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opolarissimo, anche in grazia dei quotidiani comunicati dello Stato -Maggiore su lle operazioni di guerra: comunicati, come s'intende,

non compilati da lui, ma d a lui ispirati e riveduti; e per questo, nei vari testi a stampa, vi si legge, i n fine, la formula tipica della burocrazia militare: Firmato Cadorna. Nel Veneto capit cos che un brav'uomo, in omaggio al Cadorna, pretese un giorno di dare a un suo rampollo il nome di Firmato ch'egli, in buona fede credeva fosse il nome di battesimo del generale. (FuMAGALLI, Chi l'ha detto?). 2148- Si era perduta una trincea sul San Michele. Cadorna chiam a rapporto il gen erale di divisione e gli ordin l'immediata ripresa dell'azione. Il generale di di visione titubava: - Gli uomini sono stanchi... Cadorna lo fiss tranquillo e sillab: - Sono pi stanchi i nemici. la trincea fu ripresa la sera stessa. (OJETTI, Cose viste). 2149. Dopo Caporetto, il generale francese Foch venne al Comando Supremo italian o scontento, burbero, accigliato. Saluti brevi, spiegazioni lunghe sulle carte, Foch, seduto, senza alzar la testa dalle carte, indicava: - Bisogna far questo... bisogna far quest'altro... - Gi fatto, mio generale - risponde Cadorna in piedi al suo fianco. - Bisogna mandar qui dell'artiglieria. - L'ho gi mandata, mio generale. - Bisogna riunir qui delle truppe... - Vi ho riunito una divisione. Un minuto di silenzio. Foch si alza- in piedi e, tendendo la mano a Cadorna: - Ma allora inutile che io sia venuto, mio generale. (Corriere della Sera, ottob re 1923). 2150. Il generale Pecori Giraldi, il 9 novembre 1917, si present a Pa,dova a Cado rna. Questi gli chiese: Novit? Il generale gli spieg minutamente ci che aveva fatto per mantenere il collegamento con la Quarta Armata. Il Cadorna lo ascoltava attentamente, senza batter ciglio . Pecori stava per congedarsi, quando Cadorna gli disse: - Allora la novit gliela dir io. Me ne vado. Cio no: mi mandano via. Il generale Pecori era imbarazzatissimo. Cadorna comprese e lo abbracci. - Ricordiamoci soltanto - gli disse alla fine - che lei ed io, qualche ,cosa in questi anni per salvare l'Italia l'abbiamo fatta. Il resto non conta. ,(OJETTI, Cose viste, III). 2151. Quando fu sostituito 'da Diaz nel Comando Supremo, il suo cuore 'sanguin;ma cap che era giusto che cos fosse. Egli stesso ne dava la ragione: - Il destino del soldato di servire la patria finch pu; poi, di andarsene -in pace . Bisogna accettarlo. lo l'ho accettato. (GATTI, Uomini e folle di guerra). 2152. Una mattina, a Versaglia, erano a colazione assieme Sonnino, Ministro degl i Esteri, Orlando e Cadorna, che allora si trovava col con la Missione Militare I taliana. Cadorna, ricordando di aver disobbedito, quando era al Comando Supremo, a un ordine del Consiglio dei Ministri, aveva detto: - Perch io non sono di quelli che legano l'asino dove vuole il padrone. - No - aveva risposto, caustico, il Sonnino - lei di quelli che preferiscono leg are l'asino e il padrone. (GATTI, Uomini e folle di guerra). CADOUDAL Giorgio nato a Brech nel 1771, morto a Parigi, giustiziato nel 1804; generalissimo degli scivani e -cospiratore realista. 2153. Giorgio Cadoudal era figlio . di un agricoltore piuttosto agiato -della pa rrocchia di Brech, vicino a Kerlano. Secondo una tradizione trasmessa nella sua f amiglia, un giorno che la madre lo teneva, neonato, tra le braccia, -seduta alla porta di casa sua, pass di li un mendicante, che, avvicinandosi, .pose una mano sulla fronte del bambino e disse: - Questo bambino sar causa di grandi mali a s stesso e ai suoi. Il nome stesso di Cadoudal era un presagio infausto, perch in idioma -,celtico vuol dire: guerriero cieco. (LENOTRE, Georges Cadoudal). 2154. Di spiriti liberali, Cadoudal fu dapprima fautore della Rivoluzione France

se; ma, quando questa giunse al regicidio e alla persecuzione contro -i preti, e ssendo Cadoudal realista e credente come tutti i suoi compatriotti, si ribell e c apitan quanti pi giovani pot, portandoli a combattere contro le truppe giacobine, c omandate da Hoche. Molti erano i capi della rivolta vandeana; ma Cadoudal si mos tr subito uno dei pi abili e coraggiosi. Dopo una -battaglia che le truppe realist e perdettero, Cadoudal, assumendo il comando -delle schiere superstiti, riusc a r iportarle sane e salve nei loro paesi, schivando l'esercito nemico. Questa manov ra fu cos ben condotta, che venne ammirata da tutti i generali delle legioni real iste, i quali, in riconoscenza, lo acclamarono loro generalissimo. Era il 21 ago sto 1795, e Giorgio Cadoudal aveva appena venticinque anni. (LENOTRE, Georges Ca doudal). 2155. Ormai, sull'orizzonte della Rivoluzione comparso Napoleone, -primo Console , il cui motto : Distruggere Giorgio e il suo esercito. Infatti gli manda contro Br une, il generale pi rigido e pi terribile della repubblica. . Sul capo di Cadoudal pendono taglie enormi. Ma Cadoudal non si trova. I miglio ri segugi gli dnno inutilmente la caccia; e quando meno Brune se l'aspetta, ecco questo introvabile capitano dar audacemente l'assalto, con un pugno di uomini, m al vestiti, peggio nutriti, mezzo disarmati, a tutto un reggimento di truppe reg olari. E la vittoria sempre di questo generale fantasma! Intanto molti dei suoi fautori vengono presi, altri uccisi, altri sfiduciati abbandonano la partita. Br une stesso, che non facile a commuoversi, compassiona la sorte imminente di Gior gio e gli scrive: Tutti vi abbandonano, tutto contro di voi. Arrendetevi! Giorgio Cadoudal per tutta risposta fa fucilare due spioni. (LENOTRE, Georges Ca doudal). 2156. Fouch spediva ogni tanto contro Cadoudal degli agenti segreti per ucciderlo . Questi erano in massima parte, antichi partigiani ed amici del Cadoudal. che F ouch aveva corrotto: essi potevano cos trovar aperta la via per giungere al genera lissimo degli scivani. Se non che la polizia di Cadoudal lo serviva benissimo, e d egli sapeva di questi emissari gi prima che partissero da Parigi. Due di questi , Antoine e Laisn, erano appena arrivati in Bretagna, quando una sera furono circondati da una truppa di scivani e arrestati. Vennero portati dinanzi a Cadoudal, il quale disse loro: - Dunque, signori, voi venite per avvelenarmi. Proteste energiche dei due che si proclamano innocenti. Allora Giorgio. ordina a i suoi uomini: - Scucite il colletto di Antoine e ci troverete il sacchetto contenente il !vele no. L'ordine fu eseguito e si trov infatti il veleno. Allora i due colpevoli si ingi nocchiarono ai piedi di Cadoudal, confessando la loro colpa e domandando perdono . - troppo tardi - rispose Giorgio. E li fece fucilare. (LENOTRE, Georges Cadoudal). 2157. Napoleone volle conoscere Giorgio Cadoudal e lo fece venire con, un salvac ondotto a Parigi. Lo ricevette alle Tuileries; ma, mentre l'imperatore, parlava col capo degli scivani, Rapp e Bourienne stavano nella stanza vicina, con la por ta aperta. Quando il colloquio fu finito, Napoleone rientrato nel suo gabinetto, domand a Bo urienne: - Perch avete lasciato la porta aperta? - Se voi l'aveste chiusa - rispose Bourienne - io l'avrei riaperta. Potevamo las ciarvi solo con un uomo terribile come quello l? E Napoleone: - Lo credevate dunque capace di un tradimento? No, no, quello un uomo leale. Io non credo alla virt degli uomini, ma credo al loro onore. (LENOTRE, Georges Cadou dal). 2158. Dopo il colloquio con Napoleone, Giorgio Cadoudal raggiunse if suo amico H yde de Neuville che l'attendeva impazientemente. - Ebbene? - gli fece, appena lo vide. - Ebbene, avevo una gran voglia di soffocare tra le mie braccia robuste quell'om

etto - disse Cadoudal. - Non immaginerai mai che sforzo ho dovuto fare per frena rmi! Hyde de Neuville gli fece osservare che, qualche mese prima, Napoleone aveva par lato di lui con molta benevolenza. - Si; ma ora cambia tono. Capirai! Ha visto prosternati ai suoi piedi tanti fier i repubblicani che volevano a tutti i costi la libert o la morte! Napoleone intan to diceva ai suoi segretari: - P- un fanatico, non sono riuscito a convincerlo. Gli ho fatto delle offerte ch e chiunque altro avrebbe accettato; ma stato. irremovibile. Eppure avrei voluto avere a ogni costo quest'uomo con me! (LENOTRE, Georges Cadoudal). . 2159. Cadoudal e Hy4e de Neuville, fuggendo da Parigi, dove la loro vita non e ra pi sicura, riuscirono a imbarcarsi nascostamente su una barca da pesca, eluden do la sorveglianza della polizia. In mare c'era una terribile tempesta. Tuttavia i due cospiratori, avvoltolati nei loro mantelli, riuscirono a prender sonno. A un tratto Hyde de Neuville fu svegliato dal suo compagno. - Sai che cosa dovremo dire al re e ai principi, appena saremo salvi a _Londra? Dovremo dire che, se il re riuscir a risalire sul trono, dovr farei fucilare tutt' e due, perch noi saremo sempre dei cospiratori e niente altro che -dei cospirator i. Ormai ci abbiamo fatto l'osso! (LENOTRE, Georges Cadoudal). 0 2160. Un giorno, passando per Hyde-Park, Cadoudal vide il duca di "Bery che se la passeggiava in compagnia di alcune signore eleganti. - Ah! - borbott il casto Giorgio - come farebbe meglio a battersi nelle nostre la nde!, Il discorso fu riportato al conte di Artois, che il giorno dopo fece capire -a C adoudal che lo sapeva. - vero - rispose l'uomo leale - non ho potuto trattenermi dal rimpiangere che un principe reale si dilettasse di una frivola compagnia, di donne... Un cortigiano presente, volendo attenuare l'impressione di queste parole, disse allora: - Ma, quando il duca di Berry vorr scendere in Bretagna, non avr che da farsi vede re, perch 'tutti i cuori siano trascinati dall'entusiasmo e tutte le _braccia sia no pronte a combattere. Giorgio, al pensiero di tutti gli audaci che erano morti o erano stati vinti -ap punto perch mancava alla loro testa un principe dei Borboni, arrossi di vergogna e di collera ed esclam: E dunque perch non viene? (LENOTRE, G eorges Cadoudal). 2161. A Londra, un cortigiano, seccato dell'insistenza con cui Giorgio -Cadoudal chiedeva che qualcuno dei principi in esilio sbarcasse in terra di Francia per mettersi a capo della reazione, gli domand un giorno: - Voi. volete che il principe vada in Bretagna. Ma rispondete voi della :sua vit a? - No - rispose Cadoudal; ma rispondo del suo, onore. (LENOTRE, -1Georges Cadotid a.1). 2162. Giorgio, tornato in Bretagna, riprese la guerriglia. senza quartiere. I po liziotti di_ Napoleone gli davano una caccia spietata; ma egli aveva -organizzat o un controspionaggio tale, che era sempre al corrente di tutto quan-to si facev a contro di lui e spesso intercettava persino le lettere delle autorit. Una volta cadde in sua mano una lettera in cui Fouch scriveva al prefetta della r egione: State senza alcun timore. Ho preso misure contro Giorgio, ed impossibile che egli mi sfugga. E Cadoudal vi scrisse sotto: t quel che vedremo! Poi *fece reca pitare la lettera al prefetto. (LENOTRE, Georges Cadoudal).2163. Quando Cadoudal e Pichegru cercavano di far entrare Moreaunella loro congi ura, questi non nascose che egli avrebbe aderito solo nel caso che a Napoleone v enisse sostituito lui nella dittatura. Non se ne fece nulla, e Cadoudal, uscendo dal colloquio, disse a Pichegru: - Giacobino per giacobino, preferisco allora quello che c' gi! (LENOTRE, Tournebut ). 2164.. Ricercato per tutta Parigi, Cadoudal si rifugiava di casa in casa.. Una v olta i'suoi amici lo portarono nella catapecchia di una fruttivendola, certa Lem oine, facendolo passare per un povero diavolo perseguitato dai cre- ditori. Ques

t'incognito provocava incidenti curiosi. Siccome per tutta Parigi non si parlava che di Cadoudal, che era stato dipinto come un terribile brigante.e sul quale e rano state messe taglie altissime, la fruttivendola una sera, a tavola disse al suo ospite: - Sapete? Dicono che, se non prendono subito Cadoudal, frugheranno, tutte le cas e, a una a una, e imprigioneranno intieri quartieri di gente. Sciagurato! Se io sapessi dov', lo farei subito arrestare! Un'altra sera, ella disse: - Dicono che Cadoudal sia uscito da Parigi, dentro una cassa da morto. E Cadoudal le rispose: - Ah, se potessi uscire anch'io cos, per farla ai miei creditori! Quanto lo invid io! E, cos dicendo, il sereno Cadoudal sorrideva. (LEONTRE, Tournebut). 2165. All'atto dell'arresto, Cadoudal si era strenuamente difeso ez aveva ferito gravemente uno degli agenti mandati a inseguirlo. Quando fu por- tato dinanzi a l prefetto di polizia, questi voleva quasi renderlo responsabile-delle ferite fa tte all'agente e, in tono di rimprovero, gli disse: - Pensate! Avete ferito un poliziotto, un padre di famiglia. E Cadoudal ebbe buon gioco rispondendogli: - La prossima volta dunque fatemi arrestare da un celibe. (LENOTRE, Tournebut). 2166. Gl'interrogatori di Cadoudal e dei suoi complici erano fatti da un giudice istruttore, certo Thuriot, che era stato un convenzionale e aveva votato la mor te del Re. Perci Cadoudal, fingendo di sbagliarsi, lo chiamava sempre Tueroi (ucc ide il re); una volta che gli sfugg il nome vero, subito. dopo ebbe come un brivi do di disgusto e borbott: - Presto, un bicchiere d'acqua, che io possa risciacquarmi la bocca! (LE- NOTRE, Georges Cadoudal). 2167. Alcuni testimoni- avevano detto che Cadoudal portava sempre con se un ritr atto in miniatura del re Luigi XVI. Ma, per quante ricerche si facessero, il rit ratto non fu trovato. Allora il giudice istruttore Thuriot domand, a Cadoudal: - Che cosa avete fatto di questo ritratto? E Giorgio, pronto, alludendo al regicidio di Thuriot: - E tu che cosa hai fatto dell'originale? In certi momenti pareva proprio che Cadoudal fosse il giudice e che ir giudice f osse l'imputato. (LENOTRE, Georges Cadoudal). 2168. Napoleone aveva dipinto sempre Cadoudal come un brigante,, e perci, quando cominci il processo contro di lui e contro i numerosissimi suoi complici, il popo lo gli era ostilissimo. Se non che, appena parl Cadoudal, subito tutti capirono c he non era un brigante, ma un eroe. Egli proclam, altamente, ma senza enfasi, la sua fede realista, confess d'essere venuto a Parigi per riunire i mezzi di restau rare i Borboni; e in tutto il, resto fu stoico, assumendo su di se tutte le resp onsabilit e scagionando i suoi complici, persino quelli che, per debolezza, lo av evano accusato. Tanto sangue freddo, tanta abnegazione gli conciliarono tutti i cuori. La signora Rcamier, dopo aver assistito a qualche udienza, divenne entusiasta di Cadoudal. - Sdegnoso della menzogna, - disse egli preoccupato soltanto di, salvare non la sua testa, ma il suo onore. (LENOTRE, Georges Cadoudal). 2169. Napoleone era furibondo della quasi assoluzione di Moreau, ma. inveceera c ommosso e turbato dalla grande figura morale di Cadoudal e diceva: - Se, in questo processo, potessi fare una grazia, la farei a quello li. E gli mand segretamente delle persone di sua fiducia a proporgli di domandare la grazia. Gli offr persino di farlo fuggire, senza neanche dargli la, umiliazione d i chiedere grazia. Tutto inutile. - I miei compagni mi hanno seguito in tutti i pericoli, io debbo seguirli. sul p atibolo. Aver la grazia o soltanto domandarla, sarebbe una diserzione. E Napoleone, sempre pi ammirato: - Ah, se avessi avuto per me un uomo come questo, quante cose grandi-avrei potut o fare! (LENOTRE, Georges Cadoudal). 2170- A uno dei messi di Napoleone, che veniva a offrigli la libert e, il perdono

, Cadoudal rispose: - E mi promettete anche un'occasione pi bella di questa per morire?' (LENOTRE, Ge orges Cadoudal). 2171- Il generale Pichegru fu trovato morto nella sua cella. Dissero, che s'era impiccato; ma i suoi compagni credevano che invece fosse stato ucciso. Il giorno stesso dell'esecuzione, quando i condannati furono vestiti con gliabit i soliti dei forzati, a pi colori, Cadoudal disse: - Rassomiglio a un arlecchino! E poi: - Oggi morr, e non mi dispiace; ma siccome amo la mia patria, mi dispiace di capi re che sar ancora sventurata per molti anni! Poi, sorridendo, disse al suo carceriere: In quanto a Pichegru, stasera in cielo sapremo se vero che si ammazzato da s. (LE NOTRE, Tournebut). 2172. Dopo la condanna, Cadoudal disse' Napoleone ha commesso un grave errore. Avrebbe dovuto farci fucilare-tutti appen a arrestati: l'opinione pubblica sarebbe stata- favorevole a lui., Col processo pubblico, egli ci ha innalzati su un piedistallo altissimo di gloria. . Portato al patibolo, Giorgio domand' e ottenne di esser giustiziato per .primo. - Non voglio che i miei compagni abbiano nemmeno l'ombra di un dubbio che io pos sa sopravvivere a loro. Del resto io sono il capo ed giusto che ,dia loro l'esem pio. (LENOTRE, Georges Cadoudal). CADOUDAL Enrico -discendente del famoso cospiratore realista; combatt in Crimea. 2173. Un giorno, a Malta, sbarcato dal bastimento che lo conduceva -in Crimea, d ove si batt da eroe, attacc briga col cameriere d un caff, che non voleva servirgli un terzo bicchierino di 1 liquore, dato che a Malta v'erano leggi severissime su lla temperanza. Ne segui una lotta epica: avendo preso a pugni il cameriere e il padrone .del ca ff, Cadoudal fu trascinato dalla popolazione davanti al giudice. Ma questi non eb be il tempo di cominciare l'interrogatorio, perch l'eroe beone gli calc in testa i l tocco e la tradizionale parrucca e scapp fino sul bastimento -che stava per par tire. Giunto a 'bordo, fece un b21 marameo all'isola di Malta e all'Inghilterra .sua p adrona. Per poco l'incidente nc)1 port complicazioni internazionali. (JOLLIVET, S ouvenirs). 2174. Mentre si recava in Crimea . a bordo del Borysthme, il basti--mento naufrag. Ma l'illustre beone pot salvarsi a nuoto," cavandosela con una buona bevuta d'ac qua di mare. - Per una volta che ho bevuto acqua - soleva dire Cadoudal, raccontando il suo n aufragio - doveva proprio essere salata, quella sporcacciona! .(JOLLIVET, Souvenirs). 2175. Cadoudal si batteva in duello almeno una volta la settimana e, ,dato che e ra sempre dalla parte del torto, gli amici evitavano quanto potevano ,di fargli da testimoni. Una notte Cadoudal va a bussare alla porta del marchese di Roug, s . uo .amico, e , svegliandolo di soprassalto, gli grida: - Mi batto domattina. Tu sarai mio testimone! Roug afferma di avere una bronchite e ritorna a letto. Ma Cadoudal insiste: - Hanno insultato il tuo re al caff. Il re era il conte di Chambord. Sfortunatamente, Roug cambiava opinioni politiche o gni mese, e rispose con energia: - Non voglio sentir parlare di re, in questo momento. Da ieri sono socialista. Cadoudal mand un grido d'orrore e se ne and. (JOLLIVET., Souvenirs). ,CAETANI DI TEANO Michelangelo nato a Roma nel 1804 - morto nel 1882; scrittore di cose d'arte, famoso dantista e patriotta. 2176- Il principe Michelangelo Caetani di Sermoneta era uomo molto -spiritoso e

si compiaceva di burle saporite e amene. Ai seccatori rispondeva -con paradossi che li smontavano l per l. Come fece, per esempio, con un as-sociatore di non so p i qual casa editrice, che voleva farlo abbonare a un atlante geografico. - Ma io - rispose seccamente il principe - non credo che esista la geografia. (P ESCI, I primi anni di Roma capitale). . 2177. C'era un erudito archeologo che lo seccava molto con le sue scoperte. Gli mand, per mezzo di un suo pastore, che aveva prima istruito bene su ci che doveva dirgli; alcune pietre, su cui aveva egli stesso tracciato, con caratteri antichi , una dicitura, dalla quale il dotto archeologo credette di aver trovato la lapi de mortuaria del beato Cucufino, un santo che non mai esistito se non nella fant asia umoristica del Voltaire. (PESCI, I primi anni di Roma capitale). 2178. Una burla atroce che il duca Caetani fece al cardinale Antonelli fu la seg uente. Tra la fine del 1866 e i primi del 1867, si sparse improvvisamente la voce che i l Ricasoli, allora presidente del Consiglio dei Ministri d'Italia, succeduto, al Lamarmora, fosse venuto nascostamente a Roma, dove aveva una villa al Gianicolo . Infatti quattro carte da visita di lui furono lasciate, piegate in un angolo, al cardinale Antonelli, al principe Borghese, e ad altri patrizi romani. Il card inale Antonelli rimase molto impressionato e ne chiese notizia al capo della poli zia. Il principe Borghese corse dal duca Caetani. questi, serio serio: - Anch'io ho ricevuto il biglietto. Rimaniamo calmi. Intanto il villino del Ricasoli circondato dai birri e dai curiosi. Il custode h a un bell'affermare che il Ricasoli non c'era: non gli credono. Occorsero alcuni giorni prima che si scoprisse che s'era trattato di una burla. IL cardinale Ant onelli and in bestia. Pio IX invece ne rise molto. (DE CESARE,, Roma e lo Stato d el papa). 2179. Il duca Michelangelo Caetani di Teano, patriota e studioso assai noto nel secolo scorso, non credeva n alla glottologia n all'archeologia: soprattutto a que st'ultima. E soleva dire: Ove sono dodici archeologi, sono, tredici opinioni dive rse. (FUMAGALLI, Chi l'ha detto?). . 2180. Quando Angelo De Gubernatis pass dalla cattedra d'italiano a quella di sans crito nella Universit di Roma, ci fu molto stupore nel mondot universitario e sop rattutto molta diffidenza, essendo tutti poco persuasi che il De Gubernatis foss e davvero dotto in tale materia. Una sera, a un ricevimento, in casa di un princ ipe romano, don Michelangelo Caetani domand a bruciapelo al De Gubernatis: - Voi dunque conoscete il sanscrito? Silenzio generale. E prima ancora che il De Gubernatis potesse rispondere, Caeta ni continu tranquillamente: - E nemmeno io lo conosco! (Italia che scrive, luglio 1935). 2181. Preferiva passeggiare a piedi, e nel tempo che fu deputato al. Parlamento italiano', non us mai il libretto di libera circolazione sulle ferrovie dello Sta to. Viaggiando in treno, egli che poteva viaggiar gratis in prima classe, compra va il biglietto di terza classe. Una delle sue originalit fu questa: che, appena si avvide d'invecchiare, con filo sofia degna degli antichi eroi, si fece preparare le, casse funebri, una d'olmo e l'altra di piombo. (DE CESARE, Roma e lo Stato del papa). 9CAFFARELLI Gaetano n. 1703 - m. 1783; celebre cantante. 2182. Il celebre cantante Caffarelli era famoso non solo per la sua magnifica vo ce, ma anche per il poco garbo con cui faceva attendere gli spettatori, per illu stri che fossero. Una sera era stato invitato a cantare nelle sale del cardinale Albani. Sebbene nella sala vi fossero i personaggi pi ragguardevoli di Roma, il cantante, secondo il suo solito, comparve a serata inoltrata. Cant magnificamente e fu applaudito come meritava; se non che, quando ebbe finito il programma, il cardinale fece avanzare i suoi servi e, per vendicare il pubblico, fece bastonar e il cantante di santa ragione. Questi strillava come un ossesso per il male che gli facevano, ma il pubblico, ridendo, continuava ad applaudirlo come se cantas se, ripetendo: - Bravo Caffarelli! Bravo! Bis! (FOURNEL, Du rle des coups de ba^ton).

CAFIERO Ferdinando ,ammiraglio napoletano dell'epoca di re Umberto I. 2183. Cafiero comandava il Governolo., dove era allora imbarcato il principe Umb erto. Questi, un giorno, gli si mise accanto sul ponte di comando -e gli fece va rie domande, alle quali il Cafiero rispose brevemente, come se fosse seccato. Po i il principe gli propose di cambiar rotta. All'udire quel consiglio, il Cafiero non si tenne pi. - Guagli, - gli disse - tu pienza a fa u' principe, ch'a fa' u' comandan-, -te ci pienzo io. (La Tribuna, 16 marzo 1897). 2184. Ferdinando Cafiero fu destinato a comandare il Tripoli, succe-dendo al Gal li. Costui, nel momento di cedere il comando, radun l'equipaggio sul ponte e pres e commiato da loro con commosse parole. Diede poi il turno al Cafiero, il quale fece questa precisa allocuzione: - Equipaggio, fino a mo' aggio comandato a marinari napoletani, e sono una manic a di fessi. Mi hanno detto che vui siete meno fessi, ma io non ci -credo. Vedrem o. Fianc'a prora, rompete le righe. (La Tribuna, 15 marzo 1897). -CAGLIOSTRO (Giuseppe Balsamo detto) -n- 1743 - m. 1795, alchimista e famigerato avventuriero. 2185. Il celebre Caglostro raccontava un giorno di essere stato grande amico di P onzio Pilato, e descriveva minuziosamente la sua casa e le sue :abitudini. Il ca rdinale di Rohan si accost al servo di Cagliostro e gli disse: - Io non credo quel che il vostro padrone mi racconta. Possibile che .egli abbia conosciuto Ponzio Pilato? Dovrebbe avere circa duemila anni di et. C'eravate for se anche voi? - Oh, no signore - rispose il servo - il mio- padrone assai pi vecchio -di me! Io sono al suo servizio soltanto da quattrocento anni! Il cardinale di Rolian rimase sbalordito a guardare quei due fenomeni. -(COLLIN DE PLANCY, Dictionnaire infernal). 2186. Un giorno a Strasburgo, dove Cagliostro guariva molti malati, la Facolt med ica pens un trucco per smascherarlo e mand due studenti che -dovevano passare per malati. Cagliostro li visita -- dice ai due scolari che, dato - . il loro stato di salute, deve trattenerli in casa sua per quindici giorni a dieta speciale. I due mistificatori, spaventati,- si rifiutano, dicendo -che essi vole vano. soltanto una diagnosi e non anche la cura. - Nulla di pi facile allora - rispose Cagliostro - la diagnosi presto fatta. E preso un foglio di carta, vi scrisse sopra: Eccesso di bile nei signori profess ori della Facolt. Poi invit a pranzo i due giovani, che divennero da_ quelgiorno i suoi pi entusiastici discepoli. (HAVEN, Cagliostro). 2187. Cagliostro invit alcuni suoi amici francesi, quasi tutti filosofi reputati del tempo, a colazione a casa sua. Gli invitati erano soltanto sei, e. grande fu la loro meraviglia vedendo pronti dodici coperti. Quando il pranzo cominci, arrivarono gli altri invitati: erano D'Alem- bert, Dide rot, Voltaire, il duca di Choiseul e Voisenon. - Ma costoro sono tutti morti! - osserv un invitato. Infatti, a quel tempo, D'Alembert, Diderot, Voltaire e gli altri erano morti da un pezzo. Ma Cagliostro tranquillamente rispose: - Non ci sono morti nel mondo! E il banchetto continu con una nutrita conversazione scientifica e filoso-- fica, a cui anche i morti parteciparono largamente. Nessuno riusc mai a capire il truc co di questa curiosa riunione, che fece chiasso a Parigi. (NERVAL, Le illumins). 2188. Si fa tanto onore a Rousseau e a Voltaire perch avevano previsto in termini molto generici la prossima Rivoluzione Francese; ma nessuno. di essi raggiunse la precisione profetica di Cagliostro, il quale, uscendo da Pa- rigi dopo l'affa re della collana della regina, a chi domandava quando sarebbe-tornato, rispose: - Non vi torner se non quando la Bastiglia sar atterrata e il luogo dove sorgeva l a terribile prigione mutato in ridente giardino pubblico. In una lettera Ai Francesi, che porta la data del 1786, detto chiaramente che a br eve scadenza sarebbe scoppiata una grande rivoluzione, che sarebbero stati convo cati gli Stati Generali, che sarebbero state abolite le famose lettere di cachet. (Revue de Paris, 15 febbraio 1901).

CAIROLI Benedetto nato a Pavia nel 1826 morto a Napoli nel 1889; patriota, soldato dell'indipenden za nazionale, ministro. 2189. Adelaide Cairoli, quando i suoi figli fuggirono da casa per andarsi a imba rcare nella spedizione dei Mille, li raggiunse a Genova e li sorprese-sul punto che salivano in barca. Si limit a dir loro: - Perch non mi avete avvisato? Io vi ho forse qualche volta impedito, di accorrer e a combattere contro i tiranni della nostra patria? Partite, che Dio vi benedic a! (Rosi, I Cairoli). 2190. Nella spedizione dei Mille, Benedetto Cairoli fu uno dei primt. che entr a Palermo; ma vi fu ferito a una gamba piuttosto gravemente. Fu, sottoposto al giu dizio di tre luminari di chiurgia, tra cui Agostino Bertani_ Costoro, dopo lungo consulto, decisero l'amputazione come inevitabile.GSPLIT:uPalazzi-Zanichelli 1.tx tArchivio GSplit&{5F9160D1-68ED-4692-9DC5-DA0556BA26AC}sm`-

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