la via, la verit e la vita Copyright 2007 Provvedimento del Presidente del Tribunale di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008 del Registro Stampe e Periodici. anno 2 - n. 5 trimestrale - gennaio/marzo 2009 copia gratuita questa rivista emanazione della Draco Edizioni fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica. in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994 per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo, e di Energheia, fondata nel 1996, prima scuola italiana per terapeuti esoterici. Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana- tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia. Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati. Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita. Massimo Rodolf La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del- la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma- schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco. Maestro Morya Immagine di copertina: foto di Manuela Baccin ... e lo Spirito aleggiava sulle acque Collaborazione progetto grafco Simona Murabito Stampato presso la tipo-litografa AG snc di Rustichelli & C. Sommario Editoriale Curatore: Massimo Rodolf IL VALORE DELLA GIOIA pag. 2 Conoscere la conoscenza Curatore: Andre Innocenti GALILEO E PATANJALI Ovvero Il metodo sperimentale in Occidente ed in Oriente pag. 4 Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani TROVARE LA VERIT INTERIORE pag. 7
Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco LA RICERCA DELLA FELICIT pag. 9
Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati RELAZIONE TRA IL CORPO ETERICO E IL MONDO VEGETALE pag. 11 Nuovo insegnamento esoterico - Curatore: Fabio Ricchetti VERSO LA COSCIENZA DELLANIMA - (parte I): IL SOLCO DEL DUALISMO pag. 13 Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana LAEREO, LO YOGI E IL TEMPORALE pag. 16 La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini INNAMORARSI E POI? (parte I) pag. 18 Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari IL DESIDERIO E IL LABIRINTO DELLE ILLUSIONI pag. 21 il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli INTRODUZIONE ALLA MEDITAZIONE pag. 24
Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri LE TRE CROCI pag. 27
Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf CHE COSA SIGNIFICA VERAMENTE MEDITARE pag. 30 Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada I SETTE RAGGI pag. 34
Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin LA PROPAGANDA pag. 36
Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin IL POPOLO DEL CIELO pag. 38 2 Il nostro cammino nella materia ci fa speri- mentare condizioni alterne, che oscillano tra piacere e dolore. Potendo fotografare in questo momento la condizione degli esseri umani sulla faccia della terra, avremmo modo di vericare questa realt, caratterizzata dal fatto che ognuno sta rincorrendo desideri di ogni tipo, senza considerare assolutamente gli effetti che quegli stessi desideri possono produrre. Probabilmente, qualcuno potreb- be anche affermare di essere felice, dopo il conseguimento di qualche desiderio, ma ri- tengo che solo pochi potrebbero affermare di essere stabilmente felici. Vi un diffuso attaccamento, conscio ed inconscio, al male e alle sue cause, che ha come effetto diret- to un comune pessimismo ed una grande incapacit di provare piacere senza essere, in qualche modo, distruttivi. Il giudizio, la cri- tica, lavidit, lodio, non fanno altro che al- lontanare luomo da se stesso e quindi dagli altri. Il problema che, al di l di retoriche affermazioni, molto difcile distaccarsi da tali attivit. Luomo generalmente molto in- centrato sulla supercie della sua percezione soggettiva e, agendo in accordo con questa, matura un comportamento che ricorda quello dei topolini di Pavlov, piacere = buono, do- lore = no buono. Non c molto spazio per la comprensione... bisogna invece poter de- siderare di comprendere la vita, piuttosto che incolparla per la propria sofferenza, per incominciare a modicare la fonte del proprio dolore e di conseguenza iniziare a stabilizzare la capacit di provare gioia vera nella propria esistenza. Oggi la gioia, nelle societ opulen- te (lo specico perch per molti esseri umani gi grande gioia mangiare una volta al gior- no), rimandata al conseguimento di modelli che spaziano dalla velina al furbetto del quar- tierino. Non una grande novit che luma- nit sia concentrata pi sullavere che non sullessere, che sia pi egoista che altruista, per, potendoselo permettere, sarebbe ora di cominciare a pensare ad altro. Dico poten- doselo permettere, perch oggettivamente una questione di livello di coscienza e non si pu pretendere che qualcuno sia diverso da quello che perch noi lo desideriamo. La sola cosa che pu essere fatta, stante lat- tuale coscienza umana, e a cui una persona sensibile pu aspirare, operare per diffon- dere sempre di pi le possibilit di approccio alla conoscenza delle leggi dellesistenza. Solo cos si creano le condizioni per lunica rivoluzione oggi auspicabile, quella delle co- scienze. Lumanit, per uscire dalla situazio- ne particolarmente distruttiva nella quale si trova, deve cambiare i suoi modelli ed i suoi ideali. La gioia, come fatto sia individuale sia collettivo, non pu nascere nella ristrettezza dellegoismo e nella repellenza dellodio, ma Editoriale Curatore: Massimo Rodolf
IL VALORE DELLA GIOIA 3 ha bisogno del calore dellamore, che nasce dal sacricio autolimitante e dal decentrarsi da s. Dobbiamo diffondere come valori gli attributi dellamore, se vogliamo imparare a condividere la gioia come substrato dellesi- stenza. Bisogna che tutti coloro che hanno orecchie per intendere la potenza e la portata del magnetismo unicante dellamore e della sua radianza, si assumano la responsabilit di affermarlo con gli atti della loro esistenza e non con vuote parole recitate dalle labbra. Ognuno in grado di comprendere, anche solo in parte, il senso dellama il prossimo tuo come te stesso, pu divenire un pratico esempio di come lavvicinarci agli altri e alla vita ci conduca alla gioia interiore dellessere. Luomo non si rende conto, oggi come ieri, che la sua spasmodica ricerca della felicit ad ogni costo, proiettata nella soddisfazione dei suoi bisogni materiali, emotivi e menta- li, non pu essere conclusiva. Daltronde, cos deve essere per lungo tempo, visto che levoluzione non pu prescindere dalla ne- cessit dellesperienza e che il desiderio, in n dei conti, ha anche una valenza positiva, che sospinge lessere umano alla continua ricerca del miglioramento. La libert da que- ste dinamiche possibile solo con lo svilup- po dellintelligenza, che letteralmente mette lindividuo nelle condizioni di poter scegliere. Con il procedere dellevoluzione e lo sviluppo dellintelligenza, lessere umano coltiva pro- gressivamente una qualit molto importante, che un autore indiano a me caro, Patanjali, ricorda nei suoi Yogasutra. Questa qualit in sanscrito si chiama samtosa, che possiamo tradurre con il contentarsi. Questa non ha niente a che vedere con laccettare passiva- mente qualsiasi cosa, quanto piuttosto con il riconoscere le possibilit concrete insite nelle situazioni e con la capacit di muoversi nella vita accettando la realt delle forze in gioco. Normalmente ci non accade, proprio per le caratteristiche di alienazione da s che luo- mo manifesta, e che gli impediscono, come direbbe un saggio zen, di vivere nelleterno presente. Infatti gli individui vivono in gran parte, o proiettati nel rimpianto di un passato, che non era poi cos bello, o nellaspettativa illusoria di un futuro che non sar mai quello che ci si aspetta. Di fatto non si vive qui ed ora, assumendosi lintera responsabilit del- lesistenza, che comporterebbe la conoscen- za e luso corretto delle forze in campo, per determinare cause giuste, in grado di realiz- zare effetti non distruttivi. Solo colui che ha molto sperimentato in grado di non avere rimpianti ed aspettative, operando consape- volmente nel presente per costruire un futuro ancora pi libero e gioioso, per s e per gli al- tri. Daltronde per questo non possibile se non ci si riconosce completamente negli altri, amandoli. In questa condizione la gioia divie- ne un valore coltivato, perch si riconosce la grande valenza positiva dellastenersi da ogni pensiero, parola od azione che possano con- tenere semi di distruttivit. Capirete che sto parlando di unutopia, rispetto a quelle che sono le attuali condizioni di vita dellumanit, ma perch non provarci? Massimo Rodolf 4 Galileo uno dei fondatori del metodo scien- tico moderno. Patanjali lautore del pi importante testo sullo yoga. Entrambi, di fatto, danno uno strumento che apre la strada ad una sempre maggiore cono- scenza delle leggi dellesistente. La loro prospettiva, basata sul valore inalie- nabile dellesperienza, permette di mantene- re un profondo sentimento di rispetto verso laltro, dal quale, solamente, pu nascere una vera DEMOCRAZIA.
Galileo Galilei (1564-1642 ) pu essere con- siderato come uno dei fondatori della scien- za moderna insieme a Copernico, Keplero e Newton: forse il pi grande, anche se il con- tributo di Newton dato alla scienza pu rite- nersi maggiore. Galileo non un metasico, non ha la pretesa di ridurre luniverso intero allunit di un solo principio che risolva ogni contraddizione della dialettica degli opposti che la natura ci presenta, ma si propone sem- plicemente di sostituire la sica alla metasi- ca, partendo per da un a-priori ben denito, e cio che il libro della Natura scritto in caratteri matematici. In altri termini secondo Galileo esiste una perfetta concordanza tra la legge matematica e i fenomeni naturali. da questo presupposto che, si pu dire, na- sce la scienza in senso moderno. Il matematico colui che costruisce lo stru- mento dellesploratore della realt. Lappa- rente astrattezza dellalgoritmo matematico diviene il contenitore nel quale fare calare laspetto qualitativo dei fenomeni che la na- tura ci pone davanti. La necessit della logi- ca della matematica diviene certezza di co- noscenza, ma questa la grande illusione di quel falso sapere scientico che pretende di dare valore di assolutezza a tutto ci che ap- pare come frutto di una tale convinzione. La quasi deistica apertura galileiana ad una conoscenza razionale della natura viene ribal- tata e rimessa nella giusta prospettiva dalla ferma convinzione di Galileo del decisivo va- lore dellesperienza. lei il vero arbitro della verit, ma poich la sua base data dai sensi, di per s limitati, fallaci e suscettibili di mo- dicazione, la cosiddetta verit scientica sar sempre e soltanto unipotesi di lavoro, cio verit parziale e suscettibile in ogni mo- mento di possibile modica. Quanto di questo sia convinto Galileo lo di- mostra lenunciazione della sua teoria, co- siddetta Relativit Galileiana, secondo la quale losservazione delluomo fatalmente interna ad un sistema nel quale egli si trova e dal quale non pu mai uscire. Lesempio che lui fa particolarmente espli- cativo: Chi si trovasse allinterno della stiva di una nave con un vaso di acqua con dentro Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti GALILEO E PATANJALI Ovvero Il metodo sperimentale in Occidente ed in Oriente
5 dei pesci, vedrebbe cadere lacqua perpen- dicolarmente al pavimento anche se la nave fosse in movimento, purch il suo moto sia rettilineo e uniforme. Non intento di questo articolo andare oltre riguardo al contributo che Galileo ha dato alle conoscenze scientiche con le sue scoperte, ma ritengo opportuno esporre con precisione la schematizzazione del suo metodo, perch ad esso deve attenersi ogni ricercatore della verit, sia questa essoterica o esoterica. 1 OSSERVAZIONE: Porre attenzione alla Vita, Dharana, cos si potrebbe chiamare, facendo riferimento al successivo personaggio del quale fra breve tratteremo. Decisivo e fondamentale il distacco dellos- servatore, che per il ricercatore galileiano pu venire soltanto dalla matematica. Quindi vanno trasformati in grandezze gli enti che sono in gioco, cio bisogna, per quello che possibile, misurare: ci vuol dire pas- sare dalla qualit alla quantit, perch solo questultima che permette losservazione pura, asettica e libera dalla soggettivit del- lemozione. 2 IPOTESI: Essere consapevoli: Dhyana. Formulazione matematica della spiegazione ipotetica del fenomeno. 3 ESPERIMENTO: Comprendere: Samadhi. Reiterata riproduzione del fenomeno in labo- ratorio allo scopo di accertare la corrispon- denza matematica fra la legge ipotizzata e le misurazioni ottenute dallesperienza fatta. Inne: conclusione e possibile accettazione dellipotesi, ma sempre con valore di verit relativa, perch suscettibile di modiche e cambiamenti in ragione di possibili esperien- ze future. pi che evidente che una metodologia cos rigorosa non pu essere tenuta nelle varie situazioni della vita: laspetto qualit asso- lutamente ineliminabile, non si pu evitare di avere delle emozioni, perch luomo fatto di molto altro oltre che della capacit di ragio- nare. Ma un attenersi tendenziale a questo metodo estremamente utile da ogni punto di vista. Con queste parole Galileo descrive come in- tendere il mondo della natura nella sua opera Il saggiatore : La losoa scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico universo), ma non si pu intendere se prima non simpara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne quali scritto. Egli scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre - gure geometriche, senza i quali impossibile intendere umanamente parola; senza questi un aggirarsi vanamente per un oscuro la- birinto. Patanjali un personaggio mitico. Lepoca in cui visse, la sua persona e la data della com- posizione dellopera che gli viene attribuita, Yogasutra, gli aforismi sullo yoga rappresen- tano un problema che ancora lontano dal- lessere risolto. Poich questo testo diviso in quattro parti alcuni commentatori ritengono che soltanto le prime tre siano da potersi attribuire ad un autore identicabile con il nome di Patanjali e vissuto attorno al II secolo a.C., mentre lulti- ma parte, per la diversit della terminologia ed alcune ripetizioni rispetto a quelle precedenti, pu essere considerata unaggiunta fatta in unepoca successiva. Ai ni della nostra ar- 6 gomentazione tutto questo non molto im- portante, mentre assai rilevante il rendersi conto come il lavoro di questo autore sia sta- to principalmente quello di sistematizzare e riordinare una conoscenza basata sullespe- rienza, tramandata da secoli, forse da millen- ni, e realizzata da migliaia di ricercatori che hanno indagato allinterno del proprio essere con lintento mistico di trovare il divino, ma quasi sempre con una metodologia compa- rabile allo spirito dindagine duno scienziato moderno. possibile capire tutto questo semplicemen- te da come esposto ed organizzato il testo, che fatto di brevi aforismi che hanno chia- ramente lo scopo di richiamare alla memoria del lettore delle esperienze che lui ha fatto o sta facendo: per questo la sua interpretazione estremamente difcile. Molti sono e sono stati i commentatori, ma soltanto coloro la cui esperienza esistenziale abbia consonanza con i sutra possono essere utili e soprattutto veritieri chiaricatori. Lopera, come ho gi detto, divisa in quat- tro parti, ma lautore affronta subito il tema di fondo di tutto il libro, cio lestasi. questo il ne da realizzare, ma non come una proie- zione mistica verso un chiss quale paradiso ipotizzato: questo il vero strumento princi- pe dellesistenza. Non mio proposito soffer- marmi sui presupposti metasici che guidano lautore; voglio invece mettere in evidenza la metodologia che viene proposta. Dice Patanjali che Yoga arresto delle fun- zioni della mente: questo il punto chiave del metodo. Tre sono i livelli di questo potere di controllo: il primo la semplice concentra- zione, dharana, nel secondo, quando questa viene prolungata per un certo tempo si ha quella che detta meditazione o dhyana, nel terzo la concentrazione diviene tanto potente che si determina identicazione fra il sogget- to meditante e loggetto meditato: lestasi o samadhi. In ognuna di queste tre fasi si rea- lizza un arresto graduale della mente grazie al quale losservazione della vita avviene in modo sempre pi asettico e distaccato, al ne di una sempre pi ampia comprensione delle sue leggi. La prospettiva mistica della conoscenza ha sempre presentato lestasi come una nalit dellesistenza, come punto darrivo di un incontro con il divino: per que- sto tanti asceti e religiosi hanno posto lestasi quale scopo della propria vita. Credo per che si debba interpretare Patanjali ribaltando que- sta illusoria concezione: la sua scienticit sta proprio nel proporre lo yoga quale strumento per la vita e non viceversa. Lassonanza che c fra gli Yogasutra ed il Metodo galileiano sta nel fatto che entrambi si collegano allesperienza, cercano di elimi- nare gli ostacoli che coinvolgono losservato- re, per poi tradurre la conoscenza ottenuta in coscienza, cio un nuovo modo di percepire e vivere la vita. Ci che diversica anche notevolmente le due metodologie che per Galileo il punto di svolta verso il distacco la matematica, mentre per Patanjali la Luce dellAnima, intendendo per per essa niente di mistico, ma soltanto una potenzialit umana ancora in parte da scoprire, perch si trova oltre la mente emotiva e razionale. Andrea Innocenti 7 Ogni bambino prova una sensazione di disa- gio, di squilibrio morale, quando si cimenta in determinate attivit, non perch gli stato detto di non farlo, e quindi per la paura di pu- nizioni, ma spontaneamente. Si pensi, per esempio, a quando un bambino fa male ad un suo compagno: sicuramente, se si trova in uno stato normale, naturale, prover un disagio. Questo dolore lo sente in tutto il suo essere, perch ci che ha fatto contrario alla sua verit interiore, che affonda le radici nel patrimonio di esistenza di ognu- no. Infatti, nonostante gli insegnamenti che si ricevono, e al di la di ci che pu pensare la mente, c un patrimonio in ogni essere che ci riporta al senso di Perfezione, di Grandezza e di Verit che pu essere minacciato da mo- vimenti opposti ad esso. Se un bambino non stato minato da forti e penetranti esempi deplorevoli da parte di adulti che gli sono da esempio, spontanea- mente, senza che gli venga detto niente, sen- tir un disagio nellaver fatto qualcosa contro la verit del suo essere. Penso che sia proprio su questo che si possa radicare lo sforzo per comprendere pi profondamente e potere, in questo modo, progredire. Non esiste un in- segnamento o una pedagogia educativa che possa affermare: Questo bene, perch ce ne sar unaltra che dir: Questo male. Gli insegnamenti sono sempre contrastanti: ogni logica pu essere persuasiva, perch va ad attingere ad aspetti di conoscenza super- ciali, che sono pi o meno patrimonio di tutti come luogo comune di pensare. Sicuramente su questo non si potr mai costruire qualcosa di durevole ed equilibrato. Lessere umano si costruito un dogma, per cui quando ci si conforma a questo dogma si pu pensare di essere nella verit; in caso contrario si sar nel torto. Tutto ci non porta a niente, se non a creare confusione. Per la mia esperienza necessario portare lattenzione ad una sola e vera guida, la guida interiore, che non pas- sa attraverso la coscienza mentale. Questa guida ha il potere di farci distingue- re il bene dal il male, ed essa va rafforzata n da bambini, spiegando che vi una realt interiore presente in ogni aspetto della vita, nella quale ogni ambito esister in funzione di questa verit. Questa forza potente e rappresenta una forza di aggregazione, una capacit coesiva, che alla base dei movimenti delluniverso: essa trionfer sempre, mentre tutto ci che le si oppone non pu durare, perch si nutre di frammentazione. Sicuramente al bambino non va spiegato tut- to questo in forma losoca, ma gli si pu trasmettere il sentimento di questo benesse- re interiore, capace di produrre gioia intensa. Egli non potr che vivere questa forza, e di Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani
TROVARE LA VERIT INTERIORE 8 conseguenza dovr avere la possibilit di ri- conoscere sempre pi questa energia, raffor- zandola attraverso la condivisione, venendo incentivato alla crescita costruttiva. In questo modo possiamo dare al bambino linsegna- mento che nulla pu perdurare se non ha in se stesso questa vera soddisfazione, che la sola cosa che permane. Molte volte mi sono chiesta se un bambino pu diventare cosciente della verit interiore come lo un adulto. Posso dire, alla luce del- la mia esperienza, che il bambino, essendo pi aderente alle proprie sensazioni, mag- giormente connesso alla verit interiore, a differenza delladulto che, avendo una mente anestetizzata, tende ad avere una percezione offuscata della verit e quindi a non essere contiguo ad essa. Nei bambini le teorie non funzionano, in quan- to il bambino possiede, in una certa misura, un contatto con la sua presenza divina, che attivit psichica spontanea. Un bambino in et scolastica dai 4-5 anni no ai 12-13 anni molto pi in contatto con questa presenza rispetto ad un ragazzino di 14 anni che entra nellet delladolescenza, e che man mano si allontana nella misura in cui si appresta a diventare adulto. Sicuramente a questo con- tribuisce anche la scuola che, gradatamente, sottopone il ragazzo ad un intenso allenamen- to mentale, facendo s che lattenzione alla parte intellettuale del suo essere lo induca a perdere gradatamente il contatto con questa presenza divina. Se si avesse labitudine di guardare negli oc- chi i bambini, potremmo scorgere questa loro particolare luce divina, che s in ognuno, ma che in generale si ritrova sotto tanti strati che velano questa luce vitale. Nei bambini trovia- mo questa luce schietta, ma cos vera, che guarda al mondo con meraviglia: la meraviglia di quel mondo reale, viva, perch vede la verit al di l di tutto, vede la verit del tutto. Questa parte naturale viene cancellata quan- do i bambini cominciano ad apprendere, dive- nendo pi intelligenti e pi educati; allora i loro occhi si riempiono di desideri, di passio- ni, di rabbia. Mi chiedo se, conoscendo certe dinamiche, come adulti, non possiamo intervenire sco- prendo e allo stesso tempo coltivando, que- sta parte divina, questa naturale Verit che si pu sperimentare insieme al bambino attra- verso il gioco. Con esso possiamo trovare in ogni momento quotidiano questo spazio: in questo modo, potremmo come adulti ricon- tattare questa Divinit assieme ai nostri gli. Si pu supporre che lorigine delluniverso sia fondato da un Supremo Equilibrio: per vedere ci di cui parlo, dobbiamo solo fare lo sforzo di guardarlo da un piano pi elevato. Credo che tutta la parte che noi chiamiamo male, falsit, che contrario alla Verit, sia il risul- tato di uno squilibrio. Ritengo che la Verit, e il contatto con essa, possa farci percepire un Equilibrio, che lopposto di tutto quello che ci stato insegnato, e che chiamiamo, per capirci, il male. Questo male disarmonia, ma non asso- luto, perci possiamo tirare un grosso sospi- ro di sollievo: nel comprendere questo siamo gi a met percorso, durante questo percor- so occorre insegnare al bambino la semplicit con semplicit. Anna Grazia Fiorani 9 Nessuno lontano dalla verit pu dirsi felice. (Seneca) Ogni essere umano a qualsiasi et sente la realizzazione della felicit nella propria esi- stenza come fatto imprescindibile. Siamo tutti profondamente convinti del nostro dirit- to alla felicit; sono il dolore e la sofferenza a dover essere motivati perch li sentiamo ingiusti e contrari alla vita. Il concetto di felicit un valore sancito espressamente in alcune costituzioni, come quella americana e in altre, come quella italiana, comunque si garantisce il pieno sviluppo della persona umana. A dimostrazione del fatto che lesigenza di felicit e gioia il risultato spontaneo della nostra natura, essa sempre stata oggetto di riessione losoca e morale. Ovviamen- te la causa della felicit varia a seconda della visione della vita: essa viene individuata nella condizione di chi fortunato e abbonda di beni esteriori, oppure nello stato danimo o condizione interiore di chi intimamente beato. Per Socrate una vita armoniosa e felice nella sfera individuale e in quella sociale, poich luna si intreccia ed complementare allaltra, realizzabile solo attraverso lestrin- secazione delle virt, tra cui Conoscenza, Verit e Rettitudine. Platone individua allorigine della felicit la realizzazione del Sommo Bene attraverso la pratica delle virt, che comprendono i valori di Coraggio, Tem- peranza e, in primis, Conoscenza. Anche per Aristotele la felicit fondata sulla vita virtuo- sa. Per i loso ellenistici e romani la felicit si identica con la serenit danimo, lataras- sia o imperturbabilit, derivante dallestin- zione dei desideri dei beni esteriori, oppure dal godimento dei beni materiali e dei piaceri corporei, purch non se ne divenga schiavi, come ad esempio per gli epicurei. La felicit una condizione di benessere dellessere umano. Da un punto di vista psicologico contemporaneo, essa deriva dallo sperimentare ci che esiste di bello nella vita. Non si tratta di una condizione oggettiva, ma di una capacit individuale, da scoprire e sviluppare. Dunque, come sostiene il mae- stro zen Thich Nhat Hanh, vivere unarte, e noi dovremmo diventare artisti in modo da poter vivere felicemente. Analoga argomen- tazione possiamo intravedere nel pensiero del su Inayat Khan: Noi siamo resi felici o infelici non dalle circostanze della vita, ma dal nostro atteggiamento verso di esse. Il poeta indiano Rabindranath Tagore, riet- tendo sullinnegabile esistenza della gioia nel- la nostra vita, ritiene che la sola spiegazione razionale [] si trova nelle Upanishad: Per- ch dalla Gioia nato ogni essere vivente. 1 Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
LA RICERCA DELLA FELICIT 10 Ecco dunque che ancora una volta la saggez- za antica ci fornisce una possibile spiegazio- ne: il desiderio di felicit che si ritrova in ogni essere umano il riesso della Volont di essere, di vivere dellAssoluto, i cui attributi sono esistenza (sat), coscienza (chit), beati- tudine (ananda). Essendo il nostro S della stessa natura, ne deriva che in noi giacciono i semi della felicit e della pienezza. La Pienezza nasce dalla Pienezza. Tutto ci che esiste Pienezza. 2
Allora la gioia esiste, e la felicit una possi- bilit che tocca a noi realizzare.
Sovrumana la beatitudine di quel bhikshu 3
che penetra nella casa vuota con la pace nel cuore e coglie lessenza del dharma. 4 Contemplando il sorgere e lo svanire degli elementi dellesistenza fenomenica, gioisci realizzando leterno. Lascia cadere le passioni e lodio [] metti pace nel tuo corpo, metti pace nelle tue paro- le, metti pace nei tuoi pensieri. Risvegliati da te, sii losservatore di te stesso. Consapevole e autonomo, vivi felice. Siamo ci che pensiamo. Tutto ci che siamo prodotto dalla nostra mente. Ogni parola o azione che nasce da un pensie- ro torbido seguita dalla sofferenza, come la ruota del carro segue lo zoccolo del bue. [] Ogni parola o azione che nasce da un pensie- ro limpido seguito dalla gioia, come la tua ombra ti segue inseparabile. Vivi nella gioia, vivi nellamore, libero dallodio anche fra coloro che odiano. Vivi nella gioia, vivi nella serenit, libero dal- lansia anche fra coloro che sono ansiosi. Vivi nella gioia, vivi senza possedere nulla, nutrendoti di gioia come gli dei risplendenti. La vittoria lascia dietro una scia di odio, per- ch il vinto soffre. Abbandona ogni pensiero di vittoria e scontta e vivi nella pace e nella gioia. Felicit avere amici quando se ne ha biso- gno, felicit condividere la gioia, felicit avere ben vissuto al momento di morire, feli- cit trascendere la sofferenza. Felice la maternit in questo mondo, felice la paternit in questo mondo Felicit vivere virtuosamente no a tar- da et, felicit una fede salda, felicit la conquista della saggezza, felicit evitare il male. 5 Si torna l. Volont di bene, pratica delle virt e dellinnocuit sono sinonimo, oltre che di salute psicologica, di felicit. Anna Todisco 1 R. TAGORE , Massime per una vita armonio- sa, Guanda, Parma 1992 2 RAPHAEL (a cura di), Cinque Upanishad, Asram Vidya, Roma 1992 3 Saggio. 4 Legge, Legge Cosmica, Legge Naturale. 5 Dhammapada, Demetra, Colognola ai Colli (VR) 2001 11 Nella complessa manifestazione della struttu- ra umana abbiamo diversi corpi: il corpo si- co, il corpo eterico, il corpo astrale, il mentale e il causale. Nello specico, il corpo eterico si presenta come una tta rete energetica che sostiene il corpo sico denso. Questi due cor- pi, il sico e leterico, sono strettamente col- legati; infatti la distribuzione del corpo eterico si estende su tutto il corpo sico, avvolgen- dolo e proteggendolo dal mondo esterno. Il corpo eterico assorbe prana e nutre - at- traverso la milza (che ne li distributore per eccellenza) - i principali centri energetici (o chakra) e di seguito, attraverso modicazio- ni di ordine atomico, nutre apparati, organi e singole cellule del corpo sico denso. Il cibo che introduciamo incide notevolmente sullo stato del nostro corpo eterico: per que- sto importante lalimentazione: se siamo dei carnivori e ci nutriamo di prodotti ricchi di grassi saturi e conservanti cancerogeni, il nostro corpo eterico codica, allinterno della sua struttura, qualit di sofferenza e di mor- te, e trasforma la propria materia atomica, strutturandosi di radicali liberi e di metaboliti di composti sintetici. Tutto questo trasfor- ma, indebolisce e lacera il nostro utilissimo corpo eterico che funge da agente discrimi- nante. Proprio come una membrana cellula- re che lascia passare gli organuli e i principi attivi innocui per la vita cellulare: se questa compromessa ci sar un passaggio indiscri- minato di sostanze che causa la rottura del- lequilibrio interno e probabilmente la morte cellulare; cos, allo stesso modo, un corpo eterico compromesso lascia libero il passag- gio a entit che possono danneggiare i corpi e la salute. Tra queste entit troviamo virus, batteri e demoni che trovano nel soggetto una rispondenza, una qualit afne: niente un caso, e questo crea malattia che permette al soggetto malato di trasformare ci che ha dentro manifestandolo attraverso un disagio siologico che deriva, a monte, da uno scom- penso eterico. I soggetti malati sono sottoposti generalmen- te a ripetute cure farmacologiche che invece di ripristinare un equilibrio tamponano il pro- blema: proprio come un tappo sulla membra- na cellulare, evitano, per il tempo in cui sono somministrati e poco pi, il passaggio di qual- siasi cosa, aggravando, secondo il mio pare- re, una situazione gi precaria e critica. A differenza dei farmaci il tocomplesso di una pianta ofcinale non aggredisce il corpo eterico, ma lo riattiva e lo fortica (per esem- pio dopo unanestesia). Al corpo sico il mes- saggio chimico contenuto nel tocomplesso arriva in maniera pi lenta e dolce rispetto alla modalit di una singola molecola chimica che colpisce velocemente e tocca in maniera vio- lenta il corpo eterico e il corpo sico. Unal- Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati RELAZIONE TRA IL CORPO ETERICO E IL MONDO VEGETALE 12 tra caratteristica a favore delle piante che sono ricche di prana, di quello che per il corpo eterico nutrimento e vita! Raccolgono di- rettamente dal sole energia e attraverso que- sta energia attivano e catalizzano una delle trasformazioni pi importanti in natura, cio la reazione di fotosintesi clorolliana, dove lanidride carbonica e lacqua si trasformano in glucosio. Al di l della formula chimica e delle quantit effettive di reagenti e prodot- ti, trovo altamente evoluta questa semplice trasformazione, che nasconde, a mio parere, una grandissima capacit di attuare il proprio compito nel piano, che comprende intelligen- za e precisione. Al d l delle qualit possibili insite in questa trasformazione, nota lim- portanza di ci che avviene: dallinorganico per mezzo dellenergia solare si ottiene lor- ganico, e cio il glucosio, indispensabile nu- trimento di tutte le creature. Solo le piante possono fare ci, solo loro possono rendere la vita possibile su questo pianeta... io ci tro- vo molta poesia! Allora forse proprio per questo che il nostro corpo eterico gradisce le cure toterapiche, perch non solo il tocomplesso, e quindi lintersecarsi di milioni di formule, che insie- me creano quel composto tanto efcace, ma forse anche la possibilit che quel complesso si forma solo con un certo pacchetto di ener- gia solare, che possiamo chiamare quanto, caratteristico di ogni struttura, che sostiene lo scheletro e ne prestabilisce lentit chi- mica denitiva. Non la stessa cosa per noi? La nostra coscienza non determina chi siamo? Il nostro Karma non inuenza la nostra sio- nomia e quello che poi facciamo nel mondo? Non ci incontriamo anche noi e reagiamo con altri per generare un prodotto? Cos per il - tocomplesso. Se davvero pu esistere anche qui unanalogia, un lo sottile che lega tutte le creature, perch non trasmettiamo anche noi, esseri senzienti, la luce che possiamo al mondo che ci circonda? Perch non cerchia- mo di ottimizzare i nostri rapporti catalizzan- doli con lenergia dellinnocuit? Perch non cerchiamo di mantenere alta la frequenza del- la nostra coscienza attraverso il servizio? Le piante (non tutte naturalmente) sono un ottimo aiuto perch ci trasmettono prana e ci sostengono con i loro effetti beneci, soste- nendo la nostra salute eterica e sica; ma se prima o poi non ci si prende la responsabilit della propria vita e non ci si guarda dentro, a nulla serviranno i rimedi naturali e i farmaci di sintesi, che al massimo possono alleviare un sintomo o posticipare una malattia; la qualit del cibo, il movimento e lapporto di ossigeno sono tutti fattori indispensabili per mantenere i nostri corpi integri e in salute, ma niente pu sostituirsi a quellindispensabile salva vita che la luce della nostra anima. Prendiamo il no- stro posto, ascoltiamo gli insegnamenti della natura e mettiamo i nostri pacchetti energe- tici a servizio delle nostre reazioni interiori, consapevoli di chi siamo e di cosa vogliamo diventare, cos che la dispersione energetica sia minima, proprio come in una trasforma- zione chimica dove il ne va oltre il singolo prodotto e ha sempre unutilit pi vasta. Donatella Donati 13 Secondo le fonti esoteriche, lantichit dellin- segnamento iniziatico risale a milioni di anni fa, in un momento in cui entit elevatissime, chiamate i Signori della Fiamma, instillarono nelluomo, che a quellepoca era poco pi di un animale, il germe della Mente e dellAni- ma. Questo fu il momento in cui la Gerarchia dei Maestri venne fondata sul pianeta Terra con lo scopo appunto di dare impulso allevo- luzione della coscienza umana. Cos per lun- ghissimo tempo una minoranza di coscienze di origine extraplanetaria vennero venerate come divinit dalle moltitudini umane; solo minoranze di uomini pi sviluppati potevano accedere agli insegnamenti del Tempio, e progressivamente questi presero posto allin- terno della struttura gerarchica. In quel tempo gli esseri umani non sperimen- tavano la condizione di profondo dualismo che conosciamo oggi: in quel tempo il mon- do era visto infatti come qualcosa di unitario, creato misteriosamente da una entit eleva- tissima ed inconoscibile che si manifestava sulla terra tramite i suoi ministri del Tempio che univano in loro poteri spirituali e tempora- li. Non vi era in questa visione alcuna traccia di dualit o conitto. Poi levoluzione prosegu secondo i suoi ci- cli e le sue Ere millenarie. La storia esoteri- ca narra di come, ad un certo punto, lInse- gnamento occulto venne ritirato dal piano sico, di come i Templi, dove avvenivano le cerimonie iniziatiche vennero ad un certo punto chiusi e di come lumanit venne la- sciata apparentemente a se stessa, senza la guida dei Maestri che no ad allora avevano guidato unumanit ancora bambina. Ci viene detto che la Scienza Iniziatica fu ritirata per necessit evolutive della stessa umanit, che avrebbe dovuto trovare allinterno di s le vie per esprimere quella spiritualit latente, ma ancora inespressa e allo stato potenziale. La conseguenza di questa risoluzione, legata a lo stretto con gli accadimenti del Diluvio, fu che il grado di conoscenza elevatissimo di quelle antiche civilt and rapidamente de- teriorandosi. La corruzione si inltr in tutti i livelli della societ ed in particolare i luoghi di potere iniziarono ad essere occupati da in- dividui sempre meno degni e sempre meno spiritualmente elevati. Leffetto di tutto ci fu quindi una apparente involuzione della civilt umana. La perdita della guida illuminata port ad una progressiva affermazione della dimensione materiale che venne ad essere sempre pi in contrasto con la quella spirituale. Ci tocc il culmine nella nostra Era, quella dei Pesci, inaugurata da Ges, nella quale questo con- itto raggiunse uno dei suoi punti massimi. Non a caso, mentre nelle grandi civilt anti- che, i poteri temporali e spirituali erano riuni- Nuovo insegnamento esoterico Curatore: Fabio Ricchetti VERSO LA COSCIENZA DELLANIMA - (parte I): IL SOLCO DEL DUALISMO 14 ti nel capo supremo, lera moderna ha visto invece la formazione di due polarit distinte quelle del Papato e dellImpero che si sono contese il potere sulle genti. Secoli di misticismo hanno permesso di toc- care vette elevate di realizzazione spirituale, ma hanno anche favorito una visione della vita come qualcosa da riutare. Gli effetti di tale repressione sono ben visibili nella repres- sione e nella violenza della societ attuale. Contemporaneamente per luomo ha riven- dicato il proprio diritto di comprendere e di applicare il principio intelligente a tutto lo scibile. Da questa ribellione scaturito lo spirito scientico, che ha posto le basi della nostra societ moderna. Esso, nato con il du- plice tentativo di comprendere i fenomeni e di affrancarsi dai dogmi del passato, ha reso s luomo libero di utilizzare la propria intelli- genza, ma lo ha anche alienato dalla propria origine spirituale, producendo quel materiali- smo nichilista che sta causando gravi danni allequilibrio planetario. innegabile che entrambe le polarit abbia- no dato un contributo prezioso allo sviluppo di qualit diverse insite nellessere umano. Ma vediamo chiaramente nella storia, gli ef- fetti distruttivi generati dalla prevaricazione di una fazione sullaltra. Guerre sanguinose e repressioni si sono succedute e le conquiste della coscienza sono costate tanto in termini di sangue versato. Ancora oggi le coscienze umane portano im- presse i segni di tale lacerante conitto tra Spirito e Materia. Chi di noi non ha mai sentito in lotta queste due polarit apparentemente antagoniste e inconciliabili? Ma sono davvero inconciliabili? Non possibile che esista una sintesi, una visione che permetta di integrare in un tutto armonico ci che allapparenza discordante? Non possibile che gli antichi avessero ragione nel parlare di Armonia del- le Sfere? Oggi, al culmine del conitto, in condizioni planetarie di emergenza, neces- sario come non mai giungere ad una sintesi che integri tra di loro queste due polarit e che offra una nuova prospettiva. In particolare la civilt occidentale necessita di recuperare il proprio retaggio spirituale in modo da indirizzare la propria attitudine a pla- smare la materia verso il bene dellumanit e non verso linteresse egoistico di poche oligarchie. Cosa che corresponsabile dello stato di miseria materiale in cui versa il pia- neta. Allo stesso modo lOriente, avendo per lungo tempo trascurato gli aspetti materiali dellesistenza, deve recuperare quella capacit pragmatica che tipicamente occidenta- le, ma deve farlo mantenendo saldi i propri principi spirituali ed evitando di cadere nella trappola del materialismo sfrenato. Questa la sda di oggi e degli anni a venire: lintegra- zione degli emisferi Est e Ovest del pianeta, che pi in generale assimilabile al ripristino dellequilibrio tra gli aspetti Femminili e Ma- schili allinterno della coscienza umana. Stando cos le cose, non quindi un caso che il Cristo sia nato in Palestina, nella Terra di Mezzo, la terra che collega Oriente e Oc- cidente. Egli, affermando: Non sono venu- to a portare la Pace sulla terra, ma la Spada che divide, annunci la necessit di passare attraverso lattuale stato di conitto, ma sa- peva anche che tutto questo sarebbe stato funzionale ad una futura grande realizzazione del genere umano, e lo rivel dicendo: Sono venuto a portare il Fuoco e come vorrei che bruciasse n da ora. Ora, dopo duemila anni, alle porte della Nuova 15 Era, siamo probabilmente alle soglie di questa realizzazione annunciata. Oggi si comincia, tra le doglie del parto, a concepire una nuo- va spiritualit, lontana dal fanatismo settario che ha contraddistinto lEra precedente, ma che al contrario condivide luniversalit di un messaggio che include ogni essere umano ed ogni creatura. Questo messaggio consi- ste nel riconoscimento che ogni cosa Figlia della stessa Vita Una, la quale si manifesta nelluniverso per mezzo dellIntelligenza in- sita in ogni cosa ed attraverso la perfezione delle sue Leggi; perfezione che la Scienza sta progressivamente svelando anzich ne- gando, come preteso da qualche sedicente studioso. Ma manca ancora un passo: comprendere che la chiave della conoscenza di tutto il crea- to sta in ognuno di noi, dal momento che nei nostri universi interiori si riproduce il macro- cosmo e che quindi in noi risiedono tutte le potenzialit delluniverso, come da sempre la Scienza Sacra ha insegnato. Essa infatti ha custodito le chiavi per la comprensione del- le leggi del cosmo che non potevano essere afdate ad una umanit ancora bambina; ma ora, dopo un lungo peregrinare, il Figliuol Pro- digo pronto per compiere il passo decisivo verso il Ritorno. Infatti, secoli di puricazione attraverso dolore e sofferenza stanno portan- do luomo ad intuire che una nuova Scienza possibile; Scienza che nasce dalla fusione dei due insegnamenti, quello Religioso e quello Scientico, che saranno sempre pi riconosciuti come due aspetti della stessa identica cosa. Da questa fusione nascer la Nuova Scienza, che sar prima di tutto Scien- za dellAnima, e che condurr luomo verso la conoscenza delle leggi che governano la Coscienza, riconsegnandogli le chiavi per la realizzazione della propria natura spirituale. Ci avverr inevitabilmente nei prossimi se- coli e sta gi avvenendo. Un giorno i Templi verranno riaperti e lInsegnamento verr ripri- stinato, questa volta non per pochi eletti, ma per la maggioranza del genere umano ormai pronto a calcare il Sentiero. Ecco quindi il ne di secoli di peregrinazione. Il ritorno alla casa del Padre di unumanit non pi immatura ed egoista, ma trasgurata dallesperienza del conitto e capace di ma- nifestare un potere creativo puricato e teso al bene del Tutto. La strada ancora lunga af- nch questo possa accadere, dal momento che lumanit ancora largamente permeata da aspetti distruttivi e distorti, ma il sentiero tracciato da tempo immemore, e sempre un numero maggiore di esseri umani sar ca- pace di intuire lunit sottostante la forma e sempre di pi cercher i mezzi per manifesta- re la propria natura spirituale. E questa sar la vera garanzia di Pace futura. Fabio Ricchetti 16 Quando unesperienza nuova comincia a in- teressarci, che cosa facciamo? Cerchiamo qualcuno che labbia vissuta e gli chiediamo di raccontarcela. Il racconto, certo, non come lesperienza diretta; ma pu pregu- rarcela. E questo non poco. Soprattutto, se pensiamo che esistono diversi livelli di pre- gurazione: dai pi bassi, che danno solo una vaga idea dellesperienza che vivremo, ai pi alti, che ne forniscono unidea precisa. Ci, naturalmente, dipende dalla bravura con cui chi racconta lesperienza riesce a mettersi nei panni di chi ascolta, proponendogli delle analogie il pi possibile famigliari. In questo modo, chi non sa pu pensare a esperienze gi fatte che, in una certa misura, gli rivelano che cosa lo attende. Ora, tante sono le esperienze che gli esse- ri umani fanno lungo il percorso evolutivo; e ognuna ha la sua importanza. Ce n, per, una che tra tutte spicca. Si tratta di ci che sperimenta chi, nella scienza esoterica, co- nosciuto come lArhat, il Liberato. Il suo sta- dio evolutivo davvero molto avanzato e ad oggi, incarnati sul nostro pianeta, se ne con- tano pochissimi. Sono i cosiddetti Saggi, che, di epoca in epoca, compaiono sia in Oriente sia in Occidente. Eppure, quello dellArhat uno stadio evolutivo che, a tempo debito, viene raggiunto da ogni essere umano. Ma di quale esperienza si tratta, e perch cos importante? Nei testi esoterici, il modo in cui il Liberato vive la vita cos suggestivamente descritto: Sono nel mondo, ma non sono pi del mondo. Per comprendere il signicato di queste parole, occorre ricordare quello che leterno problema che accompagna lessere umano nel corso delle sue numerosissime vite: la sofferenza. Una sofferenza che, in una data incarnazione, principalmente sica; in unaltra psicologica; in unaltra ancora di en- trambi i tipi. Una sofferenza che, in certe vite, continua, dalla nascita no alla morte; in altre, fortunatamente, si alterna ciclicamente alla felicit. Ma, pur con tutti i distinguo che si possono fare, una sofferenza che tale rimane. Cos, da sempre, ogni essere umano aspira a quella che chiama serenit. Ma, di preciso, che cosa signica essere sereni? Signica essere arrivati a un punto tale della propria evoluzione per cui non esiste pi alcun tipo di evento esterno che sia in grado di perturbare la nostra percezione. In pratica. Normalmen- te (anche se esistono delle eccezioni che do- vrebbero far riettere), se levento che ci troviamo a vivere bello, allora ci sentiamo felici, gioiamo, mentre se brutto, ci perce- piamo tristi, soffriamo. Per il Liberato, invece, levento perde il potere di condizionare la Sua vita: Lui in grado di vivere serenamente an- che levento avverso. Ci, naturalmente, non signica che, potendo scegliere tra i due, dica Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana LAEREO, LO YOGI E IL TEMPORALE 17 che del tutto indifferente. Per neanche il peggiore degli eventi che possono capitare pi in grado di far vacillare la sua serenit. E proprio questo signica essere nel mondo, senza, per, essere pi del mondo. Queste parole aiutano abbastanza a pregu- rarci come vivremo quando saremo dei Libe- rati. Se, per, un uomo, la cui aspirazione a emanciparsi dalla sofferenza ha raggiunto un valore critico, si mettesse alla ricerca di un vero Saggio, lo trovasse e gli chiedesse di descrivergli lo stato della sua coscienza, beh, il Saggio riuscirebbe a spiegarsi meglio. E come? Cos. Anzitutto, gli chiederebbe quale professione svolge nella vita. Poi, saputo che, per esempio, quelluomo, un pilota dellA- viazione Civile, gli direbbe: Pensa di pilota- re un aereo che debba percorrere una rotta molto lunga. Durante il tragitto, sicuramente, incontrerai il pi bello dei cieli sereni, come il pi pericoloso dei temporali. In questo secon- do caso, vedrai comparire lammasso scuro e gigantesco di quello che chiamate cumulo- nembo. A quel punto, valuterai la quota alla quale si trova il temporale e la confronterai con la tua quota di crociera. Nel caso in cui tu stia volando pi alto, non avrai nulla da teme- re. Se, invece, il temporale si presenter pro- prio alla quota alla quale stai volando, allora ti farai questa fatidica domanda: Ho ancora potenza disponibile o quella che stanno ero- gando i motori la massima?. Una volta che ti sarai risposto, agirai di conseguenza. Se il numero di giri sar gi al massimo, ahim, non ti rester che attraversare il cumulo- nembo, con tutto ci che questo comporta. Per via dei fulmini e dei tuoni, di sicuro do- vrai stringere la cintura di sicurezza, afferrare pi saldamente i comandi e tenere pronto il sacchettino del vomito. Dovrai mettere in conto che un fulmine potrebbe anche colpirti, mandando in avaria uno dei sistemi di bordo. Non sar piacevole e il tempo trascorrer len- tamente Ma, salvo rari casi, prima o poi, in qualche modo, uscirai dal temporale. Se, invece, i motori avranno ancora un adeguato margine di potenza, allora darai manetta e il pi velocemente possibile salirai di quota, in modo da arrivare in prossimit del temporale con il cumulonembo non pi davanti a te, ma sotto di te. Indubbiamente, allapparto pro- pulsivo sar richiesto un grande sforzo. Ma il risultato sar impagabile. Raggiunta la nuova, pi alta quota di crociera, volerai tranquillo, mentre sotto di te si scatener la tempesta. Di tanto in tanto, avvertirai forse qualche lie- ve turbolenza, eco lontana del temporale che pi in basso infuria. Ma nulla pi. Sorvolato lintero cumulonembo, potrai eventualmente tornare a volare a una quota pi bassa. Ecco: questa la differenza tra me e te oggi. La mia coscienza come un aereo la potenza dei cui motori gli permette di volare al di so- pra di qualunque temporale si possa incontra- re nei cieli del nostro pianeta. La tua, invece, come un aereo che pu gi sorvolarne un certo numero, ma non ancora i pi alti e i pi pericolosi. Il lavoro che devi fare potenziare i tuoi motori. Se sei interessato a questo tipo di volo ad alta quota, posso prenderti come allievo. Indubbiamente, il pilota comprende- rebbe Gianluca Fontana 18 Ogni forma costruita da una scintilla di vita che d limpulso, emanata dal creato- re; essa cresce di stadio in stadio secondo la legge di accrescimento, un aspetto della Legge di Attrazione, che la legge della vita. Questa Legge coopera con la Legge di Causa ed Effetto che, come sappiamo, la Legge che governa la materia. Causa, attrazione o desiderio, accrescimento ed effetto, sono le quattro parole che governano la costruzione di qualsiasi forma pensiero. Quando questul- tima completata, un effetto costruito per accrescimento in base al potere di una causa organizzata. (Trattato di Magia Bianca o la Via del Discepo- lo Alice Bailey) Un giorno qualunque, lui e lei procedono sui relativi percorsi, affaccendati nelle questioni di sempre e poi, per caso, le strade si incro- ciano i due si guardano scatta qualcosa di non ben denito, cascata biochimica che coinvolge i sensi e il cuore si sentono irresi- stibilmente attratti. Al culmine della passio- ne, le funzioni cerebrali ridotte al minimo, le endorne a livelli vertiginosi, i due cinguetta- no frasi del tipo: ... ti amer per sempre ... sono tuo/a e soltanto tuo/a ... solo tu ... non ci lasceremo mai. Ma nel giro di qualche tempo le cose cam- biano. Dallinfatuazione si passa alla recri- minazione ... lo credevo diverso/a ... non pi la persona che ho conosciuto/a ... mi ha profondamente deluso/a, per arrivare perno a ... mi sta rovinando lesi- stenza. Ovviamente la situazione presa in esame, un po ironicamente, rappresenta un caso limite. Le dinamiche che coinvolgono un uomo ed una donna in una relazione pos- sono avere innite sfumature. Rispondono tuttavia alla Legge Universale di Attrazione, la cui applicazione diviene simile attrae simi- le. Lattrazione pu avvenire sul piano sico, emotivo, mentale, e anche causale, ma non detto (anzi molto difcile) che avvenga con- temporaneamente su tutti i piani. Purtroppo il nostro pianeta non pullula ancora di illumi- nati/e che si relazionano, ma c speranza. Se consideriamo che il caso non esiste e che i corpi che formano la coscienza di un indivi- duo sono sempre subordinati alle esigenze dellAnima, cos che ci fa invaghire di una persona anzich di unaltra? Riecheggiando versi lontani, si potrebbe an- che denire linnamoramento come la favola bella che ieri ci illuse, che oggi ci illude per- ch in fondo, di illusione si tratta. Di fatto, da una parte, linnamoramento racchiude in s una grande potenzialit, poich entrano in gioco le forze connesse alla spinta allunione, quella pulsione creativa, motore di tutto ci che manifestazione nelluniverso; dallaltra, La Coppia sul Sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini INNAMORARSI E POI? (parte I) 19 rappresenta unoccasione per agire le proprie aspettative consce e inconsce e vivere, per necessaria conseguenza, le relative frustra- zioni. E questo perch? Perch luomo fon- damentalmente imperfetto, e per aderire al progetto di manifestazione che lo anima sui piani pi elevati, deve progressivamente fare esperienza attraverso la materia. Dunque, nel processo dellincarnazione, lAnima risuona la sua nota: i genitori, il clima infantile, gli eventi successivi, tutto, deve intonarsi a quella fre- quenza. Arriviamo, quindi, non certo vergini, ma con un bagaglio molto antico per cui at- traiamo sempre ci che siamo, o meglio, ci di cui abbiamo bisogno per crescere, evolve- re. La Legge di Attrazione coopera con la Leg- ge di Causa e Effetto che governa la materia: non vi karma senza attrazione, la volont di essere si manifesta dal piano causale proprio attraverso questo impulso. Il processo dellattrazione (che opera anche negli altri regni di natura) sul piano sico ap- pare per molti versi misterioso (ormoni, odo- ri, stagioni, ritmi circadiani, etc.) Poi, per les- sere umano, linfatuazione che si vive a livello emotivo (da e-movere = smuovere, scuotere, agitare), produce speciche somatizzazioni: palpitazioni, stretta allo stomaco, etc. Esplo- de il desiderio di avere, di stare con, di con- dividere un clima emotivo che risulti appa- gante. Ne deriva, inizialmente, un benessere psicosico che si traduce in aumento della vi- talit, migliore capacit di reazione agli eventi esterni, alle malattie, predisposizione allotti- mismo. Il desiderio diviene la spinta ad unirci con loggetto del desiderio, perch il vivere questo ci porta ad esaurire quella tensione. Desidero-realizzo-possiedo, che poi anche la dinamica dellorgasmo. Questo corto circuito che linnamoramento proprio la spinta propulsiva allunione del maschile col femminile, che parte oltre lar- chetipo, dalle radici della vita, Padre e Spirito Santo che generano il Figlio. Energie molto forti, vitali, primigenie, potentissimi magneti; i due poli, uomo e donna, si incontrano e le scariche elettriche partono. Perch si sta cos bene quando si innamorati? Perch si frui- sce anche di questo nutrimento, del parteci- pare a un movimento creativo ben pi ampio: la potenza dellAmore. Emotivamente si percepisce laltra perso- na riconoscendo in essa delle afnit. Ed questo che attira, la possibilit di un appaga- mento nel proprio sentire. Poi, come sempre, entrano in gioco elementi non noti, di cui non siamo consapevoli, ussi energetici diret- ti, provenienti dagli altri piani di coscienza e quindi non riconoscibili, che si manifestano comunque, con il risultato che si attratti da chi poi, magari, nel tempo, diviene insop- portabile. Il karma oggettivo, cio favorisce sempre levoluzione e allora, se ci da cui siamo attratti produce sofferenza, occorre scoprire perch ci attrae. Il problema che il processo dellattrazione condizionato da un atteggiamento repellente che proviene dal passato ed ancora attivo nel presente. Se lattrazione corrisponde allinizio ad una fase di eccitazione, il fascino diviene emana- zione composita di qualit armoniche e disar- moniche (lammaliare, lincantare, lo stregare) perfettamente compatibile con ci che siamo in quel preciso momento. Nella fascinazione si entra gi nel gioco del non darsi. In amore vince chi fugge se ci sei scappo, se non ci sei ti corro dietro. Ma, scusate, che amore ? la Legge di At- trazione che regola lUniverso, non la legge personale del riuto tout court! Comunque 20 sia, a questo punto le emanazioni dellaltra persona, siano esse armoniche o distorte, sono coinvolgenti, in quanto risuonano allin- terno della nostra coscienza. La fascinazione quindi essenziale nel far vivere lattrazione che muove alla ricerca del piacere nellunione, dellessere capiti, compresi, accolti. E non una questione di feeling, ma semplicemente di karma. Frequenze speciche, particolari, perfettamente complementari. La relazione umana si connota in questo modo. Il fascino dellaltro lo recepisco solo se compatibile con la mia emanazione. Nellesaltazione dellinnamoramento si vive lillusoriet dellidealizzazione e si diviene disponibili verso laltro, ma si tratta di una disponibilit illusoria, derivante da una mo- mentanea graticazione. La vita appare facile e gioiosa, poi quando ricompare laspetto reale, la fatica, lillusione cade e cominciano i problemi, si entra nel processo di disillusione. Il punto di collisione con la realt sta nel fare fatica o nel non farla (nota dolente dellumana specie), attraverso lillusione che la creazio- ne non comporti impegno. Mettersi in gio- co, scoprirsi insieme, senza dimenticare che laltro ci fa da specchio, mostrandoci come siamo, questo il ruolo delle relazioni. lat- tivit (il fare, ancora una volta) che va vissuta, quindi linnamoramento si vive in funzione dei bisogni evolutivi della coscienza, non del proprio egoismo. NellAmore, che unione, impossibile pensare solo a s. Quindi si parte dallillusione (tesi) che sar sottoposta allesperienza reale (antitesi) producendo fru- strazione, per poi generare il frutto possibile (sintesi). Solo attraverso lattrito, la fatica del vivere, avviene la trasformazione e levoluzio- ne della vita stessa. Siamo attratti dallaltro/a, che quello che ci pu dare ci di cui abbia- mo bisogno. Ma no a quando questo movi- mento ciclico non sar esaurito mettendoci nella condizione di riconoscere progressiva- mente ci che in noi attrae per respingere (manifestazione distorta della Legge di Ripul- sa), ricercheremo necessariamente lunione passando dallesterno anzich dallinterno. Ma solo da dentro che ci riuniremo vera- mente. La coscienza Cristica di Unit vuole manifestarsi attraverso una personalit che ha svolto egregiamente il suo ruolo evolutivo e proprio per questo, alla ne, deve lasciare il passo. Le necessit della coscienza che si manife- stano attraverso la propulsione del desiderio, sono in fondo molto semplici: espansione ed espressione in costante progressione, cele- brazione della vita, su tutti i piani. Che si tratti di un essere umano o di qualsiasi altra forma di vita, il processo non cambia. Il desiderio non cessa mai, ma evolve qualitativamente attraverso lesperienza e la realizzazione pos- sibili: questa larmolodia della creazione. Giorgio Ricci Garotti in collaborazione con Monica Giovannini 21 Vi sono due aspetti, in questa seconda fatica di Ercole, che desidero affrontare. Il primo quello del desiderio, il secondo quello del labirinto e della conseguente illusione. Il desi- derio esiste come manifestazione limitata della Legge di Amore, attiva nelluniverso sotto forma di Legge di Attrazione. Tutto ci che esiste, e in modo particolare lessere umano, vive il desiderio. Lumanit vive que- sto aspetto in modo disarmonico, applicando- lo alla propria vita con voracit, una voracit manifesta o inibita. un desiderio separativo, teso ad interrompere la uidit della vita, una uidit che, se applicata, ci metterebbe mag- giormente in contatto con possibilit pi am- pie, che limitiamo con il timore di non essere sufcientemente ripagati. Le paure insite nel nostro agire impediscono di comprendere il rapporto tra domanda e offerta. Quando lof- ferta da parte della vita viene abilmente usata per ovviare alle proprie necessit, essa per- dura. Solamente quando la porta viene aperta dalla legge della domanda, se ne apre unal- tra, pi elevata che consente lofferta. Le no- stre scelte non potranno che dipendere dalla nostra vibrazione, dal colore e dalla tonalit, aspetti che sanciscono il nostro grado di com- prensione della Legge di Attrazione. Il deside- rio viene spesso colorato in modo negativo: non esiste modalit migliore per avvalorare le proprie illusioni e aspettative. Se non deside- rassimo, alimenteremmo una miseria interio- re, che produrrebbe nel tempo una graduale e inesorabile stagnazione. Tutti gli istinti infe- riori, compreso il desiderio, con cui luomo combatte, non sono che distorsioni della real- t: da qui deriva il valore dellinsegnamento occulto secondo cui, meditando sul buono, sul bello e sul vero, le qualit inferiori verran- no trasmutate in qualit divine. Per fare ci, occorre una perseveranza continua, incrolla- bile, che ci permetta di metabolizzare le inevi- tabili frizioni, procurate dal principio coesivo della Legge di Attrazione, principio che attrae ogni cosa afnch si possa esprimere la mag- giore unit possibile. La capacit di lavorare con tenacia alla base di ogni conseguimen- to, soprattutto se il proprio agire non incia- to dalla necessit di essere notato e apprez- zato. Il tutto senza troppa autoanalisi. Non facciamo come coloro che svellono la pianta per vedere come cresce. Dovremmo dimen- ticare il nostro progresso e conformarci alle regole atte ad aiutare i nostri fratelli. Siamo tutti fratelli e, malgrado lo si sbandieri ai quat- tro venti, ognuno persegue unidea di fratel- lanza molto personale. Esiste ancora la ten- denza ad essere troppo separativi e settari, anteponendo la propria organizzazione o as- sociazione ai bisogni reali. Questi bisogni vanno nella direzione del prossimo. E noi che cosa comprendiamo? Che laiuto lo daremo Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari
IL DESIDERIO E IL LABIRINTO DELLE ILLUSIONI 22 al prossimo che arriva, ma a quello che abbia- mo davanti diremo: Spostati, non farmi per- dere tempo, che la vita mi aspetta, da troppo tempo attende il mio aiuto. Quanta cecit possiede lessere umano, che non riesce a chinarsi per poter ascoltare il lamento che proviene dal basso, preferendo rimanere ad ascoltare se stesso! La Legge di Attrazione conduce allunit, e lo sforzo che essa procu- ra quanto ci occorre per costruire il materia- le necessario, materiale che ci dar sempre pi forza per bussare alle porte della vita. Essa rivela anche la natura dellamore, anzi- tutto mediante il desiderio per la vita nella forma. Il termine Legge di Amore non che la legge del sistema che si manifesta su tutti i piani. Lamore fu il movente che diede im- pulso alla manifestazione, ed lamore che mantiene tutto in successione ordinata; lamore porta tutto sul Sentiero del ritorno, il ritorno in seno al Padre. lamore che co- struisce le forme che fanno da culla tempora- nea alla vita interiore celata; lamore la cau- sa della distruzione di queste forme e della loro completa frantumazione afnch la vita possa progredire; lamore si manifesta su ogni piano come stimolo che ci sospinge alla meta. La manifestazione dellamore deve, necessariamente, confrontarsi con le illusioni che ogni essere umano possiede, dietro le quali si cela, manifestando un simulacro, al- linterno del quale divenire sfuggente. Le illu- sioni fanno comodo, esse rappresentano del- le maschere che, no ad un certo punto non siamo disposti a togliere ma, il tempo ga- lantuomo, e prima o poi ci che non vogliamo vedere diverr qualcosa di insopprimibile al nostro bisogno di verit. Le illusioni, nelles- sere umano, sono prerogativa del corpo astrale, la cui porta dingresso rappresenta- ta da un chakra che si chiama Manipura, cor- rispondente alla ghiandola endocrina Pan- creas, la quale secerne linsulina che, nel caso fosse sottoprodotta, produce il diabete, parola greca che deriva dal verbo diabeinein, che signica passare. Il diabetico in mancan- za di insulina non riesce ad assimilare gli zuc- cheri contenuti nel cibo, per cui lo zucchero passa attraverso il pancreas e nisce nelluri- na. Egli non riesce ad assimilare la dolcezza, celando un desiderio di amore, associato al- lincapacit di accettarlo, atteggiamento che, potrebbe portare ad una eccessiva acidica- zione di tutto il corpo, no a condurlo al coma. Le illusioni rappresentano ci che non si vuo- le digerire ed assimilare, ed il nostro sistema digerente assomiglia in modo impressionan- te ad un labirinto, nel quale ci inliamo per attrarre gli altri, per poi sfuggirli. Lamore dis- solve ogni illusione e ci permette di risolvere lenigma del labirinto, attraverso il quale com- prenderemo che luscirne coincide con liden- ticarsi con la propria essenza. La tradizione attribuisce il progetto del primo labirinto al- larchitetto Dedalo, che disegn e diresse la costruzione per ordine del re cretese Minos- se, il quale era glio di Zeus ed Europa e ma- rito di Pasife che, annebbiata dalla gelosia e preda delle proprie illusioni, per vendicarsi del marito giacque con un toro, anchesso ingan- nato da una sagoma a forma di vacca che De- dalo costru. Da tale rapporto nacque il Mino- tauro, o toro di Minosse, il quale era per met umano e per met toro. Minosse, a questo punto, decise di far costruire il labirinto e di nascondere al suo interno lorrenda creatura. Il Minotauro aveva comunque bisogno di vit- time umane e a fornirle erano gli ateniesi che, in quanto scontti da Minosse, erano stati condannati ad essere inviati a Creta. Teseo, 23 glio del re di Atene, per porre ne a questo tributo di sangue, decise di unirsi alle vittime destinate a Creta. In seguito venne aiutato ad entrare nel labirinto da Arianna, glia di Mi- nosse e Pasife, la quale si innamor di lui e gli forn il lo che, da lei sorretto allentrata, serv a Teseo per riguadagnare luscita una volta ucciso il mostro. Il labirinto la via che condu- ce allinterno di se stessi, verso quella sorta di tempio interiore nel quale riposta la no- stra essenza. Il tempio non pu essere rag- giunto senza un lungo peregrinare, attraverso il quale radicare la concentrazione necessa- ria, mezzo indispensabile per giungere allin- tuizione; tramite lintuizione tutto si sempli- ca, no a far cadere la grande illusione o eresia di separazione. Il senso di smarrimen- to, quale conseguenza della perdita dellorien- tamento, rappresenta una componente fon- damentale del processo evolutivo. Laspirante sul Sentiero deve arrestarsi e chiedere: Do- v il centro?. A questo punto egli sentir una voce che risponde: Il centro sei tu, dentro di te che devi guardare per scoprire la verit. Teseo (colui che asserisce o confer- ma), sorretto dallAmore della conoscenza (Afrodite), entra nel labirinto con purezza din- tenti (Arianna) per raggiungere, adoperando la ragione e lintuizione (Dedalo), la purezza danimo necessaria al superamento della pro- va impostagli. Questo momento rappresenta lintuizione che si radica, conseguenza del suo nuovo stato. Egli guarda al futuro e riesa- mina, nel contempo, il passato, non solo al ne di liberarsi dai propri errori, ma anche per riappropriarsi di qualit latenti, che lo illumine- ranno sulla nuova strada che sta per intra- prendere. A questo punto occorre uscire dal labirinto. Teseo deve continuare con tenacia senza abbandonare Arianna, costringendo il vizio in luoghi ove non possa nuocere. Se egli dovesse identicarsi, ancora, con larroganza, il fanatismo e la superstizione, tornerebbe ad uno stato impuro e si perderebbe nuovamen- te inseguendo ingannevoli desideri. Ma non sar cos. Teseo esce dal labirinto e scopre la verit, scopre di essere tornato al punto di partenza che coincide con il punto di arrivo. Il lo non altro che il cordone ombelicale che unisce luomo con la caverna, la caverna del proprio cuore, ove ogni travaglio permette ri- nascite sempre pi consapevoli. Graziano Fornaciari 24 Diverse tradizioni religiose ed esoteriche hanno elaborato varie pratiche incentrate sul- la meditazione per accostarsi al divino. Nel- laccezione comune la parola meditazione oltre ad evocare atmosfere orientali ha perso quel valore che aveva in origine, infatti deri- va dal latino mederi che signica misurare con la mente per curare. In Oriente la pra- tica della meditazione considerata unatti- vit per esprimere il S: ne sono esempio le miriadi di tecniche, patrimonio dellintera umanit, sperimentate da millenni da mistici e uomini comuni. Ma non dobbiamo dimenti- carci le numerose tecniche di meditazione e di contemplazione che anche il Cristianesimo ha elaborato, grazie alle contaminazioni di tra- dizioni orientali. La mistica greca, e in parti- colare lesicasmo, con luso delle giaculatorie sul nome di Ges, lesempio pi chiaro del- la comunanza tra le tecniche di meditazione orientali e quelle occidentali. Attualmente la coscienza dellessere umano sospesa tra miriadi di pensieri e stimolata da un numero elevato di informazioni. Un utilizzo pi ampio delle funzioni della mente porta un maggior numero di persone ad interessarsi alla meditazione. Non un desiderio frutto del caso, ma la diretta conseguenza di una coscienza che si sta lentamente affrancando dalla dualit delle emozioni e aspira alla sinte- si dellintuizione. Ci sono volute diverse vite trascorse tra turbamenti emotivi e psicologici, per giungere ad aspirare a sondare cosciente- mente il piano della mente. Infatti chi vuole realizzare nella propria vita la discriminazione e il discernimento potr essere attratto dalla pratica della meditazione. Fin da subito laspi- rante alla meditazione verr messo alla prova, nello scegliere quella pi adatta al suo scopo e dovr districarsi tra le molte tecniche esi- stenti. Non tutte le pratiche meditative hanno le stesse potenzialit ed inoltre chi le insegna non sempre conosce il signicato profondo della meditazione, soltanto quando viene pra- ticata incessantemente nella vita quotidiana se ne comprende la reale potenzialit. Negli scaffali delle librerie troviamo diversi libri che descrivono la meditazione come un rilassa- mento, una tecnica per non pensare a niente e produrre il vuoto mentale. Denotano una supercialit glia di un allontanamento dalla tradizione, che, essendo rigorosa, non attira lindisciplinata mente occidentale motivata dal tutto e subito. Sicuramente la medita- zione ben praticata porta come conseguenza il rilassamento, ma lobiettivo primario la comprensione di noi stessi, la realizzazione dellantico insegnamento socratico: conosci te stesso. Comunque sempre bene non credere a tutto quello che ci viene detto e se ci daremo il tempo per praticare la meditazio- ne seguendo i consigli di un istruttore quali- Il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli INTRODUZIONE ALLA MEDITAZIONE 25 cato potremo sperimentare, con tutti i crismi scientici della vericabilit e riproducibilit, cosa avviene nel laboratorio della nostra co- scienza quando ci sottoponiamo alla pratica meditativa, solo ci potr portare alla com- prensione della validit dello strumento che stiamo usando per il riequilibrio delle forze presenti al nostro interno. Per capire ligno- ranza che celata dietro lillusione umana di produrre velocemente il vuoto mentale ripor- to sinteticamente una storia zen. Un maestro zen insegna ai suoi allievi che la vacuit lessenza stessa della manifestazione. Alla ne della lezione chiede agli allievi se hanno compreso la vacuit. Il pi pronto risponde al maestro che tutto vacuo. A quel punto il maestro lo colpisce con un sasso chiedendo- gli se vacuo. Insomma, prima di realizzare il vuoto mentale, condizione sperimentabile da un liberato, dovranno essere attraversati tutti gli spazi della coscienza, sia se si pre- sentino come giardini oriti che come deserti terricanti. Soltanto un essere realizzato, non rimanendo attaccato a ci che percepisce, pur discriminandolo, mantiene un usso con- tinuo tra soggetto e oggetto, e ci crea quella condizione necessaria afnch il campo della coscienza rimanga sgombro da ostacoli per- mettendo alla vita di uire continuamente. Provate a chiudere gli occhi e cercate di rag- giungere il vuoto mentale: vi renderete con- to che non la condizione normale umana, in quanto nella mente iniziano ad affollarsi i pensieri pi disparati che denotano unattivi- t mentale confusa. Patanjali negli Yogasutra afferma che la realizzazione dellessere si raggiunge sospendendo le modicazioni del- la mente e descrive otto mezzi che conduco- no allilluminazione. Con i primi cinque stadi indica come maturare il giusto distacco dai sensi, mentre negli ultimi tre stadi descrive la disciplina della meditazione, composta da tre fasi che formano un unico atto sequenziale (Samyama): Dharana (concentrazione), Dh- yana (meditazione), Samadhi (estasi o unio- ne). Se vogliamo, dunque, conoscere la vita per quello che , pur nelle sue molteplici dif- ferenziazioni, dobbiamo applicare la disciplina della meditazione, altrimenti saremo relegati al mondo della forma: il Samyama infatti un atto di penetrazione nella materia no a riconoscere lunit sostanziale della vita. Lat- tenzione prolungata porta alla concentrazione sullaspetto forma delloggetto percepito; la concentrazione mantenuta nel tempo con- duce alla meditazione, cio fa conoscere la qualit intrinseca di quello che percepiamo; la meditazione costante sprofonda nellaspetto spirituale delle cose riconoscendone lintima unione. Penso sia utile aggiungere che Pa- tanjali descrivendoci il processo della medita- zione, ci indica il modo per passare dal Regno Umano al Regno dei Cieli, che, come ci ha insegnato il Maestro Ges, dentro e fuori di noi. Inoltre bene chiarire che nonostan- te in diversi testi sapienziali vengano deniti con nomi diversi gli stati di coscienza prodot- ti dalla disciplina della meditazione, tra i pi conosciuti Samadhi, Nirvana o estasi mistica, ognuno indica uno stato dellessere comu- ne. La meditazione unattivit della mente ed applicabile in qualsiasi piano della vita, infatti chi la sperimenta consapevolmente sa che unattivit per operare oltre la mente stessa, per espandere la coscienza nei piani sempre pi sottili e per iniziare a muoversi in aspetti della coscienza aformali. Per Patanjali la me- ditazione di due specie: con seme o senza seme. La meditazione senza seme possi- 26 bile dopo che si padroneggiata quella con seme. La pratica della meditazione con seme consiste nel mantenere lattenzione per un tempo prolungato su un oggetto esterno o interno prescelto. Mi riferisco a oggetti si- ci o sottili come le emozioni e i pensieri. In questo modo la mente diviene un faro che possiamo puntare su ci che desideriamo conoscere ed amplia le nostre possibilit di percezione. Infatti la capacit della mente di intuire gli oggetti interni ed esterni senza usa- re i sensi sici sperimentabile, e tutto ci genera il sesto senso di percezione. In India lattivit mentale umana viene paragonata ad una scimmia ubriaca e non possiamo dargli torto. Luomo ingabbiato in una tta trama ordita da pensieri ed emozioni avvinghiati tra loro e difcilmente distinguibili gli uni dagli altri ed inoltre la mancanza di un pensiero focalizzato impedisce allessere umano di squarciare il velo dellillusione in cui avvol- to. Questa attivit mentale disordinata non permette allintuizione di risalire dal profon- do per manifestare il S, infatti pur nascen- do pura e cristallina, viene distorta e limitata dal vorticare dei pensieri e delle emozioni, quindi la limitazione di se stessi si attua nella propria coscienza. Dobbiamo sempre tenere presente che soltanto una mente disciplinata riette la luce del S Superiore: ci avviene attraverso la coerenza tra pensiero, parola e azione. Per disciplinare lattivit mentale necessario dare alla mente un supporto su cui poggiarsi, un punto di riferimento per non perdersi nelloceano delle cose percepite. Nel tempo sono state elaborate delle tecni- che riconducibili ad aspetti primari della vita come suono, colore e forma. Il praticante, a seconda delle sue caratteristiche, porter pi facilmente lattenzione su una forma, oppu- re su un colore o su un suono. Con la prati- ca della meditazione, oltre ad aumentare la concentrazione, utilizziamo i tre aspetti sopra descritti per produrre una modicazione nella coscienza. Nel Raja Yoga viene usato princi- palmente il suono per puricare la vibrazione dei veicoli della personalit. Si utilizzano dei mantra (parole di potere) per trasmutare la vi- brazione dei veicoli e favorirne lallineamento, in modo che la personalit divenga unentit integrata. La scienza esoterica insegna che soltanto una personalit allineata pu aspirare al contatto consapevole con lanima che pos- siamo denire come lo scopo ultimo dellevo- luzione umana. Per approfondire largomento vi consiglio di leggere Lettere sulla meditazio- ne occulta di A. A. Bailey. Il libro di difcile comprensione ma al ricercatore sincero che resister alla percezione di richiuderlo veloce- mente riveler insegnamenti elevati. Qualsia- si tipologia di meditazione verr scelta, dovr essere provata con metodo e aspirazione. La disciplina della meditazione, se resa consape- vole attraverso la pratica costante, permette allintuizione di risalire dal profondo, liberando energie che, se focalizzate nellattivit, daran- no alluomo la possibilit di realizzarsi com- prendendo i moti della coscienza. Secondo la tradizione esoterica lespressione del S la vera guarigione delluomo. Luca Tomberli 27 In astrologia esoterica il percorso iniziatico delluomo attraverso i 12 archetipi zodiaca- li denito in tre diversi livelli di coscienza ben precisi, espressi dalla fusione di quattro energie zodiacali operanti ognuna su una cro- ce. Largomento delle croci astrologiche di difcile comprensione per la mente umana, ancora limitata dalla razionalit e da un men- tale inferiore, che tende a capire le cose in modo separato, perch capire le croci signi- ca riuscire a pensare per interi, per sintesi, e questa una qualit tipica del mentale su- periore, che opera la sua comprensione at- traverso lintuizione piuttosto che attraverso lintelletto. Quindi la difcolt sta nel cercare di compren- dere i segni di ogni croce come un unico us- so energetico che si riversa sulluomo singo- lo, ma anche sullUmanit, su un pianeta o un sistema solare, che staziona su quella croce a seconda del punto evolutivo raggiunto sul percorso iniziatico. Dobbiamo fare questo sforzo perch non esi- ste un ramo della croce che possa agire iso- lato, senza essere espressione della sintesi cos creata dalla collaborazione, dallarmonia e dalla sincronia con gli altri tre segni zodia- cali. Inoltre anche le tre croci poi andranno viste in un contesto sintetico, poich espri- menti un unico concetto: il percorso iniziatico delluomo a livello planetario, ovvero il conse- guimento delle cinque iniziazioni possibili in incarnazione su questo pianeta. Il risultato unulteriore fusione, ma questa volta di tutti e 12 i segni zodiacali. Questa fusione di energie in realt la rap- presentazione, attraverso le tre croci, di una ben pi profonda e interiore fusione: fusione e integrazione della personalit in un tutto armonico che si attua sulla croce mobile, fu- sione e integrazione di personalit e anima che avviene sulla croce ssa, fusione e inte- grazione dei tre aspetti della manifestazione divina che si compie sulla croce cardinale. La Croce mobile o croce del Cristo celato, composta da Gemini, Virgo, Sagittarius e Pi- sces, la croce della personalit, inuisce quindi sulla moltitudine, sulla massa comu- ne e sullaspirante. La sua inuenza spinge luomo a fare esperienza nella triade inferio- re, provocando crisi e conitti attraverso cui luomo inizia a sentire e a scoprire il Cristo celato sotto la forma. Gemini, Virgo, Sagitta- rius e Pisces, opposti polari, conducono luo- mo a compiere ogni possibile esperienza sul piano materiale per scoprirne linsita essenza divina e, attraverso questa consapevolezza, puricare, trasmutare e armonizzare la sua personalit. Invece la Croce ssa o croce del Cristo in croce, espressione di Taurus, Leo, Scorpio e Aquarius, governa la vita delluomo da disce- Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
LE TRE CROCI 28 polo in prova a discepolo accettato. la croce che inuisce sulluomo durante le prime tre iniziazioni, smettendo di agire una volta che sia stata compiuta la terza iniziazione; la croce dellanima. Luomo che crocesso su questa croce sempre pi consapevole del- la giusta direzione che essa imprime alla sua vita. Non come luomo sulla croce mobile, che ancora non capisce, che avvolto dalla nebbia e non sa dove va: luomo che salito su questa croce consapevole di perseguire lo scopo dellanima e ha scelto la via da se- guire. Mentre sulla croce mobile abbiamo una con- sapevolezza derivante dallesperienza, dallo sperimentare tutto ci che riguarda la perso- nalit, per poterla trasmutare e allineare, qui c gi una fusione: la personalit integrata con lanima. Questa la differenza importan- te. Inoltre se le energie nella croce mobile erano di ordine planetario, qui sono energie sistemiche che la croce ssa trasmette al- luomo al ne di renderlo sempre meno in- centrato su di s e sempre pi attento a ci che sta fuori di s, nch luomo, dimentico di se stesso, serve la Vita. La croce mobile cos chiamata perch le energie che la compongono sono vortico- se e in continuo mutamento, al ne di fare esperienza di tutto nella triade inferiore. La croce ssa, invece, cos chiamata proprio perch luomo che vi posizionato sente lin- tento irremovibile della sua anima e sa che non torner indietro. Poi nella croce cardinale le energie dirigono lanima sulla via iniziatica, per entrare in contatto con la Monade. Sulla Croce cardinale o croce del Cristo risor- to, le energie di Aries, Cancer, Libra e Capri- cornus sostengono e alimentano lIniziato, nch lIniziato diviene responsivo a questa croce che lo pone in contatto con la Monade attraverso Aries e che lo pone in equilibrio tra la dualit di spirito e materia attraverso Libra. LIniziato ora ha libera scelta di incarnarsi e di passare liberamente attraverso le porte di Cancer e Capricornus, poich non pi sog- getto allattrazione della materia, e quindi libero di decidere, trasformando la vita nella forma in cosciente strumento per servire. Luomo posizionato su questa croce mani- festazione consapevole di tutti e tre gli aspet- ti della divinit: Padre, Figlio e Spirito Santo. Sulla croce mobile luomo non vede nulla di tutto questo disegno, soffre, desidera, si sen- te vittima delle circostanze e si dispera; poi pian piano, crisi dopo crisi, arriva un momen- to in cui nasce in lui unaspirazione, che non si sa bene da dove arrivi, per luomo sente questo richiamo, sente il desiderio di aspirare non pi a beni materiali o interessi egoistici, ma a qualcosa di pi elevato, e pian piano questa energia attrattiva, questa aspirazione lo porta sulla croce ssa. Una volta salito su questa croce luomo inco- mincia a capire il proposito e il disegno com- plessivo, inizia a capire cosa ha fatto sulla croce mobile, perch sulla croce ssa che inizia a capire tutto il lavoro fatto prima. In questa fase lorientamento spirituale, che verticale, cio personalit, anima e monade, acquista inclusivit orizzontale, nel senso che viene trattenuto tutto ci che stato com- preso della forma e della materia, viene rico- nosciuta lunit spirito e materia, e su questa croce luomo ne acquisisce consapevolezza. Poi sulla croce cardinale tutto ci che stato compiuto sulle altre due viene compreso e diviene chiara la visione del proposito divino manifestato in trinit dallunione di Padre, Fi- glio e Spirito Santo, ovvero la fusione di per- 29 sonalit, anima e monade, dove personalit e anima sono state integrate, comprese e trattenute come esperienza, ma allinterno di una coscienza divenuta universale, cosmica, la quale d la possibilit alla Monade di ma- nifestarsi in tutta la sua bellezza attraverso lanima e la personalit. Quindi luomo comune compie esperienze nella materia senza consapevolezza, ma in lui agisce comunque lenergia sintetica del- la croce mobile. Il discepolo invece, che ha raggiunto una determinata espansione di co- scienza, che in contatto con la sua anima e consapevole del suo s superiore, sottost agli inussi della croce ssa che lo aiuta ad integrare anima e personalit e a restare sal- do sul piano dellanima. Liniziato, che gi ri- sponde ad energie cosmiche e vibra sul piano monadico, invece sostenuto e nutrito dalle energie della croce cardinale. Inne vorrei precisare, per evitare dubbi e con- fusione, che avere il Sole posizionato su una croce non indice del proprio stato evolutivo, anche se non indifferente avere il Sole in un segno o in un altro, rispetto alle croci. Infatti da un punto di vista individuale e personale, avere il Sole su un ramo di una croce signica che quel ramo attiva tutta la croce, anche se non ci sono pianeti negli altri tre rami della croce. Questo perch uiscono unitamente, come se fosse ununica energia. Ad esem- pio, una persona che ha il Sole in Taurus avr attivati anche Leo, Scorpio e Aquarius, quindi non solo lotter per trasmutare il desiderio di Taurus in volont spirituale attraverso le prove di Scorpio, suo opposto polare, ma la sua vita sar anche incentrata a trasformare lauto-coscienza di s, la coscienza individua- le espressa da Leo, in coscienza di gruppo manifestata da Aquarius, opposto polare di Leo: sar quindi impegnato a decentrarsi da se stesso per includere nella sua vita anche laltro, comprendendo che nel servire laltro che ritrova se stesso. Poi, questa persona, come percorso evolutivo, potrebbe essere posizionata su unaltra croce, che attraverso il suo inusso lo sostiene e lo accompagna sul Sentiero dellevoluzione. Tutto espressione della triplicit divina e le croci ne sono una stupenda manifestazione. Reputo che questo viaggio affascinante, che luomo compie passando da una croce allal- tra, meriti ancora attenzione e qualche paro- la, quindi vi aspetto al prossimo articolo per raccontarvi come si manifesta nelluomo la croce mobile o croce del Cristo celato. Maria Grazia Barbieri 30 Negli ultimi decenni si vericato un incre- mento esponenziale di interesse, particolar- mente in Occidente, nei confronti di temati- che che potremmo denire, in qualche modo, spirituali. Quando nel 1978 iniziai la pratica della meditazione trascendentale la cosa mi dava unimpressione particolarmente esoti- ca, facendomi sentire un po come Milarepa nella sua caverna sullHimalaya, mentre nelle persone, tra molte virgolette, normali, con le quali parlavo di questa mia esperienza, si ve- ricavano reazioni comprese tra i 400 e i 700 nanometri, ossia che abbracciavano pratica- mente tutto lo spettro delle frequenze visibili ad occhio nudo. Ma allora non che si faces- se un gran parlare di meditazione e di cose associate. Se poi consideriamo che, come nel mio caso, non di rado queste ostiche pratiche si combinavano con abitudini alimentari che includevano nella dieta le alghe Iziki coi fagioli Azuki, possiamo anche comprendere il per- ch della scarsa popolarit dellargomento, in particolare in una regione come lEmilia, patria del tortellino, nella quale io risiedo. Bisogna dire che da allora ne passata di acqua sotto i ponti, cos come io sono passato ad una ali- mentazione sicuramente pi gustosa. In ogni caso certi argomenti, come la meditazione, sono entrati molto di pi nel senso comune, di quanto non fosse trentanni fa. Nel frattempo c stata la New Age, che, se- condo me, ne ha fatte pi di Carlo in Fran- cia, nel bene o nel male. Da una parte essa stata la rappresentazione di un grande biso- gno di un lembo importante di umanit, che ha contribuito a diffondere una conoscenza, complessivamente positiva e di aiuto per co- loro che vogliono provare a vivere in maniera pi consapevole e costruttiva. Daltro canto, il suo essere anche mercato ha prodotto una semplicazione, quando non una volgarizza- zione, spesso imbarazzante, di cose aventi di- ritto a ben altra dignit. In questo contesto cresciuto il rapporto con la meditazione di un gran numero di persone. In un primo periodo vi stata una sorta di colonizzazione di ritor- no, grazie alla quale qualunque cosa venisse dallOriente, avesse un turbante in testa e in- dossasse una lunga tunica bianca o arancione, era sinonimo di garanzia di veridicit e sag- gezza. Abbiamo poi imparato che quelli che dalle mie parti chiamiamo cioccapiatti o cioc- colatai esistono anche nel misterioso Oriente e che, in fatto di truffe, non hanno un granch da insegnare a noi italiani. Per fortuna, nel va- sto panorama che abbiamo osservato negli ultimi decenni, si sono stagliate anche realt importanti, che hanno avuto il grande pregio di metterci in contatto con antiche e serie tra- dizioni, come quella induista, buddhista, nella versione mahayana, hinayana e zen etc. Poi abbiamo capito che anche in Occidente ave- Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf CHE COSA SIGNIFICA VERAMENTE MEDITARE 31 vamo avuto una storia e sono state riscoper- te tradizioni arcaiche, come quella dellantico Egitto, quella cabalistica o quella alchemica. Qualcuno ha anche capito che con la critica al cristianesimo come sistema di potere si era buttato il bambino assieme allacqua sporca, per cui si riscoperto anche il valore di una tradizione millenaria, di preghiera, meditazio- ne e ascesi, sperimentata da migliaia di per- sone nel corso di duemila anni. Si pu dire che, anche dal punto di vista del- la pratica della meditazione, in questi ultimi decenni ne abbiamo viste veramente di tut- ti i colori, dalle cose pi assurde a quelle pi afdabili ed efcaci. Lasciando stare le cose veramente poco serie, le idee che in Occi- dente sono andate per la maggiore, rispetto alla meditazione, non sono poi tantissime. Al primo posto metterei lidea molto diffusa che meditare signichi fare il vuoto mentale. Ave- te mai provato? Scoprirete che di sicuro non un buon punto di partenza. Io ho visto schiere di persone, con la fronte aggrottatissima e im- perlata di sudore, concentrati nello sforzo su- premo di fare il vuoto mentale, abbandonare poi la pratica, frustratissime, perch incapaci di ottenere qualsiasi risultato al riguardo. Devo premettere che in trentanni di esperienza di meditazione, durante i quali ho avuto modo di sperimentare lo sperimentabile, mi sono fatto alcune idee precise al riguardo. Intanto, che si potrebbe risparmiare moltissimo in libri com- prando solamente gli Yogasutra di Patanjali, lunico testo che salverei in caso di catastrofe planetaria, perch descrive in modo assolu- tamente tecnico tutto ci che serve alluo- mo per giungere allilluminazione, al quale, eventualmente, potremmo aggiungere Let- tere sulla Meditazione Occulta di Alice Ann Bailey. Gli Yogasutra cominciano con questa frase: yoga citta vritti nirodha, che signica: lo yoga consiste nellarresto delle funzioni mentali. Da cui tutti hanno capito che per realizzare lo yoga, ossia la condizione di per- fetta integrit della coscienza, bisogna fare il vuoto mentale, o diventare decienti. Capito niente. Intanto sar improbabile che qualcuno riesca ad ottenere questa condizione (quella del vuoto, non quella della decienza...), vi- sto che casomai potrebbe essere vista come il conseguimento nale dello sviluppo di una coscienza che avviene in tempi lunghissimi ed incarnazioni su incarnazioni. Ma non nemmeno questo il problema, visto che Pa- tanjali in realt ci esorta a non essere schiavi delle impressioni emotive e mentali, piuttosto che a risucchiare tutta laria contenuta nella scatola cranica. La nostra percezione, anche durante lascesi, sar sempre attiva, quindi i nostri sensi, compresa la mente, diverranno casomai sempre pi sensibili e ricettivi, che il contrario di una poco auspicabile condizione di vuoto mentale, o peggio ancora di passi- vit. La questione un po pi complessa e riguarda pi verosimilmente la nostra capacit complessiva di essere sempre meno agitati da quelli che Patanjali chiama citta vritti, os- sia le perturbazioni della sostanza mentale. Non che i nostri legami col mondo, i nostri desideri e i nostri pensieri, che sono sempre attivi, non devono essere sentiti, quanto piut- tosto non devono produrre in noi delle rispo- ste condizionate ed automatiche. Cos come il distacco, parola che suscita il terrore negli apprendisti praticanti di raja yoga, non signi- ca che progressivamente debbano cadere in terra i pezzi del mio corpo sico, o che devo per forza vivere in una caverna non riscaldata, priva di televisione e senza il conforto nem- meno di un piccione, quanto piuttosto che 32 lattivit della mia coscienza non deve esse- re subordinata a pulsioni di varia natura, ma deve essere il prodotto della mia capacit di scegliere la linea della mia condotta. Questa potrebbe chiamarsi libert, nello specico da- gli attaccamenti. La meditazione una attivit della mente, che Patanjali descrive negli ultimi tre degli otto passi che deniscono il raja yoga. Con dharana, la concentrazione, si porta latten- zione sulloggetto della nostra meditazione, con dhyana, la meditazione vera e propria, si passa dalla conoscenza formale a quella qua- litativa, ossia si iniziano a penetrare gli aspetti non materiali, dovremmo dire energetici, del- la vita. Con samadhi, il terzo passo, lunione o estasi, la conoscenza trascende la mente, di- viene yoga, ossia unione diretta con gli aspet- ti profondi, essenziali, causali, in Occidente diremmo spirituali, dellesistenza. Dovreb- bero riettere su questo, coloro che propu- gnano la meditazione come pratica del vuoto mentale. Invece, unaltra grande categoria di sedicenti meditanti che mi capitato di in- contrare spesso nel mio percorso, dovrebbe meditare sul perch negli Yogasutra questi ultimi tre passi sono chiamati samyama, os- sia la disciplina. Sono quelli che meditano a modo loro... !? Ma cosa vuole dire? Ma chi sei luomo del mistero? Ti sei fatto una pera e non te lo ricordi? Di solito, ho avuto modo di vericarlo ampiamente, queste sono persone fatte proprio a modo loro, ossia se la canta- no e se la suonano come gli pare. E danno proprio limpressione di credere alle balle che si raccontano. Non hanno molta disponibilit a nessun tipo di disciplina, perch sono pa- recchiotto presuntuosi (bisognerebbe capire invece che non una cosa facile riorientare la mente), e intendono scambiare per medita- zione, cosa di cui non sanno niente, il pensare a quello che gli pare quando gli pare. Patanjali avrebbe qualcosa da dire... Swami Vivekanan- da poi affermava che concentrazione signica mantenere ininterrottamente lattenzione sul- loggetto della meditazione per dodici secon- di (provate, non poco), mentre meditazione signica portare la concentrazione ad alme- no dodici volte dodici secondi (che molto di pi...). Riuscire a controllare i ussi della propria mente no a farli divenire un potente e penetrante mezzo di conoscenza della vita in tutti i suoi aspetti possibile, cos come possibile che la mente divenga utile strumen- to di manifestazione delle realt pi elevate della nostra coscienza; possiamo per imma- ginare che ci voglia qualcosa di pi del medi- tare a modo mio per riuscire ad indirizzare in modo coerente un mondo mentale che, per tempi lunghissimi, stato abituato a funzio- nare in maniera automatica e subordinata a qualsiasi pulsione che si affacciasse alla sua supercie. Per conseguire questa libert da se stessi sono necessarie alcune cose come una grande disponibilit al cambiamento, una forte volont, una robusta disciplina e la guida di qualcuno che sappia quello che fa, non perch lo ha letto, ma perch lo ha speri- mentato. Servono mezzi certi per traghettare la coscienza dallirreale al reale, bisogna co- noscere la tecnologia della trasformazione, poi applicarla con risolutezza, ed uno degli ostacoli pi signicativi in questa direzione lorgoglio che ti fa fare a modo tuo: ma con la vita c poco da barare, i risultati si vedono in pratica e avrete modo di sperimentare che c solo un modo, fatto sicuramente di innite sfumature, ma unico, di realizzare i frutti del- lalbero della vita. Questo non perch lo dico io, ma perch la natura, anche quella umana, 33 ha le sue leggi che ci obbligano, necessaria- mente e fortunatamente, a compiere, passo dopo passo, quel sentiero incomparabile che ci porta dalla nostra bruta materialit no alla percezione delle coscienze celesti. Tornando a noi, molto diffusa stata poi an- che la categoria di meditanti che io denisco delle paperelle nel laghetto, legata al mondo dei rilassamenti e delle visualizzazioni pi o meno creative. Sintetizzando ampiamente la formula della meditazione succitata, essa recita pi o meno cos: stiamo camminando su un sentiero erboso a piedi nudi, mentre il sole ci scalda la faccia, giungiamo a un bellis- simo laghetto, calmo e trasparente, sulle cui acque starnazzano tante belle paperelle. Sia- mo calmi e rilassati e non ce ne po freg de meno, tanto che ci immergiamo nelle chiare e dolci acque, dalle quali scacciamo le pape- re (cos liberiamo anche la nostra aggressi- vit...), schiettando un rilassante motivetto della tradizione celtica.... C da dire che chi senza paperella scagli la prima piuma, per c anche da dire che questa pur rilassante pratica, che meglio del Prozac, sta alla me- ditazione come accendere un cero in chiesa sta a farsi crociggere sul Golgota assieme a Ges Cristo. Di sicuro non sono pratiche dan- nose, procureranno anche benessere e rilas- samento, ma io toglierei tutta quellenfasi nel rispondere alla domanda hai gi fatto tecni- che di meditazione? con certamente, tutti i mercoled andavo a meditare sulle paperelle nel laghetto!. Poi ci sono quelli che, pi creativi ancora, vi- sualizzano i risultati di ci che vogliono otte- nere. Benissimo, non c problema. Effettiva- mente il genere umano non si rende conto del grande potere creativo della mente e di come ogni cosa a cui assistiamo sul piano sico sia in realt la precipitazione di un archetipo che esiste in primo luogo su piani pi elevati. Per cui assolutamente vero che si pu ottenere, o realizzare qualsiasi cosa, a partire dal pen- siero di quella cosa. Nasce per un piccolo problema: avrete sentito dire che si dice in giro che esiste il karma, cosa che in Occiden- te chiamiamo legge di causa-effetto. Fosse mai vero, allora ci tornerebbe esattamente quello che produciamo, con la stessa qualit e quantit. Siamo sicuri che nel perseguire i nostri desideri siamo liberi da qualsiasi forma di avidit, ignoranza e distruttivit? Se s, allo- ra puoi anche visualizzare lultimo modello di Ferrari parcheggiato nel tuo garage, altrimenti meglio che stai col Pandino... Una volta ho letto un libro che a un certo pun- to diceva: cercate per prima cosa il Regno dei Cieli e ogni altra cosa vi sar data in pi. Personalmente ho impiegato un po di tempo per rendermi conto della veridicit di questa affermazione, ma poi ho imparato a darmi e preferisco impegnare la mia mente a rico- noscere le sottili trappole della coscienza che vorrebbero mantenermi legato a pratiche di vita limitate e distruttive. E anche a cercare di produrre pensieri, parole ed azioni che ab- biano il segno della gioiosa creativit e della possibile innocuit. Ogni altra cosa mi viene data in pi. Quindi, gente, tanto per cominciare a capire cos veramente la meditazione, andatevi a leggere Patanjali e quando avete nito rileg- getelo venti o trenta volte, perch vedrete che non una lettura facile. Anche il Vangelo aiuta, specie l dove dice ama il prossimo tuo come te stesso. Cosa centra con la medita- zione? Centra, centra... ve lo spiego la pros- sima volta. Massimo Rodolf 34 Come in alto cos in basso recita una massi- ma esoterica, ci vale anche per le strutture della vita siano esse innitamente piccole, come un atomo, o pi grandi come un siste- ma solare. In queste strutture uisce la vita che energia, quindi coscienza, e anche nel- luomo attorno ad un sole centrale che de- niamo atman dispiegano la loro attivit i sette chakra che come pianeti irradiano la parte di vita che loro compete. Ragionando per analogia non difcile im- maginare che un essere pi grande, comune- mente denito Colui del Quale nulla si pu dire abbia per chakra dei sistemi solari che possiamo considerare veri e propri centri di coscienza interconnessi e pulsanti. Attorno a questi sistemi solari ruotano poi dei pianeti, il nostro si trova nella sfera dinuenza di un sistema solare che corrisponde al chakra del cuore di questo grande essere e che veicola energia di amore e saggezza per questo si dice che Dio qui amore, mentre altrove avr altre caratteristiche. Oltre a queste energie altre ne giungono ci- clicamente dagli altri sistemi solari e anche dallessere planetario stesso. Da ci si comprende come ogni pianeta sia un punto focale attraverso cui circolano e uiscono forze ed energie che nutrono e in- uenzano tutte le forme che albergano nella coscienza planetaria. I raggi sono espressioni di energie emananti dai sette sistemi solari e a loro volta emanati dalla vita di Colui del Quale nulla si pu dire e inuenzati dalle 12 costellazioni. Le costellazioni sono un insieme di sistemi solari che con i loro pianeti sono uniti in un tutto coerente ed equilibrato ed come se queste vite percorressero insieme il sentie- ro mantenendo un equilibrio nei loro rapporti magnetici dinuenza. La complessit dellargomento non spaventi il lettore perch questa conoscenza fonda- mentale per comprendere il contesto in cui ci muoviamo e siamo e la mente razionale pu avvantaggiarsi di questi schemi nellattesa che il lampo dellintuizione getti la sua luce e produca comprensione reale. Abbiamo considerato come ogni vita di rag- gio esprima una vita solare e le connesse vite planetarie ma anche vero che ogni raggio riceve e custodisce energie provenienti dai sette sistemi solari e dalle dodici costella- zioni. Questo signica che ogni raggio lascia passare queste energie attraverso il proprio corpo di manifestazione e le distribuisce a tutte le sue forme che sono animate da que- sta miriade di ussi energetici. Ognuna di queste energie proviene dalla vita cosmica, dalla divinit solare e dalla vita pla- netaria e ha le qualit dei sette sistemi solari e delle dodici costellazioni. Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada
I SETTE RAGGI 35 Luomo dovrebbe abituarsi a pensare in termi- ni del tutto, il limite attuale delle scuole di psi- cologia sta spesso nel fatto di non giudicare luomo come un tutto sintetico e lo psicologo comune non si addentra, se non raramente, nel campo della vera qualit e degli aspetti della vita. In questo modo non si giunge alle vere cause dei vari fenomeni, anche se molto lavoro prezioso stato fatto indagando la per- sonalit nch non verr accertato il raggio dellanima e leffetto che ha sulla personalit non si potranno comprendere le vere cause delle reazioni del soggetto. I raggi sono attivi in ogni forma e in ogni re- gno e anche nelluomo inteso come parte di un tutto pi vasto. Nella misura in cui lessere umano risponde alla spinta evolutiva interio- re e si allinea con il proposito divino diventa sempre pi in grado di rispondere allambien- te e adempiere il proprio destino come parte integrante del tutto. Sarebbe bello se gli psicologi moderni si in- teressassero alle ipotesi della psicologia eso- terica perch molti quesiti, ora irrisolti, trove- rebbero risposta. Volendo approfondire i concetti di introver- so ed estroverso relativi ai raggi potremmo scoprire che la vera natura di un introverso di avere un raggio dellanima troppo forte rispetto alla personalit, quindi la via di minor resistenza lo condurr verso i mondi interiori e ne soffrir lintegrazione e lespressione del piano sico. Per lestroverso, invece, il raggio della perso- nalit predomina e lattrazione sar focalizzata sullazione nel mondo esterno, quindi lanima sar temporaneamente sopraffatta da questo atteggiamento. Quando siamo in presenza di una personalit integrata che esprime il genio e la capacit creativa di una espressione sica, emotiva e mentale coordinate a cui si aggiunge la ten- denza allintroversione con la conoscenza del- lanima e lo sviluppo dellintuizione avremo una guida, un potere spirituale, un maestro. Tutte queste indicazioni si possono ottenere con lo studio dei raggi, tenendo presente che permeano ogni aspetto della vita. Lessere umano, immerso in questo intrec- cio di informazioni pu progressivamente di- ventare consapevole delle varie qualit ener- getiche e capace di rispondervi. Levoluzione pu anche essere denita come la capacit progressiva di rispondere alle forze spirituali superiori, questo avviene per effetto della pu- ricazione dei sette centri di forza. Si comprende in questo modo il proposito spirituale del pianeta in cui si vive e si diventa sempre di pi funzioni di questa vita, ma solamente con la terza iniziazione conferita dal Logos planetario che si inizia ad essere consapevoli dellenergia che emana dalla di- vinit solare. Anche a questo punto si solamente appren- disti di qualcosa di pi grande perch solo conseguendo la pi alta iniziazione possibile sul pianeta si pu rispondere allenergia del centro cosmico esterno. Troppo vasto per i soliti angusti ambiti men- tali? Non credo, penso invece che ci sia una bellezza intrinseca nella perfezione di questo percorso e che sia veramente un mistero il fatto che luomo, poco pi che animale, pos- sa ambire a una tale vastit di coscienza, di- ventado pi che un angelo solare. Paola Spada 36 Il termine propaganda deriva dalla voce latina propagare che sta ad indicare la moltiplicazio- ne mediante riproduzione delle radici. Anticamente riferita alla Diffusione della Fede Cattolica, lazione di propaganda adottava sia metodi difensivi per radicare e riconfermare la fede in quanti aderivano al credo cattolico, sia metodi offensivi per operare una forza persuasiva in coloro che non aderivano a tale credo. Termine quindi molto legato al signi- cato latino di ci che deve essere diffuso. Solo con la Prima Guerra mondiale il concetto di propaganda assume il senso politico che ha tuttoggi: un processo manipolativo dellin- formazione. Chi fa propaganda cerca di modicare le mo- dalit con cui il pubblico interpreta la realt di una questione politica o sociale, con lunico scopo di ottenere unadesione di massa. La propaganda determina quindi una forma di consenso estorto attraverso la diffusione di informazioni false, lo sviamento, la confusio- ne piuttosto che la conoscenza e la persua- sione del messaggio politico o sociale che ne allorigine. Alcune tecniche utilizzate dai canali dinfor- mazione per modicare le opinioni e gli atteg- giamenti del pubblico sono ad esempio: leffetto gregge: si cerca di convincere lin- dividuo che lopinione proposta gi stata sposata dalla maggioranza delle persone giuste, in questo modo chi non ha anco- ra aderito allidea proposta si sente fuori dal gregge e quindi diverso, escluso; il ricorso allautorit: ricorrendo a personag- gi autorevoli che sfruttano la loro credibilit e visibilit per inuenzare e promuovere; luso delle testimonianze: ricorrendo ai punti di vista delluomo cosiddetto comune, attra- verso ad esempio interviste in strada, uomo scelto accuratamente per le sue caratteri- stiche che saranno attraenti e di credibilit; diversamente accade per le testimonianze a sfavore di ci che si vuole propagandare (te- stimoni meno attraenti e credibili); suscitare disapprovazione o anche deri- sione: manipolando linformazione in modo tale che ci che gioca a sfavore venga pub- blicamente deriso o disapprovato da parte di unautorit o di un pubblico ritenuto compe- tente; tecnica che L. Occhini chiama da talk show! frasi ad effetto: utilizzando parole emotiva- mente cariche come ad esempio amicizia, amore, libert, le quali usate durante la comu- nicazione suscitano unimmediata reazione emotiva da parte di chi ascolta, perch legate a valori e bisogni dellindividuo; ma tale rea- zione pu impedire di analizzare razionalmen- te il resto della comunicazione. Di fronte a questa precisa strumentalizzazio- ne della comunicazione necessario comin- Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin LA PROPAGANDA 37 ciare a prestare attenzione alle informazioni a cui quotidianamente siamo sottoposti, spes- so come ascoltatori inconsapevoli ma assor- benti. Questo signica usare la propria testa, analizzare i contenuti e soprattutto la qualit delle informazioni che ci bombardano, qualit che si percepisce con lascolto, smettendo di aderire in maniera acritica a realt che spesso mascherano tuttaltro. Cominciare ad aprire gli occhi signica fer- marsi, provare a dire basta a tutto ci che arriva al cervello senza essere stato invitato, provare a restare fuori dal ring. Oggi poi la propaganda elettorale anche difcile da guardare, i politici non fanno che litigare tra di loro per ribadire la loro ragione e il loro essere custodi della verit unica e sola, risulta quindi faticoso rimanere davanti alla televisione, sforzandosi magari di trovare tra un litigio e laltro le informazioni politiche vere. A volte quasi meglio perdere una mez- zoretta in pi ma sedersi sul divano e leg- gersi tranquillamente qualche interpretazione giornalistica; non che gli articoli dei giornalisti siano leggeri, ma almeno ci risparmiamo uno dei sensi ludito. Siamo sempre allinterno di potenti giochi di potere, dove ci si scanna per il piacere del potere, un potere che, ahim, dovrebbe es- sere sostenuto da una coscienza diversa, pi innocua, pi dedita al bene comune che ai piccoli interessi personali ed egoistici. E questo si verica a tutti i livelli, non solo quelli pi visibili ed eclatanti come la politica; ognuno di noi tende a difendere e nutrire il proprio piccolo ovetto, anche a prezzo di una vita fondata sul principio di scarsit meglio poco ma tutto mio che lavorare per avere tan- to e magari dover anche condividerlo. Siamo tutti chiamati, secondo me, a riette- re su questo, su quanto siamo noi capaci di pensare al bene comune; i politici lo si vede, lo sappiamo gi che non ne sono in grado (per il momento, magari un fulmine li illumi- na dimmenso!), ma noi, siamo sicuri di poter scagliare la prima pietra? Siamo sicuri di es- sere cos puri e altruisti da poter permetterci di guardare solo allesterno di noi? Io credo che si possa fare una piccola ries- sione su questo, che male non fa, magari poi scopriamo invece che siamo veramente delle brave persone, e ce ne sono tante in giro per fortuna, in tal caso allora meritiamo proprio di farci i complimenti! una bella gara riuscire a vivere in sintonia con la vita, una gara con noi stessi prima che con gli altri, un esercizio continuo, un prati- ca quotidiana allinnocuit sica, emotiva e mentale, una disciplina che si rafforza solo facendo, sperimentando, vivendo con gioia e attenzione ci ci capita. Diana Ferrazin A. MUCCHI FAINA, Linuenza sociale, Il Mu- lino, Bologna 1996 G. GOCCI - L. OCCHINI, Atteggiamenti e co- municazione, Collana Zero Collettivo ed indi- viduazione, Edizioni Studio @lfa, 2005 38 Cera una volta, tanti, tanti anni fa, un Popolo che viveva in Cielo. Gli uomini e le donne di questo Popolo erano dediti alla grazia e alla bellezza. Il loro mondo era fatto di luce, le loro costruzio- ni erano aperte, non cerano porte e nestre, i muri erano trasparenti, cos come il loro animo. Niente si copriva, si oscurava e si nascondeva, ognuno era aperto allaltro. Era un mondo sospeso tra cielo e terra, ed i suoi abitanti passeggiavano, correvano, e al tramon- to si sdraiavano sulle nuvole, contemplando il sole che colorava il loro regno dal rosso pi vivo al rosa pi dolce. Assistere alla nascita di un nuovo giorno era sempre uno spettacolo, perch il sole, sorgen- do, illuminava piccole gocce di rugiada, che so- spese per un istante nellaria, creavano un im- menso luccichio e mille e pi arcobaleni. Questo era il mondo della Principessa Antineas e del Principe Mximus, che condividevano la loro vita da molto tempo, si amavano molto e vivevano nella gioia. Su quel pianeta cera anche un altro regno che viveva allombra della Luna, e quando il sole illu- minava questo regno, tutti gli abitanti erano co- stretti da una Strega a coprire tutto pur di non far penetrare un raggio di luce nelle loro case, e non solo... La Strega era da molto tempo in lotta con il Popolo del Cielo, dal quale era continuamente scontta. Un giorno per tram una terribile vendetta. Una notte di stelle, una notte senza luna, la Stre- ga penetr nel palazzo dei Principi trasforman- dosi in un serpente. Strisci no ad arrivare al- lalcova, si arrotol al collo del Principe Mximus e stringendolo gli iniett una pozione stregata che lo fece svanire. La Strega riprese la sua forma, rimanendo a an- co del letto, in piedi ed immobile. In penombra rimase ad aspettare che la Principessa si ride- stasse. La Principessa si svegli di soprassalto, perva- sa da pensieri di terrore e di morte, la stanza era illuminata dalle stelle, quando ad un tratto, dallombra usc la Strega, avvicin il suo viso allorecchio della Principessa, sussurrandole con voce perda e grafante: Tu conoscerai il Male. La Principessa, allontanandosi lentamente e cautamente, disse: E tu conoscerai il Bene. In quellistante la Strega, avvolta da un mantello nero, allarg le braccia chiamando a s lombra e urlando rabbiosamente disse: Il tuo amato prin- cipe, lo porter in un mondo dove viene creata la sofferenza, dove viene vissuta, ricercata, e per te sar la ne e svan nella sua stessa ombra. Lalba stava sorgendo e la Principessa decise di andare dal Gran Maestro per avere la sua bene- dizione per la decisione che aveva preso. Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin
IL POPOLO DEL CIELO 39 Il Gran Maestro si trovava nel suo giardino se- greto, dove si dedicava alla coltivazione di ori rari che provenivano dalle stelle. Quando gli fu annunciata la visita di Antineas, il Gran Maestro laccolse con immensa gioia, poich era come una glia per lui. La Principessa, in lacrime, si prostr, posando la testa sulle ginocchia del Maestro. Questi, accarezzandole i capelli lunghi, che era- no neri e brillanti come le notti destate, le disse: Oh! Mia piccola Antineas, non devi piangere, il dolore che avvolge il tuo cuore non ha da esiste- re, cos facendo segui la via del Male. So cosa vuoi, ma io ti lascio scegliere, se hai preso la tua decisione, vai, e non farti guidare dal dubbio, resta salda nel tuo cuore. In quellistante il Gran Maestro si illumin di una luce stellare, prese le mani della Principessa, te- nendole i palmi rivolti al cielo. Allimprovviso dal loro centro si liber un ore di loto che palpitava, sprigionando una moltitudine di colori che si mi- scelavano luno nellaltro. Ecco vedi questo il tuo cuore e racchiude tut- te le sfumature dellamore. La Principessa Antineas, ringrazi il Maestro e si incammin per raggiungere quella Soglia che lavrebbe portata sulla Terra. Appena giunta dinanzi a quellingresso, una porta si apr lentamente, indicandole la strada che doveva percorrere. Subito la Principessa fu risucchiata da un intenso raggio blu che l tra- sport sulla Terra. Antineas si risvegli nel deserto. Era circondata da dune di sabbia color oro, il sole bruciava sulla sua pelle, era stanca e provava come un senso di abbandono. Cammin a lungo, quando ad un certo punto vide in lontananza una fortezza. Avvicinandosi vide che questa non aveva n por- te n nestre, nessuna apertura. Allora, presa da sconforto, si accasci a terra. Mentre se ne stava in ginocchio tramortita, sent un cigolio e vide una parte di muro che si stava schiudendo, la Principessa si introdusse allinterno e si trov in un magnico giardino. Cerano piante orenti, laghetti formati dallo sprizzare di acqua limpida, colombe bianche che svolazzavano qua e l e ori profumati dai mille colori. La Principessa si avvicin allacqua per bere, quando allimprovviso davanti ai suoi occhi apparve una dama, vestita di bianco. Ella ave- va capelli dorati che correvano lungo la schiena, due occhi limpidi come il ghiaccio e un sorriso seducente. Avvicinandosi alla Principessa disse: Puoi fermarti tutto il tempo che vuoi, sarai mia ospite. Schiocc le dita e arrivarono ancelle da tutte le parti, con frutta, miele, vesti e profumi. Poi aggiunse: Rimani, loro si prenderanno cura di te, lasciati cullare dalle loro premure. La Principessa era sedotta e ammaliata da tutto questo, ma mentre le ancelle si interessavano a lei, repentinamente si ridest e cap che non poteva trattenersi a lungo in quel luogo. Radun le sue cose e si mise a cercare luscita, invano per, poich questa era scomparsa. Mentre Antineas era alla ricerca delluscita, nel- laria si ud una risata ingannatrice e comparve la Strega, infuriata, che con voce perda disse: Piccola stupida, questa sar la tua tomba, co- noscerai la sofferenza e resterai sola per tutta la vita. Mentre annunciava il destino della Principessa, quelleden incominci a mutare, divenendo arido, lacqua scomparve, gli alberi rinsecchirono, i colori divennero neri, le ancel- le si trasformarono in polvere ed inne tutto svan. La Principessa si trovava al centro del giardino e guardandosi intorno, vide che tutto era morto. Rimase circondata solo da mura altissime, e da unimmensa disperazione. A quel punto alz le 40 mani e se le port al cuore, chiuse gli occhi e si un al cuore del suo amato Principe. Ebbe una visione e vide Mximus a terra, spos- sato e incatenato, in un posto chiuso e buio, dove cera solo una piccola fenditura nel muro, dalla quale penetrava una debole luce. La Principessa, mentre osservava, sent in sot- tofondo un rumore sordo e ricorrente. Estese il suo campo visivo e vide una Torre a picco sulloceano. Il mare si infrangeva con furia sulle scogliere altissime di Gairloch, un luogo nel quale piccoli ori viola, gialli e blu sbucano dalle rocce sparse ovunque, in vaste distese di prati verdissimi e morbidi, fra i quali piccoli ruscelli si insinuano dolcemente. Qui la potenza del mare si scaglia contro la costa frastagliata, dove la spuma, schizzando verso lalto, forma piccole nuvole di gocce, il vento sofa pungente e il sole splende di una luce pura e nitida. Mximus era stremato, quando ad un tratto sen- t una voce provenire dal suo cuore, che lo inco- raggiava a resistere. La Principessa Antineas era nel cuore del Principe, erano uniti. Formarono cos un canale di luce da cuore a cuore, rimanendo immersi nel loro amore, che iniziarono a trasmettere anche al cuore della Strega, creando cos un magico triangolo. La potenza di questo canale penetr la corazza del cuore della Strega. Lei cerc di contrastarlo chiamando a se le forze del male, creando a sua volta uno schermo fatto di odio, sofferenza e dolore. Il male riusciva, ogni tanto, ad insinuarsi in quel canale di luce, arrivando a sorare i cuo- ri dei due amati. La lotta prosegu a lungo, ma ad un certo punto i Principi si collegarono ad un amore pi grande, quello del Bene Universale ed allora una luce potente di dolcezza, avvolse la Strega e penetr al centro del suo cuore, as- sorbendo il nucleo del suo male. In quellistante fasci luminosi fuoriuscirono dal suo corpo. La Strega cadde a terra e con le sue ultime forze apr gli occhi e portandosi le mani al cuore disse: Torner pi forte molto presto. La Strega, cos, fu scontta. La Principessa, estenuata lev lo sguardo al cielo, chiedendo aiuto al Gran Maestro, per rag- giungere il suo amato e cos Antineas si sent sollevare da terra dolcemente, librandosi nel- laria, sostenuta da piccoli ori che provenivano dalle stelle. Questi la adagiarono delicatamente dinnanzi alla Torre, dove la Principessa, racco- gliendo le sue forze, riusc a liberare il Principe Mximus. Decisero poi di vivere sulla Terra della Sofferen- za, dove lAmore per vince sempre. E vissero con gioia e serenit per sempre. Manuela Baccin La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabil- mente la propria coscienza sul piano dellanima, requisito fondamentale per poter operare nel campo della guarigione esoterica. Il programma, estremamente vasto, spazier dalla conoscenza dei chakra, dellaura, dei corpi sottili, al karma, alla psicologia eso- terica, alla conoscenza e alluso dellenergie di raggio. Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far fuire lenergia dellanima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo pu avvenire in pratica. Liscrizione alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della trasformazione del proprio s inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi precisi intenti sappia che non potr essere accettato nella scuola, che sar fra laltro a numero chiuso. www.scuolaenergheia.it La scuola presente a Bergamo, Torino, Milano, Padova, Modena, Firenze, Roma, Taranto e Napoli A S S O C I A Z I O N E ATMAN Associazione per lo studio del Raja Yoga Atman in sanscrito designa il vero s dellessere umano, lo spirito assoluto, Brahman, individualizzato nelluomo. Il Raja yoga la scienza dellessere che consente di dissipare il dolore e lignoranza, portando alla conoscenza di Atman attraverso pratiche di vita e di meditazione sperimentate da millenni. LAssociazione Atman nata con lo scopo di diffondere la conoscenza e la pratica del Raja yoga e di tutte quelle tradizioni esoteri- che che hanno come fnalit il perfezionamento delluomo nel suo complesso. www.associazioneatman.biz La Draco Edizioni, lassociazione Atman e la scuola Energheia sostengono lopera di queste associazioni di solidariet. HEWO www.hewo-modena.it Attiva in Etiopia ed Eritrea e OMEO BON BON www.csvferrara.it/articolo.php Attiva in Madagascar La prima rivista esoterica on-line: www.ildiscepolo.it info@ildiscepolo.it www.dracoedizioni.it