La Magliana Vecchia il quinto quadrante urbano del Municipio XV, il pi esterno
fra quelli compresi nel Grande Raccordo Anulare. Il GRA ne costituisce il confine ovest, insieme con il Tevere a sud, via della Pisana a nord e il fosso della Magliana ad est. La Magliana Vecchia si articola in tre settori: la piana golenale di Parco dei Medici, larea collinare della Muratella e quella pi interna ed estesa della Tenuta Somaini (Casa Mattei). Comunemente percepita come Magliana Vecchia anche larea intorno alla Stazione Magliana e Colle del Sole (Borgata Magliana), che ricade invece nel quadrante del Trullo. Il nome della Magliana compare per la prima volta in un documento del 1018. Letimologia controversa: taluni la fanno derivare da una Gens Manlia latina, altri dallipotetico avamposto etrusco di Allias, altri ancora dalla consuetudine di denominare Molleus (molle) i punti di guado sul Tevere. Il primo popolamento avviene comunque gi in epoca arcaica ed il ripopolamento medievale precoce. Nel Rinascimento avviene la grande fioritura intorno al Castello della Magliana, con lattiguo parco di Papa Leone Medici. Le urbanizzazioni recenti iniziano ai primi del Novecento alla Borgata Magliana, cui segue negli Anni Trenta il borgo rurale di Somaini. Negli Anni Settanta nasce il polo terziario di Parco dei Medici; oggi in corso una nuova edificazione alla Muratella. presente un unico edificio di culto, la Madonna di Pompei. Gran parte del territorio occupato dalla riserva Tenuta dei Massimi.
Il PATRIMONIO STORICO - CULTURALE
Il Castello della Magliana (Villa della Magliana)
Il Castello della Magliana la pi antica sede dei Papi della Campagna Romana. ubicata lungo la via Portuense, tra la riva destra del Tevere e lattuale via della Magliana, in un vasto fondo dove gi nel Medioevo (XI sec.) esisteva un casale Manlianum di propriet del Monastero di S.Pancrazio. Al sesto decennio del 400 risale la costruzione di un casino di caccia voluto da Nicol Forteguerri divenuto cardinale della chiesa di S. Cecilia, il quale inaugur la tradizione venatoria del fondo che, per la sua prossimit al Tevere, era un territorio particolarmente ricco di selvaggina. Anche negli anni successivi infatti, la tenuta fu teatro di battute di caccia e festini. Nel 1484, con lelezione di Papa Innocenzo VIII, la Magliana crebbe dimportanza divenendo, oltre che residenza di caccia, anche luogo privilegiato per brevi soggiorni di villeggiatura del nuovo Papa e sede di rappresentanza. Al Papa si deve la costruzione del palazzetto omonimo che costituisce lala pi antica dellattuale complesso. Lo stile severo del lato esterno delledificio innocenziano e le solide mura indicano chiaramente la presenza anche di una funzione difensiva, resa necessaria dai continui pericoli di assalti ed incursioni dei nemici. Ma il periodo di massimo splendore del complesso inizi con lavvento di Papa Giulio II (1503-1513) della Rovere, proseguendo sotto Leone X (1513-1521) Medici. Grazie a loro, la dimora fu trasformata in una nobile villa residenziale, frequentata da letterati, artisti e musicisti. Lo spazio esterno alla residenza fu sistemato a giardino e corredato da una uccelliera, mentre la tenuta fu interessata da lavori per migliorare le coltivazioni. Al progetto di ampliamento ed abbellimento della villa furono chiamati i pi celebri artisti del Rinascimento italiano. Giuliano da Sangallo si occup del progetto architettonico complessivo, inserendo elementi quali il portico, la loggia-belvedere, il salone delle Muse nel piano nobile, la fontana che si erge al centro del cortile. Il Bramante fu impegnato nella realizzazione della Cappella dedicata a S.Giovanni Battista; Raffaello ed i suoi discepoli e Gerino da Pistoia, allievo del Perugino, eseguirono la decorazione pittorica. Nel corso dell800 per, molte di queste preziose opere pittoriche furono distaccate e trasferite in luoghi diversi: Museo del Louvre di Parigi, Museo dArte di Narbonne, cappella Grassi a Lora (Como), Museo di Roma Palazzo Braschi. Dal XVII secolo, anche a causa dellinsorgenza della malaria, la villa cadde in progressivo abbandono, ridotta a casale agricolo; per la sua rinascita dobbiamo attendere il 1959, quando fu ceduta dallo Stato Italiano allOrdine dei Cavalieri di Malta che la riadattarono, trasformandola nellattuale Ospedale intitolato a S.Giovanni Battista.