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VERBALI delle Conferenze di servizi tenutesi in data 31-1-07, 21-11-07, 31-1-08, 20-2-08 e 19-3-08;
INCONTRO INFORMATIVO ISTRUTTORIA A.I.A. 15 DICEMBRE 2004
CONFERENZA DI SERVIZI ISTRUTTORIA A.I.A. 31 GENNAIO 2007
NOTA PROT 86889 18.12. 2006
CONFERENZA SERVIZI AI SENSI ART 269 D. LGS 152 206 04 LUGLIO 2007
NOTA PROT 45549 15 GIUGNO 2007
CONFERENZA SERVIZI AI SENSI ART 269 D. LGS 152 206 17 OTTOBR 2007
NOTA PROT 73956 11 OTTOBRE 2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. 05 DICEMBRE 2007
NOTA PROT 770038 01.10. 2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. 14 NOVEMBR 2007
NOTA PROT 76775 26.10. 2007 ANNULLA CONFERENZA 05.12.2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. DECISORIA 21 NOVEMBR 2007
NOTA PROT 77659 26.10. 2007 ANNULLA CONFERENZA 14.11.2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. DECISORIA 31 GENNAIO 2008
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. DECISORIA 20 FEBBRAIO 2008
NOTA PROT 10672 07.02. 2008
CONFERENZA DI SERVIZI 19 MARZO 2008
NOTA PROT 16584 26.02. 2008
Conferenze di servizi servizio 3 diretto dal dr. Anzà Salvatore:
OGGETTO: Richiesta di modifica dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell’art 269 del D Lgs 3.4.06 n 152
CONFERENZA CONCESSIONE PET-COKE 04.07.2007 NOTA PROT 45549 15 GIUGNO 2007
CONFERENZA CONCESSIONE PET-COKE 17.10.2007 NOTA PROT 73956 11 OTTOBRE 2007
TAVOLO TECNICO ASSESSORE PREFETTO SINDACATI CONCESSIONE PETCOKE 22 OTTOBRE 2007
CONFERENZA CONCESSIONE PET-COKE 05.12.2007 RINVIATA
L’ANNO 2007 SI VERIFICA UNA SORTA DI SOVRAPPOSIZIONE DEL SERVIZIO 3 CON IL SERVIZIO 2
L'UFFICIO DIRETTO DA SANSONE CON REPOSNSABILE DEL PROCEDIMENTO ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO CONTRO L'UFFICIO RETTO DAL DR. ANZA'?
LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA SIA NEGLI OGGETTI DELLE CONFERENZE DI SERVIZI SIA NELL'ACCAVALLARSI DELLE CONFERENZE FORSE FINALIZZATE AL SEMPLICE SCOPO DI CONCEDERE ALLA ITALCEMENTI L’UTILIZZO DEL PET-COKE?
IL SERVIZIO 3 IL 4 LUGLIO 2007 ED IL 17 OTTOBRE 2007 SVOLGE 2 CONFERENZE DI SERVIZI AI SENZI ARTICOLO 269 DEL D LGS 3 APRILE 2006 152
NONOSTANTE L’AVVIO DELLA PROCEDURA A.I.A. INIZIATASI CON L'INCONTRO INFORMATIVO DEL 15 12 2004 E LA CONFERENZA DI SERVIZI DEL 31.01.07 PROCEDURA A.I.A.
ALLEGATO A CONFERENZA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCEDIMENTO ARCH GIANFRANCO CANNOVA NESSUNO DEI PARTECIPANTI CONOSCE PROGETTO 31 GENNAIO 2007
ALLEGATO B 21 NOV 2007 CONFERENZA DECISORIA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCEDIMENTO ARCH GIANFRANCO CANNOVA VIA IN FASE ISTRUTTORIA PETCOKE RUMORE VIBRAZIONI
ALLEGATO B1 31 GENNAIO 2008 CONFERENZA DECISORIA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCED ARCH GIANFRANCO CANNOVA ITALCEMENTI NO CONVERSIONE SI PETCOKE SOVRAINTENDENZA NON HA PROGETTO
ALLEGATO C 20 FEBBRAIO 2008 CONFERENZA DECISORIA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCED ARCH GIANFRANCO CANNOVA ASL NON CONOSCE PROGETTO SANSONE PETCOKE CENTRALINE STUDIO INCIDENZA UTILE PER A.I.A.
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA ISOLA DELLE FEMMINE
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.com/
Judul Asli
Genchi 2002 23 Luglio Area Ad Alto Rischio Ambientalepriolo Augusta a Senato Della Repubblica
VERBALI delle Conferenze di servizi tenutesi in data 31-1-07, 21-11-07, 31-1-08, 20-2-08 e 19-3-08;
INCONTRO INFORMATIVO ISTRUTTORIA A.I.A. 15 DICEMBRE 2004
CONFERENZA DI SERVIZI ISTRUTTORIA A.I.A. 31 GENNAIO 2007
NOTA PROT 86889 18.12. 2006
CONFERENZA SERVIZI AI SENSI ART 269 D. LGS 152 206 04 LUGLIO 2007
NOTA PROT 45549 15 GIUGNO 2007
CONFERENZA SERVIZI AI SENSI ART 269 D. LGS 152 206 17 OTTOBR 2007
NOTA PROT 73956 11 OTTOBRE 2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. 05 DICEMBRE 2007
NOTA PROT 770038 01.10. 2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. 14 NOVEMBR 2007
NOTA PROT 76775 26.10. 2007 ANNULLA CONFERENZA 05.12.2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. DECISORIA 21 NOVEMBR 2007
NOTA PROT 77659 26.10. 2007 ANNULLA CONFERENZA 14.11.2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. DECISORIA 31 GENNAIO 2008
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. DECISORIA 20 FEBBRAIO 2008
NOTA PROT 10672 07.02. 2008
CONFERENZA DI SERVIZI 19 MARZO 2008
NOTA PROT 16584 26.02. 2008
Conferenze di servizi servizio 3 diretto dal dr. Anzà Salvatore:
OGGETTO: Richiesta di modifica dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell’art 269 del D Lgs 3.4.06 n 152
CONFERENZA CONCESSIONE PET-COKE 04.07.2007 NOTA PROT 45549 15 GIUGNO 2007
CONFERENZA CONCESSIONE PET-COKE 17.10.2007 NOTA PROT 73956 11 OTTOBRE 2007
TAVOLO TECNICO ASSESSORE PREFETTO SINDACATI CONCESSIONE PETCOKE 22 OTTOBRE 2007
CONFERENZA CONCESSIONE PET-COKE 05.12.2007 RINVIATA
L’ANNO 2007 SI VERIFICA UNA SORTA DI SOVRAPPOSIZIONE DEL SERVIZIO 3 CON IL SERVIZIO 2
L'UFFICIO DIRETTO DA SANSONE CON REPOSNSABILE DEL PROCEDIMENTO ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO CONTRO L'UFFICIO RETTO DAL DR. ANZA'?
LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA SIA NEGLI OGGETTI DELLE CONFERENZE DI SERVIZI SIA NELL'ACCAVALLARSI DELLE CONFERENZE FORSE FINALIZZATE AL SEMPLICE SCOPO DI CONCEDERE ALLA ITALCEMENTI L’UTILIZZO DEL PET-COKE?
IL SERVIZIO 3 IL 4 LUGLIO 2007 ED IL 17 OTTOBRE 2007 SVOLGE 2 CONFERENZE DI SERVIZI AI SENZI ARTICOLO 269 DEL D LGS 3 APRILE 2006 152
NONOSTANTE L’AVVIO DELLA PROCEDURA A.I.A. INIZIATASI CON L'INCONTRO INFORMATIVO DEL 15 12 2004 E LA CONFERENZA DI SERVIZI DEL 31.01.07 PROCEDURA A.I.A.
ALLEGATO A CONFERENZA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCEDIMENTO ARCH GIANFRANCO CANNOVA NESSUNO DEI PARTECIPANTI CONOSCE PROGETTO 31 GENNAIO 2007
ALLEGATO B 21 NOV 2007 CONFERENZA DECISORIA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCEDIMENTO ARCH GIANFRANCO CANNOVA VIA IN FASE ISTRUTTORIA PETCOKE RUMORE VIBRAZIONI
ALLEGATO B1 31 GENNAIO 2008 CONFERENZA DECISORIA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCED ARCH GIANFRANCO CANNOVA ITALCEMENTI NO CONVERSIONE SI PETCOKE SOVRAINTENDENZA NON HA PROGETTO
ALLEGATO C 20 FEBBRAIO 2008 CONFERENZA DECISORIA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCED ARCH GIANFRANCO CANNOVA ASL NON CONOSCE PROGETTO SANSONE PETCOKE CENTRALINE STUDIO INCIDENZA UTILE PER A.I.A.
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA ISOLA DELLE FEMMINE
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VERBALI delle Conferenze di servizi tenutesi in data 31-1-07, 21-11-07, 31-1-08, 20-2-08 e 19-3-08;
INCONTRO INFORMATIVO ISTRUTTORIA A.I.A. 15 DICEMBRE 2004
CONFERENZA DI SERVIZI ISTRUTTORIA A.I.A. 31 GENNAIO 2007
NOTA PROT 86889 18.12. 2006
CONFERENZA SERVIZI AI SENSI ART 269 D. LGS 152 206 04 LUGLIO 2007
NOTA PROT 45549 15 GIUGNO 2007
CONFERENZA SERVIZI AI SENSI ART 269 D. LGS 152 206 17 OTTOBR 2007
NOTA PROT 73956 11 OTTOBRE 2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. 05 DICEMBRE 2007
NOTA PROT 770038 01.10. 2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. 14 NOVEMBR 2007
NOTA PROT 76775 26.10. 2007 ANNULLA CONFERENZA 05.12.2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. DECISORIA 21 NOVEMBR 2007
NOTA PROT 77659 26.10. 2007 ANNULLA CONFERENZA 14.11.2007
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. DECISORIA 31 GENNAIO 2008
CONFERENZA DI SERVIZI A.I.A. DECISORIA 20 FEBBRAIO 2008
NOTA PROT 10672 07.02. 2008
CONFERENZA DI SERVIZI 19 MARZO 2008
NOTA PROT 16584 26.02. 2008
Conferenze di servizi servizio 3 diretto dal dr. Anzà Salvatore:
OGGETTO: Richiesta di modifica dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell’art 269 del D Lgs 3.4.06 n 152
CONFERENZA CONCESSIONE PET-COKE 04.07.2007 NOTA PROT 45549 15 GIUGNO 2007
CONFERENZA CONCESSIONE PET-COKE 17.10.2007 NOTA PROT 73956 11 OTTOBRE 2007
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CONFERENZA CONCESSIONE PET-COKE 05.12.2007 RINVIATA
L’ANNO 2007 SI VERIFICA UNA SORTA DI SOVRAPPOSIZIONE DEL SERVIZIO 3 CON IL SERVIZIO 2
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IL SERVIZIO 3 IL 4 LUGLIO 2007 ED IL 17 OTTOBRE 2007 SVOLGE 2 CONFERENZE DI SERVIZI AI SENZI ARTICOLO 269 DEL D LGS 3 APRILE 2006 152
NONOSTANTE L’AVVIO DELLA PROCEDURA A.I.A. INIZIATASI CON L'INCONTRO INFORMATIVO DEL 15 12 2004 E LA CONFERENZA DI SERVIZI DEL 31.01.07 PROCEDURA A.I.A.
ALLEGATO A CONFERENZA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCEDIMENTO ARCH GIANFRANCO CANNOVA NESSUNO DEI PARTECIPANTI CONOSCE PROGETTO 31 GENNAIO 2007
ALLEGATO B 21 NOV 2007 CONFERENZA DECISORIA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCEDIMENTO ARCH GIANFRANCO CANNOVA VIA IN FASE ISTRUTTORIA PETCOKE RUMORE VIBRAZIONI
ALLEGATO B1 31 GENNAIO 2008 CONFERENZA DECISORIA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCED ARCH GIANFRANCO CANNOVA ITALCEMENTI NO CONVERSIONE SI PETCOKE SOVRAINTENDENZA NON HA PROGETTO
ALLEGATO C 20 FEBBRAIO 2008 CONFERENZA DECISORIA SERVIZI PROCEDURA A.I.A. RESPONSABILE PROCED ARCH GIANFRANCO CANNOVA ASL NON CONOSCE PROGETTO SANSONE PETCOKE CENTRALINE STUDIO INCIDENZA UTILE PER A.I.A.
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA ISOLA DELLE FEMMINE
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ognnd0tge d0egn03A 0n nI r 032230agnd r sg0 G aM B R0
A CONCLUSIONE DELLINDAGINE CONOSCITIVA
Comunicato alla Presidenza il 23 luglio 2002
Bonifica dellarea industriale di Priolo-Augusta
Nella disanima dei siti inquinati nazionali assume rilievo di particolare criticita` la situazione dellarea industriale di Priolo-Augusta, in provincia di Siracusa, che presenta delle peculiarita` e delle emergenze specifiche e differenziate rispetto ad altri siti inquinati nazionali.
Larea industriale di Priolo-Augusta puo`, senza dubbio, essere considerata larea con il numero piu` rilevante di impianti di raffinazione, estendendosi per una superficie di circa 570 km quadrati, pari a circa un quarto della provincia di Siracusa, con una escursione altimetrica che va dal livello del mare fino ad unaltitudine massima di 500 metri.
Le attivita` industriali della zona hanno progressivamente soppiantato uneconomia povera, prevalentemente agricola, dando vita ad un processo di nuova occupazione, diretta ed indotta, che nel tempo ha raggiunto il culmine di 25 mila unita`, contribuendo indubbiamente ad un elevamento delle condizioni di vita economico-sociali della zona.
Lindustrializzazione si e` sviluppata in 4 fasi:
la prima nel periodo 1949-1955 in cui prende avvio la trasformazione economica dellarea con la localizzazione di una prima grande raffineria di petrolio (la Rasiom) lungo la costa ad ovest della citta` isola di Augusta , vista la collocazione strategica nel Mediterraneo per laccosto delle grandi navi petroliere, e con la nascita di una serie di impianti per la produzione e la lavorazione del cemento e di altri materiali per ledilizia;
la seconda nel periodo tra il 1956 e il 1965 che realizza il salto di qualita` con la scelta preferenziale per lindustria di base, in particolare la raffinazione del petrolio e la chimica pesante, determinando la radicale trasformazione di centinaia di ettari a nord e a sud dellabitato di Priolo destinati ad accogliere un complesso industriale integrato, con forte crescita occupazionale, nellordine di migliaia di addetti e impiegati prima della costruzione e, poi, nellattivazione degli impianti, con la realizzazione della centrale termoelettrica e con il proliferare di un insieme di imprese medio-piccole e piccolissime che danno vita al settore dellindotto legato alla dinamica della grande industria; 2 la terza nel periodo dal 1966-1975 nel quale le attivita` industriali raggiungono la piena maturazione, con destinazioni duso molto ampie, dalla manutenzione degli impianti alla fornitura di materiale di costruzione, dalle imprese di trasporto a quelle di pulizia; nella prima meta` degli anni 70 lagglomerato di Augusta si arricchisce di una nuova installazione petrolchimica-liquichimica, mentre nei pressi di Marina di Melilli sorge la terza grande raffineria Isab il cui impatto economico territoriale e` portatore di conseguenze, quali la trasformazione del polo petrolchimico siracusano in uno dei piu` importanti dEuropa e la creazione di un nuovo nucleo industriale che si consolida con la costruzione di un nuovo terminal marittimo. Queste trasformazioni territoriali introducono, come conseguenza, lo sviluppo di un degrado ambientale che raggiunge gia` allora livelli incontrollabili, il cui risultato piu` emblematico e` levacuazione forzata del villaggio di Marina di Melilli nel 1976, costantemente minacciato dallinquinamento dellarea e delle acque e dal rischio di esplosioni; la quarta dal 1975, data di entrata in esercizio dellIsab, ad oggi caratterizzata da uninversione della crescita dovuta alla crisi nazionale e internazionale del comparto chimico. Cio` ha comportato un ridimensionamento dellapparato produttivo e la ristrutturazione delle grandi aziende con conseguenti forti tagli occupazionali, ampi ricorsi alla cassa integrazione e dirompenti effetti sullassetto sociale ed economico dellintera provincia. Questo riflusso non impedisce che vengano portati a termine alcuni nuovi investimenti in campi ad alto livello tecnologico e con buone prospettive di mercato, ma con una crescita occupazionale marginale rispetto alle consistenti perdite subite in seguito alla crisi degli anni precedenti e che vede consolidata, oggi, una presenza occupazionale di circa 10 mila addetti che costituisce, pur sempre, la principale ed insostituibile fonte produttiva per larea che richiede rigorose azioni di salvaguardia e tenuta nella conferma della presenza delle attivita` petrolifere e di raffinazione nel paese e dellattivita` chimica nazionale e della collocazione di parti importanti di queste nellarea di Priolo-Augusta. La diversa sensibilita` ambientale delle prime fasi di industrializzazione rispetto ad oggi, la mancanza di sviluppate tecnologie di salvaguardia del territorio e di tutela dallinquinamento, la carenza di una cultura di rigoroso rispetto dellambiente hanno creato situazioni di alto degrado ambientale con preoccupanti fenomeni di inquinamento di aree pubbliche e private a causa, anche, dello smaltimento incontrollato e dissennato di materiali di risulta spesso nocivi, dellinquinamento atmosferico con conseguente rischio per la salute delle popolazioni e del possibile inquinamento delle acque superficiali e sotterranee e della zona costiera.
In questo quadro, grazie ad una diversa sensibilita` ambientale maturata nel mondo e nel Paese negli anni piu` recenti, si e` giunti a considerare larea di Priolo-Augusta area a rischio di crisi ambientale e ad approvare, con il decreto del Presidente della Repubblica 17 gennaio 1995, il piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di 3 Siracusa che ha dato vita nel gennaio 96 ad un accordo di programma corredato da circa 80 schede relative ad interventi ritenuti utili ed indispensabili, pur se con diversa priorita`, per eliminare le cause dellinquinamento, riqualificare le aree, monitorare i fenomeni di emissioni e rischio industriale; tali interventi sono stati suddivisi in opere di competenza di parte pubblica e di parte privata e quantificati in circa 1000 miliardi di lire.
Contestualmente a tale provvedimento veniva stanziato dallo Stato a favore della regione Sicilia un primo importo di lire 100 miliardi per i comuni interessati. Mentre i privati hanno eseguito gli interventi di loro competenza sia di ristrutturazione che di riduzione dellinquinamento atmosferico e acustico e di monitoraggio in rete, nessun intervento di quelli di competenza pubblica e` stato realizzato, ne di monitoraggio ambientale ne di infrastrutturazione ne di riconversione di aree pubbliche ne di tutela della qualita` dellarea e delle acque, compromettendo con cio` lefficacia stessa del piano.
Non risultando utilizzate le risorse trasferite dallo Stato alla regione Sicilia, dopo quasi 5 anni, nel luglio 2000 veniva nominato Commissario per lattuazione del piano di risanamento ambientale per le opere di competenza pubblica il prefetto di Siracusa che, ad oggi, non ha potuto attivare alcuno degli interventi previsti nel Piano di risanamento stesso non avendo ottenuto ancora il trasferimento delle risorse attribuite nel 1995 alla regione Sicilia e avendo ricevuto, soltanto agli inizi del 2002, comunicazione dellimpegno di trasferire una prima tranche di 10 miliardi di lire (50.950.221,63 euro) nel corso del corrente anno.
Successivamente, in ottemperanza allarticolo 17 del decreto legislativo n. 22 del 1997, che prevede la bonifica ed il ripristino dei siti inquinati, ed allarticolo 1 della legge n. 426 del 1998 che considera, tra laltro, primi interventi di bonifica dinteresse nazionale quelli dellarea industriale di Priolo, con il decreto del Ministro dellambiente del 10 gennaio 2000 (perimetrazione del sito dinteresse nazionale di Gela e Priolo) sono state individuate le aree da sottoporre ad interventi di caratterizzazione e, in caso di inquinamento, ad attivita` di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale e monitoraggio dei siti.
Le attivita` di caratterizzazione sono in fase di svolgimento in tutti i siti inquinati e potranno essere ultimate entro il corrente anno.
Si intrecciano con tutte le attivita`, competenze e responsabilita` sopraindicate, le competenze, le attivita` e le responsabilita` del Commissario delegato per lordinanza rifiuti, della provincia regionale di Siracusa, dellAgenzia regionale per la protezione dellambiente (ARPA), la cui recente costituzione e il cui imminente potenziamento con circa 30 unita`, in continuita` con il pregiato lavoro svolto dallex laboratorio di igiene e profilassi di Siracusa, permetteranno lo svolgimento del compito fondamentale di 4 monitoraggio, programmazione e verifica degli interventi, ritenuti necessari, di disinquinamento e bonifica.
Purtroppo, fenomeni recenti quali quelli avvenuti allinterno degli impianti che sono costati la vita ad alcuni lavoratori e hanno dato vita anche a commissioni dindagine del Ministero dellambiente (la commissione guidata dal professor Clini ha ritenuto necessario predisporre un esame epidemiologico sulla popolazione, nonche piani di sicurezza e di prevenzione dellinquinamento diffuso e delle falde idriche) e, soprattutto, la recente individuazione in un pozzo di irrigazione della presenza di idrocarburi, dimostra come i siti di Priolo e Augusta non siano piu` unarea a rischio di crisi ambientale, ma unarea in crisi ambientale per cui si rendono indispensabili interventi legislativi e finanziari che consentano di affrontare con tempestivita` la drammatica emergenza.
Non e` ammissibile che una ex fabbrica di eternit che utilizzava amianto e che ha provocato un pesante inquinamento dellintero territorio in cui era insediata e delle aree limitrofe, ivi compresa la costa, non solo non sia radicalmente bonificata ma non sia neppure posta in sicurezza, come pure non e` ammissibile che a pochi metri dallabitato di Priolo sia mantenuto in attivita` un impianto di stoccaggio di ammoniaca di evidente pericolosita`, non funzionale ad attivita` produttive della zona e che comunque richiede di essere ulteriormente stoccato anche nel sito di Gela ove e` utilizzato per attivita` produttive.
Appare inoltre inaccettabile che non sia stato approntato un piano di utilizzo delle acque ad uso industriale, che privilegi lapprovvigionamento di acqua non potabile, laddove con un semplice allacciamento di poche centinaia di metri, potrebbe essere recuperata per fini industriali una quantita` di circa 10 milioni di metri cubi di acqua depurata, oggi versata in mare, con conseguente riduzione del fabbisogno idrico in una zona dove lemergenza idrica e` ormai endemica; e` altrettanto inopportuno ritardare il trasferimento di fondi gia` stanziati ed il loro incremento per realizzare i piani di risanamento ambientale; mentre si dovrebbe prevedere la costituzione di ununica autorita` per la gestione dellintero processo di risanamento, bonifica e riqualificazione ambientale che pur si avvalga di tutte le strutture pubbliche disponibili.
Del resto bisognerebbe prevedere anche laggiornamento costante dei piani di intervento, attraverso un rinnovato accordo di programma tra tutti i soggetti pubblici e privati chiamati alla sua realizzazione, e linsediamento di un tavolo di coordinamento permanente con laffidamento di una funzione di sorveglianza sulla sua esecuzione. Inoltre non e` ammissibile che le imprese non conseguano le piu` avanzate certificazioni internazionali di funzionalita` degli impianti, mentre e` inaccettabile che, a fronte di un rischio di inquinamento delle falde acquifere ed alla evidente traccia di diffusione di idrocarburi nel 5 sottosuolo circostante i depositi, si discuta sulle responsabilita` temporali delle singole aziende e non si concordi un piano dintervento di risanamento radicale del territorio; alla realizzazione di tale piano anche i soggetti privati dovrebbero da subito dichiararsi disponibili, al di la` delle responsabilita` che richiederanno molti anni per essere definitivamente accertate.
In questo modo, si potra` dare certezza immediata di mantenimento di livelli di qualita` delle acque potabili, imponendo, anche legislativamente, lobbligo di verifica periodica con adeguata certificazione della funzionalita` di tutti i depositi petroliferi insistenti sul territorio nazionale.
Si rende, quindi, indispensabile che le autorita` preposte attuino immediatamente gli interventi di loro competenza laddove sussistono delle responsabilita` per la salute pubblica e che, sotto il profilo legislativo, si attuino i correttivi per rendere piu` efficace e tempestiva lazione di risanamento, ricorrendo anche a procedure e allindividuazione dei regimi commissariali e garantendo un adeguato supporto finanziario, sia per le azioni di monitoraggio ambientale che di risanamento di siti inquinati.
Nel confermare che la chimica rimane strategica per il Paese, cos` come linsediamento delle attivita` di stoccaggio e di raffinazione del petrolio, in particolare nellarea qui considerata, onde dare certezza agli operatori del settore cui si chiede un costante intervento finanziario di ammodernamento tecnologico, non si possono sottovalutare gli improcrastinabili interventi per raggiungere lequilibrio di uno sviluppo ecocompatibile.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 gennaio 1995 Approvazione del piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Caltanissetta - Sicilia orientale. (GU Serie Generale n.100 del 2-5-1995 - Suppl. Ordinario n. 51) IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Su proposta del Ministro dell'ambiente; Visto l'art. 7 della legge 8 luglio 1986, n. 349, come modificato dall'art. 6 della legge 28 agosto 1989, n. 305; Vista la nota della regione Sicilia in data 25 maggio 1988 a seguito della quale e' stata presentata istanza per la dichiarazione di area ad elevato rischio di crisi ambientale, ai sensi dell'art. 7 della legge 8 luglio 1986, n. 349, come modificato dall'art. 6 della legge 28 agosto 1989, n. 305, del territorio della provincia di Caltanissetta, costituito dai comuni di Gela, Butera, Niscemi; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata in data 30 novembre 1990, con la quale il territorio della provincia di Caltanissetta e' stato dichiarato area ad elevato rischio di crisi ambientale ai sensi e per gli effetti 6 dell'art. 7 della legge 8 luglio 1986, n. 349, come modificato dall'art. 6 della legge 28 agosto 1989, n. 305; Considerato che, con la citata deliberazione del Consiglio dei Ministri, e' stato richiesto al Ministero dell'ambiente di predisporre, d'intesa con la regione siciliana e con gli altri enti locali interessati, il piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Caltanissetta che, previa ricognizione dello stato di inquinamento delle acque, dell'area e del suolo, nonche' delle relative fonti inquinanti, definisca la tipologia, la fattibilita' ed i costi degli interventi di risanamento; Visto il decreto del Ministro dell'ambiente del 4 giugno 1992 con il quale e' stata nominata la commissione Stato-regioni-enti locali, prevista dalla deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 novembre 1990, con i compiti di coordinamento delle attivita' relative al risanamento dell'area ad elevato rischio di crisi ambientale; Visti gli studi e le indagini effettuate dal Ministero dell'ambiente, che hanno consentito di evidenziare le principali problematiche ambientali nel territorio della provincia di Caltanissetta, e di individuare le linee programmatiche per il risanamento dell'area, come riportato nell'allegato A; Sentita la commissione Stato-regione-enti locali, che nella riunione del 1 giugno 1994 ha espresso parere favorevole sullo schema di piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Caltanissetta; Vista la deliberazione n. 400 in data 1 settembre 1994 con la quale la giunta della regione siciliana ha approvato con modifiche lo schema di piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Caltanissetta; Viste le modifiche e le osservazioni di cui alle note del Ministero dell'ambiente 27 settembre 1994 prot. n. 9146/94/SIAR e 21 ottobre prot. n. 9495/SIAR/94 ed alle note della regione siciliana del 27 ottobre 1994 prot. Gruppo XVII n. 83564 e del 9 novembre 1994 prot. Gruppo XVII n. 86708; Preso atto che le direttive per la elaborazione del piano di disinquinamento emanate con la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 novembre 1990 sono state puntualmente seguite dal Ministero dell'ambiente e che i risultati sono oggetto del presente decreto e degli allegati che ne costituiscono parte integrante; 7 Preso atto che l'attuazione del piano di disinquinamento richiede un'azione integrata ed unitaria dello Stato, della regione e degli enti locali interessati ed inoltre una cooperazione organica con le principali industrie operanti nella zona; Ritenuta l'estrema urgenza a dare attuazione agli interventi previsti dal piano; Vista la legge 8 giugno 1990, n. 142; Vita la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 4 gennaio 1995;
Art. 1. Approvazione del piano di disinquinamento 1. E' approvato il piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Caltanissetta (allegato A al presente decreto), come atto di indirizzo e coordinamento delle amministrazioni statali anche ad ordinamento autonomo, gli enti pubblici anche economici, la regione della Sicilia e gli enti locali.
Art. 3. Quadro finanziario 1. Sono a carico dello Stato, nel complessivo limite di lire 40 miliardi, i finanziamenti concernenti: a) opere pubbliche; b) attivita' di supporto e controllo all'attuazione del piano, nonche' attivita' di programma, previsto dall'art. 4 del presente decreto; c) contributo (in misura non superiore al 50 per cento) per interventi di ristrutturazione ambientalistica degli impianti, addizionali rispetto alla messa a norma e non ancora finanziati. 2. Le risorse necessarie per le finalita' di cui al comma 1 sono determinate: a) in lire 26,866 miliardi e in lire 4,134 miliardi a carico, rispettivamente dei capitoli 8501 e 7705 dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente per l'anno 1995; b) in lire 9 miliardi a carico delle disponibilita' in conto residui iscritte al cap. 7705 del medesimo stato di previsione. 3. Le risorse di cui al comma 1 saranno trasferite alla regione siciliana a seguito della stipula dell'accordo di programma di cui all'art. 4 del presente decreto. 8 4. Sulla base delle indicazioni del piano, ai sensi dell'art. 6 della legge 28 agosto 1989, n. 305, il Ministero dell'ambiente e la regione siciliana individueranno, entro il 1996, gli ulteriori interventi da realizzare, in relazione alle disponibilita' di bilancio e di altre risorse accertate su fondi europei del quadro comunitario di sostegno.
ART. 17 (Bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati) 1. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto il Ministro dell'ambiente, di concerto con i Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e della sanita', sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, definisce: a) i limiti di accettabilita' della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e delle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione d'uso dei siti;
b) le procedure di riferimento per il prelievo e l'analisi dei campioni;
c) i criteri generali per la messa in sicurezza, la bonifica ed il ripristino ambientale dei siti inquinati, nonche' per la redazione dei progetti di bonifica. 2. Chiunque cagiona, anche in maniera accidentale, il superamento dei limiti di cui al comma 1, lettera a), ovvero determina un pericolo concreto ed attuale di superamento dei limiti medesimi, e' tenuto a procedere a proprie spese agli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale delle aree inquinate e degli impianti dai quali deriva il pericolo di inquinamento. A tal fine:
a) deve essere data immediata notifica al Comune, alla Provincia ed alla Regione territorialmente competenti, nonche' agli organi di controllo sanitario e ambientale, della situazione di inquinamento ovvero del pericolo concreto ed attuale di inquinamento del sito;
b) entro le quarantotto ore successive alla notifica di cui alla lettera a) , deve essere data comunicazione al comune ed alla provincia ed alla Regione territorialmente competenti degli interventi di messa in sicurezza adottati per 9 non aggravare la situazione di inquinamento o di pericolo di inquinamento, contenere gli effetti e ridurre il rischio sanitario ed ambientale;
c) entro trenta giorni dall'evento che ha determinato l'inquinamento ovvero dalla individuazione della situazione di pericolo, deve essere presentato al Comune ed alla Regione il progetto di bonifica delle aree inquinate. 3. I soggetti e gli organi pubblici che nell'esercizio delle proprie funzioni istituzionali individuano siti nei quali i livelli di inquinamento sono superiori ai limiti previsti, ne danno comunicazione al Comune, che diffida il responsabile dell'inquinamento a provvedere ai sensi del comma 2, nonche' alla Provincia ed alla Regione. 4. Il comune approva il progetto ed autorizza la realizzazione degli interventi previsti entro novanta giorni dalla data di presentazione del progetto medesimo e ne da' comunicazione alla Regione. L'autorizzazione indica le eventuali modifiche ed integrazioni del progetto presentato, ne fissa i tempi, anche intermedi, di esecuzione, e stabilisce le garanzie finanziarie che devono essere prestate a favore della Regione per la realizzazione e l'esercizio degli impianti previsti dal progetto di bonifica medesimo. Se l'intervento di bonifica e di messa in sicurezza riguarda un'area compresa nel territorio di piu' comuni il progetto e gli interventi sono approvati ed autorizzati dalla regione. 5. Entro sessanta giorni dalla data di presentazione del progetto di bonifica la Regione puo' richiedere al Comune che siano apportate modifiche ed integrazioni ovvero stabilite specifiche prescrizioni al progetto di bonifica. 6. Qualora la destinazione d'uso prevista dagli strumenti urbanistici in vigore imponga il rispetto di limiti di accettabilita' di contaminazione che non possono essere raggiunti neppure con l'applicazione delle migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili, l'autorizzazione di cui al comma 4 puo' prescrivere l'adozione di misure di sicurezza volte ad impedire danni derivanti dall'inquinamento residuo, da attuarsi in via prioritaria con l'impiego di tecniche e di ingegneria ambientale, nonche' limitazioni temporanee o permanenti all'utilizzo dell'area bonificata rispetto alle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti, ovvero particolari modalita' per l'utilizzo dell'area medesima. Tali prescrizioni comportano, ove occorra, variazione degli strumenti urbanistici e dei piani territoriali. 7. L'autorizzazione di cui al comma 4 costituisce variante urbanistica, comporta dichiarazione di pubblica utilita', di urgenza e di indifferibilita' dei lavori, e sostituisce a tutti gli effetti le autorizzazioni, le concessioni, i concerti, le intese, i nulla osta, i pareri e gli assensi previsti dalla legislazione vigente per la realizzazione e l'esercizio degli impianti e delle attrezzature necessarie all'attuazione del progetto di bonifica. 8. Il completamento degli interventi previsti dai progetti di cui al comma 2, lettera c) , e' attestato da apposita certificazione rilasciata dalla Provincia competente per territorio. 10 9. Qualora i responsabili non provvedano ovvero non siano individuabili, gli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale sono realizzati d'ufficio dal Comune territorialmente competente competente e ove questo non provveda dalla Regione, che si avvale anche di altri enti pubblici. Al fine di anticipare le somme per i predetti interventi le Regioni possono istituire appositi fondi di rotazione nell'ambito delle proprie disponibilita' di bilancio. 10. Gli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale costituiscono onere reale sulle aree inquinate di cui ai commi 2 e 3. L'onere reale deve essere indicato nel certificato di destinazione urbanistica ai sensi e per gli effetti dell'articolo 18, comma 2, della legge 28 febbraio 1985, n. 47. 11. Le spese sostenute per la messa in sicurezza, la bonifica e ed il ripristino ambientale delle aree inquinate di cui ai commi 2 e 3 sono assistite da privilegio speciale immobiliare sulle aree medesime, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2748, secondo comma, del codice civile. Detto privilegio si puo' esercitare anche in pregiudizio dei diritti acquistati dai terzi sull'immobile. 12. Le Regioni predispongono sulla base delle notifiche dei soggetti interessati ovvero degli accertamenti degli organi di controllo un'anagrafe dei siti da bonificare che individui:
a) gli ambiti interessati, la caratterizzazione ed il livello degli inquinanti presenti;
b) i soggetti cui compete l'intervento di bonifica;
c) gli enti di cui la Regione intende avvalersi per l'esecuzione d'ufficio in caso di inadempienza dei soggetti obbligati;
d) la stima degli oneri finanziari. 13. Nel caso in cui il mutamento di destinazione d'uso di un'area comporti l'applicazione dei limiti di accettabilita' di contaminazione piu' restrittivi, l'interessato deve procedere a proprie spese ai necessari interventi di bonifica sulla base di un apposito progetto che e' approvato dal Comune ai sensi di cui ai commi 4 e 6. L'accertamento dell'avvenuta bonifica e' effettuato, dalla Provincia ai sensi del comma 8. 14. I progetti relativi ad interventi di bonifica di interesse nazionale sono presentati al Ministero dell'ambiente ed approvati, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni che precedono, con decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con i Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e della sanita', d'intesa con la Regione territorialmente competente. 15. I limiti, le procedure, i criteri generali di cui al comma 1 ed i progetti di cui al comma 14 relativi ad aree destinate alla produzione agricola e 11 all'allevamento sono definiti ed approvati di concerto con il Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali. http://www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/97022dl.htm
Legge 9 dicembre 1998, n. 426 "Nuovi interventi in campo ambientale" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 291del 14 dicembre 1998 1. Al fine di consentire il concorso pubblico nella realizzazione di interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati, ivi compresi aree e specchi d'acqua marittimi, lacuali, fluviali e lagunari in concessione, anche in caso di loro dismissioni, nei limiti e con i presupposti di cui all'articolo 17, comma 6-bis, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni, nonch per gli impegni attuativi del protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici di cui alla deliberazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) del 3 dicembre 1997, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 18 del 23 gennaio 1998, del piano straordinario di completamento e razionalizzazione dei sistemi di collettamento e depurazione di cui all'articolo 6 del decreto- legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, e degli accordi e contratti di programma di cui all'articolo 25 del citato decreto legislativo n. 22 del 1997, sono autorizzati limiti di impegno ventennali di lire 27.000 milioni a decorrere dall'anno 1998, di lire 5.600 milioni a decorrere dall'anno 1999 e di lire 16.200 milioni a decorrere dall'anno 2000. Per le medesime finalit altres autorizzata la spesa di lire 130.000 milioni per l'anno 2000; per gli anni successivi, al finanziamento degli interventi di cui al presente articolo si provvede ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni ed integrazioni.
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/98426l.htm
a cura del Comitato Cittadino Isola Pulita ISOLA DELLE FEMMINE
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