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Paolo Peverini

ppeverini@luiss.it
Semiotica degli audiovisivi
Seconda parte
La fiction televisiva un genere televisivo peculiare estremamente
ricco e in continua evoluzione

Una caratteristica essenziale consiste nella costruzione di un mondo
narrativo che si discosta in misura minima da quello reale, un mondo
parallelo che essenzialmente un modo raccontato (J ost 2003)
La fiction televisiva
La fiction pu essere categorizzata secondo
logiche di genere che tengano conto:

Del mondo narrativo rappresentato
Delle tipologie di enunciazione
Delle modalit di coinvolgimento del pubblico
Del formato
Delle relazioni che vengono stabilite tra i diversi
segmenti della narrazione


Come afferma Grignaffini (2008) possibile
distinguere:

Serie. La temporalit ricorsiva il tempo sembra
non scorrere al di fuori della ciclicit degli episodi
che rispettano tutti la stessa struttura. Ogni
episodio autoconclusivo

Serial. La temporalit vettoriale, ovvero scorre in
avanti accompagnando il tempo vissuto dallo
spettatore. La trama si dipana puntata dopo
puntata. Levoluzione narrativa si distingue in
aperta (soap opera) e chiusa (telenovela)
Il formato della fiction televisiva pu essere
categorizzato in funzione

delle modalit di frammentazione della narrazione
della morfologia
dellimpianto narrativo

Il reversioning unoperazione sempre pi frequente che
consiste nellacquisizione e localizzazione del concept di una
fiction in contesti culturali diversi dalloriginale

Nelladattamento, le dinamiche della traduzione riguardano
essenzialmente la ricostruzione di un mondo. Ogni fiction si
costruisce infatti a partire da due componenti: la storia (eventi e
azioni realizzate dai personaggi) il mondo (la combinazione di
tutti i dettagli che formano lambiente)
La serialit innesca forme di consumo ad alto investimento
emotivo che favoriscono lespansione della narrazione oltre i
tradizionali confini del piccolo schermo

Le fiction vivono sempre pi in uno spazio crossmediale,
declinandosi in videogame, fumetti, film

Il ruolo dei fan diviene sempre pi attivo e visibile nel web.
Bibliografia
R. Odin, Della finzione, Vita e Pensiero, Milano 2004
F. Casetti, F. Villa (a cura di), La storia comune. Funzioni, forma e generi della fiction televisiva, Nuova
Eri, Torino, 1992
A. Grasso, M. Scaglioni, Che cos la televisione. Il piccolo schermo fra cultura e societ: i generi,
lindustria, il pubblico, Garzanti, Milano 2003
F. J ost, Realt/Finzione. Limpero del falso, Il Castoro, Milano 2003
U. Eco, Linnovazione nel serial, in Id. Sugli specchi e altri saggi, Bompiani, Milano 1985, pp. 127-142
O. Calabrese, Let neobarocca, Laterza, Roma-Bari 1987
O. Calabrese, P. Basso Fossali, F. Marsciani, O. Mattioni (a cura di), Le passioni nel serial tv. Beautiful,
Twin Peaks, LIspettore Derrick, RAI ERI, Roma 1995
F. Casetti (a cura di), Unaltra volta ancora. Strategie di comunicazione e forme di sapere nel telefilm
americano in Italia, ERI, Trino 1984
M. P. Pozzato, G. Grignaffini (a cura di), Mondi seriali. Percorsi semiotici nella fiction, RTI, Milano 2008
G. Marrone, Montalbano. Affermazioni e trasformazioni di un eroe mediatico, RAI ERI, Roma 2003
U. Volli (a cura di), Culti Tv. Il tubo catodico e i suoi adepti, Sperling & Kupfer RTI, Milano 2002
S. Carini, Il testo espanso. Il telefilm nelera della convergenza, Vita e Pensiero, Milano 2009
V. Innocenti, G. Pescatore, Le nuove forme della serialit televisiva, Archetipolibri, Bologna 2008
C. Penati, Semiotica e fiction televisiva, in D. E. Vigan (a cura di), Dizionario della comunicazione,
Carocci, Roma 2009, pp. 496-501

Il telegiornale, sintetizza Luca Barra (2009, p. 502) un contenitore,
che ordina al suo interno una successione di forme brevi (i servizi
registrati e i collegamenti in diretta), legandole tra loro per analogia
di parola o di contenuto (stessi attori, temi contigui, spazi
comunicanti) e articolandole in generi e sottogeneri (che
riprendono, smussandone i confini, le pagine dei quotidiani:
politica, cronaca, economia, spettacoli, sport)

Analizzare il telegiornale come testo significa riconoscere i legami
con il palinsesto, con lidentit della testata. Lidentit di un
telegiornale prende forma anche nella sigla di apertura, nelle
anticipazioni delle principali notizie che vengono presentate nel
programma precedente
Il telegiornale
l telegiornale, inteso come testo audiovisivo il
prodotto di logiche diverse e interconnesse relative:
Ai criteri del newsmaking
Allorganizzazione in sezioni tematiche della testata
Alla disponibilit di materiale audiovisivo
compatibile con gli standard qualitativi della messa in
onda
Agli stili della regia
Il telegiornale anche un luogo mediale strategico caratterizzato
dalla negoziazione di un rapporto di fiducia tra redazione e pubblico
degli spettatori

Il conduttore rappresenta in questo senso una figura chiave poich
il delegato della complessa macchina produttiva che presiede alla
costruzione del telegiornale (la redazione). La sua funzione quella
di ribadire il contatto con il pubblico che non partecipa
direttamente alla messa in onda del notiziario ma viene
continuamente nominato e interpellato allo scopo di restituire
limpressione di una massima presa sul mondo dei fatti.

Una delle forme pi recenti di ingresso del pubblico nella tessitura
del telegiornale riguarda i servizi realizzati dagli utenti con il cellulare,
trasmessi dalla testata oltre alle e-mail, agli sms, ai sondaggi
Nella prospettiva di una semiotica della narrativit il telegiornale
sempre un racconto. Le notizie sono costruite e presentate al pubblico a
partire da un impianto narrativo ben consolidato.
Calabrese e Volli (1995) distinguono in particolare notizie:

Virtuali, vale a dire concentrate sui discorsi programmatici di
personaggi pubblici che presentano allo spettatore le premesse di uno
scenario in evoluzione
Potenziali. il caso di servizi che sono focalizzati sulla scoperta di una
possibile pista interpretativa utile ad esempio a fare luce sulle
dinamiche di una controversia legale
Performative. Laccento posto chiaramente sulla trasformazione di
uno stato di cose, si pensi al racconto giornalistico di una retata da
parte delle forze dellordine
Cerimoniali. Il pezzo sottolinea la realizzazione, la sanzione di un
programma narrativo, come nel caso della cronaca dedicata alla firma
di un accordo diplomatico


Lefficacia di un telegiornale si fonda infine:

sulla capacit di fare presa non solo sulla dimensione
cognitiva (il passaggio dellinformazione) ma sulla dimensione
passionale (la coloritura emozionale delle notizie)

Sulla capacit di creare un forte effetto di realt, ribadendo la
presa sugli eventi grazie ai continui scambi di parola con gli
inviati, gli esperti, i testimoni, alle interviste telefoniche in
diretta, alla presenza di un semplice vetro che separa lo
spazio della conduzione da quello della redazione, mostrata
alle prese con un lavoro frenetico

P. Ortoleva, Il secolo dei media. Riti, abitudini, mitologie, Il
Saggiatore, Milano 2009
M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano 1985
D. Dayan, E. Katz, Le grandi cerimonie dei media. La storia in diretta,
Baskerville, Bologna 1993
G. Marrone, Estetica del telegiornale, Meltemi, Roma 1998
O. Calabrese, U. Volli, I telegiornali. Istruzioni per luso, Laterza, Roma-
Bari 1995
M. P. Pozzato, Leader, oracoli, assassini. Analisi semiotica
dellinformazione, Carocci, Roma 2004
M. P. Pozzato (a cura), Linea a Belgrado. La comunicazione
giornalistica in tv durante la guerra per il Kosovo, VQPT Rai ERI, Roma
2000
L. Barra, Semiotica del telegiornale in D. E. Viagn (a cura), Dizionario
della comunicazione, Carocci, Roma 2009
Bibliografia

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