Anda di halaman 1dari 4

Urbino, aprile 2014

il Ducato
dossier
Distribuzione gratuita Poste Italiane Spa-Spedizione in a.p. - 70% - DCB Pesaro

Periodico dellIstituto per la formazione al giornalismo di Urbino

I segreti dellelettroshock
impulso elettrico scorre attraverso le fibre del cervello per pochi secondi e si irradia con una tensione massima di 450 volt. Si chiama terapia elettroconvulsivante (Tec), anche se questa tecnica meglio conosciuta come elettroshock. Un nome che fa paura. A molti richiama alla mente le immagini del film premio Oscar Qualcuno vol sul nido del cuculo, in cui lo scapestrato Mcmurphy, interpretato da Jack Nicholson, era sottoposto a questa terapia senza alcun tipo di anestesia. Nel lungometraggio, per, si faceva riferimento a una pratica rudimentale, utilizzata in casi che non avevano nulla a che fare con la medicina: quegli esempi riguardano gli abusi commessi da alcuni dottori, non i veri obbiettivi della cura. La procedura seguita durante gli anni Sessanta e settanta era meno precisa di ora; a partire dagli anni Ottanta i nuovi protocolli e le moderne apparecchiature hanno cambiato volto alla terapia elettroconvulsivante, riducendo al minimo gli effetti collaterali. Attualmente la la Food and drug administration (Fda), lente americano che certifica la sicurezza dei farmaci e dei dispositivi medici, stabilisce che ci sono sei chiare indicazioni duso della Tec, tra cui depressione e catatonia. Continua a pagina 2

DI STEFANO CIARDI

Lelettroshock visto dal vivo

Lorem ipsum dolor sit amet talis Il futuro Brain stimulation

a clinica San Valentino di Roma uno dei pochi centri in Italia in cui si fa ancora lelettroshock. E i pazienti fanno la la per curarsi l (pag 3)

ntervista ad Antonio mantovani, il ricercatore che da dieci anni studia le tecniche di stimolazione elettrica a New York (pag 4)

il Ducato

Una terapia controversa che usa la corrente elettrica per guarire la mente

La Tec tra scienza e inquisizione


Gli esperti parlano di demonizzazione nei confronti dellelettroshock e contestano i dati sulla diffusione di questa terapia in Italia diramati dalla commissione dinchiesta del senato presieduta da Marino nel 2012
Al di l del nido del Cuculo Lunico effetto collaterale importante che pu verificarsi dopo la Tec la perdita di memoria, che per transitoria in circa il 95% dei casi. il fenomeno chiamato brain fog, un annebbiamento della mente che riguarda eventi passati specialmente quelli a ridosso delle sedute e che si risolve di norma in poche settimane o mesi. Nonostante questo sia lunico effetto collaterale legato alla terapia elettroconvulsivante, i falsi miti sullelettroshock sono ancora molti. I detrattori della Tec dice il dottor Giancarlo Peana, direttore sanitario della clinica San Valentino di Roma sostengono che provochi necrosi e uccida i neuroni, ma questo falso. E continua: Non sappiamo quale sia il meccanismo dazione che permette alla Tec di funzionare. Ma del resto non conosciamo neanche la radice profonda che causa la depressione. Secondo alcune teorie non ancora confermate gli shock aumentano il fattore nervoso delle crescita, stimolano la neurogenesi nellippocampo e fanno aumentare il volume di certe strutture del cervello. Poi la terapia fatta sotto ossigenazione, perci neanche le necrosi sono possibili. Nel manuale di psichiatria scritto nel 2009 da Conrad M. Schwartz, Electroconvulsive and Neuromodulation Therapies, edito dalla Cambridge University Press, lo psichiatra sostiene che langiogenesi (lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni) stimolata dalla Tec favorirebbe la rigenerazione delle parti di tessuto nervoso che sono alterate e ipotrofiche durante malattie come la depressione maggiore. Mentre come ricorda ancora il dottor Peana, lo studio dellelettroshock pu essere un modo per scoprire come funziona il cervello. Del resto una terapia usata in tutto il mondo, soprattutto in America e nel Regno Unito. Cercando verifiche a questa affermazione si scopre che negli Stati Uniti la Tec considerata una procedura delite, anche a causa dei costi elevati: in Italia la Tec completamente gratuita, mentre nel sistema americano il costo di una seduta parte dagli 800 dollari (circa 580 euro). Come pubblicizzato dalla brochure informativa dellAllegheny General Hospital di Pittzburg, ogni anno negli Stati Uniti circa 100.000 persone si sottopongono alla terapia elettroconvulsivante. Tra l80 e il 90% percento dei pazienti ottiene significativi miglioramenti dellumore, facendo della Tec il trattamento pi efficace per la depressione grave.In Gran Bretagna, nel 2003, lo UK Ect Review Group ha pubblicato alcuni studi sullefficacia della Tec nei pazienti con una grave depressione. Dagli studi compiuti in contrapposizione ai placebo e ai farmaci, risultato che lECT (sigla inglese della Tec) pi efficace della farmacoterapia. Anche per lo Uk Ect Rewiew Group circa l80-90% dei pazienti con una grave depressione rispondono alla Tec, mentre gli psicofarmaci pi potenti si fermano al 70% di successo. Insieme alle decine di studi che attestano lefficacia della Tec possibile trovare un paper review (un documento che analizza studi effettuati su un certo argomento) pubblicato sulla rivista italiana Epidemiologia e psichiatria sociale, in cui la terapia elettroconvulsivante definita inefficace e dai costi troppo alti in relazione ai benefici. Secondo Read e Bentall, i due curatori della review, i benefici riscontrati sui pazienti che si sono sottoposti alla Tec dipendono solo da un fortissimo effetto placebo e riguardano solo il breve termine. Di verso opposto larticolo del 2012 pubblicato sulla rivista American Journal of psychiatry da Kellner et al. Gli autori sostengono che la Tec sia spesso efficace per i pazienti che non hanno risposto a diverse linee di farmaci, per quelli che sono a rischio di suicidio o che si trovano in altre condizione cliniche acute. Per Kellner e colleghi, per, meglio cominciare la terapia con un solo elettrode (terapia unilaterale) perch diminuisce il rischio di amnesia retrograda (incapacit di ricordare avvenimenti passati). La tecnica bilaterale pu essere la strategia migliore nel caso non si siano ottenuti risultati con un solo elettrode. Per poter giudicare gli scritti di Bentall e Kellner non si pu per non citare il Journal impact factor, lindice con cui la Thompson Reuters valuta le pubblicazioni scientifiche. Sebbene limpact factor non sia un metodo matematico e condiviso da tutti, anche la normativa italiana (decreto ministeriale del 28 luglio 2009, art. 3 comma 4) considera limpact factor come uno dei parametri con cui valutare i titoli presentati in concorsi di ambito scientifico. Il voto che attribuito alle riviste pubblicato annualmente sul sito del Journal citation report e prende in considerazione gli articoli pubblicati nei due anni precedenti. Stando a questo parametro, la rivista Epidemiologia e psichiatria sociale ha un voto di 3,16, mentre lAmerican Journal of psychiatry ha una valutazione di 14,7. Non si possono paragonare le due riviste - sostiene Paolo Dcina, ex direttore del dipartimento di psichiatria della Columbia University - lAmerican Journal of psychiatry ha un prestigio nettamente superiore in ambito accademico. E continua: Il fatto che uno studio in lingua inglese sia stato pubblicato su una rivista italiana di basso impact factor mi fa pensare che sia stato scartato dalle pubblicazioni pi importanti. Sebbene molti psichiatri italiani pensino che la Tec sia stata demonizzata a causa degli abusi commessi in passato, bisogna comunque essere cauti quando si parla di questa terapia. Per Roberto Taverna, psichiatra e psicoterapeuta di casale Monferrato, lelettroshok pu essere utile solo in alcuni casi (come la catatonia) e non dovrebbe mai essere usata come terapia primaria: la Tec pu essere lultima speranza quando i farmaci falliscono o durante il primo trimestre di gravidanza. dice il dottor Taverna. - Sarebbe meglio non usare alcun trattamento nelle donne incinta, per nei casi di grave depressione che devono essere affrontati subito lelettroshock pi sicuro per il feto. Ma poi avverte: In tutti gli altri casi meglio cominciare con la terapia farmacologica. Nella depressione sono pochi i pazienti che non rispondono alle medicine. Anche il professor Paolo Dcina pensa che sia meglio non sottoporre le donne incinta a nessuna terapia, ma nel caso si rendesse necessario lelettroshock nei primi tre mesi di gravidanza molto pi sicuro dei farmaci. Dcina dice anche che il rifiuto della terapia elettroconvulsivante sia una questione tutta italiana: Che la Tec funzioni su una grande percentuale di pazienti ricorda il professore - dimostrato al di l di ogni dubbio. assodato. Basta verificare le linee guida del British medical council e degli altri grandi istituti medici della societ occidentale. Per lex direttore del dipartimento di psichiatria della Columbia University, lemotivit il punto fondamentale di tutta la questione. Luso della corrente sul cuore non spaventa pi nessuno continua Dcina. - Al cinema si vedono molte scene in cui persone comuni usano il defibrillatore in situazioni di emergenza. I pregiudizi sulla Tec si basano sulla paura di usare lelettricit sul cervello. Ma una questione emotiva. Il professor Dcina sostiene anche che il rifiuto della terapia elettroconvulsivante, portato avanti in Italia da una parte dellopinione pubblica, sia dovuto a fattori che non hanno nulla a che fare con la scienza: I medici americani e del Nord Europa ammonisce Dcina sono allineati nel giudicare positivamente lelettroshock: tutti riconoscono le ricerche scientifiche delle autorit universitarie pi prestigiose e ne seguono le raccomandazioni. Non interpretano la medicina in base a preconcetti ideologici come fanno in Italia alcuni psichiatri. Anche per Roger Pycha, primario di psichiatria allospedale di Brunico (Bolzano), in italia c un accanimento ideologico contro la Tec: Io mi sono formato in Svizzera e in Austria dice Pycha quando sono tornato in Italia sono rimasto sorpreso del modo in cui intesa la psichiatria. Qui ci sono basagliani contro i non-basagliani. E continua. . La medicina non dovrebbe basarsi sulle ideologie. Allestero non cos e si vede: la Tec considerata una terapia molto utile nei casi gravi La commissione dinchiesta del 2012 sullelettroshock, Una mistificazione incredibile Secondo dati forniti dallAssociazione italiana per la terapia elettroconvulsivante (Aitec), nel 2009 i centri italiani in cui si faceva lelettroshock erano 14. Ma dallinchiesta della commissione parlamentare sulla sanit del 2012, presieduta dallallora senatore Ignazio Marino, risultava che erano 91 le strutture che avevano praticato lelettroshock nel nostro Paese dal 2008 al 2010. Un numero ben diverso. Dalle cifre fornite dallAitec, in Europa lItalia il fanalino di coda nella terapia elettroconvulsivante: la media europea di un centro ogni 500.000 abitanti, mentre nel nostro Paese c un centro ogni 5 milioni di cittadini. La commissione dinchiesta di Marino era una stupidaggine pazzesca. Mistificazioni incredibili sostiene Giancarlo Peana- Cera addirittura scritto che in Sicilia ci sono quattordici centri per la Tec, ma l nessuno la fa. Io lo so per certo. Una volta cera una clinica a Catania gestita dalla famiglia del fisico Ettore Majorana, ma ora in nessun centro siciliano si esegue la Tec. Il dottore pensa che i dati offerti dalla commissione dinchiesta tenessero conto delle strutture che hanno una macchina per lelettroshock, anche se non viene usata da decenni. In Italia lelettroschok morto dice ancora Peana - Si usa in tutto il mondo tranne che qua, il Paese in cui stato inventato. Non so che consulente abbia avuto Marino. Sia io che altri colleghi gli abbiamo scritto per chiedere spiegazione. assurdo. Tutta la Stampa si attaccata a questi dati senza andare a fondo e senza verificare. Anche Roger Pycha non convinto dai dati forniti dalla commissione dinchiesta del 2012: Quando Marino venuto qui allospedale di Brunico dice Pycha - gli ho dato personalmente una lista dei 14 centri legati allAitec che effettuano la terapia convulsivante. Non so da dove la commissione dinchiesta abbia preso i dati. Di sicuro non da me. Che Marino abbia ricevuto una lista da Pycha confermato dal resoconto stenografico del Senato numero 154. Dal resoconto, Marino, il 15 maggio 2012, riferendosi alla terapia elettroconvulsivante dice: Il dottor Pycha, che ricopre una carica istituzionale allinterno della societa` scientifica, ci ha fornito lelenco delle strutture nel nostro Paese in cui si pratica tale terapia. Nella stessa seduta lex senatore marino riferiva con stupore di aver constatato che i pazienti si sottoponessero volentieri allElettroshock, soprattutto quelli che in passato avevano avuto ottimi risultati con questa tecnica. Secondo il dottor Peana la maggior parte degli interventi sono fatti in tre ospedali ( Montichiari, Brunico, Pisa) e in tre cliniche private convenzionate (San Valentino di Roma, Santa Chiara di Verona e clinica Baruziana di Bologna).

DOSSIER
Labbandono della Tec per Peana non legato solo a un fattore ideologico, ma anche per una questione economica: il servizio costa molto alle cliniche a causa del personale coinvolto e alle spese di mantenimento dei macchinari. Il fatto che sia utilizzata come terapia primaria conclude Peana - anchessa una mistificazione: molti pazienti che arrivano qui lo fanno proprio per ricevere la Tec dopo aver sperimentato lunghi percorsi farmacologici, perci spesso lunica terapia a cui sono sottoposti nella nostra clinica. Controllando la storia di questi pazienti sarebbe facile capire che prima dellelettroshock si sono curati con i farmaci. La commissione di Bioetica del 1995 e le circolari Bindi In Italia lunico riferimento giuridico riguardo a questa tecnica la circolare del 25 febbraio 1999 firmata dallallora ministro della salute Rosy Bindi, in cui si dettano le linee guida da seguire nella somministrazione della Tec. Nel documento si dice che lo shock non costituisce un presidio terapeutico a se stante, ma deve necessariamente essere considerata all'interno di un programma terapeutico personalizzato e integrato con altri interventi. Nella nota c scritto che lelettroshock considerata unopzione terapeutica riservata a pazienti affetti da episodio depressivo grave con sintomi psicotici e rallentamento psicomotorio o quando non possono attuarsi terapie farmacologiche, ovvero nei casi di vera e accertata farmacoresistenza e nei casi nei quali controindicato luso di psicofarmaci. Prima del 1999, cera per la cricolare del 1996, sempre firmata dallex ministro Rosy Bindi: secondo questa prima versione la terapia elettroconvulsivante poteva essere usata come prima scelta nei casi di "episodi depressivi gravi con sintomi psicotici e rallentamento psicomotorio" o nelle condizioni in cui non potessero essere usati farmaci, come nelle donne fino al primo trimestre di gravidanza. Nella circolare del 1999 sparito qualsiasi riferimento alle donne incinta, ma stato aggiunta la conclusione che la terapia elettroconvulsivante non possa essere ritenuta pi efficace di altri interventi terapeutici. La circolare del 1996 era stata redatta dopo il responso del Comitato nazionale per la bioetica (Cnb) avvenuto un anno prima in seguito alla richiesta di parere da parte di Athos De Luca, capogruppo dei Verdi al comune di Roma. De Luca aveva interrogato il Cnb sulla possibilit di una sospensione cautelativa dellelettrosock, ricevendo per un parere negativo. Il Comitato in quelloccasione ritenne che non ci fossero motivazioni bioetiche per porre in dubbio la liceit della terapia elettroconvulsivante nelle indicazioni documentate nella letteratura scientifica.

Allinterno della clinica San valentino durante le sedute di Tec

Lallenamento per il cervello chiamato elettroshock


qui per il ricovero? dice la signorina della clinica san Valentino di Roma a un ragazzo appena arrivato. S risponde lui, scortato dai genitori. Firmi qua, allora. Poi vada al piano di sotto dove c lamministrazione: tra poco arriver un dottore che le far fare un giro per la struttura. Il ragazzo prende il borsone con le poche cose che si portato dietro e sale le scale. Il quel momento il dottor Giancarlo Peana, direttore sanitario della clinica, parcheggia la sua auto poco fuori lentrata. Dai finestrini aperti rimbomba Heroes di David Bowie. Peana un grande appassionato di musica rock. Dal luned al mercoled il dottore arriva in clinica alle nove precise per fare la terapia elettroconvulsivante. Si occupa di elettroshock da pi di 20 anni, da quando arrivato alla casa di cura San Valentino. Questa clinica stata fondata dal dotto Fiume racconta Peana - il braccio destro di Bini, uno degli ideatori dellelettroshock. Dopo aver accolto con poche parole i nuovi arrivati chiama a raccolta gli infermieri e lanestesista: appena tutti sono pronti il dottore preme il pulsante dellascensore per salire al primo piano, dove si trovano i pazienti. una giornata molto soleggiata e le vetrate della clinica riempiono i corridoi di luce. Lequipe cammina a passo svelto verso la stanza dove si trova la prima persona che deve essere trattata con la Tec, un ragazzo di quasi due metri che si chiama Luca ed alla seconda seduta del ciclo terapeutico. Quando il dottore entra nella stanza luomo molto tranquillo: come va? chiede Peana sta meglio dopo la prima seduta? . Luomo annuisce: Si, dottore. mi sento un pochino meglio dice. Bene

A pag 2 in basso il dottor Peana durante la Tec. in basso il macchinario in funzione e a fianco gli elettrodi spalmati di gel prima della terapia
risponde il medico mentre gli infermieri entrano nella stanza con il macchinario per la terapia elettroconvulsivante. Il pi giovane comincia a spremere il gel sugli elettrodi; serve a evitare qualsiasi tipo di bruciatura. Lanestesista prepara i miorilassanti e lossigeno, mentre Peana setta la macchina. Usiamo lenergia minima necessaria a scatenare la crisi convulsiva dice il dottore impostando la corrente al 60%. Poi aggiunge Con le moderne tecniche di anestesia il paziente non ha pi convulsioni, sebbene il macchinario le registri per due minuti. In questo caso, data la stazza del paziente, potrebbero esserci dei minimi movimenti. Per ci vuole attenzione nel dosare i miorilassanti perch riguardano anche la respirazione. Quando il paziente si addormenta sul piccolo schermo della macchina appare la scritta ready, pronto. Peana avvicina gli elettrodi ai lati della testa di Luca: per un istante e il ragazzo comincia ad avere degli spasmi che durano poco pi di due secondi. Quando il suo corpo smette di tremare il macchinario continua a registrare lattivit del cervello. Tutto il personale medico lavora in modo automatico; ognuno con il suo compito. Lelettroencefalogramma prodotto dalla macchina segnato sul registro medico mentre gli infermieri smobilitano lattrezzatura e si dirigono verso la prossima stanza. In meno di 5 minuti Luca si sveglia: Cos successo? dice con respiro affannoso mentre si porta le mani al viso. Nulla, non successo nulla. Tranquillo dice un infermiera tra poco ti sentirai meglio. Luca stende le braccia sul lettino e torna a respirare con calma. Quando il paziente si sveglia dalla Tec non ha nessun ricordo della terapia e ha bisogno di circa 10 minuti per riprendersi dallanestesia. Ora andiamo alla 129 dice un infermiere con in mano la lista delle terapie da fare. I dottori camminano svelti verso il nuovo paziente, ma Peana bloccato nel corridoio da una donna bionda di circa 30 anni: Dotto, non riesco a stare tranquilla dice la ragazza con forte accento romano ho bisogno di parlare. Dopo la ammonisce Peana Ogni cosa a suo tempo.Vabb risponde lei - per non che mi dice dopo e poi non parliamo?. Ci vediamo a mezzogiorno, dopo la terapia taglia corto il dottore. La terza a ricevere la terapia una donna molto anziana: non parla, catatonica. La paziente emette solo un sibilo quando lanestesista le mette lago per far passare i farmaci e poi si addormenta. Anche qui nessuno spasmo. Meno di dieci minuti e la donna si sveglia. A questo punto si riprende lascensore, la quarta paziente al secondo piano. Nella stanza 132 c la ragazza bionda che aveva bloccato Peana poco prima. molto agitata: Ho i linfonodi ingrossati sulla gola e non mi date niente!, urla dal suo letto mentre lanestesista prepara i farmaci. Mi fa male la gola e non mi date niente! continua lei. Dopo ti diamo uno sciroppo, adesso facciamo la terapia ribatte il dottore. La donna si addormenta tra le lacrime e i medici impostano la macchina: Questa paziente ha una forte psicosi paranoide - dice il dottore poco prima di applicare gli elettrodi - .lelettroshock molto utile in questo caso Dal rullo della macchina esce il foglio con lelettroencefalogramma: linchiostro va a zig zag per due minuti e poi si ferma di colpo. un buon segnale dice Peana il fatto che lattivit si sia bloccata di netto significa che il cervello ha risposto con forza. E continua: Lo shock come un allenamento in palestra per il cervello: le sollecitazione con i pesi servono a rinforzare i muscoli, la Tec serve a migliorare la resistenza dellencefalo alla depressione e alle psicosi. Lultimo paziente soffre di una depressione che si dimostrata resistente a diverse linee di farmaci. Luomo ha il volto rigato dalle lacrime e gli occhi gonfi: tutta la mattina che piange dice un infermiere. Il personale medico lo tranquillizza e prova a metterlo a suo agio. Il dottore imposta il 50% di energia e dopo 5 minuti tutto finito. Al termine delle terapie lanestesista se ne va e gli infermieri tornano alle loro attivit in clinica. Peana torna nel suo ufficio a compilare le cartelle dei pazienti e fa chiamare Luca per un controllo. Luomo scende le scale con agilit ed entra nellufficio del dottore. Uscendo dalla struttura il sole accecante. Una mattinata di routine per i medici della clinica San Valentino, un pugno nello stomaco per chi per la prima volta ha assistito alla terapia elettroconvulsivante.

il Ducato

DOSSIER

Da Siena a New York per fare un post-dottorato alla Columbia university

La Brain stimulation il futuro


ntonio Mantovani si occupa da 10 anni di brain stimulation, una serie di tecniche mediche che si avvalgono di stimoli elettrici per curare disturbi psichiatrici, tra cui la depressione. Mantovani, dopo essersi laureato allUniversit Cattolica di Roma e aver completato la specializzazione in psichiatria, ha cominciato un dottorato di ricerca in scienze neurologiche applicate allUniversit di Siena. Finita questa esperienza partito per fare un post-dottorato di ricerca negli Stati Uniti, Paese in cui lavora tuttora: le possibilit offerte prima dalla Columbia University e poi dalla City University of New York hanno infatti convinto il giovane scienziato a fare di New York la sua seconda Casa. In Italia pi difficile fare ricerca sostiene il professor Mantovani negli Stati Uniti invece c un sistema che premia i lavori migliori e stimola linnovazione. Non a caso la maggior parte delle scoperte scientifiche arriva dallAmerica.

Lintervista al ricercatore italiano che lavora in uno dei team pi allavanguardia del mondo nel campo psichiatrico. Mantovani spiega qual il futuro della battaglia alla depressione e al disturbo ossessivo-compulsivo. I risultati degli studi del suo gruppo di lavoro saranno presentati a New York la prima settimana di Maggio al congresso annuale della Society of Biological Psychiatry.
Unaltra tecnica non invasiva la transcranial direct current stimulation (tDCS): questa terapia permette una stimolazione elettrica con un bassissimo voltaggio, circa 9 volt (con la Tec serve una stimolazione di almeno 60 volt ndr.) Poi c la Deep brain stimulation (Dbs), che per una pratica pi invasiva della Tms: si applicano dei piccolissimi elettrodi in precise aree cerebrali del paziente che sono poi attivati dagli impulsi di un pacemaker posizionato poco sotto la clavicola. La Dbs ha dimostrato di funzionare bene nel disturbo ossessivo-compulsivo, ma penalizzata dalla sua invasivit dato che necessita di unoperazione chirurgica. Comunque gli ultimi risultati che abbiamo ottenuto sul Doc attraverso la brain stimulation saranno presentati a New York la prima settimana di Maggio al congresso annuale della Society of Biological Psychiatry. Secondo lei perch la Tms efficace? Il meccanismo dazione della TMS legato al fenomeno della neuroplasticit e alla produzione di una proteina che consente al sistema nervoso centrale di modificarsi, il Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF). La TMS perci favorisce la capacit del cervello di adattarsi e di guarire. Quali sono gli effetti collaterali della stimolazione magnetica transcranica? una tecnica che non ha effetti collaterali. Al massimo causa mal di testa che passa subito con una semplice aspirina. una terapia ormai approvata sia negli Stati Uniti che in Europa e sar sempre pi utilizzata in futuro. Come ho detto prima la Tms molto meno invasiva per lorganismo rispetto ai farmaci, perch gli effetti collaterali delle medicine riguardano tutto il corpo. Il problema della Tms che pi scomoda: una pillola si pu prendere facilmente a casa prima di andare a dormire; per la Tms

Cosa sono le tecniche di Brain stimulation e che effetto possono avere nella cura della depressione? Negli anni ho studiato varie tecniche. Oltre alla pi vecchia, lEct (sigla inglese di terapia elettroconvulsivante ndr) mi sono occupato molto delle terapie moderne. La pi promettente la Stimolazione magnetica transcranica: con questa tecnica si rilasciano impulsi magnetici sulla corteccia celebrale del paziente attraverso uno strumento applicato direttamente sulla testa. Questa terapia poco invasiva e potrebbe essere fatta anche a livello ambulatoriale. Nei nostri esperimenti abbiamo ottenuto ottimi risultati sia sulla depressione maggiore che sul disturbo ossessivo-compulsivo (Doc), una delle patologie pi resistenti ai farmaci e allEct.

A sinistra un macchinario per la Tms, mentre in alto a destra Antonio mantovani


8

occore andare al centro che la fa per tutto il ciclo di sedute. E le controindicazioni? Diciamo che sconsigliata a pazienti epilettici, perch potrebbe scatenare una crisi convulsiva. Poi bisogna fare attenzione a quelli che si sono sottoposti a operazioni chirurgiche in cui sono state inserite parti metalliche, soprattutto alla testa. Ha ancora senso usare la terapia elettroconvulsivante? Tuttora la Tec la terapia pi efficace nei casi farmacoresistenti, perci non si pu parlare di una tecnica sorpassata. Recentemente si iniziato a usare la metodica unilaterale, ovvero luso di un solo elettrode applicato sullemisfero destro. Si dimostrato che questa strategia permette buoni risultati ma minimizza gli effetti collaterali, che comunque riguardano solo problemi di amnesia generalmente recuperabili nel giro di pochi mesi. La brain stimulation in futuro soppianter i farmaci? Io penso che la stimolazione magnetica transcranica sia il futuro nel campo della cura alla depressione, ma non so se sostituir del tutto i farmaci. ancora presto per dirlo. .

Anda mungkin juga menyukai