NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'INIZIO DEL 1700: LA SETTA DEGLI ANTONIANI
Author(s): Teobaldo Filesi
Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dellIstituto italiano per lAfrica e lOriente, Anno 26, No. 4 (DICEMBRE 1971), pp. 463-508 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40759902 . Accessed: 08/10/2013 22:15 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact support@jstor.org. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dellIstituto italiano per lAfrica e lOriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO RELIGIONE NEL CONGO ALL'INIZIO DEL 1700: LA SETTA DEGLI ANTONIANI di Teobaldo Filesi I motivi delle denominazione data alla stta degli antoniani. L'argomento ci sembra meriti una qualche attenzione sia per il suo significato e il suo contenuto sia per la letteratura ehe intorno ad esso si andata formando. Ma prima di affrontare questi punti, sar opportuno soermarsi sul nome assunto dall'eresia e da chi ne era a capo. Perch la scelta del nome di S. Antonio da parte delia stta e delia sua profetessa? P. Emilio da Cavaso in un diligente studio avente appunto per oggetto il culto antoniano e l'omonima eresia nelPantico regno del Congo (62) ci d una risposta esauriente a questo interrogativo. S. Antonio da Padova, nel suo fervoroso disegno di predicazione evanglica tra i musulmani deirAfrica settentrionale, si era portato nel 1220 sulle coste del Marocco, dove le precarie condizioni di salute gli consentirono per solo una breve sosta. II suo nome sarebbe comun- que gloriosamente entrato alcuni secoli dopo in quel continente e avreb- (62) P. Emlio da Cavaso, Culto antoniano ne gli an tic hi regni del Congo ed eresia deli' Antonianismo 1645-1834, estratto dalla Rivista II Santo , Padova, anno I, fase. 1, gennaio-aprile 1961, pp. 40. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 464 TEOBALDO FILESI be guidato e confortato Topera dei missionari ehe in gran numero si dirigevano verso il golfo di Guinea, il Congo, PAngola e il Mozam- bico per predicare il Verbo di Cristo. I Francescani, i Domenicani, i Gesuiti, i Carmelitani e in gnre i religiosi portoghesi di ogni Ordine ehe operarono nel Congo dalla fine dei XV secolo e ehe successiva- mente estesero Ia loro predicazione nelPAngola, divulgarono molto il culto di S. Antonio tra quelle popolazioni pagane; e ancor pi arden- temente il culto fu divulgato con Pavvento in quei regni, a partire dal 1645, dei Cappuccini spagnoli ed italiani. Juan de Santiago ehe faceva parte delia prima spedizione di Cap- puccini ehe nel maggio dei 1645 aveva appunto raggiunto il porto di Pinda, alia foce dei Congo, ci racconta ehe P. Bonaventura da Nuoro e P. Gennaro da Nola, entrati nella rstica chiesetta eretta sulla piazza del villaggio scorsero sulPaltare tre immagini sacre: una delPImma- colata Concezione, una di S. Antonio e una di S. Francesco C63). Questo primo commovente incontro dei Cappuccini con S. Antonio ricor- dato anche da P. Giovanni Antonio Cavazzi da Montecuccolo con ac- centi pieni di genuno incantamento i64). Poi sempre la stessa spedizione di missionari Cappuccini proce- dendo nella sua mareia verso il capoluogo delia provncia di Soyo, far il secondo e non meno toccante incontro con S. Antonio. La maggiore chiesa delia vasta contrada era infatti dedicata prprio a questo Santo, considerato patrono non solo delia Banza, cio del capoluogo, ma di tutta la regione (65). Questa chiesa costruita allora secondo la fog- (63) Juan de Santiago, O.F.M. Cap., Breve Relation de Io sucedido a doce Relig.os Cap.os que la Santa Sede Apostlica cnbi por Missionrios Apostlicos ai Reyno de Congo , ecc (Ms. conservato nella Biblioteca del Palazzo Nazionale di Madrid e catalogato come Ms. 772. Trattasi, in realt, d'una sintesi delia pi ampia relazione compilata per Propaganda Fide da P. Bonaventura d'Alessano). Il rifer. al fl. 55 del cap. 6 (...una devota imagen de vulto grande de la purssima Concepcion y otra de S. Antonio de Padua, tambien de vulto...). (64) P. Cavazzi, op. cit., libro III, . 23, . 322,. Sempre P. Cavazzr parlando di Soyo alTinizio delia sua opera (cit., Libro I, p. 4) scrive ehe nella Capitale, intitolata pur anche Sogno, la piet de' Fedeli ha eretto alcune Chiese, tr dlie quali sono in grande venerazione, una dedicata Nostra Signora dentro i recinti delia Corte; un'altra fuori de medesimi, dove si sotterrano i Conti; e la terza con titolo di S. Antonio da Padoua Ospizio de Nostri... . (65) Antonio de Teruel, O.F.M., Cap., Descri paon narrativa de la Mission era- fica de los Padres Capuchinos y sus Progressos en el Reyno de Congo, ecc. Di taie descrizione scritta nel 1662-1663, esistono due testi manoscritti nella Biblioteca Na- zionale di Madrid: uno completo (Ms. 3533) e l'altro (Ms. 3574) ehe arriva fino al cap. XXIX). Il nostro rifer. a p. 16, cap. V del Ms. 3533. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALl/lNIZIO DEL 1700 465 gia indgena e con gli ingredient! generalmente usati dai nativi per le proprie abitazioni, sar pi tardi ingrandita, abbellita ed edificata in- teramente in legno. Una chiesa dedicata a S. Antonio esisteva naturalmente a San Salvador, ed un'altra a Luanda. Nella Vita del Congolese Dom Pe- dro II Afonso (1622-1624) Andr Cordeiro racconta come questo piissimo sovrano fosse, alla sua morte, seppellito nella chiesa di S. An- tonio in San Salvador, a fianco di lvaro li66); mentre nel Rapporto delia visita ad litnina per la diocesi di San Salvador del vescovo Fran- cisco Soveral del 1631, si legge ehe, oltre alia cattedrale, v'erano a Luanda altre tre chiese: una dedicata alia Madonna del S. Rosrio, una all'Immacolata Concezione e una terza a S. Antonio da Padova (67). Le testimonianze di altri missionari Cappuccini ehe - come P. An- tonio Zucchelli da Gradisca e P. Lorenzo da Lucca - operarono in quella regione e ci lasciarono relazioni preziosissime delle loro pere- grinazioni evangeliche, tra la fine del XVII e Pinizio del XVIII secolo, ccntengono precisi riferimenti alia chiesa di S. Antonio in Soyo e alle cerimonie ehe vi si celebravano in onore del Santo (68). Del resto, come afferma per conoscenza diretta Io stesso P. Emilio da Cavaso (ehe nel 1957 sost in quelle contrade), il culto di S. An- tonio resta tuttora vivo tra quelle genti. L'antica Banza - egli scrive - oggi si trova pi nelPinterno ed conosciuta con il nome di Pn- gala. Presso le foci dello Zaire, nell'incurvatura delia sponda sinistra, si sviluppata Ia cittadina (Vila) di S. Antonio do Zaire (69). Ma la venerazione per questo Santo si ritrova un po' dovunque in tutto il regno dei Congo e nello stesso territrio delP Angola; e ci (66) Cfr., L. Jadin, Relations sur le Congo et l'Angola tires des archives de la Compagnie de Jsus, 1621-1631, extrait du Bulletin de l'Institut historique belge de Rome, t. XXXIX, 1968, pp. 333-454 (il rif. a p. 61). (67) Lfr., L. Jadin, ibidem, p. 103. (68) Cfr. P. Emlio da Cavaso, op. cit., pp. 10-11. P. Lorenzo da Lucca nella Let ter Annua del 1702 scritta a Soyo riferisce ehe il Io ottobre di quelPanno, in occasione delia festa delia Madonna del Rosrio, fu condotta in processione la nuova statua di S. Antonio da Padova, portata dai missionari da Loanda, ma fatta in Brasile. La statua fu posta sull'altare maggiore tra la pi grande gioia dei negri in quanto la banza era dedicata al Santo, patrono di quel principato (if. 75-76). (Soyo, la capitale - scrive P. Emilio da Cavaso, p. 11 - era chiamata "Banza di S. Antonio", ma la devozione al Taumaturgo era diffusa in tutto il territrio la cui popolazione conveniva spesso alla capitale per rendere omaggio al Patrono . (69) Cfr., P. Emlio da Cavaso, op. cit., p. 13. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 466 TEOBALDO FILESI c da attribuire anche al fat to ehe i missionari Cappuccini, sempre im- pegnati a percorrere in lungo e in largo Pimmenso Paese per battez- zare, per comunicare, per celebrare matrimoni e per erigervi missioni ed ospizi, inculcavano sempre nelle menti e nel cuore di quelle popo- lazioni africane il culto di S. Antonio. Sempre lo stesso P. Emilio da Cavaso ci narra, con ricchezza di particolari spesso curiosi, corne il nome del Santo di Padova fosse do- vunque diffuso e la sua effigie oggetto di culto fervente a Luanda come a Bengo e a Kahenda corne a Maupungo, antica capitale del regno di Ndongo, e a Matamba (70). Nulla di strano pertanto ehe un culto tanto popolare in mezzo a genti cui mancava la presenza continua dei missionari e quindi un insegnamento ed un esempio costanti, finisse per essere facilmente in- fluenzato ed inquinato dal pervicace substrato di supers tizioni, di riti pagani, di interpretazioni distorte, di stati d'animo emotivi, sempre presenti in ogni atto delia vita quotidiana. Letteratura ed interpretazioni dei movimento antoniano. L'eresia antoniana resta dunque un episdio da non sottovalu- tare sotto il profilo storico-politico e religioso, anche se la conoscenza dei fatti ad essa riferibili rimasta per circa due secoli e mezzo con- finata nel segreto degli Archivi, e anche se, una volta rivelata, non ha formato oggetto di particolari attenzioni da parte degli studiosi dlia storia del Congo o, in senso pi lato, degli studiosi di storia dlie religioni, o di etnologia religiosa o di sociologia religiosa. Basti ricordare ehe le due fonti basilari oggi esistenti sull'argomento - e cio quella di P. Bernardo da Gallo e quella di P. Lorenzo da Lucca - non sono state ancora mai pubblicate nel loro testo originale italiano. dobbiamo confessare ehe prprio questo stato il motivo fondamentale ehe ci ha spinto a riproporre un tma noto essenzial- mente per Topera acuta e diligente di due tra i pi autorevoli studiosi dlia storia del Congo: J. Cuvelier e L. Jadin. Fu appunto Mons. Cuvelier ehe per la prima volta rendeva note al pubblico, in una traduzione francese, le Relazioni o Lettere Annue inviate da P. Lorenzo Franceschini da Lucca al suo Provinciale du- rante le due missioni compiute nel Congo e nelP Angola tra il 1702 e (70) Cfr., P. Emlio da Cavaso, op. cit., pp. 15-24. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions Edited by Foxit Reader Copyright(C) by Foxit Corporation,2005-2010 For Evaluation Only. NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 467 il 1717, e conservate nell'Archivio dell'Ordine dei Cappuccini delia Provinda di Toscana (Convento Montughi di Firenze). La traduzione del Cuvelier appariva nel 1953 a Bruxelles col titolo: Relations sur le Congo du Pre Laurent de Lucques (1700-1717) (71). In due delle Relazioni o Lettere Annue - quella del 1705 c quella del 1706 (ma soprattutto in quest 'ultima) - il coraggioso missionrio narrava le vicende relative alla comparsa, alla diffusione e alla drammatica con- clusione dei movimento eretico degli Antoniani nel Congo. Si poteva venire cosi a conoscenza, per bocca d'uno degli stessi protagonist!, delia sconcertante vicenda ehe all'inizio del XVIII secolo aveva tur- bato tanto profondamente la vita e le anime delle popolazioni con- golesi. Otto anni pi tardi Louis Jadin tornava in maniera pi specifica c approfondita sul tma dlia stta degli Antoniani e dlia sua straor- dinaria profetessa, riproponendo i passi di P. Lorenzo da Lucca gi pubblicati dal Cuvelier e presentando per la prima volta in un'appro- priata traduzione critica in lingua francese la dettagliata Relazione di P. Bernardo da Gallo conservata nelPArchivio di Propaganda Fide (72) e recante il titolo Relazione delVultime Guerre civili del Regno di Congo; dlia Battaglia data dal R D. Pietro Quarto; e dlia vittori da lui ottenuta contro i Rebelli. Corne anche del scisma nella Vede pe' via d'una Donna, ehe si fingeva S. Antonio, felicemente superato colla morte di quella . La traduzione di L. Jadin era pubblicata nel 1961 col titolo: Le Congo et la secte des An ioniens. Restauration du royaume sous Pedro IV et la saint Antoine congolaise (1694-1718). Ci troviamo cosi dinanzi a dei documenti missionar ehe costitui- scono un'autentica rivelazione, anche se la pur eccellente traduzione dei due illustri studiosi belgi non pu sempre rendere il sapore genuino dei testi originali e il senso talvolta intraducibile di taluni vocaboli o di taluni concetti o di taluni termini vernacolari. L'argomento dei culto antoniano nel Congo e dei suoi sacrileghi deviazionismi, formera anche oggetto, airinizio del 1961, del breve ma attento studio di P. Emlio da Cavaso, il quale cercher tra Paltro di dare una interpretazione storico-religiosa al fenmeno delPeresia an- toniana. Va rilevato ehe a quelPepoca PAutore non era ancora a cono- (71) L'opra fu pubblicata nel Bulletin de Sances de l'Acadmie Royale des Sciences Coloniales di Bruxelles, T. XXXII, fasc. 2, 1953, pp. 357. (72) Lirca la collocazione si veda la nota (14). This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 468 TEOBALDO FILESI scenza della Relazione di P. Bernardo da Gallo, resa nota, come s' detto, prprio in quello stesso anno da L. Jadin, sieche il suo lavoro si basa essenzialmente sulle Lettere Annue di P. Lorenzo da Lucca. Successivamente qualche altro studioso riprendeva in forma pi o meno diffusa e con impostazioni di carattere critico o semplicemente informativo la vicenda del profetismo antoniano, ravvisando in esso una spinta nazionale se non nazionalista , e nella figura di Donna Beatrice una sorta di eroina popolare destinata a rinverdire il mito di Giovanna d'Arco. Questi Autori - dal Balandier (73), al Lanternari (74), al Margarido (75), al Randies (76), al Batskama - utilizzano le tradu- zioni in lingua francese di Cuvelier e Jadin e non gi le fonti originali in lingua italiana. Le loro interpretazioni non si discostano sostanzial- mente Puna dalPaltra anche se sono presentate con sfumature con accentuazioni talvolta diverse. La catica situazione poltica instauratasi nel Congo dopo il 1665 costituirebbe in altri termini - come s' osservato in precedenza - il terreno atto a determinare o ad incoraggiare tentativi volti a ridare al Congo un'autorit dinstica e quindi un'unit nazionale autnoma. Il Randies arriva perfino a formulare un'ipotesi nella quale non si sa se ammirare pi Pacutezza o la fantasia. La scelta dei nome di Antonio potrebbe, secondo questa ipotesi, essere s ta ta non solo ispi- rata dal Santo di Padova, tanto venerato nel Congo, ma potrebbe aver trovato una sua precisa ragione di carattere nazionalista-revanscista nella reincarnazione delPardito e sfortunato sovrano Congolese ehe aveva osato scendere in campo aperto contro i portoghesi in difesa delPin tegrit e delPindipendenza dei suo Paese. Donna Beatrice attribuen- dosi quello stesso nome si sarebbe attribuita anche la funzione di ven- dicatrice nei confronti dello straniero ehe aveva provocato la rovina del Congo. Ne devait-elle pas, en fait - osserver il Randies - incarner D. Antonio I, tu par le Portugais la bataille d'Ambuila, et dernier roi avant la chute du royaume dans Panarchie? La mort de Batrice (73) Cfr., G. Balandier, op. cit., pp. 260-268. (74) Cfr. V. Lanternari, Movitnenti religiosi di libert e ai salvezza dei popoli oppressi, Milano, Feltrinelli, 1960, pp. 17-18; Idem, Syncrtismes, messianismes, cit. (vedasi nota 37). (75) Cfr., nota 1. (76) W.G.L. Randles, L'ancien royaume du Congo des origines a la fin du 1 sicle, Parigi, La Haye, Mouton & Co., 1968. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions Edited by Foxit Reader Copyright(C) by Foxit Corporation,2005-2010 For Evaluation Only. NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALl/lNIZIO DEL 1700 469 et sa rsurrection n'apparaissent-elles pas conformes aux pratiques tra- ditionnelles africaines des mdiums-prtres, permettant la communica- tion entre les anctres dfunts et les vivants?... C1). L'elemento religioso - ma religioso in senso Congolese - sem- bra prestarsi validamente alla restaurazione dei potere rgio; esso deve essere per recepito dal popolo attraverso un linguaggio e un rituale africano, e quindi al di fuori dei contesto e delPautorit dei missionari europei e del Portogallo. Per il Balandier come per il Margarido scopo di Donna Beatrice
quello di integrare nei quadri tradizionali gli elementi eterogenei ehe non offendono la tradizione , e, nello stesso tempo, di rivalu- tare, dando ad essi un significato nuovo, gli elementi religiosi dlia societ Congolese. Le caratteristiche esteriori dei fattori eterogenei ven- gono conservate, ma tutto passa, per cosi dire, attraverso il vaglio Con- golese per far sparire i residui estranei (78). La
teologia tradizionale bakongo poggia essenzialmente sugii antenati e sugli nkisi cio - per diria col Van Wing - su quegii oggetti artificiali nei quali uno spirito dominato da un uomo (79); lo nkisi non sarebbe, in altre parole, ehe un oggetto abitato o influen- zato da uno spirito e attraverso questo dotato d'un potere sovrumano (lo spirito essendo rappresentato dall'anima di un defunto) i80). (77) Cfr., W.G.L. Randles, op. cit., p. 158. Il Randies ehe, come s' osservato, si serve di una documentazione di seconda mano, non sempre ci sembra colga il giusto significato di talune situazioni. Cosi egli afferma a un certo punto ehe P. Bernardo da Gallo invitato dal Mani Vunda (cio da D. Manuel da Cruz Barbosa, maggiordomo di Pedro IV) a mettersi alia testa dei popolo per guidarlo verso la capitale si era rifiutato di aderire a questa sollecitazione perche Ia sua veste di missionrio non gli consentiva intromissioni tanto dirette nella sfera dei potere temporale e politico. In questo rifiuto il Randies sembra quasi vedere una mancanza di coraggio, un pvido atteggiamento alia Ponzio Pilato. In realt P. Bernardo da Gallo sforzandosi di man- tenere una posizione di neutralit tra i due antagonisti (anche se per lui il re legittimo Pedro IV, consacrato in San Salvador secondo il rito tradizionale cristiano-congolese), non fa altro ehe uniformarsi alle precise istruzioni impartite da Propaganda Fide ai missionari spediti nelle comrade pi remote del mondo. In base a tali istruzioni essi dovranno con ogni sacrifcio votarsi ai compito precipuo delia diffusione delia Fede, mantenendosi al di fuori e ai di sopra d'ogni affare e d'ogni disputa estranei ai loro ministrio apostlico. Si sa quanto le circostanze rendessero difficile in pratica un tale comportamento e corne da pi parti si sia non di rado rimproverato aile autorit ecclesiastiche in loco e ai missionari il loro intervento nelle vicende politiche dei paesi nei quali si trovavano ad operare. (78) Cfr., A. Margarido, cit., p. 546. (79) J. van wing, Etudes bakongo. oociologie-Keligion et Magie, Lovanio, uesciee de Brouwer, 2" ediz., 1959, p. 383. (80) J. van Wing, ibidem. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions Edited by Foxit Reader Copyright(C) by Foxit Corporation,2005-2010 For Evaluation Only. 470 TEOBALDO FILESI Gli nkisi forti appaiono destinati a cacciare gli nkisi deboli; e, con l'accettazione del Cristianesimo, gli nkisi cristiani riconosciuti pi efficaci rimpiazzeranno appunto alcuni antichi feticci . Si instaura cosi un sincretismo sempre mutevole e vulnerabile (81); a fianco d'un Cristianesimo mal radicato e sempre traballante, il pluralismo religioso tradizionale e i culti sincretici orientano la vita religiosa dei Congo dopo il XVI secolo (82). Sarebbe lungo e forse inopportuno entrare in questa sede nel m- rito di alcune interpretazioni socio-etnologiche ehe - per una specie di eccessivo dinamismo interpretativo - sembrano oggi mal soppor- tare una rigorosa aderenza ai terreno scientifico e finiscono per debor- dare in quello d'una interpretazione poltica di circostanza e quindi non immune da sospetto. Ci sembra tuttavia di poter aderire alle conclusioni del Marga- rido quando afferma ehe i movimenti profetici e messianici, a par- tire dall'antonianismo, non sono una creazione arbitraria, n d'altra parte possono essere considerati o descritti come una conseguenza in fondo inevitabile delia presenza europea. Certamente gli europei intro- ducono numerosi elementi nuovi, materiali, religiosi, giuridici, ecc. Tut- tavia gli elementi introdotti non si ripercuotono istantaneamente su tutti i piani dlia societ invasa e sottomessa; la penetrazione lenta ed obbedisce ad una specie di setacciamento, per cui i cambiamenti avvengono con un certo ritardo. Le societ locali non accettano alcun elemento nuovo senza avervi introdotto il risultato di una rielabora- zione propria... La contiguit delPelemento religioso e di quello poli- tico fa si ehe tutti questi movimenti sono costretti ad intervenire nel quadro politico, anche quando essi vorrebbero rifiutarvisi. La missione di Donna Beatrice non soltanto religiosa, oppure possiamo dire ehe essa religiosa in quanto fornisce una nuova concettualizzazione dei potere...
(83). In questo contesto Ia storia delia religione diventa fatalmente Ia storia dlie evoluzioni politiche e sociali (84). (81) La croce diventa - sotto il nome di kuluzu, evidente deformazione dei portoghese cruz, o di ngubu santu - uno dei feticci (o nkisi) pi accreditati. (Cfr., G. Balandier, op. cit., p. 259). Vedasi anche, V. Lanternari, Movimenti re- ligiosi, cit., p. 17. (82) Cfr., G. Balandier, op. cit., p. 260. (83) Cfr. A. Margarido, cit., pp. 589-590. (84) Cfr. A. Margarido, wtdem. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 471 Visto e interpretato secondo l'ottica del nostro tempo, il fen- meno delPantonianismo appare suscettibile - per la sua rpida e spet- tacolare difusione e le circostanze e l'epoca in cui ebbe a realizzarsi - di provocare reazioni ed emozioni di non trascurabile entit e si- gnificato, soprattutto in un'Africa ehe, mantenendo le sue radiei for- temente abbarbicate nel passato,
protesa per verso un futuro nel quale i valori dlie sue nuove istituzioni politiche, dlie sue nuove strutture sociali, delia sua storia, delia sua cultura, delia sua religione, risulteranno africanizzati di quel tanto ehe li render rispondenti alle realt, alle aspettative e alla personalit dlie sue genti. Nessuna meraviglia se - a distanza di oltre due secoli e mezzo - una voce si leva oggi dal Congo ad onorare Donna Beatrice come eroina e santa delia sua nazione e dei suo popolo (85). (85) Si tratta dei gi citato opuscolo del Congolese R. Batskama ba Mampuya ma Ndwla, Ndona Beatrice, ecc. Il lavoro non reca in realt alcun contributo nuovo alla singolare vicenda e si basa esclusi vmente - ma non sempre correttamente - sul testo di P. Lorenzo da Lucca, presentato dal Cuvelier, mentre mostra di ignorare quasi del tutto il testo di P. Bernardo da Gallo. L'Autore cerca in sostanza - con mano piuttosto maldestra - di appuntare i suoi strali contro i missionari ehe con i loro abusi, il loro cattivo esempio e la loro connivenza coi conquistatori coloniali, avrebbero nociuto alla causa dlia Chiesa nel Congo e tradito le attese tanto fervide di quelle popolazioni; mentre cerca di esaltare, per contro, l'ispirata reazione di Donna Beatrice, genuna testimonianza di una fede nazionale meritevole d'essere solennemente rivalutata e consacrata, attraverso la beatificazione, nel contesto religioso del nuovo Congo. L'idea dlia elevazione dlia giovane patrizia Congolese agli onori dell'altare, corne eroina dei Cristianesimo africano fu suggerita all'Autore dalla visita di Paolo VI in Africa nel 1969. Nous avons choisi ce moment particulirement unique pour l'Afrique pour signaler le cas de Ndona Nsimba Batrice l'attention de l'Eglise et du monde, scriveva R. Batskama il 30 giugno 1969, a conclusione dei suo lavoro. L'opuscolo era poi trasmesso il 21 luglio dallo stesso Autore al Pontefice en guise de mbote (cio di saluto) en prparation et l'occasion de la visite prochaine de Sa Saintet en Afrique Centrale . Notre enqute sur Ndona Batrice - era detto ancora nella lettera di trasmissione - n'a pour but que de rappeler
l'Eglise ce cas, afin que, en batifiant cette fille, suivant les normes en usage, elle rcompense d'une part, l'oeuvre accomplie dans ce pays par les Missionnaires de la premire heure et d'autre part, la foi sincre de nos Aeux dont plus d'un Souverain Pontife rendit tmoignage. Les documents sur l'vnement et sur sa cause dont Mgr. Cuvelier, Ancien Vicaire Apostolique de Matadi n'a fait que traduire en franais ces relations du Pre Laurent de Lucques d'o nous avons tir ce fait se trouvent d'ailleurs dans les Bibliothques du Vatican (sic!) ... Nous sommes convaincus que ces innombrables frres de Ndona Nsimba, Batrice-Marguerite qui son actuellement responsables de l'Eglise du Congo, de cette Eglise et de ce Congo pour l'indpendance desquels elle fut livre aux flammes, ne lui resteront pas ingrats. A l'heure o notre pays trime pour affermir son nationalisme authentique, en voil qui suscite des mules, en voil une que nos nationalistes authentiques peuvent adopter comme protectrice cleste . This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 472 TEOBALDO FILESI L'accostamento con Giovanna d'Arco, azzardato sei anni fa dal Balandier, non poteva non suggestionare le menti di uomini ehe vi- vono ed operano in un'area nella qule i fermenti profetico-religiosi e messianici restano una delle componenti pii vivaci dei contesto sociale. Come la Pulzella dOrleans aveva valorosamente e vittoriosamente guidato il popolo in armi contro gli inglesi ridonando la Corona ai suo Re e, condannata poi ai rogo come rea di stregoneria, s'era immolata col nome del Signore sulle labbra, cosi Donna Beatrice aveva ride- stato nelle sue genti Pamore per la nazione Congolese restaurando il regno in San Salvador ed era poi morta tra le flamme col nome di Ges sulla bocca. Giovanna d'Arco era stata canonizzata circa cinque secoli dopo il suo glorioso sacrifcio; Io stesso riconoscimento si chiede ora da qual- che parte per esaltare il sacrifcio delia giovane patrizia Congolese. La storia un coacervo di eventi non sempre prevedibili nelle premesse e talvolta impensabili o sconcertanti nelle conclusioni: Ia fi- gura di Donna Beatrice sembra risorgere oggi dalle brume del passato per interrogare il presente attraverso i medium delP Africa indi- pendente 86). Teobaldo Filesi (86) II poeta e scrittore dlia Costa d'Avorio, Bernard Dadi, ha ripreso di rcente la drammatica vicenda dlia giovane profetessa Congolese, trasferendola sul piano teatrale. L'opra ehe si intitola Batrice du Congo e ehe esalta il sacrifcio delia Giovanna d'Arco africana stata rappresentata al Festival di Avignone del 1971. Per le notizie biografiche sull'Autore, vedasi Africa , . 2, 1971, p. 157 e per i riassunti di tutto il lavoro in inglese e in francese il n. 3, 1971, pp. 301-303. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions DOCUMENTI* S.O.R.C.G. vol. 576/2-22 marzo 1711 (291) IN NOMINE DOMINI Relazione delVultime Guerre civili del Regno di Congo; della Battaglia data dal R D. Pietro Quarto; e della vittoria da lui ottenuta contro i Rebelli. Come anche del scisma nella Fede per via d'una donna, ehe si fingeva S. Antonio, felicemente superato colla morte di quella. Mi ritrovavo nella missione del Bengo, non molto lungi dalla Citt di Loanda, quando Tanno del Sig(no)re 1701 hebbi l'obb(edienz)a per andar a soccorrere la Miss(ion)e di Bamba (*), mandatami dal P. Fran(ces)co da Pavia, ch'allor'era Prefetto, e si ritrovava nel Congo, et ancorche po- tevo non eseguirla: parte, perche non mi trovavo con buona salute: parte perche erano gi andati al nuovo Prefetto P. Luca da Caltanissetta i rica- piti della Prefeitura: volsi nondimeno sottomettermi alPobb(edienz)a, po- sponendo ogni altro rispetto, ancorche lecito, e giusto. Postomi dunque nel Camino: doppo haver patito mold incomodi nel viaggio per scarsezza di (1) Bamba o Mbamba, granducato del Congo, era una delle sei province del regno, situata a sud delle province di Soyo e di Mpemba e compresa tra i fiumi Ambriz e Loze; essa affacciavasi sull'Adriatico a 7 30 di latitudine e 30 di lungitudine. Filippo Pigafetta ce ne d la prima descrizionc diffusa nella sua Relatione del Reame di Congo et delle circonvicine confrade apparsa a Roma nel 1591 (Libro I, pp. 25-26); egli pone ripe- tutamente l'accento sull'importanza di questa provncia ehe definisce la principale del regno di Congo, & la chiaue, & lo scudo, & la spada, & la difesa di lui, & ehe fa frontiera agli aduersarii. Conciosia cosa ehe resista a tutte le ribellioni di quelle parti, & h valorose genti, ehe sempre stanno pronte aU'armi, ritenendo, i nemici d'Angola, & sembre bisognando il Re di loro si vale per qual si voglia tur- bamento dell'altre contrade. Quando necessrio puote raunare in campo quattro cento mila huomini da guerra, essendo la sesta parte solamente del regno; ma ben la migliore, & pi grande: la Citt principale di questa signoria giace nel piano, ehe si spande infr il flume Loze, & Ambrizze, & chiamasi Panza (= Banza).... Una conferma dell'importanza della provncia di Bamba trovasi in varie Rela- zioni o Descrizioni edite o indite dei secoli XVII e XVIII, da quella di P. Antonio Cavazzi ai manoscritti conservati negli Archivi dellOrdine dei Frati Minori Cappuccini e in quello di Propaganda Fide (al riguardo si veda, tra l'altro, la relazione inviata da P. Francesco da Pavia a Propaganda, APF, Scritture Riferite net Congressi, Africa, Angola, Congo, ecc, vol. 3, 1693-1710, ff. 264-272. (*) Si riporta qui una prima serie di documenti. Il seguito comparir nel prossi- mo numero. 4 This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 474 TEOBALDO FILESI salute e caricatori; arrivai finalmente a Bamba: dove, passati otto dieici giorni, arrivorono parimente il P. Fran(ces)co da Pavia, ehe ritornava da Sogno (2), ed il P. Luca da Caltanissetta, ehe veniva dal Chibango (3), et ambidue andavano Loanda. Nel mese di Gennaio dell'anno seguente 1702 ricevei pure l'obb(edienz)a mandatami dal nuovo Prefetto P. Luca da Caltanissetta per andar in com- pagnia del P.Gio.M(ari)a da Barletta situare duoi ospizij nelPIngobella: acci in questo modo si facilitasse Pentrata nel regno del gran Mucocco (4), (2) Sogno o Soyo o Sohio, principato o provncia del Congo, compreso tra il fiume Zaire o Congo a nord, l'Atlantico ad ovest, la provncia di Bamba a sud e quella di Pemba ad est. Qui i Portoghesi posero piede per la prima volta nel 1482 stabilendo dei contatti con i nativi ehe - secondo lo stesso P. Bernardo da Gallo (APF, Scritture Original rijerite nelle Congre g. Gen., vol. 576, 2-22 marzo 1711, fl. 329v) - condussero i sacerdoti alla citt reggia di Vunda dove il R gl'accolse benignamente, e restando sorpreso dal veder uomini si fatti: abbracci Ia S. Fede, ma non volle esser il primo battezzarsi . Sulla provncia di Sogno si ve- dano anche, F. Pigafetta, op. cit., Libro I, pp. 34-35; P. Cavazzi, op. cit., Libro I, pp. 3-4 nn. 6-7 (Questa fu la Porta per cui ne' Regni del Congo s'introdusse il Santo Vangelo, e colui ehe la governava, primo di tutti ricevendo il Battesimo, trasse col suo esempio alia sequela di Christo non solamente i Popoli, ma l'istesso Re... . (3) II Chibango
Quibango o Kibangu, asperit montuosa a nord-est di San Salvador, costituiva una sicura fortezza naturale facilmente difendibile da qual- siasi attacco. (4) II regno del gran Mucocco o Micocco era situato a nord-est dell attuale Stanley Pool ed era delimitato dai fiumi Congo, Kasai e Cuango. P. Bernardo da Gallo precisa ehe nella carta geogrfica (il gran Mucocco) si chiama Pombo, confinante al l'Impero de gl'Abissini, Prte Gianni, ehe i negri di Congo chiamano Nghia
(fl. 291). Anche P. Cavazzi {op. cit., Libro III, . 100, p. 390) rievocando la figura c Topera di P. Bonaventura d'Alessano, primo Prefetto delia Missione dei Cappuccini nel Congo, scriver ehe poste ch'egli hebbe in buon sesto quelle Missioni, bramoso d'inoltrarsi nella Provncia del Micocco, per di l passare
gli Abissini del Prsteianni (sic!) e scrittone il suo sentimento Roma, ottenne facolt di portarvisi... . L'idea di raggiungere l'impero del Prte Gianni attraverso il Congo aveva de sempre sug- gestionato le menti dei Portoghesi; in effetti si trattava di un disegno piuttosto vago, basato sull'equivoco creato dalle scarse conoscenze geografiche dlie regioni interne delFAfrica. Quanto al regno cosidetto del Mucocco o Micocco si ricorder ehe ad esso potranno pervenire nel 1701 i PP. Marcellino d'Atri e Luca da Caltanissetta, i quali ci hanno lasciato preziose testimonianze del loro lungo e coraggioso aposto- lato nel Congo, quali: Giornate apostoliche faite da me Fra Marcellino d'Atri Predicator Cappuccino nelle Messioni de Regelt d'Angola e Congo nella Etipia inferiore parte occi- dentale dell'Africa (un Ms. di 672 fogli conservato nell'Archivio dell'Ordine dei Ca- puccini delia Provncia d'Abruzzo, Convento di S. Chiara a L'Aquila); Relatione del viaggio e missione di Congo fat ta per me Fra Luca da Caltanissetta, ecc. (un Ms. di 208 pp. conservato nella Biblioteca Comunale di Messina sotto la collocazione Ms. 35). Di ambedue i manoscritti, inediti nella lingua originale italiana, ha curato la tradu- zione in lingua francese, con corrimento critico, Franois Bontinck dell'Universit Lovanium di Kinshasa. L'opra di Fra Luca da Caltanisetta stata pubblicata nel This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 475 ehe nella carta geogrfica si chiama Pombo (5), confinante alPImpero de gP Abissini, Prte Gianni, ehe i negri di Congo chiamano Nghia. Ci po- simo subbito nel camino per la sudetta fondaz(ion)e (//. 291 v) ma arrivati nel Chibango, dove il R di Congo stava fortificato: egli non volse ehe pas- sassimo avanti e volse, ehe stassimo con lui. Richiamato poi il P. Barletta
Bamba; io fui costretto a stare col R, solo, e solo stiedi in quelle parti piu d'otto anni per scarsezza de Missionarij ; sofirendo quello, ehe Idio sa. Desideravano i Conghesi vedersi una volta nella Citt loro principale, chiamata S. Salvatore destrutta gi da molti anni per le guerre de Portu- ghesi. Desideravano, dico, la pace del regno loro colla sua total restaura- zione e col stabilimento della S. Fede, ehe molto vacillava in quelle foreste. A quest'effetto trovai ehe il R, per consiglio del P. Fran(ces)co da Pavia, haveva mandato innanzi alcuni suoi vassalli Principali con moita gente per far coltivare quel paese per dove doveva passare, una giornata lontano da S. Salv(ator)e; acci poi, popolandosi di nuovo la detta Citt, il popolo non havesse prir di fame. Fr questi vassalli v'era il Cap(ita)no G(enera)le D. Pietro Constantino da Sylva, detto il Chibenga di stirpe reggia, la figlia della cui sorella l'haveva pigliata il R per moglie fine di pace: ancorche poi, mai hebbe communi- cazione con ella per paura di qualche tradimento con boccone, bevanda velenosa. V'era ancora il Maggiorduomo, e secretario di Stato D. Emma- nuele da Cruz Barbosa. Il Marchese di Vunda (6), il sargente Mag(gio)re et altri molti ehe vigorose appressavano la discesa del R dal Monte del Chi- bango, fine d'andar nella reggia. Ma perche il R non si fidava molto; anzi per alcuni mali preludij haveva timor, andava procrastinando quanto pi poteva. Questo per me f una grande e continua inquietazione: Imperche i Vassalli sopradetti mi colpavano (//. 292) dicendo ehe io, stando col R lo trattenevo: ansi non persuadendogli la discesa, corne dovevo, venivo ad impedire la restaurazione del regno loro. Per un'altra parte, se parlavo, quelli ehe stavano nel Chibango col R; principal(men)te i suoi schiavi, parenti, e 1970 col titolo di Diaire Congolais (1690-1701) nella Collana della Predetta Univer- sit Lovanium di Kinshasa; la traduzione dell'opera di Fra Marcellino d'Atri di imminente pubblicazione. (5) II nome di Pombo in effetti reperibile in alcune carte del XVII secolo; esso figura, ad esempio, in bella evidenza nella Delineazione geogrfica de Regni Congo Angola curata dallAbbeville nel 1656. (6) II est certain - afferma J. Cuvelier, (L'ancien royame de Congo, Bruxelles, Descle de Brouwer, 1946, p. 252) - d'aprs les documents comme d'aprs la tradition, que Nsaku ne Vunda avait le privilge d'tre le principal lecteur des rois, de le? installer et de recevoir une sorte de tribut lors de leur prise de possession . This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 476 TEOBALDO FILESI sorelle, dicevano ehe lo volevo far discendere: acci, uscito fuori della For- tezza, e posto nel campo largo della valle, fosse ammazzato da suoi nemici. Siehe, io nuovo in quelle parti, e solo: mi trovavo molto imbarazzato, con poa liberta di poter fare Pofficio mio, e missionare, come desideravo (7). L'anno poi 1703 col consenso pure del R, andai missionare, dove stavano i sopradetti Vassalli, e m'inoltrai insino alia Manca (8), dove sta- vano alcuni altri, ehe d'Ambuli (9) sotto nome d'obbedir al R, erano andati far coltivare quel paese ancor loro: parte de quali col tempo si mostro- rono rebelli. II D. Emmanuele da Cruz Barbosa, per parte de gPaltri, ehe non la- sciavano passar occasione, senza servirsene, s'affatico di persuadermi ehe par- tissi dal Chibango lasciando il R, il qule vedendo ehe m'ero avanzato verso la corte, sarebbe stato costretto ancor lui sollecitare la discesa dal monte. Per facilitarmi ci, oltre alPaltre rag(io)ni mi diede questa, cio. sicome i P. Capuccini erano stati gPultimi ad uscire da S. Salvatore doppo la sua destruzzione, cosi anche conveniva, ehe, essend'io capuccino, foss'il primo ad entrarvi nel tempo della sua restaurazione. Di pi, loro andavano rialzare la S. Fede Cristiana, debilitata pur troppo in tant'anni di foresta. Dunque essend'io sacerdote, miss(ionari)o e loro Padre sp(iritua)le, dovevo guidarli, et andar'avanti colla croce. Le raggioni veramente non parevano tanto fuor di propsito, m perche cominciavo sentir qualche mal'odore di ribellione dalla parte del Chibenga, non solo non ne feci caso: ma di pi mi f necessrio star con prudenza, et esser molto cautelato per (//. 292 ) quello ehe mi poteva succedere. Vedendo non haver potuto conseguir Pimento con havermi dalla parte loro, n potevano vedere la desiderata discesa dei R, infastiditi gi d'aspet- tar tanto, non so in ehe modo, n con qual Inventore, cominciorono com- parire mezzi spropositati, et indegni, essendo ehe. Andando nel luogo prprio dove stava il Chibenga con quelli della sua seguela, trovai ehe, doppo alcuni esercizij sp(iritua)li costumati farsi la sera, cantavano fuor della Chiesa tr volte Pave Maria, e poi gridavano Mise- ricrdia tr volte ad alta voce, rispondendo quei dlie case e dei campl. (7) Questo passo testimonia efficacemente lo stato d'animo e la delicata situa- zione nella quale P. Bernardo da Gallo - e spesso anche gli altri missionari - venivano a trovarsi; una situazione ehe, oltre tutto, li distraeva dalla normale attivit missionaria o addirittura impediva loro di esercitarla mettendo perfino in pericolo le loro vite. (8) Manca era una localit situata a meta strada circa tra ban Salvador e il monte Chibango; in essa aveva appunto stabilito il suo campo D. Pedro Constantino, il Chibenga. (9) Ambuli o Ambcli era anch essa una localita non molto lontana da ban Salvador. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 477 Dimandai al Chibenga la causa di quelle nuove dimostrazioni. Mi ri- spose, ehe la Madonna haveva parlato ad una donna, e gl'haveva detto ehe Gies Christo stava sdegnato, et ella tratteneva Tira del suo Figliuolo: con questo per, ehe il popolo dovesse dire ogni giorno la sera tr Ave Marie in quel modo, e poi gridar misericrdia. Sorridendomi di tal novit, dissi, ehe volevo veder la detta donna. Rispose ch'era una donna sconosciuta dal campo e ne meno lui la conosceva, ne sapeva dov'ella si stasse. Considerando poi il costume de negri di nascondere quanto possono
Bianchi, non mi pigliai altro incomodo, non parendomi poter nascondersi gran male tra quella gente rozza sotto il cantar tre volte l'Ave Maria, e gridar Misericrdia: supposto, ehe sospettavo qualche superstizione, gli lasciai fare modo loro (10). NelPistesso tempo, cominci spargersi nuova ehe un fanciullo haveva detto ancora, ehe Dio stava per castigare i Conghesi, se con tutta pressa non andavano S. Salvatore. M'informai dell'et ciel fanciullo e trovai ch'era adulto di sette palmi,
gi di longhezza, il quale
per qualche insegnamen- to per qualche bevanda atta far sollevar gli spiriti, s'haveva ci sognato. Vedendosi non essersi fatto il colpo colla p(ri)ma e {fi. 293) seconda invenzione, s'insist colla terza. L'anno seguente ehe f del 1704, doppo la Pascha volsi andar missionar un poco nelle valli e monti circonvicini: e disceso dal Monte dei Chibango trovai alla falda di quello una vecchia (n) ehe fingeva ancor ella essergli apparsa la Madonna piena di sudore per la fatica sostenuta in star prostrata a pregar il suo Figliuolo assai sdegnato contro quelli del Chibango: si anche per le loro malvaggit, si anche perche non volevano discendere dal Monte e porsi nel camino verso la Corte: prin- cipal(men)te contro il R. (10) Qui ricorrono alcuni dei giudizi negarivi espressi in termini pi o meno severi dai missionari nei confronti dei negri, e cio l'abitudine a trincerarsi dietro il silenzio o la menzogna (da interpretare per pi corne una attitudine difensiva ehe corne un naturale malanimo), la rozzezza congnita e Tignoranza ehe li portava, anche quando fossero convertiti, a ricaderc nei loro vizi, nelle loro superstizioni e nella pratica delia magia, delia stregoneria e di altri riti pagani. Sull'argomento dedicato in gnre largo spazio nelle relazioni edite e indite dei missionari Cappuccini nel Congo, a cominciare naturalmente da quella di P. Cavazzi {op. cit., Libro I e II, passim). Documenti specifci sono delicati poi all'argomento, corne quello in lingua spagnola di P. Bonaventura da Corella (APF, Scritture Originali riferite nelle Con- gregaz. Gen., vol. 249, ff. 336-344), ridotto in italiano da P. Severino Vagnucci da Cortona col titolo De i riti gentilichi o crmonie diaboliche, e superstitioni del infelice Regno di Congo (il Ms. trovasi nell'Archivio dell'Ordine dei Cappuccini delia Provinda di Toscana, Convento Montughi di Firenze). (11) Questa vecchia sar indicata da P. Bernardo da Gallo e da P. Lorenzo da Lucca con vari nomi, come quello di Apollonia, di Maffuta, di Fumaria e di Vec- chio Simeone. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 478 TEOBALDO FILESI Fr gl'altri castighi, diceva, ehe s'haveva d'abbruggiare, sobbissar il monte, se presto non si scendeva. Per questo, soggiunse, la Madonna mi mandav' dire ch'andassi predicando i sopradetti castighi per tutto il Monte; corne anche il suo rimedio, quaPera la discesa dal Monte, e per far ci con maggior fervore e frutto, mi mostro una pietra trovata nel fiume Ambrice: quale diceva esser la testa di Christo tutta sformata per le coltellate dlie malvaggit degPuomini, e per le zappate dlie donne, ehe fatieavano ne giorni festivi. Vedendo la pazzia di questa donna, perche sospettavo di qualche se- creto accordo, non feci altro, ehe esortarla con dolci parole lasciar simili sciocchezze,
ravvedersi, non parlarne pi, e confessarsi: il ehe non fece. Levatagli final(men)te dalle mani la pietra, andai proseguendo la mia missione. Tornato all'ospizio il mese d'Agosto, trovai ehe la vecchia non solo non si era raveduta, ma la cosa si era fatta pubblica, concorrendo ad ella moita gente, e la Reg(in)a stessa. Si era cominciato sparger la fama ehe la vecchia era santa perche abbruggiava fattucchierie con altre superstizioni e faceva miracoli: tr quali haveva sanata una donna morduta nel piede da un serpe; e questo, solo col segno delia croce e col nome delia SS. Trinit, et altre novit simili. Udito ci ricorsi dal R, pregandolo ehe la facesse (/?. 293 v) prendere e me la dasse nelle mani, fine di fargli una correzzione con parole aspre, giche si era abusata dlie dolci. Il R, doppo moltiplicate istanze, finalmente la fece chiamare, ma non voile darmela nelle mani. Voleva egli ehe io an- dassi in sua presenza posta in conseglio per udire, et esaminare ci ehe diceva. Questo non mi parve bene. Prima perche corne mi ero protestato gi nel perodo dei mio arrivo, non volevo ehe il R s'intromettesse nelle cose delia Chiesa e delia Fede, se non per modo di Adiutorio (12). 2 perche te- mevo qualche publica mortificazione. 3 perche da ehe andai dove stava il Chibenga ero tenuto alquanto in sospetto, et havevo ricevuto perci delle mortificazioni et insolenze. 4 perche sospettavo ehe la sciocca, e supersti- ziosa santit delia vecchia, non fosse sua, ma di qualche altra persona ehe glie l'havesse imprestata per nascondervi un grosso tradimento, quale schiop- pando suo tempo in publigo dovesse portar seco la testa del R ehe molto ne temeva. 5 perche non havevo pi speranza d'averla nelle mani, doven- (12) Cio soltanto per dare il suo aiuto alla Chiesa e alla Fede. Questa distin- zione tra sfera spirituale di pertinenza esclusiva delle gerarchie ecclesiastiche e dei missionari e sfera temporale di pertinenza delPautorit regia e dei suoi coaudiatori, doveva considerarsi indubbiamente corretta e legittima, anche se, in pratica, aweniva ehe, per l'imprevedibile piega degli avvenimenti, si creassero delle interferenze in contrasto con tale norma. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO REL1GIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 479 dosi pensare ehe volevo fargli gran male; e cosi f perche, restituitagli dal R la liberta, alcuni del popolaccio cominciarono dire, ehe la volevo se- pellire in un fosso, donde si era cavata la terra per fabrica delia chiesa et ospizio. Siehe, data la negativa al R di non voler andar'in sua presenza, e data da lui la libert alla donna con dirmi ehe, se la volevo me l'andassi
pigliar'io, non feci altro ehe raecomandar il negozio al Sig(no)re. La dom(eni)ca seguente venne il R alla messa: Io feci entrar nelPospi- zio con conseglieri, e lamentandomi molto di lui, gli feci veder la pietra ch'havevo levata dalle mani dlia vecchia, facendogli conoscere la lei san- tit sciocca; ed lui gli mostrai l'obligo ehe teneva d'aggiutarmi col suo reggio braccio in negozij di Chiesa e di Fede. Poi, si per questa come per altre raggioni, pigliai l'occasione di serrar la porta dlia Chiesa, e dicendo messa secretamente, mi segregai dal suo commercio e da quello del popolo. I principali de quali (//. 294), ancorche nelle occasioni sempre mi davano raggione, aderivano nondimeno al R per non esser tenuti in sospetto di tra- ditori. Non mancavano per chi gl'offerissero scopertamente la testa in mia difesa. Stando le cose in questo modo, di l otto giorni pi o meno, un negro, ehe serviva le missioni mi disse, ehe cola v'era comparsa una persona chia- mata S. Antonio, eh, andate, (gli risposi) andate via, e lasciatemi stare. I conghesi mi vedono abbandonato; per ci mi vogliono far morire di pas- sione, e vanno cercando nuove invenzioni per farmi pigliar molstia. Anzi (soggiunse il negro) la novit certa, e dicono esser donna non gi vecchia ma giovane, ehe fa miracoli; e donde passata per salire il monte, si sono raddrizzati gl'alberi torti, e caduti. Adesso st nel palazzo dei R con- fir(m)an(do) contro di voi (tutto) ci ehe diceva la vecchia: affirmando ehe siete un'invidioso e non volet ehe in Congo vi siano santi. Per questo pre- tendevate la vecchia nelle vostre mani per castigaria. Non volet la restaura- zione del regno; e non vi basta l'animo di porvi alPimpresa, com'ella far (I3). Ma (tutto) il suo vigore consiste in persuadere la discesa dal monte e l'andata nella Corte; anche con rigorosiss(im)e minaccie. Ha voltata la Salve Reg(in)a e la f cantare suo modo. Io vedo la gente ehe passa esser intimorita. Il tale dice ehe sar forse un demnio mandato da Dio per qual- che castigo. Il popolo st quasi sollevato (14) per voler discendere; et il R (13) Fin dall'inizio si evidenzia dunque l'ispirazione nazionalista ehe la sedi- cente S. Antonio conferisee ai suo movimento: i missionari europei, infatti, non solo intendono fare un monopolio delia loro religione inibendo ai congolesi di elevarsi agli onori dell'altare, ma impediscono ehe il Regno del Congo si ricostituisca nella sua unit e nella sua capitale tradizionale. (14) II popolo sta quasi sollevato da interpreiare nel senso ehe esso si sta sollevando per costringere il re a scendere dal monte e prendere la via di San Salvador. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 480 TEOBALDO FILESI non sa quel ehe si fare. S ta predicando contro di voi, contro del Papa, e moite altre cose contro la N.S. Fede Catto(li)ca. Vedendomi intricato in questi laberinti, non saprei spiegare l'afflizione delPanimo mio, considerandomi solo, abbandonato da superiori, e privo d'ogni soccorso umano, con pericolo di perdersi la Fede nel Congo, e di vedervi l'ultima ruina di quel povero regno, senza speranza alcuna di po- tervi rimediare e tanto pi m'affliggevo, quanto ehe parevami haverne dat'io la causa per non haver posto subito le mani al ferro, e tagliato i primi ram- polli colle radiei: ancorche per altra (fl. 294 v) parte mi pareva non haver potuto. Altro rimedio non havevo in quest'occasione se non ehe piangere e porre nelle mani di Dio la sua causa. Cominciarono comparire di l poco i chiarori de favori divini: im- perche, doppo quindeci giorni in circa il R in Persona accompagnato da suoi conseglieri venne chiedermi ehe per piet aprissi la chiesa, acci si pregasse Dio in contingenze s pericolose. Feci aprir la chiesa, ma feci del sordo circa la falsa S. Antonio: si per mostrare ehe la sprezzavo e non ne facevo conto, si anche per significare ehe non potevo confidare nel soccorso dei suo reggio braccio. Fr tanto la falsa S. Antonio ehe nella valle d'Ambrice stava colla vec- chia, abbruggiando fattucchierie, idoli ehe gli portavano e croci insieme, si- come dal non havermi data il R la vecchia nelle mani per riprenderla si era servita delPimpunit veduta, et haveva pigliata Poccasione di farsi santa, di predicare, profetizzare e minacciare suo modo; cosi ancora vedendo ehe 10 m'ero conciliato col R per Papertura dlia chiesa senza ehe di lei ne parlassi, pigli occasione di salir un'altra volta il mo(n)te. Il R parte per farmi cortesia in mostrarmi at to di correspondenza, parte perche stava intimorito pel bisbiglio del popolo, causato dalla falsa S. (Antonio) e per altri rispetti, me la mando accompagnata da suoi conse- glieri et interprete maggiore, e perche era giorno di dom(eni)ca ora gi di missare, dissi conseglieri: Ah! siete gi pieni, ansi pur troppo infastiditi dlie superstiziose e diaboliche mensogne del vostro negro S. An- tonio? Ringrazio il R mio Figlio dlia buon'azzione operata, ma essendo gi Pora di dir messa non posso trattenermi, venite dimani, dissi, ringrazio 11 R mio Figlio, perche con questo termine amoroso i sacerdoti costumano chiamare in quelle parti non solo i populari, gli Marchesi e Duchi, ma anche Pistesso R, chiamando loro vicendevol(men)te sacerdoti (//. 295) Padri spirituali. Il lunedi dunque seguente, ritornorono i conseglieri colla falsa S. An- tonio, la q(ua)le entrata dove stavo aspettando con conseglieri, ando in drittura (15) avanti la statua dlia Madonna ehe stava di rimpetto alla porta, (15) In drittura sta per direttamente . This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions / JtJnuttQ/fmni-. ' ut a*At / lUeO; am/uuJL 9e//atjHL t- - Primo foglio delia relazione di P. Bernardo da Gallo sulla setta degli Antoniani nel Congo. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions Ultimo foglio delia relazione di P. Bernardo da Gallo con disegno dello stesso au tore raffigurante un Antoniano colla corona in testa . This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 481 dove inginocchiatasi batt fortemente colla fronte tr volte la terra e tratte- nutasi alquanto in modo d'orare s'alzo sorridendo scompostamente, e fece col passeggio (16) tr circoli, stando io nel mezzo. Dimandai Consiglieri la causa et il significato di quelPazzione. Ri- sposero esser segno d'allegrezza; e ehe l'istesso haveva fatto al R. Sog- giunse l'Interprte, ehe pareva corne stolida, perche era morta e poi resu- scitata. Bene, diss'io, havete molto di rag(ion)e posto ehe non discorrete molto bene (17). Confesso la verit ehe in vedere quella donna, e considerando ehe ca- minava sopra le punte dlie dita de piedi, senza punto toccar la terra col resto dlie piante; ehe muoveva i fianchi e tutto il corpo modo di biscia; ehe teneva il collo teso, come di spiritata; ch'haveva gPocchi corne di fuora: ehe final(men)te il suo parlare era come di frentica, e delirante; di tal modo ehe poco intendevo quel ehe diceva, e (tu)tte le sue azzioni scomposte e malfatte, non credevo assolutamente ehe fossero mere simulazioni; ma ehe fosse anche indemoniata. Cominciai ad interrogaria in lingua del paese per dar sodisfazzione consiglieri et al R, ch' questo fine gl'haveva mandati, e prima dimandai se sapeva ci ehe haveva adorato? Rispose ehe era la madonna, la quale stava coperta con un panno, et in disparte vi stavano le statue di S. Fran- (ces)co e di S. Antonio, ma Tuna facil(men)te si poteva distinguere dall'altra. Quei consiglieri ad ogni modo parendogli ehe sapeva ci per qualche ma- niera straordinaria, restorono meravigliati. Gli dimandai chi ella si fosse? Rispose esser S. Antonio venuto dal cielo. Bene, diss'io, e ehe nuove portadi (sic!) di l su? Ditemi in cielo vi sono de negri di Congo e se vi (//. 295 v) sono stanno cola su con color di negro? Rispose ehe su in cielo vi sono de negri conghesi, piccioli battezzati, e grandi ehe qu gi hanno osservata la legge di Dio, ma non hanno color di negro n biancho perch in cielo non v' colore veruno. Siehe in Cielo vi sono de conghesi fanciulli battezzati, e grandi ehe hanno osservata la legge divina? gli replicai. Dunque io e gPaltri missionarij, predicando la Fede di Christo, la legge divina e Posservanza de dieici corn- mandamenti, cose necessarie per l'eterna salute, non predichiamo bugie, ma verit? Dunque amministrando i Santi sacramenti dlia Chiesa, e principal- (men)te il Battesmo, la penitenza e matrimonio, non inganniamo i popoli? Dunque il S. Papa non mensogniero, seduttore, ne tampoco manda noi (16) Col passeggio pu intendersi o passando o a passi cio cam- minando. (17) Si traita indubbiamente d'una battuta irnica di P. Bernado: considerato ehe non sapete quello ehe dite - il senso delia battuta - vi si pu dare senz'altro ragione (, in altri termini, la ragione ehe si d agli sciocchi). This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 482 TEOBALDO FILESI altri per ingannare e sollevare i popoli come voi dite, ma si bene per in- segnarli, istruirli e porli nella via dell'eterna salute. Quando ella si senti rimproverarsi
questo modo cominci temere,
piangere, e si scusava ehe non haveva detto cosa veruna contro di me, ne contro del Papa, ma ehe erano tutte falsit, ehe contro di lei m'havevano detto per impedire il servizio di Dio. Ansi ehe haveva parlato in mio favore e del S. Papa, insegnando ehe il S. Papa il Vicrio di Christo in terra, ed io sacerdote mandato dalPistesso S. Papa nel Congo per esser loro Padre sp(iritua)le e perci meritavo ogni onore e riverenza. In questo mentre l'Interprte sopradetto venuto con consiglieri, per nome d. Michel de Castro, vedendo ehe la donna piangeva, cominci a quie- taria, ed accarezzarla col nome di figlia, dicendogli ehe parlasse liberam(ent)e e non temesse cosa veruna perche io non gl'havevo da far male, stando ella sotto la loro protezzione. Quando viddi, ehe quelPindegno la stava defendendo cominciai mon- tar in zelo, et alzar la voce contro di lui, trattandolo da maPuomo, da in- degno (//. 296), da eretico, mentre non si vergognava trattar da figlia una fattucchiara di marinda (18), e difender una negra ehe stava seminando zi- zanie tr quella povera cristianit, con evidente pericolo di perdersi la S. Fede, non considerando ehe lui si chiamava Maestro dlia Chiesa (19), per la quai rag(ion)e fr l'altro, sempre doveva star da parte mia. Mi rispose audacemente ehe non poteva negare esser quella sua figlia, imperoche era delia sua generazione, ma ehe mai gl'haveva udito dire simili parole. Nella valle delPAmbrice, soggiunsi, non abbruggiava le croci giun- tam(en)te con fattucchierie? Non voleva levare ancor quella dlia piazza reggia, se il R Io permetteva? Negate questo. Si (rispose la falsa S. An- (18) N ganga marinda era, come dira pi oltre Io stesso P. Bernardo da Gallo, il nome delia sacerdotessa o maga o guaritrice d'una stta pagana, adoratrice di feticci c quindi vincolata a riti e formule barbare. Nganga vuol dire in lingua kikongo facitore , cio colui ehe fa una certa cosa ; a quesio vocabolo se ne unisce abitualmente un altro ehe delnisce il gnre di lavoro ehe si fa. Cosi nganga lufu
il fabbro, cio colui ehe usa la forgia (lufu); nganga buka il guaritore, cio colui ehe servendosi di erbe o di altri rimedi produce la guarigione (cfr., J. van Wing, op. cit., pp. 419-420). P. Cavazzi (op. cit., passim) si sofferma a lungo sulla funzione di questi Ministri chiamati volgarmente, Ganga .
Nganga
- annota P. Graziano Maria da Leguzzano nella traduzione porto- ghese dell'opera di P. Cavazzi (vol. I, p. 91) - vuol dire persona istruita o maestro; cosi i sacerdoti cattolici sono chiamati nganga-a-Nzambi cio i sapienti di Dio . (19) Maestro dlia Chiesa era - come spiega L. Jadin (Le Congo et la secte des Antoniens, cit., p. 90, nota 2) - il nome attribuito agli interpreti ehe avevano superato il loro esame e ehe erano stati quindi abilitati a fare il catechismo. Il loro compito consisteva nel preparare i catecumenti al battesimo, nel tradurre i sermoni e neirascoltare le confession! insieme ai missionari. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 483 to(nio), incoraggiata dal suo difensore)
vero, ma le croci dlia valle sta- vano anche con superstizioni. Dissimulai e seguitai ad interrogaria per le- varmela d'avanti vedendomi contrariato da chi non credevo, anzi da chi speravo agiuto C20). Dimandai: se era donna, corne dunque diceva esser S. Antonio? Ri- spose ehe Dio haveva mandato S. Antonio, primognito santo delia relig(ion)e di S. Fran(ces)co il quale prima se n'era andato nella testa d'una donna, ehe stava a Mugeto (2I), e perche quel popolo nol volse ricevere, se ne parti et ando nella testa d'un vecchio ehe stava Sogno, dove perche vi stava il P. Miss(ionari)o lo volevano bastonare; e cosi pure se ne fuggi. Ando poi ad Ambul 22), e successe l'istesso. Final(men)te ando in sua testa per pre- dicare al Chibango, e f ricevuto con applauso et allegrezza. Perci ella pre- dicava la parola di Dio insegnando il popolo, accelerando l'andata in corte, e confirmando tutto ci ehe la vecchia haveva detto. Il caso, diceva ella, successe in questo modo. Stando inferma morte, nelPatto delPagonia gli comparve un frate vestito corne capuccino, il quale disse esser S. Antonio mandato da Dio in sua testa per predicare al popolo, et accelerare la restaurazione del Regno, minacciando rigorosi castighi (//. 296 v)
chiunque contravenisse. Morta ehe f, perche invece delPanima in sua testa v'era entrato Sant'Antonio senza saper corne, si senti ravivare con impulsi d'alzarsi sana, e libera, per andar predicare. Alzossi dunque e chiamati gli suoi parenti gli spieg il comandamento divino d'andar pre- dicando, insegnando i popoli, et accelerando l'andata in Corte. Per far ci con quella puntualit ehe si doveva cominci dispensare tutto quel poco ehe teneva, renunciando alle cose del mondo, come fanno i Missionarij Apo- st(oli)ci. Fatto questo sali sopra del monte e con tutta liberta faceva l'obligo suo, come Dio gl'haveva comandato, e lo faceva con profitto non poco. Faticato di sentir simili liggierezze e spropositi tali, rimandai la donna dissimulando il tutto per allora. Viddi poi dalla porta dell'ospizio ehe nella piazza della Chiesa vi era concorsa moita gente per vedere l'esito del trat- tato: parte de quali si dolevano ehe si era data in preda la pecora al lopo, cio ehe la lor falsa S. Antonio era stata consegnata nelle mie mani, perche quando mi udirono alzar la voce contro l'Interprte, ehe la difendeva, cre- dettero ehe dovevo far qualche mala risoluzione contro la loro povera santa. (20)
Agiuto = aiuto. (21) Mugeto o Musseto (anche Mugieto o Mussieto) era una localit della pro- vincia o marchesato di Soyo, situata poco a nord del porto di Ambrizete. La pro- vincia era allora governata da Antonio II Bareto (1697-1708). (22) Ambul o Bula, capitale del regno omonimo, situata a nord dell'antico regno del Congo in territrio oggi appartenente al Congo-Kisnhasa. Nsimbantamba Pedro III si era fatto eleggere re a Congo dia Lemba nel 1667 dando cosi inizio alla stirpe dei re d'Ambula o Bula. Sulle successive vicende vedasi L. Jadin, op. precit., pp. 13-17. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 484 TEOBALDO FILESI A sera delPistesso giorno andai dal R per corrispondere alia buona e cortese azzione ehe m'haveva fatta, per confermarlo nella mia sentenza e per certificargli ehe la donna non era altrimenti S. Antonio, come quel popolaccio scioccamente si credeva ma si bene una donna malvagia, fattucchiara, inde- moniata ehe in quel modo andava ingannando la povera gente rozza et igno- rante. Cosa per da Dio permessa, per esser stato troppo duro egli et il popolo nel prprio parre, senza haver voluto valersi delle ammonizioni, consegli et esortazioni, ehe tante volte havevano ricevute da me, e da gPaltri missionarij ehe con tante fatiche, et amorevolezza gPhavevamo (//. 297) assistito; m per stasse allegramente e non temesse cosa veruna perche il tutto era rimediabile col favor di Dio, stando egli fermo nella S. Fede et aggiutandomi col suo braccio in tutto ci ehe fosse stato neces- srio; et altre parole ehe Iddio benedetto permise in quelPoccasione. Doppo ehe il R udi t(u)tto con attenzione, levatasi dalla testa Ia bar- retta gettolla in seno dei Mani Banza suo officiale, ed egli inginoechiatosi con suoi consiglieri avanti di me (il ehe non volevo permettere se lui non m'obbligava colla sua devozione cristiana) e poste le braccia nel mio seno in modo d'abbracciarmi mi disse in questo modo. Mio Padre sp(iritua)le: io non mi son creduto ehe una donna doppo esser stata di mala vita, inquieta, concubina di duoi huomini e fattucchiara, haveva da esser subbito santa senza far penitenza de suoi peccati. Ne meno ho creduto quello ehe ha detto, imperoche com' possibile ehe il S. Papa Vicrio di Christo in terra, sia un falso? un ingannatore, e seduttor de po- poli? Com' possibile ehe Pistesso S. Papa, mandi ministri per sedurre le genti, e farsi Padrone assoluto di t(ut)to il mondo; oltre alPesser Padre di t(ut)ti? Ed possibile ehe voi, mio Padre sp(iritua)le mi stiate ingannando col mio popolo, e sotto nome di P(ad)re Sp(iritua)le siate mio nemico? Dun- que Porazione non val niente, i sacramenti son (tu)tti vani, e fallaci le ceri- monie sacre? Il Battesmo inutile; indarno il matrimonio; e la confessione non serve se non per informar de secreti il Confessore? Dunque per servir a Dio basta solo Pintenzione, senz'altr 'opere esteriori? Dunque la Croce ch' il segno del cristiano s 'ha da disfare? S'ha da rinegar dunque la S. Fede ehe con tanto amore, e senza spargere una gocciola di sangue, riceverono i miei antecessori? Oh questo n, mio P(ad)re sp(iritua)le, non posso crederlo, n volerlo, n permetterlo in conto veruno. M, povero me, ehe gran popolo porto su le spalle! Povero popolo! le contradizzioni non sono poche: cir- condato da nemici, molti mi vogliono male, altri stanno sollevati, et altri procurano d'haver la mia testa. Povero me (//. 297 v) ehe non so quello mi fare, angustiato da tutte le parti. A voi dunque ricorro mio P(ad)re sp(iritua)le, acci preghiate Iddio per me e per il popolo mio e mi raccomandiate al nostro P. S. Francesco mio particolar Avocato, e Protettore. Voi siete il mio amico, il mio padre, This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALl/lNIZIO DEL 1700 485 il mio avo, il mio scudo e tutta la mia speranza. Insegnatemi per amor di Dio, instruitemi e patrocinatemi in queste calamitose contingenze, perche vi prometto ehe non mi partir punto da vos tri consegli e documenti. Queste ed altre simili parole mi disse essendo egli natural(men)te gran par- latore, e si lagnava in questo modo perche oltre al pericolo delia Fede, cre- deva ancor egli ehe la santit dlia donna non era sua ma imprestatagli da qualche altra persona per far'in lui qualche colpo ehe non poteva riuscirgli d'altra maniera. Gli risposi, come di sopra, ehe stasse allegramente, confidasse nella mi- sericrdia di Dio, e non si partisse da quanto gli dicevo, perche il (tu)tto final(men)te s'haveva da superare col detto favore; e cosi, presolo per le braccia lo feci alzare, et assettare nella sedia sua. Mi rallegrai al sommo di questi pietosi segni e demostrazioni dei R, e ne diedi grazie Dio. Ad ogni modo considerando i costumi de negri de quali mio buon costare n'havevo qualche prattica, e per altre circostanze, non me ne fidavo molto. Gli dissi per ehe uno de giorni seguenti fosse ad ascoltar messa, con intenzione di voler confutare pubblicamente nella chiesa le falsit, e diaboliche pazzie delia falsa S. Antonio, esaggerare sopra la pusil- laminit e fiacchezza de Conghesi nella N. S. Fede; come anche confirmarli in quella. Il giorno seguente venne il R alla messa, ma perche non venne con quella quantit di popolo ehe desideravo, mi si serro il petto, e non hebbi cuore di parlare. GPaltri seguenti giorni, perche non gPhavevo dichiarata l'intenzione di confutare, dubitando ehe sapendolo (//. 298) la donna dovesse fugirsene, mi mand a dire ehe vedessi quello ehe volevo, perche la donna voleva partire. Gli risposi ehe in verun modo lo permettesse, ma ehe aspet- tasse almeno insin dopo la dom(eni)ca. ella nondimeno, presaga di qualche cosa, mossa da timor se ne fuggi il sabbato. Venuta la dom(enic)a il R non venne alla messa ma solo il popolo. Non havendo dunque altro rimedio pratticai 23) al popolo per far la detta confutazione. Con questo per ehe esaggerai sopra la fiacchezza del popolo nella fede, Iodai ad ogni modo, e magnificai Ia costanza dei R. M'era preciso far cosi perche oltre alie demostrazioni antecedenti fatte con tanta piet m'era molto necessrio confirmado et assodarlo nella sentenza mia in s urgente occasione, e l'animai alPandata in Corte (24) per ristaurazione dei regno, e stabilimento delia Fede cattolica. Passati alcuni giorni doppo Ia partenza delia falsa S. Antonio, il R venne alia messa, e s lui come i suoi tutti havevano chi un crocefissino, chi una crocettina di mtallo o di legno in fronte. Dimandai ai R ehe signifi- (23) Pratticai nel senso di predicai . (24) Cio Tincoraggiai a tornare a San Salvador. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 486 TEOBALDO FILESI cava quella novit e nuova demostrazione. Rispose non esser novit quelle, imperoche portavano il segno delia croce in fronte perche erano cristiani e professavano nel cuore Ia Fede di Cristo. Altri poi mi dissero ehe portavano quelle croci in fronte perche Ia falsa S. Antonio voleva far torre via la croce ehe stava nella piazza; ma il R non volse permetterlo, et anche perche era passato un certo giorno, nel quale Pistessa falsa S. Antonio haveva profe- tizzato doversi (tu)tti sobbissare col monte. Di l poco il sopradetto d. emmanuele da Cruz Barbosa mandommi a dire ehe in quelle parti v'era comparsa una donna ehe si spacciava per S. Antonio (era l'istessa) quale fra gPaltri miracoli diceva fare, si vantava ancora d'haver virt di far divenire fconde le donne sterili; quali insegnava non dover pregar altro santo se non ella solamente. Le donne ehe desi- deravano far molti figliuoli (//. 298 v), non solo la pregavano, ma di pi gli cingevano de cordellini, e fili nelle braccia e piedi, al modo ehe i Portughesi costumavano cingere
legare per segno di fiducia le statue di S. Antonio, quando vogliono qualche grazia. Mi mando dunque dire il detto d. em- manuele ci ehe lui doveva fare circa quella donna. Gli mandai una breve risposta, ehe se lui voleva rinegar la Fede cristiana, e Pistesso Cristo, ed in conseguenza Dio medesimo, adorando a demnio per Dio, altro far non do- veva ehe soggettarsi
quella donna e credere le sue diaboliche pazzie. Udita da lui la mia risposta mando a chieder licenza al R per tagliarli la testa. Il R gli rispose ehe per alPora la lasciasse andare dov'ella voleva, ehe appresso si sarebbe parlato. La fece dunque passare ed ella se n'ando ad Amla (25) per ammuttinare quelle genti colle sue profezie, e minaccie de castighi; accioche, cosi sollevate, intimorite ed ingannate, gli consegnassero una certa Borsa, chiamata Sants- simo sacramento, tanto da loro stimata, quale il R di Congo anticamente (26) portava nel collo appesa, come insegna regale; et anche acci la seguitassero nella corte. Questa Borsa si chiama santiss(im)o sacramento perche come mi disse un vecchio conghese interprete e buono cristiano, vi era dentro una scedola scritta nella quale lettere d'oro stavano scritte queste parole (sia laudato il santssimo sacramento) havuta miraculosamente. Oltre di ci vi sono le bolle pontificie nelle quali forse si contiene qualche privileggio dato a i R di Congo. PuoPesser ancora ehe quella parola (santssimo) si rife- risca al Papa cui per le bolle si riferiva, e per altro modo, e poi col pro- gresso di tempo, restando i negri sempre via ingrossati nelPignoranza la- (25) Amla sta per Ambula o Bula (vedasi precedente nota 22). (26) Col termine anticamente 1J. bernardo da Oallo intendeva torse nterirsi all'epoca delia prima evangelizzazione dei Congo, sostenuta con toccante fervore dal Manicongo Alfonso I per circa 40 anni (1506-1543). Sulla Borsa detta del SS. Sacra- mento vedasi la nota al nostro testo n. 39. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RETTGONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 487 sciando intatto il titolo o nome adiettivo (santssimo) e mutando il nome sostantivo (Papa) in (sacramento) invece di dire (santssimo Papa) dicono (santssimo sacramento) sia come si voglia, di questo non ne s dare (//. 299) distinta relazione perche non ho veduta la tal Borsa. Alla falsa S. Antonio, non gli riusci suo modo, perche il D. Gio: ac- clamato gi R di Congo in Ambul, e doppo impazzito, per quella volta mostro il giudizio; imperche non solo non gli diede ci ehe la falsa preten- deva, ma di pi non la volse ricevere, anzi la mando a scacciar via con minaccie, et ella se ne fuggi. Ma perche in quelle prime abitazioni v'hebbe Pintrata, sollev colle sue pazzie alcune persone aderenti del Chibenga, e ne consegui Pimento; perche minacciandogli fr g'altri castighi, i diluvij, ne quali dovevano restar allagati se ostinati non gPobbedivano, occorse ehe fece una buona pioggia, e la piena passo il solito limite. S'arresero per ci, et accompagnandola la seguitorono in S. Salv(ator)e dove, posto ehe il Chibenga gli soccorreva qualche poco, patirono ad ogni modo tanta fame per alcuni mesi, ehe per sostentarsi mangiavano de flori d'Alberi e foglie;
poco
poco poi si co- minciorono sostentare delle loro fatiche, somministrandogl'il terreno bre- vem(ent)e il frutto delle loro culture. La falsa S. Ant(oni)o, arrivata ehe fu, S. Salv(ator)e fece il suo tu- grio, o capanna dietro le muraglie delia gi catedrale, dove anticamente stava Pepiscopio. Spargendo poi Ia voce, ehe d'Ambul haveva portato seco la detta borsa, mando dir al R, ehe s'aecingesse nel Camino, et andasse alla Corte. Invi ancora per (tu)tte le Prov(inc)e del Regno Ambasciatori col titolo d'Antonij piccioli; acci colla falsa predicazione delia sognata re- staurazine di Congo, de miracoli, castighi et altre pazzie; aggiongendo ehe gi alcuni per haver contravenuto gPordini et inviti, havevano gi spe- rimentato il suo rigore; riducessero in questo modo i popoli S. Salv(ator)e. Cosi avenne, imperche, chi andovvi per venerar Ia santa pretesa (27), chi per veder Ia ptria rinovata, chi per salutar gPamici; questi per desiderio di ricever miraculosamente la salute e quelli per cupidit di regnare, et esser i primi ad occupar il luogo; S. Salv(ator)e venne ad esser in breve po- polato. In questo modo (//. 299 v) fatta Ia falsa santa Ia restauratora (reinan- te (?), e signora di Congo, era come tale acclamata, stimata et adorata da tutti. Io per il contrario ero tenuto da starloeco (?), covardo e d'animo vile non havendomi bastato l'animo d'andar S. Salv(ator)e, convocar i popoli e restaurar il regno, com'haveva fatto Ia lor falsa santa. Perci, oltre agl'altri maltrattamenti, e mortificazioni mi chiamavano per disprezzo Bernardello, sacerdotello, cio uomo di poa stima, di poco momento, e sacerdote da non farsene conto. (27) La santa pretesa
qui da intendersi Ia presunta santa . This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 488 TEOBALDO FILESI Udito dunque dal Re ehe la falsa S. Ant(oni)o haveva portato d'Ambul la sopradetta borsa, spedi alcuni suoi privati per andarsene ad informare e certificarsi dlia verit. Fratanto dove stava il R nel Chibango, si gridava con segni di guerra et allegrezza, e dove stava la regina si cantava la salve Antoniana, cio la salve reg(in)a voltata in pazze, superstiziose, ereticali, idoltrait e blasfemali parole, corne somma molstia mia, e cordoglio. Una volta fr l'altre verso le due di notte, posto ehe per esser alquanto lontano non potevo sentir specificatemente le parole, cominciai tremare da capo
piedi per non poter pi soffrire il rimbombo di tante biastemmie onde risoluto di pormi in pericolo dlia vita, volevo andare dove si cantava (tu)tto inquieto e sdegnato. Ma i negri dlia miss(ion)e ehe si ritrovavano meco si posero inginocchioni, e tenendomi le gambe m'impedirono, pregan- domi ch'havessi pazienza, sopportassi, e non mi mettessi in tanto pericolo di notte, cosi imprudentemente e senza speranza di poter rimediare in quelPoc- casione, ma ehe sperassi in Dio, il quale fr breve haveva da consolarmi col farmene vedere felicemente il fine. Andorono i privati dei R S. Salv(ator)e per informarsi, e fatta ogni diligenza non videro cosa veruna, ma hebbero per risposta dalla falsa S. An- tonio, ehe se il R voleva veder la Borsa, Pandasse veder egli stesso in persona nella Corte; altramente no* haveva da (//. 300) daria, n mandaria, ne mostraria nessuno. Vi ando per compiacere al R, il d. emmanuele da Cruz Barbosa, ac- ci colla sua autorit operasse e vedesse qualche cosa. M questo non solo non vidde cosa veruna, anzi di pi f maltrattato dalla falsa santa con pa- role improprie e scomposte; et invergognato, f necessitato fugirsene; perche altrimente i parenti e amici dei Chibenga fautori delia falsa santa per pre- tenzioni di Stato, lo volevano uccidere. Questa fu la causa ehe quella mal- vaggia donna havesse tanto applauso e fosse tenuta per S. Antonio: la pre- tenzione di regnare; e dov'entra simil pretenzione s'accieca ogni mente, ancorche savia; corne pur tante volte coll'esperienza s' veduto. La falsa S. Ant(oni)o doppo questo, sparse nuova ehe la Borsa stava riposta, e guardata da gPAngioli nel sito delPospizio nostro, in tal modo, ehe nessuno poteva vederla, n saperla, n tampoco andar in detto sito, sotto pena di lasciarvi la vita. D. emmanuele, per sodisfare a chi intieramente non credeva esser tutte queste pazze invenzioni, falsit, et inganni, vi mando alcuni uomini, acci facessero ogni diligenza per entrar nelPistesso sito. An- dorono costoro di notte in S. Salv(ator)e senza ehe nessuno se n'accorgesse: et entrati nel luogo prefisso, cercarono, e ricercarono da pertutto, e nulla trovorono. Siehe senza ehe n meno se n'accorgessero quegli di S. Salv(ator)e ritornorono con non altro in mano, senon col segno solo dlia loro andata, e diligenza fatta puntualmente. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions ii q 'n k_1 ja 1 - H H
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This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions ! M Si liiifill i '- < c fi i lH 4 lifi il fi WM il This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 489 Terminate final(men)te (tu)tte queste diligenze ancor ehe superflue, e vane, il d. emmanuele mando dire chiaramente ai R, ehe quanto si diceva circa la borsa, era (tu)tto falsit, senza punto affatto di verit. Che per egli dovesse discendere in ogni modo dal monte del Chibango, e con (tu)tta pres- sa (28), perche altramente facendo, senza fallo veruno perdeva il regno; es- sendo ehe la falsa S. Antonio vie pi stava ingannando e sollevando il po- polo, imperoche si era (//. 300 ) voltata dalla parte di Kimpanzu, di cui stirpe era il Chibenga, i fratelli del quale, e parenti stavano uniti nella Corte; gPAmbasciatori,
missionarij antoniani, chiamati Antonij piccioli, erano an- dati per ogni parte, fine d'ingannar i popoli, e moltiplicar gente, egli dun- que non doveva badar ad altro, ehe discender dal monte, se voleva esser R. Quando il R udl colle proprie orecchie intuonarsi quelPantifona dal messo dei suo Malilumbu (29) sia maggior duomo d. emm(anuel)e, non burlo connatre volte haveva fatto, ma da dovero si pos'all'ordine per di- scendere. Preparandosi per all'uso loro, giche era la fine di (dice)mbre, lasci terminare quelPanno. Fratanto, perche le nuove de sognati miracoli, e castighi delia falsa S. Ant(oni)o andavano volando da per tutto; ed chi haveva dato un ca- stigo, chi un altro, anche con farli convertir in bestie, per non havergli voluto obb(edir)e. Vedendo ehe nulla facevo, n col piacevole n col rigoroso, per non haver 'altro rimedio, pigliavo il negozio burla. Mi lamentavo dun- que con quei negri ehe la loro santa, la quale haveva minacciato volermi far andar in pezzi per Paria, haveva gi cominciato a farmi sperimentare il suo sdegno rigoroso. Consegliavo poi ironicamente ancor loro, ehe gPobbedis- sero in (tu)tto, e per (tu)tto, acci non gli succedesse il medesmo e peggio. Seguitando alPistesso modo, quando vedevo il R, altri sig(no)ri gli salu- tavo con una risposta, che facevo ad una esclamatoria interrogazione, ehe i settarij facevano in Iode delia lor santa, concernente alla sconcertata restaura- zione di Congo; e dicevano cosi: se non era S. Antonio corne havevamo da fare? A chi mi chiedeva confessione gli rispondevo ch'andasse chieder licenza S. Antonio, perche non volevo confessare contro la lei volont, e discostarla acci mi mandasse qualche altro castigo; et altre simili burle. (//. 301) II R con altri si scusavano, dicendo, ehe non conoscevano tal santa ne la credevano per tale; sapevano sibene essere donna malvaggia; e si dichiaravano, ehe loro erano cattolici. Io per per maggiormente irritarli contro di quella, vie pi me ne burlavo; rispondendogli, ehe non havevo (28) Cio con tutta sollecitudine. (Zy) Malilumbu (maggiordomo) o Mani-Lumbo sarebbe stato il Capo (o Mani) del recinto reale (lumbu) e quindi colui che presiedeva al cerimoniale e ad altre funzioni di Corte. 5 This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 490 TEOBALDO FILESI da dar sentenza, se loro erano cattolici,
n, insino vederne l'ultimi (stc') fine, il qule veduto, havevo da dire diffinitivamente quello ehe erano, ma per allora non potevo dirlo con verit certa. Entrato l'anno 1705 andai missionare nel Ducato di Sundi il prin- cipio del mese di Gennaio; parte per esser infastidito de tumulti delia falsa S. Antonio, e per mostrare di non fame conto; parte per andar soccorrere quelle povere anime. * vero per, ehe il R m 'haveva fatto intendere, ch 'haveva da communicarmi un negozio di gravi importanza qual'era la discesa dal monte; sebene per aleuni vari rispetti non mel'haveva dichiarato; ma, credendo, ehe mi burlasse come haveva fatto altre volte, parti] contro la volont sua. Non f vana questa mia risoluzione, perche arrivato Sundi, di l pochi giorni v'arrivo anche l'Antonio piccolo mandato dalla falsa S. An- t(oni)o: il quale per, per ritrovarmi io cola, non f ricevuto. Anzi quel Duca di Sundi non volse vedere nmeno il suo Cap(ita)no G(enera)le ehe gPhaveva portata la nuova, senza esser io il primo riceverlo. Lo ricevei con una buona riprensione, e poi lo ricev anche il Duca, il q(ua)le col suo Interprete, e secr(etar)io d. Michle Laines de Paqua, et altri buoni cri- stiani, diedero grazie al Sig(nor)e d'essermi ritrovato l in quelPoccasione. Perche dicevano loro, ancorche conoscessero esser mere falsit, diaboliche pazzie, et inganni le cose delia falsa S. Antonio, ch'havevano udito esser S. Sal(vador)e, ad ogni modo non havriano potuto ritenere la corrente del popolo, se io non mi ritrovavo l. Dicevano per altro bene perche il Du- cato di Sundi, stava quasi (tu)tto dalla parte del Chibenga, se non per ade- renze, almeno (//. 301 v) per la casa Chimpanzu, da cui discendevano. In- fatti donde era passato l'Antonio piccolo haveva gi il popolo cominciato cadere; corne poi sperimentai mie spese. Stando missionando Sundi, il R mi mando un corriere pregandomi ehe ritornassi presto perch egli era gi disceso dal monte del Chibango, e si ritrovava in campo. Risposi ehe mi rallegravo dlia sua discesa, e ehe volentieri havevo da ritornare quanto prima. Volsi per far la Pasca Sundi; e poi, per dar il tempo a tempo, andai missionare nel Ducato d'Imbata (30): si per soccorrere quelle anime, si per vedere quel ehe si passava, giche nel Marchesato di Pango (31) non fui ricevuto, anzi fui co- stretto fuggirmene di notte. Finita poi, overo data per finita la missione (30) Imbata = M'bata o Bata, ducato o provncia ad est di San Salvador (cfr., L. Jadin, op. cit., p. 22 e passim). Delia provncia di Bata si trovano, tra l'altro, descrizioni in Pigafetta (op. cit., Libro I, pp. 36-38) e in P. Cavazzi (op. cit., Libro , . 10, pp. 5-6). (31) Pango
Mpangu, marchesato a nord di San Salvador, tra Sundi e Bata, a cavallo del fiume Inkisi. Di esso era stato titolare Antonio I prima di salire al trono. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 491 dove stava un duca, andai con pace dove stava Paltro (erano duoi alPora i duchi d'Imbata, o pretensori di quel Ducato; uno de quali giovane morl nel suo letto di l un mese in circa, doppo haverlo casato (32); Paltro, ch'haveva d'et circa cinquant'anni e piu, ehe non volle casarsi, f ammaz- zato per tradimento, quando ando per investir (33) il luogo dove era stato quelPaltro gi morto. Morti questi duoi, ne saltarono fuora tr o quattro, Puno contro Paltro. La causa di (tu)tti questi imbarazzi si era la mancanza del R in s. Salv(ator)e. Stando dunque col secondo Duca, il R mi mando un'altro messo, pregandomi al modo di prima, ehe ritornassi presto, perche lui non haveva da muoversi senza di me. Ritornai per il mese d'Agosto, e trovai ehe il Chibenga con suoi fratelli, e parenti, per non obbedire si erano dichiarati rebelli scopertamente. Discese da Chibango il R 24 di Feb(brai)o del 1705. Ma prima di porsi al camino, visito la Chiesa, pregando Dio, e raccomandandosi alla Ma- donna, al P. S. Fran(cesc)o et S. Antonio, acci Io difendessero, e proteg- gessero in si rdua impresa. L si protesto ehe non partiva dal Chibango per obbedire alia falsa S. Ant(oni)o perche (//. 302) non la conosceva per buona donna; ma solo scendeva per andare restaurare il regno, rialzare le Chiese dirute, e ristabilire la Fede di Giesi Christo; confidato per nel favore divino, e nella protezione delia Madonna, di S. Fran(ces)co e di S. Antonio, suoi principal! avocati, prese finalmente il crocefisso dalPaltare per portarlo seco. Fatte queste pie e publiche demostrazioni, nulla stimando Ia pioggia, si pose in viaggio, e caminando una buona giornata, arriv in un luogo fortificato dalPacqua et alberi, chiamato Mulumbi, donde erano partiti gli suoi vassalli detti nel principio, e l vi piant le tende, aspettando al- Pob(edienz)a pii d'un anno il Chibenga con suoi fratelli; m nessuno di loro comparve. Affaticandosi il R per ridurre alPob(edienz)a il Chibenga, io ehe tenevo Pospizio fr Puno, e Paltro, ero tenuto in sospetto e gelosia: perci ambiduoi m'accarezzavano con parole buone, e con qualche regalo dei paese. II Chi- benga sotto specie d'amieizia, e piet m'inquietava ch'andassi a S. Salv(ador)e per soccorrere quelle anime colPamministrazione de sacramenti, principal- m(ent)e e il Battesmo, et altri esercizij di piet. Havevo certo gran compassione di quelle povere anime. Ma, posta da parte la proibizione di pormi in qualche occasione di pericolo, et imba- razzi de Negri fattami da superiori, in verun modo mi conveniva d'andarvi per moite ragioni: m principalmente. Prima perche il Re poteva far male alPospizio, e questo importava poco. Secondo, perche andando in S. Salv- (32) Casato nel senso di averlo unito in matrimonio. (33) Investire nel senso di attaccare. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 492 TEOBALDO FILESI (ator)e havevo da ostare {M) la lor falsa S. Antonio con (tu)tte le forze, e fuor di tempo; di qu haveva da nascere qualche traggedia fra me, la falsa santa, e suoi seguaci, la quale non haveva da terminre senon in un bisbiglio, (35) e totale sconcertamento di quel povero Regno. Terzo, perche potevano fare un'altro R, non mancandovi altro in S. Salvatore per farlo, senonche io solo, essendo ehe (tu)tti gPaltri (//. 302v) ministri necessari per tal funzione stavano l; et ancorche io m'havrei fatto tagliar la testa pi tosto ehe acconsentire in un negozio tanto per(r)nicioso alla giustizia, et alla pace commune, con pregiudizio anche immenso delia Fede Cattolica: ad ogni modo potevano farlo con stratagemme ingannose; senza ehe io me n'accor- gessi, se non doppo fatto. Il R ancora, vedendo ehe trattavo col Chibenga suo nemico, oitre i regali del paese di poo momento, mi mandava il vino di palma, coperto con corone di foglie di palma stessa; onore ehe l non si f nessuno, Mostravo di gradire il vino, ma non la corona; onde Io pregavo non man- darmela pi, contentandomi solo delPonor del vino. Ma perche seguitava mandarmela pi, magnificando quelPonore ehe pretendeva farmi, una volta gli risposi ehe non era molto onore mandare un regalo di vino coperto con corone di foglie, o d'erbe me, ehe speravo nel favore divino e nella clemenza del Sig. Santo Papa dargli e porgli,
pure operare ehe per altro capuccino corne me gli sia posta una corona d'oro in testa col scetro in mano. Parlo de regali et onori, posto ehe di poo momento, et onori di paglia; ma nulla dico dlie afflizzioni, et altri malanni. Basta dire in una parola ehe stavo fr Pincudine et il martello, e se ora ero il padre, il primo con- sigliere, e Pintimo amico dei R, di l a poco andavano le lingue cattive, dlie quali (tu)tto il mondo n' pieno, e gli dicevano, ehe facevo, ehe dicevo, e trattavo col Chibenga voltandomi dalla lui parte. E' vero, ehe trattavo col Chibenga; ma questo ero obligato farlo per pi raggioni: prima perche non trattando con lui venivo dichiararmi suo nemico, e questo, oltre alPesser d'ammirazione 36) e scandalo (//. 303), poteva farmi gran maie, tanto pi ehe lui stava colla falsa S. Antonio. 2: mi conveniva starmene indifferente, come padre; e non havendo potuto pa- cificarli tra di loro, non dovevo voltarmi contro Puno e difender Paltro; ma pi tosto finger di non saper le raggioni principali dlie loro pretenzioni, et inimieizie; e cosi lasciar ciascheduno nel suo stato, giche non potevo far altro. (34) Ostare dal latino obstare cio opporsi . {35)
Bisbiglio vuol signihcare in questo caso sommossa, solievazione, protesta . (36) Vale a dire oltre a destar meravigha . This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 493 N questa corrispondenza ehe col Chibenga tenevo era secreta. Ansi spesse volte m'ero dichiarato col R, et in secreto, et in publigo, ehe mi conveniva d'haverla per sodisfare ai mio officio di missionrio apost(oli)co, e d'Angelo di pace, essendo anche padre sp(iritua)le d'ambiduoi dovevo abbracciarli come miei figliuoli spirituali. N havevo Pord(in)e d'inoltrarmi pi avanti fr loro negozij, e pretenzioni. N tampoco il Papa m'haveva mandato nel Congo per il Chimpanzu solo (ch'era la parte del Chibenga) n per il Chimulaza solo (ehe era la parte del R), ma per (tu)tti gli Con- ghesi indifferentemente, e senza cargo (37) assoluto di far la pace tr preten- sori del regno. L'assicuravo per ehe, giche egli havevo trovato esser stato acclamato R di Congo, per quanto era da mia parte, insino alla morte, egli e non altro haveva da esser R. e se pure i rebelli ne facevano un'altro, egli, e non quelPaltro havevo da riconoscere per R. Il povero R davasi molto per sodisfatto queste e simiglianti mie raggioni; ma poi venivano i seminatori di zizanie, ehe per ogni parte si sforzavano di seminarle. Anche quegli, da quali speravo, ehe si seminasse buon fromento. Egli per, mai si lamento di me apertamente, et in partico- lare: tanto pi ehe, posto mangiava il pane di zizanie, e perci sospettava, nol credeva assolutamente; mentr'egli sapeva bene, ehe quando scrivevo al Chibenga, lo stimulavo contro la falsa santa e (//. 303v) Pesortavo alPob- b(edienz)a sua. devo dire per conclusione, ehe Iddio benedetto, il q(ua)le permise, ehe stassi l solo, abbandonato anche da superiori, e privo d'ogni umano soccorso per spazio quasi di nove anni, et anni calamitosi, egli stesso mi proteggeva, e difendeva nelle occasioni. Passato Panno del 1705, vedendo il R ehe non vi era modo per ridurre alPobb(edienz)a il Chibenga con suoi fratelli, ansi vie pi s'andavano osti- nando, determino andar pi avanti, et avicinarsi un'altro poco S. Salv- (ator)e. Panno dunque del 1706, il Giovedl Santo paru da Mulumbi, et il sabbato s(anto) ando piantar le tende sopra il colle d'Evululu, una giornata lungi da S. Sal(vator)e. L vi stiede tr anni per sforzarsi di ridurlo al- Pobb(edienz)a, promettendogli sicuro il perdono, e protestandogli ehe in nssun modo voleva far guerra imperche per le guerre continue il regno loro stava gi destrutto, e destrutta anche la Fede. N i Conghesi volevano pi imbarazzi, fatigati gi pur troppo di stare come bestie ne campi e ne boschi: oltraggiati, assassinati, spogliati, venduti, e trucidati i loro parenti, mogli e figliuoli per ogni parte. Non si facesse per tanto ingannare dalla falsa S. Antonio, ma si ravedesse, e gli andasse chieder la benedizzione col rendergli Pobb(edienz)a dovuta; ehe volentieri, e di (tu)tto cuore glie- Phavrebbe data. Il Chibenga per. il contrario vie pi indurito con suoi, ansi da suoi, non solo non obbediva, ma se la rideva con insolenza, se ne (37) Cargo = incarico. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 494 TEOBALDO FILESI faceva scherno et opprobriava (38) il R, instigandolo al sdegno, et alla guerra. La falsa S. Antonio non cessava fratanto d'ingannare quei ehe stavano S. Salv(ator)e. Sono indegni certo d'esser riferiti gli suoi spropositi, e pazzie. gl'ho relatati pure con mia vergogna, e gli relato, si per esser fedele nella promessa e verdico nell'intiero ancorche succinto racconto; corne anche, acciche, colPocchio delia compassione veda chi deve, e per officio
obligato vedere la misria deplorabile di quelle povere genti prive di giudizio, e di discorso, senza dottrina et altri aiuti (//. 304) spirituali: questo per le loro misre pazie {?), e per la gran scarsezza, e mancanza d'apostolici missionarij et altri minis tri spirituali. Poveri figliuoli delia chiesa Romana dati in preda e trapazzati dalla fame e sete spirituale. La falsa S. Antonio dunque era donna negra di Congo, chiamata Chim- pa vita, e nel battesmo Beatrice. Costei, com'ella disse nella privata abiura- zione, ehe poi fece all'infelice fine di sua vita (posto ehe non fosse degna di fede) quando era ragazza, spesse volte gli comparivano duoi bambini bianchi, ehe con rosarij di vetro in mano, scherzavano con essalei. Si fece doppo concubina, sia moglie di contratto di duoi uomini (credo per successiva.te) i quali non potevano vivere quieti con ella per esser superba. F anche Nganga marinda (39), cio, sacerdotessa, o medichessa d'una certa superstizione, fattucchieria chiamata Marinda,
pure demnio chiamato con tal nome. In occasione poi, ehe il R non volse darmi nelle mani la vecchia accennata di sopra per nome Apollonia, ed alla paesana Maffuta, da per se, sollevata da qualche persona si finse esser S. Ant(oni)o nel modo detto di sopra, e perche forse haveva udito qualche sermone di S. Antonio in portughese, ehe stava nelle mani di qualche bagattello i40) negro, ehe sapeva leggere alquanto, per farsi largo et essere creduta, cominci lodarlo con molti e superstiziosi propositi, comparandolo con S. Alessio, ehe lasci la moglie per servir Dio, dando per S. Antonio sempre il primato nella virt e nella fortuna al conversar ehe faceva col suo compagno S. Alessio. Gli spropositi, ehe diceva sopra questi duoi santi non gli s, perche quelli ehe me li raccontavano non me li sapevano dichiarar bene; n loro gl'inten- devano, et havevano vergogna e timor di parlare. (38) Opprobriava certamente derivato da obbrobrio e deve quindi inten- dersi ingiuriava . (39) Vedasi al riguardo la precedente nota 18. Marinda era dunque il nome di una setta feticista dlia quale Donna Beatrice era sacerdotessa o ministro. (40)
Bagattello
potrebbe derivare da bagattella o significare quindi uomo di poo conto . This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 495 Nell'istesso tempo cominci dire contro di me e confermando (tu)tto ci ch'haveva detto la vecchia, animava i negri star allegramente, perche ancor loro havevano santi, come noi gPhabbiamo, e non volevamo ehe gl'havessero (//. 304v) ancor loro. Disse contro il sommo Pontefice, contro i sacramenti della chiesa, e non era arnica della croce, come dissi, ne voleva, ehe si pregasse altro santo ehe lei sola. Mostravasi anche nemica de vizij, superstizioni, fattucchierie, et altre cose simili, le quali (tu)tte abbruggiava insieme colle croci. Queste demo- strazioni contro gli vizij, e fattucchierie, servirono d'argomento col quale i negri argomentavano esser santa. Volto anche la salve reg(ina) in spropositi tali, ehe non s se devo chia- marli diaboliche pazzie, overo esacrande biastemmie. Ne riferir alcune parole benche indegne, disordinate, e senza connessione veruna. Salve voi dite, e non sapete il perche. Salve recitate, e non sapete il perche. Salve bastonate, e non sapete il perche. Iddio vuole l'intenzione, l'intenzione Iddio piglia. Nulla serve il casamento, l'intenzione Iddio piglia. Nulla serve il battesmo, l'intenzione Iddio piglia. Nulla serve la confessionc. l'intenzione Dio piglia. Nulla serve l'orazione, l'intenzione Dio vuole. Nulla servono l'opere buone, Pintenzione Iddio vuole. La Madre et il figlio nella ponta di ginocchio. Se non era S. Antonio, come havevano da fare? S. An- tonio il pietoso, S. Antonio il rimedio nostro, S. Antonio il restaura- tore del regno di Congo, S. Antonio il consolatore del regno del cielo. S. Antonio lui la porta del cielo. S. Antonio tiene le chiavi del cielo. S. An- tonio sopra gl'Angioli, e la vergine Maria. S. Antonio lui il secondo Dio... et altri molti spropositi i quali non gli s. Mi dissero per i negri ehe era assai lunga e mai si finiva di cantare, perche sempre vie pi andava crescendo; ora dicendo con sproposito, et or per altro. Era per cosa ammirabile il veder la facilita (//. 305) con ehe i negri grandi e piccioli, uomini e donne l'imparorono, e nell'istesso tuono col quale la cantava la diablica santa, l'andavano cantando per le strade, per le campagne, e per ogni parte. Volto di pi l'Ave Maria, ma dlie parole non me ne ricordo, per questo non ne parlo. La sollecitudine ch'haveva sopra la discesa del R, et andata in Congo; le false profezie, le minaccie spropositate, gl'Antonij piccioli spediti per (tu)tte le parti, et altre cose gi restano dette. Dir alcuni spropositi di quegli ehe faceva, et insegnava in S. Salv(ator)e, dove con ampla ansi sfre- nata libert, et intiera impunit s'avanzava spropositare senza ritegno veruno. L dunque diceva ehe insino quell'ora non vi era R di Congo: ma, uniti (tu)tti gli pretensori nella chiesa, quello cui nella porta se gli This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 496 TEOBALDO FILESI metteva dalP Angelo la corona in testa, ch'haveva da venir dal cielo, quello haveva da esser il R di Congo. Perci quei delia casa Chimpanzu e Chi- benga, facevano a gara per ossequiarla, Ia quale final(men)te si dichiar dalla parte loro voltando anche gli suoi seguaci a loro favore. Diceva, ehe Gies Christo nacque in S. Salv(ator)e, ehe era Betlemme; f battezzato Sundi, ehe era Nazaret, e si Gies Christo con la Madonna, come anche S. Fran(ces)co hebbero l'origine in Congo, di stirpe de negri (Parlo pi chiaram(en)te ancorche con orrore dlia penna istessa), S. Fran- (ce)sco nacque dlia stirpe del Marchese di Vunda, e la Madonna Madre di Gies Christo, hebbe l'origine da una schiava, o serva delia Marchesa Nzimba npanghi. Insegnava ehe gPuomini bianchi hebbero origine da una certa pietra bianca molle, chiamata fuma e per ci sono bianchi. I negri 1'hebbero da un'albero chiamato musanda, delia scorza, corteccia dei quaPalbero eglino ne fanno corde, e panni da cuoprirsi, e vestirsi, e perci sono negri, o dei colore di detta scorza. Da questo (//. 305v) nacque l'invenzione ehe fece di certe cose quali chiamava corone, fatte di scorza dell'istesso albero Musanda. Quegli ehe portavano in testa le dette corone erano i pi segnalati amici, e suoi privati, o fautori e pi gravi, (41), come il Chibenga, il quale 1'haveva maggior di (tu)tti gl'altri, i suoi fratelli, et altri uomini pi principali; le donne non le tenevano, ecceto lei. Faceva portare queste corone in testa, si per segno d'esser antoniani, si perche sperassero con tal segno, livrea o bandiera ripor- tar vittoria contro il R, chiamando ne yari (42), cio la piet dlia loro falsa S. Ant(oni)o, e stabilirsi nel regno: anche perche senz'altro studio o fatica, havevano da diventar dotti; e chi haveva da esser prte, chi frate, e chi vescovo. di queste corone ne faro un sbozzo nel fine delia presente relazione. Voleva anche cominciar fare dlie monache, ma perche gli lei compa- gni, ministri, antonij piccoli, et angel custodi andavano attorno aile ra- gazze, ehe haveva cominciato congregare, quelle lo dissero aile madri loro, e cosi il negozio si disfece. Profetizzava, ehe quei tronchi, donde s'erano tagliati gl'alberi in S. Salv(ator)e per ripopolare la Citt, restati colle radiei in terra, s'havevano da convertir in oro, et argento. Che sotto le pitre vi erano anche mine d'oro, argento, pitre preziose, e vi stavano riposte altre ricchezze, corne diversit di panni, sete, et altre cose rieche de bianchi. (41) Gravi sta per important!. (42) Questa parola ehe vuol signiheare misericrdia si trova trasentta in vari modi: P. Bernardo da Gallo scrive Yari, P. Lorenzo da Lucca Sari, Iari , Tari . This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALl/lNIZIO DEL 1700 497 Per fargli credere ci nascostamente fece sepellire denari, cio certe lumachine di mare (43) in diversi luoghi della destrutta catedrale; e poi publicamente assegnava i luoghi de nascondigli, e faceva cavare le dette lumachine, acci vedessero ehe diceva la verit. Quando andava alla chiesa,
per predicare
per fare altri esercizij detti spirituali, cantando la salve antoniana, saliva sopra la pradella del- Paltare: usciva poi (//. 306) processionalmente dalla porta della sacrestia, et arrivata avanti la sua capanna, s'accostava ad un arbroretto, ehe l stava, e (tu)tti gli basciavano i piedi. Quando mangiava, quei signori gli tendevano le falde delle cappe, invece de mantili, mensali: e beato era quello, ehe poteva mangiar qualche boccone datogli di sua mano, metter in bocca qualche fragmento, ehe gli cadeva. Quando poi beveva, per sotto coppa gli porgevano le mani; e cascando qualche gocciola d'aequa, vino di palma per arte o per accidente, lo bevevano per devozione. Le strade ehe conducevano alla sua capanna, insino alla porta, le spaz- zavano le donne principali, come la moglie del Chibenga, et altre pi gravi. I poveri negri nati, cresciuti, et invecchiati tra le paglie, boschi, e selve; pi rozzi dell'istessa rozzezza, e pi ignoranti delPistessa ignoranza,
segno ehe, quando in S. Salv(ator)e viddero quelle chiese dirute, molti non sapevano deeidere se fossero state fatte per opra umana,
pure venute dal cielo, vedendo i santi della loro nazione, e non sapendo ehe cosa si fusse santo; subbito li ricevettero, e si sottoposero loro insegnamenti. Ne la falsa S. Antonio parlo nel principio tanto scopertamente ehe non cuoprisse le sue menzogne con qualche velo, almeno trasparente, atto per ad impedir la vista di quei miserabili, quali havendo udito pi volte alla sfugita le verit cristiane, e non intese, credettero poi, ehe i sogni, le chimre, e diaboliche pazzie della lor santa, fossero semplici verit, ancorche non intendesscro ci ehe si diceva. Ansi il maggior colpo f non intenderia, imperoche, parendogli ehe dicesse cose alte, trascendenti alla corta capacita loro, restavano ammirati delle lei dottrine, minaccie, e profezie. Altri dicevano: Che i Padri missionarij predichino Pevangelio, et inse- gnino noi moite cose della Fede, questo non molto, perche loro studiano bene (//. 306v)y e poi non predicano se non quello ch'hanno imparato. Ma ehe una donna semplice et idiota, senza studio veruno e senza esser venuta ad imparar nella chiesa, predichi e dica cose, che ne meno si possono intendere, se non in parte, questo ammirabile! Veramente S. Antonio venuto dal cielo! Cosi discorrevano, fr gPaltri, quegl'ignoranti maestri siano Interpret! loro, stimati da quella gente, come loro dottori. (43) Si tratta delle lumachelle di mare o zimbu o nzimbu , raccolte nel- l'isoletta di Luanda e usate corne moneta corrente nel Congo. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 498 TEOBALDO FILESI Alla rozzezza, et ignoranza de Negri; all'amor dlia propria nazione; al desiderio di veder ristaurata Ia ptria destrutta; alPambizione di regnare; alPesser io solo tra lor tutti; ed alle diaboliche sciocchezze delia falsa S. An- tonio e d'altri, corne anche alPautorit degli Interpreti non molto miei amanti, per havergli levato il lucro non necessitando de loro uff ici), s'aggiunse la facilita di quelle genti alla superstizione per mancanza di dottrina; e chi dato qualche poco alla superstizione, facilmente crede ogni cosa; come tal volta si vede anche fr bianchi giudiziosi, e molto pi fr le donnicciuole, come s per isperienza, colla quale potro ben provado. Prego pertanto Ia piet di quelli,
quali capiteranno questi fogli, ehe non si scandalizzino di quella povera gente di Congo molto ben'affetta, et inclinata alia nostra S. Fede: m pi tosto si muovano compassione delle miserie loro: tanto pi, ehe come si dira, mostrarono alla fine esser veri cattolici, ancorche ignoranti. Non duro molto la felicita sognata dagPAntoniani, e la santit dlia falsa S. Antonio: imperche prima di compire duoi anni intieri, diede ne scogli degli infortunij, e subito si disfece. Pultimo tracollo fu: ehe havendo la falsa S. Antonio costume di morire ogni venerdi, andando in Cielo desinar con Dio, e patrocinar la causa de negri suoi seguaci, particolarmente la firmezza dlia ristaurazione di Congo, e dopo resuscitava il sabbato, gPoc- corse un'irremediabile infortnio, il quale
questo. Gi dissi nel principio, ehe, per far bene l'ufficio suo (//. 307) dispenso quelle minuzie, ch'haveva ad esempio de missionarij; adesso devo dire, ehe ad esempio degl'istessi missionarij, voleva osservar castit, et esser tenuta per casta. M perche haveva un compagno, ehe si chiamava Angelo suo custode, due volte abort! per forza. Non potendo abortir Ia terza volta, per dar qualche rimedio e cuoprir l'errore, giche non poteva disfarlo, cominci predicare, ehe voleva andar in Cielo: con questo per, ehe non haveva da ritornar di l cosi presto, com'era costumata: m per patrocinar Ia loro causa con dio, e trattar bene gli negozij loro, gPera necessrio trattenersi cola su molto tempo. Esortati dunque vivamente i suoi seguaci alia pazienza nelle tribulazioni, al coraggio et alPinvitta constanza nella sua Fede insino alia morte; Invece d'ascendere al cielo, discese dal monte di S. Salv(ator)e se- cretamente per fugirsene altrove: andossene fr le paglie, e fieni per partorire, e partori un maschio, ed eeco ehe di quest'occasione si servi la Providenza divina per porger Pultimo rimedio ai tutto. L'anno del 1706 il Duca di Bamba e Ia Regina vecchia di Congo 44) mandorono Ambasciatori ai R, i quali passando per Ia falda dei monte di (44) La regina vecchia dei Congo era Dona Anna de Leo, andata sposa ad Afonso II Afonso (1667-1669). Sostenitrice del clan Kimpanzu sara spesso arbitra nelle lotte dinastiche dei Congo. Ebbe vita molto lunga anche se resta difficile fissare 1'et esatta. La sua data di nascita indicata ai 1625 e quella di morte ai 1710 (secondo This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALL'iNIZIO DEL 1700 499 Chibango nel principio di Maggio, udirono una voce di bambino, ehe pian- geva, e perche le paglie siano fieni grossi, per esser molto alti e folti facevano rumore: acci non si nascondessero quegli, ehe portavano il bam- bino, mandorono avanti una spia, la quale gli trattenesse con parole insino al loro arrivo. Arrivati ehe furono gli Ambasciatori, trovorono la falsa S. An- tonio, ehe stava dando il latte al bambino, un'uomo, et una negrina piccola, ehe serviva la falsa santa. Dimandorono dunque alPuomo, chiamandolo col suo sopranome, Barro, perche era partito da S. Salvatore? poiche havevano inteso, ehe stava cola per Angelo custode di S. Antonio: e per dove andava, e chi era quella donna, ehe seco menava con quel bambino. Rispose l'uomo ehe dicevano il vero essere lui Pangelo custode di {307v) S. Ant(oni)o, ma ehe allora andava in altre parti, e quella donna ehe seco menava quelPistessa era S. Antonio. So Antonio? ripigliorono gPAmbasciatori. S. Antonio fr le paglie e fieni? S. Antonio col bambino imbraccio dandogli latte per quietarlo dal pianto? Dinne pure di chi figlio quel bambino? di S. Antonio, rispose PAngelo custode, di S. Antonio, replicorono gPAmbasciatori, ma se S. Antonio, come fa figli? Di quando in qua S. Antonio ehe religioso di S. Francesco ha fatto figli? Dinne dunque Pha fatto forse con te? No, rispose lui. Ma come va questo, dimandorono quegli. A, a, rispose Pangelo custode sono questi, secreti divini, ehe non si possono, n devono scrutinare. O malvagio ehe sei, conclusero gl'Ambasciatori, o malvagio ehe sei! sono questi secreti divini ehe non devono, n possono scrutinarsi? Ol, colle sciab(o)le alzate, dissero loro servitori prendeteli presto ambidue, e vedremo se sono santi, e le malvaggit loro sono imperscrutabili secreti di Dio. e cosi ben ligati li condussero al R in Evlulu. Quando intesi trovarsi presa Ia falsa S. Antonio colPangelo suo custode in potere del R, molto mi rallegrai, dando perci grazie Dio. perche me stesso havevo determinato il fine, ehe gli conveniva fare, mandai ad avisare ehe non li facessero morire di fame: m cos presi li guardassero bene insino alPultima risoluzione. Continuando io ai solito mio fratanto, dicendo, ehe non havevo da dichiarare, se il R con suoi erano cattolici,
pure eretici, se non doppo haverne veduta la sperienza colPultimo fine. In occasione poi, ehe la fine del mese di maggio arrivorono con mia grande consolazione il Padre Lorenzo da Lucca et il P. Gio: Paolo da Tivoli nelPospizio, dove stavo, fine ehe gli aggiutassi per poter andar rifar Pospi- zio, uno in Encussu (45), et Paltro in Mucondo per ord(in)e del P. Prefetto: Jadin). P. Bernardo da Gallo d, come vedremo, una data diversa ed attribuisce alia vecchia regina un'et piuttosto fantasiosa. (45) Delia fondazione delFospizio di Encussu (o Enchus o Nkusu),, a nord-est di San Salvador, e di Mucondo (o Mocondo), a sud di San Salvador, parla pi difu- samente P. Lorenzo da Lucca nella Lettera Annua del 1706, scritta prprio da Nkusu. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 500 TEOBALDO FILESI ancorche poi detti ospizij (//. 308) non hebbero sussistenza, conforme gi havevo detto an tecen temente detti Padri e scritto al P. Prefetto istesso; per trattarli con amore e carit quel poco di tempo ch'havevano da riposarsi, et aspettar Poccasione oportuna pel desiderato soccorso: volsi andare un poco fuora per procurare alquanto di vitto, mentr'in casa non havevo provig- gione alcuna, contentandomi, come solo ehe ero, di vivere alia giornata. L'amore verso i detti Padri, et allegrezza ehe hebbi in vederli, fu assai grande; tanto pi ehe erano trascorsi molti anni ehe non havevo veduto capuecini. Mi valsi di quelPoccasione, et andai dove stava il d. emmanuele da Cruz Bar- bosa per trattar con esso lui il negozio de prigionieri; essendoche, egli doppo il R haveva il potere di condannare alia morte, e liberare. Parlando dunque dei negozio, mi disse ehe il R haveva determinato mandare Ia falsa S. An- tonio al Vescovo d'Angola in Loanda. Questa determinazione fatta dal R non mi piacque in modo veruno, perche, poste daparte molte altre particolarit. Prima, perche Ia falsa S. An- tonio con gran difficolt poteva esser condotta in Loanda, perche gPAnto- niani, ehe per ogni parte tenevano le spie, anche in casa del Re, facil(ment)e potevano tagliar il Camino, e ripigliarsi impunemente la loro santa, con as- sassinare quegli ehe la conducevano. Ma dato ehe fosse arrivata in Loanda dove pur vi sono molte impunit circa la povera Fede: Monsig(nor) Ve- scovo haveva da trattenerla in Loanda, l'haveva da rimandar in Congo,
Thaveva da mandar in esilio altrove. Se la mandava in esilio altrove ecco ehe haveva da verificarsi apresso de Conghesi ci ehe ella haveva predicato; questo , ehe noi bianchi siamo invidiosi, e non vogliamo ehe loro habbiano santi, come noi gPhabbiamo: e per ci il Mon(signo)r Vescovo haveva man- data la loro stimata per S. Antonio, non corne esiliata altrove dalla sua ptria in pena dlie sue sciocchezze, ma inviata Portugallo onorevolmente corne santa. Se la tratteneva in Loanda facil(men)te poteva fugirsene (//. 308v ) pel suo paese. Se final(men)te, ancorche corretta la mandava nel Congo, haveva da esser quest'ultimo errore peggio del primo: perche provava, e confermava la santit sua colPesser andata nella presenza di Mons(igno)r Vescovo, se era doppo ritornata gloriosa nel Congo, approvata per santa e ritenuta per tale da sua Illu.ma, con molte altre mensogne, e nulla haveva da parlare dalla correzzione ricevuta (s quello ehe dico). In questo modo gli suoi seguaci havevano da confermarsi, e moltiplicarsi vie pi. N basta il dire, ehe le zizzanie delia falsa S. Antonio non potevano sussistere, ne durar molto tempo per essere le sue pazzie, e diaboliche falsit troppo scoperte; perche
questo, oltre l'havervi gi risposto di sopra, dico di pi, ehe anche i popoli, tr quali si ritrovava, erano proporzionati nella capacita del loro intendimento, e giudizio
quella delia maestra loro. Posto dunque esser coloro rozzi et ignoranti, non solo da per loro, ma di pi dalla scarsezza e mancanza de suoi ministri, et altre loro deplorabili miserie, non erano cosl stabili e sussistenti nella Fede, ehe le spropositate dottrine dlia This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALl/lNIZIO DEL 1700 501 falsa S. Antonio non potessero far il colpo, come per isperienza si vidde haverlo fatto. Ne in quelle parti, clima e reggione deirAfrica mridionale, ed Etipia inferiore vi erano necessarie Pastuzie di Calvino, Lutero, Ario Giansenio, e le oscenit secrete del Michel Molinos con (tu)tta l'infme corrente degl'ere- siarchi moderni, et antichi: quali in diverse guise lacerorono e lacerano ancor adesso la veste inconsuntile della Chiesa di Dio, della Sposa di Christo.
pure questi insegnorono et insegnano dottrine, facendo cose le quali non s come si fussero abracciate non da ignoranti, m da dotti ancora, non da gPimprudenti, rozzi, et inesperti, m da huomini prudenti, nobili, e savij. Dottrine veramente, o per dir meglio, oscenit indegne non solo d'esser credute abbracciate (//. 309) , e poste in pratica, m indegne ancora d'esser udite, e nominate, non ehe scritte. Nulla dico di quegli uominoni, ehe per il giudizio, prudenza, e valore, dominorono un mondo intiero. pure questi adorarono per deit, e tenevano per dei gli tronchi dlie selve, le pitre, gl'ori, e gl'argenti, per non dire altre cose pi vili! Che diremo dunque de gli negri di Congo, quali, oltre all'igno- ranza, imprudenza, e rozzezza, sono conceputi, nati, allevati, e muoiono colle superstizioni, per non haver chi li soccorra? Oltre di questo. Vedendosi in quel povero regno dominare 1'impunit in materie di fede nella maniera riferita, come in altro modo vi rgna put troppo con immenso pregiudizio, veramente deplorabile, vi sarebbe spalan- cata una gran porta per fare continuamente simili pazzie, senza timor alcuno,
chiunque havesse voluto, senza mai stabilirsi cola Ia fede cattolica, anzi colla totale destruzione di quella. Provo ci coll'isperienza, imperche. Impunito il giovane supposto sognatore, comparve la donna sconosciuta del campo. Impunita la donna sconosciuta dei campo, venne Ia vecchia. Impunita Ia vecchia, salto fuori Ia giovane ehe si faceva chiamar S. Antonio di cui si parla. In tempo, ehe questa era impunita, e stava con liberta totale, il suo concubino si faceva chiamare Angelo custode, e non contento di questo, si faceva chiamare anche S. Gio:, imperche Gio: era il suo nome battesmale. Si fecero doppo gPAn- tonij piccioli, i quali, vagando per diverse provincie, fecero forse pi male colle loro false e mentite nuove, ehe Pistessa falsa S. Antonio. Per questi io passai pericolo fr gPaltri luoghi, Sundi. Il P. Gio:M(ari)a da Barletta, passo pericolo in Pompa 46). In Mugeto comparve S. Apollonia, per Ia quale il P. Gabriele da Bologna, stiede per esser abbruggiato. II P. Lorenzo da Lucca, passo pericolo ancor lui col P. Gio.Paolo da Tivoli, quando si trova- vano presi S. Salv(ato)re, come dir apresso, et altri simili (//. 309v) dia- (46) Pompa era una localit nella provncia o ducato di Bamba. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 502 TEOBALDO FILESI bolici santi cominciavano comparire con disordini eccessivi: quali non si rimediava; senza dubbio in quelle parti la Fede cattolica si sarebbe affatto destrutta. N occorreva pi ehe la sacra Propaganda, et il sommo Pontefice si pigliassero incomodo nell'avenire di mandar missionarij ad esporre le pro- prie vite per altro fine, se non forse, solo per acquistar la palma del martrio, et esser coronati col prprio sangue. Poste dunque (tu)tte queste considerazioni nella povera mente. Non essendovi cola S. Officio, n chi con autorit prpria o delegata potesse rime- diare ad una corrente si grande di tanti mali presenti, et imminenti: acci, mortificata si sfrenata, e perniciosa liberta nelPavenire si vivesse con qualche cautela e timor in Congo: Cosi miserabile, et ignorante, corne sono, giudicai bene in tal occasione ricorrere aU'epicheia (47). Posposto dunque ogni timor, e pericolo, anche di morte e d'esser fatto in pezzi, come con giuramento mi f annonziato, ma non conseguito: solo, mi posi nella fronte il zelo del- l'onor di Dio, delia fede di Christo, e delia Chiesa Romana, dichiarai d. emmanuele il detto ricorso. Egli, ehe per altro, sempre si mostro contrario alla falsa S. Antonio, ed io potevo fidarmene, e compromettermene; doppo haver udito secrete- mente questa mia risoluzione, mi promise voler esser dalla parte mia, assicu- randomi, ehe in ogni modo s'haveva da fare (tu)tto ci ehe io volevo. Pigliai dunque il camino, et andai missionando insin dove stava il R. Arrivato cola e ricevuto con segni straordinarij d'allegrezza, e benevolenza ad onta degli antoniani, il R fece condurre avanti di se la falsa S. Antonio, e per modo di scusarsi gli dimand. Se egli era stato l'inventore, et insinuatore delia lei santit. se l'haveva pi veduta, parlato con essa lei, doppo havermela mandata con i suoi conseglieri, quando stavamo (//. 310) sopra il monte del Chibango. se egli finalmente l'haveva mandata ad Ambula per pigliar la borsa, opure haveva trattato con essa lei alcun negozio. Ella rispose negando (tu)tte le proposizioni. Disse bensi, ehe quella vir tu colla quale haveva opera- 10 e fatto, ehe S. Salvatore fosse ripopolato di nuovo, gliel'haveva data Iddio: la perse poi per li suoi peccati, quali Thavevano ridotta in quel stato. Voleva 11 R interrogar anche la vecchia, ehe stava presa ancor lei; m perche era discaduta, e tenuta per pazza, non si fece parlare. Me ne stiedi poi con pretesto di missionare, far la festa di S. Pietro, ehe era prossima, ed aspettai il d. emmanuele per vedere l'ultima conclusione. et il fine preteso. Arrivato doppo di l pochi giorni il detto d. em(anuel)e s'aggiunto col resto del conseglio reggio in presenza dei R: senza ehe io m'ingerisse pi in cosa veruna; corne se non vi havessi havuto parte alcuna: loro trattorono fr di loro, e sentenziorono morte di fuoeo contro la falsa (47) Cio all'equa applicazione dlia legge. This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELTGIONE NEL CONGO ALL'iNTZIO DEL 1700 503 S. Antonio, PAngelo suo custode, e contro la Vecchia, la qule poi si libero col bambino. Il giorno doppo la festa di S. Pietro, perche il P. Lorenzo da Lucca, et il P. Gio: Paolo da Tivoli, non avezzi stare fr gl'imbarazzi, e guerre di Congo, volendo partire per paura di qualche soprasalto: fui costretto ritornar alPospizio, e pregarli ch'havessero pazienza d'aspettare il tempo opor- tuno. Persuasi ancora il P. Lucca, ehe non essendosi insin'allora veduti col Re, il quale gPhaveva mandati ricevere con regali, andasse meo per visi- tarlo, giche il P. Tivoli stava infermo con dolori: corne anche, acci si ritro- vasse alla morte de condannati per assistergli. Concertato il (tu)tto, ando meco il P. Lucca, il quale vedendosi la prima volta col R, s'abbracciorono insieme con vive et amorose espressioni d'affetto. La sera poi del sabbato il R fece dar bando, ehe ogn'uomo portasse una legna per ciascheduno in piazza il di seguente di dom(eni)ca: nel quai giorno la falsa S. Antonio si confesso et abiur privatamente; Pistesso fece PAn- gelo custode. Persuasi costoro Pabiurare publicamente, e lo volevano (//. 310v) fare di buona volont: ma il R, ehe gi stava indegnato con aspetto terribile, non volse permetterlo, dicendo, ehe ben si * sapeva da (tu)tti esser pazzie e falsit diaboliche (tu)tto ci, ch'haveva detto, et inse- gnato. Raunato dunque il popolo Pistessa dom(eni)ca, ehe contavano 1 di luglio del 1706 e condotti gli condannati alla piazza in mezzo al popolo; comparve il Giudice, quale lui stesso dichiar in publigo contro di loro la sentenza d'esser gettati vivi alle fiamme: spiegando ancora Patrocit de delitti contro la corona e la fede, per li quali si mostrava si spaventevole rigore. Il P. Lucca fr tanto, et io stavamo aspettando; acci finito il discorso del Giu- dice, potessimo agiutar le anime di quei poveri, ehe stavano per spirar di l poco: ma non ci fu possibile in modo veruno; imperche. Terminato il discorso, et andandosene il Giudice, quei ministri, e la plebe, s'aventorono subito contro di loro, corne tanti mastini; e trascinandoli per terra, non s, come la polvere, il dolore, la quantit del popolo, et il stordimento de gridi, non gPammazzassero prima d'arrivare al patibolo: dove pure arrivati pi morti, ehe vivi, ligatt ben bene, furono gittati sopra due cataste di legna, non lungi Puna dalPaltra; et accesovi il fuoeo; di l poco, cio per spazio d'un credo, resero Panima, uno col nome di Gies in bocca, e Paltro con quello dlia V. Maria, corne mi dissero, et in breve si ridussero in cenere. La povera falsa S. Antonio, ehe era solita di morire, e resuscitare, per quella volta mori, ma non resuscit pi. E pure gli suoi seguaci furono cosi insolenti, ehe sparsero nuova, ehe i luoghi, dove furono abbruggiati gli loro santi, si convertirono in duoi profondi pozzi, in ciascheduno de quali vi com- pariva una bellissima Stella; Puna dlie quali era Panima delia falsa S. An- tonio, e Patra, quella delPAngelo custode. Di notte poi andorono racco- This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 504 TEOBALDO FILESI gliere qualche fragmento (//. 311) d'osso restato per guardarlo come relquia, dicevano di pi, ehe era morta la forma di S. Antonio, ma non S. Antonio (Non s veramente, ehe volevano dire con questo). Donde si vede, ehe stavano ostinati, anche doppo haver veduto Pinfelicissimo fine delia lor santa, e l'infamissimo termine dlie lei falsit, e diaboliche pazzie. di qu si puol raccorre quello si poteva seguire, s'ella non moriva, ma in Congo, altrove si conservava in vita; ancorche con qualche correzzione. La mattina dei lunedi seguente, il R ehe la notte non haveva dormito: parte per il giubilo d'haver mostrato segno si memorabile in difensione dlia nostra S. Fede: parte per vigilare contro gPAntoniani nemici: tutto allegro, et animoso; vestito al modo loro da soldato con arco, e f receia in mano, volse ascoltar la messa del P. Lucca, senz'altre cerimonie costumate, e poi la mia: finita la quale, gli feci un sermoncino, incoraggiandolo alPimpresa del regno, et al progresso delia Cattolica Fede, colla destruzzione d'ogni eresia, super- stizione, et idolatria, licenziatici doppo da lui ritornammo alPosp(izi)o. Ma perche i Padri Lucca e Tivoli ritornorono alla loro sentenza, e risoluzione di voler partire: e per quanto gli dissi e pregai: per quanto si scusarono anche i caricatori di non poter partire cosi presto, e senza pro- viggione alcuna per viaggio si lungo. Il Venerdi seguente volsero partire in (tu)tti modi, ed ecco, ehe il sabbato immediato furono assaliti nel camino dagli Antoniani. Credendo costoro, ehe gli Padri portassero per Loanda il bambino, fine d'allevarlo forse onorevolmente corne figliuolo de santi: cominciorono sbravazzare (?) non solo contro de Padri, ma anche contro de caricatori, quali se ne fugirono per timor, restando solo gli pi semplici, e piccioli. Gli assalitori, ehe per segno di lutto havevano (tu)tti il volto imbrattato, piangendo i loro santi, e cantando la Salve antoniana, caricorono i Padri, e voltorono verso dove stava un parente (//. 311v) del Chibenga. Arrivati, ehe furono la sera crescendo le minaccie di ferro, e fuoeo in ven- detta de loro santi abbruggiati, ma in nulla toccando con opre i Padri; si contentorono solo di rubbargli quanto tenevano, insino al mantello, e vende- rono quei negri, ehe non erano fugiti lasciandone uno, o uno per ciaschedun Padre. Dil pochi giorni furono condotti S. Salv(ador)e per ord(in)e del Chibenga, il quale per altro gli tratt bene dandogli guardie per accompa- gnarli, quando uscivano di casa fine di vedere quelle chiese dirute. e se in un'occasione non erano le guardie, per la poco prattica et isperienza, ch 'havevano i Padri di quelle genti, la cui piaga ricevuta per la morte de santi loro era per anche fresca: havriano patito qualche mal'incontro. Non s ehe parola disse il P. Lucca: forse voleva riprendere con qualche asprezza la cecit loro: quando ecco, ehe il Figlio di emmanuele da Nobrega 48) (48) Manuel de Nobrega, marchese di Mbemba Lovata, aveva rotto nel 1699 o 1700 l'accordo raggiunto tra i vari prtendent! al trono, grazie alTopera di media- This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALl/lNIZIO DEL 1700 505 dlia reggia stirpe di Chimpanzu parte del Chibenga, e competitore del Duca di Bamba nel Ducato, alz la sciab(o)la per dargli su la testa; dal ehe lo difesero le dette guardie. Oprai doppo col Chibenga, quale sempre melo mantenni amico per le occasioni; e feci ehe i Padri tornassero alPospi- zio: dove col favor di Dio ritornorono salvi, et liberi d'ogni pericolo la sera forse de 10 d'Agosto: partirono doppo suo tempo pel loro camino. Or, se stando viva la falsa S. Anto(ni)o non mancavano soprasalti di guerra, molto pi crebbero doppo la lei morte: e spesse volte i negri per- nottavano aile fores te, e ne capi dlie s trade; acci comparendo gPantoniani nemici, col loro aviso s'havesse tempo da fugire. Una volta fr Patre, arriv nelPospizio una falsa spia, avisandoci ehe quella notte stassimo alPerta, perche uno de Fratelli del Chibenga stava in camino per venirci ad assalir di notte: onde presente anche il P. Lorenzo, e la spia, ehe sospettavo esser (//. 312) del R mandata, o da suoi per seuoprir Panimo mio; uscendo fuora col crocefisso in mano, mi protestai voler patir (tu)tto da donde si fosse, anche la morte per amor delia verit, delia giustizia, e delia Fede di Christo. L'anno del 1707 y il P. Colombano da Bologna Prefetto di quelle mis- sioni si parti per Congo: ma non voleva arrivar alPospizio, dove stavo, per non mettersi fr imbarazzi de negri. Io, ehe mi trova vo angus tiato da (tu)tte le bande, feci tanto, ehe l'indussi ad arrivarci. Trattenutosi cola pochissimi giorni, sen'ando dal R pel spazio di quindeci, o venti giorni. Se ne torno doppo alPospizio il martedi la sera doppo Pascua, e mi mando in S. Salv(ator)e, ehe era uno dei fini principali, per i quali desideravo, ehe arrivasse dove stavo. La dom(eni)ca in Albis mi posi al camino verso S. Salv(ator)e, et entrato fr gPAntoniani, trovai, ch'ancor nominavano con devozione la lor gi santa, e quando giuravano, dicevano: Ne sari; cio, per il pietoso,
pietosa S. Antonio, cantando di pi la Salve Antoniana. Arrivato final(men)te S. Sal(vator)e, m'affaticai con (tu)tta forza per far conoscere gPantoniani la misera cecit, in cui si trovavano sommersi. Stavano quegli ostinati, e si difendevano quanto potevano, e chi mi trattava da stregone, chi da fattuc- chiaro, almeno da spia, e guida delPesercito dei R. Passati final(men)te otto giorni, restando loro convinti, e persuasi, abiurarono publigamente la loro falsa santa gittandomi ne piedi le corone di musanda, e poi gPassolsi pubicamente (sic!) dlie scommuniche. Ma vaglia la verit, il Chibenga oltre alPhavermi ricevuto con segni d'amore, m'agiuto molto nel negozio: e mostrandosi invergognato, e pen- zione delia vecchia regina Dona Anna de Leo. In base a taie accordo si riconosceva corne legittimo re del Congo Pedro IV ehe avrebbe dovuto essere solennemente inco- ronato il sabato santo. Ma Manuel de Nobrega attacc il duca di Bemba e le ostilit ripresero cos in tutto il paese. 6 This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 506 TEOBALDO FILESI tito dei suo errore, non solo mi diede da calpestar la corona ch'haveva; ma di pi, non potendo reggersi in piedi per la sua infermit, si fece portar nella piazza vicina da negri, e sostentandosi sopra le loro braccia, aspett, ehe doppo il (//. 312v) sermone Passolvessi con graltri. Un certo d. Daniele, figlio d'un gi defunto R pure d. Daniele, ripi- gliatasi la corona doppo havermela data per calpestare, e con quella in mano disse cosl. Ol. Voi (tu)tti sapete ehe, stando io immerso nella cecit, seguitando gPinganni delia falsa S. Antonio, gli volevo bene, gli tenevo devozione, e la difendevo. Voi sapete, ehe fui uno de suoi officiali pi fedeli. Voi finalmente sapete, ehe fui il primo
portar la corona e mi chiamavo fortunato. Adesso vi f vedere, ehe, sgombrate le tnbre dlia cecit mia colla venuta dei sacerdote di Dio nostro padre sp(iritua)le, sono il primo ad abiurare, et il primo
dargli la corona; eccola vedete, se mia: e me la gitt per calpestarla, et abbrugiarla con le altre. GPInterpreti ancora loro, gridando ad alta voce pregorono il popolo, ehe, sicome gPhavemano seguitati nella cecit, sottomettendosi aile diaboliche pazzie delia falsa S. Antonio; cosl gli seguitassero nel ravedimento colla vera abiurazione. Terminato final(men)te il (tu)tto, per divertirmi alquanto, andai ve- dendo quelle fabriche dlie chiese dirute, e volsi anche vedere la casa capanna delia falsa S. Antonio. Questa capanna stava ripartita in tr stanziole, ma non comparivano se non ehe due colle porte; una di qu, e Patra di la. la terza, ehe stava nel mezzo non compariva, ne si sapeva perche non haveva segno di porta veruna. Parendomi, ehe al difuora la capanna era pi grande di quello ehe al di dentro ricercavono (?) le due stanziole, slargai colle mani la paglia dei muro di mezzo; e trovai esservi la terza stanziola, ehe per inganno non haveva Pentrata. In questa stanziola di mezzo, slargando la paglia, o poi riaccomodandola di nuovo, entrando la falsa santa, quando fingeva d'andar in cielo. In una dlie (//. 313) altre due stanziole vi trovai pezzetti di candele, un'imagine in carta delia madonna con quantit di fili di palma, et un luoghetto in modo di capannella, dove dor- miva nel suolo per far penitenza. Non volsi abbruggiar la detta capanna acci (tu)tti la vedessero, e conoscessero pi scopertamente la falsit delia loro santa, e veramente restorno meravigliati di simili inganni e delia cecit loro. Passati poi otto altri giorni, doppo haver fatto de battesmi, e fatto un solo, o duoi casamenti, et ascoltato dlie confessioni, me ne tornai con allegrezza alPospizio, et il P. Prefetto si pose in camino per ritornar Loanda. Quest'anno stesso nel mese d'ottobre la Reg(in)a, ehe stava alla falda del monte Evlulu, dove il Re haveva piantato il suo campo, se ne fug secretamente di notte, e se n'ando dal Chibenga in S. Salvatore. L'anno del 1708 se ne passo in continui rumori, e tumulti, con scor- rerie e rubbamenti tr Puna, e Patra parte; perdendo per molto pi gli rebelli. In quest 'anno il Chibenga mando guerra con tradimento alla Pietra This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions NAZIONALISMO E RELIGIONE NEL CONGO ALl/lNIZIO DEL 1700 507 d'Insundu (49), ma il tradimento casco sopra di lui perdendo Ia guerra, colla quale pretendeva impadronirsi di quella fortezza per fugire nell'occasione la mano del R. In quest'anno stesso gli sognini t50) favorevoli del Chibenga uccisero il lor Conte, o sia Prencipe, facendone un'altro rstico, il quale se ne mori prima deiranno. Adesso ve n' un'altro, e dicono, ehe sia buon cristiano. costui f interprete; e questo ancora diede segno d'obbedire al R. Tn quest'anno pure mor la Reg(in)a Vecchia di Congo, ehe passava cent'an- ni d'et (51). L'anno passato final(men)te del 1709, il R non potendo pi soffrire Pinsolente ostinazione, et i continui disprezzi ehe gli faceva il Chibenga con suoi seguaci Rebelli, si risolv di terminare una volta gli disordini contu- maci. Preparo un'esercito di non pi, ehe 20 mila uomini in circa per dargli battaglia, giche il rimedio si vedeva disperato in altro modo. Prima (//. 313v) per di porsi in camino per andar battagliar in S. Sal(vato)re volse, ehe gli dassi la benedizione, ancorche vi fosse un cannico di Loanda con un altro prte, e non molto lungi il Vicrio G{enera)le; q(ues)ti erano stati mandati dal Vescovo d'Angola fine di por in possesso il R di Congo, egli per non volse accettar questo favore: si perche haveva gi pigliato possesso in S. Sal(vato)re, quando era stato acclamato la prima volta, si anche perche aspettava la corona dal Sommo Pontefice. Andammo dunque alla Chiesa (tu)tti quattro, cio il R, i duoi preti, ed io: e fatto alquanto d'orazione avanti l'altare, alzatomi in piedi, gli diedi la benedizzione col crocefisso, ch'havevo in mano. Glielo diedi bagiare, ed egli lo prese colla mano per portarlo seco. Havevo ripugnanza nel prin- cipio di darglielo, perche non ne havevo un'altro; et in quello vi era l'in- dulgenza. Conobbe il R la repugnanza onde, stringendolo pi colle mani, lo volse in (tu)tti modi, promettendomi di restituirmelo doppo la vittoria, siehe glielo diedi, ed egli sel'appese al collo. Usciti doppo dalla Chiesa, facendo egli segno di silenzio all'esercito, si pose in ginocchioni con (tu)tti gli altri; ed io, ripigliato il crocefisso in mano, e fatto un sermoncino, col quale esortai al coraggio, et al valore gli soldati: avertendogli, ehe, ottenuta la vittoria, non gli era pi lecito prose- guir avanti per trucidar, e cattivare gli fuggitivi nemici: esortandoli ancora, ehe, renunciando ogni sorte di supers tizione, confidassero solam(en)te nella (49 Pietra d'Insundu o Pedra di Nsundo era un marchesato del Congo. (50) Sognini = abitanti di Sogno o Soyo. (51) Secondo P. Bernardo da Gallo la regina Dona Anna sarebbe dunque morta nel 1708 e non nel 1710 corne indicato da Jadin, e al momento delia scomparsa essa passava cent'anni d'et ; il ehe constrasterebbe notevolmente con la data di nascita del 1625. Evidentemente P. Bernardo deve aver fatto dei calcoli molto approssi- mativi o deve essere stato suggestionato dall'et veneranda ehe i congolesi attribui- vano alla regina (v. nota 44). This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions 508 TEOBALDO FILESI misericrdia di(vi)na: esortato ancora il R alla clemenza con dar segno di ritirata subbito ottenuta la vittoria: pregandolo ricordarsi che non andava
distruggere, ma ristaurare il suo Regno, e la Fede cattolica; diedi final(men)te
(tu)tti la benedizzione. (//. 314) Postosi doppo Pesercito in camino, io accompagnai il R circa cinquanta passi, et abbracciandolo colla destra Pandavo esortando calorosa- mente al coraggio, alla clemenza et alla fiducia nella misericrdia divina. Andato egli alla guerra, io me ne tornai casa, pregando instantemente Iddio benedetto: non per l'utile particolare del R: ma per il bene commune del Regno, e delia nostra santa Fede. A' quindeci dunque di Febraio delPanno passato 1709 il R D. Pietro Quarto diede battaglia suoi rebelli, e n'ottenne felicemente la desiderata vittoria. Tagliate poi le mani, e testa al Chibenga, caporione principale de rebelli: pigli nuovo possesso, e si lasci stare nella sua reggia Citt di S. Sal(vato)re, intitolandosi Ristauratore e difensore dlia S. Fede. Mi dissero doppo i negri, ehe il R nelPatto del combattere, non haveva altre armi in mano, senon il crocifisso. Che subito doppo la vittoria diede segno di ritirata, com'io Phavevo esortato e pregato. Che gl'Antoniani non ancora estinti affatto, cantavano la salve antoniana colle corone dette di sopra, e col nome di pietosa chiamavano la lor falsa S. Antonio. E questo lo credo, perche duoi fratelli del Chibenga con un'altro, stiedero ostinati, senza voler mai abiurare, ne vedermi q(uan)do andai S. Salv(ator)e. Mi dissero, che le palle de nemici colpivano quei dei R, ma non feri- vano. Questo non s, se sia vero. Quello che viddi con gPocchi miei si , che quando andai rallegrarmi col R, viddi nelPosso dei suo occhio sini- stro, che vi haveva un segno di ferita; e dimandato, che cosa si fosse? mi rispose, che era stata una palia di schioppo, o spingarda, che Phaveva ferito alquanto: m senza fargli gran male se n'era cascata in terra. Se il R mi disse Ia verit; questo
certo, che, naturalmente parlando, conforme ai mio poo giudizio, doveva senza fallo restar smascellato. Final(men)te, (tu)tti dissero, che Ia vittoria ottenuta fi miracolosa (//. 314v), perche Pottennero fuor dei modo, che credevano loro. Basta, Ia fede, ch'haveva il R mi pareva grande e (tu)tti andavano allegramente sotto il nome di rialzar le chiese dirute, e di ristaurar, e stabilire Ia S. Fede di Christo. Doppo final(men)te essermi rallegrato col R, gli chiesi, che mi resti- tusse il crocefisso, conforme Ia promessa fattami di volermelo restituire doppo Ia vittoria ottenuta. Mi rispose, che haveva ottenuto Ia vittoria: m gli fuggitivi rebelli non havevano ancora obbedito; siehe col crocefisso haveva ottenuta Ia vittoria, col crocefisso ancora voleva ridurre alPobb(e- dienz)a i fuggitivi. fui dunque costretto lasciarglielo, ed io me ne venni senza crocefisso. II resto sia detto nel conto delia villicazione missionale. Roma nel Convento de Cap(uci)ni 17 (otto)bre 1710. {continua) This content downloaded from 128.148.252.35 on Tue, 8 Oct 2013 22:15:32 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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