Anda di halaman 1dari 137

LAGEORG,

Associazione
dei Geologi liberi professionisti
della Provincia di Ragusa,
nellambito delle attivit di aggiornamento
professionale dei propri iscritti , ha scelto di
affrontare la tematica legata alla presenza di
radon nei fabbricati, non solo per la gravit
dei suoi effetti ma anche per luniversalit dei
soggetti coinvolti.
Com noto il Radon, gas radioattivo
incolore inodore e chimicamente inerte, viene
generato continuamente nelle rocce della
crosta terrestre per decadimento dellUranio.
Di tutti i prodotti di decadimento della serie
radioattiva dellUranio, solo il Radon si trova
allo stato gassoso e questo rende possibile la
sua migrazione dal sottosuolo verso la
superficie e latmosfera. Inoltre, penetrando
negli edifici, attraverso la pi o meno
complessa interfaccia suolo/fabbricato, vi si
pu
accumulare
sino
a
raggiungere
concentrazioni elevate e pericolose per la
salute degli occupanti.
Lesposizione al radon causa un elevato
rischio di tumore polmonare. In Italia il 10%
dei decessi per tumori polmonari attribuibile
al radon. Inoltre sembrerebbe, secondo alcuni
studi, che ad esso siano riferibili altre gravi
patologie, quali leucemie, tumori allo
stomaco, al rene ed alla prostata, per quanto,
allo stato, non si dispone di prove sufficienti
circa il nesso di causalit.
Nonostante
linquietante quadro sanitario, la percezione
del rischio da parte dellopinione pubblica
minima, sia perch il gas invisibile ai sensi
umani, sia per il ritardo con cui si manifestano
gli effetti della contaminazione, sia,
soprattutto, per la mancanza di efficaci
campagne
di
informazione
e
sensibilizzazione.

Tutto questo mantiene un impatto


emotivo molto basso, che alimenta un certo
scetticismo tra i cittadini comuni, anche
perch si in presenza di quadro normativo
nazionale lacunoso e carente.
Tra i molteplici obiettivi del seminario
c quello di rappresentare, innanzitutto, lo
stato dellarte sulla attuale conoscenza e
ricerca in campo sanitario, sulle tecnologie di
rilevazione del gas, sulle strategie di
prevenzione e mitigazione. Non ultimo
lintento di comprendere se e quanto
coinvolto nella problematica il territorio ibleo
e informare, divulgare e sensibilizzare la
collettivit nei riguardi di questo rischio
Bench il termine fabbricati sia molto
generico e omnicomprensivo, nel caso di
questo seminario viene inteso essenzialmente
come civili abitazioni, laddove cio
passiamo la maggior parte del nostro tempo.
Infatti se per gli ambienti di lavoro
lesercente,
a
cui
demandata
la
responsabilit, sarebbe obbligato dal D.lgs.
241/2000 in qualche modo a mantenere le
concentrazioni di radon al di sotto di
determinate soglie, le concentrazioni limite di
radon nelle abitazioni e negli ambienti di vita
in genere, sono rinvenibili soltanto in una
raccomandazione della Comunit Europea
(Euratom) n143/90, mai recepita in Italia e
in ogni caso ormai superata in ragione delle
conoscenze scientifiche dellepoca.
Tutto ci comunque con lobbiettivo di
arrivare, al di l delle norme cogenti, ad
adottare misure di protezione allesposizione
al radon nei fabbricati residenziali facendo
leva sulla competenza e sulla sensibilit degli
operatori del settore. Il seminario , dunque,
rivolto a una platea multiprofessionale dove,
oltre ai geologi, trovano posto i progettisti
del settore edilizio, cio coloro i quali
possono trasferire in modo diretto ai loro
committenti
efficaci informazioni per
progettare abitazioni impermeabili al radon,
mettendo in atto interventi mirati per il

risanamento o la mitigazione degli ambienti


contaminati.
Il seminario inizia trattando gli aspetti
geologici legati soprattutto alla produzione e
diffusione del radon
nei vari contesti
geoareali, sapientemente analizzati ed esposti
dalla
Prof.ssa
Carmela
Vaccaro
dellUniversit di Ferrara; argomento basilare
per la comprensione della problematica.
Viene chiarito il ruolo della litologia e di
altri fattori geologici ai quali strettamente
legata lemanazione di radon. Tutte
informazioni che possono essere adoperate
nella redazione di carte di pericolosit da
radon o utilizzabili per valutazioni di sito a
scopo previsionale.
Il Dr. Carlo Grandi, esperto in
valutazione e
gestione del rischio da
radiazioni, dopo aver discusso degli effetti
sulla salute degli esseri umani, esaminati
secondo
le
pi
recenti
conoscenze
scientifiche, espone
in modo ampio e
analitico la stima del rischio da esposizione
al radon indoor.
A seguire il Dr. Antonio Conti, dirigente
responsabile Unit Operativa Agenti Fisici,
Arpa Sicilia, fa il punto sulla attuale
situazione in Sicilia in tema di attivit mirate
allapplicazione del Piano Nazionale Radon e
sulle prospettive future che lARPA regionale
intende attuare.
Una parte essenziale e di grande interesse
pratico viene dedicata alle misure ed alle
tecniche di monitoraggio del radon indoor
dal Dr. Giuliano Sciocchetti, uno dei massimi
esperti del settore, confrontando i vari
dispositivi attualmente presenti sul mercato,
dando lopportunit della visione diretta di
alcuni di essi.
I casi di studio riportati dal Dr.
Rosario Mineo, del 10 settore geologia e
geognostica della provincia di Ragusa e poi
dalla dr.ssa Silvia Tormene, dellU.O.S.
Monitoraggi Ambientali dellArpa Ragusa si
riferiscono a edifici situati nellambito
dellaltopiano calcareo ibleo, costituendo un
esempio di monitoraggio eloquente che,
sebbene
numericamente
limitati,
sono
sufficienti a confermare la costante presenza
di radon indoor, perfino in concentrazioni
elevate.
La
distribuzione
delle
alte

concentrazioni a macchia di leopardo


comprova, ancora una volta, la forte
dipendenza dalla posizione geologica e dalla
tipologia costruttiva delledificio.
Nel contributo conclusivo vengono prese
in esame le strategie per la protezione dal
radon che comprendono varie metodologie e
tecniche di intervento edilizio, frutto di
attivit di ricerca sperimentale e professionale
del Prof. Giovanni Zannoni del Dipartimento
di Architettura dellUniversit di Ferrara, da
attuare in relazione alla tipologia costruttiva
delledificio ai fini della bonifica da radon (o
della semplice mitigazione della sua attivit).
Relazione che ha avuto come epilogo un
interessante e partecipato dibattito
Oltre che direttamente ai vari Ordini
Professionali,
con questo seminario
lAGEORG si rivolge ai Comuni che lhanno
sostenuto e patrocinato e a tutti quelli del
comprensorio,
con
la
speranza
di
intraprendere
iniziative
finalizzate
allindividuazione delle aree maggiormente a
rischio di esalazione radon, assumendo le
conseguenziali attenzioni
gi in fase di
pianificazione edilizia, oltre che a rilanciare
campagne di informazione e divulgazione tra
i loro cittadini.
I contributi presentati al seminario da
relatori di alto profilo professionale e qui di
seguito raccolti, grazie alla collaborazione
con
il Dipartimento
di Architettura
dellUniversit di Ferrara, vogliono essere di
auspicio per un risveglio dell attenzione da
parte del legislatore, affinch si possa
giungere, al pi presto, a un quadro normativo
completo ed organico
Un ringraziamento particolare lo rivolgo
al gruppo di lavoro dellAGEORG con il
quale abbiamo lavorato per la realizzazione di
questevento, Giuseppe Cannizzaro, Rosario
Zaccaria, Davide Ucciardo e Angelo
Criscione, soci dellassociazione, e al Prof.
Giovanni Zannoni che ha curato la
pubblicazioni di questi atti.
Il presidente AGEORG
Geol. Pietro Spadaro
Ragusa, gennaio 2013

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

Gas Radon: le origini del problema


Il radon un gas nobile, naturale, inodore e incolore derivato dal
decadimento delluranio, cio dal processo per cui un elemento radioattivo
si trasforma naturalmente in unaltra sostanza emettendo radiazioni.
Luranio presente, in quantit variabili, in tutta la crosta terrestre.
Essendo un gas, il radon fuoriesce dalle porosit dei sedimenti dei terreni
e dalle fessurazioni degli ammassi rocciosi disperdendosi in atmosfera,
ma pu anche facilmente accumularsi negli ambienti chiusi nei quali pu
penetrare attraverso fessure, giunti di connessione, canalizzazioni degli
impianti idraulici, elettrici e di scarico presenti nellattacco a terra.
Il radon presente nel terreno pu essere risucchiato nei locali abitati
sovrastanti a causa del dislivello di pressione che si crea fra locali inferiori
e superiori dovuto alle differenze termiche tra interno ed esterno e che,
soprattutto durante la stagione invernale e durante le ore notturne,
innesca un moto convettivo a salire dellaria calda provocando un effetto
camino aspirante nei confronti del suolo.
La dinamica dellingresso del radon inoltre influenzata da altri parametri
quali: condizioni meteorologiche, pressione barometrica, livello della falda
acquifera, abitudini di vita degli occupanti, permeabilit tra i singoli piani
delledificio e soprattutto leffetto del vento, che pu aggravare
notevolmente il problema a seconda della posizione e dellorientamento
delledificio.
Gli effetti sanitari
Il radon un gas inerte e quindi relativamente libero di migrare nel suolo
una volta raggiunti gli spazi interstiziali del terreno. A questo punto, dato il
suo tempo di dimezzamento relativamente lungo, pu raggiungere gli
ambienti abitati prima di decadere e, grazie anche alla presenza di
particelle di polvere o goccioline presenti nellaria in grado di veicolarlo,
pu depositarsi sulle mucose dellapparato respiratorio e l decadere
rilasciando energia e portando un possibile danneggiamento della cellula
(possibile evento precursore del danno biologico tumorale).

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

Studi internazionali hanno dimostrato che il dieci per cento di tumori


polmonari ascrivibile allesposizione al radon e negli ultimi decenni gli
studi compiuti sulla Indoor Air Quality ne hanno evidenziato gli effetti
sanitari: dopo il fumo di sigaretta, costituisce la seconda causa di tumore
ai polmoni ( WHO, "WHO Handbook on Indoor Radon, a public health
perspective", Geneva, 2009)(raccomandazione Commissione Europea
del 21/2/1990 -90/143/Euratom- sulla tutela della popolazione rispetto
allesposizione al radon in ambienti chiusi)(Decreto Legislativo 26
maggio 2000, n. 241 in materia di protezione sanitaria della popolazione
e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti nelle
attivit lavorative)(Centro nazionale per la prevenzione e il controllo
della malattie CCM, Istituto Superiore di Sanit, Avvio del Piano
Nazionale Radon per la riduzione del rischio di tumore polmonare in
Italia).
Le radiazioni ionizzanti sono in grado di cedere, ai tessuti che
attraversano nel momento del decadimento, notevoli quantit di energia
che determinano danni a livello del DNA cellulare, causa potenziale di
insorgenza di cancro. Se il radon presente in quantit elevate,
aumenta lemissione di particelle dannose allorganismo il relativo rischio
tumorale allapparato respiratorio.
La normativa di riferimento
Fra le principali disposizioni italiane e internazionali vigenti
sullesposizione al radon e precedentemente citate, il Decreto
Legislativo 26 maggio 2000, n. 241, in materia di protezione sanitaria
della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni
ionizzanti nelle attivit lavorative, appare il pi pressante. Il decreto
obbliga tutti i datori di lavoro ad effettuare misure di verifica in tutti i locali
interrati ove sia presente personale (come da Linee guida per le misure
di concentrazione radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei,
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome,
2003),

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

e in futuro anche nei locali a quote superiori ubicate in aree a rischio


radon.
Fissa un livello dazione, ossia il valore di radon in aria il cui
superamento richiede ladozione di azioni di rimedio, in 500 Bq/m3 e
stabilisce inoltre la tempistica degli obblighi a carico dei datori di lavoro e
il meccanismo sanzionatorio.
La ricerca e la sperimentazione
Se gli aspetti della fisica del radon e dei radionuclidi sono ben noti e
altrettanto acclarate sono le ricadute sanitarie, l'argomento poco noto
al comparto delle costruzioni. Non c conoscenza da parte dellutenza e
non si ancora creato un mercato per invogliare le aziende del settore a
produrre sistemi idonei al controllo dei livelli di inquinamento e i
progettisti non sono preparati ad affrontare il problema.
L'edilizia invece il primo settore coinvolto, sia per quanto riguarda le
tecniche di prevenzione per tutte le nuove costruzioni (e soprattutto nelle
aree territoriali gi individuate a rischio dalle indagini ARPA degli anni
passati), sia per quanto riguarda le tecniche di bonifica per interventi su
edilizia esistente ove siano state rilevate concentrazioni di radon oltre la
soglia raccomandata dall'OMS per ledilizia residenziale o imposta dal
D.Lgs. 241/2000 per i luoghi di lavoro.
Soprattutto la mancanza di esperienze di bonifica sulle tipologie
costruttive locali rende necessaria una indagine sul campo riguardante
la sperimentazione di tecniche di bonifica sulle tipologie e tecnologie
tipiche del panorama edilizio nazionale. Le migliori ricerche disponibili
(nord americane, inglesi e scandinave) sono infatti quasi esclusivamente
studiate per l'applicazione su costruzioni con struttura in legno e quindi
caratterizzate da un particolare tipo di attacco a terra.
Poco o niente esiste per quanto riguarda le tecnologie costruttive
massive tipiche dell'area mediterranea e le tipologie edilizie ricorrenti nel
nostro contesto.

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

E quindi opportuno effettuare una serie di test comparativi su alcune


costruzioni campione del nostro territorio per verificare l'efficacia delle
diverse tecniche di bonifica note in funzione della tipologia dell'edificio,
nonch individuarne eventuali alternative maggiormente efficaci. Il risultato
dovrebbe essere la messa a punto di soluzioni conformi allinterno di un
manuale di progetto (in particolare per quanto riguarda la configurazione
dell'attacco a terra ma anche di particolari configurazioni tipologiche
delledificio) che possano suggerire ai progettisti del settore edilizio (uffici
tecnici comunali, Arpa, liberi professionisti, tecnici AUSL, ecc.) la tecnica
pi funzionale per la prevenzione o la bonifica di edifici soggetti a
inquinamento da gas radon.

Ragusa, 14 settembre 2012

Massimo Esposito
Marta Rossetti
Paolo Bartolomei
Carmela Vaccaro

Il Radon:
Aspetti geologici
origine e diffusione,
materiali di
costruzione
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

1/34

1.Miglioramentodellemetodologiedi:
Campionamento
Misura
Elaborazionedeidatierestituzionecartografica
Attraversoinnovazionenella:
Metodologiastandardizzataperlemisurediradonindoor
Validazione dellatecnicadimisura
Produzionedicartetematiche
2.Valutazionedeifattoridelrischioradon:
Monitoraggioannualeindoor
Interpretazionedellecartedidistribuzionedellaconcentrazione
diradonecorrelazioneconlageologia
Definizionedimacroareegeologichedirilascioradone
aggiornamentodellecartedirilascioradonascalanazionale
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

2/34

MaterialieMetodi
Valutazionedelrischioradonattraversolanalisi:

dellalegislazioneitaliana
dellelacunenormative
deirisultatidellecampagnealivellonazionaleeregionale
dellemetodologiesviluppateinambitointernazionale
Lalegislazioneitalianaprevedemisureradon:
Periluoghidilavoro(D.Lgs.241/00fissaillivellodazionedella
concentrazionediradon,comemediaannuale,in500Bq/m3).
Pergliambientidomesticinonesistonoprescrizionilegislative
LaComunit Europeahafissatodeilivellidiriferimentoparia400
Bq/m3 perletutteabitazioniesistentiedimponeilrispettodel
parametrodiprogetto,paria200Bq/m3,alleabitazioniinfasedi
costruzione.

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

3/34

MaterialieMetodi
Sintesideirisultatidellecampagnenazionalieregionaliperla
valutazionedelrischioradon
Unicastimasulterritorionazionale:IndagineNazionale
condottatrail1989eil1998dallAPAT,dallIstitutoSuperiore
dellaSanit (ISS)edalleARPAregionali;
Alcuneregionihannoautonomamenteavviatounprogettodi
mappaturamaconcriterieapproccidiversicheconsentonosolo
confrontiparzialiesoprattuttononconsentonouna
classificazioneuniformedelterritorioitaliano;
E infasediprogrammazionelindividuazionedelleradon
proneareas (art.10ter,comma2,D.Lgs.241/00).
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

4/34

ClassificazionedelrischioRadonascalaNazionale:
CampagnaNazionaleISS/APAT19891998(Bochicchio et al.,2005)
Nonvengonopreseinconsiderazionelalitologiaele
caratteristichedelsuoloneipuntidimisura
Assenzadimaglieomogeneeperladeterminazionedei
sitidicampionamento,essendostateeseguitemisuresolo
neicentriurbani
Variazionistagionalistimateannualmentedividendoi
datirilevatifraseimesiinvernalieseimesiestivi
Valutazioniottenutesuunn didatiparia5361
diversamentedistribuitinellediverseregioni
Assenzadiomogeneit neipuntidicampionamento
allinternodegliedifici,dei5228soloil21% rilevatoin
pianisotterranei(1%)epianoterra(20%).
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

5/34

Campionamento
Ai fini di una corretta valutazione delle concentrazioni radon sono stati definiti dei
protocollioperativiperilcampionamentoemonitoraggiodiambientiindoor:
SceltadeipuntidicampionamentoinbasealD.Lgs.241/00perlesposizionearadiazioni
ionizzantiinambientidilavorosotterranei;
Posizionamento deirilevatori(dispositivipassivi)secondolelinee guidadelle Regioni e
Provinceautonomenelrispettodelledisposizioni
delD.Lgs.241/00;
Ambienti di lavoro con caratteristiche costruttive analoghe ad edifici abitativi, ai fini di
creareunabancadatiomogeneaperlelaborazioneedinterpretazionedeidati;
Esecuzione della campagna di misura della concentrazione radon secondo il protocollo
definito.
Si fa presente che i punti di campionamento sono concentrati nei centri pi densamente
abitati per cui la distribuzione della rete di monitoraggio definita per questo lavoro non
omogenea.
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

6/34

Problematichemetodologichedellemisure
Messaapuntodiundispositivopassivoperilmonitoraggioambientaledel
radonindoor

Dosimetropassivoatracce
nucleari
RivelatoreCR39

Attaccochimico(soluzione
NaOH 6,25Mper1h)
Conteggiotracce:microscopio
otticoatrasmissionecon
sofware peranalisiimmagini
Coefficientedicalibrazione:
2,69cm2kBq1m3h1

LaboratorioUSeries Srl
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

7/34

Valutazionedelrischioradon Campagnaindoor
Esecuzionedi2715campionamentidelladuratadiun
annosututtoilterritorionazionale(settembre2005
ottobre2008)inlocalilavorativisotterraneidiedifici
privaticonrivelatoripassivisecondoilprotocollo
messoapunto;
Elaborazionedi5425campionamenti,utilizzando
misurepregressemesseadisposizionedalla
USeries Srl;
Realizzazionedicartesintetichediconcentrazione
mediadiradon,comeattualmenteutilizzateper
definireilrischioalivellonazionale.
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

8/34

Risultati:Cartaconcentrazionimedieannuali
Concentrazione
di radon (Bq/m3)
> 120
100-120
80-100
60-80
40-60
20-40

5425
Punti dimisure
campionamento < 30

5228 misure

Misureeseguitenellambitodellatesied
integratedadatinonpubblicati,
dati20032008

IndagineNazionale,
dati19891998

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

9/34

Fattorestagionale
2205Campionamenti
Concentrazione
di radon (Bq/m 3 )
> 120
100-120
80-100
60-80
40-60
20-40

Assenza dati

Concentrazione
di radon (Bq/m3)
> 120
100-120
80-100
60-80
40-60
20-40

Assenza dati

Punti di campionamento < 30

Punti di campionamento < 30

ConcentrazionemediadiRadondurante
untrimestreinvernale

ConcentrazionemediadiRadonannuale

Rischiogeneralmentemaggioreougualenelperiodoinvernale
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

10/34

Valutazionedelrischioradon MaterialieMetodi
ConfrontofralemetodologieadottateneipaesiUE
Diversemetodologie
utilizzateneipaesieuropei
perlindividuazionediareea
rischio.
Lemetodologiepi utilizzate
sibasanosucampionamenti
indoor,unitamenteadatidi
tipogeologico.
Realizzazionediuna
campagnadimisureradon
indoormedianteil
protocollomessoapuntoe
archiviazionedeidatiper
permettereun analisiditipo
geostatistico.

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

11/34

Cartedidistribuzionedellaconcentrazionediradon
Regioni con numero di campionamenti dello stesso ordine dellIndagine Nazionale:
Lombardia,EmiliaRomagna,Toscana,Puglia;
Georeferenziazione deidati;
Realizzazionedellecartedidistribuzionemediantetecnichegeostatistiche (Surfer 8.0);
Possibili correlazioni tra elevate concentrazioni di radon indoor e le caratteristiche
geologichedelleareemonitorate.

Metodologiaapplicatarecentementealladefinizionedelleareea rischioeapplicataalivello
europeosuterritorionazionalesolodaAustria(Dubois et al.,2007)eBelgio(Bossew et al.,
2008)

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

12/34

Lombardia,Radonindoor:distribuzionedella
concentrazionemediaannuale
Concentrazionemedia
annuale
diradon(Bq/m3)

Concentrazioniintornoai
200Bq/m3 aNordOvest
dellaregione:
SeriedeiLaghi:affioramento
digrandimasse
dirocceigneeintrusive
prevalentementeacide.

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

13/34

Areeadelevateconcentrazioniradon Lombardia:
ilcasodellemineralizzazioniuraniferedellevulcanitipermiane
Concentrazioniparticolarmenteelevate:
Tufiti dellaValTrompia eAltaValSeriana:
Mineralizzazioniaduranioneitufidellaseriedel
Collio,adesempioGiacimentouraniferodi
Novazza

Zuffardi,1982
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

14/34

ProvinciadiMilano
Radonindoor:distribuzionedella
concentrazionemediaannuale

Concentrazionemediaannuale
diradon(Bq/m3)

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

15/34

AreeadaltorilascioradoninLombardia:ProvinciadiMilano

Zona caratterizzata da elevata percentuale


rocce sedimentarie di orine terrigena:
complessainterpretazionedeidatiottenuti

Possibileorigineuranioneilivellisedimentari:
giacimenti uraniferi potenziali dellaerea
montana (mineralizzazioni ad uranio nei tufi
dellaseriedelCollio giacimentodiNovazza)

Luraniopresentenelleroccevulcanoclastiche,
poco coerenti, pu essere mobilizzato per
idrolisi o weathering, solubilizzazione per
ossidazione delluranio da tetravalente ad
esavalente e trasporto a valle sottoforma di
ione complesso, successiva precipitazione in
ambientilacustririducenti

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

16/34

AreeadaltorilascioradoninLombardia:ProvinciadiMilano
Dallostudiogeologico
dellazona:piccolilaghi
intramorenici a
dominantedeposizione
diargilletorbose
(ambientiriducenti)
Intercalazioni argillose
possonoesserearricchite
inuranio

Analisi delle stratigrafie disponibili dallo studio Risorse idriche sotterranee nella
provinciadiMilano ProvinciadiMilano Assessoratoallambiente(1995)
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

17/34

AreeadaltorilascioradoninLombardia:ProvinciadiMilano

Le risorse idriche sotterranee nella Provincia di Milano Lineamenti idrogeologici Provincia di Milano Assessorato allAmbiente

Elevatavariazionelateraledeglispessoriedelladistribuzione deisedimentiargillosi
riducentiaelevatorischiopotenzialediradon
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

18/34

AreeadaltorilascioradoninLombardia:Milanocitt
Concentrazionemediaannuale
diradon(Bq/m3)

Radonindoor:distribuzionedellaconcentrazionemediaannuale,campagnaindoor
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

19/34

AreeadaltorilascioradoninLombardia:Milanocitt

LerisorseidrichesotterraneenellaProvinciadiMilano LineamentiidrogeologiciProvinciadiMilano AssessoratoallAmbiente

Stratiargillosiformatisiinambientiriducentipi omenoinglobatiinmaterialesabbiosooin
livellighiaiosipermeabilialivellolocale
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

20/34

AreeadelevateconcentrazioniradoninLombardia:
Ulterioriconsiderazioni

Citt diMilanodensamente
urbanizzata,numerosi
effettiantropici aumento
delrischio
Presenzadiunalto
morfologiconellareaNord
dellaprovincia,come
evidenziatodallostudio
dellegeometriedeicorpi
acquiferi,favoriscemaggiori
apportidiradon

GeologiadegliacquiferipadanidellaRegioneLombardia
RegioneLombardia TerritorioeAmbiente

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

21/34

AreeadelevateconcentrazioniradoninLombardia:
Ulterioriconsiderazioni
Alcuni studi specifici (Vecchi et al., 2007)
hanno evidenziato che le condizioni
atmosferiche negative impediscono anche la
dispersione del radon, per cui la presenza di
aree ad elevata concentrazione spesso
puntiforme nella citt di Milano possono
produrrecondizioni estremamentesfavorevoli
perlasalutedelluomo.

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

22/34

AreeadelevateconcentrazioniradoninLombardia:
Ulterioriconsiderazioni
Campagnaindividuazioneradonproneareas RegioneLombardia ARPALombardianon
hamessoinluceilrischionell areasettentrionaledellapianura

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

23/34

EmiliaRomagna
Radonindoor:distribuzionedellaconcentrazionemediaannuale
Concentrazionemediaannuale
diradon(Bq/m3)

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

24/34

Areeadelevatorilascioradon:EmiliaRomagna

ElmieZecchi,1982

AreadiPiacenza:
altomorfologicoele
strutturetettonichepresenti
favorisconolapportodi
radon
Presenzadihotspot lungo
lafasciapede appenninica
Areadirischioasuddella
regione:zonaidrotermale

RiserveidrichesotterraneedellaRegioneEmiliaRomagna,ServizioGeologico,Sismico
edeiSuoli RegioneEmiliaRomagna

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

25/34

Toscana
Radonindoor:distribuzionedella
concentrazionemediaannuale

Concentrazionemediaannualediradon(Bq/m3)

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

26/34

Areeadelevatorilascioradon:Toscana
AreaaNorddellaregione:Appennino
Tosco Emiliano

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

27/34

Areeadelevatorilascioradon:Toscana
AreaaSuddellaregione:
Magmatismo toscano laziale

VulcanitiVulsine
caratterizzatedaalti
contenutidiUranio
Conticelli et al.,2002

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

28/34

Puglia
Radonindoor:distribuzionedella
concentrazionemediaannuale

Concentrazionemediaannualediradon(Bq/m3)

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

29/34

Areeadelevatorilascioradon:Puglia
AreadelLeccese

Areacaratterizzatadaroccecarbonatiche leggermentearricchiteinuraniomacheperla
presenzadifessurazioniefratturazioni (carsismo)possonoportareadunincremento
delleconcentrazioniindoorchepuinoltreessereamplificatodainterventiantropici.
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

30/34

Conclusioni
Messaapuntodellametodologiaperlamisura
delradonindoor,validata conlinterconfrontotra
laboratoriinternazionali,emiglioramentonelle
proceduredicampionamento,aifinidiunafutura
stesuradeiprotocollioperativiperlecampagne
dimonitoraggioindoorperlindividuazionedelle
areearischioradon;
Suggerimentiutiliacolmarelelacunedella
normativanazionaleeperlastesuradipiani
edilizi
Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

31/34

Conclusioni
Lacartografiatematicaprodottahapermessodiidentificaremacroareeadaltorilascio
radonedefinirnelepossibilicause:
InRegioneLombardia: Zonemontaneinteressatedaerosioneglacialeefluvialeeche
presentanolitologiechepossonoesserearricchiteinuranio.
Rischio non trascurabile a Nord della Provincia di Milano e Milano citt, dove alcune
intercalazioni di depositi argillosi si sono deposte in ambiente lacustre (piccoli laghi
intramorenici)riducentechehafacilitanoladeposizionedelluranioepossonocostituire
unimportantesorgentedigasradon.
Buonacorrelazionefralapresenzadiimportantilivellidiargillediambienteriducentee
lezoneadelevataconcentrazionediradonelaboratanelpresentelavoro.

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

32/34

Conclusioni

InEmiliaRomagnacheingenere considerataabassorischiosisonoosservate
correlazionifraconcentrazionidiradonelapresenzadistrutturetettonichenella
zonapedeappenninica.

InToscana,lazonaaNorddellaregionefacentepartedellAppenninotosco
emiliano quindicaratterizzatadallastesseproblematichelegateallapresenzadi
fratturazioni efaglie,chepossonocostituireunfattorefavorevoleallarisalitadel
gasradon.Nellazonadelmagmatismo toscanolaziale,caratterizzatadaalte
concentrazionidiuranio,sihannocondizionidirischioparticolarmenteelevate.

InPuglia,ivalorianomalidiradonsonolocalizzatiinparticolarenellazonadel
leccese,caratterizzatadaroccecarbonatiche leggermentearricchiteinuranioma
cheperlapresenzadifessurazioniefratturazioni (carsismo)possonoportareadun
incrementodelleconcentrazionidiradoninambientiindoor.

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

33/34

Massimo Esposito
Marta Rossetti
Paolo Bartolomei
Carmela Vaccaro carmela.vaccaro@unife.it

Esposito, Rossetti, Bartolomei, Vaccaro

34/34

EFFETTISULLA
SALUTEESTIMA
DELRISCHIO

Ragusa, 14 settembre 2012

Carlo Grandi
Esperto in valutazione e
gestione del rischio
da radiazioni
carlograndi@libero.it

CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

1/39

Introduzione
Il cancro del polmone rappresenta oggi la principale causa di morbilit e mortalit per patologia neoplastica
nel mondo sviluppato. Tra i fattori eziologici noti, lesposizione al gas radon negli ambienti confinati (ambienti
indoor) si colloca al secondo posto per importanza, preceduta dal solo fumo di tabacco.
Numerosi studi epidemiologici condotti a partire dagli anni 50 sui minatori hanno evidenziato la
cancerogenicit per il polmone dovuta al gas radon, che stato classificato dallAgenzia Internazionale per
la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogeno per luomo (gruppo 1 della classificazione IARC) fin dal
1988. Leffetto cancerogeno stato confermato negli ultimi due decenni da una serie di studi epidemiologici
caso-controllo condotti su individui esposti nelle abitazioni in Nord America, Europa e Cina.
Analisi combinate di questi studi, soprattutto quella relativa agli studi europei, hanno permesso di
quantificare il rischio. Questultimo presenta una relazione lineare con lesposizione, senza una soglia
individuabile, ed quantificabile in un aumento pari a circa il 16% ogni 100 Bq/m3 di concentrazione di
radon indoor (eccesso di rischio relativo pari a 0,16, con intervallo di confidenza 0,05 0,31). E stata inoltre
evidenziata lesistenza di un effetto sinergico tra radon e fumo di tabacco per quanto riguarda laumento del
rischio di tumore polmonare.
Lentit del rischio evinta dagli studi residenziali peraltro in accordo con i dati ottenuti dagli studi
epidemiologici pi recenti condotti sui minatori. Lesposizione al gas radon, da sola o in combinazione con il
fumo di tabacco, ritenuta responsabile di un numero di casi di cancro al polmone compreso tra 1.500 e
5.500 nella sola Italia. Non sono stati ancora esplorati dal punto di vista epidemiologico i profili di rischio
legati allesposizione concomitante a radon indoor e a cancerogeni per il polmone di origine professionale, in
relazione ad attivit lavorative condotte in ambienti confinati.
Infine, non esistono finora evidenze consistenti circa possibili effetti sulla salute dovuti allesposizione al gas
radon differenti dal cancro al polmone, anche se distretti quali le vie respiratorie superiori e la cute
presentano in termini di esposizione livelli simili a quelli del polmone.
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

2/39

Ilradon
ungasinerte
:cometalevieneinalatoesuccessivamenteesalato
Ilradon
ungasinerte:cometalevieneinalatoesuccessivamenteesalato
emivita (progenieofigli
Rischiolegatoaiprodottididecadimento
(inparticolare218Poe214Po)abreve
Po)abreveemivita
Rischiolegatoaiprodottididecadimento(inparticolare
delradon)che,unavoltainalati,sidepositanoneltrattorespiratorioe,decadendo,
irradianolepitelio
delradon)che,unavoltainalati,sidepositanoneltrattorespiratorioe,decadendo,irradianol
dellevierespiratorieprimadiessererimossi (dallaclearance
(dallaclearance muco
mucociliareodall
ciliareodallassorbimentoin
nasali
circolo).L
circolo).Lepiteliodellevierespiratorie,chehasostanzialmentelastessastrutturadallecavit
epiteliodellevierespiratorie,chehasostanzialmentelastessastrutturadallecavit
aibronchioliterminali,presentacometargetsensibilisiale
celluleepitelialisiale
sialecelluledelle
celluledelle
aibronchioliterminali,presentacometargetsensibilisialecelluleepiteliali
ghiandolecheproduconoilmuco
Laprogeniedelradonreagiscerapidamente(<1s)contraccedi gasevaporipresenti
nell
particellenonadese),lequali,
nellatmosferaesiaccrescefinoaformareparticelledicirca1nm
atmosferaesiaccrescefinoaformareparticelledicirca1nm (particellenonadese
aderendoalleparticellediaerosolgi
aderendoalleparticellediaerosolgi esistentiinariaformano,intempiinferioria100s,lecosiddette
esistentiinariaformano,intempiinferioria100s,lecosiddette
particelleadese
particelleadese,condimensionida10nm
,condimensionida10nm a>1
a>1m,ingradodiraggiungerequindilevierespiratorie
m,ingradodiraggiungerequindilevierespiratorie
pi
fini
pi profonde:l
profonde:linteroalberorespiratoriopuessereirradiatofinoallediramazionipi
interoalberorespiratoriopuessereirradiatofinoallediramazionipi
Negliambienticonfinatisiinstauraunequilibriorelativamentestabile
trailradon,soggettoa
Negliambienticonfinatisiinstauraunequilibriorelativamentestabiletrailradon,soggettoa
decadimentomacontinuamenteveicolatonell
decadimentomacontinuamenteveicolatonellambientedalsuoloedaimaterialidacostruzione,edi
suoiprodottididecadimentoabreveemivita
,continuamenteprodottiapartiredalradonma
suoiprodottididecadimentoabreveemivita,continuamenteprodottiapartiredalradonma
costantementesottrattiperdeposizionesulparticolato
costantementesottrattiperdeposizionesulparticolato esullesuperfici

Concentrazione222Rn
=fattorediequilibrio(F)
=fattorediequilibrio(F)
Concentrazione(218Po+214Pb+214Bi)

InambienticonfinatiF= 0.4 0.5


CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

Isotopo

Emivita

Energia
(MeV*)
MeV*)
emissione

3/39

Energia
(MeV)
MeV)

Penetrazione nel
tessuto biologico
(m)

222Rn

5.49

41

218Po

6.00

48

214Po

7.69

71

Energia
(MeV*)
MeV*)
emissione

222Rn

3.82 d

5.49

--

218Po

3.04
3.04
min

6.00

--

214Pb

26.8
min

--

0.67 1.02

214Bi

19.9
min

--

1.0 3,26

214Po

164 s

7.69

--

210Pb

22.3 y

--

0.015
0.061

210Bi

5.01 d

--

1.161

210Po

138.4 d

5.305

--

206Pb

--

--

--

(Stabile)

CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

Nuclide

4/39

Vie bronchiali

Spessori medi della


mucosa (
(m)

Bronchi principali

80 6

Bronchi lobari

50 12

Bronchi
segmentali

50 18

Bronchi di
transizione

20 5

Bronchioli

15 5

DannoalDNAdaradiazioni:
Lacarcinogenesi
,reversibilefinoallafase
DannoalDNAdaradiazioni:
Lacarcinogenesi unprocessomultistadio
unprocessomultistadio,reversibilefinoallafase
diretto
dipromozione,alungalatenza
(anche30
40anniperiltumore
dipromozione,alungalatenza(anche30
mediatodallaproduzionedi
polmonare),modulatodanumerosifattoridinaturafisiologica
polmonare),modulatodanumerosifattoridinaturafisiologica
speciereattivedell
(fattoridicrescita,ormoni,stimoliriparativie/oproliferativi)ed
speciereattivedellossigeno(ROS)
(fattoridicrescita,ormoni,stimoliriparativie/oproliferativi)ed
epigenetico (es.alivellodel
esogeni (accumulodiulteriorimutazioniperesposizionea
patterndimetilazione
mutageni,esposizioneapromotoridiorigineambientale,
patterndimetilazione delDNA)
alimentareetc
.)elegatoallasuscettibilit
legatoallasuscettibilit
individuale
alimentareetc.)e
Critichelemutazionia
livellodioncogeni
,geni
livellodioncogeni,geni
Ulteriori
mutazioni,
oncosoppressori,
oncosoppressori,
Stimoli
stimoli
Morte
genidelriparo
genidelriparo
endogeni
endogeni
cellulare
delDNA
edesogeni
edesogeni
Mutazioni

Radiazione
Radiazione:molto
efficacenell
efficacenellindurre
rottureadoppio
filamentodelDNA,
filamentodelDNA,
mutazioni
difficilmenteriparabili

Iniziazione

Progressione:
conversionemalignae
metastasi

Promozione

Recupero

RiparodelDNA,
apoptosi cellulare

CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

Sistemaimmune,
reazionidesmoplastiche
reazionidesmoplastiche

Meccanismididifesaalivellocellulareetissutale
5/39

Unit dimisuradellesposizione
Bequerel (Bq):1Bq =1disintegrazioneradioattivapers
Concentrazione(diattivit
Bq permetrocubodiariaBq
/m3)
Concentrazione(diattivit)diradonnell
)diradonnellaria ambiente:
ambiente:Bq
permetrocubodiariaBq/m
Concentrazione(diattivit
:Bq
Bq perl(Bq
/l)
)
Concentrazione(diattivit)diradoninacqua
)diradoninacqua:
perl(Bq/l
Concentrazionedienergiapotenziale
Concentrazionedienergiapotenziale:concentrazioneinariadellaprogeniedelradon
(odeltoron
)abreveemivita
emivita,interminidienergiaassociataalleparticelle
,interminidienergiaassociataalleparticelle
emesse
(odeltoron)abreve
210
208
duranteildecadimentocompletofinoa Pb(oa Pb)diqualunquemisceladiisotopi
figlidelradon(odeltoron
)inununit
/m3 oJoule/m3 J/m3)
figlidelradon(odeltoron)inun
unit divolumed
divolumedaria(MeV
aria(MeV/m
Perlaprogeniedelradon(toron
):
Perlaprogeniedelradon(toron):
3
1Bq
/m diradonall
1Bq/m
diradonallequilibrio=3.47x10
equilibrio=3.47x104 MeV/m
MeV/m3 =5.56x10
=5.56x109 J/m3
3
5
3
1Bq
/m ditoron
1Bq/m
ditoron all
allequilibrio=4.72x10 MeV/m
MeV/m =7.56x108 J/m3
1Joule(J)=6.242x1012 MeV
Concentrazioneequivalenteall
delgasradonin
Concentrazioneequivalenteallequilibrio:concentrazionediattivit
equilibrio:concentrazionediattivit
equilibrioconipropriradionuclidi
equilibrioconipropriradionuclidi figliabreveemivita
figliabreveemivita cheavrebbelamedesima
concentrazionedienergiapotenziale
concentrazionedienergiapotenziale dellamiscelanoninequilibrio
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

6/39

WorkingLevel
WorkingLevel (WL):qualunquecombinazionediradionuclidi figliabreve

emivita delradonpresentein1ldiariaambientechesitraducenellemissione
di1.3x108 MeV dienergiapotenziale:1WL=2.08x105 J/m3
WorkingLevel
WorkingLevel Month (WLM):esposizionecumulativa chesirealizzarespirando

unatmosferaconunaconcentrazionediprodottididecadimentodelradona
breveemivita paria1WLperladuratadiunmeselavorativo
(assuntaparia170h).Unit dimisuraconvenzionalmenteutilizzataperla
valutazionedellesposizioneneglistudiepidemiologicirelativiaiminatori
1WLM=3.54x103 Jh/m
.allequilibriodiradon
Jh/m3 =6.37x105Bqh/m
Bqh/m3 diconcentrazioneeq
diconcentrazioneeq.all
3

3
1Bq
Bq/m
/m
diradonnell

ariaambienteper1anno=4.4x10
4.4x10
WLM(
(
1
diradonnell ariaambienteper1anno=
WLM abitazioni)*
abitazioni)*
3

3
1Bq
/m diradonnell
diradonnellariaambienteper1anno=1.26x10
ariaambienteper1anno=1.26x10 WLM(
WLM(ambientidilavoro)*
ambientidilavoro)*
1Bq/m
*Siassumono:7000h/anno
dipermanenzanelleabitazioni
abitazioni(80%deltempo),
(80%deltempo),
*Siassumono:7000h/annodipermanenzanelle
2000h/annodipermanenzanei
dipermanenzaneiluoghidilavoroconfinati
luoghidilavoroconfinati(8h/d)e
(8h/d)eF=0.4
F=0.4
2000h/anno
100WLM(
minatori)=
=400
Bq/m
/m3 per30anni(abitazioni)
100WLM(minatori)
400Bq
1WLM(m
inatori)=
=227Bq
/m3 diesposizioneannua(abitazioni)
1WLM(minatori)
227Bq/m
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

7/39

Grandezzedosimetriche
Doseassorbita(D)=d/dm
Energiadellaradiazionedepositata(assorbita)perunit dimassadi
tessuto/organo.
Unit dimisura:Gray (Gy).1Gy=1J/kg=100rad
Doseequivalente(H)= wR xDT
Sommatoriadeiprodottidelladoseassorbitadaisingolitessuti/organi
perilfattorediqualit dellaradiazione.
Unit dimisura:Sievert (Sv).SewR =11Gy=1Sv=100rem
Doseefficace(E)= wT xHT
Sommatoriadegliequivalentididosedeisingolitessuti/organi, ciascuno
moltiplicatoperunfattorediponderazionespecificodelsingolo
tessuto/organo.
Unit dimisura:Sievert
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

8/39

Fattori di ponderazione tissutale per le radiazioni ionizzanti proposti dall


dallICRP
(Pubbl. 103 , 2007)
Tessuto/organo

Fattore di ponderazione
(wT) per il singolo
organo/tessuto

Fattore di
ponderazione
(wT) totale

Midollo osseo (rosso), colon,


polmone,
polmone, stomaco, mammella,
tessuti/organi rimanenti *

0.12

0.72

Gonadi

0.08

0.08

Vescica, esofago, fegato, tiroide

0.04

0.16

Superficie ossea, cervello,


ghiandole salivari, cute

0.01

0.04

Corpo intero

1.00

*Tessuti/organirimanenti(14intutto):ghiandolesurrenali,regioneextratoracica
*Tessuti/organirimanenti(14intutto):ghiandolesurrenali,regioneextratoracica
(ET),cistifellea,cuore,reni,nodulilinfatici,muscolo,mucosaorale,pancreas,
(ET),cistifellea,cuore,reni,nodulilinfatici,muscolo,mucosaorale,pancreas,
prostata,piccolointestino,milza,timo,utero/cervice(w
prostata,piccolointestino,milza,timo,utero/cervice(wT nominaleapplicatoalla
dosemediaper14tessuti)
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

9/39

Doseefficaceperesposizionealgasradon
ICRPPubbl. 65(1993)
Detrimento* calcolatoperunit diesposizionealradoneairadionuclidi figli
confrontatoconildetrimentototaleassociatoconununit didoseefficace,
questultimodesuntoingranpartedaidatisuisopravvissutigiapponesiai
bombardamentinucleari(ICRPPubbl. 60,1990)
1WLM=5mSv (lavoratori)
1WLM=4mSv (popolazionegenerale)
Detrimento:concettocherifletteil
dannocomplessivoallasalutepatitodaungruppodi
patitodaungruppodi
Detrimento:concettocherifletteildannocomplessivoallasalute
persone(conilorodiscendenti)espostecomerisultatodell
persone(conilorodiscendenti)espostecomerisultatodellesposizionedelgruppoaduna
sorgentediradiazioni.Ildetrimento
multidimensionale elesueprincipali
sorgentediradiazioni.Ildetrimento unconcetto
unconcettomultidimensionale
componentisonoquantit
componentisonoquantit stocastiche:probabilit
stocastiche:probabilit dineoplasiefataliattribuibili,
probabilit

pesatadineoplasienonfatali,probabilit
probabilit pesatadineoplasienonfatali,probabilit pesatadigravieffettiereditari,
annidivitapersi
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

10/39

Stimedidoseefficacepossonoesserecondotteinmodopi attendibilesullabase
dimodellibiocinetici edosimetrici deltrattorespiratorio
(es.Human Respiratory Tract Model HRTM
ICRPPubbl. 66,1994 ICRPPubbl. 1152010)
Sitrattadimodellifinalizzatiaprevedereladoseequivalentedepositataalivello
dellalberorespiratorio tenendocontodi:
morfologia(calibroesuperficiedellevierespiratorie)
frequenzaevolumirespiratori
distribuzionedimensionaledelparticolato
distribuzionedimensionaledelparticolato inalato(cheinfluenzailrateodideposizioneaidiversi
livellidellevierespiratorie)
meccanismidirimozione(inprimis
clearance muco
meccanismidirimozione(inprimisclearance
mucociliare)
identificazioneelocalizzazionedeltargetbiologico(epiteliodellevierespiratorie)
identificazioneelocalizzazionedeltargetbiologico(epiteliodellevierespiratorie)
eventualmentesensibilit
eventualmentesensibilit relativadeidifferentitipicellularialleradiazioni
eventualmentedifferenzeregionalinellaradiosensibilit
delpolmone
eventualmentedifferenzeregionalinellaradiosensibilit

Ognimodellopresentalimitazioni,legatesoprattuttoalnumerodifattoriche
potenzialmentedovrebberoessereconsideratieallavariabilit biologicaindividuale
1WLM=10 20mSv,infunzionedelmodelloutilizzatoe
delloscenarioespositivo(Pubbl. 115dellICRP 2010)
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

11/39

Modellolinearesenzasoglia(LNT Linear NonThreshold)


perquantoriguardaglieffettistocasticidelleradiazioniionizzanti
(neoplasieemutazionideleterietrasmissibiliallaprogenie)
Ognidosediradiazione(nonimportaquantopiccola)comportaun

incrementomisurabiledelrischiodieffettistocastici
Rischiopariaquellodifondounicamenteadose0(assenzadi soglia)
Relazionedoserispostaditipolineare(olinearequadratica)finoavaloridi
doseincorrispondenzadeiqualiprevaleleffettodicell killing
Modelloassuntoinviacautelativaaifinidellaradioprotezionedapartedegli
Organismidiregolamentazione(ICRP,BEIRetc.),manondimostrato
scientificamente.Levidenzabiologicasuggerisce,almenoalivellocellulare,
lesistenzaallebassedosidifenomeninonlineari,qualilarispostaadattativa
eleffettobystander
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

12/39

Casidi
Cancro

Relazionedose(esposizione) rispostaperglieffetti
stocasticidelleradiazioniionizzanti

Intervallodi
incertezza

LNT

Ipotesi
sovralineare
Ipotesidi
sogliareale

Ipotesidell
ormesi
Ipotesidellormesi
(rispostaadattativa
adattativa)
)
(risposta

Incidenzadifondodeltumore(RR=1)
0
Ipoteticasogliaperla
rispostaadattativa
rispostaadattativa
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

Ipoteticasoglia
dieffetto

Doseminimasperimentale
osogliaepidemiologica

Dosedi
radiazione

13/39

Effettobystander.Rispostabiologicaincellulenonirradiateinnescatadasegnali
ricevutidacelluleadiacentiirradiate.Effettoosservatoripetutamenteinvitro
(pi recentementeancheinvivo)emaggiormenteevidentenelcaso
dellirradiazione (irradiazionemiratadisingolecelluleconmicrofasci di
particelle).Sonoancoradiscusseleimplicazioniinterminidirischiopergliesposti
aradiazioniionizzanti.

Rappresentazionesemplificatadeipossibilimeccanismid
Rappresentazionesemplificatadeipossibilimeccanismidazioneallabase
dell
,2005)
delleffettobystander
effettobystander (trattodaGrandieMoccaldi
(trattodaGrandieMoccaldi,2005)
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

14/39

Documentiinternazionalidiriferimentoperquantoriguarda
ilrischioditumorepolmonaredaesposizionealgasradon
International Commission onRadiological
onRadiological Protection (ICRP)2010.Lung
(ICRP)2010.Lung cancer risk from radonand
progeny andstatementonradon.ICRP
Publication 115,Ann
.ICRP40(1) (http://www.icrp.info
andstatementonradon.ICRPPublication
115,Ann.ICRP40(1)
http://www.icrp.info//).
WorldHealth
WHOhandbook
handbook onindoorradon.Apublichealth
WorldHealth Organization.
Organization.WHO
onindoorradon.Apublichealth perspective.WHO,2009
perspective.WHO,2009
(http://www.who.int/ionizing_radiation/env/radon/en/index1.html).
http://www.who.int/ionizing_radiation/env/radon/en/index1.html). )
UnitedNationsScientificCommitteeontheEffectsofAtomicRadiation(UNSCEAR).
UNSCEAR2006
UnitedNationsScientificCommitteeontheEffectsofAtomicRadiation(UNSCEAR).UNSCEAR2006
Report.AnnexE.Sources
Report.AnnexE.Sourcesto
toeffectsassessmentforradoninhomesandworkplaces (2009)
(http://www.unscear.org/unscear
/en/publications.html
publications.html)
)
http://www.unscear.org/unscear/en/
Biological Effects ofIonizing
.The
Thehealth
health effects ofexposure
ofIonizing Radiation (BEIR)VIReport
(BEIR)VIReport.
ofexposure to indoorradon.
indoorradon.
National Research Council,1999
)
Council,1999 (http://www.epa.gov/radon/beirvi.html
http://www.epa.gov/radon/beirvi.html)
International Commission onRadiological
onRadiological Protection (ICRP)1994.Human
(ICRP)1994.Human respiratory tract modelfor
modelfor
radiological protection.
.
ICRPPublication
Publication
66,Ann
Ann.ICRP24(1
.ICRP24(1

3)
(
http://www.icrp.info
www.icrp.info/
/
).
protection ICRP
66,
http://
International Commission onRadiological
onRadiological Protection (ICRP)1993.Protection
(ICRP)1993.Protection against radon
radon222at
homeandatwork.
.
ICRPPublication
Publication
65,Ann
Ann.ICRP23(2)
.ICRP23(2)
(
http://www.icrp.info
www.icrp.info/
/
).
homeandatwork ICRP
65,
http://

CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

15/39

Studiepidemiologici
Epidemiologia: studiodellafrequenzaedelladistribuzionedellemalattieedei
studiodellafrequenzaedelladistribuzionedellemalattieedei
determinantidisaluteemalattianellapopolazione

Principalivantaggideglistudiepidemiologici:

Indaginedirettasullapopolazione
Possibilit
Possibilit divalutarerealisticamentel
divalutarerealisticamentelesposizione
Possibilit
Possibilit distimaquantitativadelrischio
Popolazionilavorative:campionepi
Popolazionilavorative:campionepi omogeneoemigliorstimadell
omogeneoemigliorstimadellesposizione

Principalilimitazionideglistudiepidemiologici:

Difficolt
Difficolt aidentificareecontrollaretuttelevariabili,aottenerecampioni
aidentificareecontrollaretuttelevariabili,aottenerecampioni
sufficientementenumerosieaidentificareun
sufficientementenumerosieaidentificareunassociazionecomenessocausale
Elevataeterogeneit
Elevataeterogeneit biologicadellapopolazioneinstudio
Possibilidifficolt
Possibilidifficolt per:disegnodistudio,selezionedeisoggetti,valutazione
dell
dellesposizione
Possibilit
)
Possibilit dierrorisistematici(bias
dierrorisistematici(bias)
Possibilepresenzadifattoridiconfondimento
Possibilepresenzadifattoridiconfondimento

CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

16/39

Tipologiedistudiepidemiologici
Osservazionali

Descrittivi
(es.studigeografici
oecologici)

Sperimentali

Analitici

Trasversali
(es.studidiprevalenza)
es.studidiprevalenza)

Longitudinali

Retrospettivi
(Studi caso
casocontrollo)
controllo)
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

Prospettici

Coorteattuale

(Studidicoorte)
Studidicoorte)

Coortestorica

17/39

Studicasocontrollo (retrospettivi)
Puntodipartenza:malattia
Identificazionediungruppodisoggetticonuna
specificapatologia(casi
)eparallelaselezione
specificapatologia(casi)eparallelaselezione
nellastessapopolazionedisoggettinonaffetti
(controlli).Confrontodeiduegruppiin
controlli).Confrontodeiduegruppiin
relazioneall
relazioneallesposizionealfattoreambientale
chesiipotizzacorrelatoallamalattia

Studidicoorte(prospettici)
Puntodipartenza:esposizione
Selezionediunapopolazioneesua
caratterizzazione,anchedalpuntodivista
espositivo.Lapopolazionevieneseguitanel
tempo (follow
followup)registrandoinuovicasidi
up)registrandoinuovicasidi
malattiaeverificandol
malattiaeverificandolassociazionecon
lesposizionediinteresseoconaltrifattori
specifici
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

Esposizioni
controllate
digruppidi
volontariodi
popolazione

18/39

Principalivantaggi: tempiecosti
ridotti,studiidoneiallamessain
evidenzadieccessidirischioper
malattieinfrequenti
Principalilimitazioni:
Principalilimitazioni: stima
dell
dellesposizionespessodifficile,
bias diselezione(controlli),
maggiorimpattodeifattoridi
confondimento
Principalivantaggi:migliore
Principalivantaggi:migliore
caratterizzazionedellapopolazione
instudio,migliorstima
dell
dellesposizione,migliorcontrollo
deifattoriconfondenti,possibilit
deifattoriconfondenti,possibilit
distudiarepi
distudiarepi outcome
Principalilimitazioni:
Principalilimitazioni: necessit
necessit di
popolazioninumerose,studilunghi
ecostosi

Misuredirischio
Rischioassoluto(Absolute Risk,AR)
Frequenza(es.interminidiincidenza)dellamalattianelgruppodipersone
considerato. LAR (Lifetime Absolute Risk):ARconsideratosullinteravita
Eccessodirischioassoluto(Excess Absolute Risk,EAR)
Differenzatralafrequenzadimalattianelgruppodipersoneconpresenzadiun
determinatofattoredirischioelafrequenzadellastessamalattiainungruppo
similesenzafattoredirischio.LEAR (Lifetime Excess Absolute Risk):
EARconsideratosullinteravita

Rischiorelativo
Rischiodimalattianegliesposti
(RelativeRisk oRisk Ratio(RR)=
Rischiodimalattianeicontrolli
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

19/39

RR= 1:nonassociazionedellamalattiaconilfattoreconsiderato
RR>1:associazionepositiva(nonnecessariamentenessocausale)
RR<1:associazionenegativa(nonnecessariamenteeffettoprotettivo del
fattoreconsiderato)
Tantopi elevato RR tantopi forte lassociazioneetantopi probabilesi
profilaun rapportocausale
Eccessodirischiorelativo(Excess relativeRisk oERR)
Differenzatrailrischiorelativoriscontratoelunit (ERR=RR 1),esprimente
lafrazioneaggiuntivadirischiodovutaalfattoreconsiderato
Odds ratio (OR) (rapportoincrociato)
Concettualmentesimilealrischiorelativo:spessoutilizzatoin casodi
malattieconsideratenonfrequenti
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

20/39

Intervallodiconfidenza(o
fiduciale)al95%(
)al95%(IC95%
IC95%)
)
Intervallodiconfidenza(ofiduciale

Misura dellincertezza dellastima.Tanto pi ampio tanto menoattendibile la


stimadirischiorelativo.Selestremoinferioredellintervallo <1 (o<0 nelcaso
siconsiderileccessodirischiorelativo)glieventualieccessidirischiostimato
nonsonosignificativi

Misurediimpatto(utilizzateinsanit pubblica)
Rischioattribuibile(ofrazioneeziologica)negliesposti(RAE)
Proporzionedicasidovutiauncertofattoredirischiosultotaledeicasiverificatisi
negliesposti.Indicaqualeproporzionedieventisfavorevoli(casi)
negliespostisipotrebbeevitarerimuovendoilfattoredirischio:RAE=(RE RNE)/RE
Rischioattribuibile(frazioneeziologica)nellapopolazione(RAP)
Proporzionedicasidovutiauncertofattoredirischio,presenteinunapartedella
popolazione,sultotaledeicasiverificatisinellapopolazione: RAP=(RE RNE)/RT
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

21/39

Esposizionealgasradon:
studiepidemiologicisuminatori
Studidicoorte(condottiinUSA,Canada,Francia,Svezia,Germania,

RepubblicaCecaeCina,ingranparteriguardantileminierediuranio)
Individuimaschiadulti
Correzioneperlostatodifumatore nonpresenteintuttiglistudi
Soggettipotenzialmenteespostiinmodoconcomitanteadaltriagenti
cancerogenilavorocorrelati(es.silicecristallina,prodottidicombustionedi
motoridiesel,arsenico,asbestoetc.)
Valutazionedellesposizionealgasradonapprossimativaperglistudipi datati,
miglioreperipi recentioperquellipi datatiperiquali statainseguito
decisalestensionedelfollowup.Esposizioneconsideratainterminicumulativi,
edespressainWLM
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

22/39

IARCmonographs
IARCmonographs ontheevaluation
ontheevaluation of
carcinogenic risks to humans.
Manmade mineral
humans.Man
fibres andradon.IARC
.IARCmonographs
monographs
Vol. 43,1988
andradon

ValutazionedellAgenzia
Internazionaleperla
RicercasulCancro(IARC)

Gasradon:cancerogeno
perluomo(gruppo1della
classificazioneIARC
dellevidenzacancerogena:
IARC,1988)

Sullabasedeidatideiprimi
Sullabasedeidatideiprimi
studisuiminatorimaanchedi
studisuiminatorimaanchedi
datisperimentali.Ades.
datisperimentali.Ades.
lesposizionealradonper
inalazionecausailtumore
polmonareinrattimaschi,la
cuiincidenzaaumenta
ulteriormenteperesposizione
combinataalfumoditabacco

Valutazione
ribadita

IARCmonographs
IARCmonographs ontheevaluation
ontheevaluation of
carcinogenic risks to humans.
Ionizing radiation
humans.Ionizing
part 2:someinternally
2:someinternally deposited radionuclides.
radionuclides.
IARCmonographs
IARCmonographs Vol. 75,2001
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

23/39

Eccessidirischiorelativo(ERR)periltumorepolmonareper100WLMevintidalleanalisi
Eccessidirischiorelativo(ERR)periltumorepolmonareper100WLMevintidalleanalisi
combinatecondottesuglistudidicoorterelativiaiminatoriespostialgasradon
combinatecondottesuglistudidicoorterelativiaiminatoriespostialgasradon
(modificatadaICRPPubbl.
(modificatadaICRPPubbl. 115,2010)

Riferimento

Numero di Numerosit
coorti
complessiva
considerate dei minatori

ERR (IC 95%) per 100 WLM

ICRP, 1993

31.486

1.34 (0.82 2.13)

Lubin et al., 1994

11

60.570

0.49 (0.20 1.00)

NRC, 1999 (BEIR


VI)

11

60.705

0.59 (1.32, errore standard)

Tomasek et al., 2008 2

10.100

1.60 (1.00 2.30)

UNSCEAR, 2009

125.627

0.59 (0.35 1.00)

CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

24/39

Considerazioniinmeritoaglistudisuiminatori
espostialgasradon
Lesposizionealradondeterminaunincrementodelrischiodicancroalpolmonedose
esposizionealradondeterminaunincrementodelrischiodicancroalpolmonedosedipendente,che
dipendente,che
aumentalinearmente
aumentalinearmente all
allaumentaredell
aumentaredellesposizione
Il rischio relativo aumenta con la durata complessiva dell
dellesposizione e diminuisce all
allaumentare del
tempotrascorsodalterminedell
tempotrascorsodalterminedellesposizione
Nelle maggior parte delle analisi emerso che per una data esposizione cumulata il rischio aumenta
all
allaumentare della durata e al diminuire dell
dellintensit
intensit dell
dellesposizione, fenomeno definito anche
effetto inverso del rateo di dose (esposizione)
esposizione) e riscontrato peraltro nella sperimentazione
radiobiologica conradiazioniadaltoLET.Ilfenomenonon statotuttaviaosservatoperbassilivellidi
esposizione cumulativa o non risultato pi
pi evidente in presenza di dati dosimetrici individuali pi
pi
accurati
Lesposizione combinata al radon e al fumo di tabacco evidenzia un effetto submoltiplicativo o
moltiplicativosulrischiodicancroalpolmone
moltiplicativosulrischiodicancroalpolmone
Idatirelativisoprattuttoagli studipi
studipi recenti (inparticolareallecoortifranceseececa),caratterizzati
da lunghe durate di follow
followup e da dati espositivi individuali di buona qualit
qualit, indicano che, dopo
correzioneperilfumoditabacco,ilrischioditumorepolmonareaumentasignificativamente
ancheper
correzioneperilfumoditabacco,ilrischioditumorepolmonareaumentasignificativamenteancheper
livellidi esposizione cumulativa contenuti (50 100 WLM),
),
che
si
traducono

in
un
rischio
relativo
di
WLM
3
1.14
/m .
1.14 1.32per100Bq
1.32per100Bq/m
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

25/39

Coefficientenominaledirischioperiltumorepolmonaredovuto
adesposizionealgasradonadottatodallICRP,espressocome
eccessoassolutodirischiosullinteravita(Lifetime Excess
Absolute Risk oLEAR)periltumorepolmonareneiminatori
associatoallesposizionealgasradoneairadionuclidi figli:
5x104 perWLM(5casisu10.000esposti)
(ICRPPubbl. 115,2010)
Inprecedenzaalcoefficientenominaledirischioerastatoattribuito
unvaloresignificativamenteinferiore:
2.8x104 perWLM(=3casisu10.000esposti)
(ICRPPubbl. 65,1993)
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

26/39

Esposizionealgasradon:
studiepidemiologiciresidenziali
Inizialistudiecologici,dicorrelazionegeograficatraconcentrazionemedia
diradonindoor etassidicancroalpolmonealivellodiareedifferenti,che
suggerivanorischiaumentatiditumorepolmonareinrelazionealla
residenzaabitativainareeaelevataconcentrazionediradon
Successivistudicasocontrollo
Popolazionedientrambiisessiepi disomogenearispettoallecoortidi
minatori
Datiraccoltitramiteintervisteaicasieaicontrolli(abbinatiaicasiper
sessoedet),coninformazioniresidenzialidettagliateecorrezionedei
datiinriferimentoalconsumoditabacco,adesposizionilavorativeead
indicatoridistatosocioeconomico
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

27/39

Misurazioniresidenzialidiradonalungotermine(6mesi 1anno)e
stimerestrospettive.Valutazioniteoricheincasodiimpossibilit delle
misurazioni(es.edificidemoliti).Calcolateleconcentrazionimedie
ponderatediradon,confattoridiponderazioneproporzionalial tempodi
permanenzadiciascunindividuoinunadataabitazione.

Consideratoilperiododi3035anniprimadelladiagnosipericasi.Non
considerateleconcentrazionidiradonstimateperi5anniprecedentila
diagnosi(ininfluentiinquantoinferiorialperiodominimostimatodi
latenzaperilcancroalpolmoneassociatoadesposizioniambientali).

Datiespressiinterminidirischiorelativoinfunzionedellaconcentrazione
ambientalemediadelradon(Bq/m3)nelperiodoconsiderato.
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

28/39

Analisiaggregate(pooled)deglistudicasocontrolloresidenzialisulrischiodi
tumorepolmonareperesposizionecumulativaalgasradon
Analisi aggregata

Numero di Numerosit
Numerosit dei casi e dei
studi inclusi
controlli

Rischio relativo (IC


95%) per 100 Bq/m
Bq/m3

Europea
(Darby et al., 2006)
Nord americana
(Krewski et al., 2006)

13

7148 casi,
casi, 14.208 controlli

1.08* (1.03 1.16)

3662 casi,
casi, 4966 controlli

1.10** (0.99 1.26)

Cinese
(Lubin et al., 2004)

1050 casi,
casi, 1995 controlli

1.13 (1.01 1.36)

*Correzione
*Correzione deldato
aggregatoeuropeo
aggregatoeuropeo in
funzionedellavariabilit

funzionedellavariabilit
subaseannua delle
concentrazionidiradon
misurate:

**Peranalisiristrettaai
soggetticonvalutazione
soggetticonvalutazione
dell
dellesposizionepi
esposizionepi accurata
ocheavevanoalmassimo
cambiatounasolavolta
abitazione:

RR=1.16
RR=1.16 (1.05
(1.05 1.31)

RR=1.18
RR=1.18 (1.02
(1.02 1.43)

CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

Mediaponderataperletreanalisi
Mediaponderataperletreanalisi
correttainfunzionedellavariabilit

correttainfunzionedellavariabilit
subaseannuadelleconcentrazioni
diradonmisurate:

RR=1.20per100
Bq/m
/m3
RR=1.20per100Bq

29/39

Rischiorelativo

Mediaponderataperletreanalisi
:
Mediaponderataperletreanalisi:
3
RR=1.10per100
Bq/m
/m
RR=1.10per100Bq

Concentrazionemediadiradoncorretta(Bq
/m3)
Concentrazionemediadiradoncorretta(Bq/m
0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

Rischiorelativo(lineapiena)eintervallidiconfidenzaal95% (lineetratteggiate)perilcancroalpolmone
a seguito di esposizione cumulativa alle concentrazioni medie corrette
corrette di radon indoor indicate. In
3
assenzadiesposizionealradon(0Bq
/m )ilrischiorelativo
assenzadiesposizionealradon(0Bq/m
)ilrischiorelativo postoparia1(lineaorizzontaletratteggiata
fine).Datiottenutidall
fine).Datiottenutidallanalisicombinatadeglistudieuropei(modificatodaDarby
analisicombinatadeglistudieuropei(modificatodaDarby et al.,2006).
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

30/39

Fumatori
(15
(1524sigarette/die
24sigarette/die))

50

Rischiorelativoperil
cancroalpolmonea
seguitodiesposizione
cumulativaalle
concentrazionimedie
correttediradonindoor
correttediradonindoor
indicate,inrelazione
allostatodifumatoreo
exfumatore:dati
ottenutidall
ottenutidallanalisi
combinatadeglistudi
europei(modificatoda
Darby et al.,2006).

Rischiorelativo

40

Exfumatori
(<10anni)

30

20
Exfumatori
(>10anni)

10
Nonfumatori

1
0

200

400

600

800

Concentrazionemediadiradoncorretta(Bq
/m3)
Concentrazionemediadiradoncorretta(Bq/m
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

31/39

RADONEISTOTIPOTUMORALE
Studisuiminatori
Relazionepi
marcataspessoosservatatra
radonecarcinomaapiccolecellule eassociazioniimportanti
Relazionepi
marcataspessoosservatatraradonecarcinomaapiccolecellule
con adenocarcinoma econcarcinomaacellulesquamose.
carcinomaacellulesquamose.
econ

Studiresidenziali:analisiaggregatanordamericana
Totale casi: lladenocarcinoma polmonare il tumore pi
pi rappresentato,
rappresentato, seguito dal carcinoma a
cellule squamose e dal carcinoma a piccole cellule. Il dato coerente con la netta prevalenza
dell
dellistotipo adenocarcinoma per quanto riguarda llepidemiologia del tumore al polmone nel Nord
America.
Interocampione:livellodiesposizionealradonnoncorrelatoadalcun
istotipo.
.
Interocampione:livellodiesposizionealradonnoncorrelatoadalcunistotipo
Sottogruppodicasichenonavevanooavevanocambiatounasolavoltaabitaz
ioneeconstimepi

Sottogruppodicasichenonavevanooavevanocambiatounasolavoltaabitazioneeconstimepi
accuratedell
accuratedellesposizionealradon:livellodiesposizionemaggiormentecorrelatocon
esposizionealradon:livellodiesposizionemaggiormentecorrelatocon
ladenocarcinoma (RR =1.27
;I.C
I.C.95%:1.02
.95%:1.02
1.73per100Bq
/m3).
=1.27;
1.73per100Bq/m

Studiresidenziali:analisiaggregataeuropea
Associazionetraesposizionealradonecarcinomaapiccolecelluledelpolmone
pi
forterispettoaquella
Associazionetraesposizionealradonecarcinomaapiccolecelluledelpolmonepi
tra radon e altri istotipi.
istotipi. Per il carcinoma a piccole cellule stata osservata, sui dati disaggregati per
istotipo tumorale,unarelazionedose
ERR
tumorale,unarelazionedoserispostaconpendenzapi
rispostaconpendenzapi marcatarispettoaldatogenerale:(
marcatarispettoaldatogenerale:(ERR
paria0,23
;I.C.95%:0,13
0,61per100Bq
/m3).Ildato
paria0,23;I.C.95%:0,13
0,61per100Bq/m
).Ildato coerenteconlageneraleprevalenzadiquesto
istotipo perquantoriguardailtumorealpolmoneindottodaesposizioni adagentiesogeni(es.fumodi
tabacco,cancerogenioccupazionaliqualibis
tabacco,cancerogenioccupazionaliqualibisclorometil
clorometiletere etc.).
etc.).
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

32/39

Alcunelimitazionideglistudiresidenziali
Potenzialimisclassificazioni
Potenzialimisclassificazioni dovutea:
Erroridimisura
Datipersirelativiadabitazioniprimaoccupateeinseguitoinaccessibili
Datipersirelativiadabitazioniprimaoccupateeinseguitoinaccessibili
Difficolt
Difficolt avalutareneldettagliola mobilit
mobilit dellepersoneperponderarel
dellepersoneperponderarelesposizione
Variazionispazialinelladistribuzionedelradonall
Variazionispazialinelladistribuzionedelradonallinternodell
internodellabitazione
Errorinell
fumo
Errorinellassegnazionedeisoggettiallediversecategorieperquantoriguardail
assegnazionedeisoggettiallediversecategorieperquantoriguardailfumo
Difficolt
Difficolt a stimareadeguatamenteleesposizionilavorativeadagenticancerogeni
stimareadeguatamenteleesposizionilavorativeadagenticancerogeni
peralcuniPaesipotenzialivariazionisistematichedelleconcentrazionidiradon
peralcuniPaesipotenzialivariazionisistematichedelleconcentrazionidiradon negli
ultimidecenni(installazionediimpiantidicondizionamento,messainattodi
interventi
ultimidecenni(installazionediimpiantidicondizionamento,messainattodiinterventi
disigillaturaperrecuperoenergeticoetc
.)
disigillaturaperrecuperoenergeticoetc.)
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

33/39

Considerazioniinmeritoaglistudiresidenzialisulradon(1)
Ilradonindoor cancerogenoperilpolmone
Glieccessidirischioperunit diesposizione(100Bq/m3)sonoverosimilmente
quelliindicatidallanalisicombinatadeglistudieuropei
Larelazionedoserisposta ditipolineare,cio ilrischioditumorepolmonare
aumentaproporzionalmenteallaumentaredellaconcentrazionediradon
Ilrischioaumentaproporzionalmentealladuratadellesposizione
Laumentodelrischiodicancroavvieneproporzionalmenterispettoalla
frequenzadibasedeitumoripolmonari,mantenendonequindiladistribuzione
peret (rischiobassoprimadei45anni,progressivoaumentoe
raggiungimentodelpiccodiincidenzaattornoa65anni)
Traitumoriindottidalradonsembraprevalereilcarcinomadelpolmonea
piccolecellule
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

34/39

Considerazioniinmeritoaglistudiresidenzialisulradon(2)
Leffettocombinatodellesposizionealradonealfumoditabaccositraducein
uneffettosostanzialmentemoltiplicativosulrischiodicancroalpolmone.
Pergliexfumatoriespostialradonilrischiosiriduceallaumentaredelperiodo
liberodafumo:entit dellariduzioneinversamentecorrelataallivellodi
esposizionealradon.
Leinformazionidesumibilidelleanalisiaggregaterelativeaglistudiresidenziali
suradonecancroalpolmonecostituisconoildatabase pereffettuare,sullabase
dellemappaturedeilivellidiesposizionealradonindooralivelloterritorialee
nazionale,deidatirelativialfumo,deiprofilidemograficiedepidemiologici
dellapopolazioneetc.,stimedirischioediimpattosanitario,diimportanza
crucialeinsanit pubblica,ancheinrelazionealladefinizionedipriorit di
interventoealleffettuazionedivalutazionicheinvestonolambito
delleconomiasanitaria (es.valutazionicosto/efficaciaecosto/utilit).
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

35/39

Principalicausedicancroalpolmone,percentualedicasiattribuibilia
ciascunaenumerodicasistimatoperlItalia
Causa di cancro al
polmone

% di casi
attribuibili

Riferimenti bibliografici

Numero di casi

Fumo di tabacco
(attivo)

80 90

IARC, 1986; IARC, 2004;


Alberg,
Alberg, 2007

26.000 29.000

Fumo di tabacco
(passivo)

1,5 - 2

Forastiere et al., 2002; IARC,


2004

Oltre 500

Radon

5 - 20

BEIR VI, 1999

1.500 5.500

Esposizioni
lavorative

9 - 15

Doll e Peto, 1981; Alberg,


Alberg, 2007

3.000 5.000

Inquinamento
atmosferico

1-2

Doll e Peto, 1981; Alberg,


Alberg, 2007

300 - 600

CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

36/39

Lacunenelleconoscenzeeprospettivediricerca
Nondisponibilistudisulavoratoriespostial
radoninambienticonfinaticonvenzionali,
,
Nondisponibilistudisulavoratoriespostialradoninambienticonfinaticonvenzionali
inparticolarequellichesitrovanoasvolgerelapropria attivit
attivit lavorativainluoghiquali
cantine,depositieingeneralelocaliseminterratiosotterranei
cantine,depositieingeneralelocaliseminterratiosotterranei
Pocoesploratal
Pocoesploratalinterazione traradonefumopassivo;ancoranonindagatal
traradonefumopassivo;ancoranonindagatalinterazione
tral
tralesposizionealradon(residenzialeeinambientidilavoroconfinati)el
esposizionealradon(residenzialeeinambientidilavoroconfinati)elesposizione
occupazionaleadaltricancerogeniperilpolmone
Numerodilavoratori
esposti(aprescinderedal
livellodiesposizione)ai
principaliagenti
cancerogeniperilpolmone
stimatineldatabase
stimatineldatabase
CAREXperl
CAREXperlItalia(Mirabelli
Italia(Mirabelli
eKauppinen
,2005).
eKauppinen,2005).
Unapartenontrascurabile
diquesteesposizioni
interessagliambienti
confinati
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

Agente

Numeroapprossimativodiesposti

Arsenicoecomposti

32.000

Asbesto

76.000

Berillioecomposti

11.000

Cadmioecomposti

44.000

CromoVIecomposti

156.000

Idrocarburipoliciclici
Idrocarburipoliciclici aromatici

121.000

Nickel

97.000

Scarichidiesel

521.000

Silicecristallina

255.000

37/39

Rischiperlasalutediversidaltumorepolmonare
Segnalazionidiunaumentodelrischio
pertumoridiversidaquellodelpolmone
tumoridiversidaquellodelpolmone(es.
(es.
Segnalazionidiunaumentodelrischioper
leucemie,linfomieneoplasiedeltrattodigerente)inrelazione all
allesposizionealgasradon
sonogi
,maprivediconfermeepidemiologiche.
privediconfermeepidemiologiche.
sonogi presentinegliprimistudisuiminatori
presentinegliprimistudisuiminatori,ma
Altreindicazioniprovengonodastudiecologici
edaalcunistudicaso
studicasocontrolloesono
Altreindicazioniprovengonodastudiecologiciedaalcuni
controlloesono
relativeadunaumentodelrischiodileucemiaacuta
,inalcunicasirisultatosignificativo,in
relativeadunaumentodelrischiodileucemiaacuta,inalcunicasirisultatosignificativo,in
adultiebambini correlatoall
indoor.Unarecenterassegnadiquesti
.Unarecenterassegnadiquesti
correlatoallesposizionealradon
esposizionealradonindoor
studi(Tong
studi(Tong et al.,2012)tendeasupportareunadeboleassociazionetraesposizionearadon
al.,2012)tendeasupportareunadeboleassociazionetraesposizionearadon
indooreleucemia,ritenendopernecessarioacquisireulterioridatiepidemiologicie
indooreleucemia,ritenendopernecessarioacquisireulterioridatiepidemiologicie
sperimentali.
Almomentonon
statodimostratounaumentodelrischiopertumori(epi
ingenerale
Almomentonon
statodimostratounaumentodelrischiopertumori(epi
pereffettisullasalute)diversidaltumorepolmonare
aseguitodiesposizionealgasradon,
pereffettisullasalute)diversidaltumorepolmonareaseguitodiesposizionealgasradon,
,consideratoperaltrochestrutturequalilacute(specie
anchesecinonpuessereescluso
anchesecinonpuessereescluso,consideratoperaltrochestrutturequalilacute(specie
nelleareeconspessoresottile)el

epiteliodellevierespiratoriesuperioripresentanolivellidi
nelleareeconspessoresottile)el
esposizioneparagonabiliaquellodellevierespiratoriepi
esposizioneparagonabiliaquellodellevierespiratoriepi profonde.
Inconclusione,larassegnadell
Inconclusione,larassegnadellevidenzaepidemiologicadisponibilenonmostraalcuna
evidenzaepidemiologicadisponibilenonmostraalcuna
evidenzaconsistentediun
evidenzaconsistentediunassociazionetraconcentrazionediradonetumoridiversidal
tumorepolmonare
tumorepolmonare (ICRPPubbl.
(ICRPPubbl. 115,2010).
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

38/39

dottorCarloGrandi
Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni
carlograndi@libero.it

CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
CarloGrandi.Espertoinvalutazionee
gestionedelrischiodaradiazioni

39/39

Giuliano
Sciocchetti
Technoradon srl

Ragusa, 14 settembre 2012

Metodi e tecniche
di monitoraggio
1/38

Misurare il radon

La misura della concentrazione del radon pu essere effettuata con


diversi metodi , tecniche e strumentazione. Ci dipende
essenzialmente dal fatto che al radon associata una serie di
prodotti di decadimento (isotopi del polonio, del piombo e del
bismuto) a loro volta radioattivi.

La loro miscela nota come prodotti dei decadimento a vita media


breve.

Questi radionuclidi emettono particelle alfa, beta e gamma, le quali


consentono lapplicazione di diverse tecniche di rivelazione.

In questo lavoro si considera il problema del monitoraggio negli


edifici per la caratterizzazione del rischio radon degli abitanti.

Infine sono presentati alcuni strumenti per fornire un quadro di


riferimento delle diverse tipologie anche sotto il profilo delle
applicazioni.
2/38

Monitoraggio radon nel suolo

I dati si possono utilizzare per realizzare una mappa del potenziale radon del suolo
La concentrazione del radon nei pori della matrice rocciosa varia con la distanza dalla
superficie del terreno. Dato che il suolo non mai omogeneo il campionamento deve
essere rappresentativo del suolo in esame in un determinato istante o intervallo di tempo.
A causa delle fluttuazioni sono necessari protocolli di misura standardizzati per assicurare
risultati di misura accurati di radon e per garantire la possibilit di un confronto sotto un
profilo spaziale e temporale
Sono stati sviluppati metodi di monitoraggio basati su procedure di campionamento e
della radiazione misurata che si differenziano sia per il tipo di campionamento (attivo o
passivo) sia per la tecnica di misura del campione: istantanea, continua, integrata
passiva.
I campioni sono prelevati attraverso una sonda infissa nel terreno a diverse profondit un
tubo metallico o di plastica con un volume di alcuni cm3 inserito nel terreno ad una
profondit di 75-150 cm.
La sonda ha diverse caratteristiche per il campionamento attivo o passivo.
Nel caso del campionamento di tipo attivo il campione pu essere prelevato con una
siringa e trasferito ad una cella a scintillazione per lanalisi oppure mediante aspirazione
diretta.
Nel caso del campionamento di tipo passivo il trasferimento del gas del suolo nella cella
per avviene per diffusione. La cella pu essere posizionata nel suolo ad una profondit di
75-150cm oppure allesterno alluscita del dispositivo di campionamento.
I tutti i casi si devono usare accorgimenti per la presenza del toron (radon-220) e dei suoi
prodotti di decadimento per evitare una sovrastima.

3/38

Lingresso del radon variabile dato che le


forze di trasporto sono variabili
30

I differenziali di pressione
possono variare
rapidamente
Variazione di temperatura
Variazioni climatiche

20
Rn
pCi/L
pCi/L

1 pCi/litro = 37 Bq/metrocubo

10

0
024487296120
Time(Hours)
4/38

Valutazione della concentrazione del


radon in aria allinterno di un edificio
A causa delle fluttuazioni per avere una stima della concentrazione
media di radon in un edificio necessario fare una misurazione per
una durata sufficientemente lunga, preferibilmente un anno.
l monitoraggio, basato sugli strumenti di misura passivi integratori, pu
prevedere due fasi:
monitoraggio iniziale per stimare la media annuale della
concentrazione del radon nelledificio
monitoraggio addizionale a fini diagnostici e per le azioni di rimedio.

5/38

Variazione della concentrazione di radon (media oraria) durante un tipico ciclo


di monitoraggio diurno infrasettimanale (24 ore).
Edificio sperimentale ENEA-Casaccia
4500

4192

4000 3856

Conc Rn (Bq/m3)

3500
2848

3000

2544
2500

2192

2160
1984
1744
1584

2000
1500

1240

1000
500

652
219

96 56 69 69 67 42 66 156

258

816

948

380

0
hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh hh
8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 1 2 3 4 5 6 7
ore giorno

6/38

Metodi di misura e strumentazione per il


monitoraggio della concentrazione del radon
Metodo di misura

Campionamento attivo

Istantaneo

Cella a scintillazione ZnS


(Ag)

continuo

Camera a ionizzazione

Spettrometria alfa

Cella a scintillazione ZnS


(Ag)

Campionamento passivo
continuo

Camera a ionizzazione

Spettrometria alfa

integrato

SSNTD

elettreti

carboni attivi

Spettrometria gamma

Cella a scintillazione ZnS


(Ag)

Cella a scintillazione ZnS


(Ag)

7/38

Durata del campionamento in relazione


al tipo di monitoraggio

Misurazione

Tipo di campionamento

Durata del campionamento

istantanea

puntuale

Meno di unora

Rappresenta la
concentrazione in un dato
punto in un dato istante

Continua

continuo

Variabile

Variazione della
concentrazione in un dato
punto

Da alcuni giorni a parecchi


mesi

Rappresenta il valore medio


della concentrazione di
radon in una data
postazione

integrata

8/38

Elementi di dosimetria del radon


Il radon si distribuisce uniformemente nellaria di un ambiente confinato, mentre i suoi
prodotti di decadimento si attaccano al particolato presente nellaria (polveri, aerosoli)
oppure si depositano sulle superfici dei muri, dei mobili ecc.
La maggior parte del radon inalato viene espirata prima che decada (solo una piccola
frazione si trasferisce nei polmoni, nel sangue e, quindi, negli altri organi), mentre i
prodotti di decadimento si attaccano alle pareti dellapparato respiratorio dove
irraggiano (tramite le radiazioni alfa) soprattutto le cellule bronchiali.
La dose (e l'equivalente di dose efficace) si calcola mediante coefficienti di conversione
riportati nei rapporti ICRP, NEA UNSCEAR, nelle Direttive Europee e nella legge
241/2000.
Nella raccomandazione della CCE stato proposto un coefficiente di conversione di 1
mSv/a di equivalente di dose efficace per un'esposizione annuale di 20 Bq m-3. Tale
coefficiente utile per le applicazioni pratiche, in particolare perch consente di
effettuare la valutazione delle dosi di esposizione basate sul monitoraggio del gas
radon.

9/38

Metrologia del radon

Concentrazione in aria del radon e dei suoi prodotti di decadimento: Po-218, Pb-214, Bi-214;
Unit di misura Bqm-3.

Esposizione al radon , definita come prodotto della concentrazione del radon in un definito
intervallo di tempo. Unit di misura Bqm-3h.

Energia potenziale alfa


L'energia potenziale alfa (di un atomo della serie di decadimento del radon) l'energia totale
alfa emessa durante il decadimento di questo atomo fino al Pb-210. L'unit di misura il MeV o
il Joule.

Concentrazione dell'energia potenziale alfa (PAEC)


La concentrazione dell'energia potenziale alfa (PAEC) in aria la somma dell'energia potenziale
alfa associata a tutti i prodotti di decadimento del radon presenti nell'unit di volume dell'aria.
L'unit di misura il MeV l-1 o il J m-3.

Esposizione all'energia potenziale alfa


E' l'esposizione di un individuo che inala aria contenente prodotti di decadimento del radon per
un determinato intervallo di tempo. L'unit di misura SI il J h m-3. L'unit storica il WLM.

10/38

Monitoraggio ambientale (o d'area)


e monitoraggio personale
Il monitoraggio ambientale si basa sulla misura di grandezze quali:
1. la concentrazione media del radon in determinati intervalli di tempo
2. la determinazione delle variazioni mediante monitoraggio continuo.
Il monitoraggio dell'esposizione pu essere effettuato mediante
campioni rappresentativi dell'aria inalata: campionatori individuali o
monitori d'area .
Attualmente non sono ancora disponibili dispositivi individuali con
caratteristiche di affidabilit analoghe ai sistemi di monitoraggio
ambientale.
Il monitoraggio personale , in generale, finalizzato alla determinazione
dell'esposizione con la misura dei livelli di radon nellintervallo di tempo.
Sono stati sviluppati monitori personali con applicazioni nelle lavorazioni
minerarie in sotterraneo.

11/38

Metodiche di monitoraggio del radon


La classificazione delle metodiche si basa sui seguenti parametri:
1) modalit di campionamento
2) metodo di analisi dei campioni
3) tecnica di misura
Il campionamento del radon nella cella di misura pu essere di tipo attivo e passivo.
In regime istantaneo :
- a riempimento diretto
- a flusso con pompa di aspirazione
In regime continuo :
- a flusso con pompa di aspirazione
- a diffusione attraverso un filtro o altri tipi di passaggi
In regime integrato :
- per adsorbimento
- a diffusione attraverso un filtro o altri tipi di passaggi
l prelievo dei campioni dovrebbe essere effettuato nelle condizioni di ambiente chiuso.
Le condizioni devono essere caratterizzate da un'elevata stabilit.
Tali condizioni si possono ottenere con porte e finestre chiuse ed impianti di ricambio
dell'aria meccanici disattivati. La durata di queste condizioni dovrebbe essere ben
definita (ad esempio 4 giorni)

Queste condizioni si possono mantenere pi a lungo nella stagione invernale in


questo periodo i livelli di radon indoor sono pi elevati rispetto a quelli riscontrati
nel resto dell'anno

12/38

misure istantanee
misure continue
misure integrate
Misure di radon attive o passive
continue

Misure di radon passive integrate

1. Celle a scintillazione a flusso


2. Camere a ionizzazione ad
impulsi o a corrente
3. Rivelatori a stato solido passivi
o attivi se usano una pompa per
aspirare laria nel volume
sensibile

1.

2.
3.
4.

Canestri di carbone attivo


open face oppure a barriera
di diffusione - misure gamma
Fiale con scintillatore liquido
con conteggio alfa e beta
Elettreti
Rivelatori a tracce

13/38

Camera a ionizzazione
Le particelle emesse dal decadimento del Radon 222 e dei suoi
discendenti, possono essere rivelate in camere a ionizzazione. La
camera a ionizzazione, costituita da un contenitore cilindrico
metallico (catodo) che si trova ad un diverso potenziale rispetto
allelettrodo centrale (anodo), sul quale viene prelevato
il segnale prodotto dal rivelatore

14/38

La cella di Lucas
La tecnica di misura stata sviluppata da Lucas nel 1957 .
Il gas contente il radon viene introdotto in un contenitore di forma
cilindrica le cui pareti sono ricoperte di un sottile strato di ZnS(Ag).
Il contenitore dotato di una finestra di quarzo trasparente ai fotoni
prodotti dallo scintillatore accoppiato otticamente con un
fotomoltiplicatore.

15/38

Cella elettrostatica
La misura della concentrazione del radon pu essere
effettuata tramite la raccolta elettrostatica dei prodotti
di decadimento del radon sul rivelatore.
Questa tecnica consente molte varianti: lelemento
comune una cella nella quale si realizza un campo
elettrostatico che convoglia i radionuclidi nello stato
ionico sul rivelatore.
Lefficienza del dispositivo risente dellumidit dellaria
e , quindi, richiede luso di mezzi di deumidificazione.
Il rivelatore pu essere sia del tipo a stato solido sia
uno strato a scintillazione (Zn)Ag.

16/38

Monitoraggio radon nel terreno


Misure effettuate con lo spettrometro alfa
portatileDurridge RAD7

Rivela le dei figli


del Rn (e del Th)

17/38

Camera a ionizzazione Alphaguard

tipo di rivelatore : Camera a ionizzazione associata a spettrometro alfa tridimensionale ed


analizzatore DSP (Digital Signal Processing) per il riconoscimento della forma specifica
degli impulsi dovuti al radon.
linsieme delle caratteristiche assicura al rivelatore una sensibilit molto elevata ed un
fondo intrinseco molto basso (minore di 1Bq/m3).
Intervallo di misura: da 2 Bq/m3 a 2.000.000 Bq/m3.
modo di campionamento: per diffusione gassosa naturale oppure a flusso mediante
pompa a portata variabile .
risposta rapida: le prime misure attendibili si ottengono gi entro 20 minuti
dallaccensione nel modo di funzionamento a diffusione; entro 10 minuti in quello a flusso.

impiego universale, per differenti applicazioni di monitoraggio: Rn-222; Rn-220 (Toron);


Progenie del radon; radon nei terreni-acque-materiali da costruzione.

sensori interni di umidit relativa, temperatura, pressione atmosferica; sensori esterni


per velocit del vento, differenziale di pressione, CO2, geofoni;
trasmissione dati a distanza mediante modem telefonico o radio

18/38

Monitoraggio radon integrato a lungo termine:


rivelatori alfa a tracce

I monitori a tracce alfa (denominati-anche se impropriamente-dosimetri radon) sono


dispositivi di misura a lungo termine di tipo passivo.

Il rivelatore posto all'interno di una cella permeabile al radon, munita di un filtro o


di una membrana a diffusione o un dispositivo a permeabilit differenziale, per
impedire l'ingresso dei prodotti di decadimento.

Questi rivelatori sono costituiti da fogli di plastica sensibili alle radiazioni alfa ed
insensibili ad altri tipi di radiazioni (tra i pi usati: il CR-39, i policarbonati, il nitrato di
cellulosa-Kodak LR 115).

I rivelatori registrano le tracce prodotte dalla particelle alfa emesse dal radon e dagli
isotopi Po-218 e 214. Le particelle alfa che colpiscono il materiale causano un
danno ai legami chimici (tracce), il quale viene evidenziato mediante un trattamento
chimico e/o elettrochimico.

I processi chimici ed elettrochimici amplificano il danno fino a renderlo misurabile


con diverse tecniche: analizzatore dimmagine, microscopio ottico, lettore di
microfiches, contatore a scintille.

19/38

Caratterizzazione dei rivelatori CR-39


Caratterizzazionedellarispostadeirivelatoripassivi:
Sovrapposizionedelletracceadelevateconcentrazionidiradon
Rispostanonlineare(relazionequadraticadensit tracce esposizione)
EsposizionicertificateinCameraRadonpressoINMRIENEA

20/38

Caratterizzazione dei rivelatori CR-39


Caratterizzazionedellarispostadeirivelatoripassivi:
Sovrapposizionedelletracceadelevateconcentrazionidiradon
Rispostanonlineare(relazionequadraticadensit tracce esposizione)
EsposizionicertificateinCameraRadonpressoINMRIENEA

Relazione
lineare

Relazione
quadratica

21/38

Analizzatore di tracce automatico enea_inmri

22/38

Dosimetro Radon a Pistone


APREM - Alpha Piston Exposure Meter

Questo dispositivo stato sviluppato e brevettato dallENEA.


Le caratteristiche uniche dello strumento consentono sia la funzione
interruttore sia il campionamento rapido, due funzioni integrate
indispensabili per laddizione di esposizioni sequenziali.
Questa operazione rende possibile sia il monitoraggio diretto
personale dellesposizione sia quello indiretto basato sul
monitoraggio ambientale individuale, attivando la misurazione solo
durante la presenza degli addetti durante le attivit lavorative.
Questa possibilit particolarmente utile ai fini degli adempimenti
previsti dallArt. 10-ter del D. Lgs. 241/2000, per le misurazioni
radiometriche necessarie per la valutazione dellesposizione dei
lavoratori.

23/38

Effetto stelo cavo di APREM sul transito del toron

Effettostelocavo
Iltoron
Iltoron hauntempodidimezzamentoparia54,5s
eduncamminodidiffusioneinariapariacirca1,25
cm.
Lostelocavofungedaprecamera
Lostelocavofungedaprecamera didecadimento
cheriducelaconcentrazionedeltoron
cheriducelaconcentrazionedeltoron aldisottodi
unasogliarivelabile.

Uncamminomaggioredialmenoduelunghezzedi
diffusioneimpediscealgasdientrareall
diffusioneimpediscealgasdientrareallinterno
dellacelladimisura

24/38

Pistonestelocavo

Sedi dei
rivelatori nel
dosimetro
radon APREM

25/38

APREM con il dispositivo start&stop

26/38

Sistema a doppia cella per la misurazione del


toron con il sistema APREM

27/38

dosimetro elettrete
Lelettrete unmaterialedielettricocon
polarizzazioneelettrostaticapermanente
( lanalogodiunmagnetepermanente).
Laionizzazionedovutaalgasradonvaa
diminuirelacaricadisuperficiedellelettrete;
questariduzione funzionedellaionizzazione
e,quindi,dellaconcentrazionedigasradon
duranteunospecificoperiodo.
Glielettreti vengonoutilizzatipertempidi
misurachevarianodapochigiorniadalcuni.
mesi

28/38

dosimetro Algade

29/38

dosimetro Landauer

30/38

Radosys NanoReader

31/38

Il problema del toron


Element &Mass Number

Atomic
Number

Emitted Radiation
Half Life

Thorium 232

90

4.5 billion yrs

Radium 224

88

3.62 days

Thoron/Radon

86

55.6 seconds

Polonium 216

84

0.15 seconds

Lead 212

82

10.6 hours

Bismuth 212

83

60.6 minutes

Polonium 212

84

300 nano seconds

Lead 208

82

32/38

stable

Misura passiva integrata del toron

Schematic construction of the


new passive 222Rn and 220Rn monitor

Publication:
Zhuo, W., Tokonami, S., Yonehara, H. and Yamada, Y.: Rev.
Sci. Instrum. 73, 2877-2881, 2002

33/38

Sistema metrologico radon


dellENEA-INMRI
Sorgente di riferimento di Ra-226
(sorgente liquida)
Sistema di misura di riferimento per il Ra-226
(camera a ionizzazione + riv. HPGe)

Sorgenti campione di Ra-226


(in matrici di carbone)

Sorgenti campione di Ra-226


(sorgenti liquide)

Sorgenti campione di Rn-222


(in matrici acquose)

Sistema di misura di rif. per il Rn-222


(circuito di estrazione e cella elettrostatica)
Sistema di misura di trasf. per il Rn-222
(rivelatore a pozzetto a NaI)
Sorgenti campione di Rn-222
(sorgenti gassose)

34/38

Atmosfere campione
di Rn-222
(sorgenti gassose in aria )

Camera Radon di Riferimento: il sistema di ricerca e di taratura


sviluppato presso lENEA- INMRI del C.R. Casaccia di Roma.
Limpianto, con un volume utile di mille litri, ha caratteristiche uniche che consentono il
controllo del microclima con una tecnologia innovativa. Limpianto si trova presso lIstituto
Nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti ENEA-INMRI che assicura un
servizio di taratura di varie tipologie di strumentazione di misura del radon

35/38

Legislazione in materia di Radon


La Comunit Europea infatti, con la Raccomandazione n. 143 del 21 febbraio 1990 ha stabilito criteri per la
protezione del pubblico contro l'esposizione indoor al radon
Il Decreto Legislativo n. 241 del 26 maggio 2000 (D.Lgs 241/00) ha stabilito le norme per il controllo del radon
negli ambienti di lavoro interrati o seminterrati ed in superficie. Il decreto non riguarda invece gli ambienti
domestici. Il decreto individua negli esercenti delle attivit i responsabili degli adempimenti
(essenzialmente la determinazioni delle concentrazioni del gas radon in aria negli ambienti di lavoro).
Gli ambienti interessati al monitoraggio, ai fini della normativa citata, si possono classificare nelle seguenti due
categorie:

tutti gli ambienti di lavoro sotterranei e seminterrati;

gli ambienti di lavoro in superficie situati nelle aree a rischio, individuate entro 5 anni dalla pubblicazione
del decreto citato, dalle Regioni e Province autonome.

Livello dazione fissato dal decreto: concentrazione di radon in aria massima pari a 500 Bq/m3 (intesa
come media annuale).

Su scala nazionale, si osserva che studi effettuati negli anni scorsi hanno evidenziato una mappa a pelle di
leopardo. Situazioni di interesse sono state riportate, tra laltro, per Lazio, Campania, Piemonte, Lombardia
e Sardegna.

Definizione di luoghi di lavoro: devono intendersi quei luoghi destinati a contenere posti di lavoro, ubicati
allinterno dellazienda ovvero dellunit produttiva, nonch ogni altro luogo nellarea della medesima
azienda ovvero unit produttiva comunque accessibile per il lavoro (art. 30 del DLgs 626/94: luogo
destinato a contenere posti di lavoro, ubicati allinterno dellazienda ovvero dellunit produttiva, nonch
ogni altro luogo nellarea della medesima azienda ovvero unit produttiva comunque accessibile per il
lavoro).

36/38

Organismi di misura
Art. 10ter,comma4:
Per le misurazioni previste dai commi 1 e 2 (Radon), lesercente si avvale di
organismi riconosciuti ai sensi dell art. 107 comma 3 o, nelle more dei
riconoscimenti,diorganismiidoneamenteattrezzati.

Lart.107comma3specificache:
Gliorganismidimisuradevonoesserericonosciutiidoneidaistitutiabilitati
UndecretodelMinisterodelLavorodiscipliner le modalit per labilitazione
degliistitutialriconoscimentodegliorganismidimisura
Ildecretonon statoancoraemanatopercilemisurepossonoessere
effettuatedaorganismiidoneamenteattrezzati

37/38

dottor Giuliano Sciocchetti


Technoradon srl
g.sciocchetti@technoradon.it

38/38

Antonio Conti
Fisico
Dirigente Resp. U.O.
Agenti Fisici
Direzione Generale
ARPA Sicilia

Ragusa, 14 settembre 2012

La Rete di
monitoraggio
regionale della
radioattivit in
Sicilia: Piano
Radon in Sicilia
Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

1/27

Il progetto della rete di monitoraggio


09 agosto 2002: Accordo di Programma (POR- 2000-2006)
21 dicembre 2004: Estensione delle attivit di progettazione di
competenza dellARPA Sicilia al monitoraggio della radioattivit
ambientale (sottoazione a.4.6. )
Aprile 2005: presentato allAssessorato Territorio e ambiente della
Regione Siciliana il Progetto della rete regionale di monitoraggio della
radioattivit ambientale.

02 novembre 2005: con Decreto, n.913 del 02.11.05, del Direttore


Generale del Dipartimento Territorio e Ambiente della Regione
Siciliana, viene impegnata la somma di 820.000,00
Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

2/27

il Radon
Il fenomeno della radioattivit
Trasformazione spontanea di un elemento in un altro, con emissione (*)di particelle materiali o di
radiazione elettromagnetica ad alta frequenza (1021 1024 Hz)
Radioattivit artificiale:
Produzione di radioisotopi
Esperimenti nucleari
(*)1 Bq = 1 disintegrazione al secondo

CARATTERISTICHE

GASSOSO

INCOLORE
INODORE

PRESENTE IN
AMBIENTI CHIUSI,
NELLE ACQUE E NEI
SUOLI

FACILMENTEINALABILE
NONINDIVIDUABILECONI
NOSTRISENSI

EFFETTI SULLA
SALUTE
Cancro al polmone

Antonio Conti
ARPA SICILIA

3/27

Direzione Generale

il Radon

Radioattivit naturale
RADIONUCLIDI
COSMOGENICI

RADIONUCLIDI
PRIMORDIALI

INTERAZIONE
RAGGI COSMICI ATMOSFERA

RESIDUO DELLA RADIOATTIVITA


ORIGINARIA DELLA CROSTA
TERRESTRE

3H
7Be
14C
22Na

T1/2
12 anni
0,15 anni
5730 anni
2,6 anni

T1/2 dellordine delle


ere geologiche.
- 40-K
- Serie dellUranio
- Serie dellAttinio
- Serie del Torio

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

4/27

il Radon

Interna
8.6%

Gamma
17.1%
Radon
48.3%

Cosmica
14.5%

Medica
11.2%

Scarichi
< 0.1%
Occupazionale
< 0.1%
Fallout
0.3%Prodotti
< 0.1%

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

5/27

il Radon
Il radon e i suoi effetti sulla salute sono oggetto di grande attenzione da parte
degli Organismi Internazionali (Organizzazione Mondiale della Sanit)

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

6/27

il Radon
e da parte del Ministero della Salute -Centro per la prevenzione e il controllo delle
malattie- che hanno dato origine al:
Piano Nazionale Radon per la riduzione del rischio di tumore polmonare in Italia

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

7/27

il Radon
Piano Nazionale Radon per la riduzione del rischio di tumore polmonare in Italia

A titolo di riferimento e confronto, si consideri che per i campi elettromagnetici- la valutazione dello
IARC la seguente:
- I campi magnetici a bassissima frequenza e i campi elettromagnetici ad alta frequenza sono
possibili cancerogeni per lessere umano (Gruppo 2B);
- i campi elettrici e magnetici statici e i campi elettrici a bassissima frequenza sono non
classificabili (Gruppo 3) rispetto alla loro cancerogenicit sugli esseri umani
Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

8/27

il Radon
Classificazione di
cancerogenicit
IARC (OMS)
La classificazione di un agente (o di una miscela di agenti, o di una situazione
espositiva) determinata dal grado di evidenza di cancerogenicit risultante
principalmente da studi su esseri umani e su animali da laboratorio:
Gruppo 1

Cancerogeno accertato per gli umani (95 su 900) (agg. ottobre 2005)
(evidenza sufficiente negli umani)

Gruppo 2A Probabile cancerogeno per gli umani (66)


(evidenza limitata negli umani ed evidenza sufficiente negli animali)
Gruppo 2B Possibile cancerogeno per gli umani (241)
(evidenza limitata negli umani ed evidenza non sufficiente negli animali
oppure evidenza inadeguata negli umani e sufficiente negli animali)
Gruppo 3

Non classificabile per la sua cancerogenicit per gli umani (497)


(evidenza inadeguata negli umani ed evidenza limitata o inadeguata
negli animali)

Gruppo 4

Lagente probabilmente non cancerogeno per gli umani (1)


Antonio Conti
ARPA SICILIA

9/27

Direzione Generale

normativa
LA NORMATIVA NAZIONALE
D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 230
Attuazione delle direttive Euratom 0/836, 84/467, 84/466, 89/618, 90/64, 92/3
in materia di radiazioni ionizzanti.
Tale Decreto stato, in seguito, integrato dai segg.:
D.Lgs. 26 maggio 2000, n. 241
Attuazione della direttiva 96/29/EURATOM in materia di protezione sanitaria
della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni
ionizzanti
D.Lgs 9 maggio 2001, n. 257
Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 maggio 2000,
n. 241, recante attuazione della direttiva 96/29/Euratom in materia di
protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi
derivanti dalle radiazioni ionizzanti.
Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

10/27

normativa
D.Lgs.241/00 (integrazione e modifica del D.Lgs.230/95)
Per la prima volta introdotta la problematica di esposizione alle radiazioni di origine
naturale.
(Attivit svolte in tunnel, grotte, e tutti i luoghi dove possibile esposizione a radiazioni
gamma e al Radon; attivit su aerei e depositi di stoccaggio).
OBBLIGHI di misurazioni concentrazioni di Radon in ambienti di lavoro (limite
500Bq/m^3, oltre in quale avviare azioni di verifica controllo ed, eventualmente di rimedio)
Per gli ambienti residenziali e le acque destinate ad uso potabile esistono
raccomandazioni della Comunita' Europea: rispettivamente la 143/90 e la 928/2001
La conferenza Stato Regioni ha redatto inoltre un documento che auspica tra l'altro il
controllo del Radon denominato: Linee guida per la tutela e la promozione della salute
negli ambienti confinati
Raccomandazione Euratom n. 143/90 della Commissione
del 21 febbraio 1990 sulla tutela della popolazione contro l'esposizione al radon in
ambienti chiusi (in Gazz. Uff. CEE, 27 marzo, L 80)
(Livello di progettazione . . . pari a 200 Bq/m^3)
Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

11/27

dotazione tecnica di ARPA Sicilia


arredi tecnici

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

12/27

dotazione tecnica di ARPA Sicilia


bagno chimico per CR-39

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

13/27

dotazione tecnica di ARPA Sicilia


sistema di lettura automatica
CR-39 (concentrazione radon)

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

14/27

Attivit svolta
campagne di misura
Concentrazione di radon in aria:
I. Campagna Nazionale (1997/1998) (n. posizionamenti c.a. 330)
II. Campagna di misure a Trapani (1997/1998) (n. 25 siti)
III. Misure nelle scuole (v. figura sottostante):
(febbraio 2003) n. 2 scuole a Misilmeri (PA): attivit svolta con dosimetro attivo
(PRASSI). Valori riscontrati < MCR (MCR = 10 Bq/mc)

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

15/27

Attivit svolta
IV. giugno novembre 2003: Misure in ambienti di lavoro di tipo ospedaliero
(n. 5 presidi ambulatoriali/ospedalieri), su richiesta della Direzione Sanitaria della
Azienda USL 6 di Palermo (v. figura sottostante)

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

16/27

Attivit svolta
Concentrazione radon in acqua: 2003- partecipazione allinterconfronto
promosso da ENEA-AIRP.
2006; 2007: Misure di concentrazione di radon in ambienti ipogei di aree
naturali protette (obiettivi assegnati da Assessorato Territorio e
Ambiente). Per loccasione stata sviluppata una collaborazione con la
Provincia Regionale di Ragusa che in corso di attivit.
Attivit con il Gruppo di Lavoro Nazionale "Indagini territoriali sulla
distribuzione della concentrazione di radon negli edifici (Gruppo misto
ARPA, ISS, ISPRA)
Avvio programmazione attivit di mappatura radon (individuazioneradon
prone areas in Sicilia) in accordo alle indicazioni del PNR: acquisizione
strumentazione; studio distribuzione georeferenziata dei dosimetri.
Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

17/27

Attivit svolta
ARPA Sicilia - distribuzione punti di rilevazione per misure di RADON in ambienti ipogei

Conza

Carburangeli

Provincia di Ragusa:
1)grotta dei funghi (n. 2 postazioni)
2) zona Kroma via DAnnunzio
3) zona IBLA

S. Ninfa

S. Angelo Muxaro

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

18/27

2008: misure preliminari propedeutiche alla realizzazione della prima


mappatura completa regionale.
ARPA Sicilia - distribuzione dosimetri CR-39 per misure di RADON - 2008

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

19/27

2008: Progetto Pilota Provincia Regionale di Ragusa

Schema di massima dei


posizionamenti:
1 semestre (novembre
2009 maggio 2010):
485 dosimetri
2 semestre (maggio
2010 dicembre 2011):
485 dosimetri
Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

20/27

Attivit svolta
2008: misure preliminari propedeutiche alla realizzazione della prima mappatura
completa regionale.
Complessivamente posizionati dosimetri per le misure di concentrazione di
radon in circa 140 siti (circa 80 siti del DAP di Catania e circa 70 siti del DAP di
Palermo).
Distribuzione in frequenza delle concentrazioni di radon misurate
dal Dipartimento ARPA di CATANIA
70

50
(%)

osservazioni effettuate

60

40
30
20

950

850

750

650

550

450

350

250

150

50

10

Classi (Bq/m^3)

Antonio Conti
ARPA SICILIA

21/27

Direzione Generale

Attivit svolta
160

700000

140

600000

120

500000

100
400000
80
300000

n.punti
n.abitanti

60
200000

40

100000

20
0

0
AG

CL

CT

EN

ME

PA

RG

SR

TP

StimadistribuzionenumerodipuntidimisuraperlindaginesulleconcentrazionidiradoninSicilia.
Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

22/27

Attivit da svolgere

scelta punti

individuazione dettagliata punti

contatti con gli Enti locali

pubblicazione informativa al pubblico

avvio contatti con i punti di misura

distribuzione elenco dei punti agli operatori di distribuzione

pianificazione calendario di distribuzione/ritiro

inizio operazioni di distribuzione

verifica e controllo delle operazioni di distribuzione

10 chiusura operazioni di distribuzione


11 Avvio operazioni di raccolta
12 monitoraggio operazioni di raccolta con convergenza ai punti di analisi
13 avvio operazioni di analisi
14 restituzione risultati
15 analisi dei risultati
16 stesura relazione di presentazione
17 pianificazione programma di presentazione
18 presentazione dei risultati

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

23/27

Attivit da svolgere
pianificazione e organizzazione dellindagine

Soggetto
attuatore

REGIONE
SICILIANA
+ ARPA
SICILIA:

Attivit da svolgere
1) convocazione rappresentanti Province;
2) spiegazione piano di monitoraggio;
3) distribuzione software alle Province;
4) richiesta supporto per il contatto con i
Comuni;
5) distribuzione programma estrazione casuale
anagrafe famiglie;
6) invio lettere ai Comuni;
7) analisi dei dati.

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

24/27

Attivit da svolgere

PROVINCE:

ARPA
Sicilia:

1) contatto con i referenti dei Comuni per il


piano di monitoraggio;
2) distribuzione software ricevuto ai referenti
dei Comuni;
3) estrazione famiglie dalle anagrafi;
4) accertamento accoglienza dosimetri da parte
delle famiglie estratte;
5) comunicazione alla Regione e ad ARPA dei
nominativi estratti;
6) collocazione dosimetri e compilazione del
questionario.
7) dopo 6 mesi recupero del dosimetro e
restituzione dello stesso e del
questionario compilato ad ARPA Sicilia.
1) distribuzione software per estrazione casuale gruppi
familiari;
2) predisposizione e distribuzione foglietti illustrativi;
3) formazione del personale referente individuato
dalle Province e dai Comuni;
4) distribuzione dei dosimetri alle Province, tramite i
Dipartimenti Provinciali.
5) analisi dei dosimetri;
Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

25/27

Sviluppo database per raccolta dati,


con sistema di georiferimento
semiautomatico
(rif.: http://www.arpa.sicilia.it/context.jsp?ID_LINK=634&page=2&area=5)

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

26/27

Antonio Conti
Fisico
Dirigente Resp. U.O. Agenti Fisici
Direzione Generale ARPA Sicilia

a.conti@arpa.sicilia.it

Antonio Conti
ARPA SICILIA

Direzione Generale

27/27

PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA
10 SettoreGeologiaeGeognostica
RosarioMINEO

Ragusa, 14 settembre 2012


MisurediradonindoornegliIblei
MisurediradonindoornegliIblei

STRUTTURATERRITORIALEDIRAGUSA
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
SilviaTORMENE

Monitoraggiodiradoninalcune
scuoledelComunediRagusa
1/40

PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA
10 SettoreGeologiaeGeognostica
RosarioMINEO

MisurediradonindoornegliIblei

2/40

INTRODUZIONE

Sono mostrate varie campagne di misura di radon indoor eseguite negli anni dal Settore Geologia della
Provincia Regionale di Ragusa, realizzate con rivelatori passivi (canestri di carbone, dosimetri CR39) e attivi
(AlphaGUARD, MR1) con la collaborazione del CUTGANA dellUniversit di Catania e dellARPA regionale
e provinciale di Ragusa.
Notevole stata la variabilit spaziale e temporale della concentrazione di radon.
Le concentrazioni di radon insoil registrate dalle stazioni della Rete Radon hanno mostrato come terreni
poco distanti con litologia simile si comportano in maniera diversa: a Ragusa e Scicli i valori diminuiscono
nei mesi caldi, mentre a Modica avviene il contrario. Misure fatte lungo una linea di faglia, zona epicentrale
di un evento sismico di magnitudo 3.9, hanno mostrato valori anche fino a 100 kBq/m3 (il radon insoil ha
concentrazioni molto superiori rispetto al radon indoor). Altre misure (con valori in media inferiori rispetto ai
precedenti) sono state realizzate posizionando dei rivelatori in 4 fori profondi 1 m e rivestiti con un tubo
forato per permettere al radon di penetrare dal terreno circostante.
Misure di radon indoor negli ipogei mostrano una variabilit legata a differenti condizioni di ventilazione,
fessurazione, apporto: da 200-400 Bq/m3 massimi dellipogeo 1 a 14-16 kBq/m3 nellipogeo 3, dove si
evidenziano ciclicit settimanali e giornaliere con tre massimi giornalieri poco dopo le immissioni in rete
dellacqua contenuta nelle vasche.
Misure eseguite in varie abitazioni ed uffici hanno confermato la variabilit dei valori.
Unabitazione (la n.4) ha mostrato valori di radon indoor molto alti a causa anche della vicinanza di una
faglia.
La collaborazione con ARPA ha portato pure alla realizzazione di un progetto pilota di rilevamento del radon
in 485 abitazioni estratte casualmente, che vede la provincia di Ragusa come la prima provincia siciliana a
realizzare tali misure in attuazione a quanto previsto del Piano Nazionale Radon.
3/40

INTERESSEDELSETTOREGEOLOGIASULPROBLEMARADON

1999:studiosullasismicit iblea avviatodallAssessoratoTerritorio,


AmbienteeProtezioneCiviledellaProvinciaRegionalediRagusa
2000:nascitadellaReteSismometrica Provinciale
2003:nascitadellaReteRilevamentoEmissioniGasRadon
20002012:collaborazioneconilCentroUniversitarioperlaTutelae la
GestionedegliAmbientiNaturaliedegliAgroecosistemi (CUTGANA)
dellUniversit diCatania perlagestionescientificadelleReti
(correlazioneconsismicit)
2007:collaborazioneconARPASicilia (prevenzionedelrischioradon,
misureinipogei,misureindoor)
2009:Progettopilotadirilevamentodellaconcentrazionedelradonnelle
abitazionidellaprovinciadiRagusa(PianoNazionaleRadon)
RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

4/40

MISUREDICONCENTRAZIONEDIRADON

Levariecampagnedimisurehanno:
coinvoltodifferentiobiettivi (ambitogeofisico,aspetto
protezionistico)
interessatodifferentimatrici (suolo,aria,acqua)
adoperatodifferentimetodologie (canestridicarbone,
dosimetriCR39,rivelatoriattivi)
evidenziatonotevolevariabilit spaziale
evidenziatonotevolevariabilit temporale

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

5/40

METODOLOGIEDIMISURAADOPERATE

canestrodicarbone
(Universit
(Universit diCatania)

dosimetroCR
dosimetroCR39
(ARPACatania)

rivelatoreacameradiionizzazione
AlphaGUARD PQ2000PRO
(SettoreGeologia)

rivelatoreacelladiscintillazione
Tesys MR1
MR1PLUS
(SettoreGeologia)

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

6/40

RETIDIRILEVAMENTOSISMICOERADON

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

7/40

MONITORAGGIORADONINSOIL
MONITORAGGIORADONINSOIL RAGUSA

Sito:RAGUSA
Tipologia:INSOIL
Strumento:AlphaGUARD
Aspirazione:0.5l/min
Valoremedio:14.0kBq/m3

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

8/40

MONITORAGGIORADONINSOIL
MONITORAGGIORADONINSOIL SCICLI

Sito:SCICLI
Tipologia:INSOIL
Strumento:AlphaGUARD
Aspirazione:0.5l/min
Valoremedio:24.1kBq/m3

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

9/40

MONITORAGGIORADONINSOIL
MONITORAGGIORADONINSOIL MODICA

Sito:MODICA
Tipologia:INSOIL
Strumento:AlphaGUARD
Aspirazione:0.5l/min
Valoremedio:19.4kBq/m3

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

10/40

MISURELUNGOFAGLIE
MISURELUNGOFAGLIE C.DA MALTEMPO,RAGUSA
Sito:C.DA MALTEMPO
Data:maggio2005
Tipologia:INSOIL
Strumento:AlphaGUARD
Durata:4050minuti
Unit:kBq/m3
Incertezza:1015%

6.4

73.7
4.3

42.5
100.0

72.3
RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

11/40

MISUREINFORO
Sito:RAGUSA
Data:aprile2004
Strumento:Canestridicarbone
Durata:48ore
Unit:Bq/m3
Incertezza:1720%
variabilit temporale

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

Livello

Misura1

Misura2

Misura3

Misura4

S1_SUP

1025

1487

1464

2922

S1_INF

905

1119

1298

2060

S2_SUP

3878

2256

2040

5264

S2_INF

4103

1858

2632

4565

S3_SUP

8342

2425

6175

2827

S3_INF

7680

1499

4456

5070

S4_SUP

1041

2649

4993

2496

S4_INF

1047

3865

5150

1935

12/40

MISUREINIPOGEO
MISUREINIPOGEO IPOGEO1
IPOGEO1 GROTTADEIFUNGHI
Sito:RAGUSA
Data:novembre2006
Strumento:AlphaGUARD
Durata:15giorni 12giorni
ValoremedioP1:39Bq/m3
ValoremedioP2:66Bq/m3

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

P1
P2

13/40

MISUREINIPOGEO
MISUREINIPOGEO IPOGEO2
IPOGEO2 GROTTAHOTELKROMA
Sito:RAGUSA Data:agosto2008 Strumento:AlphaGUARD Durata:18giorni
Valoremedio:470Bq/m3

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

14/40

MISUREINIPOGEO
MISUREINIPOGEO IPOGEO3
IPOGEO3 SERBATOIOIDRICO
Durata:34giorni
Valoremedio:7.0kBq/m3

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

15/40

MISUREINIPOGEO
MISUREINIPOGEO IPOGEO3
IPOGEO3 SERBATOIOIDRICO
Dettaglio:5giorni
Losvuotamentodellevaschecorrispondeaiminimidiconcentrazione

svuotamentovasche

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

16/40

MISUREINDOOR
MISUREINDOOR ABITAZIONE1
ABITAZIONE1 ZONACENTRO,RAGUSA
Sito:RAGUSA
Tipologia:INDOOR
Strumento:AlphaGUARD
Durata:5giorni
Locale:Garage
Valoremedio:375Bq/m3

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

17/40

MISUREINDOOR
MISUREINDOOR ABITAZIONE2
ABITAZIONE2 SCICLI(RG)
Sito:SCICLI
Tipologia:INDOOR
Strumento:AlphaGUARD
Durata:27giorni
Locale:Camerapianoterra
Valoremedio:52Bq/m3

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

18/40

MISUREINDOOR
MISUREINDOOR ABITAZIONE3
ABITAZIONE3 C.DA PIANETTI,RAGUSA
Sito:RAGUSA
Tipologia:INDOOR
Strumento:AlphaGUARD
Durata:2giorni
Locale:Garage
Valoremedio:297Bq/m3

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

19/40

MISUREINDOOR
MISUREINDOOR ABITAZIONE4
ABITAZIONE4 C.DA PIANETTI,RAGUSA

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

20/40

MISUREINDOOR
MISUREINDOOR UFFICIO,PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA
Durata:24giorni
Locale:Ufficiopianoterra
Valoremedio:247Bq/m3
aperturaportefinestre

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

21/40

MISUREINDOOR
MISUREINDOOR BAGNO,PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA
Durata:6giorni
Locale:Bagnopianoterra
Valoremedio:1320Bq/m3
aperturaportafinestra

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

22/40

PIANONAZIONALERADON
PIANONAZIONALERADON CARATTERISTICHEDELMONITORAGGIO

Progettopilotaperilrilevamentodellapresenza
delradonnelleabitazionidelterritorio
provinciale
circa485abitazionicoinvolte,estratte
casualmente
2semestridimisura
1 semestre(novembre2009 maggio2010)
2 semestre(maggio2010 dicembre2011)

difficolt operative
diffidenzadapartedellapopolazione
rispettodellatempisticadiconsegnaeritirodosimetri
RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

23/40

PIANONAZIONALERADON
PIANONAZIONALERADON CARATTERISTICHEDELMONITORAGGIO

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

24/40

PIANONAZIONALERADON
PIANONAZIONALERADON DISTRIBUZIONEDOSIMETRIARAGUSA

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

25/40

PIANONAZIONALERADON
PIANONAZIONALERADON DISTRIBUZIONEVALORINEL2010
Distribuzioneinfrequenzadelleconcentrazionidiradon
RAGUSA

Distribuzioneinfrequenzadelleconcentrazionidiradon
SCICLI

Distribuzioneinfrequenzadelleconcentrazionidiradon
CHIARAMONTEGULFI

Distribuzioneinfrequenzadelleconcentrazionidiradon
MONTEROSSOALMO

RosarioMINEO
10 SettoreGeologiaeGeognostica
PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA

26/40

STRUTTURATERRITORIALEDIRAGUSA
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
SilviaTORMENE

Monitoraggiodiradoninalcune
scuoledelComunediRagusa

27/40

Introduzione
La Struttura Territoriale dellARPA di Ragusa ha effettuato misure di radon indoor in tre scuole superiori di
Ragusa. Per ogni scuola sono stati scelti i luoghi a maggior rischio di presenza di radon ed stata
condotta una campagna di misura dalla durata di circa una settimana per ogni luogo selezionato.
Non trovandosi locali sotterranei sono stati monitorati locali a piano terra. Allinterno di tali edifici
scolastici, tutte le aule e gli uffici presentano le stesse caratteristiche costruttive: sono infatti edifici coevi
realizzati con la stessa tecnica costruttiva e quindi con materiali da costruzione aventi le stesse
caratteristiche; inoltre questi edifici non hanno locali sotterranei poich tutte le strutture sono state
costruite a partire dal piano campagna.
Vista quindi la similitudine di tutte le aule dal punto di vista costruttivo e altimetrico, il monitoraggio stato
condotto scegliendo locali come segreterie, aule professori, biblioteche. Le misure sono state condotte
utilizzando un apparecchio portatile per il monitoraggio in continuo del radon (AlphaGUARD), dotato di
camera di ionizzazione ad impulsi associata a spettrometro alfa ed analizzatore Digital Signal Processing,
che registra anche i parametri climatici (umidit relativa, pressione atmosferica, temperatura).
Si lavorato in modalit flusso scegliendo una portata di 0.5 l/min.
Nelle scuole, se la concentrazione di radon supera il livello di azione di 500 Bq/m3 (D.Lgs. 241/00),
necessario procedere alla riduzione della concentrazione. Nel caso invece che la concentrazione di radon
sia compresa tra l80 ed il 100% del livello dazione (cio tra 400 e 500 Bq/m3), necessario ripetere la
misura nellanno successivo (per tenere conto della variabilit annua e dellincertezza sul risultato della
misura).
Le scuole monitorate non hanno evidenziato superamenti del livello di azione.
28/40

LICEOSCIENTIFICOE.Fermi

SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

29/40

AulaProfessoriSuccursale(1)

Andamentotemporaledella
concentrazionediRadonallinternodellocale
esaminato
Iniziomonitoraggio:9/05/2012ore10:30
Finemonitoraggio:14/05/2012ore10:40
Valoremassimo:124 37Bq/m3
Valoremedio:39 15Bq/m3
SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

30/40

AulaProfessoriCentrale(2)

Andamentotemporaledella
concentrazionediRadonallinternodellocale
esaminato
Iniziomonitoraggio:16/05/2012ore12:20
Finemonitoraggio:21/05/2012ore9:50
Valoremassimo:245 60Bq/m3
Valoremedio:85 28Bq/m3
SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

31/40

IstitutoTecnicoCommerciale
F. Besta

SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

32/40

SegreteriaScolastica(1)

Andamentotemporaledella
concentrazionediRadonallinterno
dellocaleesaminato
Iniziomonitoraggio:22/05/2012ore11:10
Finemonitoraggio:29/05/2012ore9:20
Valoremassimo:137 39Bq/m3
Valoremedio:43 16Bq/m3
SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

33/40

Biblioteca(2)

Iniziomonitoraggio:5/06/2012ore10:40
Finemonitoraggio:12/06/2012ore10:00
Valoremassimo:282 59Bq/m3
Valoremedio:110 34Bq/m3
SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

Andamentotemporaledella
concentrazionediRadonallinterno
dellocaleesaminato

34/40

SegreteriaDocenti(3)

Andamentotemporaledella
concentrazionediRadonallinterno
dellocaleesaminato
Iniziomonitoraggio:12/06/2012ore10:40
Finemonitoraggio:25/06/2012ore10:40
Valoremassimo:288 59Bq/m3
Valoremedio:89 28Bq/m3
SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

35/40

IstitutoTecnicoIndustriale
E.Majorana

SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

36/40

SegreteriaDidattica(1)

Iniziomonitoraggio:27/06/2012ore11:10
Finemonitoraggio:03/07/2012ore10:30
Valoremassimo:390 72Bq/m3
Valoremedio:122 35Bq/m3
SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

Andamentotemporaledella
concentrazionediRadonallinterno
dellocaleesaminato

37/40

SegreteriaAmministrativa(2)

Iniziomonitoraggio:03/07/2012ore11:00
Finemonitoraggio:10/07/2012ore9:50
Valoremassimo:102 33Bq/m3
Valoremedio:30 12Bq/m3
SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

Andamentotemporaledella
concentrazionediRadonallinterno
dellocaleesaminato

38/40

CONFRONTOCONC.MEDIE

SilviaTORMENE
U.O.S. MonitoraggiAmbientali
ARPASICILIA S.T. DIRAGUSA

39/40

PROVINCIAREGIONALEDIRAGUSA
10 SettoreGeologiaeGeognostica

STRUTTURATERRITORIALEDIRAGUSA
U.O.S. MonitoraggiAmbientali

RosarioMINEO

SilviaTORMENE

MisurediradonindoornegliIblei
MisurediradonindoornegliIblei

Monitoraggiodiradoninalcune
scuoledelComunediRagusa

rosario.mineo@provincia.ragusa.it
www.provincia.ragusa.it/geologia

stormene@arpa.sicilia.it
http://www.arpa.sicilia.it/context.jsp?
ID_LINK=643&page=2&area=57

40/40

Ragusa, 14 settembre 2012

prof. arch. giovanni zannoni


dipartimento di architettura
Universit di Ferrara

Gas radon
Soluzioni e
interventi di
bonifica
Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

1/40

Universit di Ferrara

Radon: la storia
Il piu noto fornitore di medicine era Bayley, il quale cominci a produrre e a vendere il Radiothor un liquido tonico
contenente altissime concentrazioni di radio, un noto industriale Byers fu uno dei suoi pi entusiasti clienti, tra il 1926 e
1931 ne bevve una bottiglia al giorno.
Nel 1959, esistevano per ancora prodotti contenenti radio come ad esempio le gelatine contraccettive, molto popolari
erano i bagni di radon, nel 1972 in Unione Sovietica venivano prescritti circa 25.000 bagni al giorno.

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

2/40

Radon: la storia
Nel 1984 il signor Watras Stanley lavorava nel cantiere della centrale nucleare di Limerick, negli
Stati Uniti. Come in tutte le centrali, anche Limerick possiede un rilevatore di radiazioni per
controllare leventuale contagio delle persone che escono dalla centrale.
Watras fece azionare il rilevatore di radiazioni entrando.
Ma non poteva essere causato dal suo lavoro, visto che il reattore non era ancora in funzione.
Doveva dipendere da qualcosa che Watras si era portato da casa.
Nella sua casa furono trovati livelli pari a 100.000 Bq/m3.

Giovanni Zannoni

3/40

dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

dipendenza dal sottosuolo

ghiaia
grossa

granito
lente con minerali uraniferi

frattura
grotta

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

4/40

calcare

dipendenza dalledificio

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

5/40

Universit di Ferrara

come penetra negli edifici


il suolo
giunti soletta/muratura
muratura in blocchi cavi
spazi sotto piani rialzati
passaggi impiantistici
fessure nei solai in legno
impianti di drenaggio
fessure, crepe e aperture
a contatto con il terreno

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

6/40

come penetra negli edifici


i materiali da costruzione

Giovanni Zannoni

7/40

dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

concentrazione di Radionuclidi nelle pietre ornamentali

tipo

Ra-226
Bq/kg

Th-232
Bq/kg

K-40
Bq/kg

monte bianco

gneiss

166

86

832

pietra di luserna

gneiss

125

114

1276

beola ghiandonata

beola

68

66

1208

beola verde

beola

34

79

1891

beola grigia

beola

101

28

1431

beola bianca

beola

48

14

1199

rosa baveno

granito

SO

68

1225

serizzo formazza

serizzo

35

33

912

serizzo antigorio

serizzo

24

42

738

bianco montorfano

granito

72

73

1258

pietra ornamentale

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

8/40

perch penetra negli edifici

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

9/40

Universit di Ferrara

tecniche di mitigazione
Tecniche Preventive,
edifici di nuova costruzione.
Tecniche Provvisorie,
applicabili temporaneamente
in attesa di
Tecniche di Rimedio definitive
Tecniche di Rimedio,
applicabili
in edifici gi realizzati

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

10/40

tecniche di mitigazione preventive


Membrane impermeabili al radon

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

11/40

Universit di Ferrara

tecniche di mitigazione preventive


Membrane impermeabili al radon

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

12/40

sigillatura giunti e tubazioni

Giovanni Zannoni

13/40

dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

tecniche di mitigazione preventive


impermeabilit al radon di materiali da costruzione in stato integro

MATERIALE

SPESSORE (mm)

IMPERMEABILITA
AL RADON

PEHD

1,5

si

PVC armato

si

Polimeri bituminosi

si

Pitture sintetiche

0,2

no

Resine epossidiche

si

Cemento armato

100

parziale/scarsa

Pietra arenaria calcarea

150

no

Gesso

100

no

Laterizio

150

no

Membrane impermeabilizzanti

Pitture e rivestimenti

Materiali da costruzione

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

14/40

ventilazione naturale del vespaio

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

15/40

Universit di Ferrara

ventilazione naturale del vespaio, igloo

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

16/40

Pressurizzazione ambiente

blower door test


Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

17/40

Universit di Ferrara

Tecniche Provvisorie, applicabili


temporaneamente in attesa
dell'applicazione di Tecniche di Rimedio

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

18/40

Ventilazione naturale indoor

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

19/40

Universit di Ferrara

Prevenire la depressurizzazione delledificio


chiudere le aspirazioni non utilizzate

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

20/40

Tecniche di mitigazione provvisorie


sigillare le vie di ingresso

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

21/40

Universit di Ferrara

Tecniche di Rimedio o di mitigazione,


applicabili in edifici gi realizzati laddove si
sia verificata la presenza dell'inquinante

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

22/40

Tecniche di rimedio o di mitigazione


depressurizzare il vespaio

depressurizzare il terreno

Rn
Rn

Rn
Aspirazione forzata

Aspirazione forzata

pressurizzare il vespaio

pressurizzare il terreno

Rn
Rn

Rn
Aspirazione forzata

Aspirazione forzata

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

23/40

Universit di Ferrara

Ventilazione naturale del vespaio

ventilabile
vuoto o riempimento poroso

non ventilabile
riempimento compatto

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

24/40

Ventilazione meccanica del vespaio

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

25/40

Universit di Ferrara

Tecniche di rimedio (espulsione gas)

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

26/40

Depressurizzazione del suolo tramite pozzetto interno

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

27/40

Universit di Ferrara

Tecniche di mitigazione di tipo passivo


impermeabilizzazione
verticale interna

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

28/40

Tecniche di rimedio (fase di risanamento)


Depressurizzazione del suolo con pozzetto esterno
depressurizzare il terreno

Rn
Aspirazione forzata

Rn
Aspirazione forzata

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

29/40

Universit di Ferrara

Depressurizzazione del suolo tramite pozzetto esterno

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

30/40

Pressurizzazione del suolo con pozzetto esterno


pressurizzare il terreno

Pozzetto sotto o in vicinanza delledificio


elevate potenze del ventilatore
cuscinetto daria che devia il flusso di radon

Rn
Aspirazione forzata

Rn

Rn
Cuscinetto d'aria

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

31/40

Universit di Ferrara

linee guida Regione Lombardia


depressurizzare (aspirare)

pressurizzare (soffiare)

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

32/40

Complessit tipologiche

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

33/40

Universit di Ferrara

Impermeabilizzazione
verticale interna

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

34/40

Tecniche di rimedio (fase di risanamento)

ventilatori

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

35/40

Universit di Ferrara

Tecniche di rimedio (fase di risanamento)

ventilatori

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

36/40

manualetti radon

gle:
goo

on r
ra d

rdia
mba
o
l
ne
egio

com
Edi

i
zion
Edi

E
com
i
d
E

oni
dizi

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

37/40

Universit di Ferrara

Piano Nazionale Radon

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

38/40

GdL Azione preventive e di rimedio

protocolli di misura per le verifiche


off, almeno 9-10 giorni in modo da comprendere un fine settimana
on, almeno 9-10 giorni in modo da comprendere un fine settimana
off, almeno due giorni (ora fissa)
on, almeno due giorni (ora fissa)
in modo da comprendere
off, almeno due giorni (ora fissa)
un fine settimana
on, almeno due giorni (ora fissa)
3000

Concentrazione(Bq/m
^3)

2500

2000

1500

1000

luned

sabato

domenica

gioved

venerd

m
ercoled

luned

m
arted

sabato

domenica

gioved

venerd

m
ercoled

luned

m
arted

sabato

domenica

gioved

venerd

m
ercoled

luned

m
arted

sabato

domenica

gioved

venerd

m
ercoled

luned

m
arted

sabato

domenica

gioved

venerd

m
ercoled

luned

m
arted

sabato

gioved

venerd

m
arted

m
ercoled

domenica

500

Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

39/40

Universit di Ferrara

grazie
zannoni@unife.it

prof. arch. giovanni zannoni


dipartimento di architettura

Universit di Ferrara
Giovanni Zannoni
dipartimento di architettura

Universit di Ferrara

40/40

Bibliografia C. Vaccaro
kerblom G and Mellander H, 1997: Geology and radon. In Radon Measurements by Etched Track
Detectors. Ed. Durrani S and Ilic R. World Scientific. pp. 21-49.
Arrigoni et al., Radon gas monitoring survey for the determination of Radon Prone Areas in
Lombardia ARPA Lombardia, http://ita.arpalombardia.it/ITA/area_download
Balestrieri M.L., M. Bernet, M.T. Brandon, V. Picottc, P. Reiners, M. Zattin (2003) Pliocene and
Pleistocene exhumation and uplift of two key areas of the Northern Apennines, Quaternary International
101102: 6773.
Baysson H., S. Billon, D. Laurier, A. Rogel and M. Tirmarche (2003) Seasonal correction factors for
estimating radon exposure in dwellings in France, Radiation Protection Dosimetry 104:245-252.
Beaubien S.E., G. Ciotoli _, S. Lombardi (2003) Carbon dioxide and radon gas hazard in the Alban
Hills area (central Italy), Journal of Volcanology and Geothermal Research 123: 63-80.
BEIR VI (Commitee on Health Risks of Exposure to Radon National Research Council) Health
Effects of Exposure to Radon. National Accademy Press, Washington, D.C., 1999.
Bianchini G., L. Beccaluva, F. Siena (2008) Post-collisional and intraplate Cenozoic volcanism in the
rifted Apennines/Adriatic domain, Lithos 101: 125140.
Bochicchio F., G. Campos-Venuti, S. Piermattei, C. Nuccetelli, S. Risica, L. Tommasino, G. Torri, M.
Magnoni, G. Agnesod, G. Sgorbati, M. Bonomi , L. Minach, F. Trotti, M.R. Malisan, S. Maggiolo, L.
Gaidolfi, C. Giannardi, A. Rongoni, M. Lombardi, G. Cherubini, S. DOstilio, C. Cristofaro, M. Pugliese,
V. Martucci, A. Crispino, P. Cuzzocrea, A. Sansone Santamaria, M. Cappai (2005) Annual average and
seasonal variations ofresidential radon concentration for all the Italian Regions, Radiation
Measurements 40, 686 694.

Boriani A, Origoni Giobbi E, Borghi A, Caironi V (1990) The evolution of the Serie dei Laghi (StronaCeneri and Scisti dei Laghi): the upper component of the Ivrea-Verbano crustal section; Southern Alps,
North Italy and Ticino, Switzerland. Tectonophysics 182: 103118.
Bossew, P and Lettner, H. (2007) Investigations on Indoor Radon in Austria, Part 1: Seasonality of
Indoor Radon Concentration, Journal of Environmental Radioactivity, 98: 329-345.
Bossew, P., Dubois, G., Tollefsen, T. (2008). Investigations on Indoor Radon in Austria, Part 2:
Geological classes as categorical external drift for spatial modelling of the radon potential. Journal of
Environmental Radioactivity, 99: 81-97.
Brogna, La Delfa, La Monaca, Lo Nigro, Morelli, Patane', Tringali (2007) Measurements of indoor radon
concentration on the south-eastern flank of Mount Etna volcano (Southern Italy), Journal of Volcanology
and Geothermal Research 165: 7175. 118
Carta Geologica della Toscana (Direzione generale delle politiche territoriali e ambientali Servizio
Geologico, Regione Toscana), 2004.
Ciaranfi N. Pieri P. Ricchetti G. (1988), ''Note alla carta geologica delle Murge e del Salento (Puglia
centromeridionale)''. Mem. Soc. Geol. It., Vol. 41, pp. 449 - 460.
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, Linee guida
per le misure di concentrazione di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei, 1993.
Conticelli S., DAntonio M., Pinarelli L. e Civetta L. (2002) Source contamination and mantle
heterogeneity in the genesis of Italian potassic and ultrapotassic volcanic rocks: Sr Nd Pb isotope
data from Roman Province and Southern Tuscany, Mineralogy and Petrology 74: 189-222.
De Bartolo D., Alberici A., Gallini R., Maggioni T., Arrigoni S., Cazzaniga P., Cugini A., Olivieri F.,
Romanelli M., Gallinari G., Piano di monitoraggio per lindividuazione delle radon prone areas nella
regione Lombardia, AIRP Convegno Nazionale di Radioprotezione, Catania 15-17 sett. 2005.
Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 230 "Attuazione delle direttive Euratom 80/836, 84/467, 84/466,
89/618, 90/641 e 92/3 in materia di radiazioni ionizzanti". Gazzetta Ufficiale n. 136 Suppl. Ordinario, 13
giugno 1995.
Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 241 Attuazione della direttiva 96/29/Euratom in materia di
protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti.
Gazzetta Ufficiale n. 203 Suppl. Ordinario, 31 agosto 2000.

Dubois, G., Bossew, P., Friedmann, H. (2007). A geostatistical autopsy of the Austrian indoor radon
survey (1992-2002). Science of the Total Environment, 377: 378-395.
Durrani S.A. e R. Radomir Ilic, Radon Measurements by Etched Track Detectors: Applications in
Radiation Protection, Earth Sciences and the Environment, World Scientific, Singapore (1997).
Elmi C. E R. Zecchi (1982), Note sulle sismicit del Pedeappennino emiliano-romagnolo. In: G.
Cremonini, e Lucchi: Guida alla geologia del margine appenninico-padano, 201-204, Guida Geol. Reg.
S.G.I. Bologna.
ENEA, Evaluation of gamma and alpha doses due to natural radioactivity of building materials, volume
ISSN/1120-5563, 1993.
ERRICCA2 An Evaluation of Radon Mapping Techniques in Europe (2005)
90/143/Euratom: Raccomandazione della commissione, del 21 febbraio 1990, sulla tutela della
popolazione contro l'esposizione al radon in ambienti chiusi, G.U. n.L 080, 27.03.1990 (pag. 0026 - 0028).
Facchini U., Gianluigi Valli, R. Vecchi Il Radon nella Casa - Ist. di Fisica Gen. Applicata - Universit di
Milano - Maggio 1999.
Gaidolfi L., Sogni R., Lindividuazione delle aree ad alto rischio radon: lesperienza in corso nella regione
Emilia Romagna, ARPA Piacenza. 119
Gaidolfi L., Malisan M.R., Bucci S., Cappai M., Bonomi M., Verdi L., Bochicchio F., Radon measurement
in kindergardens and schools of six Italian regions, Radiat. Prot. Dosim. 78(1): 73-76, 1998.
http://energy.cr.usgs.gov/radon/georadon.html
Geografia e numeri della Regione Lombardia (2003) Regione Lombardia Territorio e urbanistica.
Giannardi C., F. Giovannini, S. Bucci, S. Gambi, F. Trotti, E. Caldognetto, G. Fusato, In progress
identification of radon prone areas: Toscana and Veneto, Radiation Protection Dosimetry, Vol. 97, No 4, pp.
349354 (2001).
Iakovleva V. S., Ryzhakova N. K. (2003) Spatial and temporal variations of radon concentration in soil air,
Radiation Measurements Vol. 36, 1-6: 385-388.
Interlaboratory Intercomparison 2008 Report - BfS (German Federal Office for Radiation Protection).
Junge C.E. (1963) Air Chemistry and Radioactivity. Academic Press.
Lattarulo et al., Indagine radon nelle abitazioni della Regione Puglia, ARPA Puglia
Miles J.C.H. e Appleton J.D., Mapping variation in radon potential both between and within geological
units, J. Radiol. Prot. 25 (2005) 257276.

Moroni M., Il radon nella pianificazione territoriale, convegno INPUT, Politecnico di Bari, 27-29 giugno
2001.
Nazaroff W.W., Nero A.V.Jr. Radon and its decay products in indoor air. Wiley Interscience, New York
(1988).
Nikezic D. e Yu K.N. (2004) Formation and growth of tracks in nuclear track materials, Materials Science
and Engineering R 46, 51123. Oliver M.A e A.L. Khayratb (2001) A geostatistical investigation of the spatial variation of radon in soil,
Computers & Geosciences 27: 939957.
Papastefanou C. (2002) An overview of instrumentantion for measuring radon in soil gas and groundwaters,
Journal of Environmental Radioactivity 63, 271283.
Perini G., Tepley III F.G., Davidson J.P., Conticelli S. (2003) The origin of K-feldspar megacrysts hosted in
alkaline potassic rocks from central Italy: a track for low-pressure processes in mafic magmas, Lithos 66
Perini Giulia, Sandro Conticelli, Lorella Francalanci, Jon P. Davidson (2000) The relationship between
potassic and calc-alkaline post-orogenic magmatism at Vico volcano, central Italy, Journal of Volcanology
and Geothermal Research 95_2000.247272. 120
Pinarelli L., M. A. Bergomi, A. Boriani, E. Giobbi (2008) Pre-metamorphic melt infiltration in metasediments:
geochemical, isotopic (Sr, Nd, and Pb), and field evidence from Serie dei Laghi (Southern Alps, Italy), Mineral
Petrol 93: 213242.
Pinel J., T. Fearn, S.C. Darby and J.C.H. Miles (1995) Seasonal Correction Factors for Indoor Radon
Measurements in the United Kingdom, Radiation Protection Dosimetry, 58:127-132.
PNR Piano Nazionale Radon, Ministero della Salute (2002).
Provincia di Milano Assessorato allAmbiente Le risorse idriche sotterranee nella Provincia di Milano,
1995.
Quindos Poncela L.S., P.L. Fernandez, J. Gomez Arozamena, C. Sainz, J.A. Fernandez,
E. Suarez Mahou, J.L. Martin Matarranz, M.C. Cascon (2004), Natural gamma radiation map (MARNA)
and indoor radon levels in Spain, Environment International 29: 1091 1096.
Raspa, 1995, Dispense di geostatistica applicata, corso di laurea in Ingegneria per lAmbiente e il
Territorio, Facolt di Ingegneria dellUniversit di Roma La Sapienza.
Regione Lombardia D.G. Territorio e Urbanistica, Geologia degli acquiferi Padani della Regione
Lombardia, 2002.

S. Risica et al., Radioactivity in building materials: experimental methods, calculations and an


overview of the italian situation, in Radon in the Living Environment, Atene, 1999.
Rogers V.C., Nielson K.K., Multiphase Radon Generation and transport in porous materials, Health
Physics, Vol.60. No.6, pp.807-815,1991.
Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli Regione Emilia Romagna, Riserve idriche sotterranee della
Regione Emilia-Romagna: http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/geologia/canali/
acque/rel_scientif/riserve_idriche_sotterr_01.htm.
Sesana, L., Caprioli, E., Marcazzan, G.M. (2003) Long period study of outdoor radon concentration in
Milan and correlation between its temporal variations and dispersion properties of atmosphere. J.
Environ. Radioact. 65, 147-160.
Tesi di dottorato Sviluppo di metodologie per lo studio di aree a rischio radon, Mattia Taroni, 2008.
Tommasino L. (1998). Radon, Encyclopedia of Analytical Science, pp. 4359-4368.
UNSCEAR, Sources and effects of ionizing radiation. Report to the general assembly, with annexes,
2000.
Vecchi R., G. Marcazzan, G. Valli (2007) A study on nighttime-daytime PM10 concentration and
elemental composition in relation to atmospheric dispersion in the urban area of Milan (Italy),
Atmosperich Environment 41, 2136 2144. 121
Zhu H.-C., Charlet J.M., Tondeur F.. Mapping indoor radon using geostatistical approach. In: Barnet I,
Neznal M, editors. Proc. Radon Investigations in the Czech Republic VI and 3rd Int. Workshop on
Geological Aspects of Radon Risk Mapping. Czech Geological Survey & Radon corp., 1996b:51_61.
Zhu, H. C., Charlet, J. M. and Poffijn, A., 2001, Radon risk mapping in southern Belgium: an
application of geostatistical and GIS techniques: The Science for Total Environment n272, p. 203-210.
Zuffardi, Giacimentologia e prospezione mineraria, Pitagora Editrice Bologna, 1982.
www.epa.gov/radon

Bibliografia C. Grandi
Darby S, Hill D, Deo H, Auvinen A, Barros-Dios JM, Baysson H, Bochicchio F, Falk R, Farchi S,
Figueiras A, Hakama M, Heid I, Hunter N, Kreienbrock L, Kreuzer M, Lagarde F, Makelainen I,
Muirhead C, Oberaigner W, Pershagen G, Ruosteenoja E, Rosario AS, Tirmarche M, Tomasek L,
Whitley E, Wichmann E, Doll R. Residential radon and lung cancer detailed results of a collaborative
analysis of individual data on 7.148 persons with lung cancer and 14.208 persons without lung cancer
from 13 epidemiologic studies in Europe. Scand. J. Occup. Environ. Health 2006; 32: 1S-84S.
Grandi C., Levato C. Rischi per la salute da esposizione al gas radon. In: Trevisi R. (a cura di);
Aspetti teorici ed operativi per la protezione dal radon nei luoghi di lavoro. Laboratorio Radiazioni
Ionizzanti Settore Radioattivit Naturale, Dipartimento di Igiene del Lavoro - ISPESL. Monografia
2009: 13-28.
Gruppo di lavoro: ambienti di vita - prevenzione del rischio radon negli ambienti domestici
(Coordinatore: C. Grandi). Il radon in Italia: guida per il cittadino. Osservatorio Epidemiologico
Nazionale sulle condizioni di Salute e Sicurezza negli Ambienti di vita (collana Quaderni per la Salute e
la Sicurezza). ISPESL, 2007 (disponibile al link: http://www.ispesl.it/osservatorio/Quaderni.asp).
International Commission on Radiological Protection. Lung cancer risk from radon and progeny and
statement on radon. ICRP Publication 115, Ann. ICRP 40(1), 2010 (http://www.icrp.info/)
World health Organization. WHO handbook on indoor radon. A public health perspective. WHO, 2009.
(http://www.who.int/ionizing_radiation/env/radon/en/index1.html).

Bibliografia A. Conti
[1]

Bochicchio F, Campos Venuti G. Nuccetelli C. Piermattei S. Risica S. Tommasino


L. Toni G. Results of the representative Italian national survey on radon
indoors. Health Phys. 71(5): 741748: 1996a.

[2]

United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation UNSCEAR 2000 Report to the General Assembly,with scientific annexes.
rif. indirizzo internet: http://www.unscear.org/unscear/en/publications/2000_1.html

[3]

IARC Monographs; Vol.78;2001 (rif. indirizzo internet):


http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/crthgr01.php)

[4]

Ministero della Salute: Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, pag. 93.


rif. indirizzo internet:
http://db.formez.it/FontiNor.nsf/edc98cc539249bcac1256da500491c81/3360B412F
FBD72F7C125723D003B6C97/$file/PSN%202006-08%20TESTO.pdf

[5]

Ministero della Salute, Piano Nazionale Radon


rif. indirizzo internet: http://www.iss.it/binary/tesa/cont/PNRtesto%20completo.1195145887.pdf

[6]

ARPA Friuli Venezia Giulia, rif. indirizzo internet:


http://www.arpa.fvg.it/index.php?id=229

Bibliografia G. Sciocchetti
Sciocchetti G., Cotellessa G., Soldano E., Pagliari M, A new technique for measuring radon
exposure at working places, 21th International Conference on Nuclear Tracks in Solids, New Delhi,
India, October 21 25, 2002
Sciocchetti G., Cotellessa G., Soldano E., Pagliari M., Una nuova tecnica per la misura
dellesposizione al radon negli ambienti di lavoro, Convegno Nazionale ANPEQ, Napoli (2728
novembre 2002)
Sciocchetti G, Scacco F., Tosti S.,.Baldassini P.G., and Soldano E., "ENEA Reference Atmosphere
Facility for Testing Radon and Daughters Measuring Equipment", J. Res. NIST, 95; 139, 1990
Sciocchetti G.,.Cotellessa G.,.De Felice P, Baldassini P.G, Bovi M., Tosti S. and Soldano E, The
ENEA Facilities For Assessing The Quality Of Indoor Radon Measurements. Radiat. Prot. Dosim., 56,
Nos.1-4, pp 303-307, 1994
Sciocchetti G., Cotellessa G., Soldano E, Caratteristiche ed applicazioni della camera radon a
microclima controllato dellENEA, AIRP-Convegno Nazionale di Radioprotezione: Dosimetria personale
ed ambientale, La Maddalena, 26-28 settembre 2001
Sciocchetti G., Cotellessa G., Soldano E., Pagliari M, ENEA apparatus for testing radon instruments,
EUROPEAN IRPA CONGRESS 2002, Florence-Italy, 8-11 October 2002
Sciocchetti, G., Cotellessa G., Tosti S., Baldassini P.G., and Soldano E., Calibration procedures of
passive detectors for indoor radon measurements, Fifth Int. Symposium on the Natural Radiation
Environment, Salzburg, September 22-28, 1991
Sciocchetti G., Cotellessa G., Soldano E., Dosimetria radon ENEA: apparati sperimentali e
metodiche di qualificazione dei rivelatori passivi integratori, AIRP-Convegno Nazionale di
Radioprotezione: Dosimetria personale ed ambientale, La Maddalena, 26-28 settembre 2001

Anda mungkin juga menyukai