Capitolo 1 Deduzione Con lu!ione "alida: ricavata da un argomento in cui, !e le p#e$e!!e !ono "e#e% la
on lu!ione & ne e!!a#ia$ente "e#a. Esistono 'uatt#o (o#$e )a!ila#i di ragionamento proposizionale: Modu! ponen!: se P, allora Q P dove P e Q sono due proposizioni qualsiasi, si pu inferire la on lu!ione * ; Modu! tollen!: se P, allora Q non-Q si pu on lude#e non-P.
Ci sono due casi in cui non possi ile trarre un!inferenza valida da una premessa condizionale:
La lo,i a $entale
Postula c"e la mente delle persone contenga un in!ie$e di ! 0e$i di in(e#enza di tipo (o#$ale #logica mentale$ c"e permette di spiegare come vengono tratte le inferenze valide. Quindi uno ! 0e$a lo,i o & di natu#a (o#$ale, cio porta a trarre inferenze indipendentemente dal contenuto delle premesse. %econdo questa teoria, le pe#!one o$$ettono pi1 (alla ie 'uando la p#e$e!!a e!p#i$e una #elazione au!ale i ui te#$ini !ono (o#te$ente a!!o iati alla $e$o#ia. <res', la stessa attri uisce gli errori e gli effetti di contenuto all!azione delle norme c"e regolano la conversazione #pragmatica$. (a non riesce a !pie,are due (eno$eni: infatti le persone non sempre traggono inferenze valide e inoltre i processi deduttivi comuni sem rano influenzati dal contenuto delle premesse e dal grado di credi ilit) delle conclusioni.
Postula c"e il ragionamento un p#o e!!o !e$anti o, c"e dipende dal modo in cui vengono costruite e manipolate le rappresentazioni #modelli$ mentali del contenuto delle premesse. *nfatti le persone si costruiscono #app#e!entazioni e ono$i 0e del contenuto delle premesse e tendono a li$ita#e le #app#e!entazioni ai $odelli delle ontin,enze "e#e% t#a! u#ando 'uelli delle ontin,enze (al!e. %ulla ase di questa tendenza, la teoria dei modelli mentali offre una spiegazione dei processi deduttivi di ase: la correttezza di una conclusione dipende dal maggiore o minore grado di complessit) della rappresentazione necessaria per poterla ricavare; pi1 $odelli )i!o,na e!pli ita#e per arrivare ad una conclusione valida, e pi1 di((i ile #i!ulta il p#o e!!o. +a teoria d) una spiegazione degli enun iati ont#o(attuali #cio c"e esprimono po!!i)ilit3 0e a"#e))e#o potuto "e#i(i a#!i in $odo alte#nati"o a 'uello #eale% $a 0e non !i !ono "e#i(i ate$: questi vengono rappresentati con due modelli iniziali, quello per le possi ilit) reali e quello per le controfattuali. %i pu ipotizzare c"e un pro lema modus tollens sia pi, facile quando la premessa condizionale un controfattuale. Effetti di contenuto: se l!associazione tra P e Q forte, non vengono costruiti modelli alternativi in cui P assente; se l!associazione de ole, vengono costruiti modelli in cui P assente e l!effetto Q presente.
E! asato su due filoni di ricerca: In(e#enza illu!o#ia. inferenze opposte a quelle normativamente corrette. +a teoria dei modelli mentali riesce a spiegare questo fenomeno: in ondizioni di in e#tezza% le pe#!one ope#ano ! elte non on!e'uenziali% an 0e !e le due alte#nati"e po#tano alle !te!!e on!e,uenze. Ra,iona$ento #elazionale. secondo la logica mentale, un p#o)le$a di #a,iona$ento & pi1 di((i ile 'uanti pi1 pa!!i in(e#enziali #i 0iede, e la presenza di una premessa irrilevante non spiega la maggior difficolt) di un pro lema inferenziale. (a in realt) come ritenuto dalla teoria dei modelli mentali, p#o)le$i #elazionali 0e atti"ano pi1 $odelli !ono pi1 di((i ili da #i!ol"e#e.
Capitolo 4 De i!ione
-n p#o)le$a de i!ionale insorge quando un indi"iduo de"e ! e,lie#e t#a due o pi1 alte#nati"e, in vista di un o iettivo. +a presa di decisione stata studiata da due di((e#enti app#o i: App#o io no#$ati"o. prende in considerazione gli aspetti prescrittivi della decisione e cerca di indi"idua#e i p#in ipi in )a!e ai 'uali l-uo$o e((ettua una ! elta #azionale; App#o io de! #itti"o. mira a o!t#ui#e $odelli 0e possono descrivere e p#e"ede#e il p#o e!!o de i!ionale ed individuare i fattori c"e lo condizionano.
%i asa su due p#in ipi: P#in ipio della t#an!iti"it3. se preferisco & a . e . a C, devo necessariamente preferire & a C; P#in ipio di indipendenza. se esiste uno stato del mondo c"e conduce allo stesso esito indipendentemente dalla scelta effettuata, allora la scelta dovre e essere indipendente da quell!esito. *l principio della transitivit) non sempre rispettato: #o"e! ia$ento delle p#e(e#enze. Questo fenomeno stato spiegato con l!ipotesi della ponde#azione ontin,ente: i soggetti ponde#ano la ! elta tra due attri uti, a seconda del modo in cui le p#e(e#enze vengono #i 0ie!te dal o$pito. &nc"e il principio dell!indipendenza non sempre rispettato: paradosso di &llais.
E! una teo#ia de! #itti"a: rende conto pe# 0& ,li indi"idui ! el,ono in $anie#a di((o#$e dal $odello della teo#ia dell-utilit3. Di((e#i! e infatti da 'ue!t-ulti$a pe# t#e a!petti: in questa teoria, la nozione di utilit3 & !o!tituita dal on etto di "alo#e, definito in termine di pe#dita o ,uada,no, e non in termini di enessere netto. %i rappresenta su un grafico in cui il valore riferito alle pe#dite descrive una u#"a on"e!!a e #ipida, e il valore riferito ai ,uada,ni descrive una u#"a on a"a 0e #e! e $eno #apida$ente: pi1 au$enta la di!tanza dal punto di #i(e#i$ento% pi1 di$inui! e l-e((etto di una "a#iazione $a#,inale; mentre nella teoria dell!utilit) il decisore valuta una pro a ilit) di successo del /01, la teoria del prospetto on!ide#a le p#e(e#enze o$e una (unzione di pe!i de i!ionali: l!espressione di questi ultimi tende a !o"#a!ti$a#e le pi ole p#o)a)ilit3 e a !otto!ti$a#e le p#o)a)ilit3 $edie o ele"ate; la teoria del prospetto predice c"e le p#e(e#enze dipendono dal tipo di #app#e!entazione $entale del p#o)le$a de i!ionale. Questa teoria descrive il fenomeno dei costi affondati: si su isce un condizionamento di scelte fatte precedentemente quando isogna prendere una decisione, anc"e se le prime non "anno prodotto l!esito sperato.
St#ate,ie de i!ionali
Contrapposta alla teoria dell!utilit) multi-attri utiva, troppo dispensiosa, esiste la teo#ia di Si$on, c"e alle,,e#i! e note"ol$ente il a#i o o,niti"o: il de i!o#e !i a ontenta di raggiungere un li"ello $ini$o a etta)ile di !oddi!(azione. 2i una prima classe di strategie dette o$pen!ato#ie, c"e vengono applicate quando gli attri uti o le alternative sono paragona ili tra di loro; quando ci non possi ile, vengono utilizzate strategie nono$pen!ato#ie. &lla prima classe appartiene la !t#ate,ia additi"a o $odello linea#e, nella quale si sommano tutti i valori ponderati per ottenere un valore glo ale per ogni alternativa, per poter scegliere quella c"e "a riportato il valore maggiore. &lla seconda classe appartengono l!euristica 3le!!i o,#a(i a4 # determina l!attri uto pi, importante e sceglie l!alternativa con il valore pi, elevato$ e le strategie di 3eli$inazione pe# a!petti4 #si impone un valore minimo accetta ile e si scartano tutti i valori c"e non lo raggiungono$. +a scelta delle strategie in(luenzata da effetti di compito # o$ple!!it3$ ed e((etti di onte!to #similarit) e attrattivit) delle alternative$.
quali la ver alizzazione simultanea e le osservazioni dirette, c"e permettono allo sperimentatore di costruire un grafo del comportamento del pro lema per avere una descrizione analitica dei processi c"e effettua il solutore in una situazione pro lemica.
Pa#adi,$i di #i e# a
In!i,0t
*l termine fu introdotto da 6<0le# e indica il $o$ento in ui la !ituazione !i #io#,anizza e diventa trasparente e "en,ono olti 0ia#a$ente i !uoi t#atti e!!enziali on i lo#o #e ip#o i #appo#ti. +5 insig"t un concetto de! #itti"o, (eno$enolo,i o; la #i!t#uttu#azione invece il on etto e!pli ati"o del (eno$eno. Per effetto della ristrutturazione la situazione diventa trasparente e l= in!i,0t a o$pa,na $a non p#odu e la !oluzione. =eis erg e &l a proposero il pro lema dei nove punti e conclusero c"e la difficolt) del pro lema sta nel fatto c"e i soggetti non "anno l5esperienza necessaria per arrivare a concettualizzare la soluzione; si oppongono quindi al concetto di insig"t proposto dai gestaltisti.
* on etti "anno due principali funzioni: (a"o#i#e l-e ono$ia o,niti"a e (a"o#i#e le in(e#enze. -n concetto un in!ie$e di p#op#iet3 !in,ola#$ente ne e!!a#ie e ,lo)al$ente !u((i ienti pe# l-appa#tenenza alla ate,o#ia. Soddi!(a il #ite#io di e ono$i it3, in quanto una singola rappresentazione usata per un!intera categoria, e inoltre !pie,a oe#enza e oe!ione dei on etti #i mem ri sono tenuti insieme dalla condivisione di attri uti$.
>itt,en!tein ritiene c"e on etti 'uotidiani 0anno una !t#uttu#a pi1 de)ole di 'uella de(inizionale; mem ri di una categoria sono correlati fra loro attraverso insiemi di fattori c"e si sovrappongono #!o$i,lianza di (a$i,lia$. Questa concezione alla ase delle principali #iti 0e #i"olte alla teo#ia la!!i a: di((i olt3 ad identi(i a#e le p#op#iet3 c"e definiscono la maggior parte dei concetti naturali;
non esiste sempre un accordo sulla categorizzazione, anc"e se ci dovre e essere garantito; un on etto do"#e))e po!!ede#e tutte le p#op#iet3 de(inenti del on etto !o"#ao#dinato pi, alcune propriet) pi, specific"e distintive, $a 'ue!ta p#e"i!ione (alli! e in $olti a!i; diversit) rilevata fra i mem ri di una stessa categoria in relazione al grado di tipicit) #'uanto ia! un o,,etto #app#e!enta una e#ta ate,o#ia$. Questo fenomeno non & !pie,ato dalla teo#ia la!!i a.
2eo#ie in,enue
%ono le teorie c"e le persone si costruiscono sul mondo per tentare di !pie,a#e il $odo in ui e#ti att#i)uti !ono #a,,#uppati in una ate,o#ia. *l concetto sare e quindi un insieme di relazioni fra attri uti c"e rendono coerente la categoria. & sostegno della coerenza concettuale #come i concetti rappresentano un insieme di elementi ragionevole per c"i lo concepisce$ vi sono dati sperimentali: le ate,o#ie sono app#e!e pi1 (a il$ente !e !ono #e!e oe#enti da una teo#ia, e il ,#ado di ono! enza di un dato do$inio, condiziona la (o#$azione di on etti. +a principale influenza delle teorie la si pu riscontrare con oggetti nuovi o 3di confine4 # orderline$. *nfine questa teoria affronta il pro lema della delimitazione degli attri uti rilevanti, data principalmente dal contesto.
Postula c"e i on etti non !ono #app#e!entazioni !ta)ili, poic"6 persone diverse o la stessa persona possono avere concetti diversi di una stessa categoria di oggetti, in contesti e momenti differenti. Questo $odello cos' strutturato: la (+? contiene una grande quantit) di conoscenza interrelata e continua, c"e viene usata per costruire concetti nella memoria operativa; !ulla )a!e delle in(o#$azioni ontenute nella ML2% la $e$o#ia di la"o#o o!t#ui! e i on etti in #elazione ai onte!ti e alle !ituazioni:
i on etti allo#a !ono o!t#utti te$po#anei 0e dipendono dai onte!ti. -n concetto non rappresenta una data categoria in ogni occasione: esiste un nucleo di informazioni indipendenti dal contesto, dopo c"e una propriet) stata associata pi, volte ad una categoria. Al $uta#e de,li ! opi% de,li e!e$pla#i e del onte!to% a$)iano an 0e i on etti 0e le pe#!one !i #eano pe# una !te!!a ate,o#ia.
Il teo#e$a di Aa8e!
@appresenta il #a,iona$ento c"e ci consente di $odi(i a#e le no!t#e opinioni alla lu e delle nuo"e in(o#$azioni 0e "ia "ia a 'ui!ia$o. -n esempio di questo ragionamento pu essere ritrovato nella dia,no!i $edi a: il medico dovr) considerare, oltre al risultato del test, anc"e l!incidenza della malattia nella popolazione di provenienza del paziente; la pro a ilit) c"e il paziente c"e risultato positivo al test sia #eal$ente $alato, !i ottiene di"idendo la pe# entuale dei $alati 0e 0anno a"uto e!ito po!iti"o al te!t pe# la pe# entuale ,ene#ale di tutti olo#o 0e !ono #i!ultati po!iti"i al te!t% !ia !ani 0e $alati. *n questo caso con il teorema di .aAes possiamo asarci sull!incidenza della malattia all!interno di una certa popolazione, modificandola successivamente alla luce dell!esito del test.
La p#o)a)ilit3 ondizionale
Pe# "aluta#e la p#o)a)ilit3 ondizionale 0e !i "e#i(i 0i un e"ento A% dato il "e#i(i a#!i di un alt#o e"ento A% io& p9ACA$, sono stati effettuati vari esperimenti. *n ase al pro lema delle tre scatole & . C, i soggetti applicano #edenze intuiti"e ed e##onee di#etta$ente alla p#o)a)ilit3 a po!te#io#i di A. +e due principali sono: E'uip#o)a)ilit3 delle #e!tanti alte#nati"e #uniformitA elief$ Il no-neD!% no- 0an,e )elie(% c"e deriva dal fatto di sapere fin dall!inizio c"e almeno una delle due scatole . e C vuota.
Pro lemi scolastici: vengono usati pro lemi c"e forniscono informazioni riguardo: -- la pro a ilit) di ase, c"e pu essere definita come la frequenza relativa con cui un evento si verifica; -- l!informazione specifica c"e fornisce pro a ilit) relativa ad un sottogruppo. App#o io (#e'uenti!ti o
%econdo gli studiosi, il #a,iona$ento !tati!ti o intuiti"o & !t#uttu#ato in $odo (#e'uenti!ti o. *l concetto di pro a ilit) non applica ile ad un singolo evento, ma !olo a !e'uenze di e"enti. +a pro a ilit) di ase avre e quindi un i$patto $ino#e in o$piti 0e #i,ua#dano un !in,olo a!o #i!petto a 'uelli in ui la "alutazione #i 0ie!ta & #elati"a ad una !u e!!ione di e"enti. %i pensava c"e questo approccio riducesse il fenomeno della fallacia, ma non cos'.
*n condizioni di incertezza le pe#!one !o"#a!ti$ano l-a u#atezza delle p#op#ie "alutazioni #overconfidence$. 2ia via c"e il o$pito diventa pi1 (a ile, di$inui! e l- o"e# on(iden e #"ard-easA effect$. +a !otto!ti$a della propria prestazione & de(inita unde#- on(iden e. +! overconfidence spiegato dal $odello della (o#za-pe!o: per forza si intende quanto estremi sono i dati a favore di una certa ipotesi, e per peso si intende la validit) predittiva del dato. %e la forza tende a dominare sul peso, intervengono euristic"e quali la rappresentativit) e l!euristica dell! ancoramento #per la quale si resta ancorati al valore di partenza$ e aggiustamento # per la quale si modifica insufficientemente il valore di partenza in considerazione di altri elementi$.
La (alla ia dell-inte#!ezione
Eu#i!ti 0e natu#ali
La p#o)a)ilit3 dell-inte#!ezione di due e"enti dati A e A & ne e!!a#ia$ente in(e#io#e a 'uella #elati"a ai !in,oli e"enti 0e la o$pon,ono 9A: e 9A:. Questo principio spesso violato #e##o#e di inte#!ezione$. ?ale errore, secondo ?versBA e Ca"neman dovuto all!euristica della rappresentativit), per la quale la p#o)a)ilit3 di un e"ento & "alutata in #elazione al ,#ado in ui 'ue!to #app#e!enta la !ua (onte o il p#o e!!o 0e lo p#odu e.
+e persone dimostrano la tendenza ad indi"idua#e #elazioni di tipo au!ale an 0e do"e non "e ne !ono, rilevando la presenza di sistematicit) in comportamenti incerti e ascrivendola a processi causali. %i definisce o##elazione illu!o#ia la credenza secondo cui due "a#ia)ili !ono o##elate 'uando in #ealt3 non lo !ono. ?u$e "a definito i (atto#i c"e influenzano il nostro modo di percepire la causalit): contiguit), similarit) e co-occorrenza di causa ed effetto.
Conti,uit3 e !i$ila#it3
?u$e aveva rilevato c"e la !i$ila#it3 t#a au!a ed e((etto on!enti"a di "ede#e #elazioni au!ali; ci stato confermato da esperimenti di (ic"otte e da ricerc"e sulla percezione sociale. 7ai risultati emerso c"e "i &
$a,,io#e p#open!ione a pe# epi#e #elazioni di au!alit3 t#a e"enti% !e 'ue!ti a adono onte$po#anea$ente e !e au!a ed e((etto !ono in 'ual 0e $odo !i$ili; vi sono minori pro a ilit) di percepire relazioni causali tra eventi distanziati nel tempo ed impro a ile c"e le persone individuino correlazioni reali se queste non corrispondono a credenze preesistenti.
+a teoria attri uzionale !i o upa de,li e((etti delle att#i)uzioni !u e$ozioni e o$po#ta$ento. %econdo =einer, le no!t#e att#i)uzioni in a!o di in!u e!!o po!!ono dete#$ina#e le no!t#e !en!azioni e le no!t#e azioni !u e!!i"e: se attri uiamo il nostro fallimento ad una causa esterna ci arra iamo; se la attri uiamo ad una causa interna tendiamo a sentirci depressi. +a teoria attri uzionale "a ottenuto on(e#$e li$itate; ci ascrivi ile in parte al pro lema di far corrispondere cause percepite a dimensioni causali rilevanti; inoltre l5unico studio effettuato sulle reazioni emotive si asato su una versione incompleta del modello del processo attri utivo di CelleA.
Spie,azioni e pen!ie#o
Le pe#!one tendono ad e((ettua#e talune ! elte piutto!to 0e alt#e 'uando de"ono !pie,a#e le p#op#ie p#e(e#enze. *l dover fornire spiegazioni ad altri pu indurre i decisori ad esplorare le opzioni in modo pi, approfondito. *noltre vi un aumento della motivazione nelle persone c"e sanno di dover giustificare le proprie decisioni e tendono a non modificare una decisione presa; ci dovuto secondo ?etlocB a fattori motivazionali c"e portano le persone ad apparire coerenti con le proprie decisioni.
Capitolo K L=eFpe#ti!e
+5eGpertise la o$petenza in uno !pe i(i o do$inio di ono! enza; pu riguardare i domini pi, diversi ma generalmente uno stesso soggetto sviluppa eGpertise solo in uno o poc"i domini.
La #i e# a !ull=eFpe#ti!e
Gli inizi
La #i e# a p!i olo,i a !ull=eFpe#ti!e 0a a"uto o#i,ine on l=e!i,enza di e!tende#e l=e!a$e dei p#o e!!i di p#o)le$ !ol"in, dai pro lemi semanticamente poveri, c"e per essere risolti ric"iedono il riferimento a specific"e conoscenze precedenti, a 'uelli !e$anti a$ente #i 0i, c"e implicano il riferimento ad una ase di conoscenza ricca ed articolata. Per garantire una uona prestazione per non asta avere notevoli capacit) di ricerca, ma isogna anc"e sapersi riferire ad una struttura di conoscenza en organizzata: si doveva quindi passare da sistemi asati su una strategia di potenza a sistemi asati su una strategia di conoscenza; si svilupparono cos' 3!i!te$i e!pe#ti4, c"e si fondano su una ase di ono! enza !pe i(i a di un do$inio e 0e 0anno la (unzione di !"ol,e#e dei o$piti p#e i!i nell=a$)ito del do$inio !te!!o. Questi sistemi "anno in comune un programma di ase #motore inferenziale$ ma differiscono perc"6 le procedure di soluzione dei pro lemi sono connesse alla ase di conoscenza posseduta dal sistema e all5organizzazione.
Su)eFpe#t: conoscenza generica del dominio ma inadeguata conoscenza specializzata; EFpe#t: conoscenza specializzata nel dominio. Poic"6 l5eGpertise si asa su una conoscenza acquisita nell5arco di diversi anni, e quindi gli individui avranno avuto difficilmente le stesse esperienze e occasioni di apprendimento, in un campione ci saranno inevita ilmente differenze tra un esperto e l5altro. Solita$ente le #i e# 0e !ull=eFpe#ti!e !ono di tipo t#a!"e#!ale #confronto fra soggetti di diverso grado di competenza in un dato momento$ e $eno !pe!!o !ono lon,itudinali #confronto fra vari periodi sullo stesso soggetto$.
I o$piti p#opo!ti
Consentono di indagare: A!petto !tati o della ono! enza: il modo in cui i contenuti propri del dominio vengono codificati, rievocati, categorizzati e la loro organizzazione in reti concettuali; A!petto dina$i o della ono! enza: strategie di soluzione di pro lemi #si c"iede ai soggetti di risolvere un pro lema del loro dominio e si osservano i comportamenti oppure si usa la tecnica del ragionamento ad alta voce c"e consiste nel c"iedere ai soggetti di dire tutto quello c"e viene loro in mente durante il processo di soluzione$.
St#ate,ie di #a,iona$ento
7a esperimenti di La#7in si notato c"e gli e!pe#ti "anno adottato una !t#ate,ia di #a,iona$ento in a"anti, "anno cio seguito una serie di step successivi c"e li "a condotti dalla situazione iniziale #dati presentati nel pro lema$ alla situazione finale #o iettivo da raggiungere$ come se tutte le tappe fossero
collegate in sequenza; gli ine!pe#ti invece "anno adottato una !t#ate,ia di #a,iona$ento all=indiet#o, c"e prevede un primo confronto della situazione iniziale con quella finale, l5adozione di una strategia c"e riduca il divario tra le due situazioni, il raggiungimento di uno stato intermedio c"e viene confrontato nuovamente con quello meta per valutarne il divario e cos' via finc"6 i due processi non coincidono. Questa visione stata per di attuta; Patel e altri "anno verificato l5e!i!tenza di una !t#ate,ia $i!ta (o#Da#d-)a 7Da#d: il ragionamento degli esperti di tipo forHard quando sono disponi ili fin da su ito tutte le informazioni necessarie per giungere ad una diagnosi; di tipo forHard- acBHard quando si dispone di informazioni ridondanti rispetto a quelle necessarie o quando isogna raccogliere ulteriori informazioni. Dli e!pe#ti diversamente dagli inesperti, in !t#ate,ie )a 7Da#d indi"iduano po 0i !ottop#o)le$i e li o#,anizzano in $odo ,e#a# 0i o; inoltre dedicano ampio spazio alla valutazione della soluzione #eventualmente sanno intraprendere un percorso di ragionamento alternativo migliore$.
Capitolo M Pen!ie#o nella "ita 'uotidiana La p!i olo,ia o,niti"a della "ita 'uotidiana
+e attivit) di pensiero nella vita quotidiana sono state studiate da tre approcci fondamentali:il #a,iona$ento 'uotidiano in la)o#ato#io, la !oluzione dei p#o)le$i nella "ita 'uotidiana e ,li e##o#i u$ani.
completamente esplicita. Questo approccio "a usato compiti quali la pianificazione di attivit), la valutazione di argomenti e la scelta fra opportunit). Pe#7in! conclude c"e le prestazioni fornite dai soggetti sono caratterizzate da in o$pletezza di anali!i e da tendenze !i!te$ati 0e (o#$ali #come l5affermazione della conseguente$ e in(o#$ali; tali p#e!tazioni non $i,lio#e#e))e#o nN on l=i!t#uzione nN on le e!pe#ienze di "ita. +a teoria dei modelli mentali di Jo"nson-+aird si pone in maniera diversa ed maggiormente sostenuta: nella vita reale le persone affrontano quasi sempre situazioni caratterizzate da incompletezza di informazione e quindi non possono eseguire una deduzione valida. %ono quindi costrette a fare inferenze induttive possi ilmente plausi ili. (a i processi cognitivi sottostanti rimarre ero gli stessi nelle due situazioni.
La teo#ia
%econdo la teoria della cognizione distri uita, l=atti"it3 o,niti"a u$ana non & a#atte#izzata e! lu!i"a$ente dall=atti"it3 e#e)#ale )iolo,i a$ente dete#$inata $a & di!t#i)uita t#a il e#"ello e ,li a#te(atti o,niti"i 0e l=uo$o adope#a. -n a#te(atto o,niti"o modifica il contenuto ed il relativo significato delle conoscenze coinvolte nell5ela orazione; $odi(i a quindi an 0e la po!!i)ilit3 di #i!ol"e#e i p#o)le$i.