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Die Heimreise: Heidegger e Hebel.

Francesca Brencio

Il fatto che il pensiero allontana ci che vicino, o meglio, si ritrae da ci che vicino e avvicina le cose lontane, un elemento decisivo per riuscire a comprendere con chiarezza la dimora del pensiero Hannah Arendt Heimatlosigkeit significa nella lingua tedesca senza patria. unespressione precisa che rimanda allassenza di una dimora e che si connota con il tono di uno smarrimento esistenziale. Wir irren heute durch ein Haus der Welt - Noi erriamo oggi nella casa del mondo1, dice Heidegger, poich ci manca il linguaggio. !enza casa e senza linguaggio, luomo "a cercando una dimora da a#itare e una parola da pronunciare$ nella sua ricerca egli erra nel mondo come unom#ra straniera persino a se stessa. %l tempo della mancanza del linguaggio il tempo della po"ert&, il tempo dell'epoca storica in cui l'essere si cela$ essa un'epoca contrassegnata da un limite linguistico inteso come un limite "erso l'apertura storica dell'essere stesso. (ppure il linguaggio la casa dell'essere. Nella sua dimora a#ita l'uomo ). *ur essendo +uanto di pi, proprio caratterizzi luomo, in +uanto co-esistenziale del asein, il linguaggio +uanto di pi, lontano luomo riesca ad esperire. .a#uso linguistico e lusura delle parole attestano e confermano +uesta mancanza originaria. .a parola contemporanea figlia di uno sfruttamento/ essa ha perso il potere di radicare luomo nella cosa che indica e con +uesta perdita ha estromesso luomo dalla sua originaria linguisticit&. Nellepoca attuale si porta al predominio sempre pi, decisi"o un altro rapporto con la lingua a causa della fretta e della grossolanit& del parlare e dello scri"ere +uotidiano. *erch0 noi crediamo che anche la lingua, come tutte le altre cose +uotidiane con cui a##iamo a che fare, sia solo uno strumento e pi, precisamente lo strumento della comunicazione e dellinformazione 123. .idea della lingua come strumento di informazione si spinge oggi fino allestremo. !i ha una conoscenza di +uesto processo ma non si pensa al suo senso 123.%l rapporto delluomo con la lingua si sta trasformando in un modo la cui portata non possiamo comprendere ancora. %l percorso di +uesta trasformazione non si pu4 arrestare immediatamente ed inoltre si s"olge nel silenzio assoluto 5. 6uesta contraffazione del linguaggio ha come effetto +uello di ridurlo a mezzo di

H. Arendt, Hannah !rendt per "artin Heidegger in occasione del suo ottantesimo compleanno, in 8. H(%9(::(;, H. A;(N9<, #ettere $%&'-$%(', trad. it. a cura di 8. Bonola, (dizioni di =omunit&, <orino )>>?, p. ?@A. ? 8. Heidegger, He)el * er Hausfreund, NesBe, *fullingen, ?CD), p. 5? Etrad. miaF. ) 8. Heidegger, Humanismus)rief, in Wegmarken, Glostermann, FranBfurt am 8ain, ?CHD$ #ettera sull+umanesimo in ,egnavia, trad. it. a cura di F. Iolpi, Adelphi, 8ilano ?CJH, p. )DH e s. 5 8. Heidegger, He)el * er Hausfreund, cit., p. 5@ s. Etrad. miaF.
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comunicazione e di informazione calcola#ile, al punto tale che esso trattato come un oggetto manipola#ile a cui la forma del pensiero de"e adeguarsi@. .usura linguistica di cui Heidegger si fa interprete un tema di riflessione complesso/ la denuncia della deficienza del linguaggio e della manipola#ilit& che luomo compie a suo discapito sono solo la parte pi, appariscente di una riflessione che affonda le sue radici allinterno della domanda sul senso dellessere. %n tal senso, la po"ert& linguistica strettamente connessa alla po"ert& metafisica ed allimpossi#ilit& storico-destinale di pensare lessere. *roprio con ,ein und -eit Heidegger a"e"a fatto esperienza della po"ert& linguistica, se##ene in +uel contesto si trattasse del linguaggio metafisico$ lincompiutezza dellopera del ?C)H sconta"a linadeguatezza del linguaggio metafisico e pi, in generale del rapporto dellesserci con il linguaggio. .'opera rimase incompiuta perch0 ci4 che manca"a era il linguaggio e tale mancanza si configura"a come intimamente connessa con la dimenticanza dellessere. *artendo da +uesta scoperta, Heidegger sottolinea pi, "olte nel corso della sua meditazione che non occorre tanto formulare un nuo"o linguaggio, +uanto mutare il rapporto all'essenza dell'anticoA, cio cam#iare il rapporto con cui lo si intende connesso allessere. %l linguaggio de"e cosK essere pensato e nominato in #ase alla relazione che intrattiene con l'essere$ %l linguaggio a""ento diradante-"elante dell'essere stesso 6$ %n +uanto tale l'essere misterioso, la semplice "icinanza di un dominare non in"adente. 6uesta "icinanza dispiega la sua essenza nel linguaggio. !ennonch0 il linguaggio non meramente linguaggio, giacch0 noi ci rappresentiamo il linguaggio, nel migliore dei casi, come unit& di forma fonetica, melodia, ritmo e significato 123. !iamo soliti pensare il linguaggio in corrispondenza all'essenza dell'uomo inteso come animal rationale, cio come unit& di corpo, anima e spirito. 8a come nella humanitas dell'homo animalis resta nascosta l'e-sistenza, e con essa il riferimento della "erit& dell'essere all'uomo, cosK l'interpretazione metafisica del linguaggio sul modello Lanimale ne occulta l'essenza che secondo la storia dell'essere gli propria. %n riferimento a +uesta essenza, il linguaggio la casa dell'essere fatta a""enire e disposta dall'essere. *erci4 occorre pensare l'essenza del linguaggio a partire dalla sua corrispondenza all'essere, ed intenderla proprio come +uesta corrispondenza, cio come dimora dell'essere umano7. !in dagli anni 5> in poi la +uestione sul senso dell'essere di"enta per Heidegger la +uestione sul senso del linguaggio/ Nel pensiero l'essere "iene al linguaggio. %l linguaggio la casa dell'essere. Nella sua dimora a#ita l'uomo. % pensatori e i poeti sono i custodi di +uesta dimora. %l loro "egliare il portare a compimento la manifestati"it& dell'essere$ essi, mediante il loro dire, la conducono al linguaggio e nel linguaggio la custodisconoJ$ per +uesto il linguaggio a un tempo la casa dell'essere e la dimora dell'essere umanoC.

8. Heidegger, .h/nomenologie und 0eologie, in Wegmarken, cit.$ 1enomenologia e 0eologia, in ,egnavia, cit., p. 5). A 8. Heidegger, 2isposta, in M. N. ;%=HA;9!ON, Heidegger3 0hrough .henomenolog4 to 0ought, <he Hauge, NiPhoff ?CH@, p. )5 Etrad. miaF. D 8. Heidegger, #ettera sull+umanesimo, in ,egnavia, cit., p. )HC. H 8. Heidegger, #ettera sull+umanesimo, in ,egnavia, cit., p. )JD. J 8. Heidegger, #ettera sull5umanesimo, in ,egnavia, ed. cit., p. )DH s. C 8. Heidegger, #ettera sull5umanesimo, in ,egnavia, ed. cit., p. 5?).
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.a meditazione di Heidegger successi"a alla 6ehre, +uindi, "uole proprio configurarsi come unesigenza originaria del pensiero attra"erso cui restituire alla parola la possi#ilit& di essere la casa delluomo. %n +uesto senso i chiarimenti intorno alla poesia di HQlderlin di"entano uno strumento pri"ilegiato per risignificare la linguisticit& delluomo. =osK la#itare e il poetare ?> si fanno sinonimi della consacrazione del suolo che a""iene per opera della poesia e che fonda ci4 che resta ??/ %l poeta nomina gli dei e tutte le cose in ci4 che esse sono. 6uesto nominare non consiste nel fatto che +ualcosa di gi& noto prima "erre##e soltanto pro""isto di un nome, ma, in"ece, +uando il poeta dice la parola essenziale, l'ente rice"e solo allora, attra"erso +uesto nominare, la nomina a essere ci4 che . =osK "iene riconosciuto in 7uanto ente. .a poesia istituzione in parola E8orthaftF dell'essere. =i4 che resta non "iene perci4 mai attinto da +uanto caduco 123. %l dire del poeta istituzione non solo nel senso della li#era donazione, ma anche al tempo stesso nel senso della fondazione dell'esserci umano sul suo fondamento ?). =osK, l'a#itare che istituisce l'a#itare originario dei figli della terra che sono al tempo stesso i figli del cielo. !ono i poeti. .a loro poesia in primo luogo soltanto istituzione. 6uesti poeti tracciano in primo luogo soltanto salde fondamenta sulle +uali de"e essere costruita la casa in cui de"ono "enire come ospiti gli dei. % poeti consacrano il suolo E8eihn den 9odenF?5. *ieno di merito, ma poeticamente, a#ita R luomo su +uesta terra ?@ canta"a HQlderlin, il poeta che, come ricorda :adamer, sciolse la lingua ad Heidegger ?A. %l carattere poetico della#itare delluomo sulla terra consiste nel suo fa##ricare Lpoeticamente le proprie case/ .'a#itare 1das Wohnen3 dell'uomo do"re##e essere poesia 1.oesie3, cio +ualcosa di poetico?D, in +uanto il poetare edifica lessenza della#itare 123. *oetare e a#itare 123 sono in una connessione inscindi#ile, si richiedono reciprocamente?H. .a#itare il modo principale con cui l'esserci attua la sua struttura fondamentale di essere-nel-mondo, essere-con-gli-altri ed essere-per.lamorte. %n tal senso, se il poetare un costruire ?J, +uesto stesso poetare di"enta anche un misurare lo spazio a#itato sulla terra Ela geometriaF e il suo essere ri"olto al cielo ElastronomiaF. %l misurare poetico di cui parla Heidegger non ha nulla a che fare con il calcolo della scienza, col computo tecnico$ piuttosto esso ci4 che permette alluomo di riconoscersi come mortale proprio in"erando, attra"erso il misurare medesimo, il suo essere-per-la morte. 6uesti in"iti della meditazione di Heidegger a pensare il nesso poetare-a#itare si collegano alla possi#ilit& di pensare un luogo do"e luomo pu4 a#itare, di un
8. Heidegger, :ortr/ge und !ufs/tze, *fullingen, ?CAH$ ,aggi e discorsi, trad. it. a cura di :. Iattimo, 8ursia, 8ilano ?CHD, p. ?5D. ?? 8. Heidegger, ;rl/uterung zu H<lderlins ichtung, FranBfurt am 8ain, ?CJ?$ #a poesia di H<lderlin, trad. it. a cura di .. Amoroso, Adelphi, 8ilano ?CJJ, p.?HD. ?) 8. Heidegger, #a poesia di H<lderlin, cit., p. A>. ?5 8. Heidegger, #a poesia di H<lderlin, cit., p. ?HD. ?@ 8. Heidegger, ,aggi e discorsi, cit., p. ?)A. *er il "erso della lirica hQlderliniana si ricorda che essa tratta dalla prosa poetica che inizia con le parole In #ie)licher 9l/ue= E(d. !tuttg., ),?, pp. 5H)F. ?A 8. Heidegger, :ier ,eminare3 ->cher ,eminar, FranBfurt am 8ain, ?CHH$ ,eminari, trad. it. a cura di 8. Bonola, Adelphi, 8ilano ?CC), p. ?)>. =fr. H. :. :adamer, I sentieri di Heidegger, cit., p. ?C. ?D 8. Heidegger, ,aggi e discorsi, cit., p. ?)A s. ?H 8. Heidegger, ,aggi e discorsi, cit., p. ?5D. ?J 8. Heidegger, ,aggi e discorsi, cit., p. ?)D.
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radicamento sta#ile nel terreno in cui si "i"e ?C/ !e lantico modo di radicarsi delluomo gi& andato perduto, non potre##e esserci concesso ancora un nuo"o fondamento, un nuo"o terreno, radicandosi nel +uale lessere delluomo ed ogni sua opera possano s#occiare in modo nuo"o, persino allinterno dellera atomicaS 6uale potre##e essere +uesto fondamento, +uesto terreno su cui sta#ilire in futuro le proprie radiciS)>. *roprio alla luce di +uesta esigenza cosK stringente del pensiero di Heidegger, anche il piccolo testo su He#el del ?CD) di"enta unoccasione per condurre il lettore al linguaggio e per scoprire la possi#ilit& di compiere un "iaggio di ritorno "erso la propria casa/ il mondo. %n tal senso, ci "iene incontro la figura di He#el, che porta Heidegger ad affermare/ Wir irren heute durch ein Haus der Welt , dem her Hausfreund fehlt - Noi erriamo oggi nella casa del mondo, alla +uale manca Llamico di casa21. =hi Nohann *eter He#elS un poeta e scrittore popolare, per"aso fino allosso dal senso di giustizia, di lealt&, di fede, di generosit&)). Nei suoi racconti e nelle sue poesie, richiamandosi alle ricorrenze dellanno, alle semine e alle fiere di paese, ai progressi della scienza e agli e"enti politici contemporanei, offre consigli, ammonimenti, elargisce saggezza senza tutta"ia fare del moralismo pedagogico$ profondamente cristiano, irriduci#ile illuminista, crede"a nella ragione e nel progresso )5. Nelle sue opere linsegnamento assume i tratti della para#ola, la concretezza delle cose di"enta tangi#ile, il tempo sem#ra di"entare immenso, infinito, per poi restringersi e farsi caleidoscopio sul presente, poich0 sua prerogati"a muo"ersi tra il presente e il passato sal"ando esistenze e "icende strappandole al passato e allo#lio 123. = in lui lampio respiro delle generazioni e il soffio delleterno, ma anche lassoluta pregnanza dellistante, leffimero che insinua il #ri"ido anche nelleternit&)@. Fu lodato dai pi, no#ili nomi della letteratura mondiale/ :oethe disse che la sua mera"igliosa concretezza si manifesta"a in tutto ci4 che di udi#ile "isi#ile ed odora#ile "i era nella sua prosa e nella sua poesia )A. He#el era detto l' Hausfreund, l'amico di casa/ con +uesto appellati"o si defini"a colui che tutti "orre##ero a"ere come ospite, al +uale tutti possono ri"olgersi per un #uon consiglio, o per apprendere le ultime informazioni sugli a""enimenti del mondo, o farsi raccontare mera"igliose fa"ole di ladruncoli e garzoni di #ar#iere, spiegare il chiaro di luna e la coda delle comete. .ui il poeta che per primo ha innalzato la loro lingua naturale, il loro dialetto alla sommit& della grande poesia, facendo andare :oethe in "isi#ilio$ il narratore di semplici storie popolari d'almanacco la cui scelta antologica, che ha "oluto chiamare ,chatzk/stelein ossia, alla lettera, Lpiccolo scrigno del tesoro, stata riconosciuta su#ito come un autentico capola"oro di +uesto genere/ una lettura gradita e irrinuncia#ile, un li#ro di +uelli che ci si porta dietro tutta la "ita e che non ci si stanca mai di rileggere, di
=fr. 8. Heidegger, ?elassenhait, NesBe, *fullingen, ?CAC$ #5a))andono, trad. it. a cura di A. Fa#ris, %l 8elangolo, :eno"a ?CJC, pp. 5) e ss. )> 8. Heidegger, #+a))andono, cit., p. 5H. )? 8. Heidegger, He)el * er Hausfreund, cit., p. 5? Etrad. miaF )) =. 8agris, @ota su Heidegger e He)el, in LAut-Aut, ?CC>, nT. )5A, p. )H. )5 =. 8agris, @ota su Heidegger e He)el, in LAut-Aut, ?CC>, nT. )5A, p. )H. )@ =. 8agris, @ota su Heidegger e He)el, in LAut-Aut, ?CC>, nT. )5A, p. )H. )A =fr. .. 8ittner, ,toria della letteratura tedesca, (inaudi, <orino ?CH?, "ol. %%, tomo %%, p. DHA.
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sfogliare, di passare ai figli )D.Anche Franz GafBa rimase entusiasta della lettura di un racconto contenuto nel 0esoretto di He#el)H e persino BenPamin ne parl4 con entusiasmo nel suo !ngelus @ovus)J +uando dice che egli fornisce la dimensione epica della "erit&. =irca met& della sua "ita He#el la trascorse lontano dalla sua patria e proprio da +uesta lontananza, dalla nostalgia nutrita "erso essa e "erso le sue parole nascono le sue opere$ He#el ha do"uto sentire le parole della sua lingua come straniere, pronunciarle da straniero, per potersene infine appropriare come della propria lingua, in una incessante oscillazione tra "icino e lontano, familiare ed estraneo, che nessuna rassicurante dialettica pu4 conciliare, n0 alcuna facile identificazione risol"ere )C. =ome molti suoi contemporanei romantici He#el a""erte la presenza dello Heim8eh, della nostalgia e del richiamo malinconico "erso la sua patria lontana, identificando +uesta con i luoghi della sua infanzia e con la lingua di +uei luoghi. ( proprio come un romantico, He#el "uole compiere il "iaggio del ritorno, "uole cio ripronunciare la sua lingua, portarla nei suoi scritti, appropriandosi di essa come di un tesoro. <utta larte di +uesto s"e"o riposa nella tensione tra lingua colta, impegnata, e il dialetto, confondendosi luna nellaltro, fecondandosi reciprocamente$ He#el era un cosmopolita che ama"a la sua terra nel +uadro pi, "asto dellumanit& 123. He#el uno scrittore straordinariamente "i"o, non parla da un angolo pro"inciale o "ernacolo ma dal cuore stesso della "ita e della storia, che scorre e si trasforma. .a familiarit& col luogo e con la lingua natia non lo chiude in +uella regressi"a immediatezza di tanta letteratura dialettale, prigioniera di un sentimentalismo om#elicale e incapace di guardare oltre gi angusti confini della propria zolla. %l suo Baden di"enta, per lui, la finestra aperta sul mondo, sul di"enire che muta anche le secolari tradizioni contadine, sul destino comune di tutti coloro che percorrono le strade della terra 5>. *erch0 Heidegger si interessa a +uesto scrittore popolareS *erch0 He#el conosce"a un segreto che custodi"a gelosamente nel suo 0esoretto e che il segreto degli uomini, cio egli conosce"a loriginario rapporto che lega luomo alla parola e da +uesto legame, il radicamento delluomo alla terra. He#el ha saputo Lportare alla parola le cose/ L*ortare alla parola significa/ innalzare la cosa non parlata e non detta nella parola e far apparire delle cose nascoste fino ad allora tramite il dire. !e pensiamo al dire in +uesta prospetti"a allora esso si mostra/ la lingua nasconde in s0 il tesoro di tutto lessenziale. !olo pochi hanno compreso completamente fino a oggi ci4 che nascosto nel 0esoretto di Nohann *eter He#el. .a lingua tedesca scritta in cui parlano le =onsiderazioni e i ;acconti di He#el la pi, semplice, la pi, luminosa, la pi, incante"ole e nello stesso tempo la pi, riflessi"a che stata mai scritta. %n che cosa consiste il mistero della lingua di He#elS Non nella "olont& dello stile artificioso, nemmeno nellintenzione di scri"ere nel modo pi,
A. :uareschi, Introduzione, in N. *. He#el, 0esoretto dell5amico di casa renano, trad. it. a cura di :. =ecchini-:uidi, :. 9a"ini, B. :riffini e A :uareschi, :uanda, *arma ?CJJ, pp. I%-I%%. )H GafBa confid4 all'amico .udUig Hardt che il racconto 2icongiungimento insperato di He#el la storia pi, mera"igliosa che esistaV E(. =anetti, Il gioco degli occhi. ,toria di una vita A$%B$-$%B(C, trad. it. a cura di :. Forti, Adelphi, 8ilano ?CCA, pp. 55J e ss.F. )J =fr. A. :uareschi, Introduzione, in N. *. He#el, 0esoretto dell5amico di casa renano, cit., p. %W. )C =. ;esta, #a madre lingua3 Heidegger, He)el e il dialetto, in L<ellus, ?CC5, nT. ??. 5> =. 8agris, @ota su Heidegger e He)el, in LAut-Aut, ?CC>, nT. )5A, p. )D.
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popolare possi#ile. %l mistero della lingua del 0esoretto si #asa sul fatto che He#el riuscito a inserire la lingua del dialetto alemanno nella lingua standard e scritta. %n +uesto modo il poeta fa risuonare la lingua scritta come pura eco del dialetto5?. Heidegger legato a He#el da un doppio nodo/ dalla meditazione sul linguaggio, che assume i tratti della riflessione sul dialetto come madre del linguaggio e dalla riflessione sul senso di appartenenza tra la lingua e la terra natia. !nodando +uesto duplice intreccio emerge tutto linteresse del Lpensatore dellessere "erso Llamico di casa. Heidegger sceglie He#el, tra mille altri esponenti della letteratura popolare tedesca. 6uesta scelta si fonda proprio sulla radicalit& con cui dialetto e terra natia si appartengono, reciprocamente, e con cui le cose che la lingua materna nomina prendono esistenza da +uella stessa parola. %l dialetto la lingua originaria che permette alluomo di esistere, di essere nel mondo, di nominare il mondo e lK a#itare. *er +uesto, nel dialetto E"undartF si radica lessenza del linguaggio poich0 il dialetto contri#uisce a portare il linguaggio, in +uanto linguaggio, al linguaggio/ %l dialetto non solo la lingua della madre, ma al tempo stesso anzitutto la madre della lingua5). %l dialetto permette alluomo di appropriarsi della sua terra, del posto do"e "i"e, della regione che parla +uel dialetto$ esso ci4 che permette alluomo di non essere Lpri"o di mondo ma di appartenere alla propria Heimat e agli enti che esso nomina. He#el conosce"a #ene il rapporto del dialetto con il linguaggio originario della poesia e con il suo reciproco appartenere-a, il suo essere radicato nel suolo 55$ in tal senso, in He#el il linguaggio opera come terra natia, come patria. ( +uesto operare del dialetto procede alla creazione artistica, alla lingua poetica. *er +uesto Heidegger, nella sua lettura di He#el, sottolinea come il dialetto sia la madre della lingua e della poesia/ %l dialetto la fonte misteriosa di ogni lingua da esso cresciuta 5@/ esso custodisce in s0 la possi#ilit& originaria del linguaggio, il darsi del linguaggio nel reciproco rapporto dei mem#ri del ?eviert che pi, "olte sono richiamati allattenzione dall Lamico di casa He#el e da Heidegger3 %l ?eviert, termine attinto dalla poesia di HQlderlin e presente negli scritti del filosofo posteriori al ?CA>, "iene reso da Heidegger con 6uadratura, indicando la riunione poetica di +uattro Lelementi nella loro semplicit& originaria/ la terra, il cielo, i mortali ed i di"ini. 6uesto termine indica il =osmo che si fa presente e 8altet nelle cose/ .a terra +uella che ser"endo sorregge 123. %l cielo il cammino arcuato del sole 123. % di"ini sono i messaggeri che ci indicano la di"init&. Nel sacro dispiegarsi della loro potenza, il dio appare nella sua presenza o si ritira nel suo nascondimento 123. % mortali sono gli uomini. !i chiamano mortali perch0 possono morire. 8orire significa essere capace della morte in 7uanto morte. !olo luomo muore, e muore continuamente, fino a che rimane sulla terra, sotto il cielo, di fronte ai di"ini 123. % mortali sono nella 6uadratura in +uanto a)itano, 123 in +uanto sal"ano la terra, 123 in +uanto accolgono il cielo, 1...3 in +uanto attendono i di"ini 1...3. Nel sal"are la terra,
8. Heidegger, He)el * er Hausfreund, cit., p. 5) s. Etrad. miaF. 8. Heidegger, ,prache und Heimat, in auer im Wandel, 8Xnchen, ?CD?$ #inguaggio e terra natia, trad. it. a cura di ;. =ristin, in LAut-Aut, ?CC>, nT. )5A, p. @. 55 =fr. 8. Heidegger, Dnter8egs zur ,prache, *fullingen, ?CACE In cammino verso il linguaggio, trad. it. a cura di A. =aracciolo e 8. =aracciolo *erotti, 8ursia, 8ilano ?CH5, p. ?D?. 5@ 8. Heidegger, He)el * er Hausfreund, cit., p. ?> Etrad. miaF.
5? 5)

nellaccogliere il cielo, nellattendere i di"ini, nel condurre i mortali a""iene la#itare come il +uadruplice a"er cura della 6uadratura5A. .a terra e il cielo sono i termini fondamentali della 6uadratura, del suo essere un soggiorno autentico presso le cose attra"erso i due esistenziali pri"ilegiati della finitezza umana, la cura e lessere-per-la-morte/ <erra e cielo e il loro riferimento rientrano perci4 nel rapporto, pi, ricco, dei 6uattro. 6uesto numero non "iene pensato esplicitamente n0 "iene mai detto da HQlderlin. (ppure i 6uattro sono gi& pre"enti"amente scorti o"un+ue, per tutto il suo dire, a partire dall'intimit& del loro riferimento reciproco. (ssi sono gi& contati nel senso nel senso originario del racconto dell'antica saga del loro coappartenere. Fuattro non significa +ui il computo di una somma, ma la figura di per s0 unita del rapporti in-finito delle "oci del destino 5D. .a struttura interna del ?eviert traduce la struttura dell'essere come ("ento$ esso nomina il raccoglimento delle strutture originati"e che presiedono alla formazione del mondo storico. .a 6uadratura, come considera lo stesso Heidegger, sia una cosa, sia un sim#olo che rimanda alla fatticit& del legame che unisce i +uattro elementi. *roprio perch0 la lingua di He#el riesce a testimoniare il rapporto tra i di"ini, i mortali, il cielo e la terra, e +uindi una lingua che sa orientarsi allinterno della 6uadratura, essa una lingua della patria/ nella sua parola nomina non solo lappartenenza delluomo alla mondo ma anche alla sua terra$ per +uesto gli un poeta della sua patria EHeimtadichterF ma anche un poeta del mondo E ein 8elt8eiter ichterF5H. .a peculiarit& di He#el sta proprio, +uindi, nel saper dis"elare, usando il linguaggio di Heidegger, il nesso essere-linguaggio, nel portare alla luce il non detto dalla parola. He#el permette al non detto di risuonare/ Far risuonare significa/ portare alla parola ci4 di cui mai si parlato, ci4 che non mai stato detto in passato e lasciar manifestare, parlando, ci4 che fino ad ora stato celato 5J. =osK, He#el poetando nella sua lingua dialettale, di"entato Llamico di casa e il poeta del focolare, ha accennato al non detto del linguaggio, ha permesso che esso #rillasse, scintillasse nella parola della sua terra/ %l segreto della lingua dello ,chatzk/stlein riposa nel fatto che He#el sia riuscito a trattenere il linguaggio del dialetto E "undartF alemanno nel linguaggio scritto e +uesto Y il linguaggio scritto Y a lasciarlo risuonare come eco pura del dialetto5C. !e l'arte di He#el "i"e nella tensione tra dialetto e lingua colta, +uesta stessa tensione il tratto peculiare della sua poesia. %l dialetto la lingua di casa e solo se l'uomo a#ita nella propria casa, +uella geografica, +uella naturale, pu4 anche, in un secondo momento, a#itare nella casa uni"ersale della poesia. %l dialetto di He#el nomina la Heimat, la patria, il focolare della casa/ nella Heimat a#ita colui che all'ascolto dell'appello del linguaggio. %l ritorno al contenuto originario della lingua, che nostra, e che tutta"ia si tro"a continuamente esposta al pericolo di decadere e di comparire@> forse il segreto che custodiscono le opere di He#el. *er +uesto la lingua
8. Heidegger, ,aggi e discorsi, cit., p. CC s. =fr. 8. Heidegger, In cammino verso il linguaggio, cit., pp. 5A e ss. 5D 8. Heidegger, #a poeisa di H<lderlin, cit., p. )>@. 5H 8. Heidegger, He)el * er Hausfreund, cit., p. ?? Etrad. miaF. 5J 8. Heidegger, He)el * er Hausfreund, cit., p. 55 Etrad. miaF. 5C 8. Heidegger, #a lingua di Gohann .eter He)el, trad. it. a cura di =. ;esta, in L<ellus, ?CC5, nT. ??. @> 8. Heidegger, ?espr/ch an 2ichard Wisser, *fullingen, ?CJJ$ ! collo7uio con 2ichard Wisser, a cura di ;. Misser, trad. it. a cura di O. N. Ientura, (d. =itt& Nuo"a, ;oma ?CH), p.
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di He#el contri#uisce a condurci a casa e ad a#itare il mondo, restituendoci la possi#ilit& di non errare nella casa del mondo. 6uesta prerogati"a della lingua e dellopera di He#el sono considerati da Heidegger a partire dalla stessa denominazione che d& il titolo al piccolo scritto sullo scrittore s"e"o/ Lamico di casa. Nel suo 0esoretto He#el dice che il "ero Lamico di casa la luna, perch0 illumina tramite la sua luce mite, che il riflesso della sua luce solare, le nostri notti e guarda come i ragazzi #aciano le ragazze. .ei il "ero Lamico di casa, il primo compilatore di =alendario della nostra terra e il primo guardiano della notte +uando gli altri dormono @?. .a luna illumina le notti con la sua luce mite che le pro"iene dal riflesso solare. *arimenti, il dire di He#el illumina le strade degli uomini attra"erso il suo dire che gli pro"iene dallintima "icinanza del poetare. !ia la luna sia He#el sono Lamici di casa/ entram#i mostrano e custodiscono il "i"ere degli uomini. <utta"ia, se la luna "eglia sull Ledificio del mondo come un attento guardiano, +uesto "egliare maggiormente esperito dalla lingua, che custodisce la possi#ilit& di far fronte allerranza linguistica e, con essa, a +uella esistenziale. 8a la lingua di cui He#el si ser"e non la lingua della +uotidianit&, ma una lingua pi, alta, pi, no#ile come afferma Heidegger, una lingua che tro"a nel dialetto la fonte del suo dire poetico/ 9o##iamo ammettere che la lingua appare nella +uotidianit& come un mezzo di comunicazione e che "iene usato per le condizioni usuali della "ita. !olo che ci sono anche altre condizioni rispetto a +uelle usuali. :oethe chiama +ueste altre condizioni Lle pi, profonde e dice della lingua/ LNella "ita ordinaria ce la ca"iamo appena sufficientemente con la lingua poich0 parliamo solo di rapporti superficiali. Appena si parla dei rapporti pi, profondi allora si presenta su#ito unaltra lingua, +uella poetica@). %l pensiero e, in modo differente, la poesia non utilizzano dei termini 1W<rter3, ma dicono parole 1Worte3, noi siamo tenuti per +uesto stesso fatto, non appena ci poniamo sul cammino del pensiero, a prestare esplicita attenzione al dire della parola 123. .e parole non sono termini e +uindi non sono simili a secchi e #otti, da cui si possa fare uscire un contenuto esistente. .e parole sono sorgenti che il dire sca"a, sorgenti che di continuo de"ono essere cercate e sca"ate, che facilmente franano, ma che a "olte anche sgorgano all'impro""iso 123 *restare attenzione al dire delle parole +ualcosa di essenzialmente di"erso da +uel che non sem#ri in un primo momento, dall'apparenza cio di un semplice occuparsi di termini. *restare attenzione al dire delle parole per noi moderni ancora particolarmente arduo, perch0 ci troppo difficile li#erarci da +uell' Lin un primo momento di ci4 che a#ituale e, nel caso ci do"esse poi riuscire, troppo facile ricaderne "ittime @5. .a peculiarit& del linguaggio poetico +uella di nominare le cose. %l nominare le cose non distri#uisce nomi, non applica parole, ma chiama all'interno della parola stessa. %l nominare allora un chiamare a stare nella "icinanza di ci4 che nella sua lontananza chiama, un rimanere accanto a ci4 che per lungo tempo stato posto lontano. %l nominare le cose uno dei compiti della poesia$ non nel senso di dare un nome nuo"o o nel senso di rinominare le cose, ma nel senso di portarle alla "icinanza di ci4 che merita di stare accanto/ la parola che conferisce la presenza, cio l'essere, nel +uale +ualcosa si manifesta come
JD. @? 8. Heidegger, He)el * der Hausfreund, cit., p. )> Etrad. miaF. @) 8. Heidegger, He)el * der Hausfreund, cit., p. 5H Etrad. miaF. @5 8. Heidegger, Was ist enkenH, <X#ingen, ?CH?$ Ihe cosa significa pensareH, trad. it. a cura di Z. 8. Zgazio e :. Iattimo, !ugarco, 8ilano ?CJJ, "ol. %%, pp. )? e ss.
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essente 123. %l poeta de"e rinunciare alla pretesa di che gli "enga 123 fornito il nome per ci4 che egli ha posto come il realmente essente @@. .a poesia non prende mai il linguaggio come un materiale gi& presente, ma in"ece solo la poesia stessa a rendere possi#ile il linguaggio. .a poesia il linguaggio originario di un popolo storico. +uindi "ice"ersa l'essenza del linguaggio che "a compresa a partire dall'essenza della poesia@A . =osK il compito di He#el, dell Lamico di casa dell Ledificio del mondo sem#ra assolto/ nominando nella lingua dorigine, nel dialetto, le cose d& ad esse una dimora, le colloca nel mondo assegnando loro un posto. %n +uesto assegnare, che poi un misurare e un "i"ere allinterno della 6uadratura, He#el passeggia con senso illuminato su "ie e ponticelli che per noi sono la lingua. Noi possiamo fare ci4 se cerchiamo lamicizia con lamico che in +ualit& di poeta lui stesso amico per la casa del mondo Y con Nohann *eter He#el/ lamico di casa@D.

8. Heidegger, In cammino verso il linguaggio, cit., p. ?HC. 8. Heidegger, #a poesia di H<lderlin, cit., p. A). @D 8. Heidegger, He)el * der Hausfreund, cit., p. 5J Etrad. miaF.
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