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NOTIZIARIO DEL GRUPPO OPERAZIONE MUSEKE – Via Brescia, 55 – 25014 CASTENEDOLO (Brescia) ITALY

Tel. 030/2130053 – Fax 030/2130044 NUMERO ZERO - AGOSTO 1994


impianti: nadir - ciliverghe (bs) / stampa: euroteam - ciliverghe (bs)

KAYTESI 10/11/92 GLORIA 24/08/91 ANTONIO 06/09/93


CESARE 07/04/90 SARA 20/06/93 CLAUDE 17/08/91
CIPRIEN 30/08/92 VINCENT 17/11/90 DEODATUS 20/09/91
CANCILDE 24/07/91 LAURENT 24/04/90 DIOGENE 03/08/91
CLAUDETTE 24/07/91 YOHANI 23/10/92 ALEXI 15/05/90
BUKURU 12/05/90 JUSTIN 26/04/90 ANNAROSA 09/12/93
BUTOYA 12/05/90 GEORGE 24/06/92 ROGER 05/01/91
BARBARA 21/01/88 PETERO 29/08/91 ESPERANCE 09/09/91
JANVIER 30/04/93 JOSEPH 30/12/92 EMMANUEL 10/01/91
STEFANO 05/05/91 YACEINTHE 22/07/92 CHARLES 22/12/92
MINANI 06/06/92 BRUNO 29/01/93 J. DOMINIQUE 01/10/93
MARGUERITE 11/10/90 AGNES 02/07/91 JEAN PIERRE 06/04/92
PETERO II 04/09/93 CARLA 24/01/92 YUSUFU LUCA 10/11/93
ROBERTO 07/07/93 STYVE 25/03/93

PERCHE’DELFOGLIO
Dopo tante sollecitazioni final-
mente diamo vita al FOGLIO, che ab-
biamo titolato MUSEKE, perchè sia
uno strumento non solo informativo
dell’attività della nostra associazione,
ma soprattutto uno SPAZIO in cui cia-
scuno può trovare l’occasione di far
pervenire agli altri i sentimenti, le
preoccupazioni, le gioie e perchè no
anche “la preghiera” della propria
esperienza.
Anche così noi crediamo che la
NOTIZIA attivi un circuito di solida-
rietà, di emulazione e di speranza.
DONO PER IL
VENTICINQUESIMO DI MUSEKE
rwandesi. Non ancora terminata que-
st’opera, Museke ha trovato nuovo
entusiasmo in un progetto di assi-
stenza ai bambini orfani ed handi-
cappati costruendo a Rilima il Centro
S. Maria che venne inaugurato
nell’estate del 1988.
Il progetto si articola in diffe-
renti strutture atte alle finalità del
Centro. Le principali sono: l’orfana-
trofio, la palestra, la sala operatoria
completamente attrezzata, i labora-
tori di analisi e di radiologia, la sala
gessi, l’atelier di protesi, le stanze di
astanteria e di degenza per gli opera-
ti, nonchè le abitazioni per il perso-
nale locale e per i volontari.
Il prossimo ottobre sarebbe
dovuta iniziare la scuola di fisiokine-
siterapia per la quale erano già ulti-
La vita dei bambini di Rilima è sorelle italiane si sono aggiunte in mate le opere murarie ed in via di al-
il dono che la Provvidenza ci ha ri- questi anni una ventina di novizie lestimento le attrezzature.
servato per il nostro anniversario. La
nascita di MUSEKE risale al dopo
Concilio Vaticano II, allorquando il
soffio dello spirito missionario ha
messo ali ed energia anche nelle pic-
cole comunità come quella di Caste-
nedolo, in cui per due anni furono
ospiti di Enrica Lombardi cinque ra-
gazze burundesi. Poi nel 1969 con
queste ragazze africane e un primo
gruppo di volontarie si aprì a Gitega,
nel cuore del Burundi, MUSEKE
(SORRISO).
Il centro gestito da noi in col-
laborazione con la Diocesi e gli omo-
loghi locali fino al 1983 consisteva in
una casa di accoglienza, in un atelier
- cooperativa, una scuola di alfabetiz-
zazione, un istituto superiore (magi-
strali), un centro nutrizionale e un di-
spensario. Nel 1983 fu completa-
mente donato alla diocesi e continua
la sua opera.
MUSEKE IN BELGIO
Convinti che l’azione debba es- Nell’evacuazione di metà apri- vano al Centro e che in quei giorni
sere sostenuta dalla contemplazione, le con i nostri piccoli orfani hanno avevano trovato rifugio nei nostri lo-
nel 1985 fu inaugurato a Kamonyi trovato scampo anche trentadue ra- cali.
(Rwanda) nel giorno dedicato a S. gazzi handicappati operati durante la Il miracolo dell’amore, quindi,
Chiara, un monastero di clausura, fat- settimana pasquale da un’equipe di continua ed anche se distanti da noi
to erigere su sollecitazione delle Cla- medici belgi. Sono stati salvati inoltre queste persone fanno parte della
risse d’Assisi. Al primo nucleo di tre venti persone rwandesi che lavora- grande famiglia di Museke.

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LA GIORNATA DEL PRESIDENTE
Signor Presidente,
a nome dei
Ruandesi qui presenti e dei nostri
bambini, noi Le porgiamo il nostro
più cordiale benvenuto e il nostro più
sentito ringraziamento per la Sua pre-
senza in mezzo a noi.
La Sua visita, evento eccezio-
nale per il nostro centro di acco-
glienza, ci onora e diventa segno vi-
sibile del legame che, attraverso la
collaborazione e la presenza dei nu-
merosi missionari e volontari laici ita-
liani, unisce da molto tempo i nostri
due Paesi.
E’ grazie alla loro opera e all’in-
tervento delle autorità italiane che
124 persone, tra cui i 41 bambini or-
fani qui accolti, la direttrice del cen-
tro in Rwanda, il nostro parroco Pa-
dre Marcel, il medico e due fisiotera-
pisti e tutti gli altri ora ospitati in Bel-
gio, sono stati tratti in salvo.
Per noi questo è stato un mira- e sincero rapporto fraterno. E’ grazie alla continuità, alla di-
colo, un miracolo della Provvidenza. Da quando il centro di acco- sponibilità, alla gratuità dell’opera
Anche un antico proverbio glienza per orfani e handicappati è dei numerosi volontari bresciani che
rwandese afferma che un vero amico sorto in Rwanda, i volontari italiani questo centro può continuare a ga-
si riconosce nei momenti difficili e di hanno sempre dimostrato di impe- rantire un’assistenza ai bambini qui
sconforto: il soccorso e l’accoglienza gnarsi per il bene del nostro Paese, ospitati.
che abbiamo ricevuto dal vostro Pae- senza discriminazioni di razza o di et- Il nostro ringraziamento e la
se si sono trasformati in un gesto an- nia: il centro rappresentava un punto nostra riconoscenza vanno :
cor più grande che di semplice ami- di riferimento per tutti, soprattutto i - Gruppo Operazione Museke,
cizia e sono il segno di un profondo più poveri e i più bisognosi. rappresentato dalla Presidente Signo-
ra Enrica Lombardi e da tutto il Con-
siglio.
- Alla Fondazione Tovini e alla
Medicus Mundi
- Al Signor Sindaco del Comu-
ne di Castenedolo e a tutta la cittadi-
nanza.
- Alla responsabile e direttrice
del Centro in Rwanda, la Signora Ce-
sarina Alghisi: è stato anche grazie al
suo rifiuto di partire senza di noi che
siamo stati salvati.
La disponibilità che l’Italia ha
finora dimostrato è stata importante
e noi ci auguriamo che questa colla-
borazione possa continuare per rico-
struire insieme il futuro del Rwanda.
GRAZIE
Maria Goretti

MUSEKE - 3
IL SALUTO DEL SINDACO DI CASTENEDOLO
Sig. Presidente, ospitava questi bimbi tutti orfani di gara di generosità e solidarietà mai
Le porgo il benvenuto ed il sa- madre e, molti di loro anche del pa- prima d’ora riscontrata.
luto della comunità di Castenedolo e dre. Duecento volontari, non solo
di tutti gli operatori di questo Centro Erano assistiti da personale vo- di Castenedolo, si alternano a turno
insieme al più sentito ringraziamento lontario italiano in collaborazione nei vari servizi, da quelli più umili a
per averci onorato della Sua presen- con personale rwandese. quelli più impegnativi, per assistere
za in occasione della Sua visita a Bre- Lo scoppio della guerra civile amorevolmente questi piccoli, per ri-
scia. in Rwanda e la gravità degli eventi dare loro un sorriso ed una speranza,
Pur fra innumerevoli impegni, che si sono via via succeduti hanno la speranza di poter un giorno ritor-
l’aver deciso di dedicare un pò del imposto a tutto il personale straniero nare nel loro Paese ora turbato
Suo tempo per la visita a questo Cen- di lasciare il Paese. dall’odio e dagli orrori di una guerra
tro che accoglie i 41 piccoli ospiti Ma con l’intervento determi- fratricida le cui gravi conseguenze
rwandesi, è per noi motivo di grande nante dell’allora Ministro degli Affari ogni giorno giungono a noi.
soddisfazione e sta a significare quan- Esteri On. Andreatta, della Fondazio- Non ci sono parole per descri-
to Ella abbia a cuore le sorti di questi ne Tovini, di Medicus Mundi e della vere i tanti gesti di solidarietà sin qui
bimbi che solo l’intraprendenza di al- Croce Rossa che hanno favorito l’eva- manifestati ed il lavoro di questi vo-
cuni coraggiosi ha potuto strappare cuazione del Centro a cura dei parà lontari non sarà mai sufficientemen-
ad un sicuro crudele destino. Belgi e Italiani, è stato possibile far te ricompensato, ma la Sua presenza,
Il Gruppo Museke di cui è ani- giungere in Italia i piccoli ospiti del Sig. Presidente, rapprensenta per lo-
matrice la Sig.na Enrica Lombardi già Centro. ro un motivo di incoraggiamento in
operava in Rwanda dove gestiva il L’opera già intrapresa in Rwan- più, un qualcosa che non li fa sentire
Centro di Santa Maria di Rilima che da continua ora, qui, in una grande soli in un’opera tanto preziosa quan-

MUSEKE - 4
t o d i s i n t e re s s a t a .
Da alcuni gior-
ni sono ospiti del
Gruppo Museke an-
che sei ragazze rwan-
desi che già affianca-
vano i volontari italia-
ni al Centro di Rilima
e che ora potranno
continuare qui, in
questo Centro, il loro
lavoro.
Sig. Presidente
siamo tutti piena-
mente consapevoli
che quanto si sta fa-
cendo qui è ben poca
cosa rispetto ai gravi
mali ed ai tanti biso-
gni che travagliano la
comunità mondiale
oggigiorno, ma è pur
sempre la dimostra-
zione tangibile di quale e quanta po- tutti coloro che in questo momento cro, perchè in Rwanda come in ogni
tenzialità sia possibile sviluppare a se- si prodigano per rendere il soggiorno altra parte del mondo abbiano a ces-
guito di simili eventi. dei piccoli rwandesi il più accoglien- sare le guerre e trionfi la pace e la
Nel chiudere questo mio breve te possibile, Le chiedo, Suo tramite, concordia tra i popoli, premessa in-
intervento di saluto, voglio approfit- di intercedere presso il Governo Ita- dispensabile per lo sviluppo ed il pro-
tare di questo incontro per affidare a liano perchè a sua volta si attivi pres- gresso di ogni umana e civile convi-
Lei, Sig. Presidente, un messaggio: so gli organismi internazionali affin- venza”.
“Sicuro di interpretare i sentimenti di chè sia posto fine all’orribile massa- Luigi Frusca

IL BENVENUTO DI MUSEKE
Signor Presidente,
mi permetto a nome dei bam-
bini di chiamarla Caro Presidente.
Non ho parole per esprimere il mio
grazie e quello di tutto il gruppo Mu-
seke per il suo gesto di attenzione nei
nostri confronti.
L’innocenza di questi bambini
ci stimola a riflettere per diventare
migliori ed accoglierci come fratelli.
I miracoli esistono ancora! Gra-
zie al Governo Italiano. La solidarietà
ha superato ogni aspettativa. E’ più
quello che riceviamo di quello che
doniamo. Se posso esprimere un de-
siderio è che Lei con la sua autorità
istituzionale e morale possa farsi vo-
ce perchè il popolo Rwandese non
sia lasciato solo e presto abbia la pa-
ce. Il nostro desiderio sarebbe di ri-
tornare con questi bimbi nella loro
terra e ricostruire la pace.
Grazie della sua presenza.
Enrica Lombardi

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LA PAROLA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
“Mi pare che sia tutto molto denza, nel piano di Amore. L’odio che è una delle ragioni dei guai del
bello. purtroppo è un requisito riservato mondo, dell’egoismo terribile che è
Una cosa sola è strana qui: è all’uomo..... alla radice delle guerre, l’umanità ha
strano che il Sindaco, che lei signora Voi avete detto un sì all’amore: queste pagine.
(Enrica), che la signorina rwandese questa è una lezione enorme che mi In questa pagina, dopo la me-
dicano grazie a me; questo è strano e date oggi. Dall’attività che svolgevate ditazione in quel luogo sacro, come
persino stonato. là con sacerdoti e con laici voi, e sa- è stato detto giustamente, dove av-
Io vi devo dire grazie, per due cerdoti e laici rwandesi; a quello che venne il delitto venti anni fa, è dove-
ragioni: anzitutto per essere, vorrei avete fatto per portare in salvo que- roso sottolineare quali capacità abbia
dire, invitato ancora ad una medita- ste più di cento persone, questa l’uomo, se d’un tratto scattano le mol-
zione. Voi sapete che vengo da Piaz- schiera di piccoli i quali per ora non le dell’amore e del cuore e vincono
za della Loggia dove 20 anni fa: san- lo sanno; verrà giorno che lo sa- sull’egoismo, sullo schieramento raz-
gue. pranno e io spero che non vi dicano ziale, sull’inimicizia, sul denaro ad
Abbiamo dei bambini, voi ci grazie ma che lo sentano di dentro e ogni costo.
avete detto che non hanno la mam- abbiano preso anche loro una lezio- Sono venuto a raccogliere an-
ma, non si sa se hanno il padre, al- ne di cosa vuol dire saper pensare agli cora una volta un pensiero: occorre
meno per molti, non si sa nulla. Ma altri, che vuol dire essere capaci di che la mia giornata sia sempre e solo
sappiamo una cosa: che è un Paese in non pensare a sè. per gli altri e mai per me.
un bagno di sangue. Quando mi avete elencato i Voi me lo insegnate, io lo chie-
Il primo pensiero dovrebbe es- parà del Belgio e quelli italiani: quale do a Dio.”
sere per noi politici, per noi respon- volto, chi sono, che famiglie hanno Oscar Luigi Scalfaro
sabili di Governi, di popoli, pensiero dietro le spalle, quali mamme, spose
di grande umiltà. Non siamo capaci o ragazze che li amano sono in una
di sfondare il muro del silenzio di paura terribile che non tornino, ep- Lasciate che i bambini
fronte ad un delitto di venti anni fa, pure non hanno guardato lingua, co- vengano a me, non glielo
fino ad adesso non siamo stati capa- lore, nulla; insieme, come se fosse impedite perché a chi è come
ci; non siamo capaci come popoli, stato un uomo solo ad inchinarsi ver- loro appartiene il regno di
come governi, come stati, di preve- so un bambino solo, che non ha nes- Dio. In verità vi dico: Chi
nire e di impedire quello che avviene suno, ed è in pericolo. L’umanità,
in Rwanda. E’ vero che, purtroppo, a dunque, è capace di questi grandi non accoglie il regno come un
volte la malvagità dell’uomo supera momenti di ali spiegate; l’umanità bambino, non vi entrerà.
di gran lunga le capacità di poterlo della violenza, del sangue, della dro- (Luca 18, 16)
frenare. E’ vero; ma è anche vero che ga, della voglia di denaro spietata,
rimane sempre un in-
terrogativo nell’ un
caso e nell’altro: si è
fatto proprio tutto, si
è fatto tutto in tempo
o si attende che giun-
gano degli eventi? E
poi ci sono le recrimi-
nazioni.
Primo pensie-
ro: umiltà; poi a volte
ci diamo un gran to-
no, sembra che salvia-
mo il mondo, sembra
che la realtà dei po-
poli dipenda da noi;
dipende da altri che
ha scritto la storia, ma
dipende da noi il ri-
spondere o meno a
quella storia che per
chi crede è scritta nel
piano della Provvi-

MUSEKE - 6
LA CRONACA
DEGLI AVVENIMENTI
Da Rilima Da Brescia
Domenica 10 Aprile 1994 Mercoledì 6 Aprile 1994
Subito dopo la messa apprendiamo dei primi mor- I presidenti del Burundi e del Rwanda vengono uc-
ti, circa una qurantina; avevano cercato scampo durante cisi in un attentato che abbatte il loro aereo a poca di-
la notte fra le piante di papiro sul bordo del lago accanto stanza dall’aeroporto di Kigali. In Rwanda scoppia la guer-
al nostro Centro. Appena rientrati dalla Messa le suore ra civile che vede contrapposti Hutu e Tutsi. Scatta il pri-
spagnole del vicino dispensario, chiedono a me ed ai chi- mo allarme per gli stranieri. L’Unità di Crisi del Ministero
rurghi belgi nostri ospiti di andare a visitare una giovane contattata, ci comunnica che sta decidendo l’evacuazio-
donna che presentava una vasta ferita al cranio, con am- ne di tutti gli italiani presenti in Rwanda.
putazione parziale di alcune dita della mano destra e frat-
tura esposta del polso. Viene subito trasportata nella no- Sabato 9 Aprile
stra sala operatoria, sottoposta ad anestesia ed operata. Ci Tentiamo di contattare i nostri volontari a Rilima.
viene nel frattempo portato un ragazzo che presentava Le comunicazione dall’Italia per il Rwanda sono impossi-
una ferita trapassante da proiettile all’addome che, fortu- bili. Riusciamo, invece, a far pervenire ai nostri di Rilima,
natamente, non aveva procurato lesioni gravi; si procede via Bujumbura il seguente fax:
alla disinfezione della ferita. Prima di sera gli operati ven- “Carissimi tutti,
gono riaccompagnati al dispensario per motivi di sicu- vi siamo vicini e concordiamo con ogni vostra decisio-
ne. Vi potete decidere a partire in re-
lazione alle più libere valutazioni
di prudenza, sentiti anche i consigli
delle autorità. Stiamo, da parte no-
stra, contattando la Croce Rossa In-
ternazionale per coprire - con un
suo auspicabile presidio ai ricove-
rati, durante la vostra assenza. Ve
ne terremo informati attraverso
questo fax di Bujumbura.
Comunque sarebbe auspicabile
una copertura di riserva locale (le
suore spagnole? Altre vie?) Tenete
presenti soluzioni tipo: ospedale di
Gakoma dove potete far riferimen-
to alla Medicus Mundi”
Un fax viene pure spedito al
dott. Augusto Romano della Croce
Rossa Internazionale in cui si chiede
rezza. Da questo momento si intensificano i contatti te- di sostituire i nostri volontari a Rilima e di salvare la con-
lefonici col Console italiano, Pierantonio Costa, per la sistenza funzionale del Centro.
possibile evacuazione del Centro. Dall’Italia gli incaricati Dopo varie telefonate abbiamo la rassicurazione
del Gruppo Museke di Castenedolo, ci fanno sapere che che i parà francesi andranno a Rilima per scortare il no-
sono in corso contatti con “l’Unità di Crisi” a Parigi, per stro personale all’aeroporto di Kigali.
far evacuare, con l’aiuto dei parà francesi noi europei e
tutti gli orfani del Centro. Domenica 10 Aprile
Durante la notte sentiamo rumori di spari ed urla Il nostro volontario F. Pipinato ci comunica telefoni-
intorno al nostro Centro; cominciamo i preparativi per la- camente (per loro è ancora possibile) che la situazione si va
sciare il Centro con tutti gli orfani. aggravando anche a Rilima. Tumulti, spari e incendi si veri-
ficano anche attorno al Centro. Una granata è caduta sulla
Lunedì 11 Aprile Chiesa uccidendo otto o nove persone. Chiedono che si sol-
Di buon mattino facciamo preparare i nostri bam- leciti l’invio di una scorta armata che li faccia evacuare.
bini per essere pronti ad abbandonare il Centro. Frattan- Rispondiamo che ci siamo già attivati in questa di-

MUSEKE - 7
to le suore spagnole ci dicono che, durante la notte, han- rezione e di tenersi in contatto con l’ambasciata di Kam-
no ricoverato altri feriti. Questa volta ci rechiamo noi al pala che coordina le varie iniziative.
dispensario ed operiamo sul posto, in situazione di emer- Verso mezzanotte Don Roberto provvede a spedi-
genza, una giovane donna che presentava una ferita re alle ambasciate interessate e alla Croce Rossa belga,
profonda al cranio ed un’amputazione pressochè com- l’elenco dei bambini e del personale del Centro.
pleta della mano destra; si procede ad amputare la mano
ed alla sutura della ferita al cranio. Successivamente ci de- Lunedì 11 Aprile
dichiamo ad un ragazzo al quale estraiamo una freccia Contatti telefonici sistematici con l’ambasciata
dall’addome. d’Italia a Kampala e con l’Unità di Crisi presso il Ministe-
Rientrati al Centro, ci rendiamo conto che le pro- ro degli Affari Esteri, con il nostro Ministero degli Interni
babilità di farci evacuare dai parà francesi diminuiscono e con il Ministero degli Affari Sociali.
di ora in ora. Telefono all’ambasciata francese a Kigali e Segnaliamo via fax i nomi degli italiani presenti nel
mi viene confermato che nulla sapevano di questa ope- Centro all’Unità di Crisi e alla nostra ambasciata di Kam-
razione e ci mettono in “lista di attesa”. Da questo mo- pala, unitamente ad una planimetria con il percorso più
mento non siamo più usciti dal Centro ed abbiamo cer- breve per Rilima. Oltre ai quattro nostri volontari (Cesa-
cato ri reclutare il maggior numero di persone possibile rina Alghisi, Giandomenico Colonna, Fabio e Paola Pipi-

per proteggere il Centro. Potevamo disporre di circa die- nato) sono infatti presenti altri sette italiani (amici e pa-
ci uomini armati di macete, lance ed archi. renti): Domenica Alghisi, Giulio Broglio, Mariangela Al-
Dalla tarda mattinata sentiamo le urla dei banditi at- ghisi, Angelo Cimaschi, Maria Piccoli, Luciana Resconi,
torno a noi, che in gruppi di trenta - quaranta persone, Pierangela Belloni, e un’equipe di medici belgi che for-
cominciavano a “stanare” dalle case i tutsi, in lista per es- mavano l’equipe che aveva operato durante i giorni di Pa-
sere massacrati nel modo più orribile. Subito fuori dal re- squa 33 handicappati.
cinto del Centro c’è l’abitazione dell’autista del Parroco,
che risultava tra i primi della “lista”. Fra urla bestiali la ca- Alle 16 il dott. G. Colonna comunica a Castenedo-
sa viene demolita, ma l’autista non viene trovato. Subito lo: “Siamo circondati da elementi armati che tentano
questa banda di assassini si reca verso la Chiesa, nella qua- di forzare le entrate del Centro e pretendono la conse-
le si erano rifugiate alcune persone. Scardinano la porta gna dei nostri collaboratori locali. Chiediamo urgente
della Chiesa e trascinano i corpi di bambini, donne ed an- ed efficace intervento armato, tale da liberarci da que-
ziani appena uccisi, gettandoli nella fossa settica che ser- sta situazione e scortarci fino al punto di rimpatrio as-
viva come toilette, accanto la Chiesa. sicurato dal nostro governo”
Sono stato testimone di questa barbarie ed ho assi-
stito al passaggio di alcuni militari ( sbandati? ) che non La Fondazione Tovini provvede a trasmettere que-
solo non sono intervenuti, ma che, continuando la loro sto messaggio:
strada, fanno un cenno di assenso con il pollice alzato. - al dott. Rosini dell’Unità di Crisi;
Subito dopo abbiamo udito una forte deflagrazione - alla nostra ambasciata a Kampala.
proveniente dalla vicina casa del Parroco, anche lui di et- Coinvolge quindi personalmente via fax:
nia tutsi. - l’Ambasciatore Ferdinando Salleo, Segretario Gene-
Abbiamo quindi telefonato al comandante del cam- rale alla Farnesina;
po militare ruandese, ad una decina di chilomentri da noi - il Direttore Generale della Cooperazione Ministro
per chiedere protezione, pur sapendo che rappresentava Aloisi De Larderel.
comunque un grosso rischio. Dopo circa una trentina di Attiviamo anche strade locali:

MUSEKE - 8
minuti sono arrivati una trentina di militari, armati di tut- - il Presidente della Tovini dott. Giuseppe Camadini.
to punto; alcuni di essi volevano entrare nel Centro, ma - il prof. Giovanni Bazoli;
li abiamo convinti a darci “protezione” dal di fuori della - l’avv. Mino Martinazzoli;
rete di recinzione. Li ho visti incamminarsi verso la stra- Arrivano le prime reazioni:
da delle suore spagnole, teatro dei precedenti scontri dell alle oer 18.30 telefona personalmente il Ministro
bande armate. Da questo momento ho cominciato a te- degli Esteri Beniamino Andreatta. Raramente accade che
mere fortemente per la nostra incolumità, soprattutto nei un ministro si metta veramente (come significa in realtà
confronti dei bambini e del personale del Centro. Ministro) a servire. Al filo sentiamo testualmente:
Nel pomeriggio abbiamo ricevuto la visita di alcu- “ Sono Beniamino Andreatta. Martinazzoli mi ha
ni militari rwandesi, che erano entrati scavalcando la re- detto della situazione. Ditemi cosa devo fare. Sono a vo-
cinzione. C’è stato un frenetico scambio di parole fra il stra disposizione”.
sindaco, presente in quel momento presso di noi, ed il Le sue chiamate si ripeteranno quattro volte nelle
comandante di questi militari stessi. Il tutto è durato più ore successive.
di mezz’ora, ma a noi è sembrata un’eternità. Sono stati
convinti ad uscire da Centro. La situazione si fa sempre più difficile. I nostri vo-
Abbiamo allora ricominciato un contatto telefonico lontari che si fanno vivi con Enrica e Don Roberto Lom-
serratissimo con l’ambasciata belga a Kigali, grazie all’aiu- bardi comunicano di temere il peggio.
to dei medici belgi nostri ospiti. Ci hanno chiesto di at- Verso le 19 un funzionario di Kampala ci comuni-
tendere notizie e, nel tardo pomeriggio, abbiamo avuto la ca che è stato concordato che gli italiani saranno scorta-
conferma che, alle prime luci dell’alba, con un’operazio- ti all’aeroporto di Kigali dai ribelli (tutsi) e che di conse-
ne segreta , un corpo speciale di paracadutisti belgi, sa- guenza bambini ed il personale, dovendo rimanere in lo-
rebbe venuto a proteggerci per lasciare il Centro con tut- co, corrono grossi rischi di vita. Chiamiamo ancora una
ti i bambini; questa clausola era stata posta da noi come volta il Ministro Andreatta, che ci comunica che il suo Ca-
condizione ed era stata accettata dall’ambasciata belga. po Gabinetto ha parlato personalmente con Rilima e che
Frattanto un militare rwandese era entrato trasci- il nostro personale africano è relativamente calmo e se-
nando il corpo del nostro amico Parroco; abbiamo pen- reno. La notizia dell’abbandono dei bambini e del perso-
sato subito al peggio, poi ci siamo resi conto che era vi- nale ci allarma e chiediamo ancora una volta al ministro
vo se pure in uno stato di incoscienza. Andreatta che intervenga. Ci risponde che sta attivando i
Mi sono ricordato che nella mia camera avevo con- colleghi ministri degli esteri di Francia e Belgio.
servato una copia vecchia di alcuni anni del “Resto del Car-
lino”, il giornale della mia città. Ho trovato il numero del- Notte 11/12 Aprile
la redazione; per miracolo il telefono era ancora funzio- L’Unità di Crisi e Kampala ci informano: in matti-
nante. Sono stato messo in contatto con un giornalista, nata gli italiani saranno scortati all’aeroporto di Ki-
Massimo Gagliardi, al quale ha raccontato ciò che stava- gali da un contingente militare belga. Insieme ai “no-
mo vivendo, per chiedere aiuto. Intanto ci preparavamo a stri” verranno messi in salvo anche gli orfani e gli han-
trascorrere un’altra notte da incubo, decidendo di rima- dicappati.
La speranza riprende.

Martedì 12 Aprile
Sapremo poi che alle 13 i no-
stri volontari e i loro ospiti vengono
prelevati da un gruppo di militari bel-
gi e scortati all’aeroporto. Ma pur-
troppo, i bambini e gli handicappati,
tutti pronti con i loro documenti ven-
gono lasciati al Centro di Rilima.
Il personale, con un gesto che è
certamente impressionante, si mette
in fila e preferirebbe essere ucciso dai
soldati belgi con un colpo di pistola
per non esserlo a “colpi di macete”.
I sentimenti che prevalgono da
noi alla notizia sono contrastanti. La
delusione annulla la soddisfazione.

Notte 12/13 Aprile


L’ambasciata di Nairobi non co-
nosce ancora la lista dei passeggeri

MUSEKE - 9
nere tutti insieme
nella medesima stan-
za. E’ stato durante la
notte che abbiamo
ricevuto il primo
contato telefonico
con il Ministero de-
gli Esteri italiano;
l’unità di crisi nella
persona del vice - di-
rettore generale per
l’emigrazione, mini-
stro Sessa, che te-
lefonava a nome del
ministro Andreatta
per chiederci e darci
consigli su come su-
perare un momento
così difficile; ci veni-
va richiesto di fare il
possibile per evacua-
re più gente possibi-
le dal Centro, dando la precedenza agli orfani, cosa per la imbarcati per l’Europa. Per alcune ore rimaniamo senza
quale del resto ci eravamo già adoperati. Durante la notte notizie e ci attiviamo presso il Nunzio Apostolico del
sentivamo urla concitate e rumori di spari un pò ovunque; Kenya chiedendogli di controllare se i nostri volontari so-
potevamo solo sperare che non entrassero nel Centro. no giunti a Nairobi. Avremo le prime assicurazioni il mat-
tino successivo.
Martedì 12 Aprile
Alle primissime ore del mattino un’ennesima te- Mercoledì 13 Aprile
lefonata ci metteva al corrente che un convoglio armato I volontari arrivano tutti in Europa. Fabio Pipinato
dei parà belgi si era messo in moto dalla capitale e che da Bruxelles ci telefona fornendoci sulla disumana situa-
prima sarebbero passati a prendere altri europei, cosa che zione lasciata alle loro spalle. Cesarina Alghisi chiama da
noi stessi avevamo concordato dal Centro. Alle sei del Parigi dandoci la notizia che purtroppo i bambini ed il
mattino, con le prime luci dell’alba, avevamo già al can- personale sono rimasti a Rilima. Non perdiamo la spe-
cello una banda di trenta persone che volevano comin- ranza. Continuiamo a tenere i contatti conle autorità di
ciare ad entrare nel Centro. Roma e di Kampala e con il dott. Magno dell’Unità di Cri-
La nebbia fitta aveva probabilmente fatto desistere si della Farnesina. Questi i fax spediti:
i parà belgi dal paracadutarsi sul Centro per offrirci pro-
tezione, in attesa dell’arrivo del convoglio armato. “ I nostri volontari rientrati da Rilima ci comu-
Abbiamo cominciato a ricevere dai banditi le prime nicano che i militari belgi, avendo ordine di non tra-
richieste. sportare rwandesi, si sono rifiutati di trasferire orfani
Volevano un autocarro il cui proprietario - autista ed handicappati a Kigali.
(tutsi) era fuggito. Aveva collaborato con noi con il pro- Mentre si allontanavano dal Centro hanno assi-
getto della Caritas per portare sui campi dei profughi bu- stito all’entrata di gente del luogo (Hutu), armati con
rundesi la nostra acqua filtrata. macete e con l’evidente intenzione di ammazzare il
L’arrivo dei parà era ancora lontano per cui si è cer- personale Tutsi addetto al Centro. I bambini orfani e
cato di prendere tempo nel timore che a quella richiesta gli handicappati sono stati nascosti in vari luoghi del
ne seguissero altre molto più pesanti. Abbiamo fatto fin- Centro in attesa e nella speranza che, giungendo oggi
ta di cercare la chiave del mezzo, poi abbiamo aggiunto qualche scorta armata possa trovarne alcuni vivi.
la benzina; il tutto ci ha fatto guadagnare circa mezz’ora. Il viaggio tra Rilima e Kigali non ha riscontrato
Il convoglio però era ancora lontano.... problemi in quanto non si è visto nessun soldato ar-
Di fronte alla minaccia di venire essi stessi a pren- mato di entrambi gli schieramenti, ma solo gente del
dere l’autocarro, abbiamo portato il mezzo fuori dal Cen- luogo con maceti e bastoni.
tro, pregando in cuor nostro che l’apertura del cancello Sembrerebbe che qualsiasi scorta armata po-
non rappresentasse un invito alla banda ad entrare in mas- trebbe accedere al Centro di Rilima.”
sa. Per fortuna si sono impossessati dell’autocarro e sono
partiti in gran carriera, quasi dimenticandosi di noi. Sa- Spediamo questo nuovo fax all’on. Andreatta:
pevamo però che tutto intorno c’erano, seminascosti, “ Illustre sig. Ministro,

MUSEKE - 10
tanti altri banditi che aspettavano il momento di entrare, spezziamo ancora una lancia in favore dei bam-
appena noi fossimo usciti dal Centro. bini orfani ed handicappati che le autorità belghe ci
Alle dieci del mattino è finalmente arivato il con- hanno costretto a lasciare nel Centro di Rilima (Rwan-
voglio belga, ma mi sono subito reso conto che mancava da). Le spediamo quindi copia del fax spedito all’Unità
un mezzo sufficientemente grande da potere caricare tut- di Crisi e all’Ambasciata di Kampala.
ti i bambini; ne ho avuto subito la conferma parlando con Nel ringraziarla per quanto ha già fatto, contia-
l’ufficiale comandante il quale mi ha detto che non ave- mo ancora sul Suo interessamento e sul Suo appoggio.”
va ricevuto ordini per evacuare anche i piccoli africani. (allegato il testo precedente)
In un primo momento ci siamo illusi che i soldati belgi
potessero trascorrere la notte presso di noi, presidiare il Alle ore 15 Cesarina Alghisi arriva alla sua casa di
Centro e cercare un mezzo per il trasporto dei piccoli Concesio, unitamente ai suoi parenti. In serata arrivano
rwandesi; successivamente, però, dopo avere contattato notizie contrastanti circa las sorte dei bambini.
i suoi superiori e l’ambasciata belga ci ha risposto che non La comunità di Castenedolo si ritrova in Chiesa per
era possibile evacuare persone di colore perchè si tratta- ringraziare il Signore dell’arrivo dei volontari e per chie-
va di un’operazione ad altissimo rischio. dere con il cuore spezzato la salvezza dei bambini.
Ho intensificato allora i contatti con il nostro mini-
stero degli Esteri che ci ripeteva di non preoccuparci per-
chè si sarebbero messi in contatto con l’ambasciata bel-
ga per far evacuare anche i bambini.
Purtroppo il tempo concesso per cominciare
l’operazione di rientro stava scadendo e mi rimaneva il
tempo di fare un’ultima telefonata; a quel punto il telefo-
no ha smesso di funzionare, cinque minuti prima di la-
sciare il Centro!
Alla costernazione di dover lasciare i bambini si è
aggiunto il pianto disperato delle ragazze che ci implora-
vano di supplicare i soldati affinchè sparassero loro piut-
tosto che essere straziate a colpi di macete dai soldato
rwandesi.
L’unica cosa che abbiamo potuto fare in quella cir- Notte 13/14 Aprile
costanza è stata quella di lasciare loro del denaro; con que- Verso le 3 alla casa di Enrica Lombardi arriva
sto stesso denaro si sono comperata la loro incolumità dall’Unità di Crisi la notizia che anche i bambini e gli or-
con quella di tutti i bambini! fani giunti all’aeroporto sono i nostri di Rilima. Dall’ini-
Percorremmo i 50 Km che ci separano dall’aero- ziale incredulità si passa alla speranza.... alla gioia.... alla
porto in più di cinque ore. Da qui con aereo militare rag- gratitudine per la Provvidenza che guida la storia e gli uo-
giungemmo Nairobi e poi ci imbarcammo chi per Bruxel- mini. La notizia ci viene confermata anche il mattino suc-
les chi per Parigi. cessivo dalla nunziatura di Nairobi: gli orfani, in due grup-
pi distinti, arriveranno in Italia, mentre gli handicappati
Mercoledì 13 Aprile - ore 9.00 verranno ospitati a Bruxelles.
Con Cesarina ed i suoi familiari arriviamo final- Arriva anche la lista dei nomi: sono proprio i nostri!
mente a Parigi, ma uno sciopero dei controllori di volo in Sono 41 ed hanno un’età compresa tra i quattro me-
Italia ci fa ritardare il rientro a Milano. si ed i tre anni.
Apprendo da un quotidiano italiano del mattino
che gli orfani rwandesi sarebbero già arrivati in Italia. Giovedì 14 Aprile
Avendo ancora in tasca il numero dell’unità di crisi met- Avuta la certezza della felice evoluzione degli even-
to al corrente il funzionario (lo stesso che ci aveva con- ti ci si mobilita per organizzare l’accoglienza ai piccoli
tattato a Rilima) che purtroppo la notizia non corrispon- ospiti. A Nairobi vengono accolti dalle suore Paoline da
deva a verità, per cui lo imploro di prendere misure ur- noi conosciute che li accudiscono.
genti in favore dei piccoli e del personale rwandese. Verranno poi ospitati a Castenedolo nella casa Lom-
Giandomenico Colonna bardi.
Alle 18.08 il primo gruppo di 20 orfani accompa-
gnati dal parroco di Rilima Marcel Rwabutera, atterrano
DALLA DELUSIONE ALLA SPERANZA a Ciampino. I nostri volontari (Mario Loda, Piero Salvalai,
Io, quale responsabile del Centro, già dall’ottobre Lina Panigada e Pierangela Belloni) che vanno a prelevar-
1993, vivevo la situazione gravissima dei rifugiati burun- li ci assicurano del loro buon stato di salute. Con un au-
desi accampati a pochi chilometri da noi. Il Centro met- tobus dei Carabinieri vengono portati a Fiumicino e im-
teva a loro disposizione tutto quanto era possibile, dalla barcati per Verona su un volo di linea. Per regolamento i
nostra scorta di viveri, alle coperte e soprattutto all’acqua bambini non possono viaggiare da soli. Diciassette pas-

MUSEKE - 11
(20.000 litri di acqua potabile) ed al cibo per 350 orfani seggeri tutti maschi si prestano a tenerli in braccio du-
circa al giorno. rante il viaggio. Arrivano a Verona alle 22.20. Qui la Cro-
Anche in Rwanda si avvertiva chiaramente il fer- ce Rossa li preleva e li trasporta a Castenedolo dove ven-
mento e continue aggressioni avvenivano nel villaggio fi- gono gioiosamente accolti.
no alla sera del 6 aprile con l’abbattimento dell’aereo pre-
sidenziale e con l’inizio della vera, cruenta guerra fratri- Nella mattinata ci preoccupiamo di coinvolgere le
cida. Istituzioni. Con Tovini, Medicus Mundi, la Croce Rossa
Sono stata veramente testimone impotente di gra- Italiana, la Caritas, alla presenza del Prefetto e del Que-
vissimi massacri alle porte del nostro Centro, con il ter- store, partecipiamo ad un comitato ad hoc.
rore che entrassero con la loro cieca violenza, per conti-
nuare i loro misfatti sui 41 bimbi presenti al Centro oltre E’ importante il coinvolgimento della Croce Rossa
che sui 33 handicappati e su tutto il personale sia locale anche per il tentativo di salvare il Centro di Rilima con
che italiano. l’intervento - seppur disperato - della Croce Rossa Inter-
Fortunatamente, sommersa da tanta paura per la vi- nazionale di Ginevra.
ta di tutti, avevo il conforto assiduo per telefono, che mi-
Venerdì 15 Aprile
Si organizza l’arrivo del secondo gruppo di orfani
annunciatoci da un fax dell’Ambasciatore d’Otalia a Nai-
robi Roberto di Leo: “Si trasmette in allegato la lista dei
21 orfani che sono a bordo del Boeing 707 dell’aero-
nautica che è partito da Nairobi alle 9.55 a. m. locali
alla volta di Roma (Fiumicino), con sosta a Luxor.”

Il gruppo con Maria Goretti arriva alle 24 a Ghedi


e, accompagnato dai militari dell’Aereonautica, si ricon-
giunge agli altri orfani a Castenedolo. Stampa, televisioni,
agenzie giornalistiche dimostrano grande interesse all’av-
venimento e non è facile contenere l’assalto dei giornali-
sti. La gioia, la commozione e la soddisfazione di tutti so-
no grandi.

Il Ministro degli Affari Sociali, on. Fernanda Contri,


annuncia una visita agli orfani per il giorno successivo.
racolosamente continuava a funzionare, con la nostra pre-
sidente Enrica Lombardi che si era mossa giorno e notte Sabato 16 Aprile
cercando una via d’uscita per noi e per i bambini. Il ministro degli Affari Sociali Contri raggiunge il
Abbiamo passato giorni e notti interminabili altale- suo funzionario dott. Ghebre già a Castenedolo ed in To-
nando tra speranza e delusione fino a martedì 12. In que- vini dal giorno precedente. Quindi visita gli orfani e si in-
sto periodo avevamo nascosto il personale a rischio in trattiene con i responsabili di tutti gli organismi brescia-
una camera oscura: l’unico conforto è stato per loro e per ni interessati alla vicenda. Da tutta Italia piovono richie-
noi la preghiera anche perchè contemporaneamente ave- ste di affido, di adozione e sostegno economico per gli
vamo saputo che le parrocchie di Castenedolo, Concesio orfani. Si scatena una esplosione di solidarietà. Difficile
e Leno stavano facendo l’adorazione notturna per noi. controllare questa montante gara di generosità. Per ora la
L’amarezza di dover partire senza i bambini è inde- situazione è la seguente: i bambini non sono affidabili nè
scrivibile; la mia ribellione con i militari, in quel mo- adottabili.Si ritiene opportuno mantenerli uniti.
mento, non è valsa a nulla. Ma le mie implorazioni, pro-
babilmente, li hanno fatti ritornare il giorno dopo a pren- Lunedì 24 Aprile
dere tutti i nostri bambini, il personale, gli handicappati I bambini, grazie alla disponibilità del Comune di
e le suore Carmelitane. Castenedolo, trovano ospitalità presso l’ex asilo Riccardo
Non potrò mai dimenticare il senso di liberazione, Pisa. Il cibo viene assicurato dalla scuola materna “Cre-
di gratitudine e di gioia provati la notte di mercoledì 13, scere Insieme”, mentre la “Casa Albergo” provvede a te-
quando una telefonata mi ha informato che i nostri bam- nere in ordine e a lavare gli indumenti dei piccoli.
bini erano salvi a Nairobi.
Ora sono tutti qui a Castenedolo e godono di otti- Domenica 22 Maggio
ma salute. Mi dedico con gioia a loro ininterrottamente Altre cinque ragazze africane che accudivano i bim-
aiutata da un ottimo gruppo di volontari, nella speranza bi a Rilima, vengono a Castenedolo da Bruxelles per es-
di un avvenire “azzurro” per tutti loro. sere punto di riferimento logistico e culturale ai nostri
Cesarina Alghisi bimbi.

MUSEKE - 12
TESTIMONIANZE
Dopo l’arrivo dei bambini forzato dei bambini. Ma si ovvia a questa angoscia
rwandesi, il mio compito è quello di Sicuramente la vita di noi vo- dell’incertezza vivendo l’oggi occu-
ricevere persone e telefonate alla se- lontari si è modificata con la venuta pandoci di loro, dei loro bisogni più
de di Museke. di questi bambini. Ognuno di noi ha immediati.
E’ un’esperienza bellissima, rinunciato a qualcosa, chi al pranzo Vengono stracoccolati, quan-
tocco con mano cosa vuol dire SOLI- riunione domenicale in famiglia, chi do li si cambia, si dà loro da mangia-
DARIETA’. al sabato per le faccende domestiche, re o li si aiuta a camminare.
Persone che arrivano con cibo, chi a ore di sonno notturno, chi ad an- Io personalmente vorrei avere
vestiti, giocattoli e denaro; bambini dare a spasso con gli amici e tante al- cento braccia per potere essere con
con i loro risparmi; una signora an- tre cose che non basta tempo a rac- tutti e non dimenticare nessuno.
ziana con 5000 lire dicendomi :” E’ coglierle. Cerco di pensare a quello che è me-
tutto quello che ho! “; gente che al te- Ma nessuno di noi pensa a que- glio per loro, e non a quello che sod-
lefono dice :” Grazie per tutto quello sto come rinuncia a qualcosa. I bam- disfa me stessa. Spesso, quando fini-
che fate! “; giovani che ringraziano bini, il vederli cambiare, rinvigorirsi,
per avere dato loro la possibilità di fa- giocare, sorridere, e soprattutto il Da dove vengo? Vengo dalla
re del bene. pensare che sono ancora vivi, sono la
La gente è rimasta molto toc- nostra ricompensa giornaliera.
mia infanzia. Vengo dalla
cata dalla situazione del paese africa- Ognuno di noi ha pensato al- mia infanzia come da un
no, ed ha risposto con grande sensi- meno una volta, cosa sarà di loro do- paese.
bilità e generosità: pensionati, pas- mani. Le prospettive non sono (Saint-Exupéry)
seggeri ed autisti del pullman che confortanti, data la situazione della
prendo tutti i giorni, colleghi di lavo- loro terra, che non sembra cambi pre- sco il turno, rientro a casa, mi sento
ro, ragazzi pakistani miei amici, bam- sto. addosso il loro profumo per qualche
bini che rinunciano al ora, e ho negli occhi im-
gelato e tantissime altre magini di episodi suc-
persone che provengo- cessi in quel giorno. Per
no dal Nord e dal Centro esempio, i progressi di
d’Italia. Ciprien che impara a
Questa guerra tan- camminare e siccome si
to distruttiva per i nostri sente sicuro arriva fino
piccoli amici, tanto co- ai fasciatoi e sparge tutti
struttiva per i nostri cuo- i pannolini in giro.
ri induriti. E’ bello sco- Janvier che adesso
prire che il cuore si regge in piedi, arriva fi-
dell’uomo batte ancora no alla porta e con Kay-
per l’AMORE. tesi trovano il modo di
Lucia Cividati schiacciarsi le dita. Carla
adora specchiarsi e
Chi è il più quando si vede riflessa
nel vetro si applaude
piccolo tra tutti
soddisfatta.
voi, questi è il più Annerose deve
grande. aver compreso il vantag-
(Luca 9. 48) gio di essere la più pic-
cola e non piange più
senza voce ma reclama
Sono una volonta- cibo ed attenzione a pie-
ria che opera regolar- ni acuti. Carlo con la sua
mente dal mese di aprile lingua rosa rosa, che en-
al servizio dei bambini ri- tra ed esce velocissima
fugiati a Castenedolo a dalla bocca, dimostra
causa della guerra in con questo segnale di
Rwanda: come me, tante apprezzare il pranzo suo
altre persone si adopera- e degli altri.
no per questo soggiorno Anche Roberto,

MUSEKE - 13
(al quale sono cresciute notevolmen- remo insieme, con tutti gli altri vo- Avendo parecchi turni alla set-
te le guance), gradirebbe sempre lontari, dare loro Tutto ciò di cui han- timana ho conosciuto molti altri vo-
doppia porzione di cibo. Sara, la pa- no bisogno per vivere nel mondo co- lontari e con loro mi trovo bene, ho
ciosa, cicciottona, lei ed Antonio, me persone. imparato a lavorare con le altre per-
sembrano sempre osservare quello Ilaria Berto sone e riconoscere in ognuno le qua-
che succede intorno con nobile di- lità e l’affetto con cui seguiamo i “no-
stacco. George e Bruno sono da met- Tornare bambino significa stri” bambini. Il rapporto tra i volon-
tere in coppia per gli stessi attacchi tari, sebbene arricchisca come per-
riportare nello spirito
di frignare acuto che spesso senza al- sone, tiene sempre come primo
cun motivo hanno. l’elemento nativo dell’essere; obiettivo il bene dei bambini.
A volte Bruno dopo avere pian- la capacità di imparare, di Io seguo il gruppo dei 24 “gran-
to a squarciagola per qualche minu- stupirsi, di piangere e di di”, le virgolette sono obbligatorie da-
to, ma di un pianto con lacrime vere, ridere, di temer e di amare. to che l’età varia dai venti mesi di Mi-
è capace di sorridere e battersi le ma- (Paolo VI)
nani ai sei anni di Barbara. Vista la
ni da solo e poi cercare la volontaria grandi varietà di età c’è una bella va-
più vicina per un pò di coccole. Geor- rietà di comportamenti: Barbara è
ge collabora con noi tutte cercando Mi chiamo Elena e seguo i bam- brava ad accudire i più piccoli e ogni
di rendersi utile a richiesta sistema i bini da quando sono arrivati a Caste- tanto ci aiuta anche a fare le pulizie;
seggiolini, chiude o apre le porte, ri- nedolo. Non avendo impegni familia- Alexis, Justin e Cesare sono molto in-
porta le tazze in cucina. Gli occhioni ri e orari fissi di lavoro, posso venire dipendenti e giocano spesso insie-
di Styve che ti guardano sorridenti spesso qui al Centro e vi assicuro che me. Bukuru e Butoya sono entrambe
quando riesce a passare sul gradino nonostante l’impegno sia prolungato molto vivaci, solo che mentre la pri-
come se avesse conquistato un’alta e costante, l’entusiasmo si rinnova ma è molto indipendente, a Bu-
montagna. continuamente. toya......scappa sempre la pipì. Le al-
Ognuno di noi ha la fortuna di I bambini sono tutti stupendi, tre gemelle, Claudette e Consilde, so-
assistere a tutti questi piccoli mira- ho un buon rapporto con ognuno di no meno unite, Claudette è espansi-
coli giorno dopo giorno, fino a che loro, ma per quanto si cerchi di dare, va sempre pronta a buttarsi nelle
saranno con noi. Vorrei veramente quello che si riceve è sempre molto braccia di qualcuno, Consilde, più ti-
riuscire, in questo tempo che passe- di più. mida, attira l’attenzione con morsi e

MUSEKE - 14
pizzicotti; Esperance e Margherita so-
no dolci e timidissime; Emmenuel e
Vincent hanno la lacrima facile; Ste-
fano è molto dolce, Agnes è un dolce
maschiaccio. Jean Pierre è tranquillo,
Diogene vivacissimo e si infila sem-
pre ovunque, non si scoraggia mai da-
vanti ad un no.
Laurent si spaventa spesso, Pe-
tero si è molto rasserenato, sa farsi ri-
spettare; Roges è simpatico e dispet-
toso; Gloria mangia e quando non
mangia gioca a mangiare, Deodatus,
invece, non mangerebbe mai. Ya-
centhe è sempre alla ricerca di qual-
cuno che la prenda in braccio; Jean
Claude e Minani sono indipendenti
con grande voglia di coccole.
Ognuno ha una propria perso-
nalità, ma ho notato una cosa che mi
ha fatto molto piacere: la solidarietà
che si dimostrano in certi momenti.
Quando qualcuno si fa male o è ma-
lato, sono tutti disposti ad aiutarlo in
vari modi, magari anche offrendogli
il gioco che si sono appena conqui-
stati.
Questo mi sembra bello e una
buona base per costruire il loro do-
mani ed io sono felice di contribuire
a costruirlo.
Elena Pelizzari

MUSEKE - 15
Gratitudine
I bimbi hanno fatto esplodere una grande
gara di solidarietà. Vogliamo quindi espri-
mere il nostro grazie a tutti coloro che, co-
nosciuti o anonimi, ci permettono di con-
tinuare questo miracolo d’amore.

Le ultime notizie
• François Ntivunwa, già sindaco di Rilima,
è vivo!
• Il nostro Centro, dopo il primo mese
dall’evacuazione, durante il quale è stato
saccheggiato, negli ultimi due mesi è sta-
to rifugio per più di 1.500 persone.
• La Croce Rossa Internazionale e i Mede-
cins sans Frontières hanno svolto nella
sala operatoria, grazie a Dio risparmiata
dalla distruzione, 500 interventi chirur-
gici.
• In questi giorni al nostro Centro sono
presenti i volontari del CUAMM di Pado-
va, sotto il protettorato dell’UNICEF.

Annerose e Barbara: due etnie, un unico sorriso, uno


stesso progetto d’amore, per costruire insieme la pace.

Non è tanto importante essere un bambino,


ma saper di essere il bambino di Qualcuno.
(Gilbert Cesbron)

RWANDA IN CIFRE
Capitale: Kigali
Superficie: 26.338 Kmq.
KAMONYI •
Popolazione 7 milioni
(di cui 1,5 morti dall’aprile scorso)

Divisione etnica: Hutu 90% • RILIMA


Tutsi 9%
Twa 1%
Religione: Cristiani 74%
Animisti 25%
Musulmani 1%

GRUPPO OPERAZIONE MUSEKE


Via Brescia, 55 - 25014 CASTENEDOLO (BS) - ITALY GITEGA
• •
Tel. 030/2130053 - Fax 030/2130044 BUJUMBURA
c/c bancario: 27499
Banca S. Paolo di Brescia Sede

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