Giornale di strada di Bologna fondato dai senza fissa dimora Offerta libera Pubblicazione periodica mensile novembre 2003
c h i
v i n a o r i
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Quante sono, e chi sono, le persone che passeranno l’inverno in strada a Bologna? È molto difficile fornire dati precisi a riguardo, ma le
redazioni di Bandiera Gialla e Piazza Grande, con inchiesta gomito a gomito, hanno provato a saperne di più. Dal servizio mobile di soste-
gno di Piazza Grande viene il dato di 50-70 persone senza dimora incontrate in ogni uscita serale, ma tutto lascia pensare che questa sia
la punta dell’iceberg: nell’estrema periferia urbana, ad esempio, trovano riparo centinaia di migranti sena casa e costretti alla clandestinità.
Non solo, visitando alcuni centri di prima accoglienza sappiamo che almeno 150 persone immigrate rischiano di finire in strada in seguito
a chiusure e ristrutturazioni. Il Comune dal canto suo aumenterà di alcune decine i posti a disposizione nei dormitori, arrivando a poco più
di trecento, quasi tutti occupati però. Basteranno a dare un tetto a chiunque ne avrà bisogno, oppure anche quest’anno l’inverno sarà
un’emergenza? Intanto la temperatura scende e i senza dimora aumentano… [alle pagine 4, 5, 6, 7 e al sito www.bandieragialla.it]
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Parola di Engy
La crisi! Salute alla marijuana
Siamo in piena crisi abbiamo uno stato in crisi non sa dove met- É bello dare ordini emanare sentenze dire come bisogna comportarsi, come man-
tere le mani dove tocca c’è sconforto siamo trattati male, respiro giare, cose per cui a me sembra che siamo tutti dei poveri imbecilli come non
quell’aria di sofferenza che mi fa star male, non capisco come fossimo in grado di vivere: adesso vi spiego alcune cose che dicono che fanno
può una persona andare avanti con 700 o 800 euro al mese con male. Io soffro di diabete e devo fare 4 insuline al giorno e non vi sto a racconta-
tutte queste spese bollette da pagare con questa insofferenza che re tutto rischiando di annoiarvi. Comunque andiamo avanti. Mi ero stressato con
ci cova dentro e ci fa poco comunicare perché vogliamo sembra- le visite le punture di insulina e tutto il resto. Cosi una sera esco con degli amici e
re tutti degli industriali che non lo siamo, però siamo persone tra una chiacchiera e altro uno salta fuori con una canna di erba, la cosiddetta
che abbiamo bisogno di conforto siamo umani e deboli dico marijuana e fumai anche io, e un po’ me la feci regalare per farmi una mia ricerca.
sempre per la maggior parte delle persone dove mi ci metto Volete sapere il risultato? Ebbene per qualche giorno i valori della glicemia mi
anche io e non vogliamo essere trattati male da quelli che ci erano tornati normali, cosi ne parlai con dei medici amici miei… io spiegavo, e
comandano perché non si può proibire tutto, dimenticandoci dei capivo il loro imbarazzo a dire che era solo un caso e non accettare le evidenze.
diritti e i doveri del cittadino. Dove li mettiamo? Peccato che Cosi mi sono fatto un esperimento da solo dato che sono un po’ testardo. Cosi
quello se lo dimenticano, come si dimenticano di controllare fumando marijuana il diabete si è regolarizzato, dico questo perché io avevo i
questi commercianti queste bollette cosi care quando poi abbia- valori glicemici sempre alti intorno ai 200 e i 300, sono stato anche ricoverato in
mo mandato dei ragazzi a morire in Iraq. Perchè scopo? Una coma diabetico con 670 di valori, e i dolori e una cosa impressionante. Adesso io
volta ho sentito un intervista a delle persone degli Usa che gli mi chiedo se legalizzassero la marijuana sempre facendo dei test sulle persone
chiedevano della guerra cosa ne pensavano, la risposta fu fino a cosi dette malate e provando le reazioni, si avrebbe meno spese per la sanità e si
quando noi vogliamo stare bene è una cosa inevitabile se voglia- legalizzerebbe una pianta bella e profumata e non dovrei nascondermi per andare
mo sguazzare nel benessere ci vuole. Io sono rimasto sbalordito a comperare qualcosa che mi fa stare bene fisicamente. Ma tutto questo è possibi-
di questa risposta ma poi mi sono chiesto può darsi che la caduta le solo se la trovo, perché poi inizia il calvario, la ricerca e pure il prezzo della
di quel regime sarà un vantaggio per tutti, ma a quanto pare que- situazione per stare bene fisicamente. É ora di svegliarsi non posso stare con la
sti vantaggi non esistono, so solo che si ammazzano ogni giorno. paura che se mi acchiappano mi fanno fare la galera comprando una cosa che mi
Quindi è solo una pena per me. Comunque andiamo avanti. Il fa stare bene in salute perché poi c’è da dire che anche una amica mia anoressica
21/10/2003 sento una notizia per televisione dove si diceva che adesso sta benino (ho tutte le prove). Tengo a precisare che non sono cosi igno-
al tribunale di Venezia non avevano neanche la carta per fare le rante come spesso si dice dai ben pensanti, sempre a giudicare e non fare mai
fotocopie e dove mancava anche l’inchiostro per scrivere io mi niente, quello è un drogato e via. No, fino a maggio ero il segretario di un asses-
chiedo sempre come si fa ad andare avanti avendo questi proble- sore alla cultura di una grande città, quindi credo che cosi drogato poi non sono.
mi cosi di poco conto pero fa pensare a tanti processi mai risolti Comunque spero che qualcosa si faccia che non vengano sprecati soldi della
dove i processi vanno cosi alla lunga se manca la carta ? Quindi povera gente con queste cure con prezzi pazzeschi quando poi alla fine in un vaso
io mi chiedo ma come siamo messi. Non è che loro hanno la la puoi tenere, anche in balcone e non andare a favorire questi gruppi mafiosi che
pancia piena e pensano che tutti abbiano la pancia piena perché si fanno i soldi sulla povera gente e ti ammazzano senza farsi degli scrupoli per-
non è cosi, le persone fanno i salti in alto per sbarcare il lunario. ché per questa gente sei una merce quindi è inutile parlarne . Io sono convinto che
un referendum adesso è buono che si faccia perché le persone sono più mature e
credo che adesso sia il momento.
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Siamo partiti alle nove di sera anche se un po’ in ritardo rispetto di quelli di tutte le altre categorie. Non si riesce a capire il per- attaccarlo lungo le vie di Bologna ma, a quanto pare, nessuno ha
ai tempi abituali, abbiamo caricato sulla macchina biscotti, latte, ché, forse alcune di loro non vogliono farsi vedere per vergo- chiamato, così quando siamo tornate una settimana dopo lei non
te’ caldo, succhi di frutta e ci siamo diretti verso la stazione. In gna o semplicemente riescono a trovare più facilmente assi- c’era più, stava lavorando da una signora anziana in un paesino
questo posto è più difficile incontrare sempre le stesse persone, stenza e sostegno. fuori Bologna e il primo stipendio sarà destinato interamente a
dato che è una zona di transizione, ma è sicuramente una tappa La storia che mi ha toccato particolarmente è proprio quella di chi l’ha messa in contatto con questa signora.
fondamentale perché permette a chi è arrivato da poco a una donna. Seduta sotto ad un portico, in attesa di rientrare nella Sono tante le storie che ho ascoltato durante le due serate del
Bologna di entrare in contatto con delle persone che li possono piccola stanza dove può alloggiare soltanto dalle 24 alle 7 del Servizio Mobile di Sostegno e più passava il tempo più mi rende-
aiutare. Abbiamo parcheggiato la macchina vicino al binario 8 mattino, ci racconta la sua situazione mostrando anche un certo vo conto che avevo davanti delle persone come tante altre, ma
entrando dalla parte posteriore della stazione. imbarazzo. “Sono venuta in Italia perché ha bisogno di soldi per con una vita più difficile. C’è chi è stato in prigione per tanti anni,
All’inizio non c’erano molte persone ma forse anche per la maggior parte della
dopo poco la notizia della presenza del vita e una volta fuori dal carcere si rende
Servizio Mobile di Sostegno si è diffusa e conto di non avere più un appoggio,
le persone sono arrivate. La prima sera in magari i genitori sono morti ed i parenti
stazione ne abbiamo incontrati una decina hanno la loro vita da portare avanti e non
per poi passare ad una trentina e forse possono stare dietro ad un ex-galeotto.
più, sette giorni più tardi. Non è stato sol- Allora qual è la soluzione? La strada logi-
tanto il “passa-parola” che ha spinto i camente. E come la mettiamo con il lavo-
senza fissa dimora a presentarsi più ro? Sicuramente avere nel “curriculum”
numerosi all’appuntamento con gli Amici di anni passati in prigione non facilita asso-
Piazza Grande ma anche il freddo di que- lutamente l’assunzione…
sti giorni ha dato il suo contributo. Con Ma c’è anche chi faceva un lavoro nor-
l’avvento dell’inverno aumenta il numero male, come mi racconta un ex-macellaio,
delle persone che cerca riparo in stazione, che per un motivo o per un altro ha perso
nelle sale d’attesa dei binari o, per chi è la casa e di conseguenza il lavoro ed ora
fortunato, all’interno dei vagoni fermi vive da molti anni per strada. Mi confessa
durante la notte. di voler veramente trovare un impiego
Abbiamo incontrato gente di tutti i tipi dagli qualsiasi, ma diventa sempre più difficile
extra-comunitari (provenienti dalla Turchia, trovare un posto come quello che aveva
Romania, Ucraina, Albania…) agli italiani, in precedenza perché ormai richiedono
dai signori anziani ai ragazzi con problemi soltanto i giovani e così riempie la giorna-
di droga. Molte di queste persone, che for- ta come può. A volte cura il giardino di un
tunatamente usufruiscono dell’aiuto prove- amico che in cambio gli da qualcosa da
niente da diverse associazioni, non ricevo- mangiare come qualche scatola di fagioli.
no soltanto cibo ma anche sacchi a pelo e Nessuno è contento di vivere per strada,
vestiti; infatti alcuni di loro avevano abiti nessuno ha scelto questo stile di vita, si
normalissimi e sarebbero potuti passare tratta ormai di una vecchia leggenda da
inosservati. sfatare. Le cause devono essere rintrac-
Secondo i dati forniti dal Servizio Mobile di ciate negli avvenimenti, nelle coinciden-
Sostegno del 2003 circa 2.800 contatti su un totale di 5.379 sono mantenere mio figlio all’università”; fino a qualche anno fa il ze, nella sfortuna, nei dispiaceri e nelle delusioni che si incontra-
immigrati senza tetto. Il problema principale è che si trovano per ragazzo lavorava come meccanico ma negli ultimi periodi ha no lungo il cammino della vita ed un volta entrati nel “giro” è diffi-
strada semplicemente perché non c’è nessuno che vuol affittare avuto dei problemi con la schiena che gli hanno impedito di fare cile uscirne. Spesso non hanno i mezzi per farlo: in che modo un
un appartamento ad un extra-comunitario anche se ha un lavoro. qualsiasi sforzo fisico. Nel frattempo la madre perde il lavoro ed senza tetto può presentarsi ad un colloquio di lavoro ed essere
Sono delle persone normalissime che vorrebbero fare una vita è costretta a emigrare in Italia sperando di essere assunta come assunto senza una dimostrare di avere un appoggio o un domici-
come tanti altri e non hanno problemi psicologici o di altra natura badante di qualche anziano. Ma senza agganci e una buona lio? Inoltre sappiamo bene quanto sia importante la prima
che li hanno spinti a vivere per la strada. Il semplice fatto di conoscenza della nostra lingua è difficile trovare un impiego di impressione, indipendentemente dal lavoro che vogliamo fare.
essere straniero impedisce loro di condurre una vita normale. questo tipo. È arrivata con altre ragazze del suo paese ma ha Senza soldi, cibo e vestiti decenti chi mai vorrà assumerlo? È
Durante le sere del Servizio Mobile ci siamo rese conto che avuto la sfortuna di incontrare delle persone sbagliate. Infatti la impossibile trovare lavoro in queste condizioni, così molti si
erano veramente poche le donne per strada, la prima sera donna ucraina deve sborsare 600 euro semplicemente per avere lasciano andare e si accontentano della vita che fanno. Sono
erano due su una quindicina e la seconda sera tre su una qua- un lavoro. La prima sera che l’abbiamo incontrata ci chiede di tante e differenti le storie ed il passato dei senza tetto ma ora
rantina. Questa osservazione è confermata anche dai dati aiutarla per trovare qualcuno che ha bisogno di assistenza; così hanno tutti lo stesso filo conduttore: la strada.
soprariportati; i contatti femminili sono sempre meno numerosi ci siamo organizzate per scrivere un annuncio al computer e
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ottava
Luci di Brindisi
Intervista al regista albanese Edmund Budina
di Andrea Navarin, Anna Crestanello e Davide Mano
Cosa può provare un padre che, ricevuta finalmente una let- venuto qua, non ho trovato quello che mi aspettavo. Questo la testa e di continuare a sperare nelle cose in cui credevo. Se
tera dal proprio figlio, dopo due anni di silenzio, se la vede mi ha fatto male. Ho lavorato in diversi posti in Italia. La mia siamo convinti di quello che facciamo, io credo che verrà un
subito strappare dalle mani da un’improvvisa folata di vento? prima occupazione è stata aiutare un venditore ambulante di giorno… Per me è stato così. Insistendo, scrivendo. Nel frat-
Albania, un anno imprecisato dopo la caduta del regime scarpe. Facevo il facchino nel suo magazzino. Lavoravo in tempo, ho fatto diverse cose: uno spettacolo con Marco
comunista. Niko (interpretato dallo stesso Budina) è un pro- nero, certamente, anche se avevo tutti i documenti e, come Balliani e uno con le poesie di Cadarel, un documentario e
fessore disoccupato ed ex segretario di partito, che mantiene per tutti i clandestini, diciamo che mi hanno sfruttato. Poi, un cortometraggio con Tele+. Ho cercato in ogni modo di
la famiglia grazie ai soldi che il figlio Kelim, emigrato clan- quando non ho avuto più il sussidio della Regione Veneto, sopravvivere.
destinamente in Italia, gli invia periodicamente. Quando la sono stato Per quanto riguarda il suo film,
figlia, rapita per essere avviata alla prostituzione, viene costretto a cerca- Lettere al vento, come lo descri-
immediatamente rilasciata non appena la banda di rapitori re un lavoro in verebbe ad una persona che non
scopre che è la sorella di Kelim, Niko comincia a chiedersi regola. Da nove l’ ha mai visto?
chi sia realmente suo figlio e cosa sia diventato dopo la sua anni lavoro alla E’ il film più bello del mondo,
fuga dal paese. Per scoprire la verità, Niko decide di partire Baxil, qui a fatto dal regista più bravo del
per Torino e rintracciare Roberto, il compagno di stanza di Bassano del mondo e … più modesto del
suo figlio. Nonostante le diverse ed insistenti domande di Grappa. E’ un mondo. A parte gli scherzi, è un
Niko, Roberto continua a non rivelargli nulla, finché, un quarto livello, film fatto con sincerità e questa è
giorno, due uomini vengono a prelevarlo a casa per condurlo però, sempre la cosa più importante. E poi è
nel nascondiglio di suo figlio. come operaio. molto significativo il fatto che
Questi gli episodi salienti attorno ai quali ruota la trama di Secondo lei, qui l’abbia realizzato uno qualsiasi. La
“Lettere al vento”, il primo film italiano di Edmund Budina, in Veneto, c’è trama ruota attorno al tema dei
regista di origini albanesi, che, abbandonato il paese una discriminazione legami familiari. Questo perché
decina di anni fa, vive oggi a Bassano del Grappa (Vicenza), razziale? per me la famiglia è un legame
lavorando come operaio. Il film, che ha partecipato come Oppure solo molto forte. Certo, non che la mia
unica opera italiana in concorso alla IV edizione del Festival una certa diffe- vita familiare sia stata felicissima,
del Cinema Europeo di Lecce, tenutasi dal 7 al 12 aprile renza di tratta- tutte le famiglie hanno i loro pro-
2003, è un drammatico, ma realistico ritratto dell’odierna mento fra operai italiani e stranieri? blemi. Però, io credo che la famiglia sia il nucleo principale
situazione dell’Albania, un paese che da tempo è profonda- Nella nostra fabbrica non ho notato niente del genere. Forse della società. La storia di Lettere al vento è una storia d’amo-
mente legato all’Italia da quel ponte di sbarchi clandestini perché noi siamo una fabbrica grande, con tanti italiani del re, di un padre per il proprio figlio, è una storia tra le più vec-
che approda a Brindisi. sud, del nord ed immigrati. Soltanto albanesi siamo ventidue. chie del mondo, che nasce con l’umanità stessa e che non
Perché ha deciso di trasferirsi in Italia? Certo, ci sono persone che, soprattutto rivolgendosi a ragazzi conoscerà mai il divorzio. Volevo una storia così, che avesse
Sono arrivato in Italia nel 1992. Prima di me erano arrivati di colore, dicono “Cosa volete di più? Venite da paesi dove anche le emozioni forti.
mia moglie, mia figlia, mio figlio, mia suocera, mio suocero non avete neanche da mangiare?”. Però, in generale, non Per quale motivo ha scelto di realizzare un set tra
e altri due nipoti, perché il governo italiano aveva deciso di vedo atti di discriminazione. Io non penso che qui nel Veneto Albania e Italia?
rimpatriare le donne italiane che, come mia suocera, avevano esista il razzismo. Esiste un modo egoistico di pensare delle Mentre l’Albania la conosco abbastanza bene, girare un film
vissuto in Albania. Negli anni ’40, mio suocero, albanese, persone che si sono arricchite e credono che quelli che ven- solo in Italia mi sembrava un po’ esagerato, perché non pote-
che era a Roma per prendere la laurea, conosce una ragazza gono tolgano loro quello che hanno guadagnato, anche con vo esprimere come si deve il carattere dell’italiano. Non
romana, si sposano, nasce la prima figlia e nel ’46 vanno in grande fatica. Per esempio, qualcuno viene e ti dice “Ho un conosco l’Italia nelle radici come conosco la società albane-
Albania a trovare i nonni paterni. Appena arrivati, però, il cappotto. Posso darlo a tua moglie?”. Ma io non ho chiesto se. Quando abbiamo iniziato a girare ho pensato che fosse
regime ha chiuso i confini per impedire ai cittadini albanesi niente. Capisco che a volte lo fanno come un atto d’amore, giusto lavorare con una troupe italiana, ma anche con parte-
di lasciare il paese. Mia però, è un modo un po’ cipanti albanesi. E’ stata un’esperienza molto bella, soprat-
suocera avrebbe potuto grossolano di offrire qualco- tutto dal punto di vista umano. In Albania abbiamo portato
andarsene, ma ha prefe- sa, che mi ferisce. lavoro, ma soprattutto la nostra esperienza.
rito restare con la sua Che consiglio si sentirebbe Un ricordo particolare della sua infanzia?
famiglia. La nostra è di dare ad un immigrato Ricordo che quando avevo 13 anni, forse di meno, scambia-
stata la prima famiglia qualificato, con titolo di vano delle figurine degli artisti. “Dammi una Gina e ti do una
rimpatriata dal governo studio, che decide di Sofia. Io ho due Pampanini. Te le posso dare?”. Tutto questo
italiano nel 1991, grazie lasciare il proprio paese e di nascosto, perché per questa cosa ti potevano anche con-
al progetto “Operazione di venire in Italia? dannare a sette anni per agitazione e propaganda. Noi erava-
Kora”. Mai abbassare la testa! Con mo piccoli e non ci rendevamo conto che quella era la
Qual era la sua occu- dignità e con onestà cercare libertà. MI ricordo anche che mio padre sentiva di nascosto il
pazione in Albania e di arrivare allo scopo che Laudetur Jesus Christus, ascoltando Radio Vaticano o Radio
che opportunità di hai dentro di te. Io ho man- Mosca o The Voice of America. Io mi chiedevo “ma perché
lavoro ha trovato tenuto così la fiamma che lo sente così attaccato alla radio?” e gli dicevo di alzare il
quando si è trasferito avevo dentro di me. Mi volume. Questi sono i primi momenti in cui ho capito che
qui in Italia? ricordo che una sera, nel qualcosa lo dovevi nascondere. Io ho fatto parte di una fami-
Sono laureato periodo in cui ero senza glia in cui tutti erano comunisti, invece mia moglie, che
all’Accademia delle lavoro, sono andato a vedere aveva la madre italiana, ha vissuto sempre nel terrore di non
Arti. Ho lavorato nel Teatro Nazionale Albanese come attore “ Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller, opera dire, di nascondere, di non fare il segno della croce.
e regista per diciotto anni. Sono stato membro del Consiglio in cui avevo recitato in Albania. In galleria, certo, perché non Andavano dai bambini a scuola e dicevano “Chi sa fare il
Dirigente Artistico del nostro teatro, poi professore potevo permettermi un biglietto in platea. Guardavo quello segno della croce?” e se un bambino
all’Accademia delle Arti. Ho scritto diversi testi teatrali delle spettacolo e sapevo che potevo fare molto meglio di quell’at- rispondeva, poi andavano a prende-
opere di Cadarel, ho fatto cinema, television. Ero un perso- tore che era lì. Allora mi sono detto “devo vincere, in qual- re i genitori.
naggio abbastanza conosciuto in Albania. Poi, una volta siasi modo devo vincere”. Così ho cercato di non abbassare
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LA LEGGE
della STRADA
L’impegno di un volontario
di Cristina Gentile
Aveva calzini di merletto bianco su col- Mumolo, il progetto e l’attività portati
lant azzurre. L’ho notata per quel detta- avanti dallo Sportello mi hanno conqui-
glio un po’ eccentrico. Camminavo stato subito. Ho assistito ai ricevimenti
sguardo a terra, col passo di chi è in delle persone, alle difficoltà nell’espor-
ritardo per il lavoro. Tra Via Ugo Bassi re quanto è loro accaduto, alla valuta-
e S. Felice è sempre un incrociarsi di zione e studio dei casi da parte dei
gente affrettata, al mattino. Invece quei “nostri” avvocati. Lo Sportello prevede
piedi erano là, fermi, accostati al un turno al mese anche presso i dormi-
muro.Era una donna con la pettorina tori, le strutture che offrono ospitalità
rossa di Piazza Grande e un fascio di notturna, gestite da cooperative con-
giornali nella mano. Il volto bello, due venzionate con il Coordinamento
occhi fondi che avresti detto indiani, Servizi Sociali del Comune; si cerca di
carnagione olivastra e capelli neri. andare incontro a coloro che non all’interno della Casa di Riposo nottur-
Eppure era estremamente trasandata sanno dello Sportello ma potrebbero no, situata all’incrocio con Viale
Giornale di strada di Bologna
rispetto allo scintillio immoto delle vetri- averne bisogno. Ho avuto modo così di Felsina, era sereno, gioviale, pacato. fondato dalle persone
ne chic, lì accanto. visitarne uno. Era una sera di fine otto- Là ho conosciuto il coordinatore, senza fissa dimora
Quella donna mi ha colpito perchè non bre, le prime nebbie a rendere spettra- Amhed, che mi ha guidato a visitare la
Registrato presso il Tribunale
era curata, non sorrideva, non era tutto le Viale Lenin, e un corridoio di fari a struttura; un giovane assistente socia-
di Bologna il 15/09/1995 n°6474
quello che dovrebbe essere una vendi- sfrecciare lungo la strada. Ma il clima le, Daniele, ed un operatore quasi mio
trice per esser invitante e rendere Proprietà:
accattivante un prodotto. Associazione Amici di Piazza Grande
Conoscevo l’associazione Amici di “AVVOCATO DI STRADA”
Piazza Grande da anni. Mio fratello, Associazione Amici di Piazza Grande Direttore responsabile:
per la sua tesi di diploma in Servizi Tel. e Fax 051-397971 Antonino Palaia
Sociali, era venuto da L’Aquila ad inter-
vistarne i responsabili. I venditori del
Si avvisano i sigg. utenti che lo sportello di VIA LIBIA, Direttore Editoriale:
giornale, poi, li ho sempre visti per le è aperto, in NOVEMBRE, nei giorni: Massimo Macchiavelli
strade da quando vivo a Bologna.La Caporedattore:
mattina dopo stessa scena, e stessa Mercoledì 5 ore 15.00/17.00 (Diritto Civile) Massimiliano Salvatori
donna. La guardo meglio, e comprando Venerdì 7 ore 15.00/17.00 (Diritto Penale)
il giornale ci scambiamo un sorriso. Redazione:
Autentica. Quella donna era terribil-
Mercoledì 12 ore 15.00/17.00 (Diritto Civile)
mente autentica, niente trucchi nè un Venerdì 14 ore 15.00/17.00 (Diritto Penale) via Libia, 69 40138 Bologna
messaggio da inculcare nell’acquiren- Mercoledì 19 ore 15.00/17.00 (Diritto Civile) Tel. 051 342 328
te. Autentica la sua bellezza sciupata, Venerdì 21 ore 15.00/17.00 (Diritto Penale) Fax 051 397 971
un vissuto che s’intuiva disagiato. Ma Mercoledì 26 ore 15.00/17.00 (Diritto Civile)
c’era dignità e forza in quel suo posto email: pg@piazzagrande.it
mantenuto fedelmente di giorno in gior-
Venerdì 28 ore 15.00/17.00 (Diritto Penale)
no, la dignità di chi non si è arreso, di Distribuzione: Antonino Palaia
chi lotta onestamente. Allo sportello di VIA LENIN, 20 (Anche per il riparo di via
E così, sulle pagine del giornale, ho Lombardia), saremo presenti , per il mese di NOVEMBRE, nei giorni: Abbonamenti: Salvatore Morelli
letto per la prima volta dello Sportello giovedì 27 dalle ore 19.30 alle ore 20.30 (Diritto Penale e Civile)
degli Avvocati di Strada. Ed è stata una Impaginazione:
folgorazione. Niente “via di Damasco”,
Allo sportello di VIA CARRACCI, 69, saremo presenti, per i mese di Massimo Macchiavelli,
ma semplicemente un rendermi utile, SETTEMBRE nei giorni: Massimiliano Salvatori
mettere a disposizione un po’ del mio giovedì 13 dalle ore 19.00 alle ore 20.00 (Diritto Civile e Penale)
tempo, quel po’ di conoscenza del dirit- giovedì 27 dalle ore 19.00 alle ore 20.00 (Diritto Civile e Penale) Idea Grafica:
to che una laurea può dare, per affian- Ass. Amici di Piazza Grande
La segreteria dell “Avvocato di strada”, in via Libia 69, è aperta al mattino fino alle 13,30
care il pool di avvocati che, loro sì, aiu- Per appuntamenti urgenti telefonare allo 335/6804274
tano queste persone ad affrontare i Immagini:
mille problemi di chi vive in La foto in prima pagina è di Leonardo
strada.Conosciuto l’avvocato Antonio compaesano (quando si dice che il Tancredi. Le fotografie alle pagine 7, 9
mondo è piccolo...) che mi hanno spie- sono dell’archivio della redazione di
gato il regolamento della dimora e rac- Piazza Grande. Foto pagina 3, 5 di
contato il loro lavoro, tra un ospite che Leonardo Tancredi. Foto a pagina 6 di
chiedeva il gettone-lavatrice ed un altro Emiliano Facchinelli. Le foto a pagina
la chiave per le docce.Per promuovere 11 sono di Massimiliano Salvatori e
l’attività degli Antonio, Laura, Giuseppe Luca Vitali.
e tutti quanti formano la “squadra”
dell’Avvocato di Strada, abbiamo unito In Redazione:
le forze con gli studenti di Massimo Macchiavelli, Massimiliano
Giurisprudenza Democratica-Sinistra Salvatori, Leonardo Tancredi, Salvatore
Universitaria, organizzando un dibattito Morelli, Andrea Cuomo, Antonio
ospitato presso la Facoltà di Boccuni, Angelo.
Giurisprudenza dell’Ateneo bolognese:
l’incontro, aperto al pubblico, si è tenu- Hanno collaborato a questo numero:
to il 5 novembre scorso, e speriamo Vilmo, Anna Crestanello, Andrea
SEDE DELLA COOPERATIVA abbia portato all’attenzione di molti la Navarin, Davide Mano, Nicola Rabbi,
VIA ANTONIO DI VINCENZO 26/F (BO) realtà da noi conosciuta. Catia Barone, Chiara Rancati, Petra
Una realtà in cui continuare a profon- Dotti, Cristina Gentile.
TELEFONO E FAX
051 372 223 OPPURE 051 4158 361 dere il proprio impegno, perchè è pro-
prio il minimo che si possa fare. Chiuso in redazione il: 7-11-2003
SITO INTERNET: Stampa: Nuova Cesat Firenze
www.cooplastrada.it
E - MAIL:
info@cooplastrada.it
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Sabato 22 Novembre
Caravane de Ville
etno-rock che mescola bidoni, violoncello, ballate folk e venature blues; i testi
raccontano storie di città, dagli scorci newyorkesi ai personaggi di strada come
Mister Paco e Vecchio Bernie.
Venerdì 19 Dicembre
Venerdì 12 Dicembre musica dal vivo + DJset
musica dal vivo + DJset
Sabato 13 Dicembre
Tupamaros (combat folk)
Sabato 20 Dicembre
GANG
Arcastella
ospiti:
(Marino e Sandro Severini)
(rock italiano) e
Drugs Squad (CLASH cover band)
12 novembre duemilatre