la via, la verit e la vita Provvedimento del Presidente del Tribunale di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008 del Registro Stampe e Periodici. anno 6 - n. 20 trimestrale - aprile/giugno 2013 5,00 COPIA OMAGGIO Copyright 2007 questa rivista emanazione della Draco Edizioni fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica. in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994 per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo, di Energheia, fondata nel 1996, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici, di Agnihotri I Custodi del Fuoco, Il Sentiero di Guarigione del Guerriero di Fuoco, fondata nel 2010 come scuola di Yoga, Vita e Salute, e dellomonimo portale www.yogavitaesalute.it, fondato nel 2012. Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana- tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia. Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati. Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita. Massimo Rodolf La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del- la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma- schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco. Maestro Morya Immagine di copertina: Foto di Massimo Rodolf Segui sempre il Sentiero, ti riporter nella casa del Padre Collaborazione progetto grafco Simona Murabito Stampato presso la tipografa Nuovagrafca s.c. Sommario Editoriale Curatore: Massimo Rodolf LA LEGIONE DI FUOCO pag. 2
Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco LA FORZA DELLE PAROLE pag. 4
il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli LA TRASFORMAZIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE (seconda parte) pag. 6
Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana LA MACCHINA DEL TEMPO... PRT PORTER pag. 9
Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti LA CONSOLAZIONE DI UN VETERO SESSANTOTTINO DELUSO pag. 12
Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf NOI SIAMO GI IMMORTALI, OVVERO ALIENS GO HOME pag. 15
Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari ERCOLE E LUCCISIONE DEGLI UCCELLI DI STINFALO pag. 20
Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri PISCES, IL SALVATORE DI ANIME pag. 23
Geometria Sacra Curatore: Enrica Battaglia LA SIMBOLICA MAGIA DI UNA FOGLIA pag. 26
Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati LALIENO TI CURA LA VITA pag. 28
La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini COMUNICAZIONE E INCONTRO (prima parte) pag. 30
Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani NELLA FATICA QUOTIDIANA CHE SI PUO ESPRIMERE LAMORE pag. 32
La Comunicazione Umana Curatore: Anna Maria Fabene UNO STRESS CHIAMATO BURNOUT pag. 34
Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin C CRISI!!! pag. 37
2 Il Tempo del Fuoco adesso! Da molto tem- po viene annunciato, da molto tempo viene invocato, da molto tempo si sperato che arrivasse, ma il Tempo del Fuoco adesso! E viene come un ladro nella notte a chieder- ci conto di chi siamo, di cosa facciamo e di come viviamo. Questo il tempo in cui i veli cominciano a cadere, lasciando a nudo le ossa di questo vecchio mondo, ancora cos giovane. Lumanit vaga ancora nelle tenebre della propria inconsapevolezza, ma dovr pur svegliarsi, o perire... Per il Saggio, il Dharma ineccepibile. La Legge della Vita, in Cielo come in Terra, non ha bisogno dellapprovazione di nessuno, n offuscata dal desiderio delle masse, semplicemente , per sua spinta interiore. Quanto lontana la mente umana da questa ineluttabile semplicit. Eppure le congiunzio- ni attuali e le intrinseche dinamiche di quella Vita che chiamiamo Cosmo, ci avvicinano ora alla Fonte della Legge, s che chi sar pronto potr bere. Molti sono i chiamati e pochi gli eletti, nella rappresentazione che si prepara dellelevazione di questo mondo, e la chiama- ta non ancora nita, anche se si avvicina il momento in cui le porte saranno sigillate. Nel Tempo del Fuoco bisogna vivere di Fuoco, non ci si pu accontentare delle umide muf- fe stantie dei propri circoli viziosi. Il Fuoco va portato in ogni angolo della propria vita, no a quando ogni muffa sia seccata, evaporata, distaccata. Gli occhi vanno tenuti bene aperti, e posati su ogni pensiero, ogni emozione ed ogni azione della propria giornata. Non si do- vr concedere quartiere alle forze oscure del proprio S, perch esse non riposano mai, e ltrano di continuo, come nebbia veneca, attraverso le crepe dellessere. Se vorremo prevalere, nella Luce del Cuore, tempo di vegliare, come antichi cavalieri, per essere consacrati per la battaglia nale di questo ci- clo della storia. Per questo io, ora, proclamo il tempo della Legione di Fuoco! Perch tempo che il mi- gliore prevalga, e non il pusillanime, corrotto dalle tenebre malsane. Dobbiamo imparare a proteggere tutti insieme i nostri passi, a guar- dare ognuno le spalle dellaltro, imparando a non giudicarci, a non condannarci e a guar- dare insieme al futuro da costruire. Questo mondo ha bisogno di tutti, di tutti coloro che, pur essendo imperfetti, vogliono credere in un mondo pi buono, e che sono disposti a pagarne il prezzo, con lorgoglio della respon- sabilit. Un tempo seguimmo la spada, ora la spada divenuta la croce, ed il punto dincontro dei bracci, simbolo di trascendenza, diviene la porta daffaccio sui Fuochi lontani, e lInnito. Ci che abbiamo acquisito, nuotando nel fan- go, divenga ora scienza per nutrir la presenza. Editoriale Curatore: Massimo Rodolf LA LEGIONE DI FUOCO 3 E la solitudine, che ha forgiato un carattere nel pulsar delle ere, lasci ora il posto alla lun- ga catena di scudi, che proteggono ognuno il anco dellaltro. Non pi per me, ma solo per noi, perch soltanto cos il pianeta sapr ritrovare la strada. Per questo ora della Legione di Fuoco, per- ch il tempo del Risveglio, e solo insieme, e dando il massimo della consapevolezza, tro- veremo pace nella vita, per ora e per sempre. Gloria ai Figli del Fuoco, coloro che nascono ora col futuro negli occhi. Possano le nostre schiere servir loro da gradini, per innalzarli al rango che a loro spetta di diritto: Angeli del Sole, nati dal Fuoco. E cos sia, perch cos devessere! Agnihotri questanno sar il precursore. Qui inizier a forgiarsi la Legione di Fuoco. Il Ca- valiere, il Tempio, il Monaco ed il Saggio, di- venteranno la celebrazione viva, la missa in coena Domini. Le nostre vite diverranno la liturgia vivente, a scandire i ritmi, a cercare laccordo con il tempo che viene. Nellau- stero rituale del capire la vita, guarderemo ogni angolo della coscienza, senza trascurare niente. Marciando insieme scandiremo le no- stre giornate, e le nostre nottate, come unu- nica veglia, cos che possa nalmente avere un senso il chiamarci Fratelli sul Sentiero! Ora pi che mai dobbiamo imparare a curare le nostre ferite profonde, ma al tempo stesso con noncuranza, ed oblio di s, che trovere- mo la strada che conduce allunione dei cuori. Attenzione Fratelli, attenzione ci vuole, ad ogni attimo, perch i grandi eventi nascono dalle piccole cose, e non potremo conce- pire il Fuoco del Cuore della Galassia, se il nostro cuore pieno di tante piccole inezie. Ogni sera sar un nuovo accampamento, ed accenderemo nuovi fuochi, che getteranno pi luce sulle conquiste del giorno trascorso. Animo dunque! Non si terranno registri degli iscritti nella Legione di Fuoco, perch lonore dellappartenenza sar sancito dalla presenza del cuore. La tua sola coscienza potr dirti: Io ho portato le insegne della Legione di Fuoco, sotto le quali hanno marciato le Schie- re della Luce. E quella volta abbiamo vinto! Om gate gate paragate parasamgate bodhi- soha. In hoc signo vinces. Massimo Rodolf 4 spesso tra il dire e il fare c di mezzo il mare, e quasi di norma essa chiacchiera vuota, puro frastuono, come eco vana che si auto- produce ripetutamente: Quando si vede a quali grandi decisioni si dia esecuzione con un solo gesto, chiaro quan- to valgono le parole; non per la quantit o la forma esterna, ma per lessenza interiore. Siate pi concisi. Il fabbro non deve far stri- dere il martello. Tutto linsegnamento del Cristo pu essere scritto sul palmo della mano. (Morya) Per non parlare della diffusa attitudine al pet- tegolezzo e alla maldicenza, ignorando e sot- tovalutando la portata distruttiva di tale agire: ci sono quelli che brandiscono la spada e altri, invece, che brandiscono la lingua. C poi tan- ta differenza nel principio che li anima? (A. e D. Meurois-Givuadan, Le strade di un tempo) Certo che no. Una parola cattiva o incauta ol- tre che nuocere, va ad alimentare i semi del male. Se puoi dire una parola di bene, dil- la; altrimenti taci, una frase che mi sono sentita dire da bambina; anche se non lho vista quasi mai messa in pratica. quanto sostiene Krishnamurti quando ci consiglia di riettere prima di parlare e di assicurarsi che quello che ci preme dire sia sicuramente vero, amorevole e utile. Possa non accadere mai che luomo che in- crociate sulla vostra strada debba rivolgersi a Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
LA FORZA DELLE PAROLE Al mercato delle parole si vendono parole e parole; a cento a cento, a mille a mille vengo- no i parolai. Hai qualcosa da dire? Al mercato dei ciarlata- ni nascondilo nel silenzio. (Tagore) Nella vita manifesta le parole hanno una fun- zione di grande importanza essendo al con- ne tra pensiero e azione. Esse racchiudono in s la magia della creazione: sono la forma che rende possibile la manifestazione dellidea. In quanto strumenti che collegano due mondi, due realt (sia appunto il mondo del pensiero e quello dellazione, sia gli universi messi a confronto nel dialogo interpersonale) le paro- le recano unenergia che determinante per la realizzazione dellunione che ci si pregge: possono condurre dalla potenza allatto. Nella storia dellumanit un grande traguardo per la specie umana rappresentato proprio dallacquisizione da parte dellhomo sapiens della capacit di comunicare attraverso un linguaggio sufcientemente articolato. Que- sto, infatti, gli consent di trasmettere in- formazioni ai giovani, creando le condizioni necessarie afnch le conquiste di ogni ge- nerazione di uomini non andassero perdute, ma diventassero supporto e premesse per ulteriori sviluppi. Purtroppo nella societ attuale non ben compresa la forza della parola; anzi troppo 5 voi pensando mi ha caricato il peso di quali parole?, ma piuttosto la sua strana luce, da quale fardello mi ha sollevato?. Questo il genere di amore che non deve mai abban- donarvi; non dovete far piacere a voi stessi svuotandovi il cuore dal suo contenuto []. (A. e D. Meurois-Givaudan) La lingua non stata data agli uomini per morticare o annientare gli altri. La sua fun- zione quella di sollevare chi cade, di illumi- nare chi si trova nelle tenebre e di guidare chi si smarrito. [] benedire, ringraziare e comunicare nella saggezza, nella giustizia e nellamore. [] Imparate a parlare con amore e con dolcezza [] si tratta di unabitudine divina. [] Come il vento trasporta i chicchi e li semina lontano, cos le vostre buone parole vanno a produrre meravigliosi risultati [] la vostra parola produrr delle onde che agiranno be- necamente [] (O. M. Aivanhov) [] ci che si nasconde dietro una parola [] una massa di energia psichica, nata dalla potenza del pensiero di un gran numero di persone [] esiste unegregora [forma-pen- siero NdA] della paura, una della violenza, della menzogna, ma anche quella del perdo- no, dellamore, della tolleranza [] Limpatto della vibrazione eterica nata da unegregora sempre pi potente di quello che ha luogo nel padiglione auricolare [] Non nutrire la sostanza impalpabile di certe parole [] bisogna, invece, avere il coraggio di riportare in vita altre parole, nora troppo assenti nel vostro vocabolario. Grazie alla loro magia vibratoria, grazie allimpatto che queste parole avranno negli altri, oltre che nel vostro cuore, potr avvenire la grande pulizia dalle impurit planetarie. Quante volte parole comeamore, tenerezza, luce, ducia oriscono ogni giorno sulle vostre labbra? (A. e D. Meurois-Givaudan, Wesak: il tempo della riconciliazione) Secondo Sivananda la rettitudine e la sinceri- t, che costituiscono i principali valori sociali, non devono essere disgiunte dalla propriet di linguaggio. Egli continua a ripetere: Par- late dolcemente, amorevolmente, umilmen- te, con misura. Nellessere retti e sinceri non siate offensivi. Parole che trovano eco in quelle di Chiara di Assisi in una delle sue Regole. Per comunicare le parole devono essere usate con moderazione, quanto ne- cessario, con brevit e sottovoce. Ecco il perch dellimportanza che viene attri- buita alla pratica di puricazione della parola, allinterno del lavoro di trasformazione della personalit, in seno a tutte le tradizioni eso- teriche e religiose. Padroneggiare le parole vuol dire misurarci senza tregua con la nostra ignoranza, il nostro orgoglio, la nostra presun- zione, il nostro egoismo. Lo sforzo costante per liberarci dalle scaglie del male in noi, che agiamo anche attraverso le parole, non pu che avvicinarci sempre pi a quel tanto di vero e di divino di cui la nostra anima de- positaria. Anna Todisco 6 La vita dellessere umano compie molte espe- rienze. Tutte quante sono necessarie per poter comprendere meglio se stessi e il mondo. Co- munque la vera comprensione dellesistenza non pu prescindere dallaccettare quello che siamo, ma ci la conseguenza della avvenuta capacit di utilizzare con sufciente armonia le forze presenti nei vari piani della coscienza. Il Si- gnore Buddha per mezzo delle Quattro Nobili Verit ci ha insegnato che la sofferenza esiste ed causata, e soprattutto che possibile eliminar- la attraverso il distacco che si apprende agendo rettamente nella vita. La capacit di essere di- staccati non vuol dire comportarsi in maniera fredda in ogni situazione, cio non si deve diven- tare dei merluzzi surgelati. Il vero distacco si pu vivere quando ci siamo fatti toccare dalla vita; solo in quel preciso momento in cui non reagia- mo meccanicamente abbiamo la possibilit di esprimere energie costruttive al posto di quelle distruttive. Ho usato il termine energia in quanto il nostro agire composto da una gamma di vi- brazioni, l attivit umana non si manifesta sol- tanto nel piano denso della manifestazione. An- che il gesto, la parola, le emozioni e i pensieri contribuiscono a modicare lambiente circo- stante anche se non sempre ce ne rendiamo conto. Comunque sono aspetti della vita perce- pibili da chi si pone in ascolto della manifestazio- ne. Ognuno di noi ha sperimentato come cambia il proprio stato danimo a seconda dei luoghi o delle persone che frequenta. Andando ancora pi nello specico le stesse persone a seconda dei gesti che compiono ci possono trasmettere sensazioni differenti. Questa capacit di percepi- re il sottile la via che possiamo percorrere per conoscere maggiormente la vita e poterci beare delle sue molteplici potenzialit presenti nei suoi diversi gradi di realizzazione. Essendo continua- mente attiva una certa differenza di potenziale nel campo di potere della vita, ci produce quel desiderio di completezza e di unione che il mo- tore di ogni evoluzione presente in ogni essere. Il desiderio di trovare appagamento, se vissuto con un certo distacco, pu essere il propulsore per consentirci di vivere le cose con maggior leg- gerezza. In altre parole dato che ognuno di noi alimentato dal desiderio si tratta di prenderne atto e di utilizzarlo come propulsore per osserva- re per quello che sono le meraviglie della crea- zione, limitando cos quella tendenza alla dram- maticit con cui manipoliamo gli eventi. La tendenza a vivere le situazioni senza uidit deri- va dal bisogno umano di cristallizzare la vita per poterla possedere a proprio piacere. Senza tene- re conto del fatto che ogni impulso vitale deve fare il suo giro di giostra. Per iniziare a lavorare alla trasformazione della nostra coscienza pos- siamo partire individuando le aree di insoddisfa- zione presenti nella nostra vita. Entrando sem- pre pi consapevolmente in contatto con queste zone della coscienza si percorre il Sentiero Spiri- Il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli LA TRASFORMAZIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE (seconda parte) 7 tuale che conduce al Cuore. Comunque per do- vere di cronaca I Maestri insegnano che calcare il Sentiero non facile n indolore. Non la nor- ma compierlo in poco tempo, infatti ci vogliono anni per riprogrammare la coscienza su frequen- ze pi elevate, ma penso che non si possa com- pletamente eliminare la sofferenza senza attra- versarla e ricomprenderla. Se siamo insoddisfatti, nella nostra vita ci deve essere almeno una po- tenzialit che non riusciamo ad esprimere al me- glio. Penso che se non realizziamo qualcosa perch una parte di noi non vuole lasciarla anda- re. Ma cosa abbiamo paura di perdere? La soffe- renza!? Mi sembra proprio un bel paradosso, in quanto da una parte ci lamentiamo del male che ci causa la sofferenza mentre dallaltra cerchia- mo di trattenerla in quanto siamo spaventati dal cambiamento che deriverebbe dalla sua man- canza. Questo il nodo fondamentale, lessere umano spaventato dalla possibilit di essere libero di occuparsi del mondo in quanto lo sente in antitesi con il bisogno di preoccuparsi di se stesso. Sin dai primi giorni di vita si impara ad attirare lattenzione degli altri. Fino a che i corpi non sono costruiti sufcientemente naturale ricercare protezione. Invece quando siamo adulti continuare ad attirare lattenzione come se fosse una questione vitale alimenta la sofferenza, in quanto gli altri non potranno mai riconoscerci se noi per primi non ci riconosciamo accettando ci che arriva dalla vita, dato che siamo comunque ben altro. La pulsione dellavidit instaura un cir- colo vizioso che per alimentarsi trova come ca- pro espiatorio laltro. In questo modo si continua a mantenere in piedi il paradosso della sofferen- za; infatti da una parte pensiamo che vogliamo eliminarla ma poi incolpando gli altri proteggiamo la vera causa del problema, cio le parti distorte di noi stessi. Infatti i tentativi di cambiamento se applicati soltanto allesterno e non accompagnati da modicazioni profonde della coscienza sono destinati ad essere limitati. La buona volont da sola non basta in quanto le distorsioni presenti in noi sono alimentate dal principio del piacere. Il fallimento del tentativo di regolare con la morale il principio del piacere sotto gli occhi di tutti. Soltanto convertendo il piacere verso il positivo tanto da integrarlo nella coscienza con la luce dellanima potremo vivere con maggior pienezza la nostra vita. Il principio del piacere la molla dellesistenza, e se integrato positivamente per- mette di stare bene con se stessi e gli altri rag- giungendo quellappagamento rispetto a cui sol- tanto lesperienza dellorgasmo pu essere utilizzata come termine di paragone. Nel ragiona- mento fatto n qui siamo giunti al punto in cui per eliminare il dolore dalla nostra vita bisogna lavorare sulle cause presenti nella coscienza, in quanto bisogna trasformare lenergia distorta che dentro di noi. Per continuare il viaggio nella coscienza bisogna tener conto che essa si com- porta come materia ed energia, come gi scritto nei precedenti articoli. La coscienza, vista nel suo aspetto materiale, viene plasmata continua- mente dagli impulsi emessi dallattivit. Nello specico sono i chakra che registrano la qualit degli impulsi emessi durante lazione e quindi re- gistrano quegli eventi al loro interno. Adesso se consideriamo la coscienza da un punto di vista energetico ed immaginiamo di vederla dallalto ci potrebbe apparire come un insieme composto da zone luminose ed altre oscure, per le quali lesempio pi adatto lo spazio. Le stelle possia- mo compararle ai nostri pregi mentre le zone della coscienza oscure sono paragonabili a dei buchi neri in quanto la luce dellanima, cio la volont del bene, del bello e del vero, viene di- storta dallelevata forza di gravit che emettono. La forza distorcente dellimmagine deriva da un evento molto traumatico precedente che ha im- 8 pressionato la coscienza e di cui rimasta traccia in maniera consistente dato che la materia ha la capacit di essere impressionata quando linten- sit della forza che la colpisce sufciente. Mas- simo Rodol insegna che limmagine karmica uno spazio presente allinterno di un chakra che ha una certa qualit energetica in rapporto alla qualit che lha impressa. Le immagini karmiche sono esperienze fatte in altre incarnazioni che hanno sintetizzato una serie di vite precedenti dove sono state vissute modalit in sintonia con una qualit in particolare. Ad esempio, lespe- rienza drammatica di essere buttati gi dalla tor- re che si impressa in un Chakra tramite unim- magine karmica la sintesi di una serie di azioni caratterizzate dalla violenza, sia subita che agita, perpetuate in diverse vite, che hanno creato nel- la coscienza un clima emotivo e mentale legato alla violenza, che ha poi trovato unespressione adeguata in unazione cos evidente che si im- pressa nella coscienza come un sigillo. Dato che la coscienza non conosce discontinuit le vite successive saranno caratterizzate dalla presenza dellimmagine karmica in uno o pi chakra, e quando essa si risveglier proietter dei ussi energetici che andranno a modicare i pensieri e le emozioni. Unimmagine karmica attiva pu in- uenzare cos tanto la coscienza da far rivivere emotivamente e mentalmente situazioni del passato. Sembra che gruppi di immagini karmi- che ne abbiano una di riferimento e che nel loro insieme rappresentino degli archetipi collettivi distorti del genere umano. Disattivare linuenza delle immagini karmiche costituisce il percorso che la coscienza dellumanit deve compiere. Con lapprossimarsi alla vetta il sentiero si far sempre pi stretto tanto che le immagini con cui il discepolo si confronter saranno sempre pi sintetiche. Esse rappresentano laltra faccia della medaglia di modelli collettivi insiti nelle pieghe della materia che, oltrepassati, permettono di trovare le chiavi per aprire le porte che conduco- no al Cuore. Intorno allimmagine karmica vi una corazza energetica che regola il usso vitale verso linterno e verso lesterno. La corazza pro- tegge limmagine karmica controllando i ussi vitali che potrebbero metterne in crisi la struttura vitale dato che si basa principalmente su energia cristallizzata. Inne vi la maschera che ha il compito di occultare limmagine karmica. La ma- schera la rappresentazione esteriore dellim- magine karmica, nasconde la qualit che la moti- va per cercare di attirare energie similari e complementari in modo da nutrire e quindi pre- servare le strutture create intorno allimmagine karmica per la sua sopravvivenza. In questo modo limmagine karmica tenta di preservarsi, anche se poi il vivere consumer il funzionamen- to di difesa permettendo sempre pi alla luce della coscienza di riconquistarsi questo spazio che per diverse incarnazioni era sfuggito al suo controllo. Una volta che tutte le immagini karmi- che saranno trasformate, ossia saranno bruciati tutti i semi del karma come insegna Patanjali ,ci coincider con lilluminazione in quanto la ristabi- lita comunicazione tra tutte le parti della coscien- za conduce ad un Regno pi luminoso della vita. Luca Tomberli 9 Nel 1985 esce un lm, interpretato da Mi- chael J. Fox e Christopher Lloyd, destinato a diventare un cult cinematograco: Ritorno al futuro. Siamo a Hill Valley, in California. Marty uno studente liceale, con una famiglia, di- ciamo, non proprio ideale. Ha, per, un amico speciale, un anziano e bislacco inventore, di nome Doc, che ha trasformato una macchina sportiva in una macchina del tempo. Grazie ad essa, Marty fa un viaggio nel passato e quando ritorna al futuro trova la sua famiglia completamente cambiata. Suo padre uno scrittore di successo, sua madre una donna in forma smagliante, suo fratello e sua sorella due persone in carriera. Marty, andando nel passato, ha fatto in modo che per la sua fami- glia si avverasse il sogno americano. Per lui sembra cominciare una nuova vita, quando sopraggiunge Doc, esortandolo a partire per un nuovo viaggio temporale. Questa volta nel futuro. Ora, chi di noi, come Marty, non farebbe vo- lentieri un viaggio nel passato, oltre che per curiosit di crononauta, per poter cambiare in meglio il proprio presente? Molti di noi lo farebbero. Ma viaggiare nel tempo possibile? La scien- za ammette questa possibilit. E, in sintesi, i principali modi che propone per riuscirci sono i seguenti: a) individuare dei cosiddetti wormhole o cunicoli spazio-temporali, secon- do la teoria delle stringhe; b) raggiungere del- le velocit prossime a quelle della luce, in ac- cordo con la relativit speciale; c) creare dei campi gravitazionali molto intensi, secondo la teoria della relativit generale. Con la precisa- zione che tutte e tre le vie consentono, alme- no in teoria, il viaggio nel futuro, e la prima anche quello nel passato. Dunque, possibile costruire una macchi- na del tempo? Secondo Paul Davies, sico e divulgatore scientico di fama mondiale, la risposta affermativa. Al punto da aver scritto nel 2003 un libro, edito da Mondadori, intitolato proprio Come costruire una macchi- na del tempo. Tuttavia, la realizzazione di un viaggio nel passato o nel futuro, secondo le modalit suddette, presenta a oggi enormi difcolt tecniche. Per questo sembra che qualcuno stia cercando unaltra strada. il caso dellingegnere astronautico Vadim Cher- nobrov e del suo marchingegno: una capsula metallica di due metri di diametro, allinterno della quale dei forti campi elettromagnetici rotanti sarebbero in grado di rallentare o ac- celerare il procedere del tempo. Tuttavia ci dice Chernobrov se un crononauta, andan- do nel passato, cercasse di interferire con gli avvenimenti, interverrebbe un qualcosa in modo tale che non ci potrebbero essere conseguenze sul futuro; oppure, il viaggio di ritorno farebbe perdere il crononauta in un... Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana LA MACCHINA DEL TEMPO... PRT PORTER 10 universo parallelo. In conclusione, dunque, anche se la scienza ammette la possibilit teorica di viaggiare nel tempo, le difcolt tecniche per realizzarlo a oggi sono enormi e, anche superandole, vi- sitare il passato non permetterebbe di poter cambiare il presente facendovi ritorno. Proviamo, ora, a vedere la cosa dal punto di vista della scienza esoterica. Secondo essa, lessere umano non solo costituito dal cor- po sico, bens anche da altri corpi che, per la nezza della loro materia, sono detti corpi sottili. Essi interpenetrano il corpo sico e ne debordano per un certo spessore, formando quellalone noto come aura. Il primo di essi leterico, nel quale circola il prana, grazie al quale il corpo sico mantenuto coeso e vi- tale. Il secondo lastrale, responsabile della capacit delluomo di provare passioni, emo- zioni e sentimenti. Il terzo, inne, il menta- le, dal quale dipende la possibilit dellessere umano di formulare pensieri. Questi tre corpi sottili, insieme a quello denso, fanno luomo quale noi lo conosciamo: un essere in grado di agire-sentire-pensare, che, vita dopo vita, accumula esperienze piacevoli e dolorose e cos si evolve. In ciascuno dei tre corpi sotti- li poi, e precisamente lungo lintera colonna vertebrale e nella testa, esistono i sette cen- tri di archivio e controllo della coscienza uma- na, noti come chakra. In linguaggio informa- tico, i sette chakra potrebbero essere deniti gli hard-disk della coscienza, poich in essi sono registrate, come sotto forma di softwa- re, le innumerevoli esperienze siche-emo- tive-mentali che quel dato essere umano ha compiuto nel suo lungo ciclo di incarnazioni, da quelle pi piacevoli a quelle pi dolorose. Questi software sono di due tipi: quelli anco- ra parzialmente attivi e quelli ormai disattiva- ti. I primi sono esperienze avvenute in una data incarnazione che non sono ancora state superate del tutto, e ogni qualvolta nel pre- sente si verica una situazione che in qualche modo ricorda quellesperienza, la persona in questione viene come sbalzata indietro nel tempo e costretta a vivere il presente come se fosse il passato. In scienza esoterica, que- ste esperienze, di solito traumatiche, sono conosciute come immagini karmiche. Per capire meglio, facciamo un esempio. Supponiamo che, in una data incarnazione, una persona sia precipitata nel vuoto, schian- tandosi a terra. Quellesperienza, a suo tem- po, ha determinato in lei delle sensazioni siche, delle emozioni e dei pensieri molto dolorosi che sono stati registrati in ogni detta- glio nei suoi chakra. Visto che, nella vita in cui il trauma avvenuto, di certo quella persona non ha avuto modo di elaborarlo, nella vita successiva, a livello inconscio, quel trauma rimarr e da quelle profondit della coscienza condizioner la sua esistenza, impedendole di avere una vita normale riguardo alle altez- ze. Quella persona, per esempio, non potr fare un panoramico viaggio in mongolera o salire sulla ruota panoramica del Prater di Vienna. Ma anche, pi semplicemente, non potr prendere laereo e magari neppure guardare dalla platea del circo un trapezista che si lancia in un triplo salto mortale. Per- ch in tutte quelle occasioni, il suo inconscio, la riporterebbe indietro nel tempo allistante angoscioso in cui stava per cadere, ai mo- menti interminabili in cui stava precipitando, allistante terribile dellimpatto. Con tutta una serie di effetti psico-sici come il panico, la tachicardia e cos via. Ora, se una cosa del genere non funziona come una vera e propria macchina del tem- 11 po! Ma terminiamo lanalisi esoterica. Nel caso sopra esposto, si pu parlare di software karmico ancora attivo; e ci per evidenti mo- tivi! Se, invece, il trauma, in qualche modo, stato completamente elaborato, esso per- de il potere di condizionare la vita presente della persona, pur rimanendo registrato negli archivi della sua coscienza, con la possibili- t, quando il grado evolutivo lo permetter, di essere anche ricordato nei suoi dettagli. In questo altro caso, si pu parlare di software karmico non pi attivo. Viene, allora, spontaneo chiedersi come un trauma, quale quello descritto, possa essere superato. Diciamo che un superamento lento di tipo automatico avviene semplicemente vivendo e... soffrendo un giorno dopo laltro, una vita dopo laltra: un po come nel caso di una ferita che, con il tempo, si rimargina. Ma questo non lunico modo. Esiste anche un superamento di tipo indotto, che avviene grazie al fatto che la persona utilizza degli strumenti che accelerano il superamento del trauma: un po come nel caso di una ferita che venga regolarmente trattata con un op- portuno cicatrizzante. Ora, uno strumento di fondamentale impor- tanza per lelaborazione del trauma costi- tuito dalla consapevolezza. In questo senso. Quando la persona del nostro esempio, nella quotidianit, si trova a soffrire per via dellal- tezza, ha due possibilit di vivere questa esperienza. La prima di tipo inconsapevole: come se la persona fosse dentro lesperien- za, obnubilata. In questo caso, il dolore del trauma passato ri-sentito in misura minore, ma minore anche lentit dellelaborazione che ne consegue. La seconda, invece, di tipo consapevole: come se la persona, lucida, guardasse se stessa vivere lesperienza, dirigendo la sua consapevolezza sulle perce- zioni siche e sulle emozioni che in quelloc- casione emergono. Questa volta, il dolore del trauma passato ri-sentito in misura maggio- re, ma maggiore anche lentit dellelabo- razione che ne consegue. Il tutto in accordo a una legge fondamentale della guarigione esoterica, ripresa dalla psicanalisi, secondo cui si guarisce da un trauma tanto pi quanto pi lo si rivive consapevolmente nella propria coscienza. Con il risultato che, ad ogni viag- gio nel passato, la persona ha la possibilit di guarire una parte signicativa del suo trauma, modicando cos il suo presente... Ora, concludendo, tutto questo che cosa ci porta a dire? Beh, che la vera macchina del tempo siamo noi! Una macchina che non pre- senta alcun problema tecnico di realizzazio- ne; anzi, esiste gi. Che non solo permette di andare nel passato, ma consente di poter modicare, facendovi ritorno, il proprio pre- sente. Una macchina, peraltro, che facile da portare sempre con s: per lappunto, prt porter! Gianluca Fontana 12 Oggi sembra essere abbastanza di moda le- conomia alla quale inevitabilmente segue la politica. Circa quarantacinque anni fa abbia- mo avuto una grossa, direi, Effervescenza al riguardo; uso questo termine, perch chia- mare rivoluzione il movimento, che storica- mente va sotto il nome di sessantotto, mi sembra oggettivamente molto inappropriato. Le speranze di moltissimi giovani di tutto il mondo fra questi annovero anche il sotto- scritto hanno avuto in quegli anni una po- tente spinta verso una giustizia ed eguaglian- za nalmente terrene e non solo vagheggiate nel mondo delliperuranio degli idealisti. Ma lalba del giorno nuovo sperato si rapida- mente eclissata con il passare delle ore, ov- vero degli anni, no a divenire loscura notte, che tuttora ci avvolge. Molte e molte volte, rimuginando deluso dentro di me, mi sono chiesto le ragioni di questa scontta. Tante le ipotesi possibili, ma di queste non far men- zione, perch mi sembra inutile addentrarsi nei meandri di teorie politiche, che potrebbe- ro spiegare la causa dello svuotamento prima e del ribaltamento poi della giovanile aspira- zione. Trascriver invece, commentandoli, alcuni brani tratti da un messaggio del mae- stro Kempis (voce apparsa nelle comunica- zioni del Cerchio Firenze 77), che a mio pare- re danno una nuova prospettiva della realt, che si basi sulla piena responsabilit delle proprie azioni nella vita. Cos inizia Kempis: Caricarsi sulle spalle una situazione gravosa, lo si fa solo se si masochisti o per auto-pu- nirsi. Oppure se si spinti da uno slancio di amore e di desiderio di aiutare. Altrimenti, nessuno vorrebbe accollarsi una situazione che gli porterebbe solo affanni e fatiche. Chiss quale di queste motivazioni spinge i vostri politici a voler assumere il governo del vostro paese che a detta di tutti si trova in condizioni di sfascio generale. Certo, il desi- derio disinteressato di correggere le cose e portarle allefcienza, altrimenti si dovrebbe pensare che <<governare>> o far nta porta dei vantaggi personali tali da compen- sare il rischio di non riuscire e il conseguente discredito che dovrebbe venire a chi non ha saputo risolvere i problemi che si era accolla- to, perch me lo consentirete chi fallisce, almeno la faccia dovrebbe perderla. Invece, qui sembra che tanto pi uno fallisca o, dai fatti, si dimostri incapace e tanto pi diventi unautorit politica Questa comunicazio- ne dei primissimi anni ottanta, come si vede sono passati pi di trentanni. Cos cambiato dallora? Direi niente, abbiamo an- cora scandali, inefcienze, malversazioni. Vo- glio per fare notare la sottile, ma efcacissi- ma, ironia del maestro che, non criticando direttamente nessuno, indirizza subito lat- tenzione dellascoltatore allaspetto psicolo- Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti LA CONSOLAZIONE DI UN VETERO SESSANTOTTINO DELUSO 13 gico del problema, perch come meglio vedremo pi avanti allintimo di ognuno che volto il messaggio. Ancora Kempis: Lideologia pi giusta quella che ricono- sce agli uomini gli stessi diritti: le differenze per cui si collocano nella societ in posti di- versi, debbono scaturire dal loro intimo esse- re e dalle intrinseche capacit. Nientaltro pu e deve determinare lassegnazione di una carica o di una funzione. Molte volte, in- vece, i migliori e onesti dirigenti sono rimossi dai loro posti perch disturbano col loro op- porsi alle cose ingiuste e disoneste. In loro sostituzione mettono degli incapaci che, con- sapevoli di non avere i titoli per occupare quel posto, si sentono grati a chi li ha tanto favoriti e non se la sentono di opporsi al comando di fare delle ingiustizie. Daltra parte, al potere non interessa tanto avere degli esecutori ca- paci, quanto ubbidienti. Se, in una non tanto balzana ipotesi, qualcuno venisse in posses- so di documenti compromettenti circa lattivi- t di chi occupa un posto al vertice di qualche partito e si mettesse in mente di consegnarli al partito antagonista per vedere cadere la te- sta del disonesto, rimarrebbe deluso; perch il partito antagonista non far mai scoppiare lo scandalo, sapendo che nellipotesi migliore tutto si risolverebbe con un cambio di perso- na mentre, lasciando le cose come sono, po- tr sempre manovrare a suo piacere il disone- sto col ricatto dello scandalo Ancora que- ste parole sembrano di oggi, il potere afferma sempre se stesso nel medesimo modo, con linganno, il ricatto e locculto tramare. Svelar- ne le modalit assai difcile, grande stato linsegnamento di Niccol Machiavelli al ri- guardo; da questo punto di vista Kempis non dice niente di nuovo, ma fa sempre bene ri- cordarle, soprattutto oggi che la comunicazio- ne, divenuta di massa, ma spesso menzo- gnera e fuorviante, crea lillusione di una real- t limpida e certa. Il maestro sveglia la co- scienza dellascoltatore spingendolo ad esse- re pi consapevole del mondo che lo circon- da, ma soprattutto della sua azione in esso. Continua Kempis: Il giusto concetto di giustizia di dare a ciascuno ci che gli do- vuto in base a dei principi generali ed astratti. Cio non fare dei favoritismi e trattare diver- samente chi si trovi in analoghe condizioni. Per quando, per uningiustizia, ad alcuni si dato di pi, non si pu ricreare leguaglianza togliendo quello che diventato un diritto loro, cio riportandoli indietro; ma semmai portando avanti tutti gli altri, dando a tutti lo stesso trattamento vantaggioso. Ma siccome dal punto di vista della realizzazione pratica molto pi conveniente togliere che dare, si toglie prima che tutti chiedano lo stesso trat- tamento migliore; e per avere il consenso dei pi e non perdere voti, si grida allo scandalo e si mostrano i vantaggi goduti da alcuni come ingiustizie rimediabili solo con metodi tuziori- stici. In altre parole, si gioca sulla psicologia delluomo meschino il quale preferisce non avere nulla piuttosto che qualcuno abbia di pi; il quale se a taluno dato di pi, anzich pensare che prima o poi tutti dovranno avere lo stesso trattamento di favore e lottare per questo, preferisce che la giustizia sia ristabili- ta togliendo a quelli il benecio goduto. La democrazia indubbiamente migliore della dittatura perch le scelte non sono di pochi, ma della maggioranza, e quindi dovrebbero essere lespressione di interessi pi genera- lizzati: per state attenti che non diventi una dittatura mascherata, nella quale le scelte sono di pochi e si fanno approvare dai pi, falsicando la realt e, in denitiva, prenden- 14 dosi gioco di loro Questo brano pu appa- rire reazionario, ma facendo attenzione si comprende che tocca punti psicologicamen- te assai rilevanti, perch la coscienza che qui viene messa in gioco. Analoga situazione proprio oggi la stiamo vivendo. Soloni delle- conomia e della politica vorrebbero togliere quelle garanzie, che sono state conquistate dai lavoratori dopo anni di lotta e di sacrici, in nome del fatto che non attualmente facile estenderli anche a coloro che si stanno solo ora affacciando al mondo del lavoro, i cos detti precari. giusto cercare leguaglianza, ma questa deve essere verso lalto e non al basso. Luomo meschino trova pi comodo adattarsi in una situazione letargica di male comune piuttosto che fare lo sforzo di muo- versi verso un maggiore bene per tutti. Anco- ra da Kempis: La mia critica rivolta, pri- ma di tutto, alle persone perch sono quelle in difetto, prima che il sistema sociale. Per- ci, anzitutto, sono le persone che debbono cambiare. Queste cose vi dico perch trovia- te il coraggio di essere onesti nella disonest generale. <<Perch?>>, mi chiedete? semplice. Se vi sembra che le cose non vada- no bene in questa generale dissolutezza, ado- peratevi per cambiarle con quanto potete fare, cio essendo voi stessi onesti. Certo, direte voi, noi siamo una goccia che poco peso ha nel mare; tuttavia, quello quanto vi spetta di fare. E il fatto che se anche lo fate non porta conseguenze generali, non giusti- ca la vostra lacuna, non vi sottrae da quella catena di responsabilit che nir col rendere inevitabile un effetto traumatico. Poi, dimen- ticate le ragioni per cui tale effetto si deter- minato, vi sembrer ingiusto che ne soffriate le conseguenze, mentre altro non sar che la naturale conseguenza di un passato compor- tamento errato. E a proposito di causa e di effetto, se siete fra quelli che non si interes- sano della politica del vostro paese, o se ve ne interessate solo per i vantaggi che posso- no venirvene, o se ponete attenzione alla po- litica solo se tocca i vostri interessi, se ritene- te giusta una decisione solo perch ha la pa- ternit del vostro partito, se scendete in piaz- za solo quando ve lo dicono, se vi sembra giusto che sia tolto agli altri quando non pote- te avere voi, se le cose che vi ho detto le sa- pete ma non le fate, allora voi fate parte del popolo ignorante e quel che avete ve lo meri- tate: perci non lamentatevi se vi trattano come siete trattati. Larticolo si chiude con questultimo brano nel quale si trova la sinte- si delle ragioni del fallimento di tutte le giova- nili speranze sessantottine. Esse sono dovu- te alle limitazioni della coscienza indivi- duale. Si potrebbe pensare non esserci spe- ranza, per chiunque sia convinto dellesi- stenza della Legge del Karma pu trovare forza e ducia nella convinzione che la vita stessa ha costruito lo strumento capace di muovere la coscienza. A noi resta il compito, afnch le conseguenze delle nostre azioni siano meno dolorose, di fare lo sforzo verso una sempre maggiore consapevolezza. Andrea Innocenti 15 Da qualche tempo sta circolando sul web la no- tizia delliniziativa nanziata dallimprenditore rus- so Dmitry Itskov, relativa al progetto di immor- talit per lessere umano entro il 2045. Questo progetto, che prevede che noi uomini diventia- mo intelligenze articiali immortali, si sviluppa in quattro tappe. La prima prevede, entro il 2020, il perfezionamento di cyborg privi di sistema nervo- so centrale, comandati a distanza. La seconda tappa prevede, entro il 2025, la ca- pacit di isolare ed estrarre il cervello umano, assieme a una porzione di spina dorsale, per tra- piantarlo in un robot dalle sembianze umane, che potrebbe per durare molto di pi di un normale corpo sico. La terza tappa dovrebbe realizzarsi attorno al 2030-2035 e prevede la replica digita- le del nostro cervello, che dovrebbe essere in- stallata su di un computer. Lultima tappa inne, prevede leliminazione di ogni aspetto di sicit dellessere umano, per consentirgli di vivere uni- camente in una dimensione digitale, manifestan- dosi eventualmente attraverso un ologramma in grado di replicare le ormai obsolete sembianze umane. Pare che il nostro riccone abbia preso le mosse da una presa di coscienza, evidentemente pro- fonda, del fatto che, per quanti soldi potesse pos- sedere, prima o poi sarebbe invecchiato e ineso- rabilmente morto. Questo tipo di consapevolezza port Siddharta Gautama alla ricerca dellillumina- zione, che lo condusse poi a diventare Buddha, il Risvegliato. Pare invece che a Itskov abbia fatto un effetto diverso, secondo me non tanto illumi- nante. In pratica questo ha pensato di prendere il cervello umano, buttare via il corpo, salvare i dati su di una chiavetta e poi buttare via anche il cervello; tutto questo da qui al 2045. Ma dai ragazzi!! Vi sembra un lavoro normale? Metti che uno stacchi la spina al computer, dopo con cosa lo proietti lologramma? Ma vi sembra una vita possibile? Il bello che questo qua ha gi anche dei seguaci, segno che la madre dei senza consa- pevolezza molto prolica. Ammettiamo pure che la tecnologia attuale, con i suoi prevedibili sviluppi, ci consenta di realizzare quanto vuol concretizzare il nostro magnate rus- so, credete in questo modo di realizzare limmor- talit? Bella immortalit, relegati dentro a un chip, a diventare la sbiadita memoria di una replica vir- tuale. Metti che vuoi mangiare un gelato, cosa fai, chiedi ad un altro ologramma che te lo vada a comprare e che te lo spiaccichi sulla tastiera del computer? Quando poi ti vuoi bere un bicchieroz- zo di Chianti, spera che lo abbiano digitalizzato bene, altrimenti ti si pone lo stesso problema di prima, sai che guaio il vino sulla tastiera? Scusa- te, consentitemi un commento scurrile: ma che vita di merda! Ovviamente io preferisco morire quando ora, permanendo in un vecchio corpo, acciaccato e corrotto dagli anni, concludendo na- turalmente e dignitosamente quella che, ancora per poco, si potr chiamare una vita umana. Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf NOI SIAMO GI IMMORTALI, OVVERO ALIENS GO HOME 16 C tutto un lone, diciamo di pensiero, secon- do me chiaramente NON UMANO, chiamato Transumanesimo che mira a separare luomo dalla propria umanit, interfacciandolo con le macchine e mettendolo in rete, auspicando una specie di coscienza alveare, che dovrebbe addi- rittura migrare verso altri pianeti per colonizzarli. Anche il nostro casareccio Casaleggio, nei sui vi- deo Gaia e Prometeus indica una tale direzione, che considera come evoluzione il tecnologizzare la nostra coscienza e metterla in rete. Il proble- ma vero che ci sono gi un sacco di decienti che considerano go farsi innestare microchip o comunque spingersi in questa direzione di totale connessione di s ad internet. La questione po- trebbe sembrare banale, e riservata ad alcuni ap- passionati di tecnologia e\o di fantascienza, ma, come vedremo, invece molto pi complessa, profonda, e soprattutto di interesse e rilevanza generale, visto che quello che viene ipotizzato, di fatto si sta gi realizzando, a nostra insaputa, coinvolgendo tutta lumanit. A questo punto non posso far altro che tenere una breve lezione di anatomia e siologia esote- rica, per ricordare chi veramente lessere uma- no e come funziona. In realt noi siamo Angeli Solari, monadi di natura spirituale, che attraverso unanima, un corpo mentale, un corpo astrale, un corpo eterico, ed inne un corpo sico, ci mani- festiamo in tutte le relative dimensioni dellesi- stenza, che sono fondamentalmente sette. Di queste, la dimensione sica lultima in ordine di densit vibratoria, ed esiste solo in subordine a quelle di natura pi elevata. Il che signica che non pu sussistere un corpo umano, salvo casi particolari che non considereremo in questa cir- costanza, che non sia espressione di unanima, estrinsecazione a sua volta dello Spirito Imperitu- ro che manifesta la nostra vera natura. I pi non credono a quanto ho appena descrit- to, ma di fatto un problema loro, legato alla loro scarsa e imperfetta percezione, visto che i chiaroveggenti di ogni epoca e tradizione, di fat- to confermano questa struttura molteplice della coscienza umana, pur nella sua unicit e indivisi- bilit. Quindi, rendiamoci conto che c poco da ballare, siamo fatti proprio cos, e non possiamo esistere senzanima. Anche se tu che leggi ti con- sideri ateo, la tua convinzione non modicher il fatto che anche tu hai unanima, che non credi di avere, ma che rappresenta il vero progetto di tut- te le incarnazioni del tuo essere umano. Quando lanima si distacca dal corpo sopraggiunge quel fenomeno comunemente chiamato morte, che caratterizza semplicemente labbandono, tempo- raneo peraltro, di un veicolo sico, da parte del principio superiore della nostra coscienza. Lignoranza di questa realt ci che favorisce una visione, tutto sommato, ancora meccanicisti- ca di una scienza che ci considera come dei mec- canismi, nei quali il problema quello di riparare o sostituire i pezzi di ricambio. In questo senso si sta orientando la ricerca medica. La conoscen- za, e la paura, di questa realt invece alla base secondo me di tutte le teorie transumaniste, che in verit sono, secondo quello che vedo io, le- spressione ideologica di razze aliene allumanit. Quello che caratterizza determinate razze aliene, presenti ora sul nostro pianeta, il loro essere parassiti dellumanit, e la natura collettiva della loro coscienza che, a differenza di noi umani, pre- vede il non avere unanima individuale. Io sorride- rei poco, ritenendo queste argomentazioni fanta- siose e un po squilibrate, perch sono recenti le dichiarazioni dellex premier russo Medvedev sul- la presenza aliena sulla Terra. Anche il Vaticano, in tutta la sua prudenza, ha fatto recenti aperture allesistenza di forme di vita aliena, e prevedo fa- cilmente che dovremo abituarci a rivelazioni sem- pre pi frequenti sullargomento. 17 Non voglio qui stendere un trattato sulle forme di vita aliena che vivono ora sulla Terra, ma solo par- lare di ci che pi rilevante ai ni delle minacce che insistono pesantemente in questo momento sullumanit nel suo complesso. Questi parassiti hanno bisogno, per vari motivi ed in vari modi, di utilizzare i nostri corpi sici, ma trovano un gros- so ostacolo nella natura spirituale della nostra coscienza, che rende difcile luso dei nostri corpi. Diciamo, per capirci, che questi esseri fun- zionano alla maniera degli Avatar dellomonimo lm, che io considero il primo chiaro lm alieno della storia, e che, da bravi coglioni che siamo, abbiamo fatto diventare un successo mondiale. Ossia essi sono delle entit, perlopi esistenti in dimensioni non siche, praticamente senza identit personale, quanto piuttosto collettiva, che sono molto attratti dalla possibilit di usare un corpo sico, o di succhiarne lenergia eterica, favorendo le emozioni pi basse che noi umani possiamo provare. Per loro diviene di vitale importanza allontanare il pi possibile questo scomodo intruso, che la nostra anima, ed quello che stanno realizzando sotto i nostri occhi, sotto il nostro naso, senza che praticamente nessuno se ne accorga e cer- chi di reagire. Da questo punto di vista verrebbe da dire che ci meritiamo quanto sta accadendo, ma a me piace pensare che le difcolt che lu- manit sta attraversando serviranno per la sua evoluzione. Almeno speriamo che sia cos, altri- menti ci troveremo tutti, come gi preconizzato dal vate italico Casaleggio, entro il 2016 con un Avatar che ragioner al posto nostro. Per comprendere il perch del comportamen- to dei nostri parassiti dobbiamo parlare di fre- quenze. Infatti la loro forma di vita si esprime in frequenze vibratorie che sono particolarmente basse, determinando un livello di coscienza pa- rimenti basso. In relazione a questa condizione tuttavia, e rispetto al livello della nostra, la loro tecnologia senzaltro pi evoluta, cosa che, as- sociata al loro essere subdolo, rende abbastanza difcile riconoscere il loro modus operandi, dal- tronde tipico dei veri parassiti. Un corpo umano, che sia permeato dallelevata frequenza espressa da unanima evoluta, risulta particolarmente com- patto e coerente, in pratica repellente, per i nostri indesiderati inquilini. per questo motivo che essi si adoperano in ogni modo per abbassare la frequenza della co- scienza umana, rendendola il pi possibile abietta e truculenta. Il vero problema che questi esseri, presenti sulla Terra da sempre, sono riusciti ad in- ltrarsi nelle pieghe del potere espresso in ogni aspetto della vita umana, condizionandola sem- pre di pi. Multinazionali di ogni settore e governi mondiali dei maggiori paesi, sono ampiamente controllati da qualcuna di queste razze aliene, spesso anche in conitto tra di loro, ed agiscono il loro potere per i loro scopi, che comprendono, fra laltro, la riduzione della popolazione mondiale e il completo asservimento dellumanit attraver- so un controllo globale delle coscienze. La logica che sottost alla loro attivit non quin- di umana, ed anche questo un motivo che ci consente di comprendere perch sia spesso cos difcile comprendere le scelte sia di certi gover- ni che di certe grandi imprese industriali. Non solo il protto che le guida, ma una mentalit alie- na che deve assoggettare lumanit, per renderla pi funzionale alle loro necessit vitali. La cosa triste che lavidit della maggior parte degli es- seri umani valido supporto alle intenzioni aliene, per cui si pu veramente dire che ci sono uomini che stanno vendendo il pianeta per un piatto di lenticchie. Lidiozia e la stupidit vengono sempre pi diffuse attraverso i mezzi di comunicazione, divenuti veri e propri strumenti di alienazione. Emozioni sempre pi cruente e materialistiche vengono stimolate in ogni settore dellesistenza, cercando di favorire la separazione degli umani dalla realt concreta, e limmersione totale in una realt sempre pi virtuale, e in quanto tale sem- pre pi facilmente pilotabile. Lobiettivo quello di allontanare totalmente les- sere umano dalla sua anima, per renderlo di fatto un guscio vuoto da utilizzare sic et simpliciter. Pi che di Avatar, io parlerei di zombie, questo il fu- turo che vorrebbero per noi, futuro nel quale non si potrebbe pi certamente parlare di umanit, ma di qualcosa di ibrido e non meglio denibile. E noi, in una certa misura gli stiamo dando una mano, accondiscendendo a gran parte di queste manovre, accettando labbruttimento ed il degra- do spirituale come norma comune di vita. I nostri parassiti hanno tempo e favoriscono cambiamen- ti lenti, ma inesorabili, nella qualit della nostra vita e della vita del pianeta. Mi ricordano i vara- ni di Komodo, che basta che scalscano anche solo leggermente la preda con i loro denti, perch questa si avveleni lentamente, ma senza scam- po. Tutto ci mentre lintera comunit di questi rettili assiste, anche per settimane, allagonia dellanimale, pregustando in modo vigliacco e subdolo il momento della sua morte. Nasciamo, e subito veniamo vaccinati con so- stanze che in realt, invece di tutelare la nostra salute la danneggiano, immettendo nei nostri corpi dannosissime nanoparticelle, e adiuvanti di natura tossica. Sempre di pi si introducono psi- cofarmaci, n dallinfanzia, per non essere agita- ti. Lalimentazione, nei cosiddetti paesi civilizzati ormai tutto fuorch naturale, condita di ogm, nanoparticelle ed inquinanti di ogni tipo. Lam- biente scienticamente inquinato dal rilascio di sostanze tossiche, in modo particolare dalle ope- razioni di aerosol clandestine ormai comuni da anni nei cieli di quasi tutti i paesi del mondo. Fre- quenze di ogni tipo danneggiano il nostro sistema nervoso ed immunitario, mentre veniamo educati al brutto, allorrido, al crudele ed allirreale, n dal- la pi tenera et, attraverso luso di videogiochi, computer e televisione. E queste sono solo al- cune delle pi evidenti aggressioni che lumani- t sta subendo, mentre non poche sono quelle invisibili, artatamente occultate dalle tecnologie energetiche dei nostri parassiti. Se pensate che non esista la tecnologia di cui sto parlando, sappiate che di pochi giorni fa la notizia della creazione della prima replica in pro- vetta di un cervello umano, creato a partire da cellule staminali, mentre sta facendo passi da gi- ganti lo studio dellinterfaccia tecnologico uomo- macchina-computer. gi possibile visualizzare a video i sogni ed i pensieri di una persona, per non parlare che di ricerche note e non coperte da se- greto militare. Si sta parlando con entusiasmo di tecnologia indossabile, grazie alla quale potremo essere sempre in rete, connessi a un mondo che di reale avr sempre meno. Che bello poter condividere di continuo su Facebook ogni battito di ciglia, o potersi rincoglionire non-stop veden- do tutti i rigori della propria squadra del cuore, o seguire il proprio serial preferito in continuazione sui nostri google-occhiali. Ma ci rendiamo conto di dove stiamo andando? Gi cos siamo gi tutti controllati e inuenzati in un modo che nemmeno ci immaginiamo, vo- gliamo veramente regalargli letteralmente anche il nostro cervello, servendoglielo su di un piatto dargento? Le pi spinte ipotesi complottiste vengono ogni giorno superate da una realt che si fa sempre pi incredibile. di poco tempo fa la notizia del fatto che il governo americano spia tutti gli utenti internet... e qualcuno si anche meravigliato, perch, pensavate di no? E pensate che in Italia stiamo meglio? E questa non che la punta delliceberg. Ora Itskov ci vuol fare diventare immortali, ma 18 il fatto che dobbiamo semplicemente renderci conto che noi SIAMO GI IMMORTALI. Lo la nostra anima, non il nostro corpo, ma perch cos ha deciso la vita a cui apparteniamo, nella perfe- zione della sua totalit. Ci sono leggi di natura che non possono essere infrante. Possiamo tentare, per esempio, di aggirare la legge del karma, o leg- ge di causa-effetto, ma scopriremo che pi cer- chiamo di sfuggire alla morte, prima la troveremo a Samarcanda, come ci raccontava una canzone di tanti anni fa. Migliorare la nostra esistenza, si- gnica in primo luogo accettarla nella sua inte- grit, per poi capire che migliorare la condizione, anche del nostro corpo sico, signica compren- dere meglio i moti della nostra coscienza. Mi stupisce poi la posizione del Dalai Lama, gu- ra che ho apprezzato da tanti punti di vista, che si schierato tra i primi sostenitori dellimpresa di questa inngarda immortalit. Scusa Tenzin Gyatso, ma cosa ti capitato? Ma come capo del buddhismo tibetano non ti ricordi che esiste il karma? Che senso ha ricercare limmortalit in un veicolo illusorio nel regno dellimpermanen- za? E non ti viene in mente che questo tentativo di supposta immortalit, vada contro al karma dellindividuo e dellumanit, e che comunque ha come ne proprio quello di distaccarci dal vero principio della nostra immortalit, ossia la nostra anima? Mah, lascio in sospeso ogni giudizio, ma non mi piace questa posizione. In queste prospettive cupe dov la cosa bella? Intanto devo ribadire che, nonostante una situa- zione che diventa sempre pi pericolosa giorno dopo giorno, io rimango profondamente ottimi- sta. Lumanit ce la far a riscattarsi... come? Evolvendo necessariamente ad un livello di co- scienza pi elevato. Non mi stancher di ripete- re che la cosa che mi conforta maggiormente in questo senso, da un po di anni a questa parte, sono i bambini meravigliosi che stanno nascen- do. Io li vedo... sono Luce pura. La maggioranza dei bambini sono esseri gi elevati, che hanno raggiunto in vite precedenti un alto grado di evo- luzione spirituale. Questi non sono qui per caso, e la natura non commette errori, per cui, per me lecito supporre che quando questi avranno rag- giunto un grado sufciente di maturazione dei veicoli che usano per manifestarsi, lumanit do- vr necessariamente essere qualcosa di diverso da quello che adesso. Questa cosa molto temuta da coloro che vo- gliono dominarci nella maniera pi bieca che noi possiamo immaginare, e stanno facendo di tutto per evitare che questa realt si compia. Soprat- tutto i piccoli cuccioli dellumanit sono presi di mira, con manovre che cercano di limitare il loro enorme potenziale, per ricondurli, per quanto possibile, a condizioni di abbruttimento, sico, emotivo e mentale. Ma i nostri parassiti, non avendo unanima, non riescono bene a compren- dere che cosa signica lenorme potenza che la- nima stessa pu sprigionare, e ritengono che le loro subdole manovre possano avere, in qualche maniera, un effetto denitivo. Cari aliens, toglietevelo dalla testa, noi siamo gi immortali, lumanit un osso molto pi duro da inghiottire di quanto si possa pensare, e questi bambini non mancheranno il loro compito, per cui rassegnatevi: questo pianeta troppo per voi. Alla Terra spetta un altro destino, quello di divenire un pianeta sacro, a patto che gli umani accettino di riconoscere il loro retaggio di Angeli Solari. Non ce la farete cari, non ce la farete, e poi ricordatevi che io vi vedo, e so riconoscervi, occhio alla penna... Massimo Rodolf 19 20 Con la nona fatica Ercole giunge alla palude di Stinfalo in Arcadia, regione della Grecia in Peloponneso, e subito vide stagliarsi davanti a lui un fetido pantano, sopra il quale volteg- giavano una moltitudine di uccelli che faceva- no molto rumore, uccelli che ogni volta che venivano disturbati si alzavano in volo oscu- rando la luce del sole. Gli uccelli avevano un aspetto orrido con dei becchi di ferro aflati come spade e con piume che sembravano aste dacciaio. Allinterno di questo stormo tre uccelli, in particolare, si scagliarono verso Ercole, che respinse lattacco con una clava cercando continuamente la soluzione al compito asse- gnatogli. La clava non sort un grande effetto e allora prov con arco e frecce ma anche questa volta con scarsi risultati. Lesperienza sempre un valore importante, di fronte alle battaglie non possiamo non agire se non at- traverso il nostro vissuto, listinto, legato alla mente razionale, che impedisce di cogliere lintuizione necessaria. Esiste un tempo per ogni cosa e ci che pu apparire inutile alla personalit, vincolata alle proprie aspettative e illusioni, risulta necessario allanima, la qua- le scioglie gradualmente ci che impedisce una chiara visione. A questo punto, il nostro Eroe, si ricord di antiche parole che gli rammentavano che la amma brilla al di sopra della mente ed indica la sicura direzione. Infatti, lintuizione insorse palesandosi al suo agire attraverso due nac- chere di bronzo che ricevette da Atena (dea della sapienza e molto probabilmente degli aspetti pi nobili della guerra), le quali erano state costruite da Efesto (dio del fuoco e del- la metallurgia). Ercole cominci a sbattere fra di loro le nacchere ed il loro rumore assor- dante allontan gli uccelli facendo cadere il silenzio nella palude. Ad ogni azione occorre una reazione uguale e contraria ed anche attraverso questo epi- sodio possiamo comprendere la Legge del Karma, rimandando indietro ci che si pro- dotto. In questo caso il fracasso di una mente non disciplinata che impedisce al sole centra- le, la nostra anima, di illuminare e direzionare adeguatamente il nostro agire. Questa fatica si svolge nel segno del Sagit- tario che rappresenta laspirante concentrato in una sola direzione, larciere a cavallo che va dritto alla meta, come una freccia verso il bersaglio. A questo proposito vi confesso che sono sempre stato affascinato da archi e frecce, no ad acquistare auto di una nota marca che ha come fregio una freccia alata. Certo la mia scelta non dipesa solo da que- sto, il portafoglio ha inciso molto, ma quel dardo scagliato e sorretto da energie superio- ri mi ha sempre affascinato. La prova in Sagittario sancir la riuscita di ci Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari ERCOLE E LUCCISIONE DEGLI UCCELLI DI STINFALO 21 che non accadde in Ariete, dove il tentativo di Ercole di catturare le giumente antropo- faghe fall perch interag con loro in modo personalistico e non dal punto di vista della- nima. In Sagittario uccise gli uccelli antropo- fagi dimostrando controllo e padronanza dei propri pensieri e di conseguenza delle proprie parole. Senza questi requisiti non vi pu es- sere iniziazione. Lopposto di questo segno Gemelli che rappresenta la dualit, mentre il Sagittario lunit, la personalit unicata. In questo modo ci si libera dalle illusioni e si intravede la meta, come larciere sul cavallo bianco (simbolo della divinit) rafgurato an- che come un centauro con arco e frecce. Il Sagittario rappresenta il segno del silenzio, anticamente il neota doveva sedere e non parlare, doveva lavorare e osservare, condi- zioni indispensabili per entrare nel Regno dei Cieli. La lezione che si dovr apprendere in questo segno la limitazione nel parlare me- diante il controllo del pensiero, rinunciando alle forme ordinarie del parlare, alle chiac- chiere inutili e limitandosi nel parlare di cose spirituali. Le vere limitazioni sono date da ci che ab- biamo detto e fatto e non certo da condizioni esterne. Il giusto uso del pensiero, il control- lo della parola e la conseguente innocuit sul piano sico, conducono alla liberazione, liberi di salire la montagna delliniziazione come il capro in Capricorno, riconoscendo che lunica modalit che ci deve tenere legati allumanit rappresentata dal servizio. Nello zodiaco vi sono due porte cosmiche rappresentate dal Cancro (porta dellincar- nazione) e dal Capricorno (porta del regno spirituale), la porta del Sagittario denita una porta minore che possiamo attraversare prima della scalata. Attraversare questo spa- zio sancir la nostra abilit nel corretto uso delle frecce del pensiero. Lautentico uomo del sagittario molto potente; potente per- ch anche il segno della concentrazione in ununica direzione, essendo stata vista per la prima volta la meta. Potente perch il perio- do che precede immediatamente la nascita del Cristo. Il potere si ottiene amando, iden- ticandoci con gli esseri umani, si pu amare gli altri con tutte le loro colpe, senza aria di superiorit, riconoscendo di essere stato, un tempo, come loro. Ricordate il detto chi senza peccato scagli la prima pietra? Qual- cosa del genere, quindi occhio alla penna, in questo caso occhio alla freccia del pensiero, in poche parole stiamo in campana cercando di discriminare il suono del nostro vero S. Vi sono tre costellazioni connesse con questo segno, la Lira, lAra e il Drago. La Lira larpa a sette corde che laspirante comincia a suo- nare e fa della sua vita una musica. Questo strumento stato donato da Apollo al glio Orfeo, il quale discese negli inferi per ritrova- re la sposa Euridice. Questa costellazione facilmente riconoscibile con laiuto di Vega, la stella pi luminosa del cielo estivo. Euridice, glia di Nereo e Doride, fuggendo da Aristeo che la voleva sedurre, calpest un serpente che la morsic a morte. Orfeo deci- se di scendere nellAde, il regno dei trapas- sati, e di strapparla alla morte convincendo Caronte a traghettarlo allaltra riva dello Stige (uno dei cinque umi dellinferno), giuntovi commosse i signori degli inferi, i quali accon- sentirono che Euridice tornasse in vita a patto che Orfeo, nel viaggio di ritorno, non la guar- dasse mai in volto no al momento in cui non avessero rivisto la luce del sole. Orfeo prese per mano la sua sposa, ma ad un certo punto, dubbioso del fatto che stesse te- 22 nendo per mano unombra e non Euridice, si volt a guardarla dimenticando la promessa fatta, condannando di fatto Euridice ad una seconda morte. A questo punto egli tent di convincere ancora Caronte di riportarlo dalla sua sposa ma senza successo e allora, addo- lorato, si rifugi su di un monte dove molte donne tentarono di sedurlo, in modo partico- lare le Baccanti (seguaci di Dionisio Bacco). Le Baccanti deluse dallessere continuamen- te ignorate uccisero Orfeo gettando la sua testa in un ume. Il delitto rimase impunito e per punizione gli Dei provocarono una pesti- lenza in Tracia che provoc la reazione degli abitanti, i quali consultarono loracolo per ave- re lumi su come scongiurare il tutto e ricevet- tero come risposta che bisognava ritrovare la testa di Orfeo. La testa fu trovata da un pescatore nella grotta di Antissa, nellisola di Lesbo, e subi- to cominci a parlare e a profetizzare, ma in questo modo gli oracoli di Apollo non veni- vano pi ascoltati, provocando la sua ira che manifest recandosi dalla testa gridandogli di smettere di interferire con il suo culto. Da quel momento la testa tacque per sempre e apollo mise la sua immagine nel cielo forman- do la costellazione della Lira. LAra laltare sul quale laspirante ripone su di esso tutto ci che ha, con lo spirito di colui che non pu fare altrimenti senza ali- mentare un senso di amara rinuncia. Questa costellazione ha la forma di una sedia con i braccioli ed una versione del mito ci riporta allaltare del centauro Chirone, il pi saggio tra gli esseri viventi. La costellazione anche associata allaltare eretto da No dopo il di- luvio universale, allaltare di Mos, allaltare del tempio di Salomone e a molti altri ancora, come laltare del proprio cuore ove vengono posti gli aspetti puricati della personalit con il chiaro intento di tradurli in servizio. Il Drago il serpente della saggezza che, in Gemelli, lopposto del Sagittario, Ercole ha affrontato avente le sembianze dellIdra. Secondo la mitologia il Drago Ladone, mo- stro a guardia dellingresso del giardino delle Esperidi, in cui crescono le mele doro, che Ercole uccise nella fatica in Gemelli. La testa del Drago riposa ai piedi della costellazione di Ercole, non lontano dalla stella Vega, dove il suo corpo si snoda tra lOrsa Maggiore e lOrsa Minore. Allinterno della costellazione del Drago vi la stella Thuban, la quale era la stella polare degli antichi egizi circa 4800 anni fa. Anche attraverso le costellazioni ci possia- mo rendere conto della triplicit della vita tendente a creare la maggiore sintesi possi- bile, immergendoci negli inferi della nostra coscienza, per poi riemergere dalle paludi e posizionare sullaltare del proprio cuore i doni dello spirito, i quali, dovranno essere utilizzati in un servizio che dovr divenire sempre pi inclusivo. I tre uccelli che disturbavano, come citato da Alice Ann Bailey nelle Fatiche di Ercole, rap- presentano modalit umane molto comuni: i pettegolezzi crudeli, parlare di se stessi in modo egoistico e gettare le perle ai porci... ma di questo vi parler nel prossimo articolo. Graziano Fornaciari 23 Pisces, terzo e ultimo segno dacqua dopo Cancer e Scorpio, rappresenta lultima pro- va che luomo deve superare per divenire un iniziato e potere essere un Salvatore del mondo. Dopo avere attraversato e compreso gli altri undici segni, dovrebbe risultare facile alluomo comprenderne il signicato, invece si ritrova in mezzo ad una grande confusione, non sa pi ritrovare il bandolo della matassa e rischia di perdersi in mezzo alle contrastan- ti dualit espresse da questo segno, a meno che non ritorni sui suoi passi e cerchi di os- servare Pisces nei due sensi di percorrenza della ruota, quello comune, involutivo e quel- lo inverso, evolutivo; allora inizia a ritrovare la strada della comprensione e riesce a leggere il messaggio di questo segno. Sono infatti necessarie entrambe le deni- zioni, quella exoterica e quella esoterica per capire come mai, dopo avere visto luomo compiuto, come servitore dellumanit, in Aquarius, ci ritroviamo ora con un altro ani- male quale simbolo di un segno zodiacale. Simbolo di Pisces, infatti, sono due pesci le- gati fra loro, che volgono in direzioni opposte, uno lanima e laltro la forma, le quali sono una schiava dellaltra; lanima nel percorso involutivo schiava della forma poi nel per- corso evolutivo si liberer dalla prigione della forma e la personalit sar allora dominata dallanima. I due pesci simboleggiano la natu- ra inferiore e la natura superiore delluomo e nuotano uno verso il basso e uno verso lalto: uno esprime linvoluzione dello spirito nella materia, laltro invece rappresenta levoluzio- ne della materia che gloricata vuole innalzar- si al cielo. Il legame, per, forma un punto di ssit che innesca un movimento rotato- rio allinterno del quale il conitto fra bene e male, fra salita e discesa, fra salvezza o dan- nazione, si fa arduo, ma dal quale il pi forte uscir vincitore. I due pesci comunque non potranno mai separarsi n la direzione essere una sola; quello che deve avvenire lo scio- glimento dei legami con le cose terrene per permettere che lumano possa fondersi con il divino, riportando luomo alla sua natura origi- naria, riportando la sostanza alla sua essenza. Lentrata in manifestazione sica avviene in Cancer, ma la storia evolutiva delluomo inizia sotto linusso di Pisces, segno appartenen- te alla croce mobile, la quale governa luomo da uomo comune ad aspirante. Infatti luomo su questa croce ha in s le caratteristiche del Cristo interiore, ma latenti ed inespresse per- ch ancora sottomesse alla forma, nel sen- so che il potere dellanima ancora passivo mentre quello della forma estremamente attivo. Poi parlando di Capricornus, segno apparte- nente alla croce cardinale, abbiamo visto che era necessario scalare la vetta e conseguire Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
PISCES, IL SALVATORE DI ANIME 24 liniziazione per potere accedere ad Aquari- us e divenire cos un Salvatore del mondo in Pisces. Quindi facile cadere in confusione e non riuscire a comprendere questo segno proprio perch esso esprime sia linizio sia la ne del percorso evolutivo delluomo, in esso c lalfa e lomega, c la dissoluzione che porta alla rinascita, a un nuovo principio. Pisces allinizio del percorso evolutivo si esprime con una tendenza spirituale molto inibita, infatti un segno di grande inibizione e di grande impedimento. Anche la persona nativa di Pisces molto inibita nellespressio- ne della sua potenza creativa e della sua forza interiore, fatica ad esternare queste qualit, e non riesce a concretizzare e realizzare in pra- tica quello che sente interiormente. Questo il suo atteggiamento verso la vita esteriore, poich molto emotivo ed impressionabile, al punto da lasciarsi pervadere da una molti- tudine di fobie e di ossessioni date dal sottile velo che separa la sua mente cosciente dai piani invisibili del suo subcosciente. La storia di Giona e la balena rappresenta molto bene il signicato di Pisces, come se- gno di inibizione e di impedimento, e lo stato di coscienza delluomo a questo punto delle- voluzione; Giona rappresenta lanima ancora prigioniera della personalit, rappresentata dalla balena, e lanima non riesce a liberarsi del cosiddetto contatto con lacqua; infat- ti luomo deve fare un lungo ed estenuante viaggio nel suo inconscio prima di potere rag- giungere il suo S superiore. Nella fase iniziale del cammino, nel giro co- mune, luomo, sotto linusso di Pisces, passivo, negativo, istintivo, ricettivo solo agli stimoli materiali dellambiente esterno, e dotato di una grande astralit, che lo porta a possedere capacit medianiche, ma di bassa natura. Pisces, come tutti i segni di acqua, in grande sintonia con il piano astrale ed emotivo, nei suoi aspetti superiori, ma anche nei suoi aspetti inferiori, riferiti pi che altro ai sensi, che lo portano verso un aspetto ma- gico della vita, e un esempio chiaricatore di questo atteggiamento il medium che, in trance, conduce sedute spiritiche per con- tattare laldil. Poi sotto linusso della cro- ce mobile, attraverso le energie di Virgo, suo opposto polare, luomo inizia a sviluppare lintelletto che lo porter a dominare il corpo astrale ed emotivo rendendolo capace, con lintuizione, di esternare il Cristo interiore ce- lato sotto alla materia. Quindi la natura inferiore di Pisces espressa da medianit, astralit, negativit e passivit, qualit che devono essere trasformate in un aspetto superiore, trasmutando cos la me- dianit di basso livello in mediazione, ovvero nella capacit di connettersi con ci che sta in alto, con lanima. In Pisces il potere psichico inferiore della medianit del percorso involuti- vo deve essere trasmutato in facolt spirituali pi elevate, che permetteranno di contattare i piani superiori dellevoluzione, e la chiaroveg- genza negativa e astrale deve essere trasfor- mata in percezione spirituale, cio in capacit di connettersi con il piano causale, dimora dellanima, dove la verit non pi offuscata dalle mille distorsioni della personalit. La medianit derivante da una astralit ne- gativa viene illuminata, vagliata e verica- ta attraverso lintelletto e con la capacit di discriminazione trasformata in mediazione. Lastralit porta in contatto con piani bassi e negativi perch solo luso della mente pu portare a un contatto con lalto, con la parte spirituale delluomo. Una volta operate que- ste trasmutazioni (lo psichismo inferiore in 25 facolt spirituale, la medianit in mediazione, la chiaroveggenza in percezione spirituale, li- stinto in intelletto) nalmente luomo pu ac- quisire laccesso diretto al piano dellanima. In questo lavoro di trasmutazione luomo sostenuto dai pianeti reggenti di Pisces, che sono Giove sul piano della personalit e Plu- tone sul piano dellanima e della monade, quindi abbiamo in manifestazione sui rispetti- vi piani il 1 e il 2 raggio. Mediante Giove afuisce energia di 2 raggio, di amore e saggezza, che unisce, che fonde in coscienza i due pesci, cio anima e forma, anche se inizialmente in Pisces questa rela- zione si presenta come schiavit, poich i due pesci non possono sfuggire uno allaltro, mentre Plutone, tramite lenergia di 1 rag- gio, distrugge le forme che pi non servono e che ancora tengono in schiavit lanima, per- ch ricordate sempre che Plutone distrugge la forma ma mai la coscienza. Il volere, espressione del 1 raggio e lamore, espressione del 2 raggio, sono energie che devono congiungersi in un rapporto sintetico, cio deve vericarsi una fusione perfetta fra amore e mente, nelliniziato che intende es- sere un Salvatore di anime. Ecco perch tro- viamo il Salvatore del mondo in Pisces, per- ch ha unito in s il 1 e il 2 raggio, la volont e lamore. La volont senza amore distrugge, ma lamore senza il volere non riesce a co- struire nulla. Il volere deve avere come moti- vazione lamore, solo cos si riesce a servire e liberare lumanit dalle sue catene. Le catene che tengono prigioniero luomo non sono altro che i suoi limiti, le sue energie distorte che ancora albergano nella persona- lit a livello sico, emotivo e mentale. Ma lu- manit intera, dopo avere tanto lavorato per puricare ed elevare questi tre corpi inferiori, ora pronta per essere salvata, e la salvezza non pi la salvezza di unanima individuale, ma una salvezza che potremmo denire di gruppo. I Salvatori del mondo venuti fra noi e Cristo in modo particolare, hanno elevato lintera umanit verso la luce dellanima, dan- do un esempio con la loro vita della via da seguire, facendo risuonare la nota alla qua- le lumanit doveva vibrare per compiere un passo avanti sul Sentiero evolutivo. Questa volta, probabilmente, il Salvatore del mondo non verr fra noi incarnato in un copro si- co, ma operer attraverso un gruppo che egli stesso sta preparando a questo compito. Questo gruppo di anime esiste gi e sta lavo- rando in silenzio, con la meditazione e con la consapevolezza nel cuore di servire lumanit al punto da essere dimentichi di s, e, in con- tatto con la propria spiritualit, che manifesta il Cristo, riversare la Sua forza e il Suo amore sugli uomini, seguendo il lultimo comanda- mento che egli ha dato agli uomini: Un nuo- vo comandamento vi do, che vi amiate gli uni gli altri. Maria Grazia Barbieri 26 Vitruvio, larchitetto e matematico vissuto a Roma nel primo secolo a.C., affermava con la leggerezza espressiva di una favola a lieto ne, che nella creazione artistica di motivi di ornamento vegetali, lartista non trasferisce semplicemente limmagine dellorganismo vegetale in s ma la legge strutturale che gli appartiene. I numeri aurici caratterizzano spontaneamente il mondo vegetale, tant che il loro utilizzo, in ogni ambito, diviene sa- cro. Possiamo elencare una serie di piante, le cui foglie, ori, frutti o il movimento di un tralcio, siano diventati simboli, comunicando canoni di bellezza, ed esprimendo vita attra- verso larte. In ogni civilt la decorazione espressione del modo di essere di un popolo, caratterizzandone la cultura, la religione e gli aspetti spirituali. Elementi ripetitivi che han- no dato origine a stili e hanno caratterizzato epoche, come le foglie dacanto in Grecia e a Roma, che ornano tuttoggi i classici capitelli corinzi preservati nei siti archeologici; come le foglie di loto, che in India sono divenute simboli sacri legati alla trasformazione della coscienza e rappresentati nelle rafgurazio- ni dei chakra e delle divinit corrispondenti; oppure come i ori del papiro, che hanno ornato i pilastri dei templi dellantico Egitto, o ancora i tralci di foglie di vite nellespres- sione artistica e spirituale cristiana. In tutti gli esempi possiamo riconoscere il valore simbolico, archetipico, ancestrale e spirituale di ogni tipologia di vegetale, che si adopera, grazie alla propria perfezione strutturale, a fare da tramite tra la materia ( luomo) e il suo signicato pi profondo (spiritualit). Sul nostro pianeta, dove il simbolo divenuto il mezzo, lo strumento attraverso cui poter tra- scendere la materia e potersi connettere al divino, il mondo vegetale ha dato il proprio contributo, rendendo il sentiero della trasfor- mazione che conduce alla libert intriso di messaggi segreti, testimonianza di una vita pi ampia che ci vede tutti uniti da li di luce in un mondo pi elevato. La simbologia del mondo vegetale trae la sua forza dalla per- fezione raggiunta dallo stesso regno, dalle sue funzioni alchemiche, capaci di nutrire e curare luomo non solo sicamente, ma an- che negli aspetti pi elevati e rafnati della sua coscienza attraverso la bellezza emanan- te delle sue espressioni, che con larte vie- ne elogiata no a raggiungere la sensibilit spirituale che dentro di noi. In tutti i tempi luomo non ha fatto che riprodurre se stesso rispecchiandosi in ci che gli risuonava, attra- verso la simbologia delle forme, delle auriche proporzioni comuni a tutta la manifestazione delluniverso, ancora pi in evidenza attra- verso lespressione particolare della natura. Le costruzioni umane, dalle pi semplici alle pi strutturate, hanno in comune la tenden- geometria sacra Curatore: Enrica Battaglia
LA SIMBOLICA MAGIA DI UNA FOGLIA 27 za a riprodurre la realt circostante come un frattale dove sempre sar facile ritrovare una qualche afnit con il mondo vegetale, sia esso un ore o una foglia o un albero, osser- vato con lattenzione capace di percepirne la sintesi armonica che risuona dentro lanimo di chi prova gioia nellaccordare gli strumenti musicali della propria coscienza. Per carpire in modo semplice le caratteristiche essen- ziali del mondo naturale dobbiamo entrare dentro di esso, sentendo come allo stesso modo stiamo entrando dentro di noi; in que- sto momento magico si accorderanno i toni e, anche se inconsapevolmente, avvertiremo un senso di pace che sovviene nel sentirci vibrare in armonia con il creato, sia esso un bosco, un albero, un ore o una foglia ma- gari una foglia che con leggiadra grazia sta cadendo dal ramo che lha accolta, che lha nutrita durante la sua breve, seppur impor- tante vita. Anche attraverso di lei il miracolo della vita ha assolto alla sua funzione: liberare parti di ossigeno nellatmosfera, nutrimento essenziale per la vita su questo meraviglio- so pianeta, lequivalente degli atomi di gioia che un cuore elevato pu emanare nelletere donando pace a chi gli sta accanto. Lo studio scientico delle piante materia della botani- ca, la disciplina della biologia che si occupa di conoscere la struttura anatomica e siologi- ca di tutti gli organismi vegetali, di analizzar- ne le funzioni ed il nutrimento che elargisce rendendo possibile la vita su questo pianeta. Prendiamo ad esempio gli studi fatti su una foglia, come quella caduta dallalbero di cui prima raccontavo, sono stupefacenti! Dalla denizione di Wikipedia: La foglia denita come un organo delle piante specializzato per la fotosintesi clorolliana. Per questo scopo una foglia normalmente piatta e sottile per poter cos esporre i cloroplasti alla luce del sole e far si che la luce penetri completamen- te nei tessuti. Le foglie sono inoltre gli organi in cui, nella maggior parte delle piante, hanno luogo la respirazione e la guttazione (fuoriu- scita dacqua che permette la traspirazione quando le condizioni atmosferiche sono sfa- vorevoli). Le foglie possono immagazzinare elementi e acqua ed in alcune piante le loro forme sono modicate per altri scopi. Ri- guardo alladdentrarsi sulla struttura, anato- mia e classicazione di una foglia rimando a fonti specializzate sullargomento, mentre per il mio scopo i semplici precetti che ho enunciato possono essere daiuto in questo articolo per renderci conto della complessit funzionale di un piccolo organo vivente come la foglia, una foglia qualunque che nei giorni che precedono la primavera sente la vita che si fa strada nella legnosit di un ramo ossuto reduce del freddo e del gelo dellinverno che ha preceduto la bella stagione. La durezza di quel ramo diviene tenerezza e i primi butti- ni verde chiaro fanno capolino, giorno dopo giorno crescono trasformando la forza vitale nella manifestazione di un organo capace di trasformare lanidride carbonica in glucosio e ossigeno, elementi importantissimi per ren- dere laria respirabile. La nostra foglia non crescer a caso, ma la sua anatomia presenta una perfezione accurata, avr una certa for- ma e nervatura, una distanza ritmica rispetto alle foglie che la precedono e che la seguono. Anche cos si esprimono le auriche armonie che contaminano lUniverso, attraverso la magia della vita di una foglia, un insieme di leggerezza, colore, forma e movimento capa- ci di ispirare pensieri damore nellanimo poe- ta che c in ognuno di noi. Enrica Battaglia 28 Purtroppo, sempre pi spesso, allinterno del- le nostre coscienze, accade questo: lasciamo troppo spazio alle nostre recriminazioni, alle nostre rabbie e alle nostre pretese, spesso di origine infantile, che vengono gonate come palloncini colorati da chi le usa come cibo astrale. Io ne so qualcosa... Come se non bastasse tutto il lavoro che ci fanno sulle coscienze, ci si mettono anche le linee toterapiche aliene. Nel mio percorso da erborista ho conosciuto ditte gestite da stregoni, ditte che vendevano prodotti che non contenevano nulla (sotto un aspetto to- terapico), ma oggi prende sempre pi piede la toterapia aliena. Ci sono pi ditte aliene con milioni di dipen- denti online, questo perch, spesso, sono ditte che lavorano in maniera occulta e sottile e che gestiscono il loro patrimonio via web. Ma perch loro funzionano e la nostra linea toterapica no? C un motivo predominante: lavidit. Questi signori agiscono sullavidit umana, perch, attraverso meccanismi di marketing che non vi sto a spiegare, ti assicurano unentrata, ma... e c sempre un ma! Ti obbligano, spes- so, a comprare ed usare i loro prodotti. Ahia- hihai!! Lessere umano, furbo come il due di coppe quando briscola bastoni! Ma possi- bile? Leggero legame, eh? Poi buoni i loro prodotti... solo le confezioni (spesso scure e repellenti) farebbero diventare inappetente il mio ingordissimo cane. Quello che mi irrita che lavorano sulla miseria delle persone, sia su quella emotiva (senn non accetterebbero di lavorare con loro) che su quella economica, che, ovviamente, vanno a braccetto. Generalmente sono ditte americane che usa- no nanotecnologie (gi la parola nano con me non va daccordo); a parte le questioni di ca- rattere personale... cosa ci si inla, davvero, attraverso quei bei cerotti che agiscono men- tre dormi? Poi ti svegli pi magro, pi forte, pi bello e... pi sintetico! Ma secondo voi gli antichi galenici usavano sali di silicio per curare la gente? Nanotecno- logie e toterapia coshanno in comune??? Io non ho, in campagna, vicino alle mie piante di menta, ciuf di nanoparticelle che cresco- no al sole... Dai, forza! Lo so che il tutto subito attira, che le cose facili sono le pi simpatiche a pelle. Ma se ci vogliamo un po di bene ora di smettere di venire a compromessi con la pu- tredine aliena; lasciate usare a loro il silicio, le nanotecnologie e largento colloidale! Voi usate le piante medicinali che questo piane- ta ci regala, con le loro interazioni, i loro ori meravigliosi e le loro propriet ancora incredi- bilmente sconosciute. Tutto questo mercato del nto naturale, anzi direi del costruisci il tuo corpo di sintesi senza Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati LALIENO TI CURA LA VITA 29 sforzi e senza stress, mi ha fatto molto pen- sare. Sicuramente non abbiamo i mezzi per affrontare un lancio nel mercato della linea Exalux, ma si radicato in me il desiderio di darmi una mossa e iniziare a far conoscere una linea toterapica vera, innovativa, ma soprattutto: una linea di luce. Exalux stata studiata solo ed esclusivamente per sanare i nostri corpi sici dallo schifo che respiriamo, dalle sostanze che ci irrorano continuamente sulla testa, dai cibi transgenici che mangiamo e anche dalle sostanze tossiche che come eccipienti addolciscono i nostri farmaci. Io sono stanca di una vita nta, sintetica, priva di contatto umano, dove, ahim, aiuterebbe una carezza... ma ti viene data la pillola! Lo dico ora, con un groppo alla gola, che sono qua in campagna con mio padre, burbero to- scanaccio di ottantanni che ha fatto la guerra e che si emoziona nel vedere crescere le sue carote!!! Non lo sa, non sa quello che vivia- mo in molti, di giorno e di notte, ma so che se fosse a conoscenza realmente di ci che faccio ne sarebbe orgoglioso. Non ho paura, cerco di non averne perch so che serve quello che diffondo e quello che ho creato. Non ho paura perch anche io penso ai bimbi bellissimi che ci sono in giro e alle persone che, come mio padre, amano la terra e la vita tutta, con tanta semplicit. La linea Exalux, un giorno, spazzer via la pu- tredine aliena e nalmente ci cureremo attra- verso lamore e la luce delle piante. Donatella Donati 30 Trattare tutti allo stesso modo (equanimit) diviene in pratica trattare ognuno in modo di- verso perch la vita una (ed equanime infatti), ma ognuno ne fa parte e vi parteci- pa nella e con la sua diversit. Quando sentii questa cosa la prima volta da Massimo Ro- dol anni e anni or sono ma sempre molto di moda come ogni vero insegnamento rimasi alquanto perplesso per lapparente paradosso, frutto di una mente, la mia, al- quanto limitata. Perch, tornando al nostro precedente articolo, effettivamente ed inelut- tabilmente, alla ne sempre un problema di udito. Ascolto-Comunicazione-Incontro: parlare con tutti signica parlare con ognuno in modo diverso, o meglio, considerando ef- fettivamente la sua diversit; questo richiede commensura in risposta a una certa mobilit di coscienza debitamente coltivata col pro- cesso meditativo, che si plasma, si adegua, nella direzione dellentrare in rapporto, dellin- contrare laltro, per comunicare appunto. Se poi tutto questo viene rapportato alla cop- pia, beh, potremmo dire simpaticamente: un vero e proprio marasma Ma dove si vuole arrivare, o meglio da dove si vuole partire? Dalla disponibilit allascolto, dallaccoglienza al riconoscimento, dalla discriminazione alla- pertura, dallincontro al contatto: ascoltare, sentire, parlare, comunicare, dialogare. Tecnicamente, strutturalmente, essendo i piani della personalit, mente-emozioni- corpo, necessariamente e adeguatamente, sfasati, per ognuno dei partners, non pu es- serci ancora, allinterno di quel famoso pro- cesso creativo, pi volte menzionato (ma mai abbastanza), pensiero-parola-azione, un us- so comunicativo coerente, armonico, utile ed efcace; scambio e comunicazione autentici insomma. La disponibilit allascolto, come gi afferma- to, non per nulla scontata, per cui, anche se ne siamo poco consapevoli, di fatto pi che dialoghi facciamo monologhi, in quanto non ascoltiamo noi stessi innanzi tutto, e di conseguenza anche chi abbiamo di fronte. Siamo, in qualche modo e da qualche parte, continuamente in fuga, da noi, dallaltro, dalla vita, appunto sconcertante ma interessan- te, no? un po come la questione dei due neuro- ni alla Giacobazzi: non si incontrano mai, in quanto uno cerca, laltro si nasconde E non affatto banale perch questo uno dei giochi preferiti nei rapporti di coppia (e prima ancora allinterno della coscienza di ognuno). E proprio in relazione i ruoli suddetti vengono scambiati con grande disinvoltura, per cui se ci sei scappo, se non ci sei ti corro dietro, ti attraggo per poi respingerti, e viceversa. Perch il problema sempre, in qualche modo, una mancanza dAmore, uno squilibrio La Coppia sul Sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini COMUNICAZIONE E INCONTRO (prima parte) 31 nel darlo e nel riceverlo, che trova le sue ra- dici di distorto sviluppo negli angusti pertugi ancorati ai nostri punti di ssit o limiti, se pi vi piace; comunicazione, questa, vista da unulteriore angolazione, considerando che il piano verbale il prodotto dei vari strati della coscienza. Quindi per comunicare con laltro veramente occorre certo una reale disponi- bilit allascolto, per cominciare, ma soprat- tutto di quei punti di ssit, o di sordit se preferite, cosa che richiede, ahinoi, non poca umilt. Umilt, umiliazione, parole che richia- mano per assonanza condizioni legate a debi- litanti stati di mestizia, di afizione, ma anche di rabbia e irritazione per reattivit, di sicuro sgradevoli e sofferenti, ma il punto sempre lignoranza, la cui glia prediletta, non scor- diamolo, la presunzione. Proviamo invece a considerare lumiliazione della personalit, poich di questo si tratta, di tutto ci che si lega come apparato distruttivo alla nostra coscienza, per considerare con attenzione e intenzione lespansione sapiente dellAni- ma che schiude le porte a qualit tuttaltro che pesanti e tristi, la famigerata gioia ad esempio, che solo a nominarla fa sgorgare una lacrimuccia di coccodrillo... Stiamo par- lando, nello specico, di comunicazione allin- terno della coscienza, quel dialogo tra Anima e personalit che alla base di ogni vero percorso di consapevole trasformazione ed evoluzione. Perch se non sono disponibile ad ascoltare me stesso, se non mi accolgo, se non mi riconosco per ci che sono vera- mente per cambiare in meglio, come posso andare incontro allaltro per cercare e trovare un contatto, per comunicare veramente? Prendiamo ad esempio la repulsione che si manifesta sul piano verbale nella sua forma pi consueta, ossia come recriminazione. Ci che manifestiamo in realt, sempre perfet- to in quanto necessario per comprendere cosa c e perch c, ma il punto arriva- re a percepire quellenergia che di frequente ottunde una comunicazione partecipe e re- sponsabile. Perch effettivamente, al di l di quelli che possono essere, per ognuno, livelli di consapevolezza diversi pi o meno evoluti, nch non c libert piena, c comunque una parte della coscienza che genera repul- sione, quindi recrimina. Vi risulta? Questo si riversa nella comunicazione e nel- la conseguente possibilit di dialogo, leggi incontro, in relazione, e possiamo tranquil- lamente dire, da questo punto di vista, che siamo proprio tutti per strada. Ma la bellezza della comunicazione diviene, allora, tangibile possibilit della manifestazio- ne di quel Verbo che emanazione dellAni- ma. Ma cosa vuole dire poi? Che il dialogo, vero, possibile, ora, diviene il terreno elettivo per uno scambio dAmore reale e non teorico, che nutre e rende partecipi alla vita, certo, ma parte dalla relazione di coppia, cos importan- te per levoluzione delluomo sulla terra. Alla prossima puntata Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini 32 Tempo fa, svegliandomi una mattina, ho sen- tito realizzarsi in me una connessione che mi permetteva di accedere ad una maggiore unione e, soprattutto, poterla mettere in pra- tica. La comprensione dellunione che si pu realizzare in ognuno di noi presente in ogni istante della nostra vita, intrisa di quellener- gia che, se compresa e attuata, potr schiari- re le nostre esistenze rendendole in grado di esprimere una sempre maggiore verit. Ogni volta ritrovo tutto questo nelle relazioni e nel modo in cui le agiamo, sperimentando il tut- to nelle nostre vite, superando i livelli di cui sono composte, attraverso la fatica che, per fortuna, non pu essere evitata. La fatica che sto sperimentando mi risulta sempre meno pesante, ci dovuto al fatto che ho sempre pi presente il piacere che ho davanti a me, il piacere del compimento che incarna lamore, lamore della vita che vuole essere. Partendo da questa affermazione vi voglio portare ad una maggiore comprensio- ne del signicato della crescita, intesa come maturazione su tutti i piani della vita, riferita in modo particolare ai nostri gli, i quali, sempre pi velocemente, hanno modo di accresce- re nuove possibilit di sentire e discriminare. Questa la magia dellevoluzione che, se la comprendesse Piero Angela, potrebbe co- struirci un documentario di sicuro interesse. La fatica che ogni giorno comporta lagire in- veste miriadi di connessioni attraverso tutti i piani della vita, le quali, concorrono alla re- alizzazione sul piano sico, alimentando una sempre maggiore unione di tutti i nostri ap- parati esoterici ed essoterici. A questo punto chi, almeno una volta, non ha affermato di abbandonare tutto e andare su unisola famo- sa (ho detto famosa non lisola dei famosi) a vendere gelati e a riposarsi sotto il palmeto? Si la via pi breve spesse volte attrae (ma sar la via pi breve?) e poi, sar ci che ve- ramente vogliamo realizzare, oppure esiste altro che a diretto contatto con la nostra es- senza? Come diceva una vecchia pubblicit << meditate gente meditate >>. Devo aver letto, in qualche testo esoterico di colore blu (tale la tinta della collana di Alice Ann Bailey), qualcosa che rimasto impresso nel mio cuore, visto che continuo a ripetere che Ges il nostro punto di riferimento nel portare a compimento nella materia lamore, avendo incarnato questa qualit e, attraver- so di essa, continuando a benedire lumanit afnch possa accrescere la sua capacit di unire. Occorre maturare una notevole dose di umil- t per recepire questo messaggio e farlo no- stro durante tutti i giorni della nostra vita. Per quanto mi riguarda, auspico che, allinterno di questa fatica, ci siano i presupposti di una fu- tura crescita, dove lamore possa instaurare Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani NELLA FATICA QUOTIDIANA CHE SI PU ESPRIMERE LAMORE 33 retti rapporti umani, attraverso relazioni pi consapevoli, le quali porteranno allapertura di una nuova Era, durante la quale costruire forme adeguate alla Vita che vuole imprimere la sua manifestazione. Per fare ci, dobbiamo iniziare nel piccolo a vedere le azioni che com- piamo quotidianamente con atteggiamento amorevole, tenendo conto delle nostre cat- tive inclinazioni dettate da istinti egoistici e separativi, le quali risiedono nel cuore e nella pancia degli esseri umani. Questi istinti do- vranno essere vinti e trasformati dagli uomini in ogni esperienza della loro vita, in questo modo saremo riportati alla fatica che risiede nel costruire e nellessere sempre pi pre- senti, disponibili a plasmarci attraverso le tre potenti energie della Vita, espressione della Volont, dellAmore e dellIntelligenza. La materia il contenitore che ci permette di sperimentare e di vericare attraverso le nostre azioni, le energie che si muovono in noi. La materia la Madre che racchiude larchetipo universale della crescita, potendo affermare che << Io mi ricordo della Madre e dellintero universo, che cre questo mondo, reale e irreale, e che il suo potere nei tre guna o qualit, lo protegge e dopo averlo di- strutto, ella ci gioca >>. Il gioco presente nella vita a tutti i livelli, attraverso il gioco che si impara, che si cre- sce ed attraverso il gioco che compiamo il processo di conoscenza che, in una profonda danza unisce le tre essenze Padre, Figlio e Spirito Santo, dalla cui unione cresce lamore. Pensando a questo mi sorge sempre limma- gine di noi adulti, quando a nostra volta erava- mo bambini alle prese con la vita, imparando ci che non avremmo mai scordato nellarco della nostra esistenza, irrorati da un profondo amore che lanima sprigiona nel riconosce- re il gioco della vita in ogni cosa che vede e compie. Il bambino sostenuto da una consapevo- lezza pi sottile che deriva dalla vita stessa poi, la sua presenza sembra afevolirsi, come se una parte di noi fosse andata al bazar a esaudire i suoi desideri, scordando la propria essenza per poi ricordarsene attraverso i con- itti del vivere, snebbiandosi e riconoscendo la strada di casa. Ges diceva che per accedere al Regno dei Cieli occorreva ritornare bambini, di questo sono sicura, certa che prima o poi ognuno di noi acceder a questa possibilit, facendo lo sforzo adeguato, ritrovando i campi nei qua- li giocavamo da bambini e che ancora sono presenti nella nostra coscienza, campi che sapranno nutrirci nuovamente nel momento in cui potremo ritornare ad accedervima questa unaltra storia. Anna Grazia Fiorani 34 Voler aiutare non basta, come non basta es- serne entusiasti. Il burnout un tipo di esau- rimento che pu coinvolgere tutta la persona in modi e gradi diversi: sicamente, emoti- vamente, intellettualmente, socialmente e spiritualmente. Ci che si fa perde mano a mano signicato e direzione. Lo scopo per il quale uno lavorava e la visione del mondo che dava senso alla sua vita sono spesso al- terati, o in forte crisi. A cascarci dentro sono quelli che nel lavoro si buttano con pi entu- siasmo. Il burnout non scoppia da un giorno allaltro: un processo a pi fasi. La prima legata allentusiasmo idealistico, tipico di chi si sente chiamato a salvare il mondo. Le difcolt non fanno paura. Scarsa la capaci- t di valutare la realt tenendola distinta dal sogno, separando le illusioni dalle possibilit reali. Dopo un po di tempo appaiono i primi segni della fatica, lindividuo sembra girare a vuoto. il momento del risveglio dal sogno. C bisogno di risultati per rinforzare la pro- pria autostima. la seconda tappa, quella della stagnazione, seguita dalla frustrazione. Gli ostacoli adesso diventano insormontabi- li. Lindividuo si sente bloccato. Il confronto tra lideale e la realt sempre pi grande e incolmabile, e diventa bruciante. Alla fru- strazione e alla disillusione subentra la sensa- zione di fallimento, e lautostima va a picco. Dal dubbio sulle proprie capacit si passa al dubbio sul signicato stesso del lavoro che si sta facendo e sul proprio valore; dai sen- si di colpa a un vissuto di vergogna per non essere allaltezza del compito. Si presentano sintomi di ansia, di apprensione per il futu- ro. Disturbi psicosomatici cominciano a farsi sentire associati ad un senso di impotenza, la sensazione di non aver il potere di cambiare le cose. Ci si accorge improvvisamente che la formazione non stata adeguata. Se la cri- si non viene creativamente superata, si cade nellapatia, nella freddezza emotiva e nellim- personalit relazionale; la fase centrale del burnout. il fallimento di una buona empatia. Il lavoro non d soddisfazioni, diventa pesan- te e senza senso. Si ha contemporaneamen- te la sensazione di essere come in trappola, di soffrire ma di non poter scappare. Cresco- no le fantasie di cambiare lavoro. In questa fase, niente va pi, n il lavoro, n la vita per- sonale, n la salute. Siamo a una specie di morte professionale nella quale anche i prin- cipi morali, che tanto motivavano allinizio, ri- schiano di perdersi. Prevenire il burnout vuol dire lavorare sui propri ideali, su aspettative e domande che altri hanno o che noi stessi col- tiviamo sul nostro lavoro. Averlo vissuto ti co- stringe a cercare di conoscere te stesso. Una pi chiara denizione del proprio ruolo con pi realistici obiettivi un passo essenziale per prevenire tensioni e burnout, e per rinfor- La Comunicazione Umana Curatore: Anna Maria Fabene UNO STRESS CHIAMATO BURNOUT 35 zare la propria realistica identit e autostima. Fondamentale difendere la propria capacit di pensare, perch il bombardamento di infor- mazioni e di emozioni nisce per neutralizza- re, appunto, la capacit di pensare, e obbliga a rifugiarsi dietro gli automatismi. Il pensare aiuta a distaccarsi, a restituire una logica alla situazione, a meglio situare se stessi e ad or- ganizzarsi in modo coerente come individuo e come gruppo di lavoro. I dirigenti delle or- ganizzazioni spesso minimizzano o ignorano il burnout perch ritengono sia un problema del singolo, che non sia responsabilit del datore di lavoro, che non incida realmente nellor- ganizzazione. Il burnout invece ha costi alti, anche economici, per lorganizzazione stessa che, come prevenzione, dovrebbe favorire la ricerca dei valori e una migliore collaborazio- ne. Pensavo di poter affrontare ogni tipo di problema! Se ripenso al mio atteggiamento cos superciale quando ho accettato di oc- cuparmi di quella bambina...Una storia che si rivelata complessa e carica di cos tanto dolore che non ce lho fatta a starci dentro. Ripercorro le annotazioni sulla mia cartella clinica, pagine tte di riessioni sul lavoro svolto durante gli incontri, programmazioni che venivano rivalutate, note di disappunto per alcuni atteggiamenti troppo direttivi che avevo assunto nei confronti della bambina, commenti espressi dalla madre. Non ricorda- vo dessermi impegnata cos tanto! Ero riu- scita anche a creare una rete di collegamento con gli altri operatori che seguivano, come me, quella situazione. Mentre leggo quelle pagine, sento di immergermi nuovamente in quel clima, sono di nuovo l, nel passato. Tut- to come allora. No, per fortuna non cos, solo un ricordo! Sono salva, sono riuscita a sfuggire a quella morsa mortale che lenta- mente mi stava annientando. Ricordo lentu- siasmo dellinizio, quando accettai di occu- parmi di quel caso, incurante degli sguardi e del disincanto dei colleghi che, prima di me, avevano avuto a che fare con quella storia. Tutti, a cominciare dal medico di riferimen- to del gruppo, gli specialisti di chiara fama, i vari operatori, gli insegnanti, tutti erano sta- ti prima esaltati e poi denigrati, minacciati e poi sostituiti. Nessun medico specialista, secondo la madre, doveva diagnosticare che la bambina era autistica, pena la denuncia. La familiarit presente per quella patologia, la comparsa al secondo anno dei gravi pro- blemi relazionali e comportamentali, la restri- zione degli interessi, le stereotipie motorie, la selettivit nel cibo, lestrema sensibilit al rumore, lassenza di ogni forma di comu- nicazione, tutto veniva negato dalla madre e ricondotto a problematiche del linguaggio. Lassenza di alleanza terapeutica comportava anche la divergenza negli obiettivi da raggiun- gere a breve e medio termine. Gli obiettivi per la madre convergevano esclusivamente sul raggiungimento del linguaggio verbale e sulle competenze didattiche, tutto il resto era di contorno. Ci voleva tanto tempo per poter stabilire una comunicazione con la bambina. Era difcile entrare nel suo mondo dal quale ti teneva fuori. Stavi l ad osservarla mentre faceva girare un oggetto con tanta abilit, immersa nei riessi di luce che si creavano. Solo per brevi momenti potevi condividere un gioco: le bolle di sapone da far volare, una pallina da lanciare, poi basta, tutto si richiude- va e tu eri di nuovo fuori. Allemergere di una forma, seppur primitiva, di partecipazione da parte della bambina che si attivava solo se riusciva ad accontentare la madre scatta- va un perverso automatismo che spingeva 36 questultima ad innalzare il livello delle richie- ste. La ricerca di nuovi specialisti e nuove metodologie vanicava tutto il lavoro com- piuto. Gli obiettivi da raggiungere a breve ter- mine erano minimi, limitati a qualche suono associato al gesto per esprimere un bisogno. Tanta roba per la bambina, troppo poco per la madre ed il padre. Il ritorno alla normalit era il loro obiettivo. Lentamente, dentro di me, la partecipazione emotiva stava prendendo il sopravvento su quella cognitiva. Finito il lavoro mi portavo a casa quelle emozioni in- tense. Il pianto e le grida della bambina, la rabbia della madre sempre insoddisfatta e di nuovo in cerca di rimedi miracolosi. Quella gara non poteva essere mai vinta! Essa in realt nascondeva una vera e propria trap- pola: il perpetuarsi innito di un eterno circu- ito alimentato dal rancore, dalla mancanza di comprensione e di amore. Ancora una volta, nel cercare di aiutare gli altri, avevo sperato di rimarginare le mie vecchie ferite e di tenere sotto controllo i miei problemi. Anna Maria Fabene Credo sia la frase pi ripetuta durante il giorno nei discorsi della gente, in qualsiasi anfratto di societ italiana: c crisi accompagnata spes- so da un atteggiamento passivo del tipo che ci posso fare? Al tempo stesso sta formicolando come un la- mento sordo di fondo, un desiderio di ribellione pi o meno consapevole, che prende diverse sfumature e che, se solleticato, esplode sfu- mandosi nel piacere di condividere con qualcu- no quella tensione. Basta dare il LA e tutti ma proprio tutti hanno qualcosa da dire su questa maledetta crisi. Il mio sguardo in questo momento sulla massa, non sulllite che ancora riesce a speculare ai danni di molti. Abbiamo tutti perso qualcosa con questa crisi, c chi se n reso conto e chi ahim ancora non ha ben inquadrato il problema, aiutato dalla pensione che, seppur diminuita di qualche de- cina deuro, continua ad arrivare, o da profes- sioni che al momento risultano essere ancora intoccate; ma cosa sta succedendo al mondo del lavoro? LItalia in vendita! Le piccole e medie azien- de stanno soccombendo! La nota di base lo sconforto, perch la motivazione che spingeva gli anni scorsi a proseguire nella lotta alla so- pravvivenza scale e di mercato, nonostante tutto, si sta esaurendo; perch? Perch non ne vale la pena, perch meglio spostarsi alle- stero, perch una lotta iniqua, ad armi impari, questo dice la gente. Mancano i soldi, le attivit sono in sofferenza, si lavora per pagare i costi vivi dellazienda, e c chi deve attingere a ingenti risorse accantonate negli anni passati per restare a galla oggi. Un esercito di persone in cassa integrazione, che ahim si sta abituando a non lavorare, e unaltra fetta che prova invece a rifarsi un futuro reinventandosi un lavoro ad ogni et, non aven- do per spesso sufcienti competenze profes- sionali, emotive, e soprattutto con pochissime risorse nanziarie. Questo lo spaccato di vita economica nella zona in cui vivo, non credo sia molto diverso altrove. Non si pu sopravvivere a lungo in un mercato spietato com quello di oggi, e con un merca- to fermo perch non ci sono soldi da spende- re. Che futuro possono avere queste realt? E non credo oltremodo ci si possa permettere di improvvisarsi imprenditori in una societ ormai satura di pressappochisti. Limprenditore ex capitano di ventura al ser- vizio di principi e potenti... colui che contribui- sce a sviluppare nuovi prodotti, nuovi mercati, o nuovi mezzi di produzione, stimolando la crea- zione di nuova ricchezza e valore, sottoforma di servizi utili alla societ! altres colui che prende su di s la responsabi- lit di eseguire un lavoro che richiede limpiego Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin C CRISI!!! 37 di pi persone, dovrebbe quindi essere un lea- der, un assertivo, un autorevole (teoricamente). I grandi imprenditori italiani? Sono sotto gli oc- chi di tutti (lascio ad ognuno intima considera- zione). I nuovi imprenditori della crisi? Sono piccole, microscopiche realt, prive di fondamenta, con pochi sogni, mezzi insufcienti e competenze scarse; mancano una formazione adeguata, una predisposizione al sacricio, lamara consapevo- lezza che oggi si lavora 12 14 ore al giorno per portare a casa uno stipendio miserabile, manca uno spirito imprenditoriale capace di sostenerti durante i bassi siologici dellattivit, che oggi ci sono, eccome se ci sono, magari sfruttandoli per diversicare, proporre, rilanciare in armonia e nel rispetto della vita; mancano forza e re- sponsabilit. Nella vita di molti, compresa la mia, sono sfu- mate certezze, progettualit, possibilit di mo- vimento, potere dacquisto, sviluppo creativo, economico e molto altro. C bisogno di ricominciare ma da dove? Dopo un naturale periodo di riassestamento in cui davvero devi fermare tutto, mente compre- sa, perch la strada percorsa non ha portato i risultati sperati, e non ancora ben chiaro per- ch, necessario andare avanti e progettare qualcosa di diverso; non c tempo da perdere in recriminazioni, sconforti, ingiustizie subite, tanto le cose non cambiano se non le facciamo cambiare noi. Bisogna aprire gli occhi e cominciare a darsi una mano, si pu trovare ristoro nel piacere dello stare insieme perch in questa maledetta cri- si non siamo soli! Credo si possa ricominciare dal basso, perch dallalto abbiamo ricevuto solo tasse da paga- re, e una gran burocrazia soffocante ogni nostra spinta vitale, economica o sociale che sia. un momentaccio, diciamolo, dove non si sa bene da che parte girarsi per avere una boccata di ossigeno, ma lo sforzo deve essere quello di spingersi oltre, oltre questa quotidianit malata, deprimente, inquinante da tutti i punti di vista, e a volte c proprio bisogno di un deciso colpo di reni, uno scatto di adrenalina che ti innalza da quello stato indenibile. Oggi nel silenzio di molti ci si trova ad accettare condizioni inusitate, non va bene, non va bene per niente! La vita VITA! energia, gioia, for- za, grinta, cos si vive, non in quel piattume che condividiamo oggigiorno, con le teste chinate su un cellulare o su un tablet, chattando 12 ore in internet. C il sole fuori, un po velato ma c c caldo fuori, estate! Il mare risveglia i sensi! C una meravigliosa forza dietro allessere pre- senti a quello che si e a quello che si fa, ora! Sembra invece di vivere in corsa su rotaie prestabilite articialmente stiamo tutti cor- rendo ma verso dove? C bisogno di fermarsi un attimo e ritrovare il proprio ritmo, il ritmo della vita, il ritmo della na- tura, quella da dove proveniamo, perch la vita vissuta in questo modo pi bella anche se de- cisamente imperfetta! pi ricca anche se con il conto in rosso! Ed soprattutto meravigliosa- mente UMANA! Diana Ferrazin 38 www.yogavitaesalute.it Il Portale della Consapevolezza Cera una volta, e c ancora, Atman, associazione per lo studio del Raja Yoga e delleso- terismo, che dal 1994, ormai da diciotto anni, un serio punto di riferimento in Italia per la conoscenza e la pratica dello yoga e di tutto ci che serve a comprendere e trasformare la propria coscienza. Cera una volta, e c ancora, Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esoteri- ci, che dal 1996, da sedici anni, forma persone che vogliono veramente prendersi cura di s e degli altri. Oggi c anche la Draco Edizioni e la rivista esoterica Il Discepolo, nate per codifcare e diffondere lesperienza di questo lungo periodo, per poter servire ancora meglio una umanit allo sbando in questo periodo di grande crisi. Tutto ci diventato ora una vera e propria scuola: Agnihotri - I Custodi del Fuoco - Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco - Scuola di Yoga, Vita e Salute, che strutturata come un percorso completo, in grado di accompa- gnare il ricercatore, dai suoi primi passi sul Sentiero della conoscenza di s, fno alla consapevolezza diretta delle realt pi profonde dellesistenza. Ed infne, ora attivo un nuovo portale sul web, denominato Yoga, Vita e Salu- te, il quale, oltre a contenere tutti i riferimenti alle attivit gi esistenti, propone di- scussioni su un vasto panorama di argomenti, di grande attualit, sulle quali offria- mo il punto di vista proprio di chi ricerca linnocuit come regola di vita. Su questo portale, oltre ad essere presenti tutte le attivit della scuola Agnihotri, trova posto un blog\giornale dal nome La Finestra sul Mondo, il quale, oltre a discutere delle pi sva- riate tematiche, ospita anche lattivit del RIP, ossia Riprendiamoci il Pianeta, che si occupa pi da vicino delle emergenze vitali del pianeta. attivo anche uno spazio de- dicato alla Psicologia dello Yoga. Esiste anche, di supporto a questultimo spazio, la possibilit di fruire di un servizio di Web Therapy, una nostra creazione, che ha lintento di sostenere energeticamente le persone che ne facciano richiesta. Non mancano insegnamenti sullo yoga, sia nei suoi aspetti pi divulgativi che in quelli pi scientifci, tenuti dal gruppo di insegnanti della scuola e dal suo fondato- re, Massimo Rodolf, ed infne potete trovare anche uno spazio dedicato ai bam- bini e alleducazione allinnocuit. Ovviamente anche possibile trovare tutte le pubblicazioni della Draco Edizioni e scaricare il pdf, o ordinare il cartaceo, della rivista Il Discepolo. Insomma direi che abbiamo lambizione di diventare IL portale di riferimento per tutti coloro che si vogliono dedicare seriamente alla ricerca di s, alla conoscenza del mondo e al servizio dellumanit. Yoga Vita e Salute www.yogavitaesalute.it Dieci week end allanno per tre anni di intenso studio e di profonda alchimia spirituale. La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabilmente la propria coscienza sul piano dellanima, re- quisito fondamentale per poter operare nel campo della guarigione esoterica. Il program- ma, estremamente vasto, spazier dalla conoscenza dei chakra, dellaura, dei corpi sottili, al karma, alla psicologia esoterica, alla conoscenza e alluso dellenergie di raggio. Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far fuire lenergia dellanima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo pu avvenire in pratica. Liscrizione alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della trasformazione del proprio s inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi precisi intenti sappia che non potr essere accettato nella scuola, che sar fra laltro a numero chiuso. Torino Isa Neroni cell. 339 5331650 sede.torino@scuolaenergheia.it Bergamo Roberto Rovatti cell. 347 3930476 sede.bergamo@scuolaenergheia.it Milano Luca Gazzetti cell. 333 8395180 sede.milano@scuolaenergheia.it Padova Donatella Donati cell. 333 2264854 sede.padova@scuolaenergheia.it Modena Anna Grazia Fiorani cell. 339 8476284 sede.modena@scuolaenergheia.it Firenze Anna Todisco cell. 328 9636352 sede.frenze@scuolaenergheia.it Roma Luca Tomberli cell. 328 3122520 sede.roma@scuolaenergheia.it Lecce Giovanna Spinelli cell. 328 7734551 sede.lecce@scuolaenergheia.it www.yogavitaesalute.it/agnihotri-la-scuola