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Bibbia: la diffusione
Cristiani d’Italia (2011)
di Mario Cignoni
La diffusione della Bibbia in Italia risente della situazione religiosa e culturale del Paese, situazione che si è formata nel corso dei secoli, radicata in un passato lontano che, pur con i notevoli cambiamenti avvenuti nella società e nella Chiesa in questi centocinquanta anni, estende i suoi effetti fino a oggi.
Bibbia: la diffusione
Cristiani d’Italia (2011)
di Mario Cignoni
La diffusione della Bibbia in Italia risente della situazione religiosa e culturale del Paese, situazione che si è formata nel corso dei secoli, radicata in un passato lontano che, pur con i notevoli cambiamenti avvenuti nella società e nella Chiesa in questi centocinquanta anni, estende i suoi effetti fino a oggi.
Bibbia: la diffusione
Cristiani d’Italia (2011)
di Mario Cignoni
La diffusione della Bibbia in Italia risente della situazione religiosa e culturale del Paese, situazione che si è formata nel corso dei secoli, radicata in un passato lontano che, pur con i notevoli cambiamenti avvenuti nella società e nella Chiesa in questi centocinquanta anni, estende i suoi effetti fino a oggi.
0 INDICE 0 INDICE ...................................................................................................................... 2 1 LA SITUAZIONE RELIGIOSA .................................................................................... 3 1.1 PRIMA DELLUNIT ............................................................................................................................... 3 1.2 DAL 1861 AL 1900 ................................................................................................................................. 5 1.3 DOPO IL 1965 ........................................................................................................................................ 8 2 LETTURA E LIBRI ................................................................................................... 10 2.1 LANALFABETISMO ............................................................................................................................... 10 2.2 VOLUMI E VENDITORI ........................................................................................................................... 11 3 LA SOCIET BIBLICA BRITANNICA E FORESTIERA (SBBF), LA SOCIET BIBLICA IN ITALIA (SBI) ..............................................................................................................12 4 LE BIBBIE DEI PROTESTANTI ............................................................................... 14 4.1 LA DIODATI E LE SUE REVISIONI .......................................................................................................... 14 4.2 LA VERSIONE DI LUZZI ......................................................................................................................... 15 5 LE BIBBIE CATTOLICHE ROMANE PRIMA DEL CONCILIO VATICANO II............. 17 5.1 LE TRADUZIONI DALLA VULGATA LATINA ............................................................................................. 17 5.2 LE TRADUZIONI DAGLI ORIGINALI EBRAICO E GRECO ............................................................................ 17 6 LE DUE PRINCIPALI BIBBIE CATTOLICHE ROMANE SUCCESSIVE AL CONCILIO VATICANO II.................................................................................................................. 18 6.1 LA CEI E LE SUE VERSIONI ................................................................................................................... 18 6.2 LA NUOVISSIMA VERSIONE .................................................................................................................. 18 7 LE BIBBIE ECUMENICHE ....................................................................................... 19 7.1 LA BIBBIA CONCORDATA...................................................................................................................... 19 7.2 LA BIBBIA TILC................................................................................................................................... 19 7.3 LA TRADUZIONE LETTERARIA ECUMENICA ..........................................................................................20 8 OLTRE LA STAMPA ..................................................................................................21 8.1 LA LETTURA PUBBLICA DELLA BIBBIA E INTERNET ............................................................................... 21 8.2 MOSTRE DELLA BIBBIA ........................................................................................................................ 21 9 LE TRADUZIONI DEGLI EBREI .............................................................................. 22 10 LE EDIZIONI SCIENTIFICHE .................................................................................. 23 10.1 I TESTI IN EBRAICO, GRECO E LATINO ............................................................................................... 23 10.2 I COMMENTARI ................................................................................................................................ 23 11 CONCLUSIONE ........................................................................................................ 24
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1 LA SITUAZIONE RELIGIOSA La diffusione della Bibbia in Italia risente della situazione religiosa e culturale del Paese, situazione che si formata nel corso dei secoli, radicata in un passato lontano che, pur con i notevoli cambiamenti avvenuti nella societ e nella Chiesa in questi centocinquanta anni, estende i suoi effetti fino a oggi. 1.1 PRIMA DELLUNIT Con le disposizioni del concilio di Trento, alla met del Cinquecento, cui corrisponde la mancata ricezione delle istanze della Riforma protestante, la Bibbia di fatto scompare dalle case degli italiani per circa quattro secoli 1 . Da allora le due traduzioni principali che avevano cominciato a circolare (Malermi 1471 e Brucioli 1532) sono considerate fuorilegge, utilizzabili solo con particolari permessi, e la versione latina Vulgata proposta come lunica versione accettabile. Da allora e per due secoli nessuna Bibbia in volgare stata pubblicata in Italia. Lassenza della Bibbia nella vita dei cattolici romani italiani stata determinata da secoli di ortodossia sospettosa, che aveva posto il freno e la condanna alla sacra Scrittura in volgare, con una precisa e calcolata subordinazione del testo biblico al catechismo. il catechismo che, dal concilio di Trento, domina i secoli successivi, e solo dentro questa impostazione avr luogo il contatto del popolo con il libro sacro. La Bibbia fatta conoscere con riassunti, provvidenzialistici, moralistici, comunque parziali della storia sacra, a partire dal Compendio historico del Vecchio e Nuovo Testamento cavato dalla Sacra Bibbia (Venezia 1587) di Bartolomeo Dionigi, pi volte ristampato, ma poi finito allIndice nel 1678, alle varie successive, tra le quali, per diffusione popolare e criteri di composizione, spicca la Storia sacra di don Bosco (Torino 1847). La vita di Cristo, in ambito italiano, ridotta quasi esclusivamente ad acritica contemplazione mistica, ascetica e devota dei suoi misteri, da Bartolomeo de Ricci (Considerationi sopra tutta la vita di N.S. Giesu Christo, Roma 1610), fino a Giovanni Battista Zecchini (Compendio della vita di N.S. Ges Cristo e di Maria Santissima, Venezia 1848). La Bibbia, insomma, fatta conoscere in minima parte e solo con unimponente mediazione del clero, pur con alcune eccezioni che mirano a un cristianesimo nutrito di Bibbia; come, con accenti diversi, Antonio Rosmini (m. nel 1855), che trova nellapproccio scientifico alla Bibbia letta e meditata una delle fonti primarie del suo pensiero, e Giovanni Bosco (m. nel 1888), convinto del valore morale e educativo delle Scritture, fonte di vita spirituale e appello alla santit. In seguito alle disposizioni di Papa Benedetto XIV, che espresse lauspicio di una traduzione della Bibbia in italiano (1757), monsignor Antonio Martini, arcivescovo di Firenze dal 1781, si accinge a una traduzione della Vulgata, pubblicata in diversi volumi (Torino 17691781 in 8 e Firenze 17821792 in 16), con edificanti note teologiche, storiche e pastorali, infarcita di citazioni patristiche, che sar utilizzata, bench la sua diffusione sarebbe stata condannata da Pio VII (1820), nel corso dellOttocento e fino agli inizi del Novecento. Ben nota ledizione in folio in due volumi (Treves, Milano 18691870), illustrata dal Dor, pi volte ristampata. I pochi protestanti italiani fanno riferimento alla versione dai testi originali di Giovanni Diodati (m. nel 1649), professore allAccademia di Calvino, pubblicata a Ginevra in prima edizione nel 1607 (rev. 1641),
1 Cfr. La Bibbia nellepoca moderna e contemporanea, a cura di R. Fabris, Bologna 1992 (in partic. G. Ghiberti, Esegesi biblica e interesse alla Bibbia in Italia, pp. 224245; G. Betori, Tendenze attuali nelluso e nellinterpretazione della Bibbia, pp. 247291). 4
con ricco apparato di note, e pi volte revisionata; sempre importata dallestero non mai stampata in Italia prima dellUnit. La Societ Biblica Britannica e Forestiera (SBBF) pubblic pi volte il Nuovo Testamento del Martini, senza note: gi nel 1817, a Torino 1.000 copie e a Napoli 5.000 copie; nel 1849 a Firenze (stampate da Giovanni Benelli) altre 3.000 copie, poi requisite per ordine del Granduca, finirono in parte bruciate, in parte vendute sottobanco. La SBBF pubblica essenzialmente la Diodati e la diffonde nelle piccole quantit concesse dai tempi, dapprima addirittura con il beneplacito del vescovo di Messina (1812), ma presto, alla Restaurazione, la diffusione vietata. In segreto, dunque, le Bibbie cominciarono a penetrare in Italia da Londra e dai dominions inglesi di Malta e di Gibilterra, da Basilea in Svizzera, finch non ne furono stampate porzioni a Torino, a Napoli e poi soprattutto a Livorno, splendida base dellattivit della SBBF. Da qui le Bibbie venivano trasportate, specie via mare, nei consolati inglesi a Nizza, Genova, Messina e fino a Trieste. Lazione delle societ bibliche, di origine inglese, vista con sospetto e considerata da Metternich uno dei fattori di disordine nellEuropa della Restaurazione; per il cardinal Consalvi, la voglia di moltiplicare le traduzioni della Bibbia altro non era che un impegno diabolico. Le societ bibliche vengono dunque condannate apertamente in una serie di encicliche e lettere papali della prima met dellOttocento da Pio VII (1816), a Pio VIII che nella Traditi humilitati (1829) si esprime contro quelle Societ che pubblicano nuove traduzioni dei libri santi, a Leone XII (Ubi primum, 1824) 2 . Gregorio XVI nellenciclica Inter praecipuas machinationes(1844) scriveva condanniamo nuovamente con autorit apostolica tutte le Societ bibliche [] si fanno rei di gravissima colpa innanzi a Dio e alla Chiesa tutti coloro che ardiscono iscriversi a qualcuna di queste Societ o collaborare con esse o favorirle. Confermiamo inoltre e rinnoviamo con autorit apostolica le gi antecedenti prescrizioni circa lo stampare, divulgare, leggere o tenere i libri delle sacre Scritture tradotti in volgare; coloro che le diffondono bench si professino alieni dalleccitare sedizioni civili, pur confessano che dal rendere comune ad ognuno del popolo larbitrio di interpretare le Scritture e dal diffondere cos fra gli italiani quella che essi chiamano totale libert di coscienza, ne verr spontaneamente anche la libert politica dellItalia. La conoscenza diretta delle Sacre Scritture portava a ripudiare il magistero della Chiesa, e Pio IX rincar la dose affermando nella Qui pluribus (1846) che le astutissime Societ Bibliche, rinnovando lantica arte degli eretici, traducono le Sacre Scritture nelle lingue volgari, contro le pi sante regole della Chiesa [] distribuendole a tutti affinch tutti, respinta la divina tradizione [] e lautorit della Chiesa cattolica, interpretino a loro arbitrio le parole di Dio, condannandone nuovamente lattivit (damnatas esse volumus). La repressione successiva allincandescente 1849 segna un decennio forse ancora pi duro di prima per la diffusione della Bibbia e per i protestanti. Un episodio poco noto riguarda il Nuovo Testamento Diodati pubblicato a Roma durante la Repubblica romana quale segno di libert religiosa e civile da un pastore francese (Theodore Paul) su finanziamento scozzese, al quale non era estranea la SBBF. Dopo mille peripezie (per esempio, un tipografo che andava matto per la Repubblica metteva sempre repubblicani invece di pubblicani), furono stampate 4.000 copie, ledizione fu presentata a
2 Per questo rapporto si veda D. Barbuscia, Magistero Romano e Societ Bibliche, Roma 2008. Inoltre, La Parola che cambia il mondo, la Bibbia dalla stampa al computer (14502000), a cura di A.F. Jesson, M. Cignoni, Roma 2000, specialmente larticolo di M. Cignoni, La presenza in Italia delle Societ Bibliche, ibidem, pp. 3341. 5
Mazzini, che sentiva nel Vangelo un mormorio di fratellanza universale, e fu iniziata la distribuzione. Alla restaurazione pontificia le 3.600 copie ancora in deposito presso il console americano Nicholas Browne furono subito sequestrate e bruciate in un cortile interno del Vaticano. Libert politica e fede evangelica, che nella Repubblica erano fiorite insieme, insieme furono represse. Poco noti sono anche i soprusi cui furono sottoposti alcuni lettori e diffusori della Bibbia Diodati, che fecero epoca rimbalzando dalla corte di Leopoldo II a Firenze e dal parlamento subalpino a Torino allopinione pubblica internazionale: da Francesco e Rosa Madiai, fiorentini arrestati nel 1851 e condannati al carcere duro a Volterra e Lucca poi liberati nel 1853 sotto la pressione dellopinione pubblica internazionale ma espulsi dal Granducato, al medico Daniele Mazzinghi di Volterra, arrestato a La Spezia (1853), difeso in parlamento dallavv. Brofferio, deputato dellestrema sinistra, ma comunque espulso dal Regno di Sardegna, alla famiglia Cereghino, di Favale vicino Chiavari, composta da suonatori ambulanti, arrestati e gettati in un carcere: uno di loro, costretto con la palla di piombo al piede, morir per le fatiche. E si tratta solo della punta delliceberg. Negli anni immediatamente precedenti allUnit, la Bibbia, considerata foriera di rivendicazioni di libert religiosa e di diritti costituzionali, al bando, vietata per legge e ricercata dalla polizia fin nelle case dei privati per essere sequestrata. Pu quindi circolare solo nella clandestinit. 1.2 DAL 1861 AL 1900 Con la proclamazione dellUnit dItalia e lestensione dello Statuto albertino a tutto lo Stato, la situazione, da un punto di vista giuridico, viene modificata, rimanendo per un fatto di costume la repressione dei venditori di Bibbie, che avevano cominciato a girare per ogni angolo dItalia, dalle Alpi alla Sicilia e alla Sardegna, dalle grandi citt ai paesi dellAppennino, alle isole minori. E negli anni successivi allUnit si registrano ancora processi contro la diffusione della Bibbia. Il Sillabo del 1864 che condannava come errori le istanze del mondo moderno e il concilio Vaticano I (1870), che affermava non lecito a nessuno interpretare la Sacre Scrittura contro il senso indicato da santa madre chiesa lanciando lanatema contro chi non includeva nel canone biblico i libri apocrifi/deuterocanonici, inaspriscono la tensione tra laici e clericali. Il 20 settembre 1870 lesercito italiano entrava in Roma sconfiggendo a Porta Pia lultima resistenza pontificia. Quel giorno, atteso, fu salutato dal protestantesimo italiano e da quello internazionale come il giorno del Giudizio annunciato dallApocalisse e, simbolicamente, alcuni colportori della SBBF (Frandini, Francesco Modon, Luigi Ciari, Enrico Luraschi, Salvadori e altri) entrarono nella citt con un carretto pieno di Bibbie: lartiglieria del Signore come ebbe a commentare un giornale evangelico 3 . La prima edizione della SBBF nella citt fu allora un libretto che conteneva solo il Vangelo di Luca e le Lettere di Pietro (Roma 1871). La fondazione nel 1872 di una Societ Biblica Italiana a Roma sostenuta da Alessandro Gavazzi, cui parteciparono personalit di spicco come Terenzio Mamiani, port alla pubblicazione della Diodati a Roma, ma dopo il primo momento di entusiasmo la Societ non ebbe il successo che si poteva sperare e conobbe breve durata. Tuttavia con la caduta del potere temporale non vi fu unondata di riforma evangelica: la Bibbia
3 Inoltre La Bibbia in Italia, a cura di G. Platone, Torino 2004, soprattutto gli articoli di C. Buzzetti, G. Bouchard, C. Ghidelli, M. Cignoni, D. Barbuscia. M. Cignoni, La Bibbia a Roma nel Risorgimento, in DR supplemento al n. 2/1993 de La Parola. Affermazione del Rev. Van Meter fatta a Londra, riportata in La Roma Evangelica, del 1 giugno 1873, p. 110. La Bibbia viene considerata come il cannone che distrugger il Vaticano anche da Garibaldi, cfr. A. Jahier, La Bibbia nel giudizio di illustri italiani, Torre Pellice 1923, p. 73. 6
poteva essere venduta senza restrizioni e una certa libert religiosa era garantita, ma lItalia rimaneva cattolica romana e linfluenza del clero, che non perdeva n il suo prestigio n il suo ascendente sulla popolazione, persisteva. La popolazione di Roma, mai stupita di nulla n entusiasta di niente, divenne presto indifferente anche alla Bibbia. Se qualcuno reagiva a secoli di potere clericale, lo faceva abbandonando del tutto la fede cristiana: le masse identificavano cattolicesimo e cristianesimo. Uscire dal cattolicesimo significava nella grande maggioranza dei casi allontanarsi dalla fede cristiana, per poi magari rimanere legati agli atti liturgici: la proposta evangelica di una Chiesa riformata non venne capita. La forza della tradizione religiosa, labitudine al rito, secoli di potere temporale e di ignoranza avevano affievolito il senso critico: gli italiani non erano pronti ad accogliere una fede sostanziata dalla sola Bibbia. La situazione cominci a modificarsi con papa Leone XIII, che con lenciclica Providentissimus Deus (1893) promuoveva gli studi biblici in campo cattolico romano, invitando gli esegeti cattolici romani a farsi una forte competenza scientifica cos da misurarsi col mondo moderno, segnando uninversione di marcia nel campo dello studio e della diffusione della Bibbia, ma anche rifiutando complessivamente le esigenze di rinnovamento, sconfessando chi voleva limitare linerranza della Scrittura alle sole verit religiose, ricordando tra gli avversari coloro che asserivano essere la Scrittura lunica fonte della rivelazione e il supremo arbitro della fede, e poi, rinnovando la proibizione di tutte le versioni bibliche nelle lingue volgari preparate da acattolici romani e soprattutto quelle diffuse tramite le Societ bibliche pi di una volta condannate dai romani pontefici (Costituzione Apostolica Officiorum ac munerum, 1897). Nei documenti ufficiali, dunque, da una parte permaneva la proibizione, dallaltra si assisteva a una certa, ancorch teorica, apertura alla Bibbia 4 . Sulla scia delle precedenti disposizioni, Leone XIII allinizio del secolo d vita alla Pontificia commissione biblica (1902), un organo di controllo di quanto viene pubblicato in campo biblico e di promozione per gli studi dellargomento, indicando una chiara linea di marcia ai docenti. Una iniziativa sorge proprio in Vaticano, quando un gruppo di ecclesiastici fonda la Pia Societ San Girolamo (1902) per rendere accessibile la lettura della Bibbia in italiano. Il volumetto con Vangeli e Atti a cura di Giuseppe Clementi, padre Giovanni Genocchi e padre Giovanni Semeria, avr cinque edizioni per un totale di 150.000 copie. LOsservatore romano del 16 maggio 1902 pubblic un bellarticolo: La lettura del vangelo svela il segreto delle disuguaglianze sociali [] tempo di renderne popolare la lettura [] in ogni famiglia cattolica romana penetri il libro divino e col libro la brama di saperne il contenuto; LAvvenire dItalia scriveva nel 1905 che Le edizioni popolari del vangelo cominciano a correre fra le mani del popolo [] ma prima che noi siamo arrivati a distribuire tante copie quante sono le Bibbie che distribuisce la Societ biblica inglese ci vorr ancora molto tempo. Ma, dopo un tentativo di collaborazione con la SBBF per produrre una Bibbia intera, la San Girolamo fu vista con sospetto, le alte sfere ecclesiastiche negarono il loro appoggio al progetto, e nel 1906 era gi finita. La situazione fu aggravata dalla crisi del modernismo. Pio X, cogliendo il punto centrale del mutamento dei tempi nel mutamento della nozione stessa di verit (che per il modernismo era in evoluzione, come in evoluzione dovevano essere i dogmi, tanto che la coscienza diventava il centro di tutto), condannava la capacit di autodeterminazione e stigmatizzava nella Pascendi (1907) la modernit come sintesi di tutte le eresie. I due massimi esponenti del pensiero laico del tempo, Benedetto Croce
4 Cfr. M. Pesce, Il rinnovamento biblico, in Storia della Chiesa. La Chiesa del Vaticano II (19581978), a cura di M. Guasco, E. Guerriero, F. Traniello, XXV, 2, Milano 1994, pp. 167216. 7
e Giovanni Gentile, la elogiarono, mentre invece furono Bonaiuti, che applicava il metodo storico critico allinterpretazione dei testi biblici e propugnava lautonomia degli studi religiosi dalle direttive del magistero, e Romolo Murri, che si batteva per un rinnovamento sociale sganciato dalla gerarchia, a coglierne in pieno la portata repressiva e a rispondere con una certa energia. Due esponenti di un fenomeno di portata europea, sviluppato fra clero e laici, che provoc la crisi pi importante del cattolicesimo dopo la Riforma protestante e che cerc di organizzarsi per resistere e sopravvivere, ma fu sopraffatto, con uno strascico di drammatiche lacerazioni e sofferti nicodemismi. Pi tardi, la stessa situazione riaffiorer con la nouvelle thologie, che si proponeva di rinnovare la tradizione biblica e patristica, ma finir anchessa colpita da Pio XII con la Humani generis (1950). Intanto, insieme a iniziative che fioriscono allestero, come lcole Biblique de Jrusalem (1890) per volont di un grande pioniere degli studi biblici in campo cattolico romano, MarieJoseph Lagrange, i cui scritti vengono comunque radiati dalla formazione dei chierici (1912), e lo Studium Biblicum Franciscanum (1901), che avranno riflessi anche in Italia, viene fondato il Pontificio Istituto Biblico (1909), affidato ai Gesuiti, di rilievo internazionale, con sede a Roma, e quindi di particolare interesse per il nostro paese. Ha formato varie generazioni di biblisti, in leale sintonia con il magistero ecclesiastico e ha dato il via alla ricerca e anche allapostolato biblico. Diretto da personalit di primo piano come Agostino Bea, Max Zerwick, Carlo Maria Martini, pubblica riviste di alto valore scientifico, come Biblica. Due encicliche papali hanno poi interesse specifico per la Bibbia: la Spiritus Paraclitus (1920) con la quale Benedetto XV interpreta, con attenzione pastorale, il valore della Bibbia nella Chiesa, fonte di nutrimento per la vita spirituale e base fondamentale della teologia, e la Divino Afflante Spiritu (1943) di Pio XII, di carattere apologetico, che difende lesegesi cattolica romana e apre alla critica testuale come la Parola sostanziale di Dio si fatta simile agli uomini in tutti i punti eccetto il peccato, cos le parole di Dio, espresse in linguaggio umano, si sono fatte simili al linguaggio umano in tutti i punti, eccetto lerrore: un principio ermeneutico espresso al pi alto livello e di grande importanza. stato detto, in questo senso, che lenciclica riconcilia lautorit della Chiesa con i ricercatori. Da tutti questi pronunciamenti nasce, nel dopoguerra, unimpresa che sensibilizza, in Italia, il mondo cattolico romano alla Bibbia: lAssociazione Biblica Italiana (ABI, 1948), definita addirittura provvidenziale da Carlo Ghidelli. LABI ha saputo coinvolgere diverse categorie di persone (studiosi, clero, laici, insegnanti), assicurando una maggiore apertura e coordinando il lavoro biblico scientifico italiano. unassociazione privata di fedeli a carattere nazionale, riconosciuta dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) che si propone di promuovere la conoscenza della Sacra Scrittura attraverso la ricerca scientifica e la divulgazione della Parola di Dio, secondo le direttive della Chiesa espresse soprattutto dal Concilio Vaticano II (statuto del 1999). Dal 1955 promuove il movimento Leggere la Bibbia, che prelude al concilio Vaticano II. Pubblica due riviste specializzate: Rivista Biblica (dal 1953), che raccoglie le ricerche scientifiche di biblisti italiani, e Parole di Vita (dal 1956), di carattere pastorale, con articoli di tipo pi divulgativo. LABI indice le Settimane bibliche nazionali (iniziate nel 1930), di cui pubblica gli atti. Dal 1984 diventata membro della Federazione biblica cattolica romana. Nonostante alcuni importanti pronunciamenti, lavvio di promozione biblica e di alcune edizioni cattoliche romane di rilievo, allinizio della seconda met del Novecento la popolazione era impreparata 8
ad affrontare largomento religioso in maniera critica e la Bibbia rimane un libro poco noto, quasi assente dalle case degli italiani: chi la legge ancora guardato con sospetto. La Bibbia, in minima parte, si poteva conoscere a messa, ma, dal concilio di Trento fino alle disposizioni del concilio Vaticano II, per quattro secoli, ne veniva letta solo una minima parte, in un ciclo annuale, in latino. La mancanza di conoscenza biblica ha favorito la crescita di un sottobosco nel quale prolifera una religiosit popolare (spesso assecondata dalla gerarchia), talora sincretista e paganeggiante, agevolata dallidentit rurale, dalla vocazione agricola, dallignoranza della popolazione. 1.3 DOPO IL 1965 Con Giovanni XXIII e il concilio Vaticano II si assiste, come noto, a uninnovazione profonda della Chiesa cattolica romana. La Pacem in terris (1963) e la Dignitatis humanae (1965) accoglievano i diritti delluomo e consentivano la libert religiosa: era effettivamente un superamento del passato. Nellattuare per questi decreti, sono intervenuti diversi problemi a partire dalla loro valenza giuridica allinterno della Chiesa, tanto pi che linterpretazione non fu uniforme e generale come per il concilio di Trento. Paolo VI ne ha dato uninterpretazione restrittiva: lautonomia delluomo delimitata (Gaudium et spes, 1965), c un giudizio morale, un controllo sugli indirizzi della vita personale, sociale e civile che spetta alla competenza dellautorit ecclesiastica (Humanae vitae, 1968). Con Giovanni Paolo II (19782005) ci si accorti che i testi conciliari, ai quali si doveva rimanere ancorati, non costituivano affatto una rottura, ma andavano interpretati nella tradizione, con rinvii a concezioni controriformistiche che ridefinivano latteggiamento della Chiesa verso il mondo moderno, dei cui principi (di origine cristiana e quindi cattolica romana) la stessa Chiesa diventava la pi sicura garante, perch depositaria della rivelazione. E Benedetto XVI vede identit tra Chiesafederazionalit (Dominus Jesus, 2000): il rapporto tra Chiesa e modernit non risolto. Ma il concilio Vaticano II segna, per il nostro argomento, una vera cesura con il passato e un evento fondamentale per la diffusione e lo studio della Bibbia nella Chiesa cattolica romana. La sua costituzione dogmatica Dei Verbum (1965), che continua a collegare la Scrittura alla tradizione, afferma che la Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il corpo stesso del Signore, che necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura e che, finalmente, si facciano traduzioni appropriate e corrette nelle varie lingue, di preferenza a partire dai testi originali dei sacri libri. Se, per una ragione di opportunit e col consenso dellautorit della Chiesa, queste saranno fatte in collaborazione con i fratelli separati, potranno essere usate da tutti i cristiani (Dei Verbum, VI, 22). La Chiesa cattolica romana apriva dunque le porte alle traduzioni della Bibbia dai testi originali nelle lingue nazionali, e quindi in italiano, e alla reale collaborazione con i protestanti. Anche se per gli evangelici il rapporto tra Sacre Scritture e Chiesa era compreso diversamente da come lo intendeva il mondo cattolico romano, queste affermazioni indicano quanto la Chiesa cattolica romana allora abbia radicalmente invertito le sue opinioni precedenti. Poco dopo, infatti, nel 1968, vennero firmati tra lallora Segretariato pontificio per lunit dei cristiani e lAlleanza Biblica Universale (ABU) i Guiding Principles for Interconfessional Cooperation in Translating the Bible, documento che venne revisionato come Guidelines for Interconfessional Cooperation in Translating the Bible nel 1987: si stabilivano le linee generali di traduzione, i testi originali ebraico e greco cui attingere, la collocazione dei libri deuterocanonici (tra lAntico e il Nuovo Testamento con apposita introduzione); inoltre si specificava il criterio precedente, senza note, n commenti, sostenuto dalla SBBF, come senza note, n commenti dottrinali. il pi importante accordo 9
della storia tra cristiani di diverse confessioni per la traduzione della Bibbia; nella sua prefazione si avverte che il chiaro scopo di questo lavoro interconfessionale quello di produrre edizioni della Sacra Scrittura che forniscano, a tutti coloro che parlano una stessa lingua, un testo comune. Ci render possibile, spesso per la prima volta, una testimonianza comune alla Parola di Dio nel mondo di oggi. In Italia i pronunciamenti della Dei Verbum vengono progressivamente accolti e messi in pratica, cominciando a modificare la situazione precedente nella misura in cui estendevano la loro influenza su tutte le diocesi 5 . Si diede dunque il via alla traduzione della CEI e alla Traduzione interconfessionale in lingua corrente (TILC): fu un passo decisivo per la diffusione della Bibbia. Veniva quindi istituita, per iniziativa di Paolo VI e del cardinal Agostino Bea, la Federazione biblica cattolica romana (1969) per coordinare lapostolato biblico delle Conferenze episcopali nazionali. La CEI entrava a farvi parte, rappresentata dallABI, grazie allopera di convincimento del vescovo Ablondi (1988). Contemporaneamente (1989) lUfficio catechistico nazionale della CEI creava un settore per lApostolato biblico, molto attivo, che orienta e sostiene lattivit a favore della Bibbia. Fioriscono iniziative bibliche nel nostro paese, come Biblia (1984), associazione laica di cultura biblica, che si propone di colmare un vuoto culturale, dovuto in Italia a molteplici ragioni che non hanno favorito la lettura della Bibbia 6 . La Pontificia commissione biblica pubblicava un importante documento, notevole e complesso, Linterpretazione della Bibbia nella Chiesa (1993) che ricapitola tutti i diversi aspetti della situazione attuale in materia di interpretazione biblica, precisando lorientamento che meglio corrisponde alla missione dellesegesi nella chiesa cattolica romana, indicando la legittimit degli approcci esegetici moderni allo studio della Bibbia, accogliendo anche i dati raggiunti dalla ricerca altrui, e quindi legittimando il metodo storicocritico e valorizzando vari metodi o approcci esegetici alla Bibbia, senza atteggiamenti forzatamente apologetici o volutamente polemici, ma con sincero ascolto, con valutazione critica e serena della collaborazione fraterna 7 . Il documento promuoveva inoltre luso della Bibbia nella liturgia, nella famiglia e nella lectio divina, la celebrazione della parola di Dio, rilanciata, questultima, ufficialmente, da Giovanni Paolo II (Novo millennio ineunte, 2000) e da Benedetto XVI 8 . A seguito del concilio, il cattolicesimo ha incoraggiato la svolta ecumenica, e lintreccio tra Bibbia e ecumenismo sempre pi stretto (Discorso di Giovanni Paolo II sullinterpretazione della Bibbia nella Chiesa, 1993), ha sostenuto le traduzioni ecumeniche di Bibbie (Enciclica Ut unum sint, 1995) e la CEI ha valutato positivamente la felice collaborazione con la SBI per la pubblicazione della TILC (cos La Bibbia nella vita della Chiesa, 1995, Nota spirituale proposta dallApostolato biblico). Mentre nella prima met del Novecento la Bibbia era rimasta un oggetto raro, non ignoto, ma quasi sospetto, dopo il concilio, la versione della CEI, la Nuovissima versione e la TILC, fatta in comune con i protestanti, segnano importanti punti di arrivo. Eppure la Bibbia nella fede e nella cultura dei cattolici romani italiani rimane ancora marginale, stretta in una morsa di contraddizioni drammatiche, tra scarsa esegesi e mancanza di autorevolezza. Si pu per affermare che il cambiamento che ha trovato
5 Si veda La Sacra Scrittura, I documenti ufficiali della Chiesa, a cura di B. Maggioni, Milano 1996. 6 I documenti sono raccolti in Ucn, La Bibbia nella vita della Chiesa, Leumann 1996. 7 Pontificia Commissione Biblica, Linterpretazione della Bibbia nella Chiesa, Citt del Vaticano 1993. Inoltre, la raccolta contenuta in Enchiridion Biblicum. Documenti della Chiesa sulla Sacra Scrittura, Bologna 1993 e Linterpretazione della Bibbia nella Chiesa, Atti del Simposio promosso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (Roma 1999), Citt del Vaticano 2001. 8 Su questa pratica cfr. C. Ghidelli, Lectio divina in famiglia, Leumann 1992. 10
nella Dei Verbum il suo fulcro ha portato la Chiesa cattolica romana a invertire anche in Italia la tendenza precedente, che risaliva al concilio di Trento, e a tradurre la Bibbia, a diffonderla, ad apprezzare il lavoro delle Societ bibliche e a collaborare con esse. 2 LETTURA E LIBRI 2.1 LANALFABETISMO Negli Stati preunitari lalfabetizzazione fu appannaggio di una minoranza che non necessariamente coincideva con la ricchezza o con la detenzione del potere politico, anche se spesso la carta geografica dellanalfabetismo corrisponde a quella della povert. Lalfabetizzare non si esaurisce nellinsegnare a leggere e a scrivere, linizio di un lavoro di coscientizzazione per diventare persone autonome. Nel 1861 la percentuale di analfabeti dichiarati era del 78% (con punte di oltre il 90% in Sardegna, Calabria e Sicilia) contro il 75% in Spagna, il 4547% di Francia, Belgio e Olanda, il 31% dellInghilterra, il 20% di Germania, Austria e Svizzera, il 10% dei Paesi scandinavi. Siccome, per, le statistiche non distinguevano coloro che erano in grado, in qualche modo, di leggere, ma non di scrivere se non difficoltosamente la propria firma, le stime pi attendibili fanno salire la percentuale media italiana ben oltre al 90%. La lotta allanalfabetismo affrontata dai primi governi italiani, che si limitano a estendere a tutto lo Stato la legge Casati del 1859. Essa prevede quattro anni di scuola elementare gratuita, ma non ne prevede lobbligatoriet, per cui molte famiglie evitano di mandare i propri figli a scuola. La gestione del problema dellanalfabetismo fu ostacolata anche dallindifferenza delle autorit religiose, oltre che di quelle politiche. Nel 1868 La Civilt cattolica romana, la rivista dei Gesuiti, si oppose decisamente al progetto di estendere la lingua italiana ai branchi di zotici contadinelli che popolavano le campagne del Paese soprattutto del Sud. Lanalfabetismo cal al 62% nel 1881, ma, nonostante gi Gioberti avesse notato nel 1831 Non sar mai che gli italiani adoprino, se prima non si avvezzano a pensare, il ministro della Pubblica Istruzione, Guido Baccelli, ancora nel 1894 nel fare il programma della sua riforma della scuola, scriveva che bisogna istruire il popolo quanto basta e mettere da parte lantidogmatismo, leducazione al dubbio e alla critica, insomma far solo leggere e scrivere. Nel 1900 la percentuale degli analfabeti in Italia era al 56%, in Spagna al 51%, in Francia, Belgio e Olanda al 1917%, Nord Europa tra il 3 e l1%. La situazione nel Nord Europa ben diversa, la tradizione dei Paesi protestanti marcia in tuttaltra direzione: l un elemento religioso primario proprio il saper leggere, cantare, contare (Tullio De Mauro). In concomitanza con la riforma della Scuola italiana prevista da Giovanni Gentile, il Paese presentava, nel 1922, la seguente situazione (dati arrotondati): lanalfabetismo era del 50% nel Meridione, del 30% nel Centro e del 13% al Nord, con una media nazionale del 35% (con punta del 62% in Calabria). Nel 1950 la percentuale degli analfabeti era scesa al 13% (ma in Sardegna sfiorava ancora il 69%), mentre la Spagna era al 16, Francia e paesi del Nord Europa tra il 4 e l1%. Nel 1961, cento anni dopo lUnit, la percentuale raggiungeva ancora l8,5%, poi gradualmente, negli anni successivi, lItalia si avvicin alla media europea. La situazione italiana odierna complessa. Nel 2008, su 57 milioni di italiani, circa il 40% privo di titoli di studio o possiede al massimo la licenza elementare, e un totale di 36 milioni sono da considerarsi analfabeti, semianalfabeti o analfabeti di ritorno. Di questi, gli analfabeti totali sarebbero sei milioni. Queste statistiche, e la situazione stazionaria, collocano lItalia come fanalino di coda tra i trenta paesi pi istruiti. Su questa base Tullio De Mauro, gi ministro della Pubblica Istruzione, divide gli italiani (2006) in tre gruppi: 1/3 ha 11
difficolt di lettura, scrittura e calcolo; 1/3 supera appena questa difficolt; 1/3 pienamente alfabetizzato 9 . evidente che questa situazione, nel corso di 150 anni, ha avuto pesanti ripercussioni sulla lettura dei libri, e quindi della Bibbia, che sono stati molto meno diffusi che in altri Paesi dEuropa. Ancora nel 2000 circa un terzo delle famiglie italiane dichiarava di non avere neanche un libro in casa. 2.2 VOLUMI E VENDITORI Riguardo alla diffusione della Bibbia bisogna inoltre tenere presente alcuni dati tecnici e logistici. Innanzitutto i formati. Le Bibbie intere (con deuterocanonici o meno), che un tempo potevano circolare solo con limprimatur, possono presentarsi in vari volumi, come accaduto ad alcune edizioni della Martini, del Vaccari, della Nuovissima Versione in campo cattolico romano, e alla Luzzi in campo protestante. In questo caso evidente che la diffusione contenuta per motivazioni di prezzo e forse di spazio: sono Bibbie che trovano posto solo negli istituti o nelle case di persone abbienti. Le Bibbie in un volume hanno invece maggiore diffusione, specialmente se sono facilmente trasportabili e maneggevoli. Con landar del tempo, lantica Bibbia di famiglia era stata sostituita dalla Bibbia personale, di cui ciascuno ha la propria copia. Questo fenomeno, riflesso di una nuova consapevolezza, inizia, in ambito protestante, col Risveglio di inizio Ottocento e, in ambito cattolico romano, dopo il concilio Vaticano II. La stessa Bibbia pubblicata in diverse edizioni, da quelle rilegate in pelle che durano tutta una vita, apprezzate in ambito protestante, a quelle con la copertina rigida utilizzate nelle chiese, che non possono, per esempio, essere diffuse nelle carceri, a quelle in brossura per la larga diffusione. Il Nuovo Testamento, economicamente pi accessibile (rilegato insieme con i Salmi tipico dellambiente protestante), ha maggiore mercato, anche perch la Chiesa cattolica romana ha avuto, almeno nei primi cento anni dallUnit, scarso interesse per lAntico Testamento e quindi per la diffusione della Bibbia intera. Riscuotono successo i singoli libri biblici, diffusi, a milioni, in libretti a bassissimo prezzo, spesso finanziati e dati in omaggio: i pi stampati e diffusi sono stati il libro dei Salmi e il Vangelo secondo Giovanni. Bibbie e Vangeli venivano venduti in libreria. Nei primi cinquantanni erano reperibili, tranne rare eccezioni, praticamente soltanto nei depositi della SBBF. A ridosso dellUnit i maggiori si trovavano a Torino, Nizza e Livorno, nel 1881 i sette principali erano a Firenze, Genova, Milano, Livorno, Ancona (chiuso nel 1886), Roma e Napoli, dai quali dipendevano vari depositi secondari. Dal 1907 tutto fu concentrato a Roma. Le librerie nelle quali era disponibile una Bibbia erano poche in campo cattolico romano e in campo protestante cera solo la Claudiana, per cui non era facile comprare una Bibbia. In Italia, praticamente fino a oggi, c sempre stata una differenza tra libreria religiosa (nella quale si pu trovare la Bibbia) e libreria laica. Nei primi cento anni le Bibbie protestanti, oltre che dai depositi, venivano diffuse da venditori ambulanti detti colportori. questa una figura tipica della Societ biblica (e del protestantesimo): personaggi di semplici costumi e di semplice fede, i colportori erano generalmente membri di una chiesa evangelica che si mettevano al servizio della diffusione della Bibbia, dei Vangeli e di piccoli trattati religiosi con un lavoro capillare che li portava a girare per le citt e per le campagne fino ai posti pi sperduti, provvisti di un sacco pieno di libri, oppure addirittura di un carretto tirato da un cavallo, o da un grosso cane. Diffondevano la Bibbia, considerata a lungo un libro protestante, che rimandava ai tempi delle polemiche, e per questo erano malvisti dal clero e dalla popolazione bigotta. Talvolta venivano insultati, perfino incarcerati e, nei casi pi eclatanti, la reazione alla
9 Cfr. T. De Mauro, La cultura degli italiani, a cura di F. Erbani, RomaBari 2004. 12
loro presenza provoc tafferugli e incidenti, come quello di Barletta, dove nel 1866 persero la vita sei persone. La maggioranza era composta da volontari che ricavavano una percentuale dalle vendite, altri invece ricevevano un piccolo sussidio dalla Societ biblica. Il loro numero sal progressivamente fino agli anni Sessanta, quando diminuirono per poi scomparire: ormai, dopo il concilio Vaticano II, la Bibbia si poteva trovare facilmente. 3 LA SOCIET BIBLICA BRITANNICA E FORESTIERA (SBBF), LA SOCIET BIBLICA IN ITALIA (SBI) In questo contesto, per il posto particolare e specifico che occupa e ha occupato nella diffusione della Bibbia in Italia, merita una menzione speciale la SBBF 10 . Fondata a Londra nel 1804, con lo scopo di tradurre, stampare e diffondere la Bibbia, senza note n commenti, figlia del Risveglio moderato, del razionalismo e della mentalit scientifica del Settecento. Nasce in ambiente protestante con intendimenti ecumenici. Trova terreno fertile sul continente e quindi anche in Italia, dove i suoi agenti sono allopera fin dai primi dellOttocento e dove aprir una propria agenzia autonoma a Roma nel 1870. Diffondere la Bibbia non solo al clero, ma anche tra la gente del popolo, fu considerato un gesto rivoluzionario che toglieva lesclusiva del sacro al clero. Lesclusione di note e commenti favor la possibilit di una presa di coscienza e la formazione di unopinione personale, autonoma, che poteva preludere al confronto e alla rottura con i dettami e con la condotta della Chiesa. Presto condannata, come si visto, dai pontefici romani, la SBBF si trov a poter lavorare esclusivamente in ambiente protestante e si pu ben dire che durante il Risorgimento la diffusione della Bibbia, lattivit della SBBF e lopera evangelizzatrice delle Chiese protestanti andarono di pari passo. Nel 1904, in occasione del centenario della SBBF, il sinodo valdese defin la Societ come il pi grande e il pi glorioso monumento della provvidenza di Dio nel secolo scorso. La SBBF, nel suo diffondere la Bibbia con costanza e tenacia in un mondo spesso ostile, nel suo proporre un contatto diretto con il testo sacro e quindi un libero esame, ha contribuito ad alfabetizzare masse senza nome con un lavoro capillare quotidiano. Il suo fine ultimo fu quello di distribuire la Bibbia a tutti, senza alcun commento, senza i libri apocrifi e senza linterpretazione della Chiesa: presentare il testo e non linterpretazione, lasciata alla libert dei singoli lettori o delle varie confessioni. Proprio per questo fu osteggiata dalla Chiesa cattolica romana, che fino alla fine dellOttocento cerc sia di ostacolare lopera costante e metodica dei colportori, sia di continuare a distruggere e emarginare le Bibbie prive di imprimatur. Dopo un momento di apertura e di speranze allinizio del Novecento in concomitanza con lopera della Pia Societ San Girolamo, con lavvento del fascismo la situazione torn difficile in quanto un buon italiano doveva essere un buon cattolico romano. Inoltre, secondo il nuovo codice di diritto canonico del 1917, gli autori e gli stampatori di Bibbie prive di imprimatur incappavano nella scomunica ipso facto. Durante la Prima guerra mondiale molti colportori operarono fra i soldati e i prigionieri, in appoggio ai cappellani protestanti, distribuendo decine di migliaia di copie del Nuovo Testamento appositamente stampate. Durante il fascismo, nel 1927 il questore di Torino disponeva la revoca della licenza di commercio ai colportori della SBBF che il prefetto giustific perch si voluto impedire il perpetuarsi di una
10 Cfr. D. Maselli, C. Ghidelli, La Societ Biblica Britannica e Forestiera 200 anni di storia, Roma 2004; la prima parte a cura di D. Maselli tratta della SBBF, la seconda parte a cura di C. Ghidelli, Breve storia dellapostolato biblico in Italia, pp.113166; la terza parte contiene statistiche; inoltre, G. Spini, Studi sullevangelismo italiano tra Otto e Novecento, Torino 1994, pp. 4998 (articoli sulle Societ bibliche pubblicati nel 1955 e 1971). 13
propaganda che la SBBF sotto specioso pretesto della vendita ambulante del Vangelo intende certamente fare a danno del cattolicesimo, riconosciuto come religione di Stato, in contrasto pertanto al sentimento religioso della popolazione. Il provvedimento, in seguito alle proteste della SBBF, venne poi ritirato. Nel 1929 i patti Lateranensi stabilivano il ruolo preminente del Vaticano e del cattolicesimo, modificando la situazione delle altre Chiese; la polemica religiosa fu stroncata: criticare la Chiesa cattolica romana ora vilipendio alla religione di Stato, punito con norme apposite e ben applicate, il proselitismo fu vietato, la festivit nazionale del 20 settembre abolita, lora di religione cattolica romana inserita nellordinamento scolastico. Bench la SBBF si mostrasse apolitica, i suoi collegamenti con il mondo inglese erano ben noti a tutti e sub, soprattutto nel decennio 19341944, unincisiva repressione da parte delle autorit governative, che arrivarono a chiuderne le attivit nel 1936, cui segu un calo del 60% nella diffusione della Bibbia. Nel 1936, quindi, il direttore Guido Miegge (19361967) giunse a una convenzione con il governo: la versione Riveduta fu obbligata a presentare nel frontespizio la dicitura che il revisore Luzzi era professore alla Facolt valdese di teologia, perch fosse chiara subito la provenienza italiana e protestante. La situazione si inaspr nel 1939, le Bibbie furono fatte stampare in Svizzera, ma la Libreria Sacre Scritture della SBBF, registrata come ente morale straniero di culto acattolico romano, continu la sua presenza e lattivit in Italia durante la guerra pur in mezzo a grandi difficolt. Nel dopoguerra lattivit riprese a rilento: le Bibbie dovettero essere stampate in Inghilterra e le importazioni furono bloccate per circa un anno nel 19471948; segu un nuovo rilancio e nel 1957 ben quattrocento colportori vendettero 200.000 Bibbie. Nel 1948 la Costituzione della Repubblica sanc la libert di culto ma recep anche i patti Lateranensi e quindi la preminenza della religione cattolica romana sulle altre. La SBBF ha continuato il suo lavoro editoriale sia con le versioni Diodati tradizionali, con la Riveduta del Luzzi, con la Nuova Riveduta, che rimangono favorite nel mondo protestante, sia, nel clima ecumenico successivo agli accordi sulla traduzione interconfessionale, con nuove traduzioni bibliche in collaborazione con la Chiesa cattolica romana italiana, sia mediando in Italia i testi originali e quelli nelle lingue straniere. Dal 1968 la SBBF pubblica un bollettino per amici e sostenitori della sua missione. Tra di essi si quindi costituita legalmente, nel 1983 a Roma, la SBI, come associazione cristiana indipendente, non legata ad alcuna confessione religiosa, senza scopo di lucro, avente per oggetto la massima diffusione delle Sacre Scritture da realizzarsi mediante le attivit atte alla promozione di questopera. La SBI, che ha assunto la direzione del bollettino La Parola, promuove la diffusione della Bibbia in Italia e nel mondo organizzando mostre e conferenze, preparando programmi per i paesi pi poveri, raccogliendo i fondi necessari, esortando le Chiese cristiane a impegnarsi nella missione biblica, pubblicando sussidi informativi in occasioni speciali. La SBI aperta a tutti coloro che ne condividono le finalit ed amministrata da un Consiglio eletto dai soci, nel quale per statuto tutte le confessioni cristiane possono essere rappresentate: sono stati o sono membri del Consiglio, tra gli altri, i valdesi Renzo Bertalot, Bruno Corsani, Paolo Ricca, Gianni Long e Daniele Garrone, i vescovi Alberto Ablondi, Giuseppe Chiaretti, Vincenzo Savio, Carlo Ghidelli, Vincenzo Paglia. Nel 1946 intanto si fondava lAlleanza Biblica Universale/ABU (United Bible Societies UBS) cui entrava a far parte la SBBF, con tutte le sue agenzie, come membro fondatore, e successivamente anche la SBI. LABU, che, attraverso accordi di collaborazione nazionali e internazionali con cattolici romani, protestanti e ortodossi, stimola le diverse confessioni cristiane a svolgere insieme la traduzione e la 14
diffusione della Bibbia, diffusa dappertutto, coordinando il lavoro di 150 Societ bibliche nazionali in duecento paesi del mondo (2010). LABU ha pubblicato lintera Bibbia in 459 lingue del mondo, il solo Nuovo Testamento in 1.213, e almeno un libro biblico in 2.508 (dati 2009), con una diffusione media di 500 milioni di copie allanno (comprese le porzioni) e sostiene seicento progetti 11 . 4 LE BIBBIE DEI PROTESTANTI 4.1 LA DIODATI E LE SUE REVISIONI Lantica versione del calvinista Diodati, pubblicata per la prima volta a Ginevra nel 1607 e in seconda edizione migliorata e accresciuta sempre a Ginevra nel 1641, ha avuto una vita lunga e avventurosa e continua, nelle sue varie revisioni, a essere letta fino a oggi 12 . Rappresenta un legame significativo e importante in Italia tra la Riforma del secolo XVI, levangelismo ottocentesco e il variegato panorama del protestantesimo odierno. Lautorevolezza storicamente consolidata della Bibbia Diodati nella vita della cultura e della fede del nostro Paese non eguagliata da alcuna altra traduzione biblica: un classico, un libro importante nella vita della cultura (e della coscienza) italiana: da Vittorio Alfieri a Antonio Rosmini, Francesco De Sanctis e Gabriele DAnnunzio, da Italo Calvino a Piero Jahier, dal protestantesimo colto allevangelismo popolare. La sua storia stata clandestina per oltre due secoli e mezzo, segnata da sequestri, pregiudizi, roghi, processi, ma ha conosciuto anche importanti revisioni, e poi aperta e ampia diffusione. Viene pubblicata dal 1808 dalla SBBF, senza note n commenti, e dal 18221823, su pressione dei presbiteriani scozzesi e per disposizione dellagenzia SBBF di Malta, non contiene pi i libri apocrifi/deuterocanonici, prima pubblicati in appendice. Durante il Risorgimento, la Bibbia del Diodati assume un significato simbolico eversivo nei confronti della religione di Stato e come tale viene considerata dalle autorit pubbliche. Era un libro rivoluzionario: basti pensare per esempio che Garibaldi non solo leggeva il Vangelo, ma anche custodiva un piccolo deposito di Bibbie a Caprera. La lotta politica era anche lotta religiosa e in una societ dove la Bibbia ufficiale era la Vulgata, accessibile solo a coloro che conoscevano il latino, il possesso di una Diodati era diventato chiaro segno di unaffermazione di fede evangelica, del Sola Scriptura, fungendo da cartina di tornasole: leggere un libro condannato dal clero significa affermare di essere uomini liberi e l dove la Diodati viene letta si pu individuare un nucleo protestante. Le perquisizioni di polizia si susseguono, parecchi vengono scoperti a leggere la Diodati, seguono denunce, sequestri, arresti, processi: alcuni sono condannati allesilio, altri al carcere. In una societ in cui la Bibbia era in latino, fu temuta la lettura della Diodati: il libero esame della Sacra Scrittura rivendicava un contatto diretto con la parola di Dio, escludendo la mediazione del clero e faceva paura. Cristo poteva essere conosciuto direttamente dai Vangeli tradotti in italiano e leggendo la Bibbia, in effetti, alcuni scoprirono che si poteva essere cristiani senza essere cattolici romani e divennero protestanti, a migliaia. La stessa Riforma protestante sar vista come un atto di liberazione del pensiero moderno da Mazzini che, notando il contrasto tra la Germania di Lutero e quella di Metternich, scrive: conosco io
11 Cfr. I Vangeli dei popoli, a cura di F. DAiuto, G. Morello, A.M. Piazzoni, Citt del Vaticano 2000. 12 Su di lui cfr. E. Fiume, Giovanni Diodati, un italiano nella Ginevra della Riforma, Roma 2007, specialmente lappendice di M. Cignoni, Diodati dopo Diodati, pp.135150. 15
pure, io straniero unAlemagna chio rispettando saluto: quella che con la Riforma ci disse: esame (Lettera ai nazionalisti tedeschi, 1861). Negli anni immediatamente precedenti allUnit, varie revisioni della Diodati vengono pubblicate a Londra curate da esuli, personaggi di spicco dellevangelismo italiano: Teodorico Pietrocola Rossetti (1850), Salvatore Ferretti (1854), Piero Guicciardini (1855), Luigi Desanctis (1856). La prima edizione del Nuovo Testamento Diodati pubblicata in Italia da italiani sar fatta a Torino nel 1860 dalla Claudiana, casa editrice protestante: tremila copie. E il sinodo valdese si far promotore della prima pubblicazione italiana dellintera Bibbia che, curata dal pastore Giovanni Pietro Revel, presidente del Comitato valdese di evangelizzazione, sar finanziata dallAmerican Bible Society e uscir a Firenze nel 1868 (duecentocinquanta anni dopo la prima edizione!). La sua diffusione diviene inarrestabile: evidente che la SBBF raggiungeva un pubblico molto pi vasto di quello delle Chiese evangeliche al quale era legata, le cifre parlano chiaro: laumento vertiginoso della diffusione della Bibbia negli anni del Risorgimento fu favorito da un clima politico e spirituale: lidea di possedere un libro condannato dal clero attraeva molti. Chi comprava una Bibbia non lo faceva solo per convertirsi allEvangelo e vivere da cristiano, ma anche perch in questo modo affermava di essere un uomo libero; nel 18541858 furono vendute 25.000 Bibbie, in seguito alla Seconda guerra dindipendenza oltre 30.000 e nel 1867, dopo la Terza guerra dindipendenza, 50.000. La Diodati diviene presto disponibile in tutti i formati e tutte le vesti tipografiche, dal solo evangelo di Giovanni (Londra 1864), alla grossa Bibbia da pulpito (Roma 1875). Valdesi e scozzesi continuano a revisionarla per conto delle Societ bibliche: R.W. Stewart e B. Pons (Firenze 1878), Th. Bruce, A. Meille e A. Revel (Roma 1885). Un ultimo ritocco linguistico dato da A. Meille e G. Luzzi (Roma 1894): questa edizione, pubblicata per la prima volta dalla Claudiana, stata stampata dalla SBBF fino al giorno doggi. Agli inizi del Novecento la SBBF affida a un comitato la revisione della Diodati, non solo per aggiornarne la lingua, come era stato fatto fino a quel momento, ma per correggere la traduzione in alcuni punti e riconfrontare il testo con gli antichi manoscritti dei testi originali ignoti fino allora e da poco riscoperti (codici e papiri): ci che non era trovato conforme ai testi ebraici e greci andava emendato. Il comitato fu presieduto da Giovanni Luzzi, professore alla Facolt valdese di teologia. Dopo il Nuovo Testamento, usc lintera versione Riveduta, pubblicata dalla SBBF a Roma nel 1924, che dava nuova vita allantica traduzione, e ne ha promosso la diffusione e la conoscenza nellItalia del Novecento. Alla fine del secolo un nuovo comitato, cui partecipano congiuntamente la Societ biblica di Ginevra e la SBBF, ne elabora unulteriore revisione, dando origine alla Nuova Riveduta (19941995). Della versione Diodati, Riveduta e Nuova Riveduta in duecento anni sono state vendute oltre un milione e mezzo di copie di Bibbie pi due milioni di Nuovi Testamenti, oltre a circa venti milioni di porzioni minori. Negli stessi anni viene pubblicata una Nuova Diodati (1991), revisionata linguisticamente ma senza tener conto dei testi antichi riscoperti, n delle loro edizioni critiche, n quindi delloperazione del Luzzi. 4.2 LA VERSIONE DI LUZZI Nel 1911, intanto, il pastore e teologo valdese Giovanni Luzzi (18561948), svizzerotoscano, pubblica Il Nuovo Testamento del N.S. Ges Cristo edito dalla casa editrice Fides et Amor, fondata dallo stesso Luzzi, cui segue la monumentale Bibbia tradotta dai testi originali e annotata in dodici volumi (Fides et Amor, Firenze 19211930), limpresa di un uomo che da solo ard tradurre dai testi originali e 16
commentare lintera Bibbia 13 . La traduzione era lavoro scientifico e opera comprensibile a tutti: nel volume introduttivo, nelle introduzioni e nei commenti si rielaboravano le ricerche condotte dalla scuola esegetica di Tbingen, senza per aderire sempre alle conclusioni alle quali essa era giunta: egli desiderava utilizzare la ricerca storicocritica per far luce sul centro del messaggio biblico ed era aperto alla collaborazione ecumenica. Il Nuovo Testamento e Salmi (1930) ebbe successo, mentre la Bibbia intera, pur pregevole, non ebbe grande diffusione forse anche per questioni economiche. Luzzi sperava di ottenere limprimatur della Chiesa cattolica romana, ma la sua versione sar oggetto, invece, di un monito specifico del SantUffizio del 2 aprile 1925, che cerc di vietarne la circolazione perch infetta dei soliti pregiudizi protestantici e razionalistici e perch tende evidentemente ad insinuare la massima eretica che le diverse comunioni cristiane, bench separate da loro e dalla Sede Apostolica, devono considerarsi di pari diritto come altrettanti rami dellunica vera chiesa di N.S. Ges Cristo. Tale monito colp duramente la casa editrice cattolica romana Sansoni con la quale erano gi stati pubblicati alcuni volumi, che temeva una perdita finanziaria e di prestigio nel portare avanti il progetto; per cui la collaborazione fu interrotta. Il lavoro fu continuato con la Fides et Amor che pot procedere con la pubblicazione grazie allaiuto economico di Mrs. Stewart Kennedy, americana benefattrice della Chiesa valdese.
13 Si veda H.P. Dr, Giovanni Luzzi. Traduttore della Bibbia e teologo ecumenico, Torino 1996. 17
5 LE BIBBIE CATTOLICHE ROMANE PRIMA DEL CONCILIO VATICANO II 5.1 LE TRADUZIONI DALLA VULGATA LATINA Solo centocinquanta anni dopo ledizione del Martini, iniziarono, in ambito cattolico romano, nuove traduzioni della Bibbia tratte dalla Vulgata latina 14 . La stessa edizione del Martini fu revisionata da Sales e pubblicata da R. Berutti nel 1931. Intanto una nuova traduzione fu curata nel 1929 per le edizioni Fiorentina da A. Mercati, G. Mezzacasa, G. Ricciotti ed altri, che aveva lintento esplicito di voler rimediare alla diffusione solo protestante della Bibbia; ledizione fu ristampata da Salani in vari volumi nel 19391940 e infine in uno solo, curato dal Ricciotti nel 1955. Altra traduzione fu quella delle Edizioni Paoline promossa dal fondatore don Giacomo Alberione che auspicava, nelle edizioni della Bibbia, il carattere pastorale e un commento destinato a toccare la mente, la volont e il cuore dei destinatari: tutti elementi delineati gi dal Vangelo del 1924, uscito in sei edizioni per un totale di 200.000 copie. La traduzione completa, la Bibbia delle famiglie, la prima commentata dalle Paoline, fu curata da Eusebio Tintori, che scriveva nella prefazione del 1926 Incaricato dalla Pia Societ San Paolo di tradurre e annotare tutta la Bibbia, giunto quasi in fondo al lavoro, ho creduto bene di preparare il popolo alla lettura benefica di tutta la Bibbia con una specie di teologia storica, dogmatica, morale della Sacra Scrittura. La Bibbia intera in due volumi apparve nel 19281930 (45.000 copie), poi snellita in un volume, in formato medio (9 edizioni fino al 1958) e grande (8 edizioni fino al 1959). Questa Bibbia verr poi revisionata sul testo greco (Castoldi, Nardoni, Pasquero, Robaldo) e diverr, promossa anche da Papa Giovanni XXIII, la Bibbia a mille lire (ed. Paoline 1961), che costitu agli inizi degli anni Sessanta un vero boom editoriale e fu diffusa fino al 1979 in una proporzione prima impensabile, con cinque formati e 24 edizioni: un milione di copie. 5.2 LE TRADUZIONI DAGLI ORIGINALI EBRAICO E GRECO Le traduzioni dai testi originali (ebraico e greco) iniziarono in campo cattolico romano nella seconda met del XX secolo. La prima versione dagli originali in italiano fatta in campo cattolico romano dallinvenzione della stampa fu quella del gesuita Alberto Vaccari del Pontificio istituto biblico, pubblicata dalle edizioni Salani in dieci volumi nel 19431958 e infine ridotta in un volume unico nel 19571958. Vi sono, poi, la bella versione di Fulvio Nardoni (ed. Fiorentina 1960), uscita in ben cinque edizioni, fino alla ristampa dei Salmi fatta da Einaudi nel 2000; quella coordinata da Salvatore Garofalo, professore di Sacra Scrittura presso la Pontificia Universit Urbaniana e primo presidente dellABI, corredata da amplissime note storicoesegetiche e uscita in diversi volumi e poi in unico volume, editio minor (ed. Marietti 1960); quella diretta da Bonaventura Mariani O.F.M. (ed. Garzanti 1964) delle Universit pontificie di Propaganda Fide e Lateranense. Una versione nuova e storicamente fondamentale fu curata da tre grandi personalit, Enrico Galbiati, Angelo Penna e Piero Rossano, per
14 Cfr. La traduzione della Bibbia nella Chiesa italiana. Il Nuovo Testamento, a cura di C. Buzzetti, C. Ghidelli, Cinisello Balsamo 1998. 18
la UTET (1964): incontr favorevole accoglienza da parte del pubblico e giudizio positivo da parte degli specialisti del settore della critica testuale per la fedelt alloriginale. 6 LE DUE PRINCIPALI BIBBIE CATTOLICHE ROMANE SUCCESSIVE AL CONCILIO VATICANO II 6.1 LA CEI E LE SUE VERSIONI Nel 1965, la CEI avvi una traduzione ufficiale della Bibbia per venire incontro alle esigenze delluso liturgico e che rispondesse a criteri di esattezza nel rendere il testo originale, precisione teologica, modernit, buona lingua italiana, eufonia. Pur condotta sui testi originali, la nuova versione doveva tener conto della Vulgata (sotto revisione da parte di una speciale Commissione pontificia presieduta dal cardinale Bea) e prese come traduzione di riferimento la traduzione di Galbiati, Penna e Rossano (Utet 1964). Il comitato di traduzione, presieduto dal cardinale E. Florit, arcivescovo di Firenze, lavor per quattro anni, altri due furono necessari per la revisione, e nel 1971 la versione (editio princeps) fu approvata dalla CEI (presidente cardinale A. Poma) e quindi pubblicata, con presentazione della Segreteria generale. Alcuni miglioramenti furono apportati nelledizione del 1974 (editio minor). Questa traduzione lunica ammessa nelle celebrazioni liturgiche; secondo le intenzioni originarie non intesa direttamente per luso scolastico primario e per la lettura privata (i primi passi sono affidati ad altre traduzioni), si propone come un traguardo ulteriore. Delledizione CEI Uelci nel periodo 19712002 sono state pubblicate 2.400.000 copie. In seguito alla revisione del testo della Vulgata, con la Nova Vulgata fu necessario un aggiornamento della versione, cogliendo anche loccasione per alcune correzioni, e per revisionare introduzioni e note. Approvata dalla CEI nel 2007, stata pubblicata nel 2008, con presentazione del Segretario generale G. Betori. Fatto eccezionale, il testo CEI stato utilizzato anche per altre due versioni da studio. Le versioni francesi Bible de Jrusalem, pubblicata dallcole Biblique de Jrusalem (1973, rev. 1998), e la Traduction Oecumnique de la Bible / TOB, pubblicata dalle Edizioni Du Cerf (1975, rev. 1987), nelledizione italiana riportano il testo della CEI e soltanto le introduzioni e le note sono tradotte dagli originali francesi; sono la Bibbia di Gerusalemme (ed. Dehoniane, Bologna, 1974, rev. 2009), molto diffusa in ambiente parrocchiale, e la Bibbia TOB (Elledici, Leumann, Torino, in tre volumi nel 19761979, poi ridotti a uno nel 1992, rev. 2009). Tratte dalla CEI sono anche la Bibbia a cura dei Gesuiti, con ricco apparato, note, disegni, fotografie (Civilt Cattolica romana, 1978), la Bibbia per la formazione cristiana, ripresa dalledizione spagnola, a cura di L. Chiarinelli, A. Filippi e altri (EDB 1993), e la Bibbia Piemme (1995), con commento sistematico al testo, curata da Luciano Pacomio, Flavio Della Vecchia e Antonio Pitta. 6.2 LA NUOVISSIMA VERSIONE Le edizioni Paoline hanno pubblicato la Nuovissima Versione della Bibbia (la Bibbia delle Paoline), dai testi originali, in diversi volumetti dal 1967 al 1980 (ciascuno per ogni libro biblico), coordinata dal paolino don Antonio Girlanda, con ampie e numerose note a cura di Fedele Pasquero, con la collaborazione di 29 biblisti italiani, rivisti per lAntico Testamento da S. Virgulin e G. Bernini, e per il Nuovo Testamento da C.M. Martini. Nel 1983 il testo venne presentato in un unico volume, con nuove introduzioni e note, mentre nel 1984 tutti i volumetti, riveduti e ampliati, vennero raccolti in tre grossi volumi. Questa Bibbia ha avuto grande accoglienza e larga diffusione (versione in quattro volumi con note integrali nel 1991). 19
sempre da questa Bibbia che nel 1998 nata la Bibbia Emmaus, ormai ben affermata, arricchita di nuove introduzioni, note e sussidi, grazie al team editoriale di G. Ravasi, P. Rossano e A. Girlanda. In edizione ridotta prende il nome di Bibbia Tabor (1999). Con altro tipo di note la Bibbia Ebron (2000). 7 LE BIBBIE ECUMENICHE 7.1 LA BIBBIA CONCORDATA Una nuova Societ biblica italiana, convinta che la disponibilit di una versione collettivamente intrapresa avrebbe contribuito allintensificazione dei rapporti fra ebrei e cristiani e fra cristiani delle varie denominazioni, si fece promotrice, nel 1959, di una versione in lingua viva e scorrevole, a realizzare la quale furono invitati studiosi di varia provenienza religiosa e laica, che prese il nome di Bibbia Concordata. Molti specialisti accettarono e si posero al lavoro, dopo averne convenuti i criteri comuni e decisa la scelta dei testi critici degli originali ebraici, aramaici e greci. Bench la traduzione di ogni libro da parte di un singolo biblista venisse sottoposta al controllo di colleghi di tutte le altre denominazioni religiose, si tratta di una raccolta di traduzioni diverse: interreligiosa nel senso che accosta contributi di studiosi di religioni diverse, ciascuno dei quali responsabile del libro biblico che gli fu affidato dalla redazione. Tra i traduttori e collaboratori ricordiamo: S. Cipriani, F. Montagnini, B. Prete, L. Moraldi, G. Gamberini, A. Ravenna, A. Soggin, P. Kizeridis. La Concordata viene munita dellapprovazione della competente autorit cattolica romana (Salvatore Baldassarri, arcivescovo di Ravenna) nonch di documenti di consenso di personalit ortodosse (Atenagora), ebraiche (Elio Toaff) e protestanti (Max Thurian). Fu pubblicata nel 1968 ed ebbe cinque edizioni; lultima, del 1982 (Mondadori), affermava, nella prefazione, di essere la prima Bibbia, nella storia, destinata a tutte le confessioni e a tutti gli uomini di buona volont. Prepara la via allidea che la Bibbia pu essere tradotta insieme da credenti che provengono da confessioni cristiane diverse, e quindi a una futura opera nella quale la collaborazione si spinger fino a una traduzione davvero comune. 7.2 LA BIBBIA TILC In seguito ai citati accordi tra lABU e la Chiesa cattolica romana, viene dato lavvio nel 1972, in Italia, a una traduzione interconfessionale, fatta completamente insieme, in tutte le sue fasi, da cattolici romani e evangelici, collocando i libri deuterocanonici fra i due Testamenti. La traduzione in lingua corrente, cio con il metodo delle equivalenze dinamichefunzionali che cerca di rendere il testo ebraico e greco con parole e forme della lingua Abitualmente usata nei rapporti interpersonali. Restando fedele ai testi originali e rispettando le caratteristiche dellitaliano, questo tipo di traduzione cerca di rendere i testi biblici pi comprensibili al lettore di oggi. Dopo quattro anni di lavoro stato pubblicato il Nuovo Testamento in coedizione tra ABU/SBBF e Libreria Dottrina Cristiana (Elledici), nel 1976. Lintera Parola del Signore La Bibbia, traduzione interconfessionale in lingua corrente apparsa nel 1985, diretta da Jan de Waard e Carlo Buzzetti, coordinata da Renzo Bertalot, con il coinvolgimento di un centinaio di studiosi tra traduttori, revisori e consulenti. Munita dellimprimatur della Chiesa cattolica romana (Anastasio Ballestrero, arcivescovo di Torino), accolta dalle Chiese evangeliche. La Bibbia stata presentata a papa Giovanni Paolo II e al presidente della Repubblica Francesco Cossiga, oltre a varie altre autorit laiche ed ecclesiastiche. Ha avuto 20
un ottimo successo editoriale, numerose edizioni e formati con inserti speciali (per i giovani, per le scuole, ecc.). Secondo statistiche ufficiali la diffusione conta quattro milioni di Nuovi Testamenti (19682010), oltre un milione di Bibbie (19852010) e cinque milioni di porzioni minori (tra le quali un milione in occasione del bimillenario del 2000). in corso di stampa la seconda edizione revisionata dellintera Bibbia, attesa per il 2011. 7.3 LA TRADUZIONE LETTERARIA ECUMENICA Nel corso del 1997, la SBI e la SBBF hanno proposto alle Chiese il progetto di una traduzione letteraria ecumenica del Vangelo secondo Giovanni, per presentare insieme, alla societ, il testo biblico. Si tratta di una traduzione formale, che sottolinea soprattutto la valenza culturale del testo biblico e fornisce al lettore un testo attuale apprezzato dagli specialisti nel quale si pu cogliere anche la lontananza nel tempo e nello spazio del testo di partenza. Una specifica attenzione infatti rivolta alla forma letteraria del testo originale greco. Pubblicato il Vangelo secondo Giovanni nel 1999, lesperienza proseguita con altri libri del Nuovo Testamento ed tuttora in corso. frutto di larga condivisione e collaborazione ecumenica e vi partecipano ufficialmente anglicani, cattolici romani, evangelici e ortodossi, essendo il testo approvato dallAlleanza Biblica Universale dintesa, secondo le proprie disposizioni, con le Chiese e gli organismi che hanno aderito al progetto.
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8 OLTRE LA STAMPA 8.1 LA LETTURA PUBBLICA DELLA BIBBIA E INTERNET In anni recenti si assistito a letture pubbliche della Bibbia che hanno coinvolto un grande pubblico. Lattore Franco Giacobini ha letto il Vangelo di Marco (versione TILC) quattrocento volte in vari teatri dItalia, raggiungendo un uditorio di oltre centomila persone e, insieme ad Angela Goodwin, lintera Bibbia, sempre nella versione TILC, a Roma (Chiesa valdese di piazza Cavour e Rettoria di S. Lucia del Gonfalone, 20042009), lettura ora disponibile su CD predisposto dalla SBBFSBI che hanno sostenuto levento. Nel 2008 si svolta a Roma, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme una lettura integrale della Bibbia, con 1200 lettori delle varie Chiese cristiane (giovani e anziani, laici e clero, personalit del mondo religioso, ma anche della cultura, dello sport, della politica, dello spettacolo), ripresa da RAI TV con la pi lunga diretta mai realizzata da una rete televisiva: 139 ore consecutive. Si calcola che oltre dieci milioni di persone abbiano seguito leccezionale evento. Tra i siti internet sui quali si possono trovare traduzioni intere della Bibbia (CEI, TILC, Diodati, Riveduta, Nuova Riveduta), per la ricerca e lo studio della Bibbia online, che permette rapidi confronti, segnaliamo: www.bibbiaedu.it; www.laparola.net; www.pacetv/bibbia.htm. Sempre utile il sito della SBI/SBBF/ABU: www.societabiblica.eu. 8.2 MOSTRE DELLA BIBBIA Sono state allestite mostre specifiche della Bibbia in cui esporre testi biblici e pannelli con le vicende del libro. La SBI ha organizzato diverse mostre itineranti della Bibbia in Italia, con pannelli a colori che nel corso degli anni hanno migliorato la loro veste grafica e contenutistica, e con libri da esposizione, che possono essere considerate le mostre bibliche pi capillari nel nostro paese. Le mostre hanno presentato la storia del testo, dagli antichi manoscritti fino a oggi, gli intrecci con la storia dellarte dagli antichi sarcofagi romani al secolo XVI, le vicende plurisecolari della versione Diodati, i rapporti con la scienza e la tecnica tipografica. Esposte da una ventina di anni (19922011) in quattrocento localit diverse, dalle grandi citt ai piccoli paesi di provincia, dal Nord al Sud alle isole, gestite da realt cattoliche romane, protestanti ed ecumeniche, e fin dentro alla Citt del Vaticano, per esempio in occasione del sinodo dei vescovi dellanno 2008, arricchite da una serie di opuscoli e da conferenze di specialisti, hanno promosso la conoscenza della Bibbia raggiungendo circa mezzo milione di persone. Di particolare prestigio e rilievo sono state le due mostre, fra loro collegate, allestite a Roma per il bimillenario di Cristo (2000): una dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, I Vangeli dei Popoli, presso il Palazzo della Cancelleria, rende visibile il cammino del Nuovo Testamento nella storia, dalle origini a Gutenberg, avvalendosi di eccezionali testimonianze provenienti dalla Biblioteca Vaticana e da altre biblioteche europee; laltra dallABU, La Parola che cambia il mondo: la Bibbia dalla stampa al computer (14502000), presso il Complesso dei Dioscuri, dedicata alle edizioni dei testi biblici a partire dallinvenzione della stampa fino agli odierni supporti multimediali. A queste sono state 22
collegate le esposizioni delle Bibbie atlantiche, articolate nelle due sedi dellabbazia di Montecassino e della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. 9 LE TRADUZIONI DEGLI EBREI Due sono le traduzioni rilevanti fatte da ebrei italiani della Bibbia ebraica. La prima quella di Samuele Davide Luzzato (m. nel 1865), personalit del mondo della cultura, pubblicata postuma da altri suoi continuatori (Rovigo, 18681875). La seconda quella del rabbino Dario Disegni (18781967), maestro di ebraismo e consapevole dellimportanza fondamentale della diffusione della Tor, soprattutto per avvicinare in modo significativo gli ebrei italiani alle loro radici, che ha dedicato lultima parte della sua vita alla traduzione dei quattro volumi del Tanakh (la Bibbia ebraica: Pentateuco e Haftarot, Profeti anteriori, Profeti posteriori, Agiografi). Dellopera Disegni stato ideatore, coordinatore e traduttore (insieme ad altri) e infine editore. I volumi, che presentano il testo originale ebraico con a fronte la traduzione in italiano, uscirono nel 1960 1967, trovando vasta accoglienza del pubblico, ebraico e non. Dopo tre edizioni fatte in proprio, una quarta stata poi pubblicata, in quattro volumi, dalleditrice La Giuntina (Firenze 19951996).
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10 LE EDIZIONI SCIENTIFICHE 10.1 I TESTI IN EBRAICO, GRECO E LATINO Ledizione pi nota del Nuovo Testamento greco in uso in Italia tuttora il Novum Testamentum Graece NestleAland (1 ed. Nestle del 1898; ultima 1993 27 a , rev. 2001). Il testo coincide con quello del Greek New Testament, pubblicato dalle UBS (1966), giunto alla quarta edizione (1993, rev. 2001) curata da un comitato interconfessionale composto da K. Aland, B. Aland, J. Karavidopoulos, C.M. Martini e B.M. Metzger, differenziandosene per alcune caratteristiche dellapparato critico, per le introduzioni, i titoli dei paragrafi, e la grafica. Alcune edizioni pongono in parallelo il testo latino della Vulgata prima e della Neovulgata poi, altre il testo italiano CEI (Nuovo Testamento greco italiano, a cura di B. Corsani e C. Buzzetti, SBBF, Roma 1996). Nel periodo 19962010 in Italia sono state vendute circa 1.000 copie allanno di queste edizioni greche, complessivamente intese. Dal 1933 viene pubblicata dal Pontificio Istituto biblico di Roma ledizione critica del testo greco, con testo latino a fronte, curata da Augustin Merk (m. 1945), pi volte riedita (1992 11 a ) e curata da vari studiosi. Ledizione del 1984 stata ripresa nel Nuovo Testamento greco e italiano, a cura di G. Barbaglio, EDB, Bologna 1990. Per lAntico Testamento il testo ebraico pi utilizzato quello della Biblia Hebraica Stuttgartensia, insieme a quello privo di note curato da Snaith, dei quali dagli anni 1980 si distribuiscono complessivamente circa 400 copie allanno. Il testo greco della Septuaginta (curato da Rahlfs), nello stesso periodo, ha raggiunto circa 300 copie annue. Le edizioni della Vulgata latina sono state ovviamente numerose. La pi recente la Biblia Sacra, Vulgatae editionis, Sixti V Pontificis Maximi iussu recognita et Clementis VIII auctoritate edita, Nova editio accurate emendata, del 2003, dove il testo arricchito dagli accenti che ne favoriscono la lettura. La Nova Vulgata una moderna revisione della Vulgata (1979) che costituisce, ora, la versione ufficiale per la liturgia latina della Chiesa cattolica romana. Un documento ufficiale (Liturgiam authenticam 2001) ribadisce la centralit di questo testo latino, al quale le traduzioni bibliche cattoliche romane liturgiche nelle varie lingue nazionali devono fare riferimento. 10.2 I COMMENTARI Non questo il luogo in cui menzionare e presentare i vari commentari biblici in lingua italiana, che tradizionalmente nel passato sono stati piuttosto scarsi e modesti, ma bisogna fare una segnalazione particolare degli ultimi cinquanta anni: la casa editrice Paideia, fondata a Brescia nel 1961 da G. Scarpat, si distingue in particolare per la saggistica biblica. Nel corso di una quarantina danni, al Grande Lessico del Nuovo Testamento di Gerhard Kittel (in 16 volumi, 19631992) si sono affiancati il Grande Lessico dellAntico Testamento di Johannes Botterweck, Helmer Ringgren e HeinzJoseph Fabry (in 10 volumi) e il Dizionario esegetico del Nuovo Testamento di Horst Balz e Gerhard Schneider (2 volumi); la prima e la seconda serie del Nuovo Testamento (in vari volumi); poi commentari teologici e altri strumenti di primordine accompagnati da centinaia di saggi dargomento biblico e religioso che tengono costantemente aggiornato il campo della ricerca nel settore con opere dei nomi pi illustri della ricerca internazionale e italiana.
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11 CONCLUSIONE La questione della diffusione della Bibbia strettamente collegata con quella della libert, civile e religiosa. Nei centocinquanta anni, due date rimangono fondamentali. La prima proprio il 1861 quando, con lUnit, lo Statuto Albertino si estende a tutto il nuovo Stato permettendo libert di stampa e diritti civili alle minoranze religiose, e quindi possibilit di diffusione al protestantesimo e possibilit alla Bibbia di circolare legalmente. La seconda il concilio Vaticano II, e in particolare la Dei Verbum del 1965, che comincia a modificare la situazione che si era venuta a formare con il concilio di Trento di quattro secoli prima: da una parte, laffermazione della necessit di un largo accesso alla Scrittura e lautorizzazione di versioni della Bibbia in italiano segnano linizio di una diffusione biblica di massa; dallaltra, lapertura verso i fratelli separati porta, invertendo precedenti disposizioni, agli accordi con le Societ bibliche. Si assiste dunque, in ambito cattolico romano, a un progressivo, quanto relativamente recente, interesse per la Bibbia. Le piccole Chiese protestanti, in particolare storicamente la Chiesa valdese, poi anche i Fratelli, le missioni straniere e i pentecostali, per il loro impegno nella lettura, nella diffusione e nello studio della Bibbia, hanno giocato un ruolo rilevante in questa vicenda. Paradossalmente in Italia, dove la Chiesa, la tradizione e il rito hanno preso il sopravvento, c poca Bibbia; eppure lignoranza delle Scritture ignoranza di Cristo, come scriveva Girolamo. Senza la Bibbia non c conoscenza di Cristo: per questo che lABU, nellassemblea mondiale in rappresentanza delle Societ bibliche nazionali, ha riconfermato il proprio compito di raggiungere la diffusione massima, effettiva e significativa di Sacre Scritture (Dichiarazione di Midrand, 2000). Proporre un contatto diretto con la Bibbia, che non un bene esclusivo, n un prodotto esclusivo, n un monopolio di caste particolari, vorrebbe dire alfabetizzare la popolazione, contribuire a liberarla dalla dipendenza e dallignoranza, metterla in grado di crescere esercitando una propria capacit critica, perch il rapporto diretto con le scritture evangeliche rappresenta, nel contesto odierno, una difesa contro le pretese gerarchiche e dogmatiche, istituisce un collegamento con la laicit delle istituzioni, il pluralismo dei contributi e lautentica libert religiosa. La Bibbia aperta al libero esame di una umanit moderna riveler sempre meglio il Cristo dei Vangeli, fermento di una vita nuova per il paese e per le stesse Chiese, che non sono esentate dal riconfrontarsi continuamente con la Parola scritta.