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- Scienza e Rinascimento.

La scienza per poter nascere ed evolversi affonda le sue basi sia nel pensiero tardo-medievale, che favoriva una mentalità propensa
alle ricerche naturalistiche, sia nelle idee rinascimentali. Infatti il Rinascimento era caratterizzato da:
• Autonomia della ricerca intellettuale e laicizzazione del sapere.
• Naturalismo: Cioé una rivalutazione della natura e dell'uomo stesso, in quanto questo é legatissimo alla natura appunto,
e quindi vuole conoscerla. A tale proposito conseguono tre filoni centrali del rinascimento:
➢ Aristotelismo rinascimentale: Difendeva la "ragione indagatrice" ed elaborava il concetto di ordine naturale ed
immutabile.
➢ Filosofia naturale: Stabilisce l'UGUAGLIANZA FRA CIO' CHE LA NATURA MOSTRA E CIO' CHE I
NOSTRI SENSI PERCEPISCONO. Quindi la natura non è spiegabile con principi estranei ad essa.
➢ Magia: Contribuì a diffondere l'idea dell'uomo come "signore della natura".
• Riscoperta dei testi antichi tradotti: La quale permise si venire a conoscenza di vecchie teorie, che fecero poi da spunto
per quelle nuove.
• Idea che la natura sia scritta in termini geometrici: dunque il linguaggio scientifico diviene la matematica.
- Scienza e scienziati.
Per far nascere la scienza non bastava uno sfondo socio-culturale propizio, ma anche uomini capaci e creativi, i quali, insieme alle
favorevoli circostanze hanno "dato vita" alla scienza. Questi scienziati non formavano una vera e propria categoria, la maggior parte si
interessava di scienza per scopi pratici o per interesse -se non aveva problemi economici tali da non potersi dedicare alla pura
ricerca-. Nelle università però non erano sempre ben viste le nuove scoperte, così pian piano nacquero le ACCADEMIE
SCIENTIFICHE.
- Scienza e idee extrascientifiche.
Nonostante la scienza sia razionale, essa nasce inizialmente da idee extrascientifiche, date magari dall'intuizione o dalle idee di
magia, soprattutto nella fase iniziale della nascita scientifica. Ovviamente gli scienziati prendevano spunto dal contesto in cui
vivevano, ma questo per la scienza è piuttosto irrilevante; ciò che importa è la verità appurata di una teoria non come questa teoria sia
stata generata.
Le forze che hanno contrastato la nuova scienza.
Prima che potesse affermarsi, la scienza moderna si trovò contro alcune potenze del tempo che "si allearono" contro di essa:
• Cultura tradizionale: questa si sentiva minacciata dalla scienza che metteva in crisi le antiche certezze, introducendo un
nuovo modo di ragionare e ricercare volto a rompere i "dogmi" del passato.
• Religione: essa era intimorita dal fatto che la nuova scienza mettesse in discussione non solo l'autorità di Aristotele, ma
anche quella della Bibbia, in quanto la visione del cosmo stava cambiando totalmente. Inoltre era un problema questa
nuova mentalità che prevedeva la libera ricerca, poiché questo avrebbe potuto portare cambiamenti radicali.
• Magia e astrologia: queste invece erano intimidite dal fatto che la scienza si presentava come un sapere utile all'uomo
ma soprattutto APERTO A TUTTI, mentre la magia era solo per pochi.
Conseguenze della nascita della scienza.
Nel corso dei decenni successivi la scienza fu vista come modello di sapere universale, capace di migliorare le condizioni umane per
la sua praticità e utilità. Al tempo poi degli illuministi questa fu l'arma contro il buio dell'ignoranza e della superstizione. Infine nel
Novecento l'approccio alla scienza divenne più misurato perché ci si accorse che essa era ben lontana dallo spiegare tutto, anzi bastava
poco per distruggere qualche teoria e ricominciare da capo.
2.Rilevanza e caratteristiche della rivoluzione astronomica.
La rivoluzione astronomica da inizio a tutta la rivoluzione scientifica, rivalutando l'intero cosmo. Il processo inizia con Copernico,
ma continua con Galileo, Keplero, Giordano Bruno.. Ebbe dunque un lungo corso prima di poter arrivare alla definizione che noi oggi
abbiamo di universo.
L'universo degli antichi e dei medievali.
La visione del cosmo seguiva il modello aristotelico-tolemaico, secondo cui il mondo era:
• Unico: poiché veniva pensato come SOLO universo esistente.
• Chiuso: veniva immaginato come sfera limitata oltre la quale non stava nulla, nemmeno il vuoto (Aristotele infatti riteneva
che tutte le cose sono contenute nell'universo, ma questo non sta da nessuna parte, perché esiste lo spazio solo in relazione ai
corpi).
• Finito: sempre secondo Aristotele l'infinito era solo un'idea, non una realtà.
• Formato da sfere perfette: nelle quali erano incastonati i pianeti.
Al centro di tutto stava la Terra, immobile. Inoltre il tutto si divideva in due parti:
➢ Sopra-lunare: Perfetta e dove tutti i corpi avevano un moto circolare uniforme.
➢ Sublunare: Imperfetta. In quest'ultima stavano i quattro elementi (terra, fuoco, aria, acqua) dotati di moto rettilineo
uniforme, che davano inizio ai processi di generazione e disfacimento.
L'intera visione del cosmo era avvalorata dall'autorità di Aristotele e della Bibbia e dall'esperienza dei sensi (vedendolo, il sole pare
girare intorno alla terra).
Dal geocentrismo all'eliocentrismo.
- Copernico: la ricerca di un nuovo sistema astronomico.
Fu lui a dare "l'imput" alla rivoluzione astronomica, riteneva che il sistema tolemaico fosse troppo complicato, cercò così in antichi
testi greci una soluzione alternativa. Trovò che già altri avevano pensato ad un sistema eliocentrico e si propose di riprenderlo. Il
nuovo modello adottato da Copernico era caratterizzato da:
• Sole al centro dell'universo: Così da poterlo illuminare al meglio.
• Tutti i pianeti giranti intorno ad esso: Tra questi era inclusa la Terra, che gira anche su se stessa. (In questo modo si
origina il moto apparente del sole intorno al nostro pianeta).
Nonostante le idee rivoluzionarie c'erano ancora elementi "antichi", infatti Copernico concepiva il mondo come unico e racchiuso
dal cielo delle stelle fisse, inoltre accettava l'idea delle sfere perfette che racchiudevano i pianeti e del loro moto circolare
uniforme. Sulle sue teorie Copernico scrisse un trattato, la cui prefazione però venne aggiunta da un luterano senza consenso
dell'autore. In quell'introduzione veniva spiegato come il sistema eliocentrico fosse solo un'ipotesi matematica senza pretese di
rispecchiare la realtà. Ciò attenuava parecchio il pensiero di Copernico, convinto invece che il suo modello rispecchiasse la
realtà. C'erano inoltre altre obiezioni a queste nuove idee, ad esempio, gli aristotelici domandavano:
• Se la Terra gira su se stessa perché tutti gli oggetti su di essa non volano via?
• La Terra girando perché non provoca un vento fortissimo capace di spazzare via tutto?
• Se la Terra si muove verso un lato perché se lascio cadere un oggetto quello cade dritto al suolo?
A queste domande trovò risposta, più avanti, Galileo.
- Brahe: il nuovo sistema del mondo.
Egli ideò un sistema che veniva incontro ai due precedenti e soprattutto non sembrava andar contro le Sacre Scritture. Infatti
reputava che i pianeti girassero intorno al sole ma che questo a sua volta ruotasse intorno alla terra, che rimaneva comunque al centro
dell'universo. Ma l'innovazione maggiore fu sostituire l'idea di sfera perfetta con orbita in cui ruotavano i pianeti.
- Keplero: lo studio delle orbite dei pianeti.
Fu assistente di Tycho Brahe e inizialmente vedeva l'universo come una manifestazione divina: il sole al centro rappresentava Dio e i
vari pianeti erano disposti in maniera assolutamente armonica. Ma in seguito si concentrò sullo studio delle orbite dei pianeti. Quando
si accorse che queste non erano circolari provò diverse altre forme alternative al cerchio, fino ad arrivare, dopo innumerevoli tentativi,
al formulare tre leggi riguardanti il moto dei pianeti:
• Orbite ellitiche: nelle quali il sole occupa uno dei due fuochi.
• Le aree descritte dal segmento che unisce il pianeta al sole sono proporzionali al tempo impiegato per tracciarle.
• I quadrati dei tempi impiegati dai pianeti a percorrere tutta la loro orbita stanno tra loro come i cubi dati dall'asse
maggiore dell'ellisse.
Dal mondo “chiuso” all'universo “aperto”: da Copernico a Bruno.
- Il ripresentarsi di un'idea sconfitta: l'infinità dell'universo.
I primi ad avere un'idea di un universo infinito furono i greci, ma tale idea fu presto spazzata via dalla concezione aristotelica del
cosmo, e questo per tutto il medioevo. Il primo a contestare la chiusura del cosmo fu Cusano. Successivamente altri due studiosi,
Palingenio e Diggies, avanzarono l'ipotesi dell'infinità, ma la vera svolta la diede il frate e filosofo GIORDANO BRUNO che
sosteneva non solo che l'universo FOSSE INFINITO, ma anche che ci fossero altri INNUMEREVOLI popoli.
- Astronomia e filosofia in Bruno.
Le idee di Giordano Bruno non derivavano da osservazioni astronomiche, ma da un'intuizione data dal proprio pensiero alimentata
dalle teorie copernicane. Infatti egli credeva che le stelle che vediamo dalla terra potrebbero essere tanti altri soli con i rispettivi
pianeti che girano attorno ad essi. Per il frate l'immaginazione, astronomia e la filosofia sono un'UNICA cosa dalla quale ha origine
l'idea dell'universo infinito, che viene accompagnata dal principio teologico secondo cui l'immensità del Dio creatore si
rispecchia in quella del mondo.
- Le tesi cosmologiche rivoluzionarie.
I punti rivoluzionari a questo punto erano dunque:
• Abbattimento delle frontiere dell'universo: Questo non ha più limiti.
• Pluralità di mondi abitati: Estendendo i confini dell'universo si estendono anche i suoi abitanti.
• Eliminazione delle differenze fra mondo sopra-lunare e sublunare: C'è un'unificazione del cosmo.
• Lo spazio viene considerato omogeneo in tutto l'universo: Lo spazio è "geometrizzato" sulla base del modello euclideo, di
conseguenza non ci può essere un centro, in quanto tutti i rifermenti (destra, sinistra,..) sono relativi.
• UNIVERSO INFINITO.
- La Fredda accoglienza delle tesi bruniane.
Nonostante oggi le teorie di Bruno risultino piuttosto moderne, al tempo furono viste come il risultato di una mente esaltata; alcuni
astronomi come Keplero le rifiutarono perchè non ammettevano la pluralità dei mondi, altri come Galileo non si esponevano.
Probabilmente le teorie bruniane risultavano ancora troppo rivoluzionarie, e destarono soprattutto l'ostilità della chiesa.
Le nuove tesi cosmologiche e la scienza contemporanea.
Con il passare del tempo le tesi di Bruno venero accettate nella loro totalità e usate per successive nuove scoperte. Fecero parte
della mentalità dell'Ottocento fino a che, nel Novecento, Einstein ripropose un modello d'universo finito. Secondo lui il cosmo é
ILLIMITATO MA FINITO, cioè la materia a un certo punto si incurverebbe su se stessa, come se fossimo dentro una grande sfera.
Inoltre la scoperta di geometrie non euclidee ha messo in dubbio anche la geometrizzazione dello spazio e la sua infinità appunto. In
sintesi le questioni ancora aperte sono:
• vita nello spazio, esistono altri mondi?
• Quale é la struttura dello spazio?
• Come deve essere concepita l'infinità dell'universo?
Mattia Lai e Noemi Monni, anno scolastico 2009/10.

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