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Esercizio di recupero di storia

PS la vostra verifica non un granch


Leggi il testo poi costruisci una tabella o uno schema riassuntivo dal titolo : LE MAGISTRATURE
ROMANE

Alla base delle magistrature repubblicane cerano i princpi della elettivit, collegialit, temporaneit e non
retribuzione.
I questori si occupavano di amministrare il denaro pubblico, ricavato dalla riscossione delle tasse e utilizzato
soprattutto per mantenere lesercito.
Gli edili avevano il compito di proteggere il tesoro pubblico e larchivio dello Stato; si occupavano della
manutenzione degli edifici pubblici, dei templi e delle strade e in seguito controllarono anche lesecuzione degli
spettacoli pubblici e lallestimento di mercati e feste.
I pretori avevano compiti giudiziari: nominavano i giudici nelle cause civili e presiedevano i tribunali in quelle
criminali; quando Roma estese i suoi confini, i pretori poterono essere nominati governatori delle province.
I censori effettuavano il censimento della popolazione romana, stilando lelenco dei cittadini e dividendoli in
classi sulla base del reddito, operazione fondamentale per laggiornamento delle liste elettorali e di
arruolamento nellesercito. Affidavano inoltre gli appalti per la costruzione delle opere pubbliche, stilavano le
liste degli aspiranti senatori e avevano il compito di controllare la moralit pubblica, in particolare di senatori e
magistrati.
Il potere supremo era affidato a due consoli, eletti ogni anno; essi convocavano i comizi e il Senato, ne
rendevano esecutive le deliberazioni e comandavano lesercito.
Alle magistrature ordinarie si aggiungeva la dittatura, a cui si faceva ricorso in casi di particolare gravit: era
lunica carica non collegiale e aveva lo scopo di evitare qualsiasi contrasto in seno alla popolazione e
allesercito.
La dittatura prevedeva la sospensione dei diritti di tutti i cittadini e di tutti i poteri delle altre magistrature, per
fare fronte unico contro un pericolo imminente. Il dittatore era nominato dal Senato e la sua carica durava il
tempo necessario per superare la situazione critica o comunque non pi di sei mesi.
Il Senato esercitava un ruolo dominante nella vita politica romana; vi si accedeva non per censo n per
elezioni ma per appartenenza a una gens. Il titolo di senatore era vitalizio. In et repubblicana il Senato era
costituito da 300 membri ed era annualmente integrato dai magistrati che avevano concluso il proprio
mandato. Il Senato doveva ratificare le decisioni votate dai comizi, aveva il controllo sulla riscossione dei tributi
e sulle spese pubbliche, sulle distribuzioni gratuite o la vendita a basso costo di cereali in tempo di carestia e
sulla concessione di porzioni di ager publicus. Tutti i magistrati ne richiedevano il parere prima di dare corso a
qualsiasi proposta legislativa, tanto in politica interna quanto estera. Era infine il Senato a istituire nuove
province, concedere la cittadinanza romana e attribuire il trionfo ai generali vittoriosi.
Esercizio di recupero di storia
PS la vostra verifica non un granch
Leggi il testo poi costruisci una tabella o uno schema riassuntivo dal titolo : LOTTE E CONQUISTE
DELLA PLEBE A ROMA
I primi secoli di vita della repubblica romana furono connotati dalla lotta tra patrizi e plebei, che iniziarono
gradualmente a pretendere un maggiore peso politico. Lo scontro si indirizz presto verso precise
rivendicazioni: la concessione di terre, laccesso alle magistrature, la codificazione delle leggi, una legislazione
pi equilibrata. Il problema della propriet terriera era dovuto al fatto che in origine il territorio dello Stato era
diviso in piccole porzioni di 2 iugeri: podere che da solo non era sufficiente a garantire la sopravvivenza di una
famiglia. La loro propriet fin cos con il concentrarsi nelle mani di grandi proprietari. Con le prime guerre
vittoriose si form lager publicus populi Romani (= agro pubblico del popolo romano): una parte dei nuovi
territori fu distribuita alle famiglie che, secondo lordinamento serviano, costituivano le trib rustiche, ma la
maggior parte fin nelle mani dei patrizi. Si trattava di un sopruso che ledeva gli interessi della plebe: infatti i
plebei, non avendo schiavi che lavorassero per loro, erano costretti, una volta arruolati, a tralasciare
completamente i loro campi, unica fonte di reddito. Accadeva cos che le famiglie plebee, in tempo di guerra,
contraessero debiti, che non erano poi in grado di saldare. I debitori diventavano cos schiavi del creditore. Il
tema della distribuzione dellager publicus era dunque fortemente sentito dai plebei, ma ai loro tentativi per
ottenere una diversa spartizione delle terre, laristocrazia oppose una ferma resistenza.
Il lento cammino di conquiste, da parte dei plebei, inizi, secondo la tradizione, nel 494 a.C. quando essi
costituirono per la prima volta unassemblea autonoma, il concilio della plebe, un tribunale per giudicare
lattivit amministrativa e legislativa dei magistrati ed elessero i tribuni della plebe come loro portavoce; i
tribuni erano eletti dai concili della plebe ed erano loro riconosciuti due fondamentali privilegi: linviolabilit e il
diritto di veto, esercitato contro ogni magistrato le cui deliberazioni contrastassero con gli interessi della plebe.
Nel 451 a.C. inoltre i plebei ottennero la sospensione di tutte le magistrature ordinarie e la nomina di una
magistratura eccezionale, composta da 10 membri: i decemviri legibus scribundis. Costoro avevano il compito
di mettere per iscritto le leggi che avrebbero regolato i rapporti tra lo Stato e le varie classi sociali: sono le
cosiddette leggi delle XII tavole, che costituiranno i fondamenti del diritto romano. Dopo questa fondamentale
conquista, i plebei ottennero altre importanti vittorie nel corso dei secoli: nel 445 fu sancita la liceit dei
matrimoni tra patrizi e plebei; nel 367, con le leggi Licinie-Sestie, ai plebei fu riconosciuto laccesso a tutte le
cariche, compresa quella consolare; nel 300 ottennero laccesso ai collegi religiosi dei pontefici e degli uguri
e infine, nel 287, il dittatore Quinto Ortensio fece approvare una legge con cui fu riconosciuto il potere
vincolante delle decisioni dei comizi tributi.

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