L’Universo oggi
All’epoca in cui Einstein proponeva il suo modello d’universo era diffu-
so l’apologo delle larve piatte che vivevano sulla superficie di una sfera
grandissima rispetto alle loro dimensioni, e che gradualmente accerta-
vano, con misure, che sulle grandi distanze erano violate le leggi della
geometria euclidea. Credevano di vivere in un piano e scorpirono di
DI IPO TESI
vivere su una sfera. Analogamente potrebbe accadere a noi - che cre-
diamo di vivere in uno spazio tridimensionale piatto - di appurare, con
ELABORATORE
misure effettuate su scale molto grandi, che nell’universo non valgono
i teoremi della geometria di Euclide, bensì quelli di una geometria iper-
sferica. L’astratto matematico potrebbe essere il concreto dell’esistenn-
za. Il rilievo che la geometria di varietà come la sfera e l’ipersfera possa
essere studiata intrinsecamente è fondamentale per l’uso di questi
concetti in cosmologia, dove non ha senso pensare la varietà che rap-
presenta l’universo immersa in uno spazio a un numero superiore di
dimensioni. È immediatamente tangibile che in un tale universo ogni
DI SAPONE
punto è centro, e che esso non ha confini; specificamente, che in qua-
lunque direzione ci si allontani da uno dei suoi centri, non si raggiunge COME LE BOLLE
mai una frontiera. Immaginiamo ora questa sfera in espansione. Salvo
per moti locali, le galassie manterranno le posizioni che occupano su SEMPRE;
di essa, tuttavia, come effetto dell’espansione, esse si allontaneranno
le une dalle altre con quella che possiamo chiamare una velocità effi-
cace, determinata dal rapporto fra l’aumento della distanza prodottosi
CONTINUARE
in un dato intervallo di tempo cosmico e l’intervallo stesso. Le velocità
efficaci di recessione sono dunque proporzionali alla distanza, proprio CHE NON PUÒ
secondo la legge di Hubble (almeno finchè si può assumere che il tasso
di espansione si mantenga costante). L’espansione dell’universo, in un
modello come questo, non è vista come un’espansione della materia
DELL’UNIVERSO,
in uno spazio prefissato, ma come una dilatazione dello spazio inter-
galattico. In relazione a ciò, il redshift non è interpretato in termini di
un moto di recessione delle galassie attraverso lo spazio, bensì come
un aumento di lunghezza d’onda determinato dalla dilatazione che lo
1
spazio subisce durante lo stesso tragitto della radiazione dalla galassia
emittente a quella ricevente. Ma siamo obbligati a fare nostro questo
specifico modello di universo? No. Il modello ipersferico è uno dei tre
casi possibili. Si deve assumere, per partire da un fatto preciso, che gli
atomi non siano soggetti a espansione. Una dilatazione delle distanze
all’interno degli atomi comporterebbe una modifica delle frequenze di
emissione; lo si intuisce immediatamente facendo mentalmente ricor-
so al modello atomico di Bohr per l’atomo di idrogeno, in cui le fre-
quenze di emissione sono legate alla differenza fra i raggi delle orbite,
che non sono scalate linearmente. La ragione deve essere attribuita
all’intensità dell’interazione elettromagnetica responsabile dei legami
all’interno dell’atomo. In generale, si deve pensare a una resistenza
all’espansione che si produce in tutti i sistemi legati e, in primis, na-
turalmente, in quelli legati gravitazionalmente. Se mi è concesso un
piccolo intervento, vorrei farvi partecipi di qualcosa di cui mi ricordo:
le osservazioni che al proposito fece Arthur Eddington. Fu lui, credo, a
mettere per primo il dito sulla piaga, osservando che, se tutto si dilata,
è come se non si dilatasse nulla.
input_da: Silvio Bergia, Dialogo sul sistema dell’universo,
McGraw-Hill, Milano, 2002 pp.17-20
L’Universo nel 1934
[Se viaggiamo sulla superficie della terra per un tempo sufficientemen-
te lungo, torniamo al nostro punto di partenza, dopo di aver compiuto il
giro del mondo. Gli scienziati del giorno d’oggi sono convinti che, se po-
tessimo viaggiare diritti attraverso lo spazio per un tempo sufficiente,
LA COSTANTE INESATTEZZA A CUI potremmo tornare anche noi al punto di partenza, dopo aver compiuto
il giro dell’universo. Le ragioni che ci spingono a credere in questa af-
SONO DESTINATE LE NOSTRE PIÙ fermazione non sono di natura astronomica, né fu un astronomo colui
ACCURATE TEORIE CI SPINGE A DISPORLE CON che scoperse come lo spazio si debba curvare su se stesso come la
superficie della terra: fu Einstein, che è un matematico ed un fisico.
ORDINE LUNGO L’ASSE DELLE VERITÀ. IN UN SI- Se la sua teoria della relatività è vera, lo spazio non può continuare
STEMA SENZA ORIGINE OGNI RISPOSTA È VERA per sempre; deve curvarsi su se stesso come la superficie della terra.
Ed ora voi mi chiederete se questa teoria della relatività corrisponda
E FALSA AL CONTEMPO. L’UNIVERSO SI RINNOVA al vero: io non ve lo posso dare per certo, tutto quello che posso dire
si è che ogni esperimento fatto per provare la teoria della relatività ha
E, OGNI VOLTA, ASSUME LE SEMBIANZE ESATTE dato risultati in suo favore]. Negli ultimi anni si è fatta una scoperta
DI CIÒ CHE PENSIAMO CHE SIA - LA COSTANTE veramente sensazionale. Tutti i ragazzi sanno come sia facile fare le
INESATTEZZA A CUI SONO DESTINATE LE NOSTRE
bolle di sapone, ma quanto sia più difficile il farle durare più di un mi-
nuto o due; dopo di questo tempo la bolla scoppia improvvisamente e
PIÙ ACCURATE TEORIE CI SPINGE A DISPORLE scompare. In tempi recentissimi si è scoperto che l’universo è simile
ad una bolla di sapone. Un matematico belga, Lemaitre, ha dimostrato
CON ORDINE LUNGO L’ASSE DELLE VERITÀ. IN che l’universo di Einstein ha proprietà simili a quelle della bolla, ed è
UN SISTEMA SENZA ORIGINE OGNI RISPOSTA È instabile, ma non esattamente come una bolla di sapone. L’instabilità
dell’universo assume l’aspetto di una incapacità a fermarsi. Non appe-
VERA E FALSA AL CONTEMPO. L’UNIVERSO SI na è venuto ad esistere, ha cominciato ad aumentare - a gonfiarsi - e
deve continuare ad espandersi indefinitamente; non accade già come
RINNOVA E, OGNI VOLTA, ASSUME LE SEMBIAN- accade alla bolla di sapone che abbiamo gonfiato e staccato dal tubet-
ZE ESATTE DI CIÒ CHE PENSIAMO CHE SIA, LA to che ci è servito a tale scopo, né a quella che stiamo ancora facendo:
la sua grandezza, al contrario, aumenta sempre, e deve continuare ad
COSTANTE INESATTEZZA A CUI SONO DESTINA- aumentare fino alla fine del tempo. Come la pellicola della bolla di sa-
TE LE NOSTRE PIÙ ACCURATE TEORIE CI SPINGE pone si allarga, diviene sempre più sottile, e le sue diverse particelle
vengono a trovarsi sempre più distanti tra di loro. Così, come l’universo
A DISPORLE CON ORDINE LUNGO L’ASSE DELLE
aumenta di volume, la distribuzione dei corpi nello spazio diviene sem-
pre più sparsa, e le nebule, le grandi città astrali disposte nella pellicola
della bolla di sapone, si staccano sempre più tra di loro. Già adesso
alcune di esse sono così distanti che è necessario un potentissimo te-
n° 1 lescopio per poterle scorgere; col tempo si saranno allontanate tanto
25 novembre 2009
input_Silvio Bergia, James Jeans che saranno necessari telescopi sempre più potenti, se non si vorran-
no perdere di vista. Logicamente, dobbiamo considerare un caso ancor
peggiore di questo: perchè un universo in espansione, non solamente
SYNTH è un progetto ideato e realizzato aumenta sempre di volume, ma aumenta anche la velocità di questa
dall’instabile redazione di 207. (edizione “groviglio” ‘08) sua espansione. Così si giungerà ad un tempo in cui esso si espanderà
così rapidamente che nessun raggio di luce ne potrà più compiere il gi-
SYNTH è un elaboratore e visualizzatore di ipotesi. ro; mentre la luce percorrerà un milione di chilometri, la circonferenza
Viene prodotto senza scopo di lucro. dell’universo si sarà allargata di due milioni di chilometri, cosicchè la
Il contributo richiesto è pari al costo della copia.
luce si troverà a dover compiere un viaggio ancora più lungo di quello
Tutti i dati in ingresso, testi e immagini, vengono elaborati
e visualizzati da SYNTH che li contrasta, distorce, disturba, che doveva compiere quando era partita. Allora, cercare di guardare
sfoca, stilizza e renderizza. attorno all’universo sarà come cercar di prendere un treno che si sia
SYNTH viene distribuito ogni qualvolta i dati siano sufficienti già avviato ad una velocità maggiore di quella delle nostre gambe. Ho
a stimolarne i processi di elaborazione. detto che tal tempo giungerà; dovrei aggiungere che, se i calcoli dei
matematici sono degni di fede, questo tempo, è già giunto; noi siamo
Per caricare dati, sotto forma di testi e immagini
entrati a far parte dell’universo troppo tardi, per potervi vedere tutto
o mettersi in contatto con la redazione:
attorno.
207.liberastampa@libero.it
SYNTH è un’idea “groviglio”, Carlo Cirino, Cecilia Giampaoli, via Petrucci 19, Pesaro; input_da: James Jeans, Le stelle nel loro corso,
viene stampato presso la copisteria - Centro Copie - via Saffi 50, Urbino
Fratelli Treves Editori, Milano, 1934 pp. [175-176] 180-182