio centrale

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