Considerazioni di base
Nome Osservazione Competenza
C1 – Povertà di programmi PAT di Vigonza
C2 - Durata PAT di Vigonza
C3 - Reperibilità delle Informazioni PAT di Vigonza
C1 – Povertà di programmi.
Analizzando il PAT di Vigonza si rileva che non dà risposte adeguate a tutti gli obiettivi di
legge, in quanto
non soddisfa le esigenze primarie dei suoi abitanti,
non presenta progetti in grado di rilanciare il Comune e
non propone significativi miglioramenti alla qualità della vita dei vigontini.
C2 - Durata.
Si riscontra, poi, che mentre la legge 11 non dà limiti temporali alla validità del PAT, Vigonza
gli ha dato 10 anni di vita. Ma due tra gli obiettivi primari di questa legge sono il recupero del
territorio e il benessere della popolazione, temi questi che hanno bisogno di tempi lunghi per essere
realizzati, soprattutto perché non si può pensare di porre rimedio in 10 anni a errori urbanistici
commessi nell’arco di 50, dal dopo guerra ad oggi. Quindi, per quanto sia doveroso rivederne i
contenuti ogni 10 anni, è necessario che il PAT abbia una visione di lunga durata che copra un
periodo di 30-40 anni.
C3 - Reperibilità delle Informazioni.
Il PAT è disponibile solo in formato elettronico, essendo impossibile riprodurre su carta tutta la
mole di dati che contiene.
Orientarsi è molto difficile, ma siccome per legge deve essere accessibile a tutti, il PAT dovrebbe
contenere un documento esplicativo e sintetico che metta l’utente medio, non esperto di
urbanistica, nella condizione di ritrovare facilmente tutte le carte geografiche e le relazioni di
suo interesse.
Problemi evidenziati
Nome Osservazione Competenza Note
P1 - Trasparenza e correttezza PAT Vigonza Ripreso in P2, P4 e Q3
P2 - Viabilità PAT Vigonza Ripreso in P1, P4 , Q2, Q3, Q4 e Q6
P3 - Diffusione e dispersione insediativa PAT Vigonza Ripreso in Q1 e Q2
P4 – Trasporto urbano PATI CoMePa Ripreso in Q5
P5 - Istituti scolastici PAT Vigonza e PATI CoMePa Ripreso in R1 e R4
P6 - Contratto di Quartiere II PAT Vigonza Ripreso in R3
P7 - Aree Produttive PATI CoMePa Ripreso in R1
P1 - Trasparenza e correttezza.
Il PAT è uno strumento che fonda la sua forza su una base dati che la legge affida alla
concertazione tra l’amministrazione comunale e gli enti pubblici territoriali, le associazioni
economiche e sociali portatrici di interessi sul territorio. Bisogna, però, capire che una volta
approvato, il PAT è estremamente pervasivo, per cui non si può accettare che sia solo
formalmente corretto. In caso contrario potrebbe essere soggetto a molteplici interpretazioni e
quindi ad un’impropria applicazione della legge.
Esempi di gravi imprecisioni sono
il Progetto Speciale Porta Venezia (stazione ferroviaria di Barbariga) che ha l’area di
espansione senza confini e
il Piano Complesso N. 4 (Città dei ragazzi a Vigonza) che è privo di indicazioni precise su
chi costruirà e sarà proprietario della struttura (è scritto “contributo alla realizzazione”), su
cosa si intendere edificare, sull’entità della cubatura, sul tipo di utenza a cui è indirizzata
comunale o sovra-comunale e sull’aggravio alla viabilità locale.
Anche se non è detto espressamente, è chiaro che il Piano Complesso N. 4 è nato solo per
giustificare un intervento sulla viabilità che devii nel centro di Vigonza parte del traffico
attualmente presente lungo le strade regionali di via Venezia e via Noalese.
P2- Viabilità.
I cittadini chiedono
di spostarsi velocemente in macchina, ma in sicurezza a piedi o in bicicletta e
di vivere a lato di strade tranquille lontane dall’inquinamento da rumore e da smog.
Ma il PAT disattende le aspettative perché non si cura dei cittadini in stato di disagio e agisce
in modo da incrementare il numero di chi soffre per gli inconvenienti provocati dal traffico.
Infatti
non solo non ha un progetto per le piste ciclabili e per i marciapiedi lungo le strade statali,
regionali e provinciali,
ma addirittura prevede che un nuovo asse stradale tra via Venezia e via Roma dirotti
parte del traffico di queste due strade regionali all’interno di alcune aree residenziali dove
si trovano “zone 30” (aree dove il limite di velocità è di 30 km/h) e strutture protette quali
chiese, patronati, asili, istituti scolastici elementari e medie.
P3 – Diffusione e dispersione insediativa.
Questo PAT non ferma la diffusione insediativa (7 frazioni che continuano a crescere) e la
dispersione insediativa (frammentazione esasperata dell’abitato).
Eppure non si pensa ancora, se non in pochissimi casi, di demolire i manufatti fatiscenti privi di
interesse architettonico e storico per ripristinare l’originario ambiente agreste.
P4 - Trasporto urbano.
I controversi piani complessi aspirano ad un aumento dei servizi, ma senza portare un sensibile
miglioramento della qualità del vivere, per il fatto che i servizi continueranno ad essere lontani
da tutti e raggiungibili a costi elevati con spostamenti su gomma. Infatti, questo PAT non si è
posto l’obiettivo di risolvere il problema del trasporto urbano.
A un metro dal confine sud arriva la linea SIR2 del tram, ma nessun autobus di Padova arriverà a
Vigonza nei prossimi 10 anni. A questo punto è inevitabile che la mancanza di servizi pubblici
adeguati, renderà invivibili le aree residenziali a ridosso dei Piani Complessi N.2 (Scuola
materna e impianti sportivi a Pionca), N.3 (Polo scolastico e sportivo a Peraga) e N.4 (Città dei
ragazzi a Vigonza).
Questi servizi, infatti, hanno un tale valore sociale da attrarre anche un’utenza sovra-comunale e
quindi un’eccessiva quantità di traffico. Il sospetto è che non se ne parli perché è previsto che
questo viavai di mezzi sia assorbito dalla nuova viabilità di Perarolo e del centro, come già
espresso ai punti P1 e P2.
P5 - Istituti scolastici.
Il PAT non dà risposte adeguate neanche in ambito educativo.
Non si percepisce se il Comune avrà tre scuole medie, una per ogni Area Territoriale Omogenea
(ATO), o se ne avrà una sola a Peraga. Nel Piano Complesso N.3 (Polo scolastico e sportivo a
Peraga), infatti, è inserita una frase che lascia interdetti: “spazio per eventuale scuola media”
Autrice: Corso Daniela pag 2 di 8
Il PAT di Vigonza – Considerazioni, Problemi e Proposte
Si cita poi, un fantomatico istituto verticale, struttura che non dovrebbe avere sede vicino al
Castello dei da’ Peraga e ad una zona residenziale molto estesa, per l’impatto che genererebbe
sull’ambiente.
Va detto, inoltre, che mettere in una stessa zona scuole elementari, medie e superiori non è
sicuro, perché i bambini possono essere messi a contatto con i problemi adolescenziali, quali la
droga e il fumo.
Infine l’area di Peraga non sembra essere il posto ideale per diventare sede di un istituto
superiore, perché è raggiungibile solo dai Vigontini e da chi proviene da Treviso. Rimangono
tagliati fuori coloro che provengono da Venezia, mentre l’area non sembra essere di interesse per
quanti vengono da Ponte di Brenta.
P6 – Contratto di Quartiere II.
Questo PAT non tiene in alcuna considerazione il parere degli abitanti, considerato che più
volte hanno espresso la loro contrarietà a un ulteriore innalzamento degli edifici del Piano
Complesso N.1 (Piazza di Vigonza). Tale scelta snatura quel carattere di paese che ancora la zona
mantiene e deprezza il valore degli stabili già presenti nell’area.
P7 - Aree Produttive.
Per Vigonza appare come un’occasione mancata la sezione del Piano di Assetto Territoriale
Intercomunale della Comunità Metropolitana di Padova (PATI CoMePa) contenuta nel suo
PAT.
Si continuano, infatti, ad espandere le aree Produttive senza connotarle e non si riconverte la Fascia
del Brenta ad una funzione più consona all’eco-sistema che individua.
Proposte a favore della qualità della vita non sviluppate dal PAT
Nome Osservazione Competenza Note
Q1 - Recupero urbano PAT Vigonza Approccio a problemi in P3
Q2 - Nuovi Insediamenti PAT Vigonza e PATI CoMePa Approccio a problemi in P3
Q3 - Viabilità in Centro PAT Vigonza Soluzione a problemi in P2 e P4
Q4 - Viabilità a Pionca PAT Vigonza
Q5 - Servizio di autobus PATI CoMePa Approccio a problemi in P4
Q6 - Piste ciclabili e marciapiedi PAT Vigonza Soluzione a problemi in P2
Q7 - Rimesse per camperisti e camionisti PAT Vigonza
Q1 - Recupero urbano.
E’ innegabile che non si può rifare un intero paese, ma se si opera con intelligenza in 30-40 anni,
per gradi, si possono raggiungere risultati importanti con un’urbanistica vicina ai bisogni del
cittadino che imponga sensi unici, prescriva viabilità forzate, porti all’abbattimento di edifici e
promulghi nuove regole edificatorie.
Un primo risanamento può essere ottenuto obbligando ogni Piano Urbanistico Attuativo
(PUA) a comperare una percentuale fissa di crediti edilizi provenienti da manufatti produttivi
e/o residenziali
costruiti a ridosso di strade regionali e provinciali, in cui il territorio è sconvolto dal traffico,
dal rumore, dalle vibrazioni e dalle polveri sottili;
posti lungo percorsi stradali o vicino a snodi ferroviari, dove si vive in uno stato di perenne
insicurezza, per il fatto che le porte di casa si aprono su vie trafficate, prive di marciapiedi;
localizzati in prossimità di aziende, sorgenti di rumore o di traffico pesante o di polvere o di
odore;
siti nei quartieri costruiti prima della legge Buccalossi del 1977, sprovvisti di marciapiedi e
parcheggi;
posizionati in zona agraria, dove la città diffusa ha frammentato il territorio.
Questo significa che i PUA dovranno essere più estesi per permettere un equo recupero degli
investimenti. Ma il territorio nel suo insieme ne risulterà valorizzato, perché ciò permetterà di
ampliare le strade ad alto traffico, spostare gli insediamenti residenziali in ambiti protetti, alzando
così la qualità della vita dei vigontini.
Ovviamente resta inteso che l’iniziativa va applicata con il consenso di tutti i soggetti interessati
e che, all’atto dello spostamento, queste case saranno demolite.
Q2 - Nuovi Insediamenti.
Per evitare il ripetersi degli errori urbanistici degli ultimi 50
anni, vanno emanate delle norme per il posizionamento delle
nuove costruzioni.
Le aree di rispetto tra gli edifici e il ciglio delle vie dovranno
essere ampie almeno 50 metri lungo le strade statali, regionali e
provinciali e almeno 150 lungo le autostrade e le linee
ferroviarie.
Nelle aree di rispetto dovranno essere piantate siepi e alberi, onde abbattere il rumore,
bloccare l’inquinamento da polveri sottili e unire tra di loro le
aree naturalistiche.
I cancelli degli edifici si dovranno aprire su strade
secondarie per ridurre il rischio di incidenti e rendere più
fluido il traffico stradale.
Le aree residenziali non devono essere attraversate, ma
chiuse ed accessibili solo muovendosi intorno ad una sorta di
anello che le circonda.
Q3 - Viabilità in Centro.
Va applicata una modifica al collegamento viabile che unisce Capriccio al centro di Vigonza.
Il tracciato gira intorno al Piano Complesso N.5 di Perarolo, continua dietro la chiesa di Perarolo,
attraversa il Piano Complesso N.4 della Città
dei ragazzi, prosegue fino a via Ruffini e
termina su via Molino, portando il traffico delle
strade regionali di via Venezia, via Regia e via
Noalese all’interno del centro di Vigonza
in un’area residenziale censita come “zona
30”, racchiusa tra le strade di via
Armistizio, via della Costituzione, via
Risorgimento, via Pisacane, via Mazzini e
via Oroboni;
in ambiti protetti, quali l’asilo di Vigonza,
la scuola elementare di via Molino, la
scuola media di via Roma e la chiesa di
Vigonza;
nell’area del Contratto di Quartiere II,
contraddistinta da un forte incremento
demografico e
su via Molino e via Roma, già ora
caratterizzate da pesanti incolonnamenti al
semaforo che di fronte alla chiesa.
Si chiede che in questa nuova viabilità
sia ripristinato l’originario carattere urbano del percorso storico, attraverso la divisione del
percorso in due tratte non comunicanti, una che gira intorno al Piano Complesso N.5 di Perarolo
e un’altra che va dalla chiesa di Perarolo a via Molino;
non sia allargato il ponte sul Tergola, come deterrente naturale al traffico;
siano mantenuti chiusi i varchi tra via Ruffini e via Risorgimento e tra via Ruffini e via
Villa Giusti, per evitare che il traffico proveniente da via Venezia, via Noalese e via Carpane
investa la zona 30 ad alta residenzialità e
sia vietata al traffico pesante almeno la tratta che passa per il centro.
Si invita a valutare la possibilità
di migliorare la viabilità sulla Noalese, mediante allargamento della strada stessa e
l’inserimento di una rotatoria sufficientemente ampia a livello di via Consorti e
di disegnare una nuova tangenziale per il centro di Vigonza che, girando parzialmente
interrata intorno all’abitato, sollevi gli abitanti dal traffico, rispetti gli edifici storici e lasci
prosperare la natura.
La Noalese del resto è la normale circonvallazione di Busa, Perarolo, Peraga e Vigonza, per
cui è ragionevole pensare di allargarla con la demolizione di alcuni edifici che si ergono a ridosso
della strada tra Busa e Mellaredo.
I costi di questa operazione sarebbero contenuti perché qui
il numero delle case è relativamente basso e
una buona percentuale di queste case è vecchia o in stato di degrado;
I vantaggi, invece, sarebbero elevati
per l’ecosistema, visto che molte le abitazioni sono costruite in modalità non ecosostenibile;
per il traffico, considerato che verrebbe drasticamente ridotto il numero delle case che si aprono
direttamente sulla strada regionale;
per gli attuali residenti, in quanto essi sarebbero sollevati da una condizione di dichiarato
disagio causata dal forte rumore, dal grande inquinamento e dalle vibrazioni indotte dai mezzi
pesanti.
Autrice: Corso Daniela pag 7 di 8
Il PAT di Vigonza – Considerazioni, Problemi e Proposte
Q4 - Viabilità a Pionca.
Anche il Piano Complesso N.2 prevede una nuova strada. E’ un’ottima occasione per cominciare
a costruire una tangenziale per Pionca, ma è essenziale che non ci si dimentichi della zona di
rispetto descritta al punto Q2. In caso contrario si sposta solo il disagio, senza vantaggi
sostanziali per la comunità.
Q5 - Servizio di autobus.
Amareggia profondamente che, per l’ennesima volta, sia negato a Vigonza il servizio urbano di
Padova. Vent’anni fa si diceva che sarebbe arrivato dopo la costruzione della bretella e il
miglioramento della viabilità di Busa, poi si è sostenuto che bisognava aspettare l’accordo sui
percorsi del trasporto extra-urbano delle provincie di Padova e Treviso, oggi si afferma che il
traffico sulla Noalese è troppo lento e sottovoce qualcun altro sussurra che non si può far niente
senza la complanare.
E’ una scelta contraria a quel principio di sostenibilità che è alla base della legge 11 ed è
inammissibile che i nostri amministratori accettino che l’autobus continui ad essere una
merce di scambio mai resa per stendere strade in questo territorio e che non arrivi a Vigonza
per altri 10 anni.
Sarebbe opportuno, addirittura, che ne arrivassero 2:
il 18 dovrebbe percorrere la Noalese da Ponte di Brenta fino al semaforo di via Roma,
proseguire fino a Barbariga, tornare a Vigonza, andare Peraga per via Buozzi e per via Arrigoni
e infine rientrare a Ponte di Brenta;
il 4 dovrebbe andare da Cadoneghe a Codiverno e Pionca per poi risalire fino al Cristallo e
infine rientrare a Cadoneghe.
La concomitanza dei due autobus permetterebbe agli abitanti di Codiverno e Pionca di prendere il
treno senza usare l’auto propria.
L’area di Perarolo potrebbe essere servita dalla linea 53 delle linee extraurbane ACTV di
Venezia. Già da ora questi pullman transitano ogni 15 minuti su via Venezia e su via Regia.
Bisognerebbe accordarsi per far modificare leggermente il loro percorso in modo che i mezzi
passino anche per il centro di Perarolo.
Per quanto riguarda S.Vito, poi, bisognerebbe verificare se esiste la possibilità di allungare
leggermente il percorso delle corriere di Noventa con un piccolo transito all’interno della frazione.
Certo la cosa migliore sarebbe che il PATI CoMePa mettesse tutti gli
abitanti della città metropolitana alla pari, individuando
1. dei percorsi concentrici che colleghino le periferie tra di loro a
vari livelli di distanza dal centro di Padova e
2. delle direttrici radiali uniscano punti opposti all’estrema
periferia dell’area metropolitana.
Se su ogni percorso gli autobus transitassero ogni 15 minuti, avremmo un
servizio di trasporto altamente efficiente e a costi contenuti per tutti gli
abitanti della cintura metropolitana.
Q6 - Piste ciclabili e marciapiedi.
Sarebbe opportuno che il PAT pensasse
di estendere i marciapiedi su tutte le strade a partire da quelle ad alto traffico e
di estendere anche alle piste comunali l’intendimento del PATI CoMePa di unire fra di
loro tutte le piste ciclabili di interesse sovra-comunale.
Q7 - Rimesse per camperisti e camionisti.
Vigonza necessita di aree di rimessaggio a costi contenuti che portino via i camper e i camion
dai parcheggi. Il PAT dovrebbe interpretare questa istanza assegnando qualche area periferica allo
scopo.