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Tesi 4 La musica dei primi cristiani

Tesi 4
La musica dei primi cristiani: il canto gregoriano nei suoi caratteri modali e ritmici
Il canti cristiani liturgici nel medioevo
Il cantus obscurior
La tradizione orale dei canti ebraici diede vita alla monodia liturgica cristiana. La monodia era il
canto a una sola voce che poteva essere intonato da uno o da pi cantori. I primi canti cristiani erano
simili ai canti delle sinagoghe e venivano eseguiti per mezzo della cantillazione
La cantillazione era una forma di declamazione nella quale le parole venivano pronunciate in
intervalli molto piccoli in forma di microtoni. La cantillazione amplificava la parola della liturgia
dandogli solennit.
Con lEditto di Milano firmato da Costantino e Licino nel 313 d.C. il Cristianesimo si diffuse e si
costruirono nuove Chiese !asiliche e luoghi di assemblea.
"ra il I# e # secolo inoltre ci furono anche gli $ditti di Teodosio 3%& e Onorio '&% che abolirono
tutte le altre religioni lasciando solo quella cristiana.
(ertanto si comincia a fissare un cerimoniale liturgico prendendo anche spunto dai vari riti
pagani che rendevano maggiore fastosit alla liturgia.
La musica era dunque parte integrante del rito cristiano e la parola cantata risultava pi
fruibile in una asilica piena di fedeli. Il canto monodico liturgico amplificava quindi la parola
sacra.
)i Cicerone nel I* secolo definiva la lingua parlata come un canto nascosto e quini Obscurior e
poi secondo +arziano Cappella teorico del #,#I secolo la lingua parlata e in particolar modo
quella latina era paragonata ad un Seminarium musices ovvero il seme della musica dove la
stessa parola accento Accentus significava Vicino al canto.
La Liturgia Cristiana
Il culto Cristiano si articola in !iloni differenti. Inoltre a partire dal #I* secolo si costitu- un
repertorio stabile e ufficiale di preg"iere# Letture e Canti$
Lo strumento fondamentale per tale diffusione fu la lingua latina. I vari .iti erano /
, rito )reco e !izantino 0+editerraneo orientale1
, rito )allicano 02rancia1
, rito +ozarabico e #isgotico 0iberico1
, rito 3mbrosiano
% rito 3quileiese
, rito !eneventiano
, rito .omano
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"ra questi si nota il rito 3quileiese diffusosi nel !riuli e Istria con influssi Orientali e &fricani
dati dalla posizione geografica 3driatica.
+entre il rito eneventiano era di rilevante importanza per il tipo di scrittura detta appunto
beneventiana che fu molto usata nei manoscritti poich4 molto decorativa . Le frasi musicali
venivano spesso ripetute e vi 5 uno stile fiorito e un largo uso di note discendenti.
'ergio I( fu dal 6%7, 7&1 il primo (apa a organizzare una 'cuola Cantorum# e i cantori formati in
questa scuola furono inviati nei vari paesi $uropa per insegnare i canti e le melodie.
Il rito &mbrosiano
8elle Confessiones scritte da '$&gostino vi 5 scritto che '$ &mbrogio introdusse nel rito
milanese il canto degli inni e salmi alla maniera delle regioni orientali con l&ntifonia 0di
derivazione mesopotamica1 eseguita da due cori alternati oppure eseguita da un solista con
la risposta del coro o viceversa.
9uesti inni come ad esempio l:Inno di Sant'Ambrogio di norma erano formati da sillabe lunghe
alternate a sillabe brevi formando il sistema definito )iambico
;uccessivamente la messa ambrosiana si componeva di sole 3 parti/ )loria 0Laus 3ngelorum1
;<mbolum 0Credo1 e il ;anctus. +olti sono gli stili e le melodie sono spesso sillabic"e e semplici
con costanti melismi e musiche di fondo.
Il rito *omano
Il .ito *omano &ntico era caratterizzato da music"e che procedevano per piccoli gradi
congiunti l ambito melodico era assai delimitato ma era per= denso di melismi cio5 pi note
che abbelliscono quasi ogni sillaba.
;i basa su codici liturgici arcaici come i )raduali +essali 3ntifonari (ontificiali
La messa del *ito *omano
La messa del .ito .omano dall >I secolo 5 composta da + repertori Ordinarium e ,roprium$
Il messale - un libro c"e contiene tutti i testi della messa e i canti del celebrante$
Il tempo Ordinario 5 quello che procede normalmente durante tutto il periodo dellanno
Il tempo ,roprio 5 quello dei periodi che solitamente precedono le feste come la 9uaresima e
lavvento prima di (asqua e 8atale.
Il repertorio del tempo Ordinarium comprende melodie semplici prive di eccessivi ornamenti
come ad esempio il ?<ere )loria Credo ;anctus e 3gnus @ei 3lleluia
Il repertorio del tempo ,roprium contiene l Introito )raduale 0come Aaec @ies1il "ractus
Bffertorio e Communio. I canti possono essere divisi in antifonali come /
Introito Bffertorio e Communio0C cori1
C
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e responsoriali come /
i )raduali l3lleluia e "ractus 0solista e assembela1
Il Tractus - un canto c"e si esegue nel tempo proprio e sostituisce l.&lleluia
La liturgia inoltre prevede /
L./fficio delle ore % ore del giorno e va dal +attutino cantato alle C del mattino poi le varie Lodi
ora (rima ora "erza ora sesta ora 8ona i vespri e Compieta alle ore C&
I canti della liturgia delle ore sono molteplici vi sono/
I salmi i Cantici +agnificat !enedictus gli Inni Le Litanie e le Brazioni e le letture seguite da un
canto di risposta definito .esponsorio.
reviarum e &ntifonarium sono libri che contengono questo tipo di canti.
I monasteri e la Musica
;orge quindi il Monac"esimo prima in Briente e si trasferisce poi anche in Bccidente.
In ogni monastero vi era uno scriptorium dove i monaci trascrivevano i testi dellantichit classica.
2lavio 3urelio Cassiodoro# introdusse nei monasteri la biblioteche e scrisse le Istitutiones
@ivinarum et Aumanarum .erum #I sec. dove insieme alle altre arti liberali tratta anche la musica
nella teoria musicale dividendola in 3 parti/ armonica# ritmica e metrica.
;an !enedetto inoltre diede vita al monachesimo con le abbazie le pi importanti a +ontecassino
!obbio 0(C1 8onantola 0+B1 e 2arfa 0.+1
La regola enedettina assegnava un posto di estremo rilievo al canto liturgico con inni in ogni ora
della preghiera liturgica. (roliferarono cosi nuovi brani e melodie e tropi e un continuo
aggiornamento dei canti.
Il Canto )regoriano o Cantus ,lanus
;i diffusero maggiormente in questo periodo il tipo di liturgia del rito *omano e del rito )allico.
In questo periodo storico tra il :011 e l:211 avvenne che Carlo Magno fu incoronato imperatore del
'acro *omano Impero da (apa Leone III. In seguito a ci=
;i cerc= dunque di unificare i riti due riti liturgici ma questo inizialmente comport= diversi
problemi poich5 il modo di cantare dei cantori franc"i era differente dai cantori del rito
romano.
Il rito romano ad esempio prevedeva l:utili33o anche dei microtoni molto difficili da eseguire per
i cantori franchi.
Il "rapianto del canto romano anche nei territori )allici diede vita al canto definito
2ranco, .omano e lo si chiam= Canto gregoriano
Il canto )regoriano 5 ottenuto quindi dalla fusione dei canti romani e gallici del I> sec. e prese il
nome dal ,apa )regorio Magno 441% 514 e per molto tempo si attribu- l:invenzione di esso allo
stesso (apa )regorio.
+a recenti studi affermano che le cose non andarono propriamente cosi e la leggenda che narrava
di una colomba 0simbolo delle ;pirito ;anto1 la quale sugger- a )regorio il canto sacro dal quale
prese il nome fu un inven3ione successiva$
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2u invece soprattutto Carlo Magno# a diffondere questo tipo di sistema di canto per lunificazione
ecclesiastica nella promulgazione delle &dmonitions )eneralis.
Labbazia di 'an )allo in ;vizzera divenne uno dei pi importanti centri di raccolta e diffusione
del canto gregoriano .
)li inni
)li inni hanno origine dalla tradizione del canto greco e bi3antino e quindi dalla tradizione
orientale. Il pi celebre 5 sicuramente l:inno Akathistos che veniva cantato in piedi.
Il canto greco bizantino era un canto monodico basato sugli % modi detti -c"oi di provenienza
siriaca collegati ad idee cosmologiche e giudaiche.
;uccessivamente si arrich- di melisimi e abbellimenti. 3lle sue origini documentate 5 rimasto il
frammento del Papiro di Ossirinco 178 che accennava un inno di nota3ione alfabetica greca del
III secolo.
8ella tradizione occidentale vi erano i )raduali e il )raduale era canto che veniva eseguito dopo
la prima lettura o in sostituzione dell 3lleluia nel tempo (roprium .
Il )raduale anticamente chiamato .esponsorium )raduale 5 un canto melismatico.
Il suo nome deriva dal latino gradus gradino perch4 in origine i cantori cantavano il graduale
restando sui gradini dell:ambone
Il )raduale Haec Dies come tutti i )raduali si articola in /
.esponsorio 0solista1 #ersetto 0solista1 .espensorio 0coro1
LAlleluia Germinabit illustra la struttura tipica del brano responsoriale
#i 5 un ampio vocalizzo iniziale che continua poi con lo 6ubilius cio5 un grido di gioia.
La melodia si sviluppa per gradi congiunti non va oltre un intervallo di quinta.
"utto gravita intorno al centro tonale delle note .$,L3 sia all inizio che nel finale.
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I modi ecclesiastici
;orto all inizio del I> sec il sistema dei modi ecclesiastico 5 costituito da una serie di 2 scale
diatonic"e ascendenti composte da 8 suoni . In ogni scala i semitoni sono posti in maniera diversa
e la melodia ruota intorno a un suono principale denominato !I7&LI' simile alla attuale tonica.
C5 poi una *I,E*C/''IO simile allattuale dominante situato una quinta o sesta sopra nei
modi cosiddetti &utentici e una terza o quarta sopra nei modi cosiddetti ,lagali
+odi 3utentici/
dorico .$ +I 23 ;BL la si do re
frigio +I 23 ;BL la si do re mi
lidio 23 ;BL la si do re mi fa
misiolidio ;BL la si do re mi fa sol
+odi (lagali/
Ipodorico L3 ;I @B .$ mi fa sol la
Ipofrigio ;I @B .$ +I fa sol la si
Ipolidio @B .$ +I 23 sol la si do
Ipomisolidio .$ +I 23 ;BL la si do re
9uesti schemi melodici sono stati assai importanti perch4 su di essi si 5 creata la composizione di
moltissimi salmi.
I salmi e la salmodia
Il 'almo 5 un tipo di poesia sacra contenuta nell:&ntico testamento e veniva cantato da una
melodia. Il salmo che ha origini fin dalla civilt ebraica. Il suo nome deriva probabilmente dal
;alterio cio5 lo strumento a corda che ne accompagnava l:esecuzione nell:antichit.
8ei 'almi c 5 un elemento fondamentale detto Tenor che 5 una nota singola tenuta e ripetuta.
Il ;almo inizia con un Initium ovvero una formula dintonazione e di cadenza di poc"e note usate
solo per il primo versetto.Ciascun versetto 5 diviso al centro da una Meditatio e da una leggera
inflessione !le8a.
Il salmo viene poi concluso da una inflessione cadenzata la Terminatio$
La 'almodia quindi 5 formata dai modi di cantare i salmi e pu= essere antifonica responsoriale e
diretta$
L: &ntifona 5 un breve versetto che introduce e conclude il canto di un salmo.
8ella salmodia antifonica vi era cio5 un avvicendamento nel cantare dove l:assemblea si divideva
in due cori che si alternavano sul canto del salmo.
8ell:esecuzione della salmodia responsoriale invece il solista intona il salmo e l.assemblea
risponde in coro e si procede alternativamente tra solista e assemblea nel canto.
#i era poi un altro tipo di esecuzione di salmodia diretta dove il solista cantava l:intero salmo da
solo senza risposta dell:assemblea.
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I salmi potevano essere a seconda delle circostanze in stile sillabico e quindi con una melodia dove
la stessa nota si ripete ed ad ogni sillaba corrisponde una nota$
(oi vi era lo stile neumatico dato da una melodia assai semplice con un susseguirsi di note
congiunte e molto vicine dove ad ogni sillaba corrispondono anche due o tre note$
C: 5 poi lo stile melismatico o fiorito cio5 dove una sillaba pu= contenere decine di note.
;pesso i salmi erano costituiti da una nota fissa di intonazione detta Corda di recita
I tropi
I cantori dellimpero 2ranco dal I> secolo accolsero ed assimilarono sempre nuove forme rituali
poetico musicali per arricchire ed abbellire le preghiere del patrimonio gregoriano tradizionale.
En tropo 5/ l:ampliamento di un brano liturgico attraverso l:inserimento di un testo o di una
melodia come una sorta di farcitura e di interpolazione testuale.
I tropi nascono sull.inserimento di nuove sillabe e quindi parole sulle note dei melismi# di un
canto sacro$ $sempio di tropo 5 il ?<rie $lesion 0cristo piet1
Le sequen3e
Il termine significava inizialmente Fmelodia in aggiunta all:alleluiaF 0&lleluia Cum 'equentia1 in
seguito si aggiunse un testo e divenne sequentia cum prosa.
;ono composte in modo salmodico sillabico.
9ueste poesie sono tra i testi sacri pi musicati/ quasi tutti i compositori classici si sono cimentati
con esse. $sempi sono il Dies Irae 0 riscoperta in epoca .omantica da Lis3t e erliot31e il
Victimae Paschali Laude 0 sequenza riscoperta e utilizzata come strumento di rielaborazione
organistica anche da ac"1
La trasmissione orale
2ino all:inizio del secolo 911 d$c. quando comparvero i neumi cio5 le prime forme di annotazione
musicale la musica liturgica veniva appresa e tramandata oralmente e i vari cantori
memorizzavano delle formule fisse come degli incipit che venivano tramandati e insegnati dai loro
maestri.
9ueste formule fisse aveano quindi delle note fisse che fungevano da poli d.attra3ione e queste
formule potevano anche intercambiarsi tra diverse melodie e testi con la Centoni33a3ione.
Bibliografia
+.Carrozzo C.Cimagalli !toria della "usica #ccidentale Volume $ 3rmando .oma C&&%
pp.31, D7
$.;urian "anuale di !toria della "usica Volume $ .ugginenti "orino C&&6
pp.D7,%C
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