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Dal giornale on-line SCRIVONAPOLI 26 maggio 2014: lintervista al nostro socio prof.

Gennaro Sgrosso
INTERVISTA - GENNARO SGROSSO
...A PROPOSITO DI NAPOLI
D. Professore, un giudizio su Napoli
R. Napoli una delle pi antiche metropoli italiane; le sue origini greche e le successive e
diverse dominazioni le hanno conferito una notevole valenza storica e culturale. Certamente
una delle citt pi belle, interessanti ed importanti al mondo.
D. E la realt di oggi?
R. Napoli sempre stata una citt eterogenea, dove i contrasti sono pi visibili: Miseria e
nobilt; luoghi dincanto e zone degradate, la luce viva della sua atmosfera e il buio dei ghetti;
la cordialit e lattitudine ad istaurare rapporti umani contrastano con la ferocia criminale.
D. Quindi convivono il meglio ed il peggioSembra per che spesso prevalga il peggio
R. Ma in tutto il mondo oggi prevale il peggio. Le leggi economiche, interpretate ed usate con
cinica freddezza, mettono in ginocchio intere nazioni e sconvolgono lequilibrio mondiale
generando sfruttamento, violenza e guerre. Nessuna realt si sottrae a simili scelleratezze e
ci continuer finch non si imporr una sana visione politica che riesca a controllare i
processi economici, senza esserne succube.
D. Torniamo alla nostra citt: spesso se ne parla male
R. Come ho detto Napoli risente di una situazione che coinvolge tutte le realt. Per il fatto che
in certi periodi ci sia per la citt un interesse mediatico forte che, in modo cos crudo, mette in
luce ed esalta il male e solo il male, non mi convince; rafforza il mio credere che tutto sia
mosso da interessi di parte. Ci avvenuto, ad esempio, quando si doveva decidere se doveva
essere Milano o Napoli la sede per lesposizione universale del 2015. Grande lavoro di molti
mass-media per esaltare i mali di Napoli ed informarci dellesistenza della camorra La scelta
ricadde su Milano, la citt da bere, dove invece di casa il malaffare e la criminalit pi
forte. LExpo ha dato a Milano notevoli risorse, lavoro, possibilit di sviluppo e riqualificazione
di una intera zona.
D. Dunque Napoli ha sofferto di una informazione poco corretta
R. Purtroppo dobbiamo costatare che tutti i pi importanti mezzi dinformazione sono di
propriet di grossi gruppi economici. Ci non consente evidentemente un giornalismo libero,
sano. Anzi si tende ad emarginare quelle poche voci che esprimono, in piena autonomia il
proprio pensiero. Non mi convince chi cala a Napoli dal Nord e dopo un paio di giorni scrive
interi libri su una citt cos complessa. Viene fuori un lavoro superficiale, parziale che per
incide molto sullimmagine della citt, penalizzandola fortemente.
D. Per spesso anche intellettuali napoletani hanno espresso giudizi molto negativi
R. Che uno possa esprimere giudizi negativi giusto. Ma spesso si indulge ad una retorica
letteraria pi che fare unanalisi rigorosa dei fatti o peggio si scrive ci che suggeriscono le
case editrici o ci che si pensa possa trovare consenso. Cio, tranne pochi casi, si pensa solo ad
avere successo. Ci avviene anche in campo giornalistico. Lesagerazione, le frasi sensazionali,
la mancanza di rigore la norma per molti cattivi cronisti. La notizia che fa sensazione
preferita e fa vendere pi copie. Cos abbiamo letto frasi come Napoli perdutao Addio
Napoli o altre scemenze sbattute in prima pagina. Questo non significa ovviamente
nascondere i mali di una citt, anzi essi vanno denunciati con forza; ma ci deve servire a
costruire non a distruggere e non si costruisce se viene evidenziato sempre e solo ci che non
va, con giudizi forti che coinvolgono tutto e tutti, senza indicare mai le potenzialit e i fattori
di sviluppo. Per fortuna Napoli l con la sua straordinaria bellezza, la sua storia, la sua
cultura; ma noi ne dobbiamo essere coscienti. Dobbiamo capire che queste sono potenzialit
che non vanno vanificate come spesso capitato per una politica scellerata ed una classe
intellettuale non allaltezza.
D. Quindi ha fallito il sistema dinformazione ed anche la classe intellettuale
R. Questo grave, perch non sono stati da stimolo e da controllo per chi ha gestito la cosa
pubblica. Anzi, spesso le cattive amministrazioni sono state giustificate da affermazioni che
presentavano una citt ingovernabile, facendo ricadere solo sui cittadini le colpe del degrado.
Altre volte Napoli stata descritta come il crogiuolo di tutti i mali, per cui lunica soluzione
sarebbe stata quella di andare via, abbandonarla al suo destino
D. Anche il nostro caro Eduardo disse ..fuitivenne...
R. Espressione insensata che dimostra che non esistono mostri sacri; anche un personaggio
che tutti noi amiamo e stimiamo pu commettere questi errori. Il buon Eduardo ha veramente
lasciato Napoli, come altri artisti ed esponenti della cultura napoletana. Sono per convinto
che essi non avrebbero realizzato le opere che li hanno resi famosi se non fossero vissuti nella
nostra citt. Nel loro dorato esilio non sono riusciti pi ad esprimersi, a scrivere o a comporre
opere altrettanto valide. Non hanno potuto attingere dalla linfa di una citt viva, ricca di
stimoli, nel bene e nel male, mai banale. Allora, se allontanarsi da Napoli vuol dire la morte
delle idee, meglio rimanere e viverlo questo piccolo intervallo temporale che la vita ci
concede
D. Prof. Abbiamo parlato di problemi e di colpe. Proviamo a fare delle proposte?
R. Nellanalisi dei problemi sono gi contenute molte proposte: un sano giornalismo,
ricordando la grande tradizione in tale campo, una vera scuola per molti; una letteratura
libera, che non scade nella retorica, spesso sfruttando immagini stereotipate per avere
successo editoriale; il riconoscimento dei vizi ma anche delle virt, il pretendere un forte
impegno dalle istituzioni sia locali che nazionali; una classe politica che serva a risolvere i
problemi e smetta di pensare solo agli interessi di partito, affossando e rendendo vani anche
quei buoni propositi che raramente vengono evidenziati. Occorre attirare capitali sfruttando
tutte le potenzialit che la citt possiede: la geografia dei luoghi, che vuol dire risorse
energetiche; il porto che vuol dire commerci, turismo crocieristico, comunicazioni, ecc.; il
turismo, approfittando delle enormi risorse della citt; la sua cultura, valida in ogni campo del
sapere con segmenti di eccellenza in campo filosofico, musicale, teatrale, scientifico. Napoli ha
il teatro pi bello e pi grande con la migliore acustica che per un teatro dopera una qualit
assoluta, ma terzo in Italia per come viene considerato e per i fondi che gli vengono
assegnati dallo Stato. Napoli ha introdotto la canzone, scritta spesso da poeti, composta da
musicisti di primo piano: Donizetti, Rossini, ecc. Ha presentato le proposte pi interessanti e
innovative in campo musicale in tutti i tempi. Eppure non ha un festival, lo ha regalato a
Sanremo che con esso si arricchisce. La letteratura napoletana la pi ricca, ma la citt non ha
grandi case editriciPossiamo continuare allinfinito
D. Peccato che non si riescano a sfruttare tante potenzialit. Bisogna ragionare su come
utilizzarle. Ma perch non si riesce?..
R. Perch, salvo rari casi, mancata la Politica con la P maiuscola. Per governare occorre
essere molto colti e capaci. Essere colti per me non vuol dire essere preparati in un solo
settore, ma avere una chiara e vasta conoscenza del sapere tale da incidere sulla realt. Perci
per me sono rare le persone colte. Gli altri al massimo sono acculturati.
D. Ma allora sono pochi quelli che possono fare politica
R. Cosa fanno tutti quei parlamentari? Tra Camera e Senato sono pi di mille persone. Le doti
di un politico dovrebbero essere: preparazione, idee e saggezza, che derivano solo da una
grande cultura e onest. I nostri governanti hanno queste qualit?

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