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La neogotica torre

a guglia della Galleria


Parmeggiani (1925) si
specchia nella fontana
di piazza Martiri del
7 Luglio, che dal 2008
si presenta con un
nuovo assetto urbano.

reggio emilia

tutta la citt

in piazza

La trasformazione di piazza Martiri del 7 Luglio davanti al teatro Valli


e il nuovissimo allestimento dellarchitetto Italo Rota ai Musei Civici.
Un giro nel centro storico fra scorci antichi e contemporanei
Testi Lara Leovino Fotografie Andrea Samaritani/Meridiana Immagini

n teatro neoclassico di grande fama, un palazzo dei Musei


con prestigiose collezioni, una bella chiesa tardobarocca e
una galleria darte in stile eclettico. Gli elementi architettonici cerano tutti, mancava la piazza. O meglio cera, ma
era ridotta a parcheggio, poco fruibile dai cittadini se non
di passaggio. Nel 2008 piazza Martiri del 7 Luglio, nel centro storico
di Reggio Emilia, viene pedonalizzata e restituita ai cittadini con
un progetto che oggi, a distanza di sei anni, una scommessa vinta.
Basta fare due passi in questo ampio spazio urbano per rendersene
conto. I monumenti che vi si affacciano sono valorizzati dalla pavimentazione che fa da tessuto connettivo fra le differenti testimonianze
del passato. Lottocentesco teatro Valli domina il proscenio con le sue
svettanti statue che si specchiano nella fontana, una contemporanea
lama dacqua vivacizzata dai getti e dalle loro multiformi coreogra-

Quinta neoclassica: dodici colonne doriche e ventotto statue per il teatro Valli

fie. Cinque pietre dinciampo con una


targa in bronzo ricordano, davanti ai
Musei Civici e allattigua chiesa di San
Francesco, il punto esatto in cui caddero i cinque operai uccisi durante una
manifestazione nel 1960. A rendere
omaggio ai martiri ci sono anche
cinque maestosi platani, piantati a
poca distanza dagli storici pini argentati del palazzo dei Musei.
Dai portici si eleva la guglia in stile neogotico della Galleria Parmeggiani, il
cui riflesso vibra nella fontana, e in lontananza appare la facciata di un altro
teatro, lAriosto, che in un futuro non
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lontano diventer parte della piazza


grazie allestensione della pavimentazione, destinata a trasformare larea in
un foyer a cielo aperto. Ma la riuscita
di un progetto decretata principalmente dalla risposta dei cittadini e dei
visitatori: questo spazio monumentale
oggi animato a tutte le ore. Un viavai
di persone che con disordinata naturalezza vive ogni angolo della piazza,
anche grazie alle panchine sonore
con sistema mp3 pensate per sostare
ad ascoltare la musica, alle invitanti
poltroncine trasportabili, che creano
veri e propri salottini urbani e al-

Foto grande: la facciata del


teatro Valli, costruito tra il 1852
e il 1857. Tempio della lirica,
decorato da 28 statue:
14 svettano sulla sommit.
A sinistra: veduta di piazza
Martiri del 7 Luglio; al centro
la fontana lunga 46 metri,
larga 12 e profonda solo 2
centimetri, tanto che si pu
attraversare a piedi; gli zampilli
sono 73. A sinistra sintravede
il teatro Valli; sullo sfondo il
palazzo dei Musei Civici con la
chiesa tardobarocca dedicata
a San Francesco. Sopra:
dettaglio del monumento
ai Martiri del 7 Luglio 1960.
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A sinistra: Croce di Luce,


di Claudio Parmiggiani, nel
nuovo allestimento (1.800
metri) dei Musei Civici.
Qui sopra: scorcio della
Manica Lunga con al centro
linstallazione di Italo Rota
dal titolo For inspiration only.
Entrambe le opere sono
al secondo piano. Pagina
seguente, in alto: al primo
piano esposta la maquette
dellopera Less Than, 2005,
di Robert Morris (a sinistra);
molto accurata la scelta
dellilluminazione con pannelli
fluo (a destra) e lampade
di design. A destra: le leggere
poltrone in plastica che
creano piccoli salotti urbani
in piazza Martiri del 7 Luglio.

la scenografica fontana che incanta i


bambini con i suoi giochi dacqua.
Laria di rinnovamento e recupero partito dalla piazza ha nel tempo contagiato
anche i Musei Civici, da fine 800 storica
istituzione cittadina. Ledificio, eretto
nel 200, era un convento francescano
che nei secoli ha subito diverse trasformazioni e destinazioni duso. Dopo anni
di stallo, con quasi due piani espositivi
non utilizzati, nel maggio di questanno stata inaugurata la nuova ala dei
Musei Civici, firmata dallarchitetto
Italo Rota. Una rivoluzione contemporanea che non snatura lantico assetto
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del museo ma piuttosto ne vivacizza la


visita offrendo numerosi spunti di riflessione e di ispirazione.
musei civici: nuove sale
ricche di memoria
A piano terra si attraversano le grandi
sale del museo tradizionale fra antiche
vetrine, mosaici alle pareti, resti archeologici e gli straordinari reperti scientifici
della collezione settecentesca di Lazzaro
Spallanzani, scienziato di fama internazionale. Un arco d accesso alle nuove
sale introdotte dalla sezione Pice Unique che individua a ogni piano unopera

icona delle raccolte museali. Il pezzo


unico del primo piano la statua della
Venere di Chiozza, fra i pi antichi idoli
del Paleolitico, che Italo Rota ha lasciato
allestita allinterno di una cassaforte degli
anni 30, che ora funge da insolita vetrina.
Al primo piano i capolavori simbolo, isolati in teche contemplative, sono due: la
Tazza doro, gioiello archeologico dellEt
del bronzo e la Monta Solare, scultura
in ottone e ceramica di Fausto Melotti
(1901-1986). In queste sale si ammirano
dipinti di scuola reggiana dal 400 al 900
con una sezione dedicata al pittore naf
Antonio Ligabue.

Luciano Ligabue

Amo piazza Fontanesi e ho scritto


la colonna sonora per i Musei Civici

Seguendo il fil rouge dei Pice Unique si


sale al secondo piano dove si catturati
dal profumo di spezie e dai colori accesi
della Croce di Luce di Claudio Parmiggiani, opera emblematica dellintervento
contemporaneo nei Musei Civici. Questo
piano una continua sorpresa: giocato
sui toni del bianco e nero e su colori fluo,
uno spazio concepito per ispirare,
riflettere, dialogare e creare, attraverso loriginale allestimento a chilometro
zero ovvero con opere appartenenti al
patrimonio dei Musei Civici. Lo spazio
Novecento e lo spazio Dossier sono dedicati al movimento Fluxus degli

Luciano Ligabue (nella foto) cantante, autore, regista, scrittore,


nato a Correggio nel 1960 e vive a Reggio Emilia. Il suo ultimo
album Mondovisione ha ottenuto 6 dischi di platino. Di recente
ha tenuto 5 concerti in America e Canada.
Quali scorci del centro storico di Reggio Emilia preferisce?
Mi piace particolarmente piazza Fontanesi, quella che alcuni
definiscono la piccola Place des Vosges, con i bar per le
colazioni e gli aperitivi, le enoteche, le salumerie, i ristoranti
con le distese, i tavolini allaperto. E poi il mercato. Restano un
classico sia piazza San Prospero la piasa di leoun con locali,
gelaterie e forni, sia la maestosa piazza Prampolini. Bellissimi
anche i chiostri, in particolare quello della Madonna della Ghiara.
Quanto c di questa terra nel suo lavoro?
Il mio punto di vista si formato abitando qui da sempre.
Quindi, inevitabilmente, credo che parecchio dello spirito di
questa terra sia finito in quello che ho scritto.
Per i Musei Civici ha creato tre
brani, a cosa si ispirato?
Mi stato chiesto di scrivere
una sorta di colonna sonora
per accompagnare la visita
ai musei. Un compito
non facile, considerando
anche che raramente scrivo
musica strumentale. Vista
linstallazione di Italo Rota
ho pensato che questi musei
raccontino la storia cercando
di presentare il futuro. Ho
provato a seguire questa
idea usando colori classici
archi e ottoni uniti ad
altri, soprattutto di musica
elettronica, proiettati nel futuro.

A sinistra, in alto: scorcio di


piazza Prampolini o piazza
Grande; sulla destra il duomo,
risalente al XIII secolo con
numerosi rimaneggiamenti
di epoca rinascimentale; sullo
sfondo palazzo del Monte
con la torre duecentesca. A
sinistra, in basso: piazza San
Prospero, o piazza Piccola.
In primo piano uno dei leoni
a guardia della basilica di
San Prospero, sullo sfondo la
cupola e labside del duomo.

Usciti dal museo si torna in piazza Martiri del 7 Luglio e si assapora latmosfera
serale di questo salotto cittadino, illuminato da luci a led che incorniciano i
monumenti e la fontana.

anni 60 con numerosi lavori darte visiva,


alcuni proposti allinterno di curiose case
trasparenti. Nella Manica Lunga scorrono le note di tre brani scritti per il museo
dal celebre cantautore Luciano Ligabue,
suggestioni sonore che accompagnano il
visitatore lungo il pecorso. Qui Italo Rota
ha voluto esporre i suoi diorami ovvero un assemblaggio di oggetti appartenenti alle collezioni: reperti naturalististi e tesori darcheologia ma anche foto,
dipinti, strumenti, sculture, documenti,
modellini e curiosit. Frasi evocative invitano a riflettere e a soffermarsi su ogni
singolo elemento, ognuno dei quali ha una
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sua storia da raccontare legata alla citt e ai


suoi abitanti. A dominare la sala, un gigantesco capodoglio che negli anni 30 giunse a
Reggio Emilia come attrazione di un circo.
Il mammifero, ormai in stato di decomposizione, fu notato dallimbalsamatore dei
Musei Civici che si offr di riscattarlo, imbalsamarlo ed esporlo nelle sale.
Larchitetto Rota ha anche pensato a uno
spazio di scambio e discussione, lAgor,
per dibattiti, incontri e proiezioni video.
E poi c linnovativo Fab Lab, un vero
laboratorio dove giovani artigiani digitali
trasformano le idee in progetti attraverso
luso di nuove tecnologie e stampanti 3D.

Le piazze storiche:
dal medioevo all800
Ma la visita nel centro storico di Reggio
Emilia non pu prescindere dalle altre
piazze storiche della citt, raggiungibili
con una breve passeggiata. Sincontra per
prima piazza Prampolini, corte urbana
per eccellenza, con il duomo dalla facciata met medievale e met rinascimentale, il battistero del 200 incastonato
nel palazzo Vescovile, i portici delle Notarie, la statua dedicata al torrente Crostolo e
limponente torre dellorologio di palazzo
del Monte. Per i reggiani la piazza Grande
sorella maggiore della piazza Piccola, al
secolo San Prospero, che appare svoltato
langolo in tutta la sua semplice eleganza. A far da quinta scenografica ai tre lati
porticati la facciata cinquecentesca della
chiesa di San Prospero protetta da sei leoni
in marmo rosso di Verona e impreziosita
dal massiccio campanile ottagonale.
La civilt delle piazze, fenomeno tutto italiano, trova piena consacrazione a Reggio
Emilia. A delimitare il centro storico c infatti un ultimo salotto urbano, questa volta
di impianto ottocentesco: piazza Fontanesi, dallo charme un po parigino. Rettangolare e alberata da tigli, oggi luogo prediletto dai giovani per aperitivi e dopocena.
Cos, di piazza in piazza, scorre fino a tarda
sera la vita quotidiana della citt.
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