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Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE) induce il Misfolding della Proteina Cellulare Prionica (PrPC) di addotte specie resistenti ai prioni senza alterare le loro caratteristiche patologiche
Judul Asli
Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE) induce il Misfolding della Proteina Cellulare Prionica (PrPC) di addotte specie resistenti ai prioni senza alterare le loro caratteristiche patologiche
Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE) induce il Misfolding della Proteina Cellulare Prionica (PrPC) di addotte specie resistenti ai prioni senza alterare le loro caratteristiche patologiche
Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE) induce il Misfolding della Proteina Cellulare Prionica (PrPC) di addotte specie resistenti ai prioni senza alterare le loro caratteristiche patologiche
Corso di Laurea Magistrale in Biologia Molecolare della Cellula
Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE) induce il Misfolding della Proteina Cellulare Prionica (PrP C ) di addotte specie resistenti ai prioni senza alterare le loro caratteristiche patologiche
Relazione di XXXXXXXXX Matricola n. XXXXXXXXX
ANNO ACCADEMICO 2013/2014 I. Introduzione
LEncefalopatia Spongiforme Bovina (BSE), anche conosciuta come Morbo o Male della Mucca Pazza, una malattia cronica causata da un prione (dallinglese prion = PRoteinaceus Infective ONly particle) che colpisce i bovini in maniera degenerativa e irreversibile. Il prione una proteina che ha subito un processo denominato misfolding (quando la proteina lascia la sua conformazione naturale) e forma un isomero conformazionale che perde la funzione originale e a volte diventa tossica allorganismo. La BSE considerata una malattia di grande rilevanza sociale ed economica, prima perch colpisce maggiormente un prodotto di grande importanza economica per vari paesi, e poi perch questa malattia pu essere trasmessa in maniera naturale alluomo ed agli altri animali domestici. Recentemente, la BSE stata comparata ad una variante del Morbo di Cretzfeldt-Jacob che colpisce luomo. Tuttavia, esistono alcune specie che, anche se sono esposte ai prioni da BSE, non soccombono alla malattia, come le famiglie Canidae (cane, lupo) e Leporidae (coniglio). Curiosamente, esiste un deficit di studi su queste specie rispetto alla trasmissione naturale o sperimentale o sui meccanismi di resistenza al prione. Altrimenti, la Proteina Cellulare Prionica (PrP C ) di queste specie pu essere misfoldata in vitro attraverso un processo chiamato PMCA (protein misfolding cyclic amplification), il quale utilizza della sonicazione per indurre la formazione dei nuovi prioni. Studi come questi sono importanti per prevedere il comportamento della BSE e pu aiutare a stabilire la valutazione dei rischi nelle specie resistenti e anche nelluomo. Obiettivo di questo lavoro in primo luogo analizzare le propriet biochimiche e biologiche di nuovi prioni generati in vitro dopo il seeding dei cervelli di coniglio e di cane omogeneizzati con la BSE classica.
II. Materiale e Metodi
Gli scienziati hanno prodotto i nuovi prioni per gli studi di replicazione prionica in vitro utilizzando un campione omogeneizzato di cervello di bovino BSE-positivo clinicamente affetto. Questo omogeneizzato stato mescolato con altri omogeneizzati di cervello di coniglio e di cane per produrre i prioni in vitro via PMCA I prioni prodotti in vitro (BSE-RaPrP res > coniglio; BSE-DoPrP res > cane) e i prioni dellomogeneizzato di bovino BSE-positivo costituiscono prioni di primo passaggio. Parallelamente, per gli studi di replicazione prionica in vivo, stato preparato un omogeneizzato di cervello di topi inoculati con i prioni prodotti in vitro e con lomogeneizzato di cervello di bovino BSE-positivo (lo stesso utilizzato per iniziare la reazione di PMCA). I prioni prodotti dentro i topi inoculati costituiscono prioni di secondo passaggio. La caratterizzazione biochimica dei prioni prodotti in vivo e in vitro stata fatta via Western Blotting. Seguendo un protocollo specifico, con condizioni controllate di temperatura e umidit, topi tgBov (che super-esprimono PrP C bovina) e tgHum (che super-esprimono PNRP umana > metionina nel codon 129) sono stati inoculati secondo la seguente tabella::
Modello Primo Passaggio Secondo Passaggio tgBov BSE-positivo BSE-positivo BSE-RaPrP res BSE-RaPrP res
BSE-DoPrP res BSE-DoPrP res
BSE-negativo (controlle - ) - tgHum BSE-positivo - BSE-RaPrP res - BSE-DoPrP res -
I topi sono stati uccisi e vari tipi di analisi fatte, come limmunoistochimica e la semiquantificazione delle lesioni istopatologiche.
III. Risultati
Sulla produzione dei prioni, gli scienziati hanno osservato che, prima di presentare i campioni alla PMCA, non c stata una formazione significativa di prioni, nonostante che la PrP C di coniglio presentasse una resistenza leggermente pi piccola che la PrP C di cane. Il risultato del Western Blotting ha confermato la produzione dei prioni dopo la reazione di PMCA (BSE-RaPrP res > omogeneizzato di coniglio seeded da BSE- positivo; BSE-DoPrP res > omogeneizzato di cane seeded da BSE-positivo; Cattle > omogeneizzato dei topi inoculati con BSE-positivo; Scrapie > usato come riferimento per determinare i diversi padroni elettroforetici; Control > omogeneizzato di cervello bovino).
Sullanalisi con i topi, si pu dire che non c stata nessuna differenza significativa nelle caratteristiche patobiologiche della BSE dopo la inoculazione nei topi che super-esprimevano PrP C tra i prioni prodotti in vitro. Il tempo di incubazione ha presentato una differenza significativa (diminuzione) solo tra i topi BSE-RaPrP res e BSE-DoPrP res del primo passaggio e quelli del secondo (riduzione pi accentuata tra i topi BSE-DoPrP res dei due gruppi). I cervelli, quando analizzati nel microscopio, hanno presentato lesioni spongiformi di vari misure in tutti i topi inoculati. Non c stata nessuna differenza a questo punto tra primo e secondo passaggio. Nella figura seguente si pu vedere un taglio istologico e la caratterizzazione istopatologica rivelando la PrP d nel secondo passaggio. Il profilo delle lesioni molto simile.
Sui topi che portano il gene umano PRNP, linoculo BSE-positivo non ha causato la malattia in nessun animale, come in accordo con altri dati gi pubblicati. L inoculo BSE-DoPrP res ha presentato un risultato simile. Tuttavia, 2 animali in cui stato inoculato la BSE-RaPrP res sono morti, presentando lesioni spongiformi e deposito di PrP d come si pu vedere nell immagine seguente. Negli altri topi le lesioni erano minime e si erano confuse con lesioni naturali dovute allet avanzata.
IV. Discussione
Le malattie prioniche sono conosciute da molto tempo, sia che influenzino luomo direttamente o indirettamente. Il riconoscimento che la BSE sia una malattia che si trasmette tra varie specie ha indicato le malattie prioniche come un grande problema economico e di salute pubblica. Grandi quantit di soldi sono stati spesi in vari paesi sia per eliminare gli animali malati, sia per cambiamenti radicali nelle politiche di controllo delle malattie. Tutti questi studi fatti sullesistenza naturale dei prioni non bastano per capire il comportamento di queste proteine in determinate specie. La comunit scientifica frenata dal fare qualsiasi affermazione sulla suscettibilit di un ospite ai vari prioni, visto che non si pu affermare, ad esempio, che il cane sia resistente a tutti i tipi di prioni. Secondo gli autori, la BSE stata scelta per la sua propriet zoonotica e perch il lignaggio del prione relativamente promiscuo e dimostra una infettivit in molte specie. Nei risultati, la PrP C del coniglio ha dimostrato una facilit notevole per cambiare la sua conformazione, assumendo la forma prionica, La PrP C del cane invece ha dimostrato una resistenza maggiore, suggerendo una immunit forte di questa specie alla BSE. Il confronto tra il lignaggio BSE-positivo puro e i prioni prodotti in vitro ci permette di dire che le propriet biochimiche del prione non cambiano nelle diverse specie, per stato necessario lo studio in vivo per conferire sulle propriet patobiologiche. Il topo che esprime il gene PRNP stato un modello chiave per dire che la BSE aveva un comportamento diverso sul periodo di incubazione anche se manteneva uguali altre caratteristiche, come il profilo di Western Blotting, massa molecolare, ecc. I dati mostrano anche che la difficolt per ottenere la produzione dei prioni non interviene sulla sua attivit patobiologica, come si vede nel caso del cane. I risultati ottenuti con la BSE non permettono di inferire sul comportamento di altri prioni adattati alle queste specie, ma si pu affermare che se la BSE infettasse un cane o un coniglio, manterrebbe le sue caratteristiche patobiologiche, anche come un suo potenziale zoonotico.
V. Riferimento
Questa relazione focalizzata sullarticolo intitolato Bovine Spongiform Encephalopathy Induces Misfolding of Alleged Prion-Resistant Species Cellular Prion Protein without Altering Its Pathological Features, di Vidal et al.