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Anno V n.

8 - aprile/maggio 2009

Una prestazione ad opera darte.

ASSOBETON

Oggi la struttura tecnologica di Axim Italia offre alla tua azienda un


Centro Ricerche allavanguardia sui materiali da costruzione e un
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coadiuvanti di vibrazione aeranti ritardanti disarmanti espansivi viscosizzanti aggiunte trattamenti superficiali

industrie manufatti cementizi

Organo Ufficiale di ASSOBETON

CONFINDUSTRIA

2009

L'INCONTRO

IMC incontra Fabio Terragni

SPECIALE
Sismica

NORMATIVE

Comunicazione ICMQ - ASSOBETON


Marcatura CE e Certificazione dei manufatti
cementizi: fare chiarezza

IMPRESA

Vivere per innovare o innovare per vivere?

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09
SAIE
International
Building
Exhibition

NUOVE
CULTURE
DEL
COSTRUIRE
Bologna,
28 - 31 ottobre
2009

Soluzioni Tecniche
per lArchitettura
e le Costruzioni
SALONE INTERNAZIONALE DELLEDILIZIA
Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna (Italia) - Tel. +39 051 282111 - Fax +39 051 6374013 - www.saie.bolognafiere.it - saie@bolognafiere.it

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COPREM SRL
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servizio di due vagonetti aerei, che a loro volta alimentano cinque stazioni fisse e
due mobili per la produzione di calcestruzzo prefabbricato. Il secondo invito scarica allinterno di autobetoniere per la produzione di calcestruzzo preconfezionato.
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cliente e al tempo stesso in grado di conferire flessibilit e versatilit
produttiva nel massimo rispetto dei pi elevati standard di qualit.

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Mapecrete System
Le tecnologie Mapei per il calcestruzzo senza ritiro

Ritiro finale dei

conglomerati
estremamante basso

Controllo ed

eliminazione delle
fessurazioni da
ritiro igrometrico

Riduzione della

maturazione ad umido

Maggior facilit

nella gestione del


cantiere

I laboratori Mapei hanno


sviluppato un sistema che
consente di compensare il
naturale fenomeno del ritiro
del calcestruzzo, facendo
ricorso ad opportuni additivi,
che permettono di controllare
tutti i processi chimico-fisici
che trasformano la miscela
dallo stato fresco a quello
indurito. Vi , quindi, la
possibilit di ridurre il numero
dei giunti, facendoli
corrispondere a quelli di
costruzione, che, a loro volta,
possono essere eseguiti con
opportuni rinforzi, eliminando
tutti i punti deboli della
pavimentazione.
Quando vi la necessita di
disporre di grandi superfici,
funzionali a un traffico pesante
e continuo, durabili nel tempo,
MAPECRETE SYSTEM la
risposta adatta.

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Editoriale

LEditoriale
del Presidente

Rispetto delle
regole: non
pi tempo di
compromessi

l compar to delledilizia industrializzata sta attraversando momenti difficili


che non hanno precedenti: il calo
drammatico della domanda concomitante con leccesso di capacit produttiva ha falcidiato la redditivit delle imprese del nostro settore, esasperando la
concorrenza.
Parallelamente, mai come in questi ultimi
anni, numerose nuove Leggi, Decreti, Norme
e Regolamenti hanno stravolto il contesto
tecnico ed economico nel quale eravamo
soliti operare, creando non poche difficolt
organizzative agli operatori ai quali sono
stati imposti continui aggiornamenti ed adeguamenti sia progettuali sia delle linee di
produzione.
La complessit del nostro business
significativamente aumentata.
Se da un lato questo fattore sta portando ad un innalzamento della qualit
e del valore aggiunto dei nostri prodotti
e quindi deve essere accolto con favore,
dallaltro esso pu creare, quantomeno
in questa fase preliminare di trasformazione, alcuni inconvenienti: infatti,
laddove si registri una diversa capacit
o disponibilit di adeguamento, ci conduce inevitabilmente ad una distorsione
della concorrenza tra le imprese.

In un paese come lItalia in cui il sistema dei controlli da par te degli organi
preposti non brilla per efficienza, ASSOBETON ha deciso di prendere una
posizione for te a difesa di quella par te
di mercato che ha come obiettivo il
rispetto puntuale delle regole a tutto
vantaggio di qualit e trasparenza.
Molte sono le azioni condotte in questi
ultimi tempi:
4 abbiamo insistentemente posto laccento ed informato circa lobbligatoriet della Marcatura CE dei nostri
prodotti e quindi della presenza sul
mercato solo di quegli operatori in
possesso di un sistema di controlli di
produzione cer tificato;
4 abbiamo definito attraverso un manifesto, pubblicato anche su queste
pagine, le peculiarit e le differenze
tra marchio CE, Cer tificazione dei
Sistemi di Qualit e Cer tificazione
Volontaria di Prodotto: concetti non
sempre chiari anche ai nostri committenti ed ai Direttori dei Lavori;
4 abbiamo richiesto ai nostri Associati
levidenza di aver ottemperato a tutti
gli obblighi di legge previsti per coloro che producono elementi prefabbricati specie quelli strutturali e a
quelli previsti con lentrata in vigore
dellobbligo della Marcatura CE;
4 ci siamo for temente opposti, nei
confronti del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici, alla proroga al 2010
dellentrata in vigore delle Norme
Tecniche per le Costruzioni;
4 abbiamo lanciato accorati allarmi sulle pagine dei quotidiani nazionali di
fronte al pericolo che la dissennata
e pericolosa rincorsa al prezzo pi
basso delle opere potesse abbassare
8 - industrie manufatti cementizi

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Design e ricerca
per creare nuovi orizzonti

Nuove matrici elastiche

Trends
lattenzione verso i requisiti minimi
di qualit del costruito;
4 abbiamo individuato specifici cantieri
sul territorio nazionale ove non erano state rispettare le norme tecniche
obbligatorie: in questi casi ASSOBETON inter venuta direttamente
presso gli interessati facendo cessare
questi compor tamenti.
Azioni tempestive, tutte coerenti con
la scelta coraggiosa, e forse anche impopolare, assunta dagli organi direttivi
dellAssociazione di non transigere rispetto ai principi di seriet e di professionalit che oggi pi che mai devono
governare il mondo delle costruzioni.
Scelta che nel medio-lungo termine ci
por ter a valorizzare il logo della nostra Associazione, che dovr sempre di
pi esprimere leccellenza tecnologica e
produttiva nel campo delledilizia industrializzata.
n

(Renzo Bullo)

industrie manufatti cementizi - 8

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COPLAN s.r.l. - Via Treves, 74 - 20090 Trezzano s/N (MI)


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Anno V n. 8 - aprile/maggio 2009

ASSOBETON

industrie manufatti cementizi

Organo Ufficiale di ASSOBETON

SOMMARIO

n. 8/2009

CONFINDUSTRIA

2009

L'INCONTRO

IMC incontra Fabio Terragni

SPECIALE
Sismica

NORMATIVE

Comunicazione ICMQ - ASSOBETON


Marcatura CE e Certificazione dei manufatti
cementizi: fare chiarezza

IMPRESA

Vivere per innovare o innovare per vivere?

Industrie Manufatti Cementizi


Bimestrale - n. 8/2009
Propriet
Abes Srl
Societ di servizi di ASSOBETON
Via Giacomo Zanella, 36
20133 Milano
Tel. 02.70100168 Fax 02.7490140
info@assobeton.it
Direttore responsabile
Andrea Dari
Direttore editoriale
Maurizio Grandi
Comitato di redazione
Renzo Bullo, Giorgio Fontana,
Maurizio Grandi, Alessandra Biloni,
Andrea Dari, Patrizia Ricci
Segreteria editoriale
Alessandra Biloni
Segreteria di Redazione
Patrizia Ricci
Redazione
Stefania Alessandrini, Alessandra Biloni,
Andrea Dari, Marco Renzi, Patrizia Ricci,
Susanna Tontini
Strada Cardio, 4 47891 Galazzano RSM
Tel. 0549.941003 Fax 0549.909096
info@imready.it
Vendita pubblicit
IDRA sa
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Editore
IMREADY srl
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Stampa
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Servizio abbonamenti
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Tel. 0549.941003
Fax 0549.909096
Condizioni di abbonamento
Il prezzo di abbonamento per lanno 2009
(5 numeri) di 26.
Il prezzo di una copia di 10,50.
Il prezzo di una copia arretrata di 12,50.
Per informazioni: info@imready.it
Autorizzazione
Segreteria di Stato Affari Interni Prot. n. 73/75/2008 del
15/01/2008.
Copia depositata presso il Tribunale
della Rep. di San Marino

Leditoriale del Presidente

Il Commento del Direttore

di Renzo Bullo

di Maurizio Grandi

12 Lincontro

IMC incontra Fabio Terragni

Presidente e Amministratore Delegato di Autostrada Pedemontana
Lombarda SpA

14 Speciale Sismica

Strutture prefabbricate in zona simica: 15 anni di impegno nella ricerca

di Giandomenico Toniolo
23 Il terremoto dellAbruzzo: primi riscontri tecnici e proposte per la
ricostruzione

di Marco Savoia
28 La valutazione dellazione sismica secondo le Norme Tecniche per le
Costruzioni D.M. 14 gennaio 2008

di Carla L. Zenti
38 Sperimentazione su isolatori a pendolo scorrevole e materiali componenti

di Virginio Quaglini, Carlo Poggi e Agostino Marioni
48 Tubazioni interrate in zona sismica

di Alberto Castellani e Carlo Bonfanti
68

Normative

Comunicazione ICMQ - ASSOBETON


Marcatura CE e Certificazione dei manufatti cementizi: fare chiarezza

74

Impresa

Vivere per innovare o innovare per vivere?


di Paolo Chiari

76 Assobeton

Progetto Concrete

di Carla L. Zenti

83 Premio Egisto Camerini 7a edizione


84 Pubblicazioni ASSOBETON
88 Come associarsi
91 Elenco Soci

Tutti i diritti riservati


vietata la riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicato senza autorizzazione dellEditore. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libert di giudizio, lasciandoli responsabili dei loro scritti.
Lautore garantisce la paternit dei contenuti inviati alleditore manlevando questultimo da ogni eventuale richiesta di risarcimento danni proveniente da terzi che dovessero rivendicare diritti su tali contenuti.

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Foto: Gabriele Basilico. Progetto Stand by me - Bologna 2008

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Editoriale

Il Commento
del Direttore

Il Codice di
Comportamento
ASSOBETON

n coerenza con la nostra volont di ribadire e promuovere il principio etico del


rispetto delle regole, mi sembra quanto
mai attuale ed opportuno riportare il Codice di Comportamento di ASSOBETON che
ogni Associato sottoscrive allatto di aderire
allAssociazione.
n
(Maurizio Grandi)

CODICE DI COMPORTAMENTO
Approvato dalla Giunta
il 18 gennaio 1994
PREMESSA
Nello spirito del Codice Etico di Confindustria ed ai fini di una corretta attuazione
dei principi etici ivi sanciti nella pratica delle peculiarit del settore in cui operano le
imprese aderenti, lAssemblea di ASSOBETON delibera di adottare i seguenti principi
di comportamento che divengono obbligatori per tutti gli associati ed il cui rispetto
diviene condizione per conservare il diritto a far parte dellAssociazione e di accedere
alle cariche associative.
PRINCIPI DI COMPORTAMENTO
0.

Principi generali di comportamento

0.1 - Gli imprenditori e le aziende aderenti ad ASSOBETON assumono quali valori


guida nello svolgimento della loro attivit: la correttezza, la trasparenza, la moralit, il
rispetto effettivo delle normative, la consapevolezza dellessenzialit e centralit del
ruolo dellimpresa nella Societ.
1.

Principi di comportamento nel rispetto degli interessi della collettivit

1.1 - Reale rispondenza dei propri prodotti e relativi servizi, nonch delle opere, alle
vigenti normative ed alle esigenze volte a garantire i requisiti indicati dalle direttive
comunitarie

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Editoriale

1.2 - Effettivo rispetto delle normative con particolare riferimento a quelle amministrative, fiscali, contributive ed ambientali.
2.

Comportamenti nel rispetto degli interessi dei dipendenti

2.1 - Correttezza nelle relazioni industriali.


2.2 - Rispetto della lettera e della sostanza delle norme di diritto del lavoro, dei contratti e accordi collettivi ed individuali a tutti i livelli.
2.3 - Attivazione di risorse umane e materiali per garantire la sicurezza e ligiene
dellambiente di lavoro.
3.

Comportamenti nel rispetto degli interessi dei clienti

3.1 - Veridicit delle informazioni di carattere tecnico in ordine alla qualit dei prodotti
e delle subforniture.
3.2 - Correttezza e veridicit nella comunicazione pubblicitaria e promozionale, nel
rispetto del codice di autodisciplina della pubblicit e delle norme comunitarie.
3.3 - Correttezza nei rapporti con prescrittori e decisori dacquisto.
3.4 - Chiarezza, completezza e correttezza nella redazione dei contratti di vendita, o di
appalto ed in particolare di quelli predisposti dallazienda venditrice.
3.5 - Affidabilit delle certificazioni.
3.6 - Rispetto degli interessi dei clienti in accordi o intese con altri produttori.
4.

Comportamenti nel rispetto degli interessi della concorrenza

4.1 - Correttezza e trasparenza nello svolgimento delle attivit e comunicazioni promozionali e pubblicitarie.
4.2 - Correttezza e trasparenza nelle trattative di vendita e nelle formalizzazioni contrattuali.
4.3 - Correttezza e discrezione nelluso di informazioni sulle aziende concorrenti.
4.4 - Correttezza nei procedimenti di reperimento di risorse umane e tecnologiche.
5.

Comportamenti nel rispetto degli interessi dei fornitori

5.1 - Accertamento della qualificazione dei fornitori e dei loro requisiti di correttezza
e moralit.
5.2 - Formulazione e attivazione di procedure per il controllo dei requisiti richiesti e/o
dichiarati delle forniture, che siano poste a conoscenza dei fornitori.
SANZIONI
Il Collegio dei Probiviri, su segnalazione di organi associativi o di associati, tenuto
allaccertamento delle violazioni al presente codice, alla valutazione della gravit delle
stesse ed alla formulazione di proposte alla Giunta per le relative sanzioni.
La Giunta, per le violazioni di cui ai punti 1 e 2, nel caso di condanna penale o civile
di primo grado, potr adottare la sospensione da incarichi associativi o dalla qualit
di associato nei casi pi gravi; la condanna definitiva potr dar luogo ad esclusione da
incarichi associativi o a cessazione dalla qualit di associato.
Nel caso di violazioni di cui ai punti 3, 4 e 5 la sanzione potr consentire nel richiamo,
sospensione o cessazione della qualit di associato in relazione alla gravit dei fatti.
La Giunta autorizzata, se lo riterr necessario, ad emanare un Regolamento di Attuazione del presente Codice di Comportamento.

industrie manufatti cementizi - 8

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Gli autori su questo numero

Carlo Bonfanti
Libero professionista
Consulente ASSOBETON
Alberto Castellani
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
Politecnico di Milano
alberto.castellani@polimi.it
Paolo Chiari
Clarium srl
www.clarium.it
Agostino Marioni
Presidente Alga spa
a.marioni@alga.it
Carlo Poggi
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
Politecnico di Milano
carlo.poggi@polimi.it

Marco Savoia
Dipartimento DISTART
Universit di Bologna
marco.savoia@unibo.it
Fabio Terragni
Presidente e Amministratore Delegato
di Autostrada Pedemontana Lombarda spa
Giandomenico Toniolo
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
Politecnico di Milano
toniolo@stru.polimi.it
Carla Luigina Zenti
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
Politecnico di Milano
Segretario Sezione Tubi a Bassa Pressione
c.zenti@assobeton.it

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Virginio Quaglini
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
Politecnico di Milano
virginio.quaglini@polimi.it

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8 - industrie manufatti cementizi

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12

L i n c o n t ro

IMC incontra
Fabio Terragni
Presidente e Amministratore Delegato di Autostrada Pedemontana
Lombarda SpA

Fabio Terragni

Ci pu illustrare i numeri
salienti del progetto Pedemontana?
LAutostrada Pedemontana Lombarda
unopera particolarmente complessa.
Si tratta infatti di una grande infrastruttura viaria composta da 87 km di
autostrada e 70 km di viabilit locale,
per un totale di 157 km. Collegher 5
province (Bergamo, Monza e Brianza,
Milano, Como, Varese) e 94 comuni,
in unarea densamente abitata e fortemente edificata in cui operano circa
300.000 imprese che producono il 10%
del PIL nazionale e vivono 4 milioni di

persone. La realizzazione del Sistema


Viabilistico Pedemontano far risparmiare 45 milioni di ore allanno per un
risparmio di 700 milioni di Euro.
Il lavoro di progettazione della nuova
autostrada ha coinvolto oltre 500 tra
ingegneri, geometri, architetti, geologi
ed esper ti ambientali. Una sola copia
del Progetto Definitivo composta da
16.500 disegni e relazioni.
Cento sono i gestori delle reti interferite (acqua, gas, elettricit, infrastrutture esistenti) e 20 mila gli interessati
dagli espropri.
Prevediamo inoltre unoccupazione
totale attivata in fase di cantiere, dallavvio allapertura al traffico nel 2015, di
40.000 anni-uomo (8 mila allanno per
cinque anni).

Quali sono i tempi ed i problemi che dovranno essere


ancora affrontati per lavvio
concreto dei cantieri e chi gestir gli appalti?
Il 21 aprile abbiamo pubblicato il Progetto Definitivo di Autostrada Pedemontana Lombarda, ora il Ministero delle Infrastrutture e dei Traspor ti
potr procedere, nel rispetto dei tempi
programmati, alla convocazione della
Conferenza dei Servizi, avviando, quindi, alla conclusione liter di approvazione del Progetto Definitivo.
Dopo lapprovazione da par te del
CIPE, prevista entro la prossima esta8 - industrie manufatti cementizi

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L i n c o n t ro

te, daremo inizio alla progettazione


esecutiva ed allacquisizione delle aree
e dei relativi immobili. Contemporaneamente cominceranno i lavori per
la risoluzione delle interferenze con
servizi ed impianti a rete presenti sul
territorio e si partir con lallestimento del cantiere relativo al primo lotto
delle tangenziali di Como e Varese e
della Tratta A, da Cassano Magnago
a Lomazzo, i cui lavori sono gi stati
affidati a un General Contractor composto da Impregilo, Astaldi, Pizzarotti
ed Argo Costruzioni.
Parallelamente verr anche avviata la
gara per la progettazione esecutiva e
per lesecuzione dei lavori delle Tratte
B1-B2-C-D da Lomazzo a Osio Sotto
e delle relative opere di viabilit locale
e compensazione ambientale.

Cosa pu dirci in merito al


livello di dettaglio del progetto da voi appena completato? Quale e quanta discrezionalit lasciata al General
Contractor?
Esiste, secondo lei, il rischio che
da una nobile idea di progetto
si arrivi ad unesecuzione basata su meri criteri di massimo
risparmio e di minor costo sacrificando, quindi, la qualit e la
durabilit delle opere?
Il Progetto Definitivo stato predisposto nel rispetto della normativa vigente, quindi con un livello di dettaglio
adeguato per la fase dellapprovazione
del progetto e per la dichiarazione
della pubblica utilit dellopera.
Ci significa che i lavori sono definiti
con un grado di precisione tale da
permettere la determinazione di costi
cer ti delle opere da realizzare, delle
aree e degli immobili da occupare.
Il Contr aente Gener ale non pu
introdurre varianti al progetto, se non
richieste dalla committente e approvate dalla concedente C.A.L. Noi voglia-

13

mo realizzare uninfrastruttura che si


caratterizzi per la qualit, la funzionalit
e la durabilit delle opere. Le imprese
che saranno chiamate a realizzare le
opere dovranno quindi operare per
raggiungere lo standard prefissato.

La competenza di Direzione Lavori e Collaudatori


essenziale per la corretta
esecuzione di unopera, come
chiaramente confermato dagli
eventi allindomani del terremoto in Abruzzo.
Come pensate di impostare il
lavoro di queste figure cos critiche?
La Societ si strutturata per la parte
relativa ai lavori affidati al Contraente
Generale con un proprio ufficio di Alta
Sorveglianza che ha il compito di controllare costantemente loperato delle
imprese.
Per i lotti ancora da appaltare ci doteremo di un ufficio di direzione lavori,
adeguato allo scopo in termini di personale e competenze.

Cosa pensa dellutilizzo della


prefabbricazione in c.a., che
per legge prevede processi
produttivi controllati e certificati? possibile, oggi, avere unidea
delle opportunit che il Progetto
Pedemontana offrir al nostro
comparto?
Sicuramente naturale sar limpiego
di elementi prefabbricati in c.a. per
realizzare le opere previste nel nostro
progetto. Basti pensare alle estensioni
dei muri di sostegno, alle numerose
gallerie artificiali, ai pozzetti, alle cabine
e alle sottostazioni elettriche, allo sviluppo barriere tipo new jersey. una
scelta obbligata, non solo per garantire
la qualit del prodotto, ma anche per
consentire il rispetto dei tempi di realizzazione che ci siamo prefissati. n

industrie manufatti cementizi - 8

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14

S p e c i a l e

Sismica
Strutture prefabbricate
in zona sismica:
15 anni di impegno
nella ricerca
di Giandomenico Toniolo
1. Introduzione
Questa nota presenta lormai lungo
cammino percorso assieme ad Assobeton nella ricerca prenormativa sul comportamento sismico delle strutture prefabbricate. Si pu dire che questa attivit,
ancora in fase di notevole sviluppo, ha
portato ad importanti risultati, tanto che
ora le strutture prefabbricate dispongono di uno specifico sistema di regole
progettuali consolidate, sia nellambito
europeo degli Eurocodici, sia nellambito
delle Norme Tecniche nazionali. E questo con piena valorizzazione delle loro
caratteristiche di qualit e senza alcuna
penalizzazione delle particolari tipologie
prodotte dallindustria italiana.
Alla storia si deve premettere un preambolo che ci porta al lontano 1976,
quando nel nostro Friuli si abbattuta
la tragica sventura del terremoto. Personalmente ho trascorso un periodo in
zona esaminando lo stato delle costruzioni subito dopo il terremoto. Essendo
gi attiva la mia collaborazione con Assobeton, sono stato coinvolto dai prefabbricatori locali in alcuni sopralluoghi

a strutture prefabbricate. Si trattava dei


classici edifici industriali monopiano dei
quali in zona erano presenti un centinaio.
Oltre a diversi edifici con lesioni minori
e segni di grandi spostamenti, sono stato
quindi portato ad esaminare lunico caso
di crollo di cui si avesse notizia: una trave
caduta dal suo appoggio.
Tornato a Milano con questa esperienza,
ho fatto presente ai colleghi di Assobeton la necessit di un sistematico rilievo
dello stato degli edifici prefabbricati presenti nella zona terremotata, sia per far
utile uso di quella esperienza, sia quale
testimonianza futura. Di fatto quindi si
provveduto al rilievo di circa sessanta
edifici, senza incontrare altri crolli eccetto
quello sopra citato, ma misurando i segni
di grandi scorrimenti alle connessioni.
Questi risultati si sono tradotti per gli associati in apposite Istruzioni che escludevano,
in zona sismica, limpiego di appoggi funzionanti per solo attrito: i collegamenti tra
trave e pilastro e tra elementi di solaio e
trave dovevano essere provvisti dei appositi connettori meccanici per la trasmissione delle forze orizzontali. La concomitan8 - industrie manufatti cementizi

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za delle scosse ondulatorie e sussultorie


durante il terremoto pu infatti diminuire
lazione dei carichi gravitazionali sulla quale
lattrito si basa, facendo sobbalzare lelemento portato fuori dalla sua sede originaria. Lesperienza del Friuli stata poi
portata nella redazione della CNR 10025
e nel DM dell87 per quanto riguarda lo
specifico tema delle connessioni.
2. La redazione
dellEurocodice 8
Veniamo ora a tempi un po pi recenti quando, durante la fase di redazione
della prima versione sperimentale ENV
dellEurocodice 8, il prof. Alberto Castellani ci informava della pesante penalizzazione che le strutture prefabbricate
monopiano per edifici industriali stavano
subendo nelle prime bozze di quel documento. Siamo nel 1993 ed il competente
Comitato CEN, con scarsa conoscenza
di strutture prefabbricate, trova una formale corrispondenza tra queste strutture e lo inverted pendulum (pendolo
rovescio), famigerata struttura di cui si
d per certo il pessimo comportamento sismico. Con questa equiparazione
le strutture prefabbricate in questione
avrebbero dovuto essere progettate con
forze orizzontali circa tre volte superiori a quanto richiesto dalla allora vigente
normativa nazionale. Sarebbe stato un
danno pesantissimo per una tecnologia
che stava conquistando la quasi totalit
del mercato italiano.
Con una collaborazione UNI-Assobeton,
nel giugno di quel 1993 si quindi organizzato a Milano un convegno sul tema
del comportamento sismico delle strutture prefabbricate, invitandovi il prof.
Theodose Tassios di Atene, che allora era
il principale responsabile dellEurocodice
8 in redazione. Durante lacceso dibattito si potuto molto opportunamente
presentare la documentazione tratta dal
Friuli, oltre che illustrare una tradizione di
tecnologia e progettazione poco nota ai
redattori del CEN. In risposta Tassios rilevava la mancanza di dati certi di origine

15

scientifico-sperimentale sui quali basare


un trattamento normativo meno pesante. Il dibattito si concluse con limpegno
di Assobeton di specifiche prove sperimentali in cambio di una migliore considerazione delle strutture prefabbricate.
I risultati di quel convegno furono da un
lato la pubblicazione, lanno successivo,
della prima versione ENV dellEurocodice 8 con norme mitigate che non equiparavano pi le strutture prefabbricate
al pendolo rovescio, ma lasciavano ancora una sensibile penalizzazione rispetto
ai telai gettati in opera, dallaltro linizio
dellimpegno forte di Assobeton nella ricerca scientifico-sperimentale, nella
consapevolezza che per essere ascoltati
bisognava avere i documenti in regola.
Da allora si via via sviluppata, con grandi risultati normativi, unimportante attivit di ricerca della quale si elencano qui
di seguito le fasi:
4 1A FASE 1994-1996
prove pilastri Assobeton;
4 2A FASE 1996-2000
analisi numeriche su strutture;
4 3A FASE 2002-2003
prove Ecoleader su strutture;
4 4A FASE 2003-2006
progetto Growth: Precast structures
EC8;
4 5A FASE 2005-2008
progetto Reluis: Vulnerabilit edifici
esistenti;
4 6A FASE 2008-2011
progetto Safecast: Connessioni
sismiche.
3. Prove pilastri Assobeton
Una serie di prove sperimentali stata quindi finanziata da Assobeton e si
svolta tra il 1994 ed il 1996, con la consulenza scientifica del Politecnico di Milano,
presso il Laboratorio ELSA European
Laboratory of Structural Assessment di
Ispra. Si trattato di 20 prove cicliche e
di 6 prove pseudodinamiche su prototipi
di pilastri prefabbricati. La Figura 1 mostra uno di tali prototipi nellimpianto di
prova del laboratorio.

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delle sezioni critiche di base (3,5 in termini di spostamenti di sommit dei pilastri)
al quale potrebbe corrispondere un coefficiente di struttura q = 3,5. Il tutto entro i limiti dei modesti valori dello sforzo
assiale, fino allo 0,24 della corrispondente resistenza ultima, propri delle strutture
prefabbricate con pilastri a mensola.
Sulle prove pseudodinamiche si sono
infine tarati i modelli numerici capaci di
simulare il comportamento vibratorio
degradante dei pilastri sotto terremoto,
modelli che sono stati utilizzati nella successiva fase di ricerca.
Informazioni molto pi dettagliate sulle
prove qui sopra citate si possono trovare
in Bibl. [01].

Figura 1 Prototipo di pilastro prefabbricato


per prova ciclica.

Si sono valutati i principali parametri del


comportamento sismico, come la duttilit e la dissipazione di energia, oltre allinfluenza dei dettagli costruttivi di armatura.
In sostanza i risultati hanno mostrato un
ottimo comportamento ciclico dei pilastri prefabbricati, del tutto simile a quello
dei corrispondenti pilastri gettati in opera, ma con i vantaggi derivanti dallassenza di riprese di ferri e dalla stabilit delle
staffe durante il getto del calcestruzzo in
cassaforma orizzontale. La capacit dissipativa, espressa in rapporto a quella massima possibile di una sezione massiccia in
acciaio, si attestata attorno a 0,4, che
il valore corrente delle buone sezioni in
cemento armato. Per la spaziatura s delle
staffe pari a 5 volte il diametro delle
barre longitudinali, il coefficiente di duttilit, espresso come rapporto tra deformazione ultima a rottura e deformazione
al limite dello snervamento, si attestato
sul valore di 6,0 in termini di curvature

4. Analisi numeriche
su strutture
Nel 1996 iniziato il lavoro di revisione
dellEurocodice 8 per la sua conversione
da sperimentale ENV a definitivo EN.
Era loccasione per una correzione del
testo sulle strutture prefabbricate ed Assobeton ha supportato la mia presenza
nel competente comitato CEN a fianco
del prof. Castellani.
Per sostenere la nostra opera si quindi
svolta unampia campagna di analisi numeriche su prototipi simili di strutture
prefabbricate e gettate in opera. Lintenzione era quella di confrontare direttamente il loro comportamento sismico
attraverso analisi dinamiche non lineari
elaborate con gli stessi accelerogrammi
applicati al suolo. Con riferimento alle
due strutture delle Figure 2 e 3, aventi
le stesse dimensioni complessive e dimensionate nelle sezioni dei pilastri per
la stessa forza F, si voleva dimostrare che
la quantit di energia dissipata dalle quattro zone critiche del prototipo gettato
in opera era allincirca la stessa di quella
dissipata nelle due zone critiche del prototipo prefabbricato dimensionate come
sono per un momento doppio. Se cos
era, a eguale dissipazione, eguale coefficiente di struttura doveva attribuirsi alle
due strutture.
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Data la natura aleatoria del fenomeno


sismico, lo studio stato impostato su
criteri probabilistici attraverso la ripetizione di innumerevoli analisi sotto altrettanti diversi accelerogrammi. Per ogni
accelerogramma lanalisi dinamica non
lineare stata ripetuta con intensit via
via crescenti fino al raggiungimento del
collasso strutturale. I criteri per la scelta
degli accelerogrammi e per limpostazione dellintera procedura sono descritti in
Bibl. [02].

Figura 2 Prototipo di telaio monolitico gettato gettato in opera.

17

struttura. Ma in aggiunta, partendo dai


correnti parametri costitutivi dei materiali assunti nelle analisi, si confermava per
questo fattore un valore q = 4,5 analogo
a quello delle corrispondenti strutture in
acciaio, smentendo una certa tendenza
che voleva premiare queste ultime rispetto alle strutture in cemento armato.
5. Prove Ecoleader
su strutture
La conferma sperimentale dei risultati numerici ottenuti per via analitica venuta
da un programma europeo di ricerca
denominato Ecoleader che garantiva
laccesso ai grandi impianti di prova. Questa volta lattivit stata supportata da
un consorzio che raggruppava per lItalia il Progetto Ulisse formato da AITEC,
ATECAP e Assobeton e per la Spagna
ed il Portogallo le rispettive associazioni
di categoria ANDECE e ANIPC.
Tra il 2002 ed il 2003 si sono effettuate
presso il Laboratorio ELSA di Ispra prove
pseudodinamiche su due prototipi al vero
di strutture prefabbricate, una monolitica
gettata in opera, una incernierata prefabbricata (vedi Figure 4 e 5). Si utilizzato
il grande muro di contrasto di quel laboratorio per applicare orizzontalmente le
storie di carico derivanti da assegnati accelerogrammi attraverso la particolare procedura mista analitico-sperimentale delle
prove pseudodinamiche. Pi dettagliate
informazioni sono contenute in Bibl. [03].

Figura 3 Prototipo di telaio incernierato prefabbricato.

I risultati, tradotti in curve di distribuzione statistica, hanno mostrato la sostanziale equivalenza del comportamento
sismico delle due strutture e con questo
la validit della proposta di adeguamento dellEurocodice 8 con assegnazione
ad entrambe dello stesso coefficiente di

Figura 4 Struttura monolitica gettata in


opera nel Lab. ELSA.

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Figura 5 Struttura incernierata prefabbricata nel Lab. ELSA.

I risultati hanno confermato sul campo


lequivalenza delle due strutture con notevoli risorse di resistenza che per entrambe sono arrivate a valori prossimi a
1,0g (circa tre volte quanto richiesto da
una zona 1 italiana).
Questa grande capacit insita nella tipologia che, con elevati periodi propri
di vibrazione (attorno a 1 sec), abbatte
sensibilmente la risposta al sisma.
Si sono rilevati i grandi spostamenti duttili: fino al 7% dellaltezza nella situazione
ultima.
Ma con questi spostamenti e con la grande capacit dissipativa a loro connessa, si
anche evidenziato il limite progettuale
di questo tipo di strutture che legato
allo Stato limite di danno (scorrimento
di piano) pi che a quello ultimo di non
collasso (resistenza dei pilastri).
Questi risultati sono stati via via portati,
assieme a quelli delle analisi numeriche,
al competente Comitato CEN che nel
2002 a Vienna ha approvato la versione definitiva EN dellEurocodice 8 con
totale equiparazione dei telai gettati in
opera e prefabbricati e con conferma
del coefficiente q = 4,5 di riduzione delle
forze sismiche.
E da questo documento conseguita
la stessa equiparazione riconosciuta
in sede nazionale dal DM 14.01.2008
e dettagliata nella Circolare dellanno
successivo.

6. Precast Structures EC8


Dal 2003 al 2006 si sviluppata la successiva fase di ricerca con il progetto Precast structures EC8 finanziato nellambito del programma europeo Growth per
un costo complessivo di circa 1.000.000
. Il tema era il Comportamento sismico delle strutture prefabbricate in calcestruzzo rispetto allEurocodice 8. Erano
coinvolti nove partners europei appartenenti a Portogallo, Italia, Slovenia e Grecia pi la Tongji University di Shanghai. Il
coordinamento stato condotto dal Politecnico di Milano.
Si sono fatte numerose prove sperimentali: su tavola vibrante presso il LNEC
Laboratorio National de Engenharia Civil
di Lisbona e presso il Laboratorio sismico
di NTUA National Technical University of Athens; pseudodinamiche presso lo
ELSA di Ispra e presso il Laboratorio sismico di Shanghai.
Nelle Figure 6 e 7 sono mostrati due dei
tre prototipi sperimentati a Ispra. Trattasi
di strutture al vero di dimensioni maggiori rispetto a quelle di Ecoleader e pi
rappresentative delle reali costruzioni
del genere (con destinazione industriale),
sulle quali si sono indagati anche leffetto
diaframma della copertura, il contributo
dei tamponamenti ed il comportamento
delle connessioni su diversi orientamenti
dellordito strutturale. Si sono svolte prove pseudodinamiche su tre livelli di inten-

Figura 6 Prototipo di struttura prefabbricata con pannelli di tamponamento.


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Figura 7 Prototipo di struttura prefabbricata con orditura scambiata.

sit sismica, fino ad ag05g, seguite da un


carico ciclico incrementato fino a rottura.
Una pi completa descrizione delle prove contenuta in Bibl. [04].
Queste prove hanno in primo luogo evidenziato i problemi ancora aperti della
corretta progettazione delle connessioni, con rotture precoci dei bordi in

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calcestruzzo degli elementi e necessit


di ripristino e rinforzo per consentire il
completamento dei livelli di carico. Si
rilevato ancora la grande influenza dei
tamponamenti che ha portato a risposte
sostanzialmente diverse da quelle della
struttura nuda sperimentata dopo la
loro asportazione. Si rilevato in tutte le
fasi il buon comportamento a diaframma
della copertura anche se costituita da tegoli distanziati. Si sono infine confermate
le grandi risorse di duttilit e dissipazione
dei pilastri, con coefficienti di duttilit valutati in termini di spostamenti, nelle prove cicliche terminali, in 3,5 per spaziature
s = 5 e 4,5 per spaziature 3,5 delle
staffe. E questo indicherebbe la necessit
di adeguare le regole sui dettagli darmatura dellEurocodice 8.
7. Progetto Reluis
Negli anni tra il 2005 ed il 2008 si sviluppato un vasto programma di ricerca
finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile con un costo complessivo di
circa 15.000.000 per la valutazione e

Figura 8 Esempio di schede tipologiche di edifici prefabbricati.


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riduzione della vulnerabilit sismica degli edifici esistenti. I lavori sono stati coordinati da Reluis Riunione dei laboratori universitari di ingegneria sismica ed
hanno coinvolto una cinquantina di sedi
universitarie nazionali. Il programma copriva una decina di linee di ricerca, dalle
murature, allacciaio, al cemento armato,
ai ponti, ecc.
Nellambito della Linea 2, dedicata agli
edifici in calcestruzzo, il Tema 9 riguardava in particolare gli edifici prefabbricati. E su questo tema, coordinato dal
Politecnico di Milano, si rinnovata la
collaborazione con Assobeton, in primo
luogo per guidare lindagine conoscitiva sulle tipologie degli edifici prodotti
nel corso degli anni nelle diverse regioni italiane. Sono state coinvolte dieci
aziende associate che hanno fornito la
documentazione di circa 150 progetti e
da questa ampia raccolta si tratto uno
schedario sintetico (vedi Figura 8). Finalmente, con lintegrazione della memoria
storica di alcuni esperti, si redatto un
Catalogo delle strutture prefabbricate
(vedi Bibl. [05]).
Sulle diverse tipologie dedotte dai rilievi
si poi iniziata lindagine, con apposite
analisi di verifica, del relativo comportamento strutturale in base ai criteri
aggiornati delle pi recenti normative,
evidenziando alcuni aspetti critici correlati allepoca di costruzione ed alle
corrispondenti regole di progettazione
(vedi per es. Bibl. [07]). In particolare
si sono elencate alcune discriminanti
(vedi Bibl. [06]) come:
4 gli appoggi a secco per attrito, inammissibili in zona sismica, che richiedono in ogni caso un intervento correttivo con laggiunta di connettori
meccanici;
4 lassenza di diaframma rigido, invero
non pregiudizievole per la resistenza
dellassieme strutturale, ma che richiede una analisi dinamica modale
per la verifica di compatibilit delle
distorsioni ai nodi;
4 la stabilit laterale delle grandi tra-

vi che deve essere assicurata con


appositi vincoli funzionanti anche in
assenza delleffetto dei carichi gravitazionali;
4 le eccessive snellezze dei pilastri, con
esaltazione degli effetti del secondo
ordine, che devono quindi essere
compiutamente considerati (non tipiche della prassi italiana ma di altre
tradizioni come quella devastata dal
terremoto di Ismit in Turchia);
4 particolari assetti strutturali poco
stabili, utilizzati in epoche lontane,
come capriate reticolari, archi snelli,
elementi per shed, tutti con inadeguatezza di vincoli laterali.
Altri aspetti condizionanti la sicurezza
delle costruzioni (non solo prefabbricate) in zona sismica sono:
4 la zonazione sismica allepoca della
costruzione con intensit inadeguata
in base alle pi approfondite conoscenze doggi;
4 le norme di progettazione sismica
che hanno avuto una grande evoluzione (praticamente inesistenti fino
al 1974, decisamente inadeguate per
i dettagli di duttilit fino al 1996, perfezionate solo nel 2008);
4 la buona esecuzione in materiali e
ladeguata manutenzione.
8. Le connessioni
Parallelamente ai lavori di Reluis, nella coscienza che si trattava di un tema
chiave per le strutture prefabbricate,
Assobeton ha avviato con apposito finanziamento una campagna di prove
sperimentali sul comportamento sismico delle connessioni, commissionando
lopera alle sette sedi universitarie di
Napoli, Molise, Firenze, Pisa, Bologna,
Milano e Bergamo. Sotto il coordinamento del Politecnico di Milano si iniziato quindi lo studio dei cinque ordini
di connessioni solaio-solaio, solaio-trave,
trave-pilastro, pilastro-fondazione e pareti-struttura. Le Figure 9 e 10 mostrano due campioni pronti per le prove.
Attraverso apposite prove monotne e
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Figura 9 Campione per prova particolare


su connettore metallico.

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lo normalizzato, necessari per una corretta progettazione sismica (vedi Bibl.


[08]).
Dal 2009 la ricerca sulle connessioni
stata convogliata su di un grande progetto, denominato Safecast, che gode
di un finanziamento europeo per le piccole e medie imprese SME e prevede
un costo complessivo di circa 3.500.000
. Sono coinvolti 17 partners appartenenti a Portogallo, Spagna, Italia, Slovenia, Grecia e Turchia. Il coordinamento
amministrativo di Assobeton.
Sono previste innumerevoli prove: particolari su singoli connettori metallici,
locali su connessioni comprese tra due
significative porzioni di elementi, su sottoinsiemi rappresentativi del corrente
ordito strutturale e su insiemi completi
di strutture al vero.
Ma oltre alle prove sperimentali vi sar
un approfondito lavoro di analisi e di interpretazioni da codificare in apposite

Figura 10 Campione per prova locale su connessione tegolo-trave.

cicliche si definiscono i parametri correlati alle propriet di resistenza, duttilit,


deformazione, dissipazione, rigidezza,
danno e degrado, secondo un protocol-

guide di progettazione. E le drammatiche vicende di Abruzzo, con i primi


rilievi degli effetti del terremoto sugli
edifici prefabbricati, hanno sottolineato

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la fondamentale importanza di questa


ricerca. Come mostrato dai risultati
delle ispezioni svolte sul campo, ad un
ottimo comportamento delle strutture (pilastri, travi, copertura) talvolta
corrisposto un inadeguato comportamento delle connessioni dei pannelli di
tamponamento.
Il lavoro appena iniziato con la messa
a punto dei programmi e non ho quindi per ora risultati da mostrare, se non
quelli di alcune indagini preliminari sui
criteri di gerarchia delle resistenze applicati al dimensionamento del vari ordini di connessioni per i quali rimando
a Bibl. [09].
Testimonio intanto la sincera riconoscenza al dott. Antonella Colombo che
con instancabile impegno ha messo a
punto ed avviato la nuova impresa.
9. Riconoscimenti
A conclusione di questa nota mi preme riconoscere il dovuto apprezza-

mento per limpegno di Assobeton


che ha saputo con lungimiranza e
notevole spirito dimpresa investire
nella ricerca cos da costruire il patrimonio di conoscenze e di immagine
sul quale si basa il successo dellindustria italiana della prefabbricazione.
Mi preme ricordare il nome di alcuni
colleghi, che in Assobeton hanno ricoper to ruoli direttivi durante questi anni di collaborazione, ai quali mi
sento legato da grande stima: ling.
Franco Rovelli con le sue strategiche
scelte, ling. Giovanni Vigan infaticabile promotore di iniziative, il geom.
Renzo Bullo guida sicura dellAssociazione, ling. Bruno Della Bella per
il suo continuo contributo di grande
competenza.
Per il Laboratorio ELSA ricordo con
riconoscenza il dott. Paolo Negro ed
il dott. Javier Molina che con grande
competenza hanno guidato e guidano lattivit sperimentale.
n

Bibliografia
[01] A. Saisi, G. Toniolo: Precast r.c. columns under cyclic loading: an experimental programme oriented to EC8, Studi e ricerche n. 19, 1998.
[02] F. Biondini, G. Toniolo: Analisi probabilistica della risposta sismica di telai in c.a, 14
Congresso CTE, 2002.
[03] A. Colombo, L. Ferrara, P. Negro, G. Toniolo: Prove pseudodinamiche su prototipi
di telai in calcestruzzo armato prefabbricati e gettati in opera, Giornate AICAP,
2004.
[04] L. Ferrara, E. Mola, P. Negro: Prove pseudodinamiche e cicliche su prototipi in scale
reale di edifici monopiano prefabbricati, 16 Congresso CTE, 2006.
[05] C. Bonfanti, A. Carabellese, G. Toniolo: Strutture prefabbricate: catalogo delle tipologie esistenti, Reluis/Assobeton, 2008.
[06] C. Bonfanti, A. Carabellese, G. Toniolo: Industrial precast structures: construction
typologies and seismic vulnerability, Reluis Linea 2, 29/30.05.08, Roma.
[07] A. Palermo, G. Toniolo, G. Tsionis: Vulnerabilit sismica degli edifici prefabbricati esistenti: analisi di un edificio critico senza diaframma di copertura, 17 Congresso
CTE, 2008.
[08] R. Felicetti, G. Toniolo, C. Zenti: Comportamento sismico delle connessioni delle
strutture prefabbricate: analisi sperimentale dellunione solaio-trave, Reluis Linea 2,
29/30.05.2008, Roma.
[09] F. Biondini, L. Ferrara, G. Toniolo: Capacity design criteria for connections in precast
structures, 14 WCEE, Beijing 2008.

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Il terremoto dellAbruzzo:
primi riscontri tecnici e
proposte per la ricostruzione
di Marco Savoia
Il sisma recentemente avvenuto in
Abruzzo stato di una estensione e
gravit tali da impegnare, nelle settimane immediatamente successive e per i
mesi seguenti, centinaia di ingegneri in
un enorme sforzo di assistenza tecnica alla Protezione Civile per le verifiche di agibilit dei fabbricati. A seguito
dellOrdinanza di sgombero di tutti gli
edifici da parte dei Sindaci dei Comuni
interessati dal sisma, infatti iniziata immediatamente una estesa campagna di
verifiche per accertare quali fabbricati
abbiano subito danni lievi da poter essere subito utilizzabili (eventualmente con
semplici provvedimenti di messa in sicurezza), in modo da consentire il rientro
di numerose famiglie. Nelle prime due
settimane dopo il sisma, squadre di tecnici delle Universit del consorzio Reluis (REte dei Laboratori di Ingegneria
Sismica) hanno completato la verifica di
scuole ed attivit produttive ed hanno
successivamente affiancato tecnici della
Protezione Civile e delle Regioni per la
verifica delledilizia privata, attivit che li
impegner ancora per numerose settimane.
Lattivit di verifica stata condotta a
tappeto nei comuni dellAquilano ed i
dati che sono stati raccolti nel Centro
Operativo della Protezione Civile sono
di grande interesse dal punto di vista
tecnico, consentendo di verificare leffettiva vulnerabilit sismica del nostro
patrimonio edilizio.
Innanzitutto, levento principale della
notte del 6 aprile (Magnitudo 5.8) ha li-

berato una quantit di energia inferiore


rispetto ad altri terremoti (come quello
del Friuli e dellIrpinia), ma stato particolarmente superficiale (profondit
inferiore a 10 km) e di conseguenza
risultato distruttivo in una zona ristretta
in vicinanza dellepicentro. Inoltre, sempre in tale zona, le accelerazioni spettrali ad elevata frequenza sono risultate
molto elevate, anche superiori a quelle
indicate nelle Normative sismiche (Eurocodice e Testo Unico), colpendo con
particolare gravit i fabbricati molto rigidi, come ad esempio quelli in muratura
o pietra del centro storico dellAquila e
dei borghi limitrofi.
Per questi fabbricati, fin dai primi sopralluoghi, emerso immediatamente che
i danni sono risultati molto gravi ove
sono state riscontrate cattiva qualit dei
materiali e delle tecnologie utilizzate. I
crolli hanno quasi esclusivamente interessato pareti a sacco con paramenti in
muratura di sasso irregolare e, soprattutto, assenza di legante e riempimento
in materiale incoerente. Inoltre, sono
avvenuti crolli di solai lignei, non collegati con le murature portanti, a volte
anche in assenza di danni apparenti a
queste ultime. Al contrario, fabbricati
di analoga tipologia ma recentemente
consolidati non mostrano danneggiamenti, anche a fianco di analoghi fabbricati fortemente danneggiati o completamente crollati. Gli edifici in muratura
di mattoni o di tufo raramente evidenziano danni significativi.
Ancora pi interessanti sono le indica-

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Figura 1 Danni agli elementi non strutturali di un fabbricato in calcestruzzo armato degli anni 70.

zioni tratte dallesame dei fabbricati in


struttura portante in calcestruzzo armato, realizzati in opera o prefabbricati.
Per quanto riguarda i primi, i collassi
sono solitamente associati a problemi di cattiva realizzazione (materiali e particolari costruttivi) o errori di
tipo progettuale. Nella prima categoria
sono compresi fabbricati, quali alcuni
di quelli mostrati nella cronaca postterremoto, realizzati negli anni 50-60
o antecedenti: calcestruzzi che appaiono non adeguati gi ad una semplice
analisi visiva (grandi porosit e legante
quasi assente), barre lisce e staffatura
del tutto carente. Sgretolamento del

calcestruzzo, perdita di ancoraggio delle barre longitudinali e assenza di confinamento del calcestruzzo e delle barre
compresse sono chiaramente evidenti.
Alcuni crolli di strutture anche recenti
sono invece dovuti ad errori progettuali, che hanno spesso instaurato un meccanismo di piano debole (solitamente
al piano terra), anche a causa di unirregolare disposizione dei tamponamenti
tra piano e piano.
Infine, nei fabbricati in calcestruzzo armato gettato in opera, la maggioranza
dei danni rilevati ha interessato gli elementi non strutturali dei fabbricati, tamponamenti e tramezzature interne. Se
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pur vero che anche la moderna progettazione antisismica non solo ammette che per un sisma di grande intensit
possano esserci danni anche rilevanti,
ma che proprio tale danneggiamento consente di dissipare gran parte
dellenergia in ingresso (preservando la
struttura), tuttavia il danno economico
conseguente stato davvero rilevante.
Dai primi rilievi emerso che i maggiori danni siano occorsi a fabbricati
che, seppure correttamente progettati
dal punto di vista della resistenza alle
azioni orizzontali, hanno una bassa rigidezza e quindi hanno sofferto elevati
spostamenti di interpiano. Raramente
sono stati osservati danni significativi a
fabbricati con vano ascensore e/o vano
scala in calcestruzzo armato. Sono invece evidenti danni ingenti alle murature
di tamponamento doppie, con materiale
coibentante, quando il paramento esterno non ben collegato a quello interno
in mattoni forati. Anche lOspedale di
S. Sebastiano e la Facolt di Ingegneria
hanno sofferto danni ingenti proprio
agli elementi non strutturali secondari
(rivestimenti e tramezzature interne).
A ben vedere, le risultanze emerse dai
primi sopralluoghi sulle strutture in calcestruzzo armato in opera danneggiate
confermano pienamente le indicazioni
contenute nelle recenti Normative in
materia antisismica, Eurocodici, Ordinanza 3274/2003 e Norme Tecniche
per le Costruzioni 2008, che auspichiamo entrino in vigore nel pi breve tempo possibile. La scelta della concezione
strutturale a monte del progetto ed
una corretta definizione dei particolari costruttivi (ancoraggi delle armature
longitudinali, armature trasversali, nodi
trave pilastro) sono, nelle citate Normative, gli elementi cardine della progettazione antisismica. Nelle stesse normative, il controllo dellesecuzione e dei
materiali utilizzati (in particolare del calcestruzzo gettato in opera) sono indicati quale il complemento essenziale per
una corretta realizzazione della struttu-

25

ra. Sempre nelle citate Normative, per


la prima volta i tamponamenti devono
essere soggetti a specifiche verifiche
di sicurezza e devono essere adottati
particolari criteri di progettazione delle
strutture e degli elementi non strutturali di edifici strategici (scuole, ospedali,
caserme, etc.), al fine di consentire la
piena operativit anche subito dopo il
sisma.
Analoghe conclusioni possono essere

Figura 2 Fabbricato in muratura a sacco


recentemente consolidato nel centro storico di
lAquila.

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S p e c i a l e

tratte dallanalisi delle strutture sede di


attivit produttive, in calcestruzzo armato in opera e prefabbricate. Se le struttura non hanno subito quasi in nessun
caso danni significativi, la risposta stata
molto diversa in funzione della tipologia
strutturale e del tipo di particolare costruttivo realizzato, in particolare per le
strutture prefabbricate.
Strutture realizzate in opera negli anni
60 e 70 con tamponature in laterizio si
sono rivelate particolarmente flessibili,
e i conseguenti elevati spostamenti di
piano hanno causato ingenti danni ad
elementi non strutturali e contenuti,
spesso con danni economici ingenti. Sul
versante opposto, strutture prefabbricate progettate con norme antisismiche, che prevedono azioni sismiche di
1 o di 2 categoria, anche quando con
schema isostatico pilastro travi, non
hanno evidenziato in alcun caso danni
strutturali.
Per questi ultimi, sono risultati di grande
importanza i sistemi di aggancio delle
tamponature esterne alle strutture portanti. Nei casi in cui tali sistemi erano
realizzati con particolari costruttivi con
sufficiente flessibilit, le strutture hanno
subito significativi spostamenti (dellordine di alcuni centimetri) senza indurre
danni visibili alle parti non strutturali. In
presenza di collegamenti non flessibili, al
contrario, gli spostamenti hanno indotto eccessive sollecitazioni nei sistemi
di aggancio con conseguente crisi degli
stessi e parziali o completi distacchi dei
pannelli.
Infine, la riparazione del patrimonio
edilizio e la ricostruzione saranno importanti banchi di prova per le tecniche
di rilievo e di adeguamento antisismico
degli edifici.
Nel primo caso si potr verificare lefficacia dei criteri per le indagini in - situ
sui materiali utilizzati indicati dalle Norme. Per quanto riguarda ladeguamento
antisismico, sar possibile applicare su
grande scala le moderne tecniche di
rinforzo strutturale, quali ad esempio

quelle basate sullutilizzo dei materiali


compositi fibrorinforzati, particolarmente efficaci per intervenire senza stravolgere il comportamento strutturale in
termini di rigidezze degli elementi, ma
incrementandone duttilit e resistenza.
In questo caso, le Linee Guida nazionali
sviluppate dalle Universit Italiane sotto
il patrocinio del C.N.R. (il Documento
CNR DT200/2004) sono considerate
allavanguardia a livello internazionale
proprio per quanto riguarda ladeguamento antisismico.
Per quanto riguarda invece la ricostruzione, i tempi per le prime abitazioni
per i terremotati dovranno essere strettissimi e le tecniche di prefabbricazione
avranno grande spazio (in particolare,
ma non solo, quelle basate su manufatti
in calcestruzzo armato).
La grande sfida da parte della Protezione Civile sar infatti quella di realizzare
unit abitative per almeno 10.000 persone entro ottobre. Poich tali fabbricati
saranno dopo pochi anni non dismessi
ma convertiti in alloggi per studenti e a
canoni agevolati, sar fondamentale non
solo la sicurezza dal punto di vista sismico, ma anche la cura delle realizzazioni
dal punto di vista edile.
Nel primo caso (sicurezza) si useranno tecnologie di protezione antisismica
basate sullisolamento alla base, mentre,
per quanto riguarda impiantistica e finiture, dovranno essere molto curati
tutti gli aspetti legati allisolamento e al
risparmio energetico, nonch alla possibilit di riconversione dei fabbricati a
destinazioni duso differenti dopo un
certo numero di anni.
Ed il tutto in tempi estremamente ridotti. Per la prefabbricazione si tratter di
una grande opportunit per esprimere
le sue grandi potenzialit, aprendo cos,
anche successivamente, nuovi mercati
nel campo delledilizia residenziale, risultando pienamente competitiva quando sia necessario coniugare qualit del
prodotto edilizio e riduzione dei tempi
di costruzione.
n
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La valutazione dellazione
sismica secondo le Norme
Tecniche per le Costruzioni
D.M. 14 gennaio 2008
di Carla L. Zenti

LItalia uno dei Paesi a maggiore rischio


sismico del Mediterraneo per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente
interessato il suo territorio e per lintensit che alcuni di essi hanno raggiunto,
determinando un impatto sociale ed
economico rilevante.
Generalmente il rischio si definisce per
un territorio o per una popolazione di
oggetti, costruzioni, persone e beni sulla
base di danni attesi a seguito di possibili eventi naturali o di origine antropica.
Lentit di tali danni e quindi il rischio dipendono da tre fattori legati a:
4 natura, frequenza e livello del fenomeno;
4 natura, qualit e quantit dei beni
esposti;
4 capacit dei beni stessi di resistere alle
offese;
che vengono definiti: pericolosit, esposizione, vulnerabilit.
In generale, non possibile fornire una
definizione univoca del rischio sismico;
si pu comunque dire che con questo
termine vengono identificati e valutati gli
effetti prodotti da un terremoto sul territorio, misurabili come danni attesi.
Nella definizione di tali danni, dovuti ad
un evento sismico, dato fondamentale
la pericolosit sismica di base e locale,
intesa come la misura dello scuotimento
al suolo atteso in un dato sito. Essa legata alle caratteristiche sismotettoniche,
alle modalit di rilascio dellenergia dalla

sorgente, al percorso di propagazione


delle onde sismiche dalla sorgente al sito
e alla loro interazione con la geologia e
la geomorfologia locale.
Per prevedere lo scuotimento al suolo
si adottano modelli probabilistici che descrivono lattivit sismica futura nei siti
considerati.
Il Servizio Sismico Nazionale, ad esempio, definisce come pericolosit sismica
di base locale: la probabilit di superamento di una soglia stabilita di intensit
in una determinata area ed in un determinato intervallo di tempo. Questa
misura legata alle caratteristiche fisiche del territorio: quanto maggiore la
frequenza ed intensit degli eventi che
caratterizzano unarea geografica, tanto
maggiore la sua pericolosit.
Per la valutazione della pericolosit sismica [1] di base sono tre gli elementi
fondamentali da conoscere:
4 zonizzazione sismogenetica: individuazione delle aree riconosciute quali responsabili di generare terremoti;
4 catalogo: rappresenta la sismicit di
tali aree, ossia la distribuzione spazio
temporale degli eventi passati;
4 leggi di attenuazione: definiscono le
modalit di propagazione spaziale
dellenergia di un evento.
Inserendoli in un modello probabilistico, si giunge ad una corretta definizione
dei parametri caratteristici della sismicit come picco di accelerazione, picco di
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velocit, ordinate spettrali ed accelerogrammi caratteristici delle diverse zone.


Per quanto riguarda la pericolosit sismica locale, diversi studi hanno messo in
evidenza che gli effetti dovuti a particolari condizioni geologiche-morfologiche
hanno prodotto danni diversificati.
Esistono infatti cause che rendono pi
pericolose alcune zone rispetto ad altre, basti pensare alle aree che presentano particolari condizioni morfologiche
come quelle caratterizzate da irregolarit
topografiche (creste rocciose, cocuzzoli,
dorsali, scarpate), dove possono verificarsi focalizzazioni dellenergia sismica
incidente, con lesaltazione dellampiezza
delle onde.
Variazioni dellampiezza delle vibrazioni

29

e delle frequenze del moto si possono


anche avere alla superficie di depositi alluvionali e di falde di detrito, anche con
spessori di poche decine di metri.
Un comportamento anomalo dei terreni
pu inoltre essere dovuto a liquefazione
di depositi sabbiosi saturi di acqua o a
densificazione dei terreni granulari sopra
la falda; questi fenomeni si verificano nel
caso in cui si abbiano terreni con caratteristiche meccaniche scadenti.
Infine, sono da segnalare i problemi connessi con i fenomeni di instabilit di vario
tipo, come quelli di attivazione o riattivazione di movimenti franosi e crolli di
massi da pareti rocciose.
Da quanto detto si evince che, per effettuare il riconoscimento delle aree

Tabella 1 Condizioni geologiche e geomorfologiche che possono causare effetti locali.

Sigla

SCENARIO PERICOLOSIT SISMICA LOCALE

EFFETTI

Z1a

Zona caratterizzata da movimenti franosi attivi

Z1b

Zona caratterizzata da movimenti franosi quiescenti

Z1c

Zona potenzialmente franosa o esposta a rischio di frana

Z2

Zone con terreni di fondazione particolarmente scadenti (riporti poco addensati, depositi altamente compressibili, ecc.) Cedimenti e/o
liquefazioni
Zone con depositi granulari fini saturi

Z3a
Z3b

Instabilit

Zona di ciglio H > 10 m (scarpata, bordo di cava, nicchia di


distacco, orlo di terrazzo fluviale o di natura antropica, ecc.) Amplificazioni
topografiche
Zona di cresta rocciosa e/o cocuzzolo:
appuntite - arrotondate

Z4a

Zona di fondovalle e di pianura con presenza di depositi


alluvionali e/o fluvio-glaciali granulari e/o coesivi

Z4b

Zona pedemontana di falda di detrito, conoide alluvionale


Amplificazioni
e conoide deltizio-lacustre
litologiche e
Zona morenica con presenza di depositi granulari e/o
geometriche
coesivi (compresi le coltri loessiche)

Z4c
Z4d

Zone con presenza di argille residuali e terre rosse di


origine eluvio-colluviale

Z5

Zona di contatto stratigrafico e/o tettonico tra litotipi


con caratteristiche fisico-meccaniche molto diverse

Comportamenti
differenziali

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potenzialmente pericolose dal punto di


vista sismico, devono essere individuate
le caratteristiche geologiche, geomorfologiche e geotecniche fondamentali del
territorio in esame.
Alla luce di queste osservazioni, va sottolineato che lazione dello Stato per la
riduzione degli effetti del terremoto si
sviluppata su due fronti: a) classificando
il territorio sulla base dellintensit e frequenza dei terremoti del passato e b)
prevedendo lapplicazione, nelle zone
classificate sismiche, di speciali norme
per le costruzioni.
La logica sulla quale si fonda la legislazione antisismica italiana, allineata alle normative a livello internazionale, quella
di prescrivere norme tecniche in base
alle quali un edificio sopporti senza gravi danni i terremoti meno forti e senza
crollare i terremoti pi forti, salvaguardando prima di tutto le vite umane.
Sino al 2003 il territorio nazionale era
classificato in tre categorie sismiche a diversa severit.
I Decreti Ministeriali, emanati dal Ministero dei Lavori Pubblici tra il 1981 ed
il 1984, classificavano complessivamente
2965 comuni italiani su un totale di 8102,
corrispondenti al 45% della superficie del
territorio nazionale, ove risiede il 40%
della popolazione.
Nel 2003 sono stati emanati i criteri di
nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni pi recenti relative alla pericolosit sismica del territorio, ossia sullanalisi
della probabilit che il territorio venga
interessato, in un certo intervallo di tempo, da un evento che superi una determinata soglia di intensit o magnitudo.
A tal fine stata emanata lOrdinanza
del Presidente del Consiglio dei Ministri
n. 3274 del 20 marzo 2003, pubblicata
sulla Gazzetta Ufficiale n. 105 del 8 maggio 2003.
Le novit normative introdotte con lordinanza sono state ulteriormente affinate, nelle recenti Norme Tecniche delle
Costruzioni (NTC), emanate con D.M.

14 gennaio 2008 dal Ministro delle Infrastrutture, con lintesa e il contributo del
Dipartimento della Protezione Civile.
Lobiettivo di dette Norme quello di
definire i principi per il progetto, lesecuzione ed il collaudo delle costruzioni con
riguardo alle prestazioni loro richieste in
termini di requisiti essenziali di resistenza
meccanica e stabilit.
Esse forniscono i criteri generali di sicurezza e precisano le azioni che devono
essere utilizzate nel progetto, ponendo
particolare attenzione allazione sismica.
Determinazione
dellazione sismica
La pericolosit sismica di base costituisce
lelemento di conoscenza primario per
la determinazione delle azioni sismiche.
Essa viene definita facendo riferimento
ad un suolo rigido (di categoria A) con
superficie topografica orizzontale (di categoria T1), in condizioni di campo libero,
cio in assenza di manufatti.
Le caratteristiche del moto sismico atteso al sito di riferimento, per una fissata
probabilit di eccedenza PVR e per un
determinato periodo di riferimento VR,
si ritengono individuate quando se ne
conosca laccelerazione massima ed il
corrispondente spettro di risposta elastico in accelerazione Se(T).
Nelle NTC, le forme spettrali per ciascuna delle probabilit di superamento nel
periodo di riferimento sono definite a
partire dai valori dei seguenti parametri
su sito di riferimento rigido orizzontale:
ag accelerazione orizzontale massima al
sito;
Fo valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione
orizzontale;
TC* periodo di inizio del tratto a velocit
costante dello spettro in accelerazione
orizzontale.
Tali valori, forniti in allegato alla norma,
sono stati ricavati per tutto il territorio
nazionale suddiviso mediante una griglia
adottando un passo di 0.05, pari a circa
5.5 km, in latitudine e longitudine, per un
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Figura 1 Mappa di pericolosit sismica del territorio nazionale (fonte INGV - http://zonesismiche.mi.ingv.it).
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totale di 10751 punti appartenenti al reticolo di riferimento.


I dati sono inoltre pubblicati sul sito
http://esse1.mi.ingv.it dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per diverse probabilit di superamento in 50
anni e diversi periodi di ritorno ricadenti
in un intervallo di riferimento compreso
tra 30 e 2475 anni.
Le Norme Tecniche per le Costruzioni
(NTC) adottano un approccio prestazionale alla progettazione delle strutture
nuove e alla verifica di quelle esistenti.
Nei riguardi dellazione sismica, lobiettivo il controllo del livello di danneggiamento della costruzione a fronte dei
terremoti che possono verificarsi nel sito
di costruzione.
Ai fini quindi della definizione dellazione
sismica, il progettista tenuto ad effettuare alcune scelte, la prima delle quali
riguarda la vita nominale dellopera VN
intesa come il numero di anni nel quale
la struttura, purch soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere
usata per lo scopo al quale destinata,
..e deve essere precisata nei documenti di progetto [2].
La norma prevede 3 diversi tipi di opere con diversi valori di vita nominale,
espressa in anni:
4 Opere provvisorie Opere provvisionali - Strutture in fase costruttiva
VN 10.
4 Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute
o di importanza normale VN 50.
4 Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di
importanza strategica VN 100.
Inoltre in presenza di azioni sismiche, con
riferimento alle conseguenze di uninterruzione di operativit o di un eventuale
collasso, le costruzioni sono suddivise in
classi duso a cui anche associato uno
specifico coefficiente duso CU. Richiamando direttamente la normativa, essa
stabilisce che:
4 Classe I: costruzioni con presenza
solo occasionale di persone, edifici

agricoli. [2] Sia associato un valore di


CU pari a 0.7.
4 Classe II: costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per lambiente e senza
funzioni pubbliche e sociali essenziali.
Industrie con attivit non pericolose
per lambiente. Ponti, opere infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in Classe
duso III o in Classe duso IV, reti ferroviarie la cui interruzione non provochi
situazioni di emergenza. Dighe il cui
collasso non provochi conseguenze
rilevanti [2] CU =1.0.
4 Classe III: costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie
con attivit pericolose per lambiente.
Reti viarie extraurbane non ricadenti
in Classe duso IV. Ponti e reti ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di emergenza. Dighe rilevanti
per le conseguenze di un loro eventuale collasso [2] CU =1.5.
4 Classe IV: costruzioni con funzioni
pubbliche o strategiche importanti,
anche con riferimento alla gestione
della protezione civile in caso di calamit. Industrie con attivit particolarmente pericolose per lambiente.
Reti viarie di tipo A o B, di cui al D.M.
5 novembre 2001, n. 6792, Norme
funzionali e geometriche per la costruzione delle strade, e di tipo C
quando appartenenti ad itinerari di
collegamento tra capoluoghi di provincia non altres serviti da strade di
tipo A o B. Ponti e reti ferroviarie di
importanza critica per il mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico.
Dighe connesse al funzionamento di
acquedotti e a impianti di produzione
di energia elettrica [2] CU =2.0.
Da ultimo va precisato che le azioni sismiche su ciascuna costruzione vengono
valutate in relazione ad un periodo di
riferimento VR che si ricava, per ciascun
tipo di costruzione, moltiplicandone la
vita nominale VN per il coefficiente duso
CU : VR=VN x CU [2]
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La definizione del periodo di riferimento


VR, risulta fondamentale per poter associare alle diverse probabilit di eccedenza PVR, e quindi ai diversi stati limite, il
periodo di ritorno del sisma.
In riferimento allazione sismica, le NTC
considerano 4 stati limite. Per gli Stati Limite di Esercizio (SLE), si deve far
riferimento allo Stato Limite di immediata Operativit (SLO), particolarmente
utile come riferimento progettuale per
le opere che debbono restare operative durante e subito dopo il terremoto
(ospedali, caserme, centri della protezione civile, ecc.) e lo Stato Limite di Danno
(SLD), da rispettare per garantire inagibilit solo temporanee nelle condizioni
post sismiche.
In modo analogo, anche per gli Stati Limite Ultimi (SLU) ne vengono considerati due. Il Limite di salvaguardia della
Vita (SLV), individuato definendo puntualmente lo Stato Limite Ultimo e lo
Stato Limite di prevenzione del Collasso
(SLC), particolarmente utile come riferimento progettuale per alcune tipologie
strutturali (strutture con isolamento e
dissipazione di energia).
I quattro stati limite cos definiti, consentono di individuare quattro situazioni diverse che, al crescere progressivo dellazione
sismica, ed al conseguente progressivo
superamento dei quattro stati limite ordinati per azione sismica crescente (SLO,
SLD, SLV, SLC), fanno corrispondere una
progressiva crescita del danneggiamento allinsieme di struttura, elementi non
strutturali ed impianti, per individuare le
caratteristiche prestazionali richieste alla
generica costruzione.
Ai quattro stati limite la norma (v. Tabella
3.2.I delle NTC) attribuisce come valori
della probabilit di superamento PVR rispettivamente 81%, 63%, 10% e 5%.
Questi valori cos fissati, restano costanti indipendentemente dalla classe duso
della costruzione considerata. Tali probabilit, valutate nel periodo di riferimento
VR proprio della costruzione considerata,
consentono di individuare, per ciascuno

33

stato limite, lazione sismica di progetto


corrispondente.
Infatti dopo aver valutato il periodo di
riferimento VR della costruzione, si ricava,
per ciascuno stato limite e relativa probabilit di eccedenza PVR nel periodo di
riferimento VR, il periodo di ritorno TR
del sisma utilizzando la relazione:
VR
TR = -- ----------------------In (1 -- PVR)
Visto lintervallo di riferimento attualmente disponibile, si considereranno solo i
valori di TR compresi nellintervallo 30
anni TR 2475 anni; se TR < 30 anni
si porr TR =30 anni, se TR > 2475 anni
si porr TR = 2475 anni. Azioni sismiche
riferite a TR pi elevati potranno essere
considerate per opere speciali [2].
Ai fini di una corretta definizione
dellazione sismica necessario, inoltre,
tenere in considerazione le condizioni
stratigrafiche del volume di terreno interessato dallopera e le condizioni topografiche, poich entrambi questi fattori
concorrono a modificare lazione sismica
in superficie rispetto a quella attesa su
un sito rigido con superficie orizzontale. Tali modifiche, in ampiezza, durata e
contenuto in frequenza, sono il risultato
della risposta sismica locale, che legata
sia agli effetti stratigrafici che a quelli topografici.
Gli effetti della risposta sismica locale possono essere valutati con metodi
semplificati oppure eseguendo specifiche analisi.
I metodi semplificati possono essere adoperati solo se lazione sismica in
superficie descritta dallaccelerazione
massima o dallo spettro elastico di risposta; non possono cio essere adoperati
se lazione sismica in superficie descritta mediante accelerogrammi.
Nei metodi semplificati, possibile valutare gli effetti stratigrafici e topografici. In
tali metodi si attribuisce il sito ad una delle categorie di sottosuolo definite nella
Tabella 3.2.II delle NTC (A, B, C, D, E) e
ad una delle categorie topografiche de-

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34

S p e c i a l e

finite nella Tabella 3.2.IV delle NTC (T1,


T2, T3, T4).
In questo caso, la valutazione della risposta sismica locale consiste nella modifica
dello spettro di risposta in accelerazione
del moto sismico di riferimento, relativo
allaffioramento della formazione rocciosa (categoria di sottosuolo A) su superficie orizzontale (categoria topografica
T1) [3].
Al fine di agevolare il progettista, il Consiglio Superiori dei Lavori Pubblici ha
messo a disposizione il documento Excel Spettri di risposta [4] che fornisce gli
spettri di risposta rappresentativi delle componenti (orizzontali e verticale)
delle azioni sismiche di progetto per il
generico sito del territorio nazionale,
naturalmente precisando che, la verifica
dellidoneit del programma e lutilizzo
dei risultati da esso ottenuti sono onere e responsabilit esclusiva dellutente.
Quindi, il Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici non potr essere ritenuto responsabile dei danni risultanti dallutilizzo
dello stesso.
opportuno ricordare che, per opere e
sistemi geotecnici, risulta necessario eseguire specifiche indagini. In merito vengono fornite indicazioni specifiche nel
paragrafo 11 del capitolo 7 delle NTC,
allinterno del quale sono anche esaminate, fornendo informazioni pi dettagliate,
diverse tipologie di opere geotecniche.
Le scelte del Progettista
Alla luce di quanto detto, evidente che
il progettista deve effettuare delle scelte
per giungere ad una corretta definizione
dellazione sismica.
Seguendo lo schema riassunto in precedenza, come prima cosa necessario
identificare il tipo di costruzione. Sicuramente il dubbio sorge, in quanto la
distinzione tra costruzioni di tipo 2 e 3,
non univocamente identificata. Per poter distinguere le Opere ordinarie, o
di normale importanza [2] dalle Grandi
opere,. o di importanza strategica [2]
necessario conoscere il contesto nel

quale lopera si inserisce e le relazioni


che instaura con il territorio.
Ad esempio nel caso di un viadotto non
vi sono dubbi che questo ricada in un
costruzione di tipo 3, ma nel caso di un
ponte di una strada statale bisogna valutare limportanza dellopera relativamente allinterazione con il contesto.
In condizioni normali sarebbe una costruzione di tipo 2 ma, se in caso di
emergenza risulta essere lunica via di accesso ad una vallata, diventa sicuramente
unopera strategica e quindi una costruzione di tipo 3.
La Circolare esplicativa delle NTC precisa che: ..ai sensi e per gli effetti del
Decreto del Capo Dipartimento della
Protezione Civile n. 3685 del 21 ottobre
2003, il carattere strategico di unopera
o la sua rilevanza per le conseguenze di
un eventuale collasso, sono definiti dalla
classe duso [3].
Purtroppo non sempre immediato
scegliere la classe duso di una costruzioni, perch, anche in questo caso, la distinzione tra classe duso III e classe duso IV
non univocamente identificata.
La Circolare riporta che: Per quanto riguarda le classi duso III e IV, definizioni pi
dettagliate sono contenute nel Decreto
del Capo Dipartimento della Protezione
Civile n. 3685 del 21 ottobre 2003 con
il quale sono stati definiti, per quanto di
competenza statale, gli edifici di interesse strategico e le opere infrastrutturali la
cui funzionalit durante gli eventi sismici
assume rilievo fondamentale per le finalit di protezione civile (quindi compresi
nella classe IV in quanto costruzioni con
importanti funzioni pubbliche o strategiche, anche con riferimento alla gestione
della protezione civile in caso di calamit); ancora il predetto decreto, sempre
nellambito di competenza statale, ha
definito gli edifici e le opere che possono assumere rilevanza in relazione alle
conseguenze di un eventuale collasso (e,
quindi, comprese nella classe III, in quanto costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi).
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S p e c i a l e

A titolo di esempio, in classe III ricadono


scuole, teatri, musei, in quanto edifici soggetti ad affollamento e con la presenza
contemporanea di comunit di dimensioni significative [3].
bene ricordare che le singole Regioni,
mediante appositi decreti forniscono ulteriori precisazioni.
Vita nominale VN e coefficiente duso CU,
permettono di determinare il periodo di
riferimento dellopera per il quale la normativa pone il seguente limite inferiore:
Se VR 35 anni si pone comunque VR =
35 anni [2], per cui la situazione da considerare non quella proposta in Tabella
2.A, che discende dalla pura moltiplicazione dei due coefficienti, bens quella

35

i valori di TR compresi nellintervallo 30


anni TR 2475 anni.
La limitazione sul periodo di riferimento ha
pesanti implicazioni sul periodo di ritorno
del sisma, specialmente per quanto riguarda le costruzioni di tipo 1 (VN 10 anni).
A questo proposito la situazione da studiare non quindi quella proposta in
Tabella 3.A), bens quella proposta in Tabella 3.B).
Mentre la norma specifica che azioni sismiche riferite a TR pi elevati di 2475
anni potranno essere considerate per
opere speciali per la vita di riferimento,
VR < 35 anni specifica di considerare comunque VR = 35 anni.
Questo comporta come implicazione di-

Tabella 2 Periodo di riferimento VR in funzione di vita nominale VN e coefficiente duso CU


dellopera.
A

CU
VR

VN

I
0.7

II
1.0

III
1.5

IV
2.0

10

10

15

20

50

35

50

75

100

100

70

100

150

200

CU
VR

VN

I
0.7

II
1.0

III
1.5

IV
2.0

10

35*

35*

35*

35*

50

35

50

75

100

100

70

100

150

200

proposta in Tabella 2.B.


Associando il periodo di riferimento VR
ai diversi stati limite, si determinano i valori del periodo di ritorno TR del sisma.
La norma prescrive di considerare solo

retta un elevato innalzamento dei periodi di ritorno delle costruzioni di tipo 1.


Il rischio pi rilevante risiede nel fatto che
le NTC specificano che: Le verifiche sismiche di opere provvisorie o strutture

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S p e c i a l e

Tabella 3 Valori di Periodo di ritorno TR, espressi in funzione della periodo di riferimento VR
per i diversi stati limite.
A

VR

Stati limite di esercizio


Stati limite ultimi

PVR

10

50

75

100

150

200

SLO

81%

30

45

60

90

120

SLD

63%

10

50

75

101

151

201

SLV

10%

95

475

712

949

1424 1898

SLC

5%

195

975

1462 1950 2924 3899

VR

Stati limite di esercizio


Stati limite ultimi

PVR

35*

50

75

100

150

200

SLO

81%

30*

30

45

60

90

120

SLD

63%

35

50

75

101

151

201

SLV

10%

332

475

712

949

1424 1898

SLC

5%

682

975

1462 1950 2475* 2475*

in fase costruttiva possono omettersi


quando le relative durate previste in progetto siano inferiori a 2 anni [2].
Come conseguenza diretta si avr che
molti dichiareranno di riferirsi a opere
provvisorie o strutture in fase costruttiva
con durata prevista inferiore ai due anni.
La limitazione inferiore della vita di riferimento porta quindi ad ingiustificati aumenti dei valori di periodo di ritorno per
gli stati limite ultimi.

Larticolo non vuole porsi come riferimento esaustivo in merito alla definizione dellazione sismica delle Nuove Norme Tecniche, bens vuole fornire alcuni
spunti di riflessione.
La corretta valutazione dellazione sismica implica diverse scelte basate su
molteplici conoscenze non solo tecniche, ma anche inerenti alla rete di
relazioni che lopera instaura con il
territorio.
n

Bibliografia
[1] GDL MPS (2004) - Redazione della mappa di pericolosit sismica prevista dallOrdinanza PCM 3274 del 20 marzo 2003. Rapporto Conclusivo per il Dipartimento della
Protezione Civile, INGV, Milano-Roma, aprile 2004, 65 pp. + 5 appendici, http://zonesismiche.mi.ingv.it/.
[2] Norme Tecniche per le Costruzioni - D.M. 14 gennaio 2008.
[3] Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 - Istruzioni per lapplicazione delle Nuove norme
Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008.
[4] Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici - www.cslp.it - Spettri di risposta.xls

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Colacem Ufficio Immagine Lorenzi comunicazione e pubblicit _ foto: phlus

I nostri valori
costruiscono il futuro

La nostra cultura di impresa frutto di valori condivisi,


un patrimonio che rappresenta la solidit dellazienda e il nostro impegno
per il futuro. Da sempre abbiamo scelto di salvaguardare lambiente, attraverso il
recupero e il riuso del territorio; di sviluppare le nostre idee investendo sulla ricerca
e sulla tecnologia; di instaurare rapporti di fiducia mantenendo una professionalit
costante e garantendo leccellenza dei nostri prodotti.
Colacem oggi una delle realt industriali pi importanti dItalia:
promuoviamo progresso e cultura aziendale, per la crescita delle nostre comunit.

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S p e c i a l e

Sperimentazione su isolatori
a pendolo scorrevole
e materiali componenti
di Virginio Quaglini, Carlo Poggi e Agostino Marioni
Gli isolatori a pendolo scorrevole rappresentano una promettente
soluzione per lisolamento sismico di edifici e opere. Tuttavia le
propriet dei materiali antifrizione tradizionali in alcuni casi risultano
non ottimali, limitando le prestazioni degli isolatori e penalizzandone
le possibilit di impiego.
Nel presente studio si descrive la caratterizzazione di un nuovo
materiale antifrizione (XLIDE MTF) proposto per gli isolatori a
pendolo. Il coefficiente di attrito di XLIDE MTF su una superficie di
acciaio inossidabile stabile rispetto a variazioni della pressione
di interfaccia e alla velocit, e presenta una limitata dipendenza
dalla temperatura. Esemplari di isolatore a pendolo con XLIDE MTF
sono stati sottoposti a prove simulando situazioni sismiche e sono
state misurate la rigidezza, lo smorzamento efficace e la capacit
portante degli isolatori, evidenziandone lottimo comportamento e
lidoneit allimpiego come dispositivi antisismici.
1 INTRODUZIONE
La mitigazione sismica una strategia di
protezione sviluppata nel corso degli ultimi trentanni che consiste nel limitare
la quantit di energia trasmessa allopera
isolandola dal movimento delle fondazioni e di eliminare lenergia che inevitabilmente vi penetra mediante linserimento
di elementi dissipativi.
Tra i moderni dispositivi per lisolamento sismico di strutture ed edifici vi sono
gli isolatori a pendolo scorrevole, il cui
schema riportato in Figura 1. Lelemento principale dellisolatore (indicato
come elemento A) costituito da una
coppia di superfici curve che scorrono
luna sullaltra, realizzando due funzioni:
dissipano energia attraverso lattrito e
generano la forza di ricentraggio della
struttura attraverso lazione della gravit.
Le rotazioni relative tra la sovrastruttura

e la base indotte dallo scorrimento tra


queste due superfici curve sono permesse dalla articolazione sferica (elemento B). Il movimento tra le due superfici
principali corrisponde a quello prodotto
dalla oscillazione di un pendolo con periodo T uguale a
R
(1)
g

dove R il raggio di curvatura delle superfici e g laccelerazione di gravit. Il periodo della struttura isolata pertanto
indipendente dalla sua massa, con notevole vantaggio nel caso di isolamento di
edifici leggeri. Un dispositivo a pendolo
pu normalmente produrre periodi di
oscillazione compresi tra 2 e 5 secondi e
consentire spostamenti orizzontali anche
superiori a 1 m.
T = 2

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Figura 1 Isolatore a pendolo a singola curvatura. A: superfici principali di scorrimento; B: cerniera sferica; e: eccentricit; D:
spostamento tra sovrastruttura e base.

Unevoluzione della precedente tipologia


rappresentata dagli isolatori a pendolo
a doppia curvatura, costituiti da due coppie di superfici curve tra le quali posta
larticolazione sferica (Figura 2).
Questa soluzione consente di dimezzare
lo spostamento della risultante del carico verticale sia nei confronti della sovrastruttura che della base (si confrontino
le Figure 1 e 2) e riduce le dimensioni
globali del dispositivo a parit di spostamento totale.
Il comportamento dellisolatore a pendolo scorrevole governato dalle propriet delle superfici principali, e precisamente dal loro raggio di curvatura e
dal coefficiente di attrito dei rispettivi
materiali. In particolare, lattrito statico
legato alla forza resistente che si oppone allinizio del moto ed un parametro
fondamentale per il dimensionamento
dellisolatore, del sistema di ancoraggio
e degli elementi adiacenti della struttura. Lattrito dinamico invece il meccanismo attraverso cui si dissipa lenergia
introdotta dal sisma nella struttura, e
per questo scopo dovrebbe essere il pi
elevato possibile; tuttavia un attrito troppo alto aumenta la rigidezza orizzontale
ostacolando il ricentraggio del dispositivo
e, quindi, il suo valore di progetto viene
scelto come compromesso tra queste
due esigenze contrastanti.
Allo stato della tecnica, le superfici di
scorrimento negli isolatori a pendolo

39

Figura 2 Isolatore a pendolo a doppia curvatura. e: eccentricit; D: spostamento relativo tra sovrastruttura e base.

sono realizzate accoppiando una superficie metallica in acciaio inossidabile o


cromato e un materiale plastico, principalmente PoliTetraFluroroEtilene (PTFE
o Teflon) o suoi compositi. Lattrito
dellaccoppiamento PTFEacciaio e la
sua dipendenza dalla pressione di contatto tra le superfici e la velocit di scorrimento sono state ampiamente studiate.
Tuttavia lesperienza ha evidenziato che

Figura 3 Banco di prova per la misura del coefficiente di attrito. A: attuatore per applicare la pressione di contatto; B: attuatore per produrre il movimento orizzontale; C: celle di carico; D: camera a temperatura controllata
che racchiude il campione di prova.

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S p e c i a l e

to proposto per limpiego nei dispositivi


a pendolo.
Dopo aver determinato le caratteristiche di attrito del materiale, sono stati
costruiti dei prototipi in scala reale di un
isolatore a pendolo con XLIDE MTF e su
questi sono state eseguite le prove di caratterizzazione previste dalle norme della
American Association of State Highway
and Transportation Officials (AASHTO).

Figura 4 Mappe di attrito () di XLIDE MTF.

Figura 5 Riduzione del coefficiente di attrito di XLIDE MTF durante lesecuzione di cicli di movimento (p = 20.7 MPa, v = 200 mm/s,
durata > 80 sec).

in alcune situazioni le caratteristiche dei


materiali tradizionali risultano non ottimali, penalizzando le prestazioni degli
isolatori a pendolo rispetto ad altre soluzioni.
Recentemente il Politecnico di Milano, in
collaborazione con ALGA SpA, ha messo a punto una serie di materiali plastici
ad attrito controllato, ed uno di questi
materiali, denominato XLIDE MTF, sta-

2 SPERIMENTAZIONE
SUL MATERIALE XLIDE MTF
Il materiale XLIDE MTF un polimero
termoplastico autolubrificante con una
particolare formulazione di additivi per
controllarne il coefficiente di attrito. La
prima fase della sperimentazione stata
condotta su campioni del materiale per
misurarne il coefficiente di attrito e determinare la sua dipendenza dalla pressione, velocit e temperatura.
2.1 Programma sperimentale
Le prove sono state eseguite utilizzando
un modello in scala ridotta comprendente un disco di XLIDE MTF e una superficie in acciaio inossidabile X5CrNiMo1712 lucidata a specchio (rugosit Rz
< 1 m).
Le prove sono state condotte sia presso il
Politecnico di Milano, dove stato utilizzato il sistema di prova illustrato in Figura 3,
che presso il Laboratorio Prove di ALGA
SpA. Si sono usati dischi di XLIDE MTF
con diametro 75 mm nelle prove al Politecnico di Milano, e dischi con diametro
300 mm nelle prove presso ALGA SpA.
Sono state condotte diverse prove variando la pressione di contatto tra le due
superfici e imponendo velocit e durate
rappresentative dellevento sismico, in
modo da verificare la resistenza del materiale alle temperature che si raggiungono per effetto dellenergia dissipata.
2.2 Risultati
Le mappe di attrito riportate in Figura
4 mostrano il valore del coefficiente di
attrito () in funzione della velocit di
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scorrimento (v) al variare della pressione


di contatto (p) e della temperatura (T)
allinterfaccia.
Nelle prove a +21C il coefficiente di
attrito presenta un valore massimo in
occasione del primo movimento tra le
superfici, dove determina la resistenza
al distacco (nel diagramma in Figura 4
corrisponde al valore a velocit v = 0
mm/s), e assume valori compresi tra 0.07
e 0.09.
Una volta avviato il movimento tra le superfici, il coefficiente di attrito si riduce
al valore dinamico, che presenta un minimo per basse velocit (1 mm/s) e cresce assestandosi attorno a un valore di
0.07 per velocit uguali o superiori a 10
mm/s. Il coefficiente di attrito dinamico
non influenzato dalla pressione allinterfaccia, ma sensibile alla temperatura,
come dimostra la sua riduzione (da 0.07
fino a 0.05) nelle prove a 50C. Questa
riduzione di attrito con la temperatura
maggiore alla pressione di 40 MPa (decremento tra il 25% e il 30%) rispetto
a 20 MPa (decremento compreso tra il
10% e il 20%).
Leffetto dellaumento di temperatura
allinterfaccia conseguente alla dissipazione per attrito stato investigato eseguendo prove cicliche sui campioni di
diametro 300 mm, condotte a velocit
elevate e per durate prolungate, comprese tra 60 e 120 secondi. Il diagramma
attritospostamento in Figura 5 mostra
come il coefficiente di attrito si riduca
nei primi cicli di movimento, durante il
transitorio termico, e si assesti a regime
termico raggiunto.
3 SPERIMENTAZIONE
SU ISOLATORI A PENDOLO
La sperimentazione stata condotta
utilizzando due modelli in scala reale di
isolatori fabbricati da ALGA SpA, e precisamente:
4 un isolatore a pendolo a singola curvatura, allo scopo di convalidare i risultati delle prove di caratterizzazione
sul materiale;
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4 un isolatore a pendolo a doppia curvatura, allo scopo di determinarne le


caratteristiche dinamiche in condizioni
rappresentative di un evento sismico.
Le prove sugli isolatori sono state eseguite presso il laboratorio TREES della
Fondazione EUCENTRE di Pavia.
3.1 Prove su isolatore a singola curvatura
Lisolatore a singola curvatura, del tipo
schematizzato in Figura 1, presenta un
raggio di curvatura delle superfici principali di 2335 mm, corrispondente ad
un periodo naturale di 3 secondi, una
capacit di spostamento orizzontale di
300 mm, ed dimensionato per un ca-

Figura 6 Diagramma forza orizzontale (FX) spostamento (d) ricavato in una prova dinamica sullisolatore a semplice curvatura.

Figura 7 Confronto tra i valori del coefficiente di


attrito dinamico ottenuto nelle prove di caratterizzazione su XLIDE MTF (small scale) e quelli ricavati
dalle prove su isolatore a pendolo (SSP).

rico verticale di progetto di 1000 kN. Le


superfici principali di scorrimento sono
realizzate in XLIDE MTF (superficie convessa) e in acciaio austenitico X5NiCrMo1712 (superficie concava).
Lisolatore stato sottoposto ad una serie di prove al carico verticale di progetto
imponendo uno spostamento orizzontale unidirezionale con legge sinusoidale e
periodo di 3 secondi.
Sono state eseguite prove a diversi valori
di spostamento massimo, pari a 0.25, 0.5,
1.0 volta dbd, con dbd = 300 mm, con una
pausa di almeno 5 minuti tra una prova e
la successiva in modo da lasciar raffreddare le superfici.
Dai diagrammi forza orizzontalespostamento (come lesempio in Figura 6) ricavati in ciascuna prova stato calcolato il
coefficiente di attrito dinamico tra le superfici principali in corrispondenza della
velocit massima allinterfaccia.
Questi valori sono riportati in Figura 7,
dove sono confrontati con i valori di attrito ricavati sul materiale XLIDE MTF
nelle prove di in piccola scala. La corrispondenza tra le due serie di valori ottima fino velocit di oltre 200 mm/s.
3.2 Prove su isolatore a doppia curvatura
Le prove sono state eseguite su un isolatore a pendolo scorrevole progettato
per lisolamento sismico del Golden Ears
Bridge a Vancouver, Canada.
Lisolatore possiede due coppie di superfici principali sferiche con raggio di curvatura di 3229 mm, corrispondenti a un
periodo naturale di 5 secondi, ed dimensionato per un carico verticale massimo di progetto di 9100 kN e per uno
spostamento massimo pari a 600 mm
(Figura 8). Entrambe le coppie di superfici sferiche sono realizzate in XLIDE MTF
e acciaio austenitico X5NiCrMo1712.
Sullisolatore sono state eseguite le prove prototipali previste dalla Sezione 15
delle norme AASHTO LRFD Bridge Design
Specifications, comprendenti:
4 cicli di spostamento a diverse ampiezze multiple (0.25 0.5 0.75 1.0 e
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1.25 volte) dello spostamento sismico


di progetto dbd = 250 m, valutato sulla
base di un sisma con periodo di ritorno di 475 anni;
4 esecuzione di 18 cicli completi di ampiezza pari allo spostamento sismico
di progetto dbd = 250 mm;
4 esecuzione di 3 cicli completi di ampiezza pari allo spostamento sismico
di progetto dbd = 500 mm, corrispondente a un sisma eccezionale con periodo di 2500 anni.
Le prove sono state eseguite imponendo
allisolatore spostamenti unidirezionali
con cicli di forma sinusoidale, escursione
pari a 2 volte dmax (Tabella 1) e periodo
di 5 secondi. Sono stati sottoposti a prova due esemplari dellisolatore, su ciascuno dei quali stata eseguita la sequenza
indicata in Tabella 1, lasciando trascorrere
un intervallo di almeno 5 minuti tra una
prova e la successiva per consentire il
raffreddamento delle superfici.
Dalle registrazioni di forza e spostamento orizzontale in ciascuna prova sono
stati valutati i seguenti parametri:
4 coefficiente di attrito sismico equivalente EDC (rapporto tra lenergia dissipata in un ciclo completo e il prodotto
del carico verticale per la corsa totale
nel ciclo);
4 smorzamento efficace xeff;
4 rigidezza efficace Keff (rapporto tra
forza laterale massima e lo spostamento
massimo);
4 rigidezza post-elastica Klat; (pendenza
del diagramma forza spostamento).
3.3 Risultati
I risultati delle prove in condizioni di
sisma condotte a diverse ampiezze di
spostamento sono riassunti in Figura 9,
dove sono riportati i valori dei parametri caratteristici calcolati al terzo ciclo di
ciascuna prova.
Il valore del coefficiente di attrito sismico equivalente dipende dalla ampiezza
del movimento, diminuendo al crescere
della ampiezza fino a raggiungere un valore costante prossimo a 0.03 per spo-

43

Tabella 1 Prove prototipali sullisolatore a pendolo a doppia curvatura.

Prova

cicli

dmax
(mm)

V
(kN)

Sismica 1

3
3
3
3
3
3

250
62.5
125
187.5
250
312.5

8000

Sismica 2

18

250

8000

Sismica 3

500

9100

(1)
a partire da un offset di 100 mm. dmax : spostamento massimo
(ampiezza del ciclo), V: carico verticale di prova

stamenti compresi tra 0.75 volte e 1.25


volte lo spostamento sismico di progetto dbd = 250 mm. Poich le prove sono
state condotte alla medesima frequenza,
pari al reciproco del periodo naturale
dellisolatore, ad un incremento della am-

Figura 8 Isolatore a pendolo a doppia curvatura.

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piezza corrisponde un incremento della


velocit media e del calore prodotto per
dissipazione, che giustifica la riduzione
del coefficiente di attrito osservata. Si
riscontrato un incremento del valore di
attrito nella prova con ampiezza di 500
mm, corrispondenti allevento sismico
con periodo di 2500 anni, ma questa
prova stata eseguita a un valore del
carico verticale differente rispetto alle
precedenti prove.
Coerentemente con la riduzione del
coefficiente di attrito sismico equivalente, anche lo smorzamento efficace diminuisce al crescere dello spostamento
massimo, mantenendosi tuttavia sopra
a 0.25 in corrispondenza dellevento sismico di 475 anni e a 0.20 per levento
di 2500 anni.
La cedevolezza dellisolatore allo spostamento orizzontale, rappresentata dalla
rigidezza efficace, maggiore in corrispondenza di escursioni elevate, uguali o
maggiori di quella sismica di progetto, rispetto alle piccole escursioni. Il parametro Keff passa infatti da un valore di 7000
kN/m, per uno spostamento massimo di
62.5 mm, fino a un valore di 2500 kN/m
per spostamenti uguali o maggiori di
250 mm.
La rigidezza post-elastica risulta invece
indipendente dalla ampiezza di spostamento, con valori compresi tra 1500 e
2000 kN/m.
Nella prova denominata Sismica 2 in
Tabella 1, lisolatore stato sottoposto
alla ripetizione di 18 cicli completi allo
spostamento sismico di progetto per
valutare leffetto del riscaldamento per
attrito. Con una camera termografica
si sono rilevate alla interfaccia tra le superfici di scorrimento temperature fino
a oltre 100C in conseguenza dei fenomeni dissipativi. I risultati (Figura 10)
hanno confermato la diminuzione dello
smorzamento e della rigidezza efficace
in conseguenza della riduzione del coefficiente di attrito equivalente. Tuttavia il
decremento rispetto ai valori mostrati al
primo ciclo modesto (la massima ridu-

zione percentuale inferiore al 20%) e


si esaurisce in una decina di cicli, evidenziando la stabilit di risposta dellisolatore
in presenza di terremoti di lunga durata.
La rigidezza post-elastica al contrario si
mantiene costante su tutti i cicli.
Al termine dellintero programma di
prove i due esemplari di isolatore sono
stati disassemblati ed ispezionati: non si
sono evidenziate abrasioni delle superfici, n di quella in acciaio inossidabile n
di quella nel materiale antifrizione; la deformazione viscosa del materiale XLIDE
MTF per effetto del carico verticale
risultata trascurabile.
4 DISCUSSIONE
Il presente studio ha come obiettivo la
caratterizzazione del materiale antifrizione XLIDE MTF e la valutazione delle
prestazioni di isolatori a pendolo scorrevole che utilizzano questo materiale
in accoppiamento a una superficie in
acciaio.
Le prove sul materiale hanno mostrato
che il coefficiente di attrito dinamico di
XLIDE MTF non influenzato n dalla
pressione di contatto n dalla velocit
di strisciamento, mantenendosi compreso tra 0.06 e 0.07 fino a velocit di
200 mm/s.
Il rapporto tra il coefficiente di attrito
statico e il coefficiente di attrito dinamico compreso tra 1.3 e 1.5, risultando significativamente inferiore a quello
mostrato dal PTFE e dai suoi compositi
(compreso tra 2 e 4); questo evita in
fase di progetto eccessivi sovradimensionamenti del dispositivo e del sistema
di ancoraggio per fornire adeguata resistenza nei confronti dei carichi prima
che inizi il movimento dellisolatore.
Il coefficiente di attrito del materiale
XLIDE MTF invece sensibile allaumento di temperatura, e nelle prove
subisce una riduzione quando la temperatura di prova aumentata da 21C
a 50C. Questo fenomeno, tipico dei
materiali termoplastici, consente di fornire una interpretazione alla riduzione
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Figura 9 Risposta dei due isolatori a doppia curvatura


in funzione della ampiezza massima di spostamento.
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del coefficiente di attrito osservata al


crescere della velocit di scorrimento
oppure del numero di cicli e della durata della eccitazione.
La maggior parte dei polimeri si rammollisce a temperature relativamente
basse e questa caratteristica, combinata
con la bassa conducibilit termica sia del
polimero che dellacciaio inossidabile,
fa s che, a seguito della dissipazione di
energia, allinterfaccia si raggiunga localmente la temperatura di rammollimento del materiale plastico. Quando questa
temperatura viene raggiunta, lulteriore
produzione di calore favorisce il rammollimento di altro polimero piuttosto
che un incremento di temperatura del
polimero gi rammollito. Come risultato
finale il coefficiente di attrito varia al crescere della velocit di strisciamento finch la corrispondente temperatura nel
polimero raggiunge il valore di rammollimento, e quindi si stabilizza, secondo il
precedente meccanismo di controllo
termico dellattrito.
Il coefficiente di attrito e gli effetti dovuti al riscaldamento delle superfici, dipendono dalla dimensione degli elementi
di scorrimento: la dissipazione termica
consentita al materiale XLIDE MTF confinato allinterno di una piastra metallica
di piccole dimensioni diversa da quella
in un isolatore in scala reale.
I valori di attrito ottenuti nelle prove
sul modello in scala ridotta non possono quindi essere trasferiti direttamente
al dimensionamento di un isolatore a
pendolo, senza una loro conferma attraverso prove in scala reale. La validazione
stata eseguita attraverso la sperimentazione sul prototipo di isolatore a singola curvatura. Utilizzando un modello
lineare sono stati calcolati dalla curva di
risposta dellisolatore i valori del coefficiente di attrito dinamico tra le superfici alle velocit di picco. Questi valori
sono stati confrontati con quelli ricavati
direttamente dalle prove sul materiale,
riscontrando unottima corrispondenza
a velocit fino a 200 mm/s.

Figura 10 Parametri di risposta dei due isolatori a


doppia curvatura al variare del numero dei cicli (spostamento dmax = 250 mm).
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S p e c i a l e

Sono stati infine costruiti e sperimentati


due esemplari di isolatore a pendolo a
doppia superficie di scorrimento, simulando condizioni sismiche calcolate sulla
base di un terremoto con periodo di
475 anni (condizioni di prova Sisma 1
e Sisma 2 in Tabella 1), e a una prova
supplementare calcolata su un evento
eccezionale di 2500 anni (condizione di
prova Sisma 3).
Dalle curve isteretiche sono stati calcolati i parametri di risposta al variare dello spostamento massimo. Il coefficiente
di attrito sismico equivalente si riduce
al crescere della ampiezza di escursione, in quanto essendo costante il periodo di oscillazione, questo comporta
un incremento della velocit e quindi
un surriscaldamento delle superfici per
i fenomeni dissipativi.
Il coefficiente di smorzamento e la rigidezza efficace subiscono una analoga
riduzione al crescere di dmax, fino a raggiungere valori stabili per spostamenti
compresi tra 0.75 e 1.25 volte il valore
sismico di progetto. La rigidezza efficace
si riduce al crescere dello spostamento

47

totale, e lisolatore si dimostra in grado


di disaccoppiare con bassa resistenza
il moto della sovrastruttura da quello
della base, soprattutto quando eccitato
a maggiore energia. Al contrario, la rigidezza post-elastica indipendente dal
coefficiente di attrito, mantenendosi
costante al variare dello spostamento
massimo.
Nella prova con esecuzione di 18 cicli
consecutivi, che ha lo scopo di riprodurre un evento sismico della durata
di una decina di secondi, si osservato che, bench il surriscaldamento
riduca il coefficiente di attrito, si raggiunge in breve tempo una condizione di equilibrio termico, con riduzione
accettabile dei valori di smorzamento
e rigidezza rispetto a quelli raggiunti al
primo ciclo.
In conclusione, sia le prove di caratterizzazione sul materiale che quelle sui
prototipi hanno messo in evidenza la
stabilit del materiale XLIDE MTF nelle
condizioni di eccitazione sismica e la sua
idoneit per la costruzione di dispositivi
di isolamento a pendolo scorrevole. n

Bibliografia
Constantinou M.C., Caccese J., Harris H.G., 1987, Frictional characteristics of TEFLON
steel interfaces under dynamic conditions, Earthquake Engineering & Structural Dynamics,
15(6), 751-59.
Fenz D.M., Constantinou M.C., 2006, Behaviour of the double concave Friction Pendulum
bearing, Earthquake Earthquake Engineering & Structural Dynamics, 35(11), 165375.
Martelli A., Sannino U., Parducci A., Braga F., 2005. Moderni Sistemi e Tecnologie Antisismiche,
21 SECOLO.
Mokha A.S., Constantinou M.C., Reinhorn A.M., 1990, Teflon bearings in base isolation. I:
Testing, Journal of Structural Engineering (ASCE), 116(2), 438-54.
Mokha A.S., Constantinou M.C., Reinhorn A.M., 1990b, Teflon bearings in base isolation. II:
Modelling, Journal of Structural Engineering (ASCE), 116(2), 455-74.
Mokha A., Constantinou M.C., Reinhorn A.M., 1991, Experimental study of friction-pendulum
isolation system, Journal of Structural Engineering (ASCE), 117(4), 120117.
Mokha A.S., Constantinou M.C., Reinhorn A.M., 1993, Verification of Friction Model of teflon
bearings under triaxial load, Journal of Structural Engineering (ASCE), 119(1), 240-61.
Quaglini V., Dubini P., Ferroni D., Poggi C., 2009, Influence of counterface roughness on friction
properties of engineering plastics for bearing applications, Materials & Design, 30(5),
1650-58.
Zayas V.A., Low S.S., Mahin S.A., 1990, A simple pendulum technique for achieving seismic
isolation, Earthquake Spectra, 6(2), 31733.

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Tubazioni interrate
in zona sismica
di Alberto Castellani e Carlo Bonfanti
Parole chiave: spinta del terreno, pareti di ritenuta, spinta attiva
del terreno in condizioni sismiche, differenza di fase, moto sismico in
superficie, stabilit dei pendii.
1. Sommario
Si discute sul calcolo della sicurezza strutturale di una tubazione in calcestruzzo armato interrata, sotto lazione di un moto
di origine sismica, facendo riferimento
allEurocodice 8 o alle Norme Tecniche
per le Costruzioni, che per questo argomento si identificano con lEurocodice. Si
assume che le tubazioni siano rispettose
della combinazione di carico che include le azioni permanenti gravitazionali e
quelle accidentali dovute al traffico stradale, opportunamente fattorizzate. Nel
seguito, questa combinazione chiamata
statica.
Nella combinazione di carico che include i carichi sismici, i carichi gravitazionali
sono fattorizzati secondo un fattore G
pari ad 1, e quelli del carico stradale secondo un fattore 2 Q in genere pari
a 0.2. In dipendenza da tali fattori, la combinazione di carico sismica pu produrre
sollecitazioni pi o meno severe rispetto
alla condizione statica, ed eventualmente
condizionare il dimensionamento della
tubazione.
Secondo la Norma, levento sismico pu
essere accompagnato da una rottura del
terreno. Nello scritto si mostra che in assenza di tale rottura, la combinazione di
carico statica generalmente pi severa.
Questo accade anche in presenza di un
moto sismico differente tra punto e punto, mettendo in conto la propagazione
con lo schema dellEurocodice 8, Parte 4.

In presenza di una rottura nel terreno, si


realizza lo smottamento di una zolla di
terreno che produce pressioni orizzontali e verticali. Entrambe sono calcolate
secondo la teoria di Mononobo-Okabe,
alla quale fa riferimento lEurocodice 8,
Parte 5. Nella applicazione della teoria,
si presentano situazioni differenti per le
tubazioni di sezione circolare e quelle di
sezione rettangolare.
Nel caso di un tubo di sezione circolare,
la superficie di rottura sotto lazione dei
carichi gravitazionali e sismici determinata cercando il valore massimo della
spinta, che dipende dalla direzione del
campo di accelerazioni che si suppone
agire sulla zolla, composizione della azione di gravit e di quella sismica. La spinta
che si genera cresce con la profondit
del tubo, e, a parit di accelerazione orizzontale sismica, pu produrre una spinta
maggiore quando la componente della
azione sismica verso lalto. La combinazione delle azioni pu risultare pi severa
della combinazione statica, pur tenendo
conto della differente fattorizzazione dei
carichi.
Nel caso di un tubo di sezione rettangolare la direzione della spinta condizionata dalla geometria della parete e
dallattrito parete-terreno. La combinazione delle azioni gravitazionali e sismiche risulta generalmente pi severa della
combinazione statica, anche in tubazioni
poco profonde.
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2. Introduzione
Alcuni importanti pipelines sono realizzati fuori terra. In presenza di sollecitazioni sismiche, il loro comportamento
sostanzialmente differente da quello di

49

tubazioni interrate, in quanto i pipelines


fuori terra sono suscettibili di un effetto
dinamico che amplifica le accelerazioni
riscontrabili sul terreno.
Altro il comportamento di tubazioni

Figura 1 Trans-Alascan pipeline. Il tracciato configurato per adattarsi a deformazioni del


terreno, comprensive di fratture di faglia. Il pipeline su appoggi scorrevoli, che consentono spostamenti trasversali e longitudinali. In primo piano sono visibili i danni provocati da un urto del tubo
contro gli appoggi laterali, avvenuto durante un sisma.

Figura 2 Danni al tubo e sfondamento della sella di appoggio, a seguito di un sisma, in una
tubazione in pressione.
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Figura 3 Tranciamento di tubazioni fuori terra. Terremoto di San


Fernando (Los Angeles), 1972.

interrate. Consideriamo una porzione finita di terreno, ad una certa profondit,


in assenza di tubazione. Durante un terremoto, al generico istante t, sia y(t) la
componente dello spostamento del terreno. Tale spostamento chiamato moto
di free-field, intendendo con questo il
moto non disturbato da alcuna struttura. Quando presente la tubazione, le
azioni esercitate da questa deformano il
terreno circostante, alterando il moto rispetto a quello che avrebbe in assenza di
tubazione. Il nuovo moto sia descritto da
una funzione y1(t). La deformazione della
tubazione legata a tale moto. In teoria,
leffetto dinamico linsorgere di accelerazioni y1(t) sensibilmente differenti da
quelle che competono al moto indisturbato y(t), ma generalmente nelle tubazioni interrate questo effetto insignificante,
grazie allassorbimento di energia al contorno. (Nellinterazione assorbita una
significativa quantit di energia meccanica,
sotto forma di deformazioni anelastiche
nel terreno e di riflessione di onde dalla

Figura 4 Tubi interrati in acciaio rivestito di materiale cementizio. Sisma di Northridge, 1994.
Tubazioni soggette al fenomeno richiamato nella Figura 18.
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superficie di confine. Questultima dissipata come radiazione di energia nel terreno stesso). La limitata presenza di effetti dinamici riscontrabile anche in gallerie
di una certa dimensione, [17, 18].
Le Figure 1, 2 e 3 mostrano effetti sismici
su pipelines fuori terra. Senza addentrarci
nel problema, ci limitiamo ad asserire che,
durante un sisma, il comportamento di
tubazioni interrate pi favorevole, grazie appunto alla assenza di effetti dinamici. Nondimeno anchesse sono vulnerabili
agli effetti sismici, come discuteremo nel
seguito.
Sono state realizzate tubazioni in materiale cementizio e tubazioni in acciaio. Il
comportamento sismico simile. Una
differenza costituita dallattrito tra terreno e tubo, che interviene nella determinazione delle azioni sismiche a seguito
di uno smottamento del terreno. Lattrito
minore nelle tubazioni in acciaio.
La Figura 4 mostra una tipologia di danno
riscontrata in eventi che hanno colpito
siti edificati con criteri costruttivi moderni. Discuteremo di questo effetto nel seguito, ove tuttavia concentreremo lattenzione sulle tubazioni in calcestruzzo.
3. condIzIonI dI carIco
Nella combinazione di carico statica le
azioni permanenti gravitazionali sono fattorizzate secondo un fattore G pari ad
1.35 (1.30 per il D.M.14.01.08: Norme
Tecniche per le Costruzioni). Quelle dovute al traffico stradale sono fattorizzate
secondo un fattore Q pari ad 1.5. Nelle
condizioni di carico prodotte dai carichi
sismici, i carichi gravitazionali sono fattorizzati secondo G pari ad 1, e quelli del
carico stradale secondo un fattore 2
Q in genere pari a 0.2. In dipendenza da
tali fattori, la condizione di carico sismica
pu produrre sollecitazioni pi o meno
severe, ed eventualmente condizionare il
dimensionamento della tubazione.
La condizione di carico di origine sismica
pu manifestarsi in circostanze diverse:
4 in assenza di rotture nel terreno, si crea
un campo di accelerazioni orizzontali
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e verticali, che si combina al campo di


accelerazioni dovute alla gravit. Agiscono sul terreno e sulla massa del
traffico stradale. La combinazione non
determinante ai fini del dimensionamento, in quanto la combinazione di
carico che include solo azioni permanenti gravitazionali e accidentali dovute al traffico stradale affetta da fattori
G e Q sensibilmente pi severi, come
gi stato accennato;
4 in presenza di una rottura nel terreno,
si produce lo smottamento di una
zolla di terreno che produce pressioni
orizzontali e verticali. Sono calcolate
secondo la teoria di Mononobo-Okabe, alla quale fa riferimento lEurocodice 8, Parte 5. La teoria rivolta al
calcolo della spinta delle terre su pareti di contenimento. Con riferimento
ad esempio alla Figura 11, riteniamo
che la parete della tubazione possa
configurarsi come una parete di contenimento. In entrambi i casi, leventuale smottamento favorito dal fatto che il terreno limitrofo alla parete
o alla tubazione necessariamente
un backfilling.
Nella applicazione della teoria, si presentano situazioni differenti per le tubazioni di sezione rettangolare e quelle di sezione circolare. Per le prime la
direzione della spinta determinata
dalla geometria della parete e dallattrito parete-terreno.
Nel caso di un tubo di sezione circolare, la superficie di rottura sotto lazione
dei carichi gravitazionali e sismici determinata cercando il valore massimo
della spinta, che dipende dalla direzione del campo di accelerazioni che si
suppone agire sulla zolla, composizione della azione di gravit e della azione
sismica. La spinta che ne nasce cresce
con la profondit del tubo. A parit
di accelerazione orizzontale sismica,
spesso produce una spinta maggiore
quando la componente verticale della
azione sismica verso lalto. Come vedremo, pu risultare significativa, ovve-

ro la combinazione delle azioni che ne


nascono pu risultare pi severa della combinazione statica, pur tenendo
conto della differente fattorizzazione
dei carichi;
4 un moto del terreno differente da
punto a punto induce azioni flessionali
nel piano longitudinale. la condizione
di progetto per langolo di rotazione
che deve essere tollerato dai giunti tra
elemento ed elemento. In dipendenza dalla distanza tra i pozzetti, (Figura
18), definisce anche la massima elongazione che deve poter sopportare
la guarnizione tra i giunti di elementi
successivi;
4 la circostanza pi gravosa prodotta
da uno scorrimento tra superfici di faglia, che si propaga fino in superficie.
una circostanza rara, ma teoricamente
verificabile in zone classificate di prima
e seconda categoria.
Lo scritto richiama i termini del calcolo secondo lEurocodice 8, che come
detto coincidono con quelli stabiliti
dalle Norme Tecniche per le Costruzioni.
4. Carichi gravitazionali
sulla superficie libera
del terreno
Il carico permanente gravitazionale, Gk,
determinato dal peso proprio della tubatura, e dal peso dello strato di terreno
sovrastante.
Il carico di esercizio Qk determinato dai
veicoli che a vario titolo sono presenti
sulla superficie libera del terreno. Possono identificarsi due corsie di traffico che
interessano la tubazione, come indicato
nella Figura 6. Generalmente non necessario considerare altre corsie di traffico.
Ove possa essere previsto un attraversamento stradale, devono essere presi in
considerazione i seguenti carichi mobili:
4 per la prima corsia:
Q1k) mezzo convenzionale a due assi
da 300 kN per ciascun asse, comprensivo delleffetto dinamico, aventi le
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Figura 5 Distribuzione dei carichi dovuti al traffico stradale.

Figura 6 Distribuzione del carico accidentale, agente sulle due corsie, su una tubazione parallela allasse della strada.

caratteristiche indicate nello schema


allegato;
q1k) carico ripartito pari a 9 kN/m,
comprensivo delleffetto dinamico disposto su tutta la corsia;
4 per la seconda corsia:
Q2k) mezzo convenzionale a due assi
da 200 kN per ciascun asse, comprensivo delleffetto dinamico;
q2k) carico ripartito pari a 2,5 kN/m,
comprensivo delleffetto dinamico di-

sposto su tutta la corsia;


4 per la terza corsia:
Q3k) mezzo convenzionale a due assi
da 100 kN per ciascun asse, comprensivo delleffetto dinamico, aventi le
caratteristiche indicate nello schema
allegato;
q3k) carico ripartito pari a 2,5 kN/m,
comprensivo delleffetto dinamico disposto su tutta la corsia.
Tale carico si distribuisce nelle condizioni

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Figura 7 Distribuzione del carico accidentale, agente sulle due corsie, su una tubazione perpendicolare allasse della strada.

Figura 8 Possibili dimensioni di un veicolo M60. ragionevole considerare il veicolo come cingolato. Lipotesi pi severa
per quella di considerarlo gommato, con impronta, ad esempio, 60 35 cm che corrisponde allo schema di carico 2.

Figura 9 Spinta delle terre in condizioni statiche.

pi gravose. Se il tubo interrato parallelo alla strada, si distribuisce su una larghezza l, Figura 6, e per una lunghezza
indefinita. Se trasversale rispetto alla
strada, si distribuisce per una lunghezza
pari a l definita nella Figura 7.
5. Azioni esercitate
dal terreno su una
tubatura interrata
in condizioni statiche
Il carico permanente di progetto Gk ed il
carico Qk, menzionato nel paragrafo precedente, producono uno stato di sforzo

che pu essere articolato in una componente ortotropa s1 ed una componente


isotropa q. Accompagna la pressione verticale una pressione in un piano perpendicolare, pari a K0 s1 +q, come spiegato
nei testi di geotecnica.
Per tubazioni circolari, la azione orizzontale favorevole, in quanto si oppone alla
pressione verticale.
Pu essere messo in dubbio che fisicamente si attivi lazione orizzontale, in
quanto il terreno attorno generalmente di riporto, e tale spinta pu non avere
effettiva attuazione.
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6. Azioni sulla sezione


trasversale e quella
longitudinale di una
tubatura, in condizioni
sismiche
Si individuano tre condizioni di carico di
origine sismica:
4 quella rappresentata nella Figura 10,
nella quale la azione statica presente
durante il sisma amplificata del fattore (1 avg), ove avg la accelerazione
di picco, componente verticale. una
condizione di carico non significativa,
perch nella combinazione dei carichi da mettere in conto in condizioni
statiche i fattori G e Q sono sensibilmente pi severi. NellEurocodice 8,
Part 4, Silos, tanks and pipelines, tali
azioni sono menzionate come Seismic
action for inertia movements, definite
nel paragrafo 6.3.2;

Figura 10 Moto sismico sussultorio: azioni del terreno sulla tubazione.

4 le condizioni di carico create da una


rottura del terreno, Figure 11, 12 e
13. Le condizioni di carico di Figura
11 si applicano a tubazioni di sezione rettangolare, per le quali sono
importanti le componenti orizzontali della pressione. Presuppone uno
smottamento del terreno, ovvero un
atto di moto di una zolla compresa
tra la superficie libera del terreno ed
una superfice di rottura. La pressione
calcolata con la procedura di Mononobo-Okabe, alla quale fa ricorso

55

lEurocodice 8, Part 1-5 per il calcolo della spinta sui muri di sostegno.
NellEurocodice 9, Part 4, Silos, tanks
and pipelines, paragrafo 6.3.4, queste
condizioni di carico sono menzionate
come permanent soil movement.
La teoria stabilisce un bilancio tra le
azioni gravitazionali, le azioni sismiche,
compresa la componente verticale, e
le azioni resistenti. Determina la inclinazione della superficie di rottura alla
quale associata la massima spinta, e
quella inclinazione determina la spinta
ricercata. Nella teoria originaria, ed in
quella modificata presentata dagli autori ai riferimenti [8 14], sono assunte due ipotesi rilevanti:
la superficie piana;
nel bilancio delle forze, non sono
considerate componenti di resistenza dovute alla coesione. Entrambe queste ipotesi sono discusse da pi autori in termini qualitativi,
ma non stata istituita una teoria
che possa superare tali ipotesi, e sia
ampiamente discussa come quella
di Mononobo-Okabe originale.
Nella applicazione della teoria citata alle
tubazioni interrate, si presentano situazioni differenti per le tubazioni di sezione
rettangolare e quelle di sezione circolare.
Nelle prime la spinta equilibrata da una
parete che forma un angolo di 90 rispetto alla orizzontale.
Se la superficie della parete fosse liscia,
con attrito terreno-parete nullo, la pressione del terreno non potrebbe che essere orizzontale.
La teoria determina linclinazione della
superficie di rottura che produce la massima spinta, assumendo che tra terreno
e parete, se in calcestruzzo, possa esserci
attrito e, precisamente, ammette un coefficiente di attrito pari a
= 0.1
La spinta che si forma in conseguenza
inclinata di un angolo = arctg () rispetto allorizzontale, Figura 12, e risulta

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maggiore rispetto al caso nel quale sia


= 0, Figura 11.
Nel caso di una superficie resistente non
rettilinea, come nel caso della superficie di
un tubo di sezione circolare, la superficie
di rottura sotto lazione dei carichi gravitazionali e sismici determinata cercando
il valore massimo della spinta. Si verifica in
corrispondenza ad un valore prossimo a
= /2 ( + )
ove la direzione del campo di accelerazioni che si suppone agire sulla zolla,
composizione della azione di gravit e
della accelerazione sismica.
= arctg [ h / ( 1 v) ]
ove h la componente orizzontale
della azione sismica, in unit g, v la
componente verticale della azione sismica, (1 v) la risultante tra la azione di
gravit e la componente verticale sismica,
in unit g.
Supponendo allora la spinta inclinata
esattamente di un angolo = /2 (
+ ) rispetto alla orizzontale, si determina in conseguenza la inclinazione della superficie di rottura, e quindi il valore della
spinta.

Una circostanza ricorrente quella di un


carico sulla superficie libera del terreno.
La circostanza non contemplata nella
trattazione EC8. Ampia discussione negli articoli di D. Choudhury, et al, [11, 12,
13]. Un criterio proposto consiste nelleffettuare una correzione sulla densit del
terreno, in funzione del carico sulla superficie e del volume della zolla di terreno in fase di smottamento. Rimandiamo
a tali scritti per una definizione del carico
in oggetto.
4 La condizione di carico che rende
massime le azioni in un piano longitudinale, associata ad un moto sismico
differente lungo la ascissa longitudinale. NellEurocodice 8, Part 4, menzionata come wave passage definita nel
paragrafo 6.4
Separatamente considereremo gli effetti
di un movimento di faglia.
La condizione di carico 1) trascurata,
in quanto, come anticipato, la condizione
statica dei carichi permanenti e dei carichi accidentali pi severa.
La condizione di carico 2) quella che
pu risultare determinante per la sezione
trasversale. La Tabella 1 mostra una applicazione.
La condizione di carico 3) accennata
nella Figura 14. Si tratta di un movimento

Figura 11 Spinta delle terre in condizioni sismiche. Per un tubo di sezione rettangolare produce
le azioni interne pi severe sulla parete verticale.
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Figura 12 Superficie della parete scabrosa, misurata da un coefficiente di attrito .

Figura 13 Spinta delle terre in condizioni sismiche. Il modello di calcolo presuppone latto di
moto di una zolla compresa tra la superficie libera del terreno ed una superficie di rottura.
Tabella 1 Carichi in kN/m. D =1.6 m, spessore = 175 mm, peso specifico del terreno,
= 19 kN/m3. Carico di esercizio stradale di una strada di prima categoria. Amplificazione
delle azioni di progetto, rispetto alla combinazione di carico statica.

rinterro in
metri

carico statico
del terreno

carico da strada
di prima categoria

carico totale
statico

amplificazione del carico


di progetto

46

57.8

146.5

nessuna amplificazione

189.7

13.7

267.16

amplificazione nella sola zona 1,


per terreni tipo A, B, C e D

265

6.3

353.95

amplificazione nella zona 1, 2, 3.


In zona 4, per terreni tipo B, C e D.

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Figura 14 Movimento del terreno, variabile da punto a punto, e curvatura imposta alla tubazione.

Figura 15 Velocit delle onde di taglio, Vs, e velocit apparente sulla superficie, in dipendenza
della inclinazione .
Tabella 2 Spostamento massimo del terreno, in metri, in funzione della zonazione sismica e
del tipo di terreno.

dg = 0.025 ag S TC TD
Tipo di terreno

zona 4

zona 3

zona 2

zona 1

0.0123

0.0368

0.0613

0.0858

0.0147

0.0442

0.0736

0.1030

0.0169

0.0508

0.0846

0.1184

0.0265

0.0795

0.1324

0.1184

0.0172

0.0515

0.0859

0.1202

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Tabella 3 Curvature, in m-1, in funzione della zonazione sismica e del tipo di terreno, avendo
assunto per Va i valori 1., 0.825, 0.65, 0.475, 0.3 km/s, per terreni tipo A, B, C, D , E, rispettivamente. Sono valori desunti, dalla letteratura [26, 27], ritenuti in genere conservativi.

Terreno

tipo A

tipo B

tipo C

tipo D

tipo E

zona 4

0.545E-06

0.961E-06

0.100E-05

0.294E-05

0.848E-05

zona 3

0.163E-05

0.288E-06

0.300E-05

0.881E-05

0.254E-04

zona 2

0.272E-05

0.481E-05

0.501E-05

0.147E-04

0.424E-04

zona 1

0.381E-05

0.673E-05

0.701E-05

0.205E-04

0.594E-04

Figura 15 Guarnizione a rotolamento.

Figura 16 Tronco di tubo. La condizione di carico n. 3, in teoria, condiziona langolo tra tronco e tronco che la guarnizione deve poter sopportare.
possibile controllare che, con lunghezze di tubo comprese tra 2 e 8 m,
langolo sempre < 1, anche in zone di sismicit elevata.

Figura 17 Hetch-Hetchy line, (Fremont, California).


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del terreno differente punto a punto, che


distorce la tubazione. Si calcola la curvatura massima che pu essere imposta alla
tubazione, in funzione della sismicit, e del
tipo di terreno. Essa determina condizioni
di verifica delle giunzioni tra elementi di
tubo contigui.
I dettagli del calcolo sono nel testo EC8,
Part 4, Silos, Tanks and Pipelines. Alcune
misure sperimentali raccolte dalle closely
spaced instruments arrays, consentono di
stimare langolo di propagazione dellonda rispetto alla verticale. Generalmente
non supera i pochi gradi. In funzione di
questo si calcola la velocit apparente in
superficie Va, pari a :

Va = velocit apparente delle onde sismiche, in superficie, a = accelerazione di


picco del terreno, Vs = velocit di propagazione delle onde di taglio nel terreno.
7. Azione longitudinale
Quando sia necessario valutare gli effetti
della variabilit spaziale del moto, il valore
dello spostamento relativo, sr , in direzione
trasversale o longitudinale rispetto allasse del tubo, calcolato come segue:

L = r L,
ove L la distanza tra i due punti, e la
deformazione unitaria r pari a:

Va = Vs /sin ()

r = dg 2 / Lg

e successivamente la curvatura subita


dalla tubazione:

ove dg lo spostamento massimo del


terreno, sopra delineato, e Lg la distanza oltre la quale il moto del terreno pu
essere assunto incorrelato. La formula
mostra che tra due punti ad una distanza

c = a / Va2

Figura 18 Spostamento imposto L e apertura del giunto.


Tabella 4 Deformazione r, , in funzione della zonazione sismica e del tipo di terreno. Lo spostamento L ottenuto moltiplicando r per la distanza tra pozzetto e pozzetto.

Terreno

tipo A

tipo B

tipo C

tipo D

tipo E

zona 4

0.289E-04

0.416E-04

0.598E-04

0.125E-03

0.486E-04

zona 3

0.867E-04

0.125E-03

0.179E-03

0.375E-03

0.146E-03

zona 2

0.144E-03

0.208E-03

0.299E-03

0.624E-03

0.243E-03

zona 1

0.202E-03

0.291E-03

0.419E-03

0.874E-03

0.340E-03

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RS SISTEMA DI CONNESSIONE ANTISISMICA

BREVETTATO

SENZA PUNTELLAZIONI
GRANDI TOLLERANZE DI ACCOPPIAMENTO
REGOLAZIONE VERTICALE DELLA QUOTA DIMPOSTA
DUTTILIT E CONFINAMENTO
FONDAZIONE - PILASTRO
Assonometria del
Sistema di Connessione
di Continuit RS
tra pilastro e fondazione

L < Lg lo spostamento relativo L proporzionale allo spostamento assoluto dg.


Se L > Lg, una distanza che non riveste
pratico interesse per il progetto delle tubature, lo spostamento relativo pari a:
L = r Lg = dg 2.
La distanza Lg assume i valori seguenti:
Lg = 600 m per il terreno tipo A
Lg = 500 m per il terreno tipo B
Lg = 400 m per il terreno tipo C
Lg = 300 m per il terreno tipo D
Lg = 500 m per il terreno tipo E
Valori di r per diversi tipi di terreni, e
diverse intensit sismiche, sono in Tabella
15. Considerando le deformazioni longitudinali, gli sforzi associati sono pari a r
per il modulo elastico normale E,

Sistema di Connessione
di Continuit RS

Manicotto
di Continuit

long = r E
Con un valore del modulo elastico tipico
del calcestruzzo, E = 3 104 MPa, si sviluppano sforzi pari a:

TRAVE - PILASTRO

long = 1.8 MPa in zona 4


long = 5.37 MPa in zona 3.
Si tratta di sforzi superiori alle resistenze
disponibili. Tuttavia, ove la deformazione
abbia modo di rilassarsi, come in corrispondenza alla guarnizione di un giunto,
lo sforzo stesso, nei due tratti di tubo
adiacenti al giunto, tende ad annullarsi.
Per un tratto rettilineo, di lunghezza L,
generalmente pari alla distanza tra pozzetto e pozzetto, la deformazione pu
concentrarsi su una singola giunzione,
aprendola di

Assonometria del
Sistema di Connessione
di Continuit RS
tra pilastro di campata e trave
(nodo doppio)

L = r L
Assumendo una distanza tra pozzetti pari
a 40 m, gli spostamenti L = r L che si
ottengono sono compresi tra 1 mm, per
una tubatura in zona 4 e terreno tipo A,
fino ad un valore massimo pari a 35 mm
industrie manufatti cementizi - 8

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in zona 1 e terreno tipo D. Sono valori


che difficilmente spiegano gli eventi illustrati in Figura 4 ed in Figura 17.
Probabilmente le deformazioni r, possono essere maggiori di quanto il modello EC8 faccia prevedere. Un commento
analogo vale per i risultati riportati in Tabella 3 e Figura 16.

8. Faglie, giunti e superfici
di discontinuit
Il terremoto ha origine a qualche decina
di km in profondit, secondo meccanismi
di vario tipo che non ha pratico interesse
classificare in questa sede.
Per il problema in esame, le manifestazioni nei terreni superficiali possono essere
di due categorie: 1) deformazioni, anche
anelastiche e permanenti, ma che mantengono ovunque la continuit tra zolle
limitrofe, come quelle riportate nelle Tabelle 3 e 4. Presuppongono spostamenti relativi solo tra punti posti a qualche
distanza tra loro. 2) Scorrimenti lungo

una superficie di rottura preesistente o di


nuova formazione. In questultimo caso,
tra due punti affacciati alla superficie di
discontinuit, e appartenenti alle zolle
limitrofe, si manifesta uno spostamento
relativo. Le superfici lungo le quali si rende evidente lo scorrimento sono indicate
come faglie.
Nella classificazione delle rocce troviamo
menzionati anche giunti e discontinuit. Il
giunto una frattura naturale che rende
la roccia discontinua strutturalmente.
La resistenza a taglio lungo la superficie di
giunto minore di quella di entrambe le
formazioni a lato, e la resistenza a trazione pressoch nulla. Sono classificati in
funzione di rugosit, grado di alterazione
delle pareti, apertura, persistenza, presenza dacqua.
La discontinuit una soluzione di continuit dellammasso roccioso che viene
detta fessura, se sottile, o zona di minore
resistenza, se pi ampia. In questo caso si
possono avere materiali di riempimento

Figura 19 Linea ferroviaria su ballast. Effetti di un movimento di faglia.


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Figura 20 Correlazioni tra magnitudo M e ampiezza dello spostamento a cavallo di una faglia.

con caratteristiche meccaniche pi scadenti, come argille, sabbia, materiale finemente fratturato, ed eventuale presenza
di acqua.
Per definire lo spostamento (detto anche
dislocazione) a cavallo della faglia, sono
disponibili le correlazioni di Figura 20. Le
figure si riferiscono a correlazioni ricavate
da due gruppi distinti di sismi. Ai nostri fini
tuttavia non vi motivo di effettuare distinzioni, e utilizzeremo pertanto entrambe le correlazioni.
Entrambe le correlazioni in realt pongono in relazione la ampiezza dello spostamento con la magnitudo, mentre la attivit
sismica dei siti definita nella normativa
dalla accelerazione ag.

La magnitudo associata allevento di specifica, che ha periodo di ritorno 475 anni,


deducibile in base ad analoghe correlazioni sperimentali.
Ad esempio, Ambraseys nel 1996 ha
pubblicato una di tali correlazioni:
Log (amax) = -1.101 + 0.2615 M log((r2
+ 7.22) .5) 0.00255 ((r2 + 7.22) .5)
ove il logaritmo in base e, ed cio
il logaritmo neperiano, amax il picco di
accelerazione atteso al sito, in unit g,
M la magnitudo (moment magnitudo), r la distanza del sito dallepicentro, nei nostri calcoli compresa tra zero
e 30 km.

Tabella 4 Ampiezza della dislocazione, in funzione della magnitudo.

Magnitudo
(Ambraseys)

Magnitudo
(Sabetta e Pugliese)

Ampiezza della
dislocazione (m)

zona 4

~1

~1

~ 0.

zona 3

4.6

4.6

~ 0.

zona 2

6.5

6.3

< 0.1 m

zona 1

7.8

7.4

oltre 1 m

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Nel 1999 Sabetta e Pugliese hanno pubblicato una analoga correlazione:


Log (amax) = -1.562 + 0.306 M log((r2
+ 5.82) .5)
Applicando tali correlazioni, e quelle
della Figura 20, in zona 3 e 4 del territorio nazionale, in linea teorica non sono
attesi movimenti di faglia superficiale.
In zona 2 ragionevole e sufficientemente prudenziale - assumere uno spostamento relativo attorno a 5 cm tra le
due zolle affacciate.
Levento associato ad un periodo di
ritorno superiore a 475 anni. In questo
scenario faglia, discontinuit o giunto
non si differenziano tra loro.
In zona 1 si deve assumere uno spostamento relativo di oltre un metro tra le
due zolle affacciate.
Levento associato ad un periodo di
ritorno superiore a 475 anni. Ancora in
questo scenario faglia, discontinuit o
giunto non si differenziano tra loro.
Maggior dettaglio su questo argomento
negli articoli citati ai riferimenti da 19
a 25.
Per uno studio del comportamento
strutturale di una tubazione coinvolta
da una dislocazione, rimandiamo al recente articolo di Cocchetti et al. [25].
Conclusioni
NellEurocodice 9, Part 4, Silos, tanks
and pipelines, sono previste tre circostanze nelle quali la sollecitazione sismica pu manifestarsi, identificate con le
seguenti denominazioni:
Seismic action for inertia movements in
assenza di rotture nel terreno. Nel
testo mostrato che la combinazione non determinante ai fini del
dimensionamento, in quanto la combinazione di carico che include solo
azioni permanenti gravitazionali e
accidentali dovute al traffico stradale, produce una condizione di carico
pi severa. La rappresentazione del
carico secondo EC8 trova una giu-

stificazione razionale, e quindi lesito


della verifica ritenuto accettabile.
Permanent soil movement, rappresentata
da uno smottamento di terreno. Si
richiama che in zona sismiche di prima categoria, e per tubazioni profonde, questa circostanza pu produrre
una condizione di carico pi severa di
quella che include solo azioni permanenti gravitazionali e accidentali. Anche questa seconda rappresentazione
del carico si giustifica razionalmente.
Wave passage, una circostanza che
produce condizioni di carico nella
sezione longitudinale. Fornisce dati
sul dimensionamento delle guarnizioni tra tronco e tronco, e sulla
distanza tra i pozzetti di ispezione.
Il modello di carico EC8 in questo caso di natura empirica, e non
ha una giustificazione razionale. Non
produce condizioni di carico significative, in contrasto con i danni che in
tali circostanze sono stati registrati in
terremoti recenti. Nellarticolo sono
illustrate, a titolo di esempio, dalle Figure 4 e 17. C motivo di ritenere
che il modello di calcolo EC8 non
sia sufficientemente rappresentativo. Come opinione personale degli
autori un modello giustificato in
condizioni di far field, ma non in near
field.
Infine la sollecitazione sismica pu manifestasi sotto forma di uno scorrimento di faglia.
La norma EC8 non impone una specifica condizione di carico per rappresentare un tale evento, n per tubazioni n
per costruzioni di altro tipo.
A nostro avviso, per lifelines che attraversano aree estese, necessario mettere in conto che la tubazione possa
attraversare una zolla di terreno affetta
da un simile evento.
Interessa zone sismiche di sismicit elevata, come indicato nella Tabella 4.
Implica la necessit di un sistema di monitoraggio e di blocco automatico della
tubazione.
n
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Riferimenti
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The Netherlands.
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earthquakes. Proc., World Engrg. Conf., 9, 176.
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Japan 12(1).
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Geotech. Engrg., ASCE, 108(GT5), 679695.
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earth pressure, Geotechnical and Geological Engineering 24: 117127, Springer 2006.
12. Deepankar C., Sanjay S. N. (2006) - Pseudo-dynamic approach of seismic active earth
pressure behind retaining wall, Geotechnical and Geological Engineering 24: 11031113,
Springer 2006.
13. Deepankar C., Syed M.. Ahmad (2007) - Stability of waterfront retaining wall subjected to
pseudo-static earthquake forces, Ocean Engineering, 34, 19471954.
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Assessment of damage in mountain tunnels due to the Taiwan Chi-Chi Earthquake, Tunnelling and Underground Space Technology 16, 133-150.
17. Cavagna B., Chiorboli M., Castellani A., Valente M. (2006) - Tunnels Metropolitani in Zona
Sismica, Ingegneria sismica anno XXIII, 1, gennaio-aprile.
18. Cavagna B., Arienti A. , Chiorboli M., Castellani A., Calvetti F.,Valente M. (2009) - Stazione di
linea metropolitana, sotto effetto sismico, Ingegneria sismica anno XXVI, 1, gennaio aprile.
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project. Geologic and geotechnical design and construction constraints, Engineering Geology 51, 203224.
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21. Dalgc S.L., 2002 - Tunneling in squeezing rock.The Bolu tunnel, Anatolian Motorway,Turkey,
Engineering Geology 67, 7396.
22. Ambraseys N.N. (1990) - Uniform magnitude re-evaluation of European earthquakes
associated with strong-motion records, Earthquake Engineering and Structural Dynamics,
19, 1-20.
23. Ambraseys N.N., Simpson K.A.E, Bommer J.J. (1996) Prediction of horizontal response
spectra in Europe, Earthquake Engineering and Structural Dynamics, 25, 371-400.
24. Sabetta F.E, Pugliese A. (1996) - Estimation of response spectra and simulation of nonstationary earthquake ground motions, Bulletin Seismological Society of America, 86, 337-352.
25. Cocchetti G., Di Prisco C., Galli A. (2008) - Soil-pipeline interaction along active fault
systems, Int. Journal of Offshore and polar Engineers, 18 (3), 1-9.
26. Castellani A. and Boffi G. (1986) - Rotational components of the surface ground motion
during an earthquake, Earthquake Engng. Struct. Dyn. 14, 751-767.
27. Castellani A. and Boffi G. (1989) - Rotational components of the seismic motion, Earthquake Engng. Struct. Dyn., 18, 785-797.

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Lintera gamma dei prodotti MIDAS, ha colto la sfida delle NTC2008


sia con MIDAS/Gen, dedicato alle strutture in genere ed in particolare
agli edifici, che con MIDAS/Civil, software di calcolo dedicato allanalisi
di ponti. Il team di sviluppo di MIDAS/Gen ha lavorato nellultimo anno
per coprire tutti i Paragrafi significativi delle Norme Tecniche partendo
da una ottima base costituita dalla potenza e capacit di analisi gi allineate con le esigenti richieste delle NTC2008, dellOrdinanza e dellEurocodice. Con lintroduzione di numerosi Stati Limite di esercizio (si vedano i Paragrafi al 4.1.2. su verifiche di deformabilit, vibrazioni, fessurazioni,
oltre che valutazione delle snellezze) o la verifica di situazioni transitorie
ed eccezionali (ai Paragrafi 4.1.3 e 4.1.4), per il calcestruzzo, MIDAS/
Gen offre capacit di analisi con solutori robusti, ultra veloci e ottimizzati
per il calcolo non lineare. Ma tali caratteristiche di MIDAS/Gen, fanno la
differenza gi dallanalisi dinamica lineare, dove lestrazione di autovalori
in grossi modelli richiede elevate prestazioni per non bloccare letteralmente il lavoro dello strutturista gi a partire da strutture semplici, ma
con necessit di modellazioni complesse quali: lastre e pareti in CA,
platee e muri di contenimento, solai a comportamento non rigido. In
ambito sismico, entrando nel Cap. 7 delle NTC2008, MIDAS/Gen
permette di valutare tutte le caratteristiche dinamiche della struttura
richieste dal Paragrafo 7.3., di valutare elementi strutturali secondari,
di studiare le tipologie e i fattori di struttura (Par. 7.4.3.), di dimensionare
correttamente agli Stati Limite le sezioni in calcestruzzo di travi, pilastri,
pareti e solette considerando lobbligatorio concetto di Gerarchia delle
Resistenze e i minimi di armatura di cui al Paragrafo 7.4.4.

FISSAGGIO DEI PANNELLI PREFABBRICATI


ALLE STRUTTURE IN ZONA SISMICA

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In caso di sisma, le nuove normative europee prevedono non


solo una verifica che ledificio non crolli ma anche che non subisca danni. Il criterio per valutare lassenza di danni quello
di calcolare le deformazioni e gli spostamenti delledificio, per
verificare che siano compatibili con i sistemi di fissaggio delle
finiture, delle sovrastrutture e dei completamenti. I pannelli prefabbricati, sia orizzontali che verticali, sono fissati alla base alle
fondazioni o tramite mensole e in sommit alla struttura. In caso
di sisma, la struttura soggetta a spostamenti molto elevati, che
possono arrivare a 15-20 cm mentre il pannello, montato uno
accanto allaltro, crea un muro che non pu assolutamente seguire la struttura nei suoi spostamenti. FISIS di Ruredil un collegamento meccanico tra trave e pannello (pannello verticale)
e tra pilastro e pannello (pannello orizzontale) che garantisce
la tenuta del pannello per unazione sismica perpendicolare alla
superficie del pannello, mentre per unazione sismica parallela
alla superficie del pannello questo pu rimanere fermo mentre
la struttura si sposta fino a 20 cm. FISIS e il sistema a mensola Girella/Tirella sono complementari nei pannelli orizzontali e
rispondono ai requisiti dei fissaggi per pannelli in zona sismica. Il
prodotto sar disponibile a partire da settembre 2009.

Per maggiori informazioni scrivere a info@ruredil.it,


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N o r m a t i v e

ASSOBETON

Comunicazione ICMQ - ASSOBETON

Marcatura CE e Certificazione dei manufatti


cementizi: fare chiarezza

La Marcatura CE, la Certificazione Volontaria di Prodotto e la Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualit sono strumenti sempre pi diffusi sul mercato dei manufatti a base cementizia: ciascuno di essi ha significati, valenza
e ambiti ben precisi.
Troppo spesso si assiste, su questi temi, ad interpretazioni soggettive e/o confuse da
parte degli operatori del settore - siano essi produttori, committenti e/o i professionisti preposti alla direzione lavori confusioni ed incertezze che certo non favoriscono la trasparenza del settore e la libera concorrenza sul mercato.
certo invece che non marcare CE i propri prodotti o immetterli sul mercato con
prestazioni diverse da quelle dichiarate significa non rispettare la legge: occorre quindi porre molta attenzione a questi manufatti, che non possono essere commercializzati e incorporati o installati in edifici (ex art. 11 DPR 246/93).
La Marcatura CE dei manufatti cementizi, per elementi ricadenti nellambito di una
Norma Armonizzata, un obbligo per tutti i produttori sancito dalla Direttiva Prodotti da Costruzione (Direttiva Comunitaria 89/106 recepita con DPR 246/1993).
Lentrata in vigore di tale adempimento per la maggior parte dei manufatti in calcestruzzo gi avvenuta e comunque sar completa entro il 2010.
La grande maggioranza dei produttori, in particolare quelli associati ad ASSOBETON,
marcano regolarmente CE il loro prodotto in ottemperanza a quanto previsto dalle
vigenti disposizioni. Con questa marcatura essi attestano di aver determinato le
caratteristiche del loro manufatto (dopo aver eseguito le Prove Iniziali di Tipo
- ITT), implementato, reso attivo e documentato il Controllo di Produzione in
Fabbrica (FPC) - basato sulle relative specifiche tecniche , FPC che include accurati controlli al ricevimento delle materie prime, durante il ciclo di produzione e
sui prodotti finiti. A questo punto essi sono in grado di predisporre la Dichiarazione
di Conformit e di apporre la Marcatura CE sui prodotti immessi sul mercato.
Apponendo la Marcatura CE sul prodotto, dichiarano, quindi, di aver svolto tutte le attivit di cui sopra, rispettando quanto previsto a norma di legge.
Tutti i Produttori sono altres consapevoli che solamente loro la responsabilit della
veridicit dei valori dichiarati per le caratteristiche del loro prodotto.
8 - industrie manufatti cementizi

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N o r m a t i v e

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In pi, ma solo quando prevista, come nel caso di elementi con funzione strutturale, la
Certificazione del Controllo di Produzione in Fabbrica (FPC), costituisce lattestazione
di un Organismo di terza parte e indipendente, abilitato dalle Autorit competenti (Organismo Notificato), che il produttore ha effettuato gli ITT, ha implementato correttamente il proprio FPC e che questultimo conferma quanto determinato nei Test Iniziali.
Tuttavia, le effettive prestazioni del manufatto, cos come la correttezza della sua progettazione, non sono oggetto di verifica da parte dellOrganismo Notificato nellambito della Marcatura CE dei manufatti in calcestruzzo.
Per quanto concerne la Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualit, essa, costituendo un potente strumento per attestare la capacit dellorganizzazione aziendale di raggiungere, attraverso procedure e norme comportamentali
interne, gli standard e gli obiettivi prefissati dal management, si fa garante della capacit dellorganizzazione di produrre con regolarit manufatti conformi ai
requisiti cogenti e alle richieste del Cliente.
La Certificazione Volontaria di Prodotto, rilasciata da un Organismo di Certificazione Accreditato, attraverso leventuale verifica del progetto del manufatto e
attraverso le prove periodiche previste dallo schema di certificazione, si fa garante
delle effettive prestazioni del manufatto cos come della correttezza della sua
progettazione rispetto alla norme a cui il produttore fa riferimento.
In tutti i casi di cui sopra fondamentale il ruolo del Cliente, in particolare
attraverso loperato del Direttore dei Lavori e del Collaudatore: egli , infatti,
sempre tenuto a verificare che le caratteristiche dichiarate dal produttore siano
conformi a quanto richiesto contrattualmente e prescritto dalle specifiche norme
tecniche, soprattutto in funzione della destinazione duso prevista per il manufatto.

Marcatura CE dei prodotti da costruzione


(direttiva 89/106/CEE)
Riportiamo di seguito un estratto dalla
Gazzetta ufficiale dellUnione europea n.
C321 del 16/12/2008 contenente lelen-

co delle norme di interesse per il nostro


settore con le date previste per lentrata
in vigore della Marcatura CE.

Estratto dalla GUUE C321 del 16 dicembre 2008

Applicazione della Marcatura CE ai prodotti prefabbricati in calcestruzzo


Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata

Data di scadenza
del periodo di
coesistenza (*)

EN 40-4:2005
Pali per illuminazione pubblica Parte 4: Requisiti per pali
per illuminazione di calcestruzzo armato e precompresso

01/10/2006

01/10/2007

EN 40-4:2005/AC:2006

01/01/2007

01/01/2007

Riferimento e titolo della norma armonizzata


(Documento di riferimento)

industrie manufatti cementizi - 8

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70

N o r m a t i v e

Riferimento e titolo della norma armonizzata


(Documento di riferimento)

Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata

Data di scadenza
del periodo di
coesistenza (*)

EN 490:2004
Tegole di calcestruzzo e relativi accessori per coperture
e rivestimenti murari Specifiche di prodotto

01/09/2005

01/06/2007

EN 490:2004/A1:2006

01/01/2009

01/01/2009

EN 492:2004
Lastre piane di fibrocemento e relativi accessori Specifiche di prodotto e metodi di prova

01/01/2006

01/01/2007

EN 492:2004/A1:2005
EN 492:2004/A2:2006

01/01/2006
01/07/2007

01/01/2007
01/07/2008

EN 494:2004+A3:2007
Lastre nervate di fibrocemento e relativi accessori Specifiche di prodoto e metodi di prova

01/01/2008

01/01/2009

EN 588-2:2001
Tubi di fibrocemento per fognature e sistemi si scarico
Pozzetti e camere di ispezione

01/10/2002

01/10/2003

EN 771-3:2003
Specifica per elementi per muratura Elementi per
muratura di calcestruzzo vibrocompresso (Aggregati
pesanti e leggeri)

01/04/2005

01/04/2006

EN 771-3:2003/A1:2005

01/04/2005

01/04/2006

EN 771-4:2003
Specifica per elementi per muratura Elementi di
muratura di calcestruzzo aerato autoclavato

01/04/2005

01/04/2006

EN 771-4:2003/A1:2005

01/04/2005

01/04/2006

EN 845-2:2003
Specifica per elementi complementari per muratura
Architravi

01/02/2004

01/04/2006

EN 858-1:2002
Impianti di separazione per liquidi leggeri (ad esempio
benzina e petrolio) Principi di progettazione, prestazione e prove sul prodotto, marcatura e controllo qualit

01/09/2005

01/09/2006

EN 858-1:2002/A1:2004

01/09/2005

01/09/2006

EN 1168:2005+A1:2008
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Pannelli alveolari

01/01/2009

01/01/2010

EN 1317-5:2007+A1:2008
Barriere di sicurezza stradali Parte 5: Requisiti
di prodotto e valutazione di conformit per sistemi
di trattenimento veicoli

01/04/2009

01/01/2011

EN 1338:2003
Masselli di calcestruzzo per pavimentazione Requisiti
e metodi di prova

01/03/2004

01/03/2005

EN 1338:2003/AC:2006

01/01/2007

01/01/2007

8 - industrie manufatti cementizi

Imp.Normative.8.indd 70

25-06-2009 15:02:59

N o r m a t i v e

Riferimento e titolo della norma armonizzata


(Documento di riferimento)

Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata

Data di scadenza
del periodo di
coesistenza (*)

EN 1339:2003
Masselli di calcestruzzo per pavimentazione Requisiti
e metodi di prova

01/03/2004

01/03/2005

EN 1339:2003/AC:2006

01/01/2007

01/01/2007

EN 1340:2003
Cordoli di calcestruzzo Requisiti e metodi di prova

01/02/2004

01/02/2005

EN 1339:2003/AC:2006

01/01/2007

01/01/2007

EN 1433:2002
Canalette di drenaggio per aree soggette al passaggio di
veicoli e pedoni Classificazione, requisiti di progettazione e di prova, Marcatura e valutazione di conformit

01/08/2003

01/08/2004

EN 1433:2002/A1:2005

01/01/2006

01/01/2006

EN 1520:2002
Componenti prefabbricati armati di calcestruzzo alleggerito con struttura aperta

01/09/2003

01/09/2003

EN 1825-1:2004
Separatori di grassi Parte 1: Principi di progettazione,
prestazione e prove, marcatura e controllo qualit

01/09/2005

01/09/2006

EN 1825-1:2004/AC:2006

01/01/2007

01/01/2007

EN 1916:2002
Tubi e raccordi di calcestruzzo non armato, rinforzato
con fibre di acciaio e con armature tradizionali

01/08/2003

23/11/2004

EN 1916:2002/AC:2008

01/01/2009

01/01/2009

EN 1917:2002
Pozzetti e camere di ispezione di calcestruzzo non
armato, rinforzato con fibre di acciaio e con armature
tradizionali

01/08/2003

23/11/2004

EN 1917:2002/AC:2008

01/01/2009

01/01/2009

EN 12467:2004
Lastre piane di fibrocemento Specifica di prodotto e
metodi di prova

01/01/2006

01/01/2007

EN 12467:2004/A1:2005
EN 12467:2004/A2:2006

01/01/2006
01/07/2007

01/01/2007
01/07/2008

EN 12566-1:2000/A:2003
Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a
50PT Fosse settiche prefabbricate

01/12/2004

01/12/2005

EN 12566-3:2005
Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino
a 50PT Parte 3: Impianti di trattamento delle acque
reflue domestiche assemblati in fabbrica e/o in sito

01/05/2006

01/07/2010

71

industrie manufatti cementizi - 8

Imp.Normative.8.indd 71

25-06-2009 15:02:59

72

N o r m a t i v e

Riferimento e titolo della norma armonizzata


(Documento di riferimento)

Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata

Data di scadenza
del periodo di
coesistenza (*)

EN 12566-4:2007
Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a
50 PT Parte 4: Fosse settiche assemblate in sito da kit
prefabbricati

01/01/2009

01/01/2010

EN 12737:2004+A1:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Lastre per pavimentazioni di stalle

01/01/2009

01/01/2010

EN 12794:2005+A1:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Pali di fondazione

01/02/2008

01/02/2009

EN 12839:2001
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi per
recinzioni

01/03/2002

01/03/2003

EN 12843:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Antenne e pali

01/09/2005

01/09/2007

EN 13224:2004+A1:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi nervati
per solai

01/03/2008

01/03/2009

EN 13225:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi strutturali lineari

01/09/2005

01/09/2007

EN 13225:2004/AC:2006

01/01/2008

01/01/2008

EN 13693:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi speciali per coperture

01/06/2005

01/06/2007

EN 13747:2005
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Lastre per solai

01/05/2006

01/05/2008

EN 13747:2005/AC:2006

01/01/2008

01/01/2008

EN 13748-1:2004
Piastrelle di graniglia Parte 1: Piastrelle di graniglia per
uso interno

01/06/2005

01/10/2006

EN 13748-1:2004/A1:2005
EN 13748-1:2004/AC:2005

01/04/2006
01/06/2005

01/10/2006
01/06/2005

EN 13748-2:2004
Piastrelle di graniglia Parte 2: Piastrelle di graniglia per
uso esterno

01/04/2005

01/04/2006

EN 13978-1:2005
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Garage prefabbricati di calcestruzzo Parte 1: Requisiti per garage
di calcestruzzo armato realizzati con elementi monolitici composti da sezioni individuali con dimensioni di un
modulo

01/03/2006

01/03/2008

8 - industrie manufatti cementizi

Imp.Normative.8.indd 72

25-06-2009 15:02:59

N o r m a t i v e

Riferimento e titolo della norma armonizzata


(Documento di riferimento)

Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata

Data di scadenza
del periodo di
coesistenza (*)

EN 14388:2005
Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico
stradale Specifiche

01/05/2006

01/05/2007

EN 14388:AC/AC:2008

01/01/2009

01/01/2009

EN 14843:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Scale

01/01/2008

01/01/2009

EN 14844:2006
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi scatolari (Box Culverts)

01/05/2007

01/05/2008

EN 14991:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi di
fondazione

01/01/2008

01/01/2009

EN 14992:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi di
parete Propriet e prestazioni di prodotto

01/01/2008

01/05/2010

EN 15050:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi da
ponte

01/02/2008

01/02/2009

EN 15435:2008
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Blocchi cassero di calcestruzzo normale ealleggerito Propriet e
prestazioni dei prodoti

01/02/2009

01/02/2010

EN 15498
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Blocchi cassero di calcestruzzo con trucioli di legno Propriet e
prestazioni dei prodoti

01/02/2009

01/02/2010

73

La data in cui ha fine il periodo di coesistenza la stessa a partire dalla quale la presunzione di conformit deve essere basata sulla norma europea armonizzata. Essa coincide con la data di ritiro delle specifiche
tecniche nazionali in contrasto con la norma europea armonizzata.

(*)

industrie manufatti cementizi - 8

Imp.Normative.8.indd 73

25-06-2009 15:02:59

74

I m p re s a

Vivere per innovare o


innovare per vivere?
di Paolo Chiari
Semmai in questi anni non ce ne fossimo accor ti, ci ha pensato la recente drammatica crisi a ricordarci che il
mondo in costante (e pi o meno
repentino) cambiamento.
Il tessuto imprenditoriale italiano, invece, trova difficolt ad adeguarsi ed
il modello a cui si rif risulta sovente
datato.
Affermazione azzardata? No, se pensiamo che in Italia quasi il 95% delle
aziende conta meno di 10 addetti e
che la stragrande maggioranza di queste imprese di propriet delle stesse
persone che poi gestiscono lattivit
(e che, in molti casi, sono anche i soci
primi fondatori).
Molte recriminazioni si levano da anni
dal contesto della piccola e media impresa, perennemente coinvolta negli
scontri tra poteri distanti e mercati
for ti che mai potranno essere composti e compiutamente regolati.
Non c nulla da fare? Siamo dunque
davvero destinati a soccombere, come
economia e come civilt? Questo sostengono coloro che vedono nella
nostra spasmodica necessit di lavoratori stranieri un segnale che conferma
il declino immanente.
Cer tamente lo scenario nel quale
operano oggi le nostre aziende caratterizzato dalla for te interazione tra
i mercati a livello mondiale e dalla pi
spinta competizione tra realt profondamente differenti.
Il momento contingente di crisi deve
essere considerato, secondo il mio
punto di vista, come unoccasione per

muoversi. Non pi tempo di indugiare, ma di agire con convinzione e


risolutezza.
necessario, per, tentare innanzitutto di superare almeno le contingenti
emergenze a breve termine e lavorare per uninnovazione che sia alla portata delle nostre aziende: una innovazione che tecnologica cer to, ma il
cui tratto precipuo appare la multidimensionalit, uninnovazione cio che
non interessi solo prodotti e processi,
ma che riguardi le aziende nel loro
complesso e, quindi, anche lamministrazione, la gestione e la finanza e il
modello nel suo complesso.
Cer tamente non immaginabile che
linnovazione sia semplicemente lesito dellattivit di sviluppo della conoscenza realizzata dalle aziende al loro
interno. In qualsiasi settore industriale, anche in quello delledilizia industrializzata, le innovazioni provengono
oggi da una pluralit di mondi diversi,
scientifici e tecnologici, oltre che dai
settori professionali e industriali pi
disparati.
Linnovazione scaturisce dal capitale
intellettuale che lazienda riesce a raccogliere attorno a s, fatto di amministratori, dirigenti, maestranze e consulenti competenti, formati per operare
nel contesto mutato e mutevole di
oggi, e dalla capacit dellazienda di
assimilarne conoscenze e competenze, nonch di attivare processi di apprendimento interattivo.
Linnovazione scaturisce dal capitale
organizzativo e interorganizzativo che
8 - industrie manufatti cementizi

Imp.Impresa.8.indd 74

25-06-2009 15:03:43

I m p re s a

lazienda riesce a ridisegnare ogni qual


volta il mercato lo richieda, meglio se
con lumilt di accettare il contributo di esper ti dotati degli strumenti
di lettura necessari ad interpretare
correttamente la realt in tutti i suoi
aspetti.
Linnovazione scaturisce dal capitale
relazionale costruito con rappor ti seri
e trasparenti con i fornitori, i clienti ed
i consumatori che non sono pi tanto
o solo i vicini di casa, ma si identificano
sempre pi con soggetti fisicamente
lontani (negli ultimi anni il commercio
internazionale cresciuto del 70%),
che probabilmente non si avr mai occasione di incontrare personalmente
e nei confronti dei quali risulta indispensabile adottare procedure snelle
e rigorose, di immediata comprensione e di indiscussa chiarezza.
Linnovazione scaturisce dal capitale
di responsabilit etica e sociale accumulato dallazienda che predispone, rendendo concreto il concetto di
sostenibilit, tutti gli strumenti per la
tutela dellambiente circostante, per il
rispetto della comunit sociale, per la
comunicazione e la relazione con gli
Enti territoriali e le Istituzioni locali.
Innovazione vuol dire anche immaginare di aprire la compagine societaria
a soggetti esterni alla famiglia, condividendo un progetto di crescita e di
sviluppo.
Se da una par te la gestione familiare presenta cer tamente alcuni plus
quali la totale dedizione allattivit,
la disponibilit ad aprire le finanze
familiari nei momenti di difficolt,
unitamente al fatto di essere sottoposti a minori pressioni da par te del
mercato e degli investitori istituzionali e di godere di maggiore fiducia
da par te della comunit e delle banche, daltra par te vero che, quando si tratta di gestire un progetto di
crescita, spesso entrano in gioco dinamiche e logiche familiari non sempre compatibili con quelle aziendali,

75

sia in ambito gestionale sia di assetti


proprietari.
Resta il fatto che, soprattutto da punto di vista psicologico, laper tura al
mercato del capitale di rischio appare
sempre problematica per le imprese
familiari; lingresso di soci di capitale
por ta con s lesigenza di implementare la comunicazione e, in buona sostanza, di trasformare limpresa in senso manageriale.
Oggi , anche in Italia, esistono diversi
strumenti molto poco conosciuti per
poter accedere a capitali (equity) messi a disposizione di investitori italiani
ed esteri alla ricerca di imprese ed imprenditori che vogliano svilupparsi dal
punto di vista dellinnovazione.
Cer to che, se lazienda elabora ed
accetta lidea di aprirsi verso soggetti
esterni alla famiglia, necessario avviare un processo di graduale distinzione fra propriet e management.
Una distinzione che por ta questultimo a conquistare progressivamente
alcuni spazi di autonomia, attraverso
un rappor to di delega che compor ta
doveri e responsabilit precise e che
consente al manager di non essere
eccessivamente limitato dalla presenza for te dellimprenditore.
Il successo della scelta dipender infatti dal rappor to che si instaurer tra
limprenditore e il manager, che non
potr prescindere da un assoluto rispetto dei ruoli.
Se lestro del primo trover un completamento nella capacit e nella competenza del dirigente, allora davvero
la sfida sar vinta e lazienda potr
viaggiare verso una continuit senza
strappi.
Non forse lauspicio del buon padre di famiglia quello di immaginare
un domani nel quale la propria creatura possa camminare in maniera autonoma dal punto di vista gestionale,
assicurando agli azionisti, e quindi
alla famiglia, un rendimento nel lungo
periodo?
n

industrie manufatti cementizi - 8

Imp.Impresa.8.indd 75

25-06-2009 15:03:43

Progetto Concrete

lAssociazione

ASSOBETON

Imp_Assobeton_8.indd 76

di Carla L. Zenti

Progetto Concrete uniniziativa nata


nel 2006 da unidea di ATECAP (Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato), AITEC
(Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento), SISMIC (Associazione
tecnica per la promozione degli acciai
sismici per cemento armato) e ASSIAD
(Associazione Italiana Produttori Additivi
e Prodotti per Calcestruzzo), alla quale,
dal 2009, ha aderito anche ASSOBETON, attraverso la Sezione Solai e
Doppia Lastra e la Sezione Tubi a
Bassa Pressione.
Il Progetto nasce dalla constatazione
dello scarso livello di aggiornamento e di
attenzione nei confronti del rapporto tra
caratteristiche del prodotto, condizioni
ambientali e modalit di applicazione che
in Italia caratterizza la prescrizione delle
opere in cemento armato. Tutto ci va a
discapito della qualit e della durabilit
delle opere.
Con Progetto Concrete si sono volute
aprire nuove prospettive verso una
migliore qualit dei prodotti utilizzati
e, soprattutto, una maggiore rispondenza tra caratteristiche tecniche del
cemento armato e relative condizioni
di applicazione.
Un nuovo scenario caratterizza lattuale
fase di mercato delle costruzioni in Italia.
Il ciclo espansivo degli ultimi anni sta
lasciando spazio ad una fase di rallentamento in cui le previsioni segnalano
una tendenza verso la contrazione delle
attivit del settore delle costruzioni e
presentano un assetto destinato a favorire un processo di maggiore attenzione
alla qualit e alla selezione.
Questo orientamento in linea con le
Norme Tecniche per le Costruzioni che,
con la previsione dellobbligo di certificazione del processo di produzione del
calcestruzzo e del rispetto di determinati
livelli di durabilit, accrescono sensibilmente la responsabilit di tutti i soggetti
coinvolti nella prescrizione e nella realizzazione delle opere in cemento armato,
dai produttori di materiali ai professioni-

sti della progettazione, dalle imprese di


costruzione alle committenze pubbliche
e private.
Il principale obiettivo di Progetto Concrete quindi quello di far crescere la
cultura tecnica del cemento armato
con lintento di migliorare la qualit dei
capitolati dappalto e di favorire una
maggiore rispondenza tra caratteristiche tecniche del cemento armato e
relative condizioni di applicazione, per
garantire livelli certi di durabilit delle
opere in cemento armato. Si intende, in
questo modo, avviare e portare a termine un processo di totale ed integrale applicazione delle Norme Tecniche
per le Costruzioni, in grado di elevare
la qualit del patrimonio edilizio del
nostro Paese.
Attraverso il Progetto, le cinque Associazioni promotrici mirano ad ottenere
laggiornamento, nei capitolati dappalto,
delle voci relative al cemento armato e ai suoi componenti, considerando
le diverse applicazioni e le condizioni
ambientali di utilizzo, alla luce anche delle
Norme Tecniche per le Costruzioni. Ci
si attua attraverso una puntuale opera
di comunicazione e di sensibilizzazione
rivolta ai prescrittori su tutto il territorio
nazionale.
Obiettivo principe del Progetto quello
di sostenere e favorire la crescita qualitativa del mercato del cemento armato
e della sua progettazione attraverso la
valorizzazione e la divulgazione delle
vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni, priorit per la quale il Progetto ha
specificamente acquisito il patrocinio
del Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici, elemento che contribuisce a
rafforzare ed accrescere lautorevolezza
delliniziativa.
Il Progetto si propone di raggiungere gli
obiettivi attesi attraverso lazione di una
squadra scelta di 8 ingegneri professionisti (Area Manager), operanti in diverse
specifiche aree geografiche, ai quali
stata assicurata una formazione di eccellenza, in continuo aggiornamento, nel
8 - industrie manufatti cementizi

25-06-2009 15:36:26

l A s s o c i a z i o n e

campo delle strutture in cemento armato (master, corsi specifici di alto livello,
esperienze in cantiere, applicazione sul
campo). Dopo la prima fase formativa,
dal settembre 2006, Progetto Concrete entrato nel vivo: gli Area Manager
sono infatti impegnati sul campo per
incontrare, sullintero territorio nazionale, i professionisti della progettazione
e proporre loro un modo di redigere i
capitolati pi aderente alla realt applicativa del cemento armato e pi in linea
con le recenti normative, affiancandoli e
sostenendoli nel tempo.
Attraverso unazione one to one presso
le diverse categorie di prescrittori, gli 8
Area Manager si sono impegnati a diffondere e a far conoscere le Norme Tecniche per le Costruzioni ai professionisti
della progettazione, oltre che a fornire
consulenza specifica.
Proprio lacquisizione di elevate competenze nel settore della progettazione,
della prescrizione e della realizzazione
delle opere in cemento armato, con
riferimento sia agli interventi di nuova
costruzione che a quelli di recupero
dellesistente, assicura alla squadra di
ingegneri specializzati di Progetto Concrete la capacit di sviluppare un puntuale lavoro di definizione delle voci dei
capitolati dappalto relative al cemento
armato e di rappresentare in questo
modo un valido supporto per i professionisti della progettazione nella risoluzione di tutte le problematiche connesse
alla prescrizione e allimpiego di tale
materiale.
Strumento base che Progetto Concrete
mette a disposizione dei prescrittori
sono le Linee Guida per la prescrizione delle opere in cemento
armato che raccolgono tutte le indicazioni necessarie per redigere il capitolato
dappalto. Il documento suddiviso in
due parti, di cui la prima contiene le indicazioni generali relative alla prescrizione
delle opere e la seconda, organizzata
sotto forma di schede, illustra le principali applicazioni del cemento armato,

77

riportando le relative voci di capitolato e


i suggerimenti per la posa in opera e le
modalit di getto.
Lattivit sul campo inoltre supportata
dalla produzione di studi, documentazione tecnica e da azioni di sensibilizzazione
presso la stampa di settore, interessando
le principali fonti di aggiornamento e di
formazione continua del mondo della
progettazione italiana.
Diretti destinatari di Progetto Concrete
sono:
4 Studi professionali di progettazione
e societ dingegneria
4 Singoli prescrittori
4 Direttori dei lavori
4 Uffici tecnici delle amministrazioni
locali e delle maggiori stazioni appaltanti pubbliche
4 Committenze private
4 Uffici tecnici delle imprese di costruzione
4 Universit, Scuole e Ordini Professionali
I tecnici di Progetto Concrete si ripromettono da un lato di sostenere la
cultura tecnica del cemento armato,
dallaltro di migliorare la qualit dei
capitolati, consentendo allindustria italiana delle costruzioni di garantire livelli
adeguati di durabilit delle opere. Tutto
ci grazie alla trasmissione di suggerimenti puntuali per la redazione di
capitolati in linea con la nuova normativa, dando cos una risposta concreta
alle nuove responsabilit introdotte e
alla domanda di maggiore durabilit
richiesta.
Per meglio comprendere la portata del
Progetto Concrete ed il suo sviluppo
nel tempo, pare opportuno analizzare
i numeri delliniziativa sia in merito
alla tipologia di soggetti contattati che
alla loro distribuzione sul territorio.
Gli Area Manager operano su tutto il
territorio italiano, come mostrato dal
grafico di Figura 1.a, con un totale di
2673 visite nel 2008.
Lo staff di ingegneri di Progetto Concrete ha in prevalenza effettuato visi-

industrie manufatti cementizi - 8

Imp_Assobeton_8.indd 77

25-06-2009 15:36:26

78

l A s s o c i a z i o n e

te a progettisti e societ dingegneria


(prescrittori). Ma lattivit di sensibilizzazione sullimpor tanza di rivedere,
alla luce dellevoluzione normativa, le
modalit di prescrizione dei capitolati
relativamente alla progettazione delle
strutture in calcestruzzo armato ha
riguardato una pluralit di categorie
professionali e di soggetti.
Dai contatti ed incontri singoli, si
passati a un numero sempre maggiore di vere e proprie presentazioni del
Progetto a gruppi di persone e soggetti/operatori, nellambito di societ
e di enti pubblici e privati, ma anche
in collaborazione con gli Ordini professionali che, sempre pi frequentemente, hanno assunto una funzione di
partner e di agevolatori delliniziativa,
condividendone sia gli obiettivi che la
metodologia.
La qualit delloffer ta sul piano sia
dellinformazione che dellassistenza
tecnica dello staff stata ripetutamente
riconosciuta, favorendo lampliamento
del raggio di azione in tutte le aree
territoriali.
Non viene altres trascurata la questione della formazione dei futuri
progettisti. In alcune realt i contatti
con le Universit e i Dipar timenti di
Ingegneria e di Architettura stanno
determinando linserimento di Progetto Concrete allinterno dellattivit
didattica con la programmazione di
seminari sulla nuova normativa tecnica e sulle modalit di prescrizione del
cemento armato.
Dallanalisi dei dati, risulta che al Nord
lintervento di Progetto Concrete sia
pi efficace. Ma bene precisare che il
dato strettamente legato al territorio
e alle sue caratteristiche, che vedono
una maggiore concentrazione di attivit
imprenditoriali, di liberi professionisti e
di societ di ingegneria.
Determinante, nellattivit dellarea,
risulta la sinergia con gli Ordini professionali, che consente di organizzare
seminari e riunioni allargate con pro-

gettisti pubblici e privati, con unampia


partecipazione di pubblico.
Al fine di agevolare lanalisi dei dati, le
categorie dei prescrittori sono state
raccolte entro 5 voci:
4 Imprese di Costruzione
4 Prescrittori
4 Uffici pubblici
4 Universit e Ordini professionali
4 Altro (istituti di certificazione, laboratori prove materiali, associazioni,
case di software)
Analizzando complessivamente i dati
della percentuale di visite per categorie dal 2006 al 2008 (Figura 1.b), si
nota come vi sia stato un sensibile calo
delle visite ad uffici pubblici. Una leggera diminuzione da segnalare anche
per gli incontri con le Universit e gli
Ordini professionali. Questo dato trova
giustificazione nel fatto che, ormai, si
quasi giunti a completare le visite presso detti enti e, nel 2009, prevista la
seconda visita.
fondamentale, invece, sottolineare il
considerevole incremento degli incontri con le imprese di costruzioni e laumento della percentuale di visite ai
prescrittori.
LATTIVIT SPECIFICA
DI ASSOBETON IN SENO
AL PROGETTO
Nei giorni del 2 e 3 aprile si svolta
la formazione degli Area Manager di
Progetto Concrete da parte dei tecnici
di ASSOBETON. Al fine di agevolare
la conoscenza non solo dei diversi
prodotti prefabbricati, ma anche dei
relativi processi produttivi, la formazione stata organizzata presso due stabilimenti di aziende associate, una alla
Sezione Tubi a Bassa Pressione e laltra
alla Sezione Solai e Doppia Lastra.
Lobiettivo principale stato quello di
alternare gli aspetti pi teorici della
formazione in aula con quelli pi pratici
legati alle specifiche di produzione dei
singoli manufatti.
I temi affrontati durante la formazio8 - industrie manufatti cementizi

Imp_Assobeton_8.indd 78

25-06-2009 15:36:26

l A s s o c i a z i o n e

79

Figura 1 Confronto visite 2006-2008: a) per suddivisione geografica; b) per categorie


di prescrittori.
industrie manufatti cementizi - 8

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25-06-2009 15:36:27

80

l A s s o c i a z i o n e

ne hanno riguardato aspetti generali


e comuni ad entrambe le Sezioni, ma
riferiti ai prodotti specifici:
4 normativa di riferimento sia nazionale che CEN;
4 Sistema di Attestazione dei prodotti
e le relative modalit di marcatura;
4 Certificati di FPC e Dichiarazioni dei
produttori.
La formazione si poi per differenziata a seconda delle esigenze.
Per i Tubi a Bassa Pressione, dopo aver
discusso di produzione e posa in opera,
lattenzione stata focalizzata sullazione specifica richiesta agli Area Manager
riguardo alla promozione dei tubi in
calcestruzzo.
Sulla base dellopuscolo 12 Buone
ragioni per scegliere tubi in calcestruzzo sono state esaminate le peculiarit
di questa tipologia di manufatto ed i
vantaggi che derivano dal loro utilizzo, che spaziano dallambito tecnico a
quello economico.
La Sezione Solai e Doppia Lastra ha
affrontato, come argomenti specifici,
aspetti legati al fuoco, quali le problematiche REI dei solai a predalles e la compilazione della nuova modulistica VV.F. In
ottemperanza alla Circolare del 24 Aprile
2008 ed in perfetta coerenza con le
nuove disposizioni del Ministro dellInterno, il produttore di lastre tralicciate non
pi titolato a rilasciare i certificati antincendio in quanto questo compito viene
esplicitamente demandato ad un esperto
di antincendio che deve espressamente
prendere visione del progetto approvato dal Comando Provinciale dei VV.F. e
dichiarare che la sua certificazione si basa
sulle reali caratteristiche riscontrate in
opera relativamente a:

4 numero e posizione degli elementi;


4 geometria degli elementi;
4 materiali costitutivi;
4 condizioni/scenari dincendio;
4 condizioni di carico e vincolo;
4 caratteristiche e modalit di posa di
eventuali protettivi;
che soltanto un esper to che segua il
cantiere fino alla fine pu appurare e
certificare.
Con riferimento poi alle prestazioni
complementari dei solai, sono stati
esaminati gli aspetti termici ed acustici. Da ultimo, sono state illustrate e
discusse le irregolarit rilevate in alcuni
cantieri, con riferimento al mancato
rispetto delle norme vigenti in materia
di Marcatura CE e sono state presentate le conseguenti azioni intraprese da
ASSOBETON.
Gli Area Manager hanno partecipato alla
formazione con vivo interesse, facendo
esplicita richiesta di alcuni documenti
che, secondo la loro esperienza sul
campo, si possono rivelare di estremo
interesse per i loro interlocutori.
In particolare, hanno chiesto di valutare
lopportunit che le Sezioni coinvolte
nel Progetto predispongano:
4 capitolati aggiornati di tutti i prodotti;
4 una check-list per laccettazione dei
manufatti prefabbricati in cantiere.
Lingresso delle Sezioni Solai e Doppia
Lastra e Tubi a Bassa Pressione nel
Progetto favorir lincontro con nuovi
prescrittori, andando cos ad ampliare
il raggio dazione degli Area Manager
e, di conseguenza, incrementando le
opportunit di diffusione della cultura
del buon costruire e di promozione dei
manufatti cementizi.
n

Referente ASSOBETON per il Progetto Concrete: Arch. Carla Zenti


c.zenti@assobeton.it
Per maggiori informazioni in merito al progetto si suggerisce di consultare il sito
http://portal.progettoconcrete.it/

8 - industrie manufatti cementizi

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CM

MY

CY CMY

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ASSOBETON
Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi

PER

PREMIO EGISTO CAMERINI


UNA TESI DI LAUREA SPECIALISTICA SULLA PREFABBRICAZIONE ITALIANA DI
MANUFATTI CEMENTIZI

7a Edizione
1) ASSOBETON, con sede in Milano - Via G. Zanella 36, come
Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi nella
quale sono rappresentate le sezioni merceologiche:
-dei blocchi e pavimenti
-delle cabine elettriche
-del fibrocemento ecologico
-dei manufatti in calcestruzzo cellulare autoclavato
-dei pali in c.a.c. per elettrodotto
-dei solai e doppie lastre
-delle strutture
-delle traverse ed armamenti ferroviari
-dei tubi per fognature
-dei tubi per acquedotti
ha istituito un premio biennale che sar assegnato ad una
tesi di laurea specialistica avente per oggetto una tematica
riguardante le industrie produttrici di manufatti, componenti
e strutture in calcestruzzo e/o similari.
2) Possono concorrere al Premio EGISTO CAMERINI tutti coloro che,
iscritti presso qualsiasi Universit italiana, abbiano conseguito una laurea specialistica presso una facolt di Ingegneria,
Architettura, Scienze Economiche, discutendo una tesi che
abbia per oggetto quanto previsto al precedente art. 1.
3) Il Premio EGISTO CAMERINI sar conferito a tesi di laurea
discusse nel biennio 2008-2009.
4) I Laureati che volessero concorrere al Premio EGISTO CAMERINI
dovranno far pervenire alla sede di ASSOBETON, con mezzo di
recapito certo, entro il 28 febbraio 2010, in duplice copia, una
cartacea ed una in formato digitale, la tesi da loro discussa in
sessione di laurea, unitamente ad un attestato dellUniversit
che certifichi: lavvenuto conseguimento della laurea; il titolo
della tesi discussa; la relativa data della sessione.
5) ASSOBETON, tramite una commissione da essa convocata
ogni biennio, esaminer i testi pervenuti e sceglier a suo
insindacabile giudizio quello che reputer pi meritevole per
lassegnazione del premio.
6) La Commissione giudicatrice del Premio EGISTO CAMERINI sar
composta da n. 7 membri, scelti a maggioranza dalla Giunta
dellAssociazione, riunitasi allo scopo in una seduta che dovr
tenersi prima dello scadere di ogni anno dispari.
7) I membri della Commissione potranno essere scelti fra membri
della Giunta ASSOBETON e/o fra docenti o esperti del settore
della prefabbricazione cementizia di volta in volta scelti dalla
Giunta stessa nella riunione prevista al precedente art. 6.
Sar dichiarato vincitore lautore della tesi scelta dalla
Commissione con voto di maggioranza.
Il Presidente di ASSOBETON sar membro di diritto della
Commissione e ne assumer la presidenza.
8) La Commissione giudicatrice dovr concludere i suoi lavori
entro il 30 aprile 2010, redigendo apposito verbale da trasmettere
alla Giunta dellAssociazione.
9) Lautore della tesi giudicata meritevole verr premiato nel
corso del Congresso ASSOBETON che si terr nel secondo trimestre 2010.

Imp_Assobeton_8.indd 82

10) Al vincitore, nel corso della cerimonia di premiazione, verr


assegnato un attestato ed un premio in denaro che, per la
presente edizione, stato stabilito nella somma di Euro
3.500,00= (tremilacinquecento/00).
Nel caso la tesi fosse stata redatta da pi autori, la somma
suddetta verr suddivisa in parti uguali fra i coautori.
Allistituto universitario presso cui il vincitore ha elaborato la tesi
premiata, ASSOBETON doner documentazioni scientifiche od
attrezzature didattiche, a scelta dellistituto stesso, per un valore
di acquisto fino a Euro 2.500,00= (duemilacinquecento/00).
11) La Giunta ASSOBETON deliberer, ogni biennio successivo,
lammontare di quanto verr conferito al vincitore ed allistituto
universitario di provenienza.
12) ASSOBETON, nel caso fossero segnalate dalla Commissione
giudicatrice pi tesi meritevoli, si riserva la facolt di assegnare
pi premi o di rilasciare particolari attestati ad autori indicati
dalla Commissione giudicatrice.
13) Nellambito del presente bando le varie sezioni merceologiche rappresentate in ASSOBETON potranno assegnare premi
speciali a tesi di laurea particolarmente attinenti le loro linee
di prodotto o il loro specifico campo di attivit.
14) ASSOBETON si riserva la facolt di dare risalto sulla stampa di
settore e tramite i media alliniziativa del presente premio, agli
esiti dello stesso ed ai contenuti dei testi premiati e/o giudicati
meritevoli di menzione, senza che gli autori possano richiedere eventuali compensi, rimborsi e/o indennizzi di sorta.
15) I testi inviati per concorrere al premio NON saranno restituiti e
rimarranno nellarchivio della Segreteria dellAssociazione. Essi
potranno essere consultati dalle aziende associate o dai loro
tecnici che ne faranno richiesta scritta.
16) Nel caso il presente bando di concorso andasse deserto o la
Commissione giudicatrice reputasse meritorio nessuno dei
testi presentati, il Premio non verr assegnato e le relative
somme stanziate andranno a cumularsi con quelle destinate
alledizione successiva.
17) Il Premio si intender automaticamente abolito qualora:
-andasse deserto per tre bienni successivi;
-la Commissione giudicatrice per tre edizioni successive non
reputasse meritevole alcuna tesi presentata.
In tal caso le somme stanziate per i premi saranno incamerate
da ASSOBETON.
18) In qualsiasi momento ASSOBETON, a suo insindacabile
giudizio, si riserva il diritto di non rinnovare pi questa iniziativa.
Labolizione del Premio EGISTO CAMERINI dovr essere sancita da
una delibera della Giunta espressa a maggioranza di 2/3 dei suoi
membri effettivi.

11 Marzo 2009

25-06-2009 15:36:30


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83

Premio Egisto Camerini


7a edizione
stato pubblicato il bando della 7a edizione del Premio Egisto Camerini per una
tesi di laurea specialistica sulla prefabbricazione italiana di manufatti cementizi.
Il Premio, istituito in memoria di Egisto
Camerini, professionista, imprenditore,
Direttore di ASSOBETON e da ultimo
Presidente Onorario della nostra Associazione, sar conferito a tesi di laurea
specialistiche aventi per oggetto una
tematica riguardante le industrie produttrici di manufatti, componenti e strutture
in calcestruzzo e/o similari.
Possono concorrere al Premio tutti coloro che, iscritti presso qualsiasi Universit
italiana, abbiano conseguito una laurea
specialistica presso una facolt di Ingegneria, Architettura, Scienze Economiche

con tesi discussa nel biennio 2008-2009.


Mediante questa importante iniziativa
ASSOBETON punta a perseguire due
obiettivi:
4 contribuire a diffondere la conoscenza
della prefabbricazione a base cementizia presso le Universit, rafforzando
limmagine dellindustria della prefabbricazione verso lesterno;
4 indirizzare i futuri professionisti allapprofondimento delle principali tematiche attinenti lattivit delle imprese.
Per informazioni
Segreteria ASSOBETON
Tel. 02.70100168
Fax 02.7490140
e-mail: info@assobeton.it

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Annuario 2008:Layout 1 18/12/08 18:05 Pagina 47

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l e g g e re
Pubblicazioni ASSOBETON

Pubblicazioni
ASSOBETON
Pubblicazioni ASSOBETON
ASSOBETON
ASSOBETON
1956-2006
50 anni tra storia
e memoria

La Prefabbricazione in
calcestruzzo
Guida allutilizzo nella
progettazione
COPERTINA MORBIDA
Associati: Euro 14,00 + IVA 4%
Non Associati: Euro 19,00 + IVA 4%

Associati:
Euro 33,00 + IVA 4%

COPERTINA RIGIDA

Non Associati:
Euro 50,00 + IVA 4%

Associati: Euro 18,00 + IVA 4%


Non Associati: Euro 23,00 + IVA 4%

Manuale per la
Prevenzione
Antinfortunistica nel
Settore prefabbricati in
C.A.
Associati:
Euro 7,00 + IVA 20%

Annuario del settore


della Prefabbricazione
2008
La vendita realizzata
direttamente da
IMREADY srl.
Associati:
Euro 15,00

Non Associati:
Euro 9,00 + IVA 20%

Non Associati:
Euro 45,00

Il Calcestruzzo per la
sicurezza e la protezione
antincendio

Il Calcestruzzo
per lefficienza energetica degli edifici.
I vantaggi della massa
termica

Euro 5,00 + IVA 20%

Euro 5,00 + IVA 20%

47

SEZIONE SOLAI E DOPPIA LASTRA


La Carta del Solaio

Solai in calcestruzzo e
pareti prefabbricate a
doppia lastra

Pubblicazione Gratuita

Pubblicazione Gratuita

8 - Industrie manufatti cementizi

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Annuario 2008:Layout 1 18/12/08 18:05 Pagina 48

Pubblicazioni ASSOBETON

SEZIONE BLOCCHI E PAVIMENTI


Codice di pratica per la
posa in opera di masselli
autobloccanti
in calcestruzzo

Codice di pratica per la


posa in opera di blocchi
in calcestruzzo

Pubblicazione Gratuita

Pubblicazione Gratuita

Raccomandazioni
per
limpiego di elementi grigliati per pavimentazioni
erbose e per il consolidamento dei terreni e criteri
per la valutazione della
qualit di tali prodotti

Progetto Strade Nuove


Lintervento di via Abate
Zani a Fidenza
DVD

Pubblicazione Gratuita

Pubblicazione Gratuita

Codice di pratica per la


manutenzione
di masselli
autobloccanti
in calcestruzzo

Sottofondi
Catalogo per il
dimensionamento di
pavimentazioni
in masselli in ambito
urbano

Pubblicazione Gratuita

Pubblicazione Gratuita

Murature di qualit in
blocchi di calcestruzzo
vibrocompresso. Storia,
caratteristiche e progettazione

La nostra esperienza
al servizio delle vostre
scelte

La vendita realizzata direttamente


da Pubblicemento Srl (P.zza Marconi,
25 00144 Roma; Tel. 0654210237;
Fax 065915408). Gli ordini sono raccolti attraverso il sito www.progettoulisse.it

48

CD-Rom contenente i 5 manuali pi


rivista NEWSTREET.

Pubblicazione Gratuita

Euro 55,00
NEWSTREET

Dal sito
www.assobeton.it
Sezione Blocchi e
Pavimenti possibile
abbonarsi gratuitamente
e/o scaricare la richiesta.

industrie manufatti cementizi - 8

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Annuario 2008:Layout 1 18/12/08 18:05 Pagina 49

La Ventilazione delle
coperture a falda protette
con lastre ondulate in
Fibrocemento Ecologico
e i suoi effetti sulle patologie da condensa

Posa in Opera
di Lastre Ondulate
in Fibrocemento
Ecologico

Pubblicazione Gratuita

Pubblicazione Gratuita

Manuale per la installazione in sicurezza delle


coperture realizzate con
lastre ondulate in fibrocemento ecologico

Lastre ondulate
Lastre piane

Pubblicazione Gratuita

Pubblicazione Gratuita

Le coperture in lastre di
fibrocemento
Edizione Il Sole 24 Ore

Pubblicazioni ASSOBETON

SEZIONE FIBROCEMENTO

Prestazioni Fisico Tecniche


delle Coperture
in Fibrocemento
Propriet
Termiche Acustiche

Disponibile presso le
librerie Il Sole 24 Ore
Per Informazioni:
info@assobeton.it
Euro 33,00

Pubblicazione Gratuita

SEZIONE STRUTTURE
Condizioni
generali di appalto

Linee Guida per il calcolo


della trasmittanza termica
di pannelli prefabbricati di
calcestruzzo

49
Pubblicazione Gratuita

Pubblicazione Gratuita

Manuale duso e manutenzione (D.M. 3 dicembre 1987, n. 39 par. 6)

Pubblicazione Gratuita

8 - industrie manufatti cementizi

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Annuario 2008:Layout 1 18/12/08 18:05 Pagina 50

Pubblicazioni ASSOBETON

SEZIONE TUBI A BASSA PRESSIONE


Tubazioni in calcestruzzo
Manuale di progettazione e
utilizzo
3a Edizione

Tubazioni in calcestruzzo
Guide e Manuale
ASSOBETON
CD-ROM

Pubblicazione Gratuita

Pubblicazione Gratuita

CD di Calcolo

DVD Ciclo produttivo,


norme e posa in opera
per reti di fognatura in calcestruzzo

Euro 10,00 + IVA 20%

Euro 7,00 + IVA 20%

SEZIONE
TUBI PER ACQUEDOTTI
Tubazioni in c.a. ordinario e
precompresso per condotte in pressione
Manuale di progettazione
ed utilizzo

Pubblicazione Gratuita

50

GRUPPO INSERTI PER MANUFATTI IN CALCESTRUZZO


Manuale
di progettazione
e utilizzo

Pubblicazione Gratuita

industrie manufatti cementizi - 8

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ASSOBETON

Come
associarsi

La sottoscritta ditta.........................................................................................................................
con sede in......................................................................................... Prov....................................
Indirizzo........................................................................................ Cap............................................
Tel:....................................... Fax:..................................... Email....................................................
Part. IVA n.....................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................
interessata a ricevere informazioni per ladesione ad ASSOBETON.
A TALFINEFORNISCELESEGUENTIINFORMAZIONI
C.C.N.L. applicato...........................................................................................................................
N stabilimenti..................... e loro ubicazione:
.......................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................
Eventuale societ controllante.......................................................................................................
Eventuali societ controllate e/o collegate.....................................................................................
.......................................................................................................................................................
Aderisce allassociazione/unione degli industriali della/e provincia/e, quale/i?
.......................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................

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ATTIVITA PRODUTTIVE:

Numero complessivo dipendenti........................................

Volume daffari esercizio precedente..................................

Strutture prefabbricate
Pali
Tubi a bassa pressione
Blocchi e pavimenti
Cabine elettriche
Manufatti in calcestruzzo cellulare autoclavato
Manufatti in Fibrocemento
Traverse ed Armamenti Ferroviari
Tubi per acquedotti
Solai e Doppia Lastra
Altro (specificare)
.......................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................

Persona da contattare:........................................................................

Posizione in azienda:.......................................................................

DATA...........................

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TIMBRO E FIRMA

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ASSOBETON
Associati
Denominazione

Comune

Provincia

4P PREFABBRICATI SRL

CORTE FRANCA

BS

A. ZAMBETTI SRL

GORLE

BG

A.L.C.O.S. PRODUZIONI SRL

LIMBIATE

MI

A.V. STRUTTURE SPA

CALVENZANO

BG

ALFA SRL

PONTE SAN GIOVANNI

PG

ALTAN PREFABBRICATI SPA

RAMUSCELLO DI SESTO AL REGHENA

PN

ANTOLINI M.C.E. SRL

SAN SISTO

PG

ANTONIO BASSO PREFABBRICATI SRL

TREVISO

TV

APE SPA

MONTECCHIO EMILIA

RE

APEDIL SRL

SAN MARTINO IN STRADA

LO

AREA PREFABBRICATI SPA

S. ANTONINO DI CASALGRANDE

RE

AREA SPA

CORNAREDO

MI

B.C.M. LATERIZI SRL

FIESSO UMBERTIANO

RO

BARACLIT SPA

BIBBIENA STAZIONE

AR

BATTILANA PREFABBRICATI SPA

CORNEDO VICENTINO

VI

BETA MANUFATTI CONGLOMERATI SRL

SPIGNO SATURNIA

LT
RG

BETON 5 SRL

POZZALLO

BIANCO PREFABBRICATI SRL

MAZARA DEL VALLO

TP

BOLIS PREFABBRICATI SRL

ZOGNO

BG

BONETTI SPA

CASTENEDOLO

BS

BOTTA SRL

BRUSASCO

TO

BRANDELLERO SOLAI SRL

SAN VITO DI LEGUZZANO

VI

C.A. COSTRUZIONI ANTONIOLI DI BORMIO SRL

LOVERO

SO

C.A.P.P.A. SRL

S. NICOL A TORDINO

TE

C.C.G. QUERZOLI SCRL

FORL

FC

C.E.I.S. TRADING SRL

PERGINE

TN

C.M.C. SRL

MADONE

BG

C.P.C. COSTRUZIONE PREF. CEMENTO SPA

CARINI

PA

CANOVA SPA

FIORENZUOLA DARDA

PC

CAPPELLARI SRL

POGGIO RUSCO

MN

CAPRESE SRL

SERRAVALLE PO

MN

CASITALIA SPA

SPINADESCO

CR

CASTAGNA SRL

LEGNANO

MI

CAV. CESTARO GUSTAVO SRL

PREGANZIOL

TV

CE.MA. CEMENTMANUFATTI SRL

FRZ. QUINTANO-CASTELLI CALEPIO

BG

CEMBRIT SPA

POGGIO RENATICO

FE

CEMENTAL SPA

GENOLA

CN

CEMENTUBI SPA

GRUGLIASCO

TO

CLC SRL

CARMIGNANO DI BRENTA

PD

CO.CE. SRL

PRATO SESIA

NO

CO.I.MA. PREFABBRICATI SRL

TRANI

BA

CO.MA.C. SRL

CALTANISSETTA

CL

CODELFA SPA

TORTONA

AL

COOPERATIVA PRECASA SCRL

FIUMICELLO

UD

COOPSETTE SCRL

CADELBOSCO SOPRA

RE

COPREM SRL

BOTTANUCO

BG

industrie manufatti cementizi - 8

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Associati
Denominazione

Comune

Provincia

COSTRUZIONI GENERALI BASSO CAV. ANGELO SPA

POSTIOMA DI PAESE

TV

CREZZA SRL

GORDONA

SO

CSP PREFABBRICATI SPA

GHISALBA

BG

D.M.P. DALLA MORA PREFABBRICATI SRL

MUSILE DI PIAVE

VE

DIODORO EDILFER SRL

ROSETO DEGLI ABRUZZI

TE

DUEGI PREFABBRICATI SRL

FOSSANO

CN

E.MA. PREFABBRICATI DI MASCAZZINI G. & C. SAS

BUSCATE

MI

ECOCEM SRL

OSIO SOTTO

BG

EDIL LECA SPA

VALVASONE

PN

EDILBLOK SPA

CASTELLI CALEPIO

BG

EDILCEMENTO SPA

GUBBIO

PG

EDILFIBRO SPA

ARENA PO

PV

EDILGORI PRECOMPRESSI SRL

TERNI

TR

EDILKAP PREFABBRICATI SPA

BARGE

CN

EDILMANUFATTI SRL

STATTE

TA

EDIL-PREFABBRICATI SRL

MISTERBIANCO

CT

EDILSOLAI SPA

CESENA

FC

EDILTRAVET SRL

CERRIONE

BI

EDILTUBI SPA

TROFARELLO

TO
AQ

EDIMO PREFABBRICATI SRL

POGGIO PICENZE

EFFEGI SPA

FERENTINO

FR

ERREVI SRL

CASTELLO DARGILE

BO

ESSE SOLAI SRL

VIVARO DI DUEVILLE

VI

EUGANEA PRECOMPRESSI SPA

TORRI DI QUARTESOLO

VI

EUROBETON SRL

SALORNO

BZ

EUROCAP SRL

CASTELLETTO MONFERRATO

AL

EUROPENTA SPA

TREZZANO SUL NAVIGLIO

MI

F.LLI ANELLI DI ANELLI ALVARO-BRUNO-ALBERTO E C. SNC

SANTARCANGELO DI ROMAGNA

RN

F.LLI MUNARETTO DI GIUSEPPE DIV. SUMMANIA B. SRL

ZAN

VI

F.LLI VINCI SRL

SANLURI

CA

F.M.C. PREFABBRICATI SRL

VIGEVANO

PV

FAVARO1 SPA

ZERO BRANCO

TV

FERRARI B.K. SPA

LUGO DI GREZZANA

VR

FERRARINI SPA

VERONA

VR

FIBROTUBI SRL

BAGNOLO IN PIANO

RE

FORNACE CALANDRA SRL

OTTIGLIO MONFERRATO

AL

FUMAGALLI - EDILIZIA INDUSTRIALIZZATA SPA

BULCIAGO

LC

G.E.D. SRL

PIEVESESTINA-CESENA

FC

GARBIN PREFABBRICATI SRL

COSTABISSARA

VI

GARDONI SRL

PANDINO

CR

GAZEBO SPA

GATTEO

FC

GENERALE PREFABBRICATI SPA

ELLERA

PG

GERMANI FRATELLI SNC

CASALMAGGIORE

CR

GIORNI OSCAR DI GIORNI MASSIMO & C. SNC

SANSEPOLCRO

AR

GRUPPO CENTRO NORD SPA

BELFIORE

VR

GRUPPO CI.VA. SPA

IVREA

TO

GRUPPO EFFE 2 SPA

ISOLA VICENTINA

GUELFO TESTARMATA

ROMA

GUERRINI PREFABBRICATI SPA

SANTHI

VC

I.CI.ENNE. SRL

AREZZO

AR

VI
RM

I.CO.B. SPA

CATANIA

CT

I.L.C.E.A. SPA

ROVIGO

RO

I.L.CE.V. SPA

CAVARZERE

VE

I.R.A.DEL. COSTRUZIONI SRL

GUIDIZZOLO

MN

ICEP SPA

MOLITERNO

PZ

IL CANTIERE SRL

FIUME VENETO

PN

IMPRESA PIZZAROTTI & C. SPA

PARMA

PR

8 - industrie manufatti cementizi

Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 92

25-06-2009 15:52:41

Associati
Denominazione

Comune

Provincia
AL

IMPRESA TRE COLLI SPA

CARROSIO

IN.PR.EDIL SRL

MASSERANO

INDUSTRIE CEVIP SPA

ROMA

BI
RM

INPES PREFABBRICATI SPA

TITO

PZ

IPA PRECAST SPA

CALCINATE

BG

IPIEMME SPA

ALIFE

CE

ITALBLOK DI BERVICATO IURI & C. SAS

CAIVANO

NA

ITALCABINE SRL

ISOLA RIZZA

VR

ITALSLEEPERS SPA

CATANIA

CT

ITER - COOP.VA RAVENNATE SCARL

LUGO

RA

LA CEMENTIFERA DI VEZZOLI M. & C. SNC

PONTOGLIO

BS

LANDINI SPA

CASTELNOVO SOTTO

RE

LATERCEMENTI SPA

CASTELMINIO DI RESANA

TV

LECA SISTEMI SPA

RUBBIANO DI FORNOVO - SOLIGNANO

PR

LODOVICHI DOMENICO SPA

CHIUSI SCALO

SI

LOMBARDA PREFABBRICATI SPA

MONTICHIARI

BS

LOMBARDA SPA

OSIO SOTTO

BG

LPM TARERIZI PREFABBRICATI MONDOV SPA

MEDOLE

MN

M.C.M. MANUF. CEMENTIZI MONTICONE SPA

ASTI

AT

M.G. PREFABBRICATI SRL

CASTELVERDE

CR

MA.CE.VI. SRL

CIVITELLA IN VAL DI CHIANA

AR

MABO PREFABBRICATI SPA

BIBBIENA STAZIONE

AR

MAGNETTI BUILDING SPA

CARVICO

BG

MAGNETTI SPA

PALAZZAGO

BG

MANINI PREFABBRICATI SPA

SANTA MARIA ANGELI - ASSISI

PG

MARGARITELLI SPA

TORGIANO

PG

MARTINI PREFABBRICATI SPA

MEDOLE

MN

MC PREFABBRICATI SRL

CARDANO AL CAMPO

VA

MC-MANINI PREFABBRICATI SPA

SOMAGLIA

LO

MCN SRL

PONTE BUGGIANESE

PT

MODULPAV SRL

ALATRI

FR

MOLINARO MANUFATTI SRL

SAN DANIELE DEL FRIULI

UD

MORETTA PREFABBRICATI DI MORETTA G. & C. SNC

LOVERO VALTELLINO

SO

MORETTI PREFABBRICATI SRL

ERBUSCO

BS

MOSER CESARE MANUFATTI IN CEMENTO SRL

ZAMBANA

TN

MOZZO PREFABBRICATI SRL

SANTA MARIA DI ZEVIO

VR

MUSILLI SPA

SAN VITTORE DEL LAZIO

FR

NICO VELO SPA

FONTANIVA

PD

NUOVA ITL - ITALCONSULT LAVORI SPA

TARANTO

TA

NUOVA SUPERSOLAIO SPA

LONATO

BS

NUOVA TESI SYSTEM SRL

CASALE SUL SILE

TV

OPERE IDRICHE SPA

ROMA

RM

PAC - PREFABBRICATI ACCIAIO CEMENTO SRL

FARA VICENTINO

PADANA PANNELLI SPA

ACQUANEGRA SUL CHIESE

MN

VI

PAMA PREFABBRICATI SPA

REZZATO

BS

PANNELLI SPA

VEROLANUOVA

BS

PAVER COSTRUZIONI SPA

PIACENZA

PC

PAVIBLOK SRL

SPECCHIA

LE

PICCA PREFABBRICATI SPA

LATINA - BORGO S. MICHELE

LT

PINTO GEOM. CESIDIO & C. SAS

CASTELLANA GROTTE

BA

PIRCHER SPA

CITTIGLIO

VA

PIZZUTI PRECOMPRESSI SRL

CROTONE

KR

PIZZUTI PREFABBRICATI SRL

CROTONE

KR

PRE SYSTEM SPA

SEDEGLIANO

UD

PRECAST SPA

SEDEGLIANO

UD

PRECOMPRESSI VALSUGANA SPA

FONTANIVA

PD

PREFABBRICATI CAMUNA SRL

GRATACASOLO

BS

industrie manufatti cementizi - 8

Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 93

25-06-2009 15:52:41

Associati
Denominazione

Comune

Provincia

PREFABBRICATI CARTIGLIANO SPA

TORRI DI QUARTESOLO

VI

PREFABBRICATI CIVIDINI SPA

OSIO SOPRA

BG

PREFABBRICATI LAMERA SRL

MARTINENGO

BG

PREFABBRICATI LAPREDIL SRL

TOLENTINO

MC

PREFABBRICATI LP SPA

BORGO A MOZZANO

LU

PREFABBRICATI MOIOLI SPA

BAGNATICA

BG

PREFABBRICATI MORRI SRL

RIMINI

RN

PREFABBRICATI PARA SNC

FORL

FO

PREFABBRICATI PARMA SPA

COLORNO

PR

PREFABBRICATI SGARIOTO SRL

RAGUSA

RG

PREFABBRICATI TONELLATO SAS

MONTEBELLUNA

TV

PREFABBRICATI ZANON SRL

CITTADELLA

PD

PREFABBRICATI ZECCA SUD SPA

CASTELLALTO

TE

PREGECO PREFABBRICATI SPA

VILLAFRANCA

VR

PRELCO ITALIA SRL

MONTICHIARI

BS

PRE-NOVA 76 DI ZANNIN FERRUCCIO E FIGLIE SRL

SEREN DEL GRAPPA

BL

PREP SRL

GUBBIO

PG

PROGRESS SPA

BRESSANONE

BZ

R.C.L. SRL

GORLAGO

BG

R.P. ROBERTI & PAOLETTI SRL

FANO

PU

RDB HEBEL SPA

PONTENURE

PC

RDB SPA

PONTENURE

PC

RECORD SPA

GARLASCO

PV

RIVEDIL SRL

RIVAROLO CANAVESE

TO

RIVOLI SPA

RIVOLI VERONESE

VR

ROSSI TRANQUILLO NORD DI MASCARO GEOM. T. & C. SAS

MANTOVA

MN

S & T VARESE SRL

INDUNO OLONA

VA

S.E.P. SOCIET EMILIANA PREFABBRICATI S.R.L.

ZOLA PREDOSA

BO

S.I.P.A. SPA

BENEVENTO

BN

S.I.P.C. SOLAI VARESE SRL

VIGNATE

MI

S.I.P.E. SPA

VICENZA

SAFAB SPA

ROMA

SAN MICHELE SPA

MANERBIO

BS

SANTINELLO COSTRUZIONI SPA

CASELLE DI SELVAZZANO

PD

SAR COSTRUZIONI PREFABBRICATE SRL

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE

MN

SCALA CALCESTRUZZI SPA

ROSARO DI GREZZANA

VR

SEIEFFE PREFABBRICATI SPA

BONEA

BN

SELCE SPA

MONSELICE

PD

SENINI SPA

NOVAGLI MONTICHIARI

BS

SERIO PREFABBRICATI SRL

ROMANO DI LOMBARDIA

BG
FC

VI
RM

SICAP SPA - DIVISIONE CEMENTISTI

FORL

SICEP SPA

BELPASSO

CT

SICEP SRL

VERONA

VR
RO

SIME SRL

CASTELNOVO BARIANO

SOCIET ITALIANA LASTRE SPA

VEROLANUOVA

BS

SOCIET MERIDIONALE INERTI S.M.I. SRL

VASTO

CH

SOL.PRE.A SRL

ROMA

RM

SOLAI VILLA SRL

TURBIGO

MI

SOM.MA. PREFABBRICATI SRL

SOMAGLIA

LO

SPAV PREFABBRICATI SPA

MARTIGNACCO

UD

SPEZIA PREFABBRICATI SRL

MEDOLE

MN

STAI PREFABBRICATI SRL

ACQUANEGRA SUL CHIESE

MN

STERCHELE SPA

ISOLA VICENTINA

VI

STYL-COMP SPA

ZANICA

BG

SUD SOLAI SAS

RENDE

CS

SUPERSOLAIO SRL

CARONNO PERTUSELLA

VA

SUPERSOLAIO SRL

BARGNANO DI CORZANO

BS

8 - industrie manufatti cementizi

Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 94

25-06-2009 15:52:41

SUPERTRAVET SPA

CAGLIARI

TAV SOLAI DI IVANO BOSCAGLI & C.SNC

ASCIANO

CA
SI

TCT SRL

BRINDISI

BR
BS

TECNOCOMPONENTI SPA

FIESSE

TEGOLAIA SRL

CASIER

TV

TIDONA PREFABBRICATI SRL

RAGUSA

RG

TMC BERARDO SRL

BUSCA

CN

TRAVERSUD SRL

MELFI

PZ

TRAVI MILANO SRL

MILANO

MI

TRUZZI PREFABBRICATI SRL

POGGIO RUSCO

MN

UNIBLOC SRL

POGGIBONSI

SI

UNIPRE SRL

SORDIO

LO

V.M.C. - VENETA MANUFATTI IN CEMENTO


DI SILVANO, PAOLO E SEVERINO MICHELETTO & C. SAS

RESANA

TV

VEGA PREFABBRICATI SRL

CONTROGUERRA

TE

VELA PREFABBRICATI SRL

CORTE FRANCA

BS

VIANINI INDUSTRIA SPA

ROMA

RM
MI

VIBRAPAC SPA

SOLARO

VIBROCENTRO SRL

S. RUFINA DI CITTADUCALE

RI

VIBROTEK SRL

FAGGIANO

TA

ZANETTI SRL

CAPRINO VERONESE

VR

ZECCA PREFABBRICATI SPA

COSIO VALTELLINO

SO

Societ

Citt

Provincia

ATECAP

ROMA

RM

BASF CC ITALIA SPA

TREVISO

TV

CASAGRANDE SPA

FONTANAFREDDA

PN

CHRYSO ITALIA SPA

LALLIO

BG

COLLE SPA

LENTIAI

BL

DLC SRL

MILANO

MI

EDILMAFER SRL

SETTIMO MILANESE

MI

EDILMATIC SRL

PEGOGNAGA

MN

Soci Aggregati

EISEKO COMPUTERS SRL

SAN MARTINO BUON ALBERGO

VR

ENTE AUTONOMO PER LE FIERE DI VERONA

VERONA

VR

GENERAL ADMIXTURES SPA

PONZANO VENETO

TV

GL LOCATELLI SRL

TURATE

CO

HALFEN-DEHA SRL

BERGAMO

BG

HARPACEAS SRL

MILANO

MI

I.B.I. INDUSTRIE BLOCCHIERE ITALIANE SPA

MILANO

MI

ICT - INNOVATIVE CONCRETE TECHNOLOGIES SRL

PIACENZA

PC
MO

IME SRL

CAMPOGALLIANO

KELLER FONDAZIONI SRL

VERONA

VR

LE OFFICINE RIUNITE - UDINE SPA

BASALDELLA DI CAMPOFORMIDO

UD

MAPEI SPA

MILANO

MI

MARCANTONINI SRL

PASSAGGIO DI BETTONA

PG

OFF. MECC. MAFFIOLETTI DARIO SRL

BRUSAPORTO

BG

OFFICINE MECCANICHE GALLETTI O.M.G. SRL

PONTE VALLECEPPI

PG

PEIKKO ITALIA SRL

MILANO

MI

PLASTYBETON SRL

MARENO DI PIAVE

TV

RUREDIL SPA

SAN DONATO MILANESE

MI

S.F. SISTEMI FOGNARI SCARL

ROMA

RM

SIDERURGICA LATINA MARTIN - S.L.M. SPA

CEPRANO

FR

SIPE SRL

MONTICHIARI

BS

TECNOGRIP SRL

SAN GILLIO

TO

W.R. GRACE ITALIANA SPA

PASSIRANA DI RHO

MI

XELLA ITALIA SRL

GRASSOBBIO

BG

industrie manufatti cementizi - 8

Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 95

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nderstanding
Come gruppo condividiamo un unico logo. Come persone
ci riconosciamo nella ricchezza delle nostre differenze.

Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 96

25-06-2009 15:52:41

09
SAIE
International
Building
Exhibition

NUOVE
CULTURE
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Bologna,
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2009

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L'INCONTRO

IMC incontra Fabio Terragni

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NORMATIVE

Comunicazione ICMQ - ASSOBETON


Marcatura CE e Certificazione dei manufatti
cementizi: fare chiarezza

IMPRESA

Vivere per innovare o innovare per vivere?

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