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L1/1

DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI SEGNALI



Con il termine segnale si indica una funzione, generalmente del
tempo, che rappresenta la legge di variazione di una grandezza
fisica: (acustica, elettrica, ottica, ) ad esempio:
la pressione prodotta da un suono
il campo elettromagnetico irradiato da unantenna
la tensione in uscita da un microfono
lintensit luminosa di una scena televisiva
la temperatura in un processo chimico
la velocit angolare di un albero motore
sono tutti esempi di grandezze fisiche che generano segnali.



L1/2
SCHEMA LOGICO DI UN SISTEMA DI TELECOMUNICAZIONE



Sorgente Sensore Codifica Modulatore
Canale
Demodulatore Decodifa Trasduttore
Segnale
di Uscita
Sorgente Sorgente Sensore Sensore Codifica Codifica Modulatore Modulatore
Canale Canale
Demodulatore Demodulatore Decodifa Decodifa Trasduttore Trasduttore
Segnale
di Uscita






L1/3
ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI



Tecnica ad eco-impulsi

L1/4

CLASSIFICAZIONE DEI SEGNALI



Segnali
Segnali
Determinati
Segnali
Aleatori
Periodici
Aperiodici
Stazionari
Non
Stazionari
Ergodici
Non
Ergodici
Segnali Segnali
Segnali
Determinati
Segnali
Determinati
Segnali
Aleatori
Segnali
Aleatori
Periodici Periodici
Aperiodici Aperiodici
Stazionari Stazionari
Non
Stazionari
Non
Stazionari
Ergodici Ergodici
Non
Ergodici
Non
Ergodici



L1/5

ESEMPI DI SEGNALI DETERMINATI
( ) ( )
2
n 0 n
n 1
x t X cos 2 nf t
=
= +

t
0
0
0
1
T
f
=
( ) ( )
2
n 0 n
n 1
x t X cos 2 nf t
=
= +

t
0
0
0
1
T
f
=

t
1
0
( )
u t
t
1
0
( )
u t



( ) ( ) ( ) y t exp at u t =
t
1
a
0
( ) ( ) ( ) y t exp at u t =
t
1
a
0

n
1
0
[ ]
u n

n
1
0
[ ]
u n



Gradino Unitario
Gradino Discreto
( )
1 se t 0
u t
0 se t 0

=

<


[ ]
1 se n 0
u n
0 se n 0

=

<


L1/6
LImpulso Discreto


[ ] [ ] [ ]
n u n u n 1 = Impulso discreto

[ ] [ ]
k 0
u n n k

=
=

Gradino discreto
[ ]
n consente di rappresentare una sequenza
[ ]
x n come somma di
impulsi traslati e pesati dai valori della sequenza stessa:
[ ] [ ] [ ]
m
x n x m n m

=
=





L1/7
LImpulso di Dirac
Il gradino unitario
t
1
0
( ) u t
t
1
0
( ) u t

presenta nellorigine una discontinuit di primo tipo (cio un salto
istantaneo finito) che non esiste in natura, cio il segnale come si
dice non fisicamente realizzabile. Procedendo con un approccio
intuitivo, si pu considerare una funzione pseudogradino:
( )
0 se t 0
t
u t se 0 t
1 se t

<

= <


L1/8
Limpulso di Dirac

t
1
0
( )
u t

t
1
0
( )
u t


t
1

0
( )
t

t
1

0
( )
t


( )
( )
0 se t 0 e t
d u t
t
1
dt se 0 t

<

= =

<


Al tendere a zero di , la funzione impulsiva
( )
t

tende allimpulso
di Dirac
( )
t . Limpulso
( )
t ha le propriet di:
- tendere ad infinito nellintorno infinitesimo dellistante t 0 = ed
essere nullo altrove
- sottendere unarea unitaria:
( )
t dt 1
+


L1/9
Limpulso di Dirac

Limpulso di Dirac si rappresenta graficamente come:
t 0
( )
t
t 0
( )
t

Relazione tra impulso di Dirac e funzione gradino unitario continuo:
( )
( )
d u t
t
dt


=
discende immediatamente la relazione inversa:
( ) ( )
t
u t d


L1/10
Propriet di Campionamento dellImpulso
Se
( )
x t un segnale continuo per ogni t, il prodotto:
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
0
x t t x t lim t x 0 t

= =
integrando si ottiene la propriet di campionamento dellimpulso:
( ) ( ) ( ) ( ) ( )
x d x 0 d x 0
+ +

= =


Se limpulso centrato in un istante
0
t 0 :
( ) ( ) ( ) ( ) ( )
0 0 0 0
x t d x t t d x t
+ +

= =


Da cui si ricava limportante risultato per la rappresentazione di
( )
x t
( ) ( ) ( )
x t x t d
+


L1/11
Segnali Complessi: lEsponenziale
Lesponenziale complesso tempo continuo definito come:
( ) ( )
x t exp j t cos t j sin t = = +
Per le formule di Eulero:
( ) ( )
exp j t exp j t
cos t
2

+
=
( ) ( )
exp j t exp j t
sin t
2 j


=
( )
x t periodico di periodo:
0
2
T

= , la pulsazione [
1
rad sec

]
0
0
2
2 f
T

= = con
0
f frequenza misurata in cicli al secondo [Hz].
Rappresentazione di
( )
x t in modulo e la fase:
( )
2 2
exp j t cos t sin t 1 = + =
( )
sin t
exp j t arctan t
cos t


= =



L1/12
Segnali Complessi: lEsponenziale
Sul piano complesso
( )
x t un vettore di modulo unitario che ruota
con velocit angolare costante (la fase varia linearmente con il
tempo).
( ) { }
Im x t
( ) { }
Re x t
1
0
2 f t
( ) { }
Im x t
( ) { }
Re x t
1
0
2 f t

L1/13
Segnali Complessi: lEsponenziale
Pi generale un esponenziale complesso assume la forma:
( ) ( ) [ ]
x t A exp j t = +
A = ampiezza (modulo del vettore rotante);
= pulsazione (velocit angolare del vettore rotante);
= fase iniziale (angolo formato dal vettore rotante con lasse
reale allistante iniziale, t 0 = ).

Osservazione: nella rappresentazione vettoriale la pulsazione (o la
frequenza) pu assumere anche valore negativo (il segno della
pulsazione legato al verso di rotazione del vettore: positivo verso
antiorario, negativo verso orario).

L1/14
Segnale Cosinusoidale
Rappresentazione in termini di vettori rotanti:
( )
( ) { } ( ) { }
0 0
0
exp j 2 f t exp j 2 f t
A cos 2 f t A
2


+ + +
+ =



somma vettoriale di due vettori rotanti di ampiezza
A
2
, eguale fase
, che ruotano in verso antiorario ed orario rispettivamente.
( ) { }
Im x t
( ) { }
Re x t
0
2 f t
A
2
A
2

0
2 f t
( ) { }
Im x t
( ) { }
Re x t
0
2 f t
A
2
A
2

0
2 f t

L1/15
La funzione seno cardinale
( )
( )
sin t
sinc t
t

=
-10 -8 -6 -4 -2 0 2 4 6 8 10
-0.4
-0.2
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
t
s
i
n
c
(
t
)





L1/16
La funzione seno cardinale
( )
( )
sin t
sinc t
t

=
-10 -8 -6 -4 -2 0 2 4 6 8 10
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
t
|
s
i
n
c
(
t
)
|
13.2 dB


L1/17
La funzione seno cardinale

In particolare si definisce:
( )
( )
F
sin Ft
t F
Ft

=
con F costante positiva.

( )
F
t approssima la funzione impulsiva di Dirac, poich:

Lintegrale
( )
sin Ft
F dt 1
Ft



(si dimostra utilizzando la trasformata di Fourier):

Se F allora
( ) ( )
F
t t .

L1/18
Approssimazione della funzione impulsiva di Dirac (F = 4).

-10 -8 -6 -4 -2 0 2 4 6 8 10
-1
-0.5
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
4
t
F
*
s
i
n
c
(
F
t
)
F = 4



L1/19
ESEMPIO DI SEGNALE ALEATORIO (stazionario)

t
t
t
t
1
t
( )
1
X t
( )
2
X t
( )
3
X t
( )
n
X t
t
t
t
t
1
t
( )
1
X t
( )
2
X t
( )
3
X t
( )
n
X t



Insieme di realizzazioni che definiscono il processo aleatorio X(t).



L1/20
PROCESSO DI CONVERSIONE: ANALOGICO - NUMERICO

SEGNALI CONTINUI E DISCRETI IN AMPIEZZA E NEL TEMPO
( ) x t
[ ] x nT
t
nT
T
2T 3T 4T
Segnale Analogico
Segnale Campionato
(a)
(b)
( ) x t
[ ] x nT
t
nT
T
2T 3T 4T
Segnale Analogico
Segnale Campionato
( ) x t
[ ] x nT
t
nT
T
2T 3T 4T
Segnale Analogico
Segnale Campionato
(a)
(b)



L1/21
PROCESSO DI CONVERSIONE: ANALOGICO - NUMERICO

SEGNALI CONTINUI E DISCRETI IN AMPIEZZA E NEL TEMPO
1
2
3
0
-1
-2
-3
1
2
3
0
-1
-2
-3
( )
q
x t
[ ] [ ]
q q
x nT x n =
t
n
Segnale Quantizzato
Segnale Numerico
(c)
(d)
1
2
3
0
-1
-2
-3
1
2
3
0
-1
-2
-3
( )
q
x t
[ ] [ ]
q q
x nT x n =
t
n
Segnale Quantizzato
Segnale Numerico
(c)
(d)

L1/22
PROCESSO DI CONVERSIONE: ANALOGICO - NUMERICO

SEGNALI CONTINUI E DISCRETI IN AMPIEZZA E NEL TEMPO

Continua Discreta
Ampiezza
T
e
m
p
o
D
i
s
c
r
e
t
o
C
o
n
t
i
n
u
o
Segnale Analogico Segnale Quantizzato
Segnale Campionato Segnale Numerico
t
t
t
t
0
0
0
0
( ) x t
( )
q
x t
( ) [ ]
q k
x t x k =
( )
k
x t
Continua Discreta
Ampiezza
T
e
m
p
o
D
i
s
c
r
e
t
o
C
o
n
t
i
n
u
o
Segnale Analogico Segnale Quantizzato
Segnale Campionato Segnale Numerico
t
t
t
t
0
0
0
0
( ) x t
( )
q
x t
( ) [ ]
q k
x t x k =
( )
k
x t

L1/23
QUANTIZZAZIONE E CODIFICA
Forma donda Rappresentazione Binaria Cifra
0 0 0
0 0 1
0 1 0
0 1 1
1 0 0
1 0 1
1 1 0
1 1 1
0
1
2
3
4
5
6
7
Forma donda Rappresentazione Binaria Cifra
0 0 0
0 0 1
0 1 0
0 1 1
1 0 0
1 0 1
1 1 0
1 1 1
0
1
2
3
4
5
6
7



L1/24
QUANTIZZAZIONE E CODIFICA

( )
x t
t
Quantizzazione
Codifica
Segnale
1 3 6 7
0 0 1 0 1 1 1 1 0 1 1 1

1
2
3
4
5
6
7
0.8
3.4
6.2
6.8
( )
x t
t
Quantizzazione
Codifica
Segnale
1 3 6 7
0 0 1 0 1 1 1 1 0 1 1 1

1
2
3
4
5
6
7
0.8
3.4
6.2
6.8



L1/25
QUANTIZZAZIONE E CODIFICA

A
s
T
s
2T
s
3T
s
4T
s
5T
s
6T
s
7T
s
8T
s
T
s
2T
s
3T
t
01
10
11
00
(a)
Livelli del segnale campionatoe tenuto
A
s
T
s
2T
s
3T
s
4T
s
5T
s
6T
s
7T
s
8T
s
T
s
2T
s
3T
01 01 01 01 00 00 01 01 10 11 11
00
01
10
11
t
(b)
Livelli del segnale quantizzato
A
s
T
s
2T
s
3T
s
4T
s
5T
s
6T
s
7T
s
8T
s
T
s
2T
s
3T
t
01
10
11
00
(a)
Livelli del segnale campionatoe tenuto
A
s
T
s
2T
s
3T
s
4T
s
5T
s
6T
s
7T
s
8T
s
T
s
2T
s
3T
01 01 01 01 00 00 01 01 10 11 11
00
01
10
11
t
(b)
Livelli del segnale quantizzato

L1/26
ERRORE DI QUANTIZZAZIONE

A
s
T
s
2T
s
3T
s
4T
s
5T
s
6T
s
7T
s
8T
s
T
s
2T
s
3T
01 01 01 01 00 00 01 01 10 11 11
t
Errore di quantizzazione
A
s
T
s
2T
s
3T
s
4T
s
5T
s
6T
s
7T
s
8T
s
T
s
2T
s
3T
01 01 01 01 00 00 01 01 10 11 11
t
Errore di quantizzazione


Lerrore di quantizzazione
q
, essendo legato allistante di
campionamento, considerato una quantit aleatoria che assume
valori positivi e negativi che si dispongono, senza alcuna
preferenza, cio uniformemente, nellintervallo
q q
,
2 2

+


.
L1/27
ERRORE DI QUANTIZZAZIONE

N bit di codifica

( )
x t compreso tra
[ ]
min MAX
V ,V
quanto elementare (ampiezza di ogni livello):
MAX min
N
V V
q
2

=
Un sistema di DSP usa A/D converter a 10 o 12 bit
(a seconda delle applicazioni si arriva anche a 16 o 24 bit come
avviene in ambito musicale).
10
2 1024 = oppure
12
2 4096 =
Se il segnale di ingresso varia tra 0 e 5 Volt, il bit meno significativo
(LSB) o quanto elementare vale:
4.88 mV per A/D a 10 bit 1.22 mV per A/D a 12 bit
L1/28
ERRORE DI QUANTIZZAZIONE

Mediamente lerrore di quantizzazione risulta nullo con una potenza
media:
q
2
q
P
12

=
Per convertitori A/D a 10 oppure 12 bit, Il livello di rumore di
quantizzazione generalmente trascurabile rispetto ad altre sorgenti
di rumore del sistema.





L1/29
ENERGIA E POTENZA DI UN SEGNALE CONTINUO

Si definisce energia di un segnale continuo x(t), reale o complesso,
lintegrale:
( )
2
E x t dt


Il segnale x(t) detto ad energia finita se E finito e diverso da zero.

Si definisce potenza media del segnale continuo x(t) il limite:
( )
lim
T 2
2
T
T 2
1
P x t dt
T

=


per cui il segnale detto a potenza finita se P finito e diverso da
zero.

L1/30
Esempio di segnale di ENERGIA

( ) ( ) ( ) y t exp at u t =
t
1
a
0
( ) ( ) ( ) y t exp at u t =
t
1
a
0


( )
( )
2
2
at 2at 2at
0
0
E y t dt
1 1
e u t dt e dt e
2a 2a
+

+ +
+

= =

= = = =




L1/31
POTENZA DI UN SEGNALE PERIODICO

Una classe importante di segnali a potenza media finita costituita
dai segnali periodici; in tal caso lenergia infinita e la potenza
media coincide con quella calcolata in un periodo
0
T .

( )
0
0
T 2
2
0
T 2
1
P x t dt
T

=



Osservazioni sullenergia e sulla potenza di un segnale
Se un segnale ha energia finita la sua potenza media nulla.
Se ha potenza finita la sua energia infinita.


L1/32
ENERGIA E POTENZA DI UN SEGNALE DISCRETO

Per un segnale discreto (sequenza) x[n], reale o complesso,
lenergia definita come:
[ ]
2
n
E x n
+
=
=


Esempio:
[ ] [ ]
n
x n a u n = , con a 1 <
[ ]
( )
n 2
n 2n 2
2
n n 0 n 0
1
E a u n a a
1 a
+ + +
= = =
= = = =




La potenza media del segnale discreto :
[ ]
lim
N
2
n
n N
1
P x n
2N 1

=
=
+



L1/33
ENERGIA E POTENZA DI UN SEGNALE DISCRETO

Per sequenze periodiche di periodo
0
N la potenza si calcola su
un solo periodo:
[ ]
0
N 1
2
0
n 0
1
P x n
N

=
=



COMPONENTE CONTINUA DI UN SEGNALE

Per un segnale (aperiodico o periodico) a potenza finita, la
componente continua (bias) :
( )
lim
T
2
T
2
T
1
b x t dt
T
+

=


NB: per segnali periodici, media sul periodo


L1/34
DINAMICA DI UN SEGNALE

Segnale reale ampiezza limitata, quantomeno inferiore alla
tensione di alimentazione!

Saturazione dei circuiti (amplificatori etc.) relazione ingresso
uscita non lineare.

Dinamica (dynamic range): rapporto tra massima e minima
ampiezza (espressa in dB)








L1/35
SCALA LOGARITMICA

Nel trattamento dei segnali molto usata la scala logaritmica dei
Decibel, o dB, che si riferisce a rapporti di ampiezza o
corrispondenti potenze.

Siano
1
x e
2
x le ampiezze di interesse (
2
1 1
P k x = ,
2
2 2
P k x = le
relative potenze).

Il rapporto tra i detti valori, in dB :
( )
, log log
1 1
dB 10 10
2 2
x P
r 1 2 20 10
x P

= =






L1/36
DINAMICA IN DECIBEL

Se
2
x il minimo segnale di interesse (per es. il livello medio di
disturbo) e
1
x il segnale sotto esame,
( )
,
dB
r 1 2 definisce il livello
relativo di tale segnale.

In particolare se
1
x il massimo valore del segnale sotto esame,
( )
,
dB
r 1 2 definisce la dinamica del segnale.








L1/37
LA SATURAZIONE

in
x
out
x
Dura: hard limiting
in
x
out
x
Dura: hard limiting


in
x
out
x
Dolce: soft limiting
in
x
out
x
Dolce: soft limiting


NB: La dinamica dopo la saturazione normalmente misurata
rispetto al punto (valore massimo) a 1 dB di compressione
L1/38
TRASFORMAZIONE DEI SEGNALI


SENZA MEMORIA: ZMNL (Zero-Memory Non Linearity)

( ) ( )
y t g x t =



CON MEMORIA:

Lineari (tra cui il Filtraggio)


Non Lineari








L1/39
TRASFORMAZIONI SENZA MEMORIA (ISTANTANEE)
( ) x t
( ) y t
( ) x t 0 >
( ) ( ) ( )
( ) ( )


M
M M
y t x t se x t x
y t y se x t x
= <

M
x
M
y
Limitazione
dura
( ) x t
( ) y t
( ) x t 0 >
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )


1
1
y t a log b x t se x t x
y t k x t se x t x

= >

1
x
Compressione
logaritmica
( ) x t
( ) y t
Espansione
(es. Trasmissione
Voce, legge A
e )
Zona di
silenziamento
( ) x t
( ) y t
( ) x t 0 >
( ) ( ) ( )
( ) ( )


M
M M
y t x t se x t x
y t y se x t x
= <

M
x
M
y
Limitazione
dura
( ) x t
( ) y t
( ) x t 0 >
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )


1
1
y t a log b x t se x t x
y t k x t se x t x

= >

1
x
Compressione
logaritmica
( ) x t
( ) y t
Espansione
(es. Trasmissione
Voce, legge A
e )
Zona di
silenziamento

L1/40
TRASFORMAZIONI CON MEMORIA

y(t) dipende dai valori PRECEDENTI (oltre che dallattuale) di x(t)

R
C ( )
x t
( )
y t
( )
x t
( )
y t
( )
x t
( )
y t
( )
x t
( )
y t
t
t
t
t
t
t
(a)
(b)
(c)
(d)
R
C ( )
x t
( )
y t
( )
x t
( )
y t
( )
x t
( )
y t
( )
x t
( )
y t
t
t
t
t
t
t
(a)
(b)
(c)
(d)


( ) ( )
( )
x t y t
d
C y t
R dt

=
( ) ( ) ( )
d
x t RC y t y t
dt
= +
( ) ( ) ( )
X f RCj2 f Y f Y f = +
( )
( )
( )
Y f
1
H f
X f 1 j2 f RC
= =
+

( )
2 2 2 2
1
H f
1 4 f R C
=
+

( ) ( )
H f arctan 2 fRC =
L1/41
TRASFORMAZIONI CON MEMORIA (segue circuito RC)
Ponendo:
T
1
f
2 RC
=


L1/42
TRASFORMAZIONI CON MEMORIA (segue circuito RC)


L1/43
CONVERSIONE ANALOGICO DIGITALE (A/D)


Segnale
Filtro Passa-Basso Campionamento Tenuta
Livelli del segnale campionato
L1/44
CONVERSIONE ANALOGICO DIGITALE (A/D) (Cont.)


Livelli del segnale campionato
Livelli quantizzati del segnale campionato
L1/45
CONVERSIONE ANALOGICO DIGITALE (A/D) (Cont.)










L1/46
SISTEMA COMPLETO DI ELABORAZIONE DEL SEGNALE













Conversione A/D
Conversione D/A
Elaborazione
L1/47
Esempio di Elaborazione del Segnale

Cross-correlazione tra il segnale trasmesso (radar, sonar,...) e
quello ricevuto per la determinazione del tempo di arrivo
L1/48
DSP (Digital Signal Processing)

Vantaggi dellElaborazione Numerica del Segnale

Programmabilit
Adattabilit
Stabilit
Funzioni Speciali (Notch filters,)
Portabilit
Compressione dati
Riduzione dei disturbi




L1/49
La tecnologia DSP segue la legge di Moore



L1/50
Sistemi di comunicazione
Si dividono in:
Analogici: la sorgente tempo-continua a valori continui.
Numerici: la sorgente tempo-discreta a valori discreti.

Sorgente
Modulatore
Trasmettitore
CANALE
H(f)
Rumore
Ricevitore
Demodulatore
Segnale Ricevuto Sorgente
Modulatore
Trasmettitore
CANALE
H(f)
Rumore
Ricevitore
Demodulatore
Segnale Ricevuto

Schema di un sistema di comunicazione analogico.

L1/51
Sistemi di comunicazione

Sorgente Numerica
Modulatore
Trasmettitore
CANALE
H(f)
Rumore
Ricevitore
Demodulatore
Segnale Ricevuto
Codifica Sorgente
Codifica Canale
Decodifica Sorgente
Decodifica Canale
Sorgente Numerica
Modulatore
Trasmettitore
CANALE
H(f)
Rumore
Ricevitore
Demodulatore
Segnale Ricevuto
Codifica Sorgente
Codifica Canale
Decodifica Sorgente
Decodifica Canale

Schema a blocchi di un sistema di comunicazione numerico.
L1/52
Sistemi di comunicazione
Vantaggi dei sistemi numerici rispetto agli analogici:
o La progettazione del sistema non dipende dal tipo di
sorgente.
o Un segnale numerico pu essere memorizzato e poi trasmesso
con una cadenza indipendente da quella della sorgente.
o Tecniche di codifica della sorgente consentono un miglior
sfruttamento del canale.
o Tecniche di codifica di canale rendono il sistema robusto ai
disturbi, oppure di proteggere linformazione (crittografia).


L1/53
Sistemi di comunicazione
Svantaggi dei sistemi numerici rispetto agli analogici

Limitazioni di natura tecnologica in termini di massima frequenza
di campionamento e numero di livelli nei convertitori A/D.

Attualmente si arrivati a frequenze di campionamento di 1.5
GHz e la tendenza a raddoppiare la frequenza di
campionamento ogni circa 3 anni.

Queste considerazioni preliminari giustificano il fatto che i moderni
sistemi di comunicazione sono numerici.

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