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PdE.

Rivista di psicologia applicata all’emergenza, alla sicurezza e all’ambiente

PdE
Anno 1, n. 2
Dicembre 2005
Registrazione del Tribunale di
Vicenza n° 1114 del 02.09.2005
Redazione: Via De Mori, 17
36100 Vicenza
tel. e fax 0444.505717

Rivista di psicologia applicata all’emergenza, alla sicurezza e all’ambiente

Sommario:
EDITORIALE
Editoriale
pag. 1 Permettetemi di esprimere la soddisfazione per come è stato
Procedure di evacuazione: accolto il primo numero della rivista. Oltre ai giudizi positivi, al di là
luci ed ombre di ogni nostra previsione è stato il numero degli abbonati: segno
pag. 2 che la rivista ha colto un bisogno presente.
Il secondo numero nasce sulla spinta di questo entusiasmo e della
Come viene vissuta
un’esercitazione di difesa volontà di mantenere l’interesse suscitato.
civile?
pag. 4 I primi due articoli sono strettamente collegati tra loro. Da un lato
sono presentate le problematiche relative alla sicurezza e alle
Lo stress lavorativo nei
Vigili del Fuoco procedure di evacuazione di edifici complessi: centri commerciali,
pag. 6 multisale cinematografiche, ospedali, ecc. Dall’altro si presenta una
ricerca condotta tra i clienti di un centro commerciale, che hanno
Una visita al museo in partecipato ad una prova di evacuazione.
compagnia della psicologia
ambientale
pag. 9 Seguono i primi risultati di una ricerca che vede impegnati molti dei
collaboratori di StudioZuliani. L’indagine si è proposta di
La percezione del rischio: approfondire gli elementi che determinano lo stress lavorativo nei
disabili motori e soccorritori
a confronto Vigili del Fuoco, per la costruzione di misure preventive e formative,
pag. 12 idonee a farvi fronte.

Intersezioni Come promuovere gli obiettivi educativi del museo attraverso


pag. 14
un’adeguata progettazione ed organizzazione degli spazi?
Il quarto contributo ci fornisce alcune indicazioni, affrontando il
complesso tema del coinvolgimento della psicologia ambientale
nella progettazione dei musei.

PdE
Tra gli obiettivi di “PdE” vi è anche quello di dare spazio ai lavori di
Direttore responsabile giovani professionisti e colleghi. Su questo numero presentiamo un
Mauro Zamberlan contributo riguardante la percezione del pericolo tra i disabili motori
Direttore scientifico e i loro soccorritori, nella direzione di un percorso che faccia
Antonio Zuliani
Redazione:
incontrare, anche preventivamente, i soggetti che, pur a diverso
Lucia De Antoni, Viviana De titolo, possono essere coinvolti in una situazione di emergenza.
Pellegrini, Luca Pezzullo.
Hanno collaborato a questo
numero: Antonio Zuliani
Sergio Carnevale, Roberto
De Filippo, Laura Grattieri.

P.S. I complimenti sono sempre graditi. Ma ancora più graditi


saranno tutti i consigli, suggerimenti, e, perché no, critiche che ci
aiuteranno a rendere migliore questa rivista.

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PROCEDURE DI EVACUAZIONE: LUCI ED OMBRE


di SERGIO CARNEVALE e ANTONIO ZULIANI *

L’attuazione della Legge 626/94 ha diffuso l’abitudine di realizzare prove di evacuazione delle
persone nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Vi sono però anche altri luoghi che, pur non
prevedendo una popolazione che li frequenta quotidianamente, sono spesso molto affollati: centri
commerciali, multisale cinematografiche, ospedali, luoghi di culto, ecc. Anche per quest’ultimi
sono previste procedure di evacuazione, che presentano caratteristiche peculiari.

Chi frequenta centri commerciali, sale e può provenire da una fonte di pericolo
multisale cinematografiche, ospedali, esterna, come può essere un inquinamento
stazioni, luoghi di culto, ecc., non è mai industriale (una nube tossica è un rischio
coinvolto in prove di evacuazione. Queste, reale per molte aree urbane prossime ad
nella migliore delle ipotesi, vengono insediamenti produttivi) e la possibilità che ci
effettuate ricorrendo all’aiuto di figuranti. Una si trovi di fronte ad un attacco terroristico,
scelta che ha due corollari importanti: da un che potrebbe richiedere di trattenere tutte le
lato le persone, che pure hanno l’abitudine di persone all’interno della struttura, in una
frequentare questi luoghi anche con una situazione di angoscia crescente che può
certa fedeltà (come accade senza dubbio sfociare in pericolose manifestazioni di
con i centri commerciali e i luoghi di culto), panico.
non ha la minima idea di come comportarsi
in quegli spazi in caso di emergenza. I piani attuali prevedono l’evacuazione dei
presenti a qualsiasi titolo secondo procedure
La seconda, ben più preoccupante, è che chi prestabilite, che comprendono la
deve gestire tali emergenze può solo fare comunicazione dell’evento alle pubbliche
ipotesi su come si comporteranno le persone Autorità competenti per l’assistenza ed i
coinvolte: se collaboreranno alle loro soccorsi e, nel migliore dei casi, limitate
richieste, se i messaggi di emergenza misure di sostegno psicologico.
predisposti saranno veramente comprensibili Al contrario, la concretezza dell’attuale
agli interessati e così via. Da questo punto di momento storico, testimone di tensioni
vista i piani di emergenza sono stati internazionali e fondamentalismo politico-
progettati sulla carta, senza nessuna religioso, richiede una riflessione sulla
sostanziale verifica. Non è la stessa cosa, capacità dei gestori e sulla idoneità delle
infatti, impiegare per un’evacuazione dei attuali pianificazioni a tutelare efficacemente
figuranti, i quali potranno simulare ogni chiunque sia presente nella propria area di
difficoltà immaginata, ma sia per il loro responsabilità.
numero, sia perché alla fin fine sono elementi
dell’organizzazione stessa, non forniranno Ma quante delle strutture precedentemente
un’idea reale di come potrebbero reagire le indicate hanno un piano di emergenza
persone. Ogni soccorritore ha ben presente relativo a questi due scenari? Quanti gestori
che il panico simulato non è neppure lontano sono in grado di affrontare realmente, da soli
parente di quello vero. e con le proprie forze, le prime fasi
dell’emergenza non “convenzionale”? E le
A questo ragionamento, purtroppo, se ne domande dovrebbero riguardare anche le
deve affiancare un altro: molti di questi piani scuole ed i luoghi di lavoro.
di emergenza partono dal presupposto che il L’adeguamento dei piani potrebbe utilmente
pericolo provenga dall’interno. In genere si prevedere, ad esempio, di:
ipotizza un incendio, un terremoto o un • fermare gli impianti di
malfunzionamento di propri impianti ed ventilazione/climatizzazione
installazioni, mentre vi sono almeno altre due eventualmente esistenti, allo scopo di
situazioni da considerare: l’emergenza che

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impedire la propagazione della potremmo definire di “psicoeducazione”, e


contaminazione in tutti gli ambienti; un significato specifico nella capacità di
• informare con immediatezza le persone aiutare le persone a gestire al meglio
presenti, tramite altoparlanti, sul l’emergenza in atto.
comportamento da tenere;
• chiudere gli accessi sia in entrata sia in Nel termine “psicoeducazione” si
uscita, fino all’arrivo delle squadre di comprendono gli interventi finalizzati a
soccorso dei VV.FF. trasmettere conoscenze e competenze in
relazione agli stress che una persona può
È anche necessario stabilire a priori e senza incontrare durante un’emergenza. Troppo
deroghe (immaginiamo già le obiezioni di spesso si nota come gli opuscoli o i fascicoli
taluni settori economico-commerciali o predisposti per la popolazione interessata ad
turistici in alta stagione) l’affollamento un determinato rischio, si limitino al “cosa
massimo consentito in relazione alla capacità fare”, e non presentino anche suggerimenti
di deflusso esistenti ed in base alla che aiutino a “sentire”, come possibili e
legislazione in vigore, oltre a prevedere normali, le reazioni emotive che si
controlli giornalieri di routine sull’agibilità presentano nelle situazioni di emergenza.
degli itinerari di sgombero, come indicato
nella seguente tabella: I primi soggetti da coinvolgere sono gli stessi
dipendenti della struttura, i quali possono
POSSIBILI RISCHI MISURE DI assumere un ruolo decisivo nell’assistenza
PREVENZIONE delle persone coinvolte nell’emergenza. Le
1 Porte, uscite o vie Mantenere libere le persone, benché illese, chiederanno delle
di circolazione uscite e le vie di attenzioni specifiche, un conforto, delle
ingombrate da circolazione attraverso informazioni volte a mantenere tollerabile il
materiali. un controllo giornaliero
livello di ansia insito nell’emergenza in atto.
2 Pavimento in Conservazione e
cattivo stato di manutenzione del
manutenzione pavimento con frequenti
Il secondo livello di comunicazione è relativo
controlli di stato ed alla gestione dell’emergenza vera e propria.
immediata In questo caso gli aspetti più rilevanti
segnalazione al Servizio sembrano essere quelli riguardanti una
competente quando comunicazione chiara e comprensibile, in
necessario. grado di indirizzare positivamente le spinte e
3 Insufficiente Mantenere i desideri delle persone verso la risoluzione
illuminazione delle l’illuminazione delle vie del problema in atto: in altre parole la
vie di uscita. d’uscita anche tramite comunicazione dovrebbe fare leva,
illuminazione
indirizzandole, sulle attività di self help che
d’emergenza.
già si attivano spontaneamente tra la
popolazione, abbandonando l’idea che
Accanto all’aggiornamento delle procedure,
questa sia composta di soggetti passivi.
la presenza nelle strutture di persone che
non ne hanno una conoscenza approfondita
(basti pensare alla difficoltà di individuare * Sergio Carnevale. Brigadiere Generale, laurea in
all’interno di un ipermercato le uscite di Scienze strategiche presso il Politecnico di
sicurezza, le cui indicazioni sono spesso Torino.
“oscurate” dai cartelli pubblicitari) o la
Antonio Zuliani. Docente di “Psicologia del
possibilità che si presenti uno scenario non bambino e della famiglia nelle situazioni di
convenzionale pone l’accento emergenza” - Università di Padova.
sull’importanza di una corretta
comunicazione in emergenza.
Tale comunicazione può assumere una
valenza preventiva attraverso un’opera che

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COME VIENE VISSUTA UN’ESERCITAZIONE DI DIFESA CIVILE?


di ANTONIO ZULIANI *

Un’esercitazione di difesa civile, tenutasi al Centro Commerciale Auchan di Mestre, ha visto il


coinvolgimento dei clienti, ai quali è stato somministrato un questionario per comprenderne il
vissuto.

Nell’ambito della giornata sulla sicurezza del Età Numero %


6 novembre 2005, si è tenuta l’esercitazione Fino a 20 7 4
di difesa civile “Castellana 2005” presso il Da 21 a 40 67 42
Centro Commerciale Auchan di Mestre (VE). Da 41 a 60 65 40
Una delle novità di questa esercitazione è Sopra i 61 22 14
stata il coinvolgimento dei clienti, evacuati Tab. 2. Soggetti partecipanti all’esercitazione
suddivisi secondo l’età.
allo scattare dell’allarme. Tale
coinvolgimento ci ha suggerito di sottoporre
gli interessati ad un questionario molto Un dato rilevante riguarda la conoscenza o
semplice ed intuitivo, atto a comprendere la meno dell’esercitazione da parte delle
situazione vissuta durante l’esercitazione. persone coinvolte: il 59,7% sapeva
I questionari sono stati compilati dai volontari dell’esercitazione e il 40,3% è giunto
della protezione civile del Comune di all’Auchan senza sapere che si sarebbe
Venezia, coadiuvati delle psicologhe del tenuta un’esercitazione. È interessante
“Master in psicologia dell’emergenza” notare che nonostante la campagna di
dell’Università di Padova sotto la informazione, le notizie via stampa e le
supervisione della dott.ssa Lucia De Antoni. stesse polemiche derivate dall’occupazione
Purtroppo il programma dell’esercitazione ha del Centro Commerciale da parte dei no-
subito all’ultimo momento alcune modifiche, global - avvenuta nella giornata precedente
rendendo di difficile interpretazione alcune l’esercitazione - ben il 40,3% dei presenti non
domande del questionario. In particolare fosse stato raggiunto dalla notizia
quelle relative all’apporto dei soccorritori: al dell’esercitazione. Ciò può fare riflettere circa
momento della predisposizione del la capacità di penetrazione tra la popolazione
questionario si riteneva che tutti i clienti dei principali organi di informazione, la quale
avrebbero potuto valutarne l’operato, risulta inferiore a quanto non ci si potesse
assistendo al loro lavoro attraverso gli aspettare, e in linea con alcuni lavori di
schermi interni dell’ipermercato. Cosa che ricerca pubblicati in Australia nel 2001.
poi non è stata possibile. Un problema importante nell’ambito
dell’emergenza, che segnala la necessità di
Le schede raccolte sono state 184 (maschi utilizzare tutti gli strumenti di informazione al
60%, femmine 40%). Nella tabella 1 gli fine di raggiungere il maggior numero di
intervistati sono distribuiti secondo il titolo di persone.
studio e nella tabella 2 secondo l’età.
Solamente 38 persone hanno dichiarato di
Titolo di studio Numero % essersi recate appositamente all’Auchan per
Elementare 7 4 assistere all’esercitazione (21% sul totale,
Medie inferiori 64 36 che sale al 35% se si considerano solamente
Medie superiori 78 44 le persone che ne erano informate), per gli
Laurea 28 16 altri la presenza presso il Centro
Tab. 1. Soggetti partecipanti all’esercitazione Commerciale era casuale. Queste
suddivisi secondo la scolarità. percentuali sembrano mostrare
un’interessante disponibilità alla

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partecipazione, considerando anche il contrariamente a quanto era stato previsto


maltempo che imperversava durante nel programma originario.
l’esercitazione. La composizione di questo
gruppo di clienti è variegata: gli unici dati che Solamente 48 persone (26%) hanno
emergono sottolineano come la decisione di dichiarato di aver assistito all’arrivo dei
partecipare sia stata presa da soggetti con soccorritori e 40 di queste hanno espresso
titolo di studio di scuola media inferiore o valutazioni sul loro operato, stimandolo
laurea e soprattutto maschi (76%), mentre molto “efficiente” (3,80), “tempestivo” (3,82),
per quanto riguarda l’età non vi sono “professionale” (4,04) e “rassicurante” (4,00),
differenze rilevanti. sempre su di una scala da 1 a 5.

Per quanto riguarda una valutazione globale, L’aspetto curioso è che 32 persone, che
seppur indiretta, dell’esperienza si può hanno dichiarato di non aver assistito
segnalare che 96 persone (55,4%) all’arrivo dei soccorritori, hanno espresso
dichiarano che torneranno ad una prossima ugualmente una valutazione sul loro operato,
esercitazione e 108 (63,3%) dicono che la la quale rimane sostanzialmente positiva, pur
consiglieranno ad altri. Si tratta di persone scontando una diminuzione nell’esito
che appartengono alla popolazione media numerico di circa 5 punti (“efficiente” 3,17;
testata. “tempestivo” 3,45; “professionale” 3,65;
La netta maggioranza delle persone si sono “rassicurante” 3,50). Rimane l’osservazione
recate al Centro Commerciale di come vi sia una sostanziale fiducia
accompagnate (72%), tra queste l’86% era nell’operato dei soccorritori, anche in
accompagnato da membri della propria assenza di un’esperienza diretta sul loro
famiglia. Solo un’esigua minoranza (14%) è operato (Tabella 4).
andata assieme ad amici. Da questo punto di
vista la popolazione si è comportata come un Punteggio Punteggio
cliente abitudinario. attribuito da attribuito da
coloro che coloro che non
Una valutazione più specifica hanno hanno
assistito assistito
dell’esercitazione è stata effettuata
Efficiente 3,80 3,17
chiedendo ai soggetti di giudicare alcuni
Tempestivo 3,82 3,45
aspetti su una scala da 1 a 5 (scala di Likert).
Professionale 4,04 3,65
I risultati della tabella n.3 indicano che Rassicurante 4,00 3,50
l’esercitazione è stata valutata Tabella 4. Punteggio attribuito al lavoro dei
sostanzialmente “utile” (3,57) e abbastanza soccorritori suddiviso tra i clienti che hanno
“rassicurante” (3,23), per nulla “eccitante” dichiarato di aver assistito al loro arrivo e quelli
(1,63), ma anche un po’ “noiosa” (2,11). che non vi hanno assistito.

Punteggio medio Le possibili interpretazioni di questo


Utile 3,57 fenomeno possono essere due.
Rassicurante 3,23 Da un lato può esistere una sostanziale
Eccitante 1,63 fiducia nel lavoro dei soccorritori che si
Noiosa 2,11 trasforma, proprio perché non vi è stata
Tabella 3. Punteggio attribuito all’esercitazione (su un’esperienza diretta sul campo, nell’attesa
una scala da 1 a 5) dai clienti
di un’alta prestazione, la quale può rischiare
di andare delusa alla prova dei fatti.
Quest’ultimo aspetto, probabilmente, è da
addebitarsi al fatto che le persone evacuate
Dall’altro lato il buon risultato potrebbe
sono state mantenute in una area senza
essere collegato all’esperienza positiva che i
informazioni e senza poter assistere
clienti hanno avuto dell’operato del
all’esercitazione attraverso schermi interni,
personale che si è occupato della loro

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evacuazione, trasferendo questa percezione appositamente per assistere


all’intera macchina dei soccorsi. all’esercitazione, rispetto a tutti gli altri.

Infine non sembra esistere una sostanziale * Antonio Zuliani. Docente di “Psicologia del
differenza nelle valutazioni di coloro che si bambino e della famiglia nelle situazioni di
sono recati presso il Centro Commerciale emergenza,” Università di Padova

BURNOUT E STRESS PROFESSIONALE NEI VIGILI DEL FUOCO


Percezione dell’Organizzazione e salute psicofisica nei luoghi di lavoro
di ROBERTO DE FILIPPO *

I primi risultati di una ricerca volta ad approfondire gli elementi che determinano lo stress lavorativo
nei Vigili del Fuoco, al fine di costruire misure preventive e formative, idonee a farvi fronte.

La comunità scientifica internazionale D’altra parte la letteratura internazionale


condivide la preoccupazione secondo la mostra che la conflittualità interna
quale burnout e stress professionale, in all’organizzazione e il burnout manifesto
quanto fenomeni complessi e certamente in negli operatori sono intercorrelati al
crescita nei Paesi occidentali, costituiscono management organizzativo, e che l’insieme
un reale problema non solo per gli individui degli effetti della cosiddetta “sindrome da
in quanto singoli lavoratori, ma anche per burnout” può essere interpretatato come il
l’insieme funzionale delle organizzazioni prodotto multifattoriale ed interattivo
professionali cui gli individui appartengono. dell’individuo con la totalità
Dalla ricerca in particolare viene evidenziato dell’organizzazione, intesa sia da un punto di
come tale problema sia rilevante nelle vista tecnico-operativo che burocratico-
cosiddette “helping professions”, le amministrativo, comportando elevati costi
professioni che, a vario titolo, intervengono sociali.
nel soccorso, causando, in ultimo, inferiori
standard di sicurezza negli operatori Studiare il possibile livello di burnout
professionali e maggiori oneri sociali per la presente nelle organizzazioni, permette di
comunità. identificarne i principali elementi correlati, al
fine di evidenziare possibili percorsi correttivi
In effetti la letteratura internazionale e/o formativi a favore delle risorse umane
attribuisce alle professioni dedite al presenti, promuovendo così la salute e
soccorso, fra cui ovviamente la professione l’impegno in ambito professionale.
del vigile del fuoco, una maggiore incidenza
epidemiologica, statisticamente significativa, Da tale premessa, il Comando Provinciale
di conseguenze psicologiche e VVFF di Venezia, d’intesa con la superiore
comportamentali riconducibili e conseguenti Direzione Centrale per la Formazione del
a stress di tipo professionale. Ministero dell’Interno ed il Master di
Come noto, in seguito alla continua Psicologia dell’Emergenza dell’Università di
esposizione ad esperienze definite “critiche”, Padova, ha promosso una ricerca sul campo,
come quelle relative al Soccorso Tecnico con l’obiettivo di verificare la presenza di tali
Urgente, ad esempio, la probabilità di costrutti psicologici, noti in letteratura, e
sviluppare conseguenze soggettivamente l’eventuale incidenza nel personale
percepite come stressanti può aumentare, in dipendente del Comando VVFF di Venezia.
particolare in relazione all’intensità ed alla L’attività si è anche proposta di effettuare nel
vicinanza delle esperienze stesse. personale un primo “screening” al fine di

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evidenziare quali modalità di ricerca di Disaggregando i dati complessivi (anzianità


supporto emotivo il personale operativo di servizio, qualifiche, sottogruppi omogenei
mettesse in atto, come specifica attività di per funzione, sedi di servizio, ecc.) non sono
coping psicologico, a seguito emerse variazioni statistiche significative: si
dell’esposizione professionale ad evento ritrovano sostanzialmente le stesse
critico. rilevazioni indipendentemente dalle variabili
socio-professionali utilizzate nel questionario.
Il progetto è stato globalmente configurato
come un’azione di primo livello di una Sul piano della percezione individuale del
ricerca-intervento volta a rilevare in quali grado di burnout presente, misurato
ambiti, organizzativi e funzionali, potesse attraverso la somministrazione del M.B.I.
esistere maggior integrazione, impegno (Maslach Burnout Inventory), i dati nel
professionale e resistenza nelle persone, complesso evidenziano una sostanziale
rispetto ad altri ambiti nei quali il personale, tenuta cognitiva ed emotiva del personale
in possibile difficoltà, avesse percezione di operativo (EE – Esaurimento Emotivo, Media
lavorare in condizioni non sinergiche con = 14.9, inferiore ai dati normativi, M = 19.4).
l’organizzazione di appartenenza. Gli stessi dati mostrano anche un grado di
In conformità al piano di ricerca presentato, percezione della propria realizzazione
sono state recentemente portate a termine le professionale inferiore ai dati di norma
operazioni di somministrazione dei nazionali (RP, Media = 30.3 a fronte di una
questionari al personale operativo e tecnico, Media = 31.2) tuttavia sostanzialmente
la raccolta degli stessi, nonché una prima equiparabili fra essi.
analisi dei dati.
Rispetto agli obiettivi di ricerca, di seguito All’analisi dei dati disaggregati, tuttavia, si
vengono riportati i principali punti emersi evidenzia uno screening del personale
dall’analisi dei dati effettuata sinora. operativo che costringe ad una lettura delle
dinamiche socio-professionali più articolata.
Primi risultati A fronte di un gruppo che si ritiene
Complessivamente sono stati raccolti 553 maggiormente realizzato sul piano
questionari utili, pari all’84% del totale del professionale (12.7% del campione),
personale operante presso il Comando corrisponde un nucleo di personale
provinciale di Venezia. Una percentuale che operativo a bassa percezione del proprio
testimonia della grande partecipazione al ruolo (15.2% del campione); ad un gruppo
progetto del personale. che sembra non risentire degli effetti
È nota la stretta relazione esistente fra grado psicofisici del burnout (3.6% del campione),
di complessità e conflittualità presente in ne corrisponde un altro che si ritiene
un’organizzazione, e il grado di percezione di maggiormente esposto (15.5% del
stanchezza emotiva, demotivazione campione).
professionale – globalmente definite burnout
– a carico dei lavoratori dell’organizzazione È stata proposta, inoltre, una griglia di
stessa. valutazione con lo scopo di ricercare le
modalità di coping, cioè di fronteggiamento
La ricerca ha misurato la conflittualità attivo, messe in atto dal personale in
presente attraverso il questionario R.O.C.I. I – determinate situazioni ad alta esposizione
II (Rahim Organizational Conflict Inventory). I emotiva.
dati emersi hanno evidenziato la presenza di I dati, cumulati e disaggregati, indicano
un’alta conflittualità (Percentile = 88, a fronte chiaramente il pieno ricorso, in caso di
di una Media normativa = 50) e un grado di personale necessità, al “compagno di
collaborazione, intergruppo e intragruppi, lavoro” come supporto eletto in tutte le
molto modesto (Percentile = 14, a fronte di situazioni proposte e particolarmente in
una Media normativa = 50). alcune ad alto impatto (Media complessiva =

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31.1% delle preferenze accordate, a fronte È possibile, in altri termini, che la risposta
della modalità ‘alcuni superiori’ M = 18.0% e individuale degli operatori, automatica e
della modalità ‘alcuni familiari’ M = 17.9%). difensiva, al “carico psichico dell’attesa
dell’intervento” sia costituita da un
In particolare, l’analisi dei dati disaggregati innalzamento dell’attivazione psicofisica
indica come le modalità di ricerca di (arousal) che si concretizza, – anche –, nella
supporto variino in funzione della conflittualità manifesta?
problematica sottesa. In caso di “evento
critico” assume notevole importanza anche È possibile che il basso grado di
la modalità “alcuni familiari” (21.7% delle collaborazione rilevato rifletta, – anche –, una
scelte accordate), mentre in situazioni- diversa percezione dell’identità professionale
problema attinenti ad aspetti tecnico- del vigile del fuoco, che pur abituato ad un
organizzativi del Soccorso Tecnico Urgente, forte lavoro di gruppo, continua a mantenere,
la modalità ‘alcuni superiori’ viene eletta nel negli interventi di soccorso effettuati, una
29% delle preferenze. altrettanto ed addirittura maggiore identità
individuale?
Ipotesi di lavoro
L’attività svolta si inserisce in un contesto di L’alta attribuzione delle scelte effettuate sulla
ricerca quantitativa, ovvero di verifica della modalità “colleghi di lavoro” sostiene
presenza o meno, sul piano organizzativo e coerentemente l’ipotesi della peer
funzionale locale, di variabili psicosociali già counseling, il sostegno fra pari, come prima
note in letteratura. modalità di ricorso per fronteggiare lo stress
Al momento i punti critici emersi, qui psicolavorativo, tanto da giustificare
sommariamente descritti, sono stati portati a l’introduzione di specifici momenti formativi
conoscenza della DCF – Area per i vigili del fuoco?
Coordinamento e Sviluppo, in seno alla
quale sta operando un gruppo di lavoro “per Vista l’importanza attribuita alle due ultime
la ricerca di strategie e la definizione di modalità di ricorso al supporto sociale
metodologie di prevenzione dello stress rilevate nel questionario, “alcuni familiari” ed
derivante da evento critico”: ciò testimonia “alcuni superiori”, sottolineandone la valenza
l’attenzione posta, anche nel nostro Paese, di mediatori dello stress professionale, quali
alle dinamiche sociopsicologiche che si implicazioni sociali ed operative possono
sviluppano in ambito professionale. sottendere? Nel caso di “alcuni familiari”,
quali interventi sono ipotizzabili per essi o
Da un punto di vista più specificatamente addirittura su essi in quanto agenti di
qualitativo, resta da comprendere il prevenzione del danno da esposizione da
significato da attribuire ai dati emersi in sede “evento critico”, e soggetti essi stessi
di ricerca. Qui di seguito possono essere all’esposizione vicaria? Quali interventi sono
solo sommariamente espresse alcune ipotizzabili nel caso di “alcuni superiori”, in
ipotesi, che, se condivise nelle finalità e quanto agenti aggreganti e di identificazione
modalità operative, potranno prevedere una professionale, e possibili mediatori di conflitti
specifica attività con l’apporto di un gruppo in ambito lavorativo?
di lavoro e discussione mirato. Al momento, rimangono percorsi di studio
tutti da approfondire.
È possibile ipotizzare che l’alta conflittualità
emersa sia funzionale e non disfunzionale,
rispetto alla complessità ed alle necessità * Psicologo e Vigile del Fuoco. Collabora con
tecniche di un’organizzazione, come quella l’area MLFS - Medicina del Lavoro e Formazione
dei Vigili del Fuoco, volta al Soccorso Sanitaria- del Dipartimento dei Vigili del Fuoco,
Tecnico Urgente e alle macro emergenze? del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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I risultati di questa ricerca, alla quale partecipano a vario titolo alcuni collaboratori di StudioZuliani,
saranno resi noti nei prossimi mesi, sia attraverso le pagine di questa rivista, sia nel sito
www.studiozuliani.net.

UNA VISITA AL MUSEO IN COMPAGNIA


DELLA PSICOLOGIA AMBIENTALE
DI LUCIA DE ANTONI *

Alcune considerazioni su come promuovere la finalità educativa del museo attraverso un’adeguata
progettazione ed organizzazione degli spazi.

Che immagine abbiamo di un museo? prevedibile rispetto all’utente di un servizio


Qualcuno potrebbe pensare ad un luogo educativo formale, e i contatti sociali sono
visitato da bambino, con grandi animali molto importanti. In un museo il visitatore
imbalsamati e impolverati. Qualcun altro non viene rimproverato se non legge una
potrebbe pensare ad un edificio maestoso, determinata insegna, e le conseguenze della
con grandi colonnati che incutono visita non possono essere altro che il piacere
soggezione. Qualcun altro ancora potrebbe di avere acquisito o aver visto cose nuove e
pensare ad un museo storico locale dove di essere potuto stare in compagnia di amici
sono raccolti vari tipi di manufatti. Qualcuno o familiari.
invece, con un maggior gusto estetico, Come può la psicologia ambientale
potrebbe ripensare ad una galleria d’arte, intervenire in un ambiente come quello del
dove molti lavori sono comprensibili, altri un museo?
po’ meno.
Un museo può essere tutte queste cose, ma L’attenzione da parte degli esperti di questo
il suo obiettivo principale è senz’altro quello settore si è concentrata prima di tutto
educativo. sull’impatto che l’ambiente fisico ha sul
Il museo costituisce una forma di comportamento dei visitatori, per poi
insegnamento informale e, sebbene sia giungere a chiedersi quali variabili ambientali
simile in molte cose alle istituzioni formali di possono promuovere e facilitare la finalità
insegnamento, ne differisce per altri aspetti. educativa di un museo.

Di solito in un contesto educativo formale, Si sono perciò interessati di quelle particolari


come la scuola, gli stimoli sono solitamente aree che rivestono un ruolo di primaria
verbali, mentre in un contesto informale importanza all’interno del museo, come
come quello del museo gli stimoli sono più l’entrata, i corridoi, gli allestimenti delle varie
visivi, e il tempo di esposizione a questi esibizioni, le zone in cui potersi riposare e
stimoli di solito è breve. Se si pensa all’aula rifocillare, le aree destinate alla vendita di
di una scuola, ci immaginiamo lavagne e souvenir.
assenza di suoni estranei. Nel contesto di un
museo, invece, gli stimoli sono di vario tipo, Il design dell’entrata e dei corridoi riveste
competono fra di loro e molte volte un’importanza fondamentale, specialmente
distraggono l’attenzione dal singolo per quei visitatori che frequentano per la
messaggio educativo. prima volta un determinato museo.
In un ambiente educativo informale, inoltre, il Tutti i visitatori hanno bisogno di ricevere
comportamento del visitatore è meno all’entrata informazioni chiare su cosa

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possono fare, su quali possibilità di scelta posta troppo lontano dall’oggetto a cui si
hanno, sulla disposizione dei vari riferisce.
allestimenti, su dove si trova il bar, il
ristorante o il negozio di souvenirs. Di solito L’attenzione del visitatore può essere
queste informazioni sono garantite da una disturbata infine dal flusso delle persone in
guida, da un sistema segnaletico, o dal quell’ambiente. Ma quali fattori influenzano il
personale del museo. flusso in un ambiente come quello di un
Anche il riuscire ad orientarsi all’inizio della museo? Per esempio la grandezza o la
visita costituisce un punto essenziale. Le particolarità di un determinato oggetto, che
guide, le mappe, la segnaletica e le può attrarre i visitatori fin dal momento del
informazioni ricevute dallo staff del museo loro ingresso. È necessario considerare,
sono tutti strumenti in grado di diminuire la inoltre, che le persone in una sala di
possibile confusione iniziale. esposizione tendono a muoversi lungo la
Una guida può far sì che il visitatore abbia parete destra e tendono ad uscire attraverso
più tempo a disposizione per poter vedere le la prima porta aperta. Se questa porta
mostre che gli interessano, e questo venisse chiusa, i visitatori sarebbero costretti
aumenta notevolmente il grado di ad uscire dalla stessa porta da cui sono
soddisfazione che ne deriva. Il visitatore si entrati, prestando così attenzione a molti più
sente più sicuro se ha a disposizione più oggetti.
punti di riferimento chiari e precisi, anche se
di diversa natura. Un altro aspetto riguarda il “come” gli oggetti
vengono disposti nello spazio. Disporre gli
Per quanto riguarda l’organizzazione e la oggetti creando delle “isole” all’interno dello
disposizione dei vari allestimenti, catturare stesso ambiente, dà origine ad una
l’attenzione del visitatore è senza dubbio il circolazione dei visitatori caotica, che non
primo passo da compiere in un processo di permette di dare la stessa attenzione a tutti
comunicazione del messaggio educativo.un gli oggetti. Se invece viene determinato un
obiettivo raggiungibile attraverso due fattori, percorso chiaro, tutti gli oggetti riceveranno
apparentemente ovvi: la particolarità la stessa attenzione.
dell’oggetto esibito e il flusso del “traffico”
nell’ambiente. Per quanto riguarda il “come” motivare il
Che cosa può far sì che un oggetto sia visitatore, l’attenzione dei ricercatori si è
notato con più facilità? Il fatto che esso sia focalizzata principalmente su tre aspetti.
isolato e non sia circondato da altri stimoli, Prima di tutto ridurre lo sforzo sia fisico che
per esempio. Anche gli oggetti che per mentale necessario per ottenere le varie
caratteristiche cromatiche si mescolano con informazioni, in modo tale che il soggetto
la parete di sfondo rischiano di essere possa dedicare maggiori risorse alle
ignorati, perché perdono le loro esposizioni. Poiché lo sforzo mentale
caratteristiche attrattive. maggiore viene richiesto per interpretare le
varie insegne, si dovrà prestare particolare
La presenza di suoni e profumi, la possibilità cura a non inserire testi particolarmente
di toccare alcuni oggetti, il livello di lunghi, ad utilizzare “punti elenco”, schemi o
illuminazione generale, l’installazione di fari grafici piuttosto che un unico paragrafo di
orientabili e il contrasto luminoso sono altri testo, a posizionare le targhe vicino
importanti elementi che aumentano la all’oggetto a cui si riferiscono, ad utilizzare
visibilità di un oggetto. Anche l’altezza della un colore di sfondo contrastante che agevoli
collocazione può influire, infatti se un oggetto la lettura.
si trova a più di 2 metri spesso non verrà
visto, perché le persone non tendono a Un secondo aspetto riguarda la possibilità di
rivolgere lo sguardo verso l’alto. Così pure la stimolare l’interesse del visitatore, cosa che
targa descrittiva non verrà guardata e letta se lo renderebbe più desideroso di leggere e

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riflettere su ciò che vede, e gli permetterebbe Dal momento che una pausa durante la visita
di ricaricare le sue energie attentive. Le può rinnovare le energie del visitatore, è utile
insegne e le targhe, per esempio, predisporre delle zone dove le persone
dovrebbero provocare delle domande possano riposare, mangiare qualcosa e
piuttosto che raccontare dei fatti, utilizzando magari acquistare dei souvenir. Non è
uno stile familiare, informale, indirizzandosi ancora chiaro, comunque, come questo
direttamente al visitatore, stimolandolo a ultimo aspetto influenzi il grado di
rivivere l’atmosfera di una particolare epoca soddisfazione o la motivazione della visita.
o di un particolare luogo. L’ambiente e l’allestimento degli spazi
Per ultimo, ma non per questo meno dovrebbe essere quindi progettato in modo
importante, bisogna considerare l’eventuale tale da minimizzare lo sforzo mentale,
presenza di fattori che possono distrarre quando possibile, e stimolare l’interesse,
dallo scopo generale della visita, come il anche utilizzando i consigli appena delineati.
rumore proveniente dall’esterno, la
competizione fra più oggetti della stessa L’articolo non pretende certo di esaurire la
mostra, la mancanza di opportune letteratura e le ricerche sull’argomento, ma
indicazioni in grado di facilitare ha voluto proporre alcuni spunti di riflessione
l’orientamento o la decisione su cosa si su caratteristiche tipiche soprattutto degli
potrebbe andare a vedere successivamente. spazi pubblici, le quali, comunque, trovano
applicazione anche in un ambiente come il
I ricercatori hanno rilevato che l’attenzione museo, dove le componenti sociali ed
del visitatore di un museo decade educative si intrecciano e si influenzano
rapidamente dopo 30-45 minuti, e il primo reciprocamente.
segnale di questo cedimento si concretizza,
per esempio, in un lento procedere da una
sala all’altra, fermandosi solo
occasionalmente per guardare qualcosa, ma * Psicologa esperta in psicologia ambientale e
in maniera molto selettiva. dell’emergenza.

LA PERCEZIONE DEL RISCHIO:


DISABILI MOTORI E VIGILI DEL FUOCO A CONFRONTO
di LAURA GRATTIERI *

L’obiettivo della ricerca presentata è stato quello di indagare la percezione del rischio in persone
con disabilità motoria attraverso un confronto con i loro possibili soccorritori, i Vigili del Fuoco.

Secondo un’indagine effettuata a livello coinvolgere in prima persona i diretti


europeo circa il 20% della popolazione totale interessati e, attraverso dei colloqui di
è composta da persone a mobilità ridotta, e ricerca, indagare il loro vissuto in merito alla
nonostante si sia assistito negli ultimi anni ad percezione del rischio, alle condizioni di
un’accresciuta sensibilità generale per i temi sicurezza-pericolo (sperimentate a casa, al
che riguardano la sicurezza e la gestione lavoro, nei luoghi pubblici, sui mezzi di
delle situazioni d’emergenza, troppo poco è trasporto) e alla figura del soccorritore. Alla
stato fatto per quella categoria di persone ricerca hanno preso parte 25 utenti della
che davanti ai rischi è impossibilitata a UILDM Sezione di Padova (Unione Italiana
“fuggire a gambe levate”. Lotta alla Distrofia Muscolare).
Per questo motivo abbiamo deciso di È stata effettuata un’analisi tematica dei

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contenuti dei colloqui, sono stati calcolati i disabile nei termini: “autonomia (essere
totali delle risposte per categoria e infine i seduto) - morte (essere sdraiato)”. Cosa
dati sono stati descritti in base alle frequenze che, da quanto emerso dalla ricerca, i
delle risposte. Sulla base dei risultati ottenuti soccorritori non risultano conoscere. Va
è stato possibile creare un questionario di sottolineato che, anche per quanto
ricerca per i Vigili del Fuoco del Comando di riguarda le modalità di soccorso, un
Pordenone, ai quali è stato chiesto di disabile se seduto è in grado di
immedesimarsi nei panni di una persona collaborare con il soccorritore, mentre se
disabile e di mettere in ordine di importanza sdraiato vive una condizione di
le risposte da loro date. Per confrontare i dati impotenza assoluta.
ottenuti abbiamo calcolato gli indici di
correlazione di Pearson nelle varie aree. 3. Il telefono cellulare è un altro item che
risulta avere una diversa considerazione
Dal confronto è emerso che i due gruppi nei due gruppi. Per i soccorritori il
risultano avere la stessa percezione soltanto telefono cellulare è semplicemente un
in due aree su undici, ossia per quanto oggetto che ha poco a che fare con le
riguarda i rischi maggiormente percepiti e le condizioni di pericolo-sicurezza, mentre
condizioni di sicurezza al lavoro. Questo dato per i disabili risulta essere uno strumento
si potrebbe ricollegare alla specifica di comunicazione fondamentale per la
formazione che i soccorritori dimostrano loro sicurezza percepita.
avere nelle due aree considerate e alla
particolare sensibilizzazione che risulta 4. I bagni pubblici e i luoghi affollati a
esserci in questi settori (es. legislazione differenza di quello che pensano i
sicurezza nei luoghi di lavoro). soccorritori risultano essere degli
ambienti che non permettono al disabile
Per quanto riguarda le altre aree, attraverso di utilizzare al massimo le proprie abilità e
l’analisi delle correlazioni è stato possibile risorse e per questo motivo vengono
isolare item specifici, in cui la percezione dei vissuti dal disabile come luoghi
due gruppi a confronto risultava essere potenzialmente ansiogeni.
particolarmente differente.
Riportiamo gli item più significativi e le 5. Il fatto di trovarsi lontano dalle uscite di
interpretazioni date a riguardo. sicurezza o ai piani alti inoltre, anche se
percepiti come condizioni normali dai
1. La possibilità di danni fisici è vissuto dai soccorritori, per i disabili risultano essere
soccorritori come un evento ordinario, delle collocazioni spaziali non
una problematica a cui sono esposti psicologicamente corrette in quanto
abitualmente mentre per i disabili, che già vissute come spazi non rassicuranti, in
presentano un danno biologico correlato cui non si sentono protetti e al sicuro.
alla motricità, si tratta di una ferita che
viene vissuta come “trauma su trauma”: 6. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto è
un danno enorme per una persona che è utile sottolineare l’esigenza della persona
già ferita fisicamente (aggrava inoltre la disabile ad essere ben legato, questo
ferita narcisistica causata dal danno fattore non risulta avere un’importanza
biologico-esistenziale). Inoltre non va secondaria, come pensano i soccorritori,
dimenticato che a livello assicurativo un in quanto si ricollega alla possibilità di
disabile ha un risarcimento inferiore danni fisici (vedi punto1).
rispetto a un normodotato in caso di
danni fisici. 7. Infine per quanto riguarda la figura del
soccorritore, i due gruppi dimostrano
2. Il costrutto “essere seduto - essere avere una percezione diversa: i
sdraiato” viene vissuto dalla persona soccorritori in quanto depositari della

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sicurezza ritengono utile gestire la L’analisi, l’identificazione e il monitoraggio


situazione utilizzando le manovre di dei rischi rappresenta una nuova forma di
sicurezza e le loro linee guida, mentre i sorveglianza: quella della “diagnosi
disabili mostrano di voler essere anticipata sistematica”. L’obiettivo non è
protagonisti attivi nella gestione quello di affrontare una singola situazione di
dell’emergenza. pericolo concreta, ma di prevedere tutte le
possibili forme d’irruzione del pericolo.
Dall’analisi effettuata su questo particolare Attraverso l’“impegno radicale”, ossia
campione di soggetti (potenziali vittime- passando all’azione e contrastando le fonti di
soccorritori) appare chiaro che una specifica pericolo di cui abbiamo conoscenza,
formazione reciproca potrebbe agevolare possiamo e dobbiamo mobilitarci per ridurre
notevolmente sia i disabili, sia i soccorritori l’impatto dei possibili rischi, per evitarli e fare
che si trovano ad intervenire in situazioni in modo di sentirci più sicuri nel mondo.
d’emergenza.
Nelle società tardo moderne non curarsi dei
Per ciò che concerne i soccorritori, una rischi è da considerarsi un segno
conoscenza più approfondita, sia delle dell’incapacità dell’individuo di prendersi
diverse tipologie di disabilità, che delle cura di sé, una forma di irrazionalità o
esigenze specifiche dell’“utenza debole”, semplicemente una mancanza di abilità.
potrebbe risultare agevolante per il buon I comportamenti finalizzati alla prevenzione
esito del loro lavoro. dei rischi appaiono, al contrario, come
iniziative morali, tentativi di raggiungere
Per i disabili avere la possibilità di conoscere l’autocontrollo, la conoscenza e la
da vicino le modalità di soccorso, valorizzazione di sé. E poiché il progetto di
l’effettuazione di esercitazioni pratiche in costruire il proprio sé è destinato a non
persona e il confronto diretto con i loro concludersi mai, bensì a proseguire per la
possibili soccorritori, potrebbe permettere durata intera della vita, allo stesso modo
loro di vivere come meno ansiogena la vita neppure la tecnologia del sé, che consiste
d’ogni giorno. nell’evitare i rischi, giunge mai ad un fine.

La persona disabile proprio in quanto


persona, è portatrice di bisogni comuni a
tutta l’umanità e come per ogni essere * Laureata in psicologia
umano il progetto di vita è teso alla piena
realizzazione delle proprie potenzialità. Una relazione più ampia su questa ricerca è
Per ottenere questo la persona è spinta al pubblicata nel sito www.studiozuliani.net
soddisfacimento graduale dei propri bisogni.
A. H. Maslow nella “Teoria della Motivazione
umana” classifica il bisogno di sicurezza,
insieme ai bisogni fisiologici, tra i bisogni
primari di un individuo. Secondo questa
teoria un individuo per potersi pienamente
realizzare ha innanzitutto necessità di
soddisfare i bisogni che stanno alla base
della scala gerarchica.
Appare evidente che la persona con ridotta
mobilità ha una difficoltà in più nel
raggiungere il proprio progetto di vita se non
è messa nelle condizioni di sicurezza tali da
potersi pienamente realizzare.

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INTERSEZIONI

“Abitare essere e benessere” “Chi ha paura della paura”


di Giacomo Rizzi Di Christophe André
LED Edizioni, 1999 (140 pp. 11,50 euro) Corbaccio, 2005 (342 pp, 16,60 euro)

L’architettura e la psicologia possono Troppo spesso la paura è identificata come


collaborare affinché una persona si possa un aspetto negativo della vita umana. Il
sentire realizzata, tranquilla, protagonista e lavoro di André riporta questa emozione
propositiva all’interno della sua casa. nell’ambito che le compete. Coma scriveva
La casa è infatti uno spazio che ci individua, Jean-Paul Sartre “tutti gli uomini hanno
un luogo attraverso cui ci diamo dei confini e paura. Tutti. Chi non ha paura non è
attraverso cui ci definiamo. Rappresenta normale”. Ecco allora la paura come segnale
un’immagine, un riflesso della nostra di allarme verso i pericoli. Un segnale
personalità, oltre che un luogo di memorie e importante che non deve travolgerci, ma del
uno spazio da gestire. quale non dobbiamo vergognarci, perché
nessuno sceglie di avere paura.
L’abitazione non può essere solo un
concentrato di funzionalità e tecnologia.
Deve garantire a chi la abita benessere e “Assistite Technology”
serenità. Non esistono, infatti solo bisogni Tenologia di supporto per una vita
fisici e fisiologici, ma anche sentimenti, indipendente
emozioni che devono essere riconosciuti, Di Annalisa Morini e Fiorenza Scotti (a cura
apprezzati e ricordati. Solo una casa di)
psicologicamente corretta può “adattarsi” Maggioli Editore, 2005 (270 pp, 28,00 euro)
realmente alla persona che la abita,
rassicurandola, proteggendola Si tratta di una pubblicazione dedicata agli
permettendole di esprimersi e di crescere. ausili e alle tecologie per promuovere
l’autonomia delle persone disabili.
Giacomo Rizzi, docente di Architettura degli L’interdisciplinarietà di questo lavoro
interni e Metaprogetto presso la Facoltà del testimonia dell’importanza di progettare ogni
Design del Politecnico di Milano, da anni intervento, anche nel campo della sicurezza
affronta e approfondisce il tema e dell’ambiente, con una specifica attenzione
dell’interiorità dello spazio domestico alle garanzie di libertà e di autonomia per
proponendo concept di nuovi moduli abitativi chiunque e in qualsiasi situazione si trovi a
e oggetti di design che favoriscono vivere.
comportamenti maggiormente comunicativi e Particolare interesse, per le finalità della
socializzanti. In questo libro affronta il nostra rivista, riveste il capitolo, curato da
rapporto tra abitazione ed emozione, tra casa Stefano Zanut, sugli ausili e sulla gestione
e stato d’animo, in una chiave profonda e dell’emergenza in presenza di persone
contemporaneamente semplice, avvalendosi disabili.
anche dei contributi di alcuni suoi
collaboratori e di docenti ed esperti di
psicologia.

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