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MARLOWE: Non vi nessuna testimonianza circa la data esatta di nascita di Christopher "Kit" Marlowe; sappiamo solo che il futuro

o poeta e drammaturgo nasce a Ospringe, un villaggio vicino a Canterbury, nel Kent (Inghilterra) nel mese di febbraio del 1564; il 26 dello stesso anno viene battezzato presso la chiesa di St. George the Martyr di Canterbury. Dopo i primi studi trascorsi a Canterbury, diviene borsista a Cambridge nel 1581, dove si laurea nel 1587. Risale a questo periodo il suo reclutamento nei servizi segreti per difendere il regno di Elisabetta. Giunto a Londra nel 1587, continu a lavorare come spia per il governo e cominci a scrivere per il teatro. Christopher Marlowe muore il 30 maggio 1593 a soli 29 anni, ucciso in una taverna di Depford (a Londra) durante una rissa sorta per il pagamento del conto anche se esiste il dubbio che il suo omicidio sia legato allattivit di agente segreto. I temi che ricorrono spesso nei suoi drammi sono: 1) la sete di potere, che pu essere legata alla grandezza politica, alla conoscenza infinita o allimmensa ricchezza; 2) laspirazione al superamento dei limiti umani in modo da raggiungere la condizione di super uomo; 3) la ribellione contro le restrittive istituzioni; 4) lambizione illimitata, libera da ogni senso di moralit; 5) il senso finale della solitudine, che supera leroe tragico quando realizza che il potere infinito irraggiungibile; 6) lideale della bellezza. Le principali caratteristiche delle sue opere possono essere raggruppate come segue: - I suoi personaggi sono visti da un solo aspetto, nella loro orgogliosa ribellione contro i limiti umani, mostrano una feroce e passionale esaltazione. In Edward II, inoltre noi assistiamo ad un profondo studio del personaggio umano, una costruzione abile con pi fasi dazione. Egli ha migliorato il blank verse composto da righe che potevano stare da sole, terminanti con un accento monosillabico. Evitava la monotonia variando gli accenti, rompendo le righe con pause ritmiche facendo seguire il verso al soggetto. Egli don unit e forma al dramma, seguendo una logica tendenza, dalliniziale ricerca del potere, al climax di ambizione e infine distruzione, non isolando le scene rimaste ma lintera parabola della vita delluomo. Apprezz gli effetti del colore e, come un pittore, descriveva la brillantezza di una pietra preziosa, il colore porpora della seta, lo scintillio delloro. - Egli era un uomo appassionato e il suo linguaggio qualche volta enfatico, ricco di iperboli e anche lussuoso, sebbene guidato da un profondo istinto artistico. Ateo, schernitore della religione, ammiratore di Machiavelli, Marlowe negli anni universitari, si impegn nelle traduzioni degli "Amori" di Ovidio e della "Farsalia" di Lucano. Forse dello stesso periodo di queste traduzioni la sua prima opera drammatica, "La tragedia di Dido regina di Carthago" (The tragedy of Dido queen of Carthage, 1586) che esprime un classicismo ancora accademico. Il primo vero grande successo teatrale lo deve allopera intitolata Tamerlano il Grande (Tamburlaine the Great) che divisa in due parti. La prima, racconta la storia eroica del pastore sciita Tamerlano che con i suoi soli meriti assurge al rango di imperatore del mondo. La seconda, scritta in seguito allentusiasmo del pubblico elisabettiano per la prima, mostra altri eccessi e orrori, soprattutto dopo la morte dellamante di Tamerlano moglie di Zenocrate. Tamerlano il primo dei grandi eroi di Marlowe, un vero super uomo impossessato e distrutto dalla sua sete di potere. Non si tratta di un personaggio inventato ma di un personaggio storico, le vittorie descritte sui potenti nemici dovevano far risuonare nelle orecchie del pubblico la vittoria appena conseguita sulla Spagna. Mentre in Tamburlain lautore descrive la conquista del potere politico e fisico, in Doctor Faustus, unaltra delle sue pi famose opere, ci racconta del potere attraverso la conoscenza. La storia non era inventata ma prendeva spunto dalla storia vera di Georg Faustus. Studioso avido e scontento, rifiuta il sapere accademico e la teologia cristiana d Wittenberg e si avventura nei sentieri pericolosi della nuova scienza. E siccome la scienza in contraddizione con gli ideali teologici dellepoca, Faustus assume le sembianze di un negromante che vende la sua anima al diavolo in cambio della conoscenza dei cieli e della terra proibita dalla dottrina cristiana, provando per un attimo un realizzato desiderio di onnipotenza ma in realt non ottiene nessun potere. Nel monologo finale Faustus affronta la morte e la dannazione che spetta al filosofo miscredente e prima di morire abbraccia Elena di Troia, simbolo della Sapienza. Se Tamburlaine desidera il potere, Faustus la conoscenza, Barabas rappresenta lebreo desideroso di soldi. Barabas il protagonista di unaltra opera molto famosa di Marlowe, ossia The Jew of Malta (Lebreo di Malta). E la storia di un ricco e avido mercante escluso dalla comunit politica dellisola di Malta, facile metafora della Londra mercantile. Privato della sua ricchezza dal governatore Ferneze, Barabas crea una serie di trame sotterranee allo scopo di vendicarsi di lui e di tutta la popolazione dellisola. Finisce male per Barabas, che commette una serie di omicidi, diventa lincarnazione dellavidit dellinsorgente capitalismo. Lintreccio tra teologia e politica qui evidente, e unanalisi pi attenta scopre velate allusioni alla subdola e cinica politica dei servizi segreti a cui Marlowe prese parte. Unaltra opera molto importante di Marlowe Edward II il suo unico dramma storico, questultima racconta la vicenda di un re inglese del 300 che perde il trono a causa di un amore doppiamente trasgressivo per un uomo socialmente inferiore. Lamore assoluto che attrae Edward e Gaveston luno verso laltro sembra confermare le insinuazioni sullomosessualit di Marlowe. Ma il fatto stesso che questopera non sub nessuna censura dimostra che lomosessualit non veniva ritenuta un peccato capitale, e bench fosse condannata per motivi religiosi, raramente veniva perseguita sia socialmente che giuridicamente. Lamore che unisce i due protagonisti di questo dramma storico ha le caratteristiche dellamore greco che troviamo in Hero and Leander. Marlowe riprese la storia di Ero e Leandro dalle Heroides di Ovidio. Ero la sensualissima e casta sacerdotessa del tempio di Venere che suscita un amore fatale capace di uccidere. Solo Leandro riesce a congiungersi con lei dopo aver attraversato a nuoto le pericolose acque del mare Ellesponto. La storia di Marlowe finisce col felice amplesso dei 2 amanti, ma il mito parla della tragica morte di Leandro nellEllesponto nel tentativo di raggiungere Ero. Il poemetto rimase incompleto furono aggiunte solo in seguito altre quattro sestiadi restituendo al poemetto la conclusione tragica della leggenda. SHAKESPEARE: William Shakespeare nacque a Stratford upon Avon nel 1564, frequent la grammar schools di Stratford dove impar il latino e il Greco. Nel1582 spos Anne Hathaway e da lei ebbe tre figli. Sappiamo inoltre che come molti giovani ambiziosi del suo tempo, Shakespeare and a Londra per cercare la sua fortuna che non tard ad arrivare. Diversi documenti del 1592 ci informano del successo di Shakespeare in ambito teatrale: sappiamo che sue opere sono gi state rappresentate dalle compagnie dei conti di Derby, di Pembroke e del Sussex; si ha notizia, inoltre, della rappresentazione il 3 marzo 1592 della prima parte dell Enrico VI. La fama di Shakespeare era in ascesa vertiginosa, tanto da attirarsi le gelosie dei colleghi pi anziani: proprio in quest'anno Robert Green gli dedic la celebre invettiva: una cornacchia venuta dal nulla, abbellita dalle nostre piume. Inizialmente Shakespeare lavor come attore e dal 1594 cominci a scrivere per la compagnia dei Lord Chamberlarlains Men che poi si chiamer Kings Men. Per queste compagnia scrisse almeno 2 drammi allanno e con gli ingenti profitti ricavati Shakespeare compr una casa nella sua citt natale dove mor nel 1616. Nessuno dei drammi arrivati fino a noi esiste in manoscritto, poich in quel periodo

si era soliti scrivere per le circostanze immediate della rappresentazione, per lapplauso del pubblico e non per la stampa. Tuttavia il testo canonico a cui si fa generalmente riferimento il famoso First Folio, pubblicato da due attori della compagnia di Shakespeare, indirizzato alla grande variet dei lettori e che contiene tutti i drammi shakespeariani a eccezione di Pericles e The Two Noble Kinsmen. DRAMMI STORICI: inizialmente, come era tradizione in et elisabettiana, Shakespeare collabor con altri drammaturghi alla stesura delle sue prime opere; tra queste vi sono Tito Andronico, della quale un drammaturgo di fine Seicento disse "egli si limitato soltanto a perfezionare con il suo magistrale tocco uno o due dei personaggi principali". I due nobili congiunti, scritta in collaborazione con John Fletcher, e Cardenio, andata perduta, hanno una documentazione sull'attribuzione a Shakespeare precisa. Le prime opere di Shakespeare furono incentrate su Enrico VI; Enrico VI, parte I, composto tra il 1588 e il 1592, potrebbe essere la prima opera di Shakespeare, sicuramente messa in scena, se non commissionata, da Philip Henslowe. Al successo della prima parte fanno seguito Enrico VI, parte II, Enrico VI, parte III e Riccardo III, costituendo a posteriori una tetralogia sulla guerra delle due rose e sui fatti immediatamente successivi; queste furono in diversa misura composte a pi mani attingendo copiosamente dalle Cronache di Raphael Holinshed, ma sempre pi segnate dallo stile caratteristico del drammaturgo, descrivono i contrasti tra le dinastie York e Lancaster, conclusi con l'avvento della dinastia Tudor da cui discendeva la allora regnante Elisabetta I. Nel suo insieme, prima ancora che celebrazione della monarchia e dei meriti del suo casato, la tetralogia appare come un appello alla concordia civile. Enrico VI (King Henry VI) un dramma storico di William Shakespeare. Con quest'opera si apre, anche da un punto di vista semplicemente cronologico, la lunga e complessa produzione shakespeariana. Il dramma storico, basato sulla vita del monarca Enrico VI d'Inghilterra, si compone di altre due parti: l'Enrico VI, parte II e l'Enrico VI, parte III. il dramma del potere, indagato nei suoi aspetti pi torbidi e oscuri, vissuto come fatalit e maledizione. Il tema del peso del potere un elemento centrale, che continua a svilupparsi nelle successive parti dell'opera. Shakespeare, non ancora trentenne, dimostra di ben conoscere gli arcana imperii, i meccanismi segreti del governo e delle lotte di potere, le logiche spietate che presiedono alle alleanze e ai tradimenti, alle promesse di fedelt eterna e ai repentini spergiuri, alle richieste di perdono o di piet da parte dei vinti e alle sete di vendetta dei vincitori. Il sottofondo di ogni vicenda quello eterno della lotta fratricida di Caino che colpisce suo fratello Abele (evocata esplicitamente da Winchester nella scena terza del primo atto) e delle inevitabili tristi conseguenze che questo delitto originario riproduce nella storia senza mai trovare redenzione. Nella prima parte assistiamo alle celebrazioni per la morte prematura di Enrico V (padre di Enrico VI), grande re e condottiero, che con la battaglia di Azincourt (1415) aveva piegato a s la Francia e poi riconquistato alla corona inglese tutta la Normandia. L'evento inatteso inaugura per lInghilterra un periodo di incertezza e di torbidi politici. Ma la ribellione e la riscossa delle forze francesi, alla cui guida vediamo una figura di Giovanna d'Arco stranamente non valorizzata da Shakespeare sono solo la conseguenza esteriore, non la causa del problema; questa infatti va individuata in un fattore interiore, cio nelle discordie, nellodio, nelle rivalit meschine che crescono come una tumore negli animi della nobilt inglese e da qui si trasmettono nel popolo. Storicamente, questi torbidi sono rappresentati dalla cosiddetta Guerra delle due rose, e appunto nella scena 4 del secondo atto viene descritta plasticamente lorigine di tale rivalit tra le opposte fazioni degli York e dei Lancaster, in una contesa che si protrarr sanguinosamente per oltre trentanni. Sullo sfondo di questa crisi drammatica, Enrico VI il re, ma la sua figura quella di chi il potere regale lo subisce invece che esercitarlo. Enrico VI giovane e non ama la guerra; la sua indole meditativa ed introversa, come egli stesso ammette lo rende inadatto al suo ruolo, dati i tempi; la sua figura tragica quella di chi vive credendo nella buona fede di quelli che lo circondano, sicuro che tutti siano come lui e quindi vogliano il bene e rifiutino sempre e comunque il male. Ma il mondo non funziona cos. Persino la sua intimit, la sua vita sentimentale pregiudicata dallinganno, quando il conte Suffolk gli propone in matrimonio la bella Margherita, di cui per egli stesso invaghito e di cui si propone di fare la sua amante nonch la leva del suo potere, una volta condottala alla corte dInghilterra dalla nativa Francia. Riccardo III l'ultima delle quattro opere teatrali nella tetralogia minore di William Shakespeare sulla storia inglese: conclude un racconto drammatico cominciato con le tre parti di Enrico VI, culminando con la sconfitta del malvagio re Riccardo III di York nella battaglia del campo di Bosworth alla fine dell'opera. Riccardo III una drammatizzazione degli eventi storici recenti per Shakespeare, conclusi nel 1485, dopo la guerra tra le due famiglie dei Lancaster e degli York (Guerra delle due rose) e la presa di potere definitiva dei Tudor. Il monarca Riccardo III descritto in modo particolarmente negativo disposto a tutto pur di avere la Corona. Riccardo II (The Tragedy of King Richard the Second) un dramma composto da William Shakespeare intorno al 1595 e basato sulla vita del re Riccardo II d'Inghilterra, ultimo dei Plantageneti. la prima parte di una tetralogia, denominata in seguito Enrieide, a cui seguono le successive tre parti, dedicate ai successori di Riccardo: Enrico IV, parte 1, Enrico IV, parte 2, Enrico V. La vicenda storica da cui Shakespeare trae il suo dramma quella della ribellione dei Pari d'Inghilterra, che termin con l'abdicazione del monarca e con la sua morte in prigione, assassinato. Il Riccardo II l'opera che segna il passaggio graduale e insieme straziante da un'ottica medioevale ad una pi moderna, e infatti considerata essere la pi tragica tra i drammi shakespeariani (laddove invece, con il suo lieto fine, l'Enrico V considerato il dramma pi vicino alle commedie). Nel Riccardo II si assiste al passaggio da una concezione medioevale della regalit, in cui il sovrano (in questo caso Riccardo) era tale per diritto divino, per gratia dei, era l'unto dal signore e re taumaturgo, ad una visione pi moderna della regalit che si fonda sul consensus gentium. Da una parte, quindi, un'investitura dall'alto del potere, il cui simbolo appunto Riccardo, dall'altra un'investitura dal basso, il cui porta bandiera l'avversario Enrico di Bolingbroke, futuro Enrico IV. Nel dramma shakespeariano risuonano in tal modo eco di tradizioni passate: da una parte la teorica sostenitrice del potere calato dall'alto, cui fanno capo Sant'Agostino e Giovanni di Salisbury, dall'altro i pensatori che hanno sostenuto teorie in favore del potere dal basso, tra cui l'empirista Guglielmo di Ockham. Il paradosso del dramma quindi compiuto: un sovrano che ha ricevuto il potere dall'alto (Riccardo) costretto a cadere in basso e a deporre in favore di Bolingbroke, che, forte del consenso popolare e della spinta dal basso, arriva in alto sino al trono. A coronamento di questa dinamica, intorno alla quale ruota l'intreccio, stanno tutta una serie di personaggi metaforici e situazioni allusive che testimoniano del declino sofferto e nostalgico dell'epoca medioevale e della confusione che accompagna questo momento di transizione. I tre zii di Riccardo, ad esempio, simboleggiano il Medioevo giunto al suo crepuscolo, laddove invece la celebre scena dei giardinieri che parlano allegoricamente del "giardino" dell'Inghilterra in rovina, fa capire che l'orizzonte storico sta incentrandosi anche sui ceti meno abbienti e che la societ presente diviene pi eterogenea e stratificata. Le due parti di Enrico IV

proseguono una riflessione sulla legittimit della corona. Questa volta per non si tratta di mettere in luce la vulnerabilit del potere di fronte alla forza travolgente della storia, ma di indagare nella formazione di un futuro re. Perch protagonista della storia non tanto il re che da il potere ma il principe Hal che diventer il futuro Enrico V. Certo lazione principale occupata dalla storia dei potenti ma questa affiancata e parodiata dalla storia di Hal e dei suoi amici, soprattutto Falsaff, il pi celebre personaggio comico di Shakespeare. E questo contrappunto tra basso e alto, epico e comico che ha reso le due parti di Henry IV giustamente famose. La continuit delle due storie assicurata dal rapporto affettuoso che il principe Hal intrattiene con lamico Falstaff. Questo rapporto solo apparentemente alla pari, poich nella scena finale della seconda parte del dramma il re appena incoronato ripudier lamico. Enrico V conclude trionfalmente il ciclo dedicato alla formazione del principe, il re-eroe della nazione si infine maturato liberandosi delle parti pi basse di s e del corpo sociale. Terminate le contese e le ribellioni interne, lInghilterra si accinge a consacrare il suo trionfo nazionale in terra straniera con la famosa battaglia di Agincourt da cui lInghilterra usc vittoriosa contro la Francia. Il coro introduce la storia che sta per rappresentarsi sul palcoscenico, scusandosi con gli spettatori per l'impossibilit di rendere veritiera la rappresentazione causa gli scarsi mezzi di cui possiede il teatro: il coro prega cos gli astanti di mettere in moto la propria immaginazione, al fine di ricostruire con la mente ci che non possibile portare in scena. Ogni atto preceduto da un prologo del coro, interpretato per da un solo attore. Il tema principale dellopera non lambizione personale del re ma gli interessi del re sono fatti coincidere con quelli del popolo, infatti ricorrente il dilemma sulla giustezza o meno della guerra. COMMEDIE: Le commedie di Shakespeare occupano uno spazio intermedio tra il fiabesco, con il suo repertorio di travestimenti, di scambi didentit, di trasformazioni meravigliose, di immersioni in una natura inquietante, e il realistico, che questi dati modifica trasferendoli nel quotidiano. Ma fiabesco e realistico, anzich contrapporsi, convivono e si fecondano a vicenda, tingendo di mistero e di magia le storie in apparenza pi vicine alla vita di ogni giorno e rendendo concreti, attendibili, persino, gli eventi in apparenza pi incantati. Quasi nessuna di queste commedie svolge una trama inventata da Shakespeare e nessuna di esse (fatta esclusione per Le allegre comari di Windsor) ambientata in Inghilterra. Nelle sue prime commedie Shakespeare, alla ricerca di una propria forma, si esercita su modelli drammaturgici forniti da altri autori, senza tuttavia imitarli pedissequamente, poich gi in essi comincia a inserire i temi che pi lo affascinano. Plauto, per esempio, levidente ispiratore de La commedia degli equivoci (o Commedia degli Errori), ma Shakespeare - rispetto al modello plautino - non si limita affatto a ricalcare o fornire un adattamento. Shakespeare, aggiunge, amplifica, raddoppia il doppio dei protagonisti, gemelli scambiati luno per laltro durante una giornata di febbrili equivoci, accostando loro due servi anchessi gemelli e non distinguibili fra loro; moltiplica, insomma, gli elementi di comicit e di confusione. Al tempo stesso immerge una vicenda farsesca di scambi didentit in un contesto esotico e fiabesco, da vero e proprio romance: una Efeso di stregoni e di incantesimi, un tempo degli equivoci e dei qui pro quo scandito da un invisibile metronomo eppure vago e inquietante come nei sogni. Ma, di l dai meccanismi farseschi, affiorano temi pi seri, da quello dellincontro di un uomo con il proprio doppio a quello dellamore come veicolo di redenzione e di riscatto per ristabilire, nel quotidiano e nel privato, quellordine che lautore va contemporaneamente cercando nelle sue prime chronicle plays. Tra le numerose commedie di Shakespeare si ricordano: Sogno di una notte di mezza estate fu scritta con tutta probabilit tra il 1595 e il 1596. Questa commedia una delle prime scritte da Shakespeare, certamente una delle pi popolari, non che quella pi difficile da comprendere. Il tema principale della commedia-fiaba, ancora una volta l'amore romantico, che a differenza degli altri play viene quasi beffeggiato,deriso,senza che per questo motivo perda di significato. L'espediente del liquido del fiore che, versato sugli occhi di una persona che dorme lo far innamorare della prima persona vista al suo risveglio, ci fa capire come l'innamoramento nasconda le qualit fisiche e morali della persona amata,per poi rivelarle una volta svanito l'incanto. Altro tema portante quello del matrimonio,e sono in tanti ,tra gli studiosi di Shakespeare,a credere che questa commedia sia stata scritta come leggero intrattenimento ,da rappresentare durante un matrimonio di qualche mecenate o nobile,di cui non si conosce l'identit storica. Peculiarit del play di essere estremamente originale rispetto al resto della produzione del bardo, tanto che non vi un opera simile o paragonabile al sogno in tutta la produzione shakespeariana. La maggior parte della critica concorde nel ritenere che Shakespeare non aveva raggiunto il culmine della sua maturit artistica quando compose questo play,che rimane comunque un capolavoro assoluto,ancora oggi tra le commedie pi rappresentate nel teatri di tutto il mondo. La trama principale si snoda attorno alle vicende amorose di Ermia e Lisandro, e di Elena e Demetrio, le cui avventure sentimentali sono complicate dall'entrata in scena di Oberon e Titania ,re e regina delle fate che, servendosi di un folletto di nome Puck, creano scompiglio ai sentimenti degli amanti. La trama secondaria narra le divertentissime vicende di Bottom e dei suoi colleghi artigiani, che si recano nella foresta per preparare la messa in scena della commedia di Piramo e Tisbe (che dalla metamorfosi di Ovidio ,passando per il sogno, inventer l'ossatura del romeo e giulietta). Nel sogno di una notte di mezza estate si fondono le vicende degli umani e degli dei,questi ultimi partecipano alle vicende in maniera silenziosa , talora divertendosi, talora soffrendo per essi. Si pu dire che il teatro dei greci e quello moderno si incontrano. Come nel teatro greco,infatti,le vicende sono mosse dagli dei,ma come nel teatro moderno anche il carattere dei personaggi ha un peso determinante. Inoltre,a differenza del teatro greco,in cui uomini e dei parlavano, litigavano,si amavano e generavano figli,nel sogno gli umani non hanno nessuna consapevolezza diretta dell'influenza degli dei,non possono interagire ne immaginare i motivi per cui le cose succedono, quando queste succedono per via dei trastulli o delle gelosie di Oberon e Titania. Molto rumore per nulla (much ado about nothing), ruota intorno ai concetti di falso e vero, ma questa volta la calunnia al centro dellintreccio. Ad essere calunniata linnocente Hero che viene ripudiata perch accusata dal fratellastro di aver tradito il suo futuro sposo, il conte Claudio, il giorno prima delle nozze. Dopo una lunga serie di equivoci e malintesi, linganno verr svelato e i due convoleranno a nozze. Uno dei personaggi femminili pi brillanti delle commedie di Shakespeare senza dubbio Rosalind, protagonista di Come vi piace (as you like it). La commedia racconta la storia dellamore tra Rosalind, la giovane nipote del duca Frederick, usurpatore del ducato di suo fratello maggiore, e Orlando, il figlio pi giovane di Sir Rowland de Bois nemico del duca, maltrattato crudelmente dal fratello maggiore Oliver. Lazione si volge nella foresta di Arden dove i due protagonisti ognuno allinsaputa dellaltro si rifugiano per sfuggire alla persecuzione dellinsidiosa politica della corte. In questo modo la foresta diventa il simbolo di un microcosmo pastorale. La commedia la rappresentazione, attraverso i modi di agire e di sentire dei personaggi, del contrasto tra la vita di corte, convulsa, complicata, insidiosa, e la vita di campagna, allaperto, nella natura;

rappresentazione che condotta dal poeta come un gioco dialettico tra aristocratici e contadini, pi tipi che personaggi, in un linguaggio i cui pregi letterari rivelano la raggiunta maturit e perizia drammaturgica dellautore, che si muove intorno ad una trama piuttosto labile, evanescente, da ridursi quasi a semplice pretesto letterario. Lo schema di base della commedia pastorale era semplice nella sua intricatezza. Travestimenti, giochi, trucchi innocui e in gran parte giocosi, e poi via, lagnizione, ognuno si rivela per quello che , buoni e cattivi, belli e brutti. Shakespeare scardina il meccanismo. Dando la colpa con un ghigno sarcastico ai propri attori, quasi avessero fatto di testa loro, mostra che la vita, sia nella realt che nella finzione, pi articolata, pi ricca di sfumature. Shakespeare non sopportava lesaltazione incondizionata del mondo pastorale. A lui, il caso di dirlo, non pareva plausibile. Finisce allora per mimarne le basi dallinterno, in modo velato, indiretto, e, per questo, pi efficace. Tramite il linguaggio, arma primaria. Le miti principessine e le fanciulle in fiore, ed anche gli integerrimi eroi, cadono, non di rado, e con un certo gusto, nel linguaggio osceno. Mai fine a se stesso, con un verve ed un senso della misura assoluti. Si tratta per pur sempre di un elemento che va al di fuori del clich. Anche lesaltazione della campagna come paradiso in terra sottoposta a occhiate e battute schiettamente ironiche. Meglio lasciare la campagna ai contadini, ci dice Shakespeare. Anzi, lo fa dire ai suoi saggi pazzi, siano essi raffinati ed eccentrici viaggiatori o buffoni di mestiere. Jaques, il personaggio dal nome francesizzante, il signore che vive e pensa da filosofo. Divertendosi a ragionare, il che spesso equivale a camminare in direzione contraria rispetto alla folla. Il buffone invece Touchstone, Pietra di Paragone. Lultimo pi gustoso scherzo di Shakespeare, lo specchio deformante pi possente e grottesco, appare nel finale della commedia. Il gioco della luce e dellombra, del bianco e del nero, viene ribaltato, o, almeno, intessuto in nodi pi complessi. Il duca cattivo in un primo momento al potere, e quello buono in esilio. Situazione standard, si potrebbe dire, comunissima, quasi normale, nellambito teatrale e non solo. Accade per in "Come vi piace" che il cattivo diventi buono, e si faccia addirittura eremita. Lasciando il potere allaltro, che lascia la macchia, senza troppi rimpianti, per tornare a palazzo. La formula si ripete, a chiasmo, nei due figli dei duchi, Oliver e Orlando. Il cattivo Oliver diventa buono e sceglie il bosco. Quando per viene a sapere delleredit, si ricrede. Pungente e credibile, sul piano psicologico, anche questo retrofronte. Una commedia un po fuori luogo e fuori epoca, "Come vi piace", ma anche fuori dal tempo, con quella grazia e quel brio, a tratti serenamente taglienti, che ancora racchiude. Divertente, a suo modo. Forse perch lautore si divertito in prima persona, a prendere modelli e smontarli, rimettendoli insieme a suo piacimento. Si anche divertito a giocare a mosca cieca con lo spettatore, e a prenderlo in giro, facendogli credere che il testo fosse stato scritto come piaceva a lui. In realt il contrario, si tratta di un esperimento letterario, giocoso e complicato come una partita a dama. Come vi piace non solo uno degli esempi pi maturi della fantasia di Shakespeare, ma il prototipo perfetto della commedia romanzesca. E al pi puro mondo romanzesco appartengono i personaggi principali e il gioco d'equivoci e di travestimenti che intrecciano: l'eroe giovane e bello, due principesse sotto mentite spoglie che aspettano solo di venir corteggiate, un duca virtuoso da restaurare in trono, e naturalmente i loro antagonisti. Accanto ad essi si muovono le figure del buffone Touchstone e del malinconico Jaques che screziano di sarcasmo e d'ironia l'atmosfera rarefatta e incantata della foresta. Infatti su tutto domina la malia della foresta di Arden, dove gli eroi trovano rifugio per trarvi nuove energie e forza rigenerante. Anticipando quello che sar il grande tema della Tempesta, Shakespeare sembra voglia ricordarci che la natura pi intatta, in contrasto con la passionale e turbolenta citt, stempera gli istinti ferini degli uomini volgendoli alla lealt e al bene. La dodicesima notte, o quello che volete (the twelth night, or what you will), il titolo allude alla festa della dodicesima notte (corrispondente all'Epifania) chiamata in questo modo per il numero dei giorni che trascorrono dal Natale fino allEpifania. Ambientata nell'antica regione balcanica dell'Illiria, racconta una storia di amori e inganni, nella quale i gemelli Viola e Sebastian, a seguito di un naufragio, si trovano a conoscere il Duca Orsino e la dama Olivia. Orsino ama Olivia che ne ignora la corte, ma quando si trova davanti al messaggero di Orsino (la giovane Viola che dopo la perdita del fratello si camuffata da uomo per entrare al servizio del Duca), se ne innamora, scatenando una serie di eventi e imprevisti che condurranno al lieto fine. Una sottotrama, importante ai fini dello svolgimento della trama, vede protagonisti i personaggi che popolano la corte di Olivia: il giullare Feste, il maggiordomo Malvolio, la cameriera Maria, lo zio Sir Toby, il servo Fabian e Sir Andrew Aguecheek. Il maggiordomo Malvolio viene beffato dagli altri cinque che, falsificando una lettera, gli fanno credere di essere oggetto di attenzioni da parte della padrona Olivia. La commedia fa parte delle cinque che Shakespeare scrisse negli anni successivi alla costituzione della compagnia dei Chamberlain's Men. Seppure il drammaturgo ormai ricorra sempre pi spesso a toni scuri e tragici, mischiando i generi, l'intento giocoso anche nella scelta dei titoli suggerisce la volont di presentare lo spettacolo come una occasione di intrattenimento, tramite il trucco teatrale del travestimento e dell'inganno, e soprattutto venendo incontro alle aspettative dello spettatore: ci che verr rappresentato non ha un vero e proprio titolo, ma quel che volete, come vi piace. In questo senso si parlato di drammi d'occasione a proposito di questa e altre commedie di questo periodo. Proprio il doppio titolo della commedia stato oggetto di dibattito tra gli studiosi. La seconda parte, What You Will (Quel che volete), richiama immediatamente il titolo di una commedia di poco precedente, As You Like It (Come vi piace). possibile che il parallelismo fosse voluto, e che questo fosse il titolo originariamente voluto da Shakespeare. La scelta di un tema legato a travestimenti, scambi di persone e inganni certamente condizionato dal successo, che gi era stato sperimentato, del duplice travestimento di un giovane attore nei panni di una giovane donna, la quale a sua volta mascherata da uomo. I personaggi femminili, interpretati da giovinetti, creavano cos un gioco ambiguo, confondendo la realt e la rappresentazione. Lo schema era gi stato collaudato ne Il mercante di Venezia e ancor di pi in Come vi piace. La confusione di ruoli arrivava al suo massimo allorch l'attore che impersonava una giovane donna (come succede in ben tre commedie consecutive) doveva passare per necessit narrativa ad un ulteriore travestimento maschile. Il gioco del teatro (e il gioco metateatrale interno ad esso) evidente in alcuni passaggi del testo. Al primo incontro tra Olivia e Cesario (alter ego maschile di Viola) nel primo atto scena quinta la dama le chiede Siete un commediante? (nell'accezione elisabettiana il termine sta per attore), la risposta di Viola non sono quel che paio (in inglese il gioco di parole I am not that I play, play=recitare, verrebbe dunque non sono quel che recito) serve a far mostra del ruolo di Cesario, il ruolo che sta recitando, e viene messa tra le molte referenze al teatrale e al teatro dentro il teatro. Il mercante di Venezia (the merchant of Venice) una delle tragicommedie di William Shakespeare pi note e rappresentate: ambientata nella Venezia del sedicesimo secolo. La trama intrigante e ricca di colpi di scena, il lettore catturato e trasportato in un mondo dove trionfano i buoni sentimenti sulla malvagit e lavidit. Vengono messi

in risalto: la profonda amicizia tra Antonio e Bassanio; lamore di Bassanio e Porzia; lavidit, lodio e il rancore che tormentano Shylock. Al centro della vicenda c la storia damore di Bassanio e Porzia, ma c anche la tenera passione di Graziano per Nerissa e lamore contrastato di Jessica, figlia dellusuraio, che fugge con Lorenzo e si converte al cristianesimo. Scene drammatiche si alternano a scene romantiche ed ironiche. Il lettore sconcertato per la crudele richiesta di pagamento di Shylock e rimane con il fiato sospeso fino a quando Porzia con abilit e furbizia cambia la sorte di Antonio. La conclusione inaspettata capovolge la situazione: il bene vince sul male. Narra la storia di Bassanio che volendo conquistare la bella Porzia, chiede un prestito allamico Antonio, ricco mercante veneziano, che a sua volta si rivolge a Shylock, un usuraio ebreo, il quale impone nel contratto la clausola che se non sar pagato il debito entro tre mesi dovr prendere una libbra di carne dal corpo di Antonio. Scaduto il termine, Antonio non riesce a pagare il debito e Shylock pretende il rispetto del contratto. Porzia, travestita da avvocato, abilmente riesce a far condannare Shylock. In questo testo lautore ci descrive la situazione, non solo di Venezia ma di un po tutta lItalia (se non tutto il mondo!), dove una persona diversa solo in quella che luomo chiama razza, viene umiliato con varie angherie e costretto a vivere in un ghetto. Il testo narra soprattutto della cattiveria di Shylock, che stufo delle varie angherie, decide di reagire e di sfogarsi sul povero Antonio. Shylock per non il solo cattivo: egli viene effettivamente maltrattato e umiliato da tutti solo per la sua razza e per il suo lavoro (usuraio), ma si possono considerare cattivi anche coloro che umiliavano il suo popolo. Spiccano anche le figure di Antonio e di Bassanio, tanto amici che il primo disposto a perdere la vita per lamico, ma alla fine sembra lui essere laccusatore, infatti lui che obbliga Shylock a nominare sua erede la ripudiata figlia e lo costringe a diventare cristiano. Insomma in questopera Shakespeare tenta di descrivere la societ di Venezia da entrambe le facce della medaglia con estrema precisione. Infine tra le commedie shakespeariane troviamo anche Misura per misura (measure for measure), che chiameremo una dark comedy per latmosfera fosca e chiusa della vicenda che narra. L'opera affronta molti temi, anche contrapposti, come la lussuria e la devozione, altruismo ed egoismo, piet e rabbia, politica ed etica e, infine, giustizia e compassione. Il duca di Vienna, in questo dramma dalla vicenda ben contesta, lascia vacante il suo trono per un breve periodo, e affida le redini del governo a un suo lord deputy , un suo vicario, cio, che ha il nome, bens, di Angelo, ma nasconde lanimo duno sciagurato villain. Il suo primo atto di governo consiste nel dare un esempio condannando a morte il giovane Claudio, colpevole di aver resa madre Giulietta prima delle nozze. La sorella di Claudio, la novizia Isabella, che sta per entrare in convento, si precipita a inginocchiarsi dinanzi al vicario a impetrare la grazia della vita per lo sventurato giovane. Ma Angelo, dopo molte preghiere, accetta daccontentare Isabella solo a patto che ella gli si prostituisca. Isabella finge di accettare, ma in realt sar sostituita nel letto di Angelo da Mariana, una antica fidanzata del vicario, da questi ripudiata perch aveva perduta in un naufragio la propria assegnazione dotale. E tuttavia Angelo, dopo aver saziato le sue brame con la supposta Isabella, non mantiene limpegno, ed anzi pretende, senza pi alcun indugio, la testa mozzata di Claudio. Ma come falsa era Isabella, cos ancor falso sar il capo mozzato del fratello, ch al suo luogo verr mostrato ad Angelo quello spiccato a un altro prigioniero, spentosi in carcere pocanzi, di morte naturale. Il fatto si che il duca non si era mai allontanato da Vienna, e sotto le mentite spoglie dun frate Ludovico era venuto man mano dirigendo tutto un complotto per stornare le disonest di Angelo. Come il duca si palesa per quel che , allultimo atto, in seguito a molte altre complicazioni che non mette conto riferire, Angelo savr per punizione soltanto un buffo, seppur risentito, e dovr sposare Mariana. Claudio, salvo per miracolo, sposer Giulietta. E alla novizia Isabella non rester che gettare il velo, diciamo cosi, alle ortiche, per salire allaltare con il duca in persona. TRAGEDIE: Romeo e Giulietta: Tragedia in 5 atti in versi e in prosa. Lantica inimicizia tra la famiglia Montecchi e quella dei Capuleti insanguina Verona. Romeo M., mascherato, si reca a un ballo dei C.. L si innamora di Giulietta C; a ballo finito, nascosto sotto il suo balcone, scopre, udendola parlare, di essere ricambiato e ottiene il suo assenso a un matrimonio segreto. Il giorno seguente Frate Lorenzo li unisce in matrimonio: poco dopo R. incontra Tebaldo, cugino di G., ma, anche se viene offesola lui, rifiuta di battersi, per il nuovo legame di parentela che ormai lo unisce alla famiglia C. Interviene Mercurio, amico di R., che viene ucciso da Tebaldo. R. per vendicare lamico, uccide T. Il principe lo bandisce. R. passa la notte con G. e poi fugge a Mantova. Intanto il padre di Giulietta vuole cha la figlia sposi il conte Paride. Frate Lorenzo decide di ricorrere a uno stratagemma disperato: G. finger di acconsentire alle nozze e alla vigilia di esse berr una pozione che le dar la morte apparente. Un piano di fuga predisposto per il suo risveglio. R.,alloscuro di tutto, apprende soltanto della morte della sua G.. Si procura un potente veleno e corre a Verona; al sepolcro dellamata si imbatte in Paride, che lo assale. R. costretto a ucciderlo; poi beve il veleno e cade fulminato. G. si sveglia, vede R. morto e si pugnala. A frate Lorenzo, accorso troppo tardi, non resta che svelare laccaduto al principe: e davanti ai cadaveri dei due innamorati i M. e i C. si riconciliano. Lopera per cos dire incentrata sullo scandalo, innanzitutto per la sfacciataggine di Giulietta che subito dice si a Romeo e simpossessa della parola non per corteggiare o inseguire o convincere, com nella tradizione cortese, ma per inventare e intrecciare con la parola di Romeo un nuovo e sorprendente discorso amoroso. Il secondo scandalo la necessaria perdita del nome che un amore cos inedito richiede, ed Giulietta che lo reclama nella celebre scena del balcone. Stilisticamente lautore usa lossimoro per riunire due termini contraddittori producendo paradossi intellettuali con lo scopo di scuotere il senso comune del lettore. Shakespeare per la stesura di questopera si ispirato allopera di Brooke The Tragicall Historye of Romeus and Juliet, la modifica sostanziale che Shakespeare introdusse nella vicenda, pi che le azioni e i fatti, riguarda la moralit e il significato assegnato alla storia. Gli amanti sfortunati e disonesti descritti da Brooke diventarono personaggi archetipici dell'amore tragico, riflettendo allo stesso tempo la crisi del mondo culturale e sociale dell'epoca, in cui il Principe e la Chiesa non riescono pi ad imporre l'ordine. Shakespeare arricch e trasform stilisticamente la trama in modo pi intenso con le vivide caratterizzazioni dei personaggi minori, tra cui Benvolio, amico di Romeo e vicino al Principe, nelle funzioni di testimone della tragedia, la nutrice (appena accennata da Brooke) che rappresenta un momento di comica leggerezza, e infine Mercuzio, creatura shakespeariana di straordinaria potenzialit drammatica e figura emblematica, che incarna l'amore dionisiaco e vede la donna solo nel suo aspetto pi immediatamente materiale. Romeo rivela per una concezione pi alta, che innalza Giulietta oltre la pura materialit dell'amore. In Shakespeare il tempo rappresentato si comprime al massimo, aumentando cos l'effetto drammatico. La vicenda, originariamente della durata di nove mesi, si svolge in pochi giorni, da una domenica mattina di luglio alla successiva notte del gioved. Il percorso drammaturgico si brucia in una sorta di rito sacrificale, con i due giovanissimi protagonisti travolti dagli avvenimenti, e dall'impossibilit di un passaggio all'et adulta, alla maturazione. Il potere

assoluto, migliore e unica forma di governo per porre fine alle guerre civili del Medioevo diventa largomento tragico del dramma seicentesco mentre Shakespeare nelle sue tragedie ricorre al tema del regicidio (uccisione del re) come vedremo in Giulio Cesare (Julius Caesar). Una tragedia in 5 atti in versi e in prosa. Le ambizioni ci Cesare provocano un congiura tra i difensori della libert romana, soprattutto Cassio e Casca: essi persuadono Bruto che odia le mire di Cesare ma non Cesare stesso. La moglie di Cesare, Calpurnia, ammonita da un sogno, lo scongiura di non recarsi in Campidoglio nelle idi di Marzo. Ma uno dei congiurati lo convince ad andare. Cesare ucciso, i congiurati fanno gridare per la citt LIBERTA E INDIPENDENZA sperando di avere il popolo dalla loro, ma Antonio, con unabile operazione funebre sul corpo di Cesare, solleva il popolo, mentre lastratto discorso di Bruto ha lasciato fredde le masse. Linsurrezione costringe i congiurati a fuggire; si forma il governo dei triumviri (Antonio, Ottavio e Lepido), i quali muovono contro lesercito di Bruto e Cassio. Alla vigilia della battaglia, muore la moglie di Cassio, Porzia. Lo spettro di Cesare appare a Bruto. Sulla piana di Filippi, Bruto ha il sopravvento sulle forze di Ottavio, mentre Cassio battuto da Antonio. Credendo che anche Bruto sia sconfitto, Cassio si uccide. Il fedele Titino segue il suo esempio. Nella seconda battaglia, anche Bruto, sconfortato per la morte di Cassio, sconfitto e si uccide. Basato essenzialmente sulla traduzione inglese di Thomas North delle Vite Parallele di Plutarco. Pi che allo svolgimento degli avvenimenti (congiura di Bruto e Cassio, uccisione di Cesare, formazione del secondo triumvirato, fine di bruto e Cassio), Shakespeare sembra interessarsi ai problemi morali che la vicenda sottende: il concetto di libert, quello di onest e di onore, i rapporti umani (esplorati nelle relazioni fra Bruto e Cesare, Bruto e Cassio e soprattutto fra Bruto e Porzia). Questa indagine conferisce una singolare profondit e ambiguit alle figure dei protagonisti, e un significato universale alla vicenda. La presentazione del vario atteggiamento della folla magistrale, mentre sul piano dellindagine psicologica individuale rivelatore della maturit di Shakespeare il colloquio iroso, disperato e patetico fra Bruto e Cassio prima della battaglia di Filippi. Mentre in Giulio Cesare e anche Amleto Shakespeare si focalizza la sua attenzione su un individuo in Macbeth presenta una coppia e analizza la relazione del loro rapporto. Allusioni contenute nellopera suggeriscono una datazione tra intorno agli anni 1605-06. Appare per la prima volta nellin-folio del 1623. Il testo reca evidenti tracce di corruzione e di rimaneggiamenti. Fonte di Shakespeare la cronaca di Holinshed. Per i particolari dellassassinio di Duncan Shakespeare utilizz quelli dellassassinio di un altro re scozzese, re Duff ucciso da Donwald. Macbeth e Banquo, generali di Duncan re di Scozia, tornando da una vittoriosa campagna contro i ribelli, incontrano in una landa tre streghe, che profetano che Macbeth sar thane1 di Cawdor e poi re e che Banquo generer dei re, bench egli non sia destinato ad esserlo. Subito dopo recata la notizia che Macbeth stato nominato thane di Cawdor. Tentato dalla profezia e da lady Macbeth, Macbeth assassina nel sonno Duncan mentre ospite nel suo castello, per subito dopo colto dal rimorso. I figli di Duncan, Malcolm e Donalbain, fuggono e Macbeth prende la corona. Ma resta ancora un ostacolo nel cammino di Macbeth: le streghe avevano profetato il regno alla dinastia di Banquo, onde Macbeth decide di sopprimere costui e suo foglio, ma questi riesce a sfuggire. Perseguitato dallo spettro di Banquo, che gli appare in una cena durante un banchetto, Macbeth consulta le streghe, che gli dicono di guardarsi da Macduff, il thane di Fife, e gli annunciano che non potr essere ucciso da uomo nato da donna, n sar sconfitto finch la foresta di Birnam non muova verso il castello di Dunsinane. Sapendo che Macduff si unito a Malcolm, che raccoglie un esercito in Inghilterra, Macbeth fa assassinare lady Macduff e i suoi figli. Intanto lady Macbeth, cui era caduto di mano il pugnale quando aveva tentato di uccidere Duncan dormente, che le era parso il proprio padre, perde la ragione, soffre di allucinazioni (cerca invano di togliere dalle sue mani limmagine del sangue) e, in stato di sonnambulismo, rivela il delitto commesso; infine muore mentre lesercito dei vendicatori sopraggiunge: passando per il bosco di Birnam ciascun uomo taglia un ramo dalbero per far schermo alla sua avanzata, e si realizza cos la profezia del bosco che muove verso il castello di Dunsinane. Macduff, che stato estratto anzitempo dal grembo materno, uccide Macbeth. Anche questa profezia si avverata, e Malcolm diviene re. La tragedia contiene molte allusioni ed episodi intesi a rendere omaggio al nuovo re dInghilterra Giacomo I, di origine scozzese e discendente dal leggendario Banquo. Ma soprattutto uno studio del senso di colpa nelluomo, reso attraverso un efficace gioco di contrasti verbali che fanno di tutta la tragedia un continuo balenare di intense luci fra tenebre fitte, inoltre interno e esterno diventano un unico luogo dove si svolge lazione. Amleto unopera chiave della drammatica svolta epocale dal mondo classico, e dalle supposte certezze di quello medioevale verso i dubbi e le angosce della modernit, che Shakespeare seppe interpretare nella sua densa problematicit. Le lacerazioni interiori di Amleto, diviso dai mille dubbi, primo dei quali proprio quello tra la vita e la morte, e quindi rappresentazioni mercenaria del cambiamento epoca, di mentalit e cultura che visse i grande drammaturgo inglese. In seguito alla morte di suo padre ucciso dallo zio Claudio ora re, e al subitaneo matrimonio tra la madre Gertrude e Claudio appunto, nasce il dramma di Amleto che confuso, disgustato da questo matrimonio in incestuoso, considerato tradimento dalla madre alla memoria del marito morto, inizia a manifestare un sentimento quasi di repulsione verso il genere femminile, incapace di amare fedelmente e sinceramente, un sentimento di sfiducia nei confronti delluomo. Con lapparizione del fantasma del re, la rivelazione sulla vera causa della sua morte ed il comando di vendetta, la crepa nellanima di Amleto si fa pi profonda la tentazione della morte pi premente e nellincertezza nellincapacit di scegliere e di decidere Amleto, si finge pazzo e senza compiere alcun gesto concreto per adempiere al suo mandato si limita a turbare la corte con il suo agire irrazionale. Tuttavia incapacit di accettare la morte la realt della vita o di agire per distruggerne i mali tormentano Amleto molto pi di quanto la sua bizzarra condotta non infastidisca coloro che lo circondano. Prima si accusa codardia, poi razionalizza la sua incapacit di agire ritenendola un frutto dei suoi dubbi crea una vera natura del fantasma, forse diabolica. Cos al dramma primo per Amleto , la sua debolezza di volont, per cui il pensiero riesce a impedire lazione per nascondere la mortale irresolutezza, si aggiunge quello del dubbio, che non nasce per dallo scontro violento di sentimenti e passioni contrastanti dalla ricerca dellassoluto, di valori assoluti ed eterni con cui riuscire a giudicare la situazione che gli sta dinanzi con giustizia, perch forse, la vendetta non il fine ultimo di Amleto quanto la giustizia. In questo il personaggio creatura del Rinascimento, egli vive come nessun altro il dramma della sua epoca tutta tesa verso la ricerca di un assoluto sfuggente e imprendibile. Linstabilit di Amleto quindi, era audace, ora timido, ora saggio, ora pazzo e la sua ambiguit fatta di giochi di parole e doppi sensi, nascono dalla crisi di certezze del personaggio verso la modernit che Shakespeare sta vivendo e si trasmettono con armonia al ritmo della tragedia quasi febbrile. Il risultato unopera assolutamente sorprendente nella propria modernit e nella propria universalit. Metafora ossessionante del dramma diventa lorecchio, che non solo

lorgano nel quale Claudio ha versato il veleno che ha ucciso il re suo fratello, ma quello attraverso cui si ascolta la verit nascosta nellinteriorit dellaltro: la Danimarca stessa diventa un enorme orecchio in cui ognuno impiegato a scrutare e a spiare. La tragedia di Amleto, la pi lunga tra le opere di Shakespeare, rappresenta una svolta nello sviluppo spirituale ed artistico dell'autore soprattutto tramite dei dialoghi che raggiungono all'interno dell'opera un'intensit di significato difficilmente ripetuta in passato. Un'intensit dovuta soprattutto ai giochi di parole di Amleto, aventi sempre significati molteplici, che lo rendono probabilmente uno dei personaggi che meritano pi attenzione all'interno del panorama teatrale. Le origini della storia sono avvolte nelle nebbie del passato. Si presume che il nome Amleto, di origine danese, provenga da un testo ("Belleforest' Histoires Tragiques", dal "Saxo Grammaticus' Historia Danica") pubblicato nel 1582. Questa tesi avvalorata anche dalla presenza in questo testo di elementi come l'incesto, il fratricidio e di personaggi come Ofelia, Polonio, Orazio, Rosencrantz e Guildenstern, senza considerare inoltre il viaggio in Inghilterra. Comunque sia, la storia della vendetta di Amleto era gi conosciuta alla corte della regina Elisabetta tramite un presunto lavoro perduto di Thomas Kyd, una tragedia ispirata a Seneca in cui gli elementi realistici dell'opera erano stati congiunti con elementi contemporanei di carattere sovrannaturale, come l'apparizione del fantasma o il caratteristico avvelenamento di cui il vecchio re Amleto vittima. Gli antecedenti storici e le affinit concettuali non devono comunque oscurare la singolarit dell'opera di Shakespeare. Prima di tutto occorre notare la natura conflittuale dell'uomo, perfettamente rappresentata in quest'opera. Si vedr il giovane Amleto intraprendere una profonda introspezione, tanto da farlo dubitare del mondo intero, di quanto pensava in passato e della presunta eccellenza della sua stessa natura. Lultimo elemento responsabile dello sconvolgimento di Amleto, del suo cambiamento nel vedere il mondo, la sua fedelt nellamore. Inizialmente osserviamo Polonio negare ad Ofelia il diritto di vedere Amleto, fatto in se neanche troppo sconvolgente, se non fosse legato allatto di Ofelia di prendere parte ad un esperimento preparato dal re e da Polonio per testare leffettiva pazzia di Amleto. Questa completa perdita di fiducia nel mondo femminile, che sembra confermare quanto pensato in precedenza su Gertrude, determinante; Inoltre, a generare ed in seguito ad affilare i suoi propositi di vendetta, un fantasma rivelatore (lo spirito di suo padre) appare davanti a lui in due occasioni: lo metter a conoscenza del suo omicidio da parte del fratello Claudio, incitandolo alla vendetta, e ritorner in seguito per evitare che i suoi propositi si possano attenuare. Amleto scopre cos di vivere in un mondo di apparenze. Il nuovo re Claudio, usurpando il trono con metodologia e propositi vili, non potr mai rappresentare l'autorit e la legge come fece in passato il re Amleto. Rappresenta per Amleto, di fatto, "un assassino, un vigliacco, un cialtrone che non vale la ventesima parte d'un millesimo del vostro re di prima; una parodia di re, un tagliaborse del potere e del regno che da un cassetto scassinato ha tratto di furto il ricco diadema della legalit, e se l' cacciato in tasca". Un altro elemento degno di nota "La trappola per topi". Questa rappresentazione teatrale dentro la rappresentazione teatrale, e soprattutto la scena in cui il re interrompe bruscamente la recita, sembrano eliminare la sensazione di essere solo presenti ad unopera. Questo effetto dato dallimpressione che effettivamente lunica opera a cui si stia assistendo sia "LOmicidio di Gonzago", e che linterruzione di questultima sia un fatto reale. Inoltre non bisogna dimenticare che la storia di Priamo e Gonzago a convincere realmente Amleto del crimine di Claudio, ravvivando il suo desiderio di vendetta, ed a spegnere la seppur vana ipotesi di aver parlato con uno spirito diabolico. Ma solo durante il viaggio in Inghilterra, venendo a conoscenza del tradimento di Rosencrantz e Guildenstern, che Amleto decide di dare il colpo decisivo alla Danimarca, permettendogli di superare ogni scrupolo da cui era stato trattenuto in precedenza. E' interessante inoltre analizzare i due contrastanti punti di vista di Amleto e Claudio: dove il fantasma del vecchio Amleto rappresentava coraggio, onest ed onore, Claudio rappresenta vilt, disonest e vizio. Laddove il giovane Amleto filosofo e poeta, Claudio politicante e retorico. Oppone all'immaginazione filosofica di Amleto un atteggiamento orientato alla praticit ed al materialismo. Ed proprio questa dualit dell'attuale re, simbolo di autorit del paese e, al contempo, individuo dedito alla menzogna ed alla volgarit, a portare Amleto a scontrarsi con la falsa autorit che Claudio rappresenta. Questo elemento, anch'esso basilare all'interno dell'opera, raggiunge il suo apice nella scena finale, quando Amleto (ferito a morte) trafigge il re, avvelenandolo. Lunico personaggio che sembra mantenere la propria lucidit senza subire rilevanti sconvolgimenti psicologici, forse a causa della propria saggezza (spesso dimostrata nei dialoghi con Amleto, di cui di fatto il suo unico confidente), Orazio. Acquister un'importanza sempre pi rilevante all'interno dell'opera, divenendo infine lunico perno fisso nel tragico scenario di morte della scena finale, in cui rappresenta il tramite per trasmettere laccaduto ai posteri; probabilmente Orazio si pu considerare anche il solo uomo veramente degno di rispetto all'interno della corte di Elsinor. Per concludere, questopera non offre verit etiche o morali, ma mostra la vita da una prospettiva molto pi ampia di quanto sia mai stato fatto in precedenza; una prospettiva in cui luomo si interroga, analizza se stesso, ragiona e soffre sotto una continua pressione emotiva. Un uomo che si interroga, prima ancora che sugli avvenimenti correnti, sui misteri della sua stessa natura. Una simile visione della vita si allontana dal semplice concetto di tragedia, diventando prima ancora di un opera darte, uno schema sulla condizione delluomo. Re Lear: Tragedia in 5 atti in versi e in prosa. come molte volte capita nel teatro di Shakespeare, la trama e' una doppia vicenda ,la vicenda di re lear, di gloucester e dei rispettivi figli ,si intrecciano.l' anziano re decide di rinunciare a governare ,per far si che sue figlie governino. Nel dividere il regno, il re propone alle figlie di esprimere a parole il loro amore per lui . Regan e Goneril ,meno modeste di Cordelia , riescono a convincere il padre di un amore smisurato , mentre Cordelia offre solo il giusto amore a suo padre ,anche in considerazione del fatto che l'amore andava diviso tra il padre e il marito. La conseguenza e' che il re lear caccia e disereda la figlia buona , e da tutto il suo regno alle due maligne. Il re di Francia apprezza il comportamento di cordelia e la prende come sposa,anche il conte di gloucester e' vittima del comportamento del figlio illegittimo (edmond) , incoraggiati dalle figlie di lear, le persone che circondano il re , lo indispettiscono ,fino a quando l' ex re capisce il complotto e abbandona il castello .da li in poi sara' sangue , versato interamente per volonta delle figlie del re ,fino al commovente chiarimento finale tra il re e cerdelia , prima della morte per impiccagione dell'eroina, e della conseguente morte ,per crepacuore , di lear. I temi guida sono quelli della vecchiaia,quando e' accompagnata dalla demenza senile, ma anche l'adulazione, oltre ai temi classici dell'amore ,dell'ambizione ,della gelosia. con richiami al Tito Andronico, viene rappresentato l'estremo dolore fisico e interiore ,che sfocia in pazzia. Come Amleto, Cordelia rifiuta di piegarsi alla finzione e alladulazione, ma al contrario di Amleto, ella appare in appena 4 delle 25 scene del dramma, e pronuncia pochissime parole che sono insieme serie e infantili. In questo dramma lemotivit afasica della figlia contrapposta a

quella eloquente e furente del padre. Entrambi si contrappongono allagghiacciante anaffettivit dei malvagi. Lontano dalla furia della natura selvaggia e vuota del male, i 2 posso ricongiungersi nella fantasia di un amore tenero, infantile e assoluto. In una prigione prima e nella morte dopo. Se King Lear affollato di personaggi malvagi, in Othello il male si addensa nel solo personaggio di Iago. Tragedia in 5 atti in versi e in prosa. Desdemona, figlia di Brabanzio, senatore veneziano,sposa segretamente il moro Otello, abile e famoso generale a servizio della Repubblica. Brabanzio accusa il moro di avergli sedotto la figlia e Otello deve scagionarsi davanti al doge; arriva intanto lannuncio che i turchi minacciano Cipro e Otello viene mandato a difenderla. Desdemona ottiene di seguirlo. Con loro c lalfiere Jago, geloso del giovane Cassio che Otello ha promosso luogotenente. Per vendicarsi, Jago lo fa ubriacare mentre in servizio, e Cassio cade in disgrazia. Jago allora lo persuade a chiedere lintercessione di Desdemona; poi induce Otello a credere che Cassio sia lamante di Desdemona, facendolo risultare in possesso di un fazzoletto che il moro ha donato alla moglie. Otello, certo del tradimento e reso folle dalla gelosia, soffoca Desdemona e ordina a Jago di uccidere Cassio: ma Roderigo a morire ucciso da Jago e sul suo corpo vengono trovate lettere che rivelano la trama di Jago e linnocenza di Cassio e di Desdemona. Otello, disperato, si trafigge con la spada. Shakespeare fu coraggioso e originale a fare di un moro un eroe tragico in un contesto culturale che considerava il nero come il colore del diavolo, della morte e del peccato e a contrapporre a questo il personaggio del bianco Jago che quasi diventa protagonista. Jago, rivoltando come un guanto il linguaggio dellamore ideale dei 2 sposi, riduce questamore ad un semplice accoppiamento carnale, e cos materializza agli occhi di Otello la storia damore tra Cassio e Desdemona. Di qui le numerose interpretazioni in chiave razziale o coloniale del dramma secondo le quali Jago proietta il male europeo sullindifesa cultura dell <<altro>>. Le due colonne sulle quali poggia la struttura del testo infatti sono il sesso e la razza, due argomenti variamente trattati nella storia della critica dellopera, ma troppo poco messi in interrelazione. Tali argomenti prendono le mosse dallambiente in cui il testo teatrale viene pensato, redatto e rappresentato: lInghilterra del Seicento, una societ in cui lideologia protoborghese si alimenta del Puritanesimo per accrescersi e giustificarsi, e dove il represso sessuale (ma non solo) premeva sulle menti e sulle coscienze degli spettatori dellepoca. Otello si muove a cavallo fra il magico della cultura dorigine e la tradizione epica e favolistica della cultura darrivo: non a caso la prima accusa che gli viene mossa proprio quella di saper usare la magia della parola (sulla quale si basa lintero dramma, ma non certo lui a farne uso!), elemento tipico della cultura dellAltro insieme alle categorie dellavventuroso e dellanormale. In realt, in questa tragedia ognuno vuole essere altro da ci che realmente: oltre allinvidia di Iago e al disadattamento dOtello, anche Desdemona si sente costretta nel ruolo angelico che la cultura cristiana-puritana le assegna (senza mancare di denotarla, in certi frangenti, come diavolo: questo atteggiamento schizofrenico non coglie mai la sua vera essenza, di qui il disagio) e forse vorrebbe essere lei stessa lo Straniero che adora, sfidando per questo le convenzioni sociali e culturali di Venezia. Molto pi complessa risulta lanalisi delle motivazioni che nel corso dellopera Iago adduce per la sua tragica trama: sociale e di rango allinizio, e antropologica, legata alla propria gelosia verso la moglie e al desiderio di Desdemona per vendicarsi di Otello poi. Ma in realt questi sono tutti simulacri su cui Iago proietta la propria incapacit di amare: per lui lamore non esiste se non come Natura non dominata dalla Ragione, e lEros viene cos degradato a lussuria animalesca, ad appetito selvaggio. La donna, inoltre, viene ridotto satiricamente ad un essere ingordo di sesso, falso, suscettibile. Non bisogna credere, a questo punto, che questa sia lunica visione puritana della vita: con Cassio osserviamo come il senso del peccato, la correlazione tra fortuna mondana e metafisica, la prospettiva cortese che tanto fa affidamento sulla civilt e soprattutto sulla reputazione, siano tutti elementi che non necessariamente portano ad una esistenza sessualmente turbata. Per Cassio, al contrario, Otello il legittimo fruitore dellEros, un eroe apportatore di vita per lintera comunit, e lamore visto come energia universale di unione e fertilit. Il villain Iago un diverso, invidioso ed orgoglioso della propria diversit, fine retore e narcisista, ma non nel senso machiavellico (dato che non ha un chiaro obiettivo da raggiungere), un laico al di fuori del patto sociale che vuole forzare. Nella sua tentazione fa largo uso di litote, sospensione del senso, effetto deco e dello specchio, finti sillogismi, ma va tenuto presente che aiutato in ci dalla sotterranea consapevolezza di Otello della discrepanza (razziale, culturale, det) tra s e la moglie, per cui incredulo che il loro amore sia normale. A questo punto facile per lAlfiere sostituire visivamente la realt col sospetto, incuneandosi in questo divario, e mostrandogli i suoi pensieri come in un sottile e segreto metateatro permeato di voyeurismo: Otello vivr come tragedia (condizione propria della coscienza dilaniata dal dubbio) proprio ci che Iago custodiva e censurava in se stesso come fantasma di sesso e di morte. Nella lotta con lAltro emergono le proiezioni dei suoi fantasmi interiori che poi infetteranno lo Straniero: le sue visioni erotiche sono sempre morbose e sospese prima dellatto sessuale vero e proprio, a sottolineare un itinerario reticente in fondo al quale c limpatto violento della visione sessuale. Otello, in preda quindi ad una vera e propria allucinazione, trova nel fazzoletto il simulacro, loggetto talismanico (proprio della sua natura barbara) della propria unione con Desdemona. Lincontro dei due sguardi, magico e puritano, su quel feticcio provoca lassassinio che seguir (ma non tale viene visto da Otello, che percepisce se stesso come un ministro sacrificante). Il Destino vi ha quindi poca parte, se non nel senso di Caso che svia i messaggi e rende difficile la comunicazione umana, ma in definitiva la deriva tragica il prodotto della mente di Iago pronta ad approfittarsene. Il trionfo di Iago compiuto, ha ribaltato sullAltro loscura indicibilit dellessere che lo opprimeva, facendogli agire ci che pensava. Otello si ritrova privato dellonore e della reputazione, che lo inserivano nel Puritanesimo e nella civilt europea, e infine il suo Io acculturato punisce e uccide il suo Io barbaro. Il bacio di morte finale non pu che far coincidere le due pulsioni fondamentali, Eros e Thanatos, nella cui oscillazione si mossa lintera tragedia. Il pubblico si sempre trovato a disagio nel fare i conti con questopera, nella quale volendo guardare alle categorie aristoteliche presente nella sua piena forma solo la metabasi, il cambiamento di situazione; lamarta, lerrore delleroe, in realt un malinteso (basato quindi sullinterpretazione, sullironia tragica della divaricazione tra referente e significato, e non sullazione); la nemesi riguarda non il colpevole, ma chi lha incolpato; e soprattutto manca la catarsi, la giustificazione stessa della tragedia, e anzi c ancora una volta una litote, una rimozione. Con coraggio dobbiamo chiarire a noi stessi che lintrigo di Iago, una sostituzione dei referenti reali a favore di una rete di simulacri, in realt una modalit storica di espressione di pulsioni individuali e collettive che la societ tenta di reprimere, ma la cui rimozione (piuttosto che una serena discussione) non pu tenere a freno a lungo la sua forza (a rischio di esiti ben tragici, come abbiamo visto). Senza il conforto della salvifica distanza della finzione teatrale, il pubblico ha spiato sotto il coperchio per guardare in faccia quei fantasmi depoca, ma in questo modo ha evocato i propri stessi fantasmi. Anonio

e Cleopatra: una delle tragedie pi sconvolgenti di Shakespeare. Tragedia in 5 atti in versi e in prosa. Antonio ad Alessandria, schiavo della bellezza gi matura do Cleopatra. Richiamato dalla morte della moglie Fulvia e dagli avvenimenti politici, torna a Roma, dove si pone fine allantagonismo tra lui e Cesare Ottaviano col suo matrimonio con la sorella di Cesare, Ottavia. Ci provoca la gelosia di Cleopatra. Ma Antonio si reca di nuovo in Egitto da Cleopatra. Dopo la battaglia di Azio Antonio inseguito fino ad Alessandria da Cesare e subisce la finale sconfitta. Alla falsa notizia della morte di Cleopatra, chiede al suo seguace Erote di ucciderlo, che preferisce trafiggersi per non uccidere Antonio, il quale, col suo esempio, tenta di uccidersi. Portato al mausoleo dove si rifugiata Cleopatra, muore tra le sue braccia. Ella, per sfuggire alla vergogna di figurare nel trionfo di Cesare, si tronca la vita col morso di un aspide. Con lei si uccidono anche le sue due ancelle. Shakespeare si rif alla vita di MarcAntonio di Plutarco. Il tema predominante il conflitto tra 2 incompatibili visioni della storia. Da una parte Cleopatra, capolavoro della natura, volgare e regale, corrotta e feconda, strega e usignolo, regina di un Egitto sensuale e fluido, dove la vita si genera nella putrescenza; dallaltra Ottaviano, rigido efficiente rappresentate di un mondo ordinato, freddamente concreto e mediocremente utilitario; nel mezzo il romano Antonio, descritto con termini iperbolici ed legato a Cleopatra da un amore oltremisura. Coriolano: Protagonista di questa tragedia, rappresentata per la prima volta probabilmente nel 1608, il generale romano Caio Marzio. Egli, dopo aver condotto l'esercito romano ad una schiacciante vittoria contro i Volsci, viene proposto console dal Senato di Roma e insignito del soprannome di Coriolano (da Corioli, la citt dei Volsci espugnata da Caio Marzio). La nomina a console deve essere ratificata dalle assemblee popolari, e cos avviene, nonostante la ripugnanza di Coriolano a chiedere il voto ai plebei, che egli disprezza apertamente. Dopo l'elezione, i due tribuni della plebe Sicinio e Bruto sobillano la plebe di Roma a rivoltarsi contro Coriolano, il quale, indignato e adirato, esorta il patriziato romano ad esautorare i tribuni della plebe e a riprendere in mano tutto il potere. Accusato perci di alto tradimento da Sicinio e da Bruto, Coriolano condannato all'esilio, proprio mentre i Volsci stanno riorganizzando il loro esercito per muovere contro Roma. Coriolano giura vendetta contro la citt che lo ha esiliato e si rifugia a Corioli, dal generale dei Volsci Tullo Aufidio (prima suo nemico giurato) il quale gli affida il comando di met dell'esercito volsco. Coriolano, dopo aver sbaragliato l'esercito di Roma, rimane sordo alle suppliche dei suoi concittadini che lo scongiurano di desistere dai suoi propositi di vendetta e di rinunciare alla distruzione della citt. Ma, quando sua madre Volumnia, sua moglie Virgilia e il suo figlioletto si recano al campo dei Volsci per scongiurare Coriolano di risparmiare la sua citt, Coriolano cede: firma con Roma un trattato di pace vantaggioso per i Volsci e fa ritorno a Corioli, dove Tullo Aufidio (che gi iniziava a preoccuparsi per la crescente importanza politica del generale romano) lo accusa di tradimento e lo uccide. Impressioni di lettura: Ad una lettura superficiale, questa tragedia sembra giustificare le critiche di Lev Tolstoj, il quale, com' noto, accus Shakespeare di avere disprezzato le classi popolari. Indubbiamente nel Coriolano (come anche nel Giulio Cesare) la plebe viene raffigurata come una massa volubile ed incostante, ignorante e incapace di ragionamento, preda delle passioni pi elementari, facilmente manipolabile da mestatori e da demagoghi; tuttavia mi sembra che nel testo shakespeariano ci che appare con maggior evidenza sia proprio il cinismo degli esponenti delle classi dominanti, che adoperano la plebe come massa di manovra per i propri giochi di potere. Ci vale non solo per i due tribuni Sicinio e Bruto, ma anche per Tullio Aufidio e in generale per il patriziato romano, il quale, nel primo atto, non esita ad approfittare della guerra con i Volsci per distogliere la plebe di Roma dalle sue rivendicazioni sociali. Sulla figura di Coriolano (il quale non fa altro che esprimere apertamente quel disprezzo per il popolo, che condiviso da tutti i patrizi, i quali infatti gli rimproverano la sua mancanza di diplomazia e la sua scarsa capacit di dissimulare) si riflette invece la simpatia di Shakespeare per i personaggi dal carattere sincero e schietto. La tragedia di Coriolano quella di un uomo che non sa adattarsi alle convenzioni e alle ipocrisie della vita politica, la quale sempre rappresentata da Shakespeare come una mera e spietata lotta per il potere fra individui privi di scrupoli (si veda il finale dell'atto IV). Ad ogni modo, i contrasti di classe nella societ romana sono rappresentati nel Coriolano in modo vivido e realistico ed anche il punto di vista dei plebei reso con efficacia; ci che dest l'interesse dello stesso Bertolt Brecht, che nel 1951 realizz un proprio rifacimento di questa tragedia. Dal 1607 Shakespeare sembra imboccare radicalmente una nuova strada. I cosiddetti romances chiamati generalmente ultimi drammi)ritornano,se cos si pu dire,alle tematiche delle commedie degli anni Novanta,ma lasse dellinteresse si sposta dai figli ai genitori,e pi specificamente ai padri. Pericles(Pericle,1608),The Winters Tale(Il racconto dinverno,1611), Cymbeline(Cimbelino,1610-11), The Tempest(La Tempesta, 1611) hanno in comune limpianto fiabesco,unambientazione fantastica,un rapporto turbato tra padri e figli risolto grazie alla magia.Lesito delle storie sempre felice,ma pi delle commedie i romances hanno una decisa colorazione politica,mentre lo scontro tra le generzioni che nelle tragedie non risparmia le innovazioni dei figli il frutto di una pi complessa riflessione sul passaggio della storia.In queste opere dominavano le figure femminili,secondarie negli history plays mentre qui sono la chiave per capire il dramma stesso.Infatti queste donne hanno nomi simbolici: In Pericle la protagonista Marina,nata dal mare,perch un racconto marino; In Racconto dInverno la protagonista Perdita perch una bambina persa e ritrovata dopo 15 anni; In La tempesta la protagonista Miranda dal latino colei che vuole essere ammirata. E si notato che tutte queste donne sono agenti di nascita e di rigenerazione:grazie a loro qualcosa che si era perso per sempre ritorna ad essere.La struttura tipica di questi drammi che si crede che la donna sia morta ma in realt poi si capisce che viva e questo fa si che si possano chiamare drammi di resurrezione. Pericles narra la storia di Pericle, re di Tiro, che, dopo aver conquistato la moglie sottoponendosi a tornei e prove, la perde in un naufragio. Qualche anno dopo, stessa sorte tocca allamata figlia. Inizia cos il peregrinare del Re, che attraversa il mondo come penitente, sconfitto dal dolore per aver perduto le sue gioie. Nel suo vagare egli vuole perdersi e tornare, ritrovarsi e ricrearsi, diventare un viandante dellanima. Commossi dal bisogno di Pericle di comunicare con qualcuno che lo ascolti davvero essendo affine danimo, gli Dei decidono di far ritrovare miracolosamente al re greco entrambe le donne, concedendogli cos una seconda possibilit di vita, una rinascita dalle ceneri delluomo che era prima e che il viaggio ha, nel frattempo, modificato. Il Racconto di Inverno narra di Leonte re di Sicilia che ha sposato Ermione.Leonte riceve la visita di Polisenne,re di Boemia e vecchio amico di infanzia ma in Leonte si insinua la gelosia e il dubbio e crede ch il figlio che sta per dargli la sua Ermione sia di Polisenne. Allora ordina a Camillo, un suo cortigiano di avvelenare Polisenne ma Camillo lo avverte e fugge con lui in Boemia.Allora Leonte geloso e deluso processa Ermione per adulterio e per placare i cortigiani indignati invia a chiedere un responso alloracolo di Delfi.Nel frattempo nasce una bambina,ma Leonte ordina al fido Antigono di abbandonarla in una spiaggia deserta.Leonte apprende

dalloracolo che la moglie innocente ma ormai tardi perch Ermione nel frattempo morta di dolore. Intanto Antigono porta la bimba,Perdita,sulla spiaggia della Boemia ma viene divorato da un orso. Perdita si salva e viene allevata dai pastori e cresce diventando cos una splendida fanciulla che ama ed riamata da Florizel figlio del re Polissene.I due giovani fuggono in Sicilia per sottrarsi allira del re,contrario al loro amore e giungono alla corte di Leonte dove Perdita viene riconosciuta e Leonte piange ancora per la perduta Ermiona.Cos gli viene mostrata una statua che somiglia straordinariamente alla moglie ma in realt Ermione e cos Leonte la pu riabbracciare. cos scombinata, la trama di Cimbelino, che molti critici nel corso dei secoli hanno protestato che non fosse frutto della mano di Shakespeare, come se un grandissimo poeta non potesse concedersi, a volte, al mestiere. Infatti il mestiere teatrale a farla da padrone in questo testo della fase conclusiva della creativit shakespeariana: perch Cimbelino richiama a orecchio molti temi del canone, da Romeo e Giulietta a La Dodicesima notte; fino a Otello, dal momento che tutto ruota intorno alla gelosia. Pilotata da un italiano, ovviamente: lo Iago in sedicesimo Iachimo.Siamo nel pieno dellet augustea e la vicenda si svolge tra Roma e la Britannia di cui Cimbelino,appunto, re. Sullo sfondo c la contesa fra romani e britanni, con questi ultimi che, dopo le sconfitte subite da Giulio Cesare, si proclamano pronti a riconquistare libert e autonomia anche a costo di muovere guerra a Roma: un contorno politico costruito ad arte per solleticare il giovane nazionalismo britannico (Giacomo I, salito al trono nel 1603 dopo la morte di Elisabetta, aveva riunificato i regni dInghilterra e di Scozia). Ma c da giurare che il pubblico dellepoca impazziva per la trama amorosa, con Iachimo che minaccia (con la menzogna) la fedelt coniugale di Imogene, moglie di Postumo e figlia di Cimbelino. A differenza che in Otello, il raggiro verr scoperto in tempo e accanto al trionfo dellamore e dellonest si consumer il tardivo e inutile pentimento di Iachimo. Il racconto di La Tempesta inizia quando gran parte degli eventi sono gi accaduti. Il mago Prospero, legittimo Duca di Milano, e sua figlia Miranda, sono stati esiliati per circa dodici anni in unisola (forse dellAdriatico, o in Francia, altri ipotizzano le isole Bermude), dopo che il geloso fratello di Prospero, Antonio( aiutato dal re di Napoli) lo aveva deposto e fatto allontanare con la figlia di tre anni. In possesso di arti magiche dovute alla sua grande conoscenza e alla sua prodigiosa biblioteca, Prospero servito controvoglia da uno spirito, Ariel, che egli ha liberato dallalbero dentro il quale era intrappolato. Ariel vi era stato imprigionato dalla strega africana Sicorace, esiliata nellisola anni prima e morta prima dellarrivo di Prospero. Il figlio della strega, Calibano, un mostro deforme, l unico abitante mortale dellisola allarrivo di Prospero. Provocato dalla avvenenza di Miranda, le propone di unirsi con lui per creare una nuova razza che popoli lisola. A questo punto inizia la commedia. Prospero, avendo previsto che il fratello Antonio sarebbe passato nei pressi dellisola con una nave (di ritorno dalle nozze della figlia di Alonso, Clarabella, con un re cartaginese), scatena una tempesta che causa il naufragio della nave.Sulla nave c anche il re Alonso, amico di Antonio e compagno nella cospirazione, e il figlio di Alonso, Ferdinando. Prospero, con i suoi incantesimi, riesce a separare tutti i superstiti del naufragio cosicch Alonso e Ferdinando credono ognuno che laltro sia morto.La narrazione tutta incentrata sulla figura di Prospero, il quale, con la sua arte, tesse delle trame in cui costringe gli altri personaggi a muoversi. La commedia ha quindi una struttura divergente e, poi, convergente, in quanto i percorsi dei vari naufraghi si ricongiungono alla grotta di Prospero. Calibano incappa in Stefano e Trinculo, due ubriaconi della ciurma, che crede esseri divini discesi dalla luna, e cercano di mettere insieme una ribellione contro Prospero, che per fallisce. Nel frattempo, nasce una relazione romantica tra Ferdinando e Miranda. I due si innamorano immediatamente. Infatti il loro matrimonio sar la causa della riconciliazione di Prospero con suo fratello Antonio. Infine Prospero rinuncia alla magia con un famoso monologo dove consuetudine fare un riferimento allo stesso Shakespeare che con questopera abbandona il teatro e ha loccasione di riconciliarsi con se stesso e la societ . Questa sicuramente una delle ultime opere di Shakespeare pi celebri ed chiaro che lisola di Prospero un piccolo microcosmo sociale e unovvia metafora dellisola di Inghilterra o,pi precisamente della corte di Giacomo.Ci che mette in relazione i suoi abitanti non pi una politica amorosa ma uno strumento pi sofisticato.Prospero racconta allinizio del dramma di aver perso il ducato perchdistratto da studi segreti quella magia bianca dei cui poteri egli d subito prova suscitando la tempesta.E la magia dunque il nuovo strumento del principe e Prospero trasforma la natura dei suoi suddetti intessendo con la sua arte magica una delicata rete di sogni e di suoni che li incanta e li converte ai suoi disegni politici.Il finale lieto ma non manca di note stonate e cupe. Simmetricamente opposto allo spirito del luogo rappresentato da Ariel,Calibano il solo abitante dellisola a cui Prospero rinuncia.Calibano reclama i suoi diritti sullisola e mette a dura prova lautorit di Prospero su di lui,unico suddito.Lisola di Prospero allora vista dalla prospettiva di Calibano, anche metafora delle nuove terre che lInghilterra e lEuropa trovavano e di cui si impossessavano senza riguardo per la popolazione locale. Di qui le innumerevoli interpretazioni di The Tempest come testo che discute lincipiente colonialismo europeo. Ma Shakespeare presenta Calibano come qualcosa di pi del selvaggio maltrattato e spodestato.C sempre un resto della natura umana,sembra dire il passionale Prospero,che irriducibile e immutabile:this thing of darkness I acknowledge mine(questa cosa oscura la riconosco mia). POESIE: Negli anni dal 1592 al 1594 a Londra infuri la peste, provocando la chiusura dei teatri. Shakespeare, nell'attesa di riprendere la sua attivit sul palcoscenico, scrisse due poemi, di diverso stile ma entrambi dedicati a Henry Wriothesley, III conte di Southampton; Venere e Adone, pubblicato nel 1593, fu ristampato numerose volte ed ebbe un notevole seguito; shakespeare defin venere e adone come ' il primo parto della mia fantasia ', questo a sostegno della tesi di chi considerava i lavori teatrali su un piano inferiore della poesia. All'epoca shakespeare aveva gi scritto il tito andronico ,enrico VI,ed un dramma storico del calibro di riccardo III , e questo potrebbe voler dire che egli stesso considerava la poesia maggiormente della composizione teatrale.un'altra tesi su tale affermazione del bardo , che venere e adone fu la prima opera stampata .questo poema in egual misura comico ed erotico. Il bellissimo poema,trae spunto dal decimo libro della metamorfosi di ovidio (senz'altro uno degli autori favoriti,se non il favorito,di shakespeare). Nel libro di ovidio, una venere premurosa cerca di persuadere adone di non dare la caccia ad animali pericolosi ,come il leone,il cinghiale o l'orso. Shakespeare rielabora i versi di ovidio: nel poema di Shakespeare venere una focosa donna pazza d'amore ,nella accezione pi romantica del termine,e adone un giovane bellissimo che le sfugge,e che preferisce il piacere della caccia all'amore divino di Venere; ai tempi di shakespeare questo poema fu quello che oggi potremmo definire un clamoroso successo di vendite. Trama: venere incontra adone e se ne innamora follemente,cercando di sedurlo e farlo abbandonare ai piaceri della carne .quando arriva la notte ,venere non ha ancora raggiunto il suo scopo,e presagendo un destino nefasto per adone,lo scongiura di non raggiungere gli altri cacciatori.adone non la ascolta,ed il giorno successivo viene ferito ad un fianco da una zanna di cinghiale,e muore. Venere in ansia ed alla scoperta del

corpo senza vita del suo amato avvolta da un dolore straziante .adone si trasforma in un fiore rosso e bianco che venere porter in eterno nel suo seno. mentre adone un personaggio scialbo,privo di azione e interesse,mosso unicamente dall'intreresse del gioco-passione della caccia,venere un archertipo shakespeariano dell'amore ,e proprio con lei inizia l'esplorazione del bardo dell'animo umano,del mondo dell'amore e della passione,e proprio da venere discenderanno personaggi come giulietta . Lo stupro di Lucrezia, registrato l'anno seguente, ebbe un successo molto inferiore. Influenzata da i Fasti di Ovidio, narra la stora realmente avvenuta dello stupro della romana Lucrezia, da parte di Sesto Taquinio, membro di una famglia nobile e prepotente di Roma, e del conseguente suicidio di lei. La storia si prestava a un approfondimento psicologico sia dellaggressore che della vittima. Tutta la prima parte dedicata a Tarquinio di cui ben descritto il nascere del turbamento sessuale, la decisone i violare Lucrezia nel tormento della paura e della colpa. Con lattuazione del crimine la parola passa a Lucrezia, a cui Shakespeare affida tutte le modalit retoriche che gli offre loccasione di una donna casta e integra costretta a cedere alla prepotenza della lussuria. Entrambe le opere sono caratterizzate da forti tematiche erotiche e mostrano il senso di colpa e la confusione morale che derivano dalla lussuria incontrollata. Sonetti: Il sonetto una forma di poesia, tipica dell'Italia. Ogni sonetto composto da 14 versi che ,a seconda della struttura usata,fanno rima tra loro. L'origine del termine sonetto da attribuire al termine provenzale sonet ,che significa suono,melodia,usato di solito per definire il testo di una canzone . William Shakespeare ha scritto 154 sonetti,e come la maggior parte dei sonetti scritti in quell'epoca,anche quelli del nostro autore sono dedicati in larga misura al tema dell'amore,o di temi in relazione con l'amore. Shakespeare ha i scritto i suoi sonetti come ciascuno parte di una serie,collegati tra loro in un certo ordine ,anche se molti dei 154 sonetti possono egregiamente stare da soli e considerarsi dei singoli capolavori. L'ordine in cui oggi conosciamo i sonetti non certo,e spesso spunto di discussione per gli studiosi. Ai tempi di Shakespeare,chi scriveva opere teatrali era considerato uno scrittore minore,e fu cos che ,nonostante egli avesse gi composto degli autentici capolavori,fu solo quando ci fu la chiusura dei teatri per la peste che il genio di Stratford ebbe modo di dimostrare di essere in grado di comporre dei versi memorabili al pubblico dell'epoca. Sebbene il modello dei sonetti sia senza alcun dubbio il Petrarca, la caratteristica principale dei sonetti proprio quella dell'anticonformismo rispetto ai sonetti italiani. Shakespeare affronta il tema dell'amore,ma non si piega al sentimentalismo. I sonetti dal 1 al 126 sono dedicati ad un giovane uomo non identificato,con eccellenti caratteristiche fisiche ed intellettuali. Nel sonetto 17 ,l'autore esorta il giovane a sposarsi,in modo da poter far rivivere le sue virt ,e poterle fare apprezzare anche nelle generazioni successive. Ma vi qualcosa che pu andare oltre il trasmettere di generazione in generazione le proprie virt,un qualcosa di molto pi perfetto e duraturo (o meglio eterno): questa l'arte. L'arte,quindi,e la sua funzione eternatrice, il tema portante ,insieme all'amore,dei sonetti di William Shakespeare. I sonetti dal 127 al 154,i sono invece incentrati su una misteriosa dark lady,la dama bruna,una donna sensuale a cui il poeta non riesce a resistere,ma di dubbia moralit., gli ultimi 2 hanno per argomento Cupido. I Sonnets shakespeariani si distinguono dagli altri innanzitutto perch non sono rivolti ad una donna ma ad uomo, in secondo luogo la donna che descrive non i prototipo di donna angelicata anzi Shakespeare la definisce dark, nera, infernale, lussuriosa. Inoltre n luno n laltra hanno un nome. Una delle tematiche principali dei sonnets lo scorrere del tempo, legato alla procreazione, (dal 1 al 126) lui descrive un ragazzo che ama e lo esorta a fare figli per trasmettere a qualcun altro la sua bellezza, perch altrimenti la sua bellezza andr persa col tempo, dunque i sonetti diventano un elogio alla sua bellezza. Altri invece trattano solo il tempo che passa e quindi la decadenza della vecchiaia infatti i sonetti dal 127 al 152 parlano di una dark lady, che nonostante sia brutta e lo tratti male lui non pu fare a meno di amarla, e ci sono molti paragoni con il giovane che invece ricambia il suo amore. Di qui le varie ipotesi sulla presunta omosessualit dellautore. All'interno della sezione del giovane (dal 78 all'86) parla di un poeta rivale, sia in amore che in lavoro, che pu essere identificato con Marlowe o con Chapman ma l'identit del giovane non mai stata accertata. Lapparizione del poeta diventa un pretesto per lelaborazione di un tema tanto caro al nostro autore ossia lopposizione tra arte e artificio, tra vero e falso. In conclusione possiamo notare non solo labilit di Shakespeare a cambiare il colore del canzoniere che da fair (bello ma anche biondo) diventa dark con la figura della donna, ma anche la capacit di ribaltare tutte le rigide convenzioni del sonetto dellepoca, cambiando sia la struttura metrica che il linguaggio utilizzato, ossia utilizzando ogni tipo di linguaggio per rimontarlo in contesti nuovi e creando cos una lingua inedita. GIACOMO I:streghe e <<masque>>: Molti dei drammi shakespeariani testimoniano vividamente il passaggio dal regno di Elisabetta al regno di Giacomo I, per esempio in Macbeth vi erano allusioni alla sua origine scozzese. Subito dopo la sua ascesa al trono, Giacomo I dette il suo nome e la sua protezione alla compagnia teatrale di Shakespeare, nel 1603 si fa incoronare re della Gran Bretagna ma non sar mai accettato come la regina Elisabetta. Egli soffriva di manie di persecuzione e una testimonianza di ci la ritroviamo in un suo trattato intitolato Demonology. Protettore delle arti rese la sua corte centro di sfarzose cerimonie colte a celebrarne il potere, nascono quindi i masques . Scritto in versi, il masque non aveva carattere propriamente drammatico n una trama definita, univa personaggi umani (peraltro non sempre presenti) e allegorici e si avvaleva di apparati scenografici che divennero sempre pi complessi. Elaborati e opulenti erano intrattenimenti costosi ed per questo che per far fronte alle spese eccessive richieste da questo genere di cerimonie si imposero nuove popolari tasse. JONSON: fu il primo che ebbe piena e orgogliosa coscienza di s come scrittore. Educato ai classici cominci a lavorare come attore nei teatri pubblici in seguito diventa scrittore versatile e prolifico, scrive brevi e semplici elegie, epigrammi cattivi e sconci, talvolta divertenti, ha scritto alcune odi la pi importante The Ode on Cary and Morison laprima grande ode inglese scritta sul modello delle odi del poeta greco Pindaro. Per il teatro pubblico scrisse commedie e tragedie, prende spunto dai classici latini. Jonson si rif alla teoria degli umori ossia: ogni uomo compendio equilibrato di 4 umori che corrispondono a 4 elementi delluniverso ed ognuno di questi collegato ad un organo del corpo e un pianeta e i suoi personaggi sono determinati da uno solo di questi umori fino a diventarne schiavi ed per questo che i suoi personaggi vengono identificati come tipi. Una delle commedie pi conosciute di Jonson The Alchemist: Commedia satirica composta e recitata nel 1610, anno in cui a Londra infuriava la peste che al centro del dramma: dato che i testi del teatro elisabettiano erano scritti per la scena piuttosto che per la pubblicazione, l'epoca della composizione e della rappresentazione in genere coincidono, mentre quella della pubblicazione spesso posteriore e comunque non significativa agli effetti della storia del teatro inglese, in cui influssi, contrasti, guerre addirittura, si verificavano in un diretto rapporto da palcoscenico a palcoscenico. L'Alchimista rappresenta il momento pi felice della satira di Ben Jonson, in un perfetto equilibrio tra realismo e aderenza alle

classiche regole aristoteliche. Ben Jonson era infatti uomo di raffinata cultura classica, che non aveva mancato di far notare al contemporaneo e amico Shakespeare le incongruenze dei suoi drammi di ambiente classico, nonch l'assenza in tutti i suoi drammi delle tre unit di tempo, luogo e azione; nelle commedie tuttavia, a differenza che nelle tragedie, egli non appare sopraffatto dalla cultura classica e dalla preoccupazione di imitare correttamente i drammaturghi classici (Seneca soprattutto il modello di quest'epoca), ma subisce anche fortemente l'influsso di quel teatro elisabettiano che, all'apparire di Jonson sulla scena, aveva gi dato numerose brillanti produzioni. E' soprattutto dall'insistenza sul realismo dei personaggi popolari, dei concreti abitanti della Londra contemporanea, nell'imitazione del loro linguaggio in tutti i particolari che il teatro elisabettiano trae i suoi pLa commedia ambientata nel quartiere di Blackfriars, dove il poeta abitava e di cui conosceva alla perfezione personaggi e abitudini. La durata dell'azione corrisponde esattamente alla durata del dramma e tutto si svolge o nella casa del protagonista Lovewit, o sulla porta della stessa. La trama, costruita secondo un perfetto equilibrio tra gli episodi, vede Lovewit abbandonare Londra allo scoppio della peste lasciando come custode della casa il proprio servo Face, che ne approfitta per portarvi Subtle ("astuto": i personaggi sono spesso dei tipi e hanno quindi nomi programmatici) e la sua compagna Dol Common. Subtle appunto l'alchimista, o colui che pretende di essere in grado di dare la pietra filosofale alle varie vittime che vengono attirate nella casa: dei dodici personaggi della commedia, sette sono infatti le vittime ingannate, in cui Jonson ha colto i tipi pi curiosi del suo vicinato. Abbiamo dunque Sir Epicuro Mammone, il cavaliere amante dei piaceri; due predicatori puritani, Tribulation Wholesome ("salubre tormento") e Anania; Kastril, un ricco giovanotto appena arrivato dalla campagna in cerca di un buon partito per la sorella Dame Pliant ("madama cedevole"); un giovane uomo di legge, e infine un mercante di articoli di lusso (il nuovissimo tabacco, ad esempio). Anche Surly ("villano") dovrebbe cadere nell'inganno, ma egli un giocatore e se ne accorge; cerca di smascherare la frode presentandosi nelle vesti di uno spagnolo. La soluzione della complicata trama si rivela una gara tra Subtle e Face, ciascuno dei quali cerca di portare a compimento il proprio disegno e di frustrare quello dell'antico compare, ora divenuto rivale. Face avr la meglio e, tornato Lovewit, si rappacificher col padrone, sposando Dame Pliant. Subtle e Dol Common si danno alla fuga. i riusciti effetti comici: Jonson appunto non si discosta da questo metodo, ottenendo nell'Alchimista effetti particolarmente brillanti. Volpone: E' il primo dei grandi capolavori di Jonson, nei quali giunse a piena maturazione la sua visione dell'arte, modellata secondo i criteri classici della chiarezza, dell'ordine e della simmetria. In questo ricollegarsi agli ideali estetici dell'antichit classica, nei quali infuse la propria inclinazione personale alla satira violenta ma ricca di umorismo, l'autore si pose come tipico artista rinascimentale europeo, in opposizione agli scrittori inglesi della sua epoca, che tendevano al barocco, al metafisico, o al ritratto libero e violento delle passioni umane. Jonson attratto invece dalla casistica psicologica, fondata dalla cultura classica, per cui ogni persona risulta determinata da un particolare "umore" che ne condiziona ogni atto. Questa attitudine si era gi palesata nelle sue opere precedenti, sia commedie sia drammi storici, ma solo ora che si dispiega liberamente, a contatto di una pi felice ricchezza inventiva e di una superiore capacit di orchestrare i conflitti umani che possono originarsi da tale impostazione. Ci che appare evidente in Volpone non un quadro dei vizi della societ contemporanea, in quanto le figure dei cacciatori di eredit sono desunte dalla letteratura classica, in particolare da Luciano e da Petronio, ma la libera orchestrazione di un gioco inventivo in cui gli eterni motivi dell'anima umana sono contemplati s con sarcasmo corrosivo, ma soprattutto con interno godimento dello spettacolo fantasioso e variegato che essi offrono. Volpone e Mosca, cos come gli altri personaggi, non sono figure che propongono al lettore problematiche morali, ma effervescenti creazioni dell'intelletto attraverso le quali si dipana una trama formale di situazioni che affermano il paradossale e il farsesco dell'esistenza. Non c' indignazione verso i loro misfatti, come non c' sollievo per la loro punizione: non sono creature in carne e ossa, ma incarnazioni di alcuni degli aspetti possibili del multiforme spettacolo umano. Questa la trama dell'opera: Volpone, ricco veneziano senza figli, finge di essere in punto di morte, al fine di ottenere doni e favori dallo stuolo di aspiranti eredi che lo circonda. Mosca, suo aiutante e parassita, fa credere a ognuno di costoro di essere l'erede designato, e in tal modo ottiene da loro ricchi regali. Lo stolto Corvino concede addirittura a Volpone la giovane moglie, di cui pure terribilmente geloso. Ma Volpone alla fine varca il segno. Per godersi la sconfitta di quelli che stanno attendendo la sua morte, fa testamento a favore di Mosca e si finge morto. Ma Mosca approfitta della situazione per ricattarlo, e Voltore, l'avvocato che ha aiutato Volpone a ottenere la moglie di Corvino, trovandosi defraudato della promessa ricompensa, rivela ogni cosa al senato. Volpone, per non cedere al ricatto di Mosca, confessa, ed entrambi finiscono in prigione. Le due ridicole figure di sir Politick Would-Be e di sua moglie, in cui Jonson satireggia la credulit inglese, non sono connesse strettamente alla trama. Il tema principale di questa commedia sicuramente il valore delloro ma ad esso di aggiunge quello del desiderio sessuale verso la casta Celia. Un altra opera molto importante Epicocene, la storia di un uomo che odia i rumori soprattutto quelli della citt e si rifugia in una vita isolata accompagnato solo da un fedele servo silente e dalla moglie che si riveler essere un ragazzo travestito tuttaltro che silente. I personaggi di Jonson possono essere classificati in 2 tipi: imbroglioni e imbrogliati, furbi e creduloni che si identificavano in attori e spettatori. Il suo obiettivo era mettere in scena le manie, le stranezze e le assurdit della societ urbana della Londra contemporanea e non i vizi e le virt, i suoi personaggi rappresentano la parte incivile della civilt urbana e sono lesatto contrario di quel modello di decoro e di equilibrio che veniva proposto dagli umanisti europei. Lideale classico e armonioso di Jonson non appare mai nelle commedie, ma si presenta molto nelle poesie. To Penshurst dedicata alla residenza di campagna delle famiglia Sidney , qui esterno e interno, natura e cultura concorrono alla creazione d unatmosfera armoniosa e gradevole come a confermare la naturale e autentica aristocrazia del luogo e dei suoi abitanti. Jonson si lega ad un preciso ceto sociale, con questa poesia propone gli ideali della discrezione e delloccultamento dellio incarnati dai Sidney e dalla loro dimora, che soli possono consentire una civile convivenza tra gli uomini, e soprattutto tra arte e potere. Le sue opere migliori rimangono comunque le tragedie, in queste per palese la differenza con Shakespeare (vedi pag 40 testi antologici). Jonson stato soprattutto autore di masque infatti insieme a Jones ne ha scritte ben 30. I masque erano diversi dalla satira perch non criticavano il potere della corte come la satira ma lo esaltavano. Jonson ha creato anche lantimasque che apriva lo spettacolo. In questa prima parte si rappresentava il disordine e il male. Jonson inoltre ha inserito anche la prospettiva il cui effetto poteva essere fruito da un unico punto, occupato dal re mentre nel teatro pubblico non cera n prospettiva n angolatura vista la struttura circolare del teatri. In Pleasure Reconciled with Virtue, protagonista dellantimasque Comus, tradizionale figura classica e rinascimentale. A lui contrapposto Ercole che secondo il mito deve scegliere tra

una vita di piacere e una vita virtuosa. Alla fine un gruppo di masque impersonati dai nobili irrompono sulla scena e dopo aver rappresentato una serie di elaborate figurazioni allegoriche, discendono tra il pubblico che invitano a danzare. Questultima danza condotta da Dedalo che si mostra capace di riconciliare piacere e virt. Lallegoria chiara: arte e natura, vita e artificio, la corte e il masque si riconciliano sotto la guida dellartista Jonson che diventa il vero eroe del masque producendo per la corte limmagine di come essa dovrebbe essere: magnifica, opulenta, classica. BEAUMONT E FLETCHER: LA TRAGICOMMEDIA. Allinizio del secolo si assiste ad un cambiamento nel teatro non solo nella struttura fisica della scena teatrale. Assistiamo al passaggio da teatro pubblico a privato, diventando pi piccoli, dove ogni spettatore aveva un posto assegnato, nei teatri privati cambia anche il pubblico di spettatori, perch diventando pi costosi diventano frequentati solo dai nobili o dai ricchi contadini. I 2 teatri privati pi famosi del periodo sono il Blackfriars e il Phoenix. Oltre al cambiamento fisico del teatro, e al cambiamento di pubblico assistiamo anche ad un mutamento delle rappresentazioni stesse. I drammi shakespeariani vengono sostituiti dalle tragicommedie, un misto tra tragedia e commedia, dove non rappresentata la morte ma la sfiora soltanto e dove non sono descritti pericoli e sofferenze di personaggi illustri ma della gente comune a cui spetta il lieto fine. Autore della prima tragicommedia europea stato Giambattista Guarini, che considerava questo genere il pi adatto a soddisfare il desiderio di evasione del pubblico delle corti italiane. Fu probabilmente per analoghe ragioni che Fletcher scrisse The Faithful Shepherdess che per non ebbe molto successo. Lo ebbero invece le successive scritte in collaborazione con Beaumont ossia Philaster dove le ingiustizie e gli equivoci vengono riconosciuti solo alla fine e King and No King dove il re Arbace si salver dal suicidio, lomicidio e lo stupro a causa della sua passione incestuosa per la sorella solo alla fine del dramma, quando verr a sapere di non essere n re n fratello. In questi drammi gli elementi di suspense e le sofferenze dei protagonisti vengono intensificati rispetto ai primi esperimenti del nuovo genere rimandando solo al finale latteso e lieto scioglimento dellintreccio. La loro opera pi famosa sicuramente la tragedia intitolata The Maids Tragedy ispirata da alcuni noti romanzi pastorali uniti ad elementi della tragedia di vendetta giacomiana e creare una doppia trama dove nessun personaggio ha un ruolo entrale. Pu essere considerata l'opera pi rappresentativa del teatro inglese del primo Seicento, cos come si evolve da quello elisabettiano (e shakespeariano in particolare) man mano che le rappresentazioni si spostano dai teatri pubblici alla corte e alle dimore nobiliari. Il dramma di Beaumont e Fletcher va quindi perdendo la componente realistica e comica a vantaggio di un clima di evasione e di un ambiente fiabesco, cos come all'elemento patriottico, che aveva ispirato per esempio il dramma storico elisabettiano, si sostituisce la celebrazione dei pi astratti e universali sentimenti dell'amore e del valore. I motivi tragici del teatro cinquecentesco perdono di intensit psicologica e sopravvivono ricoperti di una nuova fioritura di avventure e colpi di scena con un gusto pittorico che li qualifica ormai nel clima barocco. Il successo dei drammi di Beaumont e Fletcher per tutto il Seicento sar grandissimo, e i due autori non esiteranno a ripetere in altri drammi la formula di successo. Proprio per il gusto dell'evasione di questi drammi, La tragedia della fanciulla ambientata in un luogo esotico, cio alla corte di Rodi. Personaggio principale Aspasia, fidanzata al giovane Amintore: a pochi giorni dalle nozze il re di Rodi costringe Amintore a rompere il fidanzamento e a sposare Evadne, sorella del generale Melanzio. Durante la notte nuziale Evadne si rifiuta allo sposo, spiegando di essere l'amante del re e che questi ha voluto il formale matrimonio per salvare le apparenze a corte. Amintore, per obbedienza al proprio sovrano, accetta la situazione. Il giorno seguente, tuttavia, rivela all'amico Melanzio il comportamento della sorella. Melanzio la convince della sua vergogna e del riprovevole contegno del re, tanto che lei decide di ucciderlo con le proprie mani. Frattanto Aspasia, non potendo pi sopportare il dolore del proprio amore infelice, decide di travestirsi da uomo e di cercare la morte in duello per mano dell'uomo amato. Evadne ha ucciso il re, sperando cos di conquistare l'amore di Amintore, ma arriva esattamente nel momento in cui Aspasia cade ferita a morte per mano di lui e Amintore, inorridito, la respinge. Evadne allora si uccide col proprio pugnale, mentre l'uomo si getta sulla propria spada, togliendosi la vita accanto ai cadaveri delle due donne. La tragedia si conclude con l'apparizione di Melanzio, il quale a stento viene trattenuto dal togliersi a sua volta la vita. MIDDELTON, MASSINGER, DEKKER: Middeleton nelle sue commedie vuole mostrare la vita cittadina come un labirinto pericoloso e competitivo dove nessuno quello che appare e dove linganno la regola. Ambientate quasi tutte a Londra, nelle sue opere affronta quelli che saranno i temi portanti del romanzo del 700, ossia il matrimonio tra mercanti e proprietari terrieri, metafora del matrimonio tra denaro e prestigio. Utilizza la commedia come mezzo per attaccare i vizi di entrambi i ceti sociali, questo sembra il contenuto di A Chaste Maid in Cheapside. A Trick to Catch the Old One: La storia quella solita del nipote libertino e spendaccione che cerca di tirare il bidone al solito zio vecchio, ricco e avaro. Ma in questa "city commedy" di Middleton c' un elemento nuovo: una terza figura, il nemico giurato dello zio, il quale non intuendo che il bidone un bidone, se lo ruba lui, il bidone, e cade in trappola. Il nipote si chiama Witgood, lo zio Lucre, il nemico giurato dello zio Hoard, e infine il bidone si chiama "la cortigiana", cio non ha nome, ma solo indicazione di ruolo. Witgood, il protagonista nipote, aveva terre e ricchezze e se le fatte soffiare in ipoteche e usura dallo zio Lucre. Ora non ha un soldo ed pieno di debiti. Come imbrogliare lo zio e riprendersi le terre? Ecco l'idea: si mette d'accordo con la sua sgualdrina (la cortigiana) e la fa passare per una ricca vedova (molto ricca) con cui in procinto di sposarsi. Quanto basta per riavere tutto il credito che vuole e per riottenere la fiducia e la benevolenza dello zio usuraio. Il quale zio cos farabutto che s decide - per metterlo davvero in grado di sposare la vedova - di restituire al nipote le terre che gli ha carpito, ma lo fa con un preciso secondo fine, quello cio di riappropriarsi in un secondo tempo delle ricchezze del nipote, ma anche della supposta ricca moglie.Sennonch lo zio Lucre ha nel vecchio Hoard - un altro strozzino - un acerrimo nemico. Nemico perch in passato Hoard aveva messo le trappole per spennare qualcuno e all'ultimo istante la malcapitata preda glie l'aveva soffiata proprio Lucre. E cos Hoard vive sognando la vendetta. Quale migliore occasione che questa che gli si presenta, d'una ricca vedova che sta per finire (lui crede!) nelle mani del nipote del suo nemico?Detto fatto, Hoard corteggia quella che lui crede la ricca vedova, la mette in guardia sul fatto che Witgood un libertino spiantato (e invece, lo spettatore sa, il complice della finta vedova) e promettendole mari e monti la sposa lui stesso. E cos la trappola che Witgood aveva teso allo zio Lucre, scatta, invece, sul rivale dello zio, Hoard. Agli occhi del mondo Witgood, che aveva riacquistato credito perch stava per sposare la ricca vedova, perdendola torna a perdere ogni credito. Gli saltano di nuovo addosso i suoi creditori e stanno per metterlo in galera allorch Witgood ha un ulteriore colpo d'ingegno: minaccia Hoard di intentargli causa per avergli sottratto la promessa sposa con la quale sussisteva - a

suo dire - un contratto matrimoniale. Hoard ci casca e per mettere a tacere la cosa paga tutti i debiti di Witgood e questi gli firma una sorta di contratto di cessione della vedova. Ma al banchetto di nozze di Hoard ecco che la vedova viene smascherata: un fratello di Hoard a riconoscerla per quello che : "...la puttana di Witgood!" (V, 2).Ma tutto bene quel che finisce bene: Witgood sposa la nipote di Hoard e Hoard si tiene la cortigiana. E tutti a tavola al banchetto nuziale. In questopera lintrigo abbastanza complicato in quanto si intrecciano caratteri della commedia cittadina, la battaglia tra il giovane spendaccione e il vecchio avaro su questioni di denaro e donne. Qui il solo personaggio che Middleton presenta con una certa simpatia la cortigiana che incarna letteralmente la combinazione di sesso e denaro che domina la commedia. Scritta con Dekker, The Roaring Girl riprende motivi della commedia cittadina dove sono i travestimenti e le recite ha fare da protagonista nel personaggio di Moll che potrebbe identificarsi in Mary Frith, la donna che si travestiva da uomo per poter girare indisturbata nella citt e per poter esprime la sua opinione. I temi della finzione e della recita si trovano anche in The Changeling, si tratta della storia di una degradazione morale narrata con un senso profondo dell'ironia. Dietro le atroci avventure, le scene licenziose, le passioni criminali non c' il divertimento compiaciuto di chi cerca una facile presa sul pubblico, ma le salde convinzioni morali di un autore come Middleton. Ci riferiamo soprattutto a Middleton sia perch Rowley una personalit minore che scrisse soprattutto in collaborazione con altri, sia perch molte delle qualit della tragedia, cos vicine a quelle di un'altra opera di Middleton, Women beware Women (Le donne si guardino dalle donne), ci fanno pensare che la paternit dell'opera debba essere attribuita a quest'ultimo. Il lunatico ha qualit decisamente eccezionali, come la flessibilit del ritmo del verso sciolto (blank verse), l'acutezza dell'indagine psicologica, la forza ironica dell'analisi tragica (pensiamo al personaggio di Beatrice che all'inizio domina De Flores e poi ne diventa succube, e pensiamo al rapporto che si instaura tra questo graduale processo e il significato morale della tragedia). Questa la trama: la protagonista Beatrice-Joanna, figlia del governatore di Alicante, per evitare di sposare un uomo a cui stata promessa ufficialmente, lo fa uccidere da De Flores, un gentiluomo povero al servizio di suo padre, che le fa una corte assidua, nonostante sia contraccambiato da un profondo disprezzo. Una volta portato a termine il delitto, De Flores si presenta davanti a Beatrice e, rifiutando la sua offerta di denaro come ricompensa per il suo operato, la ricatta chiedendole di divenire la sua amante. Beatrice, dapprima incredula di fronte alle richieste dell'uomo, deve infine accettare. Ha inizio cos il processo di degradazione morale della donna che la porter addirittura a una sorta di compiacimento masochistico per il ruolo che deve rappresentare e di ammirazione per l'amante. Frattanto arriva il momento delle nozze con l'uomo per amore del quale Beatrice ha fatto uccidere l'altro suo corteggiatore. Il pericolo che il marito scopra la sua relazione con De Flores costringe Beatrice ad altri sotterfugi e delitti, fino a che non viene scoperto tutto e i due complici, arrestati, si uccidono. Il titolo originale deriva dalla storia secondaria di un uomo che si fa passare per idiota, per un "bambino scambiato", allo scopo di corteggiare la moglie del guardiano di un manicomio. Women Beware Women Un po' tragedia, un po' commedia, un po' farsa. Con due trame del tutto diverse tra loro che per si intrecciano perfettamente e confluiscono in un finale unico. Prima trama: una bella ragazza ventenne, veneziana, Bianca Capello, di buona famiglia, si innamora di un modesto mercante fiorentino, Leanzio. Fugge di casa con lui, lo sposa e vanno insieme a vivere a Firenze, ove lui, geloso, la tiene nascosta in casa, con la propria madre vedova. Il duca di Firenze la intravede alla finestra di casa e se ne innamora. Con l'aiuto di una gentildonna abile ruffiana (Livia) la incontra e ne fa la propria amante. Tacita il marito di lei conferendogli un titolo di capitano e qualche vantaggio. Questi, avvilito, frustrato, rimasto senza donna, diventa l'amante mantenuto di una ricca gentildonna avanti in et che proprio quella Livia ruffiana che gli ha portato via la moglie per gettarla nelle braccia del duca. La relazione tra Leanzio e Livia inaccettabile sul piano sociale - non gradita al duca, il quale ne informa un fratello della gentildonna, Ippolito, affinch lui vendichi l'onore della sorella. Ippolito uccide dunque Leanzio: Bianca Capello cos vedova e il duca pu a questo punto sposarla e tacitare le accuse di immoralit e gli anatemi del fratello cardinale. Ma Livia, privata del suo amante, giura vendetta. Al matrimonio fra il duca e Bianca, durante la messa in scena d'una rappresentazione teatrale (il teatro nel teatro, come in Amleto, in Spanish Tragedy...) Livia si vendica ed ecatombe finale. La seconda trama si lega alla prima mediante un anello di congiunzione che passa attraverso la gentildonna Livia, il fratello Ippolito e un terzo loro fratello di nome Fabrizio. Questo Fabrizio ha una giovane figlia, Isabella. Di lei innamorato proprio quell'Ippolito che, abbiamo visto, sar l'uccisore di Leanzio. Ma Ippolito zio di Isabella perch fratello del padre di lei, Fabrizio. Un amore quindi incestuoso, moralmente e socialmente inaccettabile. Il padre Fabrizio, che ovviamente ignora l'incesto, sta maneggiando per dare in sposa la figliola a un giovanotto semideficiente di nome Pupillo, molto ricco, affidato a un tutore di nome Guardiano. La ragazza, bella, sveglia e intelligente, non vorrebbe certo sposare Pupillo. Ma, guidata dalla zia Livia che ha scoperto la trama incestuosa fra la nipotina ed il proprio fratello, accetta il matrimonio per usarlo (e la stupidit di Pupillo sarebbe proprio il cacio sui maccheroni) come copertura sociale per intrattenere la relazione con lo zio. Isabella tuttavia ha qualche scrupolo morale nei confronti dell'incesto con lo zio Ippolito. Provvede zia Livia a farglielo superare rivelandole che in realt lei non figlia del proprio padre, ma il frutto adulterino d'una relazione che la madre aveva avuto in giovent. Quindi non consanguinea dello zio Ippolito. Scoperto questo (e non sapremo mai, noi spettatori, se vero o no) zio e nipote finiscono subito a letto insieme, con gran gioia loro e di zia Livia animata da una sincera vocazione al ruolo di ruffiana. Il dramma diventa tragedia con l'uccisione di Leanzio da parte di Ippolito. Livia, abbiamo visto, giura vendetta. Smentisce ai due la rivelazione di non consanguineit e rivela pubblicamente la loro relazione incestuosa frattanto aggravata dal fatto che Isabella pure rimasta incinta. A questo punto anche Guardiano e Pupillo dovranno vendicarsi: si stava offrendo loro in sposa merce avariata. E arriviamo di nuovo al termine del dramma, con le due trame che confluiscono nell'ecatombe finale. Livia finge di riconciliarsi col fratello Ippolito e con la nipote Isabella e, complice Guardiano, propone loro un lavoro teatrale in onore delle nozze del duca. Durante lo spettacolo, nelle loro intenzioni Ippolito dovr cadere in una botola manovrata da Guardiano e finire infilzato su una spada. Le cose andranno un po' diversamente: infilzato nella botola sar invece Guardiano. Moriranno comunque tutti. Isabella uccisa dalla zia Livia con una finzione scenica che invece non finzione (un po' come Cavarodossi nella Tosca di Illica e Puccini). Zia Livia soffoca, sempre per una finzione scenica, avvelenata da un fumo mortale preparato a bella posta per lei dalla nipote Isabella. Zio Ippolito muore infilzato da frecce vere di finti Cupidi. Bianca, spettatrice alla rappresentazione messa in scena per le sue nozze, avvelena involontariamente il duca appena sposato: muore il duca e subito dopo muore lei bevendo alla stessa coppa. Praticamente sopravvivono solo lo stupido Pupillo e il cardinale, fratello del duca. Ed lui a recitare i tre versi finali che rappresentano un po' la morale del dramma: "Non siedono due re

su un solo trono: per uno la corona sar indegna e non v' re l dove lussuria regna" ove l'essere assisi sullo stesso trono metafora per dire che due uomini (uno Leanzio e l'altro il duca) non possono andare a letto con la stessa donna. Perch peccaminoso e indegno. Qui la lussuria che comanda e la sua contropartita il denaro, i vestiti, hli oggetti, il lusso materiale. Massinger si rif alle commedie cittadine ma non si ferma al rapporto tra il giovane spendaccione e il vecchio avaro ma nelle sue opere si rivede lideologia pi conservatrice e le simpatie cattoliche dellautore. Tra le sue opere ricordiamo A New Way to Pay Old Debts : una commedia (commedia o dramma, si pu chiamarla come si vuole) perfetta, questa di Massinger, pensata, progettata, costruita e scritta per piacere, per divertire, per attrarre, per intrattenere, per colpire nel segno, senza una sbavatura, senza una digressione, dall'inizio alla fine. Che poi la storia abbia ben poca verisimiglianza, poco importa all'autore. Qui si fa teatro punto e basta, pare dirci da dietro le quinte. E infatti ebbe - ed ha ancora oggi - un enorme successo. una commedia quasi di maschere: il cattivo cattivo, il perfido perfido, l'ingordo ingordo, l'astuto astuto, e, affinch questo non suoni a limite della commedia, ma anzi ne sia la prerogativa, ecco che gi i nomi dei personaggi ne denunciano il ruolo e il carattere, la "parte". Cos il nobile decaduto Wellborne, Natobene, il perfido usuraio Overreach, Sopruso, il lord gentile Lovell, Amabile, e la signora generosa e buona Lady Allworth, Signora Ognimerito... Come nella commedia dell'arte, qui tutto vera commedia, con personaggi a modo loro perfettissimi, sia pure a tutto tondo, buono-buono, cattivo-cattivo, goloso-goloso...La vicenda s'incentra intorno a un determinato momento sociale della storia inglese dell'epoca. Un'infima e immorale borghesia sta comprando con denaro contante l'onore, la dignit, gli stemmi d'una nobilt che, sopraffatta da debiti, prodigalit, "condotta dissoluta", sta soccombendo... Se questo davvero in quel momento succedesse, non ci dato saperlo. Certo Massinger ce lo denuncia in modo clamoroso, senza mezzi termini, ed partigiano per la parte in apparenza soccombente, la nobilt. Alla berlina, nella sua commedia, non posto il nobile impoverito, ma il rapace e senza scrupoli cacciatore di dignit e di titoli. E alla fine chi soccombe proprio chi pareva prevalere, secondo l'antica morale del delitto che non paga. quasi certo che la storia sia stata ispirata a Massinger da un reale fatto di cronaca avvenuto in quegli anni: storia appunto d'una canaglia che con metodi da sciacallo s'era arricchito spogliando gentiluomini, sino ad essere poi smascherato e punito. Il tutto (il nome vero dello sciacallo era Giles Mompesson) sarebbe avvenuto nel 1621 e la commedia del 1625. E Giles, appunto, il nome di battesimo dello sciacallo protagonista della commedia. Non a caso, evidentemente. Anche in The City Madam i nuovi ricchi vengono ridicolizzati e le loro pretese ridimensionate dentro una tradizionale gerarchia sociale. La sua opera pi importante per The Roman Actor ambientata nella Roma imperiale e decadente, la tragedia racconta la storia di Domita strappata al marito dal perfido imperatore Domiziano e in seguito incorata imperatrice. Domita per sinnamora di Paris, un attore romano, il cui assassinio da parte di Domiziano ella non manca vendicare. In una lunga tirata Paris sostiene che gli attori insegnano pi efficacemente dei filosofi le vie della virt. Mentre i primi impartiscono i loro freddi precetti, i secondi infiammano il sangue degli spettatori. Se Massinger trova i nuovi ricchi ipocriti e volgari, Dekker esalta invece le virt dellonesta laboriosit dei ceti artigiani e mercantili. The Shoemakers Holiday riprende la struttura della commedia urbana latina a lambienta nella vita cittadina di Londra al tempo delle guerre francesi di Enrico V. la mobilit socale qui viene salutata come una problematica ma salutare alleanza tra mercato e corte. Per il re lamore capace di valicare i vincoli sociali, per Eyre (il protagonista), tuttavia la corte rimane il liogo dellipocrisia e dellimmagine vuota, mentre il lavoro del mercante innalzato a un modo di vivere universale ma pur sempre allinterno di una gerarchia e di un ordine sociale dati per indiscutibili. LA TRAGEDIA: tra la fine del 500 e linizio del 600 la tragedia cambia direzione, non pi potenti in preda ad atrovi sensi di colpa o regicidi ma diventa assume diversi ruoli. Diventa murder play (tragedia domestica) dove si mettono in scena crimini commessi da gente comune nel corso della loro comune vita quotidiana in un passato relativamente recente. Un esempio di questo tipo di tragedia A Yorkshire Tragedy ma anche The Tragedy ofMr Arden of Feversham. Entrambe anonime, in questultima si mette a fuoco il conflitto che si genera tra marito e moglie nel confronto tra una vecchia idea del matrimonio sostenuta dal virtuoso ma illiberale Arden e quella nuova d Alice che si ribella al matrimonio forzato con ladulterio e lomicidio. In A Woman Killed with Kindness di Heywoog, si paragona il rapporto marito/moglie a quello tra padrone e suddito quindi in seguito al tradimento della moglie il marito si sente in obbligo di darle una dolce punizione (non farle vedere i bambini) proprio come un sovrano avrebbe punito il suo suddito. Le tragedie che avevano come protagonisti membri della borghesia venivano ambientate principalmente in Italia, che era il paese ideale per estraniare contenuti politici e religiosi compromettenti, perch le sue corti cattoliche erano ormai divenute nellimmaginario luoghi dove era possibile che accadessero tutti gli eventi sanguinosi e truculenti per il quale il pubblico aveva una spiccata predilezione. In Italia quindi sono ambientate le tragedie di vendetta (un altro tipo di tragedia) come ad esempio in The Revengers Tragedy che ha somiglianze con lAmleto di Shakespeare. E la storia di Vindice che avvelena il duca facendogli baciare il teschio di una donna e che prima di morire vede labbraccio tra la moglie e il figliastro. Anche i drammi di Marston sono popolati di personaggi scontenti, melanconici e vendicativi. Ricordiamo Antonio and Mellida una commedia romantica, che traccia gli intecci comici del vero amore tra Antonio, figlio del buon Duca Andrugio e Mellida, figlia del malvagio duca Piero. Strutturalmente, la trama abbastanza convenzionale,ma il tono insolito: Marston mina l'emozione della storia degli amanti separati con l'introduzione di momenti di farsa estrema e burlesque, satira e parodia delle convenzioni della commedia romantica. Lopera impiega anche una induzione metateatrale, in cui si vedono gli attori ragazzo, apparentemente in prima persona, discutendo i ruoli che stanno per giocare e il modo in cui i loro pezzi devono essere realizzati. A questo segue Antonios Revange, simile ad Amleto con la differenza che invece di diventare personaggio affranto dal dolore Antonio subito passa a vendicare i torti subiti. Unaltra opera famosa di Marston The Malcontent, dove Altofronto, bandito duca d Genova si traveste da Malevole per vendicare lingiustizia subita. In questa veste diventa il dissonante scontendo che critica fino allinsulto la corte e i suoi intrighi. Qui lo strumento di vendetta non il pugnale col quale uccide il nemico ma laggressivit verbale che utilizza per svelare il tradimento della donna al duca e nel quale esprime il disgusto per il mondo. Le tragedie di Chapman sono invece ambientate nella corte della Francia. La pi importante tra le sue opere The Conspiracy and Tragedy of Charles, Duke of Byron, dove il tema della congiura contro il monarca era delicato da trattare in teatro cos invece Chapman riesce a trarne una storia di conflitto tra laffermazione prepotente dellio e lordine della storia.

WEBSTER: scrive tragedie ambientate in Italia. Le pi importanti sono The Duchess of Malfi, l'azione si svolge nei primi anni dei XVI secolo ad Amalfi, Roma e Milano. La tragedia prende spunto da un fatto storico accaduto ad Amalfi ai primi del XVI secolo riguardante Giovanna d'Aragona, figlia dello sfortunato Enrico d'Aragona a sua volta figlio naturale del re di Napoli Ferrante I.Ferdinando, duca di Calabria, e il fratello cardinale non vogliono che la loro sorella duchessa d'Amalfi, vedova, passi a nuove nozze perch come sar spiegato alla fine sono gli unici eredi delle sue ricchezze; inoltre il duca nutre per la sorella una morbosa gelosia. La sorella, tuttavia, ama Antonio, il maggiordomo di corte, e lo sposa in segreto. I fratelli, che vivono a Roma, apprendono la notizia del matrimonio della duchessa e della nascita di un erede, da Daniele Bosola, sovrintendente ad Amalfi alle scuderie della duchessa e spia di Ferdinando. Irato, il duca dapprima vorrebbe far uccidere la sorella, poi decide di rimandare il delitto per conoscere il nome del marito: si reca ad Amalfi, insulta la sorella e le dona un pugnale perch si uccida. La duchessa decide di fuggire col marito ad Ancona. Si era confidata tuttavia ingenuamente con la spia Bosola, rivelandogli che Antonio suo marito; grazie alla delazione di Bosola la duchessa e il marito sono raggiunti a Loreto, e mentre Antonio riesce a mettersi in salvo dirigendosi verso Milano, la duchessa viene catturata, per ordine dei fratelli, e rinchiusa in una cella del castello dove Bosola la strangola. Dopo il delitto, il duca impazzisce. Bosola, incaricato dal cardinale di uccidere Antonio, si reca a Milano; tormentato dal rimorso, per riabilitarsi decide di salvare la vita ad Antonio, ma per un errore uccide proprio colui che voleva salvare. Disperato e furioso Bosola allora uccide il cardinale; viene a sua volta pugnalato dal duca, che tuttavia riesce a uccidere prima di morire egli stesso per le ferite. La protagonista la duchessa che diventa eroina di una femminilit appassionata, ricca, nobile e intorno a lei ruota lamore di 3 uomini: 1) Antonio, figura insignificante, prudente e passiva, al quale la duchessa a proporre il matrimonio; 2) Ferdinando, fratello incestuosamente e tortuosamente ossessionato dalla sessualit della sorella. 3) Bosola, personaggio che diviene coprotagonista tragico del dramma. Incaricato di spiare la duchessa della quale si innamora perdutamente. Bosola diventa la figura tipica del malinconico scontento e diventa sia regista che commento della persecuzione della duchessa, il cui tormento psichico e fisico si conclude con un macabro colloquio sulla morte. In The White Devil, lautore fa un bricolage di temi, immagini, proverbi dei suoi contemporanei ampliandoli fino allestremo. La trama di questopera pi intricata e veloce della prima, la scena pi affollata e i personaggi non sono mai quello che appaiono. Paolo Giordano Orsini, duca di Bracciano, marito di Isabella, sorella del Duca di Firenze, si innamorato di Vittoria, moglie del nobiluomo Camillo. Il duca di Bracciano ancora sposato a Isabella; questo ostacolo deve essere pertanto eliminato senza tuttavia che il duca resti coinvolto o sia sospettato di aver ordito un delitto. Il duca di Bracciano trova un inatteso aiuto in Flamineo, fratello di Vittoria, il quale oltre ad aiutare il duca a sedurre la propria sorella progetta col duca un piano per eliminare sia Camillo che Isabella. Flamineo tende un tranello nel quale Camillo trova la morte, mentre lo stesso duca a sbarazzarsi della moglie depositando del veleno sulle labbra di un dipinto in cui c' l'effigie del duca: durante un'assenza del duca, Isabella, innamorata del marito, morir avvelenata per aver baciato il ritratto dello sposo. E cos avviene. Tuttavia il cardinale Monticelso, diventato papa (nel dramma come Paolo IV, nella vicenda reale Sisto V), chiede che si faccia luce su questi delitti, essendo oltretutto parte in causa in qualit di zio di Camillo. Vittoria, accusata di adulterio e di omicidio, viene condannata; viene tuttavia salvata in estremis dal duca di Bracciano che la sposa. Ma il duca di Firenze, desideroso di vendicare l'assassinio della sorella Isabella, prima ordina l'avvelenamento del duca di Bracciano, poi l'assassinio di Flamineo (il quale, a sua volta, aveva ucciso il fratello minore Marcello, durante una lite, sotto gli occhi della vecchia madre Cornelia) e infine l'assassinio di Vittoria. La tragedia prende spunto dalle vicende storiche accadute in Italia alla fine del XVI secolo riguardanti Paolo Giordano I Orsini, duca diBracciano, e le sue due mogli: Isabella de' Medici e Vittoria Accoramboni. Lazione in quest0opera diventa muta e violenta, infatti essa si chiuda con una lunga scena sullo svuotamento del senso della vita dove i personagg che prendono la parola sono gi morti o stanno per morire. da questa zona incerta tra la vita e la morte che Webster sembra irresistibilmente attratto. FORD: John Ford ha una visione tragica dell'amore. L'amore non portatore di gioia, ma di morte. In Tis Pity Shes a Whore (Peccato che sia una sgualdrina) si trattava di amore incestuoso, che non una novit nei teatri ma non era mai stato largomento principale della tragedia. Qui per lincesto non rappresentato come una passione vietata ma come lincontro di 2 anime pi che di 2 corpi. Dramma in 5 atti di John Ford, rappresentato tra il 1627 e il 1633. Ambientato a Parma, racconta l'amore incestuoso tra Giovanni e la sorella Annabella e le tragiche conseguenze quando il marito di lei, Soranzo, scopre la verit: Giovanni uccide Annabella e si fa poi ammazzare da Soranzo. un'opera di grande tensione drammatica dove la passione proibita si contrappone a un mondo ipocrita e corrotto. In The Broken Heart., la storia d'amore che costituisce il nucleo centrale della tragedia invece un amore frustrato, rubato, "infranto". una tragedia atipica Il cuore infranto, che parte in un modo e finisce in un altro, senza un sicuro protagonista e con una folla di personaggi alcuni dei quali del tutto inessenziali al racconto. Il teatro elisabettiano ci ha abituati a drammi con due trame: di solito sono parallele e una prevale sull'altra. Qui invece no, non sono parallele: sono successive, una sfocia nell'altra, si combinano tra loro, hanno pari peso. La tragedia totalmente in versi e la vicenda si svolge in una Sparta immaginaria dell'antica Grecia, in realt al di fuori del tempo e di qualunque realt geografica o sociale. dramma di persone, non di storia o di societ. Abbiamo una lei di nome Pentea che era stata promessa a un lui di nome Orgilo. Erano innamorati, molto innamorati. Ma il padre di lei, che teneva al matrimonio dei due, muore, e Pentea rimane soggetta all'ambizioso fratello Itocle, generale in carriera. Il quale con l'autorit, l'empiet, e l'arroganza del fratello maggiore, le impone di rompere con Orgilo e di sposare Bassano, un uomo vecchio, ricco, influente a corte, gelosissimo, quasi uno psicopatico in termini di gelosia e, ovviamente, tutto fuorch amato, da Pentea. Ecco: questo il nucleo della tragedia. Un amore bello e pulito tra due giovani, stroncato e impedito dalle ragioni di famiglia. Una fanciulla vergine e moralmente e spiritualmente pulita, gettata che li aveva legati. E muore portando con s una colpa non sua, muore sentendosi

sgualdrina, la sgualdrina di un marito non amato. poi Itocle, il fratello, il secondo a morire. Non muore suicida, no. N disperato. N ucciso dal rimorso, per quanto il rimorso veramente, e non ipocritamente, lo tormenti. Muore trafitto per vendetta da Orgilo che compie, quasi riluttante, il dovere di ucciderlo. E muore dignitosamente, con coraggio, senza altro rimpianto che quello dell'amore della sua Calanta, muore perdonando Orgilo, accettando la propria fine come espiazione per il male fatto a lui e alla sorella. E dopo Itocle ecco che muore Amicla, il re di Sparta, il padre di Calanta. Muore di malattia, non tragicamente, ma tragico il modo in cui lo apprende la figlia. Siamo alla scena pi celebrata e pi citata dell'intera tragedia, al quinto atto. festa di nozze per altri due personaggi secondari del dramma. Bella e di grande dignit regale Calanta che celebra i festeggiamenti e dirige le danze. E mentre danza e invita gli astanti alla gioia, un messo le annuncia la morte del padre. Ma Calanta continua a danzare. Un messo le annuncia la morte dell'amata amica Pentea. Ma Calanta continua a danzare. Un messo le annuncia la morte del suo innamorato e promesso sposo Itocle. Ma Calanta continua a danzare... Insensibilit? Esaltazione orfica? Ambizione sfrenata per essere, lei era l'unica erede del re suo padre, diventata regina? No: molto di pi e molto di meno. Calanta divinamente regale: ha la calma, la dignit, la fermezza di una figura scultorea. Compie il suo primo atto di regina, condannando Orgilo per l'uccisione di Itocle. Sposa, con uno scambio di anelli, il suo Itocle, morto, sul feretro su cui sar arso. Impartisce con saggezza e grande equilibrio le disposizioni per la sua successione al trono. E muore. Di crepacuore. una tragedia, questa di Pentea, di Orgilo, di Itocle, di Calanta, una tragedia insolita nel panorama della drammaturgia elisabettiana: una tragedia corale dove tutti i protagonisti muoiono, dove non c' la solita divisione tra buoni e cattivi, tra eroi e vili, tra nobili e ignobili, dove ogni figura (persino Bassano, l'odiato marito di Pentea) si riscatta e si nobilita, lasciando tutti nel finale un segno di grande dignit morale. L'amore, sembra dirci Ford, conduce alla morte, ma nel contempo nobilita, d dignit e grandezza. The Cronicle History of Perkin Warbeck, A Strange Truth ripropone il dramma storico ormai fuori moda. Warbeck il pretendente al trono che tenta di far valere le sue ragioni di fronte a Enrico VII Tudor. Nelel fonti storche il pretendente il fraudolento impostore che tenta dimpedire la salita al trono di Enrico. Ma Ford lo presenta come un eroe limpido e sereno, convinto della bont della sua causa. Perkin, viene imprigionatao e muore con la dignitosa stoicit di tutti i personaggi tragici fordiani. Con la chiusura dei teatr Shirley ebbe la possibilit di raccogliere e pubbliare tutti i suoi 30 drammi. Dei quali ricordiamo The Lady of Pleasure, che racconta la divertente storia di una moglia convinta a rinunciare alla sua ambizione per la vita di societ dalla pretesa del marito di condurre una vita di gioco e galanterie. Loves Cruelty invece uno studio intenso su una passione illecita. La tragedia narra la vicenda di Clariana che intreccia una contorta relazione con lamico del marito, Hippolito, che risulter fatale per tutti. Infine, The Cardinal, che considerata la sua opera migliore. Lambizione del cardinale di far sposare Columbo, il suo nipote preferito, con Rossaura, figliastra del re di Navarra, bloccata dalla volont di questultima di sposare Alvarez e dal consenso al matrimonio concesso dal re. Il cardinale, riesce ad avvelenare Rossaura per vendicarsi del torto subito, prima di venire a sua volta ucciso. Il nucleo tematico della trama il rapporto tra re e cattivi consiglieri e il pericolo che questi ultimi costituiscono per il governo del paese se il re non sufficientemente equipaggiato per difendersene.

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