il Ducato
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I segreti dellelettroshock
impulso elettrico scorre attraverso le fibre del cervello per pochi secondi e si irradia con una tensione massima di 450 volt. Si chiama terapia elettroconvulsivante (Tec), anche se questa tecnica meglio conosciuta come elettroshock. Un nome che fa paura. A molti richiama alla mente le immagini del film premio Oscar Qualcuno vol sul nido del cuculo, in cui lo scapestrato Mcmurphy, interpretato da Jack Nicholson, era sottoposto a questa terapia senza alcun tipo di anestesia. Nel lungometraggio, per, si faceva riferimento a una pratica rudimentale, utilizzata in casi che non avevano nulla a che fare con la medicina: quegli esempi riguardano gli abusi commessi da alcuni dottori, non i veri obbiettivi della cura. La procedura seguita durante gli anni Sessanta e settanta era meno precisa di ora; a partire dagli anni Ottanta i nuovi protocolli e le moderne apparecchiature hanno cambiato volto alla terapia elettroconvulsivante, riducendo al minimo gli effetti collaterali. Attualmente la la Food and drug administration (Fda), lente americano che certifica la sicurezza dei farmaci e dei dispositivi medici, stabilisce che ci sono sei chiare indicazioni duso della Tec, tra cui depressione e catatonia. Continua a pagina 2
DI STEFANO CIARDI
a clinica San Valentino di Roma uno dei pochi centri in Italia in cui si fa ancora lelettroshock. E i pazienti fanno la la per curarsi l (pag 3)
ntervista ad Antonio mantovani, il ricercatore che da dieci anni studia le tecniche di stimolazione elettrica a New York (pag 4)
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Una terapia controversa che usa la corrente elettrica per guarire la mente
DOSSIER
Labbandono della Tec per Peana non legato solo a un fattore ideologico, ma anche per una questione economica: il servizio costa molto alle cliniche a causa del personale coinvolto e alle spese di mantenimento dei macchinari. Il fatto che sia utilizzata come terapia primaria conclude Peana - anchessa una mistificazione: molti pazienti che arrivano qui lo fanno proprio per ricevere la Tec dopo aver sperimentato lunghi percorsi farmacologici, perci spesso lunica terapia a cui sono sottoposti nella nostra clinica. Controllando la storia di questi pazienti sarebbe facile capire che prima dellelettroshock si sono curati con i farmaci. La commissione di Bioetica del 1995 e le circolari Bindi In Italia lunico riferimento giuridico riguardo a questa tecnica la circolare del 25 febbraio 1999 firmata dallallora ministro della salute Rosy Bindi, in cui si dettano le linee guida da seguire nella somministrazione della Tec. Nel documento si dice che lo shock non costituisce un presidio terapeutico a se stante, ma deve necessariamente essere considerata all'interno di un programma terapeutico personalizzato e integrato con altri interventi. Nella nota c scritto che lelettroshock considerata unopzione terapeutica riservata a pazienti affetti da episodio depressivo grave con sintomi psicotici e rallentamento psicomotorio o quando non possono attuarsi terapie farmacologiche, ovvero nei casi di vera e accertata farmacoresistenza e nei casi nei quali controindicato luso di psicofarmaci. Prima del 1999, cera per la cricolare del 1996, sempre firmata dallex ministro Rosy Bindi: secondo questa prima versione la terapia elettroconvulsivante poteva essere usata come prima scelta nei casi di "episodi depressivi gravi con sintomi psicotici e rallentamento psicomotorio" o nelle condizioni in cui non potessero essere usati farmaci, come nelle donne fino al primo trimestre di gravidanza. Nella circolare del 1999 sparito qualsiasi riferimento alle donne incinta, ma stato aggiunta la conclusione che la terapia elettroconvulsivante non possa essere ritenuta pi efficace di altri interventi terapeutici. La circolare del 1996 era stata redatta dopo il responso del Comitato nazionale per la bioetica (Cnb) avvenuto un anno prima in seguito alla richiesta di parere da parte di Athos De Luca, capogruppo dei Verdi al comune di Roma. De Luca aveva interrogato il Cnb sulla possibilit di una sospensione cautelativa dellelettrosock, ricevendo per un parere negativo. Il Comitato in quelloccasione ritenne che non ci fossero motivazioni bioetiche per porre in dubbio la liceit della terapia elettroconvulsivante nelle indicazioni documentate nella letteratura scientifica.
A pag 2 in basso il dottor Peana durante la Tec. in basso il macchinario in funzione e a fianco gli elettrodi spalmati di gel prima della terapia
risponde il medico mentre gli infermieri entrano nella stanza con il macchinario per la terapia elettroconvulsivante. Il pi giovane comincia a spremere il gel sugli elettrodi; serve a evitare qualsiasi tipo di bruciatura. Lanestesista prepara i miorilassanti e lossigeno, mentre Peana setta la macchina. Usiamo lenergia minima necessaria a scatenare la crisi convulsiva dice il dottore impostando la corrente al 60%. Poi aggiunge Con le moderne tecniche di anestesia il paziente non ha pi convulsioni, sebbene il macchinario le registri per due minuti. In questo caso, data la stazza del paziente, potrebbero esserci dei minimi movimenti. Per ci vuole attenzione nel dosare i miorilassanti perch riguardano anche la respirazione. Quando il paziente si addormenta sul piccolo schermo della macchina appare la scritta ready, pronto. Peana avvicina gli elettrodi ai lati della testa di Luca: per un istante e il ragazzo comincia ad avere degli spasmi che durano poco pi di due secondi. Quando il suo corpo smette di tremare il macchinario continua a registrare lattivit del cervello. Tutto il personale medico lavora in modo automatico; ognuno con il suo compito. Lelettroencefalogramma prodotto dalla macchina segnato sul registro medico mentre gli infermieri smobilitano lattrezzatura e si dirigono verso la prossima stanza. In meno di 5 minuti Luca si sveglia: Cos successo? dice con respiro affannoso mentre si porta le mani al viso. Nulla, non successo nulla. Tranquillo dice un infermiera tra poco ti sentirai meglio. Luca stende le braccia sul lettino e torna a respirare con calma. Quando il paziente si sveglia dalla Tec non ha nessun ricordo della terapia e ha bisogno di circa 10 minuti per riprendersi dallanestesia. Ora andiamo alla 129 dice un infermiere con in mano la lista delle terapie da fare. I dottori camminano svelti verso il nuovo paziente, ma Peana bloccato nel corridoio da una donna bionda di circa 30 anni: Dotto, non riesco a stare tranquilla dice la ragazza con forte accento romano ho bisogno di parlare. Dopo la ammonisce Peana Ogni cosa a suo tempo.Vabb risponde lei - per non che mi dice dopo e poi non parliamo?. Ci vediamo a mezzogiorno, dopo la terapia taglia corto il dottore. La terza a ricevere la terapia una donna molto anziana: non parla, catatonica. La paziente emette solo un sibilo quando lanestesista le mette lago per far passare i farmaci e poi si addormenta. Anche qui nessuno spasmo. Meno di dieci minuti e la donna si sveglia. A questo punto si riprende lascensore, la quarta paziente al secondo piano. Nella stanza 132 c la ragazza bionda che aveva bloccato Peana poco prima. molto agitata: Ho i linfonodi ingrossati sulla gola e non mi date niente!, urla dal suo letto mentre lanestesista prepara i farmaci. Mi fa male la gola e non mi date niente! continua lei. Dopo ti diamo uno sciroppo, adesso facciamo la terapia ribatte il dottore. La donna si addormenta tra le lacrime e i medici impostano la macchina: Questa paziente ha una forte psicosi paranoide - dice il dottore poco prima di applicare gli elettrodi - .lelettroshock molto utile in questo caso Dal rullo della macchina esce il foglio con lelettroencefalogramma: linchiostro va a zig zag per due minuti e poi si ferma di colpo. un buon segnale dice Peana il fatto che lattivit si sia bloccata di netto significa che il cervello ha risposto con forza. E continua: Lo shock come un allenamento in palestra per il cervello: le sollecitazione con i pesi servono a rinforzare i muscoli, la Tec serve a migliorare la resistenza dellencefalo alla depressione e alle psicosi. Lultimo paziente soffre di una depressione che si dimostrata resistente a diverse linee di farmaci. Luomo ha il volto rigato dalle lacrime e gli occhi gonfi: tutta la mattina che piange dice un infermiere. Il personale medico lo tranquillizza e prova a metterlo a suo agio. Il dottore imposta il 50% di energia e dopo 5 minuti tutto finito. Al termine delle terapie lanestesista se ne va e gli infermieri tornano alle loro attivit in clinica. Peana torna nel suo ufficio a compilare le cartelle dei pazienti e fa chiamare Luca per un controllo. Luomo scende le scale con agilit ed entra nellufficio del dottore. Uscendo dalla struttura il sole accecante. Una mattinata di routine per i medici della clinica San Valentino, un pugno nello stomaco per chi per la prima volta ha assistito alla terapia elettroconvulsivante.
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DOSSIER
Lintervista al ricercatore italiano che lavora in uno dei team pi allavanguardia del mondo nel campo psichiatrico. Mantovani spiega qual il futuro della battaglia alla depressione e al disturbo ossessivo-compulsivo. I risultati degli studi del suo gruppo di lavoro saranno presentati a New York la prima settimana di Maggio al congresso annuale della Society of Biological Psychiatry.
Unaltra tecnica non invasiva la transcranial direct current stimulation (tDCS): questa terapia permette una stimolazione elettrica con un bassissimo voltaggio, circa 9 volt (con la Tec serve una stimolazione di almeno 60 volt ndr.) Poi c la Deep brain stimulation (Dbs), che per una pratica pi invasiva della Tms: si applicano dei piccolissimi elettrodi in precise aree cerebrali del paziente che sono poi attivati dagli impulsi di un pacemaker posizionato poco sotto la clavicola. La Dbs ha dimostrato di funzionare bene nel disturbo ossessivo-compulsivo, ma penalizzata dalla sua invasivit dato che necessita di unoperazione chirurgica. Comunque gli ultimi risultati che abbiamo ottenuto sul Doc attraverso la brain stimulation saranno presentati a New York la prima settimana di Maggio al congresso annuale della Society of Biological Psychiatry. Secondo lei perch la Tms efficace? Il meccanismo dazione della TMS legato al fenomeno della neuroplasticit e alla produzione di una proteina che consente al sistema nervoso centrale di modificarsi, il Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF). La TMS perci favorisce la capacit del cervello di adattarsi e di guarire. Quali sono gli effetti collaterali della stimolazione magnetica transcranica? una tecnica che non ha effetti collaterali. Al massimo causa mal di testa che passa subito con una semplice aspirina. una terapia ormai approvata sia negli Stati Uniti che in Europa e sar sempre pi utilizzata in futuro. Come ho detto prima la Tms molto meno invasiva per lorganismo rispetto ai farmaci, perch gli effetti collaterali delle medicine riguardano tutto il corpo. Il problema della Tms che pi scomoda: una pillola si pu prendere facilmente a casa prima di andare a dormire; per la Tms
Cosa sono le tecniche di Brain stimulation e che effetto possono avere nella cura della depressione? Negli anni ho studiato varie tecniche. Oltre alla pi vecchia, lEct (sigla inglese di terapia elettroconvulsivante ndr) mi sono occupato molto delle terapie moderne. La pi promettente la Stimolazione magnetica transcranica: con questa tecnica si rilasciano impulsi magnetici sulla corteccia celebrale del paziente attraverso uno strumento applicato direttamente sulla testa. Questa terapia poco invasiva e potrebbe essere fatta anche a livello ambulatoriale. Nei nostri esperimenti abbiamo ottenuto ottimi risultati sia sulla depressione maggiore che sul disturbo ossessivo-compulsivo (Doc), una delle patologie pi resistenti ai farmaci e allEct.
occore andare al centro che la fa per tutto il ciclo di sedute. E le controindicazioni? Diciamo che sconsigliata a pazienti epilettici, perch potrebbe scatenare una crisi convulsiva. Poi bisogna fare attenzione a quelli che si sono sottoposti a operazioni chirurgiche in cui sono state inserite parti metalliche, soprattutto alla testa. Ha ancora senso usare la terapia elettroconvulsivante? Tuttora la Tec la terapia pi efficace nei casi farmacoresistenti, perci non si pu parlare di una tecnica sorpassata. Recentemente si iniziato a usare la metodica unilaterale, ovvero luso di un solo elettrode applicato sullemisfero destro. Si dimostrato che questa strategia permette buoni risultati ma minimizza gli effetti collaterali, che comunque riguardano solo problemi di amnesia generalmente recuperabili nel giro di pochi mesi. La brain stimulation in futuro soppianter i farmaci? Io penso che la stimolazione magnetica transcranica sia il futuro nel campo della cura alla depressione, ma non so se sostituir del tutto i farmaci. ancora presto per dirlo. .