Anda di halaman 1dari 4

gabriellagiudici.it http://gabriellagiudici.

it/giorgio-agamben-la-crisi-perpetua-come-strumento-di-potere/
Giorgio Agamben, La crisi perpetua come strumento di potere
Da Il lavoro cult urale, la t raduzione dellint ervist a pubblicat a dalla Frankf urt er Allgemeine
Zeit ung il 24 maggio 2013, dopo lo scalpore suscit at o dallidea di un impero latino da
opporre al dominio t eut onico sullEuropa. Agamben vi assume la post ura ast rat t a del
cost it uzionalist a, t ornando sui concet t i a lui cari di legittimit, legalit, democrazia, crisi;
assent e (inevit abilment e) quello di politica.
Professor Agamben, quando lo scorso marzo ha proposto lidea di un impero latino contro il
dominio tedesco in Europa, simmaginava che questa idea avrebbe avuto una tale risonanza? Nel
frattempo il suo saggio stato tradotto in molte lingue e discusso appassionatamente in mezzo
continente
Agamben: No, non me lo aspettavo. Ma credo nella f orza delle parole, quando sono pronunciate al
momento giusto.
La frattura dentro lUnione Europea davvero una frattura tra economie e modi di vita
germanico del nord e latino del sud?
Agamben: Vorrei chiarire il f atto che la mia tesi stata esagerata dai giornalisti e quindi fraintesa. Il
titolo del mio articolo, Limpero latino al contrattacco! [qui la traduzione italiana], stato scelto dalla
redazione di Libration ed stato ripreso dai media tedeschi. Non ho mai utilizzato quella f rase. Come
potrei contrapporre la cultura latina a quella tedesca, quando qualsiasi europeo dotato dintelligenza sa che
la cultura italiana del Rinascimento o della Grecia classica sono oggi parte integrante della cultura tedesca,
la quale le ha rif ormulate e se n appropriata?
Dunque non una questione di impero latino dominante o di tedeschi ignoranti?
Agamben: Lidentit di ogni cultura europea unidentit di frontiera. Un tedesco come Winckelmann
o Hlderlin potrebbe essere pi greco dei greci. E un f iorentino come Dante potrebbe sentirsi tedesco
quanto limperatore Federico II di Svevia. Questo ci che caratterizza lEuropa: una particolarit che non
smette di oltrepassare le f rontiere nazionali e culturali. Loggetto della mia critica non era la Germania,
ma il modo in cui lUnione Europea stata costruita, vale a dire su base esclusivamente economica.
Dunque, in questo processo di costruzione sono state ignorate sia le nostre radici culturali e spirituali, sia
quelle politiche e giuridiche. Se ci stato interpretato come una critica alla Germania, perch la
Germania, a causa della sua posizione dominante e nonostante la sua eccezionale tradizione f ilosof ica,
oggi sembra incapace di concepire unEuropa f ondata su qualcosa di diverso dalleuro e dalleconomia.
In che senso lUnione Europea ha negato le sue radici politiche e giuridiche?
Agamben: Quando parliamo di Europa oggi, ci troviamo di f ronte allenorme repressione di una verit tanto
dolorosa quanto ovvia: la cosiddetta costituzione europea illegittima. Il testo varato con questo
nome non mai stato votato dai popoli europei. Quando stato messo ai voti, ad esempio in Francia e
Olanda nel 2005, stato rif iutato con f orza. Quindi, dal punto di vista legale, ci che abbiamo non
una costituzione, bens un trattato concordato tra governi: diritto internazionale, non diritto
costituzionale. Recentemente un esperto tedesco di diritto molto rispettato come Dieter Grimm ci ha
ricordato che la costituzione europea manca di un elemento democratico f ondamentale, poich ai cittadini
europei non stata concessa possibilit di esprimersi in merito. E ora lintero progetto di ratif ica popolare
stato congelato.
proprio questo il famoso deficit democratico del sistema europeo
Agamben: Non dovremmo perdere di vista questo elemento. I giornalisti, soprattutto in Germania, mi hanno
accusato di non capire nulla di democrazia, ma f arebbero bene a prendere in considerazione il f atto che
lUnione Europea innanzitutto una comunit fondata su trattati tra stati camuffati con una
costituzione democratica. Lidea di Europa come potere costituente uno spettro che nessuno si
azzarda pi a evocare. Tuttavia solo con una costituzione valida che le istituzioni europee potrebbero
riacquisire legittimit.
Questo significa che lei vede nellUnione Europea unentit illegale?
Agamben: Non illegale ma illegittima. La legalit una questione di regole con cui si esercita il
potere; la legittimit il principio che sta alla base di queste regole. I trattati legali non sono mere
formalit poich riflettono una realt sociale. Per cui chiaro che unistituzione senza una costituzione
non pu seguire politiche sincere, e che ogni stato europeo continua ad agire secondo interessi egoistici
e oggi ci signif ica chiaramente interessi economici. Il minimo comun denominatore di questa comunit si
manif esta in maniera chiara quando lEuropa agisce come un vassallo degli Stati Uniti e prende parte a
guerre che non sono f ondate su alcun interesse comune, n sulla volont dei popoli. Alcuni stati
fondatori dellUnione Europea come lItalia, con le sue molte basi americane assomigliano pi a
dei protettorati che a degli stati sovrani. Nelle questioni politiche e militari c un Alleanza Atlantica, ma
certamente non unEuropa.
Dunque lei allUnione Europea preferirebbe un imperium latino, al cui stile di vita i germanici
dovrebbero adattarsi
Agamben: No, f orse ho ripreso il progetto di imperium latino di Alexandre Kojve in maniera provocatoria.
Nel Medio Evo quanto meno le persone sapevano che lunione di societ politiche diverse doveva
significare qualcosa di pi che una societ esclusivamente politica. A quel tempo, il legame andava
cercato nella cristianit. Oggi credo che questa legittimazione vada cercata nella storia
dellEuropa e nelle sue tradizioni culturali. A differenza degli asiatici e degli americani, per cui la
storia significa qualcosa di completamente diverso da come noi la intendiamo, gli europei
incontrano sempre la verit nel dialogo con il proprio passato. Per noi il passato non signif ica solo
uneredit o una tradizione culturale, ma una condizione antropologica di f ondo. Se ignorassimo la nostra
storia potremmo solo penetrare nel nostro passato in maniera archeologica. Il passato diventerebbe per
noi una f orma di vita distinta. LEuropa ha una relazione speciale con le sue citt, i suoi tesori artistici, i suoi
paesaggi. In questo consiste lEuropa. E in questo risiede la sua sopravvivenza.
Quindi lEuropa innanzitutto una forma di vita, una sensazione storica di vita?
Agamben: S, ed per questo che nel mio articolo ho insistito sul f atto che dobbiamo preservare le nostre
peculiari f orme di vita. Quando gli Alleati hanno bombardato le citt tedesche, sapevano che avrebbero
potuto distruggere lidentit tedesca. Allo stesso modo, gli speculatori stanno distruggendo il paesaggio
italiano con il cemento, le autostrade e le superstrade. Questo non signif ica solo derubarci di ci che
possediamo, ma anche della nostra identit storica.
Allora lUnione Europea dovrebbe valorizzare le differenze al posto dellarmonizzazione?
Agamben: Forse non esiste un altro posto al mondo in cui percepibile una tale variet di culture e di
f orme di vita come in Europa. A mio avviso, in passato la politica si esprimeva nellidea di impero romano,
poi di impero romano-germanico. Linsieme ha sempre lasciato intatte le particolarit dei popoli. Non f acile
prevedere cosa possa emergere oggi al posto di questo modello. Ma sicuramente unentit politica che
prenda il nome di Europa non pu che muovere i suoi passi dalla consapevolezza del passato. per questa
ragione che la crisi attuale mi sembra cos pericolosa. Dobbiamo immaginare lunit nella piena
consapevolezza delle dif f erenze. Invece negli stati europei le scuole e le universit quelle stesse
istituzioni che dovrebbero tramandare la nostra cultura e stimolare il contatto tra passato e
presente vengono demolite ed economicamente indebolite. Questo indebolimento va di pari
passo con una crescente museificazione del passato. Un processo che sta prendendo piede in
molte citt, trasformate in zone storiche in cui gli abitanti sono costretti a sentirsi turisti negli
spazi in cui vivono.
Questa museificazione strisciante va di pari passo con un impoverimento strisciante?
Agamben: ormai chiaro che dobbiamo f ar f ronte a problemi la cui natura non solamente economica. La
questione lesistenza dellEuropa nel suo insieme a partire dalla nostra relazione con il passato. Lunico
posto in cui il passato pu vivere il presente. E se il presente non percepisce pi il proprio
passato come un qualcosa di vivo, le universit e i musei diventano problematici. evidente che in
Europa vi sono forze che cercano di manipolare la nostra identit tagliando il cordone ombelicale
che ci lega al nostro passato. In questo modo le dif f erenze vengono cancellate. Ma lEuropa pu essere
il nostro f uturo se chiariamo a noi stessi che questo f uturo signif ica prima di tutto il nostro passato. Un
passato che si cerca sempre pi di liquidare.
Dunque questa crisi la forma di espressione di un sistema di governo che si applica alle nostre
vite quotidiane?
Agamben.: Il concetto di crisi ormai divenuto il motto della politica moderna, e da tempo f a parte di
tutte le sf ere della vita sociale. La parola stessa esprime due radici semantiche: una medica, che si
riferisce al percorso di una malattia, e una teologica, che si riferisce al Giudizio Universale.
Tuttavia oggi entrambi i significati si sono trasformati, annullando la loro relazione con il tempo.
Crisi nellantica medicina significava giudizio, il momento decisivo in cui il dottore si rendeva
conto se il paziente sarebbe sopravvissuto o no. Invece lattuale interpretazione della nozione di
crisi si riferisce a uno stato permanente. Dunque questa incertezza si estende al futuro,
indefinitamente. La stessa cosa vale per il senso teologico di crisi: il Giudizio Universale non era
separabile dalla fine del tempo. Invece oggi il giudizio viene separato dallidea di fine e posticipato
ripetutamente. Cos la prospettiva di una decisione senza f ine, un interminabile processo decisionale
che non si conclude mai.
Questo significa che la crisi del debito, la crisi della finanza statale, della moneta, dellUnione
Europea, sono crisi senza fine?
Agamben: Oggi la crisi divenuta uno strumento di governo. Essa serve a legittimare decisioni
politiche ed economiche che di fatto privano i cittadini di qualsiasi possibilit di decisione. Questo
estremamente chiaro in Italia, dove si f ormato un governo nel nome della crisi e Berlusconi tornato al
potere contro la volont degli elettori. Questo governo illegittimo tanto quanto la cosiddetta
costituzione europea. I cittadini europei devono rendersi conto che questa crisi senza fine come
qualsiasi stato di emergenza incompatibile con la democrazia.
Quali prospettive restano allEuropa?
Agamben: Dobbiamo iniziare con la riscoperta del significato originario della parola crisi, intesa
come momento di giudizio e scelta. LEuropa non pu continuare a posticipare a un f uturo indef inito.
Molti anni f a il f ilosof o Alexandre Kojve, un alto rappresentante di ci che poi sarebbe stata lEuropa nel
suo stadio embrionale, ipotizzava che lhomo sapiens era giunto alla f ine della sua storia e che erano
rimaste solo due possibilit. O lAmerican way of lif e, che Kojve vedeva come una sorta di vegetazione
post-storica. O lo snobismo giapponese, una f orma di celebrazione di rituali vuoti di una tradizione privata
di qualsiasi signif icato storico. Penso che lEuropa possa rendersi conto dellesistenza di unalternativa, di
una cultura che rimanga sia umana sia vitale, poich in dialogo con la sua propria storia e quindi in grado di
acquisire una nuova vita.
LEuropa, intesa come cultura e non solo come spazio economico, potrebbe dunque offrire una
risposta alla crisi?
Agamben: Per oltre duecento anni le energie umane europee si sono f ocalizzate sulleconomia. Molti
elementi indicano che per lhomo sapiens giunto il momento di riorganizzare lazione umana al di l di
questa dimensione esclusivamente economica. qui che lEuropa pu of f rire il suo contributo al
f uturo.

Anda mungkin juga menyukai