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La storia delle Olimpiadi

Le olimpiadi moderne hanno solo il nome


delle antiche olimpiadi greche, ma in effetti
sono altra cosa, anche se il doping, la ricerca
della vittoria a tutti i costi, anche a spese
della salute, tenta di renderle simili a quelle
antiche nella loro fase decadente.
Le Olimpiadi antiche
Quelle antiche risalenti all'VIII sec. a.C.
erano essenzialmente delle feste
religiose. Feste religiose derivanti da un
culto commemorativo collettivo dei grandi
antenati fondatori e monarchi di alcun e citt
del Peleponneso. Pi tardi, dopo circa un
secolo, furono capaci di attrarre tutti i greci
compresi i gruppi che avevano fondato nuove
citt in territori non greci. All'inizio le
olimpiadi presentavano solo la gara di corsa
di uno stadio, circa 192 metri ad Olimpia,
quanto il perimetro della pista(in altre citt
greche lo stadio, su cui si disputavano le
gare facenti parte del rituale di altre feste,
aveva altre misure).
Poi furono
aggiunte altre gare di corsa, poi fu
introdotta la prova del pentathlon (corsa,
salto in lungo, lancio del disco, lancio del
giavellotto e lotta).Con questa disciplina
prendeva forma lIdeale sportivo dei greci
antichi che collegava, in grande armonia, la
forza con labilit e la bravura.
Poi fu introdotto il pugilato. Sport estremo
perch assolutamente non sicuro, ma, forse
per questo, molto popolare. I pugilatori
indossavano i guantoni, ma questi erano di
cuoio massiccio. Poi fu la la volta del
"pancrazio", una lotta senza esclusioni di
colpi. La gara pi estrema, per, fu quella
con i cavalli e i carri introdotta nella 25
Olimpiade (680 a.C.). Le gare con i cavalli
erano molto popolari ed anche sensazionali.
Gareggiavano re, tiranni, ricchi,
laristocrazia militare: costoro spendevan o
interi patrimoni per mantenere le
scuderie(ma i cavalli erano allevati e
addestrati per lo pi per la guerra). Il carro
era leggero e era trainato da 4 cavalli. La
lunghezza della corsa era pari a dodici volte
la lunghezza dello stadio. Una sola persona

poteva salire sul carro. La corsa era molto


pericolosa, specialmente quando si girava a
sinistra(ci sarebbe da fare uno studio sul
senso della corsa atletica a sinistra, in senso
antiorario: probabilmente non deriva dal
fatto che fosse pi naturale correre curvando
a sinistra; pu darsi che il correre su una
pista in senso antiorario, a sinistra, sia in
qualche modo connesso al ruolo "funerario"
dei primissimi agoni). Era proclamato
vincitore il proprietario (cio l'aristocratico)
del carro mentre al guidat ore si offriva una
corona e un nastro di lana. E' probabile che
le corse, i concorsi, la lotta non riuscirono a
portare concorrenti e spettatori in gran
numero. Il pugilato, il pancrazio, la corsa dei
carri con i cavalli, invece s.
Queste prove nei confronti del rituale
rappresenterebbero pi antiche forme di
commemorazioni di grandi defunti(in cui
scorreva sangue, in cui l'impegno agonistico
rasentava lo scontro guerresco), ma
chiaramente si trattava pi che di una
involuzione (improbabile in una societ
composita come quella dei greci), forse di
una profanazione dei riti per i morti,
condotta in apparenza come ritorno alle
tradizioni pi antiche, ma in realt
costituente la premessa per introdurre lo
spettacolo di massa nella religione. Le gare
si svolgevano in estate.
Nel primo
giorno delle Olimpiadi si svolgevano le
cerimonie pi propriamente religiose, fra cui
un sacrificio a Zeus e agli altri Dei. La
decadenza dei giochi olimpici antichi si ebbe
quando le gare, i gio chi ginnici da
commemorazione funebre di eroi e grandi
antenati si vennero trasformando in
manifestazione di tipo sportivo ed esibizione
di forza maschile. Prima delle olimpiadi (non
certo per a partire da quale olimpiade)
per circa tre mesi e pi tre spondofori
kirikes (annunciatori, banditori), tutti
cittadini dellElide, incoronati con rami di
olivo selvatico e tenendo in mano un bastone
(simbolo dei kirikes), visitavano tutte le
citt conosciute del mondo greco, dalle
colonie di Marsiglia fino a Kirine nel nord
Africa, dalla Macedonia, la Tracia e lAsia
Minore fino alle coste di Bosforo ed
annunciavano la "sacra tregua".
La sacra tregua, naturalmente, non fermava
tutte le guerre ma aveva come scopo lo
svolgimento regolare delle gare, cio senza

ostacoli e con assoluta sicurezza per i


trasferimenti degli atleti e delle migliaia di
spettatori verso e da Olimpia. Interessava in
modo particolare, la zona di Elide nella quale
doveva regnare assoluta tranquillit.
Chi desiderava recarsi a Olimpia, pote va
attraversare con assoluta tranquillit anche
citt con le quali la sua citt era in guerra.
Nessuno poteva entrare armato nellElide.
Doveva lasciare le sue armi ai confini.
Eventuale interruzione della tregua era
considerata mancanza di rispetto a Zeus , in
onore del quale si svolgevano le gare.
I responsabili, inoltre, subivano pesantissime
sanzioni, oltre lesclusione dalle gare.
Proprio per la sacra tregua, le gare
Olimpiche hanno avuto un ruolo importante
per lunit nazionale e psichica dei Greci.
In fondo, le gare olimpiche, non hanno
potuto eliminare i problemi tra le citt stato, ma quando tutti o quasi i greci, si
riunivano a distanza di tempi regolari alle
feste Panelleniche e specialmente a Olimpia,
in quell'occasione dimenticavano le loro
incomprensioni e i loro modi diversi di
sentire la realt e davano importanza alle
cose che li univano, come la lingua, le radici
e la religione.
Proprio per il fatto che alle gare potevano
partecipare solo i Greci, le Olimpia di
assumevano un ruolo di unione nazionale,
forte e significativo.
Infine, possiamo dire che le gare Olimpiche,
cos come sono state istituzionalizzate
dallAntichit e cos come hanno viaggiato
nel tempo, hanno potuto elaborare in modo
rilevante la coscienza nazionale dei Greci.
Le Olimpiadi moderne
Le nostre olimpiadi sono state ideate dal
barone francese Pierre De Coubertin come
occasione d'incontro di tutti i popoli e di
tutte le nazioni. Alla loro base c'
lolimpismo che , principalmente, u no stato
danimo, fatto di valori internazionalisti e
democratici.
Il barone indicava quindi nel
rispetto delle differenze culturali, delle
diverse identit, la base della reciproca
comprensione tra popoli e nazioni. Occasione
di questo incontro tra i popoli era la gara, lo
sport, che il barone riteneva avesse una
grande forza didattica e formativa. Lo sport,
beneinteso, dilettantistico, fine a se stesso,

puro, o meglio preparatorio alla vita e al


lavoro. Le gare, il risultato tecnico era
secondario per il barone che proclamava:
"importante non vincere, ma partecipare".
Il successo delle olimpiadi moderne si
verificato, ma la formula di De Coubertin ha
avuto attuazione forse sino alle olimpiadi di
Roma. Dopo quell'olimpiade altri criteri
organizzativi hanno informato i giochi
olimpici. Roma si propose come citt di tutte
o quasi le epoche storiche e ancora
memorabile il filmato della corsa di
maratona con i piedi nudi di Abebe Bikila che
dominano il selciato dei Fori Imperiali,
teatro nell'antichit di ben altri trionfi, ma
ancora la televisione non era molto diffusa.
Da Tokio inizia il grande balzo mediatico che
le olimpiadi moderne hanno compiuto grazie
alla televisione e al diffondersi di questo
apparecchio presso le popol azioni di gran
parte del mondo. Lo spettacolo televisivo dei
giochi olimpici talmente seguito che le tv
di tutto il mondo ne hanno fatto un business.
Pochi mesi prima dei giochi di Tokio i
pubblicitari puntarono sullo svolgimento dei
giochi come occasion e per convincere le
famiglie a comprare il televisore. Questo
ritornello si ripetuto in Italia fino a quando
la concorrenza spietata delle marche
asiatiche non fece abbattere i prezzi del
televisore.
I diritti tv a favore degli enti organizzatori
vengono pagati cifre molto alte e gli enti
organizzatori non riescono a fare a meno di
rendere sempre pi complessi i giochi.
Ultimamente il CIO, Comitato Internazionale
Olimpico, si accorto che le olimpiadi sono
diventate elefantiache ed ha fatto alcune
modifiche, togliendo alcune specialit ed
immettendone di nuove. Il fruitore televisivo
o meno dei giochi olimpici si augura che lo
svolgimento delle specialit sportive
olimpiche siano meno soggette all'errore
umano, all'errore arbitrale che porta spesso
uno strascico penoso di polemiche.
Non a caso gli sport pi seguiti e
rappresentati sono l'atletica e il nuoto, sport
affidati ai tempi e alle misure e pochissimo
esposti all'errore umano. Ci che doveva
essere una parte secondaria delle olimpiadi
moderne, cio la classifica delle nazioni per
le medaglie conquistate diventata una
parte essenziale dei giochi moderni: lo
spirito di bandiera, l'antico campanilismo

non demorde e le cerimonie di premiazioni


con l'alzabandiera e gli inni nazi onali lo
dimostrano.
Per mettersi in
evidenza, da diversi giochi a questa parte, le
organizzazioni sportive di molti paesi hanno
incentivato i propri atleti con premi per
conseguire la conquista del podio. In s
questo non un male perch un atleta che si
allenato per diversi anni e tutti i giorni e
che conquista un posto di eccellenza in una
disciplina sportiva olimpica giusto che
riceva un riconoscimento.
Purtroppo
in altri sport pi popolari, per esempio nel
calcio, ricon osciuta la professionalit, il
professionismo; ma calciatori mediocri o
appena sopra la mediocrit percepiscono tali
emolumenti che a loro confronto il premio
per gli atleti che guadagnano un podio
olimpico davvero un topolino.
Per, c' un tarlo che mi naccia le olimpiadi e
lo sport: il doping. Un atleta delle antiche
olimpiadi di Grecia che assumeva qualche
sostanza per migliorare le prestazioni non
dava alcun scandalo, anche se risaputo.
C'era allora un tale collegamento tra magia
e religione e tra magia e medicina che
l'assunzione di una qualunque sostanza
poteva passare per un suggerimento avuto in
sogno da una divinit. Ecate, in Esiodo
(Teogonia 435 ss.), la dea che concede la
vittoria agli atleti, ma anche dea della
magia e degli inc antesimi. Si racconta che gli
atleti prendessero prima delle gare dell'aglio
crudo: e l'aglio era una pianta che ruotava
nella sfera della dea Ecate.
Quindi gli atleti potevano prendere
qualunque sostanza per migliorare le
prestazioni.
I confini tra magia e religione
non erano ben marcati, n tanto meno lo
erano i confini tra magia e medicina. Ci non
era ritenuto sleale. Comportamento sleale
era invece, per un pugilatore, combattere
con guantoni pi pesanti, magari rinforzati
da piombo o altro materiale pesante. In
questo caso era certo un suo vantaggio.
Oggi il doping fa scandalo perch la religione
si nettamente staccata dalla magia e
perch la medicina sorretta da scienze
esatte come la fisica e la chimica. Chi si
dopa se ne frega della scienza e nei confronti
di tutto il sistema moderno umano ha un
atteggiamento fuorviante: sleale e sfida
l'ambiente umano che finora l'ha sorretto.
D scandalo se gi un campione sportivo: il

suo comportamento potrebbe essere seguito


da altri. Mette a repentaglio la sua salute.
Perch lo fa? Per il gusto di che cosa? Per la
vittoria, per qualche soldo? Sarebbe assurdo
se lo facesse per trovare un posto di lavoro
perch sarebbe anche controproducente: poi
ci si mette a lavorare senza essere sicuri di
arrivare alla pensione. Egli sfregia la vita,
ma uno struzzo che dopo la corsa furibonda
mette la testa sotto la sabbia in attesa degli
eventi. Gli studi di medicina non s ono
ritenuti probanti da costoro e da coloro che
sono dietro di loro. Chi si dopa ha come
riferimento uno stregone, una fattucchiera
che pi che studi avanzati (un laboratorio
sperimentale per il doping non credo che
esista) immagina di aver fatto dei test
comprovanti che l'uso di una certa sostanza
dopante possa passare inosservata agli
esami antidoping.
Costoro rischiano
fidando nella cattiva organizzazione, fidando
di non essere scorti se cambiano la provetta
con quella di un altro atleta. Cer to le
attrezzature costano, ma l'umanit sportiva,
lo sport deve tenere alla sua dignit. A costo
di snellire gli apparati, di diminuire le
specialit, meglio che vengano effettuati
pi controlli anti-doping possibili. Non vero
che gli spettatori vogliono record, gli
spettatori vogliono gare combattute e
avvincenti. Se poi arrivano i record tanto
meglio. Purtroppo ormai tanta acqua sporca
passata sotto i ponti e nel settore
dell'atletica femminile (ricordo l'atletica
solo perch lo sport regina delle olimpiadi)
sono stati raggiunti dei record talmente
mascolini che molto probabilmente, se
questa benefica tensione anti -doping si fosse
avuta qualche anno prima, dubito che
avrebbero potuto essere stabiliti.

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