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Come pubblicare un libro

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CONSIGLIPERSCRITTORIEMERGENTI
Si sa, nel nostro paese, la comunit di aspiranti scrittori molto numerosa. Gli autori vorrebbero pubblicare le loro opere mentre, d'altro canto, gli editori cercano di guadagnare il pi possibile tramite le loro pubblicazioni.

Uno scrittore esordiente, quindi sconosciuto, non ha molte possibilit di pubblicare senza contributo, proprio perch non pu offrire nessuna garanzia all'editore.

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Decalogo su come presentarsi ad una casa editrice Ecco un vademecum che vi risulter molto utile per aumentare le possibilit di una vostra pubblicazione. Molto spesso si commettono tanti errori che pregiudicano la pubblicazione. Ma vediamo ora senza fare errori. La prima impressione realmente quella che conta, se non altro per incuriosire chi legger la vostra presentazione. 1) allegate sempre il vostro curriculum letterario e la sinossi della vostra opera, il tutto molto conciso; 2) numerate ogni pagina della vostra opera e spillate il vostro manoscritto (non potete mandare dei fogli volanti); 3) non fate presente all'editore che la vostra opera depositata alla Siae, potrebbe sembrare quasi che state accusando l'editore di essere un probabile ladro/plagiatore. 4) riportate i vostri dati non solo sulla busta, ma anche sulla prima pagina del vostro manoscritto, poich la busta potrebbe andare perduta; 5) non usate caratteri particolari e fantasiosi per stampare il vostro testo, usate i pi comuni quali Times New Roman o Tahoma, usando come colore esclusivamente il nero; 6) la casa editrice ha dei responsabili di collana? bene, non mandate pacchi postali o e-mail generiche, ma alla "Cortese attenzione" del responsabile della collana all'interno della quale pensate la vostra opera potrebbe trovare la giusta collocazione; 7) non sollecitate le risposte degli editori: non solo non vi daranno retta ma rischierete di compromettere eventuali rapporti con l'editore. Le case editrici ricevono molto materiale da valutare, se la casa editrice seria, impiegher anche 8 mesi per valutare il vostro testo. 8) non mandate poesie a editori che non le pubblicano o romanzi a case editrici che si occupano esclusivamente di saggistica e manualistica. Oltre a costituire uno spreco di tempo, non otterrete nessun riscontro positivo. Perdete qualche minuto per controllare il catalogo dell'editore, non inviate immediatamente gigantesche mail in CCN o peggio ancora in CC. 9) controllate l'ortografia delle vostre opere fino allo sfinimento, non potete inviare opere peccate da numerosi errori di battitura, congiuntivi sbagliati e altri orrori grammaticali. Fatevi aiutare da qualche amico, nessuno riesce a raggiungere quel distacco dalla propria opera che gli consentir di diventare un bravo correttore di bozze di quest'ultima. 10) non presentatavi agli editori con le classiche frasi fatte, del tipo: "Vorrei tanto diventare uno scrittore famoso...", oppure, molto peggio: "Alcuni miei amici hanno letto la mia opera e l'hanno trovata molto valida". Ma che modo di presentarsi? ovviamente non solo non vi crederanno, ma cosa importa agli editori se i vostri amici hanno letto e apprezzato ci che scrivete? gli amici non sono un vasto pubblico di lettori, sono solo vostri amici e, specie per chi non vi conosce, la loro opinione conter meno di zero. Cercate di dare un'immagine di voi stessi seria e professionale. Un minimo di editing Allora, capisco perfettamente come ogni scrittore sia fortemente legato alla sua opera, a tal punto che non acconsentirebbe che fosse cambiata una sola virgola. E' necessario tuttavia rendersi conto che, una volta portata a termine una propria opera, non si riuscir mai ad essere realmente obiettivi e imparziali. Sarebbe come domandare ad una madre se ritenesse belli i propri figli. Non si tratta soltanto di correggere qualche errore di grammatica, spesso, purtroppo, presi dalla propria foga creativa, si perde il filo logico, la storia sfugge e non riusciamo pi a riprenderla. Per l'autore, ovviamente, tutto apparir perfettamente chiaro e comprensibile, in quanto si auto-fornir mentalmente ogni genere di spiegazione. Ma non sar cos per il lettore, il quale potrebbe trovarsi di fronte ad una storia che non quadra e magari fa acqua da tutte le parti. Anche i pi grandi scrittori hanno usufruito di un lavoro di editing sulle loro opere. L'editor non va assolutamente confuso con il ghost writer. Quest'ultimo, infatti, scrive una storia completamente di suo pugno per poi lasciare (dietro pagamento di somme spesso elevate) che sia un altro a firmare il libro pubblicato. L'editor, invece, pur cambiando interi capitoli, riscrivendo frasi, cancellando parti del libro o aggiungendone di nuove, lavorer sempre sulla base originale fornitagli dal vero autore. Questo il prezzo da accettare, pena la mancata pubblicazione del proprio libro. Ovviamente, non detto che tutti i libri abbiano necessit di un editing "pesante" e, alle volte, non c' nemmeno necessit di sottoporre il testo ad un lavoro di editing, poich baster una semplice correzione di bozze, onde evitare che nel libro possano rimanere fastidiosi refusi i quali inficeranno una eventuale piacevole lettura. Questo per dire: siate aperti ai consigli di persone con pi esperienza di quella che potete vantare voi. Non mi riferisco certo ai consigli degli amici, spesso inutili, fuorvianti o addirittura dannosi, ma ai suggerimenti di editor esperti i quali lavorano per case editrici serie, qualora vi capitasse di avere l'opportunit di pubblicare con una di queste. Un buon editor, ad ogni modo, non si prender mai la libert di riscrivere un intero libro senza prima consultarsi con l'autore, ragionandoci sopra e sentendo le ragioni di quest'ultimo. L'editing in realt un lavoro di squadra, poich non esiste persona tanto competente da poter riscrivere parti di un'opera fidandosi solo ed esclusivamente del suo giudizio. Se scrivere un'attivit complessa e con un'alta probabilit di commettere errori di vario genere, questo altrettanto vero quando si parla di editing.

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Esordienti megalomani Tutti gli autori esordienti sognano vendite altissime della loro opera prima, sperando che essa porter loro successo e fama. Tutto ci ovviamente comprensibile, ma purtroppo al tempo stesso privo di ogni fondamento logico. Probabilmente, un esordiente che crede di poter vendere migliaia di copie del suo libro senza lappoggio della stampa, quindi senza recensioni su giornali importanti, pecca non solo di egocentrismo, ma soprattutto di grave ignoranza, per tutto ci che ruota attorno al mondo delleditoria. La distribuzione di un libro, di solito, non portata avanti dalleditore, ma dai distributori, regionali o nazionali e sono loro a decidere dove portare un libro e con quali modalit. Il loro catalogo composto da centinaia o migliaia di libri, tra cui appunto anche lopera di un autore esordiente. Ovviamente, essendo lautore esordiente sconosciuto, sia il titolare di una libreria, sia lo stesso distributore, non saranno molto interessati allopera di quellautore. Si comincia sempre dal basso, questo andrebbe ripetuto fino alla nausea. Vendere anche solo trecento copie di un romanzo desordio, gi un successo, il quale potr e soprattutto dovr scatenare, altre importanti prospettive future, intese sia al miglioramento della propria tecnica ma soprattutto al raggiungimento di unautoconsapevolezza sempre maggiore di se stessi.

Il successo facile lasciamolo ad alcuni personaggi televisivi di dubbia moralit, qui parliamo di veri scrittori, quindi di artisti, non di istrioni esibizionisti e privi di ogni capacit o professionalit.

Pubblicazione in e-book Finch i Lettori dedicati per e-book non saranno perfezionati e non raggiungeranno una buona diffusione, nemmeno il libro elettronico potr raggiungere un buon numero di fruitori. La maggior parte dei lettori preferisce di gran lunga un libro stampato, non solo per abitudine, ma anche per la comodit nel trasporto e per la maggior facilit e comodit nella lettura. Leggere sul monitor di un pc non il massimo della vita, ecco perch abbiamo necessit che gli e-book reading device si diffondano come dovuto, altrimenti saremo costretti a servirci sempre di un computer per leggere un libro, togliendoci la possibilit di leggere in autobus o nelle sale d'aspetto degli ospedali, tanto per fare un esempio. Ci vorr del tempo, non sto affermando che l'e-book non abbia alcuna speranza, dico solo che, al momento, soprattutto per un autore esordiente, la pubblicazione in e-book non pu rappresentare una grande opportunit. Pubblicare tramite ebook pu essere paragonato alla pubblicazione on line su portali, blog e forum letterari ma, ovviamente, questa potrebbe ottenere un minimo di riscontro solo nel caso in cui il romanzo o racconto da scaricare fosse offerto gratuitamente. Infatti, quanti di voi sarebbero disposti a spendere dei soldi per ricevere in cambio non un vero libro cartaceo, ma un semplice file in PDF da salvare all'interno del proprio pc? certamente, prima di tutto, il costo di un libro elettronico dovrebbe scendere, non ammissibile far pagare anche dieci euro un semplice file, il costo dovrebbe essere inferiore a quello dei normali libri, altrimenti verrebbe a mancare uno dei vantaggi derivanti dalla pubblicazione tramite e-book. Inoltre, un problema di mentalit: certamente un e-book offre delle soluzioni innovative rispetto al classico libro. Ad esempio, in caso di manuali tecnici, sar molto pi semplice cercare una determinata parola nel testo, anche in assenza della stessa nell'indice analitico, senza essere costretti a rileggere intere pagine, usando qualcosa simile al Modifica - Trova che tutti conosciamo. Per, come dicevo, sar necessario che le persone si abituino a questo cambiamento, e ci vorr del tempo affinch questo avvenga. Al momento, per gli autori sconosciuti, la pubblicazione in ebook ha valore come una semplice pubblicazione on line. Di pi non offre e certamente non aiuta a diventare pi popolari. I concorsi letterari - premi per inediti Domanda di rito: sono utili per emergere questi premi letterari che puntualmente invadono il nostro paese? come in tutte le cose, ci dipender da innumerevoli fattori. Purtroppo, per come attualmente la situazione, il 90% di questi "concorsi" risulter completamente inutile. Buona parte dei concorsi prevedono una quota di partecipazione e, la maggior parte di questi, sono appunto organizzati per spillarvi del denaro e niente pi, probabilmente con il nome dei vincitori noto sin dall'inizio. Inoltre, gli editori non collezionano oggettistica varia, quindi coppe targhe e pergamene, potranno servire al massimo per abbellire la vostra stanza. Un premio letterario serio dovrebbe prevedere una vera (e gratuita) pubblicazione da parte di una casa editrice seria. Avere dei racconti o poesie pubblicati in antologie potr aiutarvi a creare un curriculum degno di nota, sempre ammesso che queste case editrici non siano a pagamento e che siano altres abbastanza conosciute. Lo stesso concorso dovr essere abbastanza noto negli ambienti letterari e editoriali, altrimenti non sortir nessun effetto positivo per la vostra carriera di scrittori. Inoltre: non mandate lo stesso racconto a decine di concorsi contemporaneamente, di solito non possibile fare ci e, in caso la vostra opera fosse scelta da pi di un concorso, potresti ritrovarvi a passare dei guai, in base a ci e dichiarato contestualmente all'invio del vostro testo. Quindi, leggete sempre con attenzione il regolamento, controllate accuratamente se la vostra opera dovr essere totalmente inedita (quindi non pubblicata da nessuna parte, nemmeno sul web) sufficiente che non sia stata gi pubblicata da una casa editrice. Chiedete spiegazioni all'ente organizzatore del concorso e, in caso non vi fosse data risposta oppure la stessa vi venisse fornita con scortesia, lasciate stare: avrete gi compreso con che genere di persone avete a che fare. Infine:

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meglio partecipare ai concorsi gratuiti, quelli a pagamento presentano dei forti rischi, eccetto quando organizzati da enti benefici o associazioni senza scopo di lucro; fatta eccezione per i concorsi molto rinomati, la quota per essere ammessi alla partecipazione di un premio non dovrebbe superare i 10 euro. 15 sono troppi, 20 o pi sono una vera vergogna, da evitare e contrastare; non giusto che una casa editrice faccia pagare una quota di partecipazione, l'editore deve guadagnare dalla vendita dei libri, e leggere manoscritti il suo lavoro; se il concorso non conosciuto, state sprecando come minimo il vostro tempo, nella peggiore delle ipotesi anche il vostro denaro.

LUomo Saggio giunto ad un livello di Essere tale da rendere possibile questo grado dimpersonalit e generosit, e pu davvero andare incontro al bisogno dellaltro, in spirito di sacrificio. A questo proposito, si rendono necessarie un paio di precisazioni. Prima: quanto pi elevato il tipo di servizio, tanto pi il bisogno soddisfatto in maniera duratura. Ne consegue che pi la comprensione ampia e maggiore la tua capacit di aiutare laltro. Infatti, una comprensione che si limita ad un piano puramente materiale pu costituire una forma di aiuto piuttosto limitata nel tempo, mentre una profonda conoscenza spirituale riesce a spazzare via, una volta per tutte, le radici del bisogno e della sofferenza relativa. Laiuto spirituale il pi grande che si possa offrire a un essere umano. Dunque, chi riesce a trasmettere la conoscenza spirituale il pi grande benefattore dellumanit, perch offre il bene pi prezioso, che sta a fondamento di ogni altro bene. Sebbene sia lodevole con-tribuire al miglioramento delle condizioni materiali dellaltro, tuttavia lappagamento di bisogni quali il cibo o un letto o il sostegno emotivo il meno importante e il pi effimero, per-ch questi bisogni si ripresentano continuamente. Lunica vera soluzione dare alluomo la saggezza spirituale: lignoranza la madre della maggior parte dei mali e delle sofferenze. Seconda: il sacrificio la consacrazione della propria vita per realizzare lopera, e rappresenta lespressione damore pi alta, pi nobile, pi pura. Colui che capace di sacrificarsi per gli altri un adulto, coraggioso, paziente e sempre grato a ci che la vita gli offre, perch il segreto della gioia sta nel fare dei sacrifici. Chi invece incapace di sacrificarsi ancora un bambino. Naturalmente, anche qui, necessario operare una distinzione tra coloro che si sacrificano e coloro che, semplicemente, soffrono per gli altri. Questultimo tipo di sacrificio se cos si pu chiamare sciocco. La semplice generosit non sufficiente, perch se manca la luce, la nostra azione non pu assumere il significato del sacrificio. Sacrificarsi significa offrire in sacrificio se stessi, rendere sacra la nostra vita bruciando nel fuoco dellofferta. Esiste una stretta vicinanza linguistica tra i due termini latini ignis, fuoco, e agnis, agnello, cio lagnello sacrificale offerto in olocausto. E cos stato anche per il sacrificio di Ges il Nazareno. Il sacrificio, dunque, consiste nel bruciare, nel crogilo alchemico del Lavoro, la tua natura pi grezza, trasforman-dola in qualcosa di pi sottile e pi prezioso, cos come un pezzo di legno, bruciando, diventa calore, luce e incanta la vista per il suo fascino. Per alimentare la fiamma spirituale che in te, devi offrire il tuo Ego, consumandolo nel fuoco del sacrificio. Ma finch luomo continua a credere che sacrificarsi vuol dire perdere qualcosa, impoverirsi e votarsi allinfelicit, rimane un povero pezzo di legno, freddo, inerte e insignificante. Cos, luomo n.5 raggiunge la sua pienezza nel dedicarsi totalmente al proprio compito spirituale, come maestro, come guaritore, come profeta, o in qualsiasi altro modo lo richiami il soffio dello spirito. Il terreno che rende il sessanta corrisponde a ci che io chiamo lUOMO SANTO, cio alluomo n.6, il quale ha sviluppato unincrollabile fede, una spiritualit vissuta in un rapporto intimo con Dio. ci che, correntemente, si definisce il mistico. La coscienza del Santo ha ricomposto la frattura originaria con la sorgente divina, ma a quanto si dice non possiede ancora la perfetta visione oggettiva del Risvegliato. In altre parole, vi sono ancora in lui dei residui di sentimentalismo. Gurdjieff afferma che luomo n.6 segue da vicino luomo n. 7. Differisce da lui solo per qualcuna delle sue propriet che non sono ancora diventate permanenti. Per comprendere questa affermazione di Gurdjieff dob-biamo cogliere la netta distinzione, introdotta dalla tradizione sufica, tra stadio e stato. NellInsegnamento si sottolinea che esiste una differenza sostanziale tra uno stato passeggero (hal), il quale un dono che appare come un fulmine, e cos svanisce, e uno stadio duraturo (maqam), cio unacquisizione, un conseguimento permanente riguardo alla percezione della Verit. Il termine maqam indica, infatti, una stazione, una fermata, un luogo di riposo, tutte espressioni che sottolineano la stabilit della condizione. Lo stadio il grado di Essere che stato definitivamente raggiunto. Durante il cammino di ricerca, capita spesso, anche nelluomo non particolarmente evoluto, che sorgano visioni transpersonali, espansioni di coscienza, sentimenti di unit col divino magari sotto leffetto di stimoli come la musica o la danza o la meditazione, oppure sotto assunzione di determinate sostanze psicotrope. Tali ampliamenti della coscienza non sono da scartare, ma semmai da interpretare come degli assaggi di una dimensione transpersonale, che ci invitano ad entrare seriamente nel mondo della spiritualit. Nessuno, quindi, vuole negare limportanza di queste esperienze, cos come delle esperienze di catarsi ad un livello inferiore. Ma non dobbiamo fermarci ad esse, perch possono diventare un alibi per non procedere oltre, per non andare a fondo nel nostro cammino interiore. Indulgere nella ricerca di certe sensazioni elevate non ha niente a che vedere con la ricerca spirituale, perch lessenza del Lavoro consiste nello sviluppo della conoscenza, da cui nascono la vera libert e il vero amore. Tuttavia, se queste esperienze servono a ridimensionare un po la mente ordinaria, svolgono utilmente la loro funzione. Allo stesso modo, il Santo rappresenta uno stadio elevato, nel quale lEgo annichilito al punto di acuire i sensi oltre i limiti ordinari, aprendosi a percezioni che, abitual-mente, vengono definite extra-sensoriali, come la telepatia, la chiaroveggenza, la precognizione ma anche ad atti cosiddetti magici, che dimostrano la padronanza dei mondi energetici, come lazione a distanza o lintervento sulla materia. Luomo n.6 sviluppa, cio, spesso in modo del tutto spontaneo e naturale, particolari poteri, o facolt, evidenti in moltissimi santi che appartengono ad ogni epoca e ad ogni cultura. I grandi Maestri danno poca importanza a queste facolt, affermando che non dobbiamo assolutamente ricercarle, cos come non dobbiamo adagiarci nellappagamento mistico. Si tratta semplicemente di accoglierle, se e quando arrivano, e poi lasciarle andare, senza attaccarsi ad esse, per non incorrere in quello che viene chiamato, con unespressione paradossale, materialismo spirituale, cio una ricerca perlopi emotiva. In definitiva, senza un lavoro metodico e perseverante, lo stato inutilmente ripetitivo e occasionale, e questo vale anche per lesperienza mistica, la quale, secondo un certo modo piuttosto limitato dintendere la realizzazione spirituale, costituirebbe lessenza e la meta finale della Via. La cosiddetta estasi mistica uno stato alterato di coscienza, un dono pi o meno passeggero, che pu essere o meno elargito al Cercatore della Verit (cos come pu essere indotto artificialmente), ma costituisce solo un preludio al raggiungimento delluomo n.7, lo stadio finale della ricerca, stadio nel quale luomo in pieno contatto con la realt oggettiva, il vero e proprio risveglio. Luomo n.7, il terreno che rende il cento, lUOMO OGGETTIVO, cio colui che ha conquistato la coscienza oggettiva, lo stato originario della nostra mente, in cui pu vedere finalmente le cose come sono in realt. Ci rappresenta uno stato della coscienza estremamente ricettivo,

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aperto, non giudicante, pre-concettuale, che anche un uomo meno evoluto pu, in particolarissime occasioni, sperimentare. Luomo n. 7 giunto al pi completo sviluppo possibile per luomo, e possiede tutto ci che luomo pu possedere, come volont, coscienza, un Io permanente e immutabile, individualit, immortalit, e una quantit di altre propriet che nella nostra cecit e nella nostra ignoranza noi ci attribuiamo. Solo fino a un certo punto possiamo capire luomo n. 7 e le sue propriet, cos come le tappe graduali lettura delle carte per avvicinarci a lui, cio capire il processo di sviluppo che ci possibile. LUomo Oggettivo possiede in modo permanente le acquisizioni passeggere del Santo: ha reso lo stato uno stadio. Le varie tradizioni utilizzano espressioni diverse per indicarlo: il Risvegliato (buddha), lUnto (mashiah, christos), lIncarnazione divina (avatar) colui che ha raggiunto lUnit della Coscienza, che ha realizzato lunit di tutte le cose, in un sentimento di connessione, di interdipendenza, di armonia tra s e il mondo. colui che incarna lamore spirituale, puro, profondo, comprensivo, incondizionato e compassionevole. colui che andato totalmente oltre la volont (dove c una volont c un Ego), secondo le parole di Ges sia fatta la tua volont, non la mia (Mc 14, 36). Luomo n. 7 andato oltre il numerierotici rapporto personale con Dio ed approdato al pi rigoroso impersonalismo. La posizione religiosa impersonalista ben rappresentata dal taoismo di Lao Tzu, secondo cui esiste una realt assoluta, senza inizio n fine, che non possiamo comprendere in alcun modo. Le cose vengono allessere, allesistenza, nel momento in cui la sorgente vitale sviluppa una forma e allo stesso modo tornano al non-essere, quando la forma si disgrega, in un processo infinito che segue le leggi del Tao. Cos anche per luomo. Il perfetto risvegliato, allora, colui che conosce intimamente le leggi del Tao, il quale non indica una realt metafisica, ma un processo dinamico. E non vi telefonoeroticobassocosto sono concetti o parole che possono ingabbiare tale processo. Luomo n.7 segue la via del paradosso, un percorso incomprensibile per la logica delluomo ordinario, ma che ha le sue leggi, seppure non formulabili. La sua azione dunque un agire senza agire, wu-wei, espressione che letteralmente significa non azione, ma in realt indica lagire senza considerazioni o fini personali, senza lintervento di un Ego, cio lazione in conformit con il Tao, la spontaneit universale che consente ad ogni cosa di svilupparsi secondo la propria natura. Ma voler continuare a parlare delluomo n.7 luomo pienamente spirituale mi apparirebbe un imperdonabile gesto di arroganza, dal momento che la sua identit ineffabile, o almeno incomprensibile per il mio attuale stadio di coscienza. Per tornare alle parole del Nazareno (Gv 3,8): Il vento soffia dove vuole e senti il suo sibilo, ma non sai donde viene n dove va. letturacarte Cos chiunque nato dallo Spirito. Quarta sezione Affermazione, Negazione, Riconciliazione Il mondo degli archetipi Possiamo con tranquillit affermare che la Sintesi degli Opposti sia il metodo centrale della Psicosintesi (cos come indica lo stesso nome, del resto), metodo che consiste proprio nellintegrazione progressiva delle forze e degli elementi della personalit, a partire da un centro che va gradualmente rafforzandosi e ampliandosi. Allo stesso modo che in Gurdjieff, anche Assagioli ritiene che non esista volont se non a partire dalla cristallizzazione di questo centro, una delle cui propriet consiste proprio nel giocare con gli opposti, cartomanziabassocosto cio nellutilizzare le forze contrapposte come preziose risorse per lo sviluppo di s. Secondo Assagioli, un attributo essenziale della volont il potere di giocare con gli opposti, di regolare linterazione di forze e funzioni che sono agli antipodi, stabilendo cos un equilibrio e una sintesi dinamici, senza ricorrere al compromesso, ma piuttosto attraverso una regolazione da un livello superiore. Le due polarit, cartomanti al telefono insieme ad una terza forza con potere armonizzante, nella formulazione gurdjieffiana prendono il nome di santa Affermazione, santa Negazione e santa Riconciliazione. La Legge del Tre, o delle Tre Forze come viene definita nel sistema di Gurdjieff operante in qualsiasi fenomeno e su qualsiasi scala, ed alla base di ogni enunciazione del pensiero dialettico, dal taoismo alla filosofia hegeliana, dalla visione ind dei guna alla trinit cristiana. La santa Affermazione galassia arte opinioni consiste nellimpulso al cambiamento, alla trasformazione, la forza attiva, sempre contrastata e nello stesso tempo attratta dalla forza passiva, dalla tendenza allimmobilismo, allinerzia, cio la santa Negazione. Secondo la descrizione di Nott, uno degli allievi di Gurdjieff e di Orage, la negazione svolge un ruolo di primo piano nellalchimia dellessere umano: Che cos negativo? ci che manca di attributi positivi. cartomanziaonline un meno, la negazione di qualcosa, ci che nega: loppositore, il diavolo, lavversario. Essere negativo vuol dire essere passivo quando bisognerebbe essere attivo. La negativit la parte della santa Negazione, il Dio forte che in noi si distorto e corrotto, ci che in noi si rovinato. Ma i rifiuti e la sporcizia buttati nel compostaggio possono trasformarsi in terreno profumato che fa crescere fiori e frutta. Lo stesso vale per noi. Le due forze, che possono assumere le sembianze pi diverse, devono essere conciliate, non attraverso un semplice equilibrio statico, semplicemente quantitativo che in realt si tratta di un compromesso del tutto infruttuoso ma attraverso lintegrazione degli aspetti pi produttivi di entrambe, una santa cartomanti telefoniche Riconciliazione capace di permettere un salto ad un livello pi elevato. La santa Riconciliazione nel pensiero di Gurdjieff rappresenta la forza di uno shock esterno, qualitativamente differente, che interviene in un determinato momento nellinevitabile equilibrio delle due forze antagoniste, un elemento di rottura che produce uno sviluppo reale, e costituisce dunque il vero elemento creativo allinterno del processo. Secondo la vera, esatta conoscenza, una forza o due forze non possono mai produrre un fenomeno. La presenza di una terza forza necessaria.

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