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IL DISCEPOLO

un porto sicuro per tutti coloro che cercano


la via, la verit e la vita
Provvedimento del Presidente del Tribunale
di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008
del Registro Stampe e Periodici.
anno 6 - n. 20
trimestrale - aprile/giugno 2013
5,00
COPIA OMAGGIO
Copyright 2007
questa rivista emanazione della Draco Edizioni
fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica.
in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994
per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo,
di Energheia, fondata nel 1996, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici,
di Agnihotri I Custodi del Fuoco, Il Sentiero di Guarigione del Guerriero di Fuoco,
fondata nel 2010 come scuola di Yoga, Vita e Salute,
e dellomonimo portale www.yogavitaesalute.it, fondato nel 2012.
Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana-
tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto
pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme
cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia.
Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner
nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari
ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere
utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati.
Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita.
Massimo Rodolf
La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del-
la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma-
schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse
dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono
le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich
lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco.
Maestro Morya
Immagine di copertina:
Foto di Massimo Rodolf
Segui sempre il Sentiero, ti riporter nella casa del Padre
Collaborazione progetto grafco Simona Murabito
Stampato presso la tipografa Nuovagrafca s.c.
Sommario
Editoriale Curatore: Massimo Rodolf
LA LEGIONE DI FUOCO pag. 2

Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
LA FORZA DELLE PAROLE pag. 4

il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli
LA TRASFORMAZIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE (seconda parte) pag. 6

Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana
LA MACCHINA DEL TEMPO... PRT PORTER pag. 9

Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti
LA CONSOLAZIONE DI UN VETERO SESSANTOTTINO DELUSO pag. 12

Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf
NOI SIAMO GI IMMORTALI, OVVERO ALIENS GO HOME pag. 15

Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari
ERCOLE E LUCCISIONE DEGLI UCCELLI DI STINFALO pag. 20

Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
PISCES, IL SALVATORE DI ANIME pag. 23

Geometria Sacra Curatore: Enrica Battaglia
LA SIMBOLICA MAGIA DI UNA FOGLIA pag. 26

Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati
LALIENO TI CURA LA VITA pag. 28

La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini
COMUNICAZIONE E INCONTRO (prima parte) pag. 30

Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani
NELLA FATICA QUOTIDIANA CHE SI PUO ESPRIMERE LAMORE pag. 32

La Comunicazione Umana Curatore: Anna Maria Fabene
UNO STRESS CHIAMATO BURNOUT pag. 34

Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin
C CRISI!!! pag. 37


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Il Tempo del Fuoco adesso! Da molto tem-
po viene annunciato, da molto tempo viene
invocato, da molto tempo si sperato che
arrivasse, ma il Tempo del Fuoco adesso!
E viene come un ladro nella notte a chieder-
ci conto di chi siamo, di cosa facciamo e di
come viviamo. Questo il tempo in cui i veli
cominciano a cadere, lasciando a nudo le
ossa di questo vecchio mondo, ancora cos
giovane. Lumanit vaga ancora nelle tenebre
della propria inconsapevolezza, ma dovr pur
svegliarsi, o perire...
Per il Saggio, il Dharma ineccepibile. La
Legge della Vita, in Cielo come in Terra, non
ha bisogno dellapprovazione di nessuno,
n offuscata dal desiderio delle masse,
semplicemente , per sua spinta interiore.
Quanto lontana la mente umana da questa
ineluttabile semplicit. Eppure le congiunzio-
ni attuali e le intrinseche dinamiche di quella
Vita che chiamiamo Cosmo, ci avvicinano ora
alla Fonte della Legge, s che chi sar pronto
potr bere. Molti sono i chiamati e pochi gli
eletti, nella rappresentazione che si prepara
dellelevazione di questo mondo, e la chiama-
ta non ancora nita, anche se si avvicina il
momento in cui le porte saranno sigillate.
Nel Tempo del Fuoco bisogna vivere di Fuoco,
non ci si pu accontentare delle umide muf-
fe stantie dei propri circoli viziosi. Il Fuoco va
portato in ogni angolo della propria vita, no
a quando ogni muffa sia seccata, evaporata,
distaccata. Gli occhi vanno tenuti bene aperti,
e posati su ogni pensiero, ogni emozione ed
ogni azione della propria giornata. Non si do-
vr concedere quartiere alle forze oscure del
proprio S, perch esse non riposano mai, e
ltrano di continuo, come nebbia veneca,
attraverso le crepe dellessere. Se vorremo
prevalere, nella Luce del Cuore, tempo di
vegliare, come antichi cavalieri, per essere
consacrati per la battaglia nale di questo ci-
clo della storia.
Per questo io, ora, proclamo il tempo della
Legione di Fuoco! Perch tempo che il mi-
gliore prevalga, e non il pusillanime, corrotto
dalle tenebre malsane. Dobbiamo imparare a
proteggere tutti insieme i nostri passi, a guar-
dare ognuno le spalle dellaltro, imparando a
non giudicarci, a non condannarci e a guar-
dare insieme al futuro da costruire. Questo
mondo ha bisogno di tutti, di tutti coloro che,
pur essendo imperfetti, vogliono credere in
un mondo pi buono, e che sono disposti a
pagarne il prezzo, con lorgoglio della respon-
sabilit.
Un tempo seguimmo la spada, ora la spada
divenuta la croce, ed il punto dincontro dei
bracci, simbolo di trascendenza, diviene la
porta daffaccio sui Fuochi lontani, e lInnito.
Ci che abbiamo acquisito, nuotando nel fan-
go, divenga ora scienza per nutrir la presenza.
Editoriale
Curatore: Massimo Rodolf
LA LEGIONE DI FUOCO
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E la solitudine, che ha forgiato un carattere
nel pulsar delle ere, lasci ora il posto alla lun-
ga catena di scudi, che proteggono ognuno il
anco dellaltro.
Non pi per me, ma solo per noi, perch
soltanto cos il pianeta sapr ritrovare la strada.
Per questo ora della Legione di Fuoco, per-
ch il tempo del Risveglio, e solo insieme, e
dando il massimo della consapevolezza, tro-
veremo pace nella vita, per ora e per sempre.
Gloria ai Figli del Fuoco, coloro che nascono
ora col futuro negli occhi. Possano le nostre
schiere servir loro da gradini, per innalzarli al
rango che a loro spetta di diritto: Angeli del
Sole, nati dal Fuoco. E cos sia, perch cos
devessere!
Agnihotri questanno sar il precursore. Qui
inizier a forgiarsi la Legione di Fuoco. Il Ca-
valiere, il Tempio, il Monaco ed il Saggio, di-
venteranno la celebrazione viva, la missa in
coena Domini. Le nostre vite diverranno la
liturgia vivente, a scandire i ritmi, a cercare
laccordo con il tempo che viene. Nellau-
stero rituale del capire la vita, guarderemo
ogni angolo della coscienza, senza trascurare
niente. Marciando insieme scandiremo le no-
stre giornate, e le nostre nottate, come unu-
nica veglia, cos che possa nalmente avere
un senso il chiamarci Fratelli sul Sentiero!
Ora pi che mai dobbiamo imparare a curare
le nostre ferite profonde, ma al tempo stesso
con noncuranza, ed oblio di s, che trovere-
mo la strada che conduce allunione dei cuori.
Attenzione Fratelli, attenzione ci vuole, ad
ogni attimo, perch i grandi eventi nascono
dalle piccole cose, e non potremo conce-
pire il Fuoco del Cuore della Galassia, se il
nostro cuore pieno di tante piccole inezie.
Ogni sera sar un nuovo accampamento, ed
accenderemo nuovi fuochi, che getteranno
pi luce sulle conquiste del giorno trascorso.
Animo dunque! Non si terranno registri degli
iscritti nella Legione di Fuoco, perch lonore
dellappartenenza sar sancito dalla presenza
del cuore. La tua sola coscienza potr dirti:
Io ho portato le insegne della Legione di
Fuoco, sotto le quali hanno marciato le Schie-
re della Luce. E quella volta abbiamo vinto!
Om gate gate paragate parasamgate bodhi-
soha. In hoc signo vinces.
Massimo Rodolf
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spesso tra il dire e il fare c di mezzo il mare,
e quasi di norma essa chiacchiera vuota,
puro frastuono, come eco vana che si auto-
produce ripetutamente:
Quando si vede a quali grandi decisioni si dia
esecuzione con un solo gesto, chiaro quan-
to valgono le parole; non per la quantit o la
forma esterna, ma per lessenza interiore.
Siate pi concisi. Il fabbro non deve far stri-
dere il martello.
Tutto linsegnamento del Cristo pu essere
scritto sul palmo della mano. (Morya)
Per non parlare della diffusa attitudine al pet-
tegolezzo e alla maldicenza, ignorando e sot-
tovalutando la portata distruttiva di tale agire:
ci sono quelli che brandiscono la spada e altri,
invece, che brandiscono la lingua. C poi tan-
ta differenza nel principio che li anima? (A. e
D. Meurois-Givuadan, Le strade di un tempo)
Certo che no. Una parola cattiva o incauta ol-
tre che nuocere, va ad alimentare i semi del
male. Se puoi dire una parola di bene, dil-
la; altrimenti taci, una frase che mi sono
sentita dire da bambina; anche se non lho
vista quasi mai messa in pratica. quanto
sostiene Krishnamurti quando ci consiglia
di riettere prima di parlare e di assicurarsi
che quello che ci preme dire sia sicuramente
vero, amorevole e utile.
Possa non accadere mai che luomo che in-
crociate sulla vostra strada debba rivolgersi a
Letteratura e spiritualit
Curatore: Anna Todisco

LA FORZA DELLE PAROLE
Al mercato delle parole si vendono parole e
parole; a cento a cento, a mille a mille vengo-
no i parolai.
Hai qualcosa da dire? Al mercato dei ciarlata-
ni nascondilo nel silenzio. (Tagore)
Nella vita manifesta le parole hanno una fun-
zione di grande importanza essendo al con-
ne tra pensiero e azione. Esse racchiudono in
s la magia della creazione: sono la forma che
rende possibile la manifestazione dellidea. In
quanto strumenti che collegano due mondi,
due realt (sia appunto il mondo del pensiero
e quello dellazione, sia gli universi messi a
confronto nel dialogo interpersonale) le paro-
le recano unenergia che determinante per
la realizzazione dellunione che ci si pregge:
possono condurre dalla potenza allatto.
Nella storia dellumanit un grande traguardo
per la specie umana rappresentato proprio
dallacquisizione da parte dellhomo sapiens
della capacit di comunicare attraverso un
linguaggio sufcientemente articolato. Que-
sto, infatti, gli consent di trasmettere in-
formazioni ai giovani, creando le condizioni
necessarie afnch le conquiste di ogni ge-
nerazione di uomini non andassero perdute,
ma diventassero supporto e premesse per
ulteriori sviluppi.
Purtroppo nella societ attuale non ben
compresa la forza della parola; anzi troppo
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voi pensando mi ha caricato il peso di quali
parole?, ma piuttosto la sua strana luce, da
quale fardello mi ha sollevato?. Questo il
genere di amore che non deve mai abban-
donarvi; non dovete far piacere a voi stessi
svuotandovi il cuore dal suo contenuto [].
(A. e D. Meurois-Givaudan)
La lingua non stata data agli uomini per
morticare o annientare gli altri. La sua fun-
zione quella di sollevare chi cade, di illumi-
nare chi si trova nelle tenebre e di guidare
chi si smarrito. [] benedire, ringraziare e
comunicare nella saggezza, nella giustizia e
nellamore. []
Imparate a parlare con amore e con dolcezza
[] si tratta di unabitudine divina. []
Come il vento trasporta i chicchi e li semina
lontano, cos le vostre buone parole vanno a
produrre meravigliosi risultati [] la vostra
parola produrr delle onde che agiranno be-
necamente [] (O. M. Aivanhov)
[] ci che si nasconde dietro una parola []
una massa di energia psichica, nata dalla
potenza del pensiero di un gran numero di
persone [] esiste unegregora [forma-pen-
siero NdA] della paura, una della violenza,
della menzogna, ma anche quella del perdo-
no, dellamore, della tolleranza [] Limpatto
della vibrazione eterica nata da unegregora
sempre pi potente di quello che ha luogo
nel padiglione auricolare []
Non nutrire la sostanza impalpabile di certe
parole [] bisogna, invece, avere il coraggio
di riportare in vita altre parole, nora troppo
assenti nel vostro vocabolario. Grazie alla
loro magia vibratoria, grazie allimpatto che
queste parole avranno negli altri, oltre che
nel vostro cuore, potr avvenire la grande
pulizia dalle impurit planetarie. Quante volte
parole comeamore, tenerezza, luce,
ducia oriscono ogni giorno sulle vostre
labbra? (A. e D. Meurois-Givaudan, Wesak: il
tempo della riconciliazione)
Secondo Sivananda la rettitudine e la sinceri-
t, che costituiscono i principali valori sociali,
non devono essere disgiunte dalla propriet
di linguaggio. Egli continua a ripetere: Par-
late dolcemente, amorevolmente, umilmen-
te, con misura. Nellessere retti e sinceri
non siate offensivi. Parole che trovano eco
in quelle di Chiara di Assisi in una delle sue
Regole. Per comunicare le parole devono
essere usate con moderazione, quanto ne-
cessario, con brevit e sottovoce.
Ecco il perch dellimportanza che viene attri-
buita alla pratica di puricazione della parola,
allinterno del lavoro di trasformazione della
personalit, in seno a tutte le tradizioni eso-
teriche e religiose. Padroneggiare le parole
vuol dire misurarci senza tregua con la nostra
ignoranza, il nostro orgoglio, la nostra presun-
zione, il nostro egoismo. Lo sforzo costante
per liberarci dalle scaglie del male in noi, che
agiamo anche attraverso le parole, non pu
che avvicinarci sempre pi a quel tanto di
vero e di divino di cui la nostra anima de-
positaria.
Anna Todisco
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La vita dellessere umano compie molte espe-
rienze. Tutte quante sono necessarie per poter
comprendere meglio se stessi e il mondo. Co-
munque la vera comprensione dellesistenza
non pu prescindere dallaccettare quello che
siamo, ma ci la conseguenza della avvenuta
capacit di utilizzare con sufciente armonia le
forze presenti nei vari piani della coscienza. Il Si-
gnore Buddha per mezzo delle Quattro Nobili
Verit ci ha insegnato che la sofferenza esiste ed
causata, e soprattutto che possibile eliminar-
la attraverso il distacco che si apprende agendo
rettamente nella vita. La capacit di essere di-
staccati non vuol dire comportarsi in maniera
fredda in ogni situazione, cio non si deve diven-
tare dei merluzzi surgelati. Il vero distacco si pu
vivere quando ci siamo fatti toccare dalla vita;
solo in quel preciso momento in cui non reagia-
mo meccanicamente abbiamo la possibilit di
esprimere energie costruttive al posto di quelle
distruttive. Ho usato il termine energia in quanto
il nostro agire composto da una gamma di vi-
brazioni, l attivit umana non si manifesta sol-
tanto nel piano denso della manifestazione. An-
che il gesto, la parola, le emozioni e i pensieri
contribuiscono a modicare lambiente circo-
stante anche se non sempre ce ne rendiamo
conto. Comunque sono aspetti della vita perce-
pibili da chi si pone in ascolto della manifestazio-
ne. Ognuno di noi ha sperimentato come cambia
il proprio stato danimo a seconda dei luoghi o
delle persone che frequenta. Andando ancora
pi nello specico le stesse persone a seconda
dei gesti che compiono ci possono trasmettere
sensazioni differenti. Questa capacit di percepi-
re il sottile la via che possiamo percorrere per
conoscere maggiormente la vita e poterci beare
delle sue molteplici potenzialit presenti nei suoi
diversi gradi di realizzazione. Essendo continua-
mente attiva una certa differenza di potenziale
nel campo di potere della vita, ci produce quel
desiderio di completezza e di unione che il mo-
tore di ogni evoluzione presente in ogni essere.
Il desiderio di trovare appagamento, se vissuto
con un certo distacco, pu essere il propulsore
per consentirci di vivere le cose con maggior leg-
gerezza. In altre parole dato che ognuno di noi
alimentato dal desiderio si tratta di prenderne
atto e di utilizzarlo come propulsore per osserva-
re per quello che sono le meraviglie della crea-
zione, limitando cos quella tendenza alla dram-
maticit con cui manipoliamo gli eventi. La
tendenza a vivere le situazioni senza uidit deri-
va dal bisogno umano di cristallizzare la vita per
poterla possedere a proprio piacere. Senza tene-
re conto del fatto che ogni impulso vitale deve
fare il suo giro di giostra. Per iniziare a lavorare
alla trasformazione della nostra coscienza pos-
siamo partire individuando le aree di insoddisfa-
zione presenti nella nostra vita. Entrando sem-
pre pi consapevolmente in contatto con queste
zone della coscienza si percorre il Sentiero Spiri-
Il Raja Yoga e lesoterismo
Curatore: Luca Tomberli
LA TRASFORMAZIONE
DELLE EMOZIONI
NEGATIVE (seconda parte)
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tuale che conduce al Cuore. Comunque per do-
vere di cronaca I Maestri insegnano che calcare
il Sentiero non facile n indolore. Non la nor-
ma compierlo in poco tempo, infatti ci vogliono
anni per riprogrammare la coscienza su frequen-
ze pi elevate, ma penso che non si possa com-
pletamente eliminare la sofferenza senza attra-
versarla e ricomprenderla. Se siamo insoddisfatti,
nella nostra vita ci deve essere almeno una po-
tenzialit che non riusciamo ad esprimere al me-
glio. Penso che se non realizziamo qualcosa
perch una parte di noi non vuole lasciarla anda-
re. Ma cosa abbiamo paura di perdere? La soffe-
renza!? Mi sembra proprio un bel paradosso, in
quanto da una parte ci lamentiamo del male che
ci causa la sofferenza mentre dallaltra cerchia-
mo di trattenerla in quanto siamo spaventati dal
cambiamento che deriverebbe dalla sua man-
canza. Questo il nodo fondamentale, lessere
umano spaventato dalla possibilit di essere
libero di occuparsi del mondo in quanto lo sente
in antitesi con il bisogno di preoccuparsi di se
stesso. Sin dai primi giorni di vita si impara ad
attirare lattenzione degli altri. Fino a che i corpi
non sono costruiti sufcientemente naturale
ricercare protezione. Invece quando siamo adulti
continuare ad attirare lattenzione come se fosse
una questione vitale alimenta la sofferenza, in
quanto gli altri non potranno mai riconoscerci se
noi per primi non ci riconosciamo accettando ci
che arriva dalla vita, dato che siamo comunque
ben altro. La pulsione dellavidit instaura un cir-
colo vizioso che per alimentarsi trova come ca-
pro espiatorio laltro. In questo modo si continua
a mantenere in piedi il paradosso della sofferen-
za; infatti da una parte pensiamo che vogliamo
eliminarla ma poi incolpando gli altri proteggiamo
la vera causa del problema, cio le parti distorte
di noi stessi. Infatti i tentativi di cambiamento se
applicati soltanto allesterno e non accompagnati
da modicazioni profonde della coscienza sono
destinati ad essere limitati. La buona volont da
sola non basta in quanto le distorsioni presenti in
noi sono alimentate dal principio del piacere. Il
fallimento del tentativo di regolare con la morale
il principio del piacere sotto gli occhi di tutti.
Soltanto convertendo il piacere verso il positivo
tanto da integrarlo nella coscienza con la luce
dellanima potremo vivere con maggior pienezza
la nostra vita. Il principio del piacere la molla
dellesistenza, e se integrato positivamente per-
mette di stare bene con se stessi e gli altri rag-
giungendo quellappagamento rispetto a cui sol-
tanto lesperienza dellorgasmo pu essere
utilizzata come termine di paragone. Nel ragiona-
mento fatto n qui siamo giunti al punto in cui
per eliminare il dolore dalla nostra vita bisogna
lavorare sulle cause presenti nella coscienza, in
quanto bisogna trasformare lenergia distorta
che dentro di noi. Per continuare il viaggio nella
coscienza bisogna tener conto che essa si com-
porta come materia ed energia, come gi scritto
nei precedenti articoli. La coscienza, vista nel
suo aspetto materiale, viene plasmata continua-
mente dagli impulsi emessi dallattivit. Nello
specico sono i chakra che registrano la qualit
degli impulsi emessi durante lazione e quindi re-
gistrano quegli eventi al loro interno. Adesso se
consideriamo la coscienza da un punto di vista
energetico ed immaginiamo di vederla dallalto ci
potrebbe apparire come un insieme composto
da zone luminose ed altre oscure, per le quali
lesempio pi adatto lo spazio. Le stelle possia-
mo compararle ai nostri pregi mentre le zone
della coscienza oscure sono paragonabili a dei
buchi neri in quanto la luce dellanima, cio la
volont del bene, del bello e del vero, viene di-
storta dallelevata forza di gravit che emettono.
La forza distorcente dellimmagine deriva da un
evento molto traumatico precedente che ha im-
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pressionato la coscienza e di cui rimasta traccia
in maniera consistente dato che la materia ha la
capacit di essere impressionata quando linten-
sit della forza che la colpisce sufciente. Mas-
simo Rodol insegna che limmagine karmica
uno spazio presente allinterno di un chakra che
ha una certa qualit energetica in rapporto alla
qualit che lha impressa. Le immagini karmiche
sono esperienze fatte in altre incarnazioni che
hanno sintetizzato una serie di vite precedenti
dove sono state vissute modalit in sintonia con
una qualit in particolare. Ad esempio, lespe-
rienza drammatica di essere buttati gi dalla tor-
re che si impressa in un Chakra tramite unim-
magine karmica la sintesi di una serie di azioni
caratterizzate dalla violenza, sia subita che agita,
perpetuate in diverse vite, che hanno creato nel-
la coscienza un clima emotivo e mentale legato
alla violenza, che ha poi trovato unespressione
adeguata in unazione cos evidente che si im-
pressa nella coscienza come un sigillo. Dato che
la coscienza non conosce discontinuit le vite
successive saranno caratterizzate dalla presenza
dellimmagine karmica in uno o pi chakra, e
quando essa si risveglier proietter dei ussi
energetici che andranno a modicare i pensieri e
le emozioni. Unimmagine karmica attiva pu in-
uenzare cos tanto la coscienza da far rivivere
emotivamente e mentalmente situazioni del
passato. Sembra che gruppi di immagini karmi-
che ne abbiano una di riferimento e che nel loro
insieme rappresentino degli archetipi collettivi
distorti del genere umano. Disattivare linuenza
delle immagini karmiche costituisce il percorso
che la coscienza dellumanit deve compiere.
Con lapprossimarsi alla vetta il sentiero si far
sempre pi stretto tanto che le immagini con cui
il discepolo si confronter saranno sempre pi
sintetiche. Esse rappresentano laltra faccia della
medaglia di modelli collettivi insiti nelle pieghe
della materia che, oltrepassati, permettono di
trovare le chiavi per aprire le porte che conduco-
no al Cuore. Intorno allimmagine karmica vi
una corazza energetica che regola il usso vitale
verso linterno e verso lesterno. La corazza pro-
tegge limmagine karmica controllando i ussi
vitali che potrebbero metterne in crisi la struttura
vitale dato che si basa principalmente su energia
cristallizzata. Inne vi la maschera che ha il
compito di occultare limmagine karmica. La ma-
schera la rappresentazione esteriore dellim-
magine karmica, nasconde la qualit che la moti-
va per cercare di attirare energie similari e
complementari in modo da nutrire e quindi pre-
servare le strutture create intorno allimmagine
karmica per la sua sopravvivenza. In questo
modo limmagine karmica tenta di preservarsi,
anche se poi il vivere consumer il funzionamen-
to di difesa permettendo sempre pi alla luce
della coscienza di riconquistarsi questo spazio
che per diverse incarnazioni era sfuggito al suo
controllo. Una volta che tutte le immagini karmi-
che saranno trasformate, ossia saranno bruciati
tutti i semi del karma come insegna Patanjali ,ci
coincider con lilluminazione in quanto la ristabi-
lita comunicazione tra tutte le parti della coscien-
za conduce ad un Regno pi luminoso della vita.
Luca Tomberli
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Nel 1985 esce un lm, interpretato da Mi-
chael J. Fox e Christopher Lloyd, destinato a
diventare un cult cinematograco: Ritorno al
futuro. Siamo a Hill Valley, in California. Marty
uno studente liceale, con una famiglia, di-
ciamo, non proprio ideale. Ha, per, un amico
speciale, un anziano e bislacco inventore, di
nome Doc, che ha trasformato una macchina
sportiva in una macchina del tempo. Grazie
ad essa, Marty fa un viaggio nel passato e
quando ritorna al futuro trova la sua famiglia
completamente cambiata. Suo padre uno
scrittore di successo, sua madre una donna
in forma smagliante, suo fratello e sua sorella
due persone in carriera. Marty, andando nel
passato, ha fatto in modo che per la sua fami-
glia si avverasse il sogno americano. Per lui
sembra cominciare una nuova vita, quando
sopraggiunge Doc, esortandolo a partire per
un nuovo viaggio temporale. Questa volta nel
futuro.
Ora, chi di noi, come Marty, non farebbe vo-
lentieri un viaggio nel passato, oltre che per
curiosit di crononauta, per poter cambiare
in meglio il proprio presente? Molti di noi lo
farebbero.
Ma viaggiare nel tempo possibile? La scien-
za ammette questa possibilit. E, in sintesi,
i principali modi che propone per riuscirci
sono i seguenti: a) individuare dei cosiddetti
wormhole o cunicoli spazio-temporali, secon-
do la teoria delle stringhe; b) raggiungere del-
le velocit prossime a quelle della luce, in ac-
cordo con la relativit speciale; c) creare dei
campi gravitazionali molto intensi, secondo la
teoria della relativit generale. Con la precisa-
zione che tutte e tre le vie consentono, alme-
no in teoria, il viaggio nel futuro, e la prima
anche quello nel passato.
Dunque, possibile costruire una macchi-
na del tempo? Secondo Paul Davies, sico
e divulgatore scientico di fama mondiale,
la risposta affermativa. Al punto da aver
scritto nel 2003 un libro, edito da Mondadori,
intitolato proprio Come costruire una macchi-
na del tempo. Tuttavia, la realizzazione di un
viaggio nel passato o nel futuro, secondo le
modalit suddette, presenta a oggi enormi
difcolt tecniche. Per questo sembra che
qualcuno stia cercando unaltra strada. il
caso dellingegnere astronautico Vadim Cher-
nobrov e del suo marchingegno: una capsula
metallica di due metri di diametro, allinterno
della quale dei forti campi elettromagnetici
rotanti sarebbero in grado di rallentare o ac-
celerare il procedere del tempo. Tuttavia ci
dice Chernobrov se un crononauta, andan-
do nel passato, cercasse di interferire con
gli avvenimenti, interverrebbe un qualcosa
in modo tale che non ci potrebbero essere
conseguenze sul futuro; oppure, il viaggio di
ritorno farebbe perdere il crononauta in un...
Antica saggezza e scienza moderna
Curatore: Gianluca Fontana
LA MACCHINA DEL TEMPO...
PRT PORTER
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universo parallelo.
In conclusione, dunque, anche se la scienza
ammette la possibilit teorica di viaggiare nel
tempo, le difcolt tecniche per realizzarlo a
oggi sono enormi e, anche superandole, vi-
sitare il passato non permetterebbe di poter
cambiare il presente facendovi ritorno.
Proviamo, ora, a vedere la cosa dal punto di
vista della scienza esoterica. Secondo essa,
lessere umano non solo costituito dal cor-
po sico, bens anche da altri corpi che, per
la nezza della loro materia, sono detti corpi
sottili. Essi interpenetrano il corpo sico e ne
debordano per un certo spessore, formando
quellalone noto come aura. Il primo di essi
leterico, nel quale circola il prana, grazie al
quale il corpo sico mantenuto coeso e vi-
tale. Il secondo lastrale, responsabile della
capacit delluomo di provare passioni, emo-
zioni e sentimenti. Il terzo, inne, il menta-
le, dal quale dipende la possibilit dellessere
umano di formulare pensieri. Questi tre corpi
sottili, insieme a quello denso, fanno luomo
quale noi lo conosciamo: un essere in grado
di agire-sentire-pensare, che, vita dopo vita,
accumula esperienze piacevoli e dolorose e
cos si evolve. In ciascuno dei tre corpi sotti-
li poi, e precisamente lungo lintera colonna
vertebrale e nella testa, esistono i sette cen-
tri di archivio e controllo della coscienza uma-
na, noti come chakra. In linguaggio informa-
tico, i sette chakra potrebbero essere deniti
gli hard-disk della coscienza, poich in essi
sono registrate, come sotto forma di softwa-
re, le innumerevoli esperienze siche-emo-
tive-mentali che quel dato essere umano ha
compiuto nel suo lungo ciclo di incarnazioni,
da quelle pi piacevoli a quelle pi dolorose.
Questi software sono di due tipi: quelli anco-
ra parzialmente attivi e quelli ormai disattiva-
ti. I primi sono esperienze avvenute in una
data incarnazione che non sono ancora state
superate del tutto, e ogni qualvolta nel pre-
sente si verica una situazione che in qualche
modo ricorda quellesperienza, la persona in
questione viene come sbalzata indietro nel
tempo e costretta a vivere il presente come
se fosse il passato. In scienza esoterica, que-
ste esperienze, di solito traumatiche, sono
conosciute come immagini karmiche.
Per capire meglio, facciamo un esempio.
Supponiamo che, in una data incarnazione,
una persona sia precipitata nel vuoto, schian-
tandosi a terra. Quellesperienza, a suo tem-
po, ha determinato in lei delle sensazioni
siche, delle emozioni e dei pensieri molto
dolorosi che sono stati registrati in ogni detta-
glio nei suoi chakra. Visto che, nella vita in cui
il trauma avvenuto, di certo quella persona
non ha avuto modo di elaborarlo, nella vita
successiva, a livello inconscio, quel trauma
rimarr e da quelle profondit della coscienza
condizioner la sua esistenza, impedendole
di avere una vita normale riguardo alle altez-
ze. Quella persona, per esempio, non potr
fare un panoramico viaggio in mongolera
o salire sulla ruota panoramica del Prater di
Vienna. Ma anche, pi semplicemente, non
potr prendere laereo e magari neppure
guardare dalla platea del circo un trapezista
che si lancia in un triplo salto mortale. Per-
ch in tutte quelle occasioni, il suo inconscio,
la riporterebbe indietro nel tempo allistante
angoscioso in cui stava per cadere, ai mo-
menti interminabili in cui stava precipitando,
allistante terribile dellimpatto. Con tutta una
serie di effetti psico-sici come il panico, la
tachicardia e cos via.
Ora, se una cosa del genere non funziona
come una vera e propria macchina del tem-
11
po! Ma terminiamo lanalisi esoterica. Nel
caso sopra esposto, si pu parlare di software
karmico ancora attivo; e ci per evidenti mo-
tivi! Se, invece, il trauma, in qualche modo,
stato completamente elaborato, esso per-
de il potere di condizionare la vita presente
della persona, pur rimanendo registrato negli
archivi della sua coscienza, con la possibili-
t, quando il grado evolutivo lo permetter,
di essere anche ricordato nei suoi dettagli. In
questo altro caso, si pu parlare di software
karmico non pi attivo.
Viene, allora, spontaneo chiedersi come un
trauma, quale quello descritto, possa essere
superato. Diciamo che un superamento lento
di tipo automatico avviene semplicemente
vivendo e... soffrendo un giorno dopo laltro,
una vita dopo laltra: un po come nel caso
di una ferita che, con il tempo, si rimargina.
Ma questo non lunico modo. Esiste anche
un superamento di tipo indotto, che avviene
grazie al fatto che la persona utilizza degli
strumenti che accelerano il superamento del
trauma: un po come nel caso di una ferita
che venga regolarmente trattata con un op-
portuno cicatrizzante.
Ora, uno strumento di fondamentale impor-
tanza per lelaborazione del trauma costi-
tuito dalla consapevolezza. In questo senso.
Quando la persona del nostro esempio, nella
quotidianit, si trova a soffrire per via dellal-
tezza, ha due possibilit di vivere questa
esperienza. La prima di tipo inconsapevole:
come se la persona fosse dentro lesperien-
za, obnubilata. In questo caso, il dolore del
trauma passato ri-sentito in misura minore,
ma minore anche lentit dellelaborazione
che ne consegue. La seconda, invece, di tipo
consapevole: come se la persona, lucida,
guardasse se stessa vivere lesperienza,
dirigendo la sua consapevolezza sulle perce-
zioni siche e sulle emozioni che in quelloc-
casione emergono. Questa volta, il dolore del
trauma passato ri-sentito in misura maggio-
re, ma maggiore anche lentit dellelabo-
razione che ne consegue. Il tutto in accordo
a una legge fondamentale della guarigione
esoterica, ripresa dalla psicanalisi, secondo
cui si guarisce da un trauma tanto pi quanto
pi lo si rivive consapevolmente nella propria
coscienza. Con il risultato che, ad ogni viag-
gio nel passato, la persona ha la possibilit di
guarire una parte signicativa del suo trauma,
modicando cos il suo presente...
Ora, concludendo, tutto questo che cosa ci
porta a dire? Beh, che la vera macchina del
tempo siamo noi! Una macchina che non pre-
senta alcun problema tecnico di realizzazio-
ne; anzi, esiste gi. Che non solo permette
di andare nel passato, ma consente di poter
modicare, facendovi ritorno, il proprio pre-
sente. Una macchina, peraltro, che facile
da portare sempre con s: per lappunto, prt
porter!
Gianluca Fontana
12
Oggi sembra essere abbastanza di moda le-
conomia alla quale inevitabilmente segue la
politica. Circa quarantacinque anni fa abbia-
mo avuto una grossa, direi, Effervescenza
al riguardo; uso questo termine, perch chia-
mare rivoluzione il movimento, che storica-
mente va sotto il nome di sessantotto, mi
sembra oggettivamente molto inappropriato.
Le speranze di moltissimi giovani di tutto il
mondo fra questi annovero anche il sotto-
scritto hanno avuto in quegli anni una po-
tente spinta verso una giustizia ed eguaglian-
za nalmente terrene e non solo vagheggiate
nel mondo delliperuranio degli idealisti. Ma
lalba del giorno nuovo sperato si rapida-
mente eclissata con il passare delle ore, ov-
vero degli anni, no a divenire loscura notte,
che tuttora ci avvolge. Molte e molte volte,
rimuginando deluso dentro di me, mi sono
chiesto le ragioni di questa scontta. Tante le
ipotesi possibili, ma di queste non far men-
zione, perch mi sembra inutile addentrarsi
nei meandri di teorie politiche, che potrebbe-
ro spiegare la causa dello svuotamento prima
e del ribaltamento poi della giovanile aspira-
zione. Trascriver invece, commentandoli,
alcuni brani tratti da un messaggio del mae-
stro Kempis (voce apparsa nelle comunica-
zioni del Cerchio Firenze 77), che a mio pare-
re danno una nuova prospettiva della realt,
che si basi sulla piena responsabilit delle
proprie azioni nella vita. Cos inizia Kempis:
Caricarsi sulle spalle una situazione gravosa,
lo si fa solo se si masochisti o per auto-pu-
nirsi. Oppure se si spinti da uno slancio di
amore e di desiderio di aiutare. Altrimenti,
nessuno vorrebbe accollarsi una situazione
che gli porterebbe solo affanni e fatiche.
Chiss quale di queste motivazioni spinge i
vostri politici a voler assumere il governo del
vostro paese che a detta di tutti si trova in
condizioni di sfascio generale. Certo, il desi-
derio disinteressato di correggere le cose e
portarle allefcienza, altrimenti si dovrebbe
pensare che <<governare>> o far nta
porta dei vantaggi personali tali da compen-
sare il rischio di non riuscire e il conseguente
discredito che dovrebbe venire a chi non ha
saputo risolvere i problemi che si era accolla-
to, perch me lo consentirete chi fallisce,
almeno la faccia dovrebbe perderla. Invece,
qui sembra che tanto pi uno fallisca o, dai
fatti, si dimostri incapace e tanto pi diventi
unautorit politica Questa comunicazio-
ne dei primissimi anni ottanta, come si
vede sono passati pi di trentanni. Cos
cambiato dallora? Direi niente, abbiamo an-
cora scandali, inefcienze, malversazioni. Vo-
glio per fare notare la sottile, ma efcacissi-
ma, ironia del maestro che, non criticando
direttamente nessuno, indirizza subito lat-
tenzione dellascoltatore allaspetto psicolo-
Conoscere la conoscenza
Curatore: Andrea Innocenti
LA CONSOLAZIONE
DI UN VETERO
SESSANTOTTINO DELUSO
13
gico del problema, perch come meglio
vedremo pi avanti allintimo di ognuno
che volto il messaggio. Ancora Kempis:
Lideologia pi giusta quella che ricono-
sce agli uomini gli stessi diritti: le differenze
per cui si collocano nella societ in posti di-
versi, debbono scaturire dal loro intimo esse-
re e dalle intrinseche capacit. Nientaltro
pu e deve determinare lassegnazione di
una carica o di una funzione. Molte volte, in-
vece, i migliori e onesti dirigenti sono rimossi
dai loro posti perch disturbano col loro op-
porsi alle cose ingiuste e disoneste. In loro
sostituzione mettono degli incapaci che, con-
sapevoli di non avere i titoli per occupare quel
posto, si sentono grati a chi li ha tanto favoriti
e non se la sentono di opporsi al comando di
fare delle ingiustizie. Daltra parte, al potere
non interessa tanto avere degli esecutori ca-
paci, quanto ubbidienti. Se, in una non tanto
balzana ipotesi, qualcuno venisse in posses-
so di documenti compromettenti circa lattivi-
t di chi occupa un posto al vertice di qualche
partito e si mettesse in mente di consegnarli
al partito antagonista per vedere cadere la te-
sta del disonesto, rimarrebbe deluso; perch
il partito antagonista non far mai scoppiare
lo scandalo, sapendo che nellipotesi migliore
tutto si risolverebbe con un cambio di perso-
na mentre, lasciando le cose come sono, po-
tr sempre manovrare a suo piacere il disone-
sto col ricatto dello scandalo Ancora que-
ste parole sembrano di oggi, il potere afferma
sempre se stesso nel medesimo modo, con
linganno, il ricatto e locculto tramare. Svelar-
ne le modalit assai difcile, grande stato
linsegnamento di Niccol Machiavelli al ri-
guardo; da questo punto di vista Kempis non
dice niente di nuovo, ma fa sempre bene ri-
cordarle, soprattutto oggi che la comunicazio-
ne, divenuta di massa, ma spesso menzo-
gnera e fuorviante, crea lillusione di una real-
t limpida e certa. Il maestro sveglia la co-
scienza dellascoltatore spingendolo ad esse-
re pi consapevole del mondo che lo circon-
da, ma soprattutto della sua azione in esso.
Continua Kempis: Il giusto concetto di
giustizia di dare a ciascuno ci che gli do-
vuto in base a dei principi generali ed astratti.
Cio non fare dei favoritismi e trattare diver-
samente chi si trovi in analoghe condizioni.
Per quando, per uningiustizia, ad alcuni si
dato di pi, non si pu ricreare leguaglianza
togliendo quello che diventato un diritto
loro, cio riportandoli indietro; ma semmai
portando avanti tutti gli altri, dando a tutti lo
stesso trattamento vantaggioso. Ma siccome
dal punto di vista della realizzazione pratica
molto pi conveniente togliere che dare, si
toglie prima che tutti chiedano lo stesso trat-
tamento migliore; e per avere il consenso dei
pi e non perdere voti, si grida allo scandalo e
si mostrano i vantaggi goduti da alcuni come
ingiustizie rimediabili solo con metodi tuziori-
stici. In altre parole, si gioca sulla psicologia
delluomo meschino il quale preferisce non
avere nulla piuttosto che qualcuno abbia di
pi; il quale se a taluno dato di pi, anzich
pensare che prima o poi tutti dovranno avere
lo stesso trattamento di favore e lottare per
questo, preferisce che la giustizia sia ristabili-
ta togliendo a quelli il benecio goduto. La
democrazia indubbiamente migliore della
dittatura perch le scelte non sono di pochi,
ma della maggioranza, e quindi dovrebbero
essere lespressione di interessi pi genera-
lizzati: per state attenti che non diventi una
dittatura mascherata, nella quale le scelte
sono di pochi e si fanno approvare dai pi,
falsicando la realt e, in denitiva, prenden-
14
dosi gioco di loro Questo brano pu appa-
rire reazionario, ma facendo attenzione si
comprende che tocca punti psicologicamen-
te assai rilevanti, perch la coscienza che
qui viene messa in gioco. Analoga situazione
proprio oggi la stiamo vivendo. Soloni delle-
conomia e della politica vorrebbero togliere
quelle garanzie, che sono state conquistate
dai lavoratori dopo anni di lotta e di sacrici, in
nome del fatto che non attualmente facile
estenderli anche a coloro che si stanno solo
ora affacciando al mondo del lavoro, i cos
detti precari. giusto cercare leguaglianza,
ma questa deve essere verso lalto e non al
basso. Luomo meschino trova pi comodo
adattarsi in una situazione letargica di male
comune piuttosto che fare lo sforzo di muo-
versi verso un maggiore bene per tutti. Anco-
ra da Kempis: La mia critica rivolta, pri-
ma di tutto, alle persone perch sono quelle
in difetto, prima che il sistema sociale. Per-
ci, anzitutto, sono le persone che debbono
cambiare. Queste cose vi dico perch trovia-
te il coraggio di essere onesti nella disonest
generale. <<Perch?>>, mi chiedete?
semplice. Se vi sembra che le cose non vada-
no bene in questa generale dissolutezza, ado-
peratevi per cambiarle con quanto potete
fare, cio essendo voi stessi onesti. Certo,
direte voi, noi siamo una goccia che poco
peso ha nel mare; tuttavia, quello quanto vi
spetta di fare. E il fatto che se anche lo fate
non porta conseguenze generali, non giusti-
ca la vostra lacuna, non vi sottrae da quella
catena di responsabilit che nir col rendere
inevitabile un effetto traumatico. Poi, dimen-
ticate le ragioni per cui tale effetto si deter-
minato, vi sembrer ingiusto che ne soffriate
le conseguenze, mentre altro non sar che la
naturale conseguenza di un passato compor-
tamento errato. E a proposito di causa e di
effetto, se siete fra quelli che non si interes-
sano della politica del vostro paese, o se ve
ne interessate solo per i vantaggi che posso-
no venirvene, o se ponete attenzione alla po-
litica solo se tocca i vostri interessi, se ritene-
te giusta una decisione solo perch ha la pa-
ternit del vostro partito, se scendete in piaz-
za solo quando ve lo dicono, se vi sembra
giusto che sia tolto agli altri quando non pote-
te avere voi, se le cose che vi ho detto le sa-
pete ma non le fate, allora voi fate parte del
popolo ignorante e quel che avete ve lo meri-
tate: perci non lamentatevi se vi trattano
come siete trattati. Larticolo si chiude con
questultimo brano nel quale si trova la sinte-
si delle ragioni del fallimento di tutte le giova-
nili speranze sessantottine. Esse sono dovu-
te alle limitazioni della coscienza indivi-
duale. Si potrebbe pensare non esserci spe-
ranza, per chiunque sia convinto dellesi-
stenza della Legge del Karma pu trovare
forza e ducia nella convinzione che la vita
stessa ha costruito lo strumento capace di
muovere la coscienza. A noi resta il compito,
afnch le conseguenze delle nostre azioni
siano meno dolorose, di fare lo sforzo verso
una sempre maggiore consapevolezza.
Andrea Innocenti
15
Da qualche tempo sta circolando sul web la no-
tizia delliniziativa nanziata dallimprenditore rus-
so Dmitry Itskov, relativa al progetto di immor-
talit per lessere umano entro il 2045. Questo
progetto, che prevede che noi uomini diventia-
mo intelligenze articiali immortali, si sviluppa in
quattro tappe. La prima prevede, entro il 2020, il
perfezionamento di cyborg privi di sistema nervo-
so centrale, comandati a distanza.
La seconda tappa prevede, entro il 2025, la ca-
pacit di isolare ed estrarre il cervello umano,
assieme a una porzione di spina dorsale, per tra-
piantarlo in un robot dalle sembianze umane, che
potrebbe per durare molto di pi di un normale
corpo sico. La terza tappa dovrebbe realizzarsi
attorno al 2030-2035 e prevede la replica digita-
le del nostro cervello, che dovrebbe essere in-
stallata su di un computer. Lultima tappa inne,
prevede leliminazione di ogni aspetto di sicit
dellessere umano, per consentirgli di vivere uni-
camente in una dimensione digitale, manifestan-
dosi eventualmente attraverso un ologramma in
grado di replicare le ormai obsolete sembianze
umane.
Pare che il nostro riccone abbia preso le mosse
da una presa di coscienza, evidentemente pro-
fonda, del fatto che, per quanti soldi potesse pos-
sedere, prima o poi sarebbe invecchiato e ineso-
rabilmente morto. Questo tipo di consapevolezza
port Siddharta Gautama alla ricerca dellillumina-
zione, che lo condusse poi a diventare Buddha, il
Risvegliato. Pare invece che a Itskov abbia fatto
un effetto diverso, secondo me non tanto illumi-
nante. In pratica questo ha pensato di prendere
il cervello umano, buttare via il corpo, salvare i
dati su di una chiavetta e poi buttare via anche
il cervello; tutto questo da qui al 2045. Ma dai
ragazzi!! Vi sembra un lavoro normale? Metti che
uno stacchi la spina al computer, dopo con cosa
lo proietti lologramma? Ma vi sembra una vita
possibile? Il bello che questo qua ha gi anche
dei seguaci, segno che la madre dei senza consa-
pevolezza molto prolica.
Ammettiamo pure che la tecnologia attuale, con
i suoi prevedibili sviluppi, ci consenta di realizzare
quanto vuol concretizzare il nostro magnate rus-
so, credete in questo modo di realizzare limmor-
talit? Bella immortalit, relegati dentro a un chip,
a diventare la sbiadita memoria di una replica vir-
tuale. Metti che vuoi mangiare un gelato, cosa
fai, chiedi ad un altro ologramma che te lo vada a
comprare e che te lo spiaccichi sulla tastiera del
computer? Quando poi ti vuoi bere un bicchieroz-
zo di Chianti, spera che lo abbiano digitalizzato
bene, altrimenti ti si pone lo stesso problema di
prima, sai che guaio il vino sulla tastiera? Scusa-
te, consentitemi un commento scurrile: ma che
vita di merda! Ovviamente io preferisco morire
quando ora, permanendo in un vecchio corpo,
acciaccato e corrotto dagli anni, concludendo na-
turalmente e dignitosamente quella che, ancora
per poco, si potr chiamare una vita umana.
Il Sentiero Iniziatico
Curatore: Massimo Rodolf
NOI SIAMO GI IMMORTALI,
OVVERO ALIENS GO HOME
16
C tutto un lone, diciamo di pensiero, secon-
do me chiaramente NON UMANO, chiamato
Transumanesimo che mira a separare luomo
dalla propria umanit, interfacciandolo con le
macchine e mettendolo in rete, auspicando una
specie di coscienza alveare, che dovrebbe addi-
rittura migrare verso altri pianeti per colonizzarli.
Anche il nostro casareccio Casaleggio, nei sui vi-
deo Gaia e Prometeus indica una tale direzione,
che considera come evoluzione il tecnologizzare
la nostra coscienza e metterla in rete. Il proble-
ma vero che ci sono gi un sacco di decienti
che considerano go farsi innestare microchip o
comunque spingersi in questa direzione di totale
connessione di s ad internet. La questione po-
trebbe sembrare banale, e riservata ad alcuni ap-
passionati di tecnologia e\o di fantascienza, ma,
come vedremo, invece molto pi complessa,
profonda, e soprattutto di interesse e rilevanza
generale, visto che quello che viene ipotizzato,
di fatto si sta gi realizzando, a nostra insaputa,
coinvolgendo tutta lumanit.
A questo punto non posso far altro che tenere
una breve lezione di anatomia e siologia esote-
rica, per ricordare chi veramente lessere uma-
no e come funziona. In realt noi siamo Angeli
Solari, monadi di natura spirituale, che attraverso
unanima, un corpo mentale, un corpo astrale, un
corpo eterico, ed inne un corpo sico, ci mani-
festiamo in tutte le relative dimensioni dellesi-
stenza, che sono fondamentalmente sette. Di
queste, la dimensione sica lultima in ordine
di densit vibratoria, ed esiste solo in subordine
a quelle di natura pi elevata. Il che signica che
non pu sussistere un corpo umano, salvo casi
particolari che non considereremo in questa cir-
costanza, che non sia espressione di unanima,
estrinsecazione a sua volta dello Spirito Imperitu-
ro che manifesta la nostra vera natura.
I pi non credono a quanto ho appena descrit-
to, ma di fatto un problema loro, legato alla
loro scarsa e imperfetta percezione, visto che i
chiaroveggenti di ogni epoca e tradizione, di fat-
to confermano questa struttura molteplice della
coscienza umana, pur nella sua unicit e indivisi-
bilit. Quindi, rendiamoci conto che c poco da
ballare, siamo fatti proprio cos, e non possiamo
esistere senzanima. Anche se tu che leggi ti con-
sideri ateo, la tua convinzione non modicher il
fatto che anche tu hai unanima, che non credi di
avere, ma che rappresenta il vero progetto di tut-
te le incarnazioni del tuo essere umano. Quando
lanima si distacca dal corpo sopraggiunge quel
fenomeno comunemente chiamato morte, che
caratterizza semplicemente labbandono, tempo-
raneo peraltro, di un veicolo sico, da parte del
principio superiore della nostra coscienza.
Lignoranza di questa realt ci che favorisce
una visione, tutto sommato, ancora meccanicisti-
ca di una scienza che ci considera come dei mec-
canismi, nei quali il problema quello di riparare
o sostituire i pezzi di ricambio. In questo senso
si sta orientando la ricerca medica. La conoscen-
za, e la paura, di questa realt invece alla base
secondo me di tutte le teorie transumaniste, che
in verit sono, secondo quello che vedo io, le-
spressione ideologica di razze aliene allumanit.
Quello che caratterizza determinate razze aliene,
presenti ora sul nostro pianeta, il loro essere
parassiti dellumanit, e la natura collettiva della
loro coscienza che, a differenza di noi umani, pre-
vede il non avere unanima individuale. Io sorride-
rei poco, ritenendo queste argomentazioni fanta-
siose e un po squilibrate, perch sono recenti le
dichiarazioni dellex premier russo Medvedev sul-
la presenza aliena sulla Terra. Anche il Vaticano,
in tutta la sua prudenza, ha fatto recenti aperture
allesistenza di forme di vita aliena, e prevedo fa-
cilmente che dovremo abituarci a rivelazioni sem-
pre pi frequenti sullargomento.
17
Non voglio qui stendere un trattato sulle forme di
vita aliena che vivono ora sulla Terra, ma solo par-
lare di ci che pi rilevante ai ni delle minacce
che insistono pesantemente in questo momento
sullumanit nel suo complesso. Questi parassiti
hanno bisogno, per vari motivi ed in vari modi, di
utilizzare i nostri corpi sici, ma trovano un gros-
so ostacolo nella natura spirituale della nostra
coscienza, che rende difcile luso dei nostri
corpi. Diciamo, per capirci, che questi esseri fun-
zionano alla maniera degli Avatar dellomonimo
lm, che io considero il primo chiaro lm alieno
della storia, e che, da bravi coglioni che siamo,
abbiamo fatto diventare un successo mondiale.
Ossia essi sono delle entit, perlopi esistenti
in dimensioni non siche, praticamente senza
identit personale, quanto piuttosto collettiva,
che sono molto attratti dalla possibilit di usare
un corpo sico, o di succhiarne lenergia eterica,
favorendo le emozioni pi basse che noi umani
possiamo provare.
Per loro diviene di vitale importanza allontanare il
pi possibile questo scomodo intruso, che la
nostra anima, ed quello che stanno realizzando
sotto i nostri occhi, sotto il nostro naso, senza
che praticamente nessuno se ne accorga e cer-
chi di reagire. Da questo punto di vista verrebbe
da dire che ci meritiamo quanto sta accadendo,
ma a me piace pensare che le difcolt che lu-
manit sta attraversando serviranno per la sua
evoluzione. Almeno speriamo che sia cos, altri-
menti ci troveremo tutti, come gi preconizzato
dal vate italico Casaleggio, entro il 2016 con un
Avatar che ragioner al posto nostro.
Per comprendere il perch del comportamen-
to dei nostri parassiti dobbiamo parlare di fre-
quenze. Infatti la loro forma di vita si esprime in
frequenze vibratorie che sono particolarmente
basse, determinando un livello di coscienza pa-
rimenti basso. In relazione a questa condizione
tuttavia, e rispetto al livello della nostra, la loro
tecnologia senzaltro pi evoluta, cosa che, as-
sociata al loro essere subdolo, rende abbastanza
difcile riconoscere il loro modus operandi, dal-
tronde tipico dei veri parassiti. Un corpo umano,
che sia permeato dallelevata frequenza espressa
da unanima evoluta, risulta particolarmente com-
patto e coerente, in pratica repellente, per i nostri
indesiderati inquilini.
per questo motivo che essi si adoperano in
ogni modo per abbassare la frequenza della co-
scienza umana, rendendola il pi possibile abietta
e truculenta. Il vero problema che questi esseri,
presenti sulla Terra da sempre, sono riusciti ad in-
ltrarsi nelle pieghe del potere espresso in ogni
aspetto della vita umana, condizionandola sem-
pre di pi. Multinazionali di ogni settore e governi
mondiali dei maggiori paesi, sono ampiamente
controllati da qualcuna di queste razze aliene,
spesso anche in conitto tra di loro, ed agiscono
il loro potere per i loro scopi, che comprendono,
fra laltro, la riduzione della popolazione mondiale
e il completo asservimento dellumanit attraver-
so un controllo globale delle coscienze.
La logica che sottost alla loro attivit non quin-
di umana, ed anche questo un motivo che ci
consente di comprendere perch sia spesso cos
difcile comprendere le scelte sia di certi gover-
ni che di certe grandi imprese industriali. Non
solo il protto che le guida, ma una mentalit alie-
na che deve assoggettare lumanit, per renderla
pi funzionale alle loro necessit vitali. La cosa
triste che lavidit della maggior parte degli es-
seri umani valido supporto alle intenzioni aliene,
per cui si pu veramente dire che ci sono uomini
che stanno vendendo il pianeta per un piatto di
lenticchie. Lidiozia e la stupidit vengono sempre
pi diffuse attraverso i mezzi di comunicazione,
divenuti veri e propri strumenti di alienazione.
Emozioni sempre pi cruente e materialistiche
vengono stimolate in ogni settore dellesistenza,
cercando di favorire la separazione degli umani
dalla realt concreta, e limmersione totale in una
realt sempre pi virtuale, e in quanto tale sem-
pre pi facilmente pilotabile.
Lobiettivo quello di allontanare totalmente les-
sere umano dalla sua anima, per renderlo di fatto
un guscio vuoto da utilizzare sic et simpliciter. Pi
che di Avatar, io parlerei di zombie, questo il fu-
turo che vorrebbero per noi, futuro nel quale non
si potrebbe pi certamente parlare di umanit,
ma di qualcosa di ibrido e non meglio denibile.
E noi, in una certa misura gli stiamo dando una
mano, accondiscendendo a gran parte di queste
manovre, accettando labbruttimento ed il degra-
do spirituale come norma comune di vita. I nostri
parassiti hanno tempo e favoriscono cambiamen-
ti lenti, ma inesorabili, nella qualit della nostra
vita e della vita del pianeta. Mi ricordano i vara-
ni di Komodo, che basta che scalscano anche
solo leggermente la preda con i loro denti, perch
questa si avveleni lentamente, ma senza scam-
po. Tutto ci mentre lintera comunit di questi
rettili assiste, anche per settimane, allagonia
dellanimale, pregustando in modo vigliacco e
subdolo il momento della sua morte.
Nasciamo, e subito veniamo vaccinati con so-
stanze che in realt, invece di tutelare la nostra
salute la danneggiano, immettendo nei nostri
corpi dannosissime nanoparticelle, e adiuvanti di
natura tossica. Sempre di pi si introducono psi-
cofarmaci, n dallinfanzia, per non essere agita-
ti. Lalimentazione, nei cosiddetti paesi civilizzati
ormai tutto fuorch naturale, condita di ogm,
nanoparticelle ed inquinanti di ogni tipo. Lam-
biente scienticamente inquinato dal rilascio di
sostanze tossiche, in modo particolare dalle ope-
razioni di aerosol clandestine ormai comuni da
anni nei cieli di quasi tutti i paesi del mondo. Fre-
quenze di ogni tipo danneggiano il nostro sistema
nervoso ed immunitario, mentre veniamo educati
al brutto, allorrido, al crudele ed allirreale, n dal-
la pi tenera et, attraverso luso di videogiochi,
computer e televisione. E queste sono solo al-
cune delle pi evidenti aggressioni che lumani-
t sta subendo, mentre non poche sono quelle
invisibili, artatamente occultate dalle tecnologie
energetiche dei nostri parassiti.
Se pensate che non esista la tecnologia di cui
sto parlando, sappiate che di pochi giorni fa la
notizia della creazione della prima replica in pro-
vetta di un cervello umano, creato a partire da
cellule staminali, mentre sta facendo passi da gi-
ganti lo studio dellinterfaccia tecnologico uomo-
macchina-computer. gi possibile visualizzare a
video i sogni ed i pensieri di una persona, per non
parlare che di ricerche note e non coperte da se-
greto militare. Si sta parlando con entusiasmo di
tecnologia indossabile, grazie alla quale potremo
essere sempre in rete, connessi a un mondo
che di reale avr sempre meno. Che bello poter
condividere di continuo su Facebook ogni battito
di ciglia, o potersi rincoglionire non-stop veden-
do tutti i rigori della propria squadra del cuore, o
seguire il proprio serial preferito in continuazione
sui nostri google-occhiali.
Ma ci rendiamo conto di dove stiamo andando?
Gi cos siamo gi tutti controllati e inuenzati
in un modo che nemmeno ci immaginiamo, vo-
gliamo veramente regalargli letteralmente anche
il nostro cervello, servendoglielo su di un piatto
dargento? Le pi spinte ipotesi complottiste
vengono ogni giorno superate da una realt che
si fa sempre pi incredibile. di poco tempo fa
la notizia del fatto che il governo americano spia
tutti gli utenti internet... e qualcuno si anche
meravigliato, perch, pensavate di no? E pensate
che in Italia stiamo meglio? E questa non che la
punta delliceberg.
Ora Itskov ci vuol fare diventare immortali, ma
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il fatto che dobbiamo semplicemente renderci
conto che noi SIAMO GI IMMORTALI. Lo la
nostra anima, non il nostro corpo, ma perch cos
ha deciso la vita a cui apparteniamo, nella perfe-
zione della sua totalit. Ci sono leggi di natura che
non possono essere infrante. Possiamo tentare,
per esempio, di aggirare la legge del karma, o leg-
ge di causa-effetto, ma scopriremo che pi cer-
chiamo di sfuggire alla morte, prima la troveremo
a Samarcanda, come ci raccontava una canzone
di tanti anni fa. Migliorare la nostra esistenza, si-
gnica in primo luogo accettarla nella sua inte-
grit, per poi capire che migliorare la condizione,
anche del nostro corpo sico, signica compren-
dere meglio i moti della nostra coscienza.
Mi stupisce poi la posizione del Dalai Lama, gu-
ra che ho apprezzato da tanti punti di vista, che
si schierato tra i primi sostenitori dellimpresa
di questa inngarda immortalit. Scusa Tenzin
Gyatso, ma cosa ti capitato? Ma come capo
del buddhismo tibetano non ti ricordi che esiste
il karma? Che senso ha ricercare limmortalit in
un veicolo illusorio nel regno dellimpermanen-
za? E non ti viene in mente che questo tentativo
di supposta immortalit, vada contro al karma
dellindividuo e dellumanit, e che comunque ha
come ne proprio quello di distaccarci dal vero
principio della nostra immortalit, ossia la nostra
anima? Mah, lascio in sospeso ogni giudizio, ma
non mi piace questa posizione.
In queste prospettive cupe dov la cosa bella?
Intanto devo ribadire che, nonostante una situa-
zione che diventa sempre pi pericolosa giorno
dopo giorno, io rimango profondamente ottimi-
sta. Lumanit ce la far a riscattarsi... come?
Evolvendo necessariamente ad un livello di co-
scienza pi elevato. Non mi stancher di ripete-
re che la cosa che mi conforta maggiormente in
questo senso, da un po di anni a questa parte,
sono i bambini meravigliosi che stanno nascen-
do. Io li vedo... sono Luce pura. La maggioranza
dei bambini sono esseri gi elevati, che hanno
raggiunto in vite precedenti un alto grado di evo-
luzione spirituale. Questi non sono qui per caso,
e la natura non commette errori, per cui, per me
lecito supporre che quando questi avranno rag-
giunto un grado sufciente di maturazione dei
veicoli che usano per manifestarsi, lumanit do-
vr necessariamente essere qualcosa di diverso
da quello che adesso.
Questa cosa molto temuta da coloro che vo-
gliono dominarci nella maniera pi bieca che noi
possiamo immaginare, e stanno facendo di tutto
per evitare che questa realt si compia. Soprat-
tutto i piccoli cuccioli dellumanit sono presi di
mira, con manovre che cercano di limitare il loro
enorme potenziale, per ricondurli, per quanto
possibile, a condizioni di abbruttimento, sico,
emotivo e mentale. Ma i nostri parassiti, non
avendo unanima, non riescono bene a compren-
dere che cosa signica lenorme potenza che la-
nima stessa pu sprigionare, e ritengono che le
loro subdole manovre possano avere, in qualche
maniera, un effetto denitivo.
Cari aliens, toglietevelo dalla testa, noi siamo gi
immortali, lumanit un osso molto pi duro da
inghiottire di quanto si possa pensare, e questi
bambini non mancheranno il loro compito, per
cui rassegnatevi: questo pianeta troppo per
voi. Alla Terra spetta un altro destino, quello di
divenire un pianeta sacro, a patto che gli umani
accettino di riconoscere il loro retaggio di Angeli
Solari. Non ce la farete cari, non ce la farete, e
poi ricordatevi che io vi vedo, e so riconoscervi,
occhio alla penna...
Massimo Rodolf
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Con la nona fatica Ercole giunge alla palude
di Stinfalo in Arcadia, regione della Grecia in
Peloponneso, e subito vide stagliarsi davanti
a lui un fetido pantano, sopra il quale volteg-
giavano una moltitudine di uccelli che faceva-
no molto rumore, uccelli che ogni volta che
venivano disturbati si alzavano in volo oscu-
rando la luce del sole. Gli uccelli avevano un
aspetto orrido con dei becchi di ferro aflati
come spade e con piume che sembravano
aste dacciaio.
Allinterno di questo stormo tre uccelli, in
particolare, si scagliarono verso Ercole, che
respinse lattacco con una clava cercando
continuamente la soluzione al compito asse-
gnatogli. La clava non sort un grande effetto
e allora prov con arco e frecce ma anche
questa volta con scarsi risultati. Lesperienza
sempre un valore importante, di fronte alle
battaglie non possiamo non agire se non at-
traverso il nostro vissuto, listinto, legato alla
mente razionale, che impedisce di cogliere
lintuizione necessaria. Esiste un tempo per
ogni cosa e ci che pu apparire inutile alla
personalit, vincolata alle proprie aspettative
e illusioni, risulta necessario allanima, la qua-
le scioglie gradualmente ci che impedisce
una chiara visione.
A questo punto, il nostro Eroe, si ricord di
antiche parole che gli rammentavano che la
amma brilla al di sopra della mente ed indica
la sicura direzione. Infatti, lintuizione insorse
palesandosi al suo agire attraverso due nac-
chere di bronzo che ricevette da Atena (dea
della sapienza e molto probabilmente degli
aspetti pi nobili della guerra), le quali erano
state costruite da Efesto (dio del fuoco e del-
la metallurgia). Ercole cominci a sbattere fra
di loro le nacchere ed il loro rumore assor-
dante allontan gli uccelli facendo cadere il
silenzio nella palude.
Ad ogni azione occorre una reazione uguale
e contraria ed anche attraverso questo epi-
sodio possiamo comprendere la Legge del
Karma, rimandando indietro ci che si pro-
dotto. In questo caso il fracasso di una mente
non disciplinata che impedisce al sole centra-
le, la nostra anima, di illuminare e direzionare
adeguatamente il nostro agire.
Questa fatica si svolge nel segno del Sagit-
tario che rappresenta laspirante concentrato
in una sola direzione, larciere a cavallo che
va dritto alla meta, come una freccia verso
il bersaglio. A questo proposito vi confesso
che sono sempre stato affascinato da archi
e frecce, no ad acquistare auto di una nota
marca che ha come fregio una freccia alata.
Certo la mia scelta non dipesa solo da que-
sto, il portafoglio ha inciso molto, ma quel
dardo scagliato e sorretto da energie superio-
ri mi ha sempre affascinato.
La prova in Sagittario sancir la riuscita di ci
Mitologia e Sentiero Iniziatico
Curatore: Graziano Fornaciari
ERCOLE E LUCCISIONE
DEGLI UCCELLI DI STINFALO
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che non accadde in Ariete, dove il tentativo
di Ercole di catturare le giumente antropo-
faghe fall perch interag con loro in modo
personalistico e non dal punto di vista della-
nima. In Sagittario uccise gli uccelli antropo-
fagi dimostrando controllo e padronanza dei
propri pensieri e di conseguenza delle proprie
parole. Senza questi requisiti non vi pu es-
sere iniziazione. Lopposto di questo segno
Gemelli che rappresenta la dualit, mentre
il Sagittario lunit, la personalit unicata.
In questo modo ci si libera dalle illusioni e si
intravede la meta, come larciere sul cavallo
bianco (simbolo della divinit) rafgurato an-
che come un centauro con arco e frecce.
Il Sagittario rappresenta il segno del silenzio,
anticamente il neota doveva sedere e non
parlare, doveva lavorare e osservare, condi-
zioni indispensabili per entrare nel Regno dei
Cieli. La lezione che si dovr apprendere in
questo segno la limitazione nel parlare me-
diante il controllo del pensiero, rinunciando
alle forme ordinarie del parlare, alle chiac-
chiere inutili e limitandosi nel parlare di cose
spirituali.
Le vere limitazioni sono date da ci che ab-
biamo detto e fatto e non certo da condizioni
esterne. Il giusto uso del pensiero, il control-
lo della parola e la conseguente innocuit sul
piano sico, conducono alla liberazione, liberi
di salire la montagna delliniziazione come il
capro in Capricorno, riconoscendo che lunica
modalit che ci deve tenere legati allumanit
rappresentata dal servizio.
Nello zodiaco vi sono due porte cosmiche
rappresentate dal Cancro (porta dellincar-
nazione) e dal Capricorno (porta del regno
spirituale), la porta del Sagittario denita
una porta minore che possiamo attraversare
prima della scalata. Attraversare questo spa-
zio sancir la nostra abilit nel corretto uso
delle frecce del pensiero. Lautentico uomo
del sagittario molto potente; potente per-
ch anche il segno della concentrazione in
ununica direzione, essendo stata vista per la
prima volta la meta. Potente perch il perio-
do che precede immediatamente la nascita
del Cristo. Il potere si ottiene amando, iden-
ticandoci con gli esseri umani, si pu amare
gli altri con tutte le loro colpe, senza aria di
superiorit, riconoscendo di essere stato, un
tempo, come loro. Ricordate il detto chi
senza peccato scagli la prima pietra? Qual-
cosa del genere, quindi occhio alla penna, in
questo caso occhio alla freccia del pensiero,
in poche parole stiamo in campana cercando
di discriminare il suono del nostro vero S.
Vi sono tre costellazioni connesse con questo
segno, la Lira, lAra e il Drago. La Lira larpa
a sette corde che laspirante comincia a suo-
nare e fa della sua vita una musica. Questo
strumento stato donato da Apollo al glio
Orfeo, il quale discese negli inferi per ritrova-
re la sposa Euridice. Questa costellazione
facilmente riconoscibile con laiuto di Vega, la
stella pi luminosa del cielo estivo.
Euridice, glia di Nereo e Doride, fuggendo
da Aristeo che la voleva sedurre, calpest un
serpente che la morsic a morte. Orfeo deci-
se di scendere nellAde, il regno dei trapas-
sati, e di strapparla alla morte convincendo
Caronte a traghettarlo allaltra riva dello Stige
(uno dei cinque umi dellinferno), giuntovi
commosse i signori degli inferi, i quali accon-
sentirono che Euridice tornasse in vita a patto
che Orfeo, nel viaggio di ritorno, non la guar-
dasse mai in volto no al momento in cui non
avessero rivisto la luce del sole.
Orfeo prese per mano la sua sposa, ma ad un
certo punto, dubbioso del fatto che stesse te-
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nendo per mano unombra e non Euridice, si
volt a guardarla dimenticando la promessa
fatta, condannando di fatto Euridice ad una
seconda morte. A questo punto egli tent di
convincere ancora Caronte di riportarlo dalla
sua sposa ma senza successo e allora, addo-
lorato, si rifugi su di un monte dove molte
donne tentarono di sedurlo, in modo partico-
lare le Baccanti (seguaci di Dionisio Bacco).
Le Baccanti deluse dallessere continuamen-
te ignorate uccisero Orfeo gettando la sua
testa in un ume. Il delitto rimase impunito e
per punizione gli Dei provocarono una pesti-
lenza in Tracia che provoc la reazione degli
abitanti, i quali consultarono loracolo per ave-
re lumi su come scongiurare il tutto e ricevet-
tero come risposta che bisognava ritrovare la
testa di Orfeo.
La testa fu trovata da un pescatore nella
grotta di Antissa, nellisola di Lesbo, e subi-
to cominci a parlare e a profetizzare, ma in
questo modo gli oracoli di Apollo non veni-
vano pi ascoltati, provocando la sua ira che
manifest recandosi dalla testa gridandogli
di smettere di interferire con il suo culto. Da
quel momento la testa tacque per sempre e
apollo mise la sua immagine nel cielo forman-
do la costellazione della Lira.
LAra laltare sul quale laspirante ripone
su di esso tutto ci che ha, con lo spirito di
colui che non pu fare altrimenti senza ali-
mentare un senso di amara rinuncia. Questa
costellazione ha la forma di una sedia con i
braccioli ed una versione del mito ci riporta
allaltare del centauro Chirone, il pi saggio
tra gli esseri viventi. La costellazione anche
associata allaltare eretto da No dopo il di-
luvio universale, allaltare di Mos, allaltare
del tempio di Salomone e a molti altri ancora,
come laltare del proprio cuore ove vengono
posti gli aspetti puricati della personalit con
il chiaro intento di tradurli in servizio.
Il Drago il serpente della saggezza che,
in Gemelli, lopposto del Sagittario, Ercole
ha affrontato avente le sembianze dellIdra.
Secondo la mitologia il Drago Ladone, mo-
stro a guardia dellingresso del giardino delle
Esperidi, in cui crescono le mele doro, che
Ercole uccise nella fatica in Gemelli. La testa
del Drago riposa ai piedi della costellazione
di Ercole, non lontano dalla stella Vega, dove
il suo corpo si snoda tra lOrsa Maggiore e
lOrsa Minore. Allinterno della costellazione
del Drago vi la stella Thuban, la quale era
la stella polare degli antichi egizi circa 4800
anni fa.
Anche attraverso le costellazioni ci possia-
mo rendere conto della triplicit della vita
tendente a creare la maggiore sintesi possi-
bile, immergendoci negli inferi della nostra
coscienza, per poi riemergere dalle paludi e
posizionare sullaltare del proprio cuore i doni
dello spirito, i quali, dovranno essere utilizzati
in un servizio che dovr divenire sempre pi
inclusivo.
I tre uccelli che disturbavano, come citato da
Alice Ann Bailey nelle Fatiche di Ercole, rap-
presentano modalit umane molto comuni:
i pettegolezzi crudeli, parlare di se stessi in
modo egoistico e gettare le perle ai porci...
ma di questo vi parler nel prossimo articolo.
Graziano Fornaciari
23
Pisces, terzo e ultimo segno dacqua dopo
Cancer e Scorpio, rappresenta lultima pro-
va che luomo deve superare per divenire
un iniziato e potere essere un Salvatore del
mondo. Dopo avere attraversato e compreso
gli altri undici segni, dovrebbe risultare facile
alluomo comprenderne il signicato, invece
si ritrova in mezzo ad una grande confusione,
non sa pi ritrovare il bandolo della matassa
e rischia di perdersi in mezzo alle contrastan-
ti dualit espresse da questo segno, a meno
che non ritorni sui suoi passi e cerchi di os-
servare Pisces nei due sensi di percorrenza
della ruota, quello comune, involutivo e quel-
lo inverso, evolutivo; allora inizia a ritrovare la
strada della comprensione e riesce a leggere
il messaggio di questo segno.
Sono infatti necessarie entrambe le deni-
zioni, quella exoterica e quella esoterica per
capire come mai, dopo avere visto luomo
compiuto, come servitore dellumanit, in
Aquarius, ci ritroviamo ora con un altro ani-
male quale simbolo di un segno zodiacale.
Simbolo di Pisces, infatti, sono due pesci le-
gati fra loro, che volgono in direzioni opposte,
uno lanima e laltro la forma, le quali sono
una schiava dellaltra; lanima nel percorso
involutivo schiava della forma poi nel per-
corso evolutivo si liberer dalla prigione della
forma e la personalit sar allora dominata
dallanima. I due pesci simboleggiano la natu-
ra inferiore e la natura superiore delluomo e
nuotano uno verso il basso e uno verso lalto:
uno esprime linvoluzione dello spirito nella
materia, laltro invece rappresenta levoluzio-
ne della materia che gloricata vuole innalzar-
si al cielo. Il legame, per, forma un punto
di ssit che innesca un movimento rotato-
rio allinterno del quale il conitto fra bene e
male, fra salita e discesa, fra salvezza o dan-
nazione, si fa arduo, ma dal quale il pi forte
uscir vincitore. I due pesci comunque non
potranno mai separarsi n la direzione essere
una sola; quello che deve avvenire lo scio-
glimento dei legami con le cose terrene per
permettere che lumano possa fondersi con il
divino, riportando luomo alla sua natura origi-
naria, riportando la sostanza alla sua essenza.
Lentrata in manifestazione sica avviene in
Cancer, ma la storia evolutiva delluomo inizia
sotto linusso di Pisces, segno appartenen-
te alla croce mobile, la quale governa luomo
da uomo comune ad aspirante. Infatti luomo
su questa croce ha in s le caratteristiche del
Cristo interiore, ma latenti ed inespresse per-
ch ancora sottomesse alla forma, nel sen-
so che il potere dellanima ancora passivo
mentre quello della forma estremamente
attivo.
Poi parlando di Capricornus, segno apparte-
nente alla croce cardinale, abbiamo visto che
era necessario scalare la vetta e conseguire
Astrologia esoterica
Curatore: Maria Grazia Barbieri

PISCES,
IL SALVATORE DI ANIME
24
liniziazione per potere accedere ad Aquari-
us e divenire cos un Salvatore del mondo in
Pisces. Quindi facile cadere in confusione
e non riuscire a comprendere questo segno
proprio perch esso esprime sia linizio sia la
ne del percorso evolutivo delluomo, in esso
c lalfa e lomega, c la dissoluzione che
porta alla rinascita, a un nuovo principio.
Pisces allinizio del percorso evolutivo si
esprime con una tendenza spirituale molto
inibita, infatti un segno di grande inibizione
e di grande impedimento. Anche la persona
nativa di Pisces molto inibita nellespressio-
ne della sua potenza creativa e della sua forza
interiore, fatica ad esternare queste qualit, e
non riesce a concretizzare e realizzare in pra-
tica quello che sente interiormente. Questo
il suo atteggiamento verso la vita esteriore,
poich molto emotivo ed impressionabile,
al punto da lasciarsi pervadere da una molti-
tudine di fobie e di ossessioni date dal sottile
velo che separa la sua mente cosciente dai
piani invisibili del suo subcosciente.
La storia di Giona e la balena rappresenta
molto bene il signicato di Pisces, come se-
gno di inibizione e di impedimento, e lo stato
di coscienza delluomo a questo punto delle-
voluzione; Giona rappresenta lanima ancora
prigioniera della personalit, rappresentata
dalla balena, e lanima non riesce a liberarsi
del cosiddetto contatto con lacqua; infat-
ti luomo deve fare un lungo ed estenuante
viaggio nel suo inconscio prima di potere rag-
giungere il suo S superiore.
Nella fase iniziale del cammino, nel giro co-
mune, luomo, sotto linusso di Pisces,
passivo, negativo, istintivo, ricettivo solo agli
stimoli materiali dellambiente esterno, e
dotato di una grande astralit, che lo porta a
possedere capacit medianiche, ma di bassa
natura. Pisces, come tutti i segni di acqua,
in grande sintonia con il piano astrale ed
emotivo, nei suoi aspetti superiori, ma anche
nei suoi aspetti inferiori, riferiti pi che altro
ai sensi, che lo portano verso un aspetto ma-
gico della vita, e un esempio chiaricatore di
questo atteggiamento il medium che, in
trance, conduce sedute spiritiche per con-
tattare laldil. Poi sotto linusso della cro-
ce mobile, attraverso le energie di Virgo, suo
opposto polare, luomo inizia a sviluppare
lintelletto che lo porter a dominare il corpo
astrale ed emotivo rendendolo capace, con
lintuizione, di esternare il Cristo interiore ce-
lato sotto alla materia.
Quindi la natura inferiore di Pisces espressa
da medianit, astralit, negativit e passivit,
qualit che devono essere trasformate in un
aspetto superiore, trasmutando cos la me-
dianit di basso livello in mediazione, ovvero
nella capacit di connettersi con ci che sta in
alto, con lanima. In Pisces il potere psichico
inferiore della medianit del percorso involuti-
vo deve essere trasmutato in facolt spirituali
pi elevate, che permetteranno di contattare i
piani superiori dellevoluzione, e la chiaroveg-
genza negativa e astrale deve essere trasfor-
mata in percezione spirituale, cio in capacit
di connettersi con il piano causale, dimora
dellanima, dove la verit non pi offuscata
dalle mille distorsioni della personalit.
La medianit derivante da una astralit ne-
gativa viene illuminata, vagliata e verica-
ta attraverso lintelletto e con la capacit di
discriminazione trasformata in mediazione.
Lastralit porta in contatto con piani bassi e
negativi perch solo luso della mente pu
portare a un contatto con lalto, con la parte
spirituale delluomo. Una volta operate que-
ste trasmutazioni (lo psichismo inferiore in
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facolt spirituale, la medianit in mediazione,
la chiaroveggenza in percezione spirituale, li-
stinto in intelletto) nalmente luomo pu ac-
quisire laccesso diretto al piano dellanima.
In questo lavoro di trasmutazione luomo
sostenuto dai pianeti reggenti di Pisces, che
sono Giove sul piano della personalit e Plu-
tone sul piano dellanima e della monade,
quindi abbiamo in manifestazione sui rispetti-
vi piani il 1 e il 2 raggio.
Mediante Giove afuisce energia di 2 raggio,
di amore e saggezza, che unisce, che fonde
in coscienza i due pesci, cio anima e forma,
anche se inizialmente in Pisces questa rela-
zione si presenta come schiavit, poich i
due pesci non possono sfuggire uno allaltro,
mentre Plutone, tramite lenergia di 1 rag-
gio, distrugge le forme che pi non servono e
che ancora tengono in schiavit lanima, per-
ch ricordate sempre che Plutone distrugge
la forma ma mai la coscienza.
Il volere, espressione del 1 raggio e lamore,
espressione del 2 raggio, sono energie che
devono congiungersi in un rapporto sintetico,
cio deve vericarsi una fusione perfetta fra
amore e mente, nelliniziato che intende es-
sere un Salvatore di anime. Ecco perch tro-
viamo il Salvatore del mondo in Pisces, per-
ch ha unito in s il 1 e il 2 raggio, la volont
e lamore. La volont senza amore distrugge,
ma lamore senza il volere non riesce a co-
struire nulla. Il volere deve avere come moti-
vazione lamore, solo cos si riesce a servire e
liberare lumanit dalle sue catene.
Le catene che tengono prigioniero luomo
non sono altro che i suoi limiti, le sue energie
distorte che ancora albergano nella persona-
lit a livello sico, emotivo e mentale. Ma lu-
manit intera, dopo avere tanto lavorato per
puricare ed elevare questi tre corpi inferiori,
ora pronta per essere salvata, e la salvezza
non pi la salvezza di unanima individuale,
ma una salvezza che potremmo denire di
gruppo. I Salvatori del mondo venuti fra noi
e Cristo in modo particolare, hanno elevato
lintera umanit verso la luce dellanima, dan-
do un esempio con la loro vita della via da
seguire, facendo risuonare la nota alla qua-
le lumanit doveva vibrare per compiere un
passo avanti sul Sentiero evolutivo. Questa
volta, probabilmente, il Salvatore del mondo
non verr fra noi incarnato in un copro si-
co, ma operer attraverso un gruppo che egli
stesso sta preparando a questo compito.
Questo gruppo di anime esiste gi e sta lavo-
rando in silenzio, con la meditazione e con la
consapevolezza nel cuore di servire lumanit
al punto da essere dimentichi di s, e, in con-
tatto con la propria spiritualit, che manifesta
il Cristo, riversare la Sua forza e il Suo amore
sugli uomini, seguendo il lultimo comanda-
mento che egli ha dato agli uomini: Un nuo-
vo comandamento vi do, che vi amiate gli uni
gli altri.
Maria Grazia Barbieri
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Vitruvio, larchitetto e matematico vissuto a
Roma nel primo secolo a.C., affermava con
la leggerezza espressiva di una favola a lieto
ne, che nella creazione artistica di motivi di
ornamento vegetali, lartista non trasferisce
semplicemente limmagine dellorganismo
vegetale in s ma la legge strutturale che
gli appartiene. I numeri aurici caratterizzano
spontaneamente il mondo vegetale, tant
che il loro utilizzo, in ogni ambito, diviene sa-
cro. Possiamo elencare una serie di piante,
le cui foglie, ori, frutti o il movimento di un
tralcio, siano diventati simboli, comunicando
canoni di bellezza, ed esprimendo vita attra-
verso larte. In ogni civilt la decorazione
espressione del modo di essere di un popolo,
caratterizzandone la cultura, la religione e gli
aspetti spirituali. Elementi ripetitivi che han-
no dato origine a stili e hanno caratterizzato
epoche, come le foglie dacanto in Grecia e a
Roma, che ornano tuttoggi i classici capitelli
corinzi preservati nei siti archeologici; come
le foglie di loto, che in India sono divenute
simboli sacri legati alla trasformazione della
coscienza e rappresentati nelle rafgurazio-
ni dei chakra e delle divinit corrispondenti;
oppure come i ori del papiro, che hanno
ornato i pilastri dei templi dellantico Egitto,
o ancora i tralci di foglie di vite nellespres-
sione artistica e spirituale cristiana. In tutti
gli esempi possiamo riconoscere il valore
simbolico, archetipico, ancestrale e spirituale
di ogni tipologia di vegetale, che si adopera,
grazie alla propria perfezione strutturale,
a fare da tramite tra la materia ( luomo) e il
suo signicato pi profondo (spiritualit). Sul
nostro pianeta, dove il simbolo divenuto il
mezzo, lo strumento attraverso cui poter tra-
scendere la materia e potersi connettere al
divino, il mondo vegetale ha dato il proprio
contributo, rendendo il sentiero della trasfor-
mazione che conduce alla libert intriso di
messaggi segreti, testimonianza di una vita
pi ampia che ci vede tutti uniti da li di luce
in un mondo pi elevato. La simbologia del
mondo vegetale trae la sua forza dalla per-
fezione raggiunta dallo stesso regno, dalle
sue funzioni alchemiche, capaci di nutrire e
curare luomo non solo sicamente, ma an-
che negli aspetti pi elevati e rafnati della
sua coscienza attraverso la bellezza emanan-
te delle sue espressioni, che con larte vie-
ne elogiata no a raggiungere la sensibilit
spirituale che dentro di noi. In tutti i tempi
luomo non ha fatto che riprodurre se stesso
rispecchiandosi in ci che gli risuonava, attra-
verso la simbologia delle forme, delle auriche
proporzioni comuni a tutta la manifestazione
delluniverso, ancora pi in evidenza attra-
verso lespressione particolare della natura.
Le costruzioni umane, dalle pi semplici alle
pi strutturate, hanno in comune la tenden-
geometria sacra
Curatore: Enrica Battaglia

LA SIMBOLICA MAGIA
DI UNA FOGLIA
27
za a riprodurre la realt circostante come un
frattale dove sempre sar facile ritrovare una
qualche afnit con il mondo vegetale, sia
esso un ore o una foglia o un albero, osser-
vato con lattenzione capace di percepirne la
sintesi armonica che risuona dentro lanimo
di chi prova gioia nellaccordare gli strumenti
musicali della propria coscienza. Per carpire
in modo semplice le caratteristiche essen-
ziali del mondo naturale dobbiamo entrare
dentro di esso, sentendo come allo stesso
modo stiamo entrando dentro di noi; in que-
sto momento magico si accorderanno i toni
e, anche se inconsapevolmente, avvertiremo
un senso di pace che sovviene nel sentirci
vibrare in armonia con il creato, sia esso un
bosco, un albero, un ore o una foglia ma-
gari una foglia che con leggiadra grazia sta
cadendo dal ramo che lha accolta, che lha
nutrita durante la sua breve, seppur impor-
tante vita. Anche attraverso di lei il miracolo
della vita ha assolto alla sua funzione: liberare
parti di ossigeno nellatmosfera, nutrimento
essenziale per la vita su questo meraviglio-
so pianeta, lequivalente degli atomi di gioia
che un cuore elevato pu emanare nelletere
donando pace a chi gli sta accanto. Lo studio
scientico delle piante materia della botani-
ca, la disciplina della biologia che si occupa di
conoscere la struttura anatomica e siologi-
ca di tutti gli organismi vegetali, di analizzar-
ne le funzioni ed il nutrimento che elargisce
rendendo possibile la vita su questo pianeta.
Prendiamo ad esempio gli studi fatti su una
foglia, come quella caduta dallalbero di cui
prima raccontavo, sono stupefacenti! Dalla
denizione di Wikipedia: La foglia denita
come un organo delle piante specializzato per
la fotosintesi clorolliana. Per questo scopo
una foglia normalmente piatta e sottile per
poter cos esporre i cloroplasti alla luce del
sole e far si che la luce penetri completamen-
te nei tessuti. Le foglie sono inoltre gli organi
in cui, nella maggior parte delle piante, hanno
luogo la respirazione e la guttazione (fuoriu-
scita dacqua che permette la traspirazione
quando le condizioni atmosferiche sono sfa-
vorevoli). Le foglie possono immagazzinare
elementi e acqua ed in alcune piante le loro
forme sono modicate per altri scopi. Ri-
guardo alladdentrarsi sulla struttura, anato-
mia e classicazione di una foglia rimando
a fonti specializzate sullargomento, mentre
per il mio scopo i semplici precetti che ho
enunciato possono essere daiuto in questo
articolo per renderci conto della complessit
funzionale di un piccolo organo vivente come
la foglia, una foglia qualunque che nei giorni
che precedono la primavera sente la vita che
si fa strada nella legnosit di un ramo ossuto
reduce del freddo e del gelo dellinverno che
ha preceduto la bella stagione. La durezza di
quel ramo diviene tenerezza e i primi butti-
ni verde chiaro fanno capolino, giorno dopo
giorno crescono trasformando la forza vitale
nella manifestazione di un organo capace di
trasformare lanidride carbonica in glucosio e
ossigeno, elementi importantissimi per ren-
dere laria respirabile. La nostra foglia non
crescer a caso, ma la sua anatomia presenta
una perfezione accurata, avr una certa for-
ma e nervatura, una distanza ritmica rispetto
alle foglie che la precedono e che la seguono.
Anche cos si esprimono le auriche armonie
che contaminano lUniverso, attraverso la
magia della vita di una foglia, un insieme di
leggerezza, colore, forma e movimento capa-
ci di ispirare pensieri damore nellanimo poe-
ta che c in ognuno di noi.
Enrica Battaglia
28
Purtroppo, sempre pi spesso, allinterno del-
le nostre coscienze, accade questo: lasciamo
troppo spazio alle nostre recriminazioni, alle
nostre rabbie e alle nostre pretese, spesso di
origine infantile, che vengono gonate come
palloncini colorati da chi le usa come cibo
astrale. Io ne so qualcosa...
Come se non bastasse tutto il lavoro che ci
fanno sulle coscienze, ci si mettono anche le
linee toterapiche aliene. Nel mio percorso
da erborista ho conosciuto ditte gestite da
stregoni, ditte che vendevano prodotti che
non contenevano nulla (sotto un aspetto to-
terapico), ma oggi prende sempre pi piede
la toterapia aliena.
Ci sono pi ditte aliene con milioni di dipen-
denti online, questo perch, spesso, sono
ditte che lavorano in maniera occulta e sottile
e che gestiscono il loro patrimonio via web.
Ma perch loro funzionano e la nostra linea
toterapica no?
C un motivo predominante: lavidit. Questi
signori agiscono sullavidit umana, perch,
attraverso meccanismi di marketing che non
vi sto a spiegare, ti assicurano unentrata,
ma... e c sempre un ma! Ti obbligano, spes-
so, a comprare ed usare i loro prodotti. Ahia-
hihai!! Lessere umano, furbo come il due di
coppe quando briscola bastoni! Ma possi-
bile? Leggero legame, eh? Poi buoni i loro
prodotti... solo le confezioni (spesso scure e
repellenti) farebbero diventare inappetente il
mio ingordissimo cane. Quello che mi irrita
che lavorano sulla miseria delle persone, sia
su quella emotiva (senn non accetterebbero
di lavorare con loro) che su quella economica,
che, ovviamente, vanno a braccetto.
Generalmente sono ditte americane che usa-
no nanotecnologie (gi la parola nano con me
non va daccordo); a parte le questioni di ca-
rattere personale... cosa ci si inla, davvero,
attraverso quei bei cerotti che agiscono men-
tre dormi? Poi ti svegli pi magro, pi forte,
pi bello e... pi sintetico!
Ma secondo voi gli antichi galenici usavano
sali di silicio per curare la gente? Nanotecno-
logie e toterapia coshanno in comune???
Io non ho, in campagna, vicino alle mie piante
di menta, ciuf di nanoparticelle che cresco-
no al sole...
Dai, forza! Lo so che il tutto subito attira, che
le cose facili sono le pi simpatiche a pelle.
Ma se ci vogliamo un po di bene ora di
smettere di venire a compromessi con la pu-
tredine aliena; lasciate usare a loro il silicio,
le nanotecnologie e largento colloidale! Voi
usate le piante medicinali che questo piane-
ta ci regala, con le loro interazioni, i loro ori
meravigliosi e le loro propriet ancora incredi-
bilmente sconosciute.
Tutto questo mercato del nto naturale, anzi
direi del costruisci il tuo corpo di sintesi senza
Fitoterapia energetica
Curatore: Donatella Donati
LALIENO TI CURA LA VITA
29
sforzi e senza stress, mi ha fatto molto pen-
sare. Sicuramente non abbiamo i mezzi per
affrontare un lancio nel mercato della linea
Exalux, ma si radicato in me il desiderio di
darmi una mossa e iniziare a far conoscere
una linea toterapica vera, innovativa, ma
soprattutto: una linea di luce. Exalux stata
studiata solo ed esclusivamente per sanare i
nostri corpi sici dallo schifo che respiriamo,
dalle sostanze che ci irrorano continuamente
sulla testa, dai cibi transgenici che mangiamo
e anche dalle sostanze tossiche che come
eccipienti addolciscono i nostri farmaci. Io
sono stanca di una vita nta, sintetica, priva
di contatto umano, dove, ahim, aiuterebbe
una carezza... ma ti viene data la pillola!
Lo dico ora, con un groppo alla gola, che sono
qua in campagna con mio padre, burbero to-
scanaccio di ottantanni che ha fatto la guerra
e che si emoziona nel vedere crescere le sue
carote!!! Non lo sa, non sa quello che vivia-
mo in molti, di giorno e di notte, ma so che
se fosse a conoscenza realmente di ci che
faccio ne sarebbe orgoglioso.
Non ho paura, cerco di non averne perch so
che serve quello che diffondo e quello che ho
creato. Non ho paura perch anche io penso
ai bimbi bellissimi che ci sono in giro e alle
persone che, come mio padre, amano la terra
e la vita tutta, con tanta semplicit.
La linea Exalux, un giorno, spazzer via la pu-
tredine aliena e nalmente ci cureremo attra-
verso lamore e la luce delle piante.
Donatella Donati
30
Trattare tutti allo stesso modo (equanimit)
diviene in pratica trattare ognuno in modo di-
verso perch la vita una (ed equanime
infatti), ma ognuno ne fa parte e vi parteci-
pa nella e con la sua diversit. Quando sentii
questa cosa la prima volta da Massimo Ro-
dol anni e anni or sono ma sempre molto
di moda come ogni vero insegnamento
rimasi alquanto perplesso per lapparente
paradosso, frutto di una mente, la mia, al-
quanto limitata. Perch, tornando al nostro
precedente articolo, effettivamente ed inelut-
tabilmente, alla ne sempre un problema
di udito. Ascolto-Comunicazione-Incontro:
parlare con tutti signica parlare con ognuno
in modo diverso, o meglio, considerando ef-
fettivamente la sua diversit; questo richiede
commensura in risposta a una certa mobilit
di coscienza debitamente coltivata col pro-
cesso meditativo, che si plasma, si adegua,
nella direzione dellentrare in rapporto, dellin-
contrare laltro, per comunicare appunto.
Se poi tutto questo viene rapportato alla cop-
pia, beh, potremmo dire simpaticamente: un
vero e proprio marasma Ma dove si vuole
arrivare, o meglio da dove si vuole partire?
Dalla disponibilit allascolto, dallaccoglienza
al riconoscimento, dalla discriminazione alla-
pertura, dallincontro al contatto: ascoltare,
sentire, parlare, comunicare, dialogare.
Tecnicamente, strutturalmente, essendo
i piani della personalit, mente-emozioni-
corpo, necessariamente e adeguatamente,
sfasati, per ognuno dei partners, non pu es-
serci ancora, allinterno di quel famoso pro-
cesso creativo, pi volte menzionato (ma mai
abbastanza), pensiero-parola-azione, un us-
so comunicativo coerente, armonico, utile ed
efcace; scambio e comunicazione autentici
insomma.
La disponibilit allascolto, come gi afferma-
to, non per nulla scontata, per cui, anche
se ne siamo poco consapevoli, di fatto pi
che dialoghi facciamo monologhi, in quanto
non ascoltiamo noi stessi innanzi tutto, e di
conseguenza anche chi abbiamo di fronte.
Siamo, in qualche modo e da qualche parte,
continuamente in fuga, da noi, dallaltro, dalla
vita, appunto sconcertante ma interessan-
te, no?
un po come la questione dei due neuro-
ni alla Giacobazzi: non si incontrano mai, in
quanto uno cerca, laltro si nasconde E
non affatto banale perch questo uno dei
giochi preferiti nei rapporti di coppia (e prima
ancora allinterno della coscienza di ognuno).
E proprio in relazione i ruoli suddetti vengono
scambiati con grande disinvoltura, per cui se
ci sei scappo, se non ci sei ti corro dietro, ti
attraggo per poi respingerti, e viceversa.
Perch il problema sempre, in qualche
modo, una mancanza dAmore, uno squilibrio
La Coppia sul Sentiero
Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini
COMUNICAZIONE
E INCONTRO (prima parte)
31
nel darlo e nel riceverlo, che trova le sue ra-
dici di distorto sviluppo negli angusti pertugi
ancorati ai nostri punti di ssit o limiti, se
pi vi piace; comunicazione, questa, vista da
unulteriore angolazione, considerando che il
piano verbale il prodotto dei vari strati della
coscienza. Quindi per comunicare con laltro
veramente occorre certo una reale disponi-
bilit allascolto, per cominciare, ma soprat-
tutto di quei punti di ssit, o di sordit se
preferite, cosa che richiede, ahinoi, non poca
umilt. Umilt, umiliazione, parole che richia-
mano per assonanza condizioni legate a debi-
litanti stati di mestizia, di afizione, ma anche
di rabbia e irritazione per reattivit, di sicuro
sgradevoli e sofferenti, ma il punto sempre
lignoranza, la cui glia prediletta, non scor-
diamolo, la presunzione. Proviamo invece
a considerare lumiliazione della personalit,
poich di questo si tratta, di tutto ci che si
lega come apparato distruttivo alla nostra
coscienza, per considerare con attenzione
e intenzione lespansione sapiente dellAni-
ma che schiude le porte a qualit tuttaltro
che pesanti e tristi, la famigerata gioia ad
esempio, che solo a nominarla fa sgorgare
una lacrimuccia di coccodrillo... Stiamo par-
lando, nello specico, di comunicazione allin-
terno della coscienza, quel dialogo tra Anima
e personalit che alla base di ogni vero
percorso di consapevole trasformazione ed
evoluzione. Perch se non sono disponibile
ad ascoltare me stesso, se non mi accolgo,
se non mi riconosco per ci che sono vera-
mente per cambiare in meglio, come posso
andare incontro allaltro per cercare e trovare
un contatto, per comunicare veramente?
Prendiamo ad esempio la repulsione che si
manifesta sul piano verbale nella sua forma
pi consueta, ossia come recriminazione. Ci
che manifestiamo in realt, sempre perfet-
to in quanto necessario per comprendere
cosa c e perch c, ma il punto arriva-
re a percepire quellenergia che di frequente
ottunde una comunicazione partecipe e re-
sponsabile. Perch effettivamente, al di l di
quelli che possono essere, per ognuno, livelli
di consapevolezza diversi pi o meno evoluti,
nch non c libert piena, c comunque
una parte della coscienza che genera repul-
sione, quindi recrimina. Vi risulta?
Questo si riversa nella comunicazione e nel-
la conseguente possibilit di dialogo, leggi
incontro, in relazione, e possiamo tranquil-
lamente dire, da questo punto di vista, che
siamo proprio tutti per strada.
Ma la bellezza della comunicazione diviene,
allora, tangibile possibilit della manifestazio-
ne di quel Verbo che emanazione dellAni-
ma.
Ma cosa vuole dire poi? Che il dialogo, vero,
possibile, ora, diviene il terreno elettivo per
uno scambio dAmore reale e non teorico,
che nutre e rende partecipi alla vita, certo, ma
parte dalla relazione di coppia, cos importan-
te per levoluzione delluomo sulla terra.
Alla prossima puntata
Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini
32
Tempo fa, svegliandomi una mattina, ho sen-
tito realizzarsi in me una connessione che
mi permetteva di accedere ad una maggiore
unione e, soprattutto, poterla mettere in pra-
tica. La comprensione dellunione che si pu
realizzare in ognuno di noi presente in ogni
istante della nostra vita, intrisa di quellener-
gia che, se compresa e attuata, potr schiari-
re le nostre esistenze rendendole in grado di
esprimere una sempre maggiore verit. Ogni
volta ritrovo tutto questo nelle relazioni e nel
modo in cui le agiamo, sperimentando il tut-
to nelle nostre vite, superando i livelli di cui
sono composte, attraverso la fatica che, per
fortuna, non pu essere evitata.
La fatica che sto sperimentando mi risulta
sempre meno pesante, ci dovuto al fatto
che ho sempre pi presente il piacere che ho
davanti a me, il piacere del compimento che
incarna lamore, lamore della vita che vuole
essere. Partendo da questa affermazione vi
voglio portare ad una maggiore comprensio-
ne del signicato della crescita, intesa come
maturazione su tutti i piani della vita, riferita in
modo particolare ai nostri gli, i quali, sempre
pi velocemente, hanno modo di accresce-
re nuove possibilit di sentire e discriminare.
Questa la magia dellevoluzione che, se la
comprendesse Piero Angela, potrebbe co-
struirci un documentario di sicuro interesse.
La fatica che ogni giorno comporta lagire in-
veste miriadi di connessioni attraverso tutti
i piani della vita, le quali, concorrono alla re-
alizzazione sul piano sico, alimentando una
sempre maggiore unione di tutti i nostri ap-
parati esoterici ed essoterici. A questo punto
chi, almeno una volta, non ha affermato di
abbandonare tutto e andare su unisola famo-
sa (ho detto famosa non lisola dei famosi) a
vendere gelati e a riposarsi sotto il palmeto?
Si la via pi breve spesse volte attrae (ma
sar la via pi breve?) e poi, sar ci che ve-
ramente vogliamo realizzare, oppure esiste
altro che a diretto contatto con la nostra es-
senza? Come diceva una vecchia pubblicit
<< meditate gente meditate >>.
Devo aver letto, in qualche testo esoterico di
colore blu (tale la tinta della collana di Alice
Ann Bailey), qualcosa che rimasto impresso
nel mio cuore, visto che continuo a ripetere
che Ges il nostro punto di riferimento nel
portare a compimento nella materia lamore,
avendo incarnato questa qualit e, attraver-
so di essa, continuando a benedire lumanit
afnch possa accrescere la sua capacit di
unire.
Occorre maturare una notevole dose di umil-
t per recepire questo messaggio e farlo no-
stro durante tutti i giorni della nostra vita. Per
quanto mi riguarda, auspico che, allinterno di
questa fatica, ci siano i presupposti di una fu-
tura crescita, dove lamore possa instaurare
Educare per la consapevolezza
Curatore: Anna Grazia Fiorani
NELLA FATICA QUOTIDIANA
CHE SI PU
ESPRIMERE LAMORE
33
retti rapporti umani, attraverso relazioni pi
consapevoli, le quali porteranno allapertura
di una nuova Era, durante la quale costruire
forme adeguate alla Vita che vuole imprimere
la sua manifestazione. Per fare ci, dobbiamo
iniziare nel piccolo a vedere le azioni che com-
piamo quotidianamente con atteggiamento
amorevole, tenendo conto delle nostre cat-
tive inclinazioni dettate da istinti egoistici e
separativi, le quali risiedono nel cuore e nella
pancia degli esseri umani. Questi istinti do-
vranno essere vinti e trasformati dagli uomini
in ogni esperienza della loro vita, in questo
modo saremo riportati alla fatica che risiede
nel costruire e nellessere sempre pi pre-
senti, disponibili a plasmarci attraverso le tre
potenti energie della Vita, espressione della
Volont, dellAmore e dellIntelligenza.
La materia il contenitore che ci permette
di sperimentare e di vericare attraverso le
nostre azioni, le energie che si muovono in
noi. La materia la Madre che racchiude
larchetipo universale della crescita, potendo
affermare che << Io mi ricordo della Madre e
dellintero universo, che cre questo mondo,
reale e irreale, e che il suo potere nei tre
guna o qualit, lo protegge e dopo averlo di-
strutto, ella ci gioca >>.
Il gioco presente nella vita a tutti i livelli,
attraverso il gioco che si impara, che si cre-
sce ed attraverso il gioco che compiamo il
processo di conoscenza che, in una profonda
danza unisce le tre essenze Padre, Figlio e
Spirito Santo, dalla cui unione cresce lamore.
Pensando a questo mi sorge sempre limma-
gine di noi adulti, quando a nostra volta erava-
mo bambini alle prese con la vita, imparando
ci che non avremmo mai scordato nellarco
della nostra esistenza, irrorati da un profondo
amore che lanima sprigiona nel riconosce-
re il gioco della vita in ogni cosa che vede e
compie.
Il bambino sostenuto da una consapevo-
lezza pi sottile che deriva dalla vita stessa
poi, la sua presenza sembra afevolirsi, come
se una parte di noi fosse andata al bazar a
esaudire i suoi desideri, scordando la propria
essenza per poi ricordarsene attraverso i con-
itti del vivere, snebbiandosi e riconoscendo
la strada di casa.
Ges diceva che per accedere al Regno dei
Cieli occorreva ritornare bambini, di questo
sono sicura, certa che prima o poi ognuno di
noi acceder a questa possibilit, facendo lo
sforzo adeguato, ritrovando i campi nei qua-
li giocavamo da bambini e che ancora sono
presenti nella nostra coscienza, campi che
sapranno nutrirci nuovamente nel momento
in cui potremo ritornare ad accedervima
questa unaltra storia.
Anna Grazia Fiorani
34
Voler aiutare non basta, come non basta es-
serne entusiasti. Il burnout un tipo di esau-
rimento che pu coinvolgere tutta la persona
in modi e gradi diversi: sicamente, emoti-
vamente, intellettualmente, socialmente e
spiritualmente. Ci che si fa perde mano a
mano signicato e direzione. Lo scopo per
il quale uno lavorava e la visione del mondo
che dava senso alla sua vita sono spesso al-
terati, o in forte crisi. A cascarci dentro sono
quelli che nel lavoro si buttano con pi entu-
siasmo. Il burnout non scoppia da un giorno
allaltro: un processo a pi fasi. La prima
legata allentusiasmo idealistico, tipico di
chi si sente chiamato a salvare il mondo. Le
difcolt non fanno paura. Scarsa la capaci-
t di valutare la realt tenendola distinta dal
sogno, separando le illusioni dalle possibilit
reali. Dopo un po di tempo appaiono i primi
segni della fatica, lindividuo sembra girare a
vuoto. il momento del risveglio dal sogno.
C bisogno di risultati per rinforzare la pro-
pria autostima. la seconda tappa, quella
della stagnazione, seguita dalla frustrazione.
Gli ostacoli adesso diventano insormontabi-
li. Lindividuo si sente bloccato. Il confronto
tra lideale e la realt sempre pi grande
e incolmabile, e diventa bruciante. Alla fru-
strazione e alla disillusione subentra la sensa-
zione di fallimento, e lautostima va a picco.
Dal dubbio sulle proprie capacit si passa al
dubbio sul signicato stesso del lavoro che
si sta facendo e sul proprio valore; dai sen-
si di colpa a un vissuto di vergogna per non
essere allaltezza del compito. Si presentano
sintomi di ansia, di apprensione per il futu-
ro. Disturbi psicosomatici cominciano a farsi
sentire associati ad un senso di impotenza, la
sensazione di non aver il potere di cambiare
le cose. Ci si accorge improvvisamente che
la formazione non stata adeguata. Se la cri-
si non viene creativamente superata, si cade
nellapatia, nella freddezza emotiva e nellim-
personalit relazionale; la fase centrale del
burnout. il fallimento di una buona empatia.
Il lavoro non d soddisfazioni, diventa pesan-
te e senza senso. Si ha contemporaneamen-
te la sensazione di essere come in trappola,
di soffrire ma di non poter scappare. Cresco-
no le fantasie di cambiare lavoro. In questa
fase, niente va pi, n il lavoro, n la vita per-
sonale, n la salute. Siamo a una specie di
morte professionale nella quale anche i prin-
cipi morali, che tanto motivavano allinizio, ri-
schiano di perdersi. Prevenire il burnout vuol
dire lavorare sui propri ideali, su aspettative e
domande che altri hanno o che noi stessi col-
tiviamo sul nostro lavoro. Averlo vissuto ti co-
stringe a cercare di conoscere te stesso. Una
pi chiara denizione del proprio ruolo con
pi realistici obiettivi un passo essenziale
per prevenire tensioni e burnout, e per rinfor-
La Comunicazione Umana
Curatore: Anna Maria Fabene
UNO STRESS
CHIAMATO BURNOUT
35
zare la propria realistica identit e autostima.
Fondamentale difendere la propria capacit
di pensare, perch il bombardamento di infor-
mazioni e di emozioni nisce per neutralizza-
re, appunto, la capacit di pensare, e obbliga
a rifugiarsi dietro gli automatismi. Il pensare
aiuta a distaccarsi, a restituire una logica alla
situazione, a meglio situare se stessi e ad or-
ganizzarsi in modo coerente come individuo
e come gruppo di lavoro. I dirigenti delle or-
ganizzazioni spesso minimizzano o ignorano il
burnout perch ritengono sia un problema del
singolo, che non sia responsabilit del datore
di lavoro, che non incida realmente nellor-
ganizzazione. Il burnout invece ha costi alti,
anche economici, per lorganizzazione stessa
che, come prevenzione, dovrebbe favorire la
ricerca dei valori e una migliore collaborazio-
ne. Pensavo di poter affrontare ogni tipo di
problema! Se ripenso al mio atteggiamento
cos superciale quando ho accettato di oc-
cuparmi di quella bambina...Una storia che
si rivelata complessa e carica di cos tanto
dolore che non ce lho fatta a starci dentro.
Ripercorro le annotazioni sulla mia cartella
clinica, pagine tte di riessioni sul lavoro
svolto durante gli incontri, programmazioni
che venivano rivalutate, note di disappunto
per alcuni atteggiamenti troppo direttivi che
avevo assunto nei confronti della bambina,
commenti espressi dalla madre. Non ricorda-
vo dessermi impegnata cos tanto! Ero riu-
scita anche a creare una rete di collegamento
con gli altri operatori che seguivano, come
me, quella situazione. Mentre leggo quelle
pagine, sento di immergermi nuovamente in
quel clima, sono di nuovo l, nel passato. Tut-
to come allora. No, per fortuna non cos,
solo un ricordo! Sono salva, sono riuscita
a sfuggire a quella morsa mortale che lenta-
mente mi stava annientando. Ricordo lentu-
siasmo dellinizio, quando accettai di occu-
parmi di quel caso, incurante degli sguardi e
del disincanto dei colleghi che, prima di me,
avevano avuto a che fare con quella storia.
Tutti, a cominciare dal medico di riferimen-
to del gruppo, gli specialisti di chiara fama,
i vari operatori, gli insegnanti, tutti erano sta-
ti prima esaltati e poi denigrati, minacciati
e poi sostituiti. Nessun medico specialista,
secondo la madre, doveva diagnosticare che
la bambina era autistica, pena la denuncia.
La familiarit presente per quella patologia,
la comparsa al secondo anno dei gravi pro-
blemi relazionali e comportamentali, la restri-
zione degli interessi, le stereotipie motorie,
la selettivit nel cibo, lestrema sensibilit
al rumore, lassenza di ogni forma di comu-
nicazione, tutto veniva negato dalla madre
e ricondotto a problematiche del linguaggio.
Lassenza di alleanza terapeutica comportava
anche la divergenza negli obiettivi da raggiun-
gere a breve e medio termine. Gli obiettivi
per la madre convergevano esclusivamente
sul raggiungimento del linguaggio verbale e
sulle competenze didattiche, tutto il resto era
di contorno. Ci voleva tanto tempo per poter
stabilire una comunicazione con la bambina.
Era difcile entrare nel suo mondo dal quale
ti teneva fuori. Stavi l ad osservarla mentre
faceva girare un oggetto con tanta abilit,
immersa nei riessi di luce che si creavano.
Solo per brevi momenti potevi condividere un
gioco: le bolle di sapone da far volare, una
pallina da lanciare, poi basta, tutto si richiude-
va e tu eri di nuovo fuori. Allemergere di una
forma, seppur primitiva, di partecipazione da
parte della bambina che si attivava solo se
riusciva ad accontentare la madre scatta-
va un perverso automatismo che spingeva
36
questultima ad innalzare il livello delle richie-
ste. La ricerca di nuovi specialisti e nuove
metodologie vanicava tutto il lavoro com-
piuto. Gli obiettivi da raggiungere a breve ter-
mine erano minimi, limitati a qualche suono
associato al gesto per esprimere un bisogno.
Tanta roba per la bambina, troppo poco per la
madre ed il padre. Il ritorno alla normalit era
il loro obiettivo. Lentamente, dentro di me,
la partecipazione emotiva stava prendendo
il sopravvento su quella cognitiva. Finito il
lavoro mi portavo a casa quelle emozioni in-
tense. Il pianto e le grida della bambina, la
rabbia della madre sempre insoddisfatta e di
nuovo in cerca di rimedi miracolosi. Quella
gara non poteva essere mai vinta! Essa
in realt nascondeva una vera e propria trap-
pola: il perpetuarsi innito di un eterno circu-
ito alimentato dal rancore, dalla mancanza di
comprensione e di amore. Ancora una volta,
nel cercare di aiutare gli altri, avevo sperato di
rimarginare le mie vecchie ferite e di tenere
sotto controllo i miei problemi.
Anna Maria Fabene
Credo sia la frase pi ripetuta durante il giorno
nei discorsi della gente, in qualsiasi anfratto di
societ italiana: c crisi accompagnata spes-
so da un atteggiamento passivo del tipo che
ci posso fare?
Al tempo stesso sta formicolando come un la-
mento sordo di fondo, un desiderio di ribellione
pi o meno consapevole, che prende diverse
sfumature e che, se solleticato, esplode sfu-
mandosi nel piacere di condividere con qualcu-
no quella tensione.
Basta dare il LA e tutti ma proprio tutti hanno
qualcosa da dire su questa maledetta crisi. Il
mio sguardo in questo momento sulla massa,
non sulllite che ancora riesce a speculare ai
danni di molti.
Abbiamo tutti perso qualcosa con questa crisi,
c chi se n reso conto e chi ahim ancora
non ha ben inquadrato il problema, aiutato dalla
pensione che, seppur diminuita di qualche de-
cina deuro, continua ad arrivare, o da profes-
sioni che al momento risultano essere ancora
intoccate; ma cosa sta succedendo al mondo
del lavoro?
LItalia in vendita! Le piccole e medie azien-
de stanno soccombendo! La nota di base lo
sconforto, perch la motivazione che spingeva
gli anni scorsi a proseguire nella lotta alla so-
pravvivenza scale e di mercato, nonostante
tutto, si sta esaurendo; perch? Perch non ne
vale la pena, perch meglio spostarsi alle-
stero, perch una lotta iniqua, ad armi impari,
questo dice la gente.
Mancano i soldi, le attivit sono in sofferenza, si
lavora per pagare i costi vivi dellazienda, e c
chi deve attingere a ingenti risorse accantonate
negli anni passati per restare a galla oggi.
Un esercito di persone in cassa integrazione,
che ahim si sta abituando a non lavorare, e
unaltra fetta che prova invece a rifarsi un futuro
reinventandosi un lavoro ad ogni et, non aven-
do per spesso sufcienti competenze profes-
sionali, emotive, e soprattutto con pochissime
risorse nanziarie.
Questo lo spaccato di vita economica nella
zona in cui vivo, non credo sia molto diverso
altrove.
Non si pu sopravvivere a lungo in un mercato
spietato com quello di oggi, e con un merca-
to fermo perch non ci sono soldi da spende-
re. Che futuro possono avere queste realt? E
non credo oltremodo ci si possa permettere di
improvvisarsi imprenditori in una societ ormai
satura di pressappochisti.
Limprenditore ex capitano di ventura al ser-
vizio di principi e potenti... colui che contribui-
sce a sviluppare nuovi prodotti, nuovi mercati,
o nuovi mezzi di produzione, stimolando la crea-
zione di nuova ricchezza e valore, sottoforma di
servizi utili alla societ!
altres colui che prende su di s la responsabi-
lit di eseguire un lavoro che richiede limpiego
Psicologia sociale e del lavoro
Curatore: Diana Ferrazin
C CRISI!!!
37
di pi persone, dovrebbe quindi essere un lea-
der, un assertivo, un autorevole (teoricamente).
I grandi imprenditori italiani? Sono sotto gli oc-
chi di tutti (lascio ad ognuno intima considera-
zione).
I nuovi imprenditori della crisi? Sono piccole,
microscopiche realt, prive di fondamenta, con
pochi sogni, mezzi insufcienti e competenze
scarse; mancano una formazione adeguata, una
predisposizione al sacricio, lamara consapevo-
lezza che oggi si lavora 12 14 ore al giorno per
portare a casa uno stipendio miserabile, manca
uno spirito imprenditoriale capace di sostenerti
durante i bassi siologici dellattivit, che oggi
ci sono, eccome se ci sono, magari sfruttandoli
per diversicare, proporre, rilanciare in armonia
e nel rispetto della vita; mancano forza e re-
sponsabilit.
Nella vita di molti, compresa la mia, sono sfu-
mate certezze, progettualit, possibilit di mo-
vimento, potere dacquisto, sviluppo creativo,
economico e molto altro.
C bisogno di ricominciare ma da dove?
Dopo un naturale periodo di riassestamento in
cui davvero devi fermare tutto, mente compre-
sa, perch la strada percorsa non ha portato i
risultati sperati, e non ancora ben chiaro per-
ch, necessario andare avanti e progettare
qualcosa di diverso; non c tempo da perdere
in recriminazioni, sconforti, ingiustizie subite,
tanto le cose non cambiano se non le facciamo
cambiare noi.
Bisogna aprire gli occhi e cominciare a darsi una
mano, si pu trovare ristoro nel piacere dello
stare insieme perch in questa maledetta cri-
si non siamo soli!
Credo si possa ricominciare dal basso, perch
dallalto abbiamo ricevuto solo tasse da paga-
re, e una gran burocrazia soffocante ogni nostra
spinta vitale, economica o sociale che sia.
un momentaccio, diciamolo, dove non si sa
bene da che parte girarsi per avere una boccata
di ossigeno, ma lo sforzo deve essere quello di
spingersi oltre, oltre questa quotidianit malata,
deprimente, inquinante da tutti i punti di vista,
e a volte c proprio bisogno di un deciso colpo
di reni, uno scatto di adrenalina che ti innalza da
quello stato indenibile.
Oggi nel silenzio di molti ci si trova ad accettare
condizioni inusitate, non va bene, non va bene
per niente! La vita VITA! energia, gioia, for-
za, grinta, cos si vive, non in quel piattume che
condividiamo oggigiorno, con le teste chinate
su un cellulare o su un tablet, chattando 12 ore
in internet.
C il sole fuori, un po velato ma c c
caldo fuori, estate! Il mare risveglia i sensi!
C una meravigliosa forza dietro allessere pre-
senti a quello che si e a quello che si fa, ora!
Sembra invece di vivere in corsa su rotaie
prestabilite articialmente stiamo tutti cor-
rendo ma verso dove?
C bisogno di fermarsi un attimo e ritrovare il
proprio ritmo, il ritmo della vita, il ritmo della na-
tura, quella da dove proveniamo, perch la vita
vissuta in questo modo pi bella anche se de-
cisamente imperfetta! pi ricca anche se con
il conto in rosso! Ed soprattutto meravigliosa-
mente UMANA!
Diana Ferrazin
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www.yogavitaesalute.it
Il Portale della Consapevolezza
Cera una volta, e c ancora, Atman, associazione per lo studio del Raja Yoga e delleso-
terismo, che dal 1994, ormai da diciotto anni, un serio punto di riferimento in Italia per
la conoscenza e la pratica dello yoga e di tutto ci che serve a comprendere e trasformare
la propria coscienza.
Cera una volta, e c ancora, Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esoteri-
ci, che dal 1996, da sedici anni, forma persone che vogliono veramente prendersi cura
di s e degli altri.
Oggi c anche la Draco Edizioni e la rivista esoterica Il Discepolo, nate per
codifcare e diffondere lesperienza di questo lungo periodo, per poter servire
ancora meglio una umanit allo sbando in questo periodo di grande crisi.
Tutto ci diventato ora una vera e propria scuola: Agnihotri - I Custodi del
Fuoco - Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco - Scuola di Yoga,
Vita e Salute, che strutturata come un percorso completo, in grado di accompa-
gnare il ricercatore, dai suoi primi passi sul Sentiero della conoscenza di s, fno alla
consapevolezza diretta delle realt pi profonde dellesistenza.
Ed infne, ora attivo un nuovo portale sul web, denominato Yoga, Vita e Salu-
te, il quale, oltre a contenere tutti i riferimenti alle attivit gi esistenti, propone di-
scussioni su un vasto panorama di argomenti, di grande attualit, sulle quali offria-
mo il punto di vista proprio di chi ricerca linnocuit come regola di vita. Su questo
portale, oltre ad essere presenti tutte le attivit della scuola Agnihotri, trova posto un
blog\giornale dal nome La Finestra sul Mondo, il quale, oltre a discutere delle pi sva-
riate tematiche, ospita anche lattivit del RIP, ossia Riprendiamoci il Pianeta, che si
occupa pi da vicino delle emergenze vitali del pianeta. attivo anche uno spazio de-
dicato alla Psicologia dello Yoga. Esiste anche, di supporto a questultimo spazio, la
possibilit di fruire di un servizio di Web Therapy, una nostra creazione, che ha lintento
di sostenere energeticamente le persone che ne facciano richiesta.
Non mancano insegnamenti sullo yoga, sia nei suoi aspetti pi divulgativi che in
quelli pi scientifci, tenuti dal gruppo di insegnanti della scuola e dal suo fondato-
re, Massimo Rodolf, ed infne potete trovare anche uno spazio dedicato ai bam-
bini e alleducazione allinnocuit. Ovviamente anche possibile trovare tutte le
pubblicazioni della Draco Edizioni e scaricare il pdf, o ordinare il cartaceo, della
rivista Il Discepolo. Insomma direi che abbiamo lambizione di diventare IL portale di
riferimento per tutti coloro che si vogliono dedicare seriamente alla ricerca di s, alla
conoscenza del mondo e al servizio dellumanit.
Yoga Vita e Salute
www.yogavitaesalute.it
Dieci week end allanno per tre anni di intenso studio
e di profonda alchimia spirituale.
La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo gli strumenti
teorici e pratici per focalizzare stabilmente la propria coscienza sul piano dellanima, re-
quisito fondamentale per poter operare nel campo della guarigione esoterica. Il program-
ma, estremamente vasto, spazier dalla conoscenza dei chakra, dellaura, dei corpi sottili,
al karma, alla psicologia esoterica, alla conoscenza e alluso dellenergie di raggio. Un
guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far fuire lenergia dellanima, fonte
di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo pu avvenire in pratica. Liscrizione
alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della trasformazione del proprio
s inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi precisi intenti sappia che non
potr essere accettato nella scuola, che sar fra laltro a numero chiuso.
Torino Isa Neroni cell. 339 5331650 sede.torino@scuolaenergheia.it
Bergamo Roberto Rovatti cell. 347 3930476 sede.bergamo@scuolaenergheia.it
Milano Luca Gazzetti cell. 333 8395180 sede.milano@scuolaenergheia.it
Padova Donatella Donati cell. 333 2264854 sede.padova@scuolaenergheia.it
Modena Anna Grazia Fiorani cell. 339 8476284 sede.modena@scuolaenergheia.it
Firenze Anna Todisco cell. 328 9636352 sede.frenze@scuolaenergheia.it
Roma Luca Tomberli cell. 328 3122520 sede.roma@scuolaenergheia.it
Lecce Giovanna Spinelli cell. 328 7734551 sede.lecce@scuolaenergheia.it
www.yogavitaesalute.it/agnihotri-la-scuola

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