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Le ragioni del Fantasy.

Strumenti per una mediologia del fantastico1


Mario Tirino (Universit degli Studi di Salerno mtirino@unisa.it)
Per molti anni il fantasy e in generale l'intera produzione letteraria di genere in Italia sono stati oggetti misteriosi per l'accademia. Negli ultimi due decenni, sebbene in maniera non sistematica n generalizzata, questa lacuna stata parzialmente colmata da alcuni studi nell'ambito della sociologia della letteratura e della letteratura comparata. L'obiettivo di questo breve intervento , da un lato, illustrare le possibili motivazioni del difficile rapporto tra gli studi universitari e la letteratura fantasy e, dall'altro, offrire una piattaforma di strumenti utili per la comprensione del fenomeno. otto il primo profilo, entra in gioco una lunga stagione di sottovalutazione della letteratura esplicitamente prodotta e consumata nel circuito del popolare, variamente etic!ettata come "paraletteratura", letteratura "di consumo", "di genere" o "di massa". #ale pregiudizio, ancor oggi presente in alcune aree degli studi umanistici, si basa sul presupposto per cui le opere scritte per valorizzare il ruolo del consumo, oppure inscritte nei codici del genere oppure ancora destinate programmaticamente a un pubblico ampio di potenziali lettori, rappresentino aree marginali, di poco valore estetico ed essenzialmente di scarso o nullo interesse per lo studioso. $ confutare questa tesi pu% concorrere la mediologia, intesa come nuovo approccio disciplinare alla letteratura di genere & e, dunque, al fantasy italiano & fondato su una cartografia degli immaginari al confine tra la pagina scritta, gli audiovisivi e gli scenari multidimensionali del 'eb. Nella narrazione cross(mediale e trans(mediale della contemporaneit) il progetto del racconto esplode in differenti contesti, dal romanzo alla serie tv, passando per il cinema, il videogame, i gioc!i in rete e cos* via. Pertanto una nuova mediologia del fanastico dovrebbe assumersi il gravoso compito di analizzare il portato sociologico delle connessioni, sempre cangianti, tra pubblici, tecnologie e media digitali e universi narrativi. +n secondo strumento utile per comprendere la complessit) del fenomeno letterario del fantasy e della fantascienza cogliere la centralit) della relazione tra scienza e fantascienza. I mondi immaginari costruiti dalle mitologie del fantastico e dal pensiero tecnofilosofico della fantascienza !anno rappresentato un patrimonio simbolico e culturale assai interessante per gli scienziati. Per un verso, infatti, tale patrimonio di storie depositate in sag!e letterarie e audiovisive !a fissato l'asticella per la scienza del futuro in termini di sfide, scenari pensabili, problematic!e circa i rapporti tra progresso ed etica. Per l'altro, gli scienziati sociali !anno la possibilit), confrontandosi con i serbatoi dell'immaginario di genere, di misurare la temperatura emotiva dei pubblici rispetto alle tematic!e sensibili sopra accennate, misurando l'ampio spettro delle esigenze di rappresentazione espressiva di desideri, paure, bisogni, tab, e incubi di comunit) pi, o meno ampie della societ) contemporanea. Infine, un ulteriore strumento di indagine scientifica sul fantasy concerne le radici mitologiche del genere, ovvero la consaguineit) del fantasy con bisogni profondi del corpo sociale di elaborazione di miti e racconti condivisivi centrati, in maniera particolare, su nevralgici passaggi della crescita individuale -l'identit) sessuale, il passaggio all'et) adulta, la perdita e la morte, ecc.. e comunitaria -la difesa dalla minaccia esterna, il risc!io di frantumazione
1 Questo breve intervento stato presentato in occasione della presentazione dell'antologia "Orologi senza tempo" (Npe, 2014 nell'ambito di "!avacon " !omics # $ames % &inter 'dition", svoltasi il 4 gennaio 2014 presso la (ediateca ()*+' a !ava de' +irreni (,) -

dell'ordine sociale, i conflitti di classe e di genere, le rivoluzioni politico(religiose, ecc... Naturalmente, la nostra una radicale semplificazione c!e raccoglie alcune suggestioni e, per ragioni di tempo e contesto, ne esclude molte altre. #uttavia le tre direttrici di studio appena delineate -in qualc!e misura ascrivibili, rispettivamente a mediologia, comparatistica e antropologia culturale. costituiscono tutte possibili nutrimenti di una sociologia dei processi culturali e comunicativi dedicata agli immaginari del fantasy & ovunque e comunque costruiti e consumati nell'abbondanza di potenzialit) culturali dell'attuale panorama post(mediale. +na tale scienza dell'immaginario consentirebbe inoltre, sulla base di indagini specific!e condotte sulla lettura in et) adolescenziale e preadolescenziale, innanzitutto di avere certezza delle dimensioni di un fenomeno -la favorevole accoglienza del fantasy letterario in queste fasce d'et). della cui solidit) esistono per ora solo intuizioni e analisi sommarie. In secondo luogo, sulla scorta di metodologie di ricerca quali(quantitative e mix method, sarebbe possibile costruire progetti di avvio alla lettura, all'interpretazione e alla comprensione di testi complessi e multimediali -dal libro al cinema al game. c!e avrebbero il duplice pregio di svecc!iare pedagogie di avvio alla lettura fallimentari e di valorizzare il ruolo dei testi fantasy e di genere, quale campo decisamente apprezzabile, stimolante e appetibile per le pi, giovani generazioni in virt, della loro familiarit) con tali universi immaginari e mitologici /.

2 .lteriore appro/ondimento, in 0uesto ambito, meriterebbe l'analisi del ruolo c1e la letteratura /antas2 1a nella /idelizzazione del giovane lettore per il suo costituirsi in sag1e, cicli, rema3e, reboot, pre0uel e se0uel, la cui comprensione c1iama in causa una solida competenza interpretativa, maturata nel rapporto con diversi media (cinema, serie tv, videogames, gioc1i di ruolo, e cos4 via -

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