LA SICILIA DIVENTATA
NAZIONE. ITALIANA, PER. ECCO LE RAGIONI
che
E certo! DEtna, Dante la stessa cosa ! Poi lui, partendo dalla Sicilia, disse
Vado a lavare i panni in Arno, per dire che andava a insegnare il siciliano agli
italici. siamo sicuri, don Jerom, che non ci sbagliamo di secolo e di persona?
Ma quando mai! Lo so che poi quei cornuti hanno cercato di cambiare le carte
in tavola e la raccontano in un altro modo. Ma la storia vera questa .
E il programma rivoluzionario? Meriterebbe unapprofondita relazione. Ma mi
parve che si basasse molto sui traumi giovanili di Jerom.
Fuori gli italici, ovviamente; prigioni non solo abolite, ma rase al suolo. niente
tasse fino a un guadagno di sessantamila dollari, proprio cos, espresso in
dollari; abolizione degli esami di riparazione nelle scuole, ch i ragazzi, con
quel sole meraviglioso, si devono godere lestate. Giustizia: occhio per
occhio, dente per dente. Rubi un asino?, devi rifondere lasino. Ammazzi
qualcuno?, niente pena di morte, per carit, ma giudizio di Dio: lassassino
viene condotto in nave a met strada tra la sicilia e lAfrica e gettato a mare.
se si salva, meglio per lui.
Le peripezie che portarono lo zio a farsi una nuova vita a Marsiglia devono
essere state complicate e dolorose. Finch non aprirono il ristorante Etna
Mungibeddu, aiutati da una mezza parente, naturalmente siciliana, che si
improvvis cuoca.
Il rancore e la nostalgia di cui era avvelenato lo zio un sentimento della
sicilia come terra di latte e di miele, di fuoco e di ricchezza rubata, di uomini
umiliati e spogliati della dignit finirono per invadere la coscienza e
limmaginario del ragazzo Jerom, che forse era sempre stato un po strambo
e fragile di cervello, e per questo lo zio se lera portato dietro. Morto lo zio,
Jerom decise di fondare il Libbiru guvernu, avamposto in esilio dellinevitabile
riconquista, della certissima liberazione.
Governo riconosciuto da tutte le grandi istituzioni internazionali e da almeno
venti governi, che godeva della benevolenza di Chirac, mi conferm Ferrante,
mostrandomi come prove orgogliose le ricevute di ritorno delle raccomandate
che da anni spediva a chiunque gli passasse per la testa governi, banche,
persone di cui leggeva il nome sui giornali o che sentiva nominare alla
televisione. Tutti solidali, come inconfutabilmente provavano quelle ricevute di
ritorno.
Torna questa sera, mi disse, ti invito a cena e ti presento alcuni dei tanti amici
con i quali stiamo preparando lesercito di liberazione della Sicilia. Tornai.
Cerano molti avventori.
Altri ne entravano e tutti salutavano trinacriamente. A un tavolo
abbastanza grande, un gruppo di persone di diverse et alle quali fui
presentato. Da quel tavolo sorgeva una conversazione in una lingua dolce,
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con ricevuta di ritorno, veniva spedita alla sede della Comunit europea e
lultima al comune di origine. non ho mai visto niente di pi autentico.
Parecchi immigrati clandestini vivevano da anni tranquilli grazie a quel
documento di identit che mai aveva suscitato perplessit o sospetti nei
poliziotti che lo controllavano.
Qualcuno ci viaggiava anche allestero.
La cena andava per le lunghe, si era fatto tardi. Gli altri avventori erano andati
via. I miei commensali uscirono e io con loro.
Jerom mise sul piatto del giradischi il vecchio settantotto giri da cui si levarono,
gracchianti e commoventi, le note dellinno dei Puritani.
Tutti sullattenti a salutare col braccio teso e le tre dita aperte, tre,
come le gambe della Trinacria, mentre Jerom ammainava la bandiera del
Libbiru guvernu.
Alzo le tre dita e saluto anchio: Viva il libbiru guvernu di Sicilia!
file:///C:/Documents%20and%20Settings/Valy/Desktop/007.-b.-Ti-mangiocon-gli-occhi-il-libro.pdf